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Il POF È IL DOCUMENTO FONDAMENTALE COSTITUTIVO DELL’IDENTITÀ CULTURALE E PROGETTUALE DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE ED ESPLICITA LA PROGETTAZIONE CURRICOLARE, EXTRACURRICOLARE, EDUCATIVA ED ORGANIZZATIVA CHE LE SINGOLE SCUOLE ADOTTANO NELL’AMBITO DELLA LORO AUTONOMIA. (D.P.R. 275/99)

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Il POF È IL DOCUMENTO FONDAMENTALE COSTITUTIVO DELL’IDENTITÀ CULTURALE E PROGETTUALE DELLE ISTITUZIONI

SCOLASTICHE ED ESPLICITA LA PROGETTAZIONE CURRICOLARE, EXTRACURRICOLARE, EDUCATIVA ED ORGANIZZATIVA CHE LE

SINGOLE SCUOLE ADOTTANO NELL’AMBITO DELLA LORO AUTONOMIA. (D.P.R. 275/99)

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Scuola dell’infanzia Giovanni XXIII - P.O.F.

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AREA STRUTTURALE La scuola dell’Infanzia paritaria Giovanni XXIII con annesso Asilo Nido integrato è una scuola cattolica che si propone come luogo di crescita e di

apprendimento per i bambini da uno a sei anni, in collaborazione con le famiglie chiamate a collaborare nel delicato processo formativo dei loro

figli. È ubicata nel quartiere “Ferri” del Comune di Albignasego” al confine con il Comune di Padova e dista 6 Km circa dal centro di Padova.

L'omogeneità urbanistica del territorio in cui è localizzata la scuola è formata prevalentemente da una zona residenziale con villette, bifamiliari,

piccoli condomini e una piccola parte di terreno agricolo. Esistono pochi servizi pubblici per lo svago, ma compensati dalle strutture parrocchiali.

A qualche chilometro c’è il Palazzetto polivalente e il campo sportivo dove parecchi bambini vi svolgono attività sportive.

LA NOSTRA STORIA

La scuola dell’infanzia Giovanni XXIII ha iniziato la sua attività come Asilo parrocchiale nell’anno 1966, dopo la costruzione del nuovo fabbricato

nell’ambito delle opere parrocchiali previste con la costituzione della nuova parrocchia denominata “Annunciazione B.V. Maria” avvenuta con

decreto del vescovo di Padova nel 1964. Nel primo anno di attività 1966/67 la scuola è stata gestita da un gruppo di volontari, sotto la direzione

della parrocchia. Dal 1967 al 1992 è stata affidata, sempre per conto della Parrocchia, all’ordine religioso delle suore del collegio “Sacro Cuore” di

Padova. Successivamente la gestione è stata affidata ad un Comitato di Gestione, nel quale il Presidente aveva anche la funzione di Legale

Rappresentante. Dal 1 gennaio 1999 la Parrocchia B.V. Maria, nella persona del parroco pro tempore, è diventata diretto gestore della Scuola

dell’Infanzia, assumendo tutti gli obblighi e compiti istituzionali conseguenti all’attività stessa. Nel 2001 la scuola dell’infanzia Giovanni XXIII viene

riconosciuta “paritaria” ai sensi della legge n.62 del 10 marzo 2000. Nel 2004 la parrocchia decide di ampliare l’offerta formativa dando avvio alle

attività dell’Asilo Nido Integrato Giovanni XXIII, con regolare Autorizzazione della Regione Veneto ai sensi della L.R n°32/90. Successivamente nel

2009 e nel2013 ottiene il punteggio di 100% nella procedura di accreditamento da parte della Regione Veneto (L.R. n°84 del 16 gennaio 2007).

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ORGANIZZAZIONE DEGLI SPAZI:

PIANO

TERRA

UFFICI

SEGRETERIA E

DIREZIONE

(con ingresso

separato)

HALL D’INGRESSO per Scuola

Infanzia (e per Nido Integrato)

È arredata con armadietti dove i bambini ripongono gli indumenti personali e i genitori possono leggere avvisi e accedere ai documenti ufficiali della scuola. Inoltre è a disposizione dei genitori una bacheca dove, nel corso dell’anno, vengono appesi alcuni elaborati dei bambini. Questo strumento è stato adottato per incontrare il bisogno espresso da molti genitori di essere messi al corrente del percorso di apprendimento dei propri figli/e durante tutto il corso dell’anno scolastico .

SALONE

Questo ambiente si caratterizza per essere uno spazio

multifunzionale: al mattino viene utilizzato per l’accoglienza dei

bambini che hanno la possibilità di spostarsi liberamente nei vari

angoli gioco; durante l’attività didattica viene utilizzato dagli

insegnanti esterni per le attività laboratoriali (ed. motoria e

musicale) o dalle educatrici del Nido Integrato per i percorsi

motori dei bambini (piccoli e grandi). Viene anche utilizzato dopo

pranzo per l’uscita (delle 13.00 e delle 16.00), per il gioco libero

dopo pranzo, nei mesi invernali, e per il momento della nanna dei

bambini di 2/4 anni (piccolissimi, piccoli e medi). Inoltre viene

utilizzato per alcune feste organizzate per i bambini (Festa della

luce, Carnevale, …), nel servizio “tempo prolungato” e in alcuni

incontri informativi/ formativi dedicati ai genitori.

AREA NIDO INTEGRATO:

SALONE SERVIZI IGIENICI E CAMBIO SALA PRANZO STANZA RIPOSO

SERVIZI IGIENICI PER I BAMBINI E SERVIZI

RISERVATI ALLE PERSONE

DIVERSAMENTE ABILI

PRIMO

PIANO

4 AULE:

ROSSA, VERDE, AZZURRA E GIALLA

Ogni aula è dotata di uno spazio per le attività a tavolino e

un’area dedicata al gioco e alla lettura .

