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ROMA SETTE Anno XLIII • Numero 7 • Domenica 21 febbraio 2016 On line su www.romasette.it facebook.com/romasette twitter.com/romasette Supplemento di Avvenire - Responsabile: Angelo Zema Coordinamento redazionale: Giulia Rocchi Sede: Piazza San Giovanni in Laterano 6a 00184 Roma; [email protected] Tel. 06 6988.6150/6478 - Fax 06.69886491 Abbonamento annuo euro 58.00 C. Corr. Postale n. 6270 intestato a Avvenire - Nei Spa Direzione vendite - Piazza Indipendenza 11/B 00185 Roma - Tel. 06.68823250 - Fax 06.68823209 Pubblicità: Publicinque Roma - Tel. 06.3722871 E DITORIALE QUARESIMA: RISCOPRIRE LE OPERE DI MISERICORDIA DI BRUNO SECONDIN uasi ci eravamo dimenticati del tutto negli ultimi tempi delle «opere di misericordia», sia corporali che spirituali, come si dice. Forse perché a tante precarietà sociali provvede oggi l’organizzazione assistenziale civile; forse perché esse implicitamente facevano pensare che «facendo» qualcosa si acquistavano meriti, e oggi sui meriti nessuno più investe, neanche per il cielo. O forse perché, più a fondo, abbiamo perso la centralità dell’atteggiamento «misericordioso», in una società della sfida, dell’egoismo, della giustizia urlata. Ma proprio per questa esasperazione sociale degli atteggiamenti egocentrici e nella globalizzazione dell’indifferenza per chi non ce la fa, per chi arranca, per chi sprofonda nella fragilità, c’è ancor più bisogno dell’arte evangelica della prossimità, del primato della tenerezza, del dono, della solidarietà. Bene perciò ha fatto papa Francesco a inserire fra gli impegni che gli stanno a cuore per il Giubileo straordinario della Misericordia, il recupero di una attenzione vigile su tante «situazioni di precarietà e di sofferenza presenti nel mondo di oggi». E in particolare a indicare un modo classico per avvicinarsi alle «periferie esistenziali», praticando prossimità e condivisione: «È mio vivo desiderio che il popolo cristiano rifletta durante il Giubileo sulle opere di misericordia corporale e spirituale» («Misericordiae vultus», 15). Certamente oggi bisognerebbe ripartire, più che dall’accento sulle opere, prima di tutto dall’atteggiamento misericordioso, che non è buonismo, ma empatia, cioè cuore-dato-alla-fragilità («miseriae-cor- datum»), sapersi collocare nella situazione dell’altro, mettersi in ascolto delle sue emozioni e non solo dei suoi bisogni materiali. Imparare dai fremiti di chi ha fame in un mondo di sprechi alimentari, di chi ha sete, è fragile nelle risorse e nella dignità, è prigioniero del proprio male compiuto che lo avvilisce, è stato ridotto a «scarto» sociale dall’egoismo accaparratore. E qui lasciarsi commuovere, provocare, ricondurre a solidarietà che nasce dal cuore che ascolta. Prima che l’opera, o comunque anche tramite l’opera o l’azione, quello che vale è fare davvero comunione con il fratello malato, carcerato, denudato, avvilito, dubbioso, offeso, afflitto, disperato. E non solo tacitare la propria sensibilità religiosa con qualche gesto frettoloso, una offerta distratta, una visita di pura formalità, un abbraccio senza calore, una pazienza senza perdono, una vicinanza senza condivisione che costa. E poi ci sono fenomeni storici e sociali che ci costringono, non solo a riformulare l’elenco con terminologia più attuale, ma soprattutto a includere fatti nuovi nelle vecchie categorie. Per esempio «ospitare i forestieri», oggi nel contesto di queste ondate di migrazioni caotiche, di rifugiati scorticati dalla violenza e di feroci mercanti di carne umana, non va rielaborato creativamente? Per realizzare un impegno sia concreto e immediato (raccolte, offerte, aiuti), sia con una azione politica e culturale che è quanto mai urgente. E la coscienza cristiana in questo può dare un contributo notevole, contro rigurgiti razzisti, contro muri e recinzioni xenofobe, contro gli affari mafiosi e gli intrecci perversi che sfruttano questi fratelli o li respingono con metodi barbarici e disumani. Lo stesso per altre situazioni: per esempio la sete in una corsa all’accaparramento del mercato delle acque; la presenza presso i malati in una società che li sfrutta a beneficio delle potenti multinazionali; il rispetto amoroso per i morti in una società che non vuole vedere questa realtà e la nasconde narcotizzandosi. Lo stesso per il supermercato delle emozioni: afflitti, dubbiosi, depressi, fragili, delusi, isolati, denudati, sono oggi una moltitudine, perché spesso sono prodotti dal sistema stesso, come necessaria zavorra, ma poi scaricati senza scrupoli. Come trasformare queste esistenze opache, rendendole luminose con mani solidali, cuore di comunione e mani operose? Q Pellegrini tra i più poveri Quattromila in due mesi alla Porta Santa della carità Presenze di volontari da tutta Italia all’ostello e alla mensa della Caritas Don Gabrielli: «L’esperienza di servizio è momento di evangelizzazione» È stato pubblicato il bando re- lativo alle scuole dell’infanzia di Roma Capitale: per le iscri- zioni c’è tempo fino al prossi- mo 15 marzo, e si possono ef- fettuare soltanto in modalità on line, come già lo scorso an- no, previa registrazione al por- tale dell’amministrazione ca- pitolina (www.comune.roma.it) Per gli under 35 cammino di Santiago con i Guanelliani Da Sarria a Santiago, a piedi per 130 km. È l’itinerario per i giovani sotto i 35 anni pen- sato dai padri e dalle suore guanelliane, in programma dal 24 al 31 agosto, per il qua- le sono aperte le iscrizioni. Per informazioni: 338.496239 op- pure camminosantiago.ca- [email protected]. preghiera Azione cattolica: esercizi spirituali col vescovo De Donatis Sarà il vescovo ausiliare Angelo De Donatis a predicare gli eser- cizi spirituali di Quaresima per l’Azione cattolica di Roma, che si terranno dal 25 al 27 feb- braio: due momenti personali nella giornata e uno comunita- rio nella basilica di Santa Croce in Gerusalemme, dalle 19.30 al- le 21.30. formazione Casa della Parola, nuovo ciclo di lezioni su Genesi e patriarchi Venerdì 26 febbraio, dalle 18 alle 20, la Casa della Parola propone il primo incontro del nuovo ciclo di lezioni dal tito- lo: «Genesi: i Patriarchi» con i biblisti Costacurta e Gargano. Iscrizioni presso le Suore del- la Carità di Santa Giovanna An- tida (via di Santa Maria in Co- smedin 5). Info: 06.69886301. giovani Scuole dell’infanzia, per le iscrizioni tempo fino al 15 marzo in città DI PAOLA PROIETTI uattromila persone in due mesi. Quattromila volti in pellegrinaggio attraverso la porta a vetri dell’ostello Don Luigi Di Liegro e della mensa San Giovanni Paolo II, alla stazione Termini, la Porta Santa della Carità, varcata per la prima volta da papa Francesco lo scorso18 dicembre. «Finora un bilancio estremamente positivo - afferma don Giorgio Gabrielli, responsabile dei pellegrinaggi della Caritas diocesana per il Giubileo - e non solo nei numeri. Quello che ci ha colpito è stata la qualità dei passaggi: la bellezza di poter incontrare tante persone diverse e poter offrire loro un’esperienza di fede, uno sguardo diverso su una realtà che è intorno a noi». Sì, perché il pellegrinaggio attraverso la Porta Santa della storica mensa romana da parte dei volontari comporta «un’esperienza di servizio»: «Con tutti coloro che la attraversano, concordiamo un momento di carità tramite il volontariato, da vivere il giorno stesso. Può essere il servizio in una delle mense Caritas, a Termini o a Colle Oppio, oppure all’interno dell’ostello "Don Luigi di Liegro" che si trova proprio accanto alla mensa, oppure esperienze simili in altre strutture Caritas sparse sul territorio della diocesi», spiega il sacerdote. Un gesto che non si limita alla semplice distribuzione di un pasto: «Nel nostro piccolo - continua don Giorgio - ci accorgiamo di quanto sia un vero e proprio momento di evangelizzazione: offre a tante persone, di diverse fasce di età, l’occasione di arricchirsi, entrando in contatto con una realtà che immaginano diversa. E il risultato lo vediamo dopo, quando ci dicono che è stata un’esperienza che li ha toccati nel profondo, quando vedi che il loro sguardo si è acceso, quando capiscono che questo momento diventa un cammino, un racconto da diffondere nel loro ambiente di vita». I pellegrini arrivano da ogni regione italiana, pochi i gruppi stranieri. La mensa e l’ostello Caritas di via Marsala sono stati oggetto, com’è noto, di una recente ristrutturazione durata quattro anni. La mensa, che apre alle 17, distribuisce 500 pasti ogni sera mentre l’ostello ha raddoppiato i posti letto arrivando a ospitare 188 persone. «C’è grande stupore nei pellegrini quando arrivano - afferma don Giorgio - perché si aspettano di trovare un luogo importante ma lugubre, in quanto legato al concetto di povertà. Invece, una volta attraversata la porta, sono accolti dalla bellezza dei colori e degli arredi. Il nostro compito non è solo accompagnarli ma anche raccontare loro la storia del luogo, il suo significato. Cerchiamo di far comprendere l’obiettivo del posto in cui si trovano». Un’esperienza bella, perché apre alla condivisione: «Non è solo il passaggio attraverso la Porta Santa - spiega Roberta Molina, responsabile dell’ostello Caritas "Don Luigi di Liegro" - ma è il contatto con un posto di servizio, simbolo della città. La stessa stazione è un crocevia di passaggi e di persone. E l’impatto per un pellegrino è spiritualmente forte, perché si attraversa la porta e ci si trova in mezzo ai poveri». Sono soprattutto i giovani a essere coinvolti totalmente in quest’esperienza: «Qui hanno la possibilità di entrare in contatto con gli ospiti della mensa che non sono solo i senza fissa dimora - dice don Giorgio -. C’è anche l’anziano pensionato che non riesce ad arrivare alla fine del mese. C’è il padre divorziato, che per pagare gli alimenti non ne ha per se stesso, c’è l’uomo di mezza età che ha perso il lavoro e non riesce a mantenersi». Anche l’ostello ospita molti italiani, romani soprattutto. Non mancano gli stranieri, non solo tra gli ospiti ma anche tra i tantissimi volontari. «Tutto qui diventa punto di riferimento per chi attraversa un momento di difficoltà. Il nostro compito - aggiunge Roberta Molina - non è solo accoglierli ma cercare di aiutarli a creare il loro progetto di vita. Tutte le attività, come il teatro, la realizzazione del giornalino, prevedono socializzazione e confronto. Offriamo la possibilità di seguire corsi di lingua, d’informatica, siamo sostenuti da psicologi e assistenti sociali. Non esistono percorsi di vita prestabiliti, quello che facciamo è aiutarli a trovare la loro strada, senza forzarli. Ogni livello raggiunto è un successo». L’ostello è sempre pieno, soprattutto in questa stagione. «Quando scatta l’emergenza freddo - fa sapere Molina - siamo sempre al completo, e anche in un inverno come questo, finora particolarmente mite, gli ospiti non mancano mai. Abbiamo presenze storiche, persone che ormai vengono da anni. La mattina rimangono solo quelli più fragili, coloro che non sarebbero in grado di affrontare la strada o chi è malato». L’ostello e soprattutto la mensa possono contare sul lavoro dei volontari, tantissimi i giovani che con l’apertura della Porta Santa vivono ogni giorno il loro Giubileo: «Molti sono stati i volontari che hanno voluto seguire il percorso dei fedeli», dice Molina. Ed è esattamente questo il messaggio che si vuole trasmettere. «Il pellegrinaggio attraverso la Porta della carità offre l’occasione di vedere con altri occhi - sottolinea don Giorgio -, di comprendere e diffondere il messaggio di fede. Mi piace pensare ai pellegrini come ai pastori che, al ritorno dalla grotta di Betlemme, raccontano a tutti ciò che hanno visto». Domani il video su www.romasette.it Q Mensa e ostello della Caritas a via Marsala (le foto in pagina sono di Cristian Gennari) Il mosaico di Rupnik n grande mosaico multicolore ac- coglie i pellegrini che attraversano la Porta Santa della carità. Opera del ge- suita padre Marko Ivan Rupnik, vuole ri- cordare l’impegno della Caritas con i po- veri. «Nell’aprire questa Porta Santa vor- rei si aprisse il cuore di tutti i romani che possano così vedere la strada della sal- vezza - ha detto il Papa il 18 dicembre in occasione della sua visita -. Non il po- tere, il lusso, la ricchezza. No, la strada dell’umiltà». È stata una festa, ricorda don Gabrielli, responsabile pellegrinag- gi Caritas: «Un passaggio che diventa oc- casione concreta di misericordia, sia per il pellegrino che chiede indulgenza, sia per il povero che riceve accoglienza». U la scheda

