il periodico news - dicembre 2014

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Dicembre 2014 20.000 COPIE 20.000 COPIE EDITORE DIRETTORE RESPONSABILE ALESSANDRO DISPERATI [email protected] Responsabile P.R. ORNELLA REPETTI [email protected] Direzione, redazione, amministrazione, grafica, marketing, pubblicità Viale delle Terme N° 97 27052 Godiasco Salice Terme tel.0383/944916 fax.0383/934583 www.ilperiodiconews.it [email protected] Tutti i diritti sono riservati. E’ vietata la riproduzione, di testi e foto. STAMPA: Monza Stampa S.r.l. Registrazione presso il Tribunale di Voghera N. 178 del 31/03/2011 Distribuzione Gratuita Salice Terme in crisi: la chiusura del ponte dà il colpo di grazia La politica risponde a 10 domande scomode Terre d'Oltrepò Il consigliere Fiamberti: "Basta con i vini di carta..." Oltrefootball: le nuove votazioni dopo il grande successo di novembre

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RESPONSABILE Alessandro Disperati - Direzione, redazione, amministrazione, grafica, marketing, pubblicità Viale delle Terme N° 97 27052 Godiasco Salice Terme Registrazione presso il Tribunale di Voghera N. 178 del 31/03/2011 - Distribuzione Gratuita

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Dicembre 2014

20.000COPIE

20.000COPIE

EDITORE

DIRETTORE RESPONSABILE

AlessAndro [email protected]

Responsabile P.R.

ornellA [email protected]

Direzione, redazione, amministrazione, grafica, marketing, pubblicità Viale delle Terme N° 97 27052 Godiasco Salice Terme tel.0383/944916 fax.0383/[email protected] i diritti sono riservati. E’ vietata la riproduzione, di testi e foto.stAmpA: Monza Stampa S.r.l.

Registrazione presso il Tribunale di VogheraN. 178 del 31/03/2011

Distribuzione Gratuita

Salice Terme in crisi: la chiusura del ponte dà il colpo di grazia

La politica risponde a 10domandescomode

Terre d'OltrepòIl consigliere Fiamberti: "Basta con i vini di carta..."Oltrefootball: le nuove votazioni dopo il grande successo di novembre

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DICEMBRE 2014il Periodico 2

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DICEMBRE 2014il Periodico 3

INDEGNI E VIGLIACCHI ANONIMI ALL’OPERA A GODIASCO-SALICE TERME

TERZA PAGINA

Commento di Antonio LA trippA

Come tutti sanno nelle settimane scorse è stato di-stribuito un volantino anonimo a Godiasco e a Salice Terme: è il volantino che potete vedere in questa pa-gina. L’anonimo autore o gli anonimi autori lo hanno inviato anche alla nostra redazione. Chiunque lo abbia redatto, stampato e distribuito a mio personale giudi-zio è una o sono più persone indegne. Chi ha scritto e distribuito ed inviato questo volantino dovrebbe conoscere la storia e più precisamente il carteggio intercorso duemila anni orsono tra Plinio il Giovane che era governatore della Bitinia negli anni 111-113 d.C. e che si trovò coinvolto in una serie di processi contro i cristiani. Non se ne era mai occupato prima, ne sapeva poco e si sentiva impreparato: decise quindi di scrivere direttamente al suo imperato-re, Traiano, per raccontare quanto sta-va facendo e per chiedere indicazioni su come comportarsi, visto che «un gran numero di persone di ogni età, classe sociale, donne e uomini, ven-gono messi sotto accusa e tutto lascia pensare che la cosa continuerà». Pli-nio ha molti dubbi – per esempio non sa se si deve perseguire un cristiano in quanto tale, anche in mancanza di precisi atti criminali – e racconta lo svolgimento dei suoi interrogatori: fra l’altro «è stata fatta pervenire una lista anonima che contiene i nomi di molte persone autorevoli», e di quel-la si è servito, spiega, precisando di aver torturato due donne per ottenere più informazioni, senza però trovare granché «degno di biasimo se non lacieca e incrollabile natura della loro superstizione». L’imperatore rispondebrevemente dando alcune indicazioni, per esempio che è sufficiente dichia-rarsi cristiani per essere condannati, ed approvando l’operato del suo go-vernatore – «ti sei comportato bene, caro Plinio» – tranne che per un punto: «Le denunzie anonime non debbono aver spazio in nessun procedimento giudiziario perché sono pessimi pre-cedenti e indegne dell’epoca nostra». Questo in sintesi un carteggio di due-mila anni fa nell’impero romano. Per-sino un imperatore pagano, che rite-neva di dover condannare i cristiani in quanto tali, anche se non colpevoli di reati specifici e che non si scompo-neva per la tortura sulle donne, consi-derava le missive anonime «pessime» e soprattutto «indegne», ordinando al suo governatore di non servirsene, senza neppure porsi il problema del loro contenuto. Un rifiuto a prescin-dere, insomma. Ma duemila anni non sono bastati a far capire il concetto. Una lettera è anonima perché chi scri-ve non ha il coraggio di sostenerne e difenderne pubblicamente il contenu-to, ovviamente accusatorio, mai vista una lettera anonima piena di compli-menti. Un atto vile insomma, perché

chi la scrive non vuole prendersi alcuna responsabili-tà per le conseguenze delle sue azioni. Non entro ne-anche nel merito di quanto scritto, ma è certo che solo un vigliacco o dei vigliacchi si nascondono dietro l’anonimato. Non bisogna neanche entrare nel merito di quanto scritto, anzi bisognerebbe essere solidali, al di là di ogni idea o fazione politica, con le persone che sono state attaccate, perché chi o coloro che han-no scritto questo volantino sono «Indegni dell’epoca nostra», avrebbe detto il pagano imperatore Traiano, duemila anni fa. Duemila anni fa!!!! E questo o questi anonimi non lo hanno ancora capito, dopo duemila anni, che solo dei vigliacchi scrivono e distribuiscono lettere o volantini anonimi e non date

retta al contenuto di quanto scritto nel volantino, perché essendo scrit-to da uno o da più persone indegne si squalifica da solo ed il contenuto deve essere rifiutato a prescindere. Le critiche alle amministrazioni comunali, passate, presenti e futu-re devono essere giustamente fatte direttamente e mettendoci la faccia. Non date retta ai vigliacchi, mai, di qualunque colore o appartenenza politica essi siano.

Sono degli indegni!

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ATTU

ALITA

’ Villani: "Maroni ha idee confuse sul futuro degli ospedali di Varzi e Broni"

SULLA QUESTIONE VINO: "L'OLTREPO' E' COMPOSTO DA AZIENDE SANE"

l’Oltrepo pavese: a suo avviso cosa bisogna fare per arginare questo fenomeno?"In generale, come abbiamo più volte chiesto in con-siglio regionale, occorre una politica di messa in sicurezza del territorio. E di fronte a una situazio-ne più grave, rispetto a prima, occorre una capaci-tà amministrativa, legislativa e politica rinnovata. Nello specifico, si devono mettere in atto immediata-mente gli interventi di somma urgenza per superare le emergenze che si sono determinate, sia per quanto riguarda le frane e gli smottamenti, sia per quanto riguarda le esondazioni e le alluvioni di diversi tor-renti della zona e dell’intera provincia. Si pensi a casi come quello del cedimento del ponte di Salice Terme. Regione Lombardia e la Protezione civile regionale devono attivarsi subito. L’esatto contrario della gra-ve decisione presa dall’assessore regionale Bordona-li, che ha annunciato di revocare fondi già stanziati a diversi Comuni dell’Oltrepo, addossando responsa-bilità inesistenti al Governo. Invece, bisogna interve-nire sulle cause del dissesto con la prevenzione e una politica economica e sociale legata alle vocazioni del territorio".Un tratto della pista ciclabile a Rivanazzano, fi-nanziato dalla Regione, è stato divelto dalla furia dello Staffora: soldi buttati al vento?"Assolutamente no. La pista ciclabile, che per altro andrà estesa, è un segnale importante di una nuova politica legata alla valorizzazione del territorio e allo

sviluppo del turismo".E della legge sul consumo di suolo cosa ci può dire?"La maggioranza che governa Regione Lombar-dia ha fatto la sua legge. Noi abbiamo risposto con un’opposizione molto dura in consiglio regiona-le, ma nonostante le migliorie che siamo riusciti a strappare, quello che non funziona è l’impianto com-plessivo della nuova norma. Ad esempio, consentirà per i prossimi 30 mesi di poter costruire ancora, sia nelle zone agricole che all’interno dei centri abitati. All’opposto di una politica di riqualificazione del pa-trimonio edilizio esistente".Viabilità in Oltrepò: molte strade sono al limite della praticabilità. Così non si rilancia certo il tu-rismo. Cosa fare?"È proprio così. Le strade sono ridotte in questo

modo anche per effetto di una strategia sbagliata che, in passato, ha privilegiato grandi infrastrutture e non si è invece curata della viabilità intermedia, legata ai flussi quotidiani o, appunto, turistici. Ora bisogna abbandonare i progetti faraonici e costruire un ta-volo Governo, Regione, Provincia, autonomie locali per programmare interventi che ci facciano uscire da questa emergenza".Amianto a Broni: quali sviluppi in vista?"Grazie alla nostra iniziativa, sono stati stanziati dal Governo Renzi 11 milioni di euro, integrati da 2 mi-lioni di Regione Lombardia, per il primo lotto della bonifica. Occorre andare avanti, occupandosi subito degli altri due lotti per completarla rapidissimamen-te".Si parla del rischio chiusura degli ospedali di Var-zi e Broni: quale posizione e cosa sta facendo il Pd a livello regionale?"Innanzitutto, Maroni e la sua Giunta hanno le idee molto confuse, perché un giorno promettono di tenere aperti gli ospedali, il giorno dopo, dando la colpa al Governo, parlano di tagli e chiusure. La verità è che Regione Lombardia non ha un’idea di programma-zione complessiva della sanità pavese e oltrepadana. Noi siamo per mantenere i presidi ospedalieri e nel contempo per una integrazione tra gli stessi, che per-metta una razionalizzazione e una riqualificazione dei due ospedali, differenziando le funzioni e metten-do mano finalmente all’apertura della Stoke Unit di Voghera".Cosa ne pensa dell’inchiesta che si è aperta sulle presunte sofisticazioni del vino?"La Magistratura faccia pure il suo lavoro: noi ab-biamo piena fiducia. Ma d’altra parte, va sottoline-ato che il comparto vitivinicolo dell’Oltrepo pavese è composto da aziende sane, che agiscono corretta-mente e operano altrettanto scrupolosamente, secon-do i crismi della qualità più alta. Quindi, pur nella necessità di fare chiarezza, non bisogna offuscare l’immagine di un prodotto famoso nel mondo, che va distinto dalla necessaria e doverosa verifica dei fatti".

di AlessAndro disperAti

Abbiamo incontrato nei giorni scorsi Giuseppe Villani, consigliere regio-nale del Pd: a lui abbiamo sottospoto alcune domande relative ai problemi che stanno attanagliando l'Oltrepò pavese, dal maltempo al rischio chiu-sura degli ospedali di Varzi e Broni ai controlli effettuati dalla Forestale in numerose cantine oltrepadane. Consigliere Villani, le ultime piogge hanno arrecato gravi danni in tutto

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“Mi sento obbligato, con piacere, a rappresentare i bisogni dell’Oltrepò"

10 DOMANDE SCOMODE AL CONSIGLIERE REGIONALE ANGELO CIOCCA

di Mauro ColoMbini

Incontriamo Angelo Ciocca, classe 1975, leghista “da sempre”, dal lontano 2001 anno in cui diventa asses-sore al Comune di San Genesio ed Uniti. Da li’ parte la Sua ascesa politica, oggi ricopre il ruolo di consi-gliere regionale e presidente della IV Commissione Attività Produttive Ciocca uno sguardo al nostro Oltrepo ed alle Sue pro-blematiche:La Cantina La Versa S.p.A. è in crisi , una soluzio-ne prospettata era che fosse acquistata dalla Can-tina Sociale di Broni- Casteggio, le indagini della magistratura di queste settimane hanno calato il sipario su questa soluzione tutta oltrepadana?“La soluzione per La Versa s.p.a. – è il pensiero del Presidente della IV Commissione Attività Produt-tive Angelo Ciocca – è invece quella di valorizzare una gestione imprenditoriale diretta dei soci, con il supporto degli istituti di credito di Regione Lombar-dia. L’’ausilio di “Raid”, servizio gratuito che viene attivato su semplice domanda dell'imprenditore du-rante il primo incontro informale e riservato volto a comprendere la reale situazione dell'azienda e le sue specifiche esigenze e di altri strumenti previsti dalla legge 11, approvata all’unanimità dal consiglio re-gionale, sono infatti strumenti utilissimi per il rilan-cio e la competitività delle imprese”.Vino, salumi prodotti tipici ed Expo 2015, non le sembra che troppi politici, con molte frasi fatte, sopravvalutano l'effetto Expo 2015 come occasio-ne per i nostri prodotti, dopo i recenti scandali e con la situazione economica mondiale, Expo 2015 potrebbe essere in fondo un grande flop?“Come tutti i grandi eventi possono avere successo o meno – dice Ciocca –. La differenza, in questi casi, di solito, la fa la voglia di crederci davvero da parte dei cittadini, in questo caso di tutti i lombardi. Chi si aspetta un intervento diretto della Provvidenza re-sterà deluso. In sostanza, saremo premiati da questo grande evento se avremo davvero il coraggio di osa-re”.Sanità in Oltrepò: c'è allarme per la possibile ri-conversione, che in realtà vuol dire chiusura degli Ospedali di Broni e Varzi, il problema secondo Lei è più occupazionale o Sanitario, perchè le stati-stiche sia sanitarie che economiche dicono che gli ospedali piccoli sono inefficienti dal punto di vista economico ed hanno un tasso di mortalità più ele-vato degli ospedali grandi? “Non è un problema solo occupazionale – sostiene Ciocca – ma soprattutto assistenziale. Oggi è fonda-mentale che i servizi siano vicini al cittadini. Tanto è vero che il “libro bianco” del Governatore Roberto Maroni prevede il concetto del “country hospital”, ovvero una struttura ospedaliera vicina al territo-rio. Sarà importante valorizzare al meglio le disci-pline degli ospedali, tenendo conto dell’importanza dell’intera rete regionale. Non si può pensare di fare un trapianto di cuore in un piccolo ospedale, ma si-curamente si può pretendere che, faccio un esempio, un reparto di riabilitazione sia individuabile vicino a casa”.Problema frane alluvioni ed allagamenti, non le sembra che dopo i vari disastri successi, riparare costerà molto di più che prevenire con una cor-retta manutenzione, secondo lei chi ha sbagliato e cosa bisogna ora fare?“Chi ha davvero sbagliato – è ancora il pensiero di

ATTUALITA’

Ciocca – è chi impunemente continua a tassare il mondo imprenditoriale dell’Oltrepò, senza preoccu-parsi di strade e frane. Centodiciotto miliardi di euro partono dalle imprese lombarde verso a Roma. Di contro, sono davvero poche le risorse che ritornano a casa per le problematiche di dissesto e infrastrutture. La responsabilità di tutto ciò va ascritta a chi spreme il Nord, senza occuparsi dei suoi problemi”.Anche in Oltrepo i centri commerciali stanno vin-cendo la loro sfida contro i piccoli negozi, colpa dei centri commerciali o dei negozi, quali soluzioni concrete propone?“Questa problematica – afferma Cocca – è frutto del-le politiche di globalizzazione volute dai governi del centrosinistra. Renzi & C. hanno sempre sostenuto che la globalizzazione portasse vantaggi ai cittadi-ni, invece ha impoverito gli italiani e quindi anche i negozi di vicinato. Oggi bisogna fare i conti con la situazione attuale; diventa fondamentale intanto fer-mare ulteriori centri commerciali (cosa che il gover-natore Maroni ha messo in campo con “la moratoria per i centri commerciali”). Sull’altro fronte, è neces-sario accompagnare i negozi di vicinato in un riam-modernamento del servizio offerto. E’ vitale chiedere al governo una riduzione della pressione fiscale per i negozi di vicinato, laddove soprattutto quella riven-dita commerciale rappresenta un servizio essenziale di prima necessità. Penso, per esempio, ai piccoli centri dell’Oltrepò Pavese”.Problema dei ROM e case popolari, a Verona il Sin-daco Leghista Tosi, sembra aver risolto il problema, non ci sono più campi rom, che ora vivono in normali appartamenti , pagando luce, gas ed acqua come tutti gli altri cittadini e le case popolari sono state tutte assegnate, perchè in Provincia di Pavia ed in Oltre-po non si riesce, anche se in alcuni importanti città come Voghera voi siete parte della maggioranza che amministra? “La priorità – sostiene l’esponente del Carroccio –non è occuparsi di chi è irregolare o di chi si com-porta senza rispettare le regole, ma è quello di impe-gnarsi per i nostri giovani e per gli anziani, che sono in attesa da troppo tempo di soluzioni abitative. Sul caso Voghera, credo che il vicesindaco Fiocchi abbia tracciato un nuovo modo di operare che tenda a pre-miare le radici del nostro territorio. I “redditi zero” non entrano più nelle graduatorie di assegnazione, ma vengono trattati dai servizi sociali. Stesso discor-so “penalizzante” verrà gestito nelle graduatorie di assegnazione per chi ha proprietà immobiliari nei

propri “paesi di origine”. Il tempo dei “furbetti” è finito”. Non pensa che nelle società pubbliche oltre pada-ne, ci siano troppi politici di professione invece che manager di professione? “Sì, condivido – dice Ciocca –. Queste realtà sono molti importanti per l’Oltrepò e non meritano che la politica le trasformi in un “postificio”.Oggi la Lega in Oltrepò, come anche molti altri partiti, non ha una figura di spicco a cui far rife-rimento, come può essere lei, che oltrepadano non è, chi potrebbe essere il prossimo a suo giudizio il futuro leader leghista dell'Oltrepò? “Fortunatamente – ribadisce Ciocca - il territorio è a me molto noto nella sua integrità. Infatti, il collegio elettorale che mi ha consentito di approdare in con-siglio regionale è costituito anche dall’Oltrepò. Io mi sento obbligato, con grande piacere, a rappresentare i bisogni di tutto l’Oltrepò Pavese”.In questi mesi si sono rinnovati i vertici della Co-munità Montana e del GAL, l'impressione è che si siano solo mischiate le poltrone e che le persone siano sempre le stesse. Secondo lei la Comunità Montana ed il GAL servono ancora o sono solo un ulteriore costo sulle spalle dei cittadini?“Sono convinto che Comunità Montana e GAL pos-sano essere la sesta marcia di un territorio – risponde perentorio il consigliere della Lega Nord –. E’ chiaro che la differenza, anche in questi casi, la fa la pas-sione e il coraggio di chi le guida. Forse servirebbe, in controtendenza alla nomina del governo nazionale (Monti, Letta e Renzi, ndr), un elezione diretta degli organi preposti ad amministrare da parte dei citta-dini. Purtroppo Gal e comunità, in sintonia con la scuola renziana, sono eletti in forma indiretta e que-sto non mi convince”.Lei fa parte di un partito che è nato con ideolo-gia separatista ed in sub-ordine federalista, questa svolta a destra di Matteo Salvini, che si allea con il Front National della Le Pen, dove uno dei cardi-ni di questo partito è la patria e l'unità nazionale, non le sembra una scelta contro la Vostra ideologia originaria, o comunque una scelta contro la natu-ra leghista? “Quello che davvero mi interessa – conclude Cioc-ca – è il progetto politico. Chi persegue un progetto di libertà, troverà sempre disponibile la Lega Nord. Davanti a un’Europa che uccide famiglie, giovani e i nostri sogni, qualsiasi alleato per la libertà è ben accetto”.

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il Periodico 6

"La situazione in piazza sembra un pò migliorata ma restano alcuni problemi"

NOSTRA INCHIESTA SULLA CHIASSOSA PIAZZA SAN BOVOVO

GHER

A

area alla città l’Amministrazione comunale ha realiz-zato un parco giochi per i più piccoli, nella speranza che dove mamme e bambini spendono il loro tempo lo spaccio non possa trovare posto. Facendo un giro nella piazza e nelle sue vicinanze, chiacchierando con le persone, si evince che al momento la situazione è più tranquilla, anche se sul “fenomeno piazza San Bovo” i pareri di chi nella piazza ci vive e chi ci la-vora sono contrastanti. Per alcuni la situazione non è così grave come la si dipinge. Quello di Giuseppe Ravaglia, titolare storico dell’edicola all’incrocio tra via Emilia e via XX Settembre, è un parere contro-corrente rispetto a chi dipinge la piazza come ricetta-colo di microcriminalità e luogo di paura:“Secondo me tutto ciò che viene detto è esagerato. Non posso dire di trovarmi male qui, sono 27 anni che faccio l’edicolante e ci sto bene. Non ho paura di nessuno perché rispetto tutti e tutti rispettano me. Qui la si-tuazione non è così diversa da altre parti della città, e demonizzando questa piazza non si fa un bel ser-vizio alla piazza stessa”. Sul fatto che la situazione non sia poi così grave concordano i titolari del vici-no “Big Ben Bar” di via Emilia, Virna e Maurizio Lanati. “Non è così tragica come sembra” ci spiega Virna. “Siamo aperti da alcuni mesi, ci avevano av-vertito che la zona era delicata, ma non mi sento di dire che è particolarmente pericolosa. Il problema se c’è riguarda la sera, noi chiudiamo alle 3 e qualche ubriaco ogni tanto può capitare, ma è una situazione normale per un bar. Abbiamo notato che ci sono più controlli da parte delle forze dell’ordine, e con il par-co giochi la situazione sembra un po’ migliorata”. Di segno analogo il parere di Cristiano Civardi, titolare dell’omonima tabaccheria. “La situazione è in parte migliorata, però adesso con questo tempo è più diffi-cile che ci siano dei bivacchi. Il problema maggiore è

un po’ rassegnato: “Qui ormai è sempre il solito schi-fo, ormai non ci si fa neanche più caso”. C’è anche chi preferisce rimanere anonimo per timore di riper-cussioni, come la signora che chiamiamo Maria per comodità, e che abita proprio in una casa che dà sulla piazza: “La situazione è brutta, certo soprattutto in estate, con urla schiamazzi e uno schifo generale. Urina ovunque, bottiglie abbandonate…Le nostre case tra l’altro valgono ben poco ormai”.

legato allo spaccio, che c’è ed è innegabile, però da qui a dire che Piazza San Bovo è il Bronx ne corre. Reali pericoli legati alla sicurezza noi non ne abbia-mo corsi, certo non è una situazione bella, ma non servono allarmismi eccessivi”.Chi la pensa diversamente sono i residenti della zona, che con la bella stagione soprattutto devono fare i conti con una realtà urbana piuttosto degradata. E’ il caso di Giovanni Lanza, che commenta laconico e

di Christian draghi

L’inverno è alle porte e Piazza San Bovo, una delle zone più chiacchie-rate di Voghera, poichè preda di sban-dati, mezzi delinquenti e perdigiorno, sembra vivere un placido momento di letargo. Il freddo ha allontanato le chiassose nottate estive, così come la pioggia pare aver lavato via le tracce più evidenti degli sgraditi bivacchi. Nel tentativo di recuperare questa

DICEMBRE 2014

Virna Lanati Cristiano Civardi

Giuseppe Ravaglia

Piazza San Bovo

hanno seguito anche lezioni di spagnolo ed in-glese così da avere un'idea di quello che sarà per loro l'anno prossimo. Un'ottima organizzazione ha reso possibile lo scambio rapido dei gruppi tra le diverse postazioni previste per il proget-to, inoltre l'emozione si è colta sia da parte degli alunni che da parte degli adulti. I dirigenti dei rispettivi istituti hanno assistito entusiasti a que-sto percorso che ha visto attivi i ragazzi dei tre ordini di scuola.

Lunedì pomeriggio le classi quinte della scuola primaria L. Da Vinci si sono recate presso l'edi-ficio della scuola secondaria di primo grado "G. Pascoli", ad accoglierli i ragazzi e gli insegnanti della prima media, i docenti e gli alunni dell' isti-tuto ENAIP. Il clima subito gioioso e di accoglienza ha messo a proprio agio i più piccoli che si sono trovati ad impastare buonissimi biscotti decorati per le im-minenti feste natalizie. I ragazzi divisi per gruppi

Le classi della scuola primaria Da Vinci all'Enaip per impare ad impastare

SCAMBIO CULTURALE TRA LE DUE SCUOLE CITTADINE

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DICEMBRE 2014il Periodico 7

VOGHERAGiugliano pronto a sfidare il sindaco"Gestiscono il Comune con arroganza"

L'EX ASSESSORE DELLA GIUNTA BARBIERI ATTACCA IL PRIMO CITTADINO

di Christian draghi

Per il sindaco di Voghera Carlo Barbieri le elezioni comunali della primavera prossima si profilano una sfida sempre più ostica. La lista dei pretendenti si al-lunga anche all’interno del centrodestra stesso e tra gli sfidanti c’è un “ex” dal dente piuttosto avvelenato: Vincenzo Giugliano, per 8 anni assessore alla sicu-rezza fino alla sua sostituzione (per molti più una “defenestrazione”) avvenuta per mano dello stesso Barbieri nel giugno del 2012 quando, in compagnia dell’allora assessore ai lavori pubblici William Tura, fu “vittima sacrificale” di un discusso rimpasto di giunta. Dopo essere entrato in Fratelli d’Italia, di cui oggi è responsabile locale, Giugliano si prepara a scendere in campo per sfidare il “suo” ex sindaco. Partiamo da dove la sua avventura si è interrotta. Giugno 2012. Cosa accadde, come mai dovette la-sciare la giunta?“Accadde che una mattina mi trovavo al bar per bere un caffè con un amico e il messo comunale mi ha raggiunto notificandomi la revoca della delega da assessore”.Tutto qui? Non le è stata data alcuna spiegazione? Il sindaco non le aveva preannunciato nulla?“No. La spiegazione me la sono dovuta dare da solo: probabilmente a lui o al suo regista (allude a Giovan-ni Alpeggiani, influente politico del Brallo ed eminen-za grigia della politica oltrepadana ndr) faceva co-

so. La nostra lista sarà facilmente alleata con quella civica che William Tura sta allestendo, decideremo insieme cosa è meglio fare”. Quale sarà la vostra proposta programmatica?“Il nostro programma vorremmo deciderlo in base alle indicazioni dei nostri concittadini. Nei prossimi mesi allestiremo dei Gazebo per Voghera, dove di-stribuiremo dei questionari chiamati ‘Parola ai citta-dini’, contenenti dodici domande dirette ai vogheresi su temi mirati. Sarà dalle risposte che otterremo che ricaveremo le linee guida del programma”.Quali sono i problemi principali della città oggi?“La sicurezza e il lavoro su tutti. Una buona Ammini-strazione deve predisporre le condizioni perché l’eco-nomia ricominci a girare. Un’idea potrebbe essere il parcheggio libero in centro il sabato, come anche la riduzione dei posteggi a pagamento del 15%”.

modo che entrassero in giunta persone diverse. Non importa se stessi lavorando bene o male, al sindaco queste cose interessano poco. Una delle ultime inizia-tive a cui stavamo lavorando io e Tura era tra l’altro il parco giochi poi realizzato in piazza San Bovo per recuperare l’area agli sbandati. Poi del progetto rea-lizzato si sono fatti belli altri”. Lei, Bassanese, Tura stesso, forse Gabba e magari altri. Il quadro del centrodestra alle prossime ele-zioni si preannuncia piuttosto frammentato…“E’ inevitabile di fronte a un certo modo di fare poli-tica non potersi allineare. Si stanno gestendo le cose

con arroganza, con la convinzione di essere i padroni della cosa pubbli-ca. Se l’intenzione è quella di rican-didare Barbieri non vedo soluzioni o possibili apparentamenti per noi. Avremmo preferito delle primarie per il centrodestra, ma finché le decisioni vengono calate dall’alto non si può discutere o collaborare”.Lei correrà come candidato sinda-co?“Questo non lo abbiamo ancora deci-

