il centro maggio 2013
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Aut.ne Tribunale di Livorno n° 683 del 02/03/2005 - Spediz. in abb. postale: D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB LIVORNO Anno XIII - n° 133 MaggioMaggioMaggioMaggioMaggio 2013
L’Editoriale di Enrico Dello Sbarba
Buonafortuna,Enrico!
segue a pag. 2
Memoria
Un articolo dell’On. Ivo Butini
Nel giugno 2007 Alessandro Campi pub-
blicò, nella collana “I Grilli” dell’editoreMarsilio, il saggio “L’ombra lunga di Na- poleone”, dove si parla della comune pas-sione napoleonica di Mussolini e Berlu-sconi.Alla fine di marzo del corrente 2013 BeppeGrillo affermò di volere una rivoluzione(alla francese) però senza ghigliottina. Unaventina di giorni prima aveva dichiaratoche Wellington e Napoleone non posso-no collaborare. Grillo chi è, dei due?Il maestro Riccardo Muti conosce la mu-sica, il mondo e la storia. Nell’ampia con-
versazione con Aldo Cazzullo del Corrieredella Sera si preoccupò del sentire “invo-care dittature, il 100 per cento dei voti:un’avventura che abbiamo già conosciu-ta e finita malissimo”.Faceva evidente riferimento a una dichia-razione di Beppe Grillo (la Repubblica):“vogliamo il 100 per cento dei voti delParlamento. Quando arriveremo al 100 per cento, quando i cittadini diventeranno loStato, il Movimento 5 Stelle non avrà più
bisogno di esistere. L’obiettivo è quello
di estinguere noi stessi”.E poi? La storia ci avverte che le rivolu-zioni vittoriose hanno un esito imperiale,
pur se cambia l’appellativo del capo su- premo. O esistono una competizione poli-tica aperta e un governo responsabilenell’equilibrio dei poteri oppure si affer-ma un potere assoluto solitario. Non sisbagliava Franco Ciarlantini quando pub-
blicò nel 1935 il suo libro intitolato “Il capoe la folla”. La folla, non i cittadini.Simone Weil scrisse nel suo celebrato“Manifesto per la soppressione dei parti-
ti politici” che gli eletti (a partiti soppres-si) si assocerebbero e si dissocerebberosecondo il giuoco naturale e mobile delleaffinità. La cristallizzazione artificiale in
partiti è coinciso così poco con le affinitàreali che, per tutti gli atteggiamenti con-
segue a pag. 2
Non vogliamo certamente cova-
re molte illusioni ma esprimere
quella si, tutta la nostra soddi-
sfazione per la formazione del
governo presieduto da Enrico
Letta. E’ nato, questo governo, dopo
alcune giornate tra le più grige
nella storia della nostra Repub-
blica: un trauma, durato quasi
due mesi, conseguente ad un ri-
sultato elettorale per molti ver-
si equivoco,frutto del vergogno-
so “porcellum” che non si è vo-
luto modificare e che ha com-
plicato ed aggravato il quadro
politico generale.
La impossibilità di formare un
governo con una maggioranza
“organica” in grado di guida-
re il paese in un momento tanto
delicato, ha determinato, dopo
la riconferma di Giorgio Napo-
litano alla Presidenza della Re-
pubblica, avvenuta in un con-
testo di alta drammaticità, spe-
cialmente all’interno del Parti-
to Democratico, la formazione
del governo Letta che vede, in-
sieme, PD - PdL e Scelta Civica
e che può definirsi di “solida-rietà nazionale”.
E’ inutile nascondersi dietro un
creti, un deputato poteva essere in disac-
cordo con un collega del suo partito edessere invece d’accordo con un uomo d’unaltro partito.
Notava la Weil che “in Germania, nel 1932,un comunista e un nazista, parlando per lastrada, dovevano essere colti da ‘vertiginimentali’ constatando che erano d’accor-do su ogni punto”.Un anno dopo, nel 1933, Hitler fu nomina
Mentre andiamo in stampa, ci giunge la
notizia della scomparsa del sen. Giulio An-
dreotti, uno dei grandi protagonisti della
storia democratica del nostro paese.
Al sen. Andreotti ci legava, peraltro, una
antica amicizia documentata da una fittacorrispondenza datata fino ai primi anni del
Duemila.
La redazione de Il Centro nell’esprimere il
più sentito cordoglio, si riserva, a breve, di
pubblicare uno speciale dedicato a questo
grande italiano.
Addio Giulio,grande
democristiano!
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Buona fortuna,
Enrico!
dalla prima pagina
Periodico mensiledel Circolo Culturale
Aut.ne Tribunale Livorno n° 683 del 2/3/2005
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Via Trieste 7, tel. 0586/427137 - Livorno
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DIRETTORE RESPONSABILE:
Enrico Dello SbarbaEnrico Dello SbarbaEnrico Dello SbarbaEnrico Dello SbarbaEnrico Dello Sbarba
Giornale chiuso in tipografia ilGiornale chiuso in tipografia ilGiornale chiuso in tipografia ilGiornale chiuso in tipografia ilGiornale chiuso in tipografia il6/5/20136/5/20136/5/20136/5/20136/5/2013
Hanno collaborato a questo numero:
Marcello Battini, Jacopo Bertocchi,Marcello Battini, Jacopo Bertocchi,Marcello Battini, Jacopo Bertocchi,Marcello Battini, Jacopo Bertocchi,Marcello Battini, Jacopo Bertocchi,Ettore Bonalberti, Ivo Butini, Massi-Ettore Bonalberti, Ivo Butini, Massi-Ettore Bonalberti, Ivo Butini, Massi-Ettore Bonalberti, Ivo Butini, Massi-Ettore Bonalberti, Ivo Butini, Massi-mo Cappelli, Bartolo Ciccardini, Mi-mo Cappelli, Bartolo Ciccardini, Mi-mo Cappelli, Bartolo Ciccardini, Mi-mo Cappelli, Bartolo Ciccardini, Mi-mo Cappelli, Bartolo Ciccardini, Mi-lko Ferrini, Luca Lischi, Mario Lo-lko Ferrini, Luca Lischi, Mario Lo-lko Ferrini, Luca Lischi, Mario Lo-lko Ferrini, Luca Lischi, Mario Lo-lko Ferrini, Luca Lischi, Mario Lo-renzini, Matteo Pieracci, Paolo So-renzini, Matteo Pieracci, Paolo So-renzini, Matteo Pieracci, Paolo So-renzini, Matteo Pieracci, Paolo So-renzini, Matteo Pieracci, Paolo So-roga, Marisa Speranza, Franco Spu-roga, Marisa Speranza, Franco Spu-roga, Marisa Speranza, Franco Spu-roga, Marisa Speranza, Franco Spu-roga, Marisa Speranza, Franco Spu-
gnesi, Cristiano Tgnesi, Cristiano Tgnesi, Cristiano Tgnesi, Cristiano Tgnesi, Cristiano Toncelli.oncelli.oncelli.oncelli.oncelli.
COMITATO DI REDAZIONE:
Massimo Cappelli,Massimo Cappelli,Massimo Cappelli,Massimo Cappelli,Massimo Cappelli,
Laura Conforti BenvenutiLaura Conforti BenvenutiLaura Conforti BenvenutiLaura Conforti BenvenutiLaura Conforti Benvenuti
Alberto Conti, Salvatore D’Angelo, Alberto Conti, Salvatore D’Angelo, Alberto Conti, Salvatore D’Angelo, Alberto Conti, Salvatore D’Angelo, Alberto Conti, Salvatore D’Angelo,
Francescalberto De Bari,Francescalberto De Bari,Francescalberto De Bari,Francescalberto De Bari,Francescalberto De Bari,
Davide Livocci, Mauro Paoletti,Davide Livocci, Mauro Paoletti,Davide Livocci, Mauro Paoletti,Davide Livocci, Mauro Paoletti,Davide Livocci, Mauro Paoletti,
Marisa Speranza, Franco Spugnesi.Marisa Speranza, Franco Spugnesi.Marisa Speranza, Franco Spugnesi.Marisa Speranza, Franco Spugnesi.Marisa Speranza, Franco Spugnesi.
STAMPA: Editrice «Il Quadrifoglio»,
Via Pisacane 7, te l. 0586/814033 - Liv orno
Memoria
dito ma “la mission” di Enrico Letta, a
cui ci lega un’antica amicizia personalevissuta prima nella D.C e poi nel Partito
Popolare ed al quale inviamo il più af-
fettuoso augurio di buon lavoro nell’in-
teresse del paese in un contesto così de-
licato, si presenta complessa e difficile
perchè straordinariamente seria è la con-
giuntura che sta attraversando l’Italia.
E che il neo presidente del consiglio sia
cosciente delle difficoltà, lo conferma il
consapevole e responsabile discorso pro-
nunciato nei due rami del parlamento
nel corso del dibattito sulla fiducia al-
lorchè ha messo in evidenza la “eccezio-
nalità” della collaborazione tra avver-
sari di lunga data.
E’ accaduto quando ha chiesto, a quanti
non condividevano le larghe intese,” il
giusto rispetto per chi, al contrario, ac-
cetta la via non facile di convergenze tra
posizioni così eterogenee”.
Ha fissato un limite temporale di diciot-
to mesi, dopo il quale compirà una obiet-
tiva verifica dei progressi compiuti nel
dialogo tra forze così diverse.
Ecco sta nella prudenza del Presidente
del Consiglio, il senso di questa “scom-
messa” nella quale si può configurare
questa compagine governativa composta
da forze politiche così contrapposte e
così lontane, legate solo ed esclusivamen-te dalla imprescindibile esigenza di dare
un governo al paese attraversato da una
crisi devastante.
Una situazione di emergenza che richie-
de l’adozione di interventi di risanamen-
to, lungo il percorso portato responsa-
bilmente dal governo Monti e quello al-
trettanto indispensabile del rilancio di
una economia stagnante che richiede
massicci interventi che non possono es-
sere ulteriormente ritardati
Noi siamo certi che il discepolo predilet-
to di Nino Andreatta, che si presenta con
un “excursus” di primaria rilevanza, riu-
scirà a sollevare il paese dalle “sabbie
mobili” nelle quali è precipitato a segui-
to delle nefandezze della cosiddetta fal-
limentare seconda repubblica.
E’ sperabile che, sostenuto dal respon-
sabile appoggio del Presidente della Re-
pubblica e dal senso di responsabilità
delle forze politiche che lo sostengono,
riusca a a vincere questa difficile scom-
messa, quella cioè, di rovesciare in tem-
pi brevi il clima di pessimismo e di rasse- gnazione che sta pericolosamente avvol-
gendo il paese.
Nemmeno vogliamo pensare, nemmeno
per un attimo, al minaccioso “ultimatum”
lanciato, appena il giorno successivo al-
to cancelliere e finì la Repubblica di Wei-mar. A marzo il partito comunista fu messofuori legge e, a luglio, il partito nazional-socialista fu proclamato partito unico.A Piero Ostellino l’Italia appare nella stes-sa situazione della Germania alla vigilia delcrollo della Repubblica di Weimar. AncheSergio Romano ha fatto una notazione inmerito. Entrambi fanno salvo il quadro in-ternazionale delle democrazie liberali a pro-tezione dell’Italia.Piero Ostellino si chiede che cosa è il Mo-vimento 5 Stelle. Se fosse la causa occa-sionale della caduta del (nostro) sistema
potrebbe alla fine risultare utile. Se fossel’avventura d’una disintegrazione politicae sociale, l’Italia la pagherebbe cara (Cor-riere della Sera).Piero Ottone si chiede (la Repubblica) sel’Italia si stia sciogliendo.Ci sono troppi “se” in questi autorevoli e
stimati commentatori.Altri hanno la responsabilità delle rispo-ste. La storia non si ripete.Sia. L’imitazioneè, tuttavia, una tendenza dell’animo uma-no. E ci sono in giro troppe vertigini men-tali.
Da Enrico a Enrico
(e.d.s.) - Di Enrico Letta ricordiamo con piacere l’incontro che avemmo nel giugno 2009 a Livorno, presso la libreria Gaia Scienza, in occasione della presentazione del suo libro “Costruire una
cattedra”. Al termine di un breve e cordiale colloquio, sul libro stesso ci rilasciò la seguente dedica:“da Enrico a Enrico con grande amicizia! Enrico Letta”.
l’ottenimento della fiducia, da un “largo
personaggio politico”a proposito della
irrevocabilità della eliminazione e rim-
borso dell’IVA versata nel 2012, richie-
sta fatta propria da altri esponenti del
partito di appartenenza.