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  • ROMA SETTEAnno XLIII • Numero 7 • Domenica 21 febbraio 2016

    On line su www.romasette.itfacebook.com/romasettetwitter.com/romasette

    Supplemento di Avvenire - Responsabile: Angelo ZemaCoordinamento redazionale: Giulia RocchiSede: Piazza San Giovanni in Laterano 6a00184 Roma; [email protected]. 06 6988.6150/6478 - Fax 06.69886491

    Abbonamento annuo euro 58.00C. Corr. Postale n. 6270 intestato a Avvenire - Nei SpaDirezione vendite - Piazza Indipendenza 11/B00185 Roma - Tel. 06.68823250 - Fax 06.68823209Pubblicità: Publicinque Roma - Tel. 06.3722871

    E D I T O R I A L E

    QUARESIMA:RISCOPRIRE LE OPERE

    DI MISERICORDIA

    DI BRUNO SECONDIN

    uasi ci eravamo dimenticati deltutto negli ultimi tempi delle«opere di misericordia», siacorporali che spirituali, come si

    dice. Forse perché a tante precarietà socialiprovvede oggi l’organizzazioneassistenziale civile; forse perché esseimplicitamente facevano pensare che«facendo» qualcosa si acquistavano meriti,e oggi sui meriti nessuno più investe,neanche per il cielo. O forse perché, più afondo, abbiamo perso la centralitàdell’atteggiamento «misericordioso», inuna società della sfida, dell’egoismo, dellagiustizia urlata. Ma proprio per questaesasperazione sociale degli atteggiamentiegocentrici e nella globalizzazionedell’indifferenza per chi non ce la fa, perchi arranca, per chi sprofonda nellafragilità, c’è ancor più bisogno dell’arteevangelica della prossimità, del primatodella tenerezza, del dono, della solidarietà.Bene perciò ha fatto papa Francesco ainserire fra gli impegni che gli stanno acuore per il Giubileo straordinario dellaMisericordia, il recupero di una attenzionevigile su tante «situazioni di precarietà edi sofferenza presenti nel mondo di oggi».E in particolare a indicare un modoclassico per avvicinarsi alle «periferieesistenziali», praticando prossimità econdivisione: «È mio vivo desiderio che ilpopolo cristiano rifletta durante il Giubileosulle opere di misericordia corporale espirituale» («Misericordiae vultus», 15).Certamente oggi bisognerebbe ripartire,più che dall’accento sulle opere, prima ditutto dall’atteggiamento misericordioso,che non è buonismo, ma empatia, cioècuore-dato-alla-fragilità («miseriae-cor-datum»), sapersi collocare nella situazionedell’altro, mettersi in ascolto delle sueemozioni e non solo dei suoi bisognimateriali. Imparare dai fremiti di chi hafame in un mondo di sprechi alimentari,di chi ha sete, è fragile nelle risorse e nelladignità, è prigioniero del proprio malecompiuto che lo avvilisce, è stato ridotto a«scarto» sociale dall’egoismoaccaparratore. E qui lasciarsi commuovere,provocare, ricondurre a solidarietà chenasce dal cuore che ascolta. Prima chel’opera, o comunque anche tramite l’operao l’azione, quello che vale è fare davverocomunione con il fratello malato,carcerato, denudato, avvilito, dubbioso,offeso, afflitto, disperato. E non solotacitare la propria sensibilità religiosa conqualche gesto frettoloso, una offertadistratta, una visita di pura formalità, unabbraccio senza calore, una pazienzasenza perdono, una vicinanza senzacondivisione che costa. E poi ci sonofenomeni storici e sociali che cicostringono, non solo a riformularel’elenco con terminologia più attuale, masoprattutto a includere fatti nuovi nellevecchie categorie. Per esempio «ospitare iforestieri», oggi nel contesto di questeondate di migrazioni caotiche, di rifugiatiscorticati dalla violenza e di ferocimercanti di carne umana, non varielaborato creativamente? Per realizzareun impegno sia concreto e immediato(raccolte, offerte, aiuti), sia con unaazione politica e culturale che è quantomai urgente. E la coscienza cristiana inquesto può dare un contributo notevole,contro rigurgiti razzisti, contro muri erecinzioni xenofobe, contro gli affarimafiosi e gli intrecci perversi che sfruttanoquesti fratelli o li respingono con metodibarbarici e disumani. Lo stesso per altresituazioni: per esempio la sete in una corsaall’accaparramento del mercato delleacque; la presenza presso i malati in unasocietà che li sfrutta a beneficio dellepotenti multinazionali; il rispetto amorosoper i morti in una società che non vuolevedere questa realtà e la nascondenarcotizzandosi. Lo stesso per ilsupermercato delle emozioni: afflitti,dubbiosi, depressi, fragili, delusi, isolati,denudati, sono oggi una moltitudine,perché spesso sono prodotti dal sistemastesso, come necessaria zavorra, ma poiscaricati senza scrupoli. Come trasformarequeste esistenze opache, rendendoleluminose con mani solidali, cuore dicomunione e mani operose?