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DICEMBRE 2014il Periodico 8

Diego Di Pierro presenta la sua candidatura come Sindaco di Voghera

LA CONFERENZA STAMPA SI E’ TENUTA AL CENTRO NATATORIOVO

GHER

A

tura presso il centro natatorio. A cornice dell’iniziati-va sono stati significativi gli interventi di Giancarlo Morandi, Segretario nazionale del P.L.I., e Giannan-tonio Spotorno, rappresentante del Movimento “Lob-by Popolare Funzionalisti”, che hanno effettuato una fotografia del momento critico attuale. “Lo Stato sta vivendo un periodo difficile dal punto di vista economico e di certo ci vorrà del tempo per uscire dalla crisi – sostiene Morandi –. Bisogna pro-gettare un futuro migliore, cominciando ad aprire gli occhi su determinate questioni. Gli immobili in mano allo Stato, ad esempio, hanno un valore che si aggira dai 300.000 ai 600.000 miliardi: se queste strutture venissero vendute si andrebbe a risanare il bilancio e le risorse derivanti andrebbero a creare posti di lavo-ro e un benessere globale. Occorre puntare sull’istru-zione e sulla cultura, a mio avviso i nostri laureati non hanno nulla da invidiare rispetto a quelli degli

per i nostri figli, nipoti pro-nipoti,... poi un assordan-te silenzio... Voghera locomotore dell'Oltrepò? Siamo ancora fermi nel binario tronco per chissà quale sa-tellite planetario”.Il Candidato Sindaco Diego Di Pierro, che ha presen-tato, per l’occasione, il simbolo con cui sarà presente alle prossime elezioni comunali, sta portando per la città la sua idea, quella di lavorare per cambiare Vo-ghera. La sua candidatura è stata dettata dalle sorti delle candidature passate, a suo parere gestite da per-sone non residenti nella città. Inoltre il suo intento è quello di porsi a fianco delle piccole e medie industrie per rilanciare l’occupazione, ridare agli artigiani e commercianti un ruolo primario. Per concludere con la sicurezza, aspetto che deve essere riguardato note-volmente. La corsa alle prossime elezioni è appena cominciata…

altri stati, nonostante la maggior parte delle perso-ne pensi il contrario. Un altro problema è costituito dall’ambiente, in quanto, a differenza del passato, bisogna prestare una maggiore attenzione alle nostre case e ai nostri averi. Insomma, una maggiore salva-guardia su ciò che ci circonda”.Lo Stato è il principale bersaglio anche secondo il pensiero di Spotorno, che inizia il discorso mostran-do il suo totale appoggio a Diego Di Pierro. “Rin-grazio Di Pierro continuamente, giorno dopo giorno, e spero vivamente che diventi il nuovo Sindaco di Voghera. Ritengo che al giorno d’oggi bisogna li-mitarsi nell’esprimere determinate opinioni, sembra un discorso vago, ma parlo di fatti di cui sono stato testimone. L’Italia è governata da delinquenti, che vanno sconfitti. E’ necessario mutare il modo di ra-gionare e potremo così conseguire la salvezza tra un paio d’anni, quando saremo coesi in riferimento allo stesso argomento, infatti non possiamo farci prendere in giro dalle istituzioni. Lo Stato è il nostro nemico principale”.Di Pierro ha proseguito: “Noi proponiamo qualcosa di diverso, talmente banale da diventare rivoluziona-rio, il "Governo ai Cittadini", riaprire le porte del Comune rendendo veramente trasparente quello che è stato chiuso per troppi anni. Sul fronte del concreto tagliare gli Enti che costano troppo e che producono poco o niente. (ASM - ASMT), ed ogni € risparmiato lo metterei nel Sociale. Sempre per il nostro futuro: si sente ormai in ogni elezione bisogna fare, fare, fare;

di AlessAndro disperAti

e GiAlucA GiAconiA

Il 2015 è alle porte e a Voghera sarà l’anno delle elezioni comunali. Nei numeri precedenti del nostro giornale abbiamo interpellato alcuni tra i pos-sibili candidati che si appresteranno al giudizio dei cittadini. Negli scorsi giorni uno di questi, Diego Di Pier-ro, rappresentante del Partito Liberale Italiano, ha presentato la sua candida-

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DICEMBRE 2014il Periodico 9

VOGHERA"I commercianti sono molto penalizzati: dico no alla chiusura del centro storico"

ABBIAMO INCONTRATO IL PRESIDENTE DELL'ASCOM, RISSOTTI

di Christian draghi

La crisi non molla la presa e per i commercianti vo-gheresi il Natale alle porte si annuncia di magro. As-sediati dalla grande distribuzione e dalla spietata con-correnza dei negozi cinesi, hanno l’unico obbiettivo di “resistere” aspettando congiunture economiche più favorevoli. Lo conferma Enrico Rissotti, presidente dell’Ascom, che con i suoi 400 iscritti (250 nel com-prensorio vogherese) rappresenta la principale asso-ciazione di categoria in città. Rissotti, lei è in carica dal 2011. Cosa significa gui-dare i commercianti in una fase come questa?“Diciamo che ho avuto la sfortuna di montare in sel-la nel momento più difficile di sempre”.Che Natale si prospetta per i vostri associati? “La situazione è quella che è da tempo ormai, sia-mo una delle categorie più penalizzate e le risorse a disposizione non consentono certo di fare grandi investimenti per iniziative particolari”.L’Amministrazione comunale vi viene in contro?“Direi di sì, per il terzo anno di fila ci metterà a di-sposizione l’illuminazione natalizia, sgravando le tasche dei negozianti di una spesa non indifferente. Poi l’assessorato alla cultura ha fatto sapere che sta organizzando iniziative per portare più gente possi-bile in centro, come un villaggio natalizio per i più piccoli e una pista da pattinaggio nel posteggio di via Cavour, oltre ad una illuminazione artistica per piazza Castello”.Parliamo di viabilità. Il senso unico in entrata ver-

I clienti sono abituati ai centri commerciali dove si parcheggia a pochi metri dagli ingressi, non sarebbe certo un buon viatico per gli affari”.La sosta gratuita in piazza Duomo nel periodo fe-stivo potrebbe aiutare il commercio?“In realtà potrebbe trattarsi di una lama a doppio taglio, perché il parcheggio gratis potrebbe non fa-vorire il ricambio dell’utenza, dato che una volta posteggiato si potrebbe lasciare l’auto ferma per di-verse ore”. Capitolo concorrenza cinese. Come vede la situa-zione in città?“Loro sono avvantaggiati dal fatto di cambiare spes-so la proprietà dei negozi, ma la crisi la stanno sen-tendo anche loro. Quello che auspico è che sia una concorrenza ‘ad armi pari’ dal punto di vista del ri-spetto delle regole. I nostri commercianti sono sot-toposti a controlli di ogni tipo, auspico sia lo stesso per loro”.

so piazza Duomo e quello in uscita attraverso via Garibaldi hanno fatto discutere. In particolare per via Garibaldi era stata fatta una petizione, sotto-scritta anche da diversi commercianti, per inver-tirlo. Lei cosa ne pensa?“Sono state provate molte soluzioni, e per qualcuno contento di una soluzione, ce ne sarà sempre un al-tro scontento. Non penso che un senso unico possa davvero risolvere i problemi, serve un nuovo piano viabilistico progettato da tecnici in modo serio. Al momento abbiamo lavorato per aumentare la visibi-

lità dei negozi, chiedendo ad esempio che non si parcheggiassero i furgoni davanti alle vetrine di via Plana e che alcuni parcheggi per invalidi (spesso usati da chi invalido non è) venissero spostati da davanti agli ingressi dei negozi”. Immaginare un centro storico chiu-so al traffico sul modello delle gran-di città sarebbe una follia?“In una città come Voghera per i ne-gozianti sarebbe un colpo durissimo.

"Con un nuovo contratto risparmiati 600 mila euro per lo smaltimento rifiuti"

CONFERENZA STAMPA DELL'ASM

di Christian draghi

Grazie a un nuovo contratto per lo smaltimento ri-fiuti, Asm Voghera risparmierà oltre 600mila euro a partire dal primo gennaio del 2015. Un vero e pro-prio tesoretto che - annuncia il sindaco del comune di Voghera (principale azionista della municipalizzata) Carlo Barbieri – “sarà interamente messo a dispo-sizione dei cittadini”. In altre parole, sarà impiegato per la riduzione della Tari. Da 15 anni lo smaltimen-to dei rifiuti vogheresi era affidato all’inceneritore di Parona, di proprietà della società Lomellina Energia, con un costo di 120 euro a tonnellata (comprensivo dei costi di trasporto a carico di Asm). Tutto questo a causa di un contratto vincolante le cui condizioni erano sancite dall’Amministrazione Provinciale e i titolari degli impianti di bacino. Con il nuovo Pro-gramma Regionale di Gestione dei Rifiuti approvato da Regione Lombardia la musica è cambiata: lo smal-timento dei rifiuti solidi urbani indifferenziati può es-sere effettuato all’interno di un bacino di estensione corrispondente a tutto il territorio lombardo e non più soltanto su base provinciale. L’ampliamento della fet-ta di mercato ha generato una positiva concorrenza che ha permesso alla municipalizzata vogherese di indire una gara d’appalto, contattando oltre 30 real-tà che operano nel campo dello smaltimento rifiuti lombardo. Le due offerte più convenienti pervenute

triennale con opzione per il rinnovo fino al 2020 - è stata presentata ufficialmente in conferenza stampa presso gli uffici di Asm. Presenti il presidente Sergio Baria-ni, il suo vice Paolo Affronti, il dg Stefano Bina e il consigliere d’amministrazione Gianluigi Algeri, oltre al sindaco Carlo Barbieri. Dove finirà l’immondizia vo-gherese? All’inceneritore di Milano Silla, per un totale di 20mila tonnellate circa sulle 36mila complessive (considerando la quantità derivante dalla raccolta diffe-renziata). Grande soddisfazione per il ri-sultato ottenuto in tutto il direttivo. “A quanto ci risulta” spiega Sergio Ba-riani, presidente di Asm Voghera, “siamo stati la prima e finora unica azienda del-la Provincia che ha deciso di indire, con le nuove regole di bacinizzazione dettate dal Programma una gara d’appalto alla quale sono state invitate tutte le Società

erano proprio quella del vecchio fornitore Lomellina Energia e quella del colosso milanese A2A. A spun-tarla, con l’offerta di un prezzo pari a 90 euro a ton-nellata (contro le 120 in precedenza) è stata proprio A2A, che a partire dal 2015 si occuperà interamente del servizio, prendendosi a carico anche i costi del trasporto. La siglatura dell’accordo – un contratto

titolari di impianti autorizzati in Lombardia. La gara è stata impostata considerando sia il trasporto che lo smaltimento dei rifiuti e così facendo abbiamo otte-nuto un costo totale del servizio a prescindere dalla distanza da Voghera dell’impianto di smaltimento. In questo modo abbiamo portato alla città un risparmio del 25%”.

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Il gioco d'azzardo in continua crescita a Voghera: "Situazione preoccupante"

PAOLO SAN BARTOLOMEO DEL SERD TRACCIA UN BILANCIO DEI GIOCATORIVO

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è in continua crescita. Lo dicono i dati dell’osserva-torio del Dipartimento Dipendenze dell’Asl di Pavia relativi all’anno 2013. I numeri del SerD di Voghera, relativi all’intero Oltrepò, parlano di 534 utenze to-tali (444 uomini e 90 donne), concentrate soprattutto nella fascia d’età tra i 25 e i 44 anni (231 uomini e 49 donne). Ben rappresentata è anche la fascia suc-cessiva (44-65 anni), con 196 utenze (171 maschili, 25 femminili). I giovani tra 18 e i 24 anni che si sono rivolti al SerD sono invece 32, di cui 21 ragazzi e 11 ragazze. Colpiscono, anche se esigui, il numero dei giovanissimi, dai 17 anni in giù: 14, di cui uno sotto i quattordici anni. 12, infine, sono ultrasessantacin-quenni. I dati dimostrano come negli ultimi anni la dipendenza da gioco d’azzardo sia cresciuta in modo costante: nel 2013 del 22,3% rispetto al 2012, mentre nell’anno 2012 del 26,7% rispetto al 2011. Ne abbia-

stesso tempo. Quanto è diffuso?“Diciamo che circa il 47% degli utenti, non solo gio-catori d’azzardo, è anche poliabusatore. Il maggior numero si registra tra i dipendenti da oppioidi e co-caina, tra i più giovani anche di cannabis, mentre è meno frequente tra chi abusa di alcool”.

mo parlato con Paolo San Bartolomeo, responsabile del SerD vogherese, ricordando che i numeri non si riferiscono alla totalità “reale” delle dipendenze, ben-sì indicano coloro che hanno scelto di farsi aiutare. Dottore, è possibile tracciare un identikit del gio-catore patologico “medio”? “Possiamo appoggiarci ai dati. Nel 2013 tra i gioca-tori d’azzardo troviamo soprattutto gli uomini (cir-ca 80% dei pazienti giocatori in carico) con un’età compresa tra i 45 e 64 anni (47,8% dei maschi); an-che tra le donne sono più frequenti le giocatrici con un’età compresa tra i 45 e 64 anni (circa il 60,8% delle donne). Cosa significa dipendere dal gioco?“Il giocatore ha un’incapacità cronica e progres-siva di resistere all’impulso di giocare d’azzardo compromettendo se stesso, la sua famiglia o le sue attività professionali. La preoccupazione, lo stimolo e l’attività di gioco aumentano nei periodi di stress. Si aspetta con ansia il risultato della scommessa e si gode della tensione che accompagna l’attesa. Ci sono dei mutamenti violenti dell’umore, mancanza di fidu-cia, precarietà delle relazioni interpersonali. Molte volte nel giocatore sono presenti, in tempi diversi o allo stesso tempo, problematiche legate anche all’uso di sostanze; questo indica come questi pazienti ab-biano una personalità complessa e fragile”.Si tratta del cosiddetto “poliabuso”, ovvero della tendenza ad essere dipendenti da più sostanze allo

di Christian draghi

Il gioco d’azzardo, in preoccupan-te crescita, rappresenta la nuova di-pendenza “emergente” nel territorio d’Oltrepò. Se è vero che l’eroina e gli oppioidi restano le sostanze più abu-sate seguite da alcool e coca, è altresì vero che la percentuale delle persone dipendenti da queste sostanze si è mantenuta piuttosto costante nel corso degli anni. Il gioco d’azzardo, invece,

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VOGHERAPRIMARIE DEL PD: HA BATTUTO LILIANA GIAMPETRUZZI

Pierezio Ghezzi vince le primarie: è lui il candidato sindaco del centro-sinistra di Serena Simula

Con il 68,2% di preferenze incassate alle primarie contro la sfidante Liliana Giampetruzzi, Pierezio Ghezzi è il candidato sindaco del centrosinistra alle prossime elezioni amministrative vogheresi. Inge-gnere, 64 anni, proviene da una famiglia che vanta una lunga tradizione nella politica cittadina (il nonno ha co-fondato la sezione vogherese del PSI, il prozio è stato l’ultimo sindaco della città prima dell’avven-to del fascismo e nel dopoguerra suo padre ha por-tato avanti le loro stesse idee). Adesso in pensione, ha concluso una carriera nel settore energetico con la direzione generale di Linea Più. Il 68,2% è un risultato molto netto. È soddisfatto?«Assolutamente sì, non solo per la percentuale di per sè ma anche per l'alta affluenza che abbiamo regi-strato. A votare sono infatti venuti in 720, dimostran-do che a partecipare alle elezioni non sono stati solo gli iscritti del PD ma anche tanti cittadini di area progressista e liberale, i quali in parte hanno voluto darmi fiducia. Credo di poter dire quindi che è stata la prima tappa di una democrazia partecipata che spero di vedere di nuovo all'opera durante la stesura dettagliata del programma». A proposito, a che punto siamo con il programma?

ma nel frattempo proporrà anche una sua lista ci-vica, giusto?«Esatto, farò una lista civica formata da personali-tà competenti ma estranee al Partito Democratico, il quale mi appoggerà come candidato sindaco con la sua lista interna. In questo modo speriamo di allar-gare il bacino d'utenza, coinvolgendo nel nostro pro-getto politico anche chi solitamente non vota PD».Una parola sulla sua concorrente alle primarie?«Una persona sicuramente di esperienza, con una lunga storia all'interno del partito. Spero che voglia continuare a dare il suo contributo alla campagna elettorale inserendosi all'interno della lista del Parti-to Democratico».

«Le linee guida le ho tracciate e comprendono innan-zitutto un nuovo Piano Strategico di Sviluppo della città ma per i dettagli voglio confrontarmi con le associazioni di categoria e i cittadini, cosa che co-mincerò a fare nelle prossime settimane. Sicuramente

tra gli argomenti che ritengo abbiano urgenza di essere trattati ci sono l'in-cremento dei servizi alla sostenibilità dell’ambiente e alla digitalizzazione della città, la riqualificazione del cen-tro contro l’inutile consumo del suo-lo, l'attenzione alla sicurezza, l'iden-tificazione di tutti gli strumenti atti a diminuire la pressione fiscale locale e impulso alle iniziative di prossimità».Lei ha partecipato alle primarie del PD e sarà il loro candidato sindaco

"C'è la necessità di mettere il Comune e il cittadino al centro dell'attenzione"

GIANCARLO GABBA PRONTO A SCENDERE IN CAMPO A VOGHERA

di ChriStian draghi

Giancarlo Gabba è un volto noto della destra vo-gherese. Assessore nella prima giunta Torriani, poi presidente del consiglio comunale e oggi consi-gliere d’opposizione, è pronto a lanciare una nuo-va sfida a Palazzo Gounela in vista delle elezioni 2015. Anche lui in disaccordo con l’eventuale ri-candidatura dell’attuale sindaco Carlo Barbieri, si prepara a tornare in campo con una lista civica che potrebbe proporre un’intesa con la Lega Nord. Nel frattempo lo scorso 28 novembre ha inaugurato il circolo culturale di destra “L’Aquila Iriense”, con sede in Corso XXVII marzo, di cui è anche il pre-sidente.Gabba, di che tipo di circolo si tratta?“Un circolo culturale aperto a giovani e non, chiunque abbia voglia di fare e si senta in contrap-posizione all’attuale sistema. La nostra necessità è comunicare ai cittadini vogheresi l’intenzione di superare gli attuali modelli di destra e sinistra, creando una nuova forza di opposizione ai poten-tati economici che regolano gli equilibri politici”.Riguardo alla situazione vogherese, come vede le cose in vista delle prossime elezioni?“Credo che si rafforzeranno le forze di opposizio-ne, c’è la necessità di rimettere il Comune e il cit-tadino al centro dell’attenzione. L’unica strada è trovare una unione di forze che possano proporre un modello alternativo a questo sistema”.La Lega potrebbe essere una possibile alleata?

“Direi di sì, soprattutto adesso che ha riacquista-to la sua caratteristica di forza di opposizione e che sta facendo un buon lavoro in città sulla lotta all’immigrazione clandestina e ai privilegi agli ex-tracomunitari”. Sarà lei il candidato sindaco della sua lista?“Solo se non troveremo un’altra soluzione. Non è

detto che sarò proprio io, mi interessa più che altro trovare le persone giuste per il progetto, che deve essere di totale rottura”. Da uomo di destra cosa rimprovera all’attuale Amministrazione?“Innanzitutto destra e sinistra intese come Forza Italia e Pd sono due facce della stessa medaglia, riflettono interessi superiori e basta, senza conno-tazioni ideologiche. Dell’Amministrazione Barbie-ri non mi piacciono due cose su tutte: la scarsa tra-sparenza e il fatto che abbia speso troppi soldi in cose inutili. Tutti i cambi di assessori e i rimpasti danno l’impressione di essere mosse da affaristi e la difficoltà, anche per un consigliere comunale, di capire quello che stia succedendo nelle stanze del potere, sono segnali chiari. Per quanto riguarda le spese, anziché costruire rotonde e mettere au-tovelox si sarebbe potuto preparare un pacchetto economico per incentivare insediamenti industriali o investire sulla cultura finendo il recupero del te-atro Sociale”.Che tipo di soluzioni auspica per il rilancio di Voghera?“Il Comune dovrebbe acquisire un ruolo centrale diventando il fulcro di una sorta di microeconomia interna fatta di una piccola ma fitta rete di scambi: penso ad esempio a carte, buoni e convenzioni con supermercati e negozi per agevolare i cittadini in difficoltà ma anche per creare una rete economica nuova e innovativa, in piccola scala ma indipen-dente dalle imposizioni esterne”.

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DICEMBRE 2014il Periodico 12

La minoranza di Rivanazzano all'attacco:"Non siamo coinvolti in alcuna decisione"

IN CORO GRAZIELLA ZELASCHI E MARCO BERTELEGNIRI

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nei quali le cose da fare, se si è attenti alla propria comunità, impegnano parecchio tempo. Ma ora tor-niamo all’attività amministrativa e le cose da dire sono tante".Per esempio?"Negli esempi volevamo entrarci dopo, ma se vo-gliamo un esempio recente: abbiamo letto non molto tempo fa che sono stati puliti i fossi a Rivanazzano Terme e che i problemi che si sono avuti nel passato non si sarebbero più verificati. Detto fatto, con nuovi allagamenti".Di chi è la responsabilità secondo voi?"Io non parlerei di responsabilità, perché è facile accusare o dare la colpa ad altri, ma riteniamo che ci siano stati degli errori e la sottovalutazione dei problemi che potevano essere affrontati con maggior rigore. Un esempio: tenere puliti i fossi di scolo e le comunelle, sgombri da foglie, detriti, evitando di ac-cumulare la terra sui bordi perché durante le piogge si verifica un naturale scivolamento. Questo andava fatto e richiesto sicuramente dal Comune e attuato dai proprietari. I fossi erano e sono li da vedere. In-sufficienti nella portata, sporchi e ingombri di rami e foglie e con i tubi di passaggio ostruiti. I fossi del reticolo idrico primario (come quello di Rio Cà Ga-rello) andavano mantenuti puliti ma non basta, non è mai stata fatto un piano di verifica idrica delle porta-te del reticolo idrico minore negli ultimi 7 anni nono-stante le nostre richieste, proposte e anche votazioni contrarie in Consiglio".Ma è proprio necessario?"E’ fondamentale, in quanto la cementificazione degli ultimi vent’anni ha cambiato il territorio, le lottizza-zioni, le strade, e gli altri interventi hanno di fatto generato un maggiore scarico idrico che si basa an-cora su una rete di fossi di almeno 40/50 anni fa, insufficiente a far fronte agli eventi piovosi intensi che abbiamo visto. Se ci fosse stata più attenzione e manutenzione avremmo avuto comunque disagi ma non di questa portata. Le nostre ultime interpellanze lo dimostrano".E gli allagamenti in zona Cascine? "L’esondazione del Rio Limbione in Fraz Canova, ha preoccupato e preoccupa i residenti, e la Regione deve fare la sua parte perché questo corso d’acqua che scorre solo per una parte nel territorio di Riva-nazzano Terme e per il resto in Provincia di Ales-sandria, deve essere rivisto e sistemato. Il Comune doveva già farsi parte attiva almeno scrivendo alle Province/Regioni interessate; come al solito l’azione è avvenuta a posteriori. Su questo tema cercheremo di tenere viva la massima attenzione perché come si dice..passato il mal di denti..non si va più dal denti-sta… e invece non ci si deve dimenticare del pro-blema!".Il ponte di Salice Terme, di competenza del vostro Comune riuscirà a vedere una sistemazione in

di AlessAndro disperAti

Dopo alcuni mesi di silenzio la mi-noranza del Comune di Rivanazzano Terme guidata da Graziella Zelaschi e Marco Bertelegni scende in campo.Su quali tematiche state lavorando e su quali verifiche?"Siamo impegnati su parecchi fronti non solo quello del Consiglio Comu-nale, ma anche del volontariato e at-tività sociali varie e ci sono momenti

resse primario".A cosa vi riferite?"Al lavoro di sistemazione/abbellimento della via a fianco al Comune, un lavoro per il quale è previsto un importo di 285.000 Euro dei quali : 45.500 euro di Oneri di Urbanizzazione e 49.500 Euro di aliena-zioni patrimonio comunale e 190.000 Euro da privati. Il progetto era già stato sottoposto ad una Fonda-zione Bancaria senza esiti, e adesso viene ripropo-sto pensando di utilizzare il 50% degli Oneri che entreranno; e se così non fosse si prevede di usare quanto entrerà dalle alienazioni: una villa trasferita dal Demanio è in vendita con un ricavato previsto di almeno c.a 500.000 Euro. Su questo saremo vigili ; si tratta di una bella somma e vogliamo che non si perda l’opportunità per affrontare seriamente i pro-blemi esistenti ed evitare il rischio che si facciano interventi meno importanti e utili magari solo per fini elettorali. Su questo vogliamo che i cittadini siano in-formati. I soldi pubblici, tanto più ora che sono dimi-nuiti devono essere ben spesi. I proventi dalla villa in questione costituiscono un bel regalo per l’intera comunità di Rivanazzano Terme!". E il vostro vecchio cavallo di battaglia, il Cimite-ro?"Come avete visto non lo abbiamo citato, perché ve-niamo sempre tacciati di pensare a luoghi non pri-mari. Non ci siamo dimenticati e ogni volta ci prende una stretta al cuore per lo stato e gli interventi neces-sari. Ci sono ancora tetti in eternit (con amianto) , si staccano pezzi di cornicione, si fanno interventi senza il necessario ricorso preventivo alla Soprintendenza, si interviene per risolvere il problema di infiltrazioni d’acqua e dopo aver chiuso il cantiere ( dopo sei mesi!) nuova pioggia e nuovo accumulo d’acqua, anche maggiore rispetto a prima dei lavori. Poi alla-gamenti di porzione di prato e tegole pericolose da anni in bilico…e i crisantemi che piantati da poco dovranno resistere fino alla loro estinzione estiva…e una chicca: il bagno per i portatori di handicap chiuso da tantissimo tempo..più di un anno..non si capisce perché! Una vergogna. Costa intervenire. Certamente, ma come si fa a prevedere 110.000 Euro nel 2017 senza progetti collegati, e consapevoli che se gli oneri non corrisponderanno a quanto previsto non si potrà spendere! Un operazione di immagine che come al solito non darà luogo ad interventi si-gnificativi e risolutivi di alcun problema! Non è una Novità!".Insomma siete negativi su quanto sta facendo Sin-daco e maggioranza a Rivanazzano Terme."Non negativi…ma trasparenti! Non siamo coinvolti in alcuna decisione, non viene presa in considera-zione alcuna nostra proposta e ogni intervento viene visto come un fastidio. Non è semplice lavorare così, ma lo facciamo con passione e nel rispetto di tanta gente che ci chiede continuamente notizie!".

tempi brevi secondo voi?"Quella del ponte è una vicenda molto delicata e dato che si intreccia con le richieste di altri paesi in stato di difficoltà maggiore del nostro, e stiamo parlando di Liguria e Piemonte, dovrà fare i conti con quanto il Governo stanzierà. Di certo a noi spettano disagi come le code interminabili al centro di Rivanazzano Terme la sera e due paesi (Rivanazzano T erme e Sa-lice Terme) questa volta seriamente divisi. Abbiamo chiesto chiarimenti su come è stata rilevata la peri-colosità poiché incredibilmente sono stati i ragazzi ad accorgersi del pilone staccato; e gli autoveicoli e camion sono circolati fino a pochi minuti prima con un rischio evidente; inoltre le difese fatte 10 anni fa sembra non abbiamo sortito il loro scopo e i costi a suo tempo sostenuti?". Non solo il ponte sul Torrente Staffora è stato dan-neggiato, ma anche la pista ciclabile sarà da siste-mare."Quando la Provincia ha fatto il progetto, approvato di fatto da tutti i Comuni, avevamo chiesto protezioni e valutazioni. La risposta era che avrebbero fatto in modo che non accadesse nulla. Se facciamo un giro sulla pista ciclabile e guardiamo con obiettività, mi sembra che alcuni aspetti siano stati sottovalutati. Ma questo non è l’unico problema, anche il depurato-re è a rischio e la piena è arrivata al tubo che scarica le acque depurate. Vedremo cosa verrà fatto".Ci sono altri problemi che state monitorando?"Si il problema dei progetti EXPO e le lamentele de-gli abitanti di Via Leonardo Da Vinci per la scarsa luminosità e quindi problemi di sicurezza. Per Expo stiamo intervenendo, perché vorremmo sapere cosa hanno programmato il nostro Comune e quello di Go-diasco (la richiesta è a tutti e due perché con porzioni di territorio in comune, è necessario lavorare insie-me!) per l’Expo e per il Bando a cui hanno aderito, ma non sappiamo con quali idee obiettivi; vedremo cosa farà la Provincia! L’occasione dell’EXPO non è da perdere! E produrre solo carta serve a poco! Ab-biamo strutture adeguate, abbiamo pensato a forma-re volontari? Abbiamo pensato a come gestire i turi-sti. Per avviare un progetto occorrono le idee chiare. Vedremo come stanno le cose!".E per le lamentele di Via L Da Vinci?"Abbiamo subito considerato la richiesta dei 58 fir-matari della petizione fatta sulla scarsa illuminazio-ne; la preoccupazione dei furti è reale, visto il loro aumento sul nostro territorio e riteniamo che vada presa in seria considerazione, anche perché la nuo-va tassa TASI si riferisce anche a questo servizio , ed è giusto che sia efficiente. Magari vanno riconside-rati altri lavori meno urgenti e che impegnano risorse importanti. Ma la Via L. Da Vinci non è l’unica via scarsamente illuminata, esistono parti di Corso Re-pubblica, Via XX Settembre, Via Pedemonti, e altri punti pericolosi e di immissione sulle strade di inte-

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DICEMBRE 2014il Periodico 13 RIVANAZZANO TERMEIL SINDACO ROMANO FERRARI RACCONTA LE PROBLEMATICHE DEL MALTEMPO

Ponte di Salice e greenway: il Comune di Rivanazzano fa la conta dei dannidi AlessAndro disperAti

Il maltempo del 14 e 15 novembre scorsi, ha messo in ginocchio gran parte del Nord Italia e della nostra vallata. Rivanazzano Terme è stata sicuramente una delle località più colpite. Il danneggiamento, con conseguente chiusura del ponte sullo Staffora a Sa-lice Terme e l'erosione di un tratto della greenway, segnano il territorio. Ne parliamo con il sindaco della località termale, Romano Ferrari.Sindaco, partiamo dal ponte di Salice, ormai chiu-so da alcune settimane..."Purtroppo l'impossibilità ad utilizzare il ponte com-porta un gravissimo disagio a tutti. In particolare ai cittadini salicesi ed anche a tutte le attività presenti nella località, che sicuramente sono penalizzate da questa interruzione. Il danno strutturale, si è localiz-zato nel ponte che si trova sul territorio di Rivanazza-no Terme, ma fa sentire le sue conseguenze negative, oltre che sui nostri cittadini anche, per una ragione di contiguità, sugli abitanti di Salice residenti nel Comune di Godiasco-Salice Terme. Allo stesso modo sono le attività afferenti ad entrambi i Comuni a do-ver sopportare questo grosso disagio, che sarebbe difficilmente sopportabile, se dovesse protrarsi per lungo tempo".Come vi state muovendo per risolvere il proble-ma?

