il risicoltore (ottobre 2015)

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www.enterisi.it - @EnteRisi Anno LVII - n. 9 Ottobre 2015 MENSILE D’INFORMAZIONI AGRICOLE - INDUSTRIALI - COMMERCIALI www.enterisi.it - @EnteRisi siamo presenti a Avviso per i risicoltori Questo numero contiene il modello per la denun- cia di produzione del risone raccolto nella campagna in corso e il modello di comunicazione di fine vendita Sul foglio contenente il vostro indirizzo troverete il modello di denuncia da presentare a norma della legge istitutiva dell’Ente Nazionale Risi e ai sensi dell’art. 1 del Reg.to Ce n. 1709/2003, entro il 10 novembre. Per l’invio della denuncia di produzione potete utilizzare le seguenti modalità: • compilazione via internet attraverso lo sportello vir- tuale • consegna o spedizione ad una delle Sezioni Provinciali dell’Ente Nazionale Risi • trasmissione via fax al Centro Operativo di Vercelli al numero 02 30131188 • invio, tramite posta elettronica, a [email protected] • invio, tramite posta elettronica certificata, a [email protected]. Non verranno inviate ulteriori comunicazioni postali U U n n O O p p e e n n D D a a y y c c h h e e g g u u a a r r d d a a a a l l f f u u t t u u r r o o AL PADIGLIONE DI FEDERALIMENTARE Il 9 ottobre si concludono le serate dedicate alla divulgazione della nostra coltura All’Expo2015, appuntamento finale con l’Ente Risi A A l l C C e e n n t t r r o o R R i i c c e e r r c c h h e e s s u u l l R R i i s s o o i i n n t t e e r r e e s s s s a a n n t t e e c c o o n n f f r r o o n n t t o o c c o o n n e e s s p p e e r r t t i i i i n n t t e e r r n n a a z z i i o o n n a a l l i i . . E E l l e e v v i i s s i i t t e e i i n n c c a a m mp p o o p p e e r r c c o o n n o o s s c c e e r r e e g g l l i i s s t t u u d d i i i i n n c c o o r r s s o o E’ stato un confronto internazionale quello che ha animato l’Open Day 2015 del Centro Ricerche sul Riso. Lo scorso 10 settembre, infatti, sul palco di Castello d’Agogna, al convegno dal titolo “Un confronto tra ricercatori internazionali per una risicoltura competitiva” , si sono suc- ceduti, tra gli altri, Steve Linscombe, genetista dell’Università della Louisiana (Usa), Russell Ford, dell’Istituto Austra- liano per la ricerca sul riso, e Steven Slutel, della Università di Ghent (Belgio), che ha condotto ricerche nel Sud Est asiatico. Spazio, comunque, anche alle visite in campo. Nel pomeriggio, i partecipanti all’Open Day hanno potuto toccare con mano il lavoro del Centro Ricerche. Sono state predisposte sette tappe che hanno presentato le attività svolte dai ricercatori, dagli studi per combattere brusone e fusarium, all’utilizzo dei droni nell’agri- coltura di precisione. Alle pagine 2-3 La coltura del riso è par- te integrante della nostra storia e della nostra cul- tura. Sarà questo il tema dell’ultimo appuntamento organizzato dall’Ente Na- zionale Risi all’Expo. Il 9 ottobre, al padiglione “Ci- bus è Italia” di Federa- limentare, si vuole spie- gare quanto la coltura del riso sia im- portante an- che dal punto di vista cultu- rale e di quanto sia stretto il lega- me tra il riso e i territori vo- cati alla col- tivazione di questo impor- tante cereale. Come? At- traverso una serata che di- mostrerà come il legame tra riso e territorio è così forte che anche l’arte ha subito il fascino della risaia e del riso: poeti, scrittori, pittori, registi e musicisti hanno preso spunto dalla realtà del territorio per tra- durre in “arte” le mille virtù del riso italia- no. La serata, condotta da Patrizio Ro- versi, per- metterà al pubblico di comprende- re come di- verse forme di arte hanno celebrato, e tutt’ora cele- brano, l’importanza di que- sto cereale. Un attore, Ro- berto Sbaratto, leggerà brani di letteratura e di poesia ispirati dal paesag- gio risicolo e dallo stesso cereale. La curatrice del museo Borgogna di Ver- celli, Cinzia Lacchia, rac- conterà come l’arte figu- rativa abbia tramandato ai posteri aspetti particolari legati alla coltivazione del riso. La cantante Maria Grazia De Micheli, accom- pagnata da un chitarrista e da un fisarmonicista, in- terpreterà brani dei canti della mondariso spiegando l’importanza dei testi e la metodologia del “partico- lare” modo di esecuzione del canto. Un esperto ci- nematografico, Giorgio Si- monelli, illustrerà al pub- blico come il cinema sia stato conquistato dal fa- scino della risaia. In questo panorama non potrà certo mancare l’aspetto legato alla cucina. Lo chef Andrea Ribaldone, con la compli- cità di Patrizio Roversi, at- traverso uno show cooking mostrerà come sia pos- sibile oggi preparare il ri- sotto …”romagnolesco che fa Mariù” e che tanto piaceva al Pascoli. La se- rata sulla terrazza del pa- diglione “CibuséItalia” si concluderà con una degu- stazione di risotto e dolce di riso. Successo per le serate a “Cibus è Italia” Prima è toccato a Ver- celli e Biella, poi ai ter- ritori di Verona, Mantova e Oristano. In entrambe le serate grande succes- so per i risi italiani, Car- naroli o Vialone nano che fosse. E apprezzamenti per i diversi cuochi che nelle due occasioni si so- no esibiti (nella foto, Chri- stian Costardi ai fornelli). Alle pagine 6-7 t Si esibiranno, tra gli altri, l’attore Roberto Sbaratto, la cantante Maria Grazia De Micheli e lo chef Andrea Ribaldone Riso News Punteruolo acquatico a Verona e Mantova Confermata anche per l’anna- ta 2015 la presenza di adulti di Lissorhoptrus oryzophilus nelle risaie mantovane e veronesi. Nell’articolo di Simone Silvestri si spiega come si diffonde e ven- gono indicate le tecniche agro- nomiche da seguire per limitare i danni alle colture. A pag. 4 Pma, import in continua crescita Le importazioni di riso lavorato dai Paesi Meno Avanzati (PMA) non si fermano. Anzi, siamo or- mai a volumi da record: nella campagna 2014/2015, l’Unione europea è arrivata a importare dai PMA ben 345.623 tonnellate di prodotto, con un incremento del 23% rispetto a un anno fa. Praticamente siamo al 51% delle importazioni totali di riso lavorato e il 29% dell’import totale in equivalente lavorato. Le impor- tazioni totali di riso lavorato han- no toccato un nuo- vo primato: circa 680.000 t. E hanno contribuito in modo determinante all’in- cremento delle im- portazioni comuni- tarie di riso lavorato: rispetto alla campa- gna precedente, l’Unione europea ha importato circa 70.000 t di riso lavorato in più, di cui 64.000 dai PMA. A pag. 8 Intervista a De Castro: «No al “sacrificio” del riso» In difesa del riso italiano ha preso la parola Paolo De Castro (nella foto), ex ministro e oggi capogruppo S&D della Commis- sione Agricoltura del Parlamento europeo. Ha ricordato come nel- l'accordo commerciale stipulato tra UE e Vietnam, la situazione dei risi- coltori italiani «va se- guita con attenzione perché è molto de- licata, visto l'aumen- to delle importazioni da Cambogia e Bir- mania». De Castro ritiene che aprire nuovi mercati sia di fondamentale im- portanza per l'agroalimentare tri- colore; ma, senza «ottenere dei contingenti equilibrati in ingres- so», gli sforzi rischiano di risultare vani. Anzi, controproducenti. Co- me nel caso del riso, che «è una voce importante delle nostre esportazioni». A pag. 11

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Anno LVIII n. 9 Mensile di informazioni agricole industriali e commerciali sul RISO dell'Ente Nazionale Risi

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Page 1: Il Risicoltore (Ottobre 2015)

www.enterisi.it - @EnteRisi

Anno LVII - n. 9 Ottobre 2015

MENSILE D’INFORMAZIONI AGRICOLE - INDUSTRIALI - COMMERCIALI

www.enterisi.it - @EnteRisi

siamo presenti a

Avviso per i risicoltoriQuesto numero contiene il modello per la denun-

cia di produzione del risone raccolto nella campagnain corso e il modello di comunicazione di fine vendita

Sul foglio contenente il vostro indirizzo troverete ilmodello di denuncia da presentare a norma della leggeistitutiva dell’Ente Nazionale Risi e ai sensi dell’art. 1 delReg.to Ce n. 1709/2003, entro il 10 novembre.

Per l’invio della denuncia di produzione potete utilizzarele seguenti modalità:

• compilazione via internet attraverso lo sportello vir-tuale

• consegna o spedizione ad una delle Sezioni Provincialidell’Ente Nazionale Risi

• trasmissione via fax al Centro Operativo di Vercelli alnumero 02 30131188

• invio, tramite posta elettronica, a [email protected]• invio, tramite posta elettronica certificata, a

[email protected].

Non verranno inviateulteriori comunicazioni postali

UUUUnnnn OOOOppppeeeennnn DDDDaaaayyyy cccchhhheeee gggguuuuaaaarrrrddddaaaa aaaallll ffffuuuuttttuuuurrrroooo

AL PADIGLIONE DI FEDERALIMENTARE Il 9 ottobre si concludono le serate dedicate alla divulgazione della nostra coltura

All’Expo2015, appuntamento finale con l’Ente Risi

AAAAllll CCCCeeeennnnttttrrrroooo RRRRiiiicccceeeerrrrcccchhhheeee ssssuuuullll RRRRiiiissssoooo iiiinnnntttteeeerrrreeeessssssssaaaannnntttteeee ccccoooonnnnffff rrrroooonnnnttttoooo ccccoooonnnn eeeessssppppeeeerrrrtttt iiiiiiiinnnntttteeeerrrrnnnnaaaazzzz iiiioooonnnnaaaallll iiii .... EEEE lllleeee vvvviiiissssiiii tttteeee iiiinnnn ccccaaaammmmppppoooo ppppeeeerrrr ccccoooonnnnoooosssscccceeeerrrreeee ggggllll iiii ssssttttuuuuddddiiii iiiinnnn ccccoooorrrrssssoooo

E’ stato un confronto internazionalequello che ha animato l’Open Day 2015 delCentro Ricerche sul Riso. Lo scorso 10settembre, infatti, sul palco di Castellod’Agogna, al convegno dal titolo “Unconfronto tra ricercatori internazionali peruna risicoltura competitiva”, si sono suc-ceduti, tra gli altri, Steve Linscombe,genetista dell’Università della Louisiana(Usa), Russell Ford, dell’Istituto Austra-liano per la ricerca sul riso, e StevenSlutel, della Università di Ghent (Belgio),che ha condotto ricerche nel Sud Estasiatico.

Spazio, comunque, anche alle visite incampo. Nel pomeriggio, i partecipantiall’Open Day hanno potuto toccare conmano il lavoro del Centro Ricerche. Sonostate predisposte sette tappe che hannopresentato le attività svolte dai ricercatori,dagli studi per combattere brusone efusarium, all’utilizzo dei droni nell’agri-coltura di precisione.

Alle pagine 2-3

La coltura del riso è par-te integrante della nostrastoria e della nostra cul-tura. Sarà questo il temadell’ultimo appuntamentoorganizzato dall’Ente Na-zionale Risi all’Expo. Il 9ottobre, al padiglione “Ci-bus è Italia” di Federa-limentare, si vuole spie-gare quantola coltura delriso sia im-portante an-che dal puntodi vista cultu-r a l e e d iquanto s iastretto il lega-me tra il risoe i territori vo-cati alla col-tivazione di questo impor-tante cereale. Come? At-traverso una serata che di-mostrerà come il legametra riso e territorio è cosìforte che anche l’arte ha

subito il fascino della risaiae del riso: poeti, scrittori,pittori, registi e musicistihanno preso spunto dallarealtà del territorio per tra-durre in “arte” le mille virtù

del riso italia-no.

La serata,condotta daPatrizio Ro-ve r s i , pe r-mette rà a lpubblico dicomprende-re come di-verse formedi arte hanno

celebrato, e tutt’ora cele-brano, l’importanza di que-sto cereale. Un attore, Ro-berto Sbaratto, leggeràbrani di letteratura e dipoesia ispirati dal paesag-

gio risicolo e dallo stessocereale. La curatrice delmuseo Borgogna di Ver-celli, Cinzia Lacchia, rac-conterà come l’arte figu-

.

rativa abbia tramandato aiposteri aspetti particolarilegati alla coltivazione delriso. La cantante MariaGrazia De Micheli, accom-

pagnata da un chitarrista eda un fisarmonicista, in-terpreterà brani dei cantidella mondariso spiegandol’importanza dei testi e la

metodologia del “partico-lare” modo di esecuzionedel canto. Un esperto ci-nematografico, Giorgio Si-monelli, illustrerà al pub-blico come il cinema siastato conquistato dal fa-scino della risaia. In questopanorama non potrà certomancare l’aspetto legatoalla cucina. Lo chef AndreaRibaldone, con la compli-cità di Patrizio Roversi, at-traverso uno show cookingmostrerà come sia pos-sibile oggi preparare il ri-sotto …”romagnolescoche fa Mariù” e che tantopiaceva al Pascoli. La se-rata sulla terrazza del pa-diglione “CibuséItalia” siconcluderà con una degu-stazione di risotto e dolcedi riso.

Successo per le serate a “Cibus è Italia”Prima è toccato a Ver-

celli e Biella, poi ai ter-ritori di Verona, Mantovae Oristano. In entrambele serate grande succes-so per i risi italiani, Car-naroli o Vialone nano chefosse. E apprezzamentiper i diversi cuochi chenelle due occasioni si so-no esibiti (nella foto, Chri-stian Costardi ai fornelli).

Alle pagine 6-7

tSi esibiranno, tra gli altri,

l’attore RobertoSbaratto, la cantante

Maria Grazia De Michelie lo chef Andrea

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Punteruolo acquatico a VeronaeMantova

Confermata anche per l’anna-ta 2015 la presenza di adulti diLissorhoptrus oryzophilus nellerisaie mantovane e veronesi.Nell’articolodiSimoneSilvestri sispiega come si diffonde e ven-gono indicate le tecniche agro-nomiche da seguire per limitare idanni alle colture.

A pag. 4

Pma, import in continuacrescita

Le importazioni di riso lavoratodai Paesi Meno Avanzati (PMA)non si fermano. Anzi, siamo or-mai a volumi da record: nellacampagna 2014/2015, l’Unioneeuropea è arrivata a importaredai PMA ben 345.623 tonnellatedi prodotto, con un incrementodel 23% rispetto a un anno fa.Praticamente siamoal 51%delle

importazioni totali di riso lavoratoe il 29% dell’import totale inequivalente lavorato. Le impor-tazioni totali di riso lavorato han-no toccato un nuo-vo primato: circa680.000 t. E hannocontribuito in mododeterminante all’in-cremento delle im-portazioni comuni-tarie di riso lavorato:rispetto alla campa-gna precedente,l’Unioneeuropeahaimport a to c i rca70.000 t di riso lavorato in più, dicui 64.000 dai PMA.

A pag. 8

Intervista a De Castro: «No al“sacrificio” del riso»

In difesa del riso italiano hapreso la parola Paolo De Castro(nella foto), ex ministro e oggi

capogruppo S&D della Commis-sione Agricoltura del Parlamentoeuropeo. Ha ricordato come nel-l'accordo commerciale stipulato

tra UE e Vietnam, lasituazione dei risi-coltori italiani «vase-guita con attenzioneperché è molto de-licata, visto l'aumen-to delle importazionida Cambogia e Bir-mania». De Castroritiene che aprirenuovi mercati sia difondamentale im-

portanza per l'agroalimentare tri-colore; ma, senza «ottenere deicontingenti equilibrati in ingres-so»,gli sforzi rischianodi risultarevani. Anzi, controproducenti. Co-me nel caso del riso, che «è unavoce importante delle nostreesportazioni».

