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VOGLIAMOCI BENE E INCONTRIAMOCI SEMPRE COME I DISCEPOLI NEL CENACOLO!!! Certo è difficile par- lare di Pasqua, di Resurrezione, di Vita in questi giorni in cui ci giungono noti- zie dal nord dell’Africa su fatti di sangue dovuti a tentativi di ricerca della democrazia in quei paesi (o perlomeno così pensiamo e speriamo). Interes- sante è la risposta di quelle nazioni che si considerano democratiche e all’avanguardia per i diritti civili (cioè le nostre). Sembra che gli interessi degli stati siano di carattere economico legate alle fonti energetiche che questi stati ci permettono di avere. Fa anche paura avere una folla di persone che desiderano scappare da queste stragi e arrivare nei nostri paesi. Sembra quasi, da queste premesse, che avere un dit- tatore alle porte ci abbia fatto comodo per i nostri interessi economici. La sto- ria, come al solito, segue logiche legate al profitto e non al bene e alla crescita delle popolazioni. In questi giorni riflettevo quanto anche a livello locale sia difficile scoprire il valore dell’altro. Siamo sempre più isolati nelle nostre case, abbiamo una vita che ruota attor- no al lavoro e alla casa e basta. Gli altri sono solo il mezzo per raggiungere uno scopo. Per questo si ingigantisce sempre di più Internet in cui i rapporti “Jezus bo sarce nam vodil in bo vedno z nami hodil, če nedolžni bomo mi in se ljubili ku angelci. Aleluja, aleluja!“Fratelli, vogliamoci bene! Tendiamo la mano al fra- tello, apriamo le braccia al perdono; nel Giorno del Cristo Risorto ognuno risorga più buono!” A tutti voi ed in parti- colare agli ammalati e agli anziani auguriamo unBuon e Santo Tempo Pasquale nel Signore. Usiem našim ljudem doma in po sviete, posebno te bunim in te starim želmo vesel in Svet Velikonočni cajt z Buogam. 1961 IL “SAN MARTINO” COMPIE CINQUANTA ANNI 2011 NAŠ “SVET MARTIN” DOPUNE PEDESET LIET ŽIVLJENIA Dal “San Martino” BOLLETTINO D’INFORMAZIONE Autorizzazione n. 397 del 9 maggio 1977 - Tribunale di Udine 33040 LIESSA DI GRIMACCO - Piazza Don Rino Marchig, 3 - Tel. (0432) 725012 Direttore responsabile: dott. Iole Namor - Impaginazione e stampa: Tip. Tomadini - Udine Dal San Martino BOLLETTINO D’INFORMAZIONE Autorizzazione n. 397 del 9 maggio 1977 - Tribunale di Udine Anno XLVIII - N. 1 - Aprile 2011 33040 LIESSA DI GRIMACCO - Piazza Don Rino Marchig, 3 - Tel. 0432 725012 e-mail: [email protected] Direttore responsabile: dott. Iole Namor - Impaginazione e stampa: Tip. Tomadini - Udine TAXE PERÇUE TASSA PAGATA Pubbl. quadrimestrale - Poste Italiane s.p.a. Spediz. in abb. postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB UDINE In caso di mancato recapito inviare a UDINE CPO per la restituzione al mittente previo pagamento resi possono sembrare anche veri e belli, ma si resta sempre isolati sia fisicamente (perché lontani l’uno dall’altro) sia nella volontà e nell’intelletto (perché prendo quello che mi piace e non cerco la mia e l’altrui crescita). Una volta si diceva “ci vediamo in paese”, oggi “ci vediamo a Cividale” o al massimo a San Pietro. La possibilità di mezzi sta svuotando le nostre comunità. Mi sembra che questo sia una grossa perdita. Trovarsi in un paese rappresenta una crescita per l’in- tera comunità. Andare altrove vuol dire cercare solo quello che mi fa comodo. La ricerca comune fa crescere perché il camminare insieme crea amicizie e fa scoprire potenzialità in loco inaspetta- te. Sono anche consapevole che molte Liessa : Processione del Venerdì santo

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VOGLIAMOCI BENE E INCONTRIAMOCI SEMPRE COME I DISCEPOLI NEL CENACOLO!!!

Certo è difficile par-lare di Pasqua, di

Resurrezione, di Vita in questi giorni in cui ci giungono noti-z i e da l nord

dell’Africa su fatti di sangue dovuti a

tentativi di ricerca della democrazia in quei paesi (o perlomeno così pensiamo e speriamo). Interes-sante è la risposta di quelle nazioni che si considerano democratiche e all’avanguardia per i diritti civili (cioè le nostre). Sembra che gli interessi degli stati siano di carattere economico legate alle fonti energetiche che questi

stati ci permettono di avere. Fa anche paura avere una folla di persone che desiderano scappare da queste stragi e arrivare nei nostri paesi. Sembra quasi, da queste premesse, che avere un dit-tatore alle porte ci abbia fatto comodo per i nostri interessi economici. La sto-ria, come al solito, segue logiche legate al profitto e non al bene e alla crescita delle popolazioni. In questi giorni riflettevo quanto anche a livello locale sia difficile scoprire il valore dell’altro. Siamo sempre più isolati nelle nostre case, abbiamo una vita che ruota attor-no al lavoro e alla casa e basta. Gli altri sono solo il mezzo per raggiungere uno scopo. Per questo si ingigantisce sempre di più Internet in cui i rapporti

“Jezus bo sarce nam vodil in bo vedno z nami hodil, če nedolžni bomo mi in se ljubili ku angelci. Aleluja,

aleluja!”

“Fratelli, vogliamoci bene! Tendiamo la mano al fra-tello, apriamo le braccia al perdono; nel Giorno

del Cristo Risorto ognuno risorga più buono!”

A tutti voi ed in parti-colare agli ammalati e agli anziani auguriamo unBuon e Santo Tempo

Pasquale nel Signore.

Usiem našim ljudem doma in po sviete, posebno te

bunim in te starim želmo vesel in Svet Velikonočni

cajt z Buogam.

1961 IL “SAN MARTINO” COMPIE CINQUANTA ANNI 2011

NAŠ “SVET MARTIN” DOPUNE PEDESET LIET ŽIVLJENIA

Dal

“San Martino”BOLLETTINO D’INFORMAZIONEAutorizzazione n. 397 del 9 maggio 1977 - Tribunale di Udine

33040 LIESSA DI GRIMACCO - Piazza Don Rino Marchig, 3 - Tel. (0432) 725012

Direttore responsabile: dott. Iole Namor - Impaginazione e stampa: Tip. Tomadini - Udine

Dal

San MartinoBOLLETTINO D’INFORMAZIONEAutorizzazione n. 397 del 9 maggio 1977 - Tribunale di Udine

Anno XLVIII - N. 1 - Aprile 201133040 LIESSA DI GRIMACCO - Piazza Don Rino Marchig, 3 - Tel. 0432 725012 e-mail: [email protected] responsabile: dott. Iole Namor - Impaginazione e stampa: Tip. Tomadini - Udine

TAXE PERÇUETASSA PAGATA

Pubbl. quadrimestrale - Poste Italiane s.p.a. Spediz. in abb. postale D.L. 353/2003

(conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB UDINE

In caso di mancato recapito inviare a UDINE CPO per la restituzione al mittente previo pagamento resi

possono sembrare anche veri e belli, ma si resta sempre isolati sia fisicamente (perché lontani l’uno dall’altro) sia nella volontà e nell’intelletto (perché prendo quello che mi piace e non cerco la mia e l’altrui crescita). Una volta si diceva “ci vediamo in paese”, oggi “ci vediamo a Cividale” o al massimo a San Pietro. La possibilità di mezzi sta svuotando le nostre comunità. Mi sembra che questo sia una grossa perdita. Trovarsi in un paese rappresenta una crescita per l’in-tera comunità. Andare altrove vuol dire cercare solo quello che mi fa comodo. La ricerca comune fa crescere perché il camminare insieme crea amicizie e fa scoprire potenzialità in loco inaspetta-te. Sono anche consapevole che molte

Liessa : Processione del Venerdì santo

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Dal “S. Martino” - Aprile 2011Dal “S. Martino” - Aprile 2011pag. 2 pag. 3

Cronaca parrocchiale5 DICEMBRESVETA BARBARA – PRAZNIK MINATORJU

Con grande solennità abbiamo ricordato Santa Barbara e pregato per tutti i nostri cari minatori vivi e defun-ti.

La celebrazione è stata posticipata alla domenica, per permettere a tutti di partecipare. Dopo la Santa Messa siamo andati processionalmente a pre-gare davanti al monumento dedicato ai minatori presso il nostro cimitero.

Bisognerebbe ricordarci più seria-mente di questi nostri fratelli minatori che, con le loro fatiche in condizioni disumane, hanno contribuito alla cre-scita economica del nostro paese.

Ma che scoperta… è normale che i minatori sono partiti per le miniere innanzitutto per il bene personale e della propria famiglia, cosa che hanno fatto tutti i nostri emigranti sparsi per il mondo! Lo sanno però anche i gatti che dietro ogni minatore mandato in Belgio, l’Italia riceveva in cambio ogni anno carbone gratuito utilissimo alla crescita economica nazionale!

Grazie al digitale terrestre, final-mente anche da noi si può vedere rai 3 bis con i programmi in sloveno, ora finalmente possiamo vedere anche i programmi televisivi che parlano di noi e, recentemente, abbiamo potuto vede-re un documentario sui nostri minatori in Belgio e sulla loro condizione di lavoro, sulla tragedia di Marsinelle rac-contata da un nostro convalligiano che ha avuto il grave compito di raccogliere

i morti… chi può non rimanere scosso di fronte a tutto questo?

“Iz globočine upijem k tebi, o Gospod, Gospod usliši muoj glas.”

8 DICEMBREADVENTICA

La Chiesa celebra la Madre del Salvatore nel periodo di preparazione al Santo Natale. Le nostre comunità si sono ritrovate in un’unica celebrazione per dare la giusta solennità, dando la possibilità anche ad altre comunità di avere la SS. Messa in questo giorno. La Santa Messa è stata celebrata a Cosizza, animata dal coretto.

Il periodo che precede il Natale non è molto buono per la partecipa-zione dei fedeli, pertanto l’oufar per la chiesa, da quest’anno, lo si farà nella

festa di Sant’Egidio (1a domenica di settembre) per avere una più buona partecipazione. Ovunque la festa del Santo patrono viene resa più solenne con processione, preghiere devozionali e offertori. Con l’oufar daremo la giusta solennità al nostro Santo patrono.

Le tradizioni e le usanze sono a servizio dell’uomo, non è l’uomo a servizio delle tradizioni e delle usanze e quindi devono essere adattabili alle esigenze dei tempi!!!

KAMUNSKI SVETIn uno degli ultimi consigli comu-

nali di Grimacco viene discusso il nuovo regolamento per la concessione ed uso della palestra ad associazioni e privati.

Don Azeglio, nel contratto stipula-to con il comune, tra le varie clausole di comodato chiedeva che la palestra non venisse usata per manifestazioni che ledono la morale cristiana. L’am-ministrazione comunale ha rispettato le nostre volontà, ma l’opposizione (la lista civica guidata da Bonini) tra le tante e tante parole si oppone appellan-dosi alla solita laicità dimenticando che la palestra è di proprietà della parroc-chia e, fino a prova contraria, i contratti di comodato hanno una scadenza.

Noi non siamo portati a parlare tanto, ma vogliamo solo ricordare che la palestra rimane di proprietà della

parrocchia ed è stata costruita, oltre che con gli aiuti pubblici, anche con tan-tissimi soldi della nostra chiesa e cioè soldi di tutte quelle persone - Cristiani Cattolici - che ogni domenica durante la Messa danno la loro offerta nel cesti-no, o meglio, nella mosnica.Queste non sono parole, il tutto è documenta-to nei libri cassa della parrocchia!

12 DICEMBREBOŽIČNI KONCERT

Si è tenuto a Liessa, presso la nostra chiesa parrocchiale, il concerto di Nata-le organizzato dalla Comunità mon-tana.

Si sono esibiti il coro “Tre Valli” di Cravero, il coro di San Leonardo e un gruppo di strumentisti. Moltissimo pubblico ha reso omaggio con i propri applausi all’esibizione dei vari cori che hanno dimostrato tutta la loro bravura.

15\23 DICEMBREDEVETICA BOŽIČNA

La chiesa nei giorni che precedono il Santo Natale celebra la novena. Per noi della Benečija, la Devetica è stata sempre ed è un momento di preghiera e di ritrovo per i nostri paesi. La cosa che ci contraddistingue è la celebra-zione che si svolge in famiglia e non

Concerto di Natale - coro Tre Valli che ha riscontrato molto successo grazie al suo repertorio vasto e allegro

Costne: neve alla novena del Natale

Il nostro coretto solennizza il Natale a Cosizza

CHIESA DI LIESSACARISSIMI DELLA COMUNITÀ DI LIESSA, CHE COSA NE PENSATE?

Come già scritto nell’articolino di cronaca, il consiglio parrocchia-le, viste le richieste riguardanti la Santa Messa di mezzanotte a Natale, chiede a tutti i fedeli della comunità di Liessa che cosa pensa-no a riguardo della proposta fatta in consiglio parrocchiale: preferite la Santa Messa di mezzanotte a Liessa e quindi quella del gior-no verrà celebrata solo a Topolò? Attendiamo con gioia le risposte di ogni famiglia prima di prendere una decisione! È bene che tutti diate il vostro parere in tempo per non lamentarsi poi!

Aspettiamo il vostro parere!

MOLITEU PRI SVETIM SAKRAMENTU

Počeščeno in pohvaljeno naj bo presveto Rešnje Telò Jezusovo, za nas darovano na svetem Križu.

Počeščena in pohvaljena presve-ta in predraga Kri Jezusova, za nas na svetem Križu prelila.

volte i rapporti non sono sempre facili e talvolta sfociano in scontri, ma la vita stessa è una salita da percorrere e non una discesa. Dobbiamo solo scoprire che per arrivare in cima ci servono dei punti fermi su cui contare e uno di questi può essere la nostra comunità.

Il mio augurio per la Santa Pasqua è di vivere seriamente e con amore la vita comunitaria che ci lega al Risorto! Vesela Velika Noč! Buona Pasqua!

Vaš famoštar – Il vostro parrocoDon Federico

in chiesa, guidata da un laico. I nostri paesi hanno accolto ben volentieri tale pia pratica, cercando come sempre di preparare e organizzare al meglio lo svolgimento della preghiera. Ben pre-parati i presepi nelle varie cappelle da cui partiva la processione.