"E' stata concordata una linea d'azione comune tra le nostre due municipalità (Rivanazzano Terme e Go-diasco, ndr), al fine di seguire l'evolversi della situa-zione".Avete chiesto aiuto agli enti preposti?"Ho richiesto ed ottenuto dalla Provincia, titolare del ponte, e dalla Regione, l'istituzione urgente di un ta-volo di coordinamento che comprenda anche i due nostri comuni. Devo sottolineare la prontezza con cui è stata accolta questa richiesta e con la quale si è dato il via al primo incontro. L'impressione è che si proceda tutti nella stessa direzione e con lo stesso obiettivo. Chiaramente sulle soluzioni tecniche sa-

ranno gli esperti ad esprimersi. Noi chiediamo che il ponte venga ripristi-nato nel modo più efficace e nel mi-nor tempo possibile".Sindaco, purtroppo anche la pista ciclabile ha subito gravi danni..."Per quanto riguarda la greenway è fresca la notizia del pronto intervento messo in atto dalla Regione che do-vrebbe portare al ripristino del con-solidamento spondale in breve tempo. Allo stesso modo sono stati previsti ulteriori interventi sul torrente Lim-bione, che tanti problemi ci ha creato sia durante il maltempo del 13 ottobre che durante quello del 15 novembre".Nei giorni di maltempo c'è stato un grande affiata-mento per affrontare l'emergenza..."Voglio spendere una parola di ringraziamento per i nostri dipendenti, per tutti i volontari della Protezione Civile che ci hanno dato manforte in quelle giornate. Oltre ai volontari del nostro gruppo di Rivanazzano Terme, voglio ringraziare quelli del gruppo di Godia-sco-Salice Terme e della Provincia. Sono stati gran-dissimi i giovani calciatori del Salice Terme che hanno per primi visto le lesioni del ponte; dando l'allarme e prodigandosi a segnalare il pericolo alle auto, hanno dimostrato un grande senso civico. Grazie davvero".

CI VORRANNO MESI PER LA RIAPERTURA DELLA STRUTTURA

L'assessore Gramigna: "Per il ponte di Salice Terme servono 500 mila euro"di AlessAndro disperAti

Paolo Gramigna, assessore provinciale ai trasporti ed alla mobilità, scende in campo dopo i danni causati dall'alluvione in Oltrepò e che ha avuto i suoi effetti più devastanti in Valle Staffora.Gramigna ci illustri i problemi registrati in Valle Staffora."Nello scorso mese di novembre, le eccezionali pre-cipitazioni atmosferiche e la conseguente piena del torrente Staffora hanno causato anche in Valle Staf-fora significativi danni alle infrastrutture viarie. Due su tutte la SP 14, che collega Varzi con la Val Curo-ne, all’altezza della frazione di Nivione ed il ponte sullo Staffora di Salice Terme. In questi casi i disagi per la popolazione sono stati particolarmente signi-ficativi in quanto le infrastrutture sono state chiuse per problemi di sicurezza. In tal senso hanno imme-diatamente operato i cantonieri della provincia ed i volontari di protezione civile che bisogna ringraziare per il loro pronto intervento avvenuto in una giornata festiva".Di fatto, cosa state facendo?"L’Amministrazione provinciale con il proprio Presi-dente e con l’Assessore Visponetti si è da subito atti-vata per cercare la strada più breve per la soluzione di tali problematiche". Parliamo della Sp che collega Varzi alla Val Cu-rone..."Per quanto riguarda la SP 14, dove sono caduti an-cora dei massi da un versante già oggetto di dissesto, c’è la possibilità di una rapida e definitiva risoluzio-

ne del problema. Infatti, già nelle scorse settimane, la Giunta provinciale aveva approvato un progetto ese-cutivo di risanamento del versante franoso del valore di 200.000 Euro (170.000 finanziati da Regione Lom-bardia e 30.000 dalla Provincia di Pavia). Le pro-cedure di appalto si concluderanno nei primi giorni del mese di dicembre ed immediatamente potranno partire i lavori, che si dovrebbero concludere entro la fine dell’anno. Completata la prima fase di disgaggio delle rocce, sarà già possibile garantire il passaggio veicolare con un senso unico alternato".Parliamo del ponte di Salice."Per il ponte di Salice Terme, sotto il quale peraltro passano sottoservizi come la rete fognaria e la rete gas, i tempi saranno inevitabilmente maggiori, anche se l’obiettivo rimane quello di una riapertura prima del periodo estivo. La provincia di Pavia ha studiato, con l’ausilio di esperti consulenti, una ipotesi pro-gettuale, in più fasi, condivisa con la parte tecnica e politica di Regione Lombardia. dei comuni di Riva-nazzano Terme, di Godiasco Salice Terme e di ASM Voghera".Cosa prevedono gli interventi?

"La prima fase dell’intervento consentirà la messa in sicurezza statica del manufatto, impedendone il de-finitivo collasso, senza però consentire il passaggio veicolare. Verrà realizzato un terrapieno sotto il pon-te. movimentando materiale litoide in alveo, sul quale poggerà un martinetto idraulico che si sostituirà alla pila danneggiata. Regione Lombardia ripristinerà la briglia danneggiata dalla corrente posta subito a valle del ponte. Le risorse per questa prima fase sono state già trovate nei bilanci degli enti coinvolti ed i lavori potranno subito iniziare".Ma a quando la riapertura al traffico?"Per la riapertura del ponte occorrerà sostituire la pila danneggiata e verificare l’integrità delle altre. Per questa seconda fase occorrono circa 500.000 Euro. Provincia, Regione e Comuni hanno già indi-viduato alcune strade per il reperimento delle risorse necessarie. La provincia di Pavia ha inserito nella richiesta dello stato di Emergenza al Governo Regio-nale e Nazionale, come primo punto, il ponte di Sali-ce terme. La problematica è stata esposta al Sottose-gretario Del Rio, al Governatore Maroni ed al Capo della Protezione civile Nazionale Gabrielli, nel corso di una riunione tenutasi presso la Prefettura di Mila-no. Con la proclamazione dello stato di emergenza è stato anche possibile richiedere un aiuto all’Unione Europea sul fondo di solidarietà Europeo. Regione Lombardia si è poi impegnata a ricercare il modo di incrementare, per la Provincia di Pavia, le risorse per la manutenzione delle Ex strade statali. Ad oggi l’obiettivo di una riapertura del ponte prima della stagione estiva pare avere elementi di concretezza".

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I commercianti di Salice sul piede di guerra: "Paese fantasma e negozi vuoti"

LA CHIUSURA DEL PONTE DA IL COLPO DI GRAZIA ALLA LOCALITÀ TERMALERI

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solo noi operatori ma anche i cittadini che sono la nostra utenza finale".Secondo lei questo calo nelle vendite porterà alla chiusura di qualche atti-vità in Salice Terme?"Certamente questo è stato il colpo finale ad un periodo di per se nero per il commercio di Salice, messo alla prova dalla crisi del turismo termale e dalla crisi in generale. Spero vivamente che non si arrivi a vedere altre vetrine chiu-se".Salice Terme è divisa tra due amministrazioni comunali, da una parte Ri-vanazzano dall'altra Godiasco. Qualcuna della due amministrazioni è ve-

di Nilo Combi

La chiusura di via Diviani a Salice Terme sta creando grossi problemi alla viabilità e di conseguenza all'indotto della loca-lità termale, già provata dalla crisi economica e nello specifico del settore termale. Abbiamo incontrato Michela Pavesi, titola-re di una storica attività posta in centro paese. La caduta del ponte e la relativa chiusura di via Diviani di quanto ha inciso in percentuale sugli incassi?"Si parla di una perdita secca nei ricavi tra il 30 e il 50 per cento. Basta buttare un occhio nei negozi e vedere che gli stessi sono vuoti, quasi sempre... purtroppo. Il disagio colpisce non

nuta a darvi sostegno e a prospettare a voi commercianti eventuali soluzioni?"Per il momento non si è visto nessun segno concreto, restiamo in attesa dell'incon-tro con i due sindaci che dovrebbe tenersi mercoledì 10 dicembre in base a quanto mi è stato riferito oggi (mercoledì 3 dicembre, ndr)".Cosa si poteva fare di più e/o di meglio dopo l'inagibilità del ponte?Certamente migliorare le indicazioni stradali assolutamente insufficienti. Io stessa ho dovuto 'recuperare' un fornitore in piazza a Rivanazzano in quanto non sapeva come raggiungermi". Il problema da voi sollevato riguardo la segnaletica, poichè i cartelli da esporre non sono tantissimi, non valeva forse la pena che fosse la vostra unione a pre-pararli, farli approvare dalle autorità ed eseporli?"E' quello che un operatore si è offerto di fare ma le normative indicano che sia l'autorità preposta ad agire in tal senso".L'inagibilità del ponte durerà alcuni mesi, forse. Nella vostra lettera alle due amministrazioni avete chiesto una serie di interventi sacrosanti. Premesso que-sto a che iniziative avete pensato voi commercianti per attirare gente e far ri-partire l'economia?"Il primo step sarà quello di rifondare l'Associazione operatori di Salice che ad oggi non esiste dopo lo scioglimento di qualche anno fa. Dopo di che valuteremo insieme come realizzare concretamente idee e progetti sperando di avere l'appoggio e la collaborazione dell'attuale amministrazione e di tutta la cittadinanza".

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DICEMBRE 2014il Periodico 15IL SINDACO DI GODIASCO, BARBIERI, TRACCIA UN BILANCIO SUL MALTEMPO

Rivanazzano e Godiasco uniti per trovare una soluzione per il ponte di Salice Termedi AlessAndro disperAti

Le forti precipitazioni delle scorse settimane hanno provocato gravi danni anche ad una struttura strategica per il centro termale: il ponte che attraversa il torrente Staffora e collega l’ex statale del Penice con il centro abitato di Salice Terme. Un pilastro che sostiene il manufatto ha ceduto in seguito alla forte turbolenza delle acque lasciando praticamente sospeso nel vuoto gran parte del ponte che, per fortuna, non è crollato. Per ovvi motivi di sicurezza il ponte è stato chiuso al traffico ed interdetto anche il passaggio pedonale. Ora tutti si chiedono quanto potrà durare questa situazio-ne che sicuramente inciderà profondamente sia sotto il profilo economico per le attività commerciali, che per i disagi arrecati alla popolazione. Con il Sindaco di Godiasco Salice Terme, Gabriele Barbieri, cerchia-mo di fare il punto della situazione. Sindaco, la chiusura del ponte, per Salice, è vera-mente un grosso danno."Certo. Un’ulteriore tegola sulla nostra località che si aggiunge alla crisi del termalismo ed alla diffici-le congiuntura economica. Ma proprio in momenti come questi bisogna reagire e tirare fuori il meglio di se stessi per andare avanti. Piangersi a dosso non serve a nulla".Può farci il punto della situazione?"Il ponte, come credo ormai tutti sappiano, è di pro-prietà della Provincia di Pavia e si trova territorial-mente sotto il Comune di Rivanazzano. Con il collega Sindaco Romano Ferrari sono costantemente in con-tatto per seguire, direi in tempo reale, l’evoluzione della situazione. Nei giorni scorsi entrambi ci siamo recati a Pavia per un primo “tavolo tecnico”, presso lo Ster (la sede distaccata della Regione Lombardia) per un incontro con i rappresentanti della Regione ed il Presidente della Provincia, Daniele Bosone. Pur-troppo il risultato dell’incontro è stato molto delu-dente. Al di là delle varie proposte, che spaziano da soluzioni temporanee a quelle ovviamente definitive, il dato emerso è quello che ci aspettavamo: in so-stanza non ci sono soldi e si farà fatica a reperire i 100/200 mila Euro necessari per una prima messa in scurezza che vuol dire evitare ulteriori cedimenti della struttura ma non renderla agibile. La conferma di questa situazione è giunta anche nel corso dell’in-contro di lunedì scorso con l’assessore regionale Melazzini, a Pavia. Sul fronte Provincia non ci sono novità di sorta, mentre Regione Lombardia, nell’im-mediato, provvederà al ripristino della briglia a valle del ponte di Salice che ha ceduto a causa della forte corrente, valore dell’intervento 150mila euro". I commercianti di Salice sono molto preoccupati ed hanno chiesto un incontro con lei e al Sindaco di Rivanazzano."Si, insieme al collega Ferrari, ho ricevuto una ri-chiesta garbata e molto ben articolata a firma de-gli operatori turistici. Anche questa ritengo sia una forma di collaborazione gradita e costruttiva. Credo che l’incontro richiesto ci sarà quanto prima, anche per condividere con tutti il risultato dei vari colloqui in programma. Alla riunione con i commerciati, che ovviamente sarà estesa a tutti gli abitanti di Salice Terme, voglio arrivare con il maggior numero di in-formazioni possibili. Assicuro comunque i firmatari della lettera che tutte le proposte formulate verranno attentamente prese in considerazione e che il Comune di Godiasco Salice Terme farà il possibile per alle-viare i disagi lamentati".

della mancata manutenzione del letto del torrente?"Credo che al di là delle eccezionali precipitazioni che stanno imperversando sul nostro paese, sinto-mo evidente di un cambiamento globale del clima, come dicono gli esperti, la sistematica manutenzio-ne del territorio sia un preciso dovere di tutti. Nei giorni scorsi ha fatto affiggere un avviso in tutti i locali pubblici del nostro comune nel quale sono ri-portati gli obblighi, a norma del codice della strada, dei proprietari dei terreni circa lo scolo delle acque meteoriche e la pulizia delle cunette. Obblighi quasi sempre ignorati ma che intendo, d’ora in avanti, fare rispettare".Lei come si è insediato aveva scritto alla Regione una lettera proprio per informali dello stato in cui versava lo Staffora..."Sul problema dello Staffora mi piace ricordare che uno dei primi atti della mia amministrazione è stato quello di sollecitare, all’inizio dello scorso mese di luglio la Regione Lombardia, con tanto di prove fo-tografiche, un deciso intervento di pulizia dell’alveo del torrente per rimuovere vegetazione spontanea, cumuli di detriti e ghiaia che influiscono sul regolare deflusso delle acque e provocano quello che tutti noi abbiamo potuto constatare. Mi auguro che alla luce di quanto è successo questi interventi siano avviati quanto prima anche perché, con la recente inonda-zione, la situazione si è ulteriormente aggravata. A Godiasco, a monte del ponte di via Percivati, c’è poi la confluenza dell’Ardivestra e proprio in questo luo-go d’incontro tra i due torrenti è necessario dare il massimo spazio al decorso delle acque". Un'ultima domanda. La Regione ha improvvi-samente annullato i finanziamenti per gli eventi franosi dello scorso inverno che si erano verificati in tutto l’Oltrepò Pavese. Al Comune di Godiasco Salice Terme erano stati assegnati 750mila euro. Come farete ora?"Intanto siamo molto rammaricati per questo im-provviso annullamento dell’assegnazione dei fondi, diretta conseguenza dei tagli effettuati alle regioni dal Governo Renzi. Ci auguriamo di recuperare co-munque la situazione entro il 2015".

Nella lettera inviata si formulano alcune richieste: segnaletica, taglio delle tasse, sistemazione della frana che interessa la strada comunale di Montal-feo e che collega Salice con Godiasco, abolizione dei parcheggi a pagamento."Come ho detto proposte più che legittime che va-glieremo attentamente mentre altre, credo altret-tanto valide, le formuleremo come Amministrazione nel corso di un imminente incontro che si svolgerà la prossima settimana. Approfitto di questa domanda per sottolineare che oltre ai due Sindaci, l’invito dei commercianti si sarebbe dovuto estendere anche al vero interlocutore: la Provincia di Pavia, che oltre ad essere l’ente proprietario del ponte è anche pro-prietario delle strade che circondano Rivanazzano e Salice Terme e a cui spetta, in questa veste, anche il miglioramento della segnaletica necessaria. Inoltre ritengo doveroso fare ulteriori pressioni sulla Pro-vincia, competente in materia, per i trasporti locali. Con la chiusura del ponte sono saltati i collegamenti diretti con Milano e Varzi creando non pochi proble-mi all’utenza". E cosa farete?"Comunque ritengo sia opportuno invitare il Presi-dente Bosone ad un incontro in modo da dargli la possibilità di spiegare a tutti come la Provincia in-tende affrontare la situazione. Per quanto riguarda lo smottamento di un tratto della strada di Montalfeo, grazie ad un intervento della Comunità Montana da noi prontamente interessata, siamo riusciti a ripristi-nare il transito regolare su questa arteria che per noi diventa strategica. Infine, proprio in queste ore ho contattato il Genio Pontieri dell’esercito, a Piacenza, per valutare un intervento dei militari per una strut-tura provvisoria. Ho riscontrato una grande disponi-bilità e quindi staremo a vedere se, anche dal punto di vista tecnico, questa sarà una strada percorribile. Comunque, con la collaborazione del collega di Ri-vanazzano, abbiamo avviato le procedure del caso in-teressando, ovviamente, anche il presidente Bosone". Ritiene che quello che è successo al ponte sullo Staffora e l’allagamento del Parco Montale e del campo sportivo di Godiasco sia una conseguenza

GODIASCO SALICE T.

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DICEMBRE 2014il Periodico 16

Consiglio comunale: botta e rispostatra la Corbi e Barbieri

SI E' PARLATO DI FATTURE E SI SONO DISCUSSE DIVERSE INTERPELLANZE GO

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Ma andiamo con ordine. Il consigliere di maggio-ranza Roberto Serra ha inizialmente segnalato la presenza di “evasione ed elusione di tasse e tributi” di 320.000€ per l’anno 2012, mettendo in luce affi t-ti non riscossi da anni e spese legali pari a 20.000€ per un contenzioso sull’Imu perso con la Fondazione Don Gnocchi. Il Sindaco Gabriele Barbieri presenterà una delibera alla Corte dei Conti, dato che al Comune è stato dato torto in entrambe le istanze, pertanto ha dovuto sostenere 20.000€ di spese legali. Persiste il problema Agrinido, visto che nel caso in cui la strut-tura non decollasse, il Comune sarebbe costretto a re-stituire 158.000€ di contributo datogli dal Gal. “Abbiamo riscontrato l’esistenza di fatture per beni e servizi non pagate, i cosiddetti debiti fuori bilancio – afferma Serra -. Le più consistenti sono le fatture non pagate relative alla fornitura di carburante per auto-mezzi pari a 23.686€, riguardanti il periodo dal 2011 al 2013, e al servizio di manutenzione delle aree verdi comunali, in questo caso si parla di 14.152€. Parlia-mo di fatture dal 2011 al 2014 e riferite al periodo preelettorale. I debiti fuori bilancio ammontano a 94.823,93€, che, sommati ai 20.000€ di spese lega-li per la questione Don Gnocchi, raggiungono quota 114.823,93€. I debiti dell'amministrazione Cobi co-stituiscono dei limiti operativi per l’Ente, si tratta di una situazione riconducibile politicamente alla vec-chia Amministrazione".Non si è fatta attendere la risposta immediata dell’at-tuale Capogruppo di minoranza, Anna Corbi. “Abbia-mo avviato un’azione di richiamo nei confronti degli evasori dell’Imu, che sono stati sollecitati dal 2012. La vostra Amministrazione può contare su 350.000€ di crediti provenienti dalle imposte non pagate. Gli af-fi tti non pagati precedentemente, di 65.000 e 28.000€, sono ora a disposizione della casse comunali, costi-tuendo quindi altri crediti. I debiti fuori bilancio ri-mangono sconosciuti agli amministratori politici, in quanto all’interno dell’Ente sono presenti delle fi gu-re che hanno responsabilità ben specifi che in merito. La cifra indicata dalla maggioranza è senza dubbio elevata, ma si deve far fronte anche dei 350.000€ di crediti percepiti grazie alle nostre azioni”.Su tale questione è nato un battibecco Barbieri-Cor-bi, con l’attuale Sindaco che ha affermato di essere un amministratore presente e in grado di monitorare quotidianamente la situazione generale, defi nendosi “diverso” dall’attuale Capogruppo di minoranza.Sono state in seguito prorogate la convenzione per il servizio di segreteria in forma associata tra i Comuni di Godiasco Salice Terme, Codevilla e Montesegale e la convenzione in atto tra i Comuni di Godiasco Sali-ce Terme e Rivanazzano Terme per la gestione asso-ciata del Servizio di Polizia Locale. E’ stato defi nito, inoltre, l’ampliamento della com-missione biblioteca da 9 a 12 membri, di cui 3 de-signati dal gruppo di minoranza, scelti tra cittadini

DI GIANLUCA GIACONIA

Nei giorni scorsi, presso la sede mu-nicipale di Godiasco, è andato in sce-na il consiglio comunale, che ha fatto registrare il “tutto esaurito” . Il terzo consiglio dell’era Barbieri prevede-va diversi punti all’ordine del gior-no, come la presentazione dei debiti fuori bilancio e le interpellanze del Capogruppo di maggioranza Daniele Rochini.

culturalmente competenti. La modifi ca è costituita dal fatto che i membri non devono necessariamente risiedere nel Comune di Godiasco Salice Terme. E’ stato modifi cato anche il regolamento inerente all’edilizia comunale, che può ora contare sulla pre-senza di sei esperti del settore. In seguito sono state presentate al Sindaco Gabriele Barbieri le interpellan-ze del Capogruppo di Maggioranza, Daniele Rochini. La prima riguardava l’Archivio Malaspina e la sua catalogazione. Il Sindaco Barbieri ha ribadito che è previsto un contributo da parte della Regione Lom-bardia e si arriverà alla catalogazione per 1/3 del ma-teriale, in cui si presume l’importanza di alcuni con-tratti agrari. Il Capogruppo di minoranza Anna Corbi, sotto la quale amministrazione è pervenuto l’acquisto dell’intero Archivio, ha voluto ricordare che in real-tà una prima catalogazione era già stata effettuata a Pavia. Inoltre ha affermato che alcune pergamene si trovano unicamente nell’Archivio Malaspina, costi-tuendo quindi un elemento di rara importanza.La seconda interpellanza di Daniele Rochini riguarda-va l’evoluzione della vicenda Agrinido. “Negli scorsi giorni era fi ssato un incontro con i rappresentanti del Gal e della Provincia per parlare della questione – ha rivelato il Sindaco Barbieri –. E’ stato detto che la

struttura non può funzionare senza la materia prima, ossia i bambini, che si è cercato invano di reperire sul territorio. Il Comune dovrebbe inviare una relazione contenente le criticità utili, nel caso, a cambiare l’in-dirizzo della struttura, che potrebbe non avere solo la funzione di asilo nido, anche perché il locale è molto piacevole. Persiste il rischio di dover restituire i soldi con gli interessi al Gal”. Anna Corbi ha sostenuto che la valutazione posta inizialmente di almeno 7 bambini iscritti poteva presupporre una completa fun-zionalità della struttura. Roberto Serra ha rimarcato la presenza di soli 2 bambini iscritti, pertanto sareb-be stata opportuna un’analisi maggiormente curata e dettagliata in merito all’interesse del territorio. Infi ne Daniele Rochini ha chiesto chiarimenti sulla vicenda dei tavoli posti davanti alla panetteria dal consiglie-re Giovanni Bariani, questione illustrata nello scorso numero del nostro giornale. Il Sindaco ha stabilito che la questione è risolta, che il consigliere Bariani non ha commesso atti irregolari, viste le modifi che regionali imposte nel mese di Agosto. L’interpellanza che era già stata presentata dall'opposizione è stata inviata alla Procura della Repubblica e alla Prefettura, istituzioni che, secondo il parere del Sindaco Barbie-ri, non era il caso di interpellare.

"7 mesi passati a criticarci e alla fi ne nessuna opera"

L'EX SINDACO ANNA CORBI VA ALL'ATTACCO

L'ex sindaco di Godiasco, Anna Corbi, che oggi siede tra i banchi dell'opposizione, ha ascoltato con cura quello detto dal sindaco e da Roberto Serra nell'ultimo consiglio comunale e non ci sta. E replica: "Siamo al teatrino della politica: 7 mesi passati nel nulla, a criticarci. Qualche esempio? Dicono: “Abbiamo trovato una macroscopica evasione fi scale!”. Diciamo noi: "Hanno constatato che circa 40 concittadini, pur sollecitati, non hanno pagato l’IMU. Questi evasori sono, in realtà, morosi che dovranno pagare”. Dicono: “Abbiamo trovato debiti fuori bilancio; noi vogliamo onorare gli impegni. "Diciamo noi: "Non si tratta di onorare ma di riconoscere l’utilità e la necessarietà di spese fatte per l’ente senza le pro-cedure contabili richieste”. I politici non c’entrano perché non fanno spese e non assumono impegni e lo sanno pure loro. Questi impegni, in ogni caso, erano spese necessarie e utili per la comunità, come lo spurgo per la caldaia della scuola, la riparazione della spazzatrice, il carburante per gli automezzi, l’esproprio del terreno per riparare con urgenza la frana di S. Giovanni e altro. Proprio perché spese utili e necessarie, in Consiglio, sono state riconosciute all’unanimità. Da ultimo, vogliono farci passare per persecutori di una benemerita fondazione. Nulla di più falso; la procedura di accertamento promos-sa dal Comune, sulla base di parere legale preventivo qualifi cato (legale ANCI), era doverosa, a dimo-strazione che l’evasione è stata perseguita, perché davanti al fi sco, piccoli o grandi, siamo tutti uguali".

