impronte aprile 2014

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Vivisezione: ecco la nuova legge Elezioni UE: chiediamo impegni concreti! PAGINE 4-5 PAGINE 10-11

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Mai più Green Hill

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Page 1: Impronte Aprile 2014

Vivisezione: eccola nuova legge

Elezioni UE: chiediamo impegni concreti!

Pagine 4-5

Pagine 10-11

Page 2: Impronte Aprile 2014

EMILIA ROMAGNABOLOGNA: (STP) tel. 333/8175258 - 320/[email protected] www.lav.it/sedi/bolognaREGGIO EMILIA: (STP) tel. 339/[email protected] www.lav.it/sedi/reggio-emiliaCORREGGIO (RE): (PDR) tel. 331/[email protected]: (STP) tel. 320/4795021 [email protected] www.lav.it/sedi/modenaPIACENZA (PDR) tel 392/[email protected]’-CESENA: (STP) tel. 328/[email protected] (PDR) tel 347/4246427 [email protected]: (STP) tel. 333/[email protected] (PI): (PDR) tel. 328/[email protected]: (PDR) tel. 347/[email protected] (MS): (PDR) tel. 328/[email protected]: (STP) tel. 329/[email protected] GROSSETO: (STP) tel. 328/5639980 e 333/[email protected]: (PDR) tel. 339/[email protected]: (PDR) tel/fax 075/690225 - 338/[email protected]: (PDR) tel. 327/9576420 [email protected]: (STP) tel. 320/4795554 (ore 9.30-13.30) [email protected] www.lav.it/sedi/romaTARQUINIA (VT) (PDR) tel. 349/[email protected]: (STP) tel. 327/[email protected] www.lav.it/sedi/pescaraCAMPANIANAPOLI: (STP) tel. 328/2313365 [email protected] www.lav.it/sedi/napoliSALERNO: (PDR) tel. 338/9223580 [email protected] www.lav.it/sedi/salerno PUGLIABARI: (STP) tel. 348/0618270 fax 080/[email protected] www.lav.it/sedi/bariLECCE: (PDR) tel. 328/[email protected]: (STP) tel. 320/4795565 [email protected] VALENTIA: (PDR) tel. 333/[email protected]: (PDR) tel. 340/0031368 [email protected]: (PDR) tel. 347/5800934fax 0934/1936166 [email protected] (PDR) tel. 347/[email protected]: (PDR) tel. 338/[email protected]

La LAV in Italia • www.lav.itPIEMONTETORINO: (STP) tel./fax 011/[email protected] www.lav.it/sedi/torinoCARMAGNOLA (TO): (PDR) tel. 340/[email protected] (NO): (PDR) tel. 335/[email protected] ROERO E MONREGALESE: (CN) (PDR) 320/4729967 [email protected] E VALLATE: (PDR) 333/8347714 [email protected]: (PDR) tel. 320/[email protected] www.lav.it/sedi/alessandriaLIGURIAGENOVA: (STP) tel. 347/[email protected]: (PDR) tel. 348/[email protected] SPEZIA: (PDR) tel. 345/7001452 [email protected]: (STIC) tel. 327/6333693 (lun.-ven. ore 18.00/20.00 sabato e domenica tutto il giorno) [email protected] www.lav.it/sedi/milanoRHO (MI) (STIC): tel. 349/3769750 (ore 16-19)[email protected] www.lav.it/sedi/rho-miLODI (PDR) tel. 339/1917434 (dalle ore 17)[email protected] (STP): tel. 320/4795557 (ore 18-23)[email protected] (PDR) tel. 339/[email protected]: (STP) tel. 333/[email protected] VARESE-BUSTO ARSIZIO (STIC): tel. 334/1508540(ore 13.30-14.30 e 17-19) 349/5744154 [email protected] (VA) (PDR): tel. 338/[email protected] www.lav.it/sedi/saronno-vaBERGAMO (PDR): tel. 388/[email protected] - www.lav.it/sedi/bergamoMONZA E BRIANZA (STP): tel. 327/[email protected] www.lav.it/sedi/monza-e-brianzaSONDRIO: (PDR) tel. 388/[email protected]: (PDR) tel. 338/[email protected] ALTO ADIGEBOLZANO (PDR) tel. 349/[email protected] (STP): tel. 331/[email protected] www.lav.it/sedi/trentinoFRIULI - VENEZIA GIULIATRIESTE: (STP) tel. 320/[email protected] www.lav.it/sedi/triestePORDENONE: (STP) tel. 320/4795023 [email protected]: (STP) tel. 340/[email protected]: (STP): tel. 348/[email protected] www.lav.it/sedi/veneziaPADOVA: (STP) tel. 320/[email protected] - www.lav.it/sedi/padovaVERONA: (STP): tel. 339/[email protected] www.lav.it/sedi/veronaVICENZA: (STIC) tel. 348/[email protected] DEL GRAPPA (VI): (STIC) tel. 348/[email protected]: (PDR) tel. 329/[email protected] - www.lav.it/sedi/rovigoBELLUNO: (PDR) tel 329/[email protected] VENETO (TV): (PDR) tel. 346/7465558 (ore serali) [email protected]

LEGENDASTP: Sede Territoriale ProvincialeSTIC: Sede Territoriale IntercomunaleSTC: Sede Territoriale ComunalePDR: Punto di Riferimento

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Vivisezione, ecco la nuova legge

Ricerca senza animali

Lana d’angora insostenibile

Europa dalla parte degli animali

Adotta a distanza un amico

Una storia a lieto fine

Cambiare menu: un gioco da ragazzi

Cambiare abitudini alimentari

Alieni sulla propria terra

Congresso nazionale LAV

Una firma che può fare la differenza

Dona il 5xmille alla LAV

LAV

CONSIGLIO DIRETTIVORoberto Bennati (vicepresidente), Giacomo Bottinelli, Gualtiero Crovesio, Gianluca Felicetti (presidente), Massimo Vitturi

COLLEGIO DI GARANZIARoberto Callegaro, Laura Gabrieli, Sandro Guolo (presidente)

REVISORI DEI CONTISusanna Russo (presidente); Alessio Rastelli,Mauro Vantaggio (sindaci)

Informiamo che tutti gli associati e/o i sostenitori delle campagne LAV ONLUS hanno diritto a ricevere la presente pubblicazione tramite invio postale. La LAV ONLUS garantisce che i dati identificativi dei destinatari sono raccolti e trattati, anche elettronicamente, nel rispetto delle norme previste dal ‘codice di regolamentazione sulla privacy’ (Dlgs 196/2003). Ogni interessato potrà in ogni momento esercitare i propri diritti (art. 7,8,9 Dlgs 196/2003) rivolgendosi direttamente alla LAV ONLUS, Viale Regina Margherita 177 - 00198 ROMAtel. 064461325, fax 064461326, email: [email protected]

Sommario

Page 3: Impronte Aprile 2014

Impronte Anno XXXI n°3 (143) Aprile 2014

DIREZIONE E REDAZIONESEDE NAZIONALE LAV OnlusVIALE REGINA MARGHERITA 177 - 00198 ROMATEL. 064461325 r.a.; FAX 064461326Email: [email protected] • Internet: www.lav.it

DIRETTORE RESPONSABILE ED EDITORIALE: Maria Falvo

HANNO COLLABORATO Roberto Bennati, Giacomo Bottinelli, Antonella Buceti, Carmen Caballero, Carla Campanaro, Alessandra Fantuzi, Gianluca Felicetti, Silvia Felicetti, Carlotta Giovanucci, Francesca Gramazio, Ilaria Innocenti, Michela Kuan, Barbara Paladini, Simone Pavesi, Maurizio Santoloci, Paola Segurini, Ilaria Tordone, Ciro Troiano

PROGETTO GRAFICO Michele Leone

AUT. TRIB. ROMA 50/84 - dell’11.2.1984 ISCR. REG. NAZ. STAMPA 4086 - dell’1.3.1993ISCR. ROC 2263 - anno 2001

DTP-STAMPAArti Grafiche “La Moderna” Via di Tor Cervara 171 - RomaCARTA Dalum Cyclus Print (100% carta riciclata)

CHIUSO IN TIPOGRAFIA il 2 aprile 2014

RIPRODUZIONIdegli articoli sono auspicate ma consentite solamente con l’autorizzazione della Direzione

Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

Packaging in Mater-Bi: biodegradabile e compostabile

Nata nel 1977, la LAV ha per fine la Liberazione animale, l’affermazione dei diritti degli animali non umani e la loro protezione, la lotta alla zoomafia e la difesa dell’ambiente. Si batte per l’abolizione della vivisezione, della pesca, della caccia, delle produzioni animali, dell’allevamento, del commercio, degli spettacoli con animali e dell’utilizzo di qualsiasi essere vivente. Difende la Terra e i suoi ecosistemi. La LAV combatte lo specismo lottando contro ogni forma di violenza, prevaricazione e sfruttamento, per il rispetto del diritto alla vita, alla dignità e alla libertà di ogni indivi-duo umano e non umano.

