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Centro studi formazione Zagamiani. IL RISVEGLIO DELLA STIRPE ITALICA Per la rivoluzione Zagamiana. 1

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Page 1: IL RISVEGLIO DELLA STIRPE ITALICA - Antieuropa

Centro studi formazione Zagamiani.

IL RISVEGLIO DELLA

STIRPE ITALICA

Per la rivoluzione Zagamiana.

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Page 2: IL RISVEGLIO DELLA STIRPE ITALICA - Antieuropa

ITALIANI, FRATELLI DI UNA GRANDE FAMIGLIA, RAMI DI UNO STESSO ALBERO, RESTITUIAMO GRANDEZZA ALLA NOSTRA STORIA, RIACCENDIAMO

QUEL FARO CHE FU’ DI CIVILTA’ NEL MONDO!

-FRONTE-UNITARIO-NAZIONALE-ZAGAMIANO

-F-U-N-Z-

E’ ARRIVATO IL MOMENTO DI RIPRENDERCI LA SOVRANITA’ NAZIONALE.

NOI NON ABBASSIAMO LA GUARDIA!

LA SPERANZA RISIEDE NEL POPOLO!

-HIC ET NUNC-

CONTRO L’UNIONE EUROPEA.

CONTRO LA TECNOCRAZIA SINARCHICA DELL’EURO E LA MONARCHIA DEL DOLLARO.

CONTRO IL NUOVO STATO PONTIFICIO ITALIANO.

CONTRO IL COMPLOTTO GESUITA-MASSONICO-SABBATIANO.CHE STA MINANDO ALLA VITA DEI POPOLI TUTTI.

CONTRO IL NUOVO ORDINE MONDIALE.

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Page 3: IL RISVEGLIO DELLA STIRPE ITALICA - Antieuropa

-F-U-N-Z-

MAI PIU’ SCHIAVI!

LOTTA contro il fanatismo economico della tecnocrazia capitalista, che ha calpestato la nostra Sovranità Nazionale e monetaria, e sta distruggendo

lo stato sociale.SUPERAMENTO delle divisioni ideologiche con cui il “potere” ci tiene divisi,

in conflitto ed oppressi; rispettando le stesse. - diverse per presupposti e obbiettivi –

NERI E ROSSI, GIOVANI E VECCHI, LAVORATORI E INTELLETTUALI, NORD E SUD,

NOI POPOLO ITALIANO!

VERTICALIZZANDO verso l’alto, contro il padrone, l’Azione Politica Operativa del “Fronte Unitario Nazionale Zagamiano” di opposizione al pensiero unico politicamente

corretto ed eticamente corrotto.COMBATTERE in ogni forma, che il dissenso possa offrire, per un esistenza

pura e di uguaglianza di Diritti Civili e SOCIALIsenza rinunciare a nessuno di essi.

RIGETTARE categoricamente la falsa universalità della globalizzazione mercatistica guardando in favore di una “Italia futura” REALMENTE sovrana e monarchica interessata

al popolo e riscattare l’Italia tutta dalla miseria presente.

Se v’è ancora una speranza che le cose cambino,questa risiede nel popolo.Finchè non diverrete coscienti della vostra forza, non vi ribellerete, finché non

vi ribellerete non diverrete coscienti della vostra forza. Tutti i problemi da cui siamo afflitti quotidianamente devono essere messi da parte, per

poter allargare l’orizzonte di riferimento, ed essere consapevoli dei PROBLEMI PIU’ GRANDI.

POLITICAMENTE: L’Italia che vogliamo è un Italia sovrana e forte, compatta, non è l’Italia delle lobby dell’unione europea,

del club Bilderberg, della commissione trilaterale e dei banchieri apolidi che scelgono “sovranamente’’ chi governa i popoli, e predicano il ”vangelo”

della societa’ aperta,supportati dal nuovo stato pontificio italiano, rappresentato dalla chiesa di Roma, che tutto rappresenta, fuorchè la vera cristianità.

ECONOMICAMENTE: Non vogliamo il sistema neoliberista sfacciato e corrotto, capeggiato da ipocriti faccendieri strapagati che credono di avere in pugno

l’Italia. Vogliamo ritornare alla sovranità monetaria. Non vogliamo avere niente a che fare con la farsa della “grande

distribuzione” che distrugge ogni piccola-media impresa autoctona; RIFIUTIAMO la svendita e la privatizzazione dell’impresa pubblica.

SOCIALMENTE: Il governo italiano non è in grado di comprendere le esigenze del proprio popolo, il popolo italiano ODIA LE ELITES EUROPEE.

L’unione europea è incapace di apportare soluzioni economiche e politiche ai popoli che aspirano alla Libertà.

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Quando sarete pronti ad emergere, emergerete,tutto il potere di cui avete bisognoè nelle vostre mani. Adesso guardatevi intorno, il nostro sistema finanziario è

stato derubato da generazioni di ladri, mentre voi lavorate sempre più duramente per avere sempre meno, il gioco viene manovrato contro di voi.

Ci stanno rendendo schiavi, i predatori al cuore del nostro sistema finanziario,che impongono i prezzi delle NOSTRE preziose risorse, cibo, acqua, energia, oro,

la valuta o DENARO; è stato manipolato da criminali di alti livelliin una gigantesca, massiva, truffa.

LORO stanno rapinando miliardi di persone, di trigliardi di milioni di dollariall’anno, non c’è bisogno di austerità, della vergognosa sofferenza finanziaria,

non c’è bisogno della povertà, non v’è nessuna scarsità. NOI siamo le vittime di una rapina di proporzioni inimmaginabili,

ci hanno coperto con un velo di bugie che ha avvolto tutta l’umanità.LORO hanno rinnegato la fede in Dio e la verità. La prosperità dell’uomoviene spazzata via da una CLASSE CRIMINALE E CORROTTA, loro

creano corporazioni gigantesche, aumentando i prezzi e abbassandoi salari, rubando i frutti della nostra produzione.

LORO controllano i media e i social media, creano problemi sociali per dividerci e mettere fratello contro fratello, combattendoci l’un l’altro

per motivi che le LOBBY decidono. - migrante-autoctono, rosso-nero, nord-sud – e cosi via in altri mille distinzioni

che si espandono come rivoli gonfi di odio.Ci terrorizzano con le crisi bancarie e qualunque somma loro perdano

siamo noi a dovergliela procurare dai nostri redditi, questo succede ogni singolo giorno.

Non vendetevi a questi schiavisti che sotto l’egida della democrazia abusanodi noi, rubano e avvelenano la vita di tutta l’umanità.

Perciò abbandonare la lotta orizzontale fratricida delle divisioni ideologiche, rispettando le stesse, in nome di una lotta verticale tra DOMINANTI E DOMINATI.

IL FUTURO E’ NOSTRO!

Se ci uniremo, potremmo creare qualsiasi futuro che noi vorremmo.

MONETA AL POPOLO NOI siamo per la proprietà popolare della moneta, riprendiamoci la proprietà dei NOSTRI SOLDI, oggi la nostra moneta nasce di proprietà della BANCA

CENTRALE (PRIVATA) che la emette PRESTANDOCELA, noi vogliamo che nasca proprietà dei CITTADINI e SGRAVATA DAL DEBITO

-estinzione del signoraggio usurocratico bancario-venga accreditata ad ognuno come “reddito di cittadinanza” e come pagamento

del valore di un lavoro eseguito.

Il vero potere, il potere per il quale lottano notte e giorno, non è il poteresulle cose, ma quello sugli uomini, più questo sistema diventerà potente

minore sarà la sua tolleranza, quanto più debole sarà l’opposizionetanto più duro sarà il suo dispotismo.Perciò è un diritto e un dovere di chi

giace, mordere chi lo schiaccia.

-FRONTE-UNITARIO-NAZIONALE-ZAGAMIANO-

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QUANDO LA DEMOCRAZIA NASCONDE LA DITTATURA

La democrazia si definisce “governo del popolo”, in forma diretta o rappresentativa, ma, come la democrazia può operare nell’interesse

del popolo? Gli elettori, esercitano il diritto di voto, ma non fanno altro che scegliere i legislatori, che li dovranno rappresentare.L’atto del voto è il limite, oltre il quale, il popolo non ha alcuna

competenza, ma l’azione dei rappresentanti eletti è tutt’altra cosa.Siamo stanchi di sentire le promesse non mantenute dei serviliesecutori di dittatori democratici, svolti dai rappresentanti del

popolo appena eletti a membri del parlamento.L’uomo comune della strada è stato tagliato fuori dalle decisioni importanti del nostro paese, e come il popolo

italiano anche tutti i popoli del mondo.E’ questo il mondo che avevate sognato? Che brillava nei vostri occhi dopo il ‘45?

che riscaldava i vostri cuori?Un immenso fetido e putrido mercato dove tutto è in vendita, anche la dignità,

dove regna la laida mano degli speculatori, di chi ha un portafoglio al posto del cuore.Purtroppo al giorno d’oggi , scarseggiano gli uomini dotati di un impersonale

senso di giustizia, bene, bellezza, forza, tali da ergersi come montagne innevate sulle pietre insignificanti e vili del nostro tempo.

Sogno impossibile? In verità vi dico che basta volerlo, la volontàpuò sradicare in noi tutta la gramigna accumulata negli anni e nei secoli,

restituire alla luce del sole interiore il nostro cuore ormai spento.La vera autorità è l’amore. La forza tendente al bene, che si irradia e tocca, accende,

chi non ha ancora la mente cieca. LA VERA AUTORITA’ E’ QUELLA DELLA PERSONA BUONA, GIUSTA E FORTE.E’ bene tutto ciò che è buono, forte, bello, giovane, gioioso, pulito, limpido, coraggioso,

generoso e sincero.Chi trucca le carte e non vede vuol alzar polvere.

Chi disconosce queste qualità e le osteggia, è il male.Esso è debole si, destinato a soccombere come ombra di fronte al sole, ma

pur sempre esistente, va combattuto. Deve indietreggiare, nel nostro cuore prima che da ogni altra parte.

LA VERITA’ E’ BELLEZZA, LA BELLEZZA E’ ARTE.

DIFENDIAMO oggi la nostra terra dai suoi nemici interni, che ignari o consapevolivogliono la sua mortificazione e il suo annullamento.

DIFENDIAMOLA IN NOME DI DIO CHE CE L’HA DONATAIn nome dei nostri compatrioti che l’hanno difesa col sangue in passato,

in nome dei nostri figli che un giorno l’abiteranno migliore e ce ne saranno riconoscenti.

SOLO ILLUMINANDO FACCIAMO ARRETRARE LE TENEBRE.Solo costruendo una forza politica che sia trasposizione delle idee-verità

e cioè suo simbolo potremo avere la vittoria. VIVA L’ITALIA!

-FRONTE-UNITARIO-NAZIONALE-ZAGAMIANO-

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LO ZAGAMISMO:

Lo Zagamismo porta il nome del suo ideologo e fondatore, nonché nostro capo e nostro futuroRe, Leo Lyon Zagami, di cui vi consigliamo la completa Bibliografia “Le confessioni di unilluminato”. Giornalista indipendente ed esule negli Stati Uniti sotto l’ala di protezione diDonald Trump; di sangue nobile, un vero aristocratico con gli attributi contro il Nuovo

Ordine Mondiale da ormai più di 20 anni con tutte le sue pubblicazioni, di cui vi consigliamodi approfondire.

Molti nel nostro ambiente, storcono il naso quando sentono i termini ZAGAMISMO o FASCISMO ZAGAMIANO in quanto concetti opposti

con la nostra concezione della vita. Ma essi sono un modo per reagire alla deriva liberal-democratica e progressista. Come abbiamo visto la falsità del sistema

democratico di cui sopra ne abbiamo rivelato i termini. Lo Zagamismo è il ritorno allo statonazionale tradizionale. Con un monarca che guida il suo popolo unito per diritto divino, ciesprimeremo quasi in termini di un socialismo prussiano dalle parole di Federico II “il Re,

non è altro che il primo servitoredel suo popolo!”. Lo Zagamismo è subordinare il proprio interesse a quello del popolo e dellaPatria, qualunque sia il proprio rango. L’autorità è responsabilità verso i propri subalterni,

l’autoritàimplica, a colui che la esercita, il fine di far crescere e di elevare coloro che comanda.Un’autorità che si sacrifica per il suo popolo, muore per far si che il suo popolo viva

e vinca. Questo è lo ZAGAMISMO ed è sublime! Zagamiano è quindi l’atteggiamentodi chi vede coniugare la giustizia sociale e l’orgoglio nazionale, in quanto non esiste

Patria senza il popolo. Zagamismo è comunità, unità, Zagamismo è unione del Popolo.Zagamismo è sentire un offesa fatta ad uno qualsiasi del proprio popolo, anche al più

misero, come un offesa fatta a noi stessi. Se noi non riusciremo a fare della gioventù qualunquista e superficiale di questa Italia, una gioventù Zagamiana, e

se non riusciremo a tramutare questo agglomerato di italioti, nel POPOLO ZAGAMIANO ITALIANO,

non ci sarà più una patria italiana, ne più avvenire per i nostri posteri.“i poveri non hanno più nulla, la patria è la loro sola ricchezza, essi muoiono

per ricordarti lo spirito di comunità”. Popolo inteso come comunità di destino, non come massa sincronica di atomi individuali.

Perciò è necessario costituire un FRONTE UNITARIO ZAGAMIANO contro il comune nemico mondialista e globalista.

Nello Zagamismo non si tratta di militare, nel senso che si da a questo termine nei vecchipartiti, cioè di diventare un professionista nella verbosità e nella propagandadell’assordimento, del piccolo intrigo e della piccola menzogna quotidiana.

Si tratta di ben altro. Vi dico che si tratta di aiutarsi gli uni con gli altri. Io do a questa parolail suo pieno senso umano. Bisogna che noi ci aiutiamo l’un l’altro per ritornare ad essere degli

Uomini. Uomini decisi, coraggiosi, che conoscono a fondo le difficoltà in contro alle quali sidirigono. La definizione più profonda dello Zagamismo è la seguente: è il movimento politico

che promuove più sinceramente, più radicalmente una grande rivoluzione dei costumi, larestaurazione del corpo -che si riesprime nella salute, nella dignità, nel pieno rifiorire della

propria personalità, nell’eroismo- in difesa dell’uomo contro la metropoli e la macchina,contro il progressismo. Il fascismo Zagamiano, che assimila gli aspetti realistici di un vago

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socialismo senza cadere nell’utopia criminale marxista, supera di gran lunga il socialismo peril senso e il valore dell’uomo.

Perché l’Italia si riprenda e riporti una nuova vittoria su se stessa, come ne ha già riportatealtre, bisogna che ogni italiano riporti una vittoria su se stesso.

Non vi possono essere adesioni di un’ora al giorno, di un giorno al mese, o di un meseall’anno. Occorre un’adesione in ogni istante, bisogna unire le nostre vite l’un l’altra.

Dobbiamo completamente cambiare l’atmosfera del paese, riprendere e raddrizzare ad unaad una tutte le nostre abitudini migliori, tutti i modi di pensare e di parlare, attaccando

frontalmente i problemi che questo sistema ha creato. Noi non vogliamo una vittoria elettorale o un successo accademico, ma una rivoluzione, cioè

un avvenimento enorme che ingloba in uno stesso trionfo l’interesse spirituale, unavvenimento in cui si uniscono il pensiero e l’azione, il programma e la dottrina Zagamiana.