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DICEMBRE 2014il Periodico 17 GODIASCO SALICE T.IL CONSIGLIERE ILLUSTRA I 'FUORI BILANCIO'

Serra: "L'amministrazione Corbi ci ha lasciato molti debiti"di AlessAndro disperAti

Le sedute del Consiglio Comunale sono particolarmen-te affollate quando all’ordine del giorno si dibattono temi scottanti. Al consigliere di maggioranza, Roberto Serra, chiediamo cos’è successo nel corso della recente riunione."E’ stata una seduta carica di tensione. Non fosse altro per il clima di grande attesa che si era venuto a creare visto gli argomenti in discussione". Si è parlato di debiti fuori bilancio, vuole spiegarci? "E’ stato il primo scottante argomento al vaglio del Consiglio. Il Sindaco mi ha incaricato di illustrare, con una serie di slide che abbiamo proiettato nella sala consigliare al pubblico presente, la pesantissima situazione debitoria da noi riscontrata dopo un’attenta ed approfondita verifica interna. In questo modo ab-biamo mantenuto fede alla promessa fatta agli elettori di verificare la reale situazione economica finanziaria del nostro Comune, condizione che avevamo definito indispensabile prima di stilare un programma ammini-strativo veritiero e realizzabile per i prossimi anni. Il quadro emerso è sconcertante". Cosa avete trovato?"L’indagine è partita subito dopo il nostro insediamen-to ed abbiamo subito riscontrato una macroscopica evasione ed elusione di tasse e tributi per circa 320mila euro solo nell’anno 2012 e l’assenza di qualsiasi azione per il recupero di queste somme. Pesantissima anche la situazione debitoria nei confronti di molti fornitori e poi affitti non riscossi da anni, con la colpevole as-senza di azioni per il recupero del credito. Il problema dell’Agrinido con tutte le sue incertezze anche di carat-tere economico. A questo aggiungiamo anche la dimi-nuzione dei trasferimenti statali, tra il 2013 ed il 2014, di 285mila euro. Poi sono cominciate ad emergere fat-ture non pagate per forniture varie dal 2011 al primo semestre del 2014, tutte imputabili all’amministrazione Corbi. Queste spese sono state fatte in violazione delle norme di legge, senza cioè le adeguate coperture finan-ziarie, senza il corrispondente capitolo di bilancio, sen-za l’autorizzazione del servizio finanziario comunale. Tecnicamente ci siamo trovati di fronte a “debiti fuori bilancio”. Una situazione di violazione delle norme giuscontabili". A quanto ammontano questi debiti fuori bilancio?"A 95mila euro circa, per l’esattezza a 94.823,93 euro".Adesso chi paga questi debiti?"Per evitare possibili contenziosi con i creditori ed ul-teriori aggravi di costi, come del resto è previsto dalla legge, abbiamo riconosciuto queste somme come “de-biti fuori bilancio” che verranno onorati dalle casse

dazione: inviare una relazione alla Regione, al Gal e alla Provincia dove vengano descritte tutte le criticità, chiedendo la possibilità di convertire l’utilizzo della struttura in altre iniziative compatibili con l’origine del finanziamento. In altri termini, preso atto che è sostan-zialmente fallito lo scopo dell’iniziativa, e cioè quello di dotare il nostro Comune di un asilo nido, per evitare di restituire i famosi finanziamenti ottenuti, bisogna adibi-re la struttura a finalità che ricadono sempre nell’ambi-to dell’educazione ed assistenza ai minori". Sulla vicenda dei tavolini della panetteria Bariani?"In questo caso, quello che sostanzialmente emerge dal-la replica del Sindaco, è che l’interpellanza fatta a suo tempo dai consiglieri dell’opposizione per contestare la presenza di tavolini all’esterno del panificio Baria-ni, era strumentale e del tutto priva di fondamento in quanto Regione Lombardia aveva modificato in modo estensivo, l’ 8 luglio scorso, la normativa e comunque molto prima dell’interpellanza dell’opposizione fatta nel successivo mese di settembre. Il Sindaco ha poi stig-matizzato il comportamento dell’opposizione che, pen-sando d’innescare chissà quali meccanismi giudiziari, ha inviato il testo dell’interpellanza anche alla Prefet-tura di Pavia ed al Procura della Repubblica. Risultato: solo perdita di tempo per tutti. Di fatto siamo di fronte ad una figuraccia bella e buona". E sull'archivio Malaspina?"La situazione dell’archivio è nota: spesa complessiva di 75mila euro circa, di cui 60mila sono stati corrisposti alla ex proprietaria Anna Parini. A carico del bilancio comunale 39mila euro. Ora, solo per catalogare circa un terzo dei faldoni dell’archivio, il cui contenuto e valore storico è ancora tutto da verificare, occorrono 18mila euro, di cui 6mila a carico del bilancio comunale". Per gli affitti?"Trattandosi di persone e dati sensibili, la seduta è sta-ta segretata e quindi non è possibile dare un pubblico riscontro di quanto è emerso".

comunali, in sostanza a pagare saranno tutti i cittadini. Oltre ai debiti fuori bilancio abbiamo riscontrato anche l’onere a carico del Comune di 20mila euro per spe-se legali dovute per una causa legale persa contro la Fondazione Don Gnocchi alla quale si richiedeva il pa-gamento dell’imposta IMU. Il contenzioso è stato for-temente voluto dall’Amministrazione Corbi e ricordo che il Comune di Godiasco Salice Terme è stato l’unico in Italia, rispetto ad altri dove la fondazione opera, a pretendere il pagamento dell’imposta. Tutta questa si-tuazione comunque passa d’ufficio al vaglio della ma-gistratura contabile: la Procura regionale della Corte dei Conti, che dovrà valutare eventuali responsabilità di precedenti amministratori o funzionari". Un quadro inaspettato?"Fino ad un certo punto. Diciamo che abbiamo avuto la costanza e la capacità di far emergere questa scan-dalosa situazione che è chiaramente riconducibile alle responsabilità politiche dell’amministrazione Corbi".Come farete a pagare questi debiti?"Sicuramente riducendo le spese correnti. Questi debi-ti costituiscono una grave ed ulteriore limitazione alla capacità operativa del Comune e sottraggono risorse al prossimo bilancio 2015. Spese sostenute al di fuori dei regolamenti contabili con la sistematicità che abbiamo riscontrato, non sono e non possono costituire la rego-la. Sono il risultato di una cattiva amministrazione, di una palese incapacità nel gestire la macchina comuna-le, dell’assenza di un’adeguata linea di comando e con-trollo. Le conseguenze di questa incapacità gestionale, purtroppo, le subiremo tutti noi". Lei ha parlato di responsabilità politiche."Certo. E queste vanno addebitate esclusivamente all’ex sindaco Corbi ed alla sua amministrazione. Un timido tentativo ed anche poco credibile, da parte dell’ex Sin-daco, di addossare le colpe di questa situazione sugli uffici o sul singolo funzionario per la verità c’è già stato in Consiglio, ovviamente, tutti si sono chiesti: se così fosse, dov’erano gli amministratori, cosa facevano in-vece di vigilare su come e dove venivano spesi i soldi dei cittadini?". La presentazione delle slide si è conclusa con una ci-tazione ad effetto?"Effettivamente non ce la siamo sentita, per una volta, di dare torto all’ex primo cittadino quando dichiarava a un quotidiano locale il 15 Marzo scorso che “… gli uffici del Comune hanno sempre un vertice responsabile … che sono io. Se sono bravi i tecnici lo è anche il Sin-daco, se sono cattivi lo è anche il Sindaco”.Tra gli altri punti all’ordine del giorno, il Consiglio ha discusso anche le interpellanze del capogrup-po Daniele Rochini. Queste interpellanze, fatte da

un esponente di maggioranza sono quantomeno inusuali. "In primo luogo tutti i consiglieri, per legge, possono rivolgere interroga-zioni ed interpellanze al Sindaco, in-dipendentemente dallo schieramento. Rochini ha fatto molto bene a risolle-vare alcuni quesiti su temi che, in que-sto modo, hanno ricevuto delle risposte complete, pertinenti e definitive".Possiamo riassumere queste rispo-ste?"Sull’ Agrinido il Sindaco, oltre a met-tere in evidenza le iniziative intrapre-se dalla nostra amministrazione per incentivare l’utilizzo della struttura, ha riferito di un sopralluogo fatto da funzionari della Regione Lombardia, presenti rappresentanti del GAL e del-la Provincia di Pavia. L’incontro si è concluso con una precisa raccoman-

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nose assieme al nuovo gruppo di maggioranza costituito. Nel corso di quest’intervista abbiamo parlato di tematiche interessanti, come l’Agri-nido e la biblioteca, e chiesto un parere sulla 344esima edizione della fiera di San Martino.Assessore Olivieri, con quale spirito ha tra-scorso questi primi mesi a contatto con la macchina comunale?“Un’esperienza sempre molto positiva, in valo-re assoluto. Per quanto mi riguarda, comunque, non del tutto sconosciuta, visto che ho già avuto modo di condividere una tornata amministrativa con il Sindaco Angelo Deantoni”.Quali sono gli obiettivi prefissati riferiti alla sua delega, la cultura?“Il prossimo obiettivo è sicuramente il rinnovo del Consiglio di Biblioteca e l’avvio di tutta una serie di attività culturali che saranno sviluppate sia a Godiasco che a Salice. Per garantire una più larga partecipazione, insieme all’opposizio-ne, nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale abbiamo ulteriormente ampliato il numero dei componenti del Consiglio di Biblioteca e questo nello spirito di una sempre più ampia condivi-sione delle iniziative di carattere culturale che devono essere intese come momento di crescita”.Ci sono delle ulteriori novità sulla Biblioteca?“Mentre la sede di Salice Terme funziona rego-larmente, grazie alla collaborazione con l’Uni-tre, che si occupa anche dell’apertura della sede presso il Centro Diviani, quella di Godiasco è ancora in itinere. Infatti la nuova sede, che troverà una nuova collocazione presso i loca-li dell’ex scuola media, non è ancora ultimata, ma svolge comunque un servizio di supporto alle scuole. La vecchia sede della biblioteca in questi ultimi giorni è stata assegnata al grup-po comunale di Protezione Civile, che trova così una sistemazione adeguata alle sue esigenze e, tra l’altro, ospiterà la sede del Coc, il “Centro Operativo Comunale”, che sarà attivato nei casi d’emergenza”.Invece qual è la sua posizione sulla questione Agrinido?“Credo che su questa vicenda si debba guardare avanti, con l’intento di ottimizzare l’investimen-to fatto. La legge stessa ci offre l’opportunità per avviare iniziative alternative, nel caso in cui non si riuscisse a perseguire l’obiettivo primario: l’asilo nido. Ovviamente una soluzione dovrà essere individuata in un ambito compatibile ed

affine con l’educazione dei minori”.Lo scorso 11 Novembre si è tenuta la 344esi-ma edizione della fiera di San Martino. Qual è il suo giudizio in merito?“Malgrado le non perfette condizioni climati-che, la festa si è rivelata un successo. I visitatori non sono mancati. Un buon lavoro è stato svolto dalla Protezione Civile, che con la sua iniziativa è riuscita anche a raccogliere fondi per le loro necessità. Un ringraziamento va anche alle as-sociazioni presenti ed in particolare ai cantori che hanno simpaticamente riproposto l’ambien-te da “osteria” nell’androne del palazzo Pede-monti con canti della tradizione. Un ringrazia-mento va anche alla sig.ra Anna Parini per la gentile ospitalità”.

“Bisogna ottimizzare l’Agrinido, magari puntando su iniziative alternative”

INTERVISTA ALL’ASSESSORE ALLA CULTURA DEL COMUNE DI GODIASCO GO

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di Gianluca Giaconia

Le elezioni comunali dello scor-so 25 Maggio, culminate con la vittoria di Gabriele Barbieri, han-no affidato a Luciana Olivieri il ruolo di Assessore con delega alla cultura e all’istruzione. Dopo l’esperienza già vissuta nell’era Deantoni, l’Assessore ha dovuto affrontare parecchie questioni spi-

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VARZIINTERVISTA AL VICE PRESIDENTE CARLO FERRARI CHE ILLUSTRA IL PROGETTO

La Comunità Montana sta avviando la gestione associata di tutti i servizi di AlessAndro disperAti

La Comunità Montana dell'Oltrepò Pavese è la realtà di aggregazione associativa dei nostri piccoli Comu-ni, rinnovata nella sua missione progettuale e pro-grammatica di rappresentanza del territorio, nonché nella sua struttura operativa. Proprio in questo ambito trova impulso l’esercizio associato delle funzioni e dei servizi dei Comuni montani.Ne parliamo con il Vicepresidente con delega ai Ser-vizi Sociali, Gestione Associala, Ambiente e Territo-rio della Comunità montana dell'Oltrepò Pavese Car-lo Ferrari.Quali sono gli scopi della gestione associata?“ La gestione associata dei servizi ha lo scopo di pro-muovere l'eguale sviluppo economico e sociale dei Comuni e di razionalizzare la gestione amministrati-va, anche realizzando economie di scala".Come funzionerà?"L'organizzazione in forma associata sarà impron-tata sull'attenzione alle esigenze dell'utenza, sulla semplificazione dei procedimenti amministrativi e sulla valorizzazione delle risorse umane innalzando-ne la competenza e la specializzazione, evitando le duplicazioni e la sovrapposizione di ruoli, nonché sul miglioramento dell'attività di programmazione e di controllo".Quali sono le prime mosse per arrivare alla forma associativa? "Gli enti locali si stanno attualmente confrontando con le necessità derivanti dalle maggiori funzioni loro attribuite e con le difficoltà derivanti dalle ri-strettezze della finanza pubblica, entrambi fattori che mettono alla prova la loro capacità, sia dal punto di vista tecnico che amministrativo, di rispondere alle aspettative dell’opinione pubblica e della cittadinan-za. Il rischio concreto che incombe attualmente sulle amministrazioni di livello locale è, dunque, rappre-sentato dalla possibilità che il tanto invocato princi-pio di sussidiarietà (introdotto dalle citate riforme) possa, in realtà, risultare vanificato dalla oggettiva impossibilità tecnico-logistica, da parte di molte re-

l’organizzazione e la gestione dei servizi di raccol-ta, avvio e smaltimento e recupero dei rifiuti urbani e la riscossione dei relativi tributi; la progettazione e gestione del sistema locale dei servizi sociali ed ero-gazione delle relative prestazioni ai cittadini, secon-do quanto previsto dall’articolo 118, quarto comma, della Costituzione; l'edilizia scolastica, per la parte non attribuita alla competenza delle province, orga-nizzazione e gestione dei servizi scolastici; e infine polizia municipale e polizia amministrativa locale e i servizi in materia statistica".Quali gli obiettivi?"Dobbiamo, insieme, costruire un percorso associati-vo, trasformando l’obbligo di legge in un’opportuni-tà, per rendere la gestione dei servizi e delle funzioni più efficiente ed economica rispetto al passato, razio-nalizzando l'organizzazione amministrativa comples-siva con grande consapevolezza cercando di ottenere risparmi economici significativi e creando tutte le condizioni necessarie per la sopravvivenza dei picco-li Comuni che solo così potranno mantenere la loro identità e garantire contemporaneamente servizi effi-cienti ed economicamente sostenibili".Operativamente?"Operativamente si sta dando avvio alla nuova ge-stione associata con l’aggregazione di aree omoge-nee, contigue e/o limitrofe seguendo un modello fles-sibile che prevede la Convenzione, polifunzionale tra la Comunità Montana ed i 17 Comuni appartenenti".

altà comunali, di assolvere ai nuovi e maggiori com-piti. Si comprende, pertanto, la centralità che sta pro-gressivamente assumendo la questione relativa alla gestione associata dei servizi e delle funzioni ammi-nistrative, specie nei nostri piccoli comuni dell’area montana”.Quali saranno le funzioni dei comuni che faranno parte di questa forma associata?"Le funzioni fondamentali dei comuni che dal primo gennaio 2015 saranno gestiti in forma associata sono numerose".Ce le illustra?"Si va dall'organizzazione generale dell’amministra-zione, gestione finanziaria e contabile e controllo; quindi organizzazione dei servizi pubblici di interes-

se generale di ambito comunale, ivi compresi i servizi di trasporto pubbli-co comunale. E ancora: catasto, ad eccezione delle funzioni mantenute allo Stato dalla normativa vigente; la pianificazione urbanistica ed edilizia di ambito comunale nonché la parte-cipazione alla pianificazione territo-riale di livello sovracomunale".Altre finzioni associate?"Sono le attività, in ambito comunale, di pianificazione di protezione civile e di coordinamento dei primi soccorsi;

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VALLE STAFFORAUn impianto di smaltimento di copertoni a Retorbido: il comune dice no

IL SINDACO CEBRELLI PRONTA A SCENDERE IN CAMPO

di Christian draghi

Un impianto per lo smaltimento di copertoni usati al posto della ex fornace Valdata di Retorbido. Il pro-getto, presentato dalla ditta “Italiana Energia e Servi-zi”, è finito il mese scorso sulle scrivanie del comune oltrepadano, generando non poco fermento intorno alla sua possibile realizzazione. Nello specifico, si tratterebbe di un impianto di pirolisi e non di un co-mune inceneritore. Un termine tecnico – pirolisi - che indica una “degradazione termica in atmosfera iner-te”, ovvero una scomposizione dei materiali organici attraverso l’utilizzo del calore. Una tecnologia inno-vativa, alternativa agli inceneritori ma ancora poco utilizzata (e di cui ancora non si sa molto). Il sindaco Isabella Cebrelli non nasconde la sua preoccupazione e fa sapere che la posizione dell’Amministrazione è contraria. “Abbiamo valutato pro e contro di un si-mile progetto insieme al nostro consulente e diamo un parere negativo. Innanzitutto siamo molto scetti-ci. Si tratterebbe di lavorare pneumatici per produr-re oli, un business che non conosciamo, non ci sono precedenti in Italia e pertanto non abbiamo neppure l’occasione di valutare una situazione analoga al-trove. Inoltre il nostro è un territorio che punta sul turismo e sull’enogastronomia, pertanto realizzare un impianto di questo tipo proprio a due passi dalla Greenway sulla quale tanto si è investito non ci sem-bra una buona idea. Va anche aggiunto che in quanto a pericoli per l’ambiente, questa zona con la Valda-

ta ha già pagato il suo obolo negli anni”. Va detto però che il parere del solo Comune d Retorbido non è vincolate e il progetto potrebbe comunque andare in porto. La richiesta della ditta “Italiana Energia” è sta-ta inoltrata anche a Provincia e Regione Lombardia.

realizzazione di un simile progetto ci organizzeremo di conseguenza”. In altre parole, un “sì” della Regio-ne potrebbe dare inizio alla lotta vera e propria. Un comitato per il no si è costituito e ha già fatto sapere di essere pronto a muoversi nel caso fosse necessario.

Sarà proprio quest’ultima a prenderla in considerazione e a dare la valuta-zione definitiva, non dopo però aver convocato una conferenza dei servizi con tutte le parti in causa interessate (compresa l’Arpa, Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente). Si sa già, dunque, cosa dirà il Comune di Retorbido, che al momento resta alla finestra aspettando lo sviluppo degli eventi. “Nel caso in cui l’iter dovesse proseguire in direzione della

Il sindaco di Rivanazzano Terme, Romano Ferrari scende in campo in merito all'impianto di Retorbido. "Premetto doverosamente che saranno i tecnici ad entrare nel merito ed a valutare tecnicamente le richie-ste della ditta, nelle sedi competenti. Dal punto di vista politico voglio rappresentare la posizione della nostra amministrazione. Ci crea perplessità il fatto che questa parrebbe essere la prima installazione in Europa di un impianto che utilizza questa tecnologia. Un impianto di questo tipo si troverebbe in Giappo-ne. Il nostro è un territorio che presenta un inclinazione turistica e non ci sembra vocato alla dislocazione di impianti detti innovativi dai proponenti. Come gruppo di maggioranza proporremo una mozione nel prossimo consiglio comunale".

di alessandro disperati

Sul progetto della società Italiana Energetica Tire che intende aprire un impianto per il trattamento dei pneu-matici usati nell’area dell’ex stabilimento di Valdata a Retorbido, l’Associazione Ghinaglia e il Circolo del PD di Rivanazzano Terme – Godiasco si schierano con forza contro il progetto e sostengono il Comitato per il NO nato spontaneamente nei giorni scorsi su iniziativa dei cittadini di Retorbido.“E’ abbastanza curioso – afferma Vincenzo Giudice, presidente dell’Associazione Ghinaglia di Rivanaz-zano Terme - parlare di green economy, di sosteni-bilità ambientale, di rilancio del turismo, di qualità del cibo e del vino e, all’improvviso, vedersi calare dall’alto progetti che cancellano in un attimo gli sfor-zi sostenuti dagli imprenditori locali in questi ultimi anni e che tendono a rapinarci l’unico patrimonio che ci resta ancora a disposizione: l’ambiente”.“La società Italiana Energetica Tire, una srl con alle spalle colossi come Impregilo e Techint - spiega Stefa-no Alberici, segretario del Circolo PD di Rivanazzano Terme e Godiasco - è stata costituita per promuovere impianti tecnologici innovativi per il trattamento di Pneumatici Fuori Uso (PFU) mediante l’applicazio-ne di una tecnologia di trattamento a caldo basato su un processo di pirolisi. Il nuovo impianto dovrebbe smaltire circa 100 tonnellate di pneumatici al giorno

ad altissime temperature, ritirandoli dal consorzio di filiera. In pratica i pneumatici dell’intera Lombardia verrebbero smaltiti a Retorbido. Andrebbe così a na-scere un mega impianto, dotato di due torri alte 30 metri che cambierebbe per sempre l’impronta di tutto il territorio circostante, con residui dei trattamen-ti che entrerebbero nel terreno e si diffonderebbero nell’aria”. La società prevede l’assunzione di oltre 30 persone, facendo leva sul drammatico aspetto occupazionale, dimenticando che sul medio periodo saranno molto probabilmente di più i posti di lavoro persi nella filiera agricola, vitivinicola e turistica, a causa del cambiamento del contesto naturale.“Più che innovativo il progetto di Retorbido lo de-finirei sperimentale – aggiunge Giudice - visto che non ne esistono di uguali in tutta Europa. Inoltre, il brevetto per lo smaltimento dei pneumatici si basa su una tecnologia sviluppata in Giappone, un Paese che non brilla certo per rispetto dell’ambiente e tutela dei lavoratori e dove le normative non sono paragonabili alle nostre. Senza contare i problemi di gestione tecni-ca dell’impianto. Chi formerebbe il personale? Corsi in Giappone o personale giapponese a Retorbido? Il problema non è essere a favore o contro un progetto industriale più o meno inquinante. In questo caso il problema è che non esistono statistiche sull’impatto di realtà simili. Qui bisogna decidere se prendere o lasciare un progetto potenzialmente molto rischioso

ANCHE IL COMUNE DI RIVANAZZANO E' PERPLESSO

"No secco ad un progetto che va contro l'ambiente"

IL PD DI RIVANAZZANO INSORGE in un’area ad alta densità agricola, a 200 metri dal centro abitato di Retorbido, a pochi metri dallo Staf-fora (e abbiamo constato con mano la fragilità del nostro territorio di fronte ai cambiamenti climatici), consapevoli del fatto che una volta avviato, non sa-ranno possibili interventi migliorativi a posteriori”.Pirolisi significa bruciare materiale ad altissima tem-peratura in mancanza di ossigeno, creando del gas di sintesi (syngas) altamente tossico (essenzialmente monossido di carbonio e idrogeno) e del carbone, con una grande dispersione di fumi. Se però l’ossigeno entra in contatto con il materiale l’intero processo fallisce. “Sarà un caso – sostiene Giudice – ma la pirolisi applicata su rifiuti ha registrato una lunga teoria di fallimenti, mentre restando allo smaltimento dei pneumatici, l’unica esperienza europea è quella di Karlsruhe in Germania, dove l’impianto è stato chiuso nel 2004 dopo innumerevoli problemi, come la perdita di gas tossici, una grave esplosione, rotture del refrattario della camera di combustione e perdita di acque contaminate. Il rilascio di sostanze tossiche comportò la chiusura temporanea del sito per il supe-ramento delle emissioni ammissibili di polveri sottili, ossidi di azoto e carbone organico totale”.“Sono queste – conclude Alberici – le principali ra-gioni alla base della nostra contrarietà al progetto: possibilità di fenomeni di autocombustione dei pneu-matici all’interno del forno di pirolisi con alto rischio di incendi fuori controllo; potenziale di atmosfere esplosive causate da fuoriuscita accidentale dei gas da pirolisi; rilascio di azoto liquido durante le ope-razioni di riempimento del serbatoio; sversamenti di sostanze chimiche. Insieme all’Associazione Ghina-glia stiamo lavorando, nel pieno rispetto dell’attività delle amministrazioni locali, per mettere a punto al-cune iniziative volte a informare la popolazione del territorio sui rischi connessi al progetto”.

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“Uniti per la salvaguardia del territorio e della salute dei cittadini”

L’INCENERITORE DI RETORBIDO HA TROVATO UN RIVALE, IL COMITATO DEL NOVA

LLE S

TAFF

ORA

gli effetti derivanti dalla realizzazione di discariche e da qualsiasi impianto potenzialmente dannoso sul territorio di Codevilla e dei comuni limitrofi. Per il raggiungimento dei propri obiettivi il comitato sarà libero di organizzare manifestazioni, eventi e serate al fine di accogliere il maggior numero di firme pos-sibili per opporsi al progetto presentato dall’Italiana Energetica Tire, società sorta nel 2012 e avente am-ministratore unico e capitale sociale pari a 10.000€. La stessa società aveva previsto un progetto identico da realizzare nella periferia di Casalino, in provincia di Novara, che è stato prontamente bocciato dai mo-vimenti politici locali. Proprio sul potere politico dei sindaci fa affidamento il Comitato del No, coordina-to dal presidente Diego Traverso e dai rappresentanti Marco Da Piaggi, consigliere comunale di Codevilla, Nicoletta Torti, cittadina di Retorbido, Filippo Prè e dal geologo Alberto Maccabruni.

di Gianluca Giaconia

La proposta di trasformare l’area in-dustriale ex Valdata di Retorbido in un inceneritore in grado di trattare i pneumatici fuori uso attraverso un processo termochimico di pirolisi ha un grande scoglio da superare. Il Comitato del No “Rispettiamo e va-lorizziamo il territorio” è stato costi-tuito nel 2010 con lo scopo di tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini da-

Da Piaggi ha sostenuto che "l’impianto non può es-sere considerato un valore aggiunto della comunità perché non è in grado di sopperire alla carenza di posti di lavoro, dettati dal fallimento di Brasilia e Laterlite. Si tratta di un impianto ad alta tecnologia, ispirato al modello giapponese, non esistente quin-di in Italia ed Europa – ha sottolineato Da Piaggi –. L’inceneritore andrebbe a costituire un vero e pro-prio insediamento industriale e imporrebbe la costru-zione di una discarica per lo smaltimento dei rifiuti non recuperabili. Le nostre strade, inoltre, saranno inevitabilmente danneggiate e il territorio sarà sem-pre meno attraente in chiave turistica. Bisogna dia-logare con gli amministratori locali con sincerità, in quest’ottica la Provincia ha un ruolo importante per il bene e la salvaguardia del territorio”.Nicoletta Torti, retorbidese doc, ha sposato la causa con determinazione. “Vogliamo organizzare molte-plici incontri per presentare il problema ai cittadini e raccogliere il maggior numero di adesioni. Preten-diamo rispetto nei confronti di un territorio che pun-ta fortemente sui prodotti tipici locali, sul turismo e sul termalismo. Sono stati avviati dei contatti con le associazioni commercianti dei paesi limitrofi, che ci hanno dato il loro sostegno, e con Lega Ambiente, in grado di fornire un supporto tecnico e legislativo”.E’ stata istituita una collaborazione tra i comuni di Retorbido, Rivanazzano Terme, Rocca Susella, Co-devilla e Torrazza Coste, con i primi cittadini pronti a scendere in campo per difendere il territorio.

Nei giorni scorsi presso il teatro comunale di Retorbi-do vi è stata l’occasione di incontrare la cittadinanza e i paesi limitrofi per presentare le azioni e gli obiet-tivi del Comitato del No “Rispettiamo e valorizziamo il territorio”, che non vuole nemmeno ipotizzare la presenza di polveri ed inquinamento all’interno del nostro splendido Oltrepo. In particolare il consigliere

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VALLE STAFFORA

di Gianluca Giaconia

L’evento centrale che ha contraddistinto l’ultimo mese in Oltrepò Pavese è coinciso con la forte ondata di maltempo. Le piogge abbondanti cadute sul nostro territorio hanno fatto registrare disagi non indifferenti in tutti i comuni, in particolare sul fronte viabilistico. Il comune di Cecima non è stato esente dal disagio generale e, con il sindaco Andrea Milanesi, abbiamo analizzato la situazione generale. Altro aspetto da non sottovalutare è che la Regione Lombardia ha deciso di compiere ulteriori tagli ai contributi comunali, in-dispensabili per sopperire a questo quadro generale alquanto problematico.Milanesi, partiamo dal maltempo che ha colpito l'Oltrepo negli scorsi giorni. Quali sono i danni re-cati all'interno del Comune di Cecima?“Come è purtroppo già noto, il comune di Cecima è stato tra quelli più colpiti nel corso degli eventi cala-mitosi del 13 Ottobre scorso, durante i quali si sono verificati vari dissesti un po’ su tutto il territorio, in particolare nell'abitato di Serra Del Monte. Le ultime precipitazioni del 15/16 Novembre hanno aggravato ancora di più le condizioni già critiche della viabili-tà, con ulteriori riversamenti di natura terrosa sulle sedi stradali ed addirittura un notevole dissesto che interessa la sede stradale per circa 100 metri e buona parte di versante in prossimità della Località Collet-ta, dove si prevedono ingenti danni alla linea fogna-ria ed un ripristino dell'acquedotto, servizi che attra-versano la zona di frana. Quindi un ulteriore colpo che ci sta mettendo a dura prova, con un’influenza negativa sull'economia delle aziende agricole che utilizzano quella strada come unica via di trasporto dei prodotti verso la rete di vendita”.La Regione Lombardia ha deciso di tagliare i con-tributi ai comuni. Per quanto riguarda Cecima, il taglio ammonta a 20.000 Euro. Come commenta tale provvedimento?“Purtroppo considero questo taglio di fondi, desti-nati alle post-emergenze, come un capitolo partico-

“Il maltempo ci ha messo a dura provaPurtroppo i danni sono ingentissimi”

INTERVISTA AL SINDACO DI CECIMA, ANDREA MILANESI

larmente amaro. I fondi destinati a questo tipo di in-terventi sono stati richiesti successivamente ai danni subiti a causa degli eventi eccezionali del 20 Gennaio scorso, che sono stati segnalati, approvati, pubblicati sul BURL e per i quali si sono redatti progetti defini-tivi, avvalendosi di professionisti e tecnici specializ-zati, addirittura alcuni comuni avevano già appaltato i lavori, visti i ridottissimi tempi imposti. Nella fat-tispecie i quasi 21.000 Euro a noi negati sarebbero serviti per riattivare la strada comunale Serra del Monte – Rossago – Cascina Monte, sulla quale è in corso un continuo riversamento del versante a monte sulla strada e verso le vicine abitazioni. Non interve-nendo, il rischio di compromettere definitivamente la sede stradale diventerà una certezza”.A fronte di questi continui tagli, è diventato dif-ficile svolgere il compito di amministratore, spe-cialmente nei piccoli comuni. Cosa ne pensa a ri-guardo?“I tagli sono all'ordine del giorno, stiamo facendo del nostro meglio per resistere, mantenere e cercare di migliorare i servizi esistenti senza gravare sulle ta-sche dei contribuenti. Ora è presto, vedremo nel cor-so del tempo, e dei risultati, se la strada intrapresa è quella giusta”.

tra i 30 papabili componenti del consiglio d'indi-rizzo della Fondazione Gal Alto Oltrepo: ha qual-che novità in questo ambito?“Nella scorsa riunione si è formato il consiglio d'in-dirizzo del GAL, del quale faccio parte. E' un'espe-rienza che sto affrontando con entusiasmo e che vedo positivamente”. Ci sono novità provenienti dalla Comunità Mon-tana?“Con la Comunità Montana dell'Oltrepò pavese stia-mo lavorando sulla gestione dei servizi in forma as-sociata, un progetto importante che riguarda tutti i nostri comuni. Tra l'altro l'Ente Montano ha messo a disposizione dei fondi da destinare alle emergenze, oltre a fornire, ai comuni colpiti dagli ultimi eventi, un utile supporto tecnico. Quindi una parentesi posi-tiva in un periodo di tagli e di fondi che ci vediamo negare”.