LA LAV È• cofondatrice della Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente • riconosciuta Ente Morale con Decreto Ministeriale 19.5.1998 e Onlus Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale;• riconosciuta associazione che persegue finalità di tutela degli interessi lesi da reati contro gli animali (Decreto 2/2009 EN.AS. - D.M.Salute 2.11.06 - Legge 189/04)• riconosciuta associazione di protezione ambientale con Decreto Ministeriale 15.2.2007 (legge 349/86);• dal 1995 componente della Commissione Nazionale Allevamenti e Macelli del Ministero della Salute (legge 623/85);• dal 1999 firmataria di un Protocollo d’Intesa con il Ministero della Pubblica Istruzione allo scopo di “promuovere la diffusione e l’approfondimento dei temi dell’educazione al rispetto di tutti gli esseri viventi nelle scuole di ogni ordine e grado”• dal 2007 Ente abilitato al rilascio di crediti ECM (Educazione Continua in Medicina) presso il Ministero della Salute• membro di Eurogroup for Animals, della European Coali-tion to End Animal Experiments, della Fur Free Alliance, di ENDCAPtivity

QUOTE ANNUALI DI ISCRIZIONEE RINNOVO (OGNI DODICI MESI) ALLA LAV• ORDINARIO 30 euro• GIOVANILE (fino a18 anni) 18 euro• FAMIGLIA 45 euro• SOSTENITORE 46 euro• BENEMERITO 150 euro• STRAORDINARIO 500 euro• PER SEMPRE (chiama 06 4461325)VERSAMENTI INTESTATI A LAV• CC POSTALE 24860009• CC BANCARIO n. 501112 Banca Popolare Etica - Filiale di Roma - Via Rasella 14 - 00187 Roma (cordinate IBAN) IT16 E050 1803 2000 0000 0501 112

Conservate le ricevute postali e bancarie delle donazioni alla LAV: potete dedurle dalla prossima dichiarazione dei redditi, ai sensi della legge 460/97 nel limite di 2.065,00 euro all’anno; per le aziende fino al 2% del reddito d’impresa.

Impronte • aprile 2014 3

ara LAV, ti ringrazio per avermi dato notizie del cane Mario. Capisco che ora dovrebbe essere adottato;

se non fossi così anziana (91 anni), e sola, non ci penserei due volte a prenderlo con me. Devo “acconten-tarmi” della mia gatta Chicca, ormai sedicenne. Siamo invecchiate insie-me, si può dire. Immagina quanto sia coccolata. Aspetto la vostra rivi-sta e, quando sarà possibile, notizie di Mario. Saluto affettuosamente

anche tutti i vostri bravi volontari”. In un’epoca nella quale sempre

meno si scrivono lettere, con foglio e penna, quella della signora Grazia, con tanto di francobollo allegato per la risposta, è il simbolo del seguito che le nostre attività hanno fra gli anziani. Quelli che, tanto più “ai loro tempi”, sono stati pochi ma impor-tanti e decisi nel seminare il rispetto per tutti gli esseri viventi. Quando era ancora più difficile di oggi.

“C

“Il dolore che prova un ratto o un topo

è altrettanto reale di quello provato da uno dei nostri amici a quattro zampe.

Nei laboratori essi soffrono, come ben sa chiunque li abbia sentiti lamentarsi,

piangere, uggiolare e persino gridare. Gli scienziati dissimulano su tutto questo, sostenendo che i loro animali sperimentali

stanno semplicemente vocalizzando. Siamo ancora a Cartesio”

Jeffrey Moussaieff Masson, Quando gli elefanti piangono (1995)

Dalla parte degli animali, in mille modi

Così come, in questi anni, per tanti è invece più impegnativo il sostegno economico delle campa-gne della LAV, come quelle di cui leggerete nelle prossime pagine. Per quelle persone come Eleonora, ri-masta senza lavoro “ed anche la più piccola spesa per me ora è impe-gnativa”, come Alessandra “perché i miei referenti professionali non mi stanno pagando” o Antonio “visto il periodo attuale”. A tutti loro va il nostro ringraziamento, di cuore, per questi anni di sostegno economico e l’augurio che possano risolvere que-sti problemi.

Ma si deve e peraltro si può essere dalla parte degli animali in tanti altri modi. Con le proprie scelte alimen-tari, d’abbigliamento, di divertimen-to. Nello scrivere una lettera di pro-testa a un giornale, nel denunciare un maltrattamento, nel proporre alla classe scolastica di una nipote la diffusione di una nostra Guida per i più piccoli, nel far iscrivere alla LAV una propria conoscente, nel far fir-mare il 5xmille con il nostro Codice 80426840585 a tutti gli amici, nel partecipare a una manifestazione. In mille modi, ogni giorno, si possono fare scelte rispettose degli animali.

@glfelicetti

Si può essere dalla parte degli animali in tanti modi: con le proprie scelte alimentari, d’abbigliamento,di divertimento

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4 Impronte • aprile 2014

di Michela Kuan e Gianluca Felicetti

I l Governo ha approvato, il 28 febbraio scorso, la nuova legge sulla vivisezione (n°26 2014) e pochi giorni dopo siamo stati

in grado di leggere il testo che è stato trasmesso alla firma del Presi-dente della Repubblica per la pub-blicazione in Gazzetta Ufficiale.

È stato confermato con qualche importante modifica lo Schema di Decreto Legislativo proposto dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, dopo la battaglia durata mesi sul rispetto dell’articolo 13 della Legge delega n.96 del 2013. Fortunatamente non sono stati ac-colti i pareri a favore di un rece-pimento-fotocopia della direttiva, peraltro non vincolanti, espressi dalle relatrici delle Commissioni

Sanità del Senato e Affari Sociali della Camera.

Con questo recepimento, reso più restrittivo, della negativa Di-rettiva 2010/63 che speriamo ven-ga annullata dall’Iniziativa Eu-ropea dei Cittadini, abbiamo co-

munque raggiunto degli obiettivi significativi. In Italia non sarà più possibile per legge:• allevare cani, gatti e primati da

laboratorio e, quindi, il famige-rato “Green Hill” non potrà ria-prire la sua fabbrica di beagle, a prescindere dall’esito del prossi-mo processo;

• effettuare esperimenti su scim-mie antropomorfe (scimpanzè, oranghi, gorilla, gibboni, bono-bo);

• effettuare esperimenti per la produzione e il controllo di ma-teriale bellico;

• effettuare esercitazioni su ani-mali per la didattica ad eccezio-ne dei corsi universitari per la medicina veterinaria e il divieto si applica anche in scuole pri-marie e secondarie;

La lotta antivivisezionista fa chiudere definitivamente Green Hill. Stop all’uso grandi scimmie, test bellici e didattici. Confermato no a test su randagi. Sarà battaglia su obbligo di anestesia non rispettato dal Ministero della Salute

Vivisezione ecco la nuova legge

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5Impronte • aprile 2014

La battaglia degli ultimi mesi ha dimostrato che è possibile mettere in crisi il sistema di potere della vi-visezione e avere, comunque, una legge nazionale che, anche se per solo alcuni aspetti, è più restrittiva della direttiva europea 2010/63.

Per noi si tratta di un punto di partenza per nuove battaglie af-finché – come per i test a fini co-smetici aboliti da un anno a livello europeo – si cambi effettivamente sistema di ricerca con i metodi so-stitutivi già ampiamente praticati all’estero - negli oltre 600 labora-tori italiani autorizzati che consu-mano quasi 900mila animali.

Per il non rispetto dell’artico-lo 13 della Legge-delega n.96 del 2013 riguardo all’obbligo di utiliz-zare animali solo in anestesia, dif-fideremo il Ministero della Salute e procederemo a denunciare tutte le autorizzazioni alla sperimenta-zione sugli animali che non rispet-teranno il dettato, portando con la Magistratura i punti incompatibili del Decreto Legislativo fino alla Corte Costituzionale.

• deridere i metodi alternativi e so-stitutivi poiché vi sarà un Fondo per il loro sviluppo, pari al 50 per cento del fondo di rotazione di cui all’articolo 5 della legge 16 aprile 1987, n. 183;

• riutilizzare animali in esperi-menti con livello di dolore grave a partire dal 1° gennaio 2017;

• ignorare le sanzioni, ora più ef-ficaci, per chi viola le norme mi-nime della legge.

• Inoltre, seppure solo dal 1° gennaio 2017 e previo ricono-scimento di metodi alternativi, saranno vietati i test di droghe, alcool, tabacco e per trapianti di organi animali.