SALA INSEGNANTI

Al piano superiore è a disposizione delle insegnanti una stanza

dotata di strumenti tecnologici (pc, stampanti, …) e materiale

adatto all’organizzazione delle attività didattiche dei bambini.

Funge inoltre da sala riunioni e come spazio mensa per il

personale della cucina e ausiliario.

CUCINA E DISPENSA

La scuola Giovanni XXIII è dotata di un servizio

ristorazione interno alla scuola con la presenza

di una cuoca e di un aiuto cuoca. Il menù

predisposto dalla cuoca viene valutato e

vidimato ogni inizio anno scolastico dal servizio

igiene e salute dell’ULSS di Padova.

SPAZI

ESTERNI

2 GIARDINI

Sono circondati da siepi, ombreggiati e possiedono strutture per giochi all’aperto (scivoli, castelli, panchine, tavolini in legno,

casetta, ed altro) dove I bambini possono trascorrere alcuni momenti della giornata all’aria aperta.

GIARDINO CON GIOCHI PER BAMBINI

NIDO

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ORGANIZZAZIONE DEL PERSONALE:

LE ATTIVITÀ DELL’ A.N.I. E DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA SONO COORDINATE, SULLA BASE DELLE INDICAZIONI DEL PRESIDENTE,

DALLE COORDINATRICI DEI DUE SERVIZI: BRISCHIGLIARO CHIARA E FIAMENGO MANUELA.

AREA/MANSIONE NOME

RAPPRESENTANTE LEGALE DON ALESSANDRO MARTELLO

COORDINATRICE E DOCENTE della sezione azzurra FIAMENGO MANUELA

DOCENTE sezione rossa AIELLO BARBARA

DOCENTE sezione gialla FASANO ENRICA

DOCENTE sezione verde RAMPAZZO ANNA

DOCENTE SOSTEGNO CHIARA MORENGHI

DOCENTE ESTERNO PER LA LINGUA INGLESE CONSIGLIA GIANNOTTI

DOCENTE ESTERNO DI PROPEDEUTICA MUSICALE KATALIN GAJDOS

INSEGNANTE ESTERNO PER L’ATTIVITÀ MOTORIA MICHELE GOBBI

EDUCATRICE DORMITORIO e PROLUNGATO BARBIERO ANGELA

OPERATRICE SOCIO SANITARIA (Personale ULSS di Padova) FIORELLA BALÌ

COORDINATRICE NIDO BRISCHIGLIARO CHIARA

EDUCATRICE NIDO BOSCARO VALENTINA

EDUCATRICE NIDO SPEDICATO BENEDETTA (SUPPLENTE)

EDUCATRICE NIDO BROZZI ARIANNA

PERSONALE CUCINA PRAVATO LUCIA- MARIA GRAZIA BORSETTO

PERSONALE AUSILIARIO CANTON PAOLA – ZANELLA NADIA

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Le sezioni della SCUOLA DELL’INFANZIA sono quattro: AZZURRA, GIALLA, ROSSA e VERDE.

Sono eterogenee e formate da bambini di età compresa fra i 3 anni e i 6 anni e da 2 o 3 bambini che compiono gli anni entro il 30 aprile dell’anno

scolastico di riferimento (con le modalità previste dalla C.M. n.51 del18/12/2014). Ogni sezione ha un’insegnante titolare. In caso di iscrizione di

bambini diversamente abili la sezione subisce una diminuzione del numero complessivo dei bambini. Sulla base dei percorsi progettati, le

insegnanti scelgono diverse modalità organizzative: gruppi eterogenei, omogenei, di intersezione e laboratoriali.

AREA DELLA PROGETTAZIONE CURRICOLARE Le nuove Indicazioni Nazionali del 2012 individuano come obiettivo la strutturazione di una nuova scuola in grado di formare il singolo individuo

nel rispetto e valorizzazione dell’unicità della sua personalità. La scuola si propone di costruire percorsi formativi volti all’acquisizione di

competenze e strumenti che favoriscano l’autonomia di pensiero e favoriscano altresì l’inserimento dell’individuo nel Territorio e la sua

formazione come cittadino italiano e al tempo stesso europeo. Si legge nelle Indicazioni che “l’’orizzonte formativo della scuola si allarga” e “nel

suo itinerario formativo ed esistenziale lo studente si trova ad interagire con culture diverse, senza tuttavia avere strumenti adatti per

comprenderle e metterle in relazione alla propria. Alla scuola spetta il compito di fornire supporti adeguati affinché ogni persona sviluppi

un’identità consapevole e aperta”. La scuola deve affiancare il compito “dell’insegnare ad apprendere” a quello “dell’insegnare ad essere”.

Si legge, inoltre, che la “finalità generale della scuola è lo sviluppo armonico e integrale della persona, all’interno dei principi della Costituzione

italiana e della tradizione culturale europea , nella promozione della conoscenza e nel rispetto e nella valorizzazione delle diversità individuali, con

il coinvolgimento attivo degli studenti e delle famiglie. L’azione educativa della scuola si esplica attraverso la collaborazione con la famiglia”.

Compito della scuola dell’infanzia è dunque individuare obiettivi generali e specifici, contenuti e metodi di apprendimento adatti a favorire lo

sviluppo delle competenze basilari, che nella prospettiva di una educazione permanente sono tese a sviluppare progressivamente le competenze-

chiave europee.

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Il curricolo identifica il percorso progettato dal collegio docenti per consentire ai bambini di raggiungere i traguardi formativi previsti dalla

normativa vigente. Per sua natura è flessibile e si adegua continuamente ai bisogni educativi dei bambini e delle bambine.

Le insegnanti promuovono attività significative e contestualizzate nell’esperienza dei bambini offrendo occasioni di crescita all’interno di un

contesto educativo orientato al benessere, alle domande di senso e al graduale sviluppo di competenze riferibili alle diverse età dai tre ai sei anni.