Maltempo a parte, quali altri pro-blemi state affrontando?“Il maltempo ci sta impegnando un'importante quantità di tempo e di risorse, diciamo che in questo periodo la priorità è coincisa con il ripristino dei danni subìti ed il lavo-ro svolto sulle misure di prevenzione. Tutti abbiamo lavorato e stiamo la-vorando molto in questa direzione”.Il suo nome risulta essere inserito

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LUNGO IL PO

di Christian draghi

Se la piena di un torrente è un evento eccezionale, due piene in un mese costituiscono un precedente tremen-do. Al punto che a Casei Gerola si parla già di nuovi progetti per contenere future eventuali esondazioni del Curone, come la costruzione di bacini idraulici di espansione. Intanto in paese dopo aver spalato il fango si contano i danni. Il segno dell’acqua sui muri delle case testimonia la furia di un “torrentino” che, se a guardarlo d’estate viene da sorridere per la sua portata, nella notte del 15 novembre scorso ha fat-to piangere un paese intero, finito allagato senza che per fortuna si debba parlare di tragedia, come troppo spesso accade in questi casi. Non ci sono stati feriti e in certe situazioni è bene guardare al bicchiere mezzo pieno. La paura però è tanta. “Succederà ancora?": è la domanda che nessuno fa, ma che molti hanno in bocca. La piena straordinaria, la seconda in un mese, ha colpito duro. Il 13 ottobre era toccato a via Care-na. Questa volta sono soprattutto le case di via Degli Spalti e via Battisti, sulla sponda sinistra del Curone, ad aver riportato i danni maggiori. Dieci abitazioni invase dall’acqua, in certi punti salita fino a un metro da terra. Non si contano le cantine allagate. Ne parlia-mo con il sindaco di Casei Gerola, Ezio Stella.Sindaco ci racconti cosa è successo...“Il torrente è tracimato in otto punti diversi ma sem-pre senza rompere gli argini, che dopo la piena di ot-tobre erano stati rinforzati e hanno tenuto. Avevamo allestito insieme alla Croce Rossa un accampamento di fortuna nella palestra, ma non è servito fortunata-mente, perché non ci sono stati sfollati”. La situazione però ora preoccupa davvero. Due piene straordinarie in un mese sono una valida ra-gione per essere allarmati. E’ il territorio che cede o è l’eccezionalità delle piogge la causa di questa situazione? “Sicuramente l’eccezionalità delle piogge è il dato principale. La stazione di rilevazione dati che si tro-va a Volpedo ha indicato che la portata del Curone

Il Curone tracima e Casei finisce a mollo: "Impossibile contenere così tant'acqua"

PARLA IL PRIMO CITTADINO, EZIO STELLA: IN UN MESE DUE ALLUVIONI

nella piena del 15 novembre ha superato di 40 mil-limetri quella della piena di ottobre. Contenere tutta quell’acqua era impossibile. Ora però bisogna valu-tare con attenzione tutte le mosse da fare. E’ chiaro che servono interventi strutturati, con progetti precisi”.Dopo l’alluvione del 1993 l’alveo del Curone era stato oggetto di importanti lavori. “Due ponti vennero rifatti. Quello che conduce in centro al paese, prima dell’hotel Bellinzona, aveva un pilone di sostegno al centro che ostruiva maggior-mente il corso in caso di piena ed è stato trasformato in un ponte a una sola campata. Poi tutte le sponde sono state rafforzate. Il buon lavoro fatto allora ha fatto sì che per 20 anni si potesse stare tranquilli”. Ora però la situazione è cambiata. Dopo gli inter-venti d’urgenza realizzati dall’Aipo, che ripristi-nerà gli argini ricompattandoli, occorreranno mi-sure nuove. Si parla della realizzazione di bacini di espansione, opere idrauliche che vengono realizza-te per contenere la portata durante le piene di un corso d’acqua. “E’ certo che quanto fatto ad oggi non basta più. Se questa situazione di eccezionalità dovesse diventare consuetudine, dobbiamo garantire sicurezza ai citta-dini”.

Due ammaginidella

tracimazione del Curone

a Casei

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LUNG

O IL P

O Stella: "Non siamo disposti a togliere il nome di Casei all'uscita dell'autostrada"

IL SINDACO DECISO A NON SCENDERE A COMPROMESSI

economico che un impianto di questo tipo potrebbe avere per tutto il territorio. Ma andiamo per ordine, partendo dalla sfida di Expo 2015. Nelle scorse setti-mane da Voghera era arrivata la proposta di sostituire la dicitura “Casei Gerola” sul cartellone autostradale in uscita dalla A7 con la più generica “Oltrepò Pave-se”. Una mossa di marketing territoriale a detta dei promotori dell’iniziativa, su tutti il capofila comune Voghera con il sindaco Carlo Barbieri in testa.Sindaco Stella, giorni fa le sono state consegnate 60 firme di altrettanti sindaci del territorio per chiederle di acconsentire al cambio di nome. Cosa risponde?“Rispondo che non è possibile. Non in questi termini per lo meno, perché noi non intendiamo rinunciare alla nostra identità territoriale. La questione però andrebbe analizzata meglio. Inizialmente la propo-sta era di aggiungere, e non sostituire, alla dicitura

di Christian draghi

Tra rilancio turistico e crisi occupa-zionale, nel prossimo biennio il Co-mune di Casei Gerola guidato dal sindaco Ezio Stella si giocherà carte importanti. Da un lato l’occasione di promuoversi, insieme a tutto l’Ol-trepò, nella vetrina di Expo 2015, dall’altro la realizzazione di una cen-trale a biomasse nell’area adiacente all’ex Zuccherificio, con il ritorno

concessionaria autostrade e trafori, ha proposto l’aggiunta di un cartello turistico marrone con scritta bianca recante l’indicazione turistica. Cosa ne pensa?“Come detto, qualsiasi soluzione che non prevede l’eliminazione del nome di Casei Gerola è ben accet-ta. Però sinceramente non credo che per la promo-zione di un territorio sia una questione così rilevante. Inoltre la sola dicitura “Oltrepò Pavese” non per-metterebbe a chi viene da fuori di sapere esattamente dove si trova, non essendo il nome di alcun paese”.Il rilancio economico del territorio però potrebbe passare dall’apertura della centrale a biomasse. Per quando è prevista?“Si è parlato dei primi mesi del 2017. L’impianto do-vrebbe bruciare principalmente sorgo, e altre materie di origine esclusivamente vegetale”.Il Comune è d’accordo quindi? Quando si parla di centrali lo spauracchio degli inceneritori è sempre dietro all’angolo…“Se brucerà esclusivamente quello per cui è stato sottoscritto l’accordo, l’Amministrazione è favore-vole. Il compito del Comune sarà quello di vigilare affinché i patti siano sempre rispettati”. Dal punto di vista occupazionale ci sarà un buon ritorno? “25 posti di lavoro su cui avranno diritto di priorità gli ex dipendenti dello zuccherificio, da anni ancora in attesa, sono il numero diretto. Poi naturalmente ci sarà da considerare l’effetto su tutto l’indotto”.

“Casei Gerola” quella di Oltrepò Pavese. Cosa a cui non avremmo nulla in contrario. In seguito la Società Autostrade si è detta contraria a questa alternativa, perché la dicitura sarebbe troppo lunga. Al che l’uni-ca alternativa percorribile sarebbe la rinuncia al nome Casei in favore di Oltrepò. Un’eventualità che noi non contempliamo, e siccome l’ultima parola su questa decisione spetta al nostro consiglio comunale, dico che non intendiamo procedere in tal senso". Paolo Affronti, che oltre a essere un noto politi-co vogherese è anche membro di Aiscat, la società

di Christian draghi

Quando abbiamo incontrato il sindaco di Lungavilla Andrea Daprati per questa intervista le alluvioni che hanno colpito l’Oltrepò a metà novembre dovevano ancora verificarsi. Era reduce da una cabina di regia istituzionale in Provincia proprio in materia di dis-sesto idrogeologico. “Il mio intervento alla riunione forse non è piaciuto a molti” spiegava il primo cit-tadino di Lungavilla, “ma quello che ho detto è che allo stato attuale delle cose finiremo di nuovo a ba-gno dopo le prime piogge serie”. Parole profetiche di cui gli avevamo chiesto la motivazione. Come mai dice questo, sindaco?“Lo dico perché non esiste un vero e proprio rego-lamento né una saggia cultura della prevenzione in materia di pulizia rurale. E quando i lavori vengo-no fatti, mi chiedo con quale criterio li si faccia: si puliscono gli argini eliminando le piante, cosa che i nostri antenati senza lauree non hanno mai fatto, perché si sapeva che in quel modo si indebolivano anziché rafforzare gli argini stessi”.A Lungavilla come siete intervenuti?“Una delle prime cose fatte dal nostro insediamento la scorsa primavera è stato emanare quattro ordinan-ze per inchiodare tutti gli enti alle loro responsabilità: parlo di Ster (ex Genio civile), Provincia, Ferrovie e Autostrade. Bisogna che la pulizia di fossi e ponti sia fatta in modo sistematico e continuativo. Punti sensi-

Daprati: "Serve prevenzione se non vogliamo finire ancora sott'acqua"

PARLA IL SINDACO DI LUNGAVILLA

fiscale?“Il meno possibile, abbiamo cercato di limitarci a quanto serviva per pareggiare il bilancio. La Tasi è stata applicata all’1,5, l’Imu ha subito un piccolo ri-tocco verso l’alto, al’1,1 per mille, mentre la Tari è rimasta pressoché invariata. Non c’era altro modo. Abbiamo però cercato di venire incontro alle perso-ne, che sono sempre di più, in seria difficoltà econo-mica”.In che modo?“Con l’istituzione di un piccolo fondo comunale per esentare dal pagamento della Tasi i cittadini che non potevano permetterselo. Anche qui però la burocra-zia non ci fa gioco. Esistono casi veramente critici, come quello di una persona disoccupata, costretta a vivere con la pensione della moglie di 500 euro che, solo perché intestatario di una piccola casa nel mez-zo della Sardegna, un’abitazione di nessun valore e che non produce alcun reddito, non può per i criteri Isee accedere ai nostri benefici”. Che tipo di progetti può portare avanti il Comu-ne?“Non molti, per lo più quelli che non richiedono un cofinanziamento 50-50 con l’ente che lo promuove. Ci occuperemo di edilizia scolastica, un progetto da 165mila euro per mettere in sicurezza le scuole, poten-zieremo la videosorveglianza, e faremo qualcosa per il rilancio della biblioteca comunale, dove molti gio-vani volenterosi stanno investendo tempo ed energie”.

bili come sottopassi e ponti devono essere curati. Il Comune ha responsabilità per il reticolo idrico mino-re, e anche gli agricoltori sono stati chiamati a farsi carico della pulizia dei tratti di loro competenza”. Sindaco, questo mandato per lei è il primo negli anni 2000, ma ha già rivestito la carica dal 1980 al 1995. Come è cambiata la gestione del Comune? “Oggi c’è molta più burocrazia, che rende difficile qualsiasi operazione e lega le mani più che in passa-to, basti pensare ai vincoli posti dal patto di stabilità. I problemi dei piccoli Comuni poi sono comuni a tutti e un sindaco può fare molto meno di quanto si pensi”.Dopo i tagli statali avete intensificato la pressione

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CASTEGGIO"Casteggio ha troppi debiti che avranno conseguenze gravi"

INTERVISTA AL CONSIGLIERE COMUNALE FRANCESCO ARNESE

di Marta Massacci

Per comprendere meglio le idee portate avanti dall’opposizione di Casteggio, il Consigliere Comu-nale Francesco Arnese spiega la sua recente esperien-za in politica e della visione di impegno civile nei confronti della città, nonché del suo passato nell’Ar-ma dei Carabinieri.Da quanto tempo è impegnato in politica e cosa l'ha spinta a candidarsi?“Per me è un'esperienza nuova in cui non mi ero mai cimentato prima. Ero un Maresciallo dei Carabinieri e dal 2001 sono in pensione per cui cerco di occu-pare il tempo libero con qualcosa di positivo che mi tenga la mente impegnata e mi dia la possibilità di rendermi partecipe della vita della mia città. In primo luogo ho trovato questa bella organizzazione che mi permette di fare volontariato e mettere a frutto la mia esperienza di mezzo secolo di vita nell'Arma dei Ca-rabinieri. Dopo di che qualcuno mi ha tirato per un braccio e mi ha convinto a dedicarmi anche agli in-teressi del paese, quindi alla politica. Io sono sempre stato apolitico e apartitico perché non ritenevo che fosse giusto schierarsi, per via della mia attività di carabiniere ma nonostante la mia candidatura sono rimasto fedele a questa mia tradizione perché sono dell’idea che potendo fare qualcosa vorrei farlo al di là delle posizioni. Quindi a maggio è nata questa esperienza che mi ha portato a fare opposizione in Consiglio, insieme a Giovannetti”.Quali sono le qualità di Casteggio e cosa andrebbe esaltato maggiormente?“Casteggio, per come l'ho conosciuta io, è una citta-dina che fonda le proprie risorse sulle attività di cam-pagna come la viticoltura e l’agricoltura. Poi come appuntamento fisso nell’ambito commerciale ci sono due mercati settimanali e diverse banche stanziate nel centro cittadino. Casteggio geograficamente si trova in una posizione ideale e questo permette appunto a dodici banche di concentrarsi nell’agglomerato cit-tadino. Quello che c'è da sostenere è qualcosa che sia in funzione di queste prerogative e prospettive”. Quali ambiti pensa che dovrebbero essere miglio-rati?“Casteggio avrebbe dovuto concentrare gli sforzi su queste prerogative, come le banche e i mercati. La cosa che non ho condiviso è stata la decisione riguar-do a Piazza Colombo, una piazza ad uso mercatale, di aver messo su le cosiddette Vele perché non danno

un aiuto concreto alla vita del paese. Sembrerebbe una piccola oasi nel deserto dove non arriva nessu-no, mentre era una piazza che avrebbe dovuto essere sfruttata per il parcheggio delle auto, ben più essen-ziale per raccogliere utenza del bacino, per esempio. Un’altra cosa che sento di dire a riguardo è che Ca-steggio sta vivendo un momento negativo dal punto di vista economico perché ha un debito molto pesante di 78 mutui bancari che ci hanno indebitato per diversi milioni e le cui scadenze arriveranno a interessare non i nostri figli ma i nostri nipoti perché sono dila-zionati nel tempo, si pagheranno tanti interessi e que-sto sarà una conseguenza grave perché non permet-terà di sfruttare le risorse per migliorare la città”. Parlando di sicurezza, quando secondo lei una cit-tà può definirsi davvero sicura?“Oltre alla figura dei carabinieri ritengo che debba-no esserci delle figure di supporto come le telecamere e la vigilanza, congegnate in maniera tale da poterle integrare con altre forze e altri elementi che fanno lo stesso lavoro, aiutando a concepire un accordo per coprire sia le zone che i tempi vuoti. Vigili urbani, polizia di stato finanza e corpo forestale, tutti questi organi, se ben organizzati in un piano, possono me-glio coprire ogni spazio e ogni vuoto di tempo”. Ritiene che Casteggio sia una cittadina sicura?“Io sono arrivato qui nell’85 dalla Sicilia e mi è par-sa un'oasi di Paradiso, soprattutto rispetto a quello che era il mio impegno in Sicilia, è stato un salto non nel buio ma nella luce. In questo senso, si è potuto solo fare una distinzione per quelli che sono stati i reati mai verificati in questa zona e io mi sono limi-tato al meglio per limitare la città da quei punti nei che ho trovato”. Il fenomeno della Mafia è una piaga che caratteriz-za la nostra società ormai da decenni, soprattutto negli ultimi anni ha mutato nuovamente aspetto, infiltrandosi sempre di più nel mercato economico. Sembrerebbe davvero impossibile sconfiggere un sistema così subdolo e sottile, in grado di infiltrarsi dove meno ci si aspetta. In base alla sua esperienza nell’antimafia palermitana, qual è la sua riflessio-ne a riguardo?“Per Mafia non dobbiamo intendere solo quella si-ciliana ma abbiamo generalizzato a tutte le società organizzate per delinquere come la ‘ndrangheta, la Camorra e La Sacra Corona Unita. Queste orga-nizzazioni si identificano sotto un’unica bandiera ma hanno diverse specie di delinquenza organizza-

ta. Certamente, alla base il denominatore comune di queste società sono principalmente gli interessi economici e se questi si sono spostati in zone più remunerative ed influenti è logico che il nord è sta-to interessato da queste associazioni. Bisogna dare atto di questo e cioè che il fenomeno si è insidiato da queste parti ma non sono d'accordo sul ritenere la mafia invincibile perché l’uomo è sempre più forte. Lo Stato è risultato sempre più forte e vincente, sono solo questioni di tempi e organizzazioni e soprattutto bisogna perseverare di fronte a fatti emersi che pos-sono sopravvivere e poi essere sopraffatti e trovare altrettanti fatti nuovi da contrastare. Non vedo nulla di impossibile, anzi, quello che si è conseguito fino ad ora dimostra che l'uomo vuole raggiunge i risul-tati che si prefigge. Ho conosciuto uomini di grande valore che hanno dato una svolta decisiva in questo senso e non mi riferisco solo a uomini eclatanti e noti ai più, ho avuto modo di lavorare con persone che, in silenzio e senza eclatanti pubblicità, hanno fatto tan-to per debellare organizzazioni potentissime. Ho vi-sto che un semplice carabiniere riesce a mettere sotto scacco anche organizzazioni di grande influenza”. Che opinione si è fatto riguardo al programma che Renzi sta portando avanti?“Certamente sta lavorando, se dovesse riuscire o meno a cambiare le cose, questo non possiamo sa-perlo ma come le ho detto prima la Politica, nel senso più ampio del termine, non è una materia che mi affa-scina. Sono impegnato a Casteggio perché perseguo quello che ritengo giusto, ho ancora la mia mentalità di carabiniere, sono lì perché tutto ciò che trovo di re-ato, voglio poterlo denunciare immediatamente alla Repubblica, come se fossi ancora in servizio. Questo è il mio mandato che va al di là di ogni dottrina po-litica”.

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BRONI

di OlivierO Maggi

Sentenza di appello annullata per reato prescritto. È una doccia fredda la sentenza che la Corte di Cas-sazione ha emesso, nelle scorse settimane, riguardo al processo Eternit di Casale Monferrato, annullando, di fatto, le condanne decise dalla Corte di Appello di Torino. Ma la doccia fredda è arrivata anche in Oltre-po Pavese, dove istituzioni e associazioni si stanno battendo per concludere al più presto la bonifica del sito Fibronit di Broni e dove è in corso un processo simile per le morti di amianto, presso il Tribunale di Pavia. Secondo i dati forniti di recente dall'associa-zione Avani, lo scorso anno sono state 36 le morti in provincia a causa del mesotelioma: otto a Broni tra gennaio 2013 e aprile 2014, tre a Santa Giuletta, dove c'è l'altro sito a rischio della ex Vinal, nei primi quat-tro mesi del 2014, a fronte degli zero del 2013. Dati che testimoniano il bisogno di procedere in fretta con le bonifiche e, parallelamente, con la cura e il soste-gno sanitario ai malati e alle loro famiglie. Intanto a Broni, dopo lo stanziamento dei fondi a favore della bonifica della Fibronit, il Comune attende che Regio-ne e Governo completino tutte le procedure necessa-rie, per poi passare all'assegnazione del secondo lotto dei lavori, quello più atteso e quello che porterà alla messa in sicurezza di buona parte del sito. Di tutti questi aspetti parliamo con il sindaco di Broni, Luigi Paroni. Sindaco Paroni, cosa ne pensa della sentenza della Corte di Cassazione sul processo Eternit?“Ho sempre sostenuto che le sentenze vadano ri-spettate e non commentate, ma di fronte a casi come questo, non posso non notare come il diritto, questa

volta, abbia prevaricato la giustizia. Con profonda amarezza abbiamo assistito ad una sentenza che, in-vece di provare a mettere fine alla tragedia che ha sconvolto Casale Monferrato, non fa altro che acuire il dolore e le ferite inferte a tutti i cittadini monfer-rini”.Secondo lei ci sarà possibilità di arrivare, comun-que, a punire in qualche modo i colpevoli della strage?“La speranza è l’ultima a morire, anche alla luce del dibattito politico e istituzionale riguardo al tema del-la prescrizione che questa vicenda ha sollevato nei massimi organi dello Stato, in primis nel Presidente del Consiglio e nel Ministro della Giustizia. Come ha dichiarato l’amico Bruno Pesce, Coordinatore dell’Associazione vittime Eternit, non ci si deve ar-

nostre sorelle e fratelli nella battaglia che da anni stiamo portando avanti contro l’amianto”.Sindaco Paroni, parliamo della situazione di Bro-ni: qui sembrano arrivati segnali positivi con lo stanziamento dei fondi necessari per continuare la bonifica.“È sicuramente una bella notizia per tutta la comu-nità di Broni, che premia gli sforzi unitari fatti negli ultimi mesi dalle istituzioni, dalle associazioni, dalle forze politiche e dai cittadini. Vorrei esprimere pieno apprezzamento per l’impegno profuso dall’ammini-strazione regionale, ed in particolare dall’assessore regionale all’Ambiente Claudia Terzi e dai suoi fun-zionari, che hanno ben presente l’urgenza di dare continuità all’opera di bonifica della ex Fibronit”. Ora quali saranno i prossimi passi per poi poter assegnare i lavori?“Ora attendiamo che Ministero e Regione individui-no i passaggi formali per arrivare all’aggiornamento degli accordi di programma, passaggio preliminare alla redazione del bando di gara d’appalto per l’as-segnazione dei lavori del secondo lotto, quello più importante e più atteso”.

“Vicini ai cittadini di Casale, nostri fratelli nella battaglia contro l'amianto”

LE STIME DI AVANI: 36 MORTI IN PROVINCIA NEL 2013 PER MESOTELIOMA

rendere finché ci saranno dei procu-ratori che hanno ancora voglia di cercare la verità e la giustizia”.Si sente di dire qualcosa al sindaco di Casale Monferrato e a tutti gli abitanti?“A nome dell’amministrazione co-munale e di tutti i cittadini di Broni esprimo profonda solidarietà e por-go un fraterno abbraccio alla città di Casale e ai famigliari delle vittime,

Riviezzi: “E' stato ristrutturato un luogo di preghiera importante per tutta la città”

ULTIMATI I LAVORI ALLA CAPPELLA DEI CADUTI SPONSORIZZATI DAGLI ALPINI

di OlivierO Maggi

Sono stati ultimati nelle scorse settimane i lavori di sistemazione e tinteggiatura della Cappella dei Ca-duti, all'interno del cimitero cittadino. L'intervento è stato finanziato dal gruppo Alpini di Broni, guidati dal capogruppo Giampaolo Nascimbene, che, duran-te l'estate, aveva presentato la proposta all'ammini-strazione comunale. In agosto la giunta si è riunita per approvare l’iniziativa consistente nella sponso-rizzazione, da parte dell'associazione, dei lavori di restauro delle pareti interne, compresa la cupola, della cappella votiva situata presso il cimitero del capoluogo.“Accogliendo questa generosa proposta, abbiamo voluto onorare i nostri Caduti in occasione del centesimo anniversario dell’inizio della Grande Guerra” – spiega il Sindaco Luigi Paroni. I lavori di tinteggiatura, ormai giunti al termine, sono costa-ti poco meno di mille euro interamente a carico del Gruppo Alpini. “Colgo l’occasione per ringraziare ancora una volta l’Associazione Nazionale Alpini – afferma il vicesindaco Antonio Riviezzi – Grazie

a questa iniziativa è stato possibile ristrutturare un luogo di preghiera importante come la Cappella dei Caduti, beneficiando inoltre di un incremento del valore del patrimonio storico e culturale del nostro Comune”. Queste, invece, le parole del capogruppo Giampao-lo Nascimbene: “Con la volontà di proseguire nelle iniziative di solidarietà che sono alla base dei valori degli Alpini e per celebrare l’anniversario del cente-nario della grande guerra, il nostro gruppo, condivi-dendo il pensiero ed onorando la memoria dell’amico Aldo Crubellati, fervido collaboratore della nostra famiglia, ha dato incarico alla ditta Spelta Ernestino di Broni di provvedere prima alla pulizia e al riordino delle parti murarie interne ed alla sistemazione delle vetrate superiori in evidente stato di deterioramento e quindi alla successiva ripresa delle tinteggiature in-terne della Cappella funebre posta nel viale centrale del cimitero della nostra città e dedicata ai Caduti bronesi di tutte le guerre. In questo modo abbiamo voluto rendere usufruibile uno spazio commemorati-vo a tutti coloro che vorranno onorare la memoria dei defunti con una preghiera”.

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“Un intervento che andrà ad aumentare le tasse per i cittadini bronesi”

IL CAPOGRUPPO DI MINORANZA CONTRARIO AL MUTUO PER LA NUOVA SCUOLABR

ONI

l'assunzione del mutuo non sarebbe stata necessaria, se l'amministrazione in passato avesse fatto scelte di-verse, in particolare riguardo al recupero del Teatro Carbonetti e all'enoteca di Cassino Po. Senza questi impegni finanziari, sempre secondo la minoranza, il Comune sarebbe riuscito a finanziare l'intero progetto della scuola con i fondi propri. Oltre a questo, inoltre, il timore dell'opposizione è che il nuovo mutuo possa mettere in difficoltà l'amministrazione, costringendo-la ad aumentare le tasse per i cittadini bronesi.Capogruppo Maggi, la minoranza ha votato con-tro all'assunzione del mutuo per proseguire i lavo-ri alla nuova scuola elementare di via Sansaluto. Come mai?“Con questo mutuo purtroppo andiamo ad aggravare ancora di più le casse del Comune per circa 100.000 euro all’anno. Se a questi poi vengono aggiunti i 150.000 – 170.000 euro della gestione del Carbonetti e la restituzione del capitale di 2.500.000 di euro alla Regione per il recupero della struttura, dove doveva insediarsi l’enoteca regionale, che poi regionale non era e quindi adesso è là abbandonata a se stessa, si

va sicuramente ad aumentare per il futuro le tasse ai cittadini. E questo secondo me è un grave errore”. La giunta ha risposto che le vostre critiche sono un po' ripetitive e che impegni come quello del Car-bonetti e dell'enoteca di Cassino Po sono stati presi a favore di uno sviluppo del territorio e della città. Lei cosa replica?“Le mie obiezioni non sono certo ripetitive, ma met-tono in evidenza un grave problema, che potrebbe avere conseguenze pesanti sul futuro dei cittadini bronesi. E' vero che ormai il Carbonetti è stato re-cuperato ed i soldi sono stati spesi e non serve certo ricordarlo qui; io non voglio nemmeno discutere la qualità del recupero della struttura, ma lo metto in evidenza per dire che, dal mio punto di vista, certi interventi sbagliati poi hanno una causa finale e la causa finale, in questo caso, è stata quella di dover accendere un mutuo di 1.500.000 euro per finire la scuola, senza avere la possibilità di farlo con risorse proprie. Ed ovviamente bisogna fare presto perché la realizzazione della nuova scuola è una necessità im-portante della nostra città”.Capogruppo Maggi, quali sono i vostri timori le-gati all'accensione di questo mutuo?“Certi interventi fatti a monte causano un danno e, dal mio punto di vista, il danno ai cittadini di Broni è questo mutuo di 1.500.000 euro che l'amministra-zione comunale ha dovuto contrarre. Magari al mo-mento non influirà nulla sulla contabilità del Comu-ne, però, nel 2015, se dovessero esserci trasferimenti inferiori da parte dello Stato, il mio timore è che la presenza di questo mutuo metta il sindaco e la giunta in condizioni di non operare o li obblighi ad aumen-tare le tasse nei confronti dei cittadini”.

capisce bene come il mutuo sia un ulteriore peso sul-le spalle dei bronesi”.Quindi, a suo parere, l'amministrazione non dove-va accendere il mutuo?“Secondo me non c'era assolutamente bisogno di accendere questo mutuo, ma l'amministrazione è stata costretta a contrarlo, a seguito di numerosi in-terventi sbagliati degli anni scorsi. E mi riferisco in particolare ai 4.200.000 euro spesi per il recupero del Carbonetti; se mettiamo insieme i soldi utilizza-ti per la sistemazione del teatro e i 2.500.000 euro dell’enoteca, oltre a quello che il Comune ha già spe-so per l’appalto della scuola sicuramente si poteva finire la scuola senza chiedere nessun mutuo. È per queste motivazioni che in consiglio abbiamo votato contro al provvedimento che autorizzava l'accesione di un nuovo mutuo. Lo riteniamo un intervento che

di OlivierO Maggi

Un danno per i cittadini di Broni. Questo è il giudizio che il capogrup-po di minoranza di “Broni per il fu-turo” Ezio Maggi riserva al nuovo mutuo di 1 milione e 500 mila euro che il Comune ha assunto, nel corso di uno degli ultimi consigli comunali, per finanziare il primo lotto di lavori della nuova scuola elementare di via Sansaluto. Secondo Maggi, infatti,

Disagi sulla Stradella-Milano: i pendolari vogliono incontrare l'assessore regionale

IL DIBATTITO PUBBLICO SUL TRASPORTO FERROVIARIO AL CENTRO SOCIALE

di OlivierO Maggi

Si è parlato dei continui disagi dei pendolari, in par-ticolare sui treni della direttrice 23, la linea Stradella-Pavia-Milano, durante il dibattito pubblico, promos-so dal circolo del Partito Democratico di Broni, che si è svolto nei giorni scorsi presso il centro sociale “Gino Cremaschi” di via Togni. Durante l'incontro, dopo l'introduzione del segretario del circolo Gior-gio Bombelli, è stata Silvia Cassanelli a relazionare i presenti sulla situazione della tratta oltrepadana. Sono stati sottolineati, in particolare, i problemi del treno 20256, che parte da Stradella alle 6.48 e arriva a Milano Greco Pirelli. La composizione delle vetture, infatti, è inadeguata e già a Pinarolo le carrozze sono completamente piene, e i pendolari devono rimanere in piedi per tutta la tratta. I finestrini delle carrozze, inoltre, sono bloccati e, spesso, il riscaldamento trop-po alto rende l'aria irrespirabile. Problemi anche al ritorno, visto che è già capitato diverse volte che il treno venga soppresso senza un minimo di preavviso e senza dare alternative per tornare a casa. “Nell'ultimo incontro avuto con la società Trenord avevamo avuto diverse rassicurazioni sulla risolu-zione dei disagi – ha ricordato il vicesindaco Anto-

dellino Federica Vannini, che ha da poco ricevuto dal sindaco Maggi l'incarico di referente per i pendolari del Comune di Stradella. Conclusioni dell'incontro affidati al consigliere regionale Giuseppe Villani: “Siamo tutti determinati a lavorare insieme per mi-gliorare radicalmente le condizioni dei pendolari. Gli amministratori chiederanno di essere ascoltati a bre-ve dall'assessore regionale ai Trasporti. Il Pd è, come sempre, al loro fianco”.

nio Riviezzi –. Purtroppo così non è stato, anzi, praticamente ogni giorno, riceviamo segnalazioni di disservizi da parte dei pendolari. Cercheremo, attraverso i rappresentanti in Regione, di avere un nuovo incontro”. Al dibattito erano presenti anche amministratori dei Comuni vicini, che si servono delle stazioni di Broni e Stradella, il segretario del circolo Pd di Stradella, Alessandro Vercesi, e il consigliere comunale stra-

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STRADELLA

di OlivierO Maggi

“Credo che siamo veramente ad un passo dall'inter-vento sanzionatorio”. Il consigliere di “Prima Stra-della” Antonia Meraldi è preoccupata per il rilievo che la Corte dei Conti ha fatto pervenire al sindaco e al consiglio comunale, segnalando alcuni profili di criticità, relativi al rendiconto del bilancio 2012. La magistratura contabile ha segnalato un eccessi-vo utilizzo degli oneri di urbanizzazione per coprire le spese correnti, uno scarso impegno nel recupero dell'evasione tributaria, un'errata attribuzione del-le spese di rappresentanza, la presenza di un debito fuori bilancio, che, seppur riconosciuto, rappresenta comunque un elemento di fragilità del bilancio. Tutti rilievi, che, secondo Meraldi, la minoranza aveva già fatto in passato e che ora chiede al Comune di sanare al più presto, prima di incorrere in sanzioni.Consigliere Meraldi, cosa ne pensa del rilievo della Corte dei Conti sul bilancio 2012?“Parlando di questa vicenda mi viene in mente quel detto popolare che recita così: ”Tutti i nodi vengono al pettine”. Mi sembra, infatti, un fatto particolar-mente grave sia dal punto di vista politico che ammi-nistrativo, ed unico a mia memoria, per il Comune di Stradella ricevere una nota di rilievo dalla Corte dei Conti, con una specifica richiesta di assunzione di re-sponsabilità da parte del consiglio comunale. Quindi, non un semplice richiamo o richiesta di chiarimenti agli uffici e all’organo di revisione, ma una vera e propria memoria, che ha segnalato al consiglio nu-merose irregolarità relative alla gestione finanziaria dell’ente”.La relazione, però, non prevede alcuna sanzione nei confronti del Comune.“Credo che siamo veramente ad un passo dall'inter-

vento sanzionatorio. Per usare una metafora calcisti-ca possiamo dire di avere ricevuto un'ammonizione. Anche se, credo che gestire i soldi pubblici, i soldi dei nostri cittadini, sia di gran lunga cosa più seria che tirare una palla in un campo di calcio. Siamo co-munque, giocoforza, osservati speciali da parte della magistratura contabile. Devo dire, però, con ram-marico, che non siamo particolarmente sorpresi da questo richiamo”.Come mai?“Gran parte delle criticità sollevate riguardano que-stioni che il gruppo di minoranza da me rappresen-tato nella passata legislatura, aveva avuto modo di evidenziare in quest’aula in più occasioni: mi riferi-sco in particolare all’elevato volume dei residui atti-vi, alla mancata adozione di misure organizzative per garantire il tempestivo pagamento delle somme dovu-

zione della Corte dei conti?“Il richiamo della Corte dei Conti evidenzia profi-li di criticità alla sana gestione finanziaria dell’ente anche in relazione allo squilibrio di parte corrente reiterato nel tempo, cosi come la scarsa capacità di recupero dell’evasione tributaria, l’errata contabi-lizzazione dei servizi contro terzi, fino ad arrivare all’elencazione delle spese di rappresentanza opera-te che non appaiono riconducibili a tale definizione, come indicato dalla giurisprudenza contabile”.Consigliere Meraldi, a questo punto, che cosa chiedete al sindaco e alla giunta?“Credo che rilievi di questo tenore debbano far riflet-tere pesantemente l’amministrazione comunale sulle scelte da operare finalizzate a rimuovere tali criticità che, di fatto, riguardano in larga parte l’impostazio-ne del bilancio stesso. La nostra preoccupazione, a questo punto, è duplice: da una parte pensiamo che le medesime criticità possano essere riscontrate dalla Corte dei Conti anche al rendiconto 2013 e a quello relativo all’anno in corso. Dall'altra chiediamo alla giunta e agli uffici di adottare tutte le misure neces-sarie e correttive al fine di rimuovere le criticità se-gnalate”.