A pag. 11

Page 2: Il Risicoltore (Ottobre 2015)

TECNICA2 OTTOBRE 2015

CENTRO RICERCHE SUL RISO I relatori hanno presentato la coltivazione del riso nel loro Paese o progetti che si stanno portando avanti

Un Open day con lo sguardo internazTutti convinti che per risolvere problemi comuni e ottenere risultati migliori bisogna unire le forze e collaborare anche neSono intervenuti Steve Linscombe, genetistadell’Università della Louisiana (Usa), Russell Ford,dell’Istituto Australiano per la ricerca sul riso, e StevenSleutel, della Università di Ghent (Belgio), che hacondotto ricerche nel Sud Est asiatico

Giuseppe Pozzi

La filiera del riso italianaguarda al mondo; e oltre asviluppare le proprie ricercheeproduzioni si confronta coni colleghi che in altre parti delglobo coltivano il riso. E' sta-to un Open Day internazio-nale quello che si è svoltoquest'anno al Centro Ricer-che sul Riso diCastello d'A-gogna, in con-c om i t a n z acon il TRRC( c o n v e g n oche riunisce iricercatori, inambito risico-lo, dei Paesi aclima tempe-rato). Il titolodella giornata era, infatti,“Un confronto tra ricercatoriinternazionali per una risicol-tura competitiva”; e nellamattinata del 10 settembre,sul palcodelCentroRicerchesi sono alternati relatori che

hanno presentato la coltiva-zione del riso nel loro Paeseo progetti che si stanno por-tando avanti in varie parti delmondo, dagli Stati Uniti al-l'Australia. Perché, come hasottolineato il presidentedel-l'Ente Nazionale Risi, PaoloCarrà, «per risolvere proble-mi comuni e ottenere risul-tati migliori bisogna unire le

forze e colla-borare anchen e l c ampodella ricerca».

La risicolturanegli Usa

Un concet-to ripreso an-che dal primorelatore, Ste-ve Linscom-

be, genetista dell’Universitàdella Louisiana, che ha evi-denziato quanto sia «impor-tante mantenere strette re-lazioni tra i centri di ricercadei vari Paesi». Linscombe,unodei padri della tecnologia

Clearfield, ha presentato lastoria della risicoltura negliStati Uniti e lo sviluppo cheha avuto negli anni, in par-ticolare in Arkansas, ma an-che in Lousiana, in California,in Texas, in Mississipi e Mis-souri. Dal 1981 al 2011, negliUsa le produzioni di risonemedie sonosalite da5,3 a7,8tonnellate per ettaro, questograzie soprattutto al miglio-ramento genetico: «Neicampi statunitensi sono sta-te introdotte varietà a tagliabassa, ibridee, in particolare,il sistema Clearfield che han-no fatto impennare le rese –ha sottolineato Linscombe –Le varietà ibride sono arri-vate fino al 25% del totaledella produzione anche seora sono in calo, visti gli alticosti dei semi, mentre i risiclearfield sono a quota 50%dopo essere arrivati al 65%della produzione globale allafine del 2012». Il calo è do-vuto alla comparsa delle pri-me resistenze nel riso crodo

che hanno anche imposto dicambiare le modalità di pro-duzione. Perciò si sta inve-stendo molto su nuove te-conologie. Una di queste,complementare al sistemaClearfield, si chiamaProvisia:lenuovevarietà, attualmentein sperimentazione in camponegli Usa e in Argentina eche saranno in produzione apartire dal 2017, risultereb-bero più resistenti ad alcunierbicidi.

L’Australia e la carenzad’acqua

Diversa è la situazione dal-l'altra parte del mondo, il-lustrata da Russell Ford, del-l’Istituto Australiano per laricerca sul riso. «Abbiamo ilclima ideale per coltivare ilriso,madobbiamo fare i con-ti con una notevole scarsitàd'acqua – ha esordito Ford –Coltiviamo otto varietà, di cuiuna tipo Arborio, e privile-giamo la semina in asciutta».Ha poi evidenziato il grandelavoro che si sta portandoavanti in Australia nel campodell'agricoltura di precisione,dove si privilegia il rapportodiretto con i coltivatori. «Vi-

sta anche la riduzione deibudget a nostra disposizione– ha continuato – stiamo pro-muovendo uno scambio diesperienze tra gli agricoltorie i nostri agronomi: attraver-so le tecnologie di precisionfarming, i coltivatori invianoal centro di ricerca le infor-mazioni relative ai rilievi divigore delle piante: noi le ela-boriamoe le trasformiamo inmappe di pre-cisione chepoi facciamoavere ai colti-vatori». Anchequi si va sem-pre più diffon-dendo l'usodei droni, cosìc o m e g l iesperimentisui trattori completamenteautonomi, visti i grandi spaziche hanno a disposizione.

Le prove nel Sud-Estasiatico

E' toccato, invece, al pro-fessor Steven Slutel, dell’U-niversità di Ghent, illustrare iltema delle emissioni di me-tano e di azoto nel Sud Estasiatico, al centro di un pro-

getto di ricerca che vedecoinvolti anche l'UniversitàdiTorino e l'Ente Nazionale Ri-si. Diverse le problematicheche la ricerca sta affrontan-do, dai molteplici tipi di ter-reni, alle diverse forme diirrigazione che spesso vannoin conflitto con elementi del-la natura, come tempeste etemporali, imprevedibili, finoalle differenti forme di con-

c ima z i o ne .Già diverse lesperimenta-zioni avviate inrisaia con ri-sultati attual-mente in ana-lisi in Belgio,ma occorre-ranno altri stu-di sul campo

per arrivare a conclusioni si-gnificative.

Erbicidi e resistenze“La resistenza agli erbicidi

in risaia: caratteristiche epossibilità di gestione” è, in-vece, il tema affrontato dalprofessor Aldo Ferrero, del-l’Università degli Studi di To-rino: un argomento spinosoche negli anni si va accen-

.

L’INCONTRO L’edizione 2015 del convegno si è svolta in Italia, con base a Vercelli

E’ intervenuto anche il TRRC

I RELATORIFoto di gruppoper ricercatoried esperti in-tervenuti all’O-pen Day delCentro Ricer-che sul Risosvoltosi a Ca-stello d’Ago-gna lo scorso10 settembre

tNegli Usa si sta

investendo sulle nuoveteconologie. Una di

queste, complementareal sistema Clearfield,

si chiama Provisia

tFerrero ha parlato dellaresistenza agli erbicidi inrisaia, mentre Alma haaffrontato il tema della

macchia della cariosside

A dare un taglio ancor più in-ternazionale all’Open Day del Cen-tro Ricerche sul Riso è stata la pre-senza dei partecipanti all’OttavoConvegno Internazionale del TRRC(Temperate Rice Research Consor-tium), il Consorzionato inCoreanel2007 che riunisce i ricercatori, inambito risicolo, dei Paesi a climatemperato.La delegazione era composta da

una cinquanta membri del Con-sorzio, provenienti dai più svariatiPaesi: dall’Iran al Bangladesh, dallaTurchia alla Russia, passando perKorea, Cina, Giappone, Uruguay,Filippine, Australia, Africa e Indo-nesia.Accolti da Sapise che ha fatto gli

onori di casa, damartedì 8 a venerdì11 settembre i delegati dei Paesimembri sono stati ospiti di Vercelli,tra visite alle eccellenze del ter-ritorio e percorsi alla città guidati daMassimo Biloni, chairman dell’e-

dizione 2015. Il programma chehannoseguitoè statopensatoprimadi tutto con l’intenzione di coin-volgere ed aprire la dialettica con leistituzioni locali del settore risicoloe non. Per questo LaProvincia di Vercelliè stata partner del-l ’ evento con lasponsorizzazione el’invito alla seratapresso il padiglioneCibus è Italia Fede-ralimentare a Expo,venerdì 11 settem-bre, mentre l’eventodi apertura dei la-vori è stato ospitatodall’Associazione d’IrrigazioneOvest Sesia, che ha accolto la de-legazione all’interno del Parlamen-tino di Cavour con la visione delfilmato prodotto daRai Expo “Expe-ria - Terra d’acqua. Il Canale Cavoure il riso”.

Tra gli eventi che hanno seguito,appunto, anche la visita al CRR diCastello d’Agogna in occasione del-l’OpenDay, dove alcunimembri delTRRC, Steve Linscombe, padre del-

la tecnologia Clear-field, Alberto Almadell'Università di To-rino, Steven Sleutel,dell'Università diGhent, Aldo Ferreroe Russell Ford, sonostati invitati a parla-re.Ma il programma

del TRRC è stato an-che occasione per fa-re conoscere a tutti i

membri le bellezze del territorio, lerealtà produttive e le eccellenze lo-cali. Molto apprezzata è stata lavisita al Museo Borgogna dove si èanche scolta la serata di Gala inpresenza delle autorità politiche (ilpresidente del Consiglio Regionale

del Piemonte Mauro Laus, il con-sigliere Gabriele Molinari, il pre-sidente della Provincia Carlo RivaVercellotti, l’assessore Massimo Ca-mandona, il dirigente Gabriele Va-ralda, il sindaco di Vercelli MauraForte e gli assessori Elisabetta Del-lavalle e Andrea Raineri) e del set-tore agricolo (il presidente dell’E-NR, Paolo Carrà, il presidente Con-fagricoltura di Vercelli e Biella, Gio-

vanni Perinotti, il presidente dellaCia Vercelli e Novara, Manrico Bru-stia, il presidente Coldiretti Vercellie Biella, Paolo Dellarole e la neoeletta vicepresidente dei GiovaniAgricoltori Europei, Alice Cerutti).Tra le eccellenze produttive locali,l’Aziendaagricola Falasco, laRiseriaGallo e la Cantina Travaglini hannoorganizzato per il TRRC una visitaguidata alle loro strutture.

LA VISITA AL CENTRO RICERCHE SUL RISOLa delegazione del TRRC intervenuta all’Open Day di Castello d’Agogna

tLa delegazione era

composta da cinquantamembri del Consorzio,

provenienti dai piùsvariati Paesi

Page 3: Il Risicoltore (Ottobre 2015)

TECNICA OTTOBRE 2015 3

in varie parti del mondo

zionaleel campo della ricerca

CASTELLO D’AGOGNA Predisposte sette tappe per presentare le attività svolte dai ricercatori

Quante novità dalla visita in campoDalle varietà per il mercato estero fino all’utilizzo dei droni nell’agricoltura di precisione

Pomeriggio dedicato alla visitadei campi per toccare con mano illavoro del Centro Ricerche sul Ri-so. Sette le tappe predisposte dairicercatori per presentare le at-tività svolte a Castel-lo d'Agogna.

Giandomenico Po-lenghi ha presentatoi campi vetrina con levarietà iscritte a ca-talogo negli ultimi treanni: tante quelle de-stinate ai mercatistranieri, dal Medea,un riso adatto allapaella e quindi de-stinato al mercato spagnolo, alProteo, una sorta di baldo a tagliabassa precoce, pensato soprat-tutto per la Turchia, fino al Teti,ideale per il mercato portoghese;

così come stanno riscuotendo suc-cesso le varietà adatte a cucinare ilsushi, quali il Castore, un tondocristallino a basso milosio, o ilWang.

Le attività di miglioramento ge-netico, invece, sono state illustrateda Romano Gironi che ha spiegatoi lavori di breading e il percorso chesi deve seguire per arrivare al varodi una nuova varietà. E' stato fattoun accenno anche alla banca delgermoplasma che conserva a Ca-

stello d’Agogna ben 1.300 varietà.Di brusone e fusarium, due tra i

patogeni più pericolosi per il riso,ha parlato Simone Silvestri, che haspiegato le azioni messe in campo

dal CRR per contra-starli. Nelle campa-gne 2014-2015 in par-ticolare, si stanno va-lutando, per il con-trasto al fusarium,l'utilizzo dei pellico-lanti e gli effetti siadel trattamento ter-mico che meccanico.Per quanto riguarda,invece, il brusone, si

stanno portando avanti dei testsull’efficacia di prodotti fungicidi diorigine biologica e di sintesi ap-plicati a timing differenti su varietàaltamente suscettibili e si sono

svolte attività di calibrazione deivolumi d'acqua.

E a proposito dell'acqua, Eleo-nora Miniotti ha illustrato il lavorodel CRR volto a definire vantaggi esvantaggi agro-ambientali di diver-se tecniche di gestione dell’acquain risaia in relazione alle specifichecondizioni operative e ambientali,allo scopo di fornire linee guida perle decisioni di gestione e piani-ficazione territoriale. In questi ul-timi anni il CRR ha partecipatoanche a specifici progetti legati aquesto tema, come Biogesteca ePoloriso, mentre, in uno specificoprogetto, si è valutato l'efficienzadell'azoto a vari livelli di fertiliz-zazione con diversi tipi di semina:semina in acqua e sommersionecontinua, semina interrata e al-ternanza sommersione-asciutta,semina in acqua e alternanza di

tuando e per il quale ha con-sigliato di tenere alta la guar-dia. Da qui la sua analisi delleinfestanti resistenti – dai gia-voni alle ciperacee, dall'ali-sma al riso crodo - e le sueproposte per affrontare ilproblema. Innanzitutto cer-care di evitare i fattori pre-disponenti come la mono-successione colturale e lelavorazioni ridotte. E poiadottare una rotazione deglierbicidi (con ridotta persi-stenza) a diverso modo d'a-zione, prestando attenzionealle indicazioni in etichettacirca le dosi di impiego. Maanche alternare le modalitàdi semina (in acqua e inasciutta), utilizzare la falsasemina e la sommersioneinvernale, impiegare semen-ti certificate e, se necessa-rio, eliminare manualmentele erbacce che restano incampo.

La macchia della cariossideI lavori della mattinata si

sono conclusi con l'interven-to del professor Alberto Al-ma, entomologo dell’Univer-sità di Torino, su “Gli insettiresponsabili della macchiadella cariosside”. Un proble-ma non indifferente quellodella macchia, visto che por-ta allo scarto del prodottocon significative ripercussio-ni economiche. E gli studi,portati avanti in collaborazio-ne con Ente Risi, stannoidentificando le specie dan-nose e il periodo durante ilquale queste sono attive.«La macchia della cariosside– ha spiegato Alma – vienemessa in relazione all'attivitàtrofica di insetti con apparatoboccale pungente succhian-te appartenenti a eminotterieterotteri». Per cui si sta stu-diando il ciclo biologico diquesti insetti, il loro com-portamento alimentare e sistanno individuando le prin-cipali piante ospiti degli in-setti. L'obiettivo della ricercaè quello di scoprire la stra-tegia di difesa in grado disalvaguardare la qualità dellaproduzione risicola nel ri-spetto della salute umana eambientale.

periodi di sommersione e di asciut-ta. Altri lavori sono in corso sul-l'emissione di gas serra, sull'ef-ficienza d'uso dell'azoto e sull'e-missione di ammoniaca.

L’azione del Centro Ricerche sul-le tecniche per incrementare lafertilità dei suoli risicoli e miglio-rare la produttività e la qualità delriso è stata presentata da MarcoRomani. Sono diversi i progettiportati avanti in quest'area. Si èfatta una valutazione sulle biomas-se per capire gli effetti dell’ap-plicazione di diverse matrici sullaproduzione e sull’ef-ficienza d’uso dell’a-zoto. Così come si èvagliata la qualità del-la sostanza organicaapportata (tra leta-me, compost, sepa-rato solido suino, di-gestato essicato, di-gestato solido e fan-ghi di depurazione) attraverso lacaratterizzazione di carbonio e azo-to. Si è indagato anche sugli effettiproduttivi della fertilizzazione po-tassica in relazione alla dose ap-portata e al momento di appli-cazione, e sulle conseguenze, intermini produttivi e di efficienzaazotata, dell’applicazione di con-cimi speciali di diversa tipologia.Particolarmente interessanti an-che i lavori sull'agricoltura con-servativa e sulla sommersione in-vernale. Attualmente si stanno fa-cendo valutazioni sull'utilizzo delsilicio, e dei fertilizzanti e am-mendanti in grado di apportarne,visto che i suoli con una buonaquantità di questo elemento han-no meno arsenico.