Quando si aspira a rinnovare una società, a trasformare una nazione, il primo tra tutti idoveri consiste nel preparare l’élite che prenderà il posto dell’élite regnante. La prima

caratteristica di questa nuova aristocrazia è lo spirito di sacrificio. I fondatori hanno bisognoper affermarsi, di sacrificare la loro vita, di unire il loro coraggio sotto il vessillo del nostro

capo e di giurare che non torneranno mai più indietro. I primi saranno i nobili, gliaristocratici, quelli che si saranno consacrati, senza risparmiare gli sforzi o addirittura la

propria vita, ad una grande opera nazionale. Gerarchia, si! Gerarchia basata sui servigi residai padri? No! Gerarchia basata sui servigi resi ora e adesso, in questo momento!

L’Italia ora appartiene ai borghesi. Nell’Italia di domani saranno gli Uomini d’azione a comandare, per i ruminanti non ci

saranno posti disponibili. Sarà bello essere giovani, in un paese in cui tutto sarà in movimento,in costruzione, in cui tutto sarà in corsa, dove chiunque potrà salire in cima a condizione di

mostrare il proprio valore di Uomo.

Estremismo e settarismo sono le cause, non uniche, del fallimento dei movimentinazional-rivoluzionari. Urgente è l’organizzazione del fronte. Urgente è affinare

le capacità di adattarsi alle esigenze del popolo, occorre disciplina interna al fronteche non deve temere di applicare epurazioni ed espulsioni, pur di mantenere

unità, fedeltà e compattezza. In un momento politico come l’attuale, è opportuno proporre, alcune linee di comportamento non equivoche, stante all’attuale

mobilità dei punti di riferimento e la confusione oggettiva, quasi scientificamenteverificabile nel mondo contemporaneo. Queste parole servono a depurare da

alcune scorie la piattaforma, lo zoccolo duro d’un intento nazional-rivoluzionario. Delle pagine seguenti, non dubitiamo, che esse verranno accolte come un

tracciato suscettibile di approfondimenti e arricchimenti, e perché no di correzioninon un operazione settaria, ma, al contrario comunitaria per rinvenire le comuni

sensazioni, per favorire le comuni intenzioni, evocare le comuni possibilità di azione e di lotta.

Chi si fermasse alla lettura di queste pagine, farebbe un pessimo servizioa se e al movimento, esse servono per iniziare un cammino, non per concluderlo.

Esse, potranno essere superate in un più alto livello di consapevolezza, un ulteriore slancio di immaginazione, in maggiore sforzo di creazione politica.

Ma saldo rimane il fondo ideale, la necessità di superare la mentalità borghese, l’urgenza di indicare con l’esempio e la milizia, uno stile di vita più

degno. In questo senso noi lottiamo per lo Zagamismo, come concezione cristiana guerriera etradizionale, antimaterialista, anticomunista e antiglobalista.

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Il nostro Zagamismo è NAZIONALE, solo il capitalismo e l’ideologia marxista comunista,antinaturali, possono essere internazionalisti.

Il nostro Zagamismo è POPOLARE in quanto, non è di classe ma di popolo.Il nostro Zagamismo è RIVOLUZIONARIO in quanto supera, la matrice materialista ed

afferma la realtà di un popolo combattente.Nello Zagamismo non è presente la lotta di classe: è lotta di popolo in cui i cittadini

di ogni ceto, combattono fianco a fianco. Il nostro impegno militante è volto all’affermazione della civiltà, dell’indipendenza, della dignità, della tradizione, della vitadel nostro popolo, dei popoli in lotta, e dell’uomo. Il dovere di ognuno di noi è alimentare

questo fuoco, e mettere a frutto tutte le nostre capacità, espresse e potenziali, per la rivoluzione.

Tale fuoco è un fuoco d’azione, per evitare che si trasformi in agitazione improduttivao controproducente, è necessario che tutti spingano nella stessa direzione.

E’ indispensabile che l’azione sia compatta, sia l’azione d’un MOVIMENTO.Il movimento esprime naturali gerarchie, tali gerarchie collaborano e si organizzano

secondo un assetto più qualificato: la ORGANIZZAZIONE, senza essere organizzati nonvi è possibilità di vittoria.

La gerarchia è naturale, essa emerge e si esprime nella lotta e nell’azione, come in ogni momento della vita.

Noi riconosciamo il valore insostituibile della qualità.Noi vogliamo cose, che nessun italiano degno di questo nome, può non volere: fare

grande l’Italia e liberarla dalla schiavitù, per cui il suo popolo deve mendicare i soldia paesi stranieri e viene sfruttato per l’altrui ricchezza.

C’è una questione sola ed unica per tutti gli italiani: salvare l’Italia!

La fazione non deve prelevare sul dovere naturale. Non è possibile rifare l’Italia secondo gli ordini del nemico. Realizziamo il sogno dei rivoluzionari del risorgimento!

Di Mazzini e Garibaldi, questa realtà è nostra, creata da noi italiani, per l’Italia.

Noi dunque siamo liberi di scegliere e di difendere il nostro destino, noi siamo i veri ribelli, nostra è la vera ribellione contro la tecnocrazia dell’Unione Europea

contro i traditori e l’onta stessa del tradimento che ha abbandonato granparte dell’Italia e del suo popolo, alla conquista e alla rapina, all’arbitrio

dell’invasore e dei suoi mercenari.Liberarci è quello che dovremmo fare noi stessi, ma purtroppo non siamo ancora un popolo, siamo degli individui. Stiamo attraversando il calvario

e siamo alla fine che sarà di resurrezione per noi, se sapremo prendere la nostra parte di sacrificio.

Necessità di non essere assenti dalla Vittoria, che sarà di chi l’avrà conquistata con le armi a disposizione. Smascherata la Tecnocrazia, sta a

voi lavoratori prendere il posto, sta a voi dirigere la vita economica della Nazione; Il Regno d’Italia sarà vostro!

C’è bisogno di gridare “bella ciao” e aspettare la parola di Pechino per questo?

Noi non creiamo, non accettiamo il potere per noi stessi, per i nostri interessi, gli interessi di un partito o di un chicchesia. La nostra nobile

ambizione è: di fare grandi e felici nel orgoglio di se e della loro Patria, potentee padrona deipropri destini, tutti gli Italiani, tutti i lavoratori!

-FRONTE-UNITARIO-NAZIONALE-ZAGAMIANO-

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IL LEGIONARIO E LA LEGIONE

Esempio di spirito di vita Legionaria e Rivoluzionaria contro gli ideali antitradizionali, individualistici, laici, antiumani e reazionari della società moderna.

Ci opponiamo alla realtà materialista, il materialismo è difeso da spiriti bassi, è la negazione ideologica dell’anima e dello spirito.

Le ideologie “democratiche” sono tutte materialiste. Noi ci opponiamo a questo nella certezza che l’uomo esprime l’organicità su

3 piani: quello fisico, quello psichico e quello spirituale. (corpo, anima e spirito):. Il Legionario proviene da tutto il paese e da tutti gli strati sociali: contadini, lavoratori,

operai, studenti e intellettuali.Come ho sempre ribadito, la Legione è l’unica soluzione alla deriva liberal-democratica

e mondialista.La Legione è un gruppo di uomini posto sotto il comando di uno. Vi è un capo che imposta le

direttive, un corrispondente che tiene i contatti vari, un cassiere che raccoglie i contributie un corriere che tiene i rapporti con gli altri camerati. Tutti costoro, come veri fratelli,

obbediscono al loro camerata che ha la funzione di capo. Lo spirito di vita del Legionario, si basa su 7 regole imprescindibili:

*LA LEGGE DELLA DISCIPLINA CHE E’ AUTODISCIPLINA: Sii Legionariodisciplinato, perché solo in questo modo sarai vittorioso, consapevole che

solo la monoliticità e l’esecuzione dei propri compiti porta alla vittoria.

*LA LEGGE DEL LAVORO: Lavora, lavora ogni giorno. Lavora con amore. Ricompensa del lavoro ti sia non il guadagno, ma la soddisfazione di aver

posto un mattone, per la gloria della Legione e per il fiorire dell’Italia.

*LA LEGGE DEL SILENZIO: Parla poco, parla quanto occorre, di’ quantooccorre. La tua oratoria è l’oratoria dell’azione, tu opera, che siano

gli altri a parlare.

*LA LEGGE DELL’EDUCAZIONE: Devi diventare migliore, un Eroe!La tua scuola è la Legione, impara a conoscere bene la legione.

*LA LEGGE DELL’AIUTO RECIPROCO: aiuta il tuo fratello a cui è successa una disgrazia, non abbandonarlo.

*LA LEGGE DELL’ONORE: percorri soltanto le vie indicate dall’onore.Lotta, e non essere mai vile, lascia agli altri le vie dell’infamia, piuttosto

che vincere con un infamia, meglio cadere lottando sulla strada dell’onore.

*LA LEGGE DELLA PUREZZA: un altro punto essenziale sta nel cuorepuro. Un Legionario quando si reca al Legio deve avere il cuore puro.

Non vi si rechi animato con propositi di lite, di risentimento, poiché nel Legio a nessuno è permesso di litigare. Quando un Legionario avrà

voglia di battersi, che vada tra i nemici.Le cose grandi e buone si operano con cuore puro, perché dove esiste

un cuore puro, là è presente Dio, mentre dove esiste un cuore malvagiolà vi si è insinuato il diavolo.

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I legionari devono avere lo spirito combattente, ma, devono anche essereintellettuali (FRATELLI DI CROCE) ed adoperare la ragion critica, per

poter vedere realmente e valutare i problemi che affliggono la nostra terra per poterli rimuovere e uscirne vittoriosi.

Il ruolo di questi legionari è quello di promuovere l’educazione della gioventù italiana, ossia:

*L’EDUCAZIONE CRISTIANA: la gioventù italiana deve riconoscere, amare Dioe comportarsi secondo gli insegnamenti cristiani. Numerosi sono gli scritti

immorali che uccidono lo spirito del giovane, egli deve essere protettoda questo veleno.

*L’EDUCAZIONE NAZIONALE: il giovane italiano deve amare la sua Patria, la sua terra. Senza Patria egli è come un uccello senza nido. Egli deve essere

protetto dalla letteratura comunista, che insorge contro Dio, contro la famiglia e contro la proprietà.

*L’EDUCAZIONE SOCIALE: nello spirito della nostra gioventù devono essere coltivati e custoditi i sentimenti cristiani di giustizia e equità sociale, e

l’esigenza di lavoro creativo.*L’EDUCAZIONE FISICA: il giovane deve essere vigoroso e sano nel corpo, perché

egli domani, difenderà questa terra.*L’EDUCAZIONE SANITARIA: egli deve essere protetto dalle innumerevoli malattie

che esauriscono il vigore della gioventù. In una parola dobbiamo preoccuparci dell’italiano di domani, il quale porterà sulle proprie spalle la grande

responsabilità dell’esistenza della Patria.*L’EDUCAZIONE DEL FATTO CREATIVO: Legionario sarà chi costruirà con il

proprio lavoro la nuova Italia: non per trarne qualche guadagno, ma per l’unicodesiderio di vederla diventare una terra potente e giusta.

*Egli deve essere EDUCATO AL SACRIFICIO, non al guadagno, perché soltanto sacrificandosi tutti potremo avere una terra bella e ricca. Egli deve essere educato alla DISCIPLINA SEVERA, perché soltanto gli sforzi congiunti e

disciplinati di tutti riusciranno ad ottenere gli effetti desiderati.

Il Legionario deve sapere che la legione vincerà su tutti i partiti, tutti gli ostacoli che incontrerà sul proprio cammino.

Che tutti i Legionari sono pronti a compiere con gioia qualsiasi sacrificio.Che la Legione ha un programma ben preciso che verrà reso noto al momento

opportuno. Che con la realizzazione di questo programma il paese verrà rigenerato.Che i Legionari trasformeranno l’Italia in una terra bella e ricca.

Che i Legionari sono chiamati da Dio dopo secoli di oscurità e di soprusi a suonare la tromba della resurrezione della stirpe italiana.

Il capo del Legio cercherà di radicare profondamente nello spirito di tutti i militanti la fede in Dio, nella Patria e nella missione della nostra stirpe.

La Legione è un organizzazione fondata sull’ordine e la disciplina.La Legione è animata da un nazionalismo puro, scaturito dall’amore senza

limiti per la Stirpe e per il Paese.La Legione vuole ridestare alla lotta tutte le energie creative della Stirpe.

La Legione difende gli altari della Chiesa di Cristo, che i nemici vogliono demolire.La Legione si inginocchia davanti alle croci dei prodi e dei martiri della Stirpe.

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La Legione sta come scudo incrollabile intorno al suo Popolo e a difesa della Patria.La Legione vuole edificare con spiriti forti e braccia robuste un paese potente,

la nuova Italia.

FUNZIONI E GRADI

Capo di Legio. Capo distaccamento. Capo di settore.Capo di squadra, di campo, di cantiere.Capo di corpo legionario.Capo di quartiere.Capo di regione.

STUDENTI LEGIONARI

Gli studenti legionari di un’università, di una scuola si organizzano nella maniera seguente: tutte le legioni studentesche di quartiere formano il gruppo

legionario studentesco di quartiere, che porta il nome del quartiere corrispondentee viene guidato dal legionario più degno.

IL CORPO DEI LEGIONARI

Dai 21 ai 28 anni. Tutte le legioni con militanti di questa età formano il corpo dei Legionari. Al di sotto di questa età vengono eccezionalmente ammessi i militantidelle Legioni ove non esistono i “fratelli di croce” essi sono i militanti più attivi

nella regione. Essi diffondono la dottrina: ne diffondono lo spirito, giacché hannoqualificazione per farlo. Essi fanno politica, e la politica è una lotta dalla quale

esce vittorioso chi ha lo spirito più temprato, più deciso, più tenace, piùdisciplinato, più attivo.

L’ORGANIZZAZIONE POLITICA

L’organizzazione politica propriamente detta è costituita dalle legioni di uomini adulti, i quali orienteranno anch’essi la loro educazione in senso

Legionario, svolgeranno compiti politici, proteggeranno e indirizzeranno i più giovani.

La direzione spetta al CAPO POLITICO di quartiere, il quale sorveglia e dirige contemporaneamente anche l’attività delle altre unità Legionarie

di quartiere.

I CAPI LEGIONARI

Tutti questi capi si alternano ogni anno. I capi politici, se ottengono l’approvazione del capo della Legione possono restare in carica anche due anni. Ogni capo si preoccuperàper tempo chi lo sostituirà. I capi sostituiti passano ad un rango superiore, continuando

ad indirizzare e consigliare i capi attuali e a vegliare al buon funzionamentodell’organizzazione. Essi assistono ad ogni riunione e si comunicano sempre le

loro opinioni. In particolare adempiono al ruolo di giudici nei casi di incomprensioni

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o dispute tra i legionari, cercando con la propria saggezza ed esperienza di aggiustare le cose e di preservare l’organizzazione dal pericolo più grave: l’incomprensione, la discordia.

