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Time: 09/04/16 22:28 IL_MATTINO - NAZIONALE - 37 - 10/04/16 ---- 37 Primo piano Napoli Domenica 10 aprile 2016 Il Mattino L’urologo Mirone avvia gli interventi alla Federico II Inaugurazione col ministro Marisa La Penna Ora sono i medici dell’emergenza del Cardarelli a realizzare un pia- no per decongestionare le corsie dell’ospedale dalle barelle. Una strategia operativa che, se suppor- tata dalla concreta disponibilità delle altre strutture del territorio, potrebbe portare i suoi frutti e can- cellare così la «vergogna da quarto mondo» delle lettighe. Dopo la «ri- cetta» della Cgil è il comitato del Dea, il dipartimento emergenza del Cardarelli, a redigere un pro- gramma-antibarelle. E lo presente- rà domani, a Palazzo Santa Lucia, nel corso del summit con i respon- sabili della sanità in Regione. A rappresentare il Cardarelli ci saranno il commissario straordi- nario Patrizia Caputo, il capo del dipartimento delle emergenze nonché primario della Cardiolo- gia, Ciro Mauro, il dirigente dell’Obi, il reparto di osservazione breve intensiva, Fiorella Paladino. Per la Regione dovrebbero essere presenti Enrico Coscioni, Joseph Polimeni, Renato Pizzuti e Marco de Fazio. Usiamo il condizionale giacchè è prevista, sempre per lu- nedì mattina, la visita del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che si recherà al policlinico federi- ciano, al Pascale e a Nisida. Pertan- to molto difficilmente potranno partecipare, all’incontro a Palazzo Santa Lucia, tutti i leader della sani- tà regionale. In ogni caso sarà un faccia a faccia ad alta tensione do- po le violente polemiche che han- no visti contrapposti De Luca e la Caputo, accusata quest’ultima dal governatore di essere la responsa- bile del disastro barelle. Il piano, in sintesi massima: tut- te le specialistiche devono collabo- rare col pronto soccorso alla sele- zione dei pazienti e al loro smista- mento o all’interno dello stesso ospedale o nelle strutture del terri- torio che dovranno offrire, di gior- no in giorno concrete, reali dispo- nibilità. In pratica ai 45 medici che si al- ternano nell’osservazione breve si affiancherebbero specialisti dei re- parti di cardiologia, medicina d’ur- genza, neurologia, neurochirur- gia, gastroenterologia, chirurgia. «In questo modo la selezione del paziente sarebbe più veloce e la sua destinazione altrettanto», spie- ga Ciro Mauro. «Vogliamo partecipare alla sele- zione dei pazienti con tutte le no- stre specialistiche direttamente al pronto soccorso e partecipare al trattamento del paziente» dicono i medici del comitato del Dea. Al momento, infatti, solo i medici dell’osservazione breve possono fare queste operazioni, sulla base di un decreto emesso lo scorso an- no. «Deve essere considerato pron- to soccorso tutto il dea e non sol- tanto l’obi» sottolineano i dottori del comitato. E concludono: «Sia- mo la più grande azienda della re- gione, dobbiamo mettere a dispo- sizione il più alto numero di specia- listi che abbiamo». Poi dovranno entrare in scena le altre strutture sanitarie: i policlinici, l’azienda dei Colli, con Monaldi, Cto e Cotu- gno, solo per fare qualche esem- pio. Insomma la solidarietà al Car- darelli per risolvere la vergogna ba- relle deve arrivare da tutti. L’altro giorno, invece, era scesa in campo la Cgil che ha puntato su una riorganizzazione del traspor- to interno dei pazienti che va velo- cizzato. Il paziente talvolta aspetta ore prima di essere trasferito da un padiglione all’altro per mancanza di ambulanze. Pertanto il sindaca- to ha sollecitato l’acquisto di altri mezzi per il trasferimento interno dei degenti. E poi altri suggerimen- ti di cui abbiamo scritto ieri. Per questo la Cgil avrebbe voluto par- tecipare all’incontro col manage- ment aziendale e regionale. Sulla questio- ne Cardarelli e sull’emergenza barelle intervie- ne il sindacato dei medici ospe- dalieri Anaao-Asso- med, col segreta- rio provinciale Franco Verde. In una nota indi- rizzata al com- missario Polime- ni, al presidente della V Commis- sione regionale sulla sanità Raf- faele Topo, al di- rettore alla Sani- tà Postiglione e al commissario straordinario Pa- trizia Caputo, Verde ha denunzia- to «l’incredibile vicenda ammini- strativa, segnalataci dai vertici aziendali». Verde ha spiegato: «Al decreto del commissario Polime- ni che ratificava l’assunzione di 127 persone ha fatto seguito una nota restrittiva del direttore regio- nale Postiglione che limitava que- ste assunzioni a 57 unità». Poi il leader del sindacato dei medici ospedalieri ha sollecitato, come la Cgil, l’acquisto di ambu- lanze per il trasporto interno. E l’as- sunzione di operatori socio-sanita- ri, di infermieri, tecnici di radiolo- gia e di laboratorio. © RIPRODUZIONE RISERVATA Maria Pirro Il primo intervento è stato eseguito dall’urologo Vincenzo Mirone con l’aiuto di quattro braccia meccani- cheingradodicompieremovimenti millimetrici ad alta precisione. Così Da Vinci è entrato in sala operatoria al Secondo Policlinico: «Il tutto è du- rato4oree45minuti-diceildocente universitario-. Ma l’assistenza hi-te- ch, è questa la novità, qui si coniuga con la didattica e la ricerca». Difatti, nell’edificio 5 di via Pansini è fissata per domani alle 12 l’inaugurazione delCentrodichirurgiaroboticamul- tidisciplinare, e al taglio del nastro è atteso il ministro della salute Beatri- ce Lorenzin, con il governatore Vin- cenzoDeLuca,ilrettoredellaFederi- coIIGaetanoManfredi,ilpresidente dellaScuoladimedicinaLuigiCalifa- no, il commissario straordinario dell’azienda ospedaliera universita- riaVincenzoViggianieilcoordinato- redelCentroIcaros,BrunoSiciliano, e naturalmente lostesso Mirone. Professore, lei è coordinatore del Gruppo robotico multidisciplina- re. In che consiste esattamente il progetto? «IlrobotDaVinci,diterzagenerazio- ne, acquisito a dicembre, è conside- ratolostrumentopiùavanzatoperla chirurgiaminiinvasiva,ilprimovan- taggioè perl’ammalato, che con tale tipo di trattamento ha anche un mi- nor sanguinamento della ferita e una più rapida ripresa funzionale». Fin qui i risultati nell’assistenza. Quali sono gli altri obiettivi? «L’altra peculiarità è che la piattafor- ma robotica è dotata di una doppia consolle e di un simulatore per la di- dattica che consentono all’esperto di insegnare a operare agli specializ- zandi che si alternano al tavolo ope- ratorio». Quanti studenti possono seguire le lezioni hi-tech? «Il programma, appena partito, è ri- volto agli iscritti all’ultimo anno ai corsi di urologia, ginecologia e chi- rurgiagenerale:peri20giovanièpre- visto un tutoraggio a rotazione. In più, è prevista la partecipazione al progettodisei,almomento,laurean- di e dottorandi di Ingegneria». Equestoèilterzorivoltodelproget- to: la ricerca. «Coordinatidal collegaSiciliano, i ri- cercatorisonoimpegnatiamigliora- re ancora la qualità delle apparec- chiature. Nello scorso febbraio è sta- taufficializzatadapartedellaFederi- co l’istituzione di Icaros, il Centro in- terdipartimentaledichirurgiaroboti- ca,chepuntaadareimpulsoallosvi- luppoditecnologieinambitoclinico attraverso la creazionedi sistemi in- novativi, strumenti operatori e am- bienti di simulazione». Inchemodoilrobot,introdottone- gli Stati Uniti già nel Duemila, si è evoluto in questi anni? «Il modello da Vinci Xi ha uno sche- ma di lavoro in 3D, differente rispet- toai suoi predecessori,quattro brac- cia anziché tre, tutte della stessa lun- ghezzamacondiversisnodi,scendo- no dall’alto e la loro posizione è im- postata da un computer secondo schemi anatomici, scelti dal chirur- go,in relazioneai diversitipi di inter- vento. Così è possibile lavorare con- temporaneamente in più punti an- che opposti, come l’addome supe- riore ed inferiore.Inoltre, il nuovo si- stema “Grab and Move” permette una drastica riduzione dei tempi operatoriperchéconsentedisposta- reilbisturiconunasemplicepressio- ne». Insomma, è davvero sicuro farsi operare da un robot? «Mailrobotèsempreguidatodalchi- rurgo. La differenza è data dall’espe- rienzadell’operatore, e perperfezio- narelatecnicaèincorsolaformazio- ne». Il robot è installato in tante struttu- re del Nord Italia, mentre a Napoli e nel Mezzogiorno? «Cenesono80inItalia,dicuipochis- simi al Sud. A Napoli uno è stato in- stallatoalCardarelli,incontempora- nea; altri sono già operativi al Pasca- le, che collabora con il Policlinico, e al Monaldi. E poi se ne trova uno a Bari e l’ultimo a Foggia. Neanche uno in Calabria né in Sicilia». Chi è il primo paziente che ha ope- rato alla Federico II? «Un 58enne con un tumore alla pro- stata, oggi in ottima forma, come gli altri venti pazienti operati in questi primissimi mesi di attività: rapida- mentedimessi». Per quale tipo di interventi è utile l’aiuto di braccia robotiche? «In urologia ne è previsto l’utilizzo perla prostatectomiaradicale, la ne- frectomia radicale e parziale e la ci- stectomia radicale; in ginecologia per l’isterectomia, la miomectomia e i prolassi; in chirurgia generale per le colecistectomie e la chirurgia del rettoedelcolon.Naturalmente,lava- lutazione finale è demandata allo specialista e dipende dalle condizio- ni cliniche dell’ammalato». Quante operazioni sono previste quest’anno? «La mia stima è che alla fine del 2016 saranno stati operati circa 100 pa- zienti di prostatectomia radicale, ol- tre 40 di isterectomia. Ma è la prima volta che tre gruppi, di differenti di- scipline, lavorano in così grande si- nergia. Quindi, la peculiarità della piattaformaroboticaindotazioneal- la Federico II va al di là del mero ap- porto tecnologico. La marcia in più è data dal lavoro di sinegie del team, el’uso delle apparecchiature contri- buiràallosviluppoinambitomultidi- sciplinare». © RIPRODUZIONE RISERVATA «Un robot in sala operatoria unisce formazione e ricerca» Cotugno Ospedale per malattie infettive Cardarelli Cto Centro traumatologico ortopedico Monaldi Pascale Istituto per la cura dei tumori Policlinico Federico II Santobono Ospedale pediatrico I numeri del Cardarelli POSTI LETTO 936 MEDIA BARELLE da 50 a 200 al giorno ORGANICO COMPLESSIVO 3.000 dipendenti MEDICI 800 Il manager Ci sarà la Caputo Occorre che altre strutture offrano aiuto Dopo il taglio del nastro, è previsto un incontro con i docenti della Scuola di medicina e chirurgia e con i professionisti al lavoro nell’azienda ospedaliera universitaria per discutere del ruolo dei Policlinici nell’ambito del servizio sanitario nazionale. Il dibattito è in programma domani alle 12.30, nell’aula Grande Nord dell’edificio 19 in via Pansini. Sottolinea con orgoglio il commissario straordinario Vincenzo Viggiani: «Con 25631 ricoveri ordinari, 97415 accessi in day hospital e day surgery e 380883 prestazioni ambulatoriali (dati 2015), il Policlinico della Federico II rappresenta la maggiore e più articolata struttura ospedaliera universitaria del Mezzogiorno». Luigi Califano, presidente della Scuola di medicina e chirurgia, aggiunge: «La Federico II è anche la più antica Università pubblica del mondo ed è il secondo mega ateneo Italiano con circa 100mila studenti. La formazione è articolata attraverso tre corsi di laurea magistrale, a ciclo unico, 16 corsi di laurea triennale, 6 corsi di laurea magistrale per professioni sanitarie, e altri due corsi in biotecnologia. Sono inoltre operative 46 Scuole di specializzazione, e numerosi master di I e II livello e corsi di perfezionamento». Cinquecento i docenti al lavoro. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il programma di domani Dibattito con la Lorenzin sul ruolo del Policlinico La salubrità dei luoghi di lavoro passa anche dalla lotta al lavoro nero, vero e proprio tallone d’Achille dello sviluppo. Lavoro irregolare contro il quale Regione ed enti di formazione affilano le armi. Se ne è discusso nell’ambito del convegno ”«Il lavoro che cambia», organizzato da Gesfor e ILA (Ispettori del lavoro associati) Sono allarmanti i dati emersi durante gli interventi, soprattutto per quanto riguarda l’intera provincia di Napoli: 2mila casi di lavoro irregolare scoperti e 350 attività commerciali sospese nel solo 2015. Argomento sul quale è intervenuto anche l’assessore regionale al Lavoro, Sonia Palmeri: «Rispondiamo alle problematiche del lavoro riprogrammando quella sgangherata misura che è Garanzia Giovani nel piano approvato nel 2014. La Regione risponde con incentivi disponendo anche una misura nuova che è Garanzia Over destinata a coloro che hanno più di 29 anni e che sono in grosse difficoltà. Tutto ciò mettendo insieme Centri per l’impiego e operatori privati del mercato del lavoro. Per quanto riguarda Garanzia Giovani abbiamo messo in campo circa 900 corsi con idee originali per offrire corsi spendibili sul mercato del lavoro». Intanto si attende l’entrata a regime nel nuovo Ispettorato nazionale del Lavoro, il cui direttore, Paolo Pennesi, ha spiegato: «Il nuovo organo sarà composto da Inps, Inail e Ministero del Lavoro. Siamo pronti a mettere in campo 5mila ispettori per contrastare il fenomeno del lavoro nero». Dati preoccupanti confermati anche da Giuseppe Cantisano, Direttore Territoriale Lavoro Napoli: «Il dato più preoccupante è che, nonostante le politiche di incentivi alle aziende, i primi tre mesi del 2016 stanno confermando lo stesso trend negativo dei precedenti». L’indagine «Il lavoro che cambia un convegno» Lezioni hitech Con «Da Vinci» 20 specializzandi perfezionano la tecnica L’intervista Il vertice in Regione «Cardarelli, solidarietà anti-barelle» Domani la proposta dei medici Dea: task force per decidere sui pazienti Cardarelli Immagini del blitz del governatore De Luca tra le barelle del Cardarelli

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Time: 09/04/16 22:28 IL_MATTINO - NAZIONALE - 37 - 10/04/16 ----

37PrimopianoNapoliDomenica 10 aprile 2016IlMattino

L’urologo Mirone avviagli interventi alla Federico IIInaugurazione col ministro

MarisaLaPenna

Ora sono i medici dell’emergenzadel Cardarelli a realizzare un pia-no per decongestionare le corsiedell’ospedale dalle barelle. Unastrategia operativache, se suppor-tata dalla concreta disponibilitàdelle altre strutture del territorio,potrebbeportareisuoifruttiecan-cellare così la «vergogna da quartomondo»dellelettighe.Dopola«ri-cetta» della Cgil è il comitato delDea, il dipartimento emergenzadel Cardarelli, a redigere un pro-gramma-antibarelle.Elopresente-rà domani, a Palazzo Santa Lucia,nelcorsodelsummit conirespon-sabili della sanità in Regione.

A rappresentare il Cardarelli cisaranno il commissario straordi-nario Patrizia Caputo, il capo deldipartimento delle emergenzenonché primario della Cardiolo-gia, Ciro Mauro, il dirigentedell’Obi, il reparto di osservazionebreve intensiva, Fiorella Paladino.Per la Regione dovrebbero esserepresenti Enrico Coscioni, JosephPolimeni, Renato Pizzuti e Marcode Fazio. Usiamo il condizionalegiacchè è prevista, sempre per lu-nedì mattina, la visita del ministrodella Salute, Beatrice Lorenzin,chesi recherà al policlinico federi-ciano,alPascaleeaNisida.Pertan-to molto difficilmente potrannopartecipare,all’incontro a PalazzoSantaLucia,tuttiileaderdellasani-

tà regionale. In ogni caso sarà unfaccia a faccia ad alta tensione do-po le violente polemiche che han-no visti contrapposti De Luca e laCaputo, accusata quest’ultima dalgovernatore di essere la responsa-bile del disastro barelle.

Ilpiano,insintesimassima:tut-telespecialistichedevonocollabo-rare col pronto soccorso alla sele-zione dei pazienti e al loro smista-mento o all’interno dello stessoospedaleonellestrutturedelterri-

torio che dovranno offrire, di gior-no in giorno concrete, reali dispo-nibilità.

In pratica ai 45 medici che si al-ternano nell’osservazione breve siaffiancherebberospecialistideire-partidicardiologia,medicinad’ur-genza, neurologia, neurochirur-gia, gastroenterologia, chirurgia.«In questo modo la selezione delpaziente sarebbe più veloce e lasuadestinazionealtrettanto»,spie-ga Ciro Mauro.

«Vogliamopartecipareallasele-zione dei pazienti con tutte le no-stre specialistiche direttamente alpronto soccorso e partecipare altrattamentodel paziente»diconoimedici del comitato del Dea. Almomento, infatti, solo i medicidell’osservazione breve possonofare queste operazioni, sulla basediun decreto emessolo scorso an-no.«Deveessereconsideratopron-to soccorso tutto il dea e non sol-tanto l’obi» sottolineano i dottoridel comitato. E concludono: «Sia-mo la più grande azienda della re-gione, dobbiamo mettere a dispo-sizioneilpiùaltonumerodispecia-listi che abbiamo». Poi dovrannoentrare in scena le altre strutturesanitarie: i policlinici, l’aziendadeiColli,conMonaldi,Ctoe Cotu-

gno, solo per fare qualche esem-pio.InsommalasolidarietàalCar-darelliperrisolverelavergognaba-relle deve arrivare da tutti.

L’altro giorno, invece, era scesain campo la Cgil che ha puntato suuna riorganizzazione del traspor-to interno dei pazienti che va velo-cizzato. Il paziente talvolta aspettaoreprimadiesseretrasferitodaunpadiglione all’altro per mancanzadiambulanze.Pertantoilsindaca-to ha sollecitato l’acquisto di altrimezzi per il trasferimento internodeidegenti.Epoialtrisuggerimen-ti di cui abbiamo scritto ieri. Perquesto la Cgil avrebbe voluto par-tecipare all’incontro col manage-ment aziendalee regionale.

Sullaquestio-ne Cardarelli esull’emergenzabarelle intervie-ne il sindacatodeimediciospe-dalieriAnaao-Asso-med,colsegreta-rio provincialeFranco Verde.Inunanotaindi-rizzata al com-missarioPolime-ni, al presidentedellaVCommis-sione regionalesulla sanità Raf-faeleTopo,aldi-rettorealla Sani-tà Postiglione eal commissariostraordinarioPa-trizia Caputo, Verde ha denunzia-to «l’incredibile vicenda ammini-strativa, segnalataci dai verticiaziendali». Verde ha spiegato: «Aldecreto del commissario Polime-ni che ratificava l’assunzione di127 persone ha fatto seguito unanota restrittiva del direttore regio-nale Postiglione che limitava que-ste assunzioni a 57 unità».

Poi il leader del sindacato deimedici ospedalieri ha sollecitato,come la Cgil, l’acquisto di ambu-lanzeperiltrasportointerno.El’as-sunzionedioperatorisocio-sanita-ri, di infermieri, tecnici di radiolo-gia e di laboratorio.

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MariaPirro

Il primo intervento è stato eseguitodall’urologo Vincenzo Mirone conl’aiuto di quattro braccia meccani-cheingradodicompieremovimentimillimetrici ad alta precisione. CosìDa Vinci è entrato in sala operatoriaalSecondoPoliclinico:«Iltuttoèdu-rato4oree45minuti-diceildocenteuniversitario-.Mal’assistenzahi-te-ch, è questa la novità, qui si coniugacon la didattica e la ricerca». Difatti,nell’edificio 5 di via Pansini è fissataper domani alle 12 l’inaugurazionedelCentrodichirurgiaroboticamul-tidisciplinare, e al taglio del nastro èatteso il ministro della salute Beatri-ce Lorenzin, con il governatore Vin-cenzoDeLuca,ilrettoredellaFederi-coIIGaetanoManfredi,ilpresidentedellaScuoladimedicinaLuigiCalifa-no, il commissario straordinariodell’azienda ospedaliera universita-riaVincenzoViggianieilcoordinato-redelCentroIcaros,BrunoSiciliano,enaturalmentelostessoMirone.Professore, lei è coordinatore delGruppo robotico multidisciplina-re. In che consiste esattamente ilprogetto?«IlrobotDaVinci,diterzagenerazio-ne,acquisito adicembre, èconside-ratolostrumentopiùavanzatoperlachirurgiaminiinvasiva,ilprimovan-

taggioèperl’ammalato,checontaletipodi trattamento ha anche un mi-nor sanguinamento della ferita eunapiùrapidaripresafunzionale».Fin qui i risultati nell’assistenza.Qualisonoglialtriobiettivi?«L’altrapeculiaritàèchelapiattafor-ma robotica è dotata di una doppiaconsolleediunsimulatoreperladi-dattica che consentono all’espertodiinsegnareaoperareaglispecializ-zandi chesi alternanoal tavolo ope-ratorio».Quantistudentipossono seguirelelezionihi-tech?«Ilprogramma, appena partito, è ri-volto agli iscritti all’ultimo anno aicorsi di urologia, ginecologia e chi-rurgiagenerale:peri20giovanièpre-visto un tutoraggio a rotazione. Inpiù, è prevista la partecipazione alprogettodisei,almomento,laurean-diedottorandidiIngegneria».

Equestoèilterzorivoltodelproget-to:laricerca.«CoordinatidalcollegaSiciliano,iri-cercatorisonoimpegnatiamigliora-re ancora la qualità delle apparec-chiature.Nelloscorsofebbraioèsta-taufficializzatadapartedellaFederi-col’istituzionediIcaros,ilCentroin-terdipartimentaledichirurgiaroboti-ca,chepuntaadareimpulsoallosvi-luppoditecnologieinambitoclinicoattraverso la creazione di sistemi in-novativi, strumenti operatori e am-bientidisimulazione».Inchemodoilrobot,introdottone-gli Stati Uniti già nel Duemila, si èevolutoinquestianni?«Ilmodello da Vinci Xi hauno sche-madi lavoroin3D,differente rispet-toaisuoipredecessori,quattrobrac-ciaanzichétre,tuttedellastessalun-ghezzamacondiversisnodi,scendo-no dall’alto e la loro posizione è im-

postata da un computer secondoschemi anatomici, scelti dal chirur-go,inrelazioneaidiversitipidiinter-vento. Così è possibile lavorare con-temporaneamente in più punti an-che opposti, come l’addome supe-rioreedinferiore.Inoltre,ilnuovosi-stema “Grab and Move” permetteuna drastica riduzione dei tempioperatoriperchéconsentedisposta-reilbisturiconunasemplicepressio-ne».Insomma, è davvero sicuro farsioperaredaunrobot?«Mailrobotèsempreguidatodalchi-rurgo.Ladifferenzaèdatadall’espe-rienzadell’operatore,eperperfezio-narelatecnicaèincorsolaformazio-ne».Ilrobotèinstallatointantestruttu-re del Nord Italia, mentre a NapolienelMezzogiorno?«Cenesono80inItalia,dicuipochis-

simi al Sud. A Napoli uno è stato in-stallatoalCardarelli,incontempora-nea;altrisonogiàoperativialPasca-le, che collabora con il Policlinico, eal Monaldi. E poi se ne trova uno aBari e l’ultimo a Foggia. NeancheunoinCalabrianéinSicilia».Chiè ilprimopazienteche haope-ratoallaFedericoII?«Un58enneconuntumoreallapro-stata, oggi in ottima forma, come glialtri venti pazienti operati in questiprimissimi mesi di attività: rapida-mentedimessi».Per quale tipo di interventi è utilel’aiutodibracciarobotiche?«In urologia ne è previsto l’utilizzoperlaprostatectomiaradicale,lane-frectomia radicale e parziale e la ci-stectomia radicale; in ginecologiaper l’isterectomia, la miomectomiaei prolassi; in chirurgiagenerale perle colecistectomie e la chirurgia delrettoedelcolon.Naturalmente,lava-lutazione finale è demandata allospecialistaedipendedallecondizio-niclinichedell’ammalato».Quante operazioni sono previstequest’anno?«Lamiastimaècheallafinedel2016saranno stati operati circa 100 pa-zienti diprostatectomia radicale,ol-tre 40 di isterectomia. Ma è la primavolta che tre gruppi, di differenti di-scipline, lavorano in così grande si-nergia. Quindi, la peculiarità dellapiattaformaroboticaindotazioneal-la Federico II vaal di là del mero ap-portotecnologico.Lamarciainpiùèdata dal lavoro di sinegie del team,el’uso delle apparecchiature contri-buiràallosviluppoinambitomultidi-sciplinare».

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«Un robot in sala operatoria unisce formazione e ricerca»

CotugnoOspedale per

malattie infettive

Cardarelli CtoCentro

traumatologicoortopedico

Monaldi

PascaleIstituto

per la curadei tumori

PoliclinicoFederico II

SantobonoOspedalepediatrico

I numeri del CardarelliPOSTI LETTO

936

MEDIA BARELLE

da 50 a 200 al giorno

ORGANICO COMPLESSIVO

3.000 dipendenti

MEDICI

800

Il managerCi saràla CaputoOccorreche altrestruttureoffranoaiuto

Dopoil tagliodelnastro,èprevistounincontrocon idocentidellaScuoladimedicinaechirurgiaecon iprofessionistial lavoronell’aziendaospedalierauniversitariaperdiscuteredel ruolodeiPoliclinicinell’ambitodelserviziosanitarionazionale. Ildibattitoè inprogrammadomanialle12.30,nell’aulaGrandeNorddell’edificio19 inviaPansini.Sottolineaconorgoglio ilcommissariostraordinarioVincenzo

Viggiani: «Con25631ricoveriordinari,97415accessi indayhospitaledaysurgerye380883prestazioniambulatoriali (dati2015), ilPoliclinicodellaFederico II rappresenta lamaggioreepiùarticolatastrutturaospedalierauniversitariadelMezzogiorno».LuigiCalifano,presidentedellaScuoladimedicinaechirurgia,aggiunge: «LaFederico IIèanche lapiùanticaUniversitàpubblicadelmondoedè il secondo

megaateneoItalianoconcirca100milastudenti.La formazioneèarticolataattraversotrecorsidilaureamagistrale,aciclounico,16corsidi laureatriennale,6corsidilaureamagistraleperprofessionisanitarie,ealtriduecorsi inbiotecnologia.Sonoinoltreoperative46Scuoledispecializzazione,enumerosimasterdi Ie II livelloecorsidiperfezionamento».Cinquecento idocential lavoro.

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Il programma di domaniDibattito con la Lorenzin sul ruolo del Policlinico

Lasalubritàdei luoghidilavoropassaanchedallalottaal lavoronero, veroepropriotallone d’Achilledellosviluppo.Lavoroirregolarecontro ilqualeRegioneedentidiformazioneaffilano learmi.Seneèdiscussonell’ambitodelconvegno”«Il lavorochecambia»,organizzatodaGesforeILA(Ispettoridel lavoroassociati)Sonoallarmanti idatiemersidurante gliinterventi,soprattuttoperquantoriguarda l’interaprovinciadiNapoli:2milacasidi lavoro irregolarescopertie350attivitàcommercialisospesenelsolo2015.Argomentosulqualeè intervenutoanchel’assessoreregionalealLavoro,Sonia Palmeri:«Rispondiamoalleproblematichedel lavororiprogrammandoquellasgangheratamisuracheèGaranziaGiovaninelpianoapprovatonel2014.LaRegionerispondeconincentividisponendoancheunamisuranuovacheèGaranziaOverdestinataacolorochehannopiùdi29anniechesono ingrossedifficoltà.TuttociòmettendoinsiemeCentriper l’impiegoeoperatoriprivatidelmercato dellavoro.Perquanto riguardaGaranziaGiovaniabbiamomesso incampocirca900corsicon ideeoriginaliperoffrirecorsispendibili sulmercatodel lavoro».Intantosiattende l’entrataaregimenelnuovoIspettoratonazionaledelLavoro, il cuidirettore,PaoloPennesi,haspiegato:«IlnuovoorganosaràcompostodaInps, InaileMinisterodelLavoro.Siamoprontiamettere incampo5mila ispettoripercontrastare il fenomenodellavoronero».DatipreoccupanticonfermatianchedaGiuseppeCantisano,DirettoreTerritorialeLavoroNapoli:«Ildatopiùpreoccupanteèche,nonostante lepolitichedi incentivialleaziende, iprimi tremesidel2016stannoconfermando lostessotrendnegativodeiprecedenti».

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