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11. INCONTRO DI PREGHIERA PER L’AVVENTO CANTO INTRODUZIONE E SALUTO DEL CELEBRANTE LETT.1: In questo tempo di avvento ci prepariamo all attesa della nascita di Cristo, ma non solo! Ci prepariamo anche alla sua venuta, al ritorno, come pronunciamo nella nostra professione di fede verrà nella gloria per giudicare i vivi e i morti. Noi viviamo nellattesa di una nascita che ci fa credere che Egli vive ancora, vive per ritornare, vive per salvarci, vive affinche possiamo avere anche noi una nuova nascita in Lui. Come noi, anche lui attende, aspetta che lo riceviamo nel nostro cuore, che ab- biamo compreso che lui e la via, la verità e la vita, ci vuole donare la vita, la salvezza, leternita. Lavvento per noi cristiani non dovrebbe essere solo attendere il Natale per scartare regali, aspettare le sospirate ferie, per essere dei vacanzieri per distrarci dalla routine quotidiana, per fare abbuffate e incontrare qualche vecchio amico. NO! Per noi cristiani AVVENTO significa ATTESA, di qualcosa mol- to piu grande di qualche regalo da scartare, o di una vacanza desiderata, noi attendiamo quel Gesu morto e risorto, che ci ha donato la vita affinche noi potessimo vivere aspettando il giorno della sua venuta, per cui, come gia leggiamo nelle Scritture, ci ha detto: Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà(Mt 24,42). Breve pausa di silenzio Arcidiocesi Salerno-Campagna-Acerno Servizio diocesano per la Pastorale Giovanile Sussidio per Giovani Anno pastorale 2017/2018 #DATTIDAFARE Scheda 11 SEGUI LA STELLA

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11. INCONTRO DI PREGHIERA

PER L’AVVENTO

CANTO

INTRODUZIONE E SALUTO DEL CELEBRANTE

LETT.1: In questo tempo di avvento ci prepariamo all ’attesa della nascita di Cristo, ma non solo!

Ci prepariamo anche alla sua venuta, al ritorno, come pronunciamo nella nostra professione di fede

“verrà nella gloria per giudicare i vivi e i morti”. Noi viviamo nell’attesa di una nascita che ci fa credere

che Egli vive ancora, vive per ritornare, vive per salvarci, vive affinche possiamo avere anche noi una

nuova nascita in Lui. Come noi, anche lui attende, aspetta che lo riceviamo nel nostro cuore, che ab-

biamo compreso che lui e “la via, la verità e la vita”, ci vuole donare la vita, la salvezza, l’eternita .

L’avvento per noi cristiani non dovrebbe essere solo attendere il Natale per scartare regali, aspettare

le sospirate ferie, per essere dei vacanzieri per distrarci dalla routine quotidiana, per fare abbuffate e

incontrare qualche vecchio amico. NO! Per noi cristiani AVVENTO significa ATTESA, di qualcosa mol-

to piu grande di qualche regalo da scartare, o di una vacanza desiderata, noi attendiamo quel Gesu

morto e risorto, che ci ha donato la vita affinche noi potessimo vivere aspettando il giorno della sua

venuta, per cui, come gia leggiamo nelle Scritture, ci ha detto: “Vegliate dunque, perché non sapete in

quale giorno il Signore vostro verrà”(Mt 24,42).

Breve pausa di silenzio

Arcidiocesi Salerno-Campagna-Acerno Servizio diocesano per la Pastorale Giovanile

Sussidio per Giovani Anno pastorale 2017/2018

#DATTIDAFARE Scheda 11

SEGUI LA STELLA

MEDITIAMO:

LETT.2 Come vivi questo tempo di avvento? Sarai distratto dai bagliori delle luci natalizie, forse

confuso perche non sai cosa metterti per il grande giorno, Natale, magari sei felice perche final-

mente ricevi il regalo tanto atteso.