Esse accolgono, valorizzano ed estendono le curiosità, le esplorazioni, le proposte dei bambini e creano occasioni di apprendimento per favorire

l’organizzazione di ciò che I bambini vanno scoprendo. L’esperienza diretta, il gioco, il procedere per tentativi ed errori, permettono al bambino di

approfondire e interiorizzare gli apprendimenti. Ogni campo di esperienza offre un insieme di situazioni capaci di stimolare e accompagnare

apprendimenti significativi.

FINALITÀ GENERALI

Nelle Raccomandazioni del Parlamento Europeo (dicembre 2006), emerge chiaramente il ruolo fondamentale dell'istruzione quale parte

integrante delle politiche economiche e sociali di ogni singolo stato. Per far fronte al cambiamento continuo e alle richieste di competenze sempre

più elevate, l'apprendimento deve, quindi, diventare una condizione permanente dell'individuo e la Scuola deve attivarsi per costruire percorsi

flessibili di formazione, il cui obiettivo prioritario è l'acquisizione effettiva di competenze. Queste ultime vengono definite “competenze chiave”,

una combinazione di conoscenze, abilità e attitudini appropriate al contesto di cui tutti hanno bisogno per la realizzazione e lo sviluppo personali,

la cittadinanza attiva, l'inclusione sociale e l'occupazione in una società basata sulla conoscenza. Tali competenze si sviluppano progressivamente,

a partire dalla scuola dell'infanzia, in un processo d'apprendimento strutturato e continuo che dura l'intero corso della vita.

comunicazione nella madrelingua che è la capacità di esprimere e interpretare concetti, pensieri, sentimenti fatti e opinioni in forma sia orale

sia scritta e di interagire adeguatamente e in modo creativo sul piano linguistico in un'intera gamma di contesti culturali e sociali;

comunicazione nelle lingue straniere che, oltre alle principali abilità richieste per la comunicazione nella madrelingua, richiede anche abilità

quali la mediazione e la comprensione interculturale;

competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia la competenza matematica è l'abilità di sviluppare e applicare il

pensiero matematico per risolvere una serie di problemi in situazioni quotidiane, ponendo l'accento sugli aspetti del processo, dell'attività e

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della conoscenza. Le competenze di base in campo scientifico e tecnologico riguardano la padronanza e l'applicazione di conoscenze e

metodologie riguardo al mondo naturale e all'uso di strumenti e mezzi tecnologici;

competenza digitale che consiste nel saper utilizzare con dimestichezza e spirito critico le tecnologie della società dell'informazione (TSI) e

richiede quindi abilità di base relative alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione;

imparare a imparare che è la competenza collegata all'apprendimento, all'abilità di perseverare nell'apprendimento, di organizzare il proprio

apprendimento sia a livello individuale che in gruppo, a seconda delle proprie necessità e nella consapevolezza dei metodi e delle opportunità;

competenze sociali e civiche che includono competenze personali, interpersonali e interculturali e si riferiscono a tutte le forme di

comportamento che consentono alle persone di partecipare efficacemente e costruttivamente alla vita sociale, in modo particolare alla vita in

società differenti tra loro, come anche a risolvere i conflitti dove necessario;

spirito d'iniziativa e imprenditorialità che riguarda la creatività, l'innovazione e l'assunzione di rischi, nonché la capacità di pianificare e gestire

progetti;

consapevolezza ed espressione culturale a questa competenza fanno capo le competenze specifiche relative all'identità storica; alla

consapevolezza delle scelte umane relative all'ambiente di vita; al patrimonio artistico e letterario; all'espressione corporea.

E’ utile ricordare la definizione di conoscenze, abilità e competenze fornita nella “Proposta di Raccomandazione del Parlamento Europeo e del

Consiglio sulla costituzione del Quadro Europeo delle Qualifiche”:

abilità: indicano le capacità di applicare conoscenze e di usare know-how per portare a termine compiti e risolvere problemi. Nel contesto del

Quadro europeo delle Qualifiche e dei Titoli, le abilità sono descritte come cognitive (comprendenti l’uso del pensiero logico, intuitivo e creativo)

e pratiche (comprendenti l’abilità manuale e l’uso di metodi, materiali, strumenti);

conoscenze: indicano il risultato dell’assimilazione di informazioni attraverso l’apprendimento. Le conoscenze sono l’insieme di fatti, principi,

teorie e pratiche, relative a un settore di studio o di lavoro. Nel contesto del Quadro europeo delle Qualifiche e dei Titoli, le conoscenze sono

descritte come teoriche e/o pratiche;

competenze: indicano la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o

di studio e nello sviluppo professionale e/o personale. Nel quadro europeo delle Qualifiche e dei Titoli le “competenze” sono descritte in termini

di responsabilità e autonomia.

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LE FINALITÀ SPECIFICHE DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA :

1. SVILUPPO DELL’IDENTITÀ : imparare a conoscersi, a riconoscere e esprimere con diversi linguaggi i sentimenti e le emozioni, sentirsi

riconosciuti come persona unica e irripetibile. Significa anche avere fiducia in se stessi anche grazie al confronto con gli altri, e ancora

sperimentare ruoli diversi nelle varie tappe della vita, identificarsi come abitante di una comunità, di un Territorio.

2. PROMUOVERE L’AUTONOMIA: diventare autonomi significa innanzitutto conoscere il proprio corpo e imparare a gestirlo. Autonomia

significa anche “saper fare da soli”, provare piacere nel fare da sé e saper chiedere aiuto agli altri quando invece da soli non si può

svolgere le proprie attività. Significa anche esplorare la realtà e comprendere le regole di vita quotidiana; partecipare alle negoziazioni

e alle decisioni motivando le proprie opinioni, le proprie scelte e i propri comportamenti; assumere atteggiamenti sempre più

responsabili.