Ma vogliamo proprio continuare a sof- fiare sul fuoco?
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Nel giorno del giuramento del governoLetta-Alfano accade ciò che sembravaimpossibile: il ferimento di due carabinieri
per opera di un disoccupato senza spe-ranza.Più volte abbiamo fatto riferimento al-l’anomia, quella specifica condizione so-ciale teorizzata da uno dei più importantisociologi dell’Ottocento, Émile Durkheim,che collegava il suicidio ( “ Le suicide”)
proprio a questa particolare situazionesociale.
L’assenza di regole e di norme di riferi-mento, il venir meno della capacità di ag-gregazione e di integrazione dei corpi so-ciali intermedi, la discrepanza tra mezzi efini, la frustrazione intesa come mancatoraggiungimento dei propri obiettivi o, peg-gio, la perdita delle condizioni di status edi ruolo ciascuno di noi, in una parola,appunto, l’anomia, crea la condizione psi-cologica che porta in alcuni casi al suici-dio e, in altri, all’aggressività sino alle azio-ni omicide di Piazza Colonna a Roma.
L’anomia è alla base dei molti suicidi diimprenditori che accadono negli ultimitempi, così come è la condizione che ha
portato con molta probabilità Luigi Preiti,il muratore disoccupato di Rosarno cala-
bro, al grave gesto di ieri, giustificato comeattacco indifferenziato ai politici e alla
politica considerata come la rappresenta-zione del male.Se poi si aggiunge la campagna di odio edi faziosità che ha caratterizzato il venten-nio del bipolarismo forzato e furioso, sin-tetizzata nel voto di protesta trasversale
preparato con lucida determinazione daGrillo e Casaleggio dalla rete informaticacon il supplemento della piazza, è eviden-te che il terreno di cultura era ed è predi-sposto allo svilupparsi di fenomeni di ri-
Il ruolo dei democristiani nella terza fasedi Ettore Bonalberti
bellismo sociale e di violenza individualee, auguriamoci non avvenga mai, di tipocollettivo.Ci ha fatto piacere l’immediata dissocia-zione annunciata sul suo sito da BeppeGrillo, anche se i commenti dei suoi se-guaci sulla rete suonano assai sinistri conquella frase: “ aggiustate il tiro” scritta daqualche sconsiderato grillino senza iden-tità.Auguriamoci che la parlamentarizzazione
intervenuta della protesta di molti italiani,grazie al M5S, possa servire a riportarenell’ambito del civile confronto politico ildibattito e la soluzione dei gravi problemiche stanno alla base dell’anomia su de-scritta.
Nei primi sessanta giorni, per la verità, ilMovimento cinque stelle non ha dato se-gnali di disponibilità, con un atteggiamen-to di chiusura che è stata la ragione es-senziale del fallimento dell’assurda stra-tegia post elettorale di Bersani, che, conla sua perdita di leadership, ha portato allariconferma di Napolitano alla presidenzadella Repubblica e alla formazione del go-verno Letta-Alfano.Ciò che è avvenuto con il discorso delgiuramento del Presidente di Napolitano,
un discorso da conservare in biblioteca afutura memoria e con la formazione delnuovo governo rappresenta anche esteti-camente la fine della seconda repubblicae il passaggio a una nuova fase: la terzadella storia repubblicana italiana.Un passaggio che costringerà tutti a ri-
pensare la propria collocazione politico- partitica e foriero di interessanti nuove prospettive per la politica italiana.Solo in seguito sapremo se e in che misu-ra sarà stato recuperato il dissenso chenel PD è scattato, dopo i due clamorositonfi nelle votazioni presidenziali, sullecandidature di Marini e di Prodi. Un primoeffetto immediato si è già consumato conla rottura dell’alleanza elettorale PD-SELche sembrava a forza di bomba nelle di-chiarazioni dei due leader Bersani e Ven-dola.
Non c’è dubbio che il governo Letta-Al-fano segna il punto di convergenza delleforze centrali presenti nei due schieramentisin qui alternativi del PD e del Pdl. Non a
caso nei nostri flashes elettorali sul blogdei circoli Insieme: www.insiemeweb.net,abbiamo inneggiato al ruolo determinanteassunto dagli ex giovani DC della Camil-luccia, gli esponenti della quinta genera-zione democratico cristiana, che, come per quelli della prima e seconda, tocca oggi la
pesante responsabilità di portare l’Italiafuori dalla grave crisi in cui è caduta.Da parte nostra siamo molto attenti e in-teressati a valutare ciò che accadrà nei
prossimi mesi, convinti come siamo, oggi
ancor più di prima, del contributo inso-stituibile che, ancora una volta, spetta ai politici ispirati a valori della dottrina so-ciale della Chiesa: concorrere con gli altriuomini e donne di buona volontà alla di-fesa e allo sviluppo della democrazia ita-liana.
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Sarà un duro braccio di ferro?
Esaminiamo con attenzione le cose buone di questo Governo che potrebbero maturare
in meglio e le cose oscure che si potrebbero trasformare in pericolo
prima di persona e pagando poi con lamessa fuori gioco del Partito Democrati-co. La forza di Grillo è la cieca disperazio-ne dei disoccupati, la medesima forza che
portò Hitler al potere in virtù del suo coe-rente rifiuto di ogni compromesso.Ora la scommessa non è più su cosa faràGrillo, ma su quale sarà l’esito dello scon-tro fra Grillo e le strutture largamente in-sufficienti dello Stato democratico in Ita-lia.Il rifiuto di Grillo ha costretto tutti ad eleg-gere un Presidente della Repubblica “dinecessità” ed a costituire un Governo “dinecessità”.Lo scontro finale è fra Napolitano e Grillo.
Le feritedel Partito DemocraticoLa seconda grande novità è la ferita, an-cora non sappiamo se grave o gravissima,inferta al Partito Democratico.La condizione essenziale perchè Napoli-tano potesse realizzare il “governo di ne-cessità” è stata l’azzeramento virtuale delPD. Paralizzato nella sua incapacità di de-cisione, disperso dopo il parricidio di Pro-di, Bersani ha consegnato la sua forza e persino la sua vittoria, seppur parziale, a Napolitano perché la utilizzasse al meglio.Ma seppur disarticolato il Partito Demo-cratico con i suoi non ignobili leader, coni suoi nuovi Renzi ed Orlando, con il suonucleo di sinistra passionario e distrutti-vo, nel suo patrocinio ad un mondo viva-ce e speranzoso non può essere resettato
di Bartolo Ciccardini
Delle elezioni scrivevamo prima come lalunga esperienza parlamentare ci dettas-se che tutto, dopo le elezioni, sarebbe cam- biato.Ed anche questa volta, seppur percorren-do un percorso labirintico e dirupato, ilcambiamento è arrivato. All’insegna della“necessità” tutto è cambiato.Il Governo sarà buono o cattivo, ma è l’uni-co possibile. E, come quando di necessitàsi deve fare virtù, non ci resta che esami-nare con attenzione le cose buone di que-sto Governo che potrebbero maturare inmeglio e le cose oscure che si potrebberotrasformare in pericolo.
I meriti di Grillo,
nonostante tuttoMa prima di fare questo vediamo in checonsiste il cambiamento.Credo che il maggior merito del cambia-mento lo abbia Grillo, più per i suoi difettiche per i suoi meriti.Infatti Grillo si è presentato inamovibile econgelato su posizioni di estremo rifiuto,che non potevano non essere congelanti per tutto il sistema, data la sua forza effet-tiva, quasi pari a quella dei due partitimaggiori. Un Grillo vittima di se stesso? No, piut tosto un Gril lo coerente con sestesso. La sua forza è dovuta al rifiutoeversivo di tutto il sistema politico: tutti i partiti sono da cancellare, tutti gli uominidel passato sono morti, tutti i ruderi e lereliquie di un mondo esecrabile sono ac-cerchiati. Un Grillo intransigente sogna didiventare maggioranza assoluta portan-do, con coerente volontà eversiva, que-sto ragionamento alle sue estreme conse-guenze.Bersani ha tentato di riconoscere, di ri-svegliare, di estrarre dal movimento diGrillo, le sue componenti di rinnovamen-to conciliabili con l’ordine democratico.La premessa di questo tentativo era che icontenuti di Grillo fossero, in definitiva,dei contenuti di sinistra. Ma, purtroppo per Bersani, Grillo non è né di sinistra nédi destra: è solo una forza negatrice del-l’attuale assetto politico, che scommettesul “o tutto o niente”. A Bersani è costatoassai caro questo suo tentativo, pagando
e le qualità straordinarie dei suoi, a co-minciare da Enrico Letta, sono altrettantonecessarie di quanto lo sia il “governo dinecessità”.
Certo, il problema del Partito Democrati-co, si pone in modo drammatico e deveessere in qualche maniera risolto, nella pausa che il “governo di necessità”, con-cede a loro.
segue a pag. 5
La crisi del PdL Nel panorama tutto nuovo che Grillo haimposto alla politica italiana, che ne saràdel berlusconismo e del PdL?È difficile dare un giudizio su un partitoche non è esistito mai, come tale, ed è sol-tanto il riflesso della personalità del suocapo. Non si può certo dire che il Partitoesca distrutto dopo questa elezione.In realtà Berlusconi si è salvato, e nonsolo, ma è stato ricollocato in posizionedominante dallo stesso Grillo. Ma è pro- prio lui, proprio Berlusconi, che sembracambiato. Ha concesso molto al PD, mol-tissimo a Napolitano e quasi tutto a Letta.Perché lo ha fatto? Perché come al suosolito farà saltare il tavolo alla prima oc-casione. Perché aspetta il momento piùfavorevole a lui come gli suggeriranno isondaggi. Perché vuole conquistarsi unazona tranquilla nell’occhio del ciclone giu-diziario che sta per travolgerlo. Oppureda quel grande calcolatore, astuto nego-ziante, intelligente mediatore ha capito chela sua ultima possibilità è proprio in que-sto “governo di necessità”. Berlusconi difatto
Giorgio Napolitano e Beppe Grillo
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ha concesso a Letta più di quanto Lettasperasse ed avrebbe grandi problemi alsuo interno se i suoi “criados”, i suoi cor-
tigiani, fossero in grado di contestarlo.Ma non c’è dubbio che al di sotto dellavolenterosa leadership berlusconiana an-che il PDL entra in una crisi profonda edirreversibile.
Luci ed ombre
del “governo di necessità” Ed ora, diamo un’occhiata a questo go-verno di necessità creato da un Presiden-te di Repubblica “di necessità”. Diciamosubito che il Presidente del Consiglio è ilmigliore che si potesse trovare senza ri-correre ai grandi personaggi della storia politica italiana che hanno più di un pro- blema nei confronti degli stucchevoli nuo-visti che infestano la nostra opinione pubblica.È preparato senza essere appariscente, èdeterminato senza essere fazioso, è di buo-na scuola, garantito dal magistero di An-dreatta e di Dossetti. Apparentementegrigio, è stato invece presente nei punti più importanti del laboratorio italiano. An-che per il Governo ci sono alcuni punti positivi da registrare.Gli esponenti del Partito Democratico han-no una quadratura tecnica interessante.Gli esponenti del PDL o sono di Comu-nione e Liberazione o sono “pie donne”del berlusconismo, non macchiate da pre-cedenti estremisti. Il gruppo dei tecnici edegli osservatori presi dalla squadra di Napolitano sono di buona qualità.Ci sono molti elementi di nuova genera-zione senza concessioni demagogiche.L’unico membro che esce da questa sin-golarità apprezzabile è l’Emma Bonino, chefa capitolo a sé, ma che tuttavia rappre-senta con molta dignità e qualità la lungastoria del nostro panorama politico.Alla prima occhiata si può dire che pote-va andar peggio. E che tutto sommato il“Governo di necessità” è molto superiorealla media dei governo politici di questiventi anni (fatta eccezione per il GovernoProdi, che aveva una sua valenza tutta particolare).Dunque di necessità si potrebbe fare vir-tù.Ma a dare il giudizio finale a questo go-verno non saranno i curricula, ma sarà ilrisultato. Se sapranno fare presto e benegli otto punti su cui si è trovato un accor-do generale fra diversi nella “commissio-ne dei saggi”, la situazione italiana miglio-rerà. Se si bloccheranno a vicenda, saràGrillo a trovare la soluzione. La sfida fra
Napolitano e Grillo non sarà una festa pri-maverile nei giardini del Quirinale, ma saràun duro braccio di ferro, di cui i colpi di pistola davanti a Palazzo Chigi, sono la prima avvisaglia.