Forse, se per un attimo ti fermi, ti raccogli, lasci aprire la porta del tuo cuore, e proprio lì che sto

bussando, potresti scorgere che sono proprio io quel regalo tanto atteso, cosa indossare alla mia

festa, se rifletti, io sono l’invitato al banchetto che voi tutti state aspettando, cosa aspetti tu?

“Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui,

cenerò con lui ed egli con me”. (Ap. 3,20).

Breve pausa di silenzio CANTO PREGHIAMO INSIEME:

Isaia 35,1-6, 8, 10

Si rallegrino il deserto e la terra arida,

esulti e fiorisca la steppa.

Come fiore di narciso fiorisca;

sì , canti con gioia e con giubilo.

Le e data la gloria del Libano,

lo splendore del Carmelo e di Saro n.

Essi vedranno la gloria del Signore,

la magnificenza del nostro Dio.

Irrobustite le mani fiacche,

rendete salde le ginocchia vacillanti.

Dite agli smarriti di cuore:

«Coraggio! Non temete; ecco il vostro Dio,

giunge la vendetta,

la ricompensa divina. Egli viene a salvarvi».

Allora si apriranno gli occhi dei ciechi

e si schiuderanno gli orecchi dei sordi.

Allora lo zoppo saltera come un cervo,

gridera di gioia la lingua del muto,

perche scaturiranno acque nel deserto,

scorreranno torrenti nella steppa.

Ci sara una strada appianata

e la chiameranno Via santa;

nessun impuro la percorrera

e gli stolti non vi si aggireranno.

Su di essa ritorneranno i riscattati dal Signore

e verranno in Sion con giubilo;

felicita perenne splendera sul loro capo;

gioia e felicita li seguiranno

e fuggiranno tristezza e pianto.

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ASCOLTIAMO LA PAROLA

DAL VANGELO SECONDO MATTEO ( 3,1-12)

Convertitevi: il regno dei cieli e vicino! In quei giorni, venne Giovanni il Battista e predicava nel deserto della Giudea dicendo: «Convertitevi,

perche il regno dei cieli e vicino!». Egli infatti e colui del quale aveva parlato il profeta Isaì a quando dis-

se: «Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!».

E lui, Giovanni, portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo

erano cavallette e miele selvatico. Allora Gerusalemme, tutta la Giudea e tutta la zona lungo il Giordano

accorrevano a lui e si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.

Vedendo molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: «Razza di vipere! Chi vi ha fatto

credere di poter sfuggire all’ira imminente? Fate dunque un frutto degno della conversione, e non cre-

diate di poter dire dentro di voi: “Abbiamo Abramo per padre!”. Perche io vi dico che da queste pietre

Dio puo suscitare figli ad Abramo. Gia la scure e posta alla radice degli alberi; percio ogni albero che non

da buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Io vi battezzo nell’acqua per la conversione; ma colui

che viene dopo di me e piu forte di me e io non sono degno di portargli i sandali; egli vi battezzera in

Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala e pulira la sua aia e raccogliera il suo frumento nel granaio,

ma brucera la paglia con un fuoco inestinguibile»

OMELIA DEL CELEBRANTE

Breve pausa di silenzio CANTO

LETT.3 Giovanni predica la conversione e opera un battesimo che prepari la gente ad accogliere

il Signore, lo fa nel deserto, luogo di solitudine ma anche di speranza, di riflessione, ma anche dell’in-

contro, con se stessi al fine di rinnovarsi, buttare il vecchio e fare spazio al nuovo, essere svuotati per

riempirci del nuovo, fare deserto e attendere… Lì il Signore della vita fa nuove tutte le cose (Ap 21,5); è il

deserto il luogo dove verra la salvezza. Giovanni ci ricorda tutto questo, «Convertitevi, perche il regno

dei cieli è vicino!». “Convertitevi”, cosa cerca di fare Giovanni, spaventarci?, Niente di tutto questo, Gio-

vanni cerca di spianare la strada al Cristo che viene: “Io vi battezzo nell’acqua per la conversione, egli vi

battezzerà in Spirito Santo e fuoco”. Il regno dei cieli e vicino, afferma Giovanni. Il termine e ricco di

gioiosa speranza e corrisponde al Disegno di Dio che tutti siamo chiamati ad attuare in tutti i momenti e

gli aspetti della vita. Un Regno spirituale che va ricercato presso Dio, vicino a noi, intorno a noi e dentro

di noi.