3. ACQUISIRE COMPETENZE: significa imparare a riflettere sull’esperienza attraverso l’esplorazione, l’osservazione e l’esercizio al

confronto. Descrivere la propria esperienza e tradurla in tracce personali e condivise, rievocando, narrando e rappresentando fatti

significativi; sviluppare l’attitudine a far domande, riflettere, negoziare i significati.

4. PROMUOVERE LO SVILUPPO DELLA CITTADINAZA ATTIVA: significa scoprire gli altri, i loro bisogni e la necessità di gestire i contrasti

attraverso regole condivise, che si definiscono attraverso le relazioni, il dialogo, l’espressione del proprio pensiero, l’attenzione al

punto di vista dell’altro, il primo riconoscimento dei diritti e dei doveri, aperto al futuro e rispettoso del rapporto uomo-natura.

Queste finalità sono perseguite attraverso l’organizzazione di un ambiente di vita, di relazioni e di apprendimento di qualità. Lo stile educativo dei

docenti si ispira a criteri di ascolto, di interazione partecipata , di mediazione comunicativa, con una attenta osservazione del bambino e una

presa in carico del suo “mondo” , sostenendo e incoraggiando l’evoluzione dei suoi apprendimenti verso forme di conoscenza sempre più

autonome e consapevoli.

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CAMPI DI ESPERIENZA

Nella scuola dell’infanzia le attività didattico formative vengono organizzate in campi d’esperienza: il sé e l’altro; il corpo e il movimento;

immagini, suoni e colori; i discorsi e le parole; la conoscenza del mondo. Essi costituiscono i luoghi del fare e dell’agire del bambino, sono

contesti fortemente evocativi che stimolano i bambini a dare significato, riorganizzare e rappresentare le proprie esperienze; offrono un insieme

di oggetti, situazioni, immagini e linguaggi, riferiti ai sistemi simbolici della nostra cultura, capaci di stimolare, accompagnare apprendimenti

progressivamente più sicuri. Essi oltre ad offrire specifiche opportunità di apprendimento, contribuiscono a sviluppare le sopracitate finalità

individuate per i bambini dai tre ai sei anni.

il sé e l’altro: a scuola i bambini/e hanno l’occasione di prendere coscienza della propria identità, per scoprire le diversità culturali, religiose,

etniche, per apprendere le prime regole di vita sociale, per riflettere sul senso e le conseguenze delle loro azioni. Partecipa alle tradizioni della

comunità di appartenenza, si accorge di essere uguale e diverso nella varietà delle situazioni , di poter essere accolto o escluso, di poter

accogliere o escludere.

il corpo e il movimento: i bambini fin dalla nascita utilizzano il proprio corpo come strumento di conoscenza di sé nel mondo. Muoversi è il

primo fattore di apprendimento, è fonte di benessere e di equilibrio psicofisico. I bambini “portano” a scuola il loro corpo, ci giocano e lo

rappresentano, comunicano, si esprimono con la mimica, si travestono, si mettono alla prova, anche in questi modi percepiscono la

completezza del proprio sé, consolidando autonomia e sicurezza emotiva. Le esperienze motorie consentono di integrare i diversi linguaggi, di

alternare la parola e i gesti, di accompagnare la fruizione musicale, di accompagnare narrazioni, di favorire la costruzione dell’immagine di sé e

l’elaborazione dello schema corporeo.

immagini, suoni e colori: l’arte e la musica orientano il bambino ad esprimere pensieri ed emozioni con immaginazione e creatività. Educano

al bello e al sentire estetico, aiutano a migliorare le capacità percettive, ad avvicinare il bambino alla cultura e al patrimonio artistico.

i discorsi e le parole: la scuola dell’infanzia ha la responsabilità di promuovere in tutti i bambini la padronanza della lingua italiana,

rispettando l’uso della lingua di origine. La vita di sezione offre la possibilità di sperimentare una varietà di situazioni comunicative ricche di

senso, in cui ogni bambino diventa capace di usare la lingua nei suoi diversi aspetti, acquista fiducia nelle proprie capacità espressive,

comunica, descrive, racconta, immagina. I percorsi didattici sono finalizzati all’estensione del lessico, alla corretta pronuncia di suoni, parole e

frasi, alla pratica delle diverse modalità di interazione verbale, contribuendo allo sviluppo di un pensiero logico e creativo.

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la conoscenza del mondo: i bambini esplorano continuamente la realtà e imparano a riflettere sulle proprie esperienze descrivendole,

rappresentandole, riorganizzandole con diversi criteri. Pongono così le basi per la successiva elaborazione di concetti scientifici e matematici

che verranno proposti nella scuola primaria. Si avvicina così alle prime attività di ricerca , impara a fare domande, a dare spiegazioni, a lasciarsi

convincere da i punti di vista degli altri, a non scoraggiarsi se le loro idee non risultano appropriate.

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO:

Gli obiettivi di apprendimento individuano campi del sapere, conoscenze e abilità ritenuti indispensabili al fine di raggiungere i traguardi per lo sviluppo

delle competenze. Utilizzati dai docenti nella progettazione didattica sono organizzati e definiti in relazione all’intero triennio della scuola dell’infanzia.

LA PROGETTAZIONE CURRICOLARE DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA

La progettazione curricolare per l’anno scolastico 2015/2016 nasce e si struttura a partire dai bisogni educativi dei bambini rilevati dal collegio

docenti. Si articola in unità di apprendimento che coinvolgono tutti i bambini dai 2 ai 6 anni e in alcuni laboratori diversificati secondo la fascia

d’età dei bambini. La proposta delle insegnanti, volta alla costruzione e potenziamento delle competenze sociali, consente a ciascun bambino di

vivere “esperienze di cittadinanza” che lo porteranno a scoprire gli altri; a cominciare ad acquisire consapevolezza dei bisogni dei compagni; a

comprendere la necessità di gestire la vita quotidiana attraverso regole condivise. Attraverso il confronto con gli altri il bambino imparerà a

conoscere meglio se stesso e ad accettare le differenze nei confronti dell’altro, siano esse fisiche, psicologiche o culturali.