COME DEVE ESSERE E COME DEVE COMPORTARSI UN CAPO

-Un capo deve essere SAGGIO: deve meditare attentamente prima di prendere una decisione,affinchè questa si riveli efficace. La decisione va presa rapidamente e realizzata

compiutamente.

-Deve essere BENEVOLO e amare gli uomini al suo comando.

-Deve essere SERENO: tale deve apparire a coloro che egli comanda-non triste, cupo,nervoso.

-Deve essere GIUSTO: con i legionari e con tutti. Non commetterà ingiustizia neppure neiconfronti dell’avversario. Lotterà contro di lui, lo sconfiggerà: ma sempre con mezzi

consentiti dalla giustizia e dalla morale-non con viltà o con la menzogna.

-Deve essere CORAGGIOSO E DECISO nelle ore del pericolo. Il dovere d’onore di unlegionario, è affrontare il pericolo.

-Deve DIVIDERE LE GIOIE E I DOLORI con tutti i suoi camerati. Deve scegliere per sé ilposto più difficile, non ambisce a raggiungere il primo posto a tavola o il letto migliore.

-Deve essere LUCIDO, cioè condurre a buon esito ogni iniziativa, impegnando i mezzi piùintelligenti.

-Deve IMPARTIRE ORDINI CHIARI e guidare i suoi uomini alla vittoria.

-NON PARLI MALE DEI SUOI CAMERATI. Non permetta che gli si parli male di altri.

-Sappia CONSERVARE L’ARMONIA nell’unità che egli dirige. Questa è cosa di importanzacapitale. Anche un legionario con notevoli qualità, qualora intervenisse contesa, discordia o

incomprensione nell’unità da lui comandata, deve essere immediatamente sostituito. Quandoin un unità ci sono due persone che comandano, l’unità comincia a disgregarsi.

-Sia CORTESE con tutti, non sia sgarbato con le persone per allontanarle invece di attrarle.

-Sia UOMO DI PAROLA: dimostri un onore tale da suscitargli la considerazione di tutticoloro che lo circondano. Di lui possano dire “di un Legionario puoi aver fiducia, perché,

quando si prende a cuore una cosa, egli la conduce felicemente a termine”.

-Il capo dei legionari è un UOMO STRAORDINARIO, il quale riesce vincitore in ognisituazione, per quanto difficile sia. Egli deve essere vincitore, se cadrà, si rialzerà e vincerà.

Soltanto se dotato di queste qualità un capo legionario, riuscirà – col la scuola legionaria e colpotere dell’esempio- a trasformare ogni italiano, creando uno spirito nuovo, un carattere

autentico che saprà vincere in tutte le occasioni e da cui il paese trarrà motivo di orgoglio.

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PERCHE’ UN CAPO LEGIONARIO DEVE VEGLIARE SU SE STESSO?

A- Per non lasciarsi adescare. Gli avversari posseggono due metodi di lotta. Il primo èl’attacco frontale per distruggerci. Se vedono che resistiamo e non veniamo distrutti, allora

proveranno il secondo metodo: l’adescamento di alcuni uomini per seminare la discordia tradi noi. Ma noi saremo preparati e vinceremo.

-cosa deve fare il legionario quando avverte l’insidia e l’adescamento?Fare immediatamente rapporto al suo dirigente e al capo della legione. Deve dirloapertamente al Legio a cui appartiene. Deve cioè svelare le trame dell’avversario.

B- Nella legione non è ammesso “ mi sono irritato e me ne vado” Se litiga con qualcuno, conun camerata, il legionario deve riconciliarsi con lui. Non può andarsene per questo motivo,

perché non gli è consentito adirarsi con la legione -ovvero con la lotta per il riscatto della suaterra e del suo popolo- qualora se ne andasse risulterebbe gravissimo di fronte a tutti i

legionari, di fronte alla bandiera della legione e della stirpe italiana. Uno può uscire quandonon crede più, non quando si adira.

C- L’antagonismo con gli altri legionari. E’ grave errore che un capo legionario, per invidia,comincia a sparlare di un suo camerata di fronte agli uomini del Legio o del quartiere. Questo

conduce alla divisione dei legionari, alla lotta intestina, alla vittoria del nemico. Tale fatto ècosì grave che la legione lo considera un tradimento. Come? Distruggere la legione per le tue

ambizioni? Anche se si è avversari personali dopo essere divenuti legionari non si parla male enon ci si combatte più l’un l’altro, ma ciascuno lotta secondo l’incarico che ricopre e serve con

fede la causa legionaria e la vittoria di domani.

D- la critica corrosiva: un’altra malattia da cui devono proteggersi un capo legionario e tuttigli uomini dell’organizzazione - perchè suscita attriti e soprattutto tarpa le ali ai grandi

impulsi- è la critica corrosiva che esprime eterna insoddisfazione. La nostra organizzazione sibasa sullo spirito di affermazione, di combattività, di offensiva.

E- Tutti i legionari di un comune, di una fabbrica ecc. devono essere d’accordo su tutte lequestioni che interessano l’organizzazione. Esempio: Il legionario X con i suoi cameratilegionari si è presentato candidato per una lista, mentre un altro legionario con un altro

gruppo per un altra. I legionari si sono spaccati in due e hanno perso le elezioni. I legionarinon commetteranno più errori tanto gravi. Essi marceranno uniti anche su una strada cattiva,

perchè la strada peggiore è quella della disunione. Invece le truppe legionarie, anche seandranno all’inferno, vinceranno -se unite- tutto l’inferno e torneranno indietro vittoriose. Egli avversari diranno “dobbiamo ottenere la benevolenza dei legionari, perché uomini tutto

d’un pezzo, decisi e uniti. Colui per cui votano diventerà sindaco, giacché marciano tutti nellostesso senso.

Invece di chiacchere e di lunghi discorsi, la gente vuole la frase concisa, chiara e precisa comequella del soldato. Invece dell’indecisione e della mancanza di coraggio di oggi, la gente vuolela decisione rapida. Invece di comitati democratici che discutono, litigano e non prendono mai

decisioni, la gente esige un capo e la disciplina generale (soprattutto dei comitati istituiti).Invece dello scoramento, la gente vuole fede, tenacia e orgoglio da soldato.

Invece di brama di guadagno, del desiderio di trarre vantaggio dalla politica, la gente esige ilsacrificio per il paese, per il popolo, come il sacrificio del soldato sui campi di battaglia.

Questi non cerca di guadagnare niente e invece dà tutto: lavoro, anima, vita per la loro terra,che bella cosa sarebbe per la terra Italica!

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Ecco l’obbiettivo della scuola legionaria. Invece di discordia e dei litigi noi poniamo il buoncameratismo del soldato e dell’unità perfetta dell’intera nazione.

La Patria, una sola bandiera, un solo Dio, un solo popolo, una sola volontà: quella di servirlicon fede fino alla morte!

Il legionario si è dato un uniforme che indosserà alle riunioni: la camicia nera.

RECLUTAMENTO DEI MILITANTI

Un capo deve stare attento a scegliere gli elementi più qualificati e dotati di alto senso delladignità. I disonesti, i litigiosi, quanti danno scandalo, i boriosi, i vantoni, gli arroganti, i

paurosi, i vili devono essere lasciati fuori dall’organizzazione. L’organizzazione deve esserepreservata da coloro che non riescono a vivere senza litigare. Non appena si noterà che un

militante non riesce ad andar d’accordo con gli altri militanti, egli dovrà lasciarel’organizzazione presentando le proprie dimissioni. Meglio pochi e vivere in fratellanza

completa, in unità perfetta, piuttosto che essere molti e combatterci tra di noi. Il capo legionario cercherà di salvaguardare l’organizzazione dagli agenti provocatori e dalle

spie mandate dai politicanti democratici e dagli imbroglioni di mestiere.

CAMERATISMO E DISCIPLINA

Un’organizzazione non può mai ottenere la vittoria senza l’unità. Le organizzazioni cherivelano una debole unità il più delle volte si spaccano in due (o meglio, è il nemico che lespacca coi suoi intrighi). A quel punto tutto è perduto. Resta un’unica realtà: la vittoria

dell’avversario. Ogni organizzazione deve assicurare la propria unità.

Questa di assicura con due strumenti:

1- con il cameratismo, forza interiore che unisce tutti i combattenti in una santa fratellanza.

2- con la disciplina, forza esteriore che vincola armonicamente tuttele volontà per la realizzazione del medesimo scopo.

Un capo legionario deve quindi essere disciplinato, deve avere fede nei suoi capi. L’educazionealla disciplina rimane dunque una potente valvola di sicurezza per garantire l’unità e, quindi,

la vittoria.Il capo dovrà sviluppare in ogni legionario il senso della disciplina -ed egli otterrà questo

specialmente con l’esempio che darà-.

CAMPAGNA ELETTORALE

L’obbiettivo del legionario non consiste nella campagna elettorale, ma essa assumeun’importanza grandissima, perchè è la sola via offertaci dalla legge per provocare qualsiasi

mutamento noi desideriamo per il paese. La sorte del paese viene segnata il giorno delleelezioni. In quel momento l’elettore è arbitro del paese: si verificherà quanto egli avrà deciso

col suo voto. E proprio per questo il giorno delle elezioni i compratori di anime dei partitipolitici vanno in giro con denaro, beneficenze varie per acquistare voti.

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Contro il malcostume dei politicanti noi dobbiamo opporre la fede nei giorni miglioriper la stirpe italiana e allora vinceremo.

PROMESSE ELETTORALI IL LEGIONARIO NON NE FA

Alla vigilia della campagna elettorale tutti gli uomini politici cominciano a fare promesse.Un legionario prometterà solo quanto noi possiamo fare. Noi non promettiamo denaro, nonpromettiamo acquavite, non promettiamo cariche. Noi non acquistiamo con denaro le animedegli uomini. Coloro che vengono in nome di Dio non fanno ciò. Soltanto chi viene in nome diSatana acquista le anime con denaro. Un capo legionario dirà “noi non promettiamo denaro

ma promettiamo giustizia. Non promettiamo di fare qualcosa per te, ma promettiamo di agire,di lottare per la nostra terra. Chi vuole lottare per la giustizia e l’onore del paese, chi vuole

operare per la sua terra, chi vuole sacrificarsi accanto a noi, venga con noi”. La legionecambierà i governi dei partiti e costituirà un governo legionario, questa è l’unica promessa

che un legionario fa alla vigilia delle elezioni.

QUAL’E’ IL NOSTRO SCOPO? DOVE DOBBIAMO ARRIVARE?

Il capo del Legio deve tener scuola a tutti i legionari e dir loro che il nostro scopo non è quellodi eleggere cinque, dieci, venti deputati. Esso risulta molto più elevato, molto più santo e molto

più arduo. Noi dobbiamo fare in modo che l’intera Italia divenga legionaria e Zagamiana. Acomandare dev’essere il nuovo spirito legionario. Aspettate che i legionari vincano nel paese e

che si espandano da un capo all’altro dell’Italia, allora vedrete le grandi riforme cherealizzeranno. Le leggi che i legionari hanno preparato sono leggi di grande giustizia, leggi che

il popolo aspetta da molto tempo. Chi crede nella vittoria finale, chi sa lottare sino alla fine,solo quegli è legionario. Solo chi in cuor suo non ha dubitato si rallegrerà nell’ora della

vittoria allorchè il popolo italiano traccerà, secondo la propria volontà, un nuovo grandecammino, un cammino di vittoria.

RICHIESTE

Un legionario non chiede. Egli dice “non abbiamo bisogno di denaro o impieghi. Dateci leggigiuste nel paese, perché con leggi giuste, grazie al nostro lavoro, avremo denaro ed esistenzadignitosa. I deputati legionari non possono correre per i ministeri con duemila richieste per

duemila persone mentre cinquanta milioni di contadini, lavoratori, operai e impiegati devonoaspettare e ancora aspettare il giorno della loro giustizia”. I deputati legionari non

procureranno una sistemazione a cinque o sei dei loro compagni -come fanno i partiti politici-lasciando l’infelice moltitudine dei poveri a lavorare come bestie da soma per tutta la vita.

Se siamo entrati nella legione non chiediamo nulla per noi, ma diamo anima, lavoro,sofferenza: diamo tutto quanto abbiamo, per il santo giorno della vittoria della stirpe italiana.

COME SI PRESENTA UN LEGIONARIO

Il legionario tiene un atteggiamento fiero e marziale. Parla brevemente, guarda dritto negliocchi. Gli occhi non mentono. Il suo volto è pieno di speranza e risplende come un sole. Lieto e

pieno di fede: così si presenta un legionario.

-FRONTE-UNITARIO-NAZIONALE-ZAGAMIANO-

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COME DEVE ESSERE UN LEGIONARIO NEL PARLARE E NELLO SCRIVERE

Nel parlare e nello scrivere il legionario deve essere conciso, chiaro e preciso. Le chiacchierelunghe e contorte sono le chiacchiere della democrazia.

IL VESTITO DEL LEGIONARIO

Il legionario andrà vestito con semplicità. Egli non apprezzerà gli abiti lussuosi e fastosi dialcuno. Disprezzerà il lusso che giudicherà espressione di una tendenza dell’anima alla

frivolezza, alla disonestà. L’uomo amante del lusso, se non è un ladro, appartiene oggi a unadelle varie categorie del brigantaggio. In ogni caso è un uomo privo di sentimenti che offendel’infinita miseria del paese. Il legionario non farà mai differenza tra un uomo povero con abitimodesti e un uomo con buoni abiti. Il legionario valuterà le persone secondo quel che hanno

sotto l’abito, cioè secondo la loro anima.

IL LEGIONARIO E L’AMMINISTRAZIONE DEL DENARO DELLA COMUNITA’

Il legionario che si approprierà di denaro che non gli appartiene, che amministrerà in mododisonesto il denaro della legione e di qualsiasi persona, che non potrà rendere conto in modo

conforme all’impegno del denaro ricevuto dalla vendita di opuscoli, giornali ecc. verràeliminato per sempre dalla legione, senza riguardo della posizione occupata nella legione.

Nella nostra organizzazione devono crescere soltanto uomini d’onore. Un piccolo furto nonpuò lasciarci indifferente, poiché -in definitiva- esso è solo semenza dei grandi furti, semenzache, sviluppandosi in seguito alla nostra tolleranza, potrebbe di nuovo crocifiggere attraverso

le ruberie il popolo italiano e questa terra.

IL SENTIMENTO DELLA DIGNITA’

Siamo stanchi della mancanza della dignità umana. Se non dai una mancia, non puoiesercitare il tuo diritto. La mancia, la bustarella e la frode hanno distrutto la sanità morale delpopolo italiano. Il legionario cercherà di eliminare queste abitudini e di far rinascere il senso

della dignità umana. Egli non darà niente a nessuno, non prometterà niente a nessuno e,quando renderà un servizio a qualcuno, non si umilierà ad accettare mance o bustarelle, ma

prenderà per il collo il subornatore.

LA SCUOLA DEL FATTO CREATIVO

Il legionario dev’essere uomo d’azione. Con la sua azione, con la sua opera, egli costruirà dallefondamenta la nuova Italia.