Non poteva mancare una tappa,presentata da Daniele Tenni, de-dicata all'agricoltura di precisionee, nello specifico, all'uso dei droni.A Castello d'Agogna è stato pos-sibile vederne uno in azione, un

esacottero dotato di camera mul-tispettrale, utilizzato per migliorarel’efficienza d’uso dell’azoto in ri-saia. Il drone, ha spiegato l'a-gronomo Gianluca Rognoni, for-nisce una serie di immagini chevengono rielaborate per calcolarel'indice di vigore NDVI. Si deter-mina così la dose di azoto daapportare, il piano di concimazionedel terreno e una specifica mappa:questa viene poi caricata sul ter-minale di uno spandiconcime arateo variabile trascinato da untrattore dotato di un sistema di

posizionamento Gpsper la successivaoperazione in cam-po.

Legato a questo, èil progetto Ermes,presentato nell'aulamagna del CRR. So-no stati illustrati ipossibili usi del te-

lerilevamento in ambito agricolo erisicolo in particolare, utilizzandoimmagini satellitari che permet-tono di monitorare l’andamentodelle coltivazioni, il loro stato disalute, di crescita e l’eventualepresenza di stress o danni colturalirelativi a un territorio più o menoampio. La capacità dei satelliti diraccogliere informazioni in manie-ra continuativa e costante nel tem-po è un prezioso strumento perriconoscere la variabilità all’internodei singoli campi o di interi distrettiproduttivi. Permettono di crearemappe dove, ad esempio, si ri-levano le aree di sofferenza di unarisaia, oppure l'effetto degli in-terventi compiuti, oppure ancoraindividuare le zone più a rischio perlo sviluppo del brusone con qual-che giorno di anticipo... Insomma,forniscono una serie di informa-zioni utili all'agricoltore per con-durre in modo migliore la suaazienda.

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RingraziamentiL’Ente Risi ringrazia le per-

sone e le aziende che hannopermesso il pranzo dell’OpenDay: il Comitato buronzese fe-ste e cultura – capitanato daAngelo e Raffaele Cambieri -, IlCantinone di Mortara e la Ri-seria Merlano di Merlano Fa-brizio di Buronzo.

LA VISITA IN CAMPO AL CENTRO RICERCHE SUL RISO DI CASTELLO D’AGOGNAAl centro pagina, un’immagine ripresa dal drone. A sinistra uno dei gruppi che haeffettuato la visita. Sopra, una trebbiatrice in azione durante l’Open Day

A centro pagina, i visitatori davanti ai cam-pi vetrina illustrati da Giandomenico Po-lenghi, a destra mentre raggiungono unapostazione e seguono i lavori di raccolta

tIn campo agronomico

si stanno facendole necessarie valutazioni

sull'utilizzo del silicio

tGli studi per combattere

due tra i patogeni piùpericolosi per il riso,brusone e fusarium,e quelli per il migliorutilizzo dell’acqua

Page 4: Il Risicoltore (Ottobre 2015)

TECNICA4 OTTOBRE 2015

PROGETTOORIGINS In quattro aziende risicole “pilota” i tecnici dell’Ente Nazionale Risi hanno introdotto le migliori pratiche agricole

Concimazione a dose variabile: dalla sperimentazioneparcellare alle applicazioni di pieno campo

Tenni D.¹, Romani M.¹, MiniottiE.¹,², Beltarre G.¹, Sacco D.²,Rognoni G.³, Finzi A.³, SgrelliS.4, Bergonzi C.5, Caresa-na C.¹, Bertone G.¹, Ca-stagna P.¹, Zini M.¹

È noto come la conci-mazione azotata sia di fon-damentale importanza perottenere dei buoni risultatiproduttivi. Tuttavia, soprat-tutto nelle particolari con-dizioni di coltivazione delriso, l’apporto di un quan-titativo di azoto ottimale ri-sulta estremamente rile-vante al fine di evitare ec-cessi che potrebbero in-fluenzare negativamentegli aspetti agronomici e am-bientali dell’agroecosiste-ma risaia.

Un eccesso di fertilizzan-te azotato, infatti, oltre arappresentare un aggraviodei costi di produzione, puòcausare una maggior inci-denza di allettamento, ste-rilità da freddo e di attacchidi Brusone.

Sensibili sono anche leimplicazioni ambientali diun uso non corretto dellafertilizzazione azotata, prin-cipalmente riconducibili alleperdite per lisciviazione dinitrati e ammonio nelle ac-que di falda, nonché a quel-le di ammoniaca e protos-sido di azoto in atmosfera.

Nell’ambito del progettoOrigins, nel quale Kellogg siè posta l’intento di miglio-

rare la tecnica di coltiva-zione del riso, incremen-tando anche l’efficienzad’uso dei fertilizzanti nel ri-spetto dell’ambiente, si èavuta la possibilità di va-lutare in pieno campo latecnica della concimazioneazotata a dose variabile.

Nelle quattro aziende ri-sicole “pilota” del progetto,dove i tecnici del servizio diassistenza dell’Ente Nazio-nale Risi hanno introdotto lemigliori pratiche agricoleper il raggiungimento degliobiettivi di sostenibilità eco-nomica e ambientale, sonostate realizzate, in prossi-mità della concimazione indifferenziazione della pan-nocchia, le mappe di vigoredegli appezzamenti impli-cati nell’iniziativa (Figura1).

I dosaggi di azoto da ap-plicare in tale epoca, infatti,rappresentano una sceltachiave, per assicurare ele-vate produzioni ma, nelcontempo, per non ricade-re nelle problematiche so-pra citate.

Le mappe di vigore sonostate ottenute attraversouna camera multispettrale,adatta a misurare la riflet-tanza della coltura anchenella banda del vicino in-frarosso, appositamentemontata su un APR (Ae-romobile a Pilotaggio Re-moto), comunemente det-to drone. I fotogrammigrezzi, rilevati con i voli,sono stati mosaicati all’in-terno degli appezzamenti eutilizzati per il calcolo del-l’indice di vigore NDVI (Nor-malized Difference Vegeta-

tion Index).Successivamente, nell’a-

zienda agricola MelanoClaudio di Gionzana (unadelle quattro aziende pilo-ta), si è proceduto alla tra-sformazione della mappa divigore in una mappa di pre-scrizione, in cui per ognisingola area omogenea fos-se stabilita l’appropriata do-se di fertilizzante (Figura 2).A tal fine ci si è avvalsi dellatabella di calibrazione ot-tenuta dall’attività speri-mentale condotta negli anniscorsi al Centro Ricerche, incui sono state definite leesigenze azotate corrispon-denti ai diversi valori del-l’indice di vigore.

Attraverso la collabora-zione con i tecnici della dittaSAVE, che rappresenta lasocietà Amazone in Italia, siè provveduto a verificareche il software associatoallo spandiconcime in do-

tazione all’azienda, giàprovvisto di tutta la tec-nologia necessaria alla di-stribuzione del fertilizzantea dosaggio variabile, fossecompatibile con lamappa diprescrizione elaborata apartire dai fotogrammi ri-levati dal drone.

La perfetta integrazionefra le componenti tecno-logiche e l’attivo scambio diinformazioni fra i vari esper-ti coinvolti nel progetto han-no permesso di arrivare, suuna superficie di 5,1 ha, auna distribuzione di ferti-lizzante di pochi chili diversada quella calcolata primadell’operazione. Tale risul-tato si è potuto otteneregrazie all’ottima messa apunto di tutto il cantiere dilavoro utilizzato per l’imple-mentazione della tecnolo-gia.

Non rimane che da va-lutare il risultato agrono-

mico ed economico diquanto sperimentato, per ilquale saranno confrontatil’appezzamento gestito conla tecnica descritta e unotestimone, differente soloper aver adottato una di-stribuzione del fertilizzanteazotato, alla differenziazio-ne della pannocchia, a dosecostante e stabilita sulla ba-se dell’esperienza del risi-coltore.

Per effettuare questoconfronto, la raccolta saràeffettuata con il supporto diuna mietitrebbiatrice muni-ta di sensori di produzione,in grado di ricavare le map-pe di produzione, che per-metteranno di verificare ilvantaggio ottenuto dall’ap-plicazione della tecnica difertilizzazione a dose varia-bile e di verificare la validitàdella calibrazione agrono-mica dei sensori di vigore,conseguita con la speri-mentazione parcellare delCentro Ricerche. Si riman-dano, quindi, ai numeri in-vernali del nostro mensile,le conclusioni di questo pri-mo anno di applicazione inpieno campo della conci-mazione del riso a dosevariabile.

¹ Ente Nazionale Risi² Università degli Stu-di di Torino - DISAFA

³ Studio AssociatoBarbieri-Rognoni4 Salt&Lemon srl5 ACR Progetti srl

Figura 1

INSETTI Le tecniche agronomiche da seguire per limitare i danni alle colture

Punteruolo acquatico a Verona e MantovaSimone Silvestri

Come illustrato lo scorso annodalle pagine de “Il Risicoltore”, conVerona, Ferrara e Mantova, sta-gione dopo stagione il punteruoloacquatico del riso (Lissorhoptrusoryzophilus) si è gradualmente dif-fuso in tutto l’areale risicolo ita-liano. Rinvenuto per la prima voltanel 2004 nelle campagne di Vi-gevano e Abbiategrasso, oggi lasua presenza, non sempre tale daarrecare danno, è segnalata in tut-te le località risicoleitaliane. La sua dif-fusione in Italia puòessere spiegata dauna combinazionedi diversi fattori,quali condizioni cli-matiche favorevoli,abbondanza di ciboin primavera e as-senza di antagonistinaturali. Con un’unica generazio-ne all’anno, il Lissorhoptrus oryzo-philus depone le uova in prima-vera, rimanendo a svernare neiprimi centimetri di terreno a bordorisaia da ottobre a marzo. Dopoquesto periodo fuoriesce dai siti disvernamento e comincia a nutrirsidelle piante spontanee presentinelle aree a margine delle risaie.La deposizione delle uova avvienedopo circa un mese tra maggio e

giugno sul riso in sommersione e,dopo circa una settimana, la larvasguscia, spostandosi sulle radici,di cui si alimenta fino all’impu-pamento. Dopo lo sfarfallamento igiovani adulti si alimentano per unbreve periodo sul riso e si spo-stano in direzione dei siti di sver-namento.

Come anticipato, nel 2014, du-rante un sopralluogo in alcune ri-saie di Vialone Nano nel Veronesee Mantovano, sono stati rilevatialcuni individui adulti di punteruo-

lo, accompagnati darosure trofiche sullelamine fogliari. Perquesto motivo, nelcorso della stagionecolturale 2015 talezona è stata nuova-mente interessatada sopralluoghi ecampionamenti.

I rilievi, avvenuti ainizio agosto su circa 20 camere,hanno confermato anche per l’an-nata 2015 la presenza in risaia diadulti di Lissorhoptrus oryzophi-lus. Inoltre, per la prima volta nelleporzioni limitrofe agli argini di al-cune camere sono stati riscontratisegni dell’attività trofica delle lar-ve dell’insetto. Queste zone eranocaratterizzate da un limitato nu-mero di piante e quelle presentiapparivano stentate e in ritardo

nello sviluppo, mentre l’apparatoradicale appariva ridotto e insuf-ficiente alla normale attività dellapianta. In alcuni campioni di pianteèstata rilevata la presenzadi larve,e in altri di pupe annidiate nel-l’apparato radicale.

A tale proposito, è importantericordare che il danno da punte-ruolo acquatico nelle piante di risoè arrecato principalmentedalle lar-ve che si alimentano delle radici.Questa attività trofica comportauna successiva crescita stentatadelle piante, le quali risultano pocoproduttive e con un generalizzatoritardo del normale ciclo vegeta-tivo che, in caso di forti infesta-zioni, porta a rilevanti danni quan-titativi e qualitativi. Allo stadioadulto, invece, l’insetto non com-porta danni economici, in quantoattacca la parte aerea della piantaprovocando rosure trofiche cheseguono le nervature delle foglie.

A partire dai risultati ottenuti daisopralluoghi svolti nel corso diquesta stagione colturale in re-lazione alla diffusione di Lisso-rhoptrus oryzophilus nell’areale ri-sicolo veronese e mantovano, nelcorso delle future campagne saràopportuno prestare attenzione inprimavera alla presenza dell’inset-to sulle giovani plantule.

Nel caso in cui si riscontrerannoforti infestazioni, sarà necessario

attuare le operazioni colturali ap-propriate atte al suo contenimen-to.

Le informazioni fornite negli ul-timi anni dai vari studi tecnici pub-blici e privati realizzati sul territoriohanno notevolmente migliorato leconoscenze in merito a tale in-setto. Gli studi hanno evidenziatocome alcune tecniche agronomi-che possono essere d’aiuto perlimitare i danni indotti dalle larve dipunteruolo acquatico. Tra le tec-niche agronomiche più facilmenteadattabili vi è l’adozione di asciuttedrastiche e prolungate per con-trastare la presenza delle larve nelcaso in cui se ne riscontrasse laloro presenza.

Inoltre, bisogna ribadire l’impor-tanza della gestione delle piantespontanee degli argini, in quantoforniscono al punteruolo acqua-tico riparo e protezione in invernoe sono fonte di sostentamento nei

periodi in cui il riso non èpresente.Importante è poi prestare mas-sima attenzione nel controllo deiricacci primaverili, i quali risultanomolto allettanti per l’insetto.

Infine, in caso di forti infesta-zioni, per limitare i danni da pun-teruolo acquatico del riso possonoessereutilizzati specifici insetticidiapplicati sia tramite il consuetotrattamento fogliare sia diretta-mente sulla semente grazie a unospeciale trattamento in concia.

Data l’importanza e la necessitàdi attuare un razionale controllo diquesta avversità, laddove tale pro-blematica ha evidenziato unamaggiore incidenza, l’Ente Nazio-nale Risi ha intenzione di inserireall’interno dei consueti incontritecnici che si svolgeranno durantel’inverno degli interventi specificiche possano informare e aiutare irisicoltori permigliorare il controllodi questa avversità.

tConfermata ancheper l’annata 2015

la presenza in risaiadi adulti di Lissorhoptrus

oryzophilus

Figura 2

Page 5: Il Risicoltore (Ottobre 2015)

TECNICA OTTOBRE 2015 5

PROGETTO ERMES Ecco tutti gli strumenti tecnologici che possono essere di supporto all’agricoltura

Portali web e applicazioni smartE’ possibile disporre del quadro completo della superficie aziendale divisa per i diversi campiA. Crema, I. Tomasoni, A. L’A-storina, M. Boschetti, CarlosGranell, Sven Casteleyen

L’innovazione tecnologi-ca nel settore agricolo staaprendo scenari e possi-bilità di cambiamento dif-ficilmente ipotizzabili finoa qualche tempo fa. Og-gigiorno l’agricoltura devetenere conto di strumentitecnologici, pratiche inno-vative e macchinari chestanno favorendo enormipassi avanti nella gestionedelle comuni pratiche agri-cole. Questa piccola rivo-luzione, favorita da un co-stante ricambio generazio-nale e da nuove politicheagricole comunitarie, si ba-sa anche sull’utilizzo distrumenti tecnologici qualiapplicazioni (APP) gestibilida smartphone e da veri epropri portali web con cuipoter interagire per la ge-stione delle colture e larazionalizzazione delle in-formazioni aziendali.

Queste tematiche sonostate affrontate nel corsodell’Open Day che EnteNazionali Risi ha organiz-zato lo scorso 10 settem-bre, presso il Centro Ri-cerche sul Riso di Castellod’Agogna, e che ha visto i

ricercatori del CNR portarecome esempio i progressidel progetto europeo FP7ERMES. I ricercatori del-l’Istituto IREA CNR assie-me a ricercatori del Di-partimento–di ScienzeAgrarie e Ambientali, Pro-duzione, Territorio, Agroe-nergie (DiSAA) dell’Univer-sità di Milano, si sono con-frontati con agricoltori, ri-cercatori internazionali econ esperti del settore perfar conoscere i nuovi si-stemi tecnologici pensatie sviluppati a supporto del-la risicoltura. I principali

vantaggi della tecnologiacosiddetta “smart” consi-stono nell’avere a dispo-sizione su dispositivi per-sonali, una serie di ap-plicativi in grado di tra-sformare un oggetto qualeil telefono in un vero eproprio strumento di mi-sura e di raccolta di in-formazioni caratterizzatoda facile portabilità e costocontenuto. Il GPS permet-te di memorizzare la po-sizione di ogni informazio-ne raccolta e di riportarlasu una mappa aziendalefacilmente consultabile.