• Confermati i divieti di test su cani e gatti randagi e su animali resi afoni, altrimenti utilizzabili secondo la direttiva europea.

www.lav.it

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6 Impronte • aprile 2014

di Michela Kuan

metodi di ricerca che non si avvalgono di animali sono più economici, rapidi e scientifi-camente attendibili: rappre-

sentano la parte più all’avanguar-dia della ricerca, di straordinaria importanza sul piano scientifico ma anche come opportunità di svi-luppo economico. Un settore che andrebbe incentivato con opportu-ni investimenti, e non affossato e denigrato come purtroppo accade in Italia. Nel nostro Paese non solo non si investe nei metodi alterna-tivi, ma addirittura se ne rifiuta l’esistenza nonostante siano stati scientificamente riconosciuti da oltre 50 anni. Molti metodi alternativi sono in uso, altri sono in fase di appro-vazione, infatti si tratta di metodi scientifici validati da un apposito centro europeo, l’ECVAM, mentre nessun modello animale ha mai subito un iter di validazione in più di 100 anni di ricerche. Tra i me-todi sostitutivi più noti ci sono le tecniche in vitro, le analisi chimi-che, la ricerca clinica (su materiale biologico umano, analisi genetiche, tecniche di imaging), studi epide-miologici, dimostratisi fondamen-tali nella lotta al cancro, modelli bioinformatici e nuove tecnologie come microcircuiti cellulari per in-dagini di tossico e farmaco cinetica o dinamica, organi bioartificiali e il data sharing (infatti la competi-tività aziendale in ambito chimico e farmaceutico, comporta, spesso, la mancanza di diffusione di dati).

Con la sperimentazione animale la ricerca nel nostro Paese è ancora-ta a un modello della fine dell’800, oltre ad essere moralmente ripro-vevole: è come se pretendessimo di competere con le potenze interna-zionali usando il telegrafo, mentre altrove utilizzano mezzi di comu-

nicazione di nuova generazione. Infatti mentre qui si continua a voler destinare l’84% dei fondi per studi con animali, il business dei test in vitro nel mondo è arrivato a oltre 49 miliardi di dollari ed è stimato arrivi a 69 miliardi entro il 2017.

Il Wyss Institute di Boston ha ricevuto 70 milioni di dollari per

mettere a punto un sistema in gra-do di mimare la fisiologia del cor-po umano tramite una rete di chip, progetto che nasce dalla collabora-zione fra l’Istituto di Sanità (Nih), l’Agenzia per la ricerca del Dipar-timento della Difesa e l’ente per il controllo sui farmaci, la Food and Drug Administration (Fda), Enti che hanno scelto una ricerca senza animali per l’uomo: un miraggio nel nostro Paese. Solo nell’ultimo anno gli Stati Uniti hanno inve-stito 200.000.000 di dollari nello sviluppo di modelli 3D: si tratta di modelli che permettono di replica-re meglio le funzioni di un tessuto, esistono da qualche decina di anni, ma solo recentemente sono stati presi in seria considerazione.

A confermare l’importanza della ricerca in metodi alternati-vi, un luminare del campo: il tossicologo Thomas Hartung (Diretto-re dell’Ecvam

I

Ricerca senza animali:economica, rapida e attendibile

di Michela Kuan

Impronte • febbraio 2014

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www.lav.it

di Michela Kuan

fino al 2009 e oggi Direttore del CAAT-Center for Alternatives to Animal Testing, USA), che ha re-centemente dichiarato al Corriere della Sera: “La sperimentazione animale non dà risposte abbastanza rilevanti per l’applicazione sull’uo-mo. Nel mio campo, la tossicologia, gli esperimenti su topi e ratti danno

ad esempio una

capacità predittiva su se stessi del 6o%; sull’uomo, per gli effetti del-le droghe, del 43%. Troppo poco per compiere valutazioni efficaci. Ma questo non è il solo aspetto. Ce ne sono altri due a cui le azien-

de farmaceutiche sono parti-colarmente sensibili: costi

e tempi. I test che oggi si compiono sono troppo

costosi. Testare il can-cro sugli animali co-sta più di un milione di euro, una cifra enorme, che non ci possiamo permet-tere. E poi la du-rata: ogni ciclo di studio degli effetti dei tumori sui topi dura circa quattro

anni, ma il cambia-mento dei metodi di

cura è molto più ve-loce e richiederebbe una

maggiore reattività.”Ma non bisogna anda-

re oltreoceano per avere la prova di quanto industrie e scienza considerino le alternative una priorità, infatti il Governo tedesco ha stanziato 50 milioni

di euro per sviluppare un modello artificiale di fegato viste le nu-merose patologie epatiche e con-seguenti spese sanitarie del Paese, una scelta corretta per i cittadini e per le finanze dello Stato!

Inoltre, da ricordare, il nuovo programma quadro per la ricerca Horizon 2020 (subentra al Setti-mo), recentemente approvato dal Parlamento Europeo, che prevede oltre 70 miliardi di finanziamenti per centri di ricerca pubblici o pri-vati che lavorano nell’ambito delle alternative.

Continuare a sperimentare su animali non solo non salverà l’uo-mo, ma ritarderà la scoperta di cure per le malattie che, purtroppo, af-fliggono la nostra specie come suc-cede da decenni. Anche dal punto di vista economico comporta un enorme dispendio di fondi, ba-sti pensare che per sviluppare un nuovo farmaco viene speso un milione di euro, con un indice di fallimento tra test su animali e sull’uomo di oltre il 90%.

Per testare tossicologicamente un solo pesticida su animali, ci vo-gliono almeno 5 anni e quasi 8 milioni di euro, mentre negli USA due istituti del National Institutes of Health (NHI) hanno stretto una collaborazione con l’EPA (Envi-ronmental Protection Agency) per utilizzare i robot di screening au-tomatici ad alta velocità del NIH Chemical Genomics Center (NCGC) in grado di testare la tossicità di 10.000 composti chimici in pochi anni.

Sviluppare un nuovo farmaco costa 1 milione di euro, con un indice di fallimento del +90%!

Impronte • aprile 2014

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Non solo pellicce, lo sap-piamo benissimo: qual-siasi materiale di ori-gine animale utilizzato

nell’industria dell’abbigliamento è inevitabilmente causa di priva-zioni e sofferenza per quegli stes-si animali da cui è stato ricavato. Tutte le migliori leggi e standard più o meno volontari che si pos-sono adottare per regolamentare una data filiera produttiva, non saranno mai sufficienti per assicu-rare ad ogni singolo animale un trattamento dignitoso.

Negli scorsi mesi una denun-cia dell’associazione americana PETA ha nuovamente confermato che l’industria dell’abbigliamento deve prendere le distanze dalle produzioni animali, se veramente vuole essere sostenibile.

Per anni si è sempre saputo che la lana d’angora (la fibra ricava-ta dal pelo dei conigli d’angora, e da non confondere con la lana della capra d’angora, nota come mohair) venisse ricava tramite to-satura, esattamente come avviene con pecore e capre. Ovvio che an-che la sola operazione di tosatura, così come nel suo insieme l’inte-ra filiera di produzione della lana, è già di per sé una condotta che comporta privazioni e sfrutta-mento degli animali. Ma nel caso del co-niglio d’angora si è andati decisa-mente oltre.

Come do-c u m e n t a t o dalla PETA, gli aguzzini di turno han-no iniziato a strappare lette-ralmente il pelo ai conigli invece di tosarli, con la

sola finalità di ricavare peli più lunghi e ottimizzare così la resa in lana per singolo animale. Siamo in Cina, principale produttore mon-diale di lana d’angora, ed eviden-temente la già nulla regolamen-tazione in materia di “benessere animale” consente l’adozione di pratiche estremamente violente.

Ogni singolo coniglio viene te-nuto legato ad un asse di legno con le zampe estese, ed in questo modo gli viene strappato il pelo a ciocche tra le agghiaccianti grida di un animale che non ha alcuna possibilità di difendersi. Una tor-tura che dura alcuni interminabili minuti, sino a quando il povero coniglio privato del pelo resta a carne nuda e completamen-te ricoperto di

sangue. Se poi l’animale ha la sfortuna

di sopravvivere, verrà nuovamente sottoposto a questa violenza a di-stanza di tre-quattro mesi quando gli sarà ricresciuto il pelo e sino a quando la qualità del peso sarà ritenuta accettabile.

A seguito di questa denuncia, l’azienda H&M (nota per essersi da tempo schierata contro l’uso di pellicce animali con l’adesione allo Standard Internazionale Fur Free) e che aveva appena lanciato la sua nuova linea di articoli con lana d’angora, ha prima sospeso la vendita dei capi incriminati e invi-

tato i propri clienti a restituire

quelli già a c q u i -

Lana d’angora: l’insostenibilità di una moda che violenta gli animali

di Simone Pavesi L’omertà delle aziende moda italiane ha prevalso sulle preoccupazioni di milioni di cittadini e consumatori circa il trattamento di questi animali

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www.lav.it

stati e, dopo avere accertato che è praticamente impossibile veri-ficare e monitorare in ogni suo passaggio la filiera di produzione della lana d’angora, ha annuncia-to che non utilizzerà più questo materiale nelle proprie collezioni.

Molte altre aziende straniere hanno seguito l’esempio di H&M. In Italia invece, solo la designer Elisabetta Franchi ha comunica-

to alla LAV che non userà più lana d’angora.