Pensiamo che sia sufficiente cantare le litanie una volta soltanto (come si faceva in tempi antichi). Quindi, una volta cantate in processione, non serve ricantarle in famiglia o viceversa. Così è stato fatto quest’anno a Plataz per non rendere la preghiera monotona e ripetitiva.

Alcune serate sono state contrad-distinte dal tempo inclemente con freddo, ghiaccio e neve, ma la buona volontà dei residenti dei paesi ha fatto

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Dal “S. Martino” - Aprile 2010Dal “S. Martino” - Aprile 2010pag. 4 pag. 5

Chiesa di Cosizza il presepe realizzato da tutti i nostri bimbi

NAŠA FARA“Come è bello Signore stare assieme ed amarci come ami tu!”Nel corso dell’anno, nella nostra parrocchia, le occasioni di incontro sono tantissime: feste, manifestazioni, momenti

di preghiera, di svago, gite - pellegrinaggi ecc.Tutte le persone delle nostre comunità (Cosizza, Topolò e Liessa) sono invitate a partecipare assieme, non manca-

no volantini ed avvisi ovunque e così proseguiamo su quel sentiero di unione ben segnato in tanti anni di cammino comune.

Quanti hanno il cuore buono e la mente aperta (e sono in tantissimi) vi partecipano assiduamente rimanendo sempre soddisfatti!

Ogni comunità poi ha la sua squadra di lavoro e la collaborazione è fondamentale tra i membri di ogni gruppo.Anche a Liessa abbiamo un forte gruppo che opera collaborando e sono i consiglieri parrocchiali che assieme ai

giovani (ndr : ora li chiamiamo gruppo liturgico) e ad altri volontari rendono tutto molto più facile e piacevole da gestire, perché ognuno ha il proprio compito e così la fatica viene divisa.

Sembra una grande famiglia dove si collabora, ma come in tutte le famiglie ogni tanto nascono delle discussioni, ma anche delle sane risate, o momenti scherzosi come quando ci ritroviamo in pizzeria dove ognuno la vuole rac-contare più grossa dell’altro!

Non dimentichiamoci che il tutto è sotto lo sguardo attento di Giacomo, che vigila perché ogni cosa riesca bene, e la presenza silenziosa e costante del nostro carissimo don Federico… che due!!! Gli vogliamo tutti un gran bene!!!

Il ritrovarsi insieme non è solo per il lavoro o per lo svago, c’è anche l’aspetto spirituale che per noi è molto importante!

Che belle le nostre Via Crucis per le varie frazio-ni della parrocchia che scandiscono i nostri venerdì di quaresima. L’atmosfera è veramente toccante con i quadri delle stazioni e le tante candeline rosse ben disposte dai componenti dei vari paesi. Che fatica la salita quaresimale a Castelmonte… è un fioretto donato a Gesù! Quanti canti ai mesi Mariani e alla processione di chiusura con la statua della Madonna di fine maggio a Cosizza e di fine ottobre a Liessa, e tanto altro ancora!

Penso che quando ci riuniamo e discutiamo dei vari problemi della parrocchia, la quale sta molto a cuore a tutti, siamo vicini a Dio e quindi anche questo è momento di preghiera!

sentire tutto il calore dell’acco-glienza a chi ha sfidato il brutto tempo per raggiungerli. Il nume-ro non conta: “dove due o più sono radunati nel mio nome, Io sono in mezzo a loro”.

In una atmosfera da favola, a Costne, con la neve che scende-va copiosa, aiutati dal raccogli-mento siamo riusciti a vivere il grande mistero della nascita del Salvatore.

La processione è un atto di fede e ha la sua importanza, per-tanto, con tutta la neve, abbiamo

fatto tutto il giro del paese; chi non può parteciparvi, o ha paura del freddo, attenda in famiglia! A conclusione, con spirito di accoglienza vicendevole, per la gioia dei bambini presenti che hanno cantato insieme a noi, abbiamo intonato il “Tu scendi dalle stelle”. Ringraziamo tutte le persone che si sono adoperate perché queste nostre tradizioni rimangano vive, anche se qualche volta comporta sacrificio e spirito di accoglienza, venendoci incon-tro l’uno con l’altro.

19 DICEMBREPASTORALNI SVET

Presso l’appartamento “Don Aze-glio”, dopo la celebrazione della Santa Messa festiva, il nostro parroco Don Federico invita tutti i consiglieri par-rocchiali e il gruppo liturgico per un brindisi benaugurale nell’imminenza del Santo Natale.

24 DICEMBREKOSCA - BOŽIČNA MAŠA

Sono ormai passati quasi dieci anni da quando Checco Bergnach ci ha lasciati. Tutti ricordano che era sua tradizione cantare la messa della notte di Natale nella chiesa di San Leonardo con amici cantanti e musicisti.

Tre anni fa chi nella comunità di Cosizza si occupa di accompagnare la messa ha voluto riproporre la messa che faceva Checco, nella chiesa di Cosizza. I canti erano quelli tradizio-nali che ogni Natale sentiamo, come “Te Dan je vsega veselja”, “Kaj se vam zdi”, “Na zapuoved”, “Sveta noč” ecc., eseguiti con vari strumenti (pianoforte, chitarre, fisarmonica, basso).

Dato l’apprezzamento da parte della comunità e non, la stessa messa è stata rifatta anche l’anno scorso e quest’ anno. Al gruppo si sono aggiunti nuovi musicisti con nuovi strumenti (flauto e batteria) e nuove voci.

Quest’anno sul gank c’erano undi-

Alcuni dei nostri volenterosi...quanti rinfreschi in un anno! Un grazie ad Aldo Clodig per i tanti anni di dedizione alla guida del coro.

CHIESA DI TOPOLÒMARIA SANTISSIMA VEGLI SU DI NOI ED ENTRI NELLE NOSTRE FAMIGLIE

Topolò è una delle pochissime comunità che nel corso dell’anno non ha nessuna processione con la statua della Madonna.

Pertanto approfittando del tempo delle ferie, quando il nostro paese si ripopola dei numerosissimi emigranti, pensiamo di fare cosa gradita se alla vigilia o antivigi-lia della festa di Maria Assunta in Cielo – Rožinca, compiremo per le vie del nostro paese la processione con la statua della Madonna. Tutti insieme, come facciamo ad ogni Santa Messa festiva, pregheremo e canteremo come una grande fami-glia e chiederemo così la protezione della Mamma del cielo su di noi, sulle nostre famiglie e su tutti i nostri cari.

NON MANCATE A QUESTO IMPORTANTE MOMENTO!

NA STUOJTA PARMANKAT!

(La statua sarà di dimensioni adeguate al posto e al paese)

ci persone, molte delle quali giovani, segno che anche i ragazzi sono interes-sati a far rivivere le vecchie tradizioni dei nostri luoghi.

La chiesa anno dopo anno si è riem-pita di partecipanti, i quali hanno dimostrato apprezzamento nei confron-ti di questa recente iniziativa.

25 DICEMBRESVETI BOŽIČ

Topolò, quest’anno, ha avuto la gioia di celebrare la Santa Messa del Natale proprio in questa giornata, gra-zie al nostro parroco don Federico che cerca sempre di accontentare tutti distribuendo con equità le celebrazioni delle feste su tutto il territorio. Bisogna capire che non si può avere tutte le cele-brazioni in una comunità (la messa di mezzanotte, quella del giorno e quella di Santo Stefano), ma una Santa Messa per chiesa è più che sufficiente, e questo si chiama amore verso il prossimo e noi Cristiani dovremmo essere maestri!

Bisogna poi imparare ad usare l’au-tomobile anche per andare alle celebra-zioni, come la si usa per tante altre cose, anche sciocchezze! Cosizza, Topolò e Liessa distano poco l’una dall’altra, e quindi basta avere buona volontà dando così buon esempio da trasmet-tere ai nostri bimbi!!!

Quest’anno il presepe della chiesa di Cosizza è stato realizzato da tutti i bambini del catechismo (Cosizza, Topolò e Liessa). Al termine di ogni lezione, con l’aiuto delle catechiste,

venivano preparate e colorate le varie statuine che poi sono state collocate nel presepe. Il lavoro è stato apprezzato da tutti, ma più importante è il cammino che è stato fatto assieme nell’amicizia e nell’unione che ci lega da sempre!

Per il presepe di Topolò ci hanno pensato Leonardo Cervellera e Aldo Trusgnach che hanno curato molto bene il paesaggio immergendoci nell’at-mosfera natalizia.

Anche a Liessa il gruppo dei “gio-vani” volenterosi, come ogni hanno, ha preparato il presepe per la gioia dei bimbi e degli adulti che lo osservano nei minimi particolari. Un grazie va a

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Dal “S. Martino” - Aprile 2011Dal “S. Martino” - Aprile 2011pag. 6 pag. 7

Sappiamo ancora chi siamo?È venuto il momento di fare delle precisazioni riguardanti i funerali che si cele-

brano nelle nostre comunità perché, forse, stiamo perdendo quei grossi valori che i nostri nonni ci hanno tramandato.

Grazie a Dio riguardo i fiori ai funerali (corone, cuscini, mazzi ecc.) non c’è più bisogno di spiegazioni, don Azeglio ne ha tanto parlato e ormai tutte le persone intelligenti hanno capito ed apprezzato. L’aiuto ai fratelli è il fiore più bello!

Non serve più parlare neanche dell’amministrazione dei sacramenti e sacramentali: penso che ormai tutti sanno che qui si usa per tutti lo stesso metro e la stessa misura (vedi canti, addobbi, fiori, ecc.)!

Tre aspetti però è doveroso sottolineare:Sapete che cosa è una processione? È una preghiera. Sì, anche la processione è

preghiera tanto è vero che fino al 12° secolo si chiamava litania, cioè preghiere! Non c’è infatti processione religiosa senza preghiera! Il corteo funebre, quando proces-sionalmente accompagnamo i nostri morti, è sempre un atto di fede e di preghiera e rispetto! Tutti pertanto, se non hanno gravi handicap, dovrebbero parteciparvi dando il buon esempio anche ai più giovani. Preghiera, silenzio e rispetto poi sono cose più che scontate.

Allora la domanda sorge spontanea: “Ci rendiamo conto di quello che stiamo compiendo?”

Se invece vogliamo fare addirittura un esempio, la domanda è: “Che cosa sta a fare quel gruppetto di persone che sul muro a fianco della chiesa di Liessa osserva il passaggio del corteo? Che brutto esempio…!”.

Una volta la gente del paese per dimostrare vicinanza e affetto ai famigliari e al defunto, con grande disponibilità si prestava durante il funerale nel portare a spalla il feretro, la croce, la luce e quanto serviva! Anche oggi questo atto fa grande onore a chi lo compie! Cerchiamo di essere veri Cristiani e buoni cittadini!

Un’altra domanda sorge spontanea: “È più bello che un nostro caro defunto venga portato da mani amiche, da persone legate dall’affetto, dai paesani che ogni giorno lo incontravano scambiandosi qualche buona parola, da amici di qualche gruppo (vedi alpini, cacciatori ecc.), o vi sembra più bello vedere quattro vestiti tutti uguali che, con tutta la loro più buona volontà, sono e rimangono degli estranei al nostro defunto e al nostro dolore?”

La figura dei quattro portatori delle varie onoranze funebri è nata nelle città dove ai funerali non vi parteci-pa, come da noi, l’intera comunità, ma solo i parenti e i conoscenti più stretti, dove la comunità non è una grande famiglia come da noi, ma ognuno è chiuso nella propria casa, e pertanto nei grossi centri questa figura è diventata un’esigenza. Qui da noi, grazie a Dio, non abbiamo bisogno di portatori estranei perché vogliamo e dob-biamo rimanere uniti come una vera famiglia!

Siamo tutti invitati calorosamente a rimanere legati a quei valori che con grande amore e fede ci hanno tra-mandato i nostri cari rimanendo persone dai veri principi!

Speriamo vivamente di non dover tornare mai più su tali argomenti!

COSIZZA, TOPOLÒ E LIESSAI FUNERALI NELLE NOSTRE COMUNITÀ

Vi ricordate come suonavano una volta le nostre campane? Forse pochi se ne ricordano visto che si sentono tanti strafalcioni.

Le campane accompagnavano la vita dei fedeli e pregavano con loro. Suonavano la mattina, a mezzogiorno e alla sera, poi c’era la cosiddetta “ura noči”. Nelle vigilie delle festività, così come al mattino, si suonava anche a festa con tutte e tre le campane (mi re do).

Tutti i venerdì, oltre alla suonata con la campana grande di mezzogior-no, c’era anche quella con tutte e tre le campane per ricordare la morte del Signore.

Per le suonate delle Sante Messe, oltre a quella di annuncio (un’ ora prima), c’era anche quella di mezz’ora prima e poi gli ultimi 20 minuti suona-vano ininterrottamente fino all’inizio della Santa Messa. Le campane con-tinuavano ad accompagnare la nostra preghiera anche durante la celebra-zione; ed ecco che la campana piccola suonava quando il sacerdote procla-mava il Vangelo, al sanctus suonava la campana di mezzo e al momento della consacrazione si sentivano i rintocchi della campana grande.

Caratteristico e commovente era il suono cosiddetto a morto che ancora oggi conserviamo (re mi do). Oltre all’annuncio della morte che solo a Liessa per i comuni fedeli veniva dato

con la campana di mezzo (in tutto il resto delle valli si usava la campana piccola), per il sacerdote si usava la campana grande; in entrambi i casi si continuava sempre con l’intero concer-to che veniva seguito da tre suonate a morto (mattino, mezzogiorno e sera) fino al giorno della sepoltura.

Il giorno del funerale si cominciava a suonare al mattino” e si continuava a intervalli di quarto d’ora fino alla Messa esequiale. La suonata per il defunto continuava poi ogni giorno fino alla Messa di ottavario.

Le campane accompagnavano poi tutte le nostre feste. Chi non ricorda gli scampanottatori che per una setti-mana annunciavano le grandi feste? Si racconta che suonavano così a lungo da far arrabbiare Pre Luigi perché secondo lui le vibrazioni spostavano le tegole sul tetto della chiesa…!

Tutte le processioni erano accom-pagnate dal suono delle campane, ed erano processioni molto lunghe come quelle delle rogazioni.

Chi non ricorda le suonate inin-terrotte dalle ore 16 alle ore 22 ( si fermavano solo per la cena) per la notte di Natale, per l’ultimo dell’anno, per la vigilia dell’Epifania e per la vigilia dei defunti? Le conserviamo ancora, anche se in modo diverso!

