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Il Vangelo secondo Luca Unità Pastorale “Beata Teresa di Calcutta” – Reggio Emilia 11 dicembre 2015

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Il Vangelosecondo LucaUnità Pastorale “Beata Teresa di Calcutta” – Reggio Emilia11 dicembre 2015

1. La “Questione sinottica”• Un piccolo ripasso…

I Vangeli sinotticiI primi tre vangeli, Matteo, Marco e Luca, sono detti “sinottici”,aggettivo che significa “sguardo d’insieme”.Disponendo su colonne affiancate i tre testi, a colpo d’occhio, èpossibile notare le somiglianze e le differenze tra un testo e l’altro.I tre testi procedono parallelamente riguardo l’attività di Gesùsecondo uno schema generale comune:

La predicazione di Giovanni Battista.Il ministero di Gesù in Galilea.Il viaggio di Gesù versoGerusalemme.Il racconto della passione, morte erisurrezione.

Gli scritti presentano unacomunanza di materiale da farpensare che uno abbia copiatol’altro, o che per lo meno, loabbia conosciuto.D’altra parte si notanonumerose differenze ediscordanze di parole,espressioni, fatti ed episodiriportati dall’uno e omessidall’altro, o disposti in ordinediverso.Le ipotesi formulatesull’origine del fenomeno, sipossono raggruppare in trecategorie:

Ipotesi dei documenti scritti: somiglianze e discordanze dipendonodal fatto di aver utilizzato, ognuno in maniera diversa, degli scrittigià esistenti, in particolare due fonti, di cui di una non si sa nulla el’altra è costituita dalla prima versione aramaica del Vangelo diMatteo.Ipotesi della mutua dipendenza: I tre vangeli sono interdipendenti;in particolare Matteo e Luca dipendono da Marco.Ipotesi della tradizione orale: differenze somiglianze sono dovutealla sola predicazione orale, adattata all’ambiente e ai destinatari. Ilvangelo di Matteo propone la sua predicazione ai Giudei dellaPalestina, quello di Marco la predicazione di Pietro ai pagani diRoma, quello di Luca la predicazione mista di Paolo ai giudei e aipagani.Nessuna di queste tre ipotesi spiega sufficientemente lesomiglianze e discordanze dei tre vangeli.

I Vangeli sinotticiMATTEO MARCO LUCA

330 Versetti 330 Versetti 330 Versetti

178 Versetti 178 Versetti

100 Versetti

100 Versetti

53 Versetti

500 Versetti330 Versetti

230 Versetti230 Versetti

Fonte “Q”dei“Detti di

Gesù”

1068 Versetti

661 Versetti

1160 Versetti

(Mt. 14,22 - 16,12)(Mc. 6,45 - 8, 21)

TradizioneTriplice

TradizioneDuplice

TradizioneSemplice

I Vangeli sinottici

MARCOLUCAMATTEO

M Mc L

QFonti(Orali oScritte)

Vangeli

M = Fonti proprie di Matteo

Mc = Fonti proprie di Marco

L = Fonti proprie di Luca

Q = Fonte comune a Matteo e Luca

Il Vangelo di Marco è il più antico.Matteo e Luca hanno presente il Vangelo di Marco e lo utilizzanoindipendentemente l’uno dall’altro quando scrivono il proprio.Esiste una fonte che Matteo e Luca utilizzano per il loro Vangelo cheMarco non conosceva o non ha utilizzato (Fonte “Q”) che èsoprattutto, ma non solo, una raccolta dei “detti di Gesù”.Matteo e Luca dispongono di fonti “proprie”, diverse per ciascuno deidue (es. Vangeli dell’infanzia).

Fonti• L’autore del terzo Vangelo appartiene alla seconda

generazione cristiana, come egli stesso testimonia. Perquesto, le fonti da cui attinge sono tre:

1. il Vangelo di Marco;

2. la cosiddetta fonte “Q” (Quelle = fonte) che loaccomuna a Matteo, perché anche quest’ultimoattinge da essa, riportando i “detti” (loghia) di Gesù;

3. infine, i “molti” che permettono a Luca di fare aggiuntepersonali alla sua opera.