L’omertà delle aziende moda italiane ha pre-

valso sulle preoccu-pazioni di milioni di cittadini e con-sumatori circa il trattamento di questi anima-

li; per

questo abbiamo contattato la Ca-mera Nazionale della Moda Italia-na, l’associazione che coordina e promuove lo sviluppo della moda italiana nel mondo. I tempi sono oggi maturi per un confronto pro-positivo finalizzato a trovare punti d’incontro nel percorso che, neces-sariamente, dovrà accompagnare la moda italiana (e non solo) verso scelte stilistiche e politiche com-merciali che gradualmente esclu-dano forme di sfruttamento verso gli animali.

E’ senz’altro di comune in-teresse il dialogo tra le aziende moda (e chi le rappresenta), con un portatore d’interessi e valo-ri ampiamente diffusi e condivisi quale è appunto la LAV. Mentre attendiamo la risposta di CNMI, continuiamo comunque a lavora-re per annullare l’uso di materiali di origine animale nell’industria dell’abbigliamento.

#LAVeraLibertàè possibile! Mai più zoo d’acqua

Mai più delfini-clown come al delfinario di Ri-mini a cui proprio pochi giorni fa la Corte di

Cassazione ha confermato il sequestro preventivo dei quattro delfini Sole, Lapo, Luna e Alfa, primo caso in Italia e in Europa. Questi delfini dunque restano sotto sequestro e non potranno tornare nel delfinario di Rimini, a conferma della fonda-tezza dell’ipotesi di reato di maltrattamento. Difendi con noi #LAVeraLibertà, su www.lav.it firma anche tu la petizione di LAV e Marevivo per chiedere al Governo e al Parlamento:• una nuova legge che vieti l’importazione di delfini e di altri cetacei a fini di spettacolo• la dismissione entro tre anni dei delfinari e al-tre strutture simili• la creazione del primo “rifugio” per delfini.#LAVeraLibertà è possibile: lo testimoniano Tom e Misha, due delfini tursiopi che erano detenu-ti in un piccolo e fatiscente delfinario della Turchia, ai quali è stata restituita la libertà in mare dopo una fase di riabilitazione durata 20 mesi. Guarda il commovente video (Born Free Foundation) di questa straordinaria liberazione su http://www.lav.it/multimedia e difendi con noi #LAVeraLibertà!

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I l 25 maggio oltre 500 milioni di persone saranno chiamate alle urne per dare il via al rinnova-mento delle Istituzioni comuni-

tarie che guideranno l’Europa fino al 2019. Gli animali non votano, ma i loro compagni di vita umani sì, e con il loro voto decideranno se gli animali potranno contare su parlamentari che ne hanno a cuore le loro sorti e i loro diritti.

Le nostre domande di libertà per gli animali, alle istituzioni europee, sono le stesse di quell’82% (Eurobarometro) di cittadini UE che chiede maggiore rispetto per gli animali anche se que-sto penalizza l’economia, le stesse di quel 81,6% (Eurispes 2014) di cittadini italiani che dicono il loro No alla vi-visezione o quel 96% (IPSOS 2012) di italiani che è contrario alla cattura di un delfino per rinchiuderlo in un delfi-nario o ancora quel 85.5% di cittadini che dicono No alle pellicce.

Abbiamo un’idea di Europa davvero dalla parte degli animali, conosciamo la loro sofferenza, sappiamo quanto rappresentano nella vita di noi uma-ni per la loro capacità di essere esseri viventi vicini e capaci di farci sentire la loro empatia. Oggi, al di là di punti programmatici, chiediamo alla politica la responsabilità di rappresentare i cit-tadini e la loro nuova idea di Europa, quella dei diritti, del rispetto della vita e di un nuovo rapporto con gli altri esseri viventi. Noi questa idea l’abbia-mo messa come patto fondante della nostra associazione, più di 35 anni fa. Questi, in sintesi, i punti programmati-ci che poche settimane fa abbiamo illu-strato, presso la Sala delle Bandiere del Parlamento Europeo a Roma, insieme alla Federazione italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente per invitare le forze politiche a sottoscrivere precisi impegni di legislatura dalla parte degli animali.

Europa con più strumentiper gli animali:chiediamo che il Parlamento Europeo sia attivo nel dare piena applicazione al

riconoscimento degli animali come “esseri senzienti”, facendo pesare questo principio generale nel processo di formazione delle norme della UE. Inoltre, chiediamo l’impe-gno a rafforzare l’Ufficio Veterinario della Commissione al fine di garantire un ruolo di controllo e stimolo agli Stati Membri.

L’Europa protegga cani e gatti e vieti l’uccisione dei randagi Chiediamo il divieto di uccisione di cani e gatti e lo sviluppo di programmi di preven-zione del randagismo (sterilizzazione dei randagi, promozione della loro adozione); l’identificazione tramite microchip e la re-gistrazione obbligatoria negli Stati Mem-bri collegata a un sistema di tracciabilità europea. Provvedimenti contro il traffico di cuccioli e la disincentivazione all’alle-vamento, alla riproduzione e il divieto di vendita dei pet.

Per una Europa della libertà e non delle prigioni per gli animaliChiediamo alle forze politiche di promuove-re una legislazione che renda l’Unione Eu-

ropea libera dai delfinari e dai cir-chi; di promuovere la corretta ap-plicazione della Direttiva 22/1999 sulla protezione degli animali negli zoo e sostenere la sua revisione al fine di eliminare lo sfruttamento commerciale degli animali esotici in cattività; garantire che tutti gli animali selvatici detenuti in catti-vità o utilizzati a fini di spettacolo siano inclusi nella Legge quadro europea sul benessere animale, di prossima elaborazione.

Animali selvatici ed esotici:chiediamo che l’attività venatoria sia bandita e vietata l’importazione di animali esotici a fini di cattività e di detenzione ad uso personale (compagnia), prevenendo fenome-ni di abbandono di animali eso-tici. Chiediamo che sia stanziato un adeguato fondo per le attività contro il traffico di animali esotici e selvatici.

Specie “invasive aliene”: chiediamo che il divie-to di importazione e commercializzazione sia esteso a tutte le specie animali “in-vasive aliene” e che i metodi di conte-nimento prevedano unicamente misure in-

Europa dalla parte degli animalidi Roberto Bennati

Chiediamo impegni concreti alle forze politiche perla prossimalegislatura UE

Impronte • aprile 2014

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cruente, rispettose della vita e della sof-ferenza dei soggetti interessati.

Basta vivisezione, incentivi alla ricer-ca senza uso di animali Più di un milione e 300.000 cittadi-ni europei sottoscrivendo l’iniziativa “StopVivisection”, si sono espressi a fa-vore della revisione della Direttiva UE sugli esperimenti animali a favore del-le metodologie alternative. Chiediamo alle forze politiche di rendere concreto questo cambiamento prevedendo lo svi-luppo degli strumenti di innovazione tecnologica nelle future legislazioni eu-ropee e finanziamenti associati ai soli metodi sostitutivi. Chiediamo il divieto di sperimentazione sui grandi primati non umani.

Alimentazione per tutti, vegetale e sostenibile Gli impatti dell’industria zootecnica su ambiente, acqua, salute ed economia rendono urgente la revisione dei modelli alimentari animali. Sono necessarie po-litiche di sostituzione della produzione delle proteine animali verso le proteine vegetali e l’eliminazione di sussidi lungo tutta la filiera zootecnica. L’Europa può e deve favorire il consumo di proteine vegetali e sostenibili riducendo l’im-patto ambientale, conseguendo così gli impegni già assunti nei negoziati inter-nazionali sul clima.

per fare dei passi in avanti nella le-gislazione di tutela degli animali: le Istituzioni Europee non hanno saputo esprimere una visione e una strategia di intervento capace di coprire aree di tutela oggi scoperte e garantire un’effettiva applicazione delle nor-me già esistenti. Le nuove Istituzio-ni che usciranno dall’appuntamento elettorale di maggio siano coraggiose protagoniste di un salto in avanti de-gli strumenti giuridici ed economici di riconoscimento dei diritti animali e della loro tutela, a partire da una armonizzata politica di tutela di cani e gatti che vieti l’uccisione sistema-tica ancora troppo diffusa nei Paesi dell’Unione Europea.

Dall’inizio di maggio potrete consultare su www.lav.it i nomi dei

candidati “positivi”.

Europa libera da allevamenti di ani-mali per pellicce L’accresciuta consapevolezza delle condizioni di privazione e sofferenza cui sono sottoposti gli animali “da pel-liccia” (allevati o catturati), ci impone di introdurre il divieto di allevamento di animali per la principale finalità di ottenere pellicce. Inoltre, chiediamo di annullare gli Accordi Internazionali per le catture “senza crudeltà” sigla-ti con Canada, Russia, USA (G.U.C.E.: L42/43 del 14 febbraio 1998; L219/26 del 7 agosto 1998), al fine di assicurare la concreta applicazione, senza conce-dere alcuna deroga, del Regolamento CEE 3254/1991.