Anche quando il sacerdote por-tava il Santissimo Sacramento ad un malato la campana grande accom-

pagnava tutto il suo tragitto (si spostava a piedi, non c’erano le strade!).

Ci sono poi anche altre suonate che non possiamo qui elencare (vedi contro la grandine, ecc) ma abbiamo fatto questo elenco (il tutto è documentato) per dimostrare che oggi le campane suonano pochissimo in confronto di una volta, tanto più che un tempo c’erano molte celebrazioni.

Noi abbiamo mantenuto tutte le nostre caratteristiche di suonata anche se molto ridotte!

Se oggi per qualche festa, ad esem-pio San Giuseppe, si fa qualche suonata in più è solo per mantenere vivo ciò che ci hanno tramandato i nostri nonni e le campane danno quel senso di gioia ai nostri paesi già abbastanza vuoti e desolati. Quante volte i nostri anziani, dopo che abbiamo installato il nuovo impianto sonoro ( nel 2006), ci hanno detto “Come è commovente! Final-mente risentiamo le battute dei quarti e lo scampanottare delle campane!” e qui in Benečija mai nessuno si è sentito disturbato dalle campane…anzi!

Vogliamo solo ricordare che tutto è nostra tradizione e che le tradizioni non vanno mai a senso unico!!!

tutte queste persone volenterose che trovano il tempo (tutti abbia-mo da fare) da dedicare per il bene delle nostre chiese!

A Liessa quest’anno non ha partecipato il coro Rečan perché era in fase di cambiamento nella direzione del coro. A ragion del vero, il direttore uscente Aldo Clodig ci aveva avvisato dopo la Santa Messa del senjam di Topolò (mese di luglio) che non avrebbe più diretto il coro (ha avuto tanta pazienza, anche troppa, nel diri-gerlo!), e che le attività sarebbero state sospese fino alla nomina del nuovo maestro. I mesi sono pas-sati e abbiamo visto il coro Rečan cantare a Drenchia per la Rožinca e a San Michele a Topolò (primo sabato di ottobre) per la Santa Messa del patrono; all’inizio di dicembre, inoltre, ci veniva fatta richiesta per l’utilizzo della chiesa di Topolò nel giorno di Santo Stefano per la presentazione di un loro cd e relativo concerto.

Chi mai poteva intuire che il giorno di Natale non avrebbero cantato alla Santa Messa, visto poi che già all’inizio dell’anno hanno sempre voluto avere il calendario fisso di tutte le celebrazioni alle quali presenziare?

Domenica 19 dicembre, per vie traverse, veniamo a scoprire che il giorno di Natale non avreb-bero cantato e mercoledì 22 ci è stata data la conferma ufficiale.

Che fare? Chiediamo ai “ragaz-zi”! La maggior parte di loro (viste anche le date fisse tanto richieste) aveva già preso altri impegni di lavoro e famigliari e così ci siamo dovuti arrangiare alla meno peg-gio con chi era libero. Un grazie sincero e doveroso va al gruppo liturgico del coretto per la loro grande disponibilità e l’aiuto che ci danno anche quando l’impegno è faticoso per il numero esiguo dei partecipanti e il risultato non è sempre dei migliori.

26 DICEMBRESVET ŠTEFAN

In questa giornata siamo soliti salire a Costne per la celebrazione della Santa Messa; una volta lo si faceva il giorno di Natale per la prima Santa Messa, ma poi il parroco di Liessa ha dovuto occuparsi anche di altre comunità e il tutto si è spostato a Santo Stefano.

Come sempre accade nella chiesetta

di San Mattia, le celebrazioni risultano molto belle con un clima familiare e attivo.

Accompagnati da Piero abbiamo cantato tutti assieme i nostri canti: “Te Dan je vsega veselja”, “Kaj se vam zdi” e altri della nostra tradizione slovena, ma non sono mancati anche quelli in Italiano come il “Tu scendi dalle stel-le” richiestissimo in modo particolare dai più anziani e dai bambini. Noi a Liessa cantiamo ad ogni celebrazione

due canti in italiano e due in sloveno proprio perché tutti si possano sentire accolti e rispettati.

È stata una vera celebrazione del Natale tanto è vero che alla fine della Santa Messa alcuni hanno esclamato: “oggi abbiamo percepito l’atmosfera natalizia!”

Non è mancato poi il brulè con panettone e dolci offerti dal comitato “Svet Matija” e da alcuni paesani di Costne e Podlach.

1946 Funerale di don Luigi a Liessa - i sacerdoti portano a spalla il loro confratello.

IL SUONO DELLE NOSTRE CAMPANE A LIESSAIl suono delle campane è parte integrante della nostra cultura!!!

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Dal “S. Martino” - Aprile 2011Dal “S. Martino” - Aprile 2011pag. 8 pag. 9

Nel mese di gennaio abbiamo benedetto una targa (che è stata posta sotto il Cristo che si trova nel cimitero di Topolò), la targa è in memoria di don Mario Cernet, don Azeglio Romanin e tutti i sacerdoti che hanno operato a Topolò. In queste righe vogliamo ricordare in particolare don Mario Cernet che è stato per molti anni il parroco di Topolò, quando ancora c’erano molti abitanti e i più giovani sicuramente non conosceranno.

Topolò, come altre frazioni del comune di Grimacco, non aveva ancora la strada, ma solo un sentiero. Don Mario dedicava molto tempo e si prodigava per la popolazione, dai bambini agli anziani, in tutti i suoi bisogni. Oltre a svolgere la sua missione di sacerdote, faceva l’insegnante, l’infermiere, il farmacista, consulente del lavoro e le pratiche per la richiesta delle pensioni. Quanti bimbi ha medicato mettendo anche i punti di sutura. Quanti adulti ha soccorso e medicato prestando le prime cure, quante volte ha fatto quel sentiero fino a Clodig, anche due volte al giorno, per essere di aiuto, in tutte le situazioni. Ha fatto di tutto perché avessimo l’acqua vicino alle case, la fognatura e la strada. Don Mario ci faceva giocare vicino alla chiesa, ci faceva catechismo tutti i giorni, ci insegnava anche a fare delle recite: il teatro per noi era una cosa importante (non c’era la televisione). Le recite si facevano in canonica… e quanti spettatori! La sala era sempre stracolma. Poi ci proiettava il cinema: Stanlio e Ollio, Charlot e altri li abbiamo conosciuti grazie a lui. Certo, come un buon padre non faceva mancare i rimproveri quando servivano; questo era il suo dovere di sacerdote! E quando è stato chiamato a Monte Lussari ci ha lasciato veramente un grande vuoto. Anche per Monte Lussari don Cernet ha lavorato tanto e tutti ricordano le sue doti sacerdotali. Si sono succeduti tanti sacerdoti, e tutti hanno fatto del loro meglio nel tempo in cui hanno svolto il loro ministero a Topolò. Sulla targa abbiamo ricordato in particolare don Mario e don Azeglio che con il loro operato e i tanti anni di apostolato hanno lasciato un grosso segno nella vita della comunità.

La targa recita: A RICORDO DI: DON MARIO CERNET (parroco dal 1940 al 1961) DON AZEGLIO ROMANIN (parroco dal 1963 al 2005) E DI TUTTI I SACERDOTI DEFUNTI CHE HANNO OPERATO A TOPOLO’.“Iz globočine upijem k tebi, o Gospod, Gospod usliši muoj glas.”

26 DICEMBREZBOR REČAN

Nel primo pomeriggio ci siamo recati a Topolò per partecipare alla presentazione del cd e al concerto organizzato dal coro Rečan. Chi ha partecipato a Costne, mantenendo così vive le nostre comunità, e poi a Topolò al concerto ha dovuto correre un po’ per l’accavallarsi degli appuntamenti.

Come sempre, quello che organizza il Rečan è bello, curato nei minimi particolari e piacevole da seguire.

Abbiamo così potuto ammirare le foto della lunga attività del coro, ascoltare il cd e la storia del gruppo, il sempre molto apprezzato interven-to canoro di Franco Cernotta ed il concerto del coro Rečan diretto da Aldo Clodig e, nella sua conclusione, dai nuovi maestri Davide Tomasetig e Stefania Rucli, ai quali noi facciamo i

nostri più sentiti auguri.È stato proprio un bel pomeriggio!Il gruppo ha eseguito tanti canti e

molti erano natalizi… e pensare che per cantare ad una Santa Messa come quella di Natale sono sufficienti quattro canti!!!

KOLENDAR 2011Ormai è diventata una tradizione

ricevere il calendario con foto, pensieri e temi locali.

Il primo calendario, qui a Grimac-co, era nato nel 2001 grazie all’allora amministrazione comunale guidata dal sindaco Canalaz. Le foto dei nostri paesi erano state scattate dal regista e poeta Eligio Zanier. Ad ogni mese c’era anche una filastrocca nella nostra lingua slovena con i vari appuntamenti del mese. È stata questa veramente una bella sorpresa ed un grosso regalo per tutta la comunità!

Negli anni seguenti il calendario per il nostro comune è stato affidato al circolo Rečan e curato con maestria da Margherita Trusgnach e Aldo Clodig. Ogni calendario ha affrontato un tema diverso che lo ha reso sempre più bello. Il calendario è interamente in dialetto. Quest’anno il tema è: “I nostri nonni ci hanno raccontato… / Naši noni so nam pravli…”.

Tanti hanno poi seguito le orme e creato calendari, secondo i propri gusti e criteri.

Quest’anno in parrocchia ci sono arrivati diversi calendari che rappre-sentano il nostro territorio.

Molto bello quello dei bambini della scuola elementare di San Leo-nardo che come tema aveva i “Sentieri del pellegrino”: la visita che i bambini hanno fatto alle chiesette votive. Sono saliti anche alla nostra chiesa di Cost-ne e in prima pagina ringraziano gli

“amici” ed “esperti”, tra questi il nostro parroco don Federico ed Aldo Clodig, che gli hanno fatto da guida. In ogni mese dei bei disegni sulle chiesette visitate colo-rano il calendario rendendolo vivace (è da notare come i bambini hanno riprodotto nei minimi particolari la nostra chiesa di San Mattia disegnando anche il nostro don Federico con tutti i suoi capelli ricci…!). Il calendario presenta la dicitura bilingue (italiano e dialetto sloveno) e così tutti si possono sentire accolti.

Bello anche il calendario dal tito-lo “Topol…oh!”, creato con le foto di Lino Scuoch e l’impaginazione di Sil-via Bogdanovič; un calendario a tratti moderno che ritrae anche alcuni aspetti di Topolò.

Anche il circolo Stellini ha realizzato il suo calendario ed il tema è quello degli antichi mestieri. Ad ogni mese c’è una bella foto a colori che vivacizza il calen-dario e rappresenta l’interessante mostra di antichi attrezzi e mestieri che il circolo cura ogni anno.

È un vero peccato, però, che le fila-strocche nel nostro dialetto che si trovano in ogni mese del calendario, non sempre siano scritte con la grafia corretta e così la lettura risulta difficile. Certo è che il nostro dialetto è uno degli oltre 70 dia-letti della lingua slovena!!!

5 GENNAIOSREČANJE U ČARNIC

Il paese di Cernizza è da qualche anno vuoto, l’unica abitante rimasta si è dovuta ritirare dai figli per problemi di salute, avendo però sempre nel cuore la sua casa e il suo paese. Arrivando in paese il presepio

CHIESA DI COSIZZA - SANT’EGIDIO IN MONTENella gioia di fare comunità, approfittando della festa nazionale del 2

giugno, abbiamo pensato di organizzare una passeggiata da Prehod alla chiesetta di Sant’Egidio in monte (ci sono ancora i muri perimetrali). Lassù il nostro parroco don Federico celebrerà la Santa Messa e ci fermeremo tutti insieme per il pranzo al sacco (ognuno provvederà per sè).

Sarà un occasione per stare un po’ assieme, ricordare tutti i nostri nonni che ci hanno tramandato la fede e don Azeglio che si è tanto adoperato per trovare contributi per rimetterla in piedi (trovandone una parte). Bisogna anche ricordare che don Azeglio, in tanti anni di apostolato in quel di Cosizza, si era anche molto interessato per la canonica mettendoci mano più volte…altrimenti oggi non ci sarebbe stato cosa ristrutturare!

Il presepe di Cernizza

ci dava la speranza che il pianto di un bambino può vincere il silenzio che lo spopolamento crea. Con questi senti-menti gli abitanti originari del paese insieme a quelli di Prehod, sparsi un po’ dappertutto, su interesse e stimolo della famiglia Cendon “Maserac”, si sono ritrovati la vigilia dell’Epifania per ricordare tutti i defunti del paese con una Santa Messa e per stare un po’ assieme.

Il nostro parroco don Federico ha ricordato nella preghiera tutti i defunti, ma anche tutte le persone viventi originarie del paese. Abbiamo celebrato nella casa “Drejova”; tutti hanno partecipato in un clima fami-gliare con il canto, letture e preghiere.

Abbiamo terminato la Santa Messa con la benedizione solenne, estendendola anche a tutte le case, vuote ma piene di ricordi, che ci richiamano alle persone che in esse hanno vissuto. Ricordiamo che tutti i presenti, a cui va il nostro plauso e ringraziamento, hanno raccolto le offerte che sono state devolute alla

nostra chiesa di Cosizza. Sarebbe bello che tutte le frazioni si ritrovassero una volta all’anno con una celebrazione nel proprio paese, seguendo la buona idea di Cernizza. Non resta che dire: “al prossimo anno!”

7 GENNAIORIUNIONE DEI DONATORI DI SANGUE

Il 7 Gennaio i donatori della sezione Drenchia- Grimacco si sono ritrovati dopo un lungo periodo di inattività per il rinnovo delle cariche.

A grande maggioranza è stato elet-to come presidente Canalaz Giacomo che verra` sostenuto nel suo incarico dal rappresentante dei Donatori Mari-nig Marco, dal Vicepresidente Primo-sig Marco, dalla segretaria Vasconi Loredana e da tutto il direttivo.

Quella del dono del sangue è una azione che costa poco e che può

RICORDO DI DON MARIO CERNET

NUMEROSI

PARTECIPIAMO

PRIDITA USI!

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Dal “S. Martino” - Aprile 2011Dal “S. Martino” - Aprile 2011pag. 10 pag. 11

salvare delle vite; uno dei punti più importanti del programma del nuovo direttivo è quello di arruolare nuovi donatori specialmente tra i giovani, si tornerà anche a fare la festa della sezione e, come approvato dal direttivo, in concomitanza con la festa di San Giacomo (31 luglio).

