imago mundi - un progetto tra buddismo e stampa 3d

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Maurizio Cilli e Cosimo Veneziano IMAGO MUNDI quaderno S O M M A R I O: Stūpa………………………………………………............................................................................4 non bisogna adirarsi contro i fatti.………………..............................................................................6 i fatti………………………………………………….......................................................................15 dai Silpa Salstrha…………………………………….......................................................................18 disegni e fotografie ……………………………………...................................................................20 Imago Mundi al MAO……………………………............................................................................29 Peso totale in versione originale >19 Kg. Peso della versione per il M.A.O. < 8 Kg. marzo - giugno 2012

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Questo piccolo libro descrive il processo e il progetto che hanno restituito una parte mancante ad uno Stupa buddista del MAO di Torino. Il progetto è di Maurizio Cilli e Cosimo Veneziano, mentre lo sviluppo e la realizzazione sono stati svolti dal Fablab Torino

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Maurizio Cilli e Cosimo Veneziano

IMAGO MUNDI quaderno

S O M M A R I O:

Stūpa………………………………………………............................................................................4non bisogna adirarsi contro i fatti.………………..............................................................................6i fatti………………………………………………….......................................................................15dai Silpa Salstrha…………………………………….......................................................................18disegni e fotografie ……………………………………...................................................................20 Imago Mundi al MAO……………………………............................................................................29

Peso totale in versione originale >19 Kg. Peso della versione per il M.A.O. < 8 Kg.

marzo - giugno 2012

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Stūpa

stūpa (dal sanscrito stūpa) è un monumento buddhista, originario del subcontinente indiano, la cui funzione principale è quella di conservare reliquie. Il termine deriva dal sanscrito (in tibetano Chorten) che letteralmente significa "fondamento dell'offerta". È il simbolo della mente illuminata (la mente risvegliata, divinità universale) e del percorso per il suo raggiungimento. Se si usano soltanto due parole, la migliore definizione di Stupa è "monumento spirituale". A livello simbolico, lo Stupa rappresenta il corpo di Buddha, la sua parola e la sua mente che mostrano il sentiero dell'illuminazione.

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non bisogna adirarsi contro i fatti

Al secondo piano del Museo d’Arte Orientale di Torino, nella sezione dedicata all’India vi è una curiosa pietra scura, di forma tozza a base circolare. La pietra è scolpita su quattro facce con figure del Buddha e sormontata da una cupola alla sommità della quale vi è un piccolo foro rettangolare. Nella sala, di fronte alla nicchia della pietra vi è una nicchia gemella, vuota. Il foro e quello spazio vuoto, trasmettono il senso di un’assenza.Dalla perdita, da qui è partito il nostro lavoro, da questa assenza e dal suo significato. Dalle notizie raccolte abbiamo appreso che la misteriosa pietra è l’anda di basalto di uno Stupa votivo Bihar-Bengala del periodo Pala-Sena. Il foro serve ad accogliere un pennone sommitale costituito da sei dischi, i chattra, alla sua base lo separa dall’anda un elemento di giunzione quadrato, l’harmika, dal bordo modanato. Sopra l’ultimo chattra è collocato uno spesso disco circolare dalla caratteristica forma radiale che ricorda l’amalaka dei templi hindu: tale elemento doveva forse reggere il vaso dell’amrita.La nostra scultura e il suo disegno non intendono proporre una ricostruzione filologica della parte mancante alla sommità dell’anda dello Stupa, quanto piuttosto l’immagine dialettica di una sua possibile interpretazione, generata dall’applicazione dei principi di fondazione tratti dai manuali di costruzione indiani, i Silpa Sāstra. Imago Mundi è il tiolo dell’opera, una configurazione ideale dello spazio finito nell’infinito, del generarsi del tempo dall’eternità. Imago Mundi interpreta idealmente il coronamento dell’anda dello Stupa come sostegno del sole stazionario. Il Tempio hindu così come lo Stupa sono forme rituali, raccontano di come il mondo manifesto (ciò che noi vediamo e siamo capaci di comprendere) derivino dal suo Principio.Volutamente il suo modellato non è mediato dal nostro intervento manuale. Il pennone della porzione superiore della scultura è infatti generato a partire dai nostri disegni elaborati successiva-mente in file grafici affidati alle tecnologie del 3D printing, stampanti 3D a controllo numerico con le quali è possibile convertire un file digitale in un oggetto fisico. Queste tecnologie esistono da svariati anni, ma solo di recente l'hardware e il software opensource le hanno rese accessibili e ne hanno accelerato lo sviluppo. La stampante 3D utilizzata usa una tecnologia chiamata FDM (fused deposition modeling): la testina scioglie un filo di materiale termoplastico e lo depone uno strato sopra l'altro, fino a creare l'intero oggetto. Il materiale utilizzato è PLA (Acido Polilattico), un polimero biodegrada-bile, che si ottiene da diverse sostanze naturali, come l'amido di mais o la canna da zucchero. Recentemente sta diventando uno tra i polimeri più diffusi per la stampa 3D proprio per le sue caratteristiche di sostenibilità, qualità dei pezzi stampati e brillantezza dei colori.