La legislatura che si chiude è sta-ta certamente un’occasione persa

Europa dalla parte degli animali

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12 Impronte • aprile 2014

diam

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Adotta a distanza Filippo, Mirtillo o Taricone!

na piccola struttura sor-ge tra le colline lazia-li: due ragazzi dedicano la propria vita alla cura

e alla riabilitazione dei cani in difficoltà, mettono a disposizione cucce accoglienti, un enorme par-co, uno staff di educatori, ottimi veterinari e tanti volontari.

In questo paradiso, grazie al vostro sostegno, sono ospitati sei dei cani a noi affidati perché vit-time di terribili maltrattamenti: Enzino, Gigino, Filippo, Taricone, Yoghi e Mirtillo.

Negli ultimi giorni c’è stato un via vai continuo: Enzino, Gigino e Filippo, a bordo del BAUBUS, sono stati ricoverati in una delle cliniche veterinarie di nostra fi-ducia per un piccolo intervento chirurgico di sterilizzazione per-fettamente riuscito! Adesso sono in convalescenza e si sentono au-torizzati a poltrire e sonnecchiare nella propria cuccia, passeggiano pigramente al parco e pretendono una dose di coccole in più rispetto agli altri!

illuminato dai raggi del sole è an-cora più bello.

Mirtillo, nonostante l’età, gode di buona salute, durante l’inverno ha anche messo su qualche chilo ed è in perfetta forma fisica; in-somma, non vede l’ora che arri-vi il caldo per poter scorazzare in giardino e rincorrere le farfalle!

E poi c’è il piccolo Yoghi il qua-le, nonostante le continue ricadute e le precarie condizioni di salute, dimostra ogni giorno di non voler mollare e di volerci regalare an-cora tanti momenti speciali in sua compagnia. Negli ultimi mesi, sia-mo stati con il fiato sospeso e per noi, vederlo sdraiato in giardino, sarebbe il regalo più grande.

I nostri sei amici stanno bene, sono felici e al sicuro e per questo ringraziamo infinitamente tutti i nostri sostenitori che li aiutano giorno dopo giorno!

Se vuoi entrare a far par-te della nostra grande famiglia, adotta Gigino, Yoghi o Enzino a distanza, aiutaci a prenderci cura di loro!

Gli altri ospiti sono in trepida attesa, sanno che sta per accade-re qualcosa di speciale, arriva la primavera! Taricone, scruta atten-tamente il cielo nella speranza che le nuvole grigie e cariche di piog-gia lascino spazio al tiepido sole di marzo, adora il caldo e quando il suo pelo color champagne viene

U La famiglia si allarga, abbiamo bisogno proprio di tutti!

Taricone

Yoghi

Filippo

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www.lav.it

Aiutaci a prenderci cura di loro, adottali a distanza!

Con l’adozione a distanza riceverai il certificato di adozione, con l’adozione annuale oltre al certificato di adozione riceverai aggiornamenti periodici

Compila questo tagliando e invialo insieme alla copia del versamento a:LAV – Viale Regina Margherita 177 – 00198 Roma fax: 06 4461326 - [email protected]

Desidero contribuire al mantenimento di:

☐ Taricone ☐ Yoghi ☐ Mirtillo ☐ Gigino ☐ Enzino ☐Filippo

con l’adozione a distanza: Formula ☐ annuale 200 euro oppure ☐ una tantum 50 euro

oppure con una donazione liberale(barrare anche il nome dell’animale) di:

☐ 50 euro ☐ 30 euro ☐ 100 euro ☐ 150 euro ☐ altra cifra (indicare) …………

Nome.........................................Cognome............................................................Indirizzo..................................................................................................................Città................................................................. Pr............ CAP..............................Tel............................................ Email......................................................................Data di nascita ………/………/……… Luogo di nascita ................................

Modalità di versamento:

• Donazione regolare con il modulo che trovi all’interno della rivista• Carta di credito (compila i campi sottostanti, oppure on line collegandoti a www.lav.it o chiama lo 06 4461325)Tipo carta VISA ☐ CartaSì ☐ MasterCard ☐ Numero...............................................................................Scad .……/……….......Cod. cv2 (ultimi tre numeri sul retro)............................................................

Firma........................................................................................................................

• Conto corrente postale della rivista (allegare al tagliando)• Assegno non trasferibile intestato alla LAV (allegare al tagliando)• Bonifico bancario (allegare copia al tagliando) su conto corrente LAV c/o Banca Popolare Etica IBAN: IT16 E050 1803 2000 0000 0501 112

Firma…………………………………………………………………………………...............

La informiamo che il conferimento dei suoi dati è facoltativo e tuttavia, sottoscrivendo il presente tagliando, Lei autorizza al trattamento dei suoi dati identificativi la LAV ONLUS, che li utilizzerà esclusivamente per il perseguimento delle proprie finalità sociali. Ricordiamo che i dati saranno raccolti e trattati, anche elettronica-mente, nel rispetto delle norme previste dal ‘codice di regolamentazione della privacy’ (Dlgs 196/2003). Lei potrà in ogni momento esercitare i suoi diritti (art. 7,8,9 Dlgs 196/2003) rivolgendosi direttamente a: LAV ONLUS, Viale Regina Margherita 177 - 00198 Roma, tel. 064461325 fax 064461326 e-mail: [email protected]

2

Puoi adottare a distanza uno dei nostri amici in modo comodo, veloce e sicuro, anche sul nostro sito www.lav.it/adozione, altrimenti puoi compilare il tagliando che trovi qui sotto

Mirtillo

Gigino

Enzino

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14 Impronte • aprile 2014

rano rannicchiati l’uno sull’altro, stipati in piccole gabbie nel bagagliaio di un’auto e viaggiavano da

chissà quante ore. In queste dram-matiche condizioni gli uomini del Compartimento Polizia Stradale Lazio hanno trovato 17 cuccioli di cane provenienti dall’Est Europa, importati illegalmente in Italia.

Il magistrato ha immediatamen-te disposto il sequestro dei piccoli e nominato la LAV custode giudi-ziaria e responsabile dell’indivi-duazione di famiglie disposte ad occuparsi dei quattro zampe in at-tesa della fine del processo. E noi, come sempre, non ci siamo tirati indietro! Subito è iniziata una gara di solidarietà: abbiamo ricevuto un centinaio di richieste d’adozione e abbiamo cercato di fare del nostro meglio per individuare affidatari disposti a prendersi cura dei picco-li con rispetto e amore, ma soprat-tutto con la consapevolezza che un cane non è un peluche o qualcosa di cui potersi disfare, un cane è per sempre.

La notte di Natale tutti i cuccioli erano a casa e al sicuro, circondati dall’affetto e dall’amore delle nuo-ve famiglie.

Non possiamo che elogiare l’operato del Comandante Mastro-mauro, della dott.sa Baron e di tut-ti gli uomini del Comparto Polizia Stradale Lazio - Squadra di Polizia Giudiziaria. Siamo grati alla dott.sa Daniela Mignacca e allo staff della Clinica Veterinaria Roma Sud per aver accolto in pronto soccor-so i cuccioli, per aver prestato le prime cure e per averli accuditi e coccolati durante l’intero periodo di degenza.

Edi Federica Faiella

so di prendere anche Carlotta! Il 5 dicembre, dopo la telefonata dalla LAV, siamo andati a prenderle per portarle a casa con noi e per dare loro la possibilità di avere una casa e il calore di una famiglia. All’ini-zio è stato faticoso, non sapevamo come fare per togliere dai loro oc-chi quella paura verso gli “umani”, ma con il tempo e la pazienza, si sono ambientate. Ora i loro occhi esprimono serenità.

MiloSono passati appena quattro

mesi da quando sono diventa-ta “mamma” di Milo. Aver avuto Milo è uno degli eventi più straor-dinari, dolcissimi, unici della mia esistenza... non credevo che fosse possibile innamorarsi così di un cucciolo. Milo ormai è parte inte-grante e fondamentale della fami-glia, dove andiamo noi viene lui, dove può andare lui noi andiamo. In questi mesi Milo si è fatto tanti amici: Maia, Poldo, Camilla, Rasty

Un particolare ringraziamento a Chiara, Nadia, Simonetta, Elisa-betta, Luana, Serenella, Paolo, Ros-sana, Romana, Chiara, Alessandra, Roberta, Marina, Erika e Tania che hanno generosamente deciso di allargare le proprie famiglie acco-gliendo in casa questi piccoli.

Cleopatra e CarlottaIl 21 settembre 2013 è stata una

giornata terribile: il nostro ca-gnolino Mosè dopo 17 anni ci ha lasciati. Mai avremmo pensato di prendere altri cani, perché il dolore per questa perdita era stato troppo forte. Ma circa un mese e mezzo più tardi, siamo venuti a sapere che nella clinica veterinaria dove portavamo sempre il nostro Mosè erano arrivati dei cuccioli seque-strati. Spinti soltanto dall’amore, siamo andati a vederli. E’ stato emozionante: tanti piccoli vivaci batuffoli di pelo! Presa in braccio Cleopatra è stato subito amore a prima vista. E così abbiamo deci-

Diciassette cuccioli, quindici famigliee una storia a lieto fineGara di solidarietà per dare loro la possibilità di avere una casa,il rispetto, l’amore e il calore di una famiglia

Qui sopra Cleopatra e Carlotta

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che trasmettono questi cuccioli è indescrivibile!