    QPellegrini tra i più poveriQuattromila in due mesi alla Porta Santa della carità

    Presenze di volontari da tutta Italia all’ostello e alla mensa della CaritasDon Gabrielli: «L’esperienza di servizio è momento di evangelizzazione»

    È stato pubblicato il bando re-lativo alle scuole dell’infanziadi Roma Capitale: per le iscri-zioni c’è tempo fino al prossi-mo 15 marzo, e si possono ef-fettuare soltanto in modalitàon line, come già lo scorso an-no, previa registrazione al por-tale dell’amministrazione ca-pitolina (www.comune.roma.it)

    Per gli under 35cammino di Santiagocon i Guanelliani

    Da Sarria a Santiago, a piediper 130 km. È l’itinerario peri giovani sotto i 35 anni pen-sato dai padri e dalle suoreguanelliane, in programmadal 24 al 31 agosto, per il qua-le sono aperte le iscrizioni. Perinformazioni: 338.496239 op-pure [email protected].

    preghiera

    Azione cattolica:esercizi spiritualicol vescovo De Donatis

    Sarà il vescovo ausiliare AngeloDe Donatis a predicare gli eser-cizi spirituali di Quaresima perl’Azione cattolica di Roma, chesi terranno dal 25 al 27 feb-braio: due momenti personalinella giornata e uno comunita-rio nella basilica di Santa Crocein Gerusalemme, dalle 19.30 al-le 21.30.

    formazione

    Casa della Parola,nuovo ciclo di lezionisu Genesi e patriarchi

    Venerdì 26 febbraio, dalle 18alle 20, la Casa della Parolapropone il primo incontro delnuovo ciclo di lezioni dal tito-lo: «Genesi: i Patriarchi» con ibiblisti Costacurta e Gargano.Iscrizioni presso le Suore del-la Carità di Santa Giovanna An-tida (via di Santa Maria in Co-smedin 5). Info: 06.69886301.

    giovani

    Scuole dell’infanzia,per le iscrizioni tempofino al 15 marzo

    in città

    DI PAOLA PROIETTI

    uattromila persone in due mesi.Quattromila volti in pellegrinaggioattraverso la porta a vetri dell’ostelloDon Luigi Di Liegro e della mensa

    San Giovanni Paolo II, alla stazione Termini,la Porta Santa della Carità, varcata per laprima volta da papa Francesco lo scorso18dicembre. «Finora un bilancio estremamentepositivo - afferma don Giorgio Gabrielli,responsabile dei pellegrinaggi della Caritasdiocesana per il Giubileo - e non solo neinumeri. Quello che ci ha colpito è stata laqualità dei passaggi: la bellezza di poterincontrare tante persone diverse e poteroffrire loro un’esperienza di fede, unosguardo diverso su una realtà che è intorno anoi». Sì, perché il pellegrinaggio attraverso laPorta Santa della storica mensa romana daparte dei volontari comporta «un’esperienzadi servizio»: «Con tutti coloro che laattraversano, concordiamo un momento dicarità tramite il volontariato, da vivere ilgiorno stesso. Può essere il servizio in unadelle mense Caritas, a Termini o a ColleOppio, oppure all’interno dell’ostello "DonLuigi di Liegro" che si trova proprio accantoalla mensa, oppure esperienze simili in altrestrutture Caritas sparse sul territorio delladiocesi», spiega il sacerdote. Un gesto chenon si limita alla semplice distribuzione diun pasto: «Nel nostro piccolo - continua donGiorgio - ci accorgiamo di quanto sia unvero e proprio momento dievangelizzazione: offre a tante persone, didiverse fasce di età, l’occasione di arricchirsi,entrando in contatto con una realtà cheimmaginano diversa. E il risultato lovediamo dopo, quando ci dicono che è stataun’esperienza che li ha toccati nel profondo,quando vedi che il loro sguardo si è acceso,quando capiscono che questo momentodiventa un cammino, un racconto dadiffondere nel loro ambiente di vita». Ipellegrini arrivano da ogni regione italiana,pochi i gruppi stranieri. La mensa e l’ostelloCaritas di via Marsala sono stati oggetto,com’è noto, di una recente ristrutturazionedurata quattro anni. La mensa, che apre alle17, distribuisce 500 pasti ogni sera mentrel’ostello ha raddoppiato i posti lettoarrivando a ospitare 188 persone. «C’ègrande stupore nei pellegrini quandoarrivano - afferma don Giorgio - perché siaspettano di trovare un luogo importante malugubre, in quanto legato al concetto dipovertà. Invece, una volta attraversata la

    porta, sono accolti dalla bellezza dei colori edegli arredi. Il nostro compito non è soloaccompagnarli ma anche raccontare loro lastoria del luogo, il suo significato.Cerchiamo di far comprendere l’obiettivo delposto in cui si trovano». Un’esperienza bella,

    perché apre alla condivisione: «Non è soloil passaggio attraverso la Porta Santa -spiega Roberta Molina, responsabiledell’ostello Caritas "Don Luigi di Liegro" -ma è il contatto con un posto di servizio,simbolo della città. La stessa stazione è uncrocevia di passaggi e di persone. El’impatto per un pellegrino èspiritualmente forte, perché si attraversa laporta e ci si trova in mezzo ai poveri».Sono soprattutto i giovani a esserecoinvolti totalmente in quest’esperienza:«Qui hanno la possibilità di entrare incontatto con gli ospiti della mensa che nonsono solo i senza fissa dimora - dice donGiorgio -. C’è anche l’anziano pensionatoche non riesce ad arrivare alla fine del

    mese. C’è il padre divorziato, cheper pagare gli alimenti non ne haper se stesso, c’è l’uomo di mezzaetà che ha perso il lavoro e nonriesce a mantenersi». Anchel’ostello ospita molti italiani,romani soprattutto. Nonmancano gli stranieri, non solotra gli ospiti ma anche tra itantissimi volontari. «Tutto quidiventa punto di riferimento per chiattraversa un momento di difficoltà.Il nostro compito - aggiungeRoberta Molina - non è soloaccoglierli ma cercare di aiutarli acreare il loro progetto di vita. Tuttele attività, come il teatro, larealizzazione del giornalino,prevedono socializzazione econfronto. Offriamo la possibilitàdi seguire corsi di lingua,d’informatica, siamo sostenuti dapsicologi e assistenti sociali. Nonesistono percorsi di vita prestabiliti,quello che facciamo è aiutarli atrovare la loro strada, senza forzarli.Ogni livello raggiunto è unsuccesso». L’ostello è sempre pieno,soprattutto in questa stagione.«Quando scatta l’emergenza freddo- fa sapere Molina - siamo sempre

    al completo, e anche in un inverno comequesto, finora particolarmente mite, gli ospitinon mancano mai. Abbiamo presenzestoriche, persone che ormai vengono daanni. La mattina rimangono solo quelli piùfragili, coloro che non sarebbero in grado diaffrontare la strada o chi è malato». L’ostelloe soprattutto la mensa possono contare sullavoro dei volontari, tantissimi i giovani checon l’apertura della Porta Santa vivono ognigiorno il loro Giubileo: «Molti sono stati ivolontari che hanno voluto seguire ilpercorso dei fedeli», dice Molina. Ed èesattamente questo il messaggio che si vuoletrasmettere. «Il pellegrinaggio attraverso laPorta della carità offre l’occasione di vederecon altri occhi - sottolinea don Giorgio -, dicomprendere e diffondere il messaggio difede. Mi piace pensare ai pellegrini come aipastori che, al ritorno dalla grotta diBetlemme, raccontano a tutti ciò che hannovisto».

    Domani il video su www.romasette.it

    Q

    Mensa e ostello della Caritas a via Marsala (le foto in pagina sono di Cristian Gennari)

    Il mosaico di Rupnikn grande mosaico multicolore ac-coglie i pellegrini che attraversano

    la Porta Santa della carità. Opera del ge-suita padre Marko Ivan Rupnik, vuole ri-cordare l’impegno della Caritas con i po-veri. «Nell’aprire questa Porta Santa vor-rei si aprisse il cuore di tutti i romani chepossano così vedere la strada della sal-vezza - ha detto il Papa il 18 dicembrein occasione della sua visita -. Non il po-tere, il lusso, la ricchezza. No, la stradadell’umiltà». È stata una festa, ricordadon Gabrielli, responsabile pellegrinag-gi Caritas: «Un passaggio che diventa oc-casione concreta di misericordia, sia peril pellegrino che chiede indulgenza, siaper il povero che riceve accoglienza».