La base in legno smaltato di Imago Mundi presentata al MAO sostituisce il basamento originale in calcestruzzo che per ragioni di peso non ha potuto essere accolto nella vetrina del museo.

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Lo stupa votivo nella sala del MAO

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non bisogna adirarsi contro i fatti

Al secondo piano del Museo d’Arte Orientale di Torino, nella sezione dedicata all’India vi è una curiosa pietra scura, di forma tozza a base circolare. La pietra è scolpita su quattro facce con figure del Buddha e sormontata da una cupola alla sommità della quale vi è un piccolo foro rettangolare. Nella sala, di fronte alla nicchia della pietra vi è una nicchia gemella, vuota. Il foro e quello spazio vuoto, trasmettono il senso di un’assenza.Dalla perdita, da qui è partito il nostro lavoro, da questa assenza e dal suo significato. Dalle notizie raccolte abbiamo appreso che la misteriosa pietra è l’anda di basalto di uno Stupa votivo Bihar-Bengala del periodo Pala-Sena. Il foro serve ad accogliere un pennone sommitale costituito da sei dischi, i chattra, alla sua base lo separa dall’anda un elemento di giunzione quadrato, l’harmika, dal bordo modanato. Sopra l’ultimo chattra è collocato uno spesso disco circolare dalla caratteristica forma radiale che ricorda l’amalaka dei templi hindu: tale elemento doveva forse reggere il vaso dell’amrita.La nostra scultura e il suo disegno non intendono proporre una ricostruzione filologica della parte mancante alla sommità dell’anda dello Stupa, quanto piuttosto l’immagine dialettica di una sua possibile interpretazione, generata dall’applicazione dei principi di fondazione tratti dai manuali di costruzione indiani, i Silpa Sāstra. Imago Mundi è il tiolo dell’opera, una configurazione ideale dello spazio finito nell’infinito, del generarsi del tempo dall’eternità. Imago Mundi interpreta idealmente il coronamento dell’anda dello Stupa come sostegno del sole stazionario. Il Tempio hindu così come lo Stupa sono forme rituali, raccontano di come il mondo manifesto (ciò che noi vediamo e siamo capaci di comprendere) derivino dal suo Principio.Volutamente il suo modellato non è mediato dal nostro intervento manuale. Il pennone della porzione superiore della scultura è infatti generato a partire dai nostri disegni elaborati successiva-mente in file grafici affidati alle tecnologie del 3D printing, stampanti 3D a controllo numerico con le quali è possibile convertire un file digitale in un oggetto fisico. Queste tecnologie esistono da svariati anni, ma solo di recente l'hardware e il software opensource le hanno rese accessibili e ne hanno accelerato lo sviluppo. La stampante 3D utilizzata usa una tecnologia chiamata FDM (fused deposition modeling): la testina scioglie un filo di materiale termoplastico e lo depone uno strato sopra l'altro, fino a creare l'intero oggetto. Il materiale utilizzato è PLA (Acido Polilattico), un polimero biodegrada-bile, che si ottiene da diverse sostanze naturali, come l'amido di mais o la canna da zucchero. Recentemente sta diventando uno tra i polimeri più diffusi per la stampa 3D proprio per le sue caratteristiche di sostenibilità, qualità dei pezzi stampati e brillantezza dei colori.