Aghi e KarifNon avevo mai pensato ad un

cane nella mia famiglia ma quan-do mia figlia ha adottato Oscar, un gattino randagio, è iniziata una bellissima esperienza. Poi ho cominciato a seguire varie asso-ciazioni e la LAV con la storia di Green Hill. E così ho fatto richiesta di adozione, non per il desiderio di avere un cane ma per aiutare un animale che aveva sofferto in-giustamente. Non ho fatto alcuna richiesta specifica, pronta ad ac-cogliere in qualsiasi condizione il cucciolo che aveva bisogno di me. Il fatto che i due cani sarebbero stati due all’inizio mi ha un po’ spiazzato... ma non troppo! I primi giorni sono stati impegnativi ma ora va meglio e in famiglia siamo tutti impazziti per loro (Oscar un pò meno!).

con i quali gioca volentieri e noi siamo felici di vederlo scorrazza-re spensierato.

BrunoAbbiamo adottato uno dei cuc-

cioli vittima del traffico dall’est perché consapevoli che questi piccoli hanno bisogno d’aiuto. Il giorno dell’affido quando siamo arrivati in clinica eravamo molto

emozionati, non vedevamo l’ora di tenerlo tra le braccia ed è stato amore a prima vista! Appena l’ab-biamo preso in braccio ha iniziato a scodinzolare all’impazzata, come se avesse capito che noi sarem-mo stati la sua nuova famiglia. In casa poi si è ambientato immedia-tamente. Felicissimi della nostra scelta, consigliamo a tutti un’espe-rienza così bella perché l’amore

A sinistraMilo, sopra Bruno, in basso Aghi e Karif

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Tania Lombrozo insegna psicologia all’Univer-sità della California ed è vegan, la sua voce è

adatta, quindi, a descrivere l’at-teggiamento mentale che rende facilissimo – a chi lo ha scelto per ragioni etiche- il non mangiare cibi animali e, aspetto altrettanto importante, il non desiderare più di farlo. E, al contrario, “sognare” e pregustare gli alimenti di origine vegetale preferiti.

Lombrozo illustra la sua perso-nale progressione da onnivora a “erbivora”, facendo ricorso anche alla psicologia del cibo.

Diamo per scontata la distin-zione tra “alimento” e “non ali-mento”, cioè tra commestibile e non commestibile, spiega la stu-diosa: un adulto del nostro tempo può automaticamente distinguere i cereali da colazione, e metter-li tra gli edibili, dalle riviste, che non lo sono.

Non era così facile per i nostri antenati, il cibo allora non aveva etichette.

La nostra specie è una specie “generalista”, e si adatta a consu-mare un’ampia varietà di alimen-ti: scegliere come nutrirsi è una

decisione indotta principalmente dall’esperienza. Gli esseri umani - a differenza dei koala, per esem-pio, che vengono al mondo con una passione perpetua per l’euca-lipto - nascono con preferenze ali-mentari non formate. E la nostra dieta è frutto dell’esperienza ac-cumulata da coloro che ci circon-dano: il bambino, come l’animale, viene guidato dagli adulti, in una sorta di “tramandamento sociale” di ciò che deve essere considerato cibo.

Nei confronti della carne – chiarisce Lombrozo – gli umani sono conservatori. La regola è non

mangiare quello che non vedi gli altri mangiare. Il risultato è che gli americani non considerano i cani e i gatti come commestibili, men-tre altri animali – non meno sen-zienti – come i maiali e le mucche popolano tante case, ma serviti a tavola. Molti statunitensi arriccia-no il naso al pensiero di mangiare delle orecchie ma queste, insieme al cervello e alla lingua, sono nel ripieno dei tacos che si trovano dai venditori ambulanti in Messi-co. In sostanza, se un animale o un derivato animale è considerato “tradizionalmente” non commesti-bile, il pensiero di mangiarlo ci di-sgusta: un potenziale cibo diventa cosi un “non-cibo”. Trovare un sasso nell’insalata non ci fa schifo, lo scansiamo e fine. Trovarvi uno scarafaggio ripugna un onnivoro, anche se è potenzialmente un ali-mento, perché la nostra tradizione lo considera un “non-cibo”.

L’esperienza di Lombrozo - che

Cambiare menu: un gioco da ragazzi

di Paola Segurini L’atteggiamento mentale rendefacilissimo il non mangiare cibi animalie, aspetto altrettanto importante,il non desiderare più di farlo

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ventata vegan, le categorie di cibo e “non-cibo” si sono modificate di nuovo. Con la scoperta dell’ampia e diversa classe di alimenti “com-mestibili” perché non animali, al-tri – come il latte e le uova - sono andati a finire nella lista nera, con il pollo e gli scarafaggi. Senza nessun rimpianto, né desiderio da combattere, sono semplicemente diventati “non-cibo” e sono spariti dalla lista della spesa come dai so-gni gastronomici. Il nostro cervel-lo ci aiuta, con i suoi automatismi. Nessuna scusa, cambiare menu è un gioco da ragazzi, se ci credia-mo davvero.

condivido in pieno, in quanto an-che a me è accaduta la stessa cosa - è che, al diventare vegetariana, alcuni degli elementi prima con-siderati cibo, sono diventati per lei “non-cibo”. L’idea di mangia-re carne è diventata disgustosa, e la reazione ad un pezzo di pollo accidentalmente caduto nell’insa-lata non era diversa da quella di un onnivoro che vi trova uno sca-rafaggio. La reazione è comune. Ed è, anche in base ad uno studio dell’Università della Pennsylvania, proprio la scelta etica a governare un senso “indotto” di disgusto per la carne. Quando la studiosa è di-

Stasera mangiamo messicano, cineseo Vegan?

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La domanda di piatti senza ingredienti di origine animale sta crescendo sensibilmente,

e questo lo vediamo tutti. In due modi diversi, spiega un articolo apparso di recente su Food Navigator, prestigiosa rivista americana del set-tore alimentare. Sempre più cibi di origine vegetale sono reperi-bili nei loro mercati “naturali”, vale a dire negli esercizi di vendita diretti al consumatore che ha scelto di essere consapevole, e di optare per uno stile di vita sostenibile e salutare. Fin qui nulla di strano. L’elemento interessante, è che i mer-cati tradizionali – vale a dire le grandi catene rivolte al consumatore non sensibile - vedono aumentare la richiesta di alimenti “senza car-ne”, che vanno a infilarsi in una categoria com-merciale analoga a quella dei ricettati – i piatti pronti – italiani, o messicani, per esempio. E di conseguenza si aprono orizzonti sempre più ampi per la ristorazione senza crudeltà perché il consumatore la richiede. Vegan diventa quindi sinonimo di specialità gustosa e alternativa e non di sciapita rinuncia”. Il trend negli Stati Uniti pare essere “Stasera mangiamo italiano, messicano o vegan?” Me-ditiamoci gente!

Si aprono orizzonti sempre più ampi per la ristorazione senza crudeltà perché il consumatore la richiede

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Una moda? O uno stile di vita che esce dalla nic-chia in cui era rinchiuso e diventa una delle pos-

sibilità da scegliere per condurre un’esistenza serena e sostenibile? Ci sono segnali crescenti che il 2014 potrebbe essere l’anno in cui il vegan lifestyle - spesso vi-sto come appannaggio di hip-pies, attivisti animalisti e fanatici salutisti – diventerà un’opzio-ne tra tante e per niente strana. E’ questo l’anno in cui la catena di supermercati tedesca Veganz - We Love Life (www.veganz.de/ueber-veganz.html)- che offre oltre 6.000 prodotti vegan e nient’al-tro, aprirà la sua prima filiale nel Regno Unito, dopo le 7 in Germa-nia, una a Vienna e una a Praga. Sarà questo l’anno in cui le perso-ne comprenderanno meglio come sia sbagliato e nocivo sfruttare gli animali e come un’alimentazio-ne su base vegetale sia davvero la più salutare e non abbia niente da invidiare, come gusto e ricchezza,

Diventeremo 9,5 miliardi entro il 2050, e ogni anno consu-miamo a livello globale più

di 1000 miliardi di uova. Il proble-ma è visibilissimo. Come mantenere questo ritmo di crescita e rispondere alla richiesta di uova? Josh Tetrik,

alla cucina “solita”? E i vip – per ora oltreoceano - seguiteranno ad annunciare la loro svolta, tempo-ranea o totale? Come Bill Clinton

CEO e fondatore della Hampton Cre-ek Foods di San Francisco, è vegan, ma non è questo il punto della sua ricerca e della commercializzazione di uova-non-uova-ma-come-le-uo-va (perdonatemi la licenza di neolo-gismo aggregato esplicativo).