15 GENNAIORISCALDAMENTO PRESSO L’APPARTAMENTO “DON AZEGLIO”

Il consiglio parrocchiale ha deciso di risolvere il problema del riscaldamento presso l’appartamento “don Azeglio” che fino ad ora veniva riscaldato con funghi a gas e la situazione risultava a dir poco penosa.

Grazie all’interessamento di Marco Marinig, che ha anche lavorato per la posa, sono state comprate due stufe a pellet che riscaldano l’intero apparta-mento e così i nostri bimbi di cate-chismo hanno un ambiente più sano e confortevole.

Il nostro grazie va a Marco per questo lavoro e anche perché ogni setti-mana si occupa della programmazione e pulizia delle stufe per l’appuntamento

della dottrina.

22 GENNAIOASSEMBLEA DEL GRUPPO ALPINI DI GRIMACCO

Anche quest`anno l`assemblea del locale gruppo Alpini si è tenuta presso l`ex latteria di Plataz. L’assemblea è iniziata con un minuto di silenzio per i 2 soci che sono andati avanti, Canalaz Aldo e Vogrig Bruno, dopo di che il capogruppo Natale Chiabai ha ricordato le attività svolte dal gruppo nel 2010 e ha illustrato il programma delle attività previste per quest’anno. Non poteva mancare, dopo la parte “burocratica”, la cena accompagnata quest’anno dalla fisarmonica di Crai-nich Adriano e dalla voce di uno dei migliori cantanti del comune (che vuole restare anonimo )…

29 GENNAIOPASTORALNI SVET

Si è riunito il consiglio parrocchiale presso il ristorante “Alle Querce” per discutere il seguente ordine del giorno:

iniziamo l’anno nuovo in agape fra-terna con tanta voglia di stare assieme, ascoltarci e volerci bene.

festa di San Valentinovarie (viene portato all’ordine del

giorno il problema della Santa Messa di mezzanotte del Natale, che da qualche anno non viene più celebrata a Liessa per un’equa distribuzione delle Sante Messe nelle varie comunità, ma che tanti fedeli, anche anziani, continuano a richiedere. Dopo una discussione viene fatta proposta di chiedere ai fedeli se preferiscano avere la Santa Messa di mezzanotte anziché quella del giorno che potrebbe essere cele-brata a Topolò. Don Federico conclude dicendo che abbiamo un anno di tempo per pensare e decidere! Chi vivrà vedrà!)

Per dovere di cronaca dobbiamo dire che quando il consiglio parrocchia-le o i giovani (che ormai chiameremo gruppo liturgico del coretto perché i più anziani hanno già 35 anni o giù di lì) si riuniscono in agape fraterna il pagamento viene sempre fatto o alla romana, e cioè ognuno paga per sé, o viene offerto al gruppo liturgico del coretto da qualche bravo parrocchiano che vuole essere riconoscente nei loro confronti.

In questo caso la cena è stata offerta da Giacomo.

“Pojmo Gospodu, ki je dobar.Gospuod je naša muoč in naša

piesam,on nas je riešu.”

LA PACE“La pace che sgorga dal cuoree avolte diventa sangue,il tuo amoreche a volte mi toccae poi diventa tragediala morte qui sulle mie spalle,come un bambino pieno di fameche chiede luce e cammina.Far camminare un bimboè cosa semplice,tremendo è portare gli uominiverso la pace,essi accontentano la morteper ogni dove,come fosse una boccada sfamare.”

Alda Merini

5 FEBBRAIONAŠ DOMAČI IZIK

Anche quest’anno si è svolto a San Pietro al Natisone il concorso dialet-tale “naš domači izik” organizzato dal comune di San Pietro che dal 1993 vuole così valorizzare il nostro dialetto attraverso le parole scritte, il canto e la recitazione.

Tanti sono stati i partecipanti, divisi in categorie. Nella categoria dei gruppi hanno vinto i nostri Renzo Gariup e Lidia Zabrieszach che hanno recitato lo sketch “Naš bunik”. A loro, che sono collaboratori nella redazione del “San Martino”, vanno tutti i nostri più sentiti complimenti.

14 FEBBRAIOSVET VALENTIN

Dopo un freddo inverno tra i primi raggi di un tiepido sole anche quest’an-no la nostra comunità ha festeggiato il suo Santo patrono Valentino.

Lunedì 14 febbraio le campane

suonando a festa hanno radunato tanti fedeli alla Santa Messa serale presieduta da don Giuseppe Marano, guida ai campeggi estivi di qualche anno fa dei nostri giovani, che ringraziamo per averci onorato della sua presenza. Naturalmente, come ogni anno, erano presenti anche i sacerdoti delle valli, a loro rivolgiamo la nostra riconoscenza per il servizio pastorale che svolgono con dedizione per le nostre comunità mantenendo viva la fede e le tradizioni religiose.

Come una grande famiglia tutti insieme abbiano pregato e cantato accompagnando i canti intonati dal coro dei giovani che quest’anno festeg-gia 20 anni di vita. Don Marano ha

sottolineato come si senta la presenza attiva dei ragazzi alla vita della chiesa (dalle letture, ai canti e alla comunione) e dopo aver ricevuto il dono che i giovani gli hanno fatto, ha espresso gratitudine dicen-do, fra le altre cose, che il più bel regalo per lui è oggi quello di vedere i bambini di allora, diventati ora adulti, presenti

e attivi nella Casa del Signore.Alla fine della celebrazione, come

ogni anno per tutta la comunità è seguito un momento conviviale presso la palestra. I sacerdoti, invece, ospiti presso l’appartamento “Don Azeglio” hanno avuto modo di intrattenersi ulteriormente con i giovani.

Domenica 20 febbraio invece la giornata eucaristica è iniziata alle 8.55

con l’apertura dei turni per l’adorazio-ne al Santissimo; la mattinata di ado-razione, ovvero le “ure češčenja”, con la partecipazione di numerosi fedeli alla recita dei santi rosari, è proseguita fino alle 11.00. Alle 11.30 è seguita la celebrazione della Santa Messa davanti all’altare di San Valentino, presieduta da Don Loris, vicario parrocchiale di Cividale del Friuli; concelebravano l’eucarestia Don Marino Qualizza, Don Paolo Caucig e naturalmente Don Federico.

Nella messa accompagnata dai canti del coro Rečan, che ringraziamo per la partecipazione, durante la celebrazione, con il consueto corteo attorno all’altare maggiore, tutti i fedeli hanno parte-cipato all’“oufar” pro-chiesa, ai quali è stato distribuito un santino con la riproduzione della statua di San Miche-le presente nella chiesa di Topolò.

Al termine della messa, sul sagrato della chiesa (come ogni anno), per chi lo desiderava, erano in vendita le chiavette e le chiavi di pane di San Valentino. Nel pomeriggio alle 15.00 si sono riaperti i turni di adorazione per concludersi alle 17.00 con la benedizio-ne eucaristica.

Per quest’anno le Sante Messe in onore di San Valentino, sia di lunedì che di domenica, sono state celebrate davanti all’altare del Santo patrono, dal prossimo anno in poi le celebra-zioni avverranno solamente all’altare verso il popolo in quanto la liturgia prevede che l’altare dal quale si celebra sia unico.

Don Beppe Marano con gli amici Piero, Rudy e Alessandro Festa di San Valentino 2011

Lidia e Renzo presentano il loro sketch

MISSIONEIN AFGHANISTAN

Lunedì 24 gennaio la Camera ha dato parere favorevole sul nuovo finanziamento alla missione militare dell’Italia in Afghanistan: 410 milioni di

euro per il primo semestre 2011. In media sono più di due milioni al giorno. Fuori dalle spese militari,

è sempre più ridotto il finanziamento alle iniziative di sviluppo: 16,5 milioni di euro che serviranno a pagare progetti di ricostruzione, assistenza umani-taria e anche organizzare una conferenza regionale

della società civile per l’Afghanistan. In nove anni e mezzo, la campagna militare è costata all’Italia più

di 3 miliardi di euro.(Tratto dalla rivista dei missionari saveriani)

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Dal “S. Martino” - Aprile 2011Dal “S. Martino” - Aprile 2011pag. 12 pag. 13

Don Loris - amico delle nostre valli - presiede la festa nella giornata

eucaristica

Questa mensa ricorda quella in cui il Signore istituì la cena eucaristica

Il centro di tutta l’aula assembleare (non necessariamente “centro” geo-metrico!) è l’altare, come luogo della celebrazione dell’Eucaristia e segno del Cristo, che con la sua offerta al Padre diviene per noi vittima, sacerdote e altare. Su di esso si celebra il memo-riale della Pasqua del Signore Gesù ed è, quindi, memoria anch’esso del sacrificio del nostro Redentore. Fin dall’inizio i cristiani hanno celebrato l’Eucaristia come una cena; essi hanno avuto sempre bisogno di una tavola su cui deporre il pane e il vino per l’Eucaristia. Era una tavola ordinaria di legno che serviva per la celebrazione nelle domus (case). Già dal IV secolo gli altari cominciano a diventare di pietra perché ricordano più facilmente i sacrifici raccontati nella Bibbia e ven-gono costruiti preferibilmente con la forma di un cubo che esprime meglio il significato simbolico dell’altare stesso. Nella Scrittura, quando un personaggio della storia sacra riceveva una manife-stazione di Dio sempre costruiva un altare a ricordo di quella visione e come segno della presenza di Dio in quel luogo; lì Dio si è manifestato! L’Antico Testamento offre molte testimonianze di ciò: Gen 12,6-7; 1 Re 6,22; ecc... Nel Nuovo Testamento questo non ci sarà più perché Cristo stesso è il nostro altare, in Lui abita corporalmente tutta la pienezza della divinità (Col 2,9) ed è Lui il nostro unico e perfetto sacrificio. Quando nel IV-V sec. si afferma il culto dei martiri è proprio sulle loro tombe che si costruiscono gli altari perché i martiri sono l’immagine di Cristo sofferente e vincitore e sono uniti a Lui come suo corpo e sue membra; in essi il Cristo continua a lottare e a vincere. L’Eucaristia è il sacrificio di Cristo ma è anche il sacrificio della Chiesa che offrendo Cristo impara ad offrire se stessa in Lui. L’altare è unico, perché

l’altare è Cristo e Cristo è l’unico capo dell’unica Chiesa. Ignazio di Antiochia afferma: “Procurate, dunque, di parte-cipare ad una sola Eucaristia; poiché una è la carne del Signore nostro Gesù Cristo, uno è il calice che ci unisce nel sangue di lui, uno è l’altare, come uno è il vescovo, circondato dal collegio dei presbiteri e dei diaconi” (Lettera ai Filadelfesi). L’altare è di pietra ed è pic-colo, di forma quadrangolare, è sopra una pedana, ad esso si accede salendo i gradini. Giovanni Crisostomo ci dice: “Il mistero di questo altare di pietra è stupendo: per sua natura la pietra è solo pietra, ma diventa sacra e santa per il fatto della presenza del corpo di Cristo. Ineffabile mistero, senza dubbio, che un altare di pietra diventi in un certo modo corpo di Cristo” (In Epist. II ad Cor. Homilia XX). È piccolo in quanto su di esso non si ammassano vittime ma si depongono i doni (un po’ di pane e un po’ di vino) che diventeranno il corpo e il sangue del Signore. È qua-drato perché si estende verso le quattro parti del mondo, è mensa aperta sul mondo perché ogni uomo che accoglie la salvezza, da oriente e da occidente da settentrione e da mezzogiorno, siederà alla mensa che il Signore prepara per i suoi figli. L’altare è, in un certo senso, il centro dell’universo, la scala tra il cielo e la terra, perché su di esso Dio si fa presente sulla terra per invaderla con la sua presenza salvi-fica e da esso la creazione e la storia vengono ricon-dotte a Dio. All’altare si sale perché è il luogo del sacrificio, ecco perché, quasi sempre, ad esso si accede salendo dei gradi-ni; è il Calvario, il luogo del sacrificio di Cristo perché l’Eucaristia è sì la cena del Signore ma in essa noi celebriamo anche il memoriale del sacrificio del nostro gran-de Redentore. Attorno all’altare la famiglia di Dio si raccoglie nella gioia per nutrirsi lungo

il cammino della vita “nell’attesa che si compia la beata speranza e venga il nostro Salvatore Gesù Cristo”; man-giando il Corpo e il Sangue del Signore, attraverso il dono dello Spirito Santo, l’assemblea radunata diventa un solo corpo e un solo spirito e viene edifi-cata come la sua Chiesa, il suo corpo. Questa mensa ricorda quella in cui il Signore istituì la cena eucaristica la vigilia della sua passione, ed è annuncio della mensa della Gerusalemme celeste in cui i discepoli ceneranno con Lui e Lui con loro. La cena del Signore è memoriale della passione di Cristo e per questo è memoria del sacrificio: mangiando il suo corpo e il suo sangue noi annunciamo la morte del Signore fino al suo ritorno. I nostri vescovi dicono: “L’altare è il punto centrale per tutti i fedeli, è il polo della comu-nità che celebra. Non è un semplice arredo, ma il segno permanente del Cristo sacerdote e vittima, è mensa del sacrificio e del convito pasquale che il Padre imbandisce per i figli nella casa comune, sorgente e segno di unità e carità” (CEI, La progettazione di nuove chiese).

Tratto liberamente dai siti: La vita in Cristo e nella Chiesa e Liturgia culmen et fons

L’ALTAREÈ UNICO

20 FEBBRAIOURE ČEŠČENJA NA LIESAH

Come ogni anno abbiamo celebrato con ottima partecipa-zione la giornata eucaristica con i vari turni di adorazione; ci siamo soffermati così in intimità - a tu per tu - con Gesù presente realmente nel Pane eucaristico esposto per noi.

Molto bello e confortante vedere che queste ore di ado-razione non si perdono, anzi, quando i più anziani non hanno più la forza di guidare la pre-ghiera, ci sono i più giovani che sostituiscono. Un partico-lare pensiero lo rivolgiamo da queste righe all’ora di adora-zione di Grimacco. La nostra nonna Tonina Cekova, che ha sempre coordinato la preghiera, quest’anno anche se presente non ha potuto guidare la recita del rosario (ha 92 anni e li porta benissimo!); altri lo hanno fatto al posto suo e a loro va il nostro grazie. Ringraziamo di tutto

cuore Franca Vogrig per la sua grande disponibilità per la guida rappresentando così il paese di Grimacco superiore, Rober-to Chialchia e il suo bambino Gabriele per Grimacco inferiore. Veramente commovente e di

grande esempio e stata la guida del santo rosario recitata da papà e figlio assieme… siamo una comunità veramente fortunata!