L’apprendimento avviene in una dimensione ludica, da intendersi come forma tipica di comunicazione, di relazione e conoscenza del mondo e

come capacità del bambino di agire e trasformare la realtà. Basti pensare al “gioco di finzione”, in cui il bambino agisce in una realtà fittizia,

esistente solo nella sua immaginazione, ma comportandosi come se fosse vera, imparando quindi ad assumere ruoli diversi, attivare e stimolare le

proprie capacità comunicative e di negoziazione. Attraverso attività strutturate con diversa complessità sul piano cognitivo il curricolo andrà a

stimolare e motivare i bambini nella ricerca di strategie risolutive di fronte a compiti e situazioni problematiche poste dall’insegnante, siano essi

appartenenti all’ambito linguistico, matematico o di conoscenza del funzionamento e regolazione delle attività del proprio corpo.

Nella relazione educativa le insegnanti svolgono una funzione di mediazione, facilitazione, di scaffolding (supporto nella ricerca di strategie di

soluzione ai problemi) aiutando i bambini ad imparare ad osservare, raccontare e raccontarsi, ad esplorare, conoscere e comprendere il mondo

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circostante. In questo contesto di apprendimento l’insegnante assume il ruolo di osservatore privilegiato dei processi di apprendimento dei

bambini e si attiva per fornire esperienze di “potenziamento” laddove ravvisi disarmonie nel processo di crescita e sviluppo del bambino.

“Il mio corpo,la mia prima casa”

Anno scolastico 2015/16

"Con i sensi sento,

con il cervello penso

con la voce mi esprimo"

Settembre - Dicembre

" educazione motoria"

Ottobre - Maggio

" educazione musicale"

Ottobre - Aprile

" il mio corpo tutto da

svelare"

Gennaio - Marzo

" il cibo: un viaggio tutto

da scoprire"

Marzo - Maggio

" Progetto continuità"

Nido- Infanzia e

Infanzia -Primaria

Gennaio - Maggio

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PER MAGGIORI INFORMAZIONI CONSULTARE IL DOCUMENTO: “La progettazione curricolare: il mio corpo, la mia prima casa” (disponibile nel sito della scuola)

“Laboratori di intersezione

pomeridiani per i bambini

dell’ultimo anno”

“Tutti in strada”

Aprile

“Le stagioni nell’arte”

Ottobre - Maggio

“Play and learn in

the english

garden”

Ottobre - Maggio

“Gioca e impara con

le parole”

Ottobre - Maggio

“Uno, due, tre: conta

insieme a me!”

Ottobre - Maggio

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ORGANIZZAZIONE DEL TEMPO SCUOLA :

La Giornata dei Bambini e delle Bambine nella Scuola Giovanni XXIII

TEMPO ANTICIPATO 7.30 - 8.30

ACCOGLIENZA IN SALONE 8.30 - 9.00

“ROUTINES DI SEZIONE” IGIENE PERSONALE E MERENDA

9.00 - 10.00

ATTIVITA’ EDUCATIVO-DIDATTICHE 10.00 - 11.30

IGIENE PERSONALE 11.30 – 12.00

PRANZO 12.00 – 13.00

1° USCITA 13.00 – 13.15

ATTIVITA’ LUDICHE 13.00 – 14.00

RIPOSO per bambini piccoli e medi 14.00 – 15.15

ATTIVITA’ DIDATTICHE

per bambini grandi 14.00 – 15.45

2°USCITA 15.45 – 16.00

TEMPO PROLUNGATO 16.00 – 17.30

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ORGANIZZAZIONE DI GRUPPI DI APPRENDIMENTO E DI INSEGNAMENTO

La progettazione curricolare per la Scuola dell’infanzia viene organizzata in collegio docenti. Ogni insegnante di sezione si attiverà

successivamente ad individuare le metodologie, strategie e le tecniche più rispondenti alle caratteristiche della propria sezione. La progettazione

curricolare si svolge per I bambini di 3 e 4 anni solo al mattino, mentre per I bambini di 5 anni sono previste delle attività laboratoriali anche nelle

ore pomeridiane.

Le attività inerenti alla progettazione curricolare vengono svolte prevalentemente in sezione in gruppo eterogeneo. Le proposte formative

pomeridiane dedicate ai bambini grandi sono organizzate per gruppi o laboratori di intersezione. Le insegnanti predispongono collegialmente i

materiali e a rotazione seguono i tre gruppi (farfalle, cavallette e libellule).

Per tre giorni alla settimana si svolgono attività formative con personale esterno di:

- EDUCAZIONE MOTORIA. In questa attività di intersezione I gruppi sono omogenei per età. È rivolta a tutti I bambini.

- “PROPEDEUTICA MUSICALE” . In questa attività di intersezione I gruppi sono omogenei per età. È rivolta ai bambini di 4 e 5 anni.

- INGLESE. Questa attività si svolge al pomeriggio ed è rivolta ai bambini di 5 anni organizzati in gruppi omogenei.

METODOLOGIE EDUCATIVO-DIDATTICHE

Per il raggiungimento degli obiettivi educativi, didattici e formativi le insegnanti utilizzeranno le metodologie più idonee al gruppo sezione.

Si alterneranno attività ludiformi ad attività collaborative.

Per attività ludiformi si intende un complesso di proposte didattiche che possano mettere il bambino in una situazione problema, in cui le possibili

soluzioni possano essere individuate dal singolo bambino o dall’intero gruppo sezione. In altre attività, invece, l’insegnante prima mostra ai

bambini come svolgere il gioco e poi lascia spazio alla loro sperimentazione che può successivamente diventare col tempo anche un atto

formativo.