LA PREGHIERA COME ELEMENTO DECISIVO PER LA VITTORIA

Il legionario crede in Dio e prega per la vittoria della Legione Zagamiana. Non dimentichiamoche noi, popolo italiano, stiamo qui su questa terra per volontà di Dio. Intorno agli altari dellechiese si è stretta in tempo di dolore, l’intera gente italiana di questa terra -donne, bambini,vecchi- con la profonda consapevolezza che era quello l’ultimo rifugio possibile. E oggi noi,

popolo italiano siamo pronti a stringerci intorno agli altari come in tempo di grande pericolo,

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per ricevere in ginocchio la benedizione di Dio. In ultima analisi, le vittorie non dipendonosolo dalla preparazione materiale dei combattenti, ma dalla capacità di assicurarsi il concorso

delle forze spirituali. In questi termini si spiegano le vittorie miracolose di alcune potenzeinferiori dal punto di vista materiale.

COME POSSIAMO ASSICURARCI IL CONCORSO DI QUESTE FORZE?

1- con la giustizia e la moralità delle tue azioni.

2- con l’appello fervente, tenace a loro. Invocale, attraile con la potenza del tuo spirito ed esse verranno.

Il nostro patrono è il Santo Arcangelo Michele. Dobbiamo tenere la sua icona nelle nostre casee nei tempi difficili chiedere aiuto a lui: egli non ci abbandonerà mai.

LA SCUOLA DELLA SOFFERENZA

Chi entra nella nostra lotta deve sapere fin dall’inizio che dovrà soffrire. Dopo la sofferenzaviene sempre la vittoria, vincerà chi avrà imparato a soffrire.

Noi legionari accetteremo dunque le sofferenze con amore. Ogni sofferenza è un passo verso ilriscatto, verso la vittoria. Una sofferenza non scoraggerà il legionario, ma lo renderà

d’acciaio, temprerà il suo spirito. Coloro che hanno sofferto e ancora soffriranno sarannodavvero eroi della lotta legionaria. Su di essi e su le loro famiglie si estenderà la benedizione

della Patria.

LA STRADA CHE PERCORRE UN LEGIONARIO NELLA SUA VITA LEGIONARIA

La vita legionaria è bella. Ma non bella per ricchezze, divertimenti e lusso. E’ bella invece peril gran numero di pericoli che essa offre al legionario; per il nobile cameratismo che lega tutti i

legionari in una santa fratellanza di lotta; bella per l’inflessibile, virile comportamento difronte alla sofferenza. Quando entra nell’organizzazione legionaria, uno deve conoscere fin

dall’inizio la vita che lo attende, la strada che dovrà percorrere. Questa strada passerà per ilmonte della sofferenza, attraverso la selva delle fiere selvagge, e infine attraverso la palude

dello scoramento.

IL MONTE DELLA SOFFERENZA: dopo che uno s’è arruolato legionario con l’amore per lapropria terra nel cuore, non lo attende una tavola imbandita. Deve accettare invece sulle sue spalle il gioco del nostro Redentore Gesù Cristo: “prendete la mia croce sopra di voi”. E il sentiero legionario comincia a inespicarsi per un monte, il monte della sofferenza. “All’inizio sembra facile scalarlo. Poco dopo la scalata diventa più ripida, la sofferenza più acuta, le prime gocce di sudore cominciano a cadere dalla fronte dei legionari. Allora uno spirito impuro, infiltratosi tra i legionari, insinua la domanda “non sarebbe meglio tornare indietro? La strada è ardua e il monte è tanto lungo e alto che non vediamo la cima”. Ma il legionario non porge ascolto, va avanti e s’arrampica con difficoltà continuando a scalare il monte senza fine, egli comincia a stancarsi e le forze sembrano abbandonarlo. Fortuna per lui che s’imbatte in una fonte, limpida come il cuore di un amico. Si rinfresca, si lava gli occhi, respira un poco e riprende a scalare il monte della sofferenza. Superata la metà, da lì ha iniziola parte priva di acqua, di erba, di ombra -solo pietre e sassi-. Il legionario vedendo questo dice “fin qui ho sofferto molto, Signore aiutami a raggiungere la vetta”. Ma lo spirito maligno

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gli insinua la domanda “non sarebbe meglio tornare indietro? Lascia stare l’amore per la tua terra. Non vedi che devi patire se ami la Patria, la Stirpe e la Terra? Che cosa guadagni qui? Non è meglio che te ne stia tranquillo a casa tua?”. Con fede infinita continua ad arrampicarsisulla nuda pietra. E’ stanco e cade, si sbuccia le mani e le ginocchia, si leva come un prode e parte di nuovo, il sangue gli sgorga dal petto e gocciola sulla pietra inclemente. “Non è meglio tornare indietro?” si ode di nuovo lo spirito maligno. Ma all’improvviso sente una voce che grida dal profondo “Avanti, ragazzi! Non abbattetevi!” un ultimo sforzo e la sua fronte da prode giunge trionfante alla vetta, sulla cima del monte della sofferenza, con lo spirito cristiano e italiano colmo di felicità e di gioia. “Sarete felici quando vi perseguiteranno e diranno solo parole cattive contro di voi...ed essi partivano rallegrandosi di essere stati percossi per il nome di Gesù”. Molte pene soffrono i legionari scalando il monte, a descrivere la loro sofferenza occorrerebbe un libro intero.

LA SELVA DELLE FIERE SELVAGGE: Chi desidera diventare legionario non si immagini però che i tentativi siano terminati qui, sulla vetta del monte della sofferenza. Ciascuno è benesappia dall’inizio quanto l’aspetta. Seconda prova: non trascorre molto tempo e la strada legionaria entra in una selva a cui il mondo ha posto il nome di “selva delle fiere selvagge”. Dal margine della selva si odono le urla di queste fiere selvagge, le quali attendono solo che uno vi entra per sbranarlo. Dopo il monte della sofferenza, questa è la seconda prova che i legionari devono superare. Chi è codardo rimane al margine della selva. Chi ha cuore di prode, vi penetra, lotta con valore e affronta migliaia di pericoli intorno ai quali si potrebbe scrivere un libro intero. Durante questa lotta illegionario non fugge il pericolo, non si nasconde dietro gli alberi. Al contrario, si mostra la dove il pericolo risulta forte. Dopo aver attraversato la selva ed esserne uscito con successo, una nuova prova lo attende.

LA PALUDE DELLO SCORAMENTO: La strada di perde ed essi devono attraversare una palude, “La palude dello scoramento”, perché chi vi entra viene preso dallo scoramento prima di giungere all’altra sponda. Alcuni non hanno il coraggio di entrarvi -cominciano a dubitare del buon esito della lotta, perché esso è troppo lontano- e non giungeranno alla vittoria. Molti di coloro che hanno attraversato la selva delle fiere selvagge e hanno scalato il monte della sofferenza, annegano così in questa palude dello scoramento. Altri entrano e poi tornano indietro; altri vi affogano. Ma i veri legionari non si perdono d’animo e superano anche quest’ultima prova e giungono a riva, coperti di gloria.

Là al termine dell’arduo cammino delle tre prove, ha inizio l’opera bella, l’opera benedettaper costruire dalle fondamenta la nuova Italia. Soltanto chi ha superato i tre esami, ovvero chi

è passato per il monte della sofferenza, per la selva delle fiere selvagge e per la palude delloscoramento -ed è riuscito nelle prove- soltanto questi è legionario vero. Chi non è passato

attraverso queste prove non può chiamarsi legionario, benchè sia iscritto all’organizzazione,porti il distintivo della legione o paghi i contributi. Chi, in anni di vita legionaria è stato tantoabile da evitarle sempre, senza quindi aver conosciuto e dato nè l’esame del dolore, né l’esame

della virilità e neppure l’esame della fede,può essere uomo “abile”, ma non un legionario. Ilcapo della legione quando valuta la personalità di un legionario, si basa su questi tre esami.

La legione è contro coloro che si agitano e si danno da fare per ottenere vittorie senza rischi esenza sacrificio, poiché costoro sono uomini meschini, le loro vittorie si rivelano passeggere

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come la spuma del mare. Dove non c’è rischio non c’è gloria. La legione è contro coloro chedopo le vittorie mirano ad innalzarsi sopra i rischi e sacrifici altrui. La legione è pure controcoloro che lottano si, ma spinti da un movente inferiore: desiderio di guadagno, godimento di

benefici, creazione di una posizione. Costoro quando raggiungono la vittoria cominciano adivorarla. L’anima superiore trova le sue grandi soddisfazioni nel piacere della lotta e del

sacrificio.

IL LEGIONARIO E GLI “ALTRI”

-Il legionario e il politicante:

Il legionario e il politicante -l’uomo dei partiti- stanno su due posizioni opposte tra loro. L’uomo dei partiti rovina l’Italia, a lui oppone il proprio petto il legionario. Quando il politicante è entrato in un partito, la prima domanda che si è posto è stata: “che cosa guadagnerò qui? Che beneficio ne trarrò?” perciò i politicanti guadagnano mentre il paese va a pezzi. Quando il legionario è entrato nella legione ha detto: “per me non voglio niente” e si è chiesto “che cosa posso dare, che sacrificio posso fare io per la mia terra?” il legionario dice: “gli antenati hanno sofferto un migliaio d’anni e sono morti col pensiero rivolto a questa terra, oggi che Dio ce l’ha donata per intera, invece di cadere in ginocchio, invece di inchinarcidi fronte a lei come ad un’icona sacra, noi la deprediamo e la spogliamo?” di fronte a lei il legionario si presenta con sacri doveri. L’obbiettivo del politicante è accumulare ricchezze, il nostro ricostruire la Patria rigogliosa e potente. Per lei lavoreremo e costruiremo, per lei faremo di ogni italiano un eroe, pronto alla lotta e al sacrificio, pronto alla morte.

“Contro i cuori impuri che vengono nella purissima casa di Dio senza misericordia io stendola mia spada”

Santo Arcangelo Michele-

-Il legionario e il comunista:

Il legionario è contro il comunista e lotterà con tutte le proprie forze affinché il comunista ovunque sia annidato, venga smascherato e sconfitto. In Italia il trionfo del comunismo significherebbe l’abbattimento dell’insegnamento religioso, l’abbattimento della famiglia, l’abolizione della proprietà individuale e l’abolizione delle libertà. Significherebbe la privazione di quanto forma il patrimonio morale dell’umanità e contemporaneamente l’espropriazione di tutti i beni materiali in favore dei profittatori che stanno all’ombra del comunismo, i sionisti sabbatiani-franchisti e la finanza internazionale. Nel movimento comunista si trovano riuniti tutti i nostri avversari, i quali non vedono di buon occhio la grande Italia.

CONTRO L’USURA POESIA DI EZRA POUND

“Con l’usura nessuno ha una solida casa di pietra squadrata e liscia per istoriarne la facciata,

con usura non vi è chiesa con affreschi di Paradiso Harpes et luz e l’annunciazione dell’angelo con le aureole sbalzate,

con usuranessuno vede dei Gonzaga eredi e concubine

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non si dipinge per tenersi arte in casa,ma per vendere e vendere presto e con profitto,

peccato contro natura.Il tuo pane sarà staccio vieto arido come carta.

Senza segale ne farina di grano duro, usura appesantisce il tratto, falsa i confini, con usura nessuno trova residenza amena.

Si priva lo scalpellino della pietra, il tessitore del telaio.Con usura

la lana non giunge al mercato e le pecore non rendono peggio della peste e l’usura spunta l’ago in mano alle fanciulle e confonde chi fila.

Pietro Lombardo non si fè con l’usura ne Piero della Francesca o Zuan Bellini ne fu “la calunnia” dipinta con usura.

L’angelico non si fè con l’usura, ne Ambrogio de Praedis.Nessuna chiesa di pietra viva firmato Adamo me fecit.

Con usura non sorsero Saint Trophine e Saint Hilaire, usura arrugginisce il castelloarruginisce arte e artigiano

tarla la tela nel telaio, nessuno apprende l’arte di interesse or nell’ordito. l’azzurro si incancrena con l’usura non si ricama

in cremisi, smeraldo non trova il suo memling usura soffoca il figlio nel ventre, arresta il giovane drudo, cade il lettoa vecchi decrepiti, si frappone tra giovani sposi usura è contro natura,

ad Elusi han portato puttane carogne crapulano ospiti d’usura.”

-Ezra Pound

PER UNO STATO E UN UOMO NUOVO

Lo stato basato sulla vecchia ideologia della rivoluzione francese va in rovina. Nel mondo sipone il problema di uno stato nuovo. Lo stato nuovo però non può fondarsi soltanto su

concezioni teoriche di diritto costituzionale. Lo stato nuovo presuppone, in primo luogo ecome elemento indispensabile, un tipo nuovo di uomo. Uno stato nuovo con uomini dai vecchi

difetti non lo si può concepire. Lo stato è semplicemente un abito che riveste il corpo dellanazione. Possiamo confezionare un abito nuovo, lussuoso, costoso -ma non sarà di alcuna

utilità se coprirà un corpo estenuato, distrutto da cancri morali e fisici.L’uomo nuovo -e la nazione rinnovata- presuppone un grande rinnovamento spirituale, unagrande rivoluzione spirituale del popolo intero: cioè un capovolgimento dell’orientamento

spirituale odierno,- dove la chiesa vaticana è vicina a satana e non a Dio- e un offensivaradicale contro l’orientamento del nuovo ordine mondiale.

In questo uomo nuovo dovranno rivivere tutte le virtù dello spirito umano, tutte le qualitàdella stirpe italica. In questo uomo nuovo dovranno essere uccisi tutti i difetti e tutte le

tendenze al male. In questo tipo di eroe -in senso militare, tale da affermare attraverso la lotta la sua visione delmondo; in senso sociale, incapace di sfruttare il lavoro altrui; eroe del lavoro, gigante creatoredella sua terra per mezzo del lavoro- devono essere concentrati tutti i valori più nobili che ilpopolo italiano è riuscito a cogliere in migliaia di anni. Attendiamo quest’uomo, quest’eroe,

questo gigante. Su di lui si fonderà lo stato nuovo, l’Italia di domani.Il movimento legionario prima di essere un movimento politico, dottrinario, economico ecc.,prima che un sistema di formule, è una scuola spirituale in cui entra un uomo per uscirne un

eroe!

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E’ possibile che si realizzi questo grande rinnovamento della nazione italiana? Esso è vicino, losentiamo tutti. Dopo una lunga notte dei secoli, oggi il popolo italiano attende entro i confini il

sorgere del sole, attende l’ora della resurrezione come stirpe. Unità di uno stato di tutti gliitaliani? Non sentite come fermenta dal profondo la grande rinascita del popolo italiano?

In questa resurrezione assumerà un ruolo grandioso la gioventù. Essa è chiamata dal destinosulla scena della storia. Non ci comprendono i vecchi uomini? È perché l’appello sacro del

destino solo noi possiamo sentirlo, perché solo a noi esso è rivolto.Leggi, stati di emergenza, manganelli in grado di arrestare il destino di un popolo non sonoesistiti, non esistono e non esisteranno mai. Questa grande resurrezione susciterà da se unanuova offensiva del popolo in tutti i campi. Questa offensiva, guidata e disciplinata da leggi,

reintegrerà l’italiano in quei diritti di cui è stato privato per 70 anni, anno dopo anno conl’iniquità e la violenza.

