il bollettino del rosario perpetuo primo 2009

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IL BOLLETTINO DEL

ROSARIO PERPETUOIL BOLLETTINO DEL

ROSARIO PERPETUO

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Il Bollettino del R.P. - A. XXIV - gennaio - aprile 2009 2

IL BOLLETTINO DELROSARIO PERPETUO

IN SARDEGNA

Supplemento a

“DOMENICANI”autoriz. Tribunale di Firenze

del 4 Gennaio 1967 - n. 1800

Nuova serie - Anno XXVgennaio - aprile 2009

c /c postale n. 15 38 10 98intestato a: Bollettino del Rosario Perpetuo - Convento

S. Domenico - 09127 Cagliari

Direzione & Redazione:P. Eugenio Zabatta o.p.

Collaborano: P. Christian Steiner o.p.

Paolo Macis.

piazza San Domenico, n. 509127 CAGLIARITel. 070 65 42 98Cell. 339 18 22 685

e.mail: [email protected]

Con approvazione Ecclesiasticae dell’Ordine Domenicano.

Anno XXVgennaio - aprile 2009

quadrimestraledi collegamento dei gruppidell’Ass. Rosario Perpetuo

Regina del Santo Rosariovenerata in s. Domeenico

di Cagliari(statua in legno - sec. xv)

copertina: Raffaello Sanzio, Madonna Colonna Berlino, Musei di Stato.

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Lettera alle zelatrici e iscritte al RP.p. eugenio zabatta, direttore.

Tra i benefici vantaggi del Rosario.Benedetto XVI.

“Quegli occhi tuoi misericordiosi.p. e. zabatta op.

Regina delle Famiglie. NN

Imparò a pregare guardando…Pére Duval.

Con il Rosario esaltiamo la divina mater-nità di Maria. p. eugenio op.

Frammenti di Cronaca.A cura della redazione.

Auguri natalizi e annuali.

Nella Casa del Padre.Le nuove iscritte all’Associazione RP.Rosario Vivente.I misteri della gioia

A cura della redazione.

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Il Bollettino del R.P. - A. XXIV - gennaio - aprile 2009 3

Lettera alle gentili zelatrici e iscritte nel Rosario Perpetuo

Gentilissime Zelatrici,

Con un’ora di preghiera in più, una volta al mese, recitando il Rosario da soli o in gruppo, noi facciamo in modo che il S. Rosario venga recitato conti-nuamente.

È questo il vanto della nostra Asso-ciazione che vuole, proprio con il Ro-sario, dare una lode continua alla Ma-donna.

Ognuno di noi sa, per questo mo-tivo, di cooperare con la propria ora di preghiera (che chiamiamo “Ora di Guardia”) a realizzare questo nobile intento. È come se ognuno di noi por-tasse un “mattone” per costruire una casa, o come se ognuno di noi portasse un “grano