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Nelle attività collaborative invece le insegnanti predispongono delle attività in cui si richiede la partecipazione attiva di tutti I bambini per il

raggiungimento di un fine comune.

Favorite sono, inoltre, le attività espressive in cui il bambino utilizza diversi materiali e tecniche senza avere un obiettivo da raggiungere, ma

semplicemente per il piacere di giocare e sperimentare la sua fantasia.

Nelle attività per scoperta, infine, il bambino conosce gli oggetti del mondo che lo circonda attraverso i 5 sensi.

Per I bambini più grandi (5 anni) ci saranno proposte didattiche in cui favorire la conversazione e la riflessione su tematiche che nascono

spontaneamente dai propri vissuti.

Nelle attività pomeridiane le insegnanti proporranno ai bambini delle attività di potenziamento nei diversi campi di esperienza, con particolare

attenzione per le aree linguistica e logico-matematica.

MODALITÀ DI OSSERVAZIONE E VERIFICA

Per ogni percorso educativo-didattico sono state costruite, in collegio docenti, delle griglie osservative in cui registrare per ogni obiettivo di

apprendimento definito il livello di competenza raggiunto dal bambino (i livelli di competenza vanno da 1 a 4 e implicano precise abilità,

conoscenze e comportamenti decisi dal team docenti). Le osservazioni vengono fatte ad inizio, metà e fine dell’unità di apprendimento. A fine

anno scolastico è prevista la strutturazione di attività in cui verificare le competenze raggiunte dai bambini accanto all’utilizzo di strumenti

oggettivi per la rilevazione delle competenze logico-matematiche.

per I bambini grandi, Inoltre, verrà adottato il protocollo d’intesa tra la Regione Veneto e l’ufficio scolastico regionale per il Veneto per l’attività di

individuazione precoce dei casi sospetti di disturbi dell’apprendimento (DSA). L’osservazione dei bambini verrà fatta nel mese di

novembre/dicembre utilizzando la griglia osservativa che permetterà agli insegnanti di rilevare le atipie di comportamento/apprendimento. Per I

bambini che, in seguito all’osservazione iniziale evidenzieranno cadute in una o più aree, le insegnanti metteranno in atto misure di

potenziamento. Per I bambini in cui dovessero persistere le difficoltà anche nella seconda osservazione prevista nel mese di marzo, le insegnanti

valuteranno, in format con le famiglie, un eventuale invio ai servizi per un approfondimento formativo . Sarà comunque cura delle insegnanti

trasmettere gli esiti delle rilevazioni effettuate alla scuola primaria, utilizzando l’apposito modello di segnalazione fornito dall’U.S.R.

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DOCUMENTAZIONE:

Sarà cura del collegio docenti organizzare e documentare la progettazione curricolare attraverso la raccolta delle foto e dei disegni più significativi

dei bambini inerenti a ogni progetto, aggiungendo e spiegando riguardo alle modalità di svolgimento delle attività proposte. Per i genitori è

consultabile nel sito della parrocchia.

VERIFICA DELLE UNITÀ DI APPRENDIMENTO

Al termine di ogni progetto le insegnanti, in collegio docenti, si confrontano sul percorso fatto evidenziandone i lati postivi per l’apprendimento

dei bambini. Verranno inoltre segnalati gli aspetti negativi che hanno invece riscontrato durante il percorso, suggerendo possibili strategie di

intervento e miglioramento dell’offerta formativa.

L’ ASILO NIDO INTEGRATO

Il Nido Integrato può accogliere fino a 33 bambini di età compresa tra uno e tre anni, suddivisi per età in 4 gruppi, due dai 12 ai 24 mesi e due dai

24 ai 36 mesi. Il rapporto numerico educatore-bambino è quello previsto dalla legge regionale e prevede un educatore ogni 8 bambini di età

compresa tra i 12 e 36 mesi.

All’inizio dell’anno scolastico, dopo le prime osservazioni e valutazioni, vengono composti i gruppi in base alle caratteristiche e alle esigenze di

ogni bambino. Ma sono anche previsti dei momenti in comune, poiché questo consente degli scambi tra le diverse fasce di età che diventano

occasioni in cui si possono verificare situazioni stimolanti per tutti i bambini.

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Quest’anno, partendo dall’analisi dei bisogni educativi dei bambini rilevati in collegio docenti, abbiamo riscontrato la necessità di costruire un

percorso didattico finalizzato a costruire e potenziare le seguenti competenze:

- le competenze sociali e civiche: partendo dalla conoscenza delle principali regole di convivenza sociale, che consentano al bambino di

vivere esperienze positive all’interno del Nido, fino ad arrivare, a fine percorso, a cominciare a capire l’importanza della “regola sociale” e a

farla propria indipendentemente dal contesto in cui il bambino si trova;

- la conoscenza di sé in rapporto al mondo esterno che lo circonda (ambienti naturali, animali, prodotti della natura).

La progettazione educativa è suddivisa in unità di apprendimento e quest’anno riguarderà il tema delle “regole” per aiutare il gruppo a

raggiungere le prime autonomie, per vivere serenamente all’interno del Nido e in un contesto sociale più ampio.

L’ambiente di apprendimento è fondamentale e non è più legato solo alle attività didattiche che si realizzano nei vari laboratori, ma si integra

anche ai momenti di cura e di relazione, come le routines.

La valutazione si basa su un’osservazione iniziale del bambino, che permette di raccogliere informazioni utili sul bambino stesso e di determinare

quali sono i suoi bisogni, le sue aspettative, le sue ansie, il suo modo di relazionarsi al mondo ed alle persone. Tutto ciò permette di individuare

percorsi ed attività centrati sul singolo e sul gruppo.

Durante le unità di apprendimento ci sarà una seconda osservazione, finalizzata a cogliere le eventuali nuove conquiste dei bambini e a

raccogliere informazioni utili per progettare le attività successive calibrando maggiormente tecniche strategiche e metodologie, ma anche per

poter intervenire modificando l’azione educativa stessa.