I PARLAMENTARI LEGIONARI

I-Indennità

1- I parlamentari della legione sono divenuti tali grazie agli sforzi e ai sacrifici materiali emorali di tutti i legionari del paese.

2- L’indennità parlamentare non appartiene a loro. Essa appartiene alla legione la qualeaccorderà a ogni parlamentare lo stretto necessario per un’esistenza modesta. Non è giustoinfatti che il parlamentare si costituisca una migliore posizione materiale, mentre tutti i suoi

camerati conducono un’esistenza sempre più difficile. Che miserabile quadro moraleoffriremo se alcuni di noi godessero di ogni genere di cibi raffinati, di abiti e servizi migliori,ovvero mantenessero la moglie nel lusso, mentre altri di noi, feriti nelle lotte, conducessero

una vita di miseria straziante.3- Le spese fatte non tornano più, così come non tornano più la salute di chi ha sofferto per la

legione, né la vita di chi è morto per essa. Questi sono sacrifici e il sacrificio non chiede unrisarcimento. La quantità di sacrificio compiuto determina la vittoria. La nostra gloria è la

gloria del sacrificio che compiamo.4- Non è un fine quello di essere parlamentare: noi dobbiamo marciare, avanti verso la

vittoria. Come parlamentari possiamo solo preparare la vittoria. Perciò i fondi provenientidalla legione dell’indennità parlamentare serviranno a provvedere l’organizzazione di tutto

quanto è necessario per la lotta: giornali, opuscoli, automobili ecc. 5- La concezione legionaria del comando dello stato. Chi non potrà vivere da solo con questasomma, potrà vivere in comune con gli altri parlamentari alla caserma legionaria, così sarà il

futuro parlamento legionario. I capi del paese dovranno essere in prima linea nei giorni dimiseria. Non si può offendere con un lussuoso stipendio l’infinita miseria del paese.

II- Come deve comportarsi un parlamentare legionario:

Egli rimarrà ogni ora del dì e della notte a disposizione della legione. Non è possibile venireeletto parlamentare e poi dedicarsi ai propri affari, o essere sempre occupato in altre faccende

diverse.Un parlamentare deve: 1) poter parlare in parlamento; 2) potersi muovere per conferenze e

riunioni organizzative tutte le volte che il capo della legione glielo chieda.Chi ama la legione mediti bene su questo punto quando domanda che gli venga affidatal’arma della funzione parlamentare e l’onore di usarla per la vittoria della legione e del

popolo italiano.

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AGENTI PROVOCATORI

Girano per le organizzazioni diverse spie. Alcuni sono agenti di polizia. Fateli entrare permostrare loro che non avete nessun segreto. Se però in mezzo ai legionari verrà colto chi sivende per denaro e diventa traditore della legione, questi sarà punito: oggi, domani, tra un

anno o tra due. Il maggior disonore per la nostra organizzazione è di trovare spie in mezzo anoi. Esistono altri che si spacciano per legionari e girano tra le varie organizzazioni con

l’intento di rubare, chiedere o raccogliere denaro. Alcuni di loro riescono ad impadronirsi diuna lettera o di una tessera di militante. Indagate bene su costoro. Consegnateli alla giustizia.

All’ultimo momento scopro che un agente di polizia non sapendo più quali informazionifornire sulla legione, ha informato la pubblica sicurezza che i legionari vogliono fucilarediversi prefetti, un altro si è inventato un’altra storia, si chiama diffamazione, e questa è

un’invenzione infame. Indaghi pure tutta la polizia. Quello che abbiamo da dire lo diciamo infaccia, lo diciamo ad alta voce. Se udrete infamie del genere dalle tv e se leggerete in giornaliasserviti al sistema, sappiate immediatamente che sono tutti perfidi strumenti contro i quali

noi ci rivolgeremo alla giustizia.

APPELLO AL LEGIONARIO

LEGIONARIO, - Non compiere mai un’azione di cui ti possa vergognare il giorno seguente; e, quando tu abbia fatto qualcosa assumine per intero la responsabilità.- Quando ti trovi di fronte ad un ostacolo, affrontalo, non scoraggiarti. Non darti per vinto, non abbatterti d’animo, tenta una seconda, una terza volta, sempre. Non esiste il <<non si può>>. Il legionario può.- Se per il politicante la politica è un affare, per il legionario la politica è una religione.- Non dire “non voglio servire la legione perché tale capo non mi piace”. Nella legione nessunoè capo a vita. Oggi lo è uno, domani lo è un altro, dopodomani lo sarai tu, se con la tua opera, con la tua fede pura e con la tua capacità meriterai di esserlo.- Non dimenticare che quello che può mandare in rovina noi legionari è l’incomprensione e la discordia in ogni legione e tra diversi legionari.- Non dimenticare che nel momento in cui un legionario veste la divisa di capo legionario, tuttigli altri gli devono obbedienza.

Da questa grande lotta legionaria sorgerà una nuova aristocrazia italiana. Essa non si fonderàsul denaro, ne sulle terre o sulle vesti ricche, ma sulle qualità spirituali, sulla virtù: essa sarà

un’aristocrazia delle virtù.L’<<aristocrazia>> sorta dagli affari, dalla frode o dalla svendita del paese cadrà. Sé l’oro si

prova col fuoco, nel fuoco delle lotte legionarie si proverà la vera élite morale del popoloitaliano.

- Se sei un uomo con dei peccati e lo spirito ti chiama a migliorarti, battezzati adesso,migliorati. Dimostra però del pudore e tieniti in seconda linea.

- Il nostro movimento vincerà. Sotto il regime legionario non pensare di poter vivere d’affari,di mance, di favori.

-FRONTE-UNITARIO-NAZIONALE-ZAGAMIANO-

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NOVE COMANDAMENTI LEGIONARI

1- Il legionario non scende in polemica con nessuno.2- Il legionario disprezza il mondo dei politicanti e non discute con esso.

3- Il legionario semina la buona semenza negli animi puri del popolo.4- Il legionario si chiede in ogni momento che cosa ho fatto di buono per

l’Italia legionaria?5- Il legionario rende nota dei miserabili per il giorno di domani.

6- Il legionario inizia ogni opera col pensiero rivolto a Dio e lo ringrazia quando ha raggiunto lo scopo perseguito.

7- Il legionario è disciplinato per propria consapevolezza e volontà.8- Il legionario ha timore solo di Dio, del peccato e dell’attimo in cui

la forza materiale o spirituale lo strapperà dalla lotta.9- Il legionario ama la morte, giacché il suo sangue servirà per

impastare il cemento dell’Italia legionaria.

I TRE IMPEGNI SOLENNI DI UN LEGIONARIO

Il legionario assume tre impegni solenni:

Il primo impegno è quello assunto dinanzi al capo del legio e ai suoi camerati. E’ la manifestazione del desiderio di divenire legionario.

Il secondo impegno lo assume dopo due, tre anni di lotta dinanzi al capo politico del quartiere e all’intera direzione.

Il terzo impegno lo assume dinanzi al capo dei legionari Leo Zagami, dopo quattro, cinqueanni di lotta.

Primo impegno:

Al centro del legio col braccio destro dritto e la bandiera stretta in mano.

Camerati.1- Dinanzi al capo del legio e a voi, con la mano su questa bandiera, dichiaro che desidero

diventare legionario.2- Conosco i tre esami che devo dare: della sofferenza, del pericolo e della fede.

3- Sarò accanto a voi nelle ore buone e in quelle cattive. Potete dunque contare sul mio cuore e sul mio braccio.

4- Sarò disciplinato di mia volontà, convinto che la disciplina è la legge fondamentale di ogni organizzazione.

5- Mi guarderò bene dal parlare alle spalle dei miei camerati o dal criticare le disposizioni e gli ordini ricevuti, perché ciò porta all’incomprensione, alla

vita difficile, alla discordia.6- Tengo subito a dichiarare che non voglio nulla per me, non intendo e non intenderòcoltivare affari a spese del movimento o raggiungere delle posizioni. Rimarrò al posto

che mi verrà affidato finché il mio corpo ritenga che io possa essere utile.7- Non commetterò nessuna azione che disonori me o il movimento.

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8- Sarò sempre corretto e mi comporterò con generosità nei confronti di chiunque.9- Mi dimostrerò però fiero nei momenti aspri di fronte al nemico.

10- Se sbaglierò accoglierò serenamente la punizione. So che il legionario quando sbagliapaga: risponde e non sfugge alle proprie responsabilità.

Questo è il mio impegno solenne dinanzi a voi e dinanzi alla bandiera del nostro legio.

Secondo impegno:

Si assume dinanzi al capo politico di quartiere Camerati

Ho percorso una lunga strada nella vita legionaria. Conosco perciò tutti i doveri, tutte ledifficoltà. Da adesso mi sento nella condizione di diventare legionario. Mi impegno dinanzi alnostro capo e dinanzi a voi di lottare per il trionfo dell’Italia legionaria,in cui credo come la

luce degli occhi. Iddio ci accordi la sua benedizione.Tutti, ad alta voce ripetono questo secondo impegno.

Terzo impegno:

Rimane il vecchio impegno con la spada puntata a terra dinanzi al capo della legione.

LINEE GENERALI PROGRAMMATICHE

Il primo punto del programma legionario, se qualcuno ve lo chiede, ditegli che è il giuramentodel castigo. Il giorno successivo alla vittoria legionaria sarà costruito il Tribunale popolare, che

citerà avanti a se e giudicherà per tradimento della Patria:

A) Tutti i ladroni di denaro pubblico.

B) Tutti coloro che hanno accettato compensi pecuniari per agevolare gli affaristi e le lobby dipotere.

C) Tutti coloro che calpestando le leggi fondamentali del paese hanno perseguitato,imprigionato, colpito i legionari e le loro famiglie. Qualunque carica essi ricoprano -quella digendarme o di primo ministro- non sfuggiranno a questo giudizio. Troppo si sono illusi questisignori che la terra italiana sia un loro latifondo, che le leggi esistano perché loro le calpestino,

e che noi stiamo su questo latifondo come braccianti a cui si debba frustare la schiena.Consapevole dei propri diritti, il popolo italiano inizierà la sua nuova vita con un opera di

castigo legittimo. Attendiamo questa ora con pazienza. Senza questa ora del castigo nessunarivoluzione diventa possibile in questa terra.

Noi vogliamo restituire la completa sovranità monetaria al nostro popolo e toglierla dallemani degli sciacalli della tecnocrazia europea e i suoi servi con l’emanazione della seguente

legge:La banca d’Italia è, come unica banca di emissione, alle dirette dipendenze della totale

sovranità dello stato legionario e del suo popolo. Essa è al servizio della realizzazione degliscopi prefissi dal governo legionario nei limiti della sfera di competenza affidatale, soprattutto

per la garanzia del valore della valuta italiana… la Lira.

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I- La banca d’Italia è una persona giuridica di diritto pubblico, essa fa capo direttamente alcapo dello stato legionario.

II- I compiti della banca d’Italia dello stato legionario derivano dalla sua posizione di banca diemissione, essa sola ha il diritto di emettere banconote, deve inoltre regolamentare le

transizioni e le operazioni finanziarie in Italia e all’estero. Deve anche provvedere allautilizzazione dei mezzi economici disponibili dell’economia italiana nel modo più appropriato

per l’interesse collettivo e politico-economico.

III- Il capitale sociale della banca d’Italia dello stato legionario è diviso in partecipazioni, sonoammessi come partecipanti solo i cittadini italiani che, per la loro origine, adempiono airequisiti relativi al diritto di cittadinanza, nonché le persone giuridiche e le aziende che

svolgano le loro competenze nell’ambito dell’applicazione di questa legge.

1) Estinzione del signoraggio usurocratico bancario.

2) Azzeramento del debito pubblico.

3) Diminuzione drastica delle tasse.

4) Abolizione dell’agenzia delle entrate.

5) Istituzione della agenzia delle uscite, per controllare come e doveviene speso il denaro pubblico.

IL GIURAMENTO DEI GRADI LEGIONARI

Cari camerati,Tutte le volte che mi sono trovato di fronte a un sacrificio legionario, mi sono detto “sarebbe terribile se nel nobile sacrificio supremo dei camerati allignasse una casta di vincitori a cui si aprissero le porte del mondo degli affari, delle enormi speculazioni, dei furti, degli stravizi, dello sfruttamento. Alcuni allora sarebbero morti per soddisfare gli appetiti di arricchimento, di vita comoda e di sfrenatezze di altri”.

Voi che rappresentate i primi inizi di questa élite, giurate di comportarvi in modo da essere veramente il sano principio del grande avvenire dell’élite italiana, di difendere l’intero movimento legionario, affinché esso non traligni degenerando nell’affarismo, nel lusso, nel benessere, nell’immoralità, nel soddisfacimento di ambizioni individuali o di appetiti di umana grandezza.

Giurate che avete compreso, che perciò nessun dubbio rimane più nella vostra coscienza, che inostri martiri non hanno compiuto il loro sovrumano sacrificio affinché alcuni di noi, oggi o domani, banchettino ingordi sul loro sepolcro. Essi non sono morti perché noi sconfiggiamo, grazie al loro sacrificio, una casta di sfruttatori al fine di installarci noi nei palazzi di costoro, continuando a sfruttare il paese e il lavoro altrui, continuando a condurre una vita dedicata agli affari e al lusso, alla dissolutezza. In tal caso la nostra vittoria la misera moltitudine degli italiani cambierebbe soltanto l’insegna degli sfruttatori, mentre questa terra spremuta raccoglierebbe le sue forze estenuate per supportare una nuova categoria di vampiri che le

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succhino il sangue – cioè noi. No! I nostri martiri non sono morti per questo, loro hanno compiuto il sacrificio per la stirpe.

Giurate quindi che avete compreso essere élite legionaria nel nostro linguaggio non significa soltanto lottare e vincere, ma significa sacrificarsi in permanenza al servizio della stirpe, perché il principio di élite è legato all’etica del sacrificio di povertà, di vita aspra e severa -dove termina in sacrificio di sé, là termina l’élite legionaria.

Giuriamo quindi di impegnare i nostri successori a venire ai sepolcri dei nostri martiri ed eroinazionali (Duce, D’Annunzio, Dante ecc.) a deporre il loro giuramento di osservare queste condizioni essenziali dell’élite legionaria, condizioni per le quali noi stessi giuriamo:

1- Di vivere in povertà estinguendo in noi gli appetiti di arricchimento materiale.

2- Di vivere una vita aspra e severa, rifiutando il lusso e il superfluo.

3- Di impedire ogni tentativo di sfruttamento dell’uomo sull’uomo.

4- Di sacrificarci continuamente per la nostra Terra.

5- Di difendere con tutte le nostre forze il movimento legionario Zagamiano da tutto ciò che potrebbe trascinarlo su strade di compromessi -o che potrebbe abbassare il suo sublime orizzonte etico.Lo giuriamo!

GIURAMENTO DEL LEGIONARIO

Giuro di fronte a Dio al Re e alla Patria,Di fronte al vostro santo sacrificio,

Martiri gloriosi,Per Cristo e la Legione,

Di allontanare da me i piaceri terreni,Di staccarmi dall’amore umano,

Per la resurrezione della mia stirpe, In ogni momento,

Di essere pronto a morire.Lo giuro!