“Siamo preoccupati: siamo davvero ad un passo dall'intervento sanzionatorio”

LA CORTE DEI CONTI “AMMONISCE” IL COMUNE RIGUARDO AL BILANCIO 2012

te. Senza dimenticare l’applicazione in parte corrente degli oneri di urba-nizzazione. Fino ad arrivare al de-bito fuori bilancio di oltre 2.300.000 euro, la cui fattura è rimasta per mesi in un cassetto, con l’aggravan-te tra l'altro, di una dichiarazione di assenza di debiti in sede di delibe-razione di verifica degli equilibri di bilancio, per poi essere riconosciuto in sede di assestamento”.Cosa altro vi preoccupa della rela-

di OlivierO Maggi

Sono in fase di ultimazione i lavori di posa e messa in tiro dello storico sipario del Teatro sociale di Stradel-la, realizzato nel 1844 da Felice De Maurizio, con raf-figurazioni di episodi del romanzo “I Promessi Sposi” di Alessandro Manzoni. “Durante i lavori di restauro del Teatro abbiamo trovato il sipario, avvolto gros-solanamente su due zanche ai lati del palcoscenico, insieme ad un altro fondale – ricorda l'ex sindaco Pierangelo Lombardi, ora consigliere con delega al Teatro sociale – . Visto lo stato già critico, lo abbiamo così rimosso da quella sede e portato in un magaz-zino del Comune. Purtroppo, però, durante un'eson-dazione del torrente Versa, il magazzino si è allaga-to, danneggiando ulteriormente anche il sipario”. Il Comune, così, ha deciso di metterci mano e, negli anni scorsi, grazie ad un contributo della Fondazione Cariplo, è riuscito a farlo restaurare completamente. “In questi anni poi abbiamo pensato a dove metterlo, viste le grandi dimensioni e la necessità di non dover-lo movimentare troppo, per non rovinarlo – continua

L'ex sindaco Lombardi: “Finalmente dopo anni riconsegnamo il Teatro alla città”

RIPORTATO ALLA LUCE LO STORICO SIPARIO DEL TEATRO SOCIALE

Lombardi – . Così abbiamo deciso di posizionarlo e metterlo in tiro sul fondale del palcoscenico”. Per fare questo, però, sono necessari alcuni interventi, tra cui l'installazione di un motorino di avvolgimento, per togliere il sipario quando non serve. I lavori, che costeranno circa 6 mila euro, sono stati finanziati con i contributi del Lions Club “Stradella Broni Montali-no” e dello stesso Pierangelo Lombardi, che ha volu-to devolvere una parte della sua liquidazione di fine

mandato a questo scopo. Nei giorni scorsi, durante il concerto “Restauro in musica”, organizzato presso il Teatro dal Lions Club e dal Comune, con l'esibizione della corale Verdi di Pavia, il sipario è stato mostrato in anteprima a tutti i presenti. Nelle prossime settima-ne si dovrebbe procedere con la posa del motorino di avvolgimento e poi, finalmente, il sipario tornerà al suo posto, ad arricchire ancora di più gli ambienti del Teatro sociale.

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“Sarà un punto di progettazione delle iniziative, aperto alle associazioni”

NASCE LA NUOVA CONSULTA COMUNALE PER IL WELFAREST

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LLA

sul territorio. La Consulta avrà anche il compito di studiare nuove azioni di prevenzione, legate anche al tema del gioco d'azzardo e della ludopatia. A questo proposito il Comune ha respinto la proposta di adotta-re un'ordinanza restrittiva all'uso delle slot, proposta dalla minoranza, preferendo continuare le azioni già messe in campo negli anni scorsi. Ne parliamo con l'assessore al Welfare, Alessandra Mossi.Assessore Mossi, quali saranno i compiti della nuova Consulta per il Welfare?“La Consulta si propone di favorire il mantenimen-to e il miglioramento dei servizi del nostro welfare locale, ampliando la già vasta rete di assistenza e la gamma di azioni messe in campo dal Comune e dalle tante associazioni di volontariato, che operano, con un ruolo davvero insostituibile sul territorio. Quello a cui stiamo lavorando è un welfare innovativo, rea-lizzato con una pluralità di soggetti del territorio per definire forme di sostegno nuove, al passo con i tempi e con la disponibilità delle risorse in campo. La Con-sulta del Welfare andrà a riassorbire due consulte già esistenti, quella della Famiglia e Volontariato e quel-la dei Giovani, che avranno comunque un ruolo im-portante all'interno dell'organismo. Penso soprattuto ai due gruppi giovani più grossi della città, ovvero quelli della Croce rossa e dell'Oratorio San Giovanni Bosco. Vogliamo che la Consulta diventi un luogo di studio e di progettazione di iniziative, per questo stia-

di OlivierO Maggi

Il consiglio comunale di Stradella ha approvato all'unanimità l'istituzione della nuova Consulta per il Welfare, che va a sostituire e integrare le pre-cedenti alla Famiglia e ai Giovani. Si tratta di un organismo che dovrà studiare nuove forme di sostegno ai soggetti più deboli, interfacciando-si con il lavoro prezioso delle tante associazioni di volontariato presenti

tura o trasferimento delle sale da gioco a meno di 500 metri da luoghi sensibili, come scuole, ospedali, case di riposo, edifici di culto. Un regolamento che ha anticipato di gran lunga la legge regionale e che, l'anno seguente, è stato integrato con una puntuale variante urbanistica che limitava l'apertura di questi locali alla sola periferia cittadina”.Quali sono, allora, le iniziative che avete messo in campo contro la ludopatia?“Al di là di questi provvedimenti, è continua l'atten-zione dell'amministrazione sul tema della ludopatia e del gioco d'azzardo patologico. Anche quest'anno la tematica sarà trattata in tutti i progetti di prevenzione rivolte agli alunni delle scuole cittadine. Per quanto riguarda il gioco d'azzardo patologico abbiamo volu-to riproporre la serata di informazione, in collabora-zione con la Guardia di Finanza di Voghera, aperta anche alle famiglie. E dai questionari, somministrati aglli studenti negli anni scorsi, è emerso come i due terzi sappiano che il gioco può portare dipendenza. Inoltre abbiamo ripreso la diffusione capillare negli esercizi commerciali della città di volantini anti slot, realizzati negli scorsi anni su impulso della commis-sione consiliare terza”.Si è parlato anche di incentivi economici per i loca-li che tolgono le slot. Cosa ne pensa?“Per quanto riguarda questo, putroppo, abbiamo da-vanti l'esperienza fallimentare del Comune di Pavia, dove ci sono state pochissime adesioni. Si potrebbe pensare, eventualmente, ad un logo “no slot”, per i bar e le attività virtuose, dando a loro lustro in even-ti pubblici, come le serate finali dei progetti contro le dipendenze. Noi, invece, concentreremo il nostro impegno sulla sensibilizzazione ed educazione alle tematiche, soprattutto per le scuole, aumentando an-che le verifiche della Polizia locale nei bar. Inoltre stiamo pensando ad una serata, in cui presentare il libro "Vivere senza slot"; oltre ad altri suggerimenti che potranno arrivare sia dalla nuova Consulta del Welfare che dalla commissione terza”.

mo già pensando alla creazione di gruppi di lavoro interni, per affrontare le diverse tematiche”.Il gruppo di minoranza “La Strada Nuova” ha chiesto al Comune di assumere un'ordinanza anti-slot come quella del Comuni di Milano e Pavia. Siete d'accordo con questa proposta?“L'ordinanza in questione, emessa dal Comune di Pavia, è stata soggetta, nelle scorse settimane, a un ricorso del Tar Lombardia che l'ha sospesa. Purtrop-po vediamo che tutte queste ipotesi limitative sono impraticabili sotto il profilo della legittimità. Tali atti esporrebbero il Comune a ricorsi, annullamento del-le pratiche e a spese legali. Però gli ambiti, di cui si occupa l'ordinanza, sono già stati presi in considera-zione nel regolamento che l'amministrazione comu-nale ha approvato nel 2010, con il divieto di aper-

di alessandrO disperati

Cosa si può fare in una stazione se non partire per un viaggio? Un viaggio in compagnia di un libro o, meglio ancora, un viaggio attraverso la lettura di un libro. E’ proprio quest’ultima la risposta che il Comu-ne di Stradella – Assessorato alla Cultura – con il suo Infopoint si è data. Da questa riflessione è nata l’idea di organizzare un evento per valorizzare l’attività de-gli editori e l’editoria dell’Oltrepò Pavese. Sabato 13 e domenica 14 dicembre, dalle ore 15.30 alle ore 19.30, la stazione ferroviaria di Stradella, sede dell’Infopoint (www.infopointstradella.it), ospi-terà “Signori, in lettura!”, invito a viaggiare con i li-bri degli editori dell’Oltrepò, ma anche a conoscerne l’attività culturale, fondamentale per la trasmissione della conoscenza del territorio e dei suoi autori. Nel-la quattro ore di ciascun giorno di evento gli editori si presenteranno, insieme con libri e scrittori, in un

"Signori in lettura": il 13 e 14 dicembre a Stradella una vetrina degli editori oltrepadani

GLI EDITORI DELL’OLTREPÒ PAVESE SI PRESENTANO CON AUTORI E LIBRI

Stradella grazie all’accordo del Comune con Rete Ferroviaria Italiana, Regione Lombardia e Anci Lom-bardia nel contesto del progetto “Stazioni in comune” mirato alla riqualificazione delle stazioni ferroviarie. Riqualificazione non soltanto strutturale: Infopoint Stradella è infatti una realtà culturale e di comuni-cazione, un luogo dove incontrarsi e dove nascono e crescono progetti. Lo scopo è quello di far cono-scere l’Oltrepò Pavese e suoi vari patrimoni, attuan-do quanto disposto dagli Enti erogatori delle risorse che ne hanno consentito la nascita: il Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale: l’Europa investe nelle zone rurali. PSR 2007 – 2013 “Direzione Ge-nerale Agricoltura” Asse 4 Leader – PSL Gal Alto Oltrepò Misura 313 “Incentivazione delle attività turistiche” con il cofinanziamento del Comune di Stradella. L’evento “Signori, in lettura” è realizzato in collaborazione con Pro loco di Stradella – Promol-trepò. Ingresso libero.

calendario fitto di incontri. Molti di loro saranno pre-senti con spazi espositivi nell’atrio della stazione, concesso in uso straordinario dalle Ferrovie. E non solo: sempre seguendo il tema del viaggio, l’Infopoint ospiterà la mostra “Viaggiatori d’Oltre-pò” con le opere pittoriche di Mauro Bellucci, artista vogherese esperto di cultura del Giappone dalla quale prende ispirazione , e Piercarlo Sacchi, fotografo stra-dellino che ha ripreso luoghi e gesti di Paesi lontani nei suoi viaggi nel mondo (vernissage della mostra: sabato 13 dicembre, ore 17.30 – finissage: domenica 14 dicembre, ore 17.30). Due i messaggi sottesi all’evento. Il primo: a Natale, regalate un viaggio nell’Oltrepò, nella sua storia, lun-go i suoi sentieri, nelle sue tradizioni, nella sua arte e con le sue ricette attraverso un libro degli editori d’Oltrepò. Il secondo: i luoghi in parte dismessi pos-sono tornare a vivere, come accade alla stazione di Stradella, che ospita da settembre 2013 l’Infopoint

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di AlessAndro disperAti

Torrenti in piena, frane e alluvioni. No, non è un copia incolla dell'articolo che avete letto su 'Il Periodico News' di Novembre. E' la seconda alluvione nel giro di un mese che ha devastato nuovamente la Valle Staffora. E i danni questa volta sono ingentissimi. A partire dalla chiusu-ra del ponte di Salice sullo Staffora per arriva-re all'esondazione del torrente stesso a Oriolo e Cervesina. E poi si contano danni a Varzi dove è stata chiusa la provinciale che collega il capo-luogo dell'alta valle Staffora con Fabbrica Cu-rone a seguito di una frana caduta poco prima dell'abitato di Nivione di Varzi. Ma non finisce qui: nell'arco di neppure un mese il torrente Cu-rone è esondato a Casei Gerola. Insomma danni su danni. E moltissime strade comunali e pro-vinciali della Valle Staffora e dell'Oltrepò sono state chiuse per frane. Il geologo vogherese Sergio Mussini sottolinea: "Purtroppo nel giro di un mese abbiamo assistito a due alluvioni di fila. Ma le responsabilità non vanno ricercate nelle "bombe d'acqua" ma nel comportamento irresponsabile dell'Homo "sapiens sapiens" che invece risulta sempre più "deficens deficiens". Il Torrente Curone che dalla provincia di Ales-sandria entra in provincia di Pavia, in Comune di Casei Gerola, dopo il tratto "naturale" com-preso tra Pontecurone e la periferia di Casei è stato letteralmente fagocitato dall'edificazione del capoluogo ed è stato ridotto ad un sottile budello pronto ad esplodere (può smaltire solo ed esclusivamente le piene ordinarie e di "ma-gra") come è avvenuto e purtroppo avverrà an-cora. Se si decide (scelta errata) di urbanizzare il "paleoalveo" occorrerebbe prevedere aree di forzata esondazione a monte e a valle dei cen-tri abitati salvo che anche questi tratti (come purtroppo avvenuto a Firenze lungo il corso dell'Arno dal 1966 ad oggi) non siano anch'esse state urbanizzate". E Sergio Mussini prosegue: "Il discorso vale anche per il tratto del Torrente Staffora compreso tra Oriolo e Cervesina che, per informazione, è di natura antropica poichè originariamente il torrente, come risulta dalla cartografia storica del "Regio Corpo di Stato Maggiore del Re di Sardegna (Carte topografi-che degli antichi Stati di terraferma)" aveva un corso diverso che meandrificava ove ora sorge il capoluogo di Cervesina. La "rettificazione" dell'alveo di ridotte dimensioni (il Torrente Staf-fora ha il maggior bacino imbrifero dell'intero Oltrepò pavese) non è in grado di "smaltire" pie-ne straordinarie come quelle già avvenute e che purtroppo ciclicamente avverranno anche in fu-turo. Un elogio ed un grande ringraziamento va ai Vigili del Fuoco intervenuti prontamente sui luoghi alluvionati". E il geologo vogherese con-clude: "Purtroppo le immagini delle alluvioni in corso dimostrano che tutto quanto ho cercato di trasmettere dal 1979 ad oggi, attraverso confe-renze, tavole rotonde e altri eventi, è ancora tri-stemente valido. La tropicalizzazione climatica, in atto ormai da più di vent'anni, renderà sempre più frequenti le "bombe d'acqua" ed i tornadi (trombe d'aria) è quindi fondamentale e vitale mutare l'attuale rapporto uomo ambiente".

Mussini: "Non è colpa dell'acqua ma del comportamento dell'uomo"

ANCORA FRANE, ALLUVIONI E STRADE INTERROTTE

"Diamo la possibilità alle ditte di prelevare ghiaia dallo Staffora"

SCENDE IN CAMPO L'EX CONSIGLIERE DA PRADA

di AlessAndro disperAti

Gianfranco Da Prada non ha dubbi: "La colpa delle frane, degli smottamenti, delle inondazioni non è dell'acqua ma solo ed esclusivamente dell'uomo". L'ex consigliere comunale di Voghera all'epoca della giunta Torriani e l'ex amministratore dell'Asm di Voghera si toglie qualche sassolino dalle scarpe. E spiega: "Da mesi, da anni, dico agli amministratori che l'alveo del Torrente Staffora va ripulito. Che in molti punti è più alto della sede stradale ma nessuno fa niente. E' assurdo che una ditta che lavora in zona, invece di poter prelevare ghiaia direttamente in Staffora in modo tale da abbassarne il livello, sia costretta a spendere cifre spropositate e fare chilometri per reperire il materiale utile per fare i lavori. L'esempio più lampante è dato dalla nuova strada, che io chiamerei tangenziale, che è stata realizzata tra Bagnaria e Ponte Crenna. Bene - continua Da Prada - la ditta che ha eseguito le opere non ha potuto prelevare ghiaia in Staffora ma si è dovuta recare in Lomellina: ditemi se questa vi sembra una cosa giusta. Se chi lavora in zona avesse la possibilità di prelevare la materia prima dal torrente si eviterebbero queste continue piene anche perchè l'alveo del fiume verrebbe abbassato di parecchio garantendo all'acqua di scorrervi all'interno senza uscire dagli argini". E Da Prada conclude: "Dan-do la possibilità di prelevare la ghiaia, ovviamente con le dovute autorizzazioni, gli alvei dei torrenti verrebbero regimentati e messi in sicurezza. E oggi non saremmo qui a piangere la chiusura del ponte di Salice. Ora mi chiedo: perchè non si chiede l'intervento del Genio Pontieri per mettere un ponte militare in modo di garantire il passaggio delle auto e ripristinare la viabilità?".

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di OlivierO Maggi

Le perquisizioni della Forestale a sessanta cantine oltrepadane, compresa “Terre d'Oltrepo” di Broni-Casteggio, con due avvisi di garanzia al direttore Li-vio Cagnoni e a una dipendente, sono arrivate come un vero tsunami nell'Oltrepo Pavese del vino, che stava tentando di alzare la testa, grazie all'impegno di tanti produttori, che avevano ottenuto importanti riconoscimenti a livello nazionale e internazionale. L'accusa è molto grave: contraffazione di Pinot grigio per circa 20 milioni di euro. Dopo un primo interro-gatorio in procura Cagnoni ha deciso di rassegnare le dimissioni, ma la cantina non ha ancora trovato un sostituto alla direzione. La vicenda ha creato un enorme dibattito nell'opinione pubblica territoriale: in attesa delle indagini della magistratura, produttori e rappresentanti di enti e istituzioni agricole hanno chiesto a gran voce di ripartire da zero, costruendo un tavolo territoriale, incentrato su una nuova politica per l'Oltrepo Pavese, che valorizzi la qualità dei pro-dotti. Non sarà facile, ma i produttori hanno ancora voglia di rimboccarsi le maniche e di ripartire. Sulla questione interviene anche il consigliere provinciale Riccardo Fiamberti, ex sindaco di Canneto Pavese ed ex presidente provinciale di Coldiretti, che conosce molto bene il mondo agricolo oltrepadano: anche lui chiede al territorio di ripartire e dice basta “all'uva fatta con la carta e non con il vino”.Consigliere Fiamberti, che idea si è fatto della vi-cenda che sta travolgendo la cantina “Terre d'Ol-trepo” di Broni e altre aziende oltrepadane?“Questa proprio non ci voleva. Soprattutto in un momento di successi e grandi risultati, in cui i nostri produttori, soprattutto giovani, e i nostri vini stavano ottenendo riconoscimenti importanti a livello nazio-nale e internazionale, che testimoniano l'eccellenza dei nostri prodotti. Adesso sembra che tutto questo sforzo sia stato vanificato da quello che è successo

Altrimenti per l'Oltrepo sarà davvero dura. Nel frat-tempo, però, se la magistratura accerterà eventuali responsabilità, è giusto che chi ha sbagliato paghi”.Nelle ultime settimane il nome di “Terre d'Oltre-po” era emerso di nuovo per il salvataggio della cantina sociale “La Versa”. Ora, secondo lei, que-sta situazione rischia di danneggiare la trattativa in corso?“Sicuramente il consiglio di amministrazione della cantina “La Versa”, negli ultimi tempi, aveva chia-mato Broni per cercare un accordo per il salvataggio della società di Santa Maria della Versa, anche per-ché pare che la cordata bresciana stia tramontando. A questo punto non so davvero che cosa succederà. Il territorio ha tutto l'interesse che anche “La Versa” si salvi e il marchio possa tornare a splendere come un tempo. Ce lo auguriamo tutti”.Consigliere Fiamberti, ora che cosa deve fare l'Ol-trepo per risollevarsi dopo questa caduta?“Bisogna tornare a fare il vino con l'uva e non con la carta! Questa vicenda è stata un colpo davvero duro per il nostro territorio; almeno mi auguro che, alla fine di tutto, da qui si possa ripartire tutti insieme per creare una nuova politica territoriale, che pensi sola-mente alla valorizzazione dei prodotti di eccellenza e al sostegno di quei produttori che lavorano con pas-sione e onestà ogni giorno”.

Fiamberti: “Basta con il vino fatto con la carta invece che con l'uva! Ripartiamo”

IL CONSIGLIERE PROVINCIALE PARLA DELLA VICENDA DI “TERRE D'OLTREPO”

“Non so che scelte farà la cantina per il futuro e a chi deciderà di af-fidarsi. Certamente la società potrà contare sull'intelligenza del suo pre-sidente, Antonio Mangiarotti, che farà di tutto per ristabilire la situa-zione. “Terre d'Oltrepo” è una real-tà importante con più di 900 soci e 500 mila quintali di uva pigiata ogni anno. È ovvio che bisognerà lavora-re molto per non disperdere questo patrimonio di persone e di prodotto.

nelle scorse settimane. Però non bisogna perdersi d'animo e andare avanti”.Dopo aver ricevuto un avviso di garanzia, Livio Cagnoni ha deciso di dimettersi dalla carica di di-rettore della Cantina. Adesso chi prenderà il suo posto?

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“E' importante indicare le disposizioni per la gestione del territorio agricolo”

APPROVATO IL NUOVO REGOLAMENTO COMUNALE DI POLIZIA RURALE

di OlivierO Maggi

Il consiglio comunale di Cigognola, nel corso di una delle ultime sedute, ha aggiornato il regolamento di polizia rurale, visto che il vecchio strumento risaliva al dicembre 2006. Si tratta di un provvedimento molto importante, che prevede precisi vincoli per l'impianto dei nuovi vigneti, la conduzione e la manutenzione dei terreni, la pulizia dei fossi, per evitare l'abban-dono e l'incuria del territorio, una delle prime cause del dissesto idrogeologico. In un'ottica di prevenzio-ne, entro la fine dell'anno, saranno sbloccati anche i fondi provinciali per la realizzazione del nuovo ponte sul torrente Scuropasso, lungo la provinciale 198, tra Broni e Cigognola. Il vicesindaco di Cigognola, Mar-tina Draghi, sta seguendo entrambi i progetti, nella doppia veste di amministratore locale e consigliere provinciale.Vicesindaco Draghi, come mai avete deciso di ag-

gico sono da ricondurre a fattori climatici, geologici e antropici; in particolare risulta sempre più evidente come sia necessario portare avanti interventi struttu-rali corretti e costanti azioni di prevenzione”.Vicesindaco Draghi, parlando di prevenzione sul territorio, a che punto è l'iter dei lavori del nuovo ponte sullo Scuropasso?“Finalmente sono stati sbloccati i fondi per la realiz-zazione del ponte sul torrente Scuropasso, una delle poche opere pubbliche che la Provincia riuscirà an-cora a finanziare. I lavori prevedono la costruzione di un nuovo ponte più grande di quello attuale, per permettere il deflusso corretto dell'acqua del torren-te. Anche in occasione delle ultime forti piogge l'ac-qua è arrivata quasi in cima al ponte e nei momenti di massima piena la Protezione civile si è vista costretta a chiudere la strada”. In attesa della costruzione del nuovo ponte, come vi comporterete in caso di piena del torrente?“A metà ottobre, in collaborazione con la Protezione civile provinciale, abbiamo organizzato un'esercita-zione, rivolta ai gruppi della zona, per l'utilizzo dei gonfiabili anti inondazioni, che il Comune di Cigo-gnola ha acquistato, con una spesa di circa 7 mila euro. Questi gonfiabili vengono posizionati sulla car-reggiata per creare una sorta di canale, attraverso cui far defluire l'acqua. Nei momenti di piena, infat-ti, il ponte attuale, inadeguato, rischia di creare un tappo al deflusso delle acque. Speriamo di riuscire a risolvere questo grave problema, che non è solo di Broni e Cigognola, ma coinvolge tutto il territorio”.

giornare il regolamento di Polizia rurale?“Abbiamo deciso di raccogliere l'invito dell'ammini-strazione provinciale, che nel dicembre 2012 aveva approvato un regolamento tipo da proporre a tutti i Comuni della provincia per uniformare le procedure legate alle attività agricole e alla salvaguardia del territorio. Un'iniziativa che abbiamo portato avanti in Provincia, in commissione agricoltura, io e il con-sigliere Riccardo Fiamberti. Il regolamento, inoltre, aveva bisogno di essere aggiornato, visto che il pre-cedente risaliva al 2006”.Quali sono le principali novità contenute nel nuo-vo provvedimento?“Gli articoli più importanti del regolamento sono il 38 e il 39, in cui abbiamo inserito precisi vincoli riguar-do al reimpianto e all’impianto di nuovi vigneti, oltre a prescrizioni riguardo lo sbancamento di terreni, la pulizia dei fossi e la manutenzione del reticolo idrico minore, con particolare attenzione alle aree incolte e abbandonate. Il regolamento prevede pesanti san-zioni per i trasgressori e l'amministrazione si è impe-gnata nell'aumentare i controlli contro le violazioni”.Perchè è così importante l'approvazione di questo regolamento?“Data la situazione di dissesto idrogeologico e le precipitazioni sempre più violente, prevenire e indi-care alcune disposizioni specifiche per la gestione del territorio agricolo diventa ormai sempre più necessa-rio per la salvaguardia delle persone e del territorio stesso. Risulta ormai evidente dagli studi fatti dalle nostre università che le cause del dissesto idrogeolo-

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L'ASSOCIAZIONE “MONS ACUTUS ONLUS” COMPIE DIECI ANNI DI ATTIVITA'

“L'impegno e la motivazione dei volontari rappresentano la nostra vera forza”di OlivierO Maggi

Il 3 dicembre 2004 nasceva, con il patrocinio del Comune di Montù Beccaria e l'impegno di Erne-sto Belcredi, l'associazione di volontariato “Mons Acutus” onlus. In questi dieci anni i volontari del gruppo sono diventati un vero e proprio punto di ri-ferimento per i Comuni della zona, attivando servizi e promuovendo iniziative, soprattutto a favore di bambini e ragazzi, anziani, soggetti in difficoltà. Un impegno e una passione che continueranno anche in futuro, visto che l'associazione continua nel suo lavoro, aumentando sempre di più la rete di servizi offerti alle comunità. Il presidente Ernesto Belcredi traccia un bilancio di questi dieci anni dedicati ad aiutare i più piccoli e i più deboli.Presidente Belcredi, qual è il bilancio di questi primi dieci anni di attività?“L'importante traguardo raggiunto e i successi di questi dieci anni sono un giusto riconoscimento ad un gruppo di persone che in tutto questo periodo si è adoperato gratuitamente per dare al proprio pa-ese un importante contributo di solidarietà e con-divisione sociale. In questi dieci anni il costante impegno del gruppo ha permesso di portare avanti tante iniziative che hanno valorizzato il nostro ope-rato quotidiano, spesso con la collaborazione oltre che dal Comune anche dalla parrocchia e dalle al-tre istituzioni locali”.L'associazione è nata alla fine del 2004. Quali sono state le prime iniziative?“Una delle prime iniziative è stata l'apertura del Centro Diurno, dapprima presso il salone della Società Operaia poi presso il Circolo Insieme di Costamontefedele. Successivamente il Comune ci ha concesso l'uso della sala polifunzionale di via Montemartini che diventa il luogo di ritrovo dei no-stri anziani. Un'altro momento importante è stato la donazione dell'autovettura della onlus, che è di-ventata ben presto un punto di riferimento per le

cesi, la corale giovanile di Mons Acutus, che ora conta più di quaranta giovani cantori. Con il settore Giovani, guidato da Luisa Cantarini, inoltre, sono state portate avanti tante iniziative, riproposte negli anni, come il Carnevale in maschera, Halloween, la Befana, la Festa della Donna, la Giornata della Memoria, oltre a numerose gite. Nel 2013, inoltre, un gruppo di giovani ha creato il giornalino infor-mativo “Sa Suceda” che, attraverso le interviste, racconta la storia e i valori sociali della Mons Acu-tus”.Presidente Belcredi, è soddisfatto di questa espe-rienza?“Un dato confortante e significativo di questi dieci anni è il numero di tesserati che annovera la nostra Onlus: nel 2004 erano 40, nel 2005 si è arrivati a 70 e nel 2014 gli iscritti sono circa 180. Vuol dire che il nostro operato è apprezzato e condiviso e ci incoraggia a proseguire il cammino di aggregazio-ne e solidarietà sociale intrapreso dieci anni fa. L’ attività del Mons Acutus è coordinata da un presi-dente ed implementata da un direttivo, che opera attraverso le figure dei referenti, responsabili di specifiche aree di intervento, Anziani, Minori, Cul-turale e Musicale, Tecnica. La sintonia, l’impegno e la motivazione dei volontari rappresentano la forza dell’associazione in grado di operare efficacemente sul territorio”.