    U

    la scheda

  • Novanta catecumeni all’«elezione» verso la Pasqua

    DI LORENA LEONARDI

    iuseppina ha 25 anni, e prima diincontrare Cristo «viveva nelletenebre»: «Non ricordo quasi

    nulla - racconta - se non il terrore dinon trovare la mia strada e sprecare glianni della mia vita; ricordo i fiumi dilacrime spesi in una relazione sterile edevastante, la sofferenza, la solitudine,la confusione, l’angoscia, la delusionedi amicizie fragili, il deserto, il vuoto».Cresciuta in una famiglia non credente,e ritenendo la Chiesa cattolica «causadi tutti i mali, di inganni, e di schiavitùpassate e presenti», a un certo punto

    Giuseppina inizia a cercare risposte inlibri e tecniche orientali, ma non basta.«Un giorno sono andata ad unincontro sui Dieci Comandamenti emi aspettavo un prete noioso edogmatico che voleva convincermi acredere nel suo Dio, parlando di sferecelesti e questioni astratte… e inveceno. L’uomo che si presentò parlava ame di me, della mia realtà, della miavita concreta, dei miei dubbi, delle mieangosce, dei miei desideri, delle mieemozioni, dei miei affetti. Mi sentivoconosciuta e amata, tanto».Giuseppina è una dei 90 catecumeniche sabato 13 febbraio hannopartecipato, nella basilica di SanGiovanni in Laterano, al ritodell’elezione, presieduto dal vescovoausiliare Angelo De Donatis. «Nelcorso della celebrazione - spiegamonsignor Andrea Lonardo, direttoredell’Ufficio catechistico e del Servizio

    diocesano per il catecumenato - icatecumeni hanno pronunciato per laprima volta in pubblico il loro nomecristiano, affiancandolo al nome"pagano", non legato a un santo, chehanno portato finora». Alla presenzadei futuri battezzati, metà dei qualisono stranieri provenienti da tutto ilmondo, c’erano i padrini, i catechisti ei parroci, intervistati dal vescovo sulcammino di conversione condotto.«Qualcuno non ha potuto parteciparealla cerimonia in basilica», raccontamonsignor Andrea Lonardo, «perché inalcune religioni la conversione alcristianesimo può comportare laperdita del lavoro o può addiritturaessere punita con la morte: in questicasi il rito può avvenire nellaparrocchia abitualmente frequentata.Di certo - aggiunge - questo per noi èun evento importante che mostraquanto desiderio c’è di Gesù». A

    Pasqua Giuseppina sarà battezzata, einsieme a lei anche Riccardo, che ècresciuto in una famiglia buddista:«Qualche anno fa - racconta - miopadre è stato colto da un infarto, e iomi sentivo impotente. Ho sentito unaspinta, un enorme desiderio interioredi rivolgermi a Gesù. Non sapevoesattamente cosa dire, ma il mio cuoreha letteralmente fatto uscire dalla miabocca tutto quello che volevo dire… e,oltre a un fiume di lacrime, ne è venutafuori la più bella preghiera della miavita». Il battesimo era un sogno perA.B.M., persiana, «attratta dallaspiritualità del cristianesimo» e «conalcuni amici cristiani nell’università».Anche se nel suo Paese vige la libertàdi culto, solo da quando, nel 1994, èarrivata in Italia, ha potuto finalmenteavere il contatto diretto con i cristiani,«e ora - conclude - realizzo il sogno diessere una vera cristiana».

    G

    Immigrati, il 14% dei lavoratori

    Dal 5 marzo l’iniziativapromossa dalla FondazioneUt Vitam Habeante dal Centro diocesanoper la pastorale familiare«Iluminare di grandezza,verità e bellezza ladimensione sessuata delmaschio e della femmina»Quattro incontri rivoltia genitori, catechisti,insegnanti, operatoripastorali. Tra i docentiil cardinale Elio Sgreccia

    iparte il 5 marzo, dopo la primaedizione dello scorso autunno, il corso

    «La teoria del gender. Quale antropologiaalternativa?», promosso dalla FondazioneUt Vitam Habeant e dal Centro per lapastorale familiare del Vicariato di Roma.«L’intento – spiega il Centro diocesano - èquello di illuminare di grandezza, verità ebellezza la dimensione sessuata delmaschio e della femmina nella differenzasessuale e nella complementarietàbiologica, funzionale, psicologica e socialeche ne consegue, anche per contrastarel’ideologia gender che sta avanzando alivello culturale in maniera egemonica e asenso unico».Il corso, articolato in quattro incontri (19marzo, 2 aprile e 16 aprile le date dei treappuntamenti successivi), è rivolto agenitori, operatori di pastorale della vita,personale socio-sanitario (medici,

    R ostetriche, infermieri), psicologi epsicoterapeuti, assistenti sociali, insegnanti,educatori, catechisti.Tra i docenti, oltre ad esperti del settore, ilcardinale Elio Sgreccia, presidente dellaFondazione Ut Vitam Habeant: sarà sua laprima relazione nella giornata introduttiva,dal titolo «Il gender come ultima sfida».Previsto anche un laboratorio e unapprofondimento sulla situazione attuale.Le lezioni si svolgeranno presso il centro diformazione San Giovanni Paolo II (via delCasale di San Pio V), per due sabati al mesedalle ore 9 alle 13. La partecipazione ègratuita. Per informazioni e iscrizioni (entrolunedì 22 febbraio) è possibile rivolgersialla dottoressa Maria Pia Buracchini:[email protected],335.64.04.369, o alla dottoressa RaffaellaCianfrocca, [email protected],347.84.50.995.

    DI ALESSANDRO FILIPPELLI

    ontinua a crescere, in misuracontenuta ma costante, la presenzadi immigrati nel Lazio. Secondo

    l’undicesimo rapporto dell’Osservatorioromano sulle migrazioni, presentatogiovedì a Roma, al 1° gennaio 2015 è laseconda regione, dopo la Lombardia, pernumero di residenti stranieri (636.524).Inoltre, secondo i dati elaborati dal Centrostudi e ricerche Idos con il sostegnodell’Istituto di studi politici San Pio V,

    spicca la Capitale con 523.957 residenti.Più di un terzo dei 363.563 migrantiresidenti a Roma si concentra in soli treMunicipi (I, VI e V). La crescita si registrain tutte le province del Lazio. Ma secondomonsignor Giuseppe Marciante, vescovoausiliare della diocesi di Roma,intervenuto alla presentazione delrapporto, non deve preoccupare: «Laparola "straniero" fa paura e nasce quandonon si conosce l’altro, soprattutto dandocredito ai pregiudizi sull’altro. La paura -sottolinea il presule - spesso blocca lerelazioni e i rapporti non solo con Dio,ma anche tra gli uomini. La nostramissione consiste nel liberare noi e gli altridalle false paure». L’Europa(55%) è la principale aread’origine degli immigrati chevivono nel Lazio e nel territorioromano, insieme all’Asia, cuiseguono l’Africa e l’America: ipiù numerosi sono i romeni,che rappresentano il 33,6%. Siconferma molto contenuta(meno di 9.000 persone) lapresenza di rom e sinti in città,appena lo 0,25% sullapopolazione complessiva. Nelleprovince di Frosinone, Latina,Rieti e Viterbo, si riscontranoconcentrazioni di singolecollettività: ad esempio, quellaindiana in provincia di Latina;quella albanese nel Pontino enel Frusinate; quellamarocchina, in questi due stessiterritori; quella ucraina neidiversi Comuni capoluogo. Gli

    Casiatici (filippini, bangladesi e cinesi)vivono invece quasi esclusivamente nellaCapitale. «Per diversi aspetti l’area romanaanticipa quello che, secondo le proiezionidei demografi, avverrà a livellogeneralizzato nei prossimi decenni»,afferma il presidente del Centro studi ericerche Idos, Ugo Melchionda,commentando i dati del rapporto.«Abbiamo da un lato dei fenomeni diintegrazione maggiori, e dall’altro vediamomeccanismi escludenti. Non è possibile -aggiunge - limitarsi all’accoglienza deirichiedenti asilo quando manca la capacitàdi progettare l’integrazione. Forse questodovrebbe essere il vero sforzo». Rimaneforte il contributo al mercato del lavoro:nel Lazio i migranti occupati superano le320 mila unità e rappresentano il 14,1%dei lavoratori totali; più in generale, iltasso di occupazione degli stranieri(64,2%) supera di venti punti percentualiquello degli italiani. Il rapporto parlaanche dei reati: in calo le denunce controgli immigrati, che continuano, però, aessere più soggetti alla detenzionecarceraria. Il Lazio, con 5.600 persone incarcere, è la quarta regione per numero didetenuti e la seconda per numero diimmigrati reclusi. Quanto alleappartenenze religiose, secondo le stime diIdos, nel Lazio tra i residenti stranieriprevalgono i cristiani (434.100, 68,2%),cui seguono, molto distanziati, imusulmani (123.800, 19,4%), gli induisti(24.100), i buddhisti (11.585) e i fedeli dialtre religioni orientali (6.400), di religionitradizionali (4.300) e di altreappartenenze che non è stato possibiledisaggregare (9.100), cui si aggiungono22.100 atei. Inoltre, alla comunità ebraicaautoctona si aggiungono circa 1.000immigrati di questa stessa religione.