I DIECI COMANDAMENTI

A cui il legionario deve conformarsi per non deviare dal suo cammino di gloria in questi giornidi oscurità, di sventura e di tentazione satanica. Affinché tutto il mondo sappia che noi siamo

legionari e restiamo legionari per l’eternità.1- Non credere in alcun modo alle informazioni, alle notizie sul movimento legionario lette suqualsiasi giornale di regime -pur se questo appaia nazionalista- o sussurrate all’orecchio daagenti provocatori o anche da uomini onesti. Il legionario crede solo all’ordine e alla parola

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legionaria del suo capo e del suo camerata. Se questa parola non viene, significa che nulla ècambiato e che il legionario prosegue tranquillo per la sua strada.

2- Stai bene attento a chi frequenti. E valutalo come si deve, sia quando è un avversario chevuole ingannarti, sia quando è un amico stolto che è stato ingannato da un avversario.

3- Guardati come da una grande calamità dallo sconosciuto che ti esorta a fare qualcosa. Egliha un interesse e vuole perseguire il suo interesse tramite te, oppure vuole compromettere te

di fronte agli altri legionari. Il legionario agisce soltanto in base a un ordine o per suaspontanea iniziativa.

4- Se qualcuno vuole tentarti o comprarti, sputagli in faccia. I legionari non sono ne stupidi nemerce d’acquisto.

5- Evita coloro che vogliono farti doni, non accettare nulla.

6- Allontanati da coloro che ti adulano e di lodano.

7- Dove esistono soltanto 3 legionari, costoro vivano fra loro come fratelli: unità, unità eancora unità! Sacrifica tutto, immola te stesso, i tuoi desideri e l’intero egoismo per questaunità. Essa, l’unità, ci darà la vittoria, chi è contro l’unità è contro la vittoria legionaria.

8- Non parlar male dei tuoi camerati. Non accusarli. Non mormorare all’orecchio degli altri enon tollerare che si venga a mormorare al tuo.

9- Non spaventarti se non ricevi ordini, notizie, risposte alle lettere o se ti pare che la lottaristagni. Non allarmarti, non prendere le cose sul tragico, giacché Dio è al di sopra di noi e i

tuoi capi conoscono la via giusta e sanno quello che vogliono.

10- Nella tua solitudine prega Dio in nome dei nostri morti, affinché ci aiuti a sopportare tuttii colpi sino alla fine delle sofferenze, sino alla grande resurrezione e alla vittoria legionaria.

AI PORTATORI DELLO SPIRITO NUOVO

Legionari zagamiani,Di fronte a questa situazione e prima che i politicanti già condannati possano rifarsi, abbiamo

estratto la spada innalzando la bandiera dei tempi nuovi. Si avverte nell’aria, sempre piùaccentuato, il bisogno di altri principi di vita politica e morale. La liberazione del paese daipoliticanti è l’imperativo del momento. In luogo dei vecchi partiti si sente la necessità di unrinnovamento. In luogo dei partiti sempre chini di fronte allo straniero c’è necessità di una

politica di autonomia nazionale e di incoraggiamento all’italianismo.Dite a coloro che tornano a prendervi per mano che il loro tempo è finito. “Tutti questi

chiacchieroni possono crepare”. D’ora in poi dovete ascoltare una sola voce, arcana e segretacome Dio: l’appello della terra dei padri. Questa voce deve udirla tutta la nostra gente.

Ubbiditela all’unanimità! Italiani,

Quando la vostra voce e la vostra volontà proclameranno la vittoria, l’Italia risorgerà.Rifiorirà. Rifioriranno in essa, come peonie, i vostri figli. Lo straniero la rispetterà. Il nemico

avrà paura di lei.Soldati della legione del santo Michele!

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Poiché Dio vi ha prescritto di edificare la nuova Italia, e dalle alpi al mare, la stirpe attende diaccogliervi con applausi interminabili, prorompa dai vostri petti d’acciaio il nostro grido di

lotta e di vittoria: viva l’Italia italiana! Viva la legione!

Il lavoro sulla legione è stato ripreso in onore dell’eroe e martire glorioso, capo della guardiadi ferro Romena, Corneliu Zelea Codreanu, di cui vi invitiamo a leggere la bibliografia:

Il capo di cuib: C.Z.CodreanuGuardia di ferro: C.Z.Codreanu

Diari dal carcere: C.Z.Codreanu

Vogliamo molto: la vostra fine, avete distrutto un mondo che era popolato di uomini chesapevano amare, odiare, lottare e morire. Lo avete distrutto perché quegli uomini non

potevano comprendere cosa significasse vivere lucrando o accumulando oro. Per distruggerlocreaste i falsi miti dell’uguaglianza e delle “libertà civili” che poi vollero dire schiavitù e fine

delle libertà. Il vostro dio, è il denaro, le banche sono le chiese dove celebraste i vostriimmondi riti. E poi avete inventato ogni sorta di inganno: i partiti, i preservativi, le elezioni, igrandi magazzini, i mass media, le calze di nylon,la droga, i computers, la scienza esatta, la

coca cola e il compromesso. Il mostro che genera gli storpi. Vi chiamate di volta in voltademocratici, liberali, progressisti, conservatori, reazionari. Avete problematicizzato l’esistenza

senza saper fornire risposte ai problemi. In breve, avete stravolto e capovolto, mistificato edissacrato. Voi, i borghesi. Voi che avete prolificato generando le masse degli uomini senza

volto. Ma del vostro mondo, ignobile perché disumano, noi, i dannati della terra, faremo terrabruciata. Vogliamo molto: la vostra fine. È iniziata la marcia nel tempo che vedrà il popolosostituirsi alla massa. Che vedrà gli uomini liberi aver ragione sugli schiavi, i guerrieri sui

mercanti ed i rivoluzionari sui reazionari. Di questo mondo nulla potrà essere conservato. Nonabbiamo paura della lotta, anzi la invochiamo: se a Dio preghiamo chiediamo in dono la lotta.Non ci preoccupiamo del tempo: il tempo preoccupa voi usurai che calcolate sul quadrante dei

cronometri il tasso di interesse del vostro malo denaro. Il nostro calcolo è altro: abbiamorivoltato la clessidra ed attendiamo la caduta dell’ultimo granello di sabbia. Quando

anch’esso sarà caduto sarà la fine del vostro mondo.

Viva la rivoluzione!

COSA FARE CONCRETAMENTE?

Nella storia del mondo ben altri regimi o imperi tarlati dalla corruzione, come mobili antichicrollarono sotto energiche spallate. Una volta erano le armi a decidere, quando ad esercito si

contrapponeva esercito. Ora ad esercito si contrapporrebbe un qualcosa diincomparabilmente più forte. Oggi che la forza militare si fonda sul denaro, ha la meglio chi

ne è padrone che può avere gli armamenti “migliori” e più infami come le armibatteriologiche e la bomba atomica.

Se si sfida il nemico sul suo campo, sarà esso a vincere. Va battuto sul nostro campo dibattaglia. La guerra dei valori e degli ideali non può che vincere su chi non ne ha! La guerra,

in questo caso, va vissuta prima negli animi. Sradicare all’interno di sé le pulsionimaterialistiche, far risorgere le tensioni spirituali. Da questo punto si svolgerà una battaglia

per la conquista degli animi. Qui il nemico non potrà mai vincere perché il suo cuore è arido emendace e il suo volto pure. Come nella nostra mente la battaglia fra il mene e il male fa

vincere il bene se la volontà lo impone e prendiamo così una decisione che vince sulle altre

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ipotesi scartate, allo stesso modo nel corpo della nazione lo schieramento politico che ha perbandiera il giusto e il vero vincerà nella mente degli uomini. Ogni altra via è sbagliata in

partenza. Se si vuole far trionfare i valori su i non valori, bisogna evocarli, incarnarli, viverli epropagandarli. Non c’è altra soluzione possibile.

LA GUERRA

La guerra non si può esorcizzare, fa parte dell’uomo e su di lei si sono posati tanti veli diipocrisia.

Ogni uomo che vede negato un suo elementare diritto o che vede insultata la sua dignità,reagisce con la forza; Nostro Signore Gesù Cristo insegnava di porgere l’altra guancia ed il

suo punto di vista è molto apprezzabile quando a dare lo schiaffo è il proprio fratello,congiunto o simile. In questo caso non si reagisce all’ira con altra ira perché è più importantesalvaguardare la concordia fra simili. Ecco il punto. Ma nel caso che non sia un nostro simile,

che sia un serpente travestito da uomo che ci morde, vogliamo farci mordere ancora o lovogliamo prendere a bastonate? Se un uomo è un truffatore, ci facciamo imbrogliare ancora?

L’uomo con giusti principi non si comporta da imbelle e combatte chi li calpesta. Ecco la radice delle guerre.

LA SCUOLA – L’ EDUCAZIONE

L’educazione dei giovani è fondamentale. La parola etimologicamente significa “condurrefuori” quindi, a senso, essa vuol dire che il compito di chi educa è quello di condurre fuori lepotenzialità dei giovani; anche l’atto del condurre per mano nella vita sociale il giovane. Essadeve impegnarsi su una disciplina anagogica. Come il giovane arbusto ha bisogno di sostegni

per crescere dritto e sano così il giovane ha bisogno di qualcuno che gli sia di sostegno. Mal’uomo a differenza degli alberi ha anche una mente che va educata a crescere sana. Ma seimportante è la disciplina, come ogni parola scaturente dalla tradizionale concezione del

mondo della nostra stirpe è oggi deformata e irrisa, è importante che questa disciplina siaautorevole e cioè impartita da persone che sentono di dover aumentare e condurre all’aperto

le qualità del giovane, che abbiamo a cuore il loro compito e chiaro l’obiettivo da raggiungere:aiutar i giovani a sviluppare le loro qualità, a far fiorire le loro virtù e infondergli quella luce

trasparente che proviene da chi in questo campo sa dare l’esempio. I maestri siano infattimaestri. La scuola deve essere insegnamento di vita e di valori oltre che di conoscenza. Essa

deve altresì palestra per allenare ed educare il corpo nello sport, nella lotta. Educare i giovanialla lotta non vuol dire farne degli esaltati o dei sanguinari, ma trasmettere ed evocare in loro

il sano istinto combattivo che fa di un uomo un uomo e non una pecora.Grande attenzione va data al fatto che ogni giovane ha delle prerogative, qualità,

predisposizioni uniche. Tutto dovrà essere fatto per aiutarlo ad assecondare quella vita chesente più consona. La scuola non deve essere solo la cinghia di trasmissione connessa con ilmondo del lavoro e della produzione, poiché al giovane va insegnato prima a vivere e poi a

produrre. Il produrre e il lavorare non è il fine dell’uomo, ma una necessità “mediale” per ilsuo sostentamento fisiologico. Il giovane va indirizzato verso lavori creativi che sviluppino la

sua iniziativa e la sua indipendenza, attività che producano vere ricchezze spirituali. Nellostato rivoluzionario legionario si insegnerà la conoscenza della guerra, dei mestieri, delle

tradizioni, delle materie utili al futuro del popolo.

-FRONTE-UNITARIO-NAZIONALE-ZAGAMIANO-

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L’ARTE

Cosa distingue un’opera d’arte da un tentativo mal riuscito o da qualcosa che ha pretese diesserlo? Sono convinto che la differenza nasca dallo spirito che l’artista infonde all’opera,tanto è più grande ed elevata tanto più riesce ad avvolgere il suo capolavoro di un’aurea dibellezza. Ciò che importa è che l’opera sia bella. Ma cosa intendiamo per bello? Esiste la

bellezza o è solo questione di opinioni? Il mondo moderno è contraddistinto dall’assenza dicertezze. Anzi dal suo capovolgimento e dispregio. La verità secondo i suoi massimi teorici non

esiste essendo tutto relativo, tutto casuale, caotico, disordinato. Certo la realtà cambia aseconda di chi sono gli occhi che la guardano. Un animo triste e infelice vedrà il mondo fatto

di tristezza e disperazione. Questo è un fatto certo avendo sperimentato anche noi che quandonon si sta in salute il mondo perde molti colori. Ora quindi è vero che tutto è relativo nel senso

che chi è sano, sopratutto nell’animo e coltiva dentro i valori, vede meglio la verità, ha unacoscienza limpida e un limpido intelletto e ama tutto ciò che gli è prossimo, simile.

Mi sento di affermare che il bello è certo come la verità. Se facciamo cadere una monete perterra, cambia l’ottica a secondo da quale posizione si veda, ma è fuor di dubbio che la moneta

sia caduta. La verità esiste e l’uomo è dotato della coscienza che altro non è che lo specchiodella nostra verità, in cui riflettiamo la verità che ci viene dal di fuori. Alla radice della

nitidezza di questa rifrazione vi è la vera intelligenza. La coscienza tanto più è pulita tanto piùriesce a riflettere la verità. Ora, così come si mostra la bellezza non è altro che l’aspetto dellaverità. Ciò che è bello è vero e viceversa. Quanto più coltiviamo la bellezza del nostro animo edel nostro corpo con l’acqua e la luce della verità, tanto più ci sentiamo meglio. Se invece ai

nostri fiori mancherà il sole e l’acqua, li vedremo piano piano appassire.Quando abbiamo una coscienza cristallina, la verità ci è chiara, chiaro ciò che è bene e male,ciò che brutto e bello. Tutti noi possiamo constatarlo nella vita di tutti i giorni. Quanto più

siamo sereni, calmi, felici, sani tanto più l’acqua della coscienza e dell’intelligenza è limpida echiara. Più siamo in agitazione per qualche contraddizione e qualche compromesso con ciòche ci dice la voce della coscienza, più il lago della nostra mente sarà torbido. Quindi chi ha

l’acqua del ruscello dentro di sé saprà conoscere la verità. Come già enunciato la verità èbellezza, la bellezza è arte. Tutto ciò che è arte è verità. Infatti quali sono le cose più belle che

abbiamo intorno se non le cose vere, naturali? La natura è la più grande artista. l’uomonell’imitarla vi si avvicina e si fonde nel suo ordine e nella sua armonia. l’uomo che riesce afondersi con la magia della natura e che fa apparire quel caleidoscopio di sentimenti che la

circonda è il vero artista.

L’ARCHITETTURA

Il modo di costruire le case e i palazzi non è che il riflesso di quello che siamo dentro. L’idea eil progetto nasce nella mente del costruttore, se essa è ristretta e vile, le costruzioni saranno

degli obbrobri, questo accade oggi. Essendo il potere politico servo dell’economia e cioè solo diun aspetto della natura umana, e fra i più vili, i costruttori che sono per lo più vassallati a quelpotere, riescono a concepire edifici, ambienti, funzionali forse, e anche questo è da dimostrare,

ma privi di bellezza e di poesia.Non vi è un solo edificio moderno che possa minimamente confrontarsi con la magnificenza, lo

splendore di quelli antichi che pur se imbruttiti dagli anni e dall’incuria, giganteggiano difronte allo squallore moderno.