La APP di ERMES (ht-tp://www.ermes-fp7spa-ce .eu /e rmes- too ls /e r-mes-smart-app/), infatti,funge da vero e propriostrumento per raccogliereinformazioni direttamentedal campo e registrarle,creando un registro dicampagna in formato elet-tronico. Si possono inse-rire dati su tipologia equantità di fertilizzante im-piegato, sulla tipologia e lavarietà di colture seminatein quell’anno, sui patogenie le piante infestanti pre-senti nei diversi campi,

sulle caratteristiche delsuolo e sulle pratiche agri-cole adottate.

Accedendo, invece, alportale del progetto (ht-tp://www.ermes-fp7spa-ce .eu /e rmes- too ls /e r-mes-geoportal-2/) dal pro-prio computer si possonopoi visualiz-zare tutte leinformazionimemorizza-te, con rela-tiva data, sua p p o s i t eschede rias-suntive lega-te all’appez-zamento incui sono sta-te registrate.È possibile,infatti, sele-zionare i pro-pri appezzamenti e avere ilquadro completo della su-perficie aziendale divisaper i diversi campi in mododa associare ogni informa-zione al campo e alla col-tura di riferimento. Dallostesso portale web, ap-

positamente concepitoper soddisfare anche i bi-sogni a livello locale e quin-di a scala aziendale, è inol-tre possibile visualizzaremappe di indici vegetazio-nali prodotte durante l’an-nata dai ricercatori a par-tire da immagini satellita-ri.

Particolare rilevanza ha,inoltre, la possibilità di vi-sualizzare per ogni puntodella mappa l’andamentometeo della stagione con-

frontato congli andamentimeteo storicidi precipita-z i o n i e d itemperature,con la previ-sione per ig iorn i suc-c e s s i v i . Èpresente inaggiunta unaimpor t antesezione dedi-cata al rischiodi infezione

da brusone che, grazie al-l’utilizzo congiunto di datimeteo e modellistica agro-nomica, genera costante-mente indicatori di allertacon classe di rischio bas-so-medio-alto e un’utileprevisione a tre giorni.

GEOPORTALEPortale web di ERMES con gli ap-pezzamenti aziendali e le relativeinformazioni registrate durantel’annata

tSi può avere a portatadi mano su dispositivipersonali, una serie

di applicativi in gradodi trasformare

un telefono in un veroe proprio strumento

di misura e di raccoltadi informazioni

Page 6: Il Risicoltore (Ottobre 2015)

ECONOMIA6 OTTOBRE 2015

EXPO 2015 Dal Piemonte al Veneto, dall’Emilia Romagn

Riso, trait d'union di tLe serate sono state l'occasione anche per valorizzare i

Giuseppe Pozzi

Hanno l'unica Dop eu-ropea del riso e non po-tevano che meritarsi unaserata speciale in Expo. Iterritori di Biella e Vercelli,col “Riso di Baraggia” etutta una serie di prodottilocali, vini, formaggi, sa-lumi, dolci, sono stati pro-tagonisti dell'evento, con-dotto da Patrizio Roversi epromosso dall'Ente Nazio-nale Risi insieme alle Ca-mere di Commercio di Ver-celli e Biella e dalla Pro-vincia di Vercelli, svoltosivenerdì 11 settembre aExpo 2015, presso la ter-razza del padiglione “Cibusè Italia” di Federalimen-tare.

«In questa serata conVe r c e l l i eBiella – haesordito Pao-lo Carrà, pre-sidente del-l'Ente Risi - cit r o v i a m onuovamentein Piemonteche, con leprovince diNovara ed Alessandria, è laregione leader per super-ficie risicola in Europa. Unterritorio unico nel suo ge-nere che parte dal rifugioalpino più alto d'Europa egiunge alla pianura. Un ter-ritorio diversificato che hasaputo trovare una suaidentità sia in campo agri-colo che in campo cultu-rale; un territorio che havisto nei monaci cistercen-si dell'abbazia di Lucedio enella figura di Cavour dueimportanti precursori dellamoderna risicoltura». «Ver-celli e Biella hanno circa70.000 ettari dedicati al ri-so – ha continuato RobertoMagnaghi, direttore gene-rale dell'Ente Risi – in par-ticolare tondi e indica per imercati stranieri. Gli im-prenditori sono oltre un mi-gliaio con aziende agricolemediamente di grandi di-mensioni».

Un ruolo importante ri-vendicato anche dagli ope-ratori del territorio. «Ver-celli è la capitale europeadel riso – ha sostenutoGianpiero Masera, segre-

tario generale della Came-ra di Commercio di Vercelli– ogni anno qui vengonoprodotti 450mila tonnellate

di questo ce-reale greggio.E all'internodella Cameradi Commer-cio di Vercelliè presentedal 1974 unaborsa merciche determi-na coi suoi

scambi i prezzi di risi erisone. Nel 2014 abbiamoinoltre lanciato, insieme al-le Camere di Commercio diBiella e Novara il marchiocollettivo “Terre di Riso,d'Acqua, di Qualità” persostenere i produttori delletre province. Anche l'even-to organizzato all'interno diExpo 2015 è una tappa nelpercorso di promozione e

valorizzazione del nostro ri-so, che si trova a com-petere con le produzioniinternazionali. Le nostre ar-mi vincenti non possonoche continuare a essere,per noi, la qualità, la ricercae la sostenibilità». Concettipoi rimarcati anche dal pre-sidente della Provincia diVercelli, Carlo Riva Vercel-lotti. «Il riso è un elementofondamentale della culturae della tradizione biellese –gli ha fatto eco il membro digiunta della Camera diCommercio di Biella, Clau-dio Capellaro Siletti – lodimostrano le tante ricetteche lo vedono protagonistasulle nostre tavole e la forteimpronta paesaggisticache ha regalato alla partepianeggiante del nostroterritorio. Poterlo valorizza-re e promuovere in unaserata all'Expo insieme alla

provincia gemella, Vercelli,è per Biella una grandeopportunità».

Il territorioPerché l’obiettivo di tutti

è quello di far conoscere ilterritorio e i suoi prodotti; ei prodotti d'eccellenza chequeste aree possono of-frire sono senza dubbio unelemento d'attrazione cheva fatto conoscere. Nonper nulla all'incontro hannopartecipato sei buyer pro-venienti da Francia, Belgio,Svezia, Regno Unito e Ger-mania, presenti a Vercellidal giorno precedente per ilworkshop “Piemonte Landof Rice”, che ha visto l’or-ganizzazione di una serie diincontri B2B con impreseagroalimentari, in prevalen-za risicole, e di visite azien-dali. Erano presenti, inol-tre, i ricercatori dell'VIII

convegno internazionaledel Temperate Rice Re-search Consortium, checoncludevano in Expo iquattro giorni di lavoro nelVercellese.

…Nasce nell’acqua emuore nel vino

La serata èstata anchel 'occas ioneper valorizza-re il meglio diqueste terre.Così LorellaZoppis, presi-d e n t e d e lConsorzio Tu-tela NebbioliAlto Piemon-te, ha illustra-to le peculia-rità dei vini adenominazione d’originedei territori di Biella e Ver-celli, rimarcando il loro le-

game con le coltivazionitradizionali della vite, men-tre Cinzia Lacchia, conser-vatrice del Museo Borgo-gna di Vercelli, ha eviden-ziato i punti di interesseturistici del Biellese e delVercellese, dai Sacri Montialle Chiese di Vercelli fino al

museo da leid i retto checonserva di-versi dipinti dinotevole va-lore legati almondo del ri-so. Sono poii n te r venut ianche CarloZaccaria, pre-sidente delConsorzio diTutela del Ri-so di Barag-

gia Biellese e VercelleseDop, che ha messo in evi-denza gli aspetti salientidella produzione risicoladelle due province e Ot-tavio Mezza, presidentedell’Associazione irrigazio-ne Ovest Sesia, che hasottolineato il ruolo dell'ac-qua in risaia e del CanaleCavour in particolare.

L'incontro si è conclusocon l'intervento dell’Asso-ciazione Donne & Riso diVercelli che ha consegnato“virtualmente” il premio“Risottiera d’Argento”, edi-zione speciale Expo2015, aSamantha Cristoforetti, laquale non era presente perimpegni di lavoro ma hainviato una nota di ringra-ziamento che è stata lettadalla presidente NataliaBobba.

.

In cucina i fratelli CostardiProtagonisti in cucina della serata dedicata a Biella e

Vercelli gli stellati fratelli Costardi, Christian e Manuel,dell'omonimo ristorante situato all'interno dell'HotelCinzia di Vercelli. «Abbiamo un rispetto totale verso ilriso che per noi è il primo piatto – ha detto Christian –Fare un risotto è un atto d'amore verso la nostra terrae le nostre tradizioni». Durante lo show cooking hannopreparato due primi, un “Riso Carnaroli Dop ai boc-concini di coniglio e crema di formaggio piemontese”e il “Taglio sartoriale Expo limited edition” offerto aicommensali nella classica lattina che li ha resi famosi,e il dessert “IdentitàExpo golosa e crunchy rice invasett” che hanno deliziato il palato di tutti i pre-senti.

Due nuove serate all’Expo, organizzate in collaborazionecon l’Ente Nazionale Risi. Al padiglione “Cibus è Italia” diFederalimentare, sono state protagoniste altre provincerisicole italiane, Biella e Vercelli venerdì 11 settembre conil loro “Riso di Baraggia”, Verona, Mantova e Oristanomartedì 15 settembre con il Vialone nano

tVercelli e Biella hanno

circa 70.000 ettaridedicati al riso, in

particolare tondi e indicaper i mercati stranieri

Sopra, i vertici dell’associazione Donne & Riso di Vercelli che ha con-segnato “virtualmente” il premio “Risottiera d’Argento”, edizione spe-ciale Expo2015, all’astronauta Samantha Cristoforetti. A sinistra, il ta-volo delle principali autorità

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I FRATELLI COSTARDI IN AZIONESopra Manuel, in cucina, e a sinistra, Christian con un’assistente

tL’Associazione Donne &

Riso di Vercelliha consegnato

“virtualmente” il premio“Risottiera d’Argento”,

edizione specialeExpo2015,

a Samantha Cristoforetti

Ma quanti prodotti tipici per Vercelli e Biella!Vercelli e Biella non eccellono solo per la produzione

risicola. La prima vanta anche storiche tradizioni ga-stronomiche e vitivinicole: dai salumi (salam d'la duja,mocetta e altri) ai formaggi più caratteristici come latoma valsesiana e il Maccagno, rinomate produzioniagricole, come i fagioli di Saluggia e Villata, e quelleortofrutticole (asparagi, zucchini, kiwi e pesche di Borgod'Ale, con marchio di tipicità). Tra i dolci troviamo ibicciolani di Vercelli, biscotti di pastrafrolla speziata, latartufata, le miacce valsesiane nelle loro versioni dolci esalate. L’area collinare Vercellese non èmolto estesamaproduce vini considerati tra i migliori d’Italia per qualità,per delicatezza e armonia: le Docg Gattinara ed Erbalucee le Doc Coste della Sesia e Bramaterra.

I prodotti tipici biellesi spaziano, invece, dai formaggi,tra i quali il più noto è la toma, a pasta dura, di latte

vaccino, prodotta sia con latte intero (tipoMaccagno), siacon latte parzialmente scremato, entrambe rientrantinella Dop Toma Piemontese, ai salumi (in special modoi salami e la paletta, un insaccato ricavato dalla scapoladel suino insaporito con sale e spezie), ai dolci, tra i qualisi distinguono i canestrelli, fragranti cialde di wafer concioccolato e nocciole. Per quanto riguarda i vini, ilterritorio biellese si fregia della denominazione di unaDocg (Erbaluce di Caluso), oltre che di due Doc storiche(Bramaterra e Lessona) e di tre Doc di più recentericonoscimento (Canavese, Coste del Sesia e Pie-monte). Ma Biella vanta anche un'acqua eccezional-mente pura e leggera, con la quale viene prodottal'acqua oligominerale Lauretana, erede di un'anticatradizione idroterapica, e diverse birre di qualità ec-cellente.

Page 7: Il Risicoltore (Ottobre 2015)

ECONOMIA OTTOBRE 2015 7

na alla Sardegna, le risaie sono ormai presenti in quasi tutto il Paese

terre, colture e tradizioniil meglio di questi territori, in particolare vini, formaggi e salumi

Il presidente dell’Ente Nazionale Risi, PaoloCarrà: «Verona, Mantova ed Oristano, rispettoagli altri territori risicoli, sono accomunatida un’esigua superficie risicola, ma da unariconosciuta produzione di qualità,in un contesto paesaggistico unico».

«Il riso unisce i territori e letante diverse tradizioni». Si è chiu-so con queste parole del direttoregenerale dell'Ente Nazionale Risi,Roberto Magnaghi, l'incontrosvoltosi lo scorso 15 settembre aExpo 2015, presso la terrazza delpadiglione “Cibus è Italia” di Fe-deralimentare, che ha visto perprotagonisti i prodotti delle pro-vince di Verona, Mantova e Ori-stano, gli ultimi territori risicoli cheancora non erano stati presentatiall’esposizione mi-lanese. Una sintesidi quella che sareb-be stata la seratal'ha fatta all'inizio ilpresidente dell'En-te Risi, Paolo Carrà:«Verona, Mantovaed Oristano, rispet-to agli altri territoririsicoli - ha detto -sono accomunati dauna esigua superficie risicola, mada una riconosciuta produzione diqualità, in un contesto paesag-gistico unico. Il veronese con una

delle prime Igp del riso, quella delVialone Nano, e l'invidiata Festadel Riso di Isola della Scala. IlMantovano che, con il riso allapilota, si distingue per leggerezzae sapori dal più conosciuto risotto.E Oristano, terra di produzione diseme di riso della migliore qua-lità».

In effetti, si tratta in tutto di circa6.000 ettari, metà in Sardegna,destinati prevalentemente a risoda seme, 2.000 a Verona e il resto

a Mantova, in en-trambi i casi con risida risotto, VialoneNano in particolare.

A presentare lepeculiarità di questeterre, diversi espo-nenti locali, intervi-stati, come nei pre-cedenti appunta-menti, dal condut-tore Patrizio Rover-

si. Primo fra gli altri RiccardoBorghero, rappresentante Came-ra di Commercio di Verona. «L'a-groalimentare - ha sostenuto - si

conferma il prodotto veroneseche piace di più all'estero. Prodottida forno, vino, carne, frutta, lat-ticini e riso sono sempre più ap-prezzati nelle tavole europee esoprattutto negli Stati Uniti. Comeil vino, il Vialone nano è un im-portante ambasciatore del nostroterritorio, poiché si abbina a nu-merose specialità per solleticare ilpalato con ricette sempre nuo-ve».

Un fenomeno davvero singo-lare di questo territorio è la Fieradel Riso di Isola della Scala, che èstata inaugurata a metà settem-bre e resterà aperta fino all'11ottobre. «Partita come una festa,quasi cinquant'anni fa – ha ri-cordato Luigi Mirandola, ammi-nistratore unico dell'Ente FieraIsola della Scala – Oggi vede lapresenza, in meno di un mese di

apertura, di circa mezzomilione dipersone. Lo scorso anno abbiamopreparato quasi 380 mila risotti.Ma nonostante le dimensioni sia-mo riusciti a mantenere quel ca-rattere di festa che aveva all'i-nizio».

Claudio Valente,invece, presidentedella Coldiretti vero-nese, ha sottolinea-to il ruolo della Fieradi Verona nel pano-rama dell'agricoltu-ra italiana.

Per il Mantovanosono intervenuti ilpresidente del laProvincia, Alessan-dro Pastacci, e l'as-sessore alle Politiche agroalimen-tari Maurizio Castelli che, tra l'al-tro, dirige il Dipartimento per l’in-novazione del sistema agroali-mentare (DISA) della FondazioneUniversità di Mantova. «Abbiamoun territorio particolare che si pre-sta a determinate produzioni – ha

affermato Castelli – ma abbiamoanche grandi imprenditori che conla loro intelligenza sanno sfruttarloal meglio». E ha presentato Lo-renzo Calciolari, produttore dellazucca “Il cappello del prete” diSan Rocco di Quistello.