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le scuole della zona. In quell'anno, inoltre, l’associazione organizza il primo Presepe Vivente con il coin-volgimento di tutta la popolazione montuese riscuotendo un importante ed impensabile successo”.In questi anni grande attenzione è stata riservata a bambini e ragaz-zi. Quali sono state le attività più importanti?“Nel 2009 è nata, grazie all'impe-gno e alla passione di Simona Ver-

persone in difficoltà per il trasporto, in particolare per visite ed esami clinici e per portare gli anziani al Centro Diurno”.Il 2005 è stato un anno molto importante, che ha visto “Mons Acutus” allargare la sua rete di ser-vizi.“Nel 2005 sono partiti molti servizi: innanzitutto è stata accolta la domanda d’iscrizione al Banco Ali-mentare di Novi Ligure. Le persone bisognose che hanno aderito allora erano 25. Oggi la richiesta di adesione è di 150 persone che risiedono nei Comuni di Montù Beccaria, Zenevredo, Bosnasco e San Da-miano al Colle. Sempre nel 2005 la ditta Copra che gestisce la mensa nell’Istituto Scolastico di Montù Beccaria, ci ha fornito gratuitamente i pasti non consumati durante la refezione scolastica, per la di-stribuzione a residenti bisognosi. Da allora, grazie anche al contributo dei Lions Club Le Vigne, sono sempre stati acquistati pasti caldi destinati a bam-bini ed anziani. Nel 2005, inoltre, viene organizzata a Montù per la prima volta la Festa dei Nonni, un evento che diventerà un appuntamento fisso anche per gli anni successivi come il Pranzo di Natale e la Marcia della Pace con il coinvolgimento del-

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Lettera di una sorella a Babbo Natale: "Vorrei riportare mio fratello in Oltrepò"

IL FRATELLO GIOVANNI VIVE DA OLTRE NOVE ANNI AD AREZZO

di AlessAndro disperAti

Ha ritrovato il fratello dopo nove anni di silenzio. Ora vorrebbe riportarlo in Oltrepò sua terra natale. Questa è la storia di Sofia e Giovanni. Una famiglia come tutte le altre, abitante tra le verdeggianti colline dell’Oltrepò pavese. Giovanni nove anni fa, a seguito di alcune controversie famigliari, decide di abbando-nare la propria casa per andare in cerca di fortuna in giro per l’Italia. Ma la sorella, Sofia, non si è data per vinta e dopo alcune ricerche finalmente è riuscita a rintracciare il fratello. Che ha cambiato completa-mente vita: oggi fa il clochard ad Arezzo. Vive per strada e la gente gli vuole un gran bene, lo aiuta e non gli fa mancare nulla. Vive la sua vita in piazza Sant’Agostino insieme al suo inseparabile amico: il cane Rudy. Giovanni ha vissuto per oltre un anno nel-la soglia della finestra dell’Informagiovani, in totale povertà oggi invece la sua casa è una roulotte. Sua

sorella Sofia racconta: “Giovanni è stato per anni cuoco, diplomato alla scuola alberghiera. Ha avuto purtroppo anche problemi con l’alcol per i quali si è curato e che ha superato. Sono stata felice di averlo potuto contattare dopo tanto tempo”. Giovanni vive in modo discreto insieme al cane Rudy. E in passato non sono mancati i gesti di solidarietà verso il sen-za tetto. Lo scorso inverno gli hanno pagato per un mese e mezzo di notti in camera in una pensioncina, con il contribuito di negozianti, cittadini di passag-gio, ambulanti e del parroco. “Giovanni dice che ad Arezzo ha trovato tante brave persone – racconta an-cora la sorella Sofia – che lo aiutano ma lui dovrebbe curarsi, non dovrebbe vivere così. E mi piacerebbe tanto riportarlo in Oltrepò. Mio fratello sarebbe an-che felice di tornare a casa ma per fare questo ho bisogno dell’aiuto di tutti. In particolare di qualcuno che possa offrirgli un posto di lavoro o almeno che possa essere aiutato con i lavori socialmente utili. Da

novembre di un anno fa Giovanni vive in una roulotte ma il mio più grande desiderio è quello di riportar-lo a casa. Se qualcuno gli offre un lavoro potremmo finalmente abbattere questa barriera che divide me e mio fratello che abita a 500 chilometri di distanza. Con il telefono ci sentiamo praticamente tutti i giorni ma se potesse tornare… sarebbe il regalo più bello per il mio e il suo Natale”.

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"L'incontro con il territorio alla base del nostro impegno amministrativo del 2014"

BILANCIO DI FINE ANNO PER IL COMUNE DI MONTESEGALE

di AlessAndro disperAti

Con il sindaco di Montesegale, Carlo Ferrari, tiriamo le somme di un 2014 che ha visto il Comune effettua-re numerosissimi interventi.Sindaco come chiude il bilancio 2014 il Comune di Montesegale?"Un bilancio positivo quello del Comune di Montese-gale, in linea con il programma elettorale, nonostante la crisi finanziaria e la recessione abbiano messo in grave difficoltà la sostenibilità economica degli enti locali, soprattutto dei piccoli comuni. Insieme abbia-mo affrontato difficoltà, abbiamo realizzato progetti ed opere importanti, abbiamo migliorato la nostra competitività e la sostenibilità dello sviluppo attra-verso adeguate politiche territoriali di promozione economica e sociale, avendo, però, sempre come riferimento il territorio e la storia locale, la cultura produttiva, l’ambiente, il paesaggio e lo “spirito del luogo”. Ma soprattutto si è lavorato con l’impegno di ascoltare tutti: cittadini, associazioni, attività eco-nomiche, enti ed istituzioni che sono stati una guida e nello stesso tempo un monito per le scelte del comu-ne: tutelare i bisogni è un dovere dello Stato e di tutti i suoi presidi di governo nel territorio".Un giudizio sulla sua amministrazione?"Credo che l’ Amministrazione in questi anni si sia dimostrata all’altezza del compito sotto questi profili: nel dare risposta ai bisogni quotidiani dei cittadini e nella capacità di pianificare e di trovare le risorse economiche per realizzare investimenti strutturali ed ancor più nella capacità di essere promotori e coordi-natori di importanti iniziative di sviluppo economico.In questi anni, infatti, abbiamo lavorato per ricostru-ire la rete umana e civile dell’identità locale, risco-prendone l’orgoglio e scrivendo con la comunità il nostro originale percorso di sviluppo. Anni di impe-gno per elevare la qualità della vita della comunità locale per un territorio che vuole divenire eccellente

“L’amministrazione a questo punto ha fissato gli obiettivi da raggiungere e i tempi per ottenerli. Pensiamo, per esempio, ad alzare le percentuali di raccolta differenziata sul territorio, di costruire una rete di ospitalità turistica grazie anche ad un nuovo utilizzo delle case sfitte, di alzare la qualità dei ser-vizi alle famiglie e agli anziani e la creazione di una cooperativa di comunità. Fondamentale la collabo-razione e il coinvolgimento di tutta la cittadinanza e dell’Associazione Borghi Autentici d’Italia. “Una volta stabilito il piano, cittadini e amministrazione lavoreranno insieme per raggiungere gli obiettivi. Quindi l’Ente certificatore Decra, con sede in Ger-mania, verrà a Montesegale a verificare i risultati raggiunti rilasciando la certificazione”.E sul fronte del dissesto?"Sono stati effettuati interventi di risanamento e messa in sicurezza di alcune frazioni. In particolare si è provveduto alla messa in sicurezza della frana che insisteva sull’abitato di frazione Cà Biotto per un importo pari ad euro 75.000,00, ora attendiamo l’intervento sulla SP 146. In frazione Cencerate Su-periore. Sono già stati effettuati i lavori di primo intervento per una prima messa in sicurezza (impor-to pari ad euro 15.000,00), si è, altresì, provvedu-to a redigere il progetto esecutivo di risanamento del versante e della strada che porta alla frazione (importo lavori pari ad euro 200.000,00). Siamo rimasti esterefatti, però, dalla recente decisione di Regione Lombardia di revocare il contributo, già assegnato con decreto e per giunta pubblicato sul BURL. Tagliare fondi sul dissesto idrogeologico, alla luce degli ultimi eventi atmosferici, lascia pa-recchie perplessità. Inoltre sono stati da poco ulti-mati i lavori di primo intervento per la messa in si-curezza delle frazione di Bregni Superiore. e Bregni Inferiore (località Sarsego), in Fraz. San Damiano (cimitero) e in Fraz. Languzzano per un importo di circa 25.000,00 euro".

e competitivo!".Un percorso non sicuramente facile..."E’ un percorso non facile che il comune di Montese-gale con il supporto dei Borghi Autentici d’Italia (che raggruppa oltre 200 comuni) per primo in Italia ha cominciato nel 2014 con una serie di affollate assem-blee aperte alla cittadinanza in cui sono state gettate le basi del progetto e dove è stata illustrata la strada per ottenere la “certificazione”. L’obiettivo: la messa in qualità del borgo. Proprio in questi giorni è stato definito il Piano di Miglioramento per i prossimi 5 anni di concerto con i cittadini di Montesegale, si può dire che è il primo programma di miglioramento territoriale partecipato".Quali sono i vostri obiettivi?

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Arena Po cerca di combattere la crisi con i lavori socialmente utili

IL SINDACO ILLUSTRA IL PROGETTO

di Francesca ragazzi

Oggi giorno molti italiani sono di-soccupati, a causa della crisi econo-mica. Da qualche anno la maggior parte dei cittadini ha l'impossibilità di vivere con dignità e di pagare le tasse imposte dal governo. Il comune di Arena Po ha riproposto, nell'anno corrente, un'iniziativa volta al repe-rimento di volontari per svolgere la-

tatura delle siepi e taglio dell'erba dei giardini pubbli-ci; ma riguarda molte altre aree di lavori socialmente utili come: mantenere il decoro urbano, integrare le persone o gruppi portatori di fragilità sociali (accom-pagnamento dei minori, anziani e disabili), inoltre vi è la possibilità di lavorare nell'area della cultura, dello sport e tempo libero e nell'area della comuni-cazione. Per questi servizi è prevista una remunera-zione massima di 250 euro menisili per 26/36 ore al mese di lavoro. L'iniziativa andrà avanti finchè non finirà il budget messo a disposizione dall'amministra-

zione comunale di Arena Po capitanata dal sindaco Alessandro Belforti, che ammonta a 4 mila euro e che dovrebbero esaurirsi entro la fine dell'anno 2014. Si possono ipegnare solo 2 lavoratori al mese, non per scelta del comune, ma perchè l'assicurazione, al mo-mento, copre due lavoratori socialmente utili al mese. Finchè nel nostro paese ci sarà la volontà di affrontare le difficoltà scaturite dalla crisi economica con deter-minazione, voglia di fare, umiltà da una parte e con iniziative come questa dall'altra, superare gli ostacoli ed arrivare a fine mese non apparirà più un sogno.

vori socialmente utili, con il fine di restutuire la stima a coloro che hanno perso il posto di lavoro e che non riescono ad arrivare a fine mese; costruire un gruppo di volontari che collabori con i servizi comunali e for-nire ai giovani un'opportunità formativa, vista come orientamento alla crescita. Questa iniziativa è stata proposta per la prima volta la scorsa primavera e ha riscosso un particolare successo tra i cittadini che ave-vano voglia di fare. Quest'anno, la richiesta è calata notevolmente perchè, le persone che hanno realmente voglia di mettersi in gioco, oggi sono davvero poche. L'invito ad aderire a questo progetto è rivolto a tutti coloro che hanno un valore Isee basso (disoccupati, in mobilità, o in cassa integrazione). Possono presentare domanda tutti i cittadini residenti ad Arena Po con un'età compresa tra i 18 e i 75 anni compiuti e per potervi partecipare si deve portare una dichiarazione del proprio reddito. L'iniziativa riguarda soprattutto lavori manuali di pulizia delle strade, dei cimiteri, po-

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EVENTIA Godiasco in mostra i dioramidell'artista Riccardo Bedaglia

DA NATALE FINO ALL'11 GENNAIO LE OPERE IN MOSTRA

di AlessAndro disperAti

Riccardo Bedaglia torna ad esporre le sue preziosis-sime opere presso la Chiesa di San Siro di Godiasco (la Chiesa vecchia). L'artista godiaschese da anni pro-pone con grande successo i diorami che ripercorrono le tappe della vita di Gesù. Ma non solo: si possono ammirare anche momenti di vita contadina, angoli nascosti del centro storico di Godiasco e monumen-ti d'Oltrepò come per esempio la bellissima Pieve di San Zaccaria. Tutte opere realizzate con la sapiente mano di Riccardo Bedaglia che anche quest'anno non mancherà di stupire il pubblico con i suoi ultimi pre-ziosi 'pezzi'. La mostra dei diorami si potrà visitare il sabato e i festivi dalle 15 alle 18 dal giorno di Natale sino all'11 gennaio. Un appuntamento davvero da non perdere.

Frascaroli riscuote successo a Monaco

IL PITTORE OLTREPADANO

di AlessAndro disperAti

Nei giorni scorsi il famoso pittore oltrepadano Giu-seppe Frascaroli ha partecipato agli eventi conclusi-vi della IV edizione del “Mese della Cultura e del-la Lingua Italiana”, patrocinato da S.A. il Principe Alberto II e dal nostro Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, eventi che si sono svolti nelle splendide Sale del Casinò di Montecarlo. Per l'oc-casione Frascaroli ha consegnato all'Ambasciatore d'Italia nel Principato di Monaco, S.E. Dott. Anto-nio Morabito, una sua opera pittorica di mirabile fattura, ritraente Santa Devota, Patrona del Princi-pato di Monaco e della Famiglia Grimaldi. “Con quest'opera – ha affermato il Maestro – ho voluto rappresentare i sentimenti di unione e cristiana fratellanza che il popolo italiano, e in particolare la cittadinanza oltrepadana, vuole trasmettere agli amici monegaschi”. L'opera di Frascaroli è stata elogiata dai molti partecipanti alla fastosa cerimo-nia, personaggi della jet society della Cultura, del

Giornalismo e delI'Imprenditoria, tra cui il voghe-rese Sergio Fracchia che da anni è un affermato im-prenditore e immobiliarista operante nel Principato, e numerose Autorità tra cui l'Ambasciatotore d'Italia presso la Santa Sede S.E. Francesco Maria Greco e il Sindaco di Voghera Carlo Barbieri. La serata è terminata con un Concerto nella magni-fica “Salle Garnier” del Casinò.

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MONZA RALLY SHOW, VALENTINO ROSSI E LA VITTORIA DI ROBERT KUBICA MOTORI

L'opinione di Luca cantamessa

Quest'anno il Monza Rally Show, è stato vinto meri-tatamente da Robert Kubica, al secondo posto, Valen-tino Rossi, che fino alle ultime prove speciali è stato in testa alla gara. Ma al termine del rally il campione polacco ha espresso piuttosto chiaramente dubbi sullaregolarità della vettura di Rossi, questo ha scatenato un vero putiferio. Sono passati 20 anni dal mio primo Rally di Monza, primo in qualità di appassionato in-vitato da amici ad assistere ad una manifestazione che già all’epoca era al di fuori degli schemi tradizionali. Una competizione già all’epoca orfana delle speciali interne perché vittima degli accordi con i verdi. Per la realizzazione delle nuove vie di fuga necessarie alla formula 1 è stato necessario abbattere e/o sposta-re alcune piante che ne impedivano la realizzazione, da lì il divieto di andare ancora nel parco. All’epo-ca si girava molto di più nel circuito alta velocita, non c’erano praticamente tornanti ed inversioni e gli ostacoli erano solo le chicane. Le Alfa 155 ufficiali DTM, si avete letto bene DTM dominavano. Poi arri-varono i proto, le Gt eccetera, anni memorabili con le Delta proto di Mauro Nocentini e massimi esponenti dell’automobilismo sportivo alla guida Dindo, Zanar-di, Fisichella, Spinelli, Manenti e tanti tanti altri.. Nel 1997 la mia prima partecipazione, dilettante allo sba-raglio su una fantastica 306 kit, una delle primissime giunte in Italia, protagonista e vincitrice negli anni successivi. Ad un minuto da me partiva il giovanis-simo Valentino, già idolo delle folle ma soprattutto delle mamme che pur di avere un foto del beniamino dei loro figli, durante l’incolonnamento nel centro diMonza nonostante la security fece affiancare la mia 306 alla sua Megane (correva con Longhi) per impe-dire di assalirlo, si arrampicavano sui parafanghi e sul cofano di entrambe. Risultato? Due specchietti rotti prima ancora di incominciare. La mia garà andò bene, staccando anche dei parziali da cineteca alle spalle di Ivan Capelli e all’indimenticabile Loris Kessel, la sua gara invece fini abbastanza presto insabbiato in una variante, e all’epoca non era previsto il rientro in gara come oggi. Da quel momento in avanti la sua presen-za è stata fissa, a parte gli anni in cui non si è disputa-to, ma sin dall’anno successivo in cui si presentò conla Escort del jolly Club con a fianco Cunico metten-dosela pure per cappello, non ha mai voluto mancare. Ovviamente, il continuo crescere della sua popolarità era proporzionale alla crescita di avere la massima prestazione come il suo DNA prevede. E per farlo ovviamente, a parte il talento cristallino è necessa-rio avere sempre il mezzo più competitivo possibi-le. Oggi nel 2014 è toccato alla Fiesta più veloce del mondo, ieri alla Focus l’altro ieri alle migliori Subaru e 10 anni orsono alla Corolla più stratosferica mai esistita. Fatto sta, che da quel lontano 1997 ad oggi Il rally di Monza, show o non show che sia è il suo salotto per eccellenza, ripagato dal grande successodi pubblico che è la linfa vitale per l’autodromo. All’epoca si inseriva tra gli eventi brianzoli dietro alla F1, alla superbike ed alla 1000 km, ora è il secondo evento per ordine di importanza. Nel frattempo anche la tipologia di gara ha cercato di svecchiarsi e ren-dersi più spettacolare, sono arrivate le prime inver-sioni nelle quali il buon Spinelli un vero specialista e plurivincitore della gara pareva un impedito poiché del freno a mano nemmeno ne voleva sentir parlare, per poi crearne altre nelle vie di fuga sino ad arrivare a quelle di quest’anno a quelle nella parabolica. Un continuo evolversi insomma, mantenendo però carat-

teristiche più per velocisti che per rallysti, su questo non ci piove. E la velocità è sempre stato il pane di Valentino che siano 2 (le moto), 3 (le Api) o 4 ruote (le macchine). Se, alle indubbie capacità, ci uniamo il mezzo possibilmente migliore si ottiene un mix vincente, o con alta probabilità di esserlo. A volte è andata bene, altre è andata male. Ci sono voluti dei fuoriclasse a contrastarlo, forse a parità di mezzi ce ne sarebbe voluto qualcuno meno, come anche dimo-strato parallelamente all’epoca del motor show di Bo-logna. Al giorno d’oggi è difficile far “porcate” tanto evidenti, nel mondo del motorsport è talmente tutto così tirato che le differenze sono fatte da una somma di componenti e di variabili, ma si può avere il meglio del meglio comunque. Come? Eh, pagando ma spesso ciò non basta. Non basta nemmeno noleggiare dallo stesso team la stessa vettura identica sulla carta ma comunque con delle differenze, come le differenze possono essere negli pneumatici…piccole per carità ma che nel complesso sono utili, molto utili, di sicuro molto più utili di quello che la maggior parte possa immaginare. Ne avrei da raccontare, ma non ora, non ho intenzione di cavalcare alcun onda emozionale del momento. Sembrerebbe incredibile ma non basta nemmeno il fattore economico, perché per assurdo potrebbe arrivare un emiro e comprarsi l’intera M-Sport (citata in questo caso per fare l’esempio), ma non avrà mai ciò che è previsto, studiato, calcolato per un personaggio di questa caratura sportiva. Ba-date bene, il tutto rimanendo dentro ai limiti regola-mentari, o all’impossibilità di dimostrare il contrario.Ho provato più volte nella vita con mano quanto sia frustrante pensare di avere il top, ma scoprire che poi esista il top++, da una parte ti fa girare le scatole, ma dall’altra ti rendi perfettamente conto che è una carat-teristica invariabile del motorsport, e se sei un qual-cuno alzi la voce (giustamente?) magari ti ascoltano, ma se non sei nessuno ed alzi la voce, nemmeno il vento si accorge che hai parlato. Un "qualcuno" pare che stavolta abbia alzato la voce, oltre che aver ab-bassato tanto tanto il piede…il risultato lo conoscete tutti. Kubica ha vinto! Questo è anche il bello del Ral-ly di Monza, sempre show o non show che sia, ove Valentino sarà comunque sempre il benvenuto, ove sarà comunque stimato ed ove in tanti o forse tutti noi vorremo stargli davanti.

Per un errore, nel numero di novembre del nostro giornale, nell'articolo dedicato alla pre-sentazione del libro di Piero Ventura dedicato a Giovanni Alberti, nella parte relativa al pal-mares del campione automobilistico, abbiamo preso i dati dal sito www.rally.it, da un articolo di Marco Bonini. Ci scusiamo con i diretti inte-

ressati per non aver citato la fonte. (a.d.)

RobertKubica

FordFiesta

Wrc

Luca Cantamessa

Valentino Rossi - Ford Fiesta Wrc

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gionali.Ghezzi, con che intento è nata questa collabora-zione?“Questa unione è nata dall’esigenza di poter avere a disposizione un numero di ragazzi sufficiente per allestire squadre di diverse categorie, i pulcini sotto il nome Anspi, esordienti e giovanissimi sotto il nome Nizza, allievi e Juniores sotto il nome Varzi. L’intesa ha portato l’Anspi ad iscrivere tre squadre di pulcini puri (2004 – 2005 – 2006) ai rispettivi campionati”.Quali sono gli obiettivi che vi siete prefissati?“Da alcuni anni il nostro impegno non coincide sol-tanto con la creazione di nuovi calciatori, ma inten-diamo insegnare loro a vivere il calcio in maniera genuina; la ricerca del risultato non è nei principali

Ghezzi: “I ragazzi devono crescere rispettando le regole e il prossimo”

ANSPI GODIASCO: LAVORO DI POTENZIAMENTO DEL SETTORE GIOVANILESP

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che proseguono la loro crescita di partita in parti-ta e si stanno così amalgamando. A quest’età l’en-tusiasmo, la carica e la voglia di giocare sono un terreno fertile per assorbire insegnamenti che servo-no a diventare grandi e si rivelano preziosi in futuro. All’interno dello spogliatoio i ragazzi hanno modo di confrontarsi, ognuno con le proprie difficoltà, l’estroverso e il timido, il leader e il timoroso, ma con un obiettivo principale: il rispetto delle regole. Impa-rando a vivere in gruppo, nel rispetto delle differenze individuali da una parte, delle regole uguali per tutti dall’altra, i ragazzi apprendono i primi fondamenti della vita sociale, che si porteranno dietro negli anni successivi. Per la prima volta dopo anni possiamo contare anche sul contributo di ben due preparatori dei portieri, Andrea Salviotti e Mario Agolli, e sulla collaborazione preziosa di Giuseppe Macaluso”.Torniamo al segretario Ghezzi e alle conclusioni.“I ragazzi sono seguiti da genitori animati dalla pas-sione per il calcio. Sono presenti parecchie difficoltà organizzative ed economiche; non possiamo che rin-graziare alcuni sponsor che ci hanno aiutato, e il no-stro Presidente, Mons. Rino Mariani. Siamo sempre alla costante ricerca di nuovi volontari, collabora-tori e sponsor che ci permettano di andare avanti in quest’opera che ha un ruolo importante, e non solo sportivo, per tutti i giovani di Godiasco”.

di Gianluca Giaconia

Anche per la stagione sportiva 2014/2015 l’A.S.D. Anspi Casa Del Giovane di Godiasco ha il compito di portare avanti l’attività del setto-re giovanile in collaborazione con il Nizza Calcio e l’As Varzi. “L’unione fa la forza” sembra dire il segretario Pierangelo Ghezzi, che, assieme agli allenatori Tiberio Loda ed Andrea Fiocchi, ha prefissato gli obiettivi sta-

pensieri dell’Anspi: vogliamo, piuttosto, che i ragazzi crescano nel rispetto delle regole e del prossimo. In-tendiamo far giocare tutti i ragazzi, il lavoro è mirato a migliorare il livello e le qualità tecniche, ed in parte ci siamo riusciti”. Non ha bisogno di presentazione colui che il mon-do del calcio lo conosce da tempo. Tiberio Loda, infatti, ha un passato importante da calciatore con le maglie di Brescia, Cairese, Voghera, Fiorenzuo-la, Casteggio, Montebello, Pontecurone, Rocca Su-sella ed ora è l’allenatore degli esordienti.“Ho deciso di mettermi a disposizione dei più giovani per insegnare calcio. E’ il secondo anno che alleno un gruppo non ancora costituito, infatti in rosa ci sono ragazzi al debutto vero e proprio. Ci vuole del tempo per riuscire ad integrarsi, solo alcuni elementi hanno già giocato insieme in passato, ma nel complesso c’è molto da lavorare. L’età migliore va dai 6 ai 12 anni, perché successivamente l’aspetto agonistico prende il sopravvento, grazie alle dimostrazioni di malizia e furbizia di cui si parla ogni giorno in televisione”.Un altro che è tornato sul terreno di gioco in qua-lità di allenatore e si è messo alla guida degli esor-dienti per il secondo anno è Andrea Fiocchi. “Ho deciso di allenare questa squadra perché volevo fornire il mio aiuto all’Anspi, che punta fortemente sul volontariato. Si tratta di un bel gruppo di ragazzi

Noto: "Puntiamo a far crescere i nostri giovani”

PARLA IL VICE PRESIDENTE DEL SALICE VALLE STAFFORA

di Gianluca Giaconia

Il Salice Valle Staffora intende da anni valorizzare i giovani, con l’obiettivo futuro di creare una prima squadra costruita “in casa”. E’ questa la linea per-corsa dalla società, che vede nel ruolo di vice presi-dente Salvatore Noto, incontrato negli scorsi giorni presso la struttura di Salice Terme, in passato sede del ritiro di Juventus, Atalanta, Sampdoria, Naziona-le Under 21, Pavia e dell’Asd Godiasco Salice Terme. Partiamo dalla composizione della vostra società.“La nostra società è composta, oltre al sottoscritto che ricopre la carica di vice presidente, dal presidente Rinaldo De Marò, Antonio Scaramozza, Mauro Della Giovanna, Franco Pelliccetti, Tony Barbieri, Ettore Degi, nostro Direttore Sportivo, e altri collaboratori che ci aiutano per dare forma al nostro progetto”.Passiamo ora ad elencare le squadre e i rispettivi allenatori.“Possiamo contare su due squadre, entrambe allena-te da Marco Maspero, di primi calci, i pulcini 2006 guidati da Gabriele Piaggi, ex difensore della Riva-nazzanese, che stanno crescendo benissimo, i pulcini 2005 con Claudio Scarzanella, portiere della Torre-villese, e i pulcini 2004 con Michele Nicastro. Abbia-mo una squadra di Esordienti 2002-2003, guidata da Leopoldo Bergantin, i giovanissimi 2000 allenati da Salvatore Seggio, persona valida e determinata, con un passato da capitano nel Casteggio, e i giovanissi-mi 2001 con Lino Granziero”. Quali sono i vostri obiettivi?“Abbiamo creato un gruppo valido di allenatori per migliorare la crescita di questi ragazzi e per creare

le basi per andare avanti, infatti è nostra intenzione allestire una squadra di allievi per il prossimo anno. Cercheremo, oltre a trattenere i nostri giovani, anche di aggiungere nuovi elementi: Salice è ormai sulla bocca di tutti per molteplici ragioni, a cominciare dalla location, in quanto la struttura è davvero in-vidiabile”.Come state valorizzando la vostra struttura?“Abbiamo iniziato con il campus che ha visto prota-gonisti 40 ragazzi, novità assoluta per Salice. Vorrei ricordare i nomi da noi contattati grazie alla colla-borazione dello studio dell’Avvocato Guardamagna, il quale ha messo a nostra disposizione alcuni pezzi forti del mondo del calcio. Sto parlando di Fulvio Collovati, campione del mondo nel 1982, e Giovanni Bia, ex difensore di Inter, Udinese, Napoli e Torino, che ha seguito tutta la preparazione dei ragazzi; non vanno dimenticati i collaboratori di questo importan-te staff, che hanno contribuito a costruire qualcosa di stupendo per i ragazzi partecipanti”.Quali sono i risultati?“Va considerato il fatto che, allo stesso tempo, ab-biamo creato lavoro per le strutture di Salice perché i genitori sono stati ospitati, i bambini hanno dormito negli alberghi locali. Quest’anno abbiamo pensato di organizzare il campus una settimana, in concomi-tanza coi Mondiali di calcio; per la prossima estate vogliamo puntare alle due o tre settimane, tenendo sempre presente il numero delle iscrizioni. La prepa-razione è mirata specificatamente alla crescita dei bambini, i quali, aspetto importante, hanno già chie-sto informazioni per il prossimo anno”.La vostra intenzione è quindi di puntare sui gio-

vani, dato che proseguite, come ha detto Lei su questa linea da più anni. Non sente l’assenza della prima squadra?“La prima squadra non manca affatto, la nostra vi-sione coincide nel puntare sul settore giovanile, cer-cando di non imitare alcune società che arruolano tutti i bambini da ogni società limitrofa. Cerchiamo di inserire anche ragazzi che non hanno mai giocato a pallone perché l’obiettivo è divertirsi e fare gruppo. Abbiamo messo a disposizione un pulmino che gira nei paesi limitrofi per radunare i ragazzi e portarli agli allenamenti, soccorrendo i genitori impossibili-tati a recarsi al campo per motivi lavorativi. Orga-nizzeremo anche quest’anno il Torneo di Primavera, dove arrivano 24-28 squadre di bambini, impegnate dalla mattina alla sera”.Ci sono delle collaborazioni da segnalare?“Persiste una collaborazione con l’Inter Club di Vo-ghera, che porta i nostri bambini a presenziare alle partite casalinghe dei neroazzurri, e con la Pro Ver-celli. Vogliamo far scontrare calcisticamente i nostri 2000 con alcune realtà importanti, creando una se-lezione della valle Staffora, grazie al coinvolgimen-to anche di ragazzi incontrati da noi in campionato. Siamo sempre alla costante ricerca di volontari che abbiano il nostro stesso obiettivo: aiutare i giovani a crescere”.