    A Roma un terzo dei migrantiin tre Municipi. Melchionda(Idos): «Manca la capacitàdi progettare l’integrazione»Il vescovo Marciante: «La pauranasce se non si conosce l’altro»

    Forte il contributo al mercato dell’occupazioneda parte degli stranieri: i dati dell’Osservatorioromano sulle migrazioni presentato giovedi

    Un corso sul «gender» per un’«antropologia alternativa»

    2 Domenica21 febbraio 2016

    La celebrazione a San Giovannipresieduta da De DonatisLa storia di Giuseppina: primadi Cristo vivevo nelle tenebre

    Etica e politica, ritorna il master alla Lateranense

    u chi sei?» chiese l’uomo. «Io so-no colui che nega l’evidenza», ri-spose Mefistofele. Prende spunto

    da una citazione del Faust di Goethe il te-ma della tavola rotonda che si terrà do-mani alle 17, nell’aula Paolo VI dell’Uni-versità Lateranense. Il titolo dell’incontro,che si inserisce nell’ambito del master diformazione «Etica della politica nell’epo-ca post moderna», è infatti: «Il nuovoFaust: la fabbrica dell’uomo e la culturadello scarto. Etica e responsabilità nellacomunicazione». Interverranno tre don-ne, professioniste della comunicazione:

    Lorena Bianchetti, giornalista e conduttri-ce televisiva, attuale volto di A sua imma-gine (Rai1); Alessandra Buzzetti, del Tg5,e Cristiana Caricato, vaticanista diTv2000. «Con loro - dice Olimpia Tarzia,moderatrice e organizzatrice della tavolarotonda - cercheremo di approfondirel’importanza della comuni-cazione in una società do-minata dal relativismo eti-co secondo cui le differenzeandrebbero appiattite inbase alle mode e ai dettami"della televisione"». Ultimoesempio, secondo la bioeti-cista, membro del Consi-glio regionale del Lazio, è ilcaso del dibattito pubblicosul disegno di legge Ci-rinnà: «Vorrebbero farci ca-pire che "tanto è uguale":

    due mamme o due papà hanno la stessaimportanza di due genitori che insiemepossono procreare. Non è così». Comenon è normale - prosegue Tarzia - « cerca-re di convincere l’opinione pubblica chesia possibile sfruttare il corpo di una don-na per dare un figlio a chi non può aver-

    lo». La tavolarotonda di do-mani si inseri-sce tra le attivitàdel master in«Etica della po-litica nell’epocapost moderna»,partito nel no-vembre 2014,che si articolain due anni ac-cademici per untotale di 1.500

    ore complessive di formazione. L’obietti-vo è fornire le conoscenze necessarie a li-vello etico, giuridico, economico, scienti-fico e culturale per profili di policy makere per esperti che operano o desiderano o-perare nei vari livelli politico-istituziona-li. Le tematiche affrontate dal corso, cheripartirà per un secondo biennio il prossi-mo novembre, spaziano dalla bioetica aidiritti umani, da scienza e salute a fami-glia e pari opportunità, dall’educazionealla comunicazione, dall’economia al-l’ambiente, dalla pubblica amministra-zione alla globalizzazione. Al termine delcorso «tutti i partecipanti - conclude Tar-zia - avranno modo di effettuare uno sta-ge negli uffici legislativi o nelle commis-sioni della Regione Lazio. Potranno cosìtradurre in azioni pratiche ciò che hannoimparato durante il master alla Latera-nense». (G. C.)

    Movimento Per e Centro Altistudi dell’ateneo ripropongonol’iniziativa per i giovani: lezionidalla bioetica all’economia

  • Paglia: «La misericordia ha una forza rivoluzionaria»

    DI VANESSA RICCIARDI

    a misericordia è un’esigenza storica epolitica». Così è stato descritto ilsentimento al centro dell’Anno Santo

    nell’appassionata riflessione di monsignorVincenzo Paglia, presso la parrocchia di SanTommaso Moro. Nel quartiere San Lorenzo,l’arcivescovo, presidente del PontificioConsiglio per la famiglia e autore del libro Gesù

    porta della misericordia, stimolato dalparroco, monsignor Andrea Celli, e dagliuniversitari che frequentano la “Scuola dipolitica” della parrocchia, ha propostomercoledì l’immagine di una Chiesa indialogo e ha spiegato come la misericordiadebba essere «vissuta e non esercitata»perché «la misericordia è come l’amore»ma, ha aggiunto, «è molto più di questo».Molti i riferimenti all’attualità, dalle guerreal Family Day. Il primo fine della Chiesa,secondo il vescovo, deve restare sempre lasalus animarum, la salvezza delle anime.«Tutti creati da Dio, abbiamo una scintilladi verità. Il dialogo serve per aiutarci ascoprirla. Guai a dire: ho la verità e laimpongo. Sul piano politico le cose sonopiù delicate. In passato abbiamo avuto latentazione di sapere cosa bisognasse fare»,ma papa Francesco per primo, raccontaPaglia, non appoggia questa visione:

    «L’ideale sarebbe una societàpoliarchica, dove ciascuno lavora per ilbene di tutti»; e ancora: «Vale la pena,questo richiede cultura, incontro eattenzione che ognuno porta a secondadella propria sensibilità. Per questopapa Francesco non ama che i vescoviscendano sul proscenio pubblico peraffermare le loro posizioni: la Chiesadeve poter parlare con tutti». Oggi, haosservato il presule, prevale unamentalità individualista: «Dov’è finitoil nostro universalismo? Adesso se vabene ragioniamo a regioni. In questomondo lacerato dalle guerre,frantumato nelle culture, è chiaro chel’unica energia possibile pertrasformarlo è l’amore, lamisericordia». Gli esiti non siripercuotono solo in campointernazionale, ma anche nel privato:

    «Oggi crescono le famiglie composte dauna persona sola, e tra le coppie stabiliquelle dove cresce un figlio unico. Tramigliaia di anni, quando diremo“fratelli e sorelle” ci chiederanno checosa vuol dire». «La misericordia – hacontinuato Paglia – è una forzapoliticamente trasformante e vacompresa nella sua forzarivoluzionaria. Non è un sentimentoromantizzato». Quindi ha spiegato:«Secondo l’ebraico, la misericordia è unsentimento così profondo che perdescriverlo una parola non basta, neusa tre. La misericordia come la intendeil Padre eterno è un movimentoviscerale, come quello che una mammasente per il figlio; secondo, implica unmovimento fisico di vicinanza, quindiuna prossimità affettiva; terzo, chiedela fedeltà a quel rapporto». La paura,

    secondo diversi interventi dal pubblico, è che lamisericordia possa diventare permissivismo.«Le idee sono legate alla storia, la verità si fa. Laverità è aprire le porte, ma la misericordia è piùfurba e alla fine vince», ha risposto Paglia,perché «nessuno può resistere all’amore».

    L’arcivescovo, che guida il dicasterovaticano per la famiglia, ospitedella parrocchia San Tommaso Moro«È un’esigenza storica e politica,un movimento viscerale, come quelloche una mamma sente per il figlio»

    Giubileo della Curia Romana:domani la celebrazione del Papa

    n questo Giubileo ricco di eventi nonpoteva mancare un appuntamento per

    coloro che collaborano più da vicino, conil loro lavoro, al servizio del Papa e dellaChiesa universale. Ecco allora chedomani - festa della Cattedra di SanPietro - papa Francesco celebrerà laMessa in occasione del Giubileo dellaCuria Romana, del Governatorato e delleistituzioni collegate alla Santa Sede. Unagiornata dedicata «al governo dellaChiesa» ma anche a tutte quelle personeche lavorano nella Città del Vaticano enelle istituzioni pontificie come neicollegi o nelle università. Il Santo Padre,spiegano dal Pontificio Consiglio per lapromozione della nuovaevangelizzazione, ha voluto che i primieventi fossero espressamente dedicati achi è quotidianamente chiamato adaccogliere i pellegrini a Roma,

    I soprattutto nell’Anno giubilare. Quindi,dopo aver incontrato gli operatori deipellegrinaggi e gli operatori del turismo,è la volta di tutti coloro che lavorano inVaticano e nelle istituzioni collegate eche esercitano, in un modo o nell’altro,un servizio a favore dei pellegrini chevengono a Roma. Il Giubileo si terrà nellamattinata di domani. Alle 8.30, nell’AulaPaolo VI, è in programma una catechesidal titolo «La misericordia nella nostravita quotidiana». Relatore sarà padreMarko Ivan Rupnik, gesuita e autore dellogo ufficiale del Giubileo dellaMisericordia. Alle 9.15 i partecipanti - sistima la presenza di 5.000 persone circa -raggiungeranno in processione la PortaSanta della basilica di San Pietro. Alle10.30 Papa Francesco presiederà laMessa.