In tutti i turni di adorazione c’è stato chi ha guidato la pre-ghiera (un grosso grazie a tutti) e sempre la partecipazione attiva dei componenti del paese è stata buona. Non sono mancati i gio-vani e anche i bambini, un grazie va ai loro genitori per l’insegna-mento. Questo ci incoraggia a continuare mantenendo così le varie ore di adorazione e vive le nostre tradizioni che non vanno a “senso unico” ma sono sempre state radicate nella fede.

Concludo questo mio pen-siero con l’augurio che don Loris della Pietra ha fatto nella nostra lingua slovena (e pensate che è originario della Carnia) durante la Santa Messa di questa bella giornata lasciando un segno nel cuore di tutti i presenti: “Viera ki nam pride od svetega Valentina an naše molitve, naj nas pejejo po pravi pot do zveličanja, kier čemò živieti u poštenuosti in u ljubezni, z dobro voljo de bi stor-lì ožjvietj an de bi ohranjli tudi naše vasi, takuo ki je bluo par starin, brez zgubiti nikdar upanja na kar pride an drugi dan.”. (Ringraziamo di cuore i consiglieri parrocchiali per il lavoro svolto, Marco Marinig che ha donato il vino per la festa del 14 febbraio e in particolare Marzoli Ilaria che gratuitamente ha preparato il pranzo per i sacerdoti nella gior-nata Eucaristica del 20 febbraio).

2 MARZOPASTORALNI SVET

Presso l’appartamento “Don Azeglio” si è riunito il consi-glio parrocchiale per discutere il seguente ordine del giorno:

Rendiconto parrocchialeTempo di quaresima (Via

crucis – pellegrinaggio quaresi-

AVVISO:

COSIZZA, TOPOLO’ E LIESSA

Con il mese di settembre incominceremo gli incontri di preparazione per quanti desiderano ricevere il sacramento della Cresima. Tale sacra-mento si chiama anche sacramento della confer-mazione proprio perché i ragazzi diventati ormai adulti sono chiamati a confermare la loro fede e gli impegni che i genitori e i padrini hanno preso al posto loro nel giorno del battesimo.

Quanti sono seriamente interessati diano presso la propria chiesa il loro nominativo.

DA TENERE A MENTE:Per gli aspiranti CresimandiE’ obbligatoria la presenza alla messa dome-

nicale e festiva oltre che ai corsi di preparazione.

Per gli aspiranti PadriniIl padrino o la madrina (sia di Cresima che

di Battesimo) deve aver compiuto 16 anni, deve aver ricevuto il sacramento del Battesimo e della Cresima, deve essere in comunione con la Chie-sa Cattolica e non deve trovarsi in irregolarità canoniche quali: convivenza, matrimonio civile, divorzio con eventuale convivenza o secondo matrimonio civile.

Per i bimbi che riceveranno la prima comu-nione

E’ superfluo e ridicolo che continuiamo a ripetere che oltre alle lezioni di catechismo è obbligatoria la presenza alla Messa domenicale e festiva

Per gli aspiranti nubendiSempre e comunque rimane l’obbligo dell’os-

servanza del precetto festivo (Santa Messa dome-nicale) e la partecipazione al corso di preparazione al matrimonio

Per i comuni CristianiLa chiesa parrocchiale non è un “supermerca-

to o un self-service” dove ognuno va a prendere quello che più gradisce, ma una comunità fra-terna che abbisogna della presenza, dell’amore e dell’aiuto costante di tutti!

N.B.Per quanto riguarda poi la celebrazione

dei sacramenti e dei sacramentali TUTTI si devono attenere alle norme e tradizioni locali (musica, fiori, canto, fotografi ecc.)

Cosizza - Altare verso il popolo

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Dal “S. Martino” - Aprile 2011Dal “S. Martino” - Aprile 2011pag. 14 pag. 15

CHI BEN COMINCIA…(…) La messa è formata da due

parti principali, la liturgia della paro-la e quella eucaristica; a tale liturgia vengono premessi i riti di introdu-zione che hanno lo scopo essenziale di formare una comunità di credenti e di disporli all’ascolto della parola e alla celebrazione dell’eucarestia. Parola e Pane, ascolto fedele, fare comunione con i fratelli riuniti, can-tare la stessa fede: ecco i significati dei riti di introduzione.

Il canto d’ingresso crea comu-nione

“La funzione propria di questo canto è quella di dare inizio alla celebrazione, favorire l’unione dei fedeli riuniti, introdurre il loro spi-rito nel mistero del tempo liturgico o della festività, e accompagnare la processione del sacerdote e dei mini-stri”. (…) Il canto d’inizio è un atto importante che l’assemblea realizza;

il canto dà all’assemblea la possibilità di costruirsi, di prendere coscienza di se stessa.

Non si incomincia mai in modo brusco, senza prepararsi; anche in una festa di famiglia, prima di acco-modarsi nella sala da pranzo, c’è il rito dell’aperitivo in salotto, che mette a proprio agio gli invitati e permette loro di familiarizzare. È questa la prima funzione del canto d’ingresso; dice il proverbio: “chi ben comincia è a metà dell’opera”, e que-sto è vero anche per la celebrazione. Se invece, fin dall’inizio, l’assemblea non si sente a proprio agio, se nulla la interessa, se il canto d’inizio non ha alcuna presa, si rischia che tutta la celebrazione rimanga piatta e indif-ferente.

Il canto d’ingresso ci dà la perce-zione di far parte di un gruppo, di essere una comunità. Già i Padri della Chiesa parlavano dell’una voce; i Cri-stiani radunati in preghiera innalzano insieme con lo stesso tono di voce la lode al proprio Signore. (…)

Canto d’ingresso e tempo litur-gico Ecco l’altra funzione di que-sto canto, funzione importante, ma molte volte trascurata. Io sogno che per ogni domenica ci sia un canto adatto e adeguato, così come avve-

niva nella messa in latino di Pio 5°. Si riconosceva il tempo liturgico o la festività liturgica dall’incipit dell’in-troito. (…)

La processione d’ingressoEcco l’ultima funzione di questo

canto: apre e accompagna la proces-sione del sacerdote e dei ministri. Allora diventa molto importante sce-gliere bene questo canto, individuare bene la forma musicale, appropriata al tempo liturgico, alle persone, al luogo in cui si celebra.

Il canto di inizio deve avere una certa durata, deve costruirsi poco a poco, entrare man mano nel cuore dei presenti, arricchirsi di voci nuove. Deve essere il canto di tutta la comu-nità, il canto del gruppo. Diversi canti d’ingresso parlano di cammi-no, di andare verso il Signore, verso l’altare di Dio, ma spesso non hanno slancio, sono privi di ritmo e di colo-re per un semplice motivo… perché non si cammina!

Se fosse possibile camminare insieme ed entrare insieme, almeno per qualche volta durante l’anno, tali canti acquisterebbero verità e forza celebrativa. (…)

Tratto da “Vita pastorale” di Antonio Parisi

L’IMPORTANZA DEL CANTO D’INGRESSO Sapendo che la presenza del Signo-

re nel pane e nel vino consacrati è un mistero di fede, anche per il parroco, preferisco lasciare stare ogni tentativo di spiegazione per fermarmi sul concet-to di comunione, che è quello fonda-mentale. Siete troppo piccoli per capire cose che neanche noi grandi capiamo, e soprattutto non viviamo, ma anche il Signore, sebbene gli apostoli non capis-sero, ha parlato loro lo stesso dei misteri del Regno. E una mamma quanto parla a un bambino che è in braccio, che la guarda con gli occhi lucidi di conten-tezza? Chissà che il Signore, un giorno, insieme ai fastidi della vita, non porti a livello di coscienza quello che il padre e la madre e il parroco vi hanno detto negli anni beati dell’incoscienza? Per questo vi parlo della comunione che non è legata alla particola ma alla vita. Quanta poesia con la prima comunione ma anche quanta falsità! È la comu-nione con il Signore nel sacramento ma non è la prima comunione con Lui, che è iniziata nel momento che ci ha pensato, praticamente da sem-pre, e si perfezionerà nella comunione dell’eternità, per sempre. E in questo grande arco di comunione lassù si inserisce il vostro pezzo di tempo in questo mondo, che è possibile solo nella comunione. Di fatto non sarem-mo arrivati qui se il papà e la mamma

non avessero fatto comunione di amore e di vita. La vita nasce da un incontro comunitario, mai da una solitudine, domandando comunione anche per andare avanti. Comunione col cielo, con la terra, con l’aria, con le stagioni, con le persone. Anche il vostro corpo è una comunione di cellule e parti fra di loro, e fin che tutto è in comunione e in armonia siete sani e quando si rompe l’armonia iniziano i problemi. Se poi il vostro corpo è anche in armonia con la vostra anima, siete sani e contenti, e perciò senza questa armonia rischiate di cadere nella disperazione più profonda. Vista così la situazione, non posso che augurarvi di vivere in comunione per essere vivi. Comunione con la famiglia ma anche con il paese, iniziando da quelli vicini di casa. Comunione con i compagni di scuola ma anche con tutte le età della vita, per avere una visione completa della realtà, per dare e prendere, per diventare più “signori” e fare più “signori” gli altri. E in questa comunione metto anche i vecchi e i malati, non solo per un atto di carità o perché potreste trovarvi anche voi così, ma perché il vecchio e il malato, nella loro povertà, sono gli unici che possono farvi il regalo prezioso della sapienza e trasmettervi un pezzo della loro anima. Vi raccomando di non fare comunione solo con la televisione o con il compu-

ter, che è una falsa comu-nione , ma anche con un libro e con la vostra storia. Apritevi al mondo intero, ma senza rompere la comunione con la vostra terra, cultura e lingua. Solo se sarete piantati saldamente con le radici potrete crescere come un grande albero.

Nella vita, non state ad aprire solo la porta del frigo o della discoteca o della macchina, ma anche quella dell’ospe-dale, del cimitero e della chiesa, dove il Signore vi regala il pane del Suo amore e la luce della Sua parola. Ho messo in ultimo la comunione nella chiesa non perché viene dopo tutto, ma perché quella è il coronamento di tutto e la chiave per entrare nella vita. Anime benedette, il viaggio che affrontate non è facile, esposti come siete. Vi auguro la fortuna di vivere in armonia con la vostra anima, con il mondo e con Dio. Vi accompagneremo con l’affetto e la preghiera. Cercheremo di aiutarvi con il nostro esempio.

Più che una buona prima comu-nione, vi auguro una comunione lunga come la vita.Libera traduzione da (Cirint li solmis

di Diu – 2)

I bimbi del catechismo alla festa di carnevale

male a Castelmonte)Festa di San GiuseppeData per l’obljuba a Castelmonte

(viene cambiata la data del 2 giugno precedentemente scelta per non inter-ferire con il pellegrinaggio foraniale del 5 giugno e viene scelta la data del 22 maggio)

Bollettino “San Martino”Liturgia (Giacomo presenta il proble-

ma circa l’unicità dell’altare ascoltando il consiglio di Don Loris, responsabile dell’ufficio liturgico della nostra diocesi e amico delle nostre valli. Viene ascoltata la spiegazione sulla centralità e sull’u-nicità dell’altare che come luogo della celebrazione dell’Eucarestia rappresenta

il Cristo che è altare, vittima e sacerdote. Dopo una lunga ed animata discussione - le tradizioni e il legame affettivo alle usanze sono difficili da cambiare! - con-cludiamo che la celebrazione della Santa Messa dovrà essere sempre fatta dall’al-tare centrale, cioè quello verso il popolo, dove ogni domenica ci raduniamo per la celebrazione della Santa Eucaristia; questo varrà anche per San Valentino e San Giuseppe).

Varie“Pojmo Gospodu, ki je dobar.Gospuod je naša muoč in naša

piesam,on nas je riešu„

05 MARZOPUSTOVANJE ZA NAŠE OTROKE

I bambini del catechismo hanno festeggiato il carnevale... una festa anti-ca ma sempre molto attuale, amata e attesa dai bambini e la cui origine, anche se sono in molti ad essersene dimenti-cati... è religiosa: infatti il Carnevale è collegato direttamente alla Pasqua, che cade sempre la domenica dopo il primo plenilunio (luna piena) di primavera. Dalla Pasqua si sottraggono 6 setti-mane (di cui 5 sono di Quaresima) e la settimana precedente ad esse è AI MIEI BAMBINI DI PRIMA COMUNIONE

(Ai miei fruts di prime comunion, di pre Pieri Beline)

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Dal “S. Martino” - Aprile 2011Dal “S. Martino” - Aprile 2011pag. 16 pag. 17

quella in cui si festeggia il Carnevale. Questa parola deriva forse dal lati-no medievale „carnem levare“, cioè „togliere la carne“ dalla dieta, in osser-vanza al divieto cattolico di mangiare carne durante la Quaresima.

Abbiamo organizzato questo inc ontro, durante il quale ci si è mossi per garantire un coinvolgimento teso a promuovere lo stare insieme.

Abbiamo cercato di rispondere con i fatti alle varie richieste di attivismo che provengono dalla comunità locale e creato un’occasione di confronto e cre-scita stimolando nei bambini la gaiezza, la voglia di stare assieme e di stringere la mano ai compagni. Sottolineiamo che la presenza dei genitori è stata molto apprezzata e che speriamo di poterli coinvolgere anche in future attività.

Durante la festa, tra una corsa e l’al-tra, ci siamo ricaricati con pizza, bibite e patatine offerti dalla parrocchia e con i buonissimi dolci che hanno prepara-to i genitori dei bimbi. Speriamo di poter ripetere l’esperienza il prossimo anno organizzando qualcosa in più... magari una bella passeggiata, tempo permettendo!!!

13 MARZOURE ČEŠČENJA U KOSCI

La prima domenica di quaresima, su invito del parroco don Federico, al termine della santa messa ci siamo soffermati in preghiera davanti a Gesù presente nell’Eucarestia, leggendo il passo del vangelo in cui Gesù dà dispo-sizione agli apostoli per la preparazione della Sala dove “mangiare la Pasqua” durante la quale istituisce l’Eucarestia.

Abbiamo pregato per le varie neces-sità della nostra comunità (per le fami-glie, gli anziani, gli ammalati e quanti li assistono, per tutte le mamme e per i nostri defunti) intercalando le preghie-re con il canto.

La partecipazione è stata buona, ringraziamo tutti quelli che hanno contribuito a rendere questo momento di preghiera più solenne e partecipato. Essenziale per ogni cristiano iniziare il

periodo quaresimale con la preghiera comunitaria. Lo stare insieme ci dà la forza per continuare il nostro cammino di fede, dandoci appuntamento per l’anno prossimo.