L’uovo richiede molta più energia per la sua produzione rispetto ai ve-getali, fino a 20 volte. Per sostituirlo nelle sue varie funzioni HCF ha ana-lizzato più di 1500 piante, tra cui sono state selezionate 11 candidate che hanno le funzioni specifiche di far coagulare, emulsionare o ossigenare, necessarie per sostituire tutti gli usi comuni delle uova in gastronomia.

e Al Gore, o Ellen DeGeneres che ha organizzato il suo matrimonio vegan? Continueranno a cresce-re gli eventi, come i festival veg, in cui il cibo finisce a causa delle previsioni di afflusso al ribasso? Ci auguriamo di sì ovviamente. Ma ci andrebbe bene che le persone mu-tassero orientamento per timore. Come spiega benissimo Jan Jack in un articolo (www.theguardian.com/commentisfree/2014/jan/03/fear-of-imperilled-planet-turn-me-vegetarian) apparso su “The Guardian” nei giorni scorsi, la paura è un grande attivatore del-la determinazione al cambiamen-to. Il giornalista porta l’esempio

Cambiare abitudini alimentariper salvarci e salvare

di Paola Segurini Sarà questo l’anno in cui le persone comprenderanno meglio come sia sbagliato e nocivo sfruttare gli animalie come un’alimentazione su basevegetale sia davvero la più salutare

Nuova ricercaper sostituire tuttigli usi comunidelle uovain gastronomia

Arriva l’uovo non uovo… ma come l’uovo!

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Intervistato per Xconomy (www.xco-nomy.com/san-francisco/2013/12/24/hampton-creek-foods-reinvents-egg-cookie-dough/) Tetrik spiega che i prodotti della sua azienda sono pensati come alternativa per tutti, e non devono assolutamente esse-re rinchiusi nell’etichetta “Vegan”. “Nessuno chiama l’hummus vegan, e neanche la mela viene definita vegan. E’ una mela e basta”- dice e continua - “allo stesso modo le persone non amano la “uovi-tà’”delle uova ma ciò che con esse si può fare. Non comprano la ma-ionese perché amano le uova, ma perché a loro piace la maionese”.

La filosofia della Hampton Creek Fo-ods si muove perciò verso obiettivi di altissima diffusione con alimenti più economici delle uova o dei loro derivati, più sostenibili dal punto di vista ambientale, senza colesterolo e ugualmente appetibili e gustosi. I prossimi prodotti ad essere lanciati saranno un preparato per biscotti e un sostituto delle uova strapazzare in grado di replicarne gusto e con-sistenza. Tutto pensato non per i vegan, ma per chi, come il padre di Tetrik, non sa neanche pronunciare il termine correttamente, ma cerca cibi adatti al suo palato “tradizionale”. Un buon inizio davvero!

fettuate per uno studio pubblicato in questi giorni sulla rivista Nature (www.nature.com/nclimate/cur-rent_issue.html), Jack si chiede se la preoccupazione per le catastrofi “naturali” - causate dai cambia-menti climatici originati dal nume-ro sempre maggiore di animali al-levati per la carne e il latte – possa fungere da miccia per un sovverti-mento delle abitudini alimentari diffuse, in vista della conservazio-ne di uno stato di vivibilità del Pia-neta, almeno per i nostri figli. Ma anche per noi, per non svegliarci un mattino travolti da un’allu-vione, o da una siccità mortale. Come sappiamo, se seguirà i tassi di

crescita attuali, la richiesta globale di carne passerà dalle 229 milioni di tonnellate del 2000 ai 465 mi-lioni nel 2050. Non c’è spazio, non ci sono le condizioni per continua-re così, con qualsiasi lente – etica, sociale, salutistica, economica - si osservi questo incremento pauroso. E quindi, nel 2014 comincerà a diffondersi sul serio, grazie all’or-mai continuo martellamento – e ai ben visibili sovvertimenti climatici – degli scienziati, la consapevolez-za dell’urgenza di una trasforma-zione del consumo a tavola? Noi, quelli che una volta erano consi-derati bizzarri pazzoidi, speriamo proprio di sì.

del fumo. Piano piano la gente sta smettendo di fumare e gli ex-fuma-tori guardano, quasi con disgusto, a quelli che erano prima, a come era prima la società, in cui fumare era niente meno che una tradizio-ne. L’atto aveva una sua simbolo-gia, rituali e luoghi che sembra-vano immutabili. Eppure oggi per molti – e per tante situazioni socia-li e pubbliche – fumare è diventato solo un atto nocivo e negativo, a cui è consigliabile rinunciare, per la propria salute e per la socialità. Si è trattato di una rivoluzione del comportamento, determinata dalla paura delle malattie. Facendo rife-rimento ai dati e alle rilevazioni ef-

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I casi italiani delle specie non native, la propostadi regolamento Ue. Responsabilità e soluzioni

utrie, scoiattoli grigi, tartarughe dalle guance rosse, pesce siluro sono tra le più note specie

non indigene accusate di aver in-vaso i territori nostrani e di causa-re presunti danni. Si stima che in Europa delle 10.000 “specie aliene invasive” presenti, il 10-15% avrà un impatto negativo. Uno studio realizzato nel 2009 stimava che “le specie aliene invasive” costi-no all’Europa circa 12 miliardi di Euro l’anno. Le “specie aliene” costano all’economia globale 1,4 trilioni di dollari l’anno. Questi “invasori” sono al centro di una vera e propria guerra, spesso con violenti e non condivisibili piani di abbattimento, senza alcun pia-no di prevenzione. Al tema abbiamo dedicato un re-

cente convegno, a Milano, con la partecipazione di esperti tra i qua-li la dr.ssa Giovanna Massei (York, UK) ricercatrice presso AHVLA (Animal Health and Veterinary La-boratories Agency), collaboratrice allo studio sulla sterilizzazione dei cinghiali tramite il vaccino Gona-Con; il dr. Allen Rutberg (USA), Scienze Biomediche della Facol-tà di Medicina Veterinaria della Tufts-Cumming School, che dal 1991 sperimenta l’immunocon-traccezione mediante il vaccino PZP; il dr. Mauro Ferri del Ser-vizio veterinario AUSL Modena, esperto nell’uso della nicarbazina per il controllo della fertilità dei

colombi.I casi più rilevanti di invasione li

abbiamo raccolti nel dossier “Alie-ni sulla propria terra” (disponibile su www.lav.it) realizzato da Barba-ra Bacci e Massimo Vitturi (resp. LAV Caccia e Fauna selvatica).Le invasioni possono avvenire in

molteplici modi: il 90% di specie invertebrate giunge come con-taminante a bordo di aerei o al-tri mezzi di trasporto o su piante importate; animali esotici normal-mente detenuti in cattività, ven-gono continuamente rilasciati in libertà. Gli allevamenti di animali “da pelliccia” rappresentano un altro importante canale di intro-

duzione di specie alloctone, come i giardini zoologici, gli acquari e gli ocenari.I fatti dimostrano che, nella mag-

gioranza dei casi, l’intervento umano non ha ottenuto effetti o si è rivelato controproducente. La prima norma di buonsenso

consisterebbe nel vietare il com-mercio di “specie aliene” eppure tale opportunità non rientra, se non marginalmente, nelle prospet-tive future dell’Unione Europea. Nel 2016 dovrebbe entrare in vi-gore la Proposta di Regolamento Europeo: la Commissione UE pro-pone il divieto totale di importa-zione, allevamento, vendita delle specie considerate più problema-tiche, definite “specie prioritarie”; l’attivazione di un sistema di con-trollo e sorveglianza alle frontiere dei paesi dell’Unione Europea; mi-sure per tenere sotto controllo la diffusione delle specie invasive già presenti nell’UE. Ma noi riteniamo che il divieto di

import ed export dovrebbe essere esteso a tutte le specie, con sanzio-ni dissuasive e adeguati fondi per la ricerca di metodi alternativi per la tutela delle specie.Le invasioni sono ascrivibi-

li unicamente alle responsabilità umane. Eppure le misure di con-tenimento del fenomeno ricadono quasi esclusivamente sugli anima-li. Vittime di un ossimoro: uccisi in nome della “protezione” di altri animali.

N

Alienisulla propria terra

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21Impronte • aprile 2014

Aspetti sostanzialie procedurali:la nuova edizione

dieci anni dall’approva-zione della legge n.189 del 2004, che ha intro-dotto nel Codice pena-

le il Titolo IX-bis rubricato “Dei delitti contro il sentimento per gli animali”, Maurizio Santoloci, magistrato ed esperto di diritto ambientale, direttore dell’Ufficio Legale LAV, e Carla Campanaro, responsabile dell’Ufficio Legale della LAV, presentano la quinta edizione, rinnovata ed ampliata, del manuale intitolato “La tutela giuridica degli animali. Aspetti sostanziali e procedurali”, edito da Diritto all’Ambiente Edizioni (www.dirittoambientedizioni.net) e LAV (www.lav.it).