    Roberta Pumpo

    Ravasi il 25 alla chiesa degli artisti per i comunicatoriisericordia e bellezzanell’annuncio della fede» è il

    tema dell’intervento che terrà ilcardinale Gianfranco Ravasi,presidente del Pontificio Consigliodella cultura, nel secondo degliincontri per gli operatori dellacomunicazione sociale e gli artistiorganizzati nella basilica di SantaMaria in Montesanto (la «chiesa degliartisti» di piazza del Popolo).L’appuntamento è per giovedì 25 alle18.30. «L’idea è di mostrare come alcuore dell’annuncio cristiano ci sia lamisericordia come espressione più altadella bellezza dell’amore di Dio, che siriflette nell’amore per il prossimo -spiega don Walter Insero, rettore dellachiesa e incaricato dell’Ufficiocomunicazioni sociali della diocesi - . Èandare al cuore del messaggio delVangelo dove verità e bellezzacoincidono nella figura di Cristo».

    Papa Francesco in Aula Paolo VI

    L’arcivescovo Vincenzo Paglia (foto Gennari)

    Donatori sangue e operatori turismo:ieri gli appuntamenti giubilari

    Papa Francesco ha ricevuto ieri idonatori di sangue provenienti datutta Italia durante un’udienzaspeciale giubilare in piazza SanPietro. Nella basilica di SanGiovanni in Laterano si è svolto ilGiubileo degli operatori del turismo.

    La Via Crucisper le donne«crocifisse»La Comunità Papa Giovanni XIIIripropone l’iniziativa per le vittimedella tratta da Santo Spirito in SassiaAlcuni momenti della Via Crucis per le donne «crocifisse» organizzata due anni fa (foto Gennari)

    DI LORENA LEONARDI

    a loro croce è quel metro quadrato diasfalto pagato dal racket per farle starelì. Sanguinano sulle strade della città,

    ogni singola volta che qualcuno le tocca,ogni volta che qualcuno le paga. «Sono -spiega don Aldo Buonaiuto, sacerdote dellaComunità Papa Giovanni XXIII - donne chenon hanno più un futuro, con problemipsichiatrici, con le orecchie tagliate dai loroschiavisti, non solo i delinquenti che legestiscono ma anche i clienti, i 9 milioni dimaschi dai 30 ai 50 anni che in un anno siaccostano a un marciapiede per comprare ilcorpo di una ragazza che una volta su tre èminorenne e potrebbe tranquillamenteessere una loro figlia». Per puntare i riflettorisu un tema che a troppi fa comodo nonvedere, la Comunità promuove una ViaCrucis "per le donne crocifisse", incollaborazione con la Diocesi, che il 26febbraio dalle 19.30 partirà da Santo Spiritoin Sassia. Una prima edizione dell’iniziativaera già stata organizzata nel 2014: «8milapersone, una risposta inaspettata», sottolineadon Buonaiuto. Venerdì le stazioni saranno7, con partenza da Borgo Santo Spirito,passando per Ponte Sant’Angelo, fino allaChiesa Nuova. A ogni stazione ci sarà unarappresentazione del momento descritto dalVangelo portato in scena da attori evolontari dell’Unitalsi per una Via Crucis cheè pallida metafora della Via della Croce chesi consuma ogni giorno tra macchine e viali.«In questo periodo in cui la Chiesa vive laQuaresima e nel Giubileo voluto daFrancesco, vogliamo scendere in strada conle donne e le ragazzine che subiscono laviolenza di sfruttatori e clienti - dichiara

    LGiovanni Paolo Ramonda, responsabilegenerale della Comunità - per elevare conloro un grido rivolto a Dio ma anche allecoscienze di tutti, e in particolare di chi haincarichi istituzionali, perché questomercato di esseri umani venga fermato». Perle vie di Roma il grido contro l’ingiustiziaavrà il volto dei movimenti ecclesiali e deitestimonial (da suor Eugenia Bonetti a donFabio Rosini) che interverranno contro latratta all’appuntamento di preghiera che saràpresieduto dal cardinale Agostino Vallini. Daquando don Oreste Benzi, negli anni ’70, lediede vita, la Comunità ha salvato più di7mila donne provenienti principalmente daNigeria (36%), Romania (22%), Albania(10,5%), Bulgaria (9%), Moldavia (7%).Attualmente le vittime di tratta nel mondosono 4,5 milioni, donne nel 49% dei casi e

    minori nel 33%. In Italia, dove il si parla diun giro d’affari mensile pari a circa 90milioni di euro, il numero delle vittimedella prostituzione oscilla tra 75 e 120mila:il 65% si trova in strada. «Se pensiamo allaprostituzione - sottolinea don Buonaiuto,che della Via Crucis è organizzatore - civengono in mente le escort, donne che sidichiarano libere di scegliere. Ma sullenostre strade nessuna è libera: dietrociascuna donna, suo malgrado, si nascondeun sistema di compravendita di armi edroga». A vedere queste donne oltraggiate,tradite, derise, torturate e abbandonate datutti, «un credente pensa a quello che hasubìto Gesù e che l’anno giubilare è nato perla liberazione degli schiavi, ma tutti devonocredere nella dignità e nel recupero dellapersona rendendo l’ingiustizia intollerabile».

    Due storie dall’orrore al riscattotella ha 22 anni e viene dalla Nigeria. Aveva solo 18 anniquando, per aiutare la sua famiglia estremamente

    povera, un giorno si è fatta prestare dalla sorella della suaamica Joy il denaro necessario per il viaggio verso l’Europa,dove sperava di trovare lavoro e futuro. È partita con ungruppo, «abbiamo attraversato anche il deserto, siamoarrivati in Spagna. Durante il viaggio c’erano sempre unuomo e una donna con me. Il giorno dopo che siamoarrivati a Madrid l’uomo se n’è andato, mentre la donna hainiziato a dirmi che dovevo iniziare subito a lavorare perringraziarli e per rimborsare tutte le spese che avevanofatto per me. Siamo partiti per l’Italia. Non avevo capito chetipo di lavoro voleva che facessi, ma poi mi ha dato unaminigonna e degli stivali e mi ha detto che dovevo andare aprostituirmi altrimenti mi avrebbe picchiato». Sola, digiunadi italiano e priva di documenti, Stella racconta di essererimasta sulla strada per otto mesi prima di cambiare vitagrazie all’incontro con gli operatori della Comunità. Viene

    dalla Nigeria anche Gloria, che nel suo Paese hastudiato informatica ma non trovava lavoro.«Presi l’aereo da Lagos per Parigi. Avevamodocumenti falsi. In aeroporto conobbi Sheila,giunta da Marsiglia per dirmi che per ripagare lespese del viaggio - circa 40mila euro - avreidovuto andare a prostituirmi». Gloria si ribella,viene picchiata, minacciata di ritorsioni sulla suafamiglia in Nigeria, spaventata con un ritovoodoo. «Per una settimana - ricorda - mi hannodato da mangiare solo un pezzo di pane ognigiorno. Di fronte a queste violenze, nelladisperazione, ho accettato di andare aprostituirmi per le strade di Marsiglia. Ma lìguadagnavo poco e allora mi hanno mandata inItalia. Per fortuna alla fine sono stata accolta inComunità».

    Lorena Leonardi

    S

    Stella, nigeriana,aveva 18 anniquando, peraiutare la suafamiglia, arrivòin EuropaCostrettaa prostituirsiin Italia, dopo8 mesi cambiòvita grazieall’associazione

    3 Domenica21 febbraio 2016

  • 4 Domenica21 febbraio 2016

    Montenegro aSanFulgenzio - Lectio alla Traspontina - Pellegrinaggio sulle ormedel beatoAngelo PaoliGiornata alla Lateranense inmemoria del vescovoRossano - Festival del film interreligioso allaGregoriana

    celebrazioniMESSA IN MEMORIA DI MODESTAVALENTI.Oggi alle 10.45, nellaparrocchia di Nostra Signora diLourdes, verrà celebrata una Messa inmemoria di Modesta Valenti.

    A SANTA PRISCA IL RICORDO DI PADRECUPIA.Nel secondo anniversario dellamorte, venerdì 26, padre LucianoCupia verrà ricordato nella Messa delle18 nella parrocchia di Santa Prisca (viadi Santa Prisca, 11).

    incontriIL CARDINALE MONTENEGRO A SANFULGENZIO. L’arcivescovo di Agrigentoe presidente di Caritas italiana, ilcardinale Francesco Montenegro,domani alle 20.30, sarà a SanFulgenzio (via della Balduina, 296)per l’appuntamento «Educarciall’incontro con il migrante».

    «CONOSCERE PER PREVENIRE» CON ILGRUPPO AGESCI ROMA87. La comunitàcapi del gruppo Agesci Roma 87organizza, il 23 alle 19.30, unincontro sulla prevenzione delle varieforme di dipendenza a San RomanoMartire (via Cave di Pietralate, 81).

    INCONTRO SULLA «MISERICORDIA INFAMIGLIA» ALLA NATIVITÀ. Il 23 alle 19,alla Natività di Nostro Signore GesùCristo (via Gallia, 162), don AlbertoPacini, rettore di Sant’Anastasia alPalatino, parlerà di «Eucaristia,misericordia e famiglia».

    MONSIGNOR FRISINA SPIEGA LE OPERE DIMISERICORDIA. A Santa Cecilia inTrastevere (omonima piazza),mercoledì 24 alle 20.30, monsignorMarco Frisina terrà un incontro daltitolo «Sono pellegrino... Cercoconsolazione».