GARMIŠKI KAMUN:INTERNET SERVIZIO ADSL - SISTEMA WIRELESS

L’amministrazione comunale di Grimacco, in collaborazione con l’am-ministrazione comunale di San Leo-nardo, si sta interessando affinché, in tempi brevi, venga installato un ripetitore sul territorio comunale che garantirà la fruizione del servizio ADSL per le frazioni che attualmente sono coperte dal ripetitore TV digitale di Grimacco.

COSTI E PRESTAZIONI. La società NGI spa stipulerà con gli utenti contratti annuali o biennali ai seguenti costi mensili:

- Euro 19,50 + IVA per una fruizio-ne del servizio di 24 ore al giorno, con velocità 3M/256K;

- Euro 24,00 + IVA per una fruizio-ne del servizio di 24 ore al giorno, con velocità 4M/512K;

- Euro 28,80 + IVA per una fruizio-ne del servizio di 24 ore al giorno, con velocità 5M/1M;

- Euro 33,80 + IVA per una fruizio-ne del servizio di 24 ore al giorno, con velocità 6M/2M.

Il costo dell’installazione è di Euro 100,00 + IVA per i contratti annuali, mentre è gratuito per i contratti bien-nali.

L’installazione di questo ripetitore è subordinata ad un numero minimo di 30 firme/contratti raccolti. Per le altre frazioni del Comune sarà comunque possibile installare un altro ripetitore, se verranno raccolte ulteriori 30 firme.

Chi fosse interessato al servizio può passare in orario di apertura del Comune all’ufficio anagrafe a firmare la richiesta di installazione del ripetito-re, o può telefonare, per informazioni, al n. 0432.725006.

COLLABORAZIONE CON L’A.VO.S. PER IL TRASPORTO E L’ACCOMPAGNAMENTO DI PERSONE ANZIANE

Dal mese di gennaio 2011, in seguito a numerosi contatti prelimi-nari, l’Amministrazione comunale ha intrapreso una fattiva collaborazione con l’A.Vo.S. una associazione non lucrativa di utilità sociale (Onlus) che è attiva nel cividalese e si rivolge a tutte le persone bisognose, sole, anziane, ammalate ed ai loro familiari. I Servizi offerti dall’A.Vo.S.. riguardano, nello specifico: la gestione di un “Centro distribuzione generi alimentari”; la presenza presso le Case di Riposo del territorio; il disbrigo di piccole prati-che burocratiche ed amministrative. In particolare, effettua un servizio di trasporto e di accompagnamento di persone nei vari ospedali della provin-cia per visite specialistiche e terapie. I cittadini del comune di Grimacco che ne avessero necessità possono usufruire di questi servizi telefonando, anche solo per informazioni, ai seguenti reca-piti telefonici: 339.528.0190 oppure 0432.730.452. Un accorgimento: per non rischiare sovrapposizioni di appun-tamenti, si raccomanda di telefonare con un anticipo di almeno 3-4 giorni rispetto alla data in cu si rende neces-sario il trasporto.

GRUPPO V.A.D.O. – VOLONTARI ASSISTENZA DOMICILIARE ONCOLOGICA

L’A.Vo.S. si è presa l’incarico di accogliere all’interno della propria struttura organizzativa il gruppo V.A.D.O. (Volontari Assistenza Domi-ciliare Oncologica), che con l’equipe del Distretto Sanitario di Cividale svolge attività di assistenza domici-

CI SCRIVONODon Loris ci scrive…Caro Don Federico, cari amici di

Liessa,giunga a tutti voi un sincero augu-

rio di buon 2011. Mi giunge sempre gradito il vostro bollettino parrocchia-le: è bello percorrere con voi le ricor-renza dell’anno liturgico e le celebra-zioni della vostra tradizione religiosa.

Continuate così, giovani e meno giovani, nell’attaccamento alle tradi-zioni e all’impegno generoso per le comunità della Benečija.

I nostri paesi, soprattutto di mon-tagna, hanno bisogno di tanta unità: con chi ci ha preceduto, con chi verrà dopo di noi e tra tutti i membri e le componenti della comunità. Ve lo auguro di cuore.

Srečno novo leto!Don Loris Della Pietra

Don Guseppe Marano ci scrive…Carissimo Don Federico,eccomi qui finalmente con un po’

di tempo, a scriverti due righe, a segui-to della bellissima messa e festa fatta con voi per S. Valentino. Sono stato molto contento di aver ritrovato Rudy,

Boston: Padre Beppino Matteucig battezza un bimbo della comunità cinese

liare ai malati oncologici, presso le case di riposo e le R.S.A.. I volontari sono persone che, dopo aver ricevuto una formazione specifica, mettono il proprio tempo a disposizione degli ammalati con la presenza e con un ascolto attento ed empatico anche nei confronti dei familiari. Oltre al suppor-to psicosociale in collaborazione con l’equipe professionale multidisciplina-re, il gruppo V.A.D.O. garantisce, alle persone ammalate di tumore ed ai loro familiari, il disbrigo di piccole pratiche burocratiche. Per consulenze telefoni-che o per informazioni, contattare il Distretto Sanitario di Cividale nella giornata di mercoledì con orario dalle 9.30 alle 10.30 (tel. 0432.708.630 oppure 0432. 708.633)

A questo numero hanno collaborato:

Angelini Emanuele, Bucovaz Daniel, Canalaz Giacomo, Canalaz Loretta, Cernoia Sabina, Cernotta Fabrizio, Chiabai Martina, Chiabai Piero, Chiabai Rudy, Feletig Erne-sta, Gariup Angela, Lauretig Danie-la, Marinig Marco, Primosig Mirel-la, Rucli Stefania, Saracino don Federico, Spagnut Silvia, Trusgnach Barbara, Zufferli Giorgia

Piccola Posta

Piero, Alessandro e gli altri e mi ha riempito di gioia anche la gente che a messa ha seguito davvero con interesse e devozione.

Era mia intenzione da tempo dirti ancora grazie per avermi dato quella bella opportunità, per la vostra acco-glienza e cordialità, condita da una buona pastasciutta e un buon bicchier di vino.

Inoltre (e perdonami per il ritar-do…) ti rinnovo la mia gratitudine per l’offerta che hai messo nelle mie mani, con la quale ho potuto dare un’ulteriore aiuto alla missione albanese di Bardhaj (Scutari), nella quale mi reco da circa 10 anni a prestare servizio ai poveri.

A te auguro ogni bene e ti auguro di lavorare sempre con fede ed entusia-smo, perché credo che la nostra missio-ne oggi non sia proprio così facile.

Se avrai occasione di venire a Udine qui in canonica del Buon Pastore tro-verai di certo accoglienza per un caffè e per ciò di cui avrai bisogno.

Che il Buon Dio ti accompagni e ancora una volta GRAZIE!

N.B.: un caro saluto alla gente della tua parrocchia.

Don Beppe Marano

Padre Beppino Mateucig (Belhu Paciuch) ci scrive…

Carissimi Don Federico e Giacomo,Spero che questa mia vi trovi tutti

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Dal “S. Martino” - Aprile 2011Dal “S. Martino” - Aprile 2011pag. 18 pag. 19

Anagrafe parrocchiale

DEFUNTI“Signore Tu sei la Vita dopo la

MorteGospod Ti si Življenje po Smarti”

Canalaz Dina “Suostarjova” da Brida sup. – Aetatis 88

Filipig Ida “Juljova” da Topolò – Aetatis 93

Trusgnach Remigio “Furjan” da Topolò – Aetatis 81

bene e che non vi manchino salute e pace. Qui tutto OK e nonostante i vari impegni non mi posso lamentare.

Al di la del ministero (a causa della carenza di sacerdoti diocesani... aiutia-mo regolarmente in 5-6 parrocchie), della vita comunitaria con i suoi impe-gni, dell’aiuto alla comunità Cinese di Boston, uno degli impegni più gravosi e’ la ristrutturazione della residenza della nostra comunità. Con i vari con-trattempi incontrati, speriamo tra breve di vedere la luce alla fine del tunnel.

Il motivo di questa mie e’ quella di ringraziarvi per la vostra fedeltà nel mandarmi il San Martino... proprio un bel regalo con tante notizie... Grazie.

Grazie anche a Giacomo. Mi e’ arrivata la foto del presepio... Grazie! Speriamo che la prossima volta che mi trovo in Italia, riesca a trovare il tempo per fare un salto da voi...

Per ora in unione di preghiera. Mandi

BeppinoXaverian Missionaries

RINGRAZIAMO:

Primosig Paola Ines - RomaCarissima sig.ra Paola,la ringraziamo per la sua offerta e

la sua sollecitudine. La sua puntualità è da esempio per tanti nostri emigranti.

Buog loni! Un saluto e una pre-ghiera

Don Federico

Medici Anna Maria - Morbio infe-riore

Carissima sig.ra Anna Mariaci giunge tramite il nuovo conto

corrente della parrocchia la sua sostan-ziosa offerta per le opere della chiesa di Liessa. Noi questa sua offerta l’ab-biamo destinata alla costruzione del nuovo piazzale della chiesa. Sarà un pezzetto di noi che rimarrà indelebile nella storia.

Auguri vivissimi e arrivederci ad agosto!

Buog loniDon Federico

Gus Lea e famiglia - CataniaCarissima sig.ra Leaci giunge la sua offerta e dei suoi

familiari tramite il nuovo conto corren-te della parrocchia per il piazzale della nostra chiesa. Ringraziamo di cuore per la generosità e il ricordo delle sue origini. Come abbiamo già detto, sarà un pezzetto di noi che rimane, anche in ricordo di quanti ci hanno preceduto.

Un carissimo saluto.Buog loni

Don FedericoSuor Giuliana Bucovaz - TorinoCarissima Suor Giuliana,la ringraziamo ancora per la caloro-

sa accoglienza che lei, le consorelle e la sua Rev.ssima Superiora ci avete dato in occasione della nostra visita presso il Cotolengo all’inizio dell’anno.

Un augurio a tutte e un grazie.Arrivederci in quel di Liessa nel

periodo caldo…Buog loni

Don Federico

Tommasini Maria - AustraliaCarissima sig. ra Maria,con gioia riceviamo sue notizie,

siamo molto contenti quando i nostri emigranti ci scrivono. Sabato saremo a Sverinaz per la benedizione delle famiglie e ci ricorderemo di lei e “salu-teremo” per lei il suo paese natale che sicuramente porta indelebile nel cuore. Non potremo non ricordarci anche dei suoi cari defunti ed in particolare di sua sorella Lea.

Dio la benedica. Buog vas var in Marija.

Don Federico

Carissimi emigranti vicini e lontani,impossibilitati a farlo singolarmente

ringraziamo di cuore tutti voi, e siete in tantissimi, che avete mandato la vostra offerta per la vita del nostro giornalino tramite il nuovo conto corrente della parrocchia. Questo ci fa capire che il lavoro della redazione è amato e apprezzato.

Il Signore vi benedica tutti! Buog loni!

Don Federico

Il parroco don Federico e Giaco-mo ringraziano per i saluti e auguri di:

Carla e Renato Monge (Udine); Padre Romano Ceschia (Tanzania); Scampanotadors furlans; Missionari Saveriani (Udine); Maria (Grecia); Nice e Dina (Lago di Garda); Daniel e Lavinia (Costa Smeralda); Toninza, Adriana e Luciano (Torino); Don Loris (Cividale); Piero e Ilaria (Marocco); Lorena Scuoch, Lino e Silvia (Germa-nia); Angela Gariup (Grecia); Mario Cernotta (Lourdes); Giacomo e Gio-vanna (Sveta Gora); Giacomo, Suor Giuliana e Fabrizio (Most na Soči); Dina, Nice e Sandra (Londra); Padre Carlo Primosig (Taranto); Maria Tom-masini (Australia); Padre Clemen-te (Kenya); Zia Elisa, Marco, Vania, Davide e Giada (Cordovado); Elettrica friulana (Sedegliano); Il Sindaco del comune di Grimacco; Lorena, Sil-via, Aldo e Joelle (San Marino); Don Ottavio Ferrin (Udine); Sabina ed Emanuele (Clodig); Teresa (Firmano); Vogrig Claudio, Anna, Andrea e Elisa (Trebez); + Pietro Brollo (Tolmezzo); Barburini (Gemona); Alma, Massimo ed Annalisa (Brescia); Suor Giuliana (Torino); + Andrea Bruno Mazzocato (Udine); +Alfredo Battisti (Tricesimo); Beppino Matteucig (USA); Suor Egle (Roma); Simet (Udine); Hannah, Mat-tia, Selene, Nicholas, Sabina, Michael; Francesca Seaman (USA).

È IL GIUSTO COMPLETAMENTO!

Il coretto dei giovani della parroc-chia di Liessa è al suo 20° anno e dedi-chiamo questo spazio a “festeggiare” insieme l’occasione.

Per quanto mi riguarda, fin da quando ne ho preso parte, il coro ha rappresentato una sorta di “giusto com-pletamento” alla messa domenicale e un motivo in più per essere, in qualche modo, utile al suo svolgimento.

Di certo non abbiamo mai avuto velleità “artistiche”, se così si può dire; a mio avviso le sedi e le occasioni giuste per esprimerle sono ben altre.

Più semplicemente, l’accompagnare il comune canto domenicale rappresen-ta qualcosa di bello e quasi “doveroso” in una comunità che conta vari giovani e che ha sempre mantenuto in piedi la propria tradizione religiosa.

Ovviamente non si tratta solo di questo; i giovani magari sono un po’ cambiati, cresciuti, alcuni sono usciti, altri sono arrivati, ma nel complesso il coretto ha rappresentato e rappresenta ancora un bel momento di aggregazio-

ne e partecipazione, non solamente per il canto domenicale.

Ringrazio due persone: Don Aze-glio, che da lassù veglia su quello che lui stesso ha seminato, nel nostro essere giovani in parrocchia; Giacomo che, non mi stanco di dirlo, mantiene unito e vitale il coretto, organizzando tutte le situazioni di incontro, siano queste di natura religiosa o di svago.

Spero vivamente, che potremo tro-varci ancora per diversi anni a mante-nere vivo questo bel gruppo!