L’incontro si èconcluso con la pre-sentazione dellaproduzione risicolasarda. «La risicoltu-ra è il fiore all'oc-chiello dell’attivitàagricola della nostraprovincia», ha di-chiarato SalvatoreFaedda, vice presi-dente della Cameradi Commercio di

Oristano. Insieme a lui è inter-venuto Antonio Vittorio Sanna,imprenditore agricolo, coltivatoree produttore di riso e presidentedell'Organizzazione Produttori ri-sicoli sardi che ha annunciato un2015 soddisfacente per i risicol-tori di Oristano.

.

Uno chef per ogni provincia, Ferron, Tamani e SannaAd ogni piatto un diverso chef e una

diversa regione protagonisti. Così, per Ve-rona, Gabriele Ferron, del Ristorante La PilaVecia di Isola della Scala, ha cucinato un“Risotto all'isolana”; per la provincia diMan-tova, si è esibito nello show cooking (ed èstato particolarmente esilarante) lo chef del-l'Ambasciata di Quistello, Romano Tamani,con un “Risotto alla zucca con vin cotto”; hachiuso la cena con il dessert lo chef del-l'Excelsior di Venezia, il sardo Antonino San-na (al centro nella foto), che ha proposto una“Crema di riso con crumble di mostaccioliall'essenza di Vernaccia di Oristano Doc”.

Claudio Valente, presidente della Coldiretti veronese, intervistato da Patrizio Roversi

tSi tratta in tutto di circa

6.000 ettari, metàdei quali in Sardegna,dove sono destinati

in particolare a pregiatoriso da seme

tPresentato il fenomeno

singolare della Fieradel Riso di Isola dellaScala, che in menodi un mese vede

la presenza di mezzomilione di persone

LA SERATA ALL’EXPO DEL 15 SETTEMBRESopra, alcune delle autorità intervenute delle province di Verona, Mantova e Oristano. Asinistra, Lorenzo Calciolari, produttore di zucche di San Rocco di Quistello

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Page 8: Il Risicoltore (Ottobre 2015)

ECONOMIA8 OTTOBRE 2015

BILANCIO Nell’Unione europea sono entrate ben 345.623 tonnellate di prodotto, con un incremento del 23% rispetto a un anno fa

Import dai Pma, è sempre peggioIl riso lavorato dalla Cambogia ha raggiunto il livello record di 262.704 tonnellate (+9%)Enrico Losi

I numeri parlano chiaro. Il fe-nomeno delle importazioni di risolavorato dai Paesi Meno Avanzati(PMA) si sta sempre più aggra-vando. Infatti, nella campagna2014/2015, l’Unione europea haimportato dai PMA ben 345.623tonnellate di prodotto, facendoregistrare un aumento del 23%rispetto al dato risultato un annofa. Si tratta di un volume recordche rappresenta il 51% delle im-portazioni totali di riso lavorato e il29% dell’import totale in equi-valente lavorato.

Il dato che desta maggiorepreoccupazione è quello relativoalle importazioni totali di riso la-

vorato che si sono attestate a unnuovo livello record di circa680.000 tonnellate. Le importa-zioni dai PMAhanno contribuito inmodo determinanteall’incremento delleimportazioni comu-nitarie di riso lavo-rato. Infatti, rispettoalla campagna pre-cedente, l’Unioneeuropea ha impor-tato circa 70.000tonnellate di riso la-vorato in più, di cui ben 64.000 daiPMA.

Entrando nel dettaglio, si re-gistra che le importazioni di risolavorato dalla Cambogia hannoraggiunto il livello record di

262.704 tonnellate (+9%), nono-stante questa primavera le au-torità cambogiane avessero pro-messo alla Commissione euro-

pea di voler stabi-lizzare i flussi, men-tre sono più che rad-doppiate le impor-tazioni dal Myanmar(+118%).

In base ai dati for-niti dalla Commis-sione europea, laCambogia ha con-

solidato il ruolo di primo fornitoredi riso lavorato all’Unione europeae si posiziona appena dietro l’Indiase consideriamo le importazioni diriso semigreggio e lavorato, con-vertite tutte in riso lavorato.

.

ECONOMIA A Cecilia Malstrom si vogliono illustrare le conseguenze della mancanza di dazi sulle coltivazioni in Italia

L’Airi chiede un incontro al Commissario Ue al Commercio

Cecilia Malmstrom

L’Associazione Industrie Risiere ha chiesto unincontro al Commissario Ue al Commercio,Cecilia Malmstrom, per difendere la richiestadell’adozione della clausola di salvaguardia perazzerare i dazi all’importazione dalla Cambogia edal Myanmar.

Durante l’estate, l’Airi aveva sostenuto l’i-niziativa dell’europarlamentare Aldo Patricielloche aveva presentato un’interrogazione al Com-missario UE al Commercio in cui si evidenziava

come «il comparto risicolo italiano è in crisi,sopraffatto dalla deregolazione del mercato edai metodi di coltivazione di riso a “bassoprezzo”, con discutibili parametri di qualità, si-curezza e tracciabilità richiesti dalla stessa Unio-ne europea». La risposta della Malmstrom,però, chedifendeva ladecisionedi azzerare i daziall’importazione dalla Cambogia e il Myanmar,sostenendochequestemisuresonounpotentestrumentodi sviluppoeconomicoper quei Paesi

e comunque non hanno determinato turbativesul mercato comunitario, aveva suscitato lareazione dell’Airi. L’Associazione Industrie Ri-siere ha preso carta e penna e ha scritto alCommissario Ue al Commercio evidenziando letragiche conseguenze chequesta situazione stadeterminando nelle risaie italiane e sottolinean-do come in realtà dall’eliminazione dei dazistiano traendobeneficio societàmultinazionali enon i risicoltori cambogiani e birmani.

tSono più che

raddoppiate anchele importazioni

dal Myanmar (+118%)

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Page 9: Il Risicoltore (Ottobre 2015)

VARIE OTTOBRE 2015 9

LA CAMPAGNA Collaborano Ministero delle Politiche agricole, Ismea ed ENR

Alla scoperta del risoUn’ape car lo farà conoscere per le vie di Milano fino alla fine dell’Expo

“Il riso. Non finisci mai discoprirlo”. E' davvero azzec-cato il motto della cam-pagna per promuovere ilriso italiano portata avantidal Ministero delle politicheagricole, alimentari e fore-stali e realizzata da Ismea(Istituto di servizi per il mer-cato agricolo alimentare) incollaborazione con l'EnteNazionale Risi. E proprioperché il mondo del riso èproprio una fonte inesau-ribile di sorprese e di sapori,si è deciso di portare il risodirettamente a contattocon le persone, nel cuoredella città e nei momenti

più diversi della giornata.Naturalmente, non si po-

teva che partire da Milanoche, ospitando Expo 2015,è la città che in questi mesiè al centro del mondo pertutto quello che riguardal’alimentazione e la culturadel cibo. Così dal 21 set-tembre e fino al 1° no-vembre, una simpatica apecar personalizzata sarà intour per le strade del ca-poluogo lombardo per farscoprire il riso attraversodegli incontri gratuiti e, so-prattutto, assaggiando lespecialità a base di risopreparate dai diversi chef.

L'ape car sarà il punto diriferimento dove incontrarefood blogger, esperti e gior-nalisti del settore che rac-conteranno i mille usi delriso, le tipologie coltivate inItalia, le difesa delle col-tivazioni Made in Italy...

Per sapere dove si svol-geranno i prossimi appun-tamenti e gli argomenti cheverranno affrontati bastaandare sul sito www.riso-dascoprire.it.

Ma le iniziative del Mi-nistero delle politiche agri-cole, alimentari e forestalinon si fermano qui. Allapresentazione di questa

manifestazione, svoltasi ametà settembre a Milanopresso la Cascina Cucca-gna, è intervenuto ancheGianni Di Genova, coordi-natore dei Piani di Settoredel Mipaaf, che ha spiegatocome il ministero abbiamesso in campo «quattroiniziative per promuovere ilriso in Italia, ma anche persostenerne la produzione inun momento di difficoltàdovuto alla globalizzazione

e all’abbattimento dei dazi afavore di alcuni Paesi MenoAvanzati». Oltre alla cam-pagna sul “riso da scoprire”,è partito un progetto di ri-cerca che si concluderà afine anno. «Si è poi lavoratocon le Brose Merci - hacontinuato Di Genova - per

avere un listino omogeneo,che valga a livello nazionale,perché non è possibile, inun mercato moderno, ave-re diverse modalità di con-trattazione». Infine, si stalavorando per la riduzionedel consumo dell’acquanelle risaie.

L’ape car nelle strade di Milanoper l’iniziativa del Ministero dellePolitiche agricole “Il riso. Non fi-nisci mai di scoprirlo”

IL CONVEGNO Al PTP di Lodi si è parlato in particolare delle potenzialità dell’irrigazione a goccia in alcuni Paesi del mondo

Come ottimizzare l’uso dell’acqua in risaiaLa filiera risicola ha sempre

bisogno di nuove tecnologie percrescere, migliorare le rese, raf-finare la qualità dei prodotti eaffrontare le diverse sfide am-bientali. Nasce da questa con-siderazione il convegno su “Usodell'acqua e sostenibilità delleproduzioni risicole: una prospet-tiva globale”, svoltosi al ParcoTecnologico Padano di Lodi loscorso 17 settembre e che siinserisce nel progetto “DemoField Agriculture of Tomorrow”legato a Expo 2015 e coordinatoproprio dal PTP.

Il tema dell'acqua è di notevolerilievo nella coltivazione del riso,anche se ha una diversa valenzaa seconda delle aree geografichein cui si esamina. Se in Italia, inparticolare in Piemonte e Lom-bardia, l'acqua ha una funzioneprevalentemente termica e solouna minima parte serve qualeirrigazione, in altre parti del mon-do il riso consuma tre quarti ditutta l’acqua utilizzata in agri-coltura, ed è responsabile del10% delle emissioni di metano eanidride carbonica in atmosferadovute all’azione dell’uomo.Considerando le proiezioni di cre-

scita della popolazione e la di-minuzione dell’acqua dolce inconseguenza dei cambiamenticlimatici, la possibilità di pro-durre riso senza sommersionerappresenta una delle sfide prin-cipali dell’agricoltura del doma-ni.

E a Lodi sono stati presentati irisultati dell’esperimento in cor-

so al Demo Field con la tec-nologia dell’azienda israelianaNetafim che ha ideato un si-stema di irrigazione a goccia. Nelsito dimostrativo a pochi metridal PTP è stata allestita unaparcella di riso di 1.000 metriquadri irrigato a goccia. Un terzodi questa superficie è costituitoda un pendio artificiale, per mo-

strare le potenzialità dell’irriga-zione su riso in aree marginalidove è impossibile praticare lacoltivazione tradizionale in som-mersione. La tecnica della gocciaha dimostrato un risparmio idricodel 45-50% rispetto alla som-mersione tradizionale, un rispar-mio fino al 30% dei fertilizzantinormalmente utilizzati, con mi-nore inquinamento delle faldesottostanti, una riduzione delleemissioni di gas serra e incre-mento delle rese del 20-40%.

Per l'Ente Nazionale Risi, alconvegno di Lodi sono interve-nuti il direttore generale, RobertoMagnaghi, e il ricercatore MarcoRomani. «Le politiche comuni-tarie hanno considerato la risi-coltura amica dell’ambiente – ha

detto Magnaghi - Dobbiamo la-vorare con determinazione permigliorare quello che abbiamofatto negli anni fissando obiettiviper il futuro e non perdendo divista l’obiettivo di voler conse-gnare al cittadino dell’Unione eu-ropea un territorio pulito e unprodotto salubre. La sinergia nel-l’azione di ricerca unita alla di-vulgazione agli attori della filierapermetterà di mantenere alto illivello della risicoltura nazionale».E a questo proposito, Romani haillustrato il lavoro fatto al CentroRicerche sul Riso di Castello d'A-gogna in merito alla presenza dimetalli pesanti nel riso, come ilcadmio e arsenico: si è valutatocome una particolare gestionedell’acqua consenta di minimiz-zare i contenuti di questi dueelementi. Inoltre, ha parlato diuna sperimentazione in corsoche prevede l'utilizzo del silicioper limitare ulteriormente la pre-senza di arsenico.

IL CONVEGNO AL PTP DI LODIAlcuni dei relatori intervenuti al convegnosu “Uso dell'acqua e sostenibilità delleproduzioni risicole: una prospettiva glo-bale”, svoltosi lo scorso 17 settembre

Vendita immobili dell’Ente RisiA mezzo di asta pubblica a unico e definitivo incanto, con

aggiudicazione ex art. 73 del R.D.L. 827/1924, l’Ente Nazionale Risicede i seguenti immobili:

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54,• lotto 7- magazzino essiccatoio di Casalvolone (NO), v. Roma n.

128.Per ulteriori informazioni: Ufficio Affari Giuridici, Gare e Contratti

dell’Ente ([email protected] o tel. 02 88 55 111)..

A NOVARA E VERCELLI Risicoltori interessati alle novità in ambito varietale

Tutto esaurito per le visite in campoLe visite in campo di fine estate hanno

registrato, come sempre, il tutto esaurito. Irisicoltori, sempre più attenti alle novità in am-bito varietale e non solo, non mancano mai aquesti appuntamenti. E’ successo così a Ca-scina Motta, in provincia diNovara, e altrettanto allagiornata organizzata a Ver-celli dall’Ente Nazionale Ri-si con la collaborazione diCrea. Rispetto alle passateedizioni, la manifestazionedi Vercelli (nella foto) si èarricchita della visita a unaprova di sovescio e di unincontro tecnico presso ilCrea, Consiglio per la ri-cerca in agricoltura e l’a-nalisi dell’economia agra-ria - Unità di ricerca per la risicoltura.

Ai partecipanti, Carlotta Caresana ha illustratoil lavoro svolto nella prova di sovescio a diversedensità di semina ubicata in un appezzamento diAsigliano Vercellese. Non sono mancate nu-merose domande e un proficuo scambio diesperienze ed impressioni su questa pratica

agronomica che torna ad affacciarsi nell’am-biente risaia. I dati che verranno rilevati nellaprova saranno pubblicati sulla relazione annualedell’ENR e saranno oggetto di incontri futuri coni risicoltori.

Presso la cascina Bora-so di Vercelli, sede delCrea, si è continuata lavisita con i campi vetrinavarietali, sia con la descri-zione delle varietà tradi-zionali messe a disposi-zione dalle ditte semen-tiere, sia del campo de-dicato alle varietà a tec-nologia Clearfield, per lacui realizzazione si ringra-zia BASF Italia Crop Pro-tection per la fattiva col-

laborazione.Grazie ai due campi dimostrativi i risicoltori

hanno potuto avere una panoramica generaledelle novità varietali tradizionali e dell’interagamma di risi con tecnologia Clearfield chesaranno presenti sul mercato per la prossimacampagna di coltivazione.

Page 10: Il Risicoltore (Ottobre 2015)

IL RISO IN CUCINA10 OTTOBRE 2015

L’INTERVISTA Lo chef Giovanni Bruno si fa arrivare dal nostro Paese tutti i prodotti che utilizza nella sua cucina di Bruxelles

Un risotto che profuma tutto d’ItaliaUsa abitualmente Carnaroli e Vialone nano; come accompagnamento preferisce il Venere

Chi

è

.

La ricetta

Paoletta Picco

La cura del cibo, la crea-tività, l’eleganza delle pro-poste sono la chiave di let-tura dei piatti che esconodalla cucina di Giovanni Bru-no, piatti la cui “storia” pas-sa attraverso il rispetto dellatradizione italiana tutta edelle origini siciliane cui iBruno tornano sempre vo-lentieri.

Di Giovanni Bruno si dicesia un perfezionista a tre-centosessanta gradi. Si rac-conta, infatti, che si facciaarrivare dall’Italia anche leuova. Ma non solo – tiene aprecisare – quando gli chie-diamo di confermare che lasua cucina è “semplice,creativa, conviviale”.