P.S.: Dei 21 Ministri 10 potrebbero esse-
re considerati tecnici, 5 potrebbero es-
sere considerati in una vecchia catalo-
gaz ione “comunist i”, 2 sono berlusco-
niani di ferro e 3 berlusconiani modera-
ti e di chiesa.
Inf ine 10 sono di origine democratico-
cristiana. Alcuni avrebbero potuto ap-
partenere al gruppo doroteo, altri si sa-
rebbero riconosciuti in Moro ed altri in
Dosset ti.
Se esistesse ancora la capacità dei cat-
tolici di essere uniti anche quando so-
stengono tesi non condivise, il governo,
oltre che essere necessario sarebbe per- fino solido.
Ma così non è. Se i 10 si ritrovassero in-
sieme per caso a Luglio a Camaldoli, per
ricordare il Codice di Camaldoli, che là
venne redatto, che fu il documento su cui
i cattolici rifondarono l’Italia, non tro-
verebbero le motivazioni vere per un
nuovo miracolo italiano?
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Un errore storico
Quello della confluenza “a freddo” della Margherita nel Pd
(e.d.s.) - Le vicende che stanno caratte-rizzando in negativo il Partito Democrati-co che sta attraversando uno dei momen-ti più critici della sua vita, decisamentecontrastata, colma più di spine che di rose,ripropone, tra le altre cose, l’errore stori-co commesso da quei popolari, in gran
parte provenienti dalla disciolta D.C. pri-ma e dal Partito Popolare poi che, dopo la
breve parentesi nella Margherita, opta-rono, con grande faciloneria, per la fusio-ne “a freddo” con i d.s. dando vita all’at-
tuale Partito Democratico.Molti commentatori politici convenneroche si trattò di un’operazione rischiosa
perchè “immatura” orfana di un dibattito propedeutico, priva di una preparazioneculturale e politica in grado di considera-re la bontà di un progetto che, per la per-manenza all’interno dei democratici di si-nistra di solide tossine dell’antica ideo-logia comunista avrebbe provocato, initenere, problemi di difficile convivenza.Prevalsero, dopo il fallimento dell’Ulivo
di matrice prodiana, ottimistiche valuta-zioni rivelatesi completamente sballate.Si ritenne che quella fusione “affrettata”favorisse e consolidasse quel sistema
bipolare tanto esaltato da alcuni incalliti politolighi assertori di un sistema che nelnostro Paese non avrebbe mai potuto“attecchire”.Insieme a questa errata valutazione,si
pensò che il modo migliore per contenere prima e sconfiggere poi il fenomeno Berlu-sconi fosse opportuno un fronte unicodegli “anti”: il gioco valeva la candela per cui si poteva tranquillamente rinunciare aduna seria analisi culturale ed ideologica.Il fallimento di questo esperimento, che
cocciutamente si è voluto procrastinarenel tempo, ha portato ad accentuare unacrisi nella sinistra apparsa, lungo questiultimi anni, senza sbocchi ma densa e pie-na di crescenti contraddizioni.E’ rimasto forte il convincimento nella di-rigenza del PD del concetto “nessun ne-mico a sinistra. Da qui gli errori clamorosie ripetuti delle alleanze nel 1996 e nel 2006con Rifondazione Comunista e nelle ulti-me elezioni con SEL di Vendola che, addi-rittura ha partecipato alle primarie per il
premier indette dal P.D. Nel frattempo il variegato mondo della exMargherita si è “sparpagliata” nelle varie
branche (le correnti della D.C avevano una“nobiltà” ed “uno stile” difficilmente co-
piabile -sic!), contribuendo così a semina-re confusione e contraddizioni in un parti-to privo di una linea politica e programma-tica seria.
Non è sufficiente l’elezione al “supremosoglio” del governo di Enrico Letta, a cui
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ora anche on line
Non possiamo tacere di fronte al-
l’ennesima, gravissima provocazio-
ne che esponenti leghisti, hanno ri-
volto alla Ministra Cecile Kyenge.
Non ci sorprende più il parlamenta-
re europeo Mario Borghezio che,
purtroppo, si trova ancora a rappre-sentare il nostro paese in Europa.
Ci sorprende invece e molto la
esternazione del Presidente del Ve-
neto - Luca Zaia - già ministro del-
l’agricoltura nel governo Berlusco-ni considerato un leghista modera-
to che si è aggiunto, con toni appe-
na più dimessi, nella vergognosa
polemica contro la neo-ministra
“nera” (come la stessa si è defini-
ta) la cui nomina è avvenuta per
scelta del Presidente del ConsiglioLetta. Una scelta che ha assunto il
significato di una grande apertura
nei confronti dei tanti immigrati pre-
senti nel nostro paese.
Siamo convinti che sia questa la
naturalmente auguriamo lunga vita, per ritenersi soddisfatti ed in pace con le loroscelte rivelatesi sbagliate.Anch’essi, gli ex esponenti della Marghe-rita, insieme ai Follini ed ai Casini e com-
pagnia di ventura, hanno concorso al di-sfacimento di una componente di centroche forse avrebbe potuto evitare “il mira-coloso ripescaggio” di Berlusconi dopoche si era ritenuto di averlo definitivamen-te distrutto.Si pone nuovamente la riproposizione di
un movimento politico di laici e cattoliciche potrebbe, ancora oggi, rappresenta-re un’alternativa per la partecipazione allaguida di un paese in pericolo di soprav-vivenza: forse, se una alternativa del ge-nere fosse stata presente o lo fosse infuturo, si sarebbe potuto evitare il sorge-re spontaneo ed incontrollato di un mo-vimento di matrice “anarchica” come i“5stelle” , capace di produrre ulteriori guaial nostro paese.
strada migliore da seguire ed in gra-do di annullare e mortificare le
sconsiderate e vergognose ester-
nazioni dei leghisti Borghezio e
Zaia.
Incredibile degenerazione razzistica
da parte di esponenti della Lega
Nei confronti del neo ministro Cecile Kyenge
Cecile Kyenge, ministro dell’Integrazione.
7/30/2019 il Centro Maggio 2013
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periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 7 Attualità 7
In un recente incontro organizzato dal cir-colo culturale “IL CENTRO” si è parlatodello sviluppo della rete Internet negli ul-timi anni, soffermandosi sull’aspetto del-la rete quale indubbio strumento di scam-
bio delle idee tra soggetti di varia forma-zione culturale, estrazione sociale ed ap-
partenenza politica. Nella rete in versione “web 1.0”, l’infor-mazione era veicolata da un’unica o po-che fonti cosidette autorevoli (i primi sitiInternet specializzati, le versioni on linedei tradizionali mass media, i siti web de-gli enti istituzionali o di ricerca ecc) . In talsenso l’informazione, nel senso tradizio-nale del concetto proprio della televisio-ne, era veicolata da uno (o pochi) a molti
e la rete, quindi, poteva ritenersi simile alresto dei mezzi di comunicazione.La sua vocazione globale era pero’ giànota ai pochi (ricercatori e studenti in pri-mis) che sin dagli albori frequentavano learee riservate delle BBS (Bullettin BoardSystem) prima e dei newsgroups (gruppidi discussione) poi.Con l’esplosione dei BLOG (da weblog odiario in rete con commenti od articoli or-ganizzati cronologicamente) e dei socialnetwork, i singoli utenti si sono trasfor-mati da semplici fruitori a produttori diinformazione, oggi trasmessa da molti amolti.
Nella rete in versione “web 2.0” ognuno può dire la sua, ognuno può veicolare il proprio pensiero e fare informazione (nelsenso etimologico di dare forma alla men-te e trasmettere un concetto) contribuen-do attivamente agli aspetti contenutisticidella rete.Oggi la rete è considerata la più ampiafonte d’informazione, un contenitore d’in-formazioni che spaziano, però, dall’atten-
dibile, all’inattendibile, al falso.Il problema di fondo di internet, accessi-
bile 24 ore al giorno per 7 giorni, è datodall’attendibilità della fonte d’informazio-ne. Non possiamo essere certi che ciò cheviene trasmesso da un sito web o da un
interlocutore sia conoscenza. Sarà, piut-tosto, informazione da non accettare intoto acriticamente.
Non possiamo essere certi che qualcunoche ha un parere diverso rispetto ad unargomento di un forum o blog , specie po-litico, venga rispettato (nel senso che lasua critica venga pubblicata) o che l’au-tore venga bannato (dall’inglese to ba-nish bandire) rendendo invisibile il suocommento eventualmente contrario.La rete amplifica le possibilità di scambiarciinformazioni, di acquisire pillole di cono-scenza su un argomento ma non può farciraggiungere la conoscenza che secondoalcuni è in senso assoluto la metà irrag-giungibile di qualunque studioso e secon-do altri, in senso meno filosofico, la com-
prensione di fatti e accadimenti di varianatura.Di sicuro la rete è anche mezzo di acquisi-zione di nozioni (ovvero cognizione deglielementi di base) su argomenti, temi e ma-terie riservati a pochi studiosi e profes-
sionisti. In tal senso la rete è anche unmezzo per molti di provare a comprenderee quindi criticare ciò che produce il pen-
siero ufficiale nelle sue varie forme; dallascienza, all’economia, alla medicina ecc.La rete, per dirla con SERRES (filosofofrancese membro dell’Academie francai-se, docente presso la Stanford Universi-ty, sostenitore della libera informazione edi wikipedia) assottiglia i confini tra la gen-te ed i professionisti del sapere. Sul Blog
di una formazione politica che rivendicadi essere nata grazie alla rete ed alla sualibertà è presente parte di un’intervista alfilosofo francese, il quale , per esprimere
parte del suo pensiero, ricorre ad un esem- pio calzante che di seguito citiamo.Prendiamo ad esempio la medicina; oggiun medico forse immagina che prima dichiedere il suo parere voi possiate esservidocumentati sulla rete Internet e che quindi
possiate valutare il suo operato ed il suolivello di conoscenza; immagina, quindi,che il paziente possa controllarlo.Questo è il vantaggio. La democrazia del-le idee e la valutazione critica del pensieroattraverso il confronto delle idee.Internet rende possibile, intrinsecamente,il confronto globale delle idee, abbatten-do i confini spaziali e temporali, permet-tendo di superare la ristrette valutazionilocali talvolta arroccate su pregiudizi overità precostituite.Ciò che manca però, nonostante le web-cam, è il pathos delle relazioni interperso-nali. Secondo alcuni un limite, secondo
altri un vantaggio per la circolazione nonimpetuosa e gridata dei diversi punti divista.
Strumento di informazione, di conoscenza
o mezzo per l’acquisizione delle nozioni? Lo sviluppo della “rete” e la libera circolazione delle idee e del pensiero anche politico
INTERNET
di Milko Ferrini
7/30/2019 il Centro Maggio 2013
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Politica e-mail: [email protected] 8 Attualità
di Paolo Soroga
Comunicazione, Informazione e sua Atten-dibilità: tre parole che sono tra i principalioggetti nelle discipline dell’Informatica edella Telematica. Tre parole che in confe-renza possono tuttavia essere trattate sot-to diversi punti di vista: dal sociologico algiornalistico, dall’evoluzione tecnologicaalle implicazioni che le nuove e moderneapplicazioni comportano sul piano della
privacy in generale.Il dr Ferrini, esperto per la Polizia Postalenel campo investigativo sul corretto usodelle nuove tecnologie ha trattato il temarappresentando le varie forme attraversocui attualmente può viaggiare e risiedere
il dato e l’informazione digitale: i telefonicellulari, i palmari, gli smartphone fino ai
più recenti tablet ed iPad e poi la TVdigitale, i PC, i Server, i Router etc. Su que-sti strumenti possono poi applicarsi or-mai una gran quantità di applicazioni tec-nologiche che trattano in modo integratol’informazione nelle varie forme multime-diali (dati, suoni, disegni, immagini, filmatietc) elaborando, leggendo e registrandoin forma digitale dati ed archivi pubblici e
privati.