Dopo il grande successo delle prime edizioni, questo manuale, descrivendo in modo esaustivo e dettagliato ogni singola ipotesi delittuosa in materia di crimini contro gli animali, anche alla luce delle recenti pronunce giurispru-denziali, offre una chiara lettura del complesso quadro delle di-

scipline giuridiche vigenti oggi a tutela degli animali e consente a chiunque, addetti ai lavori e non, forze di polizia statali e locali, ve-terinari ASL, avvocati e magistra-ti, guardie zoofile, attivisti delle associazioni animaliste ed am-bientaliste, di individuare corret-

tamente le condotte penalmente rilevanti e di denunciarle secondo i propri mezzi e competenze.

Il testo comprende al suo in-terno anche una rassegna di fre-quenti casi pratici, nonché appro-fondimenti tecnici e scientifici di elevato livello, forniti da esperti del settore in materia di caccia, trasporti di animali, randagismo, condominio ed altri casi in cui l’animale è oggetto di diritto e si pone lo scopo di diffondere la giurisprudenza raccolta in anni ed anni di denunce, monitorag-gi e investigazioni difensive che hanno portato a significative condanne per maltrattamento ed atti di crudeltà nei confronti degli animali.

La peculiarità di questa nuo-va edizione, a dieci anni dall’ap-provazione della legge che ha introdotto, tra gli altri, i reati di maltrattamento e di uccisione di animali, consiste nel rappresen-tare e racchiudere gli importanti risultati derivanti dalla corretta applicazione della normativa vi-gente a tutela degli animali con l’obiettivo del loro ampliamento, verso un reale cambiamento cul-turale che ognuno di noi può con-tribuire a determinare secondo le proprie possibilità e competenze.

A

degli animaliLa tutela giuridica

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22 Impronte • aprile 2014

--------------(((IN ROSSO LE PARTI DA AGGIORNARE IN BOZZA)))

Venerdì 6 giugno 2014ore 8:30 Prima convocazione in sede ordinaria, ore 9:30 seconda convoca-zioneApertura lavori; Convegno “Il reato di maltrattamento degli animali a dieci anni dalla Legge 189. Il bilancio e le proposte della LAV”

Sabato 7 giugno 2014ore 9:30-13:00 e ore 14:30-19:00 9.30 Votazione Presidenza Congres-

so9:40 Votazione Regolamento Con-

gresso9:50 Votazione Ordine dei Lavori10:00 Relazione Consiglio Direttivo

uscente10:30 Relazione Collegio di Garanzia

uscentePausa 10:55 Illustrazione Bilancio consunti-

vo 201311:15 Relazione dei Revisori dei Conti11:25 Votazione bilancio consuntivo

201311:30 Presentazione del Documento

di Programmazione delle Atti-vità 2015

12:30 Dibattito generale13:00 Pausa pranzo 14:30 Relazione del Presidente15:00 Dibattito generale – Premia-

zione del concorso “Video LAV – Viva la vita!”

16:00 Presentazione dei candidati al Consiglio Direttivo nazionale e al Collegio di Garanzia; apertu-ra del seggio elettorale

16:50 Pausa17:00 Dibattito generale18:00 Illustrazione proposte di modi-

fica dei Regolamenti del Con-siglio Direttivo nazionale, del Collegio di Garanzia, della Ge-stione Economica

19:00 Chiusura lavori della giornata

Domenica 8 giugno 2014ore 9:00-13:00 9:00 Riapertura seggio elettorale e

ripresa dibattito generale10:30 Votazioni della Relazione del

Presidente uscente, del Docu-mento di Programmazione del-le Attività 2015, delle Mozioni generali e particolari

12:00 Votazioni delle proposte di

modifica dei Regolamenti del Consiglio Direttivo nazionale, del Collegio di Garanzia, della Gestione Economica

12:30 Proclamazione degli eletti al Consiglio Direttivo nazionale e al Collegio di Garanzia

12:45 Varie ed eventuali13:00 Chiusura dei lavori

Il Consiglio Direttivo nazionale LAV

Il Convegno di venerdì 6 giugno è aperto a tutti.Il Congresso è aperto a tutti i soci. Il diritto di voto, ai sensi dell’articolo 8 dello Statuto, è per i soci in regola con il pagamento della quota asso-ciativa, sempre che risultino iscritti da almeno dieci mesi.

Per eventuali informazioni su come ar-rivare e dove alloggiare telefonare allo 06.4461325 o scrivere a [email protected] Come raggiungere il Congresso: l’Auditorium è a ridosso di Piazza Fiume (posteggio taxi), a 10 minuti dalla Sta-zione Termini (bus 86 per quattro fer-mate, oppure 217, 38, 92) e a 20 minuti dalla Stazione Tiburtina (bus 490). Non è in Ztl e ha nei pressi i parcheggi pubblici di Via Mantova e Via Sicilia. Puoi calco-lare il percorso bus da-per qualsiasi zona di Roma su www.atac.roma.it

“Il maltrattamento degli animali a dieci anni dalla legge 189”

Appuntamento al Congressonazionale LAV

Venerdì 6, sabato 7e domenica 8 giugno 2014Roma - Auditorium (Via Rieti 11)Ai sensi dell’articolo 8 dello Statuto è convocato il Congresso nazionale della LAV presso l’Auditorium a Roma, in Via Rieti 11

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www.lav.it

--------------(((IN ROSSO LE PARTI DA AGGIORNARE IN BOZZA)))

I l grande appuntamento dell’anno sta per arrivare: è il momento della firma più im-portante, quella che ti permet-

te di scegliere a chi dedicare il tuo 5xmille.Un gesto di cittadinanza attiva,

con il quale ognuno di noi può decidere di trasformare una parte delle proprie tasse in un progetto sociale. Il 5xmille è tutto questo: una vera

e propria dichiarazione delle nostre volontà fatta allo Stato!Noi abbiamo un grande progetto

sociale da proporti. Tu puoi sce-gliere di aiutarci a realizzarlo. In-sieme possiamo difendere i diritti degli animali, restituire loro la li-bertà, salvarli dai maltrattamenti.Nella tua dichiarazione dei red-

diti, firma per gli animali, dona il 5xmille alla LAV: una firma che può fare davvero la differenza per migliaia di loro.Per quelli che aspettano di essere

salvati da abbandono e maltratta-mento, per quelli sfruttati e uccisi per la loro pelliccia. Per i tanti co-stretti a una vita in gabbia o in una piccola vasca per il divertimento dell’uomo. A tutti loro dediche-remo il nostro impegno, le nostre lotte, il nostro lavoro quotidiano. Insieme continueremo a batterci per i loro diritti. Lo faremo nei Tri-bunali di tutta Italia, nelle piazze di ogni città grazie ai nostri volon-tari e nelle scuole. Continueremo a promuovere scelte di vita diverse, rispettose degli animali. E lo fare-mo grazie a te e al tuo 5xmille. Un piccolo gesto che non costa nulla ma che vale tantissimo.In questi anni abbiamo festeggia-

to grandi vittorie. Abbiamo anche affrontato diverse difficili sfide, che ci hanno portato a impetuose salite. Tanti soci e donatori sono stati con noi e, ne siamo certi, con-tinueranno a esserlo. Tanti quelli che hanno scelto di

farlo dedicandoci il proprio 5xmil-le. E che ci confermano la loro fi-ducia anno dopo anno. Tutti loro ci hanno permesso di contare su risorse economiche straordinarie, che hanno fatto crescere la nostra

associazione e i risultati ottenuti. Insieme a tutti loro, insieme a te, vogliamo raggiungere nuove tappe e continuare il cammino che ab-biamo cominciato 37 anni fa. Nella prossima dichiarazione dei

redditi, dedica la tua firma ai di-ritti degli animali, dona il 5xmil-le alla LAV! Per saperne di più: www.5xmille.lav.it

nazionale LAV

5xmille: una firma che può fare la differenza

di Ilaria Tordone

Cosa abbiamo fattograzie al 5xmillenel 2013

Impronte • aprile 2014 23

Ci siamo presi cura di tutti gli animali salvati dai maltrat-

tamenti e affidati alle nostre cure: i cavalli che ora vivono in un centro di recupero, i nostri amatissimi cani che si godono la loro vecchiaia in serenità, gli oltre 150 animali strappati dalla “Cascina degli orrori”.

Abbiamo portato i nostri mes-saggi all’attenzione di centinaia di migliaia di persone realizzan-do importanti campagne. Come quelle per fermare l’abbandono degli animali, per dire No agli allevamenti da animali “da pel-liccia” e contro la vivisezione. Abbiamo parlato del trasporto degli animali e del nostro impe-gno per fermare i lunghi viaggi della morte. Il MercoledìVeg ci ha permesso di promuovere la scelta veg almeno un giorno a settimana.

Abbiamo garantito il nostro supporto alle sedi locali per le loro importanti iniziative in centinaia di città italiane.

Insieme possiamo difendere i diritti degli animali, restituire loro la libertà, salvarli dai maltrattamenti

Un piccolo gestoche non costa nullama che vale tantissimo

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