Fonti• In primo luogo viene il vangelo di Marco scritto una trentina di anni prima e

di cui segue da vicino il susseguirsi dei fatti; poi, Luca, in compagnia diMatteo, usa un libretto contenente tutte le parole pronunciate da Gesùdurante la sua predicazione in Palestina e chiamato “loghia” di Gesù; inoltreLuca ha parecchio materiale suo, frutto delle sue ricerche personali eproveniente dalla comunità da lui stesso conosciute di Gerusalemme, diAntiochia di Siria e di Cesarea Marittima, dove nelle soste fatte assiemeall’apostolo Paolo, poté incontrare personaggi di primo piano i qualiconobbero direttamente Gesù.

• Da queste fonti, Luca ha tratto notizie abbondanti su Maria la Madre diGesù e su molte parabole di Gesù che non sono riferite né da Matteo né daMarco. Insomma, Luca non dice nulla di approssimativo ma riferisce tuttocon estremo rigore. La sua lingua greca è di molto superiore a quella diMatteo e marco, i quali rivelano la loro dipendenza dalla lingua e tradizioneebraiche.

2. L’opera lucana

Il piano di Luca: un’opera in due atti• Novità: il prologo

• Luca è il solo evangelista che premette al suo scritto unprologo nel quale dichiara, nei primi due versetti, le Fontia cui attinge: “Coloro che furono testimoni e divenneroministri della parola” (gli apostoli) e nei due versettisuccessivi, lo scopo e le caratteristiche del lavoro cheintraprende: “Ho deciso di fare ricerche accurate e discriverne un resoconto ordinato … perché ti possarendere conto della solidità degli insegnamenti”.

I due prologhi di Lc e AtLc 1,1-4

Poiche molti hanno intrapreso adesporre ordinatamente la narrazionedelle cose che si sono verificate inmezzo a noi, come ce le hannotrasmesse coloro che da principio nefurono testimoni oculari e ministridella parola, è parso bene anche a me,dopo aver indagato ogni cosaaccuratamente fin dall' inizio, discrivertene un resoconto ordinato,eccellentissimo Teofilo, affinché turiconosca la certezza delle cose che tisono state insegnate.

At 1,1-3

Io ho fatto il primo trattato, o Teofilo,circa tutte le cose che Gesu prese afare e ad insegnare, fino al giorno incui fu portato in cielo dopo aver datodei comandamenti per mezzo delloSpirito Santo agli apostoli che egliaveva scelto. Ad essi, dopo aversofferto, si presentò vivente conmolte prove convincenti, facendosida loro vedere per quaranta giorni eparlando delle cose riguardanti ilregno di Dio.

Luca ha pensato un’opera in due volumi:il Vangelo è la prima parte e gli Atti degli Apostoli la seconda

Due opere, un grande viaggio• Un unico grande piano inizia nel Vangelo e si compie in Atti.

• Sia il vangelo che Atti iniziano nella Gerusalemme messianicacon il dono dello Spirito (Lc 1,5-2,52;3,21-22; At 1-2). IlVangelo ci presenta poi il ministero galilaico di Gesù (Lc 4,1-9,50) e il suo viaggio a Gerusalemme (Lc 9,51-19,28). Il librodegli Atti continua questo piano descrivendo il primoministero degli apostoli, limitato per la massima parteall’ambiente giudaico (At 8,15), a cui fa seguito il viaggio diPaolo al centro del mondo: Roma.

• Non soltanto esiste questo parallelo tra il Vangelo e gli Atti, magli Atti continuano là dove il Vangelo termina.

Due opere, un grande viaggioAtti 1:7Ma egli rispose:"Non spetta a voiconoscere tempi omomenti che ilPadre ha riservatoal suo potere, 8mariceverete la forzadallo Spirito Santoche scenderà su divoi, e di me saretetestimoni aGerusalemme, intutta la Giudea e laSamaria e fino aiconfini della terra”.

Luca 1:26Al sesto mese,l'angelo Gabrielefu mandato daDio in una cittàdella Galilea,chiamataNàzaret, 27a unavergine,promessa sposadi un uomo dellacasa di Davide, dinome Giuseppe.La vergine sichiamava Maria.

Atti 28:30Paolo trascorsedue anni interinella casa cheaveva preso inaffitto e accoglievatutti quelli chevenivano da lui,31annunciando ilregno di Dio einsegnando le coseriguardanti ilSignore GesùCristo, con tuttafranchezza e senzaimpedimento.