    «FAMIGLIA TRA NATURA E CULTURA» CONCANTELMI. Lo psichiatra ToninoCantelmi animerà l’incontro, allaparrocchia Sacro Cuore Immacolato diMaria (piazza Euclide, 34), su «Lafamiglia: tra natura e cultura», dalle20.45 del 24. Interverranno GiancarloCerrelli, vicepresidente dell’Unionegiuristi cattolici italiani, e la psichiatraDina Nerozzi.

    «PAROLA E ASCOLTO», UNA GIORNATA INONORE DI MONSIGNOR ROSSANO.Unagiornata per ricordare la figura dimonsignor Piero Rossano, che fuvescovo ausiliare di Roma e rettoredella Pontificia Università Lateranensedal 1983 al 1991. Si svolgerà nell’aulaPaolo VI dell’ateneo (piazza SanGiovanni in Laterano, 4) giovedì 25alle 16.30. Interverranno il cardinaleJean-Louis Tauran, presidente delPontificio Consiglio per il dialogointerreligioso; il vescovo MarceloSànchez Sorondo; il teologo PieroCorda; il biblista Romano Penna e lostorico Andrea Riccardi. Don GiulioOsto, docente alla Facoltà teologicadel Triveneto, traccerà un breve profilobiografico di monsignor PieroRossano.

    AL REGINA APOSTOLORUM IL CICLO«MISERICORDIA FRA VITA E FEDE». Inoccasione del Giubileo, la Facoltàteologica dell’Ateneo pontificio ReginaApostolorum organizza il ciclo diconferenze «Misericordia fra vita efede», per approfondire alcuni aspettiteologico pastorali dell’Anno santo. Ilprimo incontro sarà giovedì 25 alle17.30 con padre George Woodal,docente di Teologia morale.

    QUARESIMA, MONSIGNOR FEROCI ASANTA PAOLA ROMANA.Nella propostaquaresimale della parrocchia SantaPaola Romana (via Duccio Galimberti,9), venerdì 26 alle 18.45, monsignorEnrico Feroci, direttore della Caritasdiocesana, parlerà di «Carità e opere dimisericordia».

    LECTIO DI ROSALBA MANES A SANTAMARIA IN TRASPONTINA. La biblistaRosalba Manes animerà l’incontro su«Il padre misericordioso (Luca 15,1-3.11-31» che si terrà venerdì 26 alle18.30 per la lectio a Santa Maria inTraspontina (via della Conciliazione).

    PELLEGRINAGGIO SULLE ORME DEL BEATOPAOLI. Sabato 27, la parrocchia diSanta Maria Regina Mundi organizza iltradizionale pellegrinaggio sulle ormedel Beato Angelo Paoli.Appuntamento alle 9 davanti allachiesa di San Martino ai Monti (vialedel Monte Oppio, 28).

    culturaGREGORIANA: FILM FESTIVALINTERRELIGIOSO. Cinque serate, cinquefilm, altrettanti dibattiti su incontri escontri tra religioni nel mondocontemporaneo. Si tratta della nuovainiziativa del Centro StudiInterreligiosi della Gregoriana, dal 22al 26 febbraio con inizio alle 17.45. Ilprimo appuntamento domani con ildocu-film «Il cuore dell’assassino» diCatherine McGilvray. Martedì 23 saràla volta del film «Iraniano» di MehranTamadon. Si prosegue mercoledì 24con «Morte di un maestro del tè» diKumai Kei, mentre giovedì 25 saràproiettato «Dharam Sankat Mein» diFuwad Khan. A concludere, venerdì,sarà «Acque silenziose» di SabihaSumar. Alle proiezioni seguirà ildibattito con i gesuiti LaurentBasanese e Bryan Lobo.

    PRESENTAZIONE LIBRI /1: «FRANCESCO.LA CARITÀ POLITICA».Nella Sala Reginadi Palazzo Montecitorio, mercoledì 24alle 15.30 sarà presentato il volumeedito dalla Libreria editrice vaticana«Francesco. La carità politica. Un voltodella misericordia». La presentazione èstata scritta dal vescovo ausiliareLorenzo Leuzzi. Interverranno ipolitici Renato Brunetta, MassimilianoFedriga, Maurizio Lupi ed EttoreRosato. Conclude don GiuseppeCosta, direttore della Libreria editricevaticana.

    PRESENTAZIONE LIBRI /2: «RELIGIONAND POLITICS».Qual è il ruolopubblico della fede nel mondocontemporaneo globalizzato? È unadelle domande a cui desiderarispondere il volume collettivo«Religion and Politics» che verràpresentato alla Gregoriana (piazzadella Pilotta, 4) mercoledì 24 alle17.30. Il libro è frutto del quarto annodi lavoro della Scuola Sinderesiall’interno del Centro Fede e cultura«Alberto Hurtado» della Gregoriana.All’incontro interverranno il cadinaleLuis Antonio Tagle, arcivescovometropolita di Manila e presidente diCaritas Internationalis; Dieter Althaus,della Fondazione Konrad Adenauer, emonsignor Samuele Sangalli, curatoredel volume e direttore della ScuolaSinderesi.

    solidarietàRACCOLTA ALIMENTARE CARITAS-EMMEPIÙ. Più di 11 tonnellate di merciin 847 scatoloni: è il risultato dellaraccolta alimentare a sostegno degliEmpori della solidarietà realizzata il 6febbraio scorso da 200 volontari dellaCaritas di Roma in collaborazione conla catena di supermercati EmmePiù in18 punti vendita della Capitale. Unterzo delle merci raccolte dai volontariè costituito da pasta e riso, il 20% dapassata e pelati di pomodoro, il 10%da latte, l’8% da biscotti e merendine,il 7% da prodotti per l’infanzia enumerose altre merci.

    DONAZIONI DI SANGUE CON L’AVIS.Domenica 28 sarà possibile donare ilsangue con l’Avis comunale nellaparrocchia Santi Mario e Compagnimartiri (via del Ponte delle SetteMiglia, 245).

    le sale dellacomunità:i programmi

    DELLE PROVINCIE Da mer. 24 a dom. 28V. Delle Provincie, 41Gli ultimi sarannotel. 06.44236021 ultimi

    Ore 16.30-18.30-20.30-22.30

    DON BOSCO Gio. 25 e ven. 26V. Publio Valerio, 63 Caroltel. 06.71587612 Ore 18-21

    Sab. 27, ore 16-18.30-21,e dom. 28, ore 16-18.30Star Wars Episodio VII -Il risveglio della Forza

    Sono passati circa trent’anni dalla distruzionedella seconda Morte Nera e dalla cadutadell’Impero. Dalle ceneri di quest’ultimo è nato ilsinistro Primo Ordine, con a capo il LeaderSupremo Snoke e il suo braccio destro Kylo Ren.Oltre alla Resistenza, sostenuta dalla Repubblica eguidata dal generale Leia Organa, il pericolonumero uno del Primo Ordine è l’ultimo deicavalieri Jedi, Luke Skywalker, misteriosamentesparito da tempo. A cercare Luke è anche suasorella Leia che vede in lui l’unica possibilità diristabilire pace e giustizia nella galassia. Pertrovarlo, Leia ha inviato sul pianeta Jakku uno deisuoi più bravi e coraggiosi piloti, Poe Dameron. Lamissione segreta di Poe è quella di recuperare unindizio sul luogo in cui si trova Luke e andare acercarlo. Nella missione finiranno per trovarsicoinvolti anche Rey, una ragazza che viverivendendo cianfrusaglie recuperate dalle astronavinel deserto, e Finn, uno degli assaltatori che hadeciso però di disertare....

    cinema

    Le «Affinità elettive»daDeChirico a Burri

    lla Gallerianazionale

    d’arte moderna ildialogo ideale conle opere della col-lezione parmensedella FondazioneMagnani Rocca: èlamostra «Affinitàelettive. Da DeChiricoaBurri», fi-no al 13 marzo.