Le città delle civiltà del passato, come scavi archeologici dimostrano continuamente, erano deigioielli di smisurata bellezza. Giardini, fontane, giochi di luce, maestosità e magnificenza,

strade ampie, palazzi bassi per far si che tutto fosse inondato dall’aria e dalla luce.

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Città immerse nella natura. L’uomo traeva dal vivere dalla sua polis un senso di serenità e di saggezza. L’uomo nelle

nostre città apre gli occhi alla mattina su un panorama privo di bellezza, e respira con l’animoun veleno invisibile. L’uomo deve aprire gli occhi sui guasti interiori che provoca l’assenza

della natura: deve ricostruire completamente le sue case, renderle ariose, luminose,indipendenti, immerse nel verde, lontane la giusta misura l’una dall’altra, fatte di materiali e

di colori che gli parlino al cuore.

CANCELLARE LE MEGALOPOLI

L’ultimo secolo ha visto crescere quegli enormi cancri che hanno il nome di città. Le milioni dipersone sradicate dalla campagna le hanno fatte crescere in maniera vorticosa. Quelle che una

volta erano ammantate di poesia e di splendore oggi sono ridotte a immensi formicai dovel’uomo massificato schiavo della società dei consumi trova il suo habitat ideale. Città brutte,senza anima, dove tutto è funzionale, ma svariate volte non funzionante, tutto è utile e niente

esce da questi schemi. Enormi obbrobri dove la vita dell’uomo è avvelenata. Veleno neipolmoni, veleno negli occhi, veleno nella mente. L’uomo si abbruttisce se gli manca il contattovero con la natura e non il suo surrogato costituito da giardinetti di fiori e cemento, se il suoocchio non può spaziare e guardare lontano se gli manca la luce del sole, se la sua anima nonha respiro. I rumori gli rosicchiano lentamente il sistema nervoso, la fretta imposta dai ritmi

di lavoro lo distrugge, il caos lo inebetisce inesorabilmente. Diventa rabbioso, pronto amordere chiunque gli si avvicini. Lo spazio naturale di cui ogni uomo ha bisogno per non

sentirsi minacciato è continuamente violato. E’ in continuo stato di allerta, cosa che lo minaimpercettibilmente ogni giorno. Le larve degli uomini che una volta pensavano di respirare incittà l’aria della libertà pullulano di questi cadaveri marcescenti. Il borghese o il cittadino èun malato, un tossicodipendente. Abituato ai ritmi ossessivi della città non può farne a meno

se fosse riportato a una condizione sana e naturale rischierebbe di impazzire. Ma non perquesto bisogna rinunciare al tentativo di salvarlo. Bisogna rendersi conto che occorre

smantellare al più presto le megalopoli, tutte le città cresciute con assembramenti disarmonici.Ma qui il problema si fa più ampio. L’uomo antico riusciva a concepire città gioiello perché

nel suo animo risplendevano già delle gemme. Il culto del bello, dell’armonico era l’humus sucui fertile cresceva la pianta dell’arte. Ora gli animi degli uomini esemplarmente condotti

dalle loro avanguardie sono spenti e volgari. Chi può sognar di vedere crescere magnificenzequali il Colosseo, la Roma antica di cui ci rimane solo una ricostruzione immaginaria oppurele chiese, i duomi, meraviglie che spiccano come vette di fronte alla palude delle costruzionimoderne. Tutto si fa perché è utile ed economico. Niente si fa perché è semplicemente bello.

Eppure se il fine delle città era quello di poter garantire un’esistenza più tranquilla a chi nellecampagne era molestato da mille insidie, non ci si può rendere conto che le insidie non sono

sparite ma aumentate in modo lento, quasi invisibile. Ridisegnare l’habitat è uno dei compiti edelle sfide che sono sulla soglia del nuovo mondo per l’uomo nuovo.

L’ONESTA’

La parola onesto significa nell’accezione generale, persona buona e mite e se vogliamo ancheun po' mediocre. Onesto invece significa persona che ha onore. “Onestà” infatti deriva dallatino honos, onore appunto. Quindi la persona onesta è si una persona buona ma anche

coraggiosa, inflessibile, che non scende a compromessi. La distorsione da parte deisintonizzatori dei media, associa la parola onore a qualcosa di arcaico, primitivo, gretto,

incivile. In realtà l’onore è una delle architravi su cui poggia la nostra esistenza. Ogni uomoche afferma con decisa volontà la sua natura nobile, tesa continuamente verso un

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superamento di sé, ogni uomo limpido, buono e coraggioso è un uomo d’onore. E’ un uomoche internamente ogni momento della sua vita opera delle scelte di luce e scarta il caos,

l’informe, il buio. Ogni uomo che abbandona e fugge di fronte a questa sua responsabilità, aquesta sua scelta è un uomo a cui crollano le fondamenta del suo essere. Così entra nei

meandri della doppiezza e del compromesso, la sua forza, la sua volontà sono minate, diventadebole e insicuro. Colui che abdica alla guerra interiore si scontrano principi e idee di naturacontraria e non fa vincere il giusto fronte, colui che scappa di fronte a questo suo nemico, è un

uomo senza onore, preda di pulsioni subumane, un uomo vinto, vittima di se stesso.Troppo spesso oggi l’uomo onesto è contrabbandato per un uomo mediocre, mite nel senso di

poco incline ai rischi. Il riaffermare il vero senso delle parole mira a sgomberare dalle nebbie iluminosi valori della civiltà, ridando il giusto senso alla nostra vita che altrimenti rimarrebbe

impantanata nell’insulso e quieto vivere, in un magmatico mondo privo di vette voluto dalgrande bulldozer dell’ugualitarismo, della massificazione e della fratellanza indiscriminata.Ciò che è male nelle sue varie forme va combattuto. Il mondo del compromesso, del mesto

trionfo del grigio, va sconfitto, ciò che è bene va seguito e vissuto. V’è la necessità di arrivarealla cosciente volontà di agire per il bene, il bello, il vero.

IL LAVORO

Il lavoro è una necessità che deve il più possibile costruire in se fonte di soddisfazione perl’uomo, e cioè a prescindere dal risultato economico che ne consegue. Perciò deve essere

creativo, indipendente e allo stesso tempo sociale. Non va posto sull’altare.Non è un valore ma un’espressione del vivere umano. Coltivare la terra, allevare gli animali,costruire una casa, cucire un vestito, persino lucidare le scarpe, deve essere fatto con amore,

impegnando nell’opera la parte migliore di noi stessi. Ognuno deve avere la possibilità discegliere il lavoro che più è vicino alle sue inclinazioni. Il lavoro subordinato va il più possibile

abolito perché l’uomo torni ad essere l’artefice del frutto dei propri sforzi e ne sia ilproprietario. Deve compiere e realizzare egli stesso il proprio progetto. La frustrazione,

l’alienazione, la nevrosi del mondo in cui gran parte del lavoro è concepito oggi, è la cartinatornasole del suo essere difforme della sua naturale ed umana concezione. Il lavoro deveaccrescere le qualità del lavoratore non mortificarle. Il lavoro giusto e naturale riempie

l’animo di soddisfazione ed entusiasmo per ciò che si sta facendo; deve mirare allagratificazione di chi lo compie e alla sua famiglia; deve essere un’opera che inserisce

nell’interesse di tutta la nazione. Perciò va combattuto il lavoro subordinato agli interessimaterialistici di chi è estraneo alla vita nazionale e non fa che ridurre l’uomo a un pezzo

insignificante di una catena di montaggio in mano a menti senza scrupoli. L’uomo che passacosi lunga parte della giornata in un tipo di lavoro così vile e poco gratificante è simile a unapila che si carica di energia negativa. Fine dell’uomo non è il profitto e l’arricchimento ma lagioia di un esistenza piena e naturale. La scienza, la tecnica devono seguire questo indirizzo,

non essere al guinzaglio di interessi materialistici.

L’ARISTOCRAZIA

Nei tempi moderni assistiamo a un capovolgimento semantico dei termini, o più precisamentedelle idee che hanno costituito l’humus su cui sono sorte tutte le grandi civiltà del passato.

Una di queste idee è quella di aristocrazia, parola greca composta da “aristos” e “kratia” chestanno a significare migliori, ottimo, di classe e sangue nobile e potere, dominio, supremazia,autorità. Nell’antica Grecia l’aristeia si differenziava dal demos o plebe, che era costituito da

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tutti coloro che non appartenevano agli aristoi, ne ai barbaroi, gli stranieri. Nell’anticaGrecia, e in Atene sopratutto la aristocrazia è un concetto strettamente legato a una

condizione di status sociale, a una classe e contemporaneamente a una condizione animica,mentale. Dobbiamo anche precisare che a quei tempi la distinzione tra le razze era molto più

marcata di adesso. Il demos era molto probabilmente costituito da altre razze autoctone oimmigrate. Niente di più facile che gli aristoi in un primo momento non costituissero una

minoranza ma che col passare dei secoli le numerose battaglie li abbiano assottigliatisensibilmente, dall’altro lato aumentavano le popolazioni, meno impegnate in guerra o quelleinglobate con le conquiste. Non bisogna dimenticare che nelle epoche più lontane la guerra eraun fatto elitario che veniva vissuto soltanto da determinate stirpi, mentre lasciava indifferenteintere popolazioni dedite ad altre attività. Solo in un secondo momento le schiere assottigliatedegli aristoi dovettero sentire la necessità di creare un esercito formato da soldati provenienti

da altre classi. Nel momento in cui la guerra viene a perdere un significato superiore ereligioso, viene a rivestirsi di un significato più basso e terreno, legandosi a motivi di conquista

e di ricchezze. In questo preciso momento la forza che aveva compattato gli aristoi si scinde,vengono a compromessi. Da questi compromessi animici come abbiamo visto in cui si mette

sulla stessa bilancia una via trascendente da una vita terrena, discendono compromessimilitari che sono anche politici. Perdendo in sostanza l’autorictas che gli veniva dal

rappresentare un qualcosa di sostanzialmente diverso gli aristoi sono costretti a patteggiare laloro supremazia e successivamente a perderla del tutto. A ben vedere però non è tanto un fatto

meccanico a causare la decadenza e cioè il mescolarsi delle classi, ma la perdita della fidesdegli aristoi. Tornando al punto d’inizio per aristocrazia oggi comunemente s’intende,

sbagliando, le persone blasonate discendenti dai nobili che di nobile molte volte hanno lafigura e il portamento, niente di più. L’aristocrazia è invece, sottolineiamo, il potere dei

migliori ed anzi meglio l’autorità dei migliori. Questa è senza la minima incertezza la miglioreforma di governo possibile. Tutti gli uomini di buona fede lo riconoscono, ma la critica

corrosiva che vorrebbe tarpare le ali a questa prospettiva è: chi stabilisce chi sono i migliori?Nessuna votazione o referendum potrebbe stabilire se Dio esista o meno. Nessuna votazione

può stabilire se la Gioconda di Leonardo o la Venere di Milo sia bella o meno. Se anche il 99%dei votanti decretassero che queste due opere sono brutte rimane la verità che quel 99% ha

torto e l’1% ha ragione. I migliori non possono essere votati se lo fossero sarebbero deipagliacci che mettono in discussione la verità sapendo di essere i migliori. In questa epocadove l’ambiguità, il compromesso, la relatività la fanno da padrone anche la verità veste i

panni di chi l’acconcia meglio, togliendole un indumento qui e la a seconda delle convenienze. La verità non si vota, essa stessa si impone. I migliori non si votano, si impongono. Così è stato

e cosi sarà. Se non vi è aristocrazia oggi, è perché mancano gli aristoi. Mancano gli uomini dotati di senso di giustizia, bene, bellezza, forza, tali da ergersi come

montagne innevate sulle paludi insignificanti del nostro tempo.

L’ITALIANISMO

C’è stato un tempo in cui l’orgoglio di essere italiani era molto mal visto, anzi colpevolizzato.Oggi per fortuna il nostro popolo riscopre la fierezza di essere fatto in un certo modo, in un

modo unico, come non ce ne è al mondo. Siamo conosciuti all’estero come un popolo dipastasciuttari, calabraghe, commedianti. Circola una battuta in Inghilterra secondo cui il piùpiccolo libro del mondo sarebbe quello dei nomi degli eroi italiani caduti in guerra, ed altre diquesto tipo che si sprecano. Certo, se guardiamo com’è finita l’ultima nostra guerra, ne nasce

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una pessima figura. Oggi siamo visti come un popolo di seduttori, di caciaroni, di tiraccampà,di tengo famiglia. Ma questa immagine non ci rappresenta, questa immagine è l’immagine di

chi vuol male all’Italia e vuole in fondo che resti così. L’immagine di chi vuol mortificare esvilire la nostra Patria, la Patria più bella del mondo, con la gente più bella del mondo e conun cuore così. Di gente tenace, forte, buona, intraprendente, generosa, intelligente, creativa.

Questa è l’Italia che ci riempie d’orgoglio. L’Italia che partorisce in grande: geni, artisti, grandi campioni, compositori, scrittori, medici,

inventori, eroi e anche santi, si! Una terra dove il sacrificio e il senso del dovere quando ancorati ad una giusta causa salgono

sugli altari. Un popolo che è oggi amministrato da gente di pochi scrupoli e poco cuore.Italiani, fratelli di una grande famiglia, rami di uno stesso albero, restituiamo grandezza alla

nostra storia, riaccendiamo quel faro che fu di civiltà nel mondo!

PER LA NOSTRA PATRIA

Nel veloce scorrere dei nostri giorni, presi dai nostri mille pensieri, andiamo su e giù sullatolda di una nave che sta lentamente affondando. Incontriamo persone a cui le sorti della nave

non interessano affatto, cui premeranno quando vedranno l’acqua sfiorare i loro piedi,persone, uomini e donne a cui le sorti della nave stanno a cuore a prescindere dal loro

interesse personale, che sentono di difendere la loro nave perché è parte di se stessi, carne esangue di se e qualcosa di più. Questa nave unisce nel suo destino tutti quanti. Questa nave è

la nostra Patria, la nostra terra, la nostra storia. La terra che fu dei nostri antenati e deinostri genitori e che sarà dei nostri figli e dei figli dei loro figli. La terra per la quale tantiuomini hanno combattuto offrendo la loro vita, sacrificandola in mille battaglie o in tantiepisodi più nascosti alla fama e alla gloria. La Patria è il sangue, la carne e lo spirito della

nostra storia, è l’anima immortale della nostra gente. Questa sensazione impalpabile nascespontanea in ognuno che abbia le sue radici in questa terra. Tutti noi amiamo la terra dove

siamo nati, i nostri genitori, le cose belle e oneste della nostra esistenza e questo amore è comeuna musica che ci nasce dentro dandoci una forza irresistibile, che ci fa camminare se siamo

stanchi, lottare se abbiamo paura, resistere se siamo scoraggiati. Il buon Dio ci ha fatto regalodella possibilità di essere felici se siamo fedeli alla purezza, all’onestà, all’amore di verità. Lavita è un giardino che noi possiamo rendere pieno di frutti, colori e profumi o un deserto se

non vi mettiamo amore e impegno. Sta a noi; altrimenti il buio della disperazione edell’insoddisfazione ci avvolgeranno e la nostra vita si accartoccerà su se stessa. Purtroppo lavita di molti, di troppi, scivola su questa china, è spesa in questa pochezza: c’è chi sguazza nel

fango, c’è chi si sporca solo le mani, chi si sporca e si lava continuamente o chi è vicino almarciume ma non vi si scosta più di tanto e vive la vita senza infamia e senza lode.