L’informazione, che deriva sempre da unaelaborazione di dati, è comunicata via wire-less o attraverso reti di telecomunicazio-ne che utilizzano protocolli di trasmissio-ne sempre più integrati fra loro, che favo-riscono così un utilizzo sempre più massi-vo ed in tempo reale dell’informazione stes-sa da parte di tutti gli attori: cittadini, azien-de e pubblica amministrazione.La Telematica (convergenza di Telecomu-nicazioni ed Informatica) è la disciplina chetratta il trasporto della comunicazione di-gitale avvalendosi di hardware e software
informatici, ed internet è la rete pubblicadi reti pubbliche nazionali ed internazio-nali che veicola con opportuni protocollistandard dati, informazioni e servizi tramilioni di calcolatori in tutto il mondo. Iservizi telematici principali di base riguar-
Comunicazione
dell’informazionee sua attendibilitàdano la posta elettronica (e-mail), il trasferi-mento di archivi (ftp) e le pagine WWWcon i quali vengono offerti servizi commer-ciali (e-commerce), servizi bancari e finan-ziari (e-banking, e-businnes), servizi edu-cativi e di formazione (e-education), servizi
di governo (e-government), servizi di ap- provvigionamento (e-procurement) ed altriancora.Internet attualmente rappresenta il princi-
pale mezzo di comunicazione di massa edogni attore può essere fruitore e/o produt-tore di servizi.La più recente offerta anche di servizi divideo comunicazione, di telefonia via IP(VoIP), di TV via streaming o broadcastinge di chat online ha favorito anche la costi-tuzione di varie comunità virtuali quale in-
sieme di persone interessate a specifici ar-gomenti che in modo semplice riescono cosìad interagire in real time con altri soggettiin tutto il mondo.L’attendibilità delle informazioni veicolatevia rete attraverso i suddetti servizi è tutta-via poco affidabile proprio perché internetdi per sé non può fornire sicurezza sullasegretezza, l’autenticità e l’integrità delleinformazioni trasmesse. In internet cosìcome nel mondo reale si possono quindiaggirare malfattori di vario tipo che in modidiversi possono compiere azioni illegalicontro cose e persone inclusi i minori. Si vadal furto di identità al furto vero e propriosui conti correnti, all’intrusione fraudolen-ta via mail, all’adescamento di minori, alleazioni di hackeraggio sui sistemi e sugli ar-chivi, alla distruzione e manipolazione di do-cumenti e dati; gli attacchi sono perpetraticon software maleware quali virus, worm,trojan, spyware ecc. e le modalità di attac-co prendono vari nomi come phisching,sniffing, spoofing ecc.Su queste tematiche sono stati proiettati in
conferenza anche diversi videoclip altamen-te educativi proprio per informare e mette-re in guardia adulti e minori sulle tecnichefraudolente di approccio online, fornendoanche numerosi e preziosi consigli di comeanche con il semplice buon senso e oppor-
tuni accorgimenti si possono scongiura-re intrusioni ed incontri indesiderati.La sicurezza informatica e telematica delleinformazioni, dei sistemi e delle reti è lacontromisura agli attacchi di cui sopra. I
programmi antivirus ed antimaleware pro-teggono i PC, i sistemi e le reti mentre èormai diffuso l’accesso via pin e password
per documenti, archivi e servizi riservati e personali. L’identità personale si può mag-giormente garantire in aggiunta al pin/
pswd anche con la dotazione personaledi apposite smart-card dotate di proces-sore quali la Tessera Sanitaria, la Cartad’Identità Elettronica e le Carte di Credi-to/Debito oppure con dispositivi di OTP(One Time Pswd).Per la sicurezza nella comunicazione sono
disponibili avanzate tecniche di cifraturae crittografia con doppia chiave pubblicae privata che garantiscono riservatezza,autenticità e segretezza per testi, docu-menti e e-mail che possono così viaggia-re sicuri in rete.La firma digitale e la marcatura temporalesono meccanismi utilizzati per apporre fir-ma e/o data/ora a valenza legale su testi,documenti e archivi che possono così es-sere trasmessi in rete oppure essere pro-tocollati ed archiviati in modo digitale.
La garanzia sulle chiavi pubbliche è assi-curata da Autorità di Certificazione cherilasciano appositi certificati digitali chene attestano la validità temporale.L’uso delle suddette tecniche viene poiimpiegata per offrire servizi ad alto conte-nuto di sicurezza quali la Posta Elettroni-ca Certificata, i Pagamenti digitali, il rila-scio via rete di Certicati a Attestazioni diogni tipo ecc..Sui funzionamenti ed impieghi di questetecniche sono stati offerti in conferenzaalcuni esempi pratici che ne hanno sotto-lineato i vantaggi e le operatività.
FRATELLI NERIS.P.A.
LIVORNO - ITALY
7/30/2019 il Centro Maggio 2013
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periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 9 Attualità
La scuola attende il nuovo Ministro, la prof.ssa Maria Chiara Carrozza, direttri-ce dalla prestigiosa scuola Sant’Anna diPisa, con la speran-za che sia miglioredella Gelmini e diProfumo (quello deilibri digitali dal2014).
Intanto si appresta asottoporsi alle pro-ve INVALSI che sisvolgeranno nel cor-rente mese di maggio.Sono prove previste da una legge maldigerita dai docenti.A Firenze viene rivolto un invito ai geni-tori di tenere a casa i figli nei giorni in cuila scuola fa svolgere questi testi. In atte-sa, quindi, delle proposte di un Ministronon ci resta altro che leggere quanto i DieciSaggi hanno scritto sull’istruzione e con-segnato al Presidente della Repubblica.
Dopo le premesse sulle necessità di au-mentare l’efficienza, il Documento indicaalcune proposte:1. riduzione dell’abbandono scolasticomediante il prolungamento della scuola al pomeriggio negli anni del primo ciclo evi-tando però la replica delle lezioni frontalidel mattino e individuando percorsi spe-cifici per i ragazzi maggiormente a rischiofinalizzati al rafforzamento delle compe-tenze di base come comprensione dei te-sti, competenze logico matematiche eapplicazioni del metodo scientifico,2. aumento dei fondi per il diritto allostudio3. potenziamento delle iniziative finaliz-zate ad insegnare stili di vita salutati nellescuole e nelle università promuovendo,sul modello americano, l’eliminazione deidistributori automatici collocati nellescuole di cibo e bevande ad alto contenu-to calorico.4. miglioramento indispensabile delle in-frastrutture di rete delle scuole attualmen-te dimensionate per la gestione ammini-strativa anche in vista dell’adozione deilibri digitali previsto per il 2014
5. per l’Università sostegno all’alternan-za scuola-lavoro mediante un apprendi-stato universitario sul modello tedesco eaustriaco. due Paesi in cui la disoccupa-zione giovanile è molto contenuta.Proposte. Quale fine faranno?
Il 21 e 22 Aprile si sono tenute le votazioniin 14 Comuni della Toscana per l’unifica-zione degli stessi in Comuni più grandi.Mentre Fabbriche di Vallico e Vergemoli,Incisa e Figline, Castelfranco di Sopra ePian di Sco si uniranno l’isola d’Elba con-tinuerà ad essere divisa in 8 Comuni. I NOall’unificazione hanno prevalso sui SI(7162 voti contro 4705); più precisamentementre il SI ha prevalso nel Comune diPortoferraio, il più grande, i NO sono stativincenti negli altri 7 più piccoli: Camponell’Elba, Capoliveri, Marciana Marina,Marciana, Porto Azzurro Portoferraio, RioMarina, Rio Elba.Se esaminiamo razionalmente le motiva-zioni della vittoria non vi troviamo plausi-
bili perché. Come ben spiegato dal Comi-
tato sorto per promuovere l’unificazionedei Comuni, i vantaggi collegati sarebbe-ro stati numerosi. Oltre ai significativi con-tributi di Regione e stato per la fusione,andati perduti, avremmo avuto minori co-sti nella Amministrazione.Oggi l’Elba, che conta circa 31000 abitan-ti, è amministrata da 8 Sindaci, 44 asses-sori, 124 consiglieri, 7 segretari comunali
per una spesa stimata di circa 700 mila eurol’anno, con la istituzione del Comune uni-co la dimensione rispetto agli amministra-
ti sarebbe stata ideale con 1 Sindaco, 1Giunta con 7 Assessori, 1 Consiglio con24 Consiglieri e 1 Segretario Comunale, 8Municipi con funzioni operative per il di-sbrigo delle pratiche in loco, con un co-sto stimato di circa 150 mila euro anno.
Un bel risparmio per la collettività ed unasemplificazione dell’apparato burocratico-amministrativo con conseguenti vantag-gi sull’efficienza nel rilascio di permessi,autorizzazioni, concessioni e con la elimi-nazione delle disparità nelle tariffe e tassecomunali. Si pensi solo alle diverse ali-quote IMU ed Irpef a seconda del Comu-ne dell’Isola.Un unico centro decisionale avrebbe age-volato la soluzione delle problematichecollegate alla raccolta e smaltimento deirifiuti, ai trasporti aeroportuali e marittimi,alla viabilità, alle politiche idriche, insom-ma alla gestione, nel suo complesso, del-l’Isola favorendone lo sviluppo commer-ciale e turistico.Indubbiamente l’Elba avrebbe incremen-tato la sua rilevanza nel contesto Regio-nale e la semplificazione amministrativaavrebbe favorito le attività commerciali e
gli investimenti sull’Isola.Perché allora hanno vinto i NO?Sulla razionalità hanno prevalso le fortiidentità municipali, il timore del nuovo, la
paura di perdere posizioni acquisite, lasottovalutazione dei benefici economicidegli incentivi alla unificazione e di quellistrutturali che avrebbero avuto le attivitàturistiche, commerciali,industriali.E dopo il voto?Digerita la fase agonistica il dibattito si èaperto sulla necessità comunque di arri-
vare ad una semplificazione dell’attualeassetto.Si parla di giungere almeno a 3 Comunidagli 8 esistenti allora perché non il Co-mune unico? Ad un osservatore esternorisulta davvero difficile da comprendere!
Un ministropisano
all’Istruzionedi Mario Lorenzini
Elba Comune unico:un’occasione perduta
Dopo il voto del 21 e 22 Aprile
Nei giorni scorsi è stato annunciato la ripresa del volo diretto Pisa-Lampedusa per la
stagione estiva 2013. Il volo, interamente charterizzato da TourgesT.com, sarà operativoogni sabato dal 15 giugno al 28 settembre 2013 e sarà operato dal vettore TrawelFly byMistral Air con aeromobili Boing 737-400 da 165 posti.Il volo si effettuerà ogni sabato, con i seguenti orari:Pisa-Lampedusa: partenza 11.30 - arrivo 13.15;
Lampedusa-Pisa : partenza 8.50 - arrivo 10.35.
di Massimo Cappelli
Pisa-Lampedusa per l’Estate 2013
TourgesT e SAT annunciano la ripresa del volo charter
7/30/2019 il Centro Maggio 2013
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Politica e-mail: [email protected] 10 Attualità
Filarmonica dei Concordi
Le Coop, la Finanza
ed i rischi per i Soci Prestatoridi. Marcello Battini
Dall’analisi dei valori di bilancio di 11
cooperative di consumo, operanti nel
settore della grande distribuzione, di
media grandezza, relativi all’anno
2011, si evince che l’equilibrio eco-nomico della gestione ordinaria delle
cooperative di consumo è prevalen-
temente e sistematicamente negati-
vo e comunque, anche nei casi mi-
gliori, raramente si pone al livello delle
società private concorrenti.
A livello macro economico, questo fe-
nomeno di scarsa redditività del si-
stema cooperativo, contribuisce ad
abbassare la produttività del sistema
Paese che, in un’economia globaliz-
zata, è una delle principali causedella crisi sistemica nazionale. A li-
vello microeconomico, questa situa-
zione è foriera di rischi per i soci pre-
statori
Come risulta da una pubblicazione de
“il sole24ore”, il sistema di prestiti so-
ciali delle Coop, nonostante coinvol-
ga 1,2 milioni di soci e raccolga 11,6
miliardi di risparmio (circa 9.500 E. a
testa), non è presidiato da Bankita-
lia, né assistito da fondi di garanzia,
come avviene per la clientela banca-
ria (fino a 100.000 E. per depositan-
te).