NATI QUASI PER CASO!Sono passati già 20 anni… e chi

lo avrebbe mai detto che il nostro piccolo coretto, nato quasi per caso da un ristretto numero di ragazzi, sarebbe stato così longevo e destinato a crescere e inglobare sempre nuovi membri? Emozionante. (ndr: i fondatori erano: Floreancig Mara che, spinta dall’ener-gica passione di don Azeglio, è stata guida e maestra del coretto per molti anni, Trusgnach Barbara, Anzolini Anna, Dreszach Angela, Floreancig Romina, Bergnach Cristina, Bucovaz Mariarosa, Bucovaz Claudio, Bucovaz

Daniel, Giacomo Canalaz… e forse abbiamo dimenticato alcuni nomi! Ci scusiamo!). Abbiamo iniziato grazie all’aiuto musicale di Mara che con il suo pianoforte e l’esperienza maturata ai corsi seguiti, ci ha dato qualche nozione di musica e soprattutto, con l’armonium, la base per i nostri canti. All’inizio abbiamo riproposto i canti che ogni domenica venivano evocati da don Azeglio, seguito poi dai fede-li, mentre successivamente abbiamo attinto anche ai manuali di musica sacra che ci proponeva Giacomo o che scoprivamo noi. Che emozione vedere che pian piano i nostri canti diventa-vano orecchiabili anche ai fedeli che cominciavano a seguirci, dapprima timidamente, poi sempre più appas-sionatamente durante la Santa Messa! Per noi il trovarci durante la settimana per le classiche “prove” era ormai un incontro a cui partecipavamo con gran piacere. Per ogni festività preparava-mo canzoni attinenti che cercavamo di arricchire con doppie voci e, ove possibile, con aggiunta di strumenti musicali. Che bello era cantare accom-pagnati dalla chitarra di Piero, Martina

1991 / 2001 IL GRUPPO LITURGICO DEL CORETTO

COMPIE 20 ANNI: SONO LA BENEDIZIONEDI DIO SU QUESTA NOSTRA COMUNITÀ!

NAŠI TE MLADI SO RAZVESELIL TUDI NAŠE ZIVLJENJE

1993 aspettando i ritardatari...1991 l’inizio

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Dal “S. Martino” - Aprile 2011Dal “S. Martino” - Aprile 2011pag. 20 pag. 21

laudato e ha rappresentato lo zoccolo duro per organizzare anche eventi e spettacoli in palestra non“strettamente” religiosi. Tutto questo è stato possibile perché ha avuto la fortuna di incontrare sulla nostra strada persone intelligenti che hanno saputo chiedere, ma anche dare. Le critiche non sono mancate, ovvio, ma dobbiamo ringraziare quelle “signore dei primi banchi” che all’inizio di quest’avventura ci hanno sostenuto e incoraggiato con i loro complimenti (non sempre meritati… ammettiamo-lo!!!). Il coro è stato ed è importante per mantenere vive le tradizioni reli-giose della comunità, ma è anche un momento di aggregazione, una scusa per incontrarsi, per coltivare amici-zie, scambiarsi esperienze, crescere. E in venti anni si cresce parecchio e si vedono cambiare le cose. Alcune per-sone che ci hanno accompagnato non ci sono più, ma la tristezza per questa mancanza si accompagna alla gioia di vedere che tutto prosegue, che gli inse-gnamenti non sono andati perduti, che se qualcuno va via qualcun altro arriva. E con questo spirito e con questa fidu-cia nei giovani che anche Kekko aveva deciso di mettere la sua esperienza e la sua conoscenza a disposizione del nostro coretto. Lui è stato capace di trasmetterci l’amore per i canti tradi-zionali, soprattutto natalizi, che ancora oggi risuonano nella nostra Chiesa.

I suoi arrangiamenti, espressione di

un forte legame e di grande rispetto per la nostra cultura, sapevano conciliare la necessità di preservare la memoria adeguandosi al cambiamento dei tempi e dei gusti.Un grazie, dunque, a chi ha iniziato quest’avventura, ma un grazie,soprattutto, a chi rende possi-bile che tutto questo continui. Alcuni fanno parte della “vecchia guardia”, altri non erano nemmeno nati quando abbiamo cominciato, altri muovevano i primi passi lungo le navate rincorsi dai genitori. Fa davvero piacere, ora, vederli intorno a quell’organo e l’au-gurio che noi “vecchi” possiamo fargli è che, tra venti anni, possano ripetere queste stesse considerazioni. Vorrà dire che nulla è andato perduto, che altri giovani avranno preso il loro posto per mantenere vive le nostre tradizioni, che la nostra comunità sarà ancora viva e vitale.

NESSUNO CI OBBLIGA!Dall’esterno il coretto giovanile può

essere visto come una unità di supporto alla funzione liturgica, e questo può essere vero, però vivendola dall’interno in prima persona mi sento di dire che c’è molto di più.

Nessuno ci obbliga o ci spinge a presenziare ogni domenica o festività, perché anche noi abbiamo una vita professionale e scolastica con i relativi impegni che comporta, eppure cer-

San Giacomo 2002...manca sempre qualche ritardatario!

chiamo per quanto possibile di non far mancare mai le nostre voci e strumenti; questo non per dovere, ma perché vi è un profondo senso di appartenenza alla chiesa e a ciò che si è creato in ognuno di noi nel proprio percorso di vita in questa comunità.

La mia speranza è che i giovani entrino numerosi nel coretto per due motivi: il primo riguarda il ricambio generazionale che inevitabilmente è necessario, il secondo è che possano trovare l’entusiasmo che mi ha accom-pagnato e che tuttora mi accompagna ogni domenica!

L’IMPORTANTE È ESSERCI, FARE GRUPPO E COMUNITÀ!

Quando ho iniziato a can tare, il coretto era composto da un gruppo eterogeneo di ragazzi che spaziava dai 10 ai 20 anni. L’inserimento e i rap-porti interpersonali quindi non sono stati sempre facili ma, grazie al paziente lavoro di alcuni componenti più gran-di e sotto la guida di Don Azeglio, pian piano il gruppo si è consolidato diventando punto di riferimento per la liturgia domenicale.

Molto bello è cantare assieme, imparare canzoni e melodie che, forse, diversamente non avrei imparato, spe-cialmente le canzoni della tradizione popolare. Poco importa se non tutti conoscono il canto, l’importante è esserci, fare gruppo e comunità; bene sono accettati tutti i ragazzi che la domenica desiderano venire a cantare attorno all’altare maggiore, a dare il loro contributo per le letture, portare i candelabri, la croce o l’incenso durante le processioni.

L’essere coro quindi è il piacere di trovarsi e di stare assieme, non solo alla messa domenicale che, allietata dai nostri canti, è più viva, ma anche durante un convivio, oppure sentire l’affettuosa presenza di tutti nei tristi momenti come sono quelli della per-dita di un caro.

Le basi sono indubbiamente salde, la strada tracciata è ormai consolidata;

e poi di Rudy! Ci veniva quasi voglia di muoverci a suon di musica! Eravamo in pochi, ma tutti motivatissimi: io, Mara, Martina, Sandra, Rosa, Piero, Daniel, Germana, Alessandra, Emanuele Ales-sandro e Claudio (che spesso ci aiutava al pianoforte in mancanza della nostra “maestra” Mara) e altri. Pian piano il nostro entusiasmo ha fatto avvicinare molti altri ragazzi che poi si sono andati a sostituire a noi “fondatori”. Con molto orgoglio, e parlo sicuramente anche a nome di tutti coloro che ho citato prima, possiamo dire di aver dato vita a quello che è il cuore pulsante della Santa Messa: l’incontro di giovani che con le loro voci hanno voluto ren-dere lode al Signore dando un tocco di allegria all’incontro domenicale. Sono sicura che don Azeglio fosse orgoglio-sissimo del nostro lavoro!

I FEDELI CI HANNO SEMPRE SOSTENUTO E INCORAGGIATO

Francamente non ricordo come tutto sia cominciato, ricordo solo che, domenica dopo domenica, il gruppo si è infoltito per dare vita a quello che, a poco a poco, è diventato il coretto parrocchiale.E sono passati già venti anni, molte voci si sono alternate, alcuni “vecchi” si sono accomodati ai banchi e da lì, insieme a tutta la comu-nità, ora accompagnano quei giovani che li hanno sostituiti intorno al piano Davvero, però, non sembra essere tra-

scorso così tanto tempo da quando Mara, seduta all’organo, ci insegnava i primi canti. È stato un periodo intenso: dovevamo entrare in sintonia tra noi e con la comunità, mossi dall’esigenza di mantenere viva la tradizione, ma con la voglia, tipica dei giovani, di fare qualcosa di nuovo e più “moderno”. Un po’ ci siamo arrangiati da soli, un po’ ci hanno aiutato. Don Azeglio si è adoperato affinché imparassimo i canti gregoriani, sua passione, ma di una noia mortale, ammettiamolo, per dei ragazzini. Ma chi osava replicare al Par-roco! E così tutti eravamo presenti alle prove quando c’era lui che, da uomo intelligente qual’era, capiva quando eravamo stufi e trovava una scusa per assentarsi e lasciarci sfogare con canti decisamente meno tradizionali. Lui ha anche saputo spronare alcuni di noi allo studio di strumenti musicali. E così la pianista non era più una sola e sono cominciate a com-parire le prime chi-tarre. Siamo piano piano cresciuti e diventati più sicuri di noi, più “ambi-ziosi”, per questo talvolta ci siamo lamentati di quel-le che sentivamo come “invadenze” di altri cori locali. Inutile far credere che non abbiamo mai litigato e che è stato tutto rose

e fiori. I confronti ci sono stati, ta lvolta anche “vigorosi” , ma con lo scontro e il successivo incon-tro si cresce, si matura e si migliora (anche se questo lo capisci quando sei un po’ più grande…). Così, a distanza di venti anni, appunto, quello che si ricorda sono solo le cose belle: l’e-mozione quando suonavamo l’orga-no grande, lerisate, le prove la sera a casa di Giacomo, le gite con la sua Y10 capace di caricare un numero di noi ben superiore a quello consentito dalla legge (credo che a distanza di tanti anni i carabinieri non ci verranno a cer-care se confessiamo che le più piccole e magre viaggiavano perennemente nel bagagliaio!!!). Si partiva e, in macchina a piedi o in motorino, si raggiungeva-no tutte le chiese e, chitarra in spalla (sempre di Giacomo o di Piero, veri cavalieri!) si accompagnava la Santa Messa. Il gruppo era davvero ben col-

1992 A Castelmonte. La mitica y 10 che ha trasportato anche nove passeggeri

1993. Sul Monte Lussari

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Dal “S. Martino” - Aprile 2011Dal “S. Martino” - Aprile 2011pag. 22 pag. 23

Offerte

Rendiconto 2010CHIESA DI COSIZZA

ENTRATE:Offerte in Chiesa durante le celebrazioni 1.381,91€Offerte libere 218,60€Offerte in memoria dei defunti 370,00€Offerte comitato “OVER 40” 100,00€Offerte 1 Novembre 287,50€Oufar dell’Immacolata 453,00€Candele votive 229,94€Offerte pro Missioni 215,00€TOTALE ENTRATE 3.255,95€

USCITE:Luce Chiesa e Canonica 559,74€Candele, ostie, cere ecc. 119,00€Assicurazione Chiesa 340,00€Curia - Messale - Fogli Domenicali 172,50€Pro Missioni e Adozioni 502,50€Manutenzione Caldaia 527,20€Spese perizia stima e documenti eredità Don Azeglio 268,12€Guida adorazione eucaristica 15,00€Vernice portale Chiesa 20,00€TOTALE USCITE 2.524,06€

RIEPILOGO:Totale entrate 3.255,95€Totale uscite 2.524,06€Totale attivo 731,89€Interessi su depositi 150,88€Attivo in cassa 882,77€Rimanenze cassa al 31/12/2009 14.889,18€TOTALE ATTIVO IN CASSA 15.771,95€

CHIESA DI LIESSAENTRATE:Dall’amministrazione comunale per sostegno attività: 1.000,00€Recupero soldi anticipati per lavori campanile: 4.500,00€Varie offerte dalla popolazione 1.305,00€Dalla popolazione in memoria dei defunti 3.815,00€Mosnica- borse festive 2.460,05€Mosnica- borse funerali 2.338,70€Oufar chiavette, chiavi pane, offerte Senjam S. Valentino 1.342,67€Candeline 813,91€Kolači nella festa della Mainca 83,50€Interessi postali 159,69€

USCITE:Luce chiesa, casa canonica, appartamento “Don Azeglio” 1.122,47€Bombole e gasolio 291,00€

Cera, vino, particole, incenso, ecc. 845,40€Riparazioni in palestra, appartamento “Don Azeglio” e cambio termostato 420,00€Acqua casa canonica 120,30€Riparazione antifurto e nuovo sensore in cappella 850,00€Curia, cattedratico, opere diocesane, ecc 200,00€Antitarlo, vernice, pile, lampade, detersivo, tavole, pannelli per altare, pannelli e silicone per canonica 539,01€Finestre canonica e montaggio 640,00€Libri e DVD per catechismo, pranzo per sacerdoti 65,10€Fiori per esterno e per altari 159,00€Per documenti eredità Don Azeglio 400,00€Assicurazione chiesa di Liessa, Costne, S. Martino,appartamento Don Azeglio e infortuni 885,00€Casula mariana, bordure, stoffa e tintoria 311,40€

RIEPILOGO:Totale entrate 17.818,52€Totale uscite 6.948,68€Attivo 2010 10.869,84€Cassa anni precedenti 20.973,30€Totale in cassa al 31/12/2010 31.843,14€

PIAZZA CHIESA LIESSAPer la piazza sono stati raccolti 10638,72€Anche quanto è avanzato dai vari pranzi in palestra e dalla tombole che la parrocchia organizza ogni anno è stato usato per la piazza, così come è stato fatto negli anni passati per il noleggio dei macchinari per fare la strada e aggiustare la chiesa di S. Martino.La partecipazione di tutti voi a questi momenti di incontro è un ulteriore aiuto e sostegno.Grazie a tutti! BUOG LONI!