Signore ti chiediamo di essere la nostra stella: guidaci in questo cammino con la tua luce guida, sii stella

del mattino per nascere con noi nel nuovo giorno e sii la stella della notte che vigila e custodisce l’attesa

del giorno che verra . Signore, sii per noi un faro sempre acceso e proietta su di noi il tuo disegno! Ti at-

tendiamo, Signore, come i pastori nella stalla quella notte: guidaci, Signore, e illumina quello che ancora

non riusciamo a capire, a comprendere; trasforma il nostro cuore di pietra in un cuore di carne, così

che, nell’attesa del tuo ritorno, tu ci possa trovare pronti per il tuo Regno.

MEDITIAMO:

LETT.4 Che giova all'uomo guadagnare il mondo intero, se poi si perde o rovina se stes-

so? (Lc 9,25). In questa attesa non perderti nell’effimero del mondo, nella superficialita delle

feste! Fai nascere dentro te stesso il forte desiderio delle cose che appagano il tuo animo, eleva

il tuo spirito verso Colui che ti ama e ti rende felice, colui che ti salva, colui che ti riveste di una

vesta bianca senza macchia. Lui e la storia della tua vita! Fermati! Non perderti nelle stelle che

brillano per un momento e poi finiscono, tieni fermo il tuo sguardo sulla stella che brilla per te

in eterno, fermati su quella stalla e attendi la nascita di Gesu ! Ti chiederai “ma non ci sono stalle,

cammello e bue” …ebbene la tua stalla e il tuo cuore, ci hai pensato? Rendi il tuo cuore una stalla

dove accogliere Gesu che nasce, le tue preghiere riscaldano questa attesa, e sara piu dolce e soa-

ve abbracciare chi ti ha amato piu di se stesso: GESU’.

Questo voi farete, consapevoli del momento: è ormai tempo di svegliarvi dal sonno, perché la no-

stra salvezza è più vicina ora di quando diventammo credenti. La notte è avanzata, il giorno è vici-

no. Gettiamo via perciò le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce. Comportiamoci one-

stamente, come in pieno giorno: non in mezzo a gozzoviglie e ubriachezze, non fra impurità e li-

cenze, non in contese e gelosie. Rivestitevi invece del Signore Gesù Cristo e non seguite la carne nei

suoi desideri. Rm 13,11-14

CANTO

Segno: Durante il canto un giovane accende una candela al cero Pasquale e la posiziona sui

gradini dell’altare, segno della disponibilità ad essere luce nell’attesa della sua nascita e del suo

ritorno.

CANTICO DELLA BEATA VERGINE (Lc 1, 46-55)

(preghiamo a cori alterni)

L'anima mia magnifica il Signore *e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,

perché ha guardato l'umiltà della sua serva. *D'ora in poi tutte le generazioni mi chiame-

ranno beata.

Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente *e Santo e il suo nome:

di generazione in generazione la sua misericordia *si stende su quelli che lo temono.

Ha spiegato la potenza del suo braccio, *ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

ha rovesciato i potenti dai troni, *ha innalzato gli umili;

ha ricolmato di beni gli affamati, *ha rimandato i ricchi a mani vuote.

Ha soccorso Israele, suo servo, *ricordandosi della sua misericordia,

come aveva promesso ai nostri padri, *ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.

Gloria al Padre e al Figlio *e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre *

nei secoli dei secoli. Amen.

CONCLUSIONE E BENEDIZIONE DEL CELEBRANTE

CANTO FINALE

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