«Il tocco sicilianoc’è – spiega – manon è il solo ele-mento ital iano.Forse la definizio-ne migliore per lamia cucina è quellache nel sostantivo“fusion” racchiude ilmeglio di tutti i piattiregionali italiani,certo ri-

visti e rimodulati sulle pro-poste stagionali. La nostra,infatti, è una carta ridottache si arricchisce, di volta involta, di proposte a secondadei prodotti che abbiamo adisposizione. Un esempiodi piatti fusion? Quelli cheho proposto in occasionedell’evento Megavino: vitel-lo tonnato, capperi e pomo-doro datterino; crudo di pe-sce e bottarga di muggine,pesce delmercato all’acquapazza; orecchiette al ragù disalsiccia, pepe nero e finoc-chietto; stracotto di melan-zana con aceto 18mesi; fre-gola sarda con cozze e von-gole al pomodoro. Il tutto inabbinamento a vini siciliani,“vini di carattere”».

Un esempio diquesta offerta la-st minute, a se-conda delle ec-cellenze sta-gionali, sono isuoi risotti. Iclienti diconosiano eccezio-nali.

« N e s o n ocontento

– risponde - Sì, i risotti ri-scuotonograndeconsenso.In questi giorni ad esempio,li proponiamo con gli ultimifunghi porcini e con il tartufoautunnale. Ma sono buonis-simi anche quelli preparaticon il crudo di pesce o con lacarne».

A proposito di riso, ilsuo primo ricordo?

«Sicuramente quello de-gli arancini siciliani. In Siciliagli arancini non si preparanosolo con il ragù. Anche conla panna e i gamberetti. Unavera prelibatezza che è riu-scita ad affascinare la clien-tela europea e internazio-nale che passa da Bruxel-les».

E il suo primo piatto diriso cucinato da chef?

«Sicuramente quello inbianco con ilparmigiano.Un piatto che,come gli aran-cini, mi ricor-da l’infanzia,la Sicilia e lac u c i n a de imiei genito-ri».

Si fa faticaa promuove-re il riso e il risotto in Bel-gio?

«Si faceva fatica sino aqualche tempo fa, così co-me si faceva fatica a pro-porre piatti della cucina ita-liana che non fossero pastae pizza. Questi ultimi due,

peraltro buonissimi e de-gnissimi del made in Italy,hanno, infatti, ingeneratouno strato meccanismo inmerito al rapporto quali-tà-prezzo. Quando si cucinaqualcosa di italiano che nonsia pasta o pizza, la clientelapare non comprendere che iprezzi possono necessaria-mente lievitare. E’ ovvio, co-me nel nostro caso, che setutti i prodotti arrivano dal-l’Italia (ad esempio la bur-

rata dalla Pu-glia) il prezzodei piatti subi-rà un rialzo.Nei costi, poi,occorre an-che conside-rare quantopossano inci-dere uno staffdi dieci perso-ne (quelle chelavorano ac-

canto a Giovanni) e la con-duzione del locale. Certo èche la cucina italiana all’e-stero – conclude – è ancoraimpegnativa. Non si può piùpensare di lavorare sullascia della gloria degli anni’60 quando “italiano” era si-

nonimo di bontà, semplicitàe prezzi abbordabili. Il clien-te oggi conosce prodotti evini. Accanto alla qualità civuole professionalità, dina-mismo, conti-nua ricerca.Con un termi-ne che rac-chiude tuttequeste atten-zioni, si po-trebbe direche ci vuole il“culto dell’ac-coglienza”».

Ma tornia-mo al riso. Levarietà di ri-so che amausare?

«Sostanzialmente due,Carnaroli e Vialone Nanoper i risotti; poi il Venerecome accompagnamento.Ultimamente sta prenden-

do piede anche il rosso».

Ultima domanda, equesta volta non riguardail riso: perché la scelta di“Senzanome” per il suolocale?

«Per mancanza di ispira-zione», risponde di gettoGiovanni Bruno.

E’ ovviamente ironico eapprezziamo l’ironia di unochef a cui di sicuro l’ispi-

razione nonmanca.

Poi precisa:«I miei geni-tori comincia-rono in Belgiocon alcuni lo-cali i cui nomisi ispiravanoalla letteraturapirandelliana:aprirono “Ilcarretto”, poi“LaGiara”poi“Il Pirandello”.Mia sorella e

io non abbiamo voluto con-tinuare su questa scia cheaveva la sua ragione moltianni fa. E allora, ci siamodetti, chiamiamo il locale“Senzanome”».

t«Il mio primo piatto

di riso cucinato da chefè stato sicuramente

quello in bianco con ilparmigiano. Un piattoche, come gli arancini,mi ricorda l’infanzia,la Sicilia e la cucina

dei miei genitori»

t«Tra i belgi il risottoriscuote parecchio

successo. In questoperiodo lo proponiamocon i funghi porcini e

con il tartufo autunnale»

Risotto al nero di seppia e battutadi gambero rosso di Mazzara concrumble

Ingredienti per 4 persone240 g. di Carnaroli, ½ cipolla, olio di

oliva extra vergine qb, bicchiere di vinobianco secco, 1 litro di brodo di pollo,cottura medito classico, salsa di po-modoro al nero di seppia, 400 g dipomodoro pelato "SanMarzano", aglioqb, olio, sale & pepe, sacca inchiostroseppia Oyster Leaves - Mertensia ma-ritima, 8 Gamberi rossi di Mazzara del

Vallo (da tagliare come una battuta conil coltello a pezzi grossi.

PreparazioneFate la salsa di pomodoro e ag-

giungere il nero di seppia: fate cuo-cere una buona mezza ora a fuocolento). Per il crumble mediterraneo:pomodoro, capperi, olive nere, ori-gano, rosmarino, acciughe, olio d’o-liva, aglio,cipolla, pan grattato, vinobianco. Gli ingredienti andrannomessiin una teglia, benmiscelati, con un po'di sale marino e pepe, e fatti cuocere

in forno a 90° per due ore. Tolti dalforno, si dovranno far raffreddare perpoi macinarli e conservarli in un luogoasciutto.

EsecuzioneCotto il risotto, impiattare adagiando

sul piatto prima un po’ di salsa diseppia sui cui metterete il risotto conin cima la tagliata di gamberi a crudo.Finire il tutto con una polverizzazionedi crumble. (Il crumble ben conservatosarà usabile anche su spaghetti e altripiatti di pasta).

E’ un’avventura famigliarequella di Giovanni Bruno checon la sorella Nadia continuanol’attività dei genitori trasferitisida Caltanissetta in Belgio quan-do i figli erano adolescenti (Gio-vanni aveva solo quindici anni,Nadia ancora meno).

Il locale, non molto ampio, èluminoso, curatissimo nell’ar-redo e nella mise en place, einsiste nel cuore di Bruxelles. E’un nuovo locale, aperto in pienocentro (nel quartiere di Le PetitSablon). Fino a due mesi fa ilSenzanomeera ubicato inun quartierep e r i fe r i c o ,

lontano dai circuiti turistici dellacittà. Questo non ha impedito allocale di crescere, di acquisirela stella Michelin nel 2003 (èuno dei due ristoranti stellatidella città) e di vedere ai propritavoli una clientela anche il-lustre come la famiglia realebelga.

In questi due mesi la filosofiadel ristorante, che poi è quelladel suo chef, non è cambiata. Illocale è sempre a misura d’uo-mo (36 posti in tutto), bellonelle linee e negli arredi, curato

nella mise en place, nelle pro-poste.

Il segreto di questo succes-so? L’accoglienza declinata daGiovanni (in cucina con cinqueaiuti) e da Nadia (maitre) al-l’italiana, e cioè con cuore, af-fetto, sincerità ed eccellenza.

Ma come si forma il GiovanniBruno chef? Finita la scuolamedia in Sicilia avrebbe dovutoiscriversi a geometra. Non lofece e si orientò verso il mondodel lavoro. In parallelo il padre diGiovanni, ingegnere, appassio-

nato di cucina, decidevacon la famiglia di aprire unristorante a Bruxelles. Fula fortuna della famiglia.

IL “SENZANOME”Un interno del locale dello chefGiovanni Bruno a Bruxelles

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RUBRICHE OTTOBRE 2015 11

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A cura della Confagricoltura Vercelli Biella

di Paolo Guttardi

Bloc notes

L’INTERVISTA Paolo De Castro, ex ministro e oggi capogruppo S&D della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo

Il risononvasacrificatosull’altaredegli accordiImportante aprire nuovi mercati, ma senza ottenere dei contingenti equilibrati in ingresso gli sforzi rischiano di risultare vani

Nell'accordo commer-ciale stipulato tra UE e Viet-nam, la situazione dei ri-sicoltori italiani «va seguitacon attenzione perché èmolto delicata, visto l'au-mento delle importazionida Cambogia e Birmania».Paolo De Castro, ex mi-nistro e oggi capogruppoS&D della CommissioneAgricoltura del Parlamentoeuropeo, lo ha ricordato po-che settimane fa ai colleghideputati e ai rappresentantidell'industria alimentareitaliana in un incontro te-nuto a Bruxelles. Il già pre-sidente della stessa Com-missione crede che aprirenuovi mercati sia di fon-damentale importanza perl'agroalimentare tricolore,ma senza «ottenere deicontingenti equilibrati in in-gresso» gli sforzi rischianodi risultare vani. Anzi, con-troproducenti. Come nelcaso del riso, che «è una

voce importante delle no-stre esportazioni», ha spie-gato De Castro al Risicol-tore, con gli accordi com-merciali che potrebberoavere il paradossale effettodi «frenare l'export invecedi aumentarlo».

Qual è il suo giudiziosull'accordo con il Viet-nam?

«Stiamo parlando di unpaese da quasi cento mi-lioni di abitanti, con grandiopportunità di sviluppo siaper l'agroalimentare cheper altri settori della nostraeconomia. Non sarò certoio a sostenere che questiaspetti siano irrilevanti. Ilpunto è che, se gli accordicommerciali costano sem-pre qualcosa, non si può farpagare ai risicoltori tutto ilprezzo. Anche perché stan-no già pagando con l'in-cremento dei flussi in in-gresso a causa dell'accor-

do EBA».

La Commissione euro-pea continua a sostenereche le importazioni daipaesi EBA, come Cam-bogia e Birmania, abbia-no sostituito altre…

«Con il rispetto dovutoalla Commissione, il ragio-namento non funziona per-ché la sostituzione non av-

viene con paesi che espor-tano pagando dazio, macon paesi che hanno ac-cesso totalmente libero almercato europeo. Mica è lastessa cosa. Si tratta di unelemento che altera gliequilibri del mercato, ma laCommissione continua aignorarlo».

Per le imprese italiane,

come si coniuga la ne-cessità di esportare congli svantaggi che posso-no derivare dall'aperturadei mercati?

«Ma il riso è una voceimportante delle nostreesportazioni. Tutta la filieraproduttiva del riso italianoha rilevanza europea. Conquesto modo di negoziaresi rischia di frenare le no-stre esportazioni invece diaumentarle».

Parlando ai giornalisti aBruxelles, il commissarioHogan ha fatto riferimen-to ai formaggi italiani cheavranno accesso al mer-cato vietnamita, che ri-conoscerà in toto il si-stema delle DOP e IGP.

«E' un fatto importante,ma attenzione perché leDOP e le IGP italiane chehanno i numeri per espor-tare sono cinque: Parma eSan Daniele tra i prosciutti,

Parmigiano, Grana e Pe-corino tra i formaggi. Sevuole, contiamo anche lamozzarella di bufala, ma illoro fatturato non raggiun-ge il 15% di quello com-plessivo dell'agroalimenta-re italiano. Tutelare le DOPnon vuol dire dimenticarcidel resto».

Tornando al riso, chefare per allentare la pres-sione sui produttori?

«La strada della clausoladi salvaguardia del rego-lamento EBA non si è ri-velata efficace. Si deve in-sistere sulle nostre spe-cificità e aiutare le nostreimprese a compensare sualtri mercati. Ma fare que-sto senza vigilare sui trat-tati commerciali sarebbeinutile. Ripeto, non ci sideve chiudere, ma è fon-damentale che i contingen-ti negoziati siano equilibra-ti».

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Convegno sul riso a Jolanda di SavoiaQual è il futuro del riso? Se l’è

chiesto, in occasione della XX edizionede “Le giornate del Riso” di Jolanda diSavoia, il Consorzio di tutela del Risodel Delta del Po IGP che ha organizzatoun convegno per discutere degli sce-nari e delle pro-spettive in temadi internaziona-l i z z a z i o n e egrande distribu-zione del prezio-so cereale.

Sono interve-nuti Adriano Za-nella, presidente del Consorzio di Tu-tela del Riso del Delta del Po IGP,l’assessore regionale all’Agricoltura Si-mona Caselli, Flavio Innocenzi, diret-

tore Consorzio di tutela dell’AsiagoDOP, Francesco Pugliese, amministra-tore delegato di Conad, AlessandroGrandi, presidente di Grandi Riso, Pao-lo Carrà, presidente dell’Ente Nazio-nale Risi e Dalia Bighinati, giornalista di

Telestense.Al termine del

convegno, il Co-mune, il Consor-zio di Tutela delRiso del Deltadel Po IGP e l’En-te Nazionale Risihanno assegna-

to ai risicoltori del territorio un at-testato di riconoscimento (nella foto)per aver creduto, valorizzato e prodottoil riso in questo territorio.

Pacchetto UE per le crisiin agricoltura, 25 milioni all'Italia

Al via il pagamento dell’acconto Pac2015

Com’è noto, gli Stati membri possonoprocedere all’erogazione di un acconto delpagamento di base, calcolato sulla basedei titoli assegnati in via provvisoria alleaziende titolari di domanda unica, a partiredal 16 ottobre 2015. Con la recente ap-provazione da parte del Consiglio Agri-coltura Ue del pacchetto di misure pro-poste dalla Commissione Ue per alleviarele difficoltà di alcuni comparti, l’entità deipagamenti diretti che può essere anti-cipata è stata elevata al 70% (anziché il50%). A questo riguardo, in attesa chevenga determinato il valore dei titoli prov-visori, la quantificazione dell’importo del-l’aiuto verrà operata dall’Agea sulla basedegli importi richiesti in domanda unica2014. A tal fine Agea, in accordo con gliOrganismi pagatori, ha già avviato le pro-cedure per il completamento della do-cumentazione delle domande Pac presen-tate lo scorso giugno.

Metanodotto tra le risaieSnam Rete Gas ha avviato le procedure

per il rafforzamento della propria rete dimetanodotti che attraversano le risaie. Do-po il metanodotto Vercelli – Cavaglià è orain programma la posa del metanodottoVercelli-Gattinara. Il percorso, tutto in de-stra Sesia, corre affiancato al preesistentemetanodotto, che verrà rimosso. In unincontro svoltosi presso la ConfagricolturaVercelli e Biella tra Snam RG e le or-ganizzazioni agricole vercellesi, è stata de-finita la bozza dell’accordo che regolerà lacostruzione dell’opera, con particolare ri-

ferimento alla tempistica di esecuzione ealla profondità del tubo. Con un accordo aparte verranno altresì definiti gli indennizziche Snam RG corrisponderà ai conduttoriper i danni che l’opera provocherà allecolture e ai campi.

Niente cumulo per le riduzionicontributive Inps

Il Ministero del Lavoro ha fornito all’Inpsun apposito parere in merito alla (non)cumulabilità dell’esonero contributivotriennale per le assunzioni a tempo in-determinato con le riduzioni contributiveper zone montane e svantaggiate. In pre-cedenza l’Inps non aveva chiarito se lamisura introdotta per il 2015 dalla leggefinanziaria per le assunzioni a tempo in-determinato fosse omeno cumulabile conle tradizionali agevolazioni per zone mon-tane e svantaggiate.

La questione è rilevante perché la con-tribuzione antinfortunistica dovuta per glioperai agricoli è particolarmente elevata(13,24%) e non è ricompresa nello sgraviocontributivo triennale.Sicché, in assenzadicumulo tra le due agevolazioni, per leimprese operanti nelle zone svantaggiatee montane non vi sarebbe alcuna con-venienza nell’applicazione dello sgraviotriennale per gli operai agricoli assunti atempo indeterminato.