La base in legno smaltato di Imago Mundi presentata al MAO sostituisce il basamento originale in calcestruzzo che per ragioni di peso non ha potuto essere accolto nella vetrina del museo.

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STUPA VOTIVOBasalto, h. 94 cm

India nord-orientale (Bihar), X secolo d.C.

(Inp/27)

(immagine tratta dalla scheda del catalogo online del MAO - Museo dʼArte Orientale: http://www.maotorino.it/opera.php?id=617)

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I fatti

10 marzo 2012 Ipotesi di lavoro sullo studio dei diversi significati simbolici delle figure coreografiche che compongono i quadri della danza Bharata natyam.

29 marzo Primo sopralluogo nelle sale del Museo. Restiamo incuriositi da un piccolo foro rettangolare alla sommita dell’Anda sferica dello Stupa votivo nella sezione Indiana.

30 marzoDecidiamo di abbandonare l’ipotesi di lavoro sullo studio dei significati delle figure coreografiche della danza Bharata natyam per approfondire la ragione di quel foro.

2 aprile Dopo aver raccolto informazioni sulla natura simbolica degli Stupa, comprendiamo che quel foro, fino ad allora apparentemente privo di significati serve ad ospitare la base di un pennone.

7 aprileDecidiamo di lavorare proprio sul significato di quel senso di perdita, sull’assenza di quell’elemento verticale.

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11 aprile Le nostre riflessioni intorno al concetto di perdita e assenza vengono rafforzate dall’opportunita di sfruttare il vuoto della vetrina posta frontalmente allo Stupa votivo.Ci convinciamo che il nostro lavoro potrebbe colmare quel vouto interrogandosi sul significato di quell’elemento mancante.

12 aprile - 18 aprileRipetuti tentativi di confronto con la direzione tecnica del Museo per reperire informazioni sull’elemento mancante ed eventuali fotografie necessarie a studiarne l’architettura. Non avendo ricevuto risposta, proseguiamo la nostra ricerca e inaspettatamente troviamo sul catalogo on line del MAO una foto dello Stupa completo del pennone.

20 aprile Dallo studio dell’architettura del pennone, disegnamo una sua configurazione ideale, priva delle parti che compongono il suo corredo decorativo.

23 aprileRestituzione grafica di un’ipotesi del volume del pennone in proporzione con l’originale

24 aprileSiamo convinti che l’opera di restituzione del pennone per mantenere un giusto grado di ideale astrazione non debba essere il frutto del nostro lavoro manuale. L’opera si compie nel passaggio diretto dal disegno alla produzione attraverso un processo virtuale non mediato dalla manipolazione manuale della materia.

3 maggioProponiamo alle Officine Arduino interne al Fablab Italia di collaborare alla definizione esecutiva dei file grafici attraverso i quali stampare l’opera con le tecnologie FDM (fused deposition modeling).

10 maggioDefinizione esecutiva finale dei file grafici e scelta del tipo di PLA (Acido Polilattico) con il quale stampare in 3D.

25 maggioIl basamento originale dell’opera in calcestruzzo ma siamo obbligati a pensare ad una soluzione alternativa, la direzione tecnica del Museo per ragioni di tenuta statica del piano in cristallo della vetrina chiede che il peso dell’opera non superiore agli 8 kg.

26 maggioRealizziamo dunque una base di legno smaltatao.