Galilea RomaGerusalemme

3. L’autore del terzo Vangelo

L’autore del terzo Vangelo è davveroLuca?Agli inizi, l’unico scopo del Vangelo non era quello di porre la firma allo scritto,ma di esserne servitori anche attraverso la stesura. Solo in seguito, quando siavverte la necessità di individuare gli autori, la Chiesa vuole evidenziare chenegli scritti vi è la testimonianza apostolica, o attraverso gli apostoli (Matteoe Giovanni), o attraverso loro stretti collaboratori (Marco) o anche attraversoi loro diretti discepoli, come Luca lo fu di Paolo.

Ecco perché nasce il Vangelo “secondo Luca”: si cerca di distinguere lo scrittoapostolico o collegato a essi, dalle false testimonianze.

Luca (in greco Λουκάς) è originario di Antiochia di Siria, medico di professione,celibe, discepolo degli apostoli e compagno di Paolo.

Chi è l’autore?Le testimonianze dei Padri su LucaLa testimonianza di IRENEO

«Luca, compagno di Paolo, annotò in un libro il Vangelo che questi predicava»(Adv. Haer. 111,1,1)«Questo Luca era inseparabile da Paolo e suo collaboratore nel Vangelo» (Adv.Haer. 111,14,1)(Ireneo, originario di Smirne Vescovo di Lione verso il 180 d.C.)

dal «Prologo anti-marcionita», antico testo latino del II secolo

«Luca è un Siro di Antiochia, medico di professione, discepolo degli apostoli; inseguito seguì Paolo fino al suo martirio, servendo Dio in modo irreprensibile.Quando erano gia stati scritti dei Vangeli, da Matteo in Giudea, da Marco inItalia, mosso dallo Spirito Santo scrisse in Grecia questo Vangelo».

Chi è l’autore?Un compagno di viaggio di Paolo• Che l’autore dell’opera Lc-At sia stato in stretto contatto con Paolo ce

lo dice lui stesso: infatti in At troviamo infatti cinque passaggi in cuil’autore passa dalla terza persona singolare “egli” alla prima plurale“noi”. Sono le cosiddette “sezioni noi”

• (At 16,10-17; 20,5-8.13-15; 21,1-18; 27,1–28,16)

• Es. di At 16,7-10:7Giunti verso la Mìsia, cercavano di passare in Bitìnia, ma lo Spirito diGesù non lo permise loro; 8così, lasciata da parte la Mìsia, scesero aTròade. 9Durante la notte apparve a Paolo una visione: era unMacèdone che lo supplicava: "Vieni in Macedonia e aiutaci!".10Dopo che ebbe questa visione, subito cercammo di partire per laMacedonia, ritenendo che Dio ci avesse chiamati ad annunciare loro ilVangelo.

Chi è Luca? Le testimonianze del NT• «Vi salutano Luca, il caro medico, e Dema» (Col

4,14)

• «...con Marco, Aristarco, Dema e Luca, mieicollaboratori» (Fm 24)

• 9Cerca di venire presto da me, 10perché Dema mi haabbandonato, avendo preferito le cose di questomondo, ed è partito per Tessalònica; Crescente èandato in Galazia, Tito in Dalmazia. 11Solo Luca è conme. Prendi con te Marco e portalo, perché mi saràutile per il ministero. (2Tm 4,9-11)

Chi è Luca? Le testimonianze del NT• Luca è un greco-pagano convertito, (così si spiega la sua

familiarità con la Bibbia nella versione greca liturgica).• Fece il suo primo incontro con in cristianesimo ad Antiochia di

Siria; egli appartiene a coloro che non avevano visto dipersona Gesù, ma approdarono a Lui attraverso la parola e ifatti dei Suoi discepoli che lo videro direttamente e di altri.

• Attualmente Antiochia, l’attuale Antakya, si trova in Turchia aiconfini con la Siria, e conta più di 200.000 persone.

• Al tempo di Luca, Antiochia aveva 500.000 abitanti ed era unacittà sul Mediterraneo, molto fiorente per il commercio, per lacultura e la lingua greche. Era il più importante centro delMedio Oriente, intorno al 40-50 dopo Cristo.

Chi è Luca? Le testimonianze del NT• I discepoli di Gesù di origine greca e che dimoravano a

Gerusalemme, furono costretti ad abbandonare la città dopo lalapidazione del diacono Stefano (anche lui di cultura greca) avvenutanell’anno 34 dopo Cristo e la morte dell’apostolo Giacomo . Essi sisparsero nelle varie città del Mediterraneo tra cui Antiochia di Siria,dove per la prima volta “i discepoli vennero chiamati cristiani” (At11,26). Per loro, greci di origine, era pericoloso trattenersi aGerusalemme.