Esistono dei criteri d’investimento,
suggeriti dal livello associativo, per lo
più sconosciuti ai soci prestatori, che,
però, lasciano ampi margini di mano-
vra ai gestori, tanto che il 60% della
raccolta è investita in attività finan-
ziarie, compreso il 10% (1,2 miliardi)
dirottato verso gruppi finanziari come
Unipol e Mps. Prestiti sociali da de-
stinare al conseguimento dell’ogget-
to sociale e che, invece, in misuraprevalente, producono finanza per la
finanza, più che per l’impresa coope-
rativa.
La tutela dei soci prestatori è costi-
tuita dal patrimonio dell’azienda, ma
sarebbe importante anche un inter-vento normativo a loro favore. Nell’at-
tesa, le Coop dovrebbero almeno pub-
blicare sul sito web, il bilancio civili-
stico, il regolamento del prestito ed i
relativi fogli informativi, nonché le po-
litiche d’investimento seguite, così da
consentire ai soci di essere informa-
ti, per assumere con consapevolez-
za il rischio comunque presente an-
che nei libretti delle Coop.
Il “gap” conoscitivo è uno dei più dif-
fusi strumenti distortivi della concor-
renza ed anche il sistema cooperati-
vo, invece di combatterlo (la Coop sei
tu!), dà il suo contributo per accre-
scerlo.
E’ importante tenere presente che la
decisione d’impegnare una parte del
proprio risparmio in cooperativa, ri-
chiede sempre un’attenta valutazio-
ne del rendimento e del rischio insito
nel prestito sociale, così come del
resto la richiede qualsiasi forma d’in-
vestimento.
Le Coop sono impegnate a garantireai soci prestatori, una remunerazio-
ne sostenibile, in linea con i valori di
mercato, in concorrenza con un si-
stema bancario affamato di mezzi fre-
schi provenienti da raccolta diretta,
CONFINDUSTRIALIVORNO
Sezione
Costruttori Edili
ma i prestiti sociali, se considerati
una forma d’investimento, sottoposti
all’analisi di rischio/rendimento, usci-
rebbero spesso perdenti con altri pro-
dotti finanziari.
Per concludere, poiché:
a) i rendimenti offerti dai libretti
Coop, spesso, non sono compe-
titivi con i rendimenti di offerte con-correnti;
b) i risparmi raccolti possono esse-
re investiti (e lo sono realmente)
anche in attività molto rischiose;
c) le tutele per i soci prestatori sono
inadeguate;
d) la normativa di vigilanza è molto
lasca;
e) lo stato di salute delle Coop che
emerge dall’analisi dei bilanci può
destare qualche preoccupazione;
f) il persistente stato di crisi dell’eco-nomia italiana fa prevedere una
caduta dei consumi interni e dei
risparmi, degli appartenenti alle
classi sociali meno agiate, con
probabile impatto negativo sulla
gestione industriale delle Coop di
consumo e nella raccolta dei pre-
stiti sociali;allora è consigliabile
che, i prestiti sociali ( a parte quelli
che attengono a motivazioni diver-
se da quelle economiche) rappre-
sentino una parte minima, nell’al-
locazione complessiva dei rispar-
mi personali e/o familiari dei soci.
7/30/2019 il Centro Maggio 2013
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periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 11Cinguettare
Prestiti e Mutui per tutti
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Tel. 320.3868946
Cinguettare di Luca Lischi
Enrico Letta Presidente del Consiglio!Una grande emozione unita ad una fie-ra soddisfazione assistere alla salita alColle di Enrico, un politico serio, mo-derato e rigoroso che ha fatto del dialo-
go il suo punto di forza. In un momen-to di grande crisi politica e culturaleoccorreva una svolta: ecco il bisognodi un ricambio generazionale con unGoverno di larghe intese composto da21 Ministri, di cui 7 donne, e con unaetà media di circa 50 anni. Dopo ben63 giorni di attesa finalmente la politicaha capito che bisognava cambiare….
Del programma di Letta è emerso a ca-ratteri cubitali su quasi tutti gli organidi informazione il tema dell’Imu, la tas-sa sulla prima casa, che è una tassaesosa per tutti e che ha colpito moltis-simo le giovani famiglie. E tutti atten-dono una sua abolizione o almeno unarimodulazione. Analizzando la media deiversamenti Imu sulla prima casa emer-ge che ognuno fa come gli pare e deci-de quanto incassare…. .Primo comune in Italia per Imu è Por-tofino con una media di 1030,81 euro euna frequenza di 140 versamenti! Ulti-mo con una media di 16 euro ( si, pro- prio sedici euro) è Zerfaliu un piccolocomune in Sardegna, in provincia diOristano.In Toscana, tra i nostri dieci comunicapoluogo, esistono dei divari consi-stenti: Siena ha una media di 567,04,segue Livorno con una media di 410,33euro. Le altre? Ben distanziate: Firenzee Pisa pagano mediamente 295 euro.Prato 234 euro e Grosseto e Carrara
213 euro. Lucca fa pagare meno dellametà di Livorno con 201 euro. Pistoiaè la più generosa: solamente 180 euro.E’ proprio difficile trovare il sistema per tassare in modo più omogeneo e piùgiusto un bene primario come la primacasa e uscire dalle imperscrutabili biz-zarrie delle rendite catastali?
A proposito di Imu nella Provincia di
Livorno, città con una valenza turisticache la colloca tra le prime 10 in Italia,l’Imu più alta per la prima casa è quel-la di Capoliveri con 495 euro. SegueCampo nell’Elba con 439 euro e poiLivorno con 410 euro. Cecina ha una
media di 226 euro, Rosignano di 186euro e Collesalvetti di 134 euro. Su 20comuni il nostro capoluogo è sul po-dio! Qual’è il comune con l’aliquota più bassa? Bibbona con 112 euro!
La grande risorsa dell’Italia è l’Italiastessa - ha sottolineato il premier Letta.Ecco l’importanza di rilanciare il turi-smo e di attrarre investimenti. Attuan-
do l’articolo 9 della Costituzione per promuovere la cul tura e la ricerca ecustodire e valorizzare il nostro patri-monio e le bellezze del nostro paesag-gio. Avere la passione e la volontà difare cose grandi, di costruire, come sot-tolineava pochi anni fa lo stesso Letta,“cattedrali”, per non disperdere le risor-se in tanti fiumiciattoli ma concentrarele ricchezze verso grandi scopi capacidi lasciare traccia per l’economia del no-stro bellissimo paese.
Tantissime sono le priorità e le urgenzeda affrontare. Tra tutte quella del lavo-ro assume una priorità assoluta. Gli ul-
timi dati Istat danno una disoccupazio-ne giovanile al 38,4% che significa 635mila giovani tra i 15 e i 24 anni in cercadi lavoro. Lavoro, lavoro, lavoro! Art.1 della Costituzione: L’Italia è una Re-
pubblica democratica fondata sul lavo-ro. Priorità assoluta da attuare!
“Scommettere su grandi ideali”. PapaFrancesco sottolinea che “in questotempo di crisi è importante non chiu-dersi in se stessi, sotterrando il propriotalento, le proprie ricchezze spirituali,intellettuali e materiali, tutto quello cheil Signore ci ha dato, ma aprirsi, essere
solidali, essere attenti all’altro”. Ciascu-no faccia la sua parte di bene e metta aservizio i suoi talenti riscoprendo il dono,la gratuità e così la crisi potrà esseresuperata con un nuovo slancio di spe-ranza, di fiducia, perché guidati e con-dotti da persone credibili, sobrie e rigo-rose.
Anche il Friuli ha mandato segnali di
disaffezione e di disincanto dalla politi-ca. Anche lì, al nord, hanno votato in pochi, circa la metà degli aventi diritto,come era già successo, al sud, in Sici-lia. Italiani stanchi e nauseati da una politica che si presenta quasi comeesclusivo arricchimento personale e di pochi intimi. Bene chi sta dando segna-li di sobrietà e di richiamo all’essenzia-le. E non sono solo segnali da parte deigrillini. Mario Sberna di Scelta Civicaaveva promesso, in campagna elettora-le, che a lui bastavano 2500 euro (ovverolo stipendio percepito prima di entrare in politica) più le spese vive (tutte documen-tate per il soggiorno a Roma, in un con-vento). Quello ricevuto in più? Tutto de-voluto in beneficenza per i poveri!
7/30/2019 il Centro Maggio 2013
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Politica e-mail: [email protected] 12 Intervista
Tre-domande -tre a Gina Giani, Amministratore delegato e Direttore generale dell’Aeroporto di Pisa
Dopo qualche anno dal suo insediamento, ab-
biamo voluto “tastare il polso” dell’ammini-
stratore delegato e direttore generale - dott.ssa
Gina Giani - che conduce, con incomparibile
capacità, la SAT-Aereoporto di Pisa. I risul-
tati confermano ampiamente l’eccellenza del-
la gestione nella continuità storica del com-
pianto, grande amico nostro, ing. Piergiorgio
Ballini che, non per nulla, l’aveva “indicata”
come “Suo successore”.
1) Il nostro paese sta attraversando una
crisi di dimensioni epocali. Quel che re-
sta di buono del nostro sistema economico
è legato all’export ed alle cosiddette “ec-
cellenze”. Tra queste è doveroso include-
rel’ aeroporto Galilei , una delle “prezio-
sità” della nostra regione.
Definirei il percorso di SAT, dall’inizio
della crisi, come quello di una società “re-
siliente”, in grado cioè di vivere, cresceree svilupparsi anche in tempi difficili. Nel
periodo 2007-2012, caratterizzato dalla
difficile congiuntura macroeconomica,
l’aeroporto Galilei di Pisa ha registrato
un tasso di crescita medio annuo compo-
sto (CAGR) del traffico passeggeri pari al
3,8%, superiore di circa 2,5 volte quello
complessivo del sistema aeroportuale ita-
liano (1,5%). In termini di risultati eco-
nomici, SAT ha chiuso l’esercizio 2012 con
un utile netto di 6,4 milioni di euro, il più
elevato mai ottenuto da SAT, con un in-cremento di oltre il 45% sul 2011.
Questo grazie ad un modello gestionale
ereditato dall’Ing. Pier Giorgio Ballini di
grande attenzione ai costi ed alla soddi-
sfazione del cliente. E’ indubbio che per
affrontare questa difficile congiuntura sia
stata necessaria, e lo sia ancora oggi, una
politica di grande controllo dei costi, sen-
za però incidere sulla qualità dei servizi
rivolti all’utente. Abbiamo insomma cer-
cato di non perdere in competitività. Al-
tro fattore che sta alla base dei nostri ri-
sultati è che solo un passeggero su quat-tro del Galilei vive in Toscana, il resto
sono passeggeri di altre regioni italiane
o stranieri che vengono in Toscana. Poter
operare inoltre 20 mercati, Stati Uniti in-
clusi, ha permesso alla SAT di diversifi-
Le aree di futuro sviluppo
sono orientate verso Est
care il rischio in quanto non tutti i paesi
hanno vissuto la crisi nello stesso modo e
nello stesso tempo.
2) Che cosa dobbiamo ragionevolmenteattenderci ancora per una ulteriore esten-
sione delle rotte e dei servizi già oggi di
notevole rilievo? E quali ulteriori livelli
di crescita è possibile prevedere nel movi-
mento passeggeri in costante incremen-
to?
La Stagione Estiva 2013 vede l’apertura
di 7 nuovi collegamenti da/per l’aeropor-
to Galilei. Nel mese di giugno riaprirà
inoltre il collegamento diretto Pisa-New
York/JFK operato da Delta Air Lines con
frequenza quadrisettimanale. Fatto non
scontato, in quanto, l’aeroporto di Pisa è
l’unico, assieme a quello di Stoccolma,
fra i quattordici aeroporti che nel 2007
avevano aperto nuovi voli della compa-
gnia americana, ad avere mantenuto que-
sto volo così prestigioso. Complessiva-
mente nella Summer 2013 l’aeroporto di
Pisa è collegato con 77 destinazioni su
voli di linea, di cui 67 internazionali e 10
nazionali, servite da 15 compagnie aeree.
Nessuna città di 90.000 abitanti in Italia
può vantare, come Pisa, un aeroporto dal
4,5 milioni di passeggeri. Questo risulta-to nasce, in gran parte, dall’effetto combi-
nato dell’attrattività della Toscana nel
mondo e dallo sviluppo delle compagnie
aeree low-cost.
Il fenomeno low-cost, nato nel 1997 insie-
me alla liberalizzazione in Europa del tra-
sporto aereo, è oggi giunto a maturazio-
ne. Pertanto, una volta superata l’attuale
crisi economica, le aree di futuro svilup- po per il Galilei sono orientate verso Est.