27 maggio - 31 maggioLa durata delle diverse fasi di prova e di stampa definitiva è di circa 32 ore

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dai Silpa Sastra

Alla sua base, un quadrato viene ricavato da un cerchio diviso in quattro parti: le direzioni cardinali. Il quadrato perimetra o delimita simbolicamente i confini del cosmo. Il centro del cerchio è il segno terreno del punto di Unità da cui il cosmo scaturisce nello spazio e nel tempo. Centro dell’Universo e Sole Metafisico. La croce ideale che attraversa il quadrato è l’emanazione del cosmo nello spazio e nel tempo a partire dal suo Centro originario. Nel suo aspetto temporale è la croce dell’anno solare:

i due equinozi – O equinozio d’autunno, E equinozio di primaverai due solstizi – N solstizio d’inverno, S solstizio d’estate

Imago Mundi presenta una lieve scanalatura verticale su ciascuno dei dischi dei chattra, la posizione delle scanalature è orientata a nord. La direzione verticale, lo gnomone, in questo caso, pennone dello Stupa, identifica l’asse centrale di tutto il cosmo, il pilastro del Sole che divide il cielo dalla terra e che sostiene il Sole fisso o Sole stazionario. Il vaso d’oro kalaśa che corona la cuspide del tempio, rappresenta il Sole che riposa sul picco della Montagna a mezzogiorno, il tempio infatt identificato con il monte Meru dal pellegrino che conosce la dottrina segreta del Brahaman, la via soparna – marga che conduce alla liberazione, mukti.L’aureo vaso rappresenta il Sole che corona la ruota dentata di pietra l’amalaka, posta a coronamento del tempio. I settori che si irraggiano dall’ amalaka sono il disco del sole, petali del loto del cielo verso le direzioni cardinali. Il tema dell’espansione quadripartita di spazio e tempo da un Centro originario è molto diffuso nella mitologia, nei rituali e nel simbolismo dell’India. Le divinità che creano il mondo: Brahmā, Viśvakarma, Agni, Rudra, Kāla, Śiva, per citare i più conosciuti, presentano quattro teste rivolte verso le quattro direzioni simbolo del dispiegamento cosmogonico di spazioe tempo. La Montagna cosmica, Meru, ha la base quadrata, è attraversata dall’axis mundi, a ciascuno dei suoi lati, orientati secondo le direzioni cardinali, sono attribuiti un colore e una casta:

il lato orientale è bianco ed è occupato dai braminiil lato settentrionale è rosso ed è la residenza degli ksatriyail lato meridionale è giallo e appartiene ai vaisyail lato occidentale è nero ed è assegnato ai śudra

La quadratura del cerchio si presenta come connubbio di princìpi complementari: il Cielo e la Terraparusa e prākrti, grazie ai quali il mondo inizia ad esistere. Il cerchio è la più dinamica delle figure geometriche, è l’immagine del flusso incessante della mutabilità del Mondo terrestre, il quadrato è la figura geometrica più statica, è la più stabile di tutte le figure, immagine della permanenza e dell’immutabilità del Mondo Celeste.L’unione dei princìpi complementari rappresentati dal cerchio e dal quadrato si presenta come il matrimonio mistico di spazio e tempo.Il tempio nel conciliare in sé le due forme, diviene una sintesi in miniatura dell’ordine cosmico, esso è la luce dell’alba che perfora l’indefinitezza del caos oscuro e induce le forme ad esistere.

Maurizio Cilli e Cosimo Veneziano

maggio 2012

Le informazioni che hanno guidato questo lavoro e le definizioni raccolte nel testo sono tratte dagli studi di Adrian Snodgrass, The Symbolism of the Stupa, Ithaca, New York 1985 e Architettura, Tempo, Eternità. Il simbolismo degli Astri e del Tempio nell’Architettura della Tradizione, Bruno Mondadori editore, Milano 2004

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Disegno 3d di Enrico Bassi / Officine Arduino presso FabLab Torino

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Imago Mundi, Maurizio Cilli e Cosimo Veneziano, 2012, base in legno, vetri colorati, pennone sommitale in P.L.A stampato in 3D da una Ulti Maker, dimensioni 150 mm 150 mm. x 940 mm.

Il progetto per la stampa 3D è stato realizzato in collaborazione con Officine Arduino all'interno degli spazi di Fablab Torino.