    A

    poco a poco quasisenza che ce neaccorgessimo, una

    nuova schiavitù ha presopossesso di noi. In formaleggera, indolore e conmolta eleganza, iltelefonino è entrato nellanostra vita, con tutti ipossibili collegamenticonnessi. Ora ecco unacommedia che ci aiuta a

    riflettere su questa situazione delicata chepresenta anche risvolti inattesi eimprevedibili. Accade nel film Perfettisconosciuti, diretto da Paolo Genovese, inuscita nelle sale in questa settimana.Genovese, nato a Roma nel 1966, si è fattoconoscere per una serie di commedie nellequali esamina situazioni normali con risvoltiimprevedibili: Immaturi, 2011; Immaturi. Ilviaggio, 2012; Un famiglia perfetta, 2013; Tuttacolpa di Freud, 2013; Sei mai stata sulla Luna?,

    2015. Rocco, chirurgo plastico, ed Eva,psichiatra, invitano a casa alcuni amici pervivere insieme la notte dell’eclisse di luna.Arrivano Bianca e Cosimo, Lele e Carlotta, einfine Peppe, solo perché, dice, la sua nuovacompagna non si sente troppo bene. Ad uncerto punto della cena, la conversazione siferma sui cellulari, sulla loro capacità didiventare i custodi di segreti inconfessabili.Parte allora il gioco di invitare tutti i presentia posare i telefoni aperti sulla tavola,aspettando al buio eventuali chiamate. Inuovi dispositivi telefonici sono ormai ingrado di accogliere tutti gli aspetti piùimprevedibili della nostra vita quotidiana.Sono memoria, archivio, agenda, posta,conversazione. Dopo quella pubblica e quellaprivata - dice Genovese - sono diventati lanostra vita segreta. Quella che non vogliamofar sapere e della quale ci accorgiamo peròsempre troppo tardi. Il «non detto» chediventa il «tutto in piazza» è al centro delcopione scritto da Genovese con alcuni

    collaboratori e diretto con la consuetascioltezza narrativa. L’unità di luogo e ditempo rafforza il taglio di una dialetticaserrata e incalzante, e opportunamente ilcopione si allarga a coinvolgere non soloargomenti di coppia e affettivi ma anche dilavoro, professionali, più realistici. Ne emergeuno spaccato di forte modernità, a definirecon esattezza la finta libertà nella qualeabbiamo tutti l’illusione di essere coinvolti.Mentre è esattamente il contrario. Traequivoci, sorprese, colpi di scena, il raccontoprocede con crescente disappunto deiprotagonisti, affidati ad un gruppo di attoriche si muove e dialoga in bella e stringentesintonia. Film dunque piacevole, non privo diqualche passaggio un po’ compiaciuto, etuttavia nell’insieme di esatta attualità. Il filmconferma che la commedia è sempre iltermometro preferito del nostro cinema permisurare vizi, pregi e difetti della nostra vitaquotidiana.

    Massimo Giraldi

    A«Perfettisconosciuti»,unospaccatodimodernitàcinema arte

    a qualità dell’accoglienzadei pellegrini per l’AnnoSanto si gioca anche sul-

    l’efficienza dell’assistenza sani-taria. Per potenziarla e garan-tirla, la Regione Lazio ha pre-disposto un piano sanitario ar-ticolato in diversi ambiti, cheha richiesto 88 milioni di in-vestimenti. Sono stati anzitut-to ristrutturati e adeguati ipronto soccorso di dodici o-spedali: Santo Spirito, Sant’An-drea, Sant’Eugenio, San Gio-vanni, San Camillo-Forlanini,Umberto I, Tor Vergata, San Fi-lippo Neri, Gemelli, Pertini,Santissimo Gonfalone (psi-chiatria) e Grassi di Ostia. Ini-ziative che, per il presidentedella Regione Lazio NicolaZingaretti, «sono state messein cantiere per il Giubileo mafanno anche parte del proces-so di ricostruzione del sistemasanitario». Con un contributo

    di 51 euro, i pellegrini prove-nienti da Paesi che non hannostipulato accordi con l’Italiapossono richiedere il «First AidPass», che consente l’accessogratuito alle prestazioni sanita-rie urgenti. I punti medici a-vanzati (pma) messi a disposi-zione dalla Regione Lazio so-no attualmente sei, ai quali sene aggiungeranno altri due en-tro fine estate, attivati dallaProtezione civile. Si tratta distrutture sanitarie mobili, do-tate anche di defibrillatore, incui medici, infermieri e opera-tori volontari forniscono assi-stenza immediata e primo soc-corso. Una postazione è fissasotto il colonnato di piazzaSan Pietro, mentre le altre sa-ranno montate a rinforzo diquesto e in altre sedi, spieganodalla Regione Lazio, in occa-sione di particolari eventi per iquali si preveda un maggiore

    afflusso di pellegrini. Rafforza-to pure il personale: sono 860i nuovi professionisti - medici,infermieri e autisti - messi incampo. Grazie al progetto «Ol-tre l’accoglienza: volontaricompetenti» sono stati inoltreformati 420 volontari tra i 18 ei 65 anni. «Siete il volto dellavicinanza e dell’attenzione alprossimo. Voi siete piccoli sa-cramenti del bene, segni cherealizzano vie di salvezza», a-veva detto loro il cardinale vi-cario Agostino Vallini, incon-trandoli lo scorso 28 novem-bre. Entrate in servizio anche40 nuove ambulanze ed è incorso l’acquisto di altre 86configurate secondo i più altistandard tecnologici. Previsteanche iniziative per specificheesigenze, come «Giubileo, Re-sidenza per dializzati», pro-mossa dalla Fondazione Poli-clinico Agostino Gemelli per le

    persone in dialisi, accolte an-che con la propria famiglianella residenza di ospitalitàprotetta del nosocomio dovepotranno essere sottoposte altrattamento necessario. È inol-tre operativo il Piano regionaleper la sorveglianza e la gestio-ne di emergenze infettive pre-disposto con l’Istituto nazio-nale malattie infettive LazzaroSpallanzani. Predisposto an-che un piano d’emergenza incaso di attacco terroristico(Peimaf). Tra le novità, ancheil numero unico per le emer-genze (Nue, adottato finorasolo dalla Regione Lombardia)in grado di fornire risposte in14 lingue: il 112 che sostitui-sce, assorbendoli, lo stesso 112in precedenza utilizzato perchiamare i carabinieri, il 113della polizia, il 115 dei vigilidel fuoco e il 118 dell’emer-genza sanitaria. (Agenzia Sir)

    LL’assistenzasanitariaper ipellegrini

    Pronto soccorso ristrutturatiin dodici ospedali, punti mediciavanzati, un numero telefonicounico per le emergenze, nuoveambulanze, il «First Aid Pass»

    Coppiegayefigli:nonbararesuglistudi

    a cosa dice la sempre e tanto (forse troppo) invo-cata scienza sulle adozioni dei bimbi da parte dicoppie omogenitoriali? Sì lo so, la scienza non è

    quel totem intoccabile e la verità proprio non c’entra gran-ché con quello che definiamo scientifico, anzi il metodoscientifico viaggia con ipotesi falsificabili e quello che so-lo qualche anno fa ci sembrava certo (scientificamente) og-gi appare ridicolo. Comunque vediamo un po’ come stan-no le cose.Vi risparmio le citazioni puntuali (date, riviste, autori e ar-ticoli), ma chi vorrà potrà controllare la bibliografia nelcapitolo La ricerca scientifica sul tema dell’omogenitorialità,pubblicato nel libro Essere padre e madre oggi (EdizioniSan Paolo, 2015). In quel capitolo presentiamo tutta la let-teratura scientifica dal 1967 ad oggi.E ad essere onesti esce fuori che la maggior parte delle af-fermazioni oggi circolanti sono avventurose, perché lamaggior parte degli studi sono stati condotti con moda-lità sbagliate, metodologie a dir poco partigiane e con-clusioni azzardate.In definitiva sulla base della letteratura scientifica l’unicaaffermazione corretta è questa: non è possibile afferma-re che la letteratura scientifica si sia pronunciata in mo-do chiaro, univoco e definitivo e non è possibile afferma-re che lo sviluppo di bambini cresciuti in contesti omoge-nitoriali sia equivalente a quello dei bambini cresciuti infamiglie eterosessuali.L’altro dato è questo: gli studi - anche questi altrettantonon univoci - che viceversa dimostrano addirittura che ibimbi cresciuti in contesti omogenitoriali abbiano più pro-blemi di quelli cresciuti in famiglie eterosessuali sono sta-ti puntualmente accusati di omofobia e i loro autori han-no subito gravi danni alla loro carriera.Lo sappiamo tutti: oggi le associazioni Lgbt possono far di-mettere un politico, licenziare un manager, boicottare u-na industria e rovinare la carriera di un ricercatore,ma que-sto non dovrebbe impedire la libertà di ricerca scientifi-ca.In conclusione, direi che forse non è troppo chiedere ai le-gislatori che, finché non ci saranno argomentazioni soli-de e coerenti, non venga assunta alcuna decisione tale damodificare la situazione familiare attuale, in nome di unprincipio di prudenza che rispetti l’articolo 3 della Con-venzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza dell’O-nu, nel quale è scritto: «In tutte le decisioni relative ai fan-ciulli, di competenza delle istituzioni pubbliche, …, del-le autorità amministrative o degli organi legislativi, l’in-teresse superiore del fanciullo deve essere una conside-razione preminente».

    MGIOVEDÌ 25

    Alle 19 in Vicariato presiede lariunione del Consiglio pastoralediocesano.

    VENERDÌ 26Alle 20.30 dalla chiesa di SantoSpirito in Sassia presiede la ViaCrucis per le donne crocifisse.

    SABATO 27Alle 10 nella basilica di SanGiovanni in Laterano presiede lacelebrazione giubilare per tutti iseminaristi della diocesi di Roma.Alle 17 incontra gli operatoripastorali e celebra la Messa nellaparrocchia di San Gioacchino inPrati.

    DOMENICA 28Alle 9.30 incontra gli operatoripastorali e celebra la Messa nellaparrocchia di Santa Brigida.

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