Il Ministero del lavoro ha ritenuto ap-plicabile ai datori di lavoro operanti neiterritori montani e svantaggiati che ef-fettuano assunzioni a tempo indetermi-nato nel 2015, il solo regime ordinario dellezone montane e svantaggiate, sancendocosì l’incumulabilità tra i due benefici.

PAOLO DECASTROEx ministrodelle PoliticheAgricole e fore-stali e oggi ca-pogruppo S&Ddella Commis-sione Agricol-tura del Parla-mento euro-peo

Dopo un'estate di manifestazioni,blocchi stradali e azioni contro i su-permercati da parte degli agricoltori intutta Europa (dalla Francia, alla Spagna eal Regno Unito) culminata il 7 settembrecon una sfilata a Bruxelles, la Com-missione europea ha proposto un pac-chetto da 500 milioni di aiuti straordinari,approvato dagli Stati il 15 settembre. Ilgrosso della somma, 420 milioni, saràdistribuito ai singoli paesi, che avranno"massima discrezionalità nel loro uti-lizzo", ha dichiarato il vicepresidentedell'Esecutivo UE Jyrki Katainen pre-sentando il piano ai ministri dell'agri-coltura. I fondi non saranno prelevati

dalla riserva di crisi, che gli agricoltori sipagano da soli con il taglio dei pa-gamenti diretti sopra i 2000 euro, madalle multe latte che per l'ultimo annodel regime si preannunciano su livellirecord (circa 900 milioni secondo fontidell'industria). E, visto che il latte è ilsettore che soffre di più a livello eu-ropeo, le rispettiva dotazioni nazionalisono state calcolate in buona parte inbase alle quote di produzione del2014-2015, ultimo anno del regime. Co-sì, a Germania, Francia e Regno Unito vala parte più sostanziosa dei finanzia-menti 69, 62 e 36 milioni. All'Italia vanno25 milioni.

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LO STATO DEL RISO12 OTTOBRE 2015

RICE OUTLOOK/1 Si stima un nuovo calo di quasi 3 milioni di tonnellate di riso. A fine raccolto si raggiungeranno i 475,8 milioni

Produzione, s’allontana il record 2014E’ il primo ridimensionamento dal 2009/10. Tra i Paesi penalizzati, le Filippine, la Birmania, la Cina e l’Egitto

Dopo un anno che sem-brava promettere molto be-ne e, addirittura, faceva pen-sare di battere la quantità diraccolto della precedentecampagna, gli ultimi dati del-la produzione globale di risoper il 2015/16 hanno subitoun nuovo calo che la pon-gono al di sotto di quel livellorecord. Infatti, si stimapossatoccare i 475,8milioni di ton-nellate, 2,9 milioni in menorispetto alle stimedello scor-so mese e circa l’1% in me-no rispetto al dato da pri-mato dello scorso anno. Se-condo le proiezioni del rap-porto Rice Outlook di set-tembre, si tratta dunque delprimo calo della produzioneglobale dal 2009/10.

Resa media in caloquasi ovunque

La resa media si calcolaraggiunga quota 4,42 ton-nellate per ettaro, in calo ri-spetto al volume record del2014/15 di 4,46 tonnellate.In particolare, il dipartimentodel’Agricoltura statunitensevaluta che la produzione diriso della Birmania per il2015/16, sia in calo di 600mi-la tonnellate per un totale di12,2 milioni di tonnellate.Quella delle Filippine per il2015/16 si stima sia in di-

minuzione di 0,4 milioni ditonnellate per un totale di 12milioni di tonnellate. Segnomeno anche per l’Indonesia:per il 2015/16 si calcola sia incalo di 0,35 milioni di ton-nellate e raggiunga quota36,3milioni di tonnellate. Al-trettanto per la produzionedella Cina che si valuta sia incalo di 0,5 milioni di ton-nellate per un totale di 145,5milioni di tonnellate. Trendnegativo, infine, anche per laproduzione dell’Egitto: per il2015/16 si calcola sia in di-minuzione di 600mila ton-nellate per un totale di 4milioni di tonnellate. Atte-standosi a 8,78 tonnellateper ettaro, la resamedia del-

l’Egitto si stima sia il 13 percento in meno rispetto alloscorso anno. Si tratta deldato più basso dal 1998/99.In controtendenza la produ-zione dell’Australia: per il2015/16, si calcola sia in au-mento di 45mila tonnellateper un totale di 470mila ton-nellate.

Anche il consumosegna il passo

Per quanto riguarda il con-sumo globale e residuo diriso, per il 2015/16 si stimatocchi i 487,4 milioni di cwt,0,4 milioni di tonnellate inmeno rispetto alle stimepre-cedenti ma ancora quasi l’1per cento in più rispetto al-

l’anno passato e il dato piùalto in assoluto. Il consumosi valuta sia in aumento nel2015/16 rispetto all’annoscorso in Bangladesh, Bra-sile, Indonesia, Filippine,Thailandia e Vietnam. Alcontrario, il consumo globa-lee residuosi calcola scendain Sud Corea e Stati Uniti.

Le scor te f ina l i ne l2015/16 si calcola scendanoa 11,7 milioni di tonnellateper un totale di 90,2 milioni,0,3 milioni in meno rispettoalle stimedello scorsomesee il dato più basso dal2007/08. Le scorte finali sicalcola siano in calo per Bir-mania, Cina, Egitto, Indone-sia, Filippine e Stati Uniti. In

aumento per India e Viet-nam.

Per quanto riguarda leesportazioni, quella dellaBir-mania per il 2016 si valutasiano in calo di 0,4 milioni ditonnellate per un totale di1,8 milioni di tonnellate(-10%). Le esportazioni del-

l’India nel 2016si calcola cre-sceranno di 0,5 milioni ditonnellate per un totale di9,5 milioni di tonnellate.Trend in rialzo per le impor-tazioni dell’Indonesia: per il2016si valuta un rialzo di 200mila tonnellate per un totaledi 1,3 milioni di tonnellate.

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Pakistan, si punta sull’IranLa Rice Exporters Association del Pakistan teme

che il Paese non possa usufruire dei vantaggi legatiall’apertura del mercato verso l'Iran da ottobre diquest’anno a causa della crisi energetica e la man-canza di ricerca e sviluppo, che ha reso il Paese pococompetitivo. Secondo quanto riporta il sito helle-nicshippingnews.com, il presidente del Reap RafiqueSuleman ha chiesto l'elaborazione di adeguati accordicon la Banca di Stato del Pakistan per poter trarrepieno vantaggio dalla riapertura del mercato. L’Iran è,infatti, uno dei più grandi importatori di riso al mondo,e acquista circa l'11 per cento del riso a livello globaleper un valore di 2,5 bilioni di dollari. La domanda di risoin Iran è raddoppiata negli ultimi cinque anni, mentrel'importazione di riso è cresciuta di oltre il 35 percento. Il Pakistan, in passato, era il più grandeesportatore di riso in Iran. Ora quasi il 90 per cento delriso arriva in Iran dall'India. Secondo il Reap, inPakistan l’esportazione di riso è stata stagnante negliultimi anni, sia in termini quantitativi e di valore, ed èin bilico per circa 4 milioni di tonnellate in termini diquantità e per un valore di 2 bilioni di dollari a causadella crisi energetica e di politiche scoraggianti attuatedal governo.

RICE OUTLOOK/2 Si teme un crollo del raccolto (il più basso dal 2011/12) pari al 14%

E gli Stati Uniti stanno peggio

Arkansas, previsioni negativeLe condizioni climatiche dell’Arkansas potrebbero essere favorevoli

per il raccolto del riso per il 2015,ma secondo gli esperti la produzioneavrà un andamento negativo. Come riporta il sito deltafar-mpress.com, a fine settembre la parte meridionale dell'Arkansas siattesterebbe su un rendimento medio tra il 10 e il 15% in menorispetto agli anni precedenti. Per quanto riguarda il norddell'Arkansas,secondo l’agronomo Jarrod Hardke in un certe risaie si segnalanoproblemi di rendimento simili alle aree meridionali dello Stato.

Intanto, come riporta il sito kansascity.com, molti agricoltori ri-pongono grandi aspettative nell’apertura delmercato cubano, verso ilquale esportare il riso locale. Nel 1951, sono state esportate a Cubapiù di 250mila tonnellate di riso statunitense. Le esportazioni sonocrollate dopo l'embargo, entrato in vigore nel 1960.

Crolla la produzione di riso negliStati Uniti. Per il 2015/16 il rapportoRice Outlook di settembre calcolauna diminuzione di 15,5 milioni dicwt, per un totale di 189,5 milionidi cwt, il 14% in meno rispettoall’anno scorso e il dato più bassodal 2011/12. L’area destinata al risoper il 2015/16 si stima sia in calodel 6%per un totale di 2,61milionidi acri, con una diminuzione del-l’11% rispetto all’anno passato.Attestandosi a 7.374 pounds peracro, la resamedia si valuta in calo

di 98 pounds rispetto alle proie-zioni precedenti e 198 pounds inmeno rispetto all’anno passato. Inparticolare, la produzione dell’Ar-kansas si stima tocchi quota 95,9milioni di cwt, il 14% in menorispetto all’anno passato, mentrequella della Louisiana è il 15% inmeno rispetto all’anno passato,pari a 27,7 milioni di cwt.

Secondo le stime del diparti-mento dell’Agricoltura statuniten-se, la produzione di riso a granalunga dovrebbe toccare i 131,5

milioni di cwt, il 12% in menorispetto alle stime dello scorsomese e il 19% in meno rispettoall’anno passato. La produzione agrana medio-piccola si valuta toc-chi quota 58,02 milioni di cwt, 2milioni inpiù rispetto alleproiezionidello scorso mese, ma l’1% inmeno rispetto all’anno passato. Leforniture totali di riso per il 2015/16si calcola siano in calo del 5% perun totale di 263,5milioni di cwt, 14milioni di cwt in meno rispetto alloscorso anno e il dato più basso dal2011/12. Le forniture di riso a granalunga per il 2015/16 si stima scen-dano di 20,1 milioni di cwt per untotale di 180milioni,il 10% in meno ri-spetto all’anno pas-sato. Viceversa, leforniture di riso agrana medio piccolasi calcola siano inaumento di 5,7 mi-lioni di cwt per untotale di 81,7milionidi cwt, l’8% in piùrispetto al l ’annopassato e il dato più alto dal2011/12.

Segno meno per l’utilizzo totaledi riso: secondo le proiezioni del

rapporto Rice Outlook, per il2015/16 si valuta sia in calo di 14milioni di cwt per un totale di 222milioni di cwt, il 3% in meno ri-spetto all’anno passato. L’utilizzo

di riso a grana lungaper il 2015/16 si sti-ma scenda di 16 mi-lioni di cwt per untotale di 157 milionidi cwt, il 9% inmenorispetto all’annopas-sato. Al contrario,l’utilizzo totale di risoper il 2015/16 di risoa grana medio pic-cola si calcola sia in

aumento di 2 milioni di cwt eraggiunga quota 65 milioni di cwt,il 17% in più rispetto all’anno pas-sato e il dato più alto dal 2011/12.

L’utilizzo di riso domestico e re-siduo si valuta tocchi i 125 milionidi wt, 4 milioni in meno rispettoalle proiezioni precedenti. L’utilizzodi risodomesticoe residuoagranalunga per il 2015/16 si stima tocchii 93 milioni di cwt, 6 milioni di cwtin meno rispetto alle precedentistime.

Andamento negativo anche perle esportazioni di riso statuniten-se: nel 2015/16 si calcola tocchinoi 97milioni di cwt, 10milioni di cwtin meno rispetto alle stime pre-cedenti e il 3% in meno rispettoall’anno passato. Per quanto ri-guarda le importazioni di riso per il2014/15 si valuta siano in calo del-l’1%per un totale di 24,7milioni dicwt, il 7% in più rispetto all’annopassato.

tL’area destinata al risosi stima in calo del 6%per un totale di 2,61

milioni di acri, con unadiminuzione dell’11%

rispetto all’anno passato

Page 13: Il Risicoltore (Ottobre 2015)

LO STATO DEL RISO OTTOBRE 2015 13

ASIA Il National Food Authority ha autorizzato l’acquisto di 250 mila t di riso per quest’anno e 500 mila t per l’inizio del prossimo anno

Filippine, nuove importazioni per calmierare i prezzi

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Thailandia, si temono gli effetti di El Nino Vietnam, esportazioni in diminuzioneLaproduzionedi riso in Thailandia rischia

di precipitare al livello più bassodegli ultimi19 anni a causa del clima secco. Secondol’Ufficio di economia agraria della Thai-landia, come riferisce il sito bloom-berg.com, il raccolto di risone può di-minuire a 22,98 milioni di tonnellate nel2015-16, il volumepiù basso dal 1996-97. Sitratta di un calo del 30% rispetto ai 32,62milioni di tonnellate dell’anno prima. Il calodella produzione nella nazione del Sud-Estasiatico può portare a una riduzione dellafornitura considerato che El Nino rischia didistruggere le risaie e i raccolti in Asia. Laproduzione globale potrebbe quindi scen-dere per la prima volta dal 2009-10 nonappena le inondazioni e la siccità por-

teranno gravi danni nelle principali colture.Mentre, invece, i consumi sarebbero inaumento. «Un potenziale calo della pro-duzione potrebbe gradualmente far au-mentare i prezzi fino a 20 dollari a ton-nellata entro la fine di quest'anno», harimarcato Kiattisak Kanlayasirivat, direttoredi Ascend Commodities a Bangkok, fa-cendo riferimento ai prezzi all'esportazio-ne del riso. I prezzi potrebbero salire a 9-10mila baht (278 dollari) a t dai circa 8 mila difine settembre. Secondo l'ufficio thailan-dese, la produzione potrebbe toccare i24,69milioni di tonnellatese il 20%del risoviene coltivato nella stagione secca. Negliultimi cinqueanni il raccolto annuomedioèstato di 36,39 milioni di tonnellate.

Da gennaio a fine agosto, si stimache il Vietnam abbia esportato oltre 3,8milioni di tonnellate di riso, per unvalore totale di 1,6 bilioni di dollari connotevoli cali di volume e in valorerispetto allo stesso periodo dello scor-so anno. Lo riporta il sito wor-ldgrain.com. Secondo i dati resi noti dalVietnam Food Association (Vfa), nellostesso periodo del 2014, il Paese haesportato più di 4,2 milioni di tonnellatedi riso e ha ottenuto oltre 1,8 bilioni didollari.

Il Vietnam è l'unico tra i cinquemaggiori esportatori di riso al mondo aregistrare una diminuzione rispetto allostesso periodo dell’anno scorso. A set-

tembre, le Filippine hanno invitato Viet-nam, Thailandia e Cambogia a par-tecipare a una gara d'appalto per lafornitura di 750mila tonnellate di riso,oltre alla importazione prevista que-st’anno di 1,8 milioni di tonnellate diriso. Dunque, secondo gli analisti, sa-rebbe una buona occasione per il Viet-nam per incrementare le esportazioni.

I prezzi del riso nel delta del Mekong,la più grande area risicola del Vietnam,sono scesi leggermente rispetto ai li-velli precedenti. A metà settembre, leprovince del Delta del Mekong hannoraccolto riso su quasi 1,3 milioni diettari per un totale complessivo di circa7,34 tonnellate di riso.

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Bangladesh, il raccolto sarà da primatoGli agricoltori in Bangladesh nel-

la scorsa stagione hanno prodotto19,1 milioni di tonnellate di risoBoro, consentendo al Paese diottenere livelli record e raggiun-gere l'autosufficienza. Lo riporta ilsito thestatesman.com. Nel com-plesso, secondo il Bangladesh Bu-reau of Statistics, la produzione diriso, 34,7 milioni di tonnellate nel2014-15, si stima possa essere inrialzo dell'1 per cento anno su baseannua.

L'aumento della produzione, pe-rò, non ha avuto riscontri positiviper i contadini: molti hanno dovutoaccettare prezzi inferiori ai costi diproduzione.