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“Stanno primeggiando l’umiltà dei giocatori e la regia di Mister Petitti”

I BOPERS VOGHERA RIVELAZIONE DEL CAMPIONATO DI SERIE C

di Gianluca Giaconia

Alzi la mano chi si sarebbe aspettato di vedere la neopromossa Olympia Bopers al 2° posto nel cam-pionato di serie C. Probabilmente ben pochi alze-rebbero la mano. La realtà dei fatti dice che il lavoro compiuto da questa società continua a dare i suoi frutti, dopo la promozione nella stagione preceden-te, grazie ad un gruppo unito di giocatori, dei quali va riconosciuta la grande umiltà. Abbiamo incontra-to negli scorsi giorni l’artefice di questo capolavoro, il Presidente dei Bopers, Stefano Barbieri.Prima stagione in Serie C e secondo posto in clas-sifica: come commenta questo grande inizio?“Tenendo presente che siamo una neopromossa, do-vremmo essere primi (afferma in modo scherzoso). Dopo le vicissitudini verificatesi a fine stagione, e che non sto neppure a discutere, tanto è chiaro or-mai come sono andate le cose, siamo dovuti ripar-tire da zero e non le nascondo che la tentazione, considerati certi atteggiamenti, era di disinnamo-ramento nei confronti delle prime squadre. Siccome la forza della società è la società stessa e non le meteore, abbiamo deciso di ripartire con un budget ridotto. Il maggior motivo di orgoglio per il lavo-ro svolto dalla società, ed in particolare in questa fase dal Ds Piero Bonferoni, sta nel fatto di aver costruito una squadra competitiva, non spostando di una virgola il budget che ci eravamo prefissati al termine della stagione scorsa”. Un giudizio sul Mister, Romano Petitti?“Abbiamo deciso di affidarci ad un allenatore na-vigato che conosce molto bene l’ambiente e ha agito “da traino” per elementi importanti, inoltre abbiamo spostato l’asse dei giocatori sul milanese dove si ragiona in modo diverso. I giocatori, ac-cettando il progetto a loro proposto, hanno deciso di sposare la nostra causa. Abbiamo puntato su un gruppo di ragazzi fantastici che, pur provenendo in alcuni casi da categorie superiori, hanno i piedi ben piantati per terra e si sono messi in gioco con

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un’umiltà esemplare. Il tutto ben condito da giovani con voglia di fare. Su tutto questo spicca la magi-strale regia di un professionista che sta cercando di adattarsi ad un campionato da lui non conosciuto. Indubbiamente stiamo parlando di un mestierante, mix di grinta e competenza tecnica”.Come valuta il gioco della squadra?“La squadra è indubbiamente competitiva, andan-do a puntare su uno degli attacchi più forti tra quelli visti fino ad ora. Subiamo un po’ il gioco sporco, più tipico della categoria, e dobbiamo quindi impara-re ad adattarci meglio, ma quando passiamo alla fase offensiva credo che si veda qualcosa di diverso. L’ottima rotazione ci consente di impiegare tutti al meglio, consentendo i giusti recuperi e mantenendo quindi lucidità. E non dimentichiamo i due giova-ni aggregati, Turini e Drudi, che hanno già avuto modo di tastare il parquet e anche di realizzare i primi punti in C2”.Un parere sulle avversarie incontrate fino ad ora?“Credo che le milanesi siano abbastanza alterate nell’incontrare nel girone le squadre pavesi, infatti stiamo dominando questa fase del campionato as-sieme a Vigevano e Cava. Sto aspettando di vedere all’opera il Robbio, che secondo me è una grande squadra. Mi è piaciuta molto Lesmo, squadra velo-ce, giovane, che non molla mai e che secondo me tra le mura amiche darà filo da torcere a parecchie compagini”.Ci può analizzare la stagione delle giovanili?“Le giovanili sono in continua crescita, siamo in avvio di campionato con gli under 13 e gli under 15, che si stanno comportando bene, mettendo a frutto il lavoro svolto dagli istruttori. Lavoro indub-biamente validissimo, che ha portato ben 4 atleti dei nostri a giocare quest’anno per l’Armani Jeans, segno che si sta andando nella direzione giusta. Gli altri campionati stanno partendo, vedremo strada facendo. Vorrei ricordare che il gruppo femminile si sta sempre più rinvigorendo; quest’anno, oltre

zione tra le due società?“Il PalaOltrepo vive finalmente il lustro che si me-rita, essendo ormai diventato un centro pluridisci-plinare in cui si alternano diversi sport, dal basket al karate, dal roller alla ginnastica. Indubbiamente la pallacanestro la fa da padrone ed essere riusciti a mettere in piedi la collaborazione con una grande società come Tortona ha fatto sì che quest’anno la struttura sia veramente il tempio del basket per gli appassionati della palla a spicchi in Oltrepo. Stia-mo vedendo sempre più persone presenti alle nostre e alle loro partite, per cui tutto il movimento ne ha giovato. Vedere mille persone a Voghera a segui-re la serie A, e tante di loro con le magliette giallo Olympia, è un’emozione incredibile per noi che tan-to stiamo facendo per il bene di questo sport, oltre che uno spettacolo meritevole di essere visto a due passi da casa. Ci auguriamo che la collaborazione possa andare avanti anche nelle stagioni future”.In conclusione, Presidente Barbieri?“Vorrei spendere due parole per il gruppo dirigen-ziale, e fare i complimenti a tutti per il grande lavo-ro svolto e per i risultati ottenuti. Non sarebbe stato possibile tutto ciò, se non con un gruppo di amici in-namorati di questo sport, che ha saputo coinvolgere anche tanti genitori, i quali, in un modo o nell’altro, stanno fornendo il loro preziosissimo aiuto. Grazie di cuore, e aspettiamo tutti al palazzetto a tifare Olympia….e Derthona”.

all’under 14, abbiamo allestito an-che la squadra di promozione, che in precampionato ha già dato segnali molto incoraggianti. E’ nostra inten-zione aumentare i numeri del settore femminile e in quest’ottica stiamo collaborando con la serie A femmi-nile di Broni”.La vostra struttura di riferimen-to, il PalaOltrepo, sta ospitando le partite interne del Derthona Ba-sket. Come procede la collabora-

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“Il nostro obiettivo è di risalire in Promozione nel giro di tre anni”

CASTEGGIO, OTTIMI RISULTATI PER LA PRIMA SQUADRA E LE GIOVANILI

di Gianluca Giaconia

In estate si parlava di anno zero, rivoluzione, voglia di costruire qualcosa di nuovo per un futuro all’al-tezza del blasone societario. La volontà del Casteg-gio è di tornare tra le “grandi” del calcio oltrepada-no, ed in questo inizio di campionato i presupposti ci sono tutti perché la squadra è a stretto contatto con la zona playoff. In un campionato di 1° categoria più piacevole dal punto di vista del gioco, i gialloblu si stanno facendo valere, grazie alla rivoluzione estiva che ha portato a Casteggio elementi di lusso per la categoria, tra cui spicca il nome dell’ex Torrevillese Giuseppe Averaimo. Abbiamo incontrato negli scor-si giorni l’allenatore Omar Albertini per un punto della situazione sulla stagione in corso.Albertini, siete attualmente in zona playoff. Quali sono gli obiettivi con cui avete iniziato la stagio-ne?“A livello societario ci siamo prefissati di tornare in promozione nell’arco di tre anni. Il mercato estivo ha puntato decisamente sulla qualità e sull’arrivo di nuovi giovani in ottica futura. Dopo il pareggio nel debutto a Varzi abbiamo perso qualche punto per strada, ma ora ci siamo messi in carreggiata, in un campionato contraddistinto da un ottimo livello di gioco. Possiamo dire la nostra, è difficile dire dove arriveremo; essendo un gruppo giovane, dobbiamo vivere alla giornata”.Lei era già presente in panchina lo scorso anno. Cosa è cambiato?“Io e Lanzarotti siamo approdati in panchina alla 4° giornata di andata dello scorso campionato, suben-trando al dimissionario Gianluca Baiardi. Il girone d’andata non ha conseguito un esito positivo, dal punto che avevamo a disposizione un gruppo nuo-vo, impostato da altre persone. La pausa invernale è stata fondamentale per ricaricare le pile e consen-tire alla squadra di disputare un dignitoso girone di ritorno, ottenendo ben 27 punti, che hanno portato alla salvezza diretta. Il compito di quest’anno è sta-to di rifondare il gruppo esistente da tre anni, che era arrivato in 1° categoria. La squadra, rinforzata dall’arrivo di elementi validi, sta rispondendo bene sul campo”.Solitamente si dice che il gruppo è la vera forza della squadra, ma su tutti sta spiccando, a suon di gol ed assist, Giuseppe Averaimo, colpo di mer-cato estivo.“Averaimo ha messo a segno dieci gol in dieci par-tite ed è senza dubbio un giocatore fuori categoria, autore di pregevoli prestazioni. Nonostante io possa contare su ottime individualità, come appunto Ave-raimo, Cantiello, Finizio e Zani, ritengo, come ha giusto rimarcato lei, che la vera forza trainante è il gruppo perché le prestazioni positive sono il risulta-to dell’apporto di ogni singolo elemento”.Mi parlava prima di un campionato migliorato a livello di gioco, quali sono le differenze con la passata stagione?“L’anno scorso abbiamo dovuto fare i conti con la Lomellina, squadra che aveva 5 o 6 elementi di ca-tegoria superiore, mentre le altre compagini, a mio avviso, si equivalevano. Quest’anno si è registrato l’arrivo di più giocatori da categorie superiori che si sono divisi nelle diverse squadre, Certosa, Lomel-lo, Vermezzo e Cisliano su tutti. Di conseguenza il

campionato si è livellato verso l’alto”.Il campionato presenta molti incroci tra squadre oltrepadane. Nella recente sfida contro il Nord Voghera abbiamo assistito a diversi scontri sia in campo che fuori. Pensa che questa tensione possa essere vista come un aspetto positivo, nel senso che comunque le squadre non sono mai disposte a perdere?“In occasione dei derby rispondiamo sempre in maniera positiva perché sono partite che caricano, come posso capire che gli avversari ci tengano a fare bella figura contro di noi. Anche i giocatori che provengono fuori Casteggio sono immersi nell’at-mosfera derby e rendono maggiormente. Questo è un aspetto positivo perché aiuta a migliorare la concentrazione e la determinazione; Casteggio è

trasferta: questi episodi fanno bene al calcio. Ogni tanto si è verificata qualche piccola incomprensione tra le tifoserie, ma mai nessun incidente grave. Le schermaglie sono state sempre positive e ben ven-gano quindi le realtà come noi e il Varzi che hanno sempre i tifosi al seguito”. Prima mi parlava di un obiettivo promozione da raggiungere in tre anni. Certamente altri vostri obiettivi coincidono con la crescita del settore gio-vanile: come procede la stagione?“Abbiamo stabilito quest’obiettivo assieme alla società, cercando di partire in estate sull’investi-mento di alcuni ragazzi ’97 per la juniores e altri giovani interessanti per le altre squadre del settore. Stiamo primeggiando in tutte le categorie, e questo è un successo. Speriamo in futuro di poter inserire in prima squadra i ragazzi provenienti dal settore giovanile: questa è l’unica strada per costruire un futuro radioso”.Omar Albertini è stato legato al Casteggio anche come calciatore…“Ho iniziato a Casteggio, per poi trasferirmi a Pa-via ed affrontare nuove esperienze significative. Ho chiesto la possibilità di tornare a Casteggio per chiudere in bellezza e una grande soddisfazione è stata quella di riportare la squadra in Prima cate-goria. Sono orgoglioso di aver iniziato e finito qui, il posto in cui ho vissuto per anni, e di certo essere ora l’allenatore di questa squadra mi rende orgo-glioso”.

una piazza che vive il calcio, anche durante la settimana, quindi le mo-tivazioni non mancano”.Come sempre, è giusto ricordare che il Casteggio può contare sul pubblico, vero e proprio dodicesi-mo uomo in campo. Un pensiero per i tifosi?“Sono molto felice di guidare que-sta squadra, circondata da un pub-blico caloroso, con 150-200 per-sone che ci seguono in casa e in

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Omar Albertini

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infortunio. Attualmente l’obiettivo di Colombi è fare bene in LegaPro, sotto la guida di Arturo Di Napo-li, per aspettare nuove occasioni in vista del futuro, magari con la maglia dell’Inter, la squadra del cuore.Matteo, come sono stati i primi contatti con il mondo del calcio?“A dire il vero ad otto anni ho cominciato a giocare a basket, ma ho subito capito che non era lo sport adat-to a me. Così l’anno successivo sono passato al cal-cio, iniziando nei pulcini della Bronese, per poi ap-prodare all’Apos Stradella, con cui ho giocato diversi tornei. In uno di questi, il “Torneo Beghi” a Piacen-za, mi son messo in mostra e sono stato contattato proprio dalla società piacentina, che in quell’anno militava in serie B. Ho vissuto quattro anni bellissimi, allenandomi anche con la prima squadra diretta da Massimo Ficcadenti ed entrando a contatto col modo professionistico. Le buone prestazioni sono state con-dite dalla convocazione nell’under 16, il cui debutto è coinciso con una doppietta ai danni di Israele, dopo essere subentrato dalla panchina”.Poi è arrivata la chiamata dell’Inter.“E’ arrivata davvero la chiamata della vita perché sono tifoso interista e ho accettato subito il trasferi-mento. Il primo anno è stato difficile per via dei logi-ci problemi di ambientamento, infatti ero a contatto con una grande realtà e tanti aspetti erano cambia-ti. Il secondo anno della Beretti è stato decisamente migliore, sotto la guida di Sergio Zanetti, fratello di Javier, storico capitano della prima squadra. Meglio ancora il 3° anno, in cui son passato in Primavera agli ordini di Mister Daniele Bernazzani, che ha avu-to un passato anche nel Voghera: in quella stagione, a causa dei numerosi infortuni occorsi a parecchi giocatori, sono stato aggregato alla prima squadra in campionato e in Europa League”.Come commenti l’esperienza in neroazzurro?“Ho vissuto un’esperienza nuova ed unica nel suo genere. Sono stato ben trattato ed accolto da tutti, ho imparato tante cose da questi veri e propri pro-fessionisti. Per i giovani è importante sentire la fi-ducia dell’ambiente circostante, ho legato tantissimo in particolare con Palacio e Alvarez, che mi hanno aiutato anche a livello tattico. Bellissimi ricordi”.Purtroppo gli infortuni ti hanno bloccato la scorsa stagione…“La scorsa stagione è stata costellata dai numerosi infortuni e sono passato in prestito a Torino nel mer-cato invernale. In granata posso dire che è stata una bella esperienza, condita da 3 gol in 10 partite, ma, prima della finale nazionale ho riportato la frattura del quinto metatarso del piede sinistro, infortunio che mi ha costretto ad un paio di mesi di stop”.Attualmente giochi a Savona. Come ti trovi?“L’Inter, proprietaria del mio cartellino, mi ha gira-to in prestito al Savona, squadra che milita nel cam-pionato di LegaPro e allenata da Arturo Di Napoli,

“Penso solo a fare bene col Savona, all’Inter ho dei bellissimi ricordi”

L’ATTACCANTE DI CASTANA, 20 ANNI, E’ DI PROPRIETA’ DELL’INTER

di Gianluca Giaconia

Dal piccolo centro di Castana all’In-ter, a contatto con la serie A ed il professionismo. E’ questo il percor-so intrapreso da Matteo Colombi, 20 anni, attaccante di proprietà dell’Inter e attualmente in forza al Savona, in LegaPro. Un viaggio partito da Broni e Stradella, passando anche per Pia-cenza, Torino, il debutto con doppiet-ta nella nazionale under 16 e qualche

ex giocatore di Inter, Napoli, Palermo e Messina. Si tratta della prima esperienza in prima squadra, ho ripreso a tempo pieno da due mesi dopo l’infortunio, la mia condizione fisica è buona, ma non ottimale. Dopo il debutto con l’Ascoli e la partita da titolare contro L’Aquila, ho cercato sempre di tenermi pronto nelle occasioni in cui sono stato chiamato in causa. Ho davanti a me due attaccanti esperti, vorrei cercare di migliorare il minutaggio. Ammetto che non è stato facile riprendere a pieno regime dopo l’infortunio, ma ringrazio la società per la fiducia mostrata nei miei confronti”.E cosa si aspetta dal futuro Matteo Colombi?“Sono ancora sotto contratto con l’Inter e attualmen-te penso solo a fare bene col Savona, raggiungendo almeno quota 5 gol, numeri importanti per un giova-ne, figura che solitamente viene resa meno importante rispetto all’esperto. Sono consapevole dei vari pen-sieri sui giovani e il loro utilizzo, quindi cerco di dare il massimo per migliorare di giorno in giorno, anche per ottenere un posto da titolare. Poi si vedrà…”.

A Rivanazzzano nasce il Moto Club Valle Staffora

PRESENTATA IN COMUNE LA NUOVA ASSOCIAZIONE

di alessandro disperati

Il 29 ottobre si è costituita a Rivanazzano una nuova associazione sportiva: si tratta del Moto Club Valle Staffora. L'idea è nata da un gruppo di appassionati di motociclismo allo scopo di costituire un Moto Club con sede a Rivanazzano, in via Leonardo Da Vinci 14. L'associazione farà il suo esordio ufficia-le domenica 14 Dicembre quando, in occasione del Mercatino di Natale che si terrà a Rivanazzano, in un apposito stand verranno raccolte le adesioni alla nuova associazione. Il Club vede come presidente Mario Mega, vice presidente Andrea Pietro Mo-gni, segretario Francesco Gavio, direttore sportivo Massimo Bergamaschi, consigliere Luca Pavan de-legato alla comunicazione e immagine, consigliere Omar Pometti delegato ai rapporti con i piloti. L'as-sociazione è affiliata alla Federazione Motociclisti-ca Italiana e al Coni. Il presidente Mega illustra gli obiettivi: "L'associazione è composta da un gruppo di amici che si sono ritrovati e hanno deciso di dar

vita al Moto Club. Il nostro intento è quello di orga-nizzare gare a livello agonistico nel nostro Oltrepò. Ma oltre a questo cercheremo anche di dar vita a gare di livello regionale di fuoristrada e moto tu-rismo. Cercheremo inoltre di avvicinare i giovani a questo sport. Vogliamo ringraziare il comune di Rivanazzano Terme ed in particolare il Sindaco Ro-mano Ferrari e l'assessore allo sport Marco Pog-gi per la disponibilità dimostrata nei nostri con-fronti. Insieme al comune vorremmo organizzare in futuro qualche gara a livello locale. Il tutto nel pieno rispetto della natura e dell'ambiente che ci circonda". L'assessore Marco Poggi plaude a que-sta nuova associazione: "Siamo orgogliosi di avere in Rivanazzano questo nuovo Moto Club che si va ad aggiungere alle altre già numerose associazioni sportive. Insieme al Moto Club cercheremo di orga-nizzare qualche evento che possa richiamare come sempre turisti nella nostra località termale. Il 14 dicembre l'occasione dei Mercatini di Natale ser-virà per far conoscere meglio questo nuovo club".

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DICEMBRE 2014il Periodico 55

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DAI LETORI

Egregio Direttore de Il Periodico,Situazione drammatica. Tremiladuecento residenti di Godiasco Salice-terme stanno partecipando, da alcuni anni con la massima indifferenza, al “funerale “ di Salice. La situazione del nostro paese rispecchia fedel-mente la situazione economica, sociale, politica, morale, e culturale della nazione Italia. Anche le avversità atmosferiche si sono accanite danneg-giando il ponte sullo Staffora. Dopo essere nato a Godiasco, ho trascorso tutta la mia vita lavorativa fuori da questo paese, esaltando e vantandomi di essere originario di Salice Terme che tantissimi conoscevano (perché Godiasco nessuno lo conosceva). Ritiratomi da pensionato nel paese na-tio sto assistendo a questa miserabile fi ne di un centro termale che 20/30 anni fa mai avrei pensato potesse fi nire così. La classe politica (salvo al-cuni) che amministra oggi e neppure la precedente (salvo alcuni) possono essere defi niti amministratori pubblici. Infatti, si percepisce, che la stra-grande maggioranza di loro non ha la sia pur minima capacità, compe-

Situazione drammatica per Godiasco Salice Terme: "Una miserabile fi ne"

Il suicidio del vino made in Oltrepò paveseSpett.le Il Peridiodico News

Il tanto discusso declino vitivinicolo dell’Oltrepo non sembra stia inver-tendo la rotta, nonostante qualche “buon intertempo” ogni tanto o qualche dato che saltuariamente torna su.I nostri concorrenti Italiani e stranieri, nonostante la crisi, hanno un altro passo, quello che sta accadendo invece da noi è sconvolgente: la recente inchiesta della magistratura sulla presunta truffa del vino è l'esempio che stiamo uccidendo noi stessi il vino made in Oltrepo con l’indifferenza, soffocando la qualità! Doveva far rifl ettere negli anni e nei mesi scorsi una sempliceconstatazione: perchè mentre molte aziende vitivinicole oltrepadane erano in diffi coltà oppure sopravvivevano lottando con le unghie e con i denti, ce ne erano altre, poche altre che trionfavano dal punto di vista economico? Nel ciclismo quando la distanza fra i vari atleti in campo è abissale, quan-do vince sempre il solito ed a mani basse, i sospetti ed i controlli, sopratut-to in questi ultimi anni,vengono subito effettuati e normalmente il ciclista fenomeno viene trovato dopato. Ecco penso che anche in Oltrepo ci siano alcune aziende e cantine dopate. Il vino dovrebbe essere il nostro petrolio!! Permettiamo invece che acca-dano truffe scandalose come sembra essere quella di queste ultime setti-mane, abbiamo lasciato che il mercato ed i consumatori, ancora una volta nutrano dubbi sui nostri vini. Certamente molti, a mio giudizio sapevano, soprattutto gli addetti ai lavori perchè ai miracoli economici non crede più nessuno,perchè nessuno ha fatto nulla, perchè si è fatto scoppiare il bubbone, perchè è dovuta intervenire la magistratura. Non era meglio che i vari enti vinicoli di controllo del nostro Oltrepo fossero intervenuti pri-ma, con discrezione ed avessero stoppato questo malaffare che danneggia e dannegerà tutti i produttori della nostra zona? La colpa è certamente di chi sul vino barava, ma la colpa è anche e sopratutto di chi sapeva, perchè la cosa era evidente e non ha detto e fatto nulla per farla smettere con discrezione. Cordiali saluti

Maurizio Cristiani Stradella

Tasi a Menconico: i dubbi della minoranzaL’Amministrazione comunale diretta dal sindaco Donato Bertorelli ha fatto reca-pitare a tutti i capifamiglia residenti nel Comune una lettera con le informazioni necessarie per assolvere questo ulteriore obbligo di legge, dimenticandosi del fatto che la TASI è una tassa che deve essere pagata dai proprietari di immobili (e in parte dall’inquilino se l’immobile è affi ttato): il capofamiglia potrebbe non essere proprietario di alcunché!Mi sono chiesto: e i capifamiglia (o i proprietari) non residenti cosa sono? Citta-dini di serie B che il Comune non intende informare? Tra TASI, IMU e TARI, i proventi maggiori sono versati proprio dai proprietari di immobili non residenti che questa Amministrazione tratta in modo così discriminatorio.Trovo pertanto l’iniziativa del sindaco grave, contraria ai suoi doveri e da segna-lare alla pubblica opinione.Sarebbe stato lodevole, questo sì, se avesse disposto l’invio a tutti i contribuenti del modulo F24 già compilato, facendo risparmiare esborsi aggiuntivi di denaro per consulenze e noiose perdite di tempo. La nostra proposta in tal senso è caduta nel vuoto.Preso poi da eccesso di zelo, ha voluto fare di più. Ha reclamizzato la suddivisione dell’importo in due rate come agevolazione del Comune a favore dei contribuenti, dimenticandosi (?) che lo prevede la Legge: magari qualche persona anziana ci casca e lo ringrazierà per la sua benevolenza.Sono invece convinto che lo ringrazieranno, indistintamente, tutti i contribuenti che si sono visti recapitare in questi giorni l’avviso di pagamento in unica rata della tassa rifi uti (TARI) i cui importi sono ben più elevati. Altri Comuni, più av-veduti, hanno suddiviso l’importo in diverse rate, rimandando il conguaglio a fi ne anno: sarebbe stato un servizio ragionevole, visti i tempi, e sicuramente apprezza-to. A Menconico nemmeno questo è stato possibile.

Alessandro Callegariconsigliere comunale

tenza e voglia di svolgere l’incarico per cui si sono candidati e sono stati eletti. Vi sono comuni vicini al nostro che funzionano benissimo e che con la partecipazione di parte della comunità opera nel creare una qualità di vita piacevole e stimolante per tutti. E’ diffi cilissimo amministrare una popolazione che ha solo l’arroganza nel criticare e denigrare qualunque cosa venga fatta perché tutto potrebbe essere fatto in modo migliore ma mai con l’impegno di se stessi. Nella mia vita, per principio, sono sempre stato ottimista nel cercare di vedere sempre il mezzo bicchiere pieno, e perciò spero di sbagliare. L’augurio è di vedere i suddetti amministratori pubblici, insediati da pochi mesi, senza lagnarsi che “le casse sono vuo-te” di sfornare idee ed iniziative lodevoli ed entusiasmanti che diano una svolta positiva a questo bellissimo paese. Saliceterme e Godiasco devono ritornare un polo turistico attrattivo come lo erano negli anni migliori. Ringrazio per l’ospitalità nel vostro giornale. Cordialmente.

Giancarlo Bertelegni (Godiasco)

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