A fine anno inoltre, è prevista una valutazione finale, uno strumento che verrà poi utilizzato in supporto alla compilazione del portfolio personale

di ogni bambino, al fine di valutare le competenze raggiunte.

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Tutto il materiale relativo alla valutazione viene raccolto attraverso i seguenti documenti:

- diario di bordo;

- progetti e unità di apprendimento;

- strumento di valutazione finale delle competenze;

- schede di verifica dei progetti.

AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE

PROGETTI DI AGGIORNAMENTO

FORMAZIONE DOCENTI - EDUCATRICI

Organizzati da FISM Padova e

Dalle scuole appartenenti al vicariato di Maserà in collaborazione con FISM Padova.

FORMAZIONE PERSONALE AUSILIARIO e DOCENTE Corsi di aggiornamento tecnici e obbligatori organizzati dalla FISM

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AREA DELL’EDUCABILITÀ L’AMBIENTE DI APPRENDIMENTO

L’aula: è un tempo individuale intrecciato da tempi scolastici fatto di eventi attesi, imprevisti, routines, ritmi adeguati, tempi per le attività e per il gioco.

È , ancora, il collegamento tra la casa e la scuola ma al tempo stesso luogo privato in quanto plasmato e trasformato autonomamente.

Lorena Rocca1

Il curricolo della scuola dell’infanzia non coincide con la sola organizzazione delle attività didattiche che si realizzano nella sezione e nelle

intersezioni, negli spazi esterni, nei laboratori, negli ambienti di vita comune, ma si esplica in una equilibrata integrazione di momenti di cura, di

relazione, di apprendimento, dove le stesse routines svolgono una funzione di regolazione dei ritmi della giornata e si offrono come base sicura

per nuove esperienze e nuove sollecitazioni. L’apprendimento avviene in una dimensione ludica carica di relazioni attraverso attività come:

l’esplorazione, l’osservazione, la sperimentazione di materiali, il contatto con la natura, ma anche attraverso l’ascolto, il dialogo, la negoziazione,

la condivisione, il confronto, il racconto, l’espressione di idee e pensieri che coinvolgono i bambini nelle loro esperienze personali e sociali. È in

questo contesto che si costruiscono le relazioni tra insegnanti e bambini e tra il bambino e i compagni. Relazioni che pongono l’insegnante nel

ruolo di interlocutore, mediatore e facilitatore. Ed è proprio per favorire la costruzione di relazioni e apprendimenti, che ogni anno l’insegnante

valuta gli spazi e li organizza cercando di creare un ambiente accogliente favorevole ai contesti di apprendimento e relazione. In base al curricolo e

agli spazi l’insegnante organizza il tempo scuola affinché sia funzionale al “vivere bene”, con un tempo per ogni cosa: un tempo per giocare, un

tempo per riposare, un tempo parlare, un per fare, un tempo per pensare.

1 Tratto da L. Rocca, Geo-scoprire il mondo. Una nuova didattica per i processi territoriali, 2007, Lecce, Edizioni La Biblioteca Pensa MultiMedia.

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AREA DELLE RELAZIONI ESTERNE IL BAMBINO E I SUI BISOGNI EDUCATIVI

La nostra scuola, come dichiarato nel progetto educativo, è un luogo di tutti e per tutti dove si realizzano individualizzazione e personalizzazione

educative e didattiche. In questo contesto vengono inseriti, con particolare cura all’integrazione, i bambini con i bisogni speciali sia certificati che

non certificati; inoltre si collaborerà con le loro famiglie.

Il bambino diversamente abile certificato sarà supportato da un educatore di sostegno e per lui verrà redatto, dopo un’osservazione e un’analisi

approfondita del suo modo di essere, il P.E.I. (Piano Educativo Individualizzato).

Tutti i educatori della scuola, insieme all’insegnante di sostegno, collaboreranno alla progettazione e realizzazione di laboratori e di percorsi

didattici significativi per la realizzazione del PEI e valuteranno in itinere i risultati attesi per individuare obiettivi più specifici o a medio termine.

I bambini sono inseriti in sezioni eterogenee, luoghi ideali di relazione che possono stimolare la crescita ed il processo formativo. L’approccio

individualizzato è legato alle esigenze del bambino ed è, a volte, garantito all’interno del gruppo.

La scuola collabora strettamente con la famiglia e con i servizi sociali e sanitari per garantire l’inclusione sia per favorire lo sviluppo delle capacità e

potenzialità del singolo soggetto.

Nel momento del passaggio alla scuola primaria si ricercano tutte le strategie di raccordo che possono facilitare il passaggio nella nuova realtà

scolastica.

P.A.I: PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIONE

La recente normativa nazionale (MIUR) e Regionale ha reso indispensabile la stesura di un Piano Annuale per l’Inclusione.

Il bambino, come più volte è stato ribadito, è un individuo unico ed originale in quanto è portatore di una propria storia, identità, cultura; di

proprie esperienze affettive, emotive e cognitive. Nella quotidianità, a contatto con gli altri bambini e gli adulti della scuola, avrà l’opportunità di

sperimentare diversità di genere, di carattere, di stili di vita.

Le insegnanti attraverso l’osservazione del bambino si prenderanno del tempo per poterlo conoscere nella sua interezza e per comprendere

meglio quali siano i suoi bisogni.

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Per favorire lo sviluppo delle sue potenzialità e per far fronte ad eventuali Bisogni Educativi Speciali (BES), qualora fosse necessario, il collegio

docenti redigerà un Piano Didattico Personalizzato (PDP) che condividerà con la famiglia.