Quest’estate il gruppo Alitalia-Air One ha
lanciato i voli di linea per Mosca e San
Pietroburgo e le attività di marketing del-
la nostra struttura commerciale puntano
verso Instabul, Emirati Arabi e Shanghai
(Cina). Si prevede, infatti, che mentre da
qui al 2030 il trasporto aereo in Europa
raddoppierà, quello da/per l’Asia cresce-
rà del 400%.
3) E’ prevedibile o auspicabile, secondo i
desiderata del Presidente della Regione,la formazione di un’unica società tra i due
aeroporti di Pisa e Firenze?
R ecentementeè stato stipulato un accor-
do da parte dei soci pubblici di SAT e
AdF, società entrambe quotate in
Borsa,per verificare la fattibilità della
costituzione di una Holding di controllo
che le gestisca.
Detto questo, aggiungo, che mentre sono
in corso i doverosi studi di approfondi-
mento, la crisi economica rende la con-
correnza tra gli aeroporti sempre più ac-
cesa, anche perché sono le compagnie a
mettere in competizione gli aeroporti fra
loro. A questo punto, due aeroporti in con-
correnza, così vicini, rischiano di fare ar-
ricchire le compagnie aeree e non il terri-
torio che servono.
La Dott.ssa Gina Giani, Amministratore delegato e Direttore generale dell’Aeroporto di Pisa
7/30/2019 il Centro Maggio 2013
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periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 13Spigolature
Scali del Corso 11 - Livorno
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FOTO ONORATI
Il no di Marco Filippi
a Franco Marini
Durante le concitate giornate nel corsodelle quali si stava votando per la elezio-ne del Presidente della Repubblica, unfolto gruppo di parlamentari del PartitoDemocratico, in dissenso con le decisio-ni del loro partito, ha affossato prima lacandidatura di Marini e poi, non contenti,addirittura anche quella di Prodi.Molti di loro hanno ritenuto opportunoavvertire, sui loro blog, gli elettori del pro-
prio collegio.Anche il senatore livornese Marco Filip-
pi, secondo quanto pubblicato dal quoti-
diano locale, si è “premurato” di avvertirei suoi elettori di essersi “astenuto” sullavotazione di Franco Marini per la Presi-denza della Repubblica..Abbiamo sempre apprezzato l’equilibrioed il senso di responsabilità di Marco: cisembra che, nella circostanza, meglioavrebbe fatto a starsene zitto o, forse, in-sieme al centinaio circa di suoi colleghi,allinearsi agli organi direttivi del partito, ilPD, in grave crisi di credibilità.
Ma che c’azzecca Beppe Grillo
con il CostaricaMatteo Renzi, replicando alle minacce edalle truculenti accuse dell’ex comico Bep-
pe Grillo -il grande condottiero del movi-mento 5stelle- ha chiesto notizie, mai per-
S p i g o l a
t u r e
venute, riguardanti le otto o nove societàche “il grande laeder” gestisce direttamen-te o attraverso suoi parenti od amici nellontano Costarica.Insieme al Sindaco di Firenze, siamo inmolti in attesa di un doveroso riscontro.
E rieccolo
l’ex ministroneRieccolo! L’ex ministrone, Altero Matteo-li, non demorde. Si è immediatamente ac-codato al gruppo del falchi del Pdl guida-to da Brunetta (Sic!), per “imporre” l’abo-lizione dell’Imu sulla prima casa, nonché ilrimborso di quella versata nel 2012 secon-
do i desiderata del Cavaliere. Naturalmente si guarda bene dal suggeri-re finanziameni sostitutivi da assicurare aiComuni. Ma se una volta, almeno una vol-ta, si facesse paladino di una seria batta-
glia contro l’evasione fiscale....!!!
Yari De Filicaia
colpisce ancora!
Il segretario cittadino del PD, Yari De Fili-caia (finalmente abbiamo capito come siscrive) quotidianamente citato dal quoti-diano livornese, ha colpito ancora.
Nel servizio pubblicato da Il Tirreno a pag.XI ha espresso tutta la sua insoddi-sfazione per la formazione del governoLetta. Avrebbe preferito, dichiara l’auto-revole esponente politico livornese, ungoverno di saggi (alla prossima uscitaspiegherà la differenza tra governo di tec-nici e governo dei saggi, ne siamo tuttiansiosi), per centrare pochi obiettivi e poi
subito al voto, non specifica se con que-sta tragica legge elettorale.Enrico Letta, dice Yari, era vicesegretarioe tutto quel gruppo dirigente ha fallito......Può essere anche vero! Ma il nostro cosaaspetta a dimettersi da segretario cittadi-
Il Centro è in distribuizioneanche presso le seguenti punti:
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Indipendenza; Libreria Gaia Scien- Libreria Gaia Scien- Libreria Gaia Scien- Libreria Gaia Scien- Libreria Gaia Scien-
za,za,za,za,za, Via di Franco; Edicola Nelli Edicola Nelli Edicola Nelli Edicola Nelli Edicola Nelli (piaz-
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(corso Amedeo); Edicola piazza Mat- Edicola piazza Mat- Edicola piazza Mat- Edicola piazza Mat- Edicola piazza Mat-
teotti teotti teotti teotti teotti ; Edicola Fabbricotti Edicola Fabbricotti Edicola Fabbricotti Edicola Fabbricotti Edicola Fabbricotti (piazza A.
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c/o Bar Oasi c/o Bar Oasi c/o Bar Oasi c/o Bar Oasi c/o Bar Oasi (Ardenza Mare); Edi- Edi- Edi- Edi- Edi-
cola Barcellona cola Barcellona cola Barcellona cola Barcellona cola Barcellona (via Goito); Edicola Edicola Edicola Edicola Edicola
Borghi Borghi Borghi Borghi Borghi (Corso Amedeo, angolo via
dell’Origine); Tintoria Rossi Tintoria Rossi Tintoria Rossi Tintoria Rossi Tintoria Rossi (corso
Mazzini), Chico Sas Chico Sas Chico Sas Chico Sas Chico Sas (via C.Puini 9).
a CASTIGLIONCELLOa CASTIGLIONCELLOa CASTIGLIONCELLOa CASTIGLIONCELLOa CASTIGLIONCELLO:::::
Ed Ed Ed Ed Ed icola Rossi icola Rossi icola Rossi icola Rossi icola Rossi (Piazza della Vittoria);
Edicola T Edicola T Edicola T Edicola T Edicola T ognotti,ognotti,ognotti,ognotti,ognotti, Stazione Ferrovia-
ria.
a ROSIGNANO SOLa ROSIGNANO SOLa ROSIGNANO SOLa ROSIGNANO SOLa ROSIGNANO SOL V V V V V A A A A A Y Y Y Y Y :::::
Edicola Giovannoni Edicola Giovannoni Edicola Giovannoni Edicola Giovannoni Edicola Giovannoni (via Allende);Edicola V Edicola V Edicola V Edicola V Edicola V allini allini allini allini allini (via O. Chiesa);
a ROSIGNANO MARITTIMOa ROSIGNANO MARITTIMOa ROSIGNANO MARITTIMOa ROSIGNANO MARITTIMOa ROSIGNANO MARITTIMO:::::
Edicola “Il Punto” Edicola “Il Punto” Edicola “Il Punto” Edicola “Il Punto” Edicola “Il Punto” (via A. Gramsci).
no di Livorno visto lo sfascio in cui si tro-va la nostra città sempre amministrato dalsuo partitoP?Ha ragione Luigi Coppola - segretario pro-
vinciale dell’UDC - quando dichiara cheLetta “è uno dei vostri”.
Ha prevalso
il buon senso
dei livornesiIl sondaggio lanciato dal quotidiano loca-le sulla intitolazione del Palasport ha avu-to l’esito più ragionevole ed appropriato.Si chiamerà Modigliani in omaggio al gran-
de artista livornese che, con le sue opere pittoriche, è famoso in tutto il mondo.Un grande livornese, anche se mai ade-guatamente valorizzato dalla città.Questa volta ha prevalso il buon senso
perchè il personaggio antagonista a Mo-digliani era il fondatore del Partito Comu-nista Antonio Gramsci: ma cosa c’entracon la storia della città di Livorno?
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Politica e-mail: [email protected] 14 Livorno
diFranco Spugnesi
Cattolici protagonisti per il bene comune A Livorno la Festa della Famiglia nei giorni 8 e 9 giugno prossimi
Dopo i convegni di Todi che avevanovisto le varie aggregazioni laicali ipotiz-zare un comune impegno in politica poisvanito o disperso per la troppo immi-nente prova elettorale molti pensavanoche si fosse spento definitivamente il protagonismo dei cattolici .Adesso la situazione veramente diffici-le per gli italiani e, di più, la fresca ven-tata di entusiasmo portata dall’elezione
di Papa Francesco, che non ha lesinatorichiami in questo senso, ha riacceso unfuoco mai sopito nel vasto mondo delvolontariato, delle associazioni e delleopere di presenza sociale. Così in molteregioni, in Toscana dal 3 al 5 di questomese, si allestiscono le settimane socia-li regionali, come non accadeva da anni,giuristi, economisti, operatori sociali edelegati delle diocesi toscane cercheran-no di tradurre in “toscano” le conclu-sioni della Settimana Sociale di Reggio
Calabria 2012.Si ripone, io per primo, molta speranzain questa ripresa di coscienza che se-gue a un disinteresse trentennale, nontanto della chiesa gerarchica, nei con-fronti della società e della politica, quan-
to dei cattolici semplici, frequentatori
sempre meno assidui dell’Eucarestiadomenicale e sempre più disabituati a provare a leggere ogni fatto alla luce delVangelo e non giudicandolo con le ca-tegorie destra/sinistra.Frutto, questo, amaro e avvelenato del-lo sciagurato clima bipolare e dalla scar-sezza di bravi sacerdoti che abbiano acuore non solo le funzioni religiose ma,integralmente, gli uomini e le donne del popolo cristiano. Speriamo, dunque, chequesto nuovo corso riporti nelle nostre
parrocchie il coraggio di parlare del mon-do che, come dice Benedetto XVI ha bisogno di una prospettiva di vita eter-na per immaginare il suo futuro.Ma qualcosa si muove anche a Livor-no. Particolarmente significativa l’ini-ziativa che parte dai periodici incontriche riuniscono, intorno al vescovo Si-mone, alcuni cattolici, di varia appar-tenenza partitica. Nell’incontro di Pa-squa è stato proposta la redazione diuna “agenda della speranza” cioè di
un documento, da elaborare congiun-tamente nei prossimi mesi, che parten-do delle indicazioni fondamentali del-la dottrina sociale della Chiesa indivi-dui una serie d’impegni e provvedi-menti che il progetto culturale dioce-
sano pro- por rà aquant i s icandideran-no alle ele-zioni ammi-n i s t r a t i v edel prossi-mo anno ,repl icandocosì il meto-do già effi-cacementesperimenta-to nei mesiscorsi nel-l ’ e l a b o r a -z ione de ldocumento
sulle politi-che familiariche va sot-to il nome di“ L i v o r n o ,amica della
famiglia”.Le aree cui dovrà far riferimento l’agen-da di speranza si è convenuto che sia-no quelle della famiglia, del lavoro, del-la casa, della scuola e dell’educazione,della qualità della vita, dell’urbanisticae felicità, della politica come servizio,dei servizi socio-sanitari.La Famiglia torna prepotentemente allaribalta di tutta la citt à nei Giorni 8 e 9giugno con una bella festa.A iniziativa della pastorale Diocesanacon il titolo “Fede e Famiglia si può!” cisaranno due intere giornate, sabato edomenica, che proporranno, nei locali
e negli spazi aperti della parrocchia didella SS. Annunziata dei Greci (alla Sco- paia) oltre alla preghiera , giochi, con-corsi, testimonianze ma anche dibattitidi grande spessore su temi di caratteresociale e educativo.