• Essi sono chiamati Ellenisti in quanto nati fuori della Palestina, nellaDiaspora, in Asia Minore. Quindi gli Ellenisti non erano imbevuti dicultura giudaica e tendevano, per questo ad essere dei progressisti,più aperti al mondo pagano. Avevano meno remore verso i pagani dicoloro che erano di cultura e lingua ebrea.

Chi è Luca? Le testimonianze del NT• Essi, quindi, “giunti ad Antiochia, cominciarono a parlare

anche ai Greci (pagani), predicando la buona novella delSignore Gesù” così come è scritto in Atti 11,20.

• Formarono una comunità che riuniva insieme ebrei epagani convertiti. In breve tempo la comunità divennefiorente, tanto che da lì partiranno come missionariPaolo e Bàrnaba e lì torneranno dopo il viaggio.

Morte di Luca secondo la tradizione• L’Evangelista morì all'età di 84 anni e sarebbe stato

sepolto a Tebe, capitale della Beozia. Secondo quantoriportato da San Girolamo (De viri ill. VI, I), le sue ossafurono trasportate a Costantinopoli nella famosa Basilicadei Santi Apostoli.

• Le sue spoglie giunsero poi a Padova, dove tuttora sitrovano nella basilica di santa Giustina; solo la testa èinvece conservata a Praga. Unico evangelista non ebreo,il suo emblema è il bue (simbolo di tenerezza, dolcezza emansuetudine).

La personalità dell’autore del Vangelo• Sebbene l’autore dell’opera lucana, chiunque egli sia, è fortemente

legato alla figura di Paolo, non si può dire che sia uno “storico” nelsenso moderno del termine.

• Infatti anche quando narra la vicenda di Paolo si discosta in modonotevole da ciò che Paolo dice di sè (cfr. Gal 2 con At 15)

4Giunti poi a Gerusalemme, [Paolo e altri] furono ricevutidalla Chiesa, dagli apostoli e dagli anziani, e riferironoquali grandi cose Dio aveva compiuto per mezzo loro. 5Masi alzarono alcuni della setta dei farisei, che eranodiventati credenti, affermando: "È necessario circonciderlie ordinare loro di osservare la legge di Mosè". 6Allora siriunirono gli apostoli e gli anziani per esaminare questoproblema.7Sorta una grande discussione, Pietro si alzò e disse loro:"Fratelli, voi sapete che, già da molto tempo, Dio inmezzo a voi ha scelto che per bocca mia le nazioniascoltino la parola del Vangelo e vengano alla fede… 10Oradunque, perché tentate Dio, imponendo sul collo deidiscepoli un giogo che né i nostri padri né noi siamo statiin grado di portare? 11Noi invece crediamo che per lagrazia del Signore Gesù siamo salvati, così come loro".

1 Quattordici anni dopo, andai di nuovo aGerusalemme in compagnia di Bàrnaba… Esposiloro il Vangelo che io annuncio tra le genti, ma loesposi privatamente alle persone più autorevoli.6Da parte dunque delle persone più autorevoli ame non imposero nulla…11Ma quando Cefa venne ad Antiòchia, mi opposia lui a viso aperto perché aveva torto. 12Infatti,prima che giungessero alcuni da parte diGiacomo, egli prendeva cibo insieme ai pagani;ma, dopo la loro venuta, cominciò a evitarli e atenersi in disparte, per timore dei circoncisi.

La personalità dell’autore del Vangelo• Luca è si uno storico, ma è più che altro un

teologo che inquadra i fatti in un insieme assaipreciso e dentro un orizzonte di fede.

• Egli usa i dati storici ed archeologici “piegandoli”al suo intento teologico: tutta la storia parte daGerusalemme (“cominciando da Gerusalemme”)per estendersi a cerchi concentrici “di città incittà” fino agli estremi confini della terra: Roma.

4. Destinatari di Luca

Due indizi dal Prologo1. “Teòfilo”: l destinatario citato nel Prologo porta un

nome greco.

2. “4in modo che tu possa renderti conto della soliditàdegli insegnamenti che hai ricevuto”: sempre dalPrologo apprendiamo che i destinatari hanno giàricevuto la notizia del Vangelo. Il terzo Vangelonon ha funzione di evangelizzare ma diconfermare.