«E’ stato un risultato positivoottenere raccolti più elevati, maalla fine non ne ho beneficiato», hadichiarato Rafiqul Islam, uno degliagricoltori del Lalmonirhat, nelnord del Paese. I prezzi del risosono rimasti inferiori rispetto allivello dello scorso anno a causa di

un eccesso dell'offerta sul mer-cato dovuto alla maggiore pro-duzione e a un’impennata delleimportazioni soprattutto dall'India.Le importazioni di riso effettuateda imprese private è aumentato diquasi quattro volte rispetto alloscorso anno fiscale per un totale di1,49 milioni di tonnellate. Di con-seguenza, la quantità totale di risodisponibile è diventata più altarispetto alle effettive necessità delBangladesh.

Il National Food Authoritydelle Filippine (Nfa) ha au-torizzato l’importazione di250 mila tonnellate metri-che di riso per quest’anno e500 mila tonnellate metri-che per l’inizio del prossimoanno. Come riferisce il sitobworldonline.com, l'agen-zia ha stabilito un budget di426,83 dollari per tonnel-lata, e per la fornitura sonostati coinvolti sia il sistemapubblico che quello privato.Gli accordi bilaterali esisten-ti consentono alle Filippinedi importare da Thailandia,Vietnam e Cambogia. Lescorte dovranno essereconsegnate in diversi lotti:la prima tranche di 125 milatonnellate è prevista per lafine di novembre, mentreun altro lotto di 125 milatonnellate sarà disponibileper la fine di dicembre. Tra

gennaio e febbraio del pros-simo anno è stata stabilitala consegna di 175mila ton-nellate,mentre il lotto finaledi 150 mila tonnellate do-vrebbe essere consegnatoentro la fine di marzo.

Con l’acquisto di 250milatonnellate di scorte di risoche dovranno essere con-segnate entro dicembre, ilvolume totale di riso im-portato per quest'anno toc-ca quota 1,787 tonnellate. IlComitato per la sicurezzaalimentare all'inizio di set-tembre ha autorizzato l'im-portazione di un volumesupplementare di 750 milatonnellate, in previsione de-

gli impatti negativi che po-trebbe causare El Niño. Re-nan B. Dalisay del Nfa loscorso mese ha fatto sa-pere che il Paese dispone di

scorte sufficienti fino allafine dell'anno, ma ha spie-gato che il governo si stapreparando all’acquisizionedi un maggiore volume di

riso, per contrastare unpos-sibile rialzo dei prezzi delriso a livello internazionale.«Per mantenere la stabilitàdel volume del riso e il prez-

zo - ha spiegato - il governogestisce le trattative proprioquando i prezzi del riso sulmercato internazionale so-no ancora bassi e stabili».

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E si punta su un raccolto in piùI risicoltori filippini di Mindanao

sono stati incoraggiati dalla Nia (Na-tional Irrigation Administration) adaggiungere un nuovo ciclo di rac-colta per fronteggiare le condizionidi siccità causate da El Niño.

Secondo quanto riporta il sitobworldonline.com, Ramon A. Bu-gacia della Nia ha sottolineato che

l'agenzia ha lanciato una campagnadi supporto indirizzata agli agricol-tori delle cinque province della Re-gione perché seguano il calendariodi raccolta suggerito dalla Nia. Inbase al normale ciclo di coltivazione,il riso è piantato due volte l'anno, tranovembre e aprile nella stagionesecca e da maggio a ottobre nella

stagione umida. Il programma sta-bilito da Nia prevede un’altra fase dicoltivazione da inserire tra i dueperiodi abituali. Bugacia ha poi ag-giunto di aver proposto agli agri-coltori una terza coltivazione tra ledue stagioni in modo che possanoottenere così il valore di una sta-gione supplementare di raccolto. Lamaggior parte del riso di questearee è coltivata in pianura, e coprecirca 30mila ettari.

Area coltivata 11,750 11,800 12,000Scorte iniziali 696 937 1,212Produzione lavorato 34,390 34,500 35,000Produzione grezzo 51,590 51,755 52,505Importazioni 751 1,100 600Forniture totali 35,837 36,537 36,812Esportazioni 0 25 0Consumo e residuo 34,900 35,300 35,600Scorte finali 937 1,212 1,212Distribuzione totale 35,837 36,537 36,812

Unità di misura: 1000 HA, 1000 MT, MT/HA - Fonte: UFAS

2013/14 2014/15

2015/16, IMPORTAZIONI IN CALO2015/16

Officine RAVAROStrada per Vespolate, 6

28060 Granozzo (No) - ItalyTel. 0321/55146 r.a. Fax 0321/55181 -www.ravaro.it e-mail: [email protected]

ISO 9001:2008ISO 3834-4:2005

Page 14: Il Risicoltore (Ottobre 2015)

LO STATO DEL RISO14 OTTOBRE 2015

IMPORT & EXPORT UE

Paesi Import

Francia 9.679

Paesi Bassi 8.721

Regno Unito 6.018

Polonia 4.343

Germania 3.998

Italia 3.840

Portogallo 3.640

Belgio 2.080

Rep. Ceca 1.962

Svezia 1.705

Lituania 561

Altri Ue 2.769

TOTALE 49.316

Rotture di riso 15.236

Paesi Export

Italia 4.720

Spagna 1.200

Portogallo 1.147

Regno Unito 442

Francia 175

Romania 165

Polonia 147

Bulgaria 133

Grecia 122

Paesi Bassi 90

Danimarca 73

Altri Ue 120

TOTALE 8.534

- -

IL CONFRONTO CON LE CAMPAGNE PRECEDENTI

CERTIFICATI RILASCIATI AL 22/9/2015(Dati espressi in tonnellate base di riso lavorato)

IL CONFRONTO CON LE CAMPAGNE PRECEDENTI

TOTALE TONDO da stimare 13.767Lido-Alpe 445Padano-Argo 47Vialone nano 741Varie Medio 592TOTALE MEDIO da stimare 1.825Loto-Ariete 20.573S. Andrea 3.424Roma-Elba 1.530Baldo 3.744Arborio-Volano 7.979Carnaroli 4.294Varie Lungo A 1.902TOTALE LUNGO A da stimare 43.446TOTALE LUNGO B da stimare 30.645TOTALE GENERALE da stimare 89.683

VENDITE E RIMANENZE DEI PRODUTTORI AL 22/9/2015

Gruppi varietali Disponibilitàvendibile

Venduto % rispettoal disponibile

Rimanenze

Dati espressi in tonnellate di riso greggio

Tondo 358.901 21.788 6,07%

Medio 32.766 1.279 3,90%

Lungo A 622.057 26.087 4,19%

Lungo B 398.605 37.599 9,43%

TOTALE 1.412.329 86.753 6,14%

CAMPAGNE PRECEDENTI2014/2015 Disponibilità

vendibileVenduto % rispetto

al disponibile

Tondo 395.435 19.506 4,93%

Medio 26.797 1.300 4,85%

Lungo A 556.655 43.931 7,89%

Lungo B 493.847 17.097 3,46%

TOTALE 1.472.734 81.834 5,56%

Tondo 394.346 22.632 5,74%

Medio 42.644 3.615 8,48%

Lungo A 778.241 61.246 7,87%

Lungo B 437.874 30.197 6,90%

TOTALE 1.653.105 117.690 7,12%

2013/2014 Disponibilitàvendibile

Venduto % rispettoal disponibile

2012/2013 Disponibilitàvendibile

Venduto % rispettoal disponibile

VENDITE ATTUALI E CONFRONTO CON LA CAMPAGNA PRECEDENTE

Fino a metà settembrele vendite di risone sonorisultate esigue e più bas-se di quelle registrate unanno fa, non solo per lamancanza di prodotto dinuovo raccolto, ma ancheper l’esiguità delle scortedi riporto dalla campagnaprecedente.

Nell’arco della terza set-timana di settembre i pro-duttori hanno intensificatole vendite grazie alla di-sponibilità del prodotto dinuovo raccolto. L’accelera-zione è stata tale che levendite totali della cam-pagna risultano addiritturain aumento rispetto a unanno fa (+3%).

Quasi metà delle ven-dite hanno riguardato la ti-pologia dei lunghi A, men-tre lunghi B, tondi e medihanno interessato, rispet-tivamente, il 34%, il 15% eil 2% del totale.

Sono state registrate an-che le prime quotazioni chesi collocano su valori piùbassi rispetto all’esordiodella scorsa campagna, fat-ta eccezione per il lungo Bche ha esordito meglio diun anno fa, pur restandoben al di sotto dei 300 euroalla tonnellata.

Per quanto riguarda gliscambi commerciali, si se-gnala che l’export risulta incalo del 15% rispetto al-l’anno scorso per effettodell’assenza della doman-da turca, mentre l’import èin linea con il volume re-gistrato nella campagnaprecedente.

Unione europeaInnanzitutto, si segnala

che la Commissione eu-ropea ha rettificato i dati diimportazione della campa-gna 2014/2015 che, tutta-via, non modificano di unavirgola le considerazionifatte un mese fa. Infatti, ildato globale di 1.171.061tonnellate di prodotto baselavorato supera ampia-mente sia il dato dell’annoscorso (1.048.000 t) sia ilrecord storico della cam-p a g n a 2 0 0 7 / 2 0 0 8(1.065.000 t).

In merito alla nuova cam-pagna, i dati non possonofornire indicazioni su qualesarà l’andamento del mer-cato, tuttavia si rileva cheancora una volta il RegnoUnito non ha registrato leimportazioni di riso semi-greggio basmati; pertanto,il calo delle importazionirispetto all’anno scorso èfittizio. Speriamo di non do-ver aspettare mesi prima didisporre di una situazione

aggiornata.Per quanto riguarda l’e-

xport, il volume totale ri-sulta in linea con quello di

un anno fa.

Nuovo raccoltoDopo due campagne ca-

ratterizzate da un forte ri-tardo nelle operazioni diraccolta, finalmente siamoin presenza di una cam-pagna nella norma, con cir-ca il 30% del prodotto incascina alla fine di settem-bre.

Al momento è impos-sibile determinare le reseagronomiche, così come ri-sulta prematuro fornire in-dicazioni sulle rese alla la-vorazione e sulla qualità delprodotto.

Sul sito web dell’EnteNazionale Risi (www.ente-risi.it) è disponibile il det-taglio per provincia e pervarietà delle superfici del2015.

BILANCIO Arrivato il nuovo prodotto; a fine settembre raccolto il 30%

Vendite ok, scorte finiteExport italiano in calo, causa Turchia; import in linea con l’anno scorso

50

45

40

35

30

25

20

15

10

5

0

Tondo Medio Lungo A Lungo B

Vendite totali ('000 t)Vendite totali annoprecedente

Import UE

2015/16 2014/15 2013/14 2012/13

70.000

60.000

50.000

40.000

30.000

20.000

10.000

049.316 63.883

50.706

54.865

10.000

9.000

8.000

7.000

6.000

5.000

4.000

3.000

2.000

1.000

02015/16 2014/15 2013/14 2012/13

8.534

8.742

5.638

9.236

Page 15: Il Risicoltore (Ottobre 2015)

LO STATO DEL RISO OTTOBRE 2015 15

Esportazioni Italia

Svizzera

Libano

Usa

Serbia

Norvegia

Libia

Siria

Brasile

BosniaE.

Canada

Restodel

Mondo

1.500

1.200

900

600

300

0

177

1.101

730

500

276

Albania

646

Australia

124

104

101

274

271

222

194

52 17Restodel

Mondo

15.000

1.200

900

600

300

0

1.175

978

547

24 19

Importazioni ItaliaCambogia

India

Pakistan

Thailandia

USA

Vietnam

Argentina

1.006

Laos

22

BORSA DI MORTARA

31/8/2015Min Max

7/9/2015Min Max

14/9/2015Min Max

21/9/2015Min Max

BORSA DI NOVARA

BORSA DI PAVIARisoni 2/9/2015

Min Max

Balilla N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. 260 285

Selenio N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. 260 310

Flipper-Alpe-Lido N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. 260 285

Padano-Argo N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q.

Vialone Nano N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q.

S. Andrea N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. 320 350

Loto N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. 260 285

Dardo-Luna CL e sim. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. 260 285

Augusto N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. 280 310

Roma N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. 360 380

Baldo N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. 320 360

Arborio-Volano N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. 460 490

Carnaroli N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. 550 580

Thaibonnet N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. 260 280

Altre indica N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. 260 280

Balilla, Centauro e similari N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q.

Sole CL N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. 270 288

Selenio e similari N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q.

Tipo Ribe N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. 270 288

Loto e similari N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q.

Augusto N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q.

S. Andrea e similari N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. 330 346

Roma e similari N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q.

Baldo e similari N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. 330 365

Arborio-Volano N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q.

Carnaroli e similari N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q.

Thaibonnet e similari N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. 260 280

BORSA DI VERCELLI

Balilla (originario) N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. 280 300

Selenio N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q.

Lido-Flipper e sim. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. 260 285

Padano-Argo N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q.

Vialone Nano N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q.

S. Andrea N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. 320 350

Loto e Nembo N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q.

Dardo-Luna CL e sim. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. 250 285

Augusto N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q.

Roma N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q.

Baldo N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. 330 360

Arborio-Volano N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. 470 500

Carnaroli N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. 550 580

Thai.-Gladio e sim. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. 270 280

BORSA DI MILANO9/9/2015Min Max

16/9/2015Min Max

23/9/2015Min Max Risoni 4/9/2015

Min Max11/9/2015Min Max

18/9/2015Min Max

25/9/2015Min Max Lavorati 8/9/2015

Min Max15/9/2015Min Max

22/9/2015Min Max

1/9/2015Min Max

8/9/2015Min Max

15/9/2015Min Max

PER TUTTE LE BORSE, DATI ESPRESSI IN EURO PER TONNELLATA

1/9/2015Min Max

Risoni Risoni

Balilla-Centauro N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q.Selenio N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q.Lido-Flipper N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q.Loto N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q.Augusto N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q.Dardo Luna e C. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q.S. Andrea N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q.Baldo N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q.Roma N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q.Arborio-Volano N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q.Carnaroli N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q.Thaibonnet-Gladio N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q.

Arborio 1950 2000 1950 2000 1950 2000 1250 1300

Roma 1450 1500 1450 1500 1450 1500 1050 1100

Baldo 1275 1324 1275 1324 1275 1324 1050 1100

Ribe 765 805 765 805 765 805 670 700

S. Andrea 1385 1425 1385 1425 1385 1425 1000 1050

Thaibonnet 645 695 645 695 645 695 640 680

Vialone Nano 1950 2000 1950 2000 1950 2000 1350 1400

Padano-Argo 1350 1500 1350 1500 1350 1500 1100 1200

Lido e similari 730 770 730 770 730 770 670 700

Origina.-Comune 855 905 855 905 855 905 670 700

Carnaroli 1950 2000 1950 2000 1950 2000 1450 1500

Parboiled Ribe 865 905 865 905 865 905 770 800

Parboiled Thaib. 775 795 775 795 775 795 740 780

Parboiled Baldo 1405 1435 1405 1435 1405 1435 1170 1200

DATI ESPRESSI IN TONNELLATE BASE RISO LAVORATO

22/9/2015Min Max

Importazioni Italia Esportazioni Italia

LaCommis-sione nonsi è riunita

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Merate (LC) - via Campi 29/Ltel 039.99.89.1 - fax 039.99.08.028

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Questo numero è stato chiuso in tipografia il 5 ottobre2015.Ogni eventuale ritardo nella distribuzione è indipendente

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I L TROVAUFF IC IO

Servizio di Assistenza Tecnica

Telefono Tecnico Sede di lavoro

320 43 25 357 Simone Boattin Codigoro

320 43 25 358 Alessandra Bogliolo Novara

320 43 25 359 Paola Castagna Pavia

320 43 25 360 Massimo Zini Pavia

320 43 25 361 Bruna Marcato Mortara

320 43 25 362 Cesare Rocca Vercelli

320 43 25 363 Carlotta Caresana Vercelli

320 43 25 364 Lucio Zerminiani Isola della Scala

320 43 25 365 Sandro Stara Oristano

320 43 25 367 Massimo Giubertoni Novara

320 43 25 368 Franco Sciorati Pavia

Page 16: Il Risicoltore (Ottobre 2015)

16 OTTOBRE 2015THEVAN

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