Le direttive nazionali, tenendo conto di tutti i limiti delle schematizzazioni, fanno riferimento a tre categorie principali di BES:

1. Disabilità certificata;

2. Disturbi evolutivi specifici;

3. Svantaggio socio economico, linguistico e culturale.

In quest’ottica la scuola si impegnerà affinché la progettazione sia possibile, individualizzata e personalizzata, in modo da tutelare le esigenze di

ognuno. In questo processo di attenzione ai bisogni peculiari di ciascuno è coinvolto tutto il personale della scuola: gli insegnanti, il Comitato di

Gestione, e il personale non docente.

La nostra Scuola dell’Infanzia non è un’isola scollegata dalla storia e dal contesto sociale in cui è inserita. Per realizzare un processo di educazione

globale lavora per intessere una rete di rapporti con le altre agenzie educative che interagiscono con i bambini.

In primo luogo, attraverso la ricerca di una feconda e continua collaborazione con le famiglie, coinvolgendole il più possibile nelle iniziative.

In secondo luogo, collaborando con le altre scuole e istituzioni educative e assistenziali (direzione didattica di Albignasego e le istituzioni

scolastiche presenti in zona )

L’educazione globale, il rapporto con le famiglie, la crescita nei valori fondamentali, diventano reali intendendo la scuola dell’infanzia una vera e

propria comunità, per cui i bambini diventano partecipi di un ambiente vivo, unitario e organico.

. Rapporti con la parrocchia: la Scuola dell’Infanzia è parte integrante della comunità parrocchiale, tramite il consiglio pastorale, e offre la sua

proposta educativa alle famiglie, con uno stile di servizio di apertura, dialogo e accoglienza. Ne condivide i valori e la missione. Il rapporto

parrocchia/scuola è costruttivo e garantisce nel tempo che non vengano meno gli obiettivi e le finalità pastorali.

Rapporti con gli enti pubblici

La nostra scuola riconosce come estremamente importante stabilire rapporti costruttivi con le realtà presenti sul territorio e con gli enti pubblici

anche mediante accordi di collaborazione e/o di convenzione economica, nel rispetto della proprie finalità:

L’amministrazione Comunale

La Biblioteca Comunale

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Il Comando di Polizia Municipale (Progetto Educazione Stradale)

L’Unità Socio - Sanitaria di Albignasego distretto n.3

Servizio Igiene degli alimenti e della Nutrizione dell’ULSS 16 di Padova

La Provincia e la Regione Veneto

Servizi sociali del Comune

Collabora inoltre con il GLH (Gruppo di lavoro per l’integrazione dell’Handicap) con il quale sono previste delle riunioni presso la sede del

Comune

Con il CTI di Abano Terme Centro Territoriale per l’integrazione degli alunni disabili . (Nel 2001, sollecitati dalla Lettera Circolare . n. 139/01,

sono nati nel Veneto i CTI: reti di scuole di ogni ordine e grado che si occupano dell’integrazione degli alunni disabili dopo l’entrata in vigore

dell’autonomia scolastica. )

Con la FISM di Padova (Federazione Italiana Scuole Materne)

AREA DELLE RELAZIONI INTERNE ORGANI COLLEGIALI:

Collegio docenti: si riunisce una volta al mese, è presieduto dalla coordinatrice;

o Progetta i percorsi educativo – didattici;

o Si confronta sull’andamento dell’azione didattica.

o Adotta e propone iniziative di sperimentazione metodologica e didattica

o Predispone gli strumenti per l’osservazione dei bambini e la valutazione dei progetti educativo-didattici

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Consiglio di intersezione: si riuniscono coordinatrici e rappresentanti dei genitori tre volte all’anno.

o Nel primo consiglio viene eletto il Presidente dei genitori che farà parte anche del comitato di gestione.

o Si esprimono pareri sull’andamento generale della scuola

o Si organizzano le feste

RAPPORTI SCUOLA-FAMIGLIA

FESTA DELL’ACCOGLIENZA (GIUGNO): ogni anno scolastico la scuola si organizza per “accogliere” il bambino e la sua famiglia per una

prima conoscenza dell’ambiente-scuola/nido

INCONTRO CON I GENITORI DEI BAMBINI NEO ISCRITTI: la coordinatrice dà informazioni di carattere generale (organizzazione ,

inserimenti…) .

ASSEMBLEA GENERALE: si svolge all’inizio di ogni anno scolastico. Nell’incontro viene presentato brevemente il bilancio economico

della scuola oltre alla presentazione generale dell’offerta formativa della scuola e del personale.

ASSEMBLEA DI SEZIONE: si riuniscono tutti i genitori con le insegnanti due volte all’anno.

o Ad ottobre le insegnanti presentano brevemente la progettazione curricolare l’organizzazione delle attività laboratoriali e vengono

eletti di rappresentanti dei genitori. Infine ogni insegnante, nella propria sezione gestisce un piccolo laboratorio per i genitori.

o Ad aprile ogni insegnante fornisce alle famiglie un feedback del percorso educativo della sezione sootolineandone i punti di forza e

le difficoltà che si sono evidenziate.

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COLLOQUI INDIVIDUALI:

o A settembre, i genitori sono invitati ad un colloquio individuale con le insegnanti della sezione in cui è stato inserito il proprio

figlio. L’incontro permette alle insegnanti e alle educatrici di “conoscere” ed “accogliere” il bambino e la sua storia.

o Un giorno al mese vengono organizzati i colloqui individuali tra l’insegnante o l’educatrice di riferimento e la singola famiglia su

richiesta del genitore o dell’insegnante.

o INCONTRI DI FORMAZIONE PER I GENITORI, proposti dall’Ente gestore , dove si vuole dare un’utile e funzionale supporto alla

genitorialità;

o FESTE : Anche le feste sono un momento collettivo di partecipazione per tutto il personale e per le famiglie. Esse rappresentano

occasioni importanti per incontrarsi, conoscersi e costruire una rete sociale all’interno della comunità scolastica e per conoscere il

percorso educativo e didattico realizzato nel corso dell’anno scolastico.