Mons. Simone Giusti. (foto Onorati)
7/30/2019 il Centro Maggio 2013
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periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 15Livorno
La nostra città si trova al culmine di undeclino prolungato nel tempo. Un datosu tutti fa capire quanto Livorno sia ar-retrata. Il nostro porto, che negli ’80 erauno dei più importanti d’Europa, è ades-
so fuori dalla lista dei primi 40. Dato chesappiamo tutti che il porto è uno deimotori dell’economia cittadina, si capi-sce bene come il declino si estenda dellacittà intera. Oltre che economico, però, ildeclino è anche sociale.Il PIL di Livorno è diviso all’incirca inquattro parti uguali. Un quarto deriva,direttamente o indirettamente, dalle atti-vità portuali. Un quarto dall’industria edai servizi. Un quarto dalle amministra-zioni pubbliche (attraverso gli stipendidei loro dipendenti). Un quarto dalle pen-sioni. Quindi una metà della città, quellalegata all’impiego pubblico e pensioni,ha un reddito fisso (a parte l’inflazioneche deprime il valore del denaro e mettein difficoltà soprattutto chi ha le pensio-ni minime). L’altra metà, invece, subisceil peso della crisi attraverso il precariato,le crisi aziendali, i fallimenti. L’esito fina-le è quello di una città spaccata in due.
Metà sopravvive alla crisi, magari conqualche sacrificio, ma l’altra metà ne vie-ne drammaticamente colpita. Ecco allorala disoccupazione giovanile a livelli re-cord, il triste record nazionale degli sfrattie l’emergenza abitativa.Come detto all’inizio, però, questo decli-no viene da lontano, perché le sue radici
sono soprattutto culturali. La città deiMedici, che era nata quando si era aper-ta al mondo grazie alle Leggi Livornine,da molti anni si è invece chiusa in se stes-sa, diventando incapace di attuare queicambiamenti che la vorticosa trasforma-zione del mondo e dell’economia rende-va necessari. Si potrebbe dire che la crisic’è per tutti, ma il confronto anche solocon la vicina Pisa è impietoso.A Livorno la politica è incapace di supe-rare le politiche dei veti dei tanti gruppidi interesse che vorrebbero mantenere
rendite di posizione sempre più strimin-zite. Non a caso siamo la città dei comita-ti, perché urlare di più e battere i piedi è ilmodo migliore per farsi ascoltare e otte-nere qualcosa, oppure per fermare qual-cosa.Il risultato è una città preda degli inte-ressi particolari, ma per questo incapacedi perseguire quello generale, da cui il
Livorno è una città preda degli interessi particolari
di Cristiano Toncelli
È necessario reagire con un cambiamento profondo
declino.Cosa possiamo fare? Mai come ora è ne-cessario reagire con un cambiamento
profondo. Perché non cambiare significacontinuare a morire di infinita inedia.Dobbiamo recuperare le nostre origini.Dobbiamo superare la limitazione cultu-rale che porta questa città a cercare le
soluzioni ai problemi ossessivamente en-tro i propri confini. Dobbiamo aprirci almondo, valorizzare il merito e non l’ap-
partenenza, chiamare chi può investire,guardare lontano, fare squadra con il re-sto del territorio. E dobbiamo imparare ascontentare qualcuno, perché la sommadegli interessi particolari non coincidecon l’interesse generale.Per questo però serve una politica auto-revole, perché quella attuale non lo è. Per questo il 2014 sarà il momento più impor-tante della nostra storia recente.
Veduta aerea del porto di Livorno. (foto Onorati)
7/30/2019 il Centro Maggio 2013
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E’ notizia ufficiale il raggiungimento edun accordo che ci auguriamo duraturo cherisolve l’annoso problema dell’attraccodelle navi crociere.A seguito di un incontro avvenuto a Pa-
lazzo Rosciano - sede dell’Autorità Por-tuale - è stato sottoscritto un accordo trala Compagnia Portuale e la soc. Porto Li-vorno 2000 in virtù del quale le navi dacroceria avranno “la precedenza” rispet-to al traffico delle merci.In virtù di questa attesa soluzione chedovrebbe porre fine ad una serie di in-comprensioni, battibercchi ed assurde
contrapposizioni, si è trovato un ragione-vole compromesso in grado di garantirel’esplosione della “pace”e l’inizio di unaorganica e positiva collaborazione tra levarie realtà operativa del Porto.
Si è trattato, in sostanza, di una intesa “ra-gionata” che consentirà il soddisfacimen-to dei molteplici interessi che insistononella realtà portuale.L’intesa si è estesa anche ad una serie diservizi che firrà con l’allargare il campodei rapporti tra C.P.L e Porto Livorno 2000riguardanti uan serie di servizi collaterali.Una soluzione molto gradita raggiunta
Salvate le crociere Salvate le crociere anche per l’essenziale ruolo svolto dal
presidente e dal direttore dell’AutoritàPortuale.Insomma, dopo tante polemiche e con-trasti, pensiamo proprio che si sia aperta
una nuova stagione nei rapporti tra le di-verse realtà che interagiscono all’internodel porto che rappresenta, ancora oggi,una delle poche realtà concreta nel cimi-tero economico di Livorno.
Raggiunto l’accordo che ci auguriamo duraturoRaggiunto l’accordo che ci auguriamo duraturo
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periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 17 Livorno
Federmanager dell’Area VastaSi è tenuto nei giorni scorsi un importante convegno
Venerdi 19 aprile, presso il Palazzo Gran-ducale della Provincia di Livorno, si è te-nuta l’Assemblea di Federmanager del-l’Area Vasta che raggruppa le Associa-zioni dei dirigenti industriali di Livorno,Pisa, Lucca, Massa Carrara.Due i temi del Convegno: il primo sulla“Rappresentanza e l’impegno sociale”dove si sono affrontati non solo gli aspet-ti caratteristici ed istituzionali del sinda-cato dirigenti, quali la tutela dei propriiscritti, l’andamento dell’assistenza sani-
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imprese e circa cinque milioni di imprese piccole e spesso piccolissime, molte conmeno di quindici dipendenti. Si pensi chedi queste in sole 16 mila imprese comparela figura del dirigente.Il Convegno ha sottolineato come compe-tenze professionali elevate siano neces-sarie per le imprese che affrontano la con-correnza e vogliono andare sui mercati in-ternazionali. Solo lavorando sulla culturaindustriale si potrà pensare di superare ilfenomeno delle “nanoimprese”e dare piùcompetitività all’industria italiana.
Tra i molti qualificati interventi da citarequelli del Presidente Nazionale Federma-nager Giorgio Ambrogioni, del dott. Ma-rio Iezzi Dirigente del Ministero dello Svi-luppo, di Patrizio Gatti della Giunta Nazio-nale Confapi.Grande interesse ha suscitato l’interven-to dell’ing.Valfredo Zolesi, Presidente dellaKaiser spa, azienda di nicchia, che operanel campo aerospaziale, con sede a Livor-no. Una eccellenza industriale riconosciutaa livello euopeo e internazionale di eleva-
tissima professionalità che ha raggiunto icinquanta addetti, testimonianza dellegrandi potenzialità presenti in Italia e nel-la nostra Regione.Ha concluso la giornata di approfondi-menti il Presidente di Federmanager Livor-no, dott. Claudio Tonci ringraziando gliintervenuti e sottolineando ancora unavolta l’importanza di operare sui territoriin sinergia, come da tempo stanno facen-do le Associazioni federmanager dell’AreaVasta.
taria integrativa e dell’assistenza assicu-rativa, ma si è parlato anche di esempi vir-tuosi svolti per il rilancio delle economielocali. Da citare quello di Federmanager diMassa Carrara che sta impegnandosi per rivitalizzare la “scuola del marmo”, al finedi sviluppare tra i giovani specifiche pro-fessionalità che consentano loro impieghiin Italia e all’estero.Secondo tema: “La managerializzazionedelle piccole e medie imprese”. Come notol’industria italiana ha solo poche grandi
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Politica e-mail: [email protected] 18 Rosignano
segue a pag. 11
La sera del 30 aprile presso Agrihotel
Elisabetta a Collemezzano di Cecina
si è svolta l’assemblea della Coope-
rativa ACLI Labor con all’ordine del
giorno l’esame e l’approvazione del
bilancio chiuso al 31/12/2012, dove si
evidenzia nonostante il contesto eco-
nomico che ci circonda un fatturato
superiore a 15 milioni di euro e una
presenza costante di 250 soci/lavora-
tori.
A seguire sono stati rinnovati gli or-
gani sociali, confermando Paolo Bur-
galassi presidente, Marco Rocchi vicepresidente, Alessandro Pezzini con-
sigliere delegato, Piero Cocchi con-
sigliere, nuovo consigliere Marco
Pezzini che sostituisce per raggiunti
limiti di età Stefano Bandini il quale
ha ricevuto particolari elogi per quan-
to fatto per la cooperativa durante i
suoi 34 anni di permanenza come so-
cio e amministratore.
Quale presidente del collegio sinda-
cale è confermato il Dott. Paolo Gor-
gone.
Ma che bel Centro Feste!
L’importante struttura aperta a Rosignano Marittimo
Nella scorsa edizione ave-
vamo dato notizia della inau-gurazione del Centro Feste
a Rosignano M. Su questa
pubblichiamo le foto della
struttura, sia degli interni
che esterni.
D’ora in poi, grazie alla di-
sponibilità dello Sporting
Club, della Pro Loco e del-
l’Amministrazione Comuna-
le, il capoluogo potrà orga-
nizzare gli eventi tradiziona-
li e di grande successo cheerano stati forzatamente so-
spesi proprio per la indispo-
nibilità di una struttura ade-
guata, moderna e razionale.
L’esordio si è avuta in occa-
sione della manifestazione
“Verde Olio”che ha visto en-
trare in funzione anche le
strutture del Centro Feste.
Confermato
Burgalassi
Al vertice dell’Acli Labor
Vinicio Monnanni, bravo e noto arbitro dei campi amatoriali di calcio, è stato premiato dagli
amici per la sua lunga e onorata attività con la seguente taraga: “A Vinicio Monnanni - Lecronache del passato lo hanno celebrato come “Bomber” oggi nella maturità lo esaltano
come arbitro”. Nella foto, da sin.: V inicio Monnanni, Antonio Musti, Enrico Dello Sbarba,Enrico Salvadori, Fabrizio “Peter” Gronchi , Giorgio Niccolai e Bruno Damari.
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periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 7 Cultura 19
Il grande artista a breve “ritornerà” nella sua Campiglia con una mostra permanente
CARLO GUARNIERI, disegnatore
Nell’era globalizzazione le differenze cheun tempo marcavano la distanza netta tracentro e periferia sono andate scompa-
rendo, oggi possiamo essere protagoni-sti della grande storia a prescindere dalluogo dove viviamo. Non molto tempo fala provincia era un luogo “protetto”, lon-tano dalle grandi trasformazioni e dai pro-cessi culturali importanti, in quell’epocavisse Carlo Guarnieri, campigliese, eccel-lente disegnatore, pittore e xilografo difama mondiale.Guarnieri nasce a Campiglia Marittima il23 ottobre del 1892, studia all’Accade-mia di Belle Arti di Firenze, frequenta lelezioni di Adolfo De Carolis che insegna
decorazione pittorica, del quale diviene presto allievo prediletto. Nel 1907 tienela prima mostra personale a Firenze e nel
CHORUS S.r.l.
Ingegneria ImpiantisticaVia Guido Rossa, 2757016 Rosignano M.mo (LI) Italy
Telefono: 0586 764794 Centralino 0586 768783mail: www.chorusimpianti.comSito Internet: www.chorusimpianti.com
‘12 partecipa alla Prima Mostra xilografi-ca a Levanto (che darà impulso al rinno-vamento dell’arte incisoria italiana) e al-l’Esposizione Internazionale di Venezia.