CHIESA DI TOPOLO’

ENTRATE:offerte dalla popolazione 365,00€interessi postali 88,30€offerte in memoria dei defunti 350,00€dall’assicurazione per danni alla campana 1.718,00€borsa mosnica festiva 852,96€oufar nel senjam di luglio 355,40€candeline 249,07€offerte nella cena di S. Michele 68,50€borse mosnice nei funerali 122,45€

USCITE:Gasolio e bombole 131,00€Cera, carboncini, particole, vino, ecc 218,00€Curia, cattedratico, opere diocesane 17,00€

IL VOSTRO BUON CUORE:

CHIESA DI LIESSAPredan Albino 10,00€Dall’amministrazione comunale per sostegno attività 1.000,00€Zabrieszach Mariucci 5,00€Trusgnach Gianni Matalon 40,00€Crisetig Beppino 20,00€Rucchin Gabriella 10,00€Vogrig Mario Vanac 70,00€In onore di Santa Barbara:N.N. (San Pietro) 10,00€Bucovaz Cristina 10,00€Primosig Mirella 10,00€Trusgnach Teresa Ta za rojo 10,00€In onore di San Giuseppe:Vogrig Mario e Sara 10,00€In memoria di Amadio Valentino:Fam. Te Dolen 100,00€Obitus Canalaz Dina:Figlia Elena e Fam. 100,00€Figlio Mario e Fam. 150,00€il gruppo del coretto 50,00€In memoria di Cernoia Mario:il gruppo del coretto 50,00€

Si ringrazia per il dono dei fiori per gli altari:-Tomasetig Anita-Chiabai Silvana per tutti i fiori del Natale-Crisetig Ettore per tutti i fiori di San Valen-tino

Luce chiesa 343,35€Fiori per esterno e per altari 85,00€Tegole, ferro, lampade, riparazioni, microfono 379,00€Riparazione campana 1.917,60€Assicurazione chiesa e infortuni 340,00€Casula rossa 55,00€Per documenti eredità Don Azeglio 200,00€

RIEPILOGO:Totale entrate 4.169,68€Totale uscite 3.685,95€Cassa attivo 2010 483,73€Casa anni precedenti 11.220,89€Totale in cassa al 31/12/2010 11.704,62€

MISSIONI IN AFRICA E INDIA:La nostra comunità (Cosizza, Topolò e Liessa), nel 2010 ha raccolto per i bisognosi 9.258,06€, senza contare le varie adozioni a distanza che numerose e brave famiglie ogni anno sostengono.Buog loni a tutti!

per questo mi auguro sia solamente in salita arricchita spero da nuovi com-ponenti che, insieme a noi, possano trovare la gioia nello stare assieme e sentirsi partecipi alla vita della nostra comunità.

SONO STATI GLI ANNI PIU BELLI PER LA NOSTRA COMUNITA’!

Quest’anno è un anno molto impor-tante, ricco di giubilei e di ricordi che inevitabilmente giungono alla mente.

Il nostro bollettino compie cin-quanta anni, è nato per le feste di Natale del 1961 ma in questo numero del “San Martino” vogliamo ricordare il ventennio di vita del gruppo liturgico del coretto.

Abbiamo letto in questo numero impressioni, ricordi di diversi com-ponenti che hanno visto nascere il coretto, lo hanno accompagnato per un tratto della loro vita, diventando adul-ti, (alcune sono già mamme), diversi invece sono rimasti fedelissimi e parte insostituibile del gruppo.

Tanti sono i ricordi, perché tanti sono i momenti trascorsi assieme; ma, come tutte le cose importanti, riman-gono nel cuore di ognuno di loro.

Noi possiamo dire veramente di essere una comunità molto fortunata: quanti bei canti, moderni e ritmati, ci hanno insegnato, hanno anche riporta-to nelle celebrazioni quasi tutti i canti

della nostra cultura che abitualmente cantiamo. Oggi di canti della nostra tradizione ne usiamo tantissimi! Venti anni fa, durante la Messa, si usavano in sloveno solo tre canti (“Lepa si”, “Ponžino” e poi, grazie a Ruttar Nila che con qualche altra signora, invitate da don Azeglio, hanno riportato alle celebrazioni, il “Ti, o Marija”).

Che gioia è partecipare ad una Santa Messa dove tutti cantano assie-me! E’ merito dei nostri “giovani”!

Possiamo dire con orgoglio che qui a Liessa non ci sono celebrazioni dome-nicali senza qualcuno che accompagni con la musica la Messa. Negli ultimi sei anni, proprio tutte le domeniche sono state coperte perché i “ragazzi” che suonano si avvisano tra loro se non possono parteciparvi e così si mettono d’accordo. E’ un grosso impegno!

Non tutti del gruppo cantano ma danno il loro aiuto in altro modo; anche questo è importante!

Leggendo i vari articoli tutti si sono augura-ti che il gruppo continui a tro-varsi, nella gioia dello stare assie-me, e questo è un buon segno di speranza.

Si sa che tutto (cori, gruppi, cir-coli, ecc.), come

Festa di S. Giuseppe 2011

Con padre Clemente dall’Africa

la vita, nasce, cresce e poi muore ma se c’è la buona volontà tutto continua, anche se in modo diverso.

Chissà dove la vita porterà questi nostri giovani, diventati ora adulti, e molti impegnati già nel mondo del lavoro? Solo Dio lo sa!

Certo il posto di lavoro non si trova davanti a casa, alcuni si dovranno tra-sferire (anche se non tanto lontano) chi per lavoro, chi per amore, chi per pigrizia, chi per la ricerca di eccessive comodità, chi per obbedienza ecc. ma se c’è questo amore verso la comunità, verso il gruppo, verso il Signore nes-suno impedirà a questi “giovani” di tornare per l’incontro domenicale e per le nostre feste nella gioia dello stare insieme, dell’incontrarsi e del volersi bene. Ce lo auguriamo veramente!!! Dobbiamo anche ricordare che due componenti del coretto questo lo fanno da sempre dando così il buon esempio. Le chiacchiere volano via, ma a parlare saranno i fatti…vedremo!

Dal canto nostro non possiamo che dire un grossissimo GRAZIE a questo gruppo per tutti i bei momenti che abbiamo avuto la gioia di vivere nella nostra chiesa, per tutto quello che ci hanno donato, per la pazienza e per l’a-more che ci hanno sempre dimostrato. Sono stati gli anni più belli e liturgica-mente - pastoralmente più proficui per la nostra comunità. Carissimi “giova-ni”, vi accompagneremo sempre con le nostre preghiere e la nostra gratitudine.

BUOG VAS VAR IN MARIJA!

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Dal “S. Martino” - Aprile 2011Dal “S. Martino” - Aprile 2011pag. 24 pag. TM

-Cibau Anna tutti i fiori in cappella per la nascita della nipotina Melissa-Cicigoi Luciana per tutti i fiori di San Giu-seppe-Pauletig Miranda Altre offerte:-Giacomo ha offerto il rinfresco in palestra e la cena per i giovani e i sacerdoti nel giorno di San Valentino.-Si ringrazia Nadia Masera “Uek” per il lavoro gratuito donato alla parrocchiaBUOG LONI A TUTTI!

CHIESA DI COSIZZAOfferte raccolte dai paesani di Cernizza e Prehot nella Messa del paese 83,60€Boraso Caterina 10,00€

-Si ringrazia tutti coloro che offrono fiori,di serra o del loro giardino, per gli altari.BUOG LONI!

CHIESA DI TOPOLO’Centilini Anita 20,00€Obitus di Trusgnach Remigio:Figlie e moglie 100,00€Ernesto e fratelli Furjan 50,00€(Giacomo) 15,00€BUOG LONI A TUTTI!

PER OPERE SOCIALI AFRICA E INDIAChiabai Lino 100,00€Bergnach Federica 15,00€Canalaz Nadalio Jozulin 50,00€Chiabai Tomasetig Lucia 10,00€N.N. Topolò 11,00€N.N. Cosizza 10,00€

Borsa - mosnica nel giorno di Tutti i Santi:Chiesa di Topolò 174,00€Chiesa di Cosizza 287,52€Chiesa di Liessa 798,58€Borsa - mosnica nel giorno di Natale:Chiesa di Cosizza 234,50€Chiesa di Topolò 30,00€Chiesa di Liessa 226,35€Obitus di Trusgnach Remigio:Gariup Angela 10,00€Obitus di Filipig Idiza:Gariup Angela 10,00€In memoria di Amadio Valentino:N.N. 50,00€

L’aiuto ai poveri è il fiore più bello donato a Dio. BUOG LONI!

SANTE MESSE DA CELEBRARE IN AFRICASecondo le intenzioni di:Clodig Maria 20,00€Canalaz Loretta 10,00€Cicigoi Dina 20,00€Vogrig Lorenzo e Olga 60,00€

Primosig Mirella 50,00€Cernotta Fabrizio, Silvia e Maria 100,00€Gariup Romilda 10,00€N.N. Grimacco sup. 30,00€Giacomo 50,00€

Un sentito grazie per questa vostra grande sensibilità! BUOG LONI!

IL VOSTRO BUON CUORE PER LA PIAZZA DELLA CHIESA(quarto elenco)Tomasetig Vogrig Lucia 20,00€Botussi Vogrig Anna 20,00€Canalaz Nila 50,00€Gus Lea e Famiglia 50,00€Medici Annamaria (Morbio) 110,00€Chiabai Matilde Dreicova 50,00€In memoria di Floreancig Antonio e Luigia:Giuliana Floreancig Uolac Seuza 100,00€In memoria di Sdraulig Valentino:Giuliana Floreancig Uolac Seuza 100,00€In memoria di Lodolo Mafaldo:Luciana e Olga 40,00€Un sentito e vivissimo grazie – Buog Loni!- per il vostro buon cuore, ci affidiamo ancora a chi ha tanta sensibilità e tanto amore nell’aiutarci in questo progetto.

PER LA VITA DEL NOSTRO GIORNALINO SAN MARTINO50,00€: Sdraulig Adriana; Primosig Elsa; Saracino Alma; Marchig Elsa; Mainardis Saida; Chiabai Cesira; Crisetig Ettore; Primosig Paola Ines; Bucovaz Ernesto “Mizert”40,00€: Primosig Pier Luigi; Qualizza Renato; Vogrig Marta35,00€: Pauletig Mario30,00€: Vogrig Dario; Kaučič Anna Maria; Sepulcri Egle; Sturam Giovanna: Bugnon Trin-ca Bruna; Bucovaz Silvia; Trusgnach Del Torre Marina; Vogrig Annetta; Floreancig Giuliana (Seuza); Canalaz Nila; Ernesto e fratelli Furian25,00€: Formentini Giovanni e Letizia; Toma-setig Vilma20,00€: Vogrig Giuliana; Odorico Pietro; Trusgnach Ernesta; Craghil Gabriella; Feletig Loretta; Lauretig Augusto; Onesti Rossella: Loszach Bruno; Vogrig Daniela (Clenia); Vogrig Federica; Vogrig Giuseppina “Korosin”; Loszach Pasquale; Gardini Rosella; Margutti Gianni; Vogrig Concitta “Mohor”; N.N. (Fir-mano); Cicigoi Dina; Trusgnach Lia e Maria; Primosig Elisa; Tomasetig Bruno; Vasconi Monia, Loredana e Lucia15,00€: N.N. (Cividale); Erei Ida; Vogrig Romeo “Skinin”14,00€: Chiabai Natale10,00€: vogrig Gianna; Bottan Marisa; Vogrig Dorina (Sverinaz); Filipig Mario Paolo; Qua-lizza Antonio; Valle Primo; Trusgnach Luciana; Centilini Anita; Centilini Orietta; Canalaz Mirella “Jakuova”; Kaučič Silvana; Cernotta Remigio; Rucchin Gabriella; Vogrig Massimo; Vogrig Lorenzo; Chialchia Roberto; Vesco-

vo Corrado; Trusgnach Romano; Tomasetig Vogrig Lucia; Sdraulig Giovanna e Pierpaolo; Trusgnach Maurizio; Dreszach Beppino; Pri-mosig Renzo; Sittaro Pietro; Anzolini Ferruc-cio; Trusgnach Maurizio; Zabrieszach Ernesta; Zabrieszach Mariucci; Loszach Vilma; Marinig Lino (Brida); Marinig Viviana; Feletig Mario; Trusgnach Teresa; Primosig Mirella; Ruttar Giuseppe; N.N. Tribil; Trusgnach Nicolò; Bergnach Giuseppe; Bergnach Emilia; Bucovaz Anna; Peternelli Antonia; Scuderin Nicoletta; Bucovaz Elena (Togliano); Feletig Ernesta; fam. Trusgnach Rosina; Gariup Lidia; Iurman Celesta; Nocerino Gianfranca; Trusgnach Aldo; Cervellera Leonardo; N.N. (Topolò); Bucovaz Lucia; Cernotta Mario; Obit Angelo; Trusgnach Antonietta; 6,00€: Pauletig Celesta; Martinig Edi5,00€: Vogrig Ermenegilda; Canalaz Edda; Tomasetig Anita; Simaz Antonio; Chiabai Mario; Chiabai Natale; Martinig Lina; Vogrig Luigi; Chiabai Elio; Vogrig Sergio; Vogrig Isabella; Vogrig Antonio e Pia; Floreancig Nino; Floreancig Ferruccio; Floreancig Rena-to; Floreancig Gianni; Pauletig Giulio; Ipaviz Lucia; fam. Tarbian Dora; Loszach Lorenzo; Trusgnach Ernesto; Trusgnach Andreina; Trusgnach Marino; Scuoch Vittorio; Crainich Beppino; Vogrig Giuseppe “Konsor”; Angelini Emanuele; Lauretig Giovanna; Iot Renata; Bergnach Lodovico; Crisetig Gemma; Clodig Maria; Clodig Paola; Coren Michele; fam. Gus Giuseppina; Cicigoi Roberta; Cicigoi Gabriel-la; D’Osualdo A.; fam. Obriu; Trusgnach Romeo; Trusgnach Elvira; Gariup Angela; Filipig Romilda; Rucli Lidia; Scuoch Lorena; Trusgnach Alfonso e Giovanna; Trusgnach Edi; Gariup Vittorio; Marinig Marco; Canalaz Chiara; Bianchi Shonda; Bucovaz Mario; Flo-reancig Elvira; Chiabai Martina; Rucli Irene; Bucovaz Cristina; Chiabai Luciana; Cernotta Fabrizio; Trusgnach Gianni (Cosizza); Cernot-ta Pia; Bergnach Roberto; Bordon Giuseppina; Crisetig Giorgio; Mamusa Martin; Pittia Fran-co; Zuodar Giorgio; Tomasetig Paolo; Pontoni Romeo; Tomasetig Teresa; Dorgnach Aladino; Rucli Valerio; Qualizza Attilia; Cernotta Gian-franco; Salamant Giuliano; Bernich Romeo; Bernich Andrea4,00€: N.N. (Clodig): Tomasetig Franco3,50€: Chiabai Mariutta2,00€: Terlicher Isella1,70€: Qualizza Mauro1,50€: Cesnich Claudio

-Ci scusiamo con i fedelissimi lettori di Plataz se nell’ ultimo bollettino non sono comparse le loro offerte. Il Signore che vede nel segreto ricompenserà ugualmente!

-Si ringrazia di vero cuore tutte le zelatrici e i zelatori che a ogni numero distribuiscono di casa in casa i San Martini.

BUOG LONI A TUTTI!