Riesce ad avere rispetto per gli altri chi non rispetta prima se stesso e la propria famiglia?L’Italia è in una crisi storica, morale, economica, vitale, gravissima. L’Italia è senza mezzi

termini allo sfascio. La nostra terra, la terra dove vogliamo vivere, una delle terre più belle delmondo e per noi la più bella, è ridotta a un bordello. Chi si sente il coraggio di negare una tale

affermazione abbia la faccia di mostrarsi. Chi lo nega è perchè ne è responsabile in qualchemisura. La corruzione, da vizio dei potenti è purtroppo scivolata come melma nel vivere di

tutti i giorni, insinuandosi dappertutto. Per questi mondialisti, tutto è mercato, di conseguenzanulla ha veramente valore. Eppure noi sappiamo che ci sono cose, valori, sentimenti che nonpossono essere venduti o comprati. Vendereste voi il vostro onore, la vostra coscienza, la vita

dei vostri figli? Non tutto si può calcolare in moneta, il denaro stia al suo giusto posto.L’interesse economico e i suoi surrogati sta ai valori spirituali come le paludi alle montagne!Eppure sempre di più tutto è compravendita; i valori che ci fanno camminare a testa alta eper cui è bello vivere ed è degno morire, sono offuscati, violentati dalla mistica del successo,

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del denaro, del potere. Di questo svilimento generalizzato siamo tutti testimoni. Esso investetutti gli aspetti della vita nazionale, dal campo politico al campo artistico, dal campo

scientifico al campo lavorativo. Su tutte le manifestazione del vivere civile è calata una nerafuligine che impedisce a ogni attività di brillare, sotto questa cappa marcisce l’anima del

nostro popolo. L’uomo che non è mosso dalle tensioni più nobili della propria coscienza e nonè spinto verso l’alto da motivazioni e mete che vanno al di la del suo essere fisico e temporale,inevitabilmente si corrompe, così il governo è degenerato, perché incapaci sono quegli uominidi vedere al di là e al di sopra delle proprie basse convenienze. Ciò è tanto più grave perché è

legittimo aspettarsi da loro ben altra statura.Il triste è che la virtù non è cosa che si possa insegnare, ma è una cosa che la si ha o non la si

ha, in molti semplicemente dorme e va risvegliata. Ormai è giunto il tempo di chiamare le cosecol loro giusto nome. Con tutto il rispetto che ho per serpenti e camaleonti, la classe politicaitaliana è composta da tipi del genere. Essi hanno portato la nostra Patria alla catastrofe di

ieri e allo sfascio di oggi. Razza di vili serpenti, voglia Iddio che un giorno rinasca l’aquila cheti afferri il collo!

Hanno ridotto a schiavi, uomini costretti a lavori alienanti e privi di qualsiasi creatività.Donne costrette a lavorare perché il bilancio familiare quadri, abbandonando così i bambini aqualcun altro tutto il giorno con il risultato di vedere le famiglie disgregate. Oggi si è certo più

ricchi nelle tasche ma tanto più poveri dentro. Si commette la più grande delle sviste nelconsiderare la felicità dipendente dalla ricchezza! E’ un tragico errore che pesa sul destinonostro e del mondo. L’uomo è diventato incapace di trovare dentro di se la fonte di gioia.

Benessere, Libertà, Giustizia, Democrazia; tutte grandi maschere con cui celano il loro volto ignobile.

Autorità, Qualità, Gerarchia, Bellezza, Onore, Eroismo; tutte nella vecchia cassapancadimenticate. Ma ora che la casa va in pezzi e i nuovi Proci banchettano impudenti in attesa

che la dama decida, l’ombra di un nuovo Ulisse si avvicina ai loro gozzi. Una tragedialontana? No è la nostra. La paghiamo sulla nostra pelle tutti i giorni. Sono cose che tutti sanno

e che tutti fanno finta di vedere e di non vedere. Oggi è giusto ciò che è utile in sensoeconomico, è utile tutto ciò che serve, ma serve a che cosa? Ad ingrassare le tasche dei re di

oggi, i re di denari. Attenzione a questi coccodrilli, suoneranno le campane del calodemografico e sarà perchè non riusciranno più a vendere come prima i loro prodotti. L’uomo

serve perché compra, chi non compra non serve. E’ questa l’Italia, il mondo di oggi: pochiavidi affaristi che manovrano l’uomo come un pinocchio da consumo. Chi onestamente può

tacere oltre? Chi è tanto stolto e codardo da non aprire gli occhi e reagire? Quando il corpo diun malato è cosi infetto in una parte non è ineludibile recidere la parte incancrenita? O si

vuole aspettare che l’infezione si propaghi? Questo è successo all’Italia, la pietà del medico harovinato la salute del paziente. E’ troppo tardi? Non ancora, ci si può salvare ci si deve salvare

con uno sforzo maggiore di quello che ci sarebbe voluto se si fosse agito in tempo. I nodistanno venendo al pettine. Con le regole della natura non si scherza. Le leggi dell’uomo sono

eludibili, quelle della natura no. Prima o poi presentano il conto. C’è una splendida veritàinfatti da tener presente. La nazione non può morire; la si può rovinare, colpire, insozzare mala sua anima è immortale. Anche se in punto di morte e quando soprattutto tocca il fondo essareagisce, si scrolla di dosso le iene e i tafani, rompe le redini tenute dai suoi indegni padroni.

Se soggiogata rinasce, se svilita risorge, se minacciata tira fuori gli artigli.Respiriamo idee pulite, nobili, altruiste e il mondo si sorriderà di nuovo. C’è un magico sensoin noi che ci fa intuire la giustezza delle cose prima della nostra ragione. C’è un alto senso in

noi, un qualcosa che ci dice non pensare solo a te stesso perché anche se ricco sfondato, poveroresterai nell’animo, nelle sensazioni e nelle emozioni più profonde e più belle.

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Difendiamo dunque e onoriamo questa Patria nostra anche se oggi non è attaccatadall’esterno ( e nessuno può dire che un giorno non lo sarà), difendiamola oggi dai suoi nemici

interni che ignari o consapevoli vogliono la sua mortificazione e il suo annullamento.

ISTRIA, FIUME, DALMAZIA E ALTO ADIGE

Settanta anni fa trecentocinquantamila italiani furono costretti ad abbandonare la loro terraminacciati di morte da parte dei partigiani comunisti di Tito. A migliaia furono uccisi per le

strade o gettati legati uno all’altro col filo spinato nelle foibe di Basovizza. Quella terra èsempre stata latina e italiana, è stata usurpata dagli slavi. Questo è stato permesso dalla viltà,

dalla complicità dell’Italia antifascista, democratica e clericale. Hanno venduto la nostra Patria… ma no, non l’hanno neanche venduta, l’hanno regalata!L’Istria, Fiume, la Dalmazia sono e rimangono italiane, il nostro popolo un giorno saprà

ritrovare la forza per andarsele a riprendere, quando questa classe politica immonda avràfatto le valigie. La nostra terra ci appartiene a prescindere dagli stessi istriani e dalmati e

fiumani che dopo settant’anni non trovano di meglio da fare che rincontrarsi ogni tanto a farequalche cerimonia a chi è responsabile del loro esodo.

La nostra terra ci appartiene in nome dei martiri di Basovizza e di tutti gli eroi che l’hanno difesa nel corso dei secoli.

Nell’Alto Adige si vorrebbero pian piano buttare fuori gli italiani, con intimidazioni, attentati,discriminazioni. Anche li non va ceduto un solo centimetro del sacro suolo patrio, va

smascherato il tentativo lento e sottile di svellare le nostre radici. In nome degli italiani che ciabitano e in nome dei compatrioti che hanno versato tanto nobile sangue per difendere in

passato la nostra civiltà.

GLOBALIZZATORI DEL NUOVO ORDINE MONDIALECHI SONO I NOSTRI SUBDOLI NEMICI.

Il processo di globalizzazione economica per realizzarsi deve necessariamente essere anchepolitico e culturale, quindi la globalizzazione, in questa più ampia accezione, si identifica conil cosiddetto mondialismo. Il mondialismo, in sintesi, è un’ideologia ( e una prassi culturale

sociale e politica), universalista promossa da istituzioni internazionali politico-militari (Onu,Nato, Oms), ed economico finanziarie (Banca mondiale, Fondo monetario, Wto, Nafta ecc.),

da associazioni private (Council of foreign relation, Trilateral, Bilderberg, Massonerie,Vaticano ecc.), e da una fitta rete di lobby e di organizzazioni internazionali di “consulenza”

politico-sociale-culturale e massimediale (agenzie di informazione, industria cinematografica etecnologica ecc.), la cui principale base tattica è costituita dagli Stati Uniti (Silicon Valley, deep

state ecc.) e dalla Cina (Partito comunista cinese).L’obbiettivo del mondialismo è la creazione di un unico governo o amministrazione ( il Nuovo

Ordine Mondiale), di un unico assetto politico, istituzionale e sociale (il Liberismo), di ununico sistema di valori (l’individualismo-egualitarismo-dottrina dei “diritti dell’uomo”), equindi un unico insieme di costumi e stile di vita (il consumismo) estesi a tutta la Terra e

funzionali al dominio assoluto da parte delle forze politiche, economiche e culturali che loincarnano: le élite della finanza mondiale.

Questi obbiettivi sono raggiungibili solo mediante l’annientamento delle differenze razziali,culturali, religiose, politiche tra le diverse nazioni della terra, ossia delle loro identità e quindi

della loro esistenza in quanto tali. L’ostacolo al progetto mondialista è, pertanto, l’esistenzastessa delle nazioni, ossia di popoli con storia e tradizioni specifiche; nel mondo europeo, in

particolare, esso è rappresentato dall’esistenza, combinata e inseparabile della famigliatradizionale e dello stato nazionale. Pertanto noi ci opporremo con tutta la nostra forza al loro

progetto, che possa Nostro Signore Gesù Cristo darci la forza per spazzarli via.

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POESIA DA BERTRAN UN COMBATTENTE PER LA LIBERTA’ DELLA PATRIA:

Anche se la verità vi farà sobbalzare,

anche se il canto del popolo non varcherà i vostri molli ventri

e le urla dei bambini deturpati dai vostri rasoi

voleranno su teste ormai mozze,

il nostro grido vi giunga urlato e lottato

ed il nostro odio vi faccia tremare.

Chi non ha fiera volontà sarà sempre schiavo,

sarà schiavo eternamente.

Io sono per i combattivi, per quelli

che il mondo si sono messi a rifare,

per quelli che l'umanità per i capelli tirano

fuori dall'ignoranza e dalla menzogna,

sia pure in maniera poco gentile.

-Bertran

Eleviamo in alto i nostri cuori e i nostri spiriti combattenti, per il risveglio della stirpe italica, recuperando la tradizione dei nostri antenati, lottando per l'affermazione dell'indipendenza

nazionale con spirito di scarificio e di militanza per salvare la nostra amata Patria! Incarniamo lo spirito dell'uomo nuovo, dell'eroe glorioso, che suonerà la tromba della

resurrezione della stirpe Italica!

Possa Iddio guidarci sino alla vittoria!

Viva la rivoluzione!

Roma, anno del signore 2020.

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I N D I C E D E I P U N T I :

• Mai più schiavi: ………………………………………………………..Pag. 3 • Quando la democrazia nasconde la dittatura:……………………… Pag. 5• Lo Zagamismo: ………………………………………………………..Pag. 6• Il legionario e la Legione: ……………………………………………..Pag. 9• Funzione e gradi: ……………………………………………………...Pag. 11• Studenti legionari: …………………………………………………….Pag. 11• Il corpo dei legionari: …………………………………………………Pag. 11• L’organizzazione politica: ……………………………………………..Pag.11• I capi legionari: ………………………………………………………..Pag. 11• Come deve essere e come deve comportarsi un capo: ……………….Pag. 12• Perché un capo legionario deve vegliare su se stesso: ……………….Pag. 13• Reclutamento dei militanti: …………………………………………...Pag. 14• Cameratismo e disciplina: ……………………………………………..Pag.14• Campagna elettorale: …………………………………………………..Pag.14• Promesse elettorali il legionario non ne fa: …………………………...Pag. 15• Qual’è il nostro scopo? Dove dobbiamo arrivare?: …………………..Pag.15• Richieste: ………………………………………………………………..Pag.15• Come si presenta un legionario: ……………………………………….Pag. 15• Come deve essere un legionario nel parlare e nello scrivere: ………..Pag. 16• Il vestito del legionario: ………………………………………………...Pag. 16• Il legionario e l’amministrazione del denaro della comunità: ………..Pag.16• Il sentimento della dignità: ……………………………………………..Pag. 16• La scuola del fatto creativo: …………………………………………….Pag. 16• La preghiera come elemento decisivo per la Vittoria: ………………...Pag. 16• Come possiamo assicurarci il concorso di queste forze?: ……………..Pag. 17• La scuola della sofferenza: ……………………………………………...Pag. 17• La strada che percorre un legionario nella sua vita legionaria: ………Pag. 17• Il legionario e gli altri: …………………………………………………...Pag. 19• Contro l’usura poesia di Ezra Pound: …………………………………..Pag. 19• Per uno stato e un uomo nuovo: …………………………………………Pag. 20• I parlamentari legionari: ………………………………………………...Pag. 21• Agenti provocatori: ………………………………………………………Pag. 22• Appello al legionario: …………………………………………………….Pag. 22• Nove comandamenti legionari: ………………………………………….Pag. 23• I tre impegni solenni di un legionario: ………………………………….Pag. 23• Linee generali programmatiche: ………………………………………..Pag. 24• Il giuramento dei gradi legionari: ………………………………………Pag. 25• Giuramento del legionario: ……………………………………………...Pag. 26• I dieci comandamenti: …………………………………………………...Pag. 26• Ai portatori dello spirito nuovo: ………………………………………...Pag.27• Cosa fare concretamente?: ………………………………………………Pag. 28• La guerra: ………………………………………………………………...Pag. 29• La scuola-L’educazione: …………………………………………………Pag. 29• L’arte: ……………………………………………………………………..Pag. 30• L’architettura: …………………………………………………………….Pag. 30

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• Cancellare le megalopoli: …………………………………………………Pag. 31• L’onestà: ……………………………………………………………………Pag. 31• Il lavoro: ……………………………………………………………………Pag. 32• L’aristocrazia: ……………………………………………………………...Pag. 32• L’italianismo: ……………………………………………………………….Pag. 33• Per la nostra Patria: ………………………………………………………..Pag. 34• Istria, Fiume, Dalmazia e Alto Adige: …………………………………….Pag. 36• Globalizzatori del Nuovo Ordine Mondiale, chi sono i nostri subdoli nemici: ..Pag. 36• Poesia da Bertran, un combattente per la libertà della Patria: ………………...Pag. 37

Elaborato e stilato da Valerio A. un contributoper la rivoluzione Zagamiana al nostro fiero condottiero

Leo Lyon Zagami.

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