Nel ‘14 è scelto fra i membri della rappre-sentanza italiana all’Esposizione interna-zionale di Lipsia, partecipa per due edi-
zioni alla biennale di Venezia e tre volte aquella di Roma. Considerato “inarrivabilemaestro dell’arte xilografica italiana”, viag-gia e opera in tutte le maggiori realtà ita-liane e internazionali: a Firenze conosceMarinetti, Prezzolini e Soffici (fondatoridella “Voce”) ma, con naturale coerenzada artista atipico, non segue la via del fu-turismo, a Torino opera con Felice Care-na, poi di nuovo a Livorno, Roma, Ma-drid.Modigliani e Fattori i soggetti che condi-vidono con Guarnieri l’ambito culturale e
intellettuale dell’epoca, D’Annunzio e DeCarolis (che illustrò i racconti del Vate) ireferenti del rinnovamento della xilogra-fia italiana che trovò nell’artista campi-gliese uno dei momenti più alti.Due fatti contraddistinguono la vicenda
privata del Guarnieri, i conflitti mondiali -la prima guerra impone un’interruzione alsuo percorso creativo e la seconda ne de-creta il ritiro a vita privata- e il fascismoche, seppur indirettamente, segnerà la suavita. Nel ’25, terminato il “Dante Tirreno”
è incaricato dal Duce per scolpire una suaraffigurazione, con lo scopo, si dirà di:“dare al volto del Duce, una viva e lumi-nosa espressione di serenità e di forza,con la volontà ferma di veder incidere al
pittore e xilografo di fama mondiale
nuovo Artefice, l’effige del Timoniere Ita-lico”.Per quanto questo influenzò la sua vita ele sue relazioni di lì a venire, con la xilo-grafia del Duce, Guarnieri porterà defini-tivamente - e a livello internazionale - allarinascita dell’incisione su legno.Continuerà nella sua villa museo di Cam-
piglia, in privato e lontano dalle città, una
feconda produzione artistica fino al gior-no della sua morte, il 20 luglio 1988.A breve Carlo Guarnieri “ritornerà” nellasua Campiglia con un apermanebte mol-to interessante.
di Jacopo Bertocchi
Carlo Guarnieri (Campiglia Marittima 1892 -
Grosseto 1988).
“La Fecondazione” un’opera di Carlo Guar-
nieri.
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Restauriamo i “Delfini di Ardenza”
Rimossi nel 2006 dalla balaustra del moletto di Ardenza non sono stati più ripristinati
Un’affascinante
immagine
dell’Isola Kos
nell’arcipelago
del Dodecaneso
(Grecia)
Era il 1839 quando vennero presen-
tati a Firenze all’interno della “Pub-
blica esposizione d’Arti e Manifat-
ture Toscane”. Si trattava di prototi-
pi dei delfini, destinati alle nuove
Porta a Mare e Dogana D’Acqua, poi
fusi nella Fonderia Granducale di Fol-
lonica. Così eleganti e sinuosi , quei
delfini capovolti, legati per la coda,
hanno segnato a lungo con la loro
presenza un tratto del lungomare ar-
denzino dov’erano finiti dopo la col-
locazione originaria. La loro storia
viene dunque da lontano.
A disegnarl i, fu Carlo Reishammer
(Firenze 1806-1883), l’architetto to-
scano che realizzò gli elementi in
ghisa della Barriera della Cinta Da-
ziaria di Livorno. E in ghisa sono i
delfini rimossi nel 2006 dalla balau-
stra collocata presso il Moletto di Ar-
denza che li conteneva (ben cinquegruppi contenenti ciascuno una dop-
pia raffigurazione). Battuti dal libec-
cio, insidiati dalla salsedine, hanno
subito nel tempo una lenta e impie-
tosa corrosione.
Attualmente nei depositi comunali,
essi attendono ora un restauro che
li renda alla città. Per promuoverlo
si sono mobilitati gli Amici dei Mu-
sei, da sempre attenti alla conser-
vazione e valorizzazione del patrimo-
nio storico-artistico di Livorno.Lo hacomunicato Annamaria Pecchioli To-
massi, presidente dell’Associazio-
ne, che ha indetto una pubblica sot-
toscrizione cittadina (“Livorno parte-
cipa”) perché tutti possano contri-
buire al restauro. Un impegno, que-
sto, che durerà un anno. I contributi
potranno essere dati on-line (con il
di Marisa Speranza
metodo crowfunding), oppure pressola sede degli Amici dei Musei (Scali
Manzoni 49) tutti i martedì mattina o
in occasione di altri incontri.
Coinvolte nell’iniziativa anche la Ba-
racchina Rossa di Ardenza, la gio-
ielleria Martignetti di via Marradi e
la libreria Erasmus (viale degli Avva-
lorati). Entusiasta del progetto di re-
cupero, l’assessore alle culture Ma-
rio Tredici: “Siete dei tosti, e noi sia-
mo al vostro fianco”, ha annunciato,
convinto della necessità di focaliz-
zare l’attenzione sui monumenti li-
vornesi che richiederebbero interven-
ti urgenti (dalla statua di Leopoldo
II° in piazza XX Settembre , alla Por-
ta San Marco).
La somma messa in preventivo è di
circa 380.000 euro, ma il patto di sta-
bilità ha bloccato ogni possibilità di
spesa. Per quanto riguarda il recu-
pero complessivo dei delfini occor-
rerebbero circa 80.000 euro. Ma, in-
tanto, con la sottoscrizionep pro-
mossa dagli Amici dei Musei, si miraa mettere insieme quei 7000 euro
necessari per il restauro di uno dei
cinque gruppi di delfini
.Una volta recuperati, essi verranno
esposti nel costruendo , e tanto at-
teso, Museo della città. Al Molettodi Ardenza torneranno eventualmen-
te solo delle nuove fusioni inattac-
cabili dal salmastro. Anna Laura
Bachini, a cui è stato chiesto di cu-
rare il nuovo metodo di raccolta dei
fondi basato sul “crowfunding” (già
sperimentato in altri Paesi), ne ha
spiegato il funzionamento. Basterà
visitare il sito
www.produzionidalbasso.com
ed entrando nel link “restauriamo i
delfini di Ardenza”, prenotare il ver-
samento di una somma minima di 5
euro. Così l’interessato potrà vedere
comparire in tempo reale sulla vide-
ata il proprio nominativo a sostegno
della raccolta.
Al raggiungimento della somma pre-
ventivata chi si è prenotato riceverà
una mail con l’invito ad effettuare il
proprio versamento tramite bonifico
bancario. La raccolta sarà pure sol-
lecitata da più parti : gli stessi soci
dell’Associazione (con tanto di tes-
serino di riconoscimento) potrannoriscuotere. Anche un solo euro sarà
benvenuto. Purché siano in tanti a
versarlo e si possa raggiungere lo
scopo. Quale più nobile del godimen-
to pubblico di una bellezza? I Delfini quando erano collocati sulla balau-
stra del moletto di Ardenza
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Le numerose uscite di film al cinema nel primo periodo dell’anno, compensano que-sta primavera cinematograficamente un po’statica, ma che sta confermando alcune
pellicole presenti nelle sale da diverse set-timane.Mi è piaciuto per ritmo ed intensità, “Il fi-glio dell’altra” di Lorraine Lèvy, una pelli-cola che fa porre allo spettatore una do-manda: “E se fosse successo a me?”. Nel
film infatti, due bambini vengono scambia-ti al momento della nascita per un erroredell’ospedale di Haifa.A diciotto anni dalla nascita, durante un
prelievo del sangue effettuato su uno deidue ragazzi, viene scoperto l’errore chegenera confusione emotiva ed identitarianei due ragazzi e nelle rispettive famiglie. Aciò aggiungiamo il fatto che le due famigliesono di estrazione sociale, culturale e reli-giosa radicalmente differenti: infatti, una è
palestinese mentre l’altra è israeliana.
Piace che un film possa parlare di Palestinaed Israele, senza dover alzare barriere, sen-za il bisogno di inneggiare ad un popolo
piuttosto che ad un altro e che la storiaabbia come protagonisti principali due gio-vani.Allo smarrimento iniziale di entrambi, nel-l’apprendere la notizia dello scambio diidentità segue infatti un percorso ineditoche vede avvicinare due famiglie, di originidiverse e culturalmente contrastanti.E’ il confronto senza rabbia e rancore,l’esempio su cui si dovrebbero basare chicomanda e chi fomenta l’odio con dannosiradicalismi.
Non mi è piaciuto “Un giorno devi andare”di Giorgio Diritti, che a mio modo di vederenon bissa ilsuccesso dei
primi due filmgirati. Un po’macchinoso elento, “Ungiorno deviandare” ha il
suo punto diforza nei pae-saggi del-l’Amazzonia,che sono esta-ticamente su-
Cosa andare a vedere e cosa evitare
ANDIAMO AL CINEMA
di Matteo Pieracci
perbi.Ma per il resto? La trama è molto debole,nonostante Diritti voglia puntare sull’in-trospezione emotiva del personaggio prin-cipale (interpretato da Jasmine Trinca).Troppi argomenti trattati in maniera velo-ce e poco approfonditi.Di poca sostanza, l’ultimo di Almodòvar “Gli amanti passeggeri”. Colorato, vivace
La locandina del film “ Il figlio dlel’altra”.A lato: quella di “Hitchcok”
e dai personaggi stravaganti come sem- pre, ma carente di quella sostanza che è iltratto distintivo del regista spagnolo. “Gliamanti passeggeri” fa ridere, ma neanche
più di tanto e di sicuro non sarà ricordatocome uno dei più bei film di Almodòvar.Da andare a vedere “Hitchcock”, di cui
basta il titolo ad incuriosire tutti i cinefilidel mondo.
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Stagione 2012/2013
Teatro GoldoniI restanti appuntamenti
di Maggio
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Via dell’Industria 8 - S. Pietro in Palazzi (Cecina) - Tel/Fax 0586/669029 - Cell. 39.335.7777099 - [email protected]: Lunedì-Venerdi: 9-12.30/14.30-19 Sabato: 9-12.30
CONCERTI
Stefano Bollani
e Marco AngiusVenerdì 10 Maggio (h.21)Direttore: Marco AngiusPianoforte: Stefano BollaniORT Orchestra della ToscanaProgrammaS. Bollani improvvisazioni al piano soloM. Ravel Concerto in sol; Ma mère l'òyeI. Stravinskij L'uccello di fuoco, suite (ver-sione 1945)
Lorenzo Da Ponte. Musica: Wolfgang Amadeus Mozart. Or-
chestra: Cantiere Lirico della FondazioneTeatro Goldoni. Direttore: Mario Menica-gli. Regia: Alessio Pizzech.Sotto la direzione di Mario Menicagli e la
regia di Alessio Pizzech, con un gruppodi giovani voci mozartiane selezionatedopo un lungo periodo di studio musica-le e drammaturgico dell'opera e dopo lamasterclass affidata ad una delle più raf-finate belcantiste italiane, il soprano Va-leria Esposito (nel riquadro), acclamatanei più prestigiosi teatri del panorama in-ternazionale quale interprete della Reginadella Notte del Flauto Magico. S
t e f an o
B ol l
ani
nire il rigore del pianismo di alta scuolacon una innata vocazione allo spettaco-lo e all'intrattenimento, grazie anche allasua duttilissima vocalità e alle naturalidoti comunicative.Sul podio dell'Orchestra della Toscana,Marco Angius, direttore di riferimento
per il repetorio musicale contemporaneo.Martedì 7 maggio, ore 17- Sala Mascagni
Introduzione
a ...Angius/Bollani e l'Ort
LIRICA
Così fan tutte
Progetto Mozart Sabato 18 Maggio (h.20,30)Dramma giocoso in due atti su libretto di
Martedì 20 Maggio - h. 18 nella sede de “Il Centro”, via Trieste 7
conferenza sul tema
“60 anni
al servizio della musica”
1953-2013 Relatore
di Giulio Cesare RicciPresidente Istituto Musicicale«Pietro Mascagni» - Livorno
“150° dalla nascita
di Pietro Mascagni”
FIDAPA B.P.W. Italy - Sezione di LivornoCircolo Culturale Il Centro
Venerdì 31 Maggio - h. 17 presso Sala Conferenze Hotel Palazzo - Livorno
Relatore il musicologo
Bruno SpoletiEsperto vocale che presenterà in videoe in audio inediti del Maestro livornese
conferenza sul tema
L'ultimo concerto sinfonico vede prota-gonista un musicista d'eccezione comeStefano Bollani, con le sue improvvisa-zioni al piano solo e l'esecuzione del bel-lissimo Concerto in sol di Maurice Ravel(1875-1937), antiromantico, ironico, disin-cantato, con evidenti influssi jazzistici macapace di una struggente espressività
come nel movimento centrale. Sempre diRavel la suite versione 1945 del L'Uccellodi fuoco di Igor Stravinskij (1882-1971),scritta per l'omonimo balletto messo in sce-na da Diaghilev e i Ballettes Russes, unodei primi grandi lavori dell'Ottocento.
Noto come uno dei più grando jazzisti vi-venti, Bollani, già insignito nel 1998 del
premio della rivista Musica Jazz e nel2000 del prestigioso European Prizecome miglior musicista, conta numero-sissime collaborazioni con vari artisti
di fama internazionale.Dotato di tecnica prodigiosa, di stra-ordinarie capacità compositive e im-
provvisazioni, Bollani è in grado di riu-