Caratteristiche dei destinatari• Il Vangelo di Luca è, di fatto, l’unico del Vangeli che si indirizza non a

una comunità di origine giudaica, ma a una comunità di originepagana-ellenistica, anche se non siamo in grado di identificare laregione esatta della provenienza dei destinatari (Asia Minore,Antiochia di Siria, Alessandria?).

• Questa comunità tuttavia conosce il giudaismo e le sue tradizioni.• È una comunità già cristiana.• Questo lo si capisce anche da alcune caratteristiche letterarie del

Vangelo:- universalismo;- buona lingua greca (la migliore tra i Vangeli);- minore insistenza sugli “aspetti giudaici” del contesto.

5. Struttura

Due opere, un grande viaggioAtti 1:7Ma egli rispose:"Non spetta a voiconoscere tempi omomenti che ilPadre ha riservatoal suo potere, 8mariceverete la forzadallo Spirito Santoche scenderà su divoi, e di me saretetestimoni aGerusalemme, intutta la Giudea e laSamaria e fino aiconfini della terra”.

Luca 1:26Al sesto mese,l'angelo Gabrielefu mandato daDio in una cittàdella Galilea,chiamataNàzaret, 27a unavergine,promessa sposadi un uomo dellacasa di Davide, dinome Giuseppe.La vergine sichiamava Maria.

Atti 28:30Paolo trascorsedue anni interinella casa cheaveva preso inaffitto e accoglievatutti quelli chevenivano da lui,31annunciando ilregno di Dio einsegnando le coseriguardanti ilSignore GesùCristo, con tuttafranchezza e senzaimpedimento.

Galilea RomaGerusalemme

Il Vangelo come un viaggio• Come abbiamo già visto Luca racconta struttura tutta la sua opera

organizzandola in modo da comporre il suo Vangelo come

un grande viaggio verso Gerusalemme

• Ma c’è di piu... : il Vangelo di Luca inizia con una scena nel tempio diGerusalemme (apparizione dell’angelo a Zaccaria) e termina conun’altra scena analoga: «E gli apostoli, dopo aver adorato Gesu,tornarono a Gerusalemme con grande gioia; e stavano sempre neltempio lodando Dio» (Lc 24,52-53).

• Alla luce di questo quasi tutti gli autori concordano nell’individuareuna struttura come questa, o simile:

Il prologo (Lc 1,1-4).

1. (Lc 1,5-4,13). I Vangeli dell’infanzia (tempio di Gerusalemme) el’inizio della vita pubblica: Luca mostra in parallelo gli annunci e lenascite di Giovanni e di Gesù che inizia il suo ministero colBattesimo.

2. (Lc 4,14-9,50). Ministero in Galilea: lunga catechesi dell’ascolto,con gli insegnamenti di Gesù per prepararsi al cammino versoGerusalemme.

Lc 9,51: “Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto , egliprese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme”.

3. (Lc 9,51-19,28). Viaggio verso Gerusalemme che è una catechesidurante il cammino.

4. (Lc 19,29-24,53): Passione, morte, risurrezione e ascensione diGesù, e la risalita dei discepoli verso il tempio di Gerusalemme.

6. Il Parallelismo

Parallelismo nel Vangelo• Inoltre, Luca, come gli storici contemporanei, usa fare dei

parallelismi, cioè mette a confronto tra loro i personaggi piùsignificativi del Vangelo e il loro ambiente storico. All’inizio delVangelo, mette, infatti figure rappresentative dell’AnticoTestamento: Zaccaria, Elisabetta, Simeone ed Anna; e figurerappresentative del Nuovo Testamento, cioè di un nuovo modo divivere la fede in Dio: Maria la Madre di Gesù e Gesù stesso.

• Ma lo stacco più evidente tra un mondo vecchio che scompare e unmondo nuovo che inizia, è evidenziato da Luca nelle due figureparallele di Giovanni Battista (di cui narra l’annuncio della nascita, lanascita stessa, la circoncisione e la predicazione al Giordano) equella di Gesù (di cui narra le stesse cose). Due mondi paralleli edinsieme così diversi tra loro.

Parallelismo in Atti• Negli Atti degli Apostoli, Luca procede nello stesso modo:

Stefano il diacono lapidato dai giudei, figura del verocredente in Cristo è parallelo a Gesù morto in Croce,fedele al Padre Celeste.; l’Apostolo Pietro domina,inoltre, i primi capitoli mentre l’apostolo Paolo i restanticapitoli degli Atti.

• Così scrivevano gli storici del tempo di Luca. Plutarco, lostorico greco del primo secolo dopo Cristo, scrive le ViteParallele di vari personaggi del suo passato. Altrettantofa Luca, sia nel Vangelo che negli Atti.

7. Il messaggio del Vangelo

Universalismo: apertura a tutti i popoli

• In Luca Gesù non predica direttamente ai pagani, néporta a termine l’instaurazione del suo regno. Il regnodeve includere anche i pagani, ma questa dimensioneuniversale è realizzata soltanto dopo l’ascensione diGesù, nel ministero della Chiesa,come viene descritto in Atti.

• Ma nella sua predicazione Gesù annuncia che il perdonoè offerto a tutti gli uomini, e possiamo così dire che Lucaha composto il “Vangelo della salvezza universale”.

Universalismo: apertura a tutti i popoli

• La tavola genealogica (Lc 3,23-38) non circoscrive la stirpe di Gesù unicamente allalinea regale di Davide, come avviene in Mt 1,1-16, ma colloca Gesù nell’alberogenealogico dell’intera razza umana in quanto figlio di Adamo che era figlio diDio. La fede di Abramo può essere condivisa da tutti gli uomini, che diventanoper ciò stesso figli di Abramo (Lc 3,8).

1 Genealogia di Gesù Cristo figlio diDavide, figlio di Abramo. 2Abramogenerò Isacco, Isacco generòGiacobbe… Eleazar generò Mattan,Mattan generò Giacobbe, 16Giacobbegenerò Giuseppe, lo sposo di Maria,dalla quale è nato Gesù, chiamatoCristo.

Gesù, quando cominciò il suoministero, aveva circa trent'annied era figlio, come si riteneva, diGiuseppe, figlio di Eli, 24figlio diMattat, figlio di Levi… figlio diMaleleèl, figlio di Cainam, 38figliodi Enos, figlio di Set, figlio diAdamo, figlio di Dio.

Genealogia secondo Mt 1 Genealogia secondo Lc 3

Lo Spirito Santo

• Tra i Vangeli Sinottici Luca è quello che dà maggiorspazio, maggior risalto all’azione e al ruolo dello SpiritoSanto (1,15.35.41.67; 2, 25-27; 3,16.22; 4,1.14.18; 10,21;11,13; 12,10.12).

• Per esempio il Vangelo di Matteo in 7,11 parla delle “cosebuone che il Padre dà a coloro che gliele chiedono”,mentre nel passo parallelo Luca (11,13) parlaesplicitamente dello Spirito come del dono pereccellenza.

La misericordia

• È forse l’aspetto più celebre Vangelo di Luca,tanto più in questo Anno del Giubileo dellaMisericordia.

• Alcuni esempi celebri. Solo in Luca troviamo:- l’episodio della peccatrice (7,36-50);- le tre parabole della misericordia: pecora

smarrita, della dramma perduta, del “figliolprodigo” (Lc 15);

- l’episodio di Zaccheo (19,1-10) ;- l’episodio del “buon ladrone” (23,35-43).

La figura di Maria

• I “Vangeli dell’infanzia” di Luca (Lc 1–2) sono i più noti:

• Alcuni esempi celebri. Solo in Luca troviamo:- annunciazione a Maria;- annunciazione a Zaccaria;- cantici del Benedictus e del Magnificat;- Visitazione di Maria ad Elisabetta.

- Poi Maria come figura scompare, per riapparire in Atnel giorno della Pentecoste (At 1,14): “Tutti questierano perseveranti e concordi nella preghiera, insiemead alcune donne e a Maria, la madre di Gesù, e aifratelli di lui”.

Il discepolato: andare dietro a Gesù

• Il terzo Vangelo è sempre stato definito come il Vangelo deldiscepolato.

• Per Luca per diventare discepolo di Gesù e poterLo seguire ènecessario lasciare “tutto” (Lc 5,11) e dedicarsi completamente a Lui(9,62). E ripercorrendo la strada tracciata da Matteo che scrive“accumulatevi dei tesori nel cielo” (6,20), Luca dice, “vendete quelloche possedete e datelo in elemosina” (12,33).Il distacco dagli affetti e la rinuncia ai beni materiali sono condizioninecessarie per intraprendere un cammino in perfetta sintonia conquello tracciato personalmente da Gesù.

• L’idea più vivida del discepolato è dato dall’episodio dei discepoli diEmmaus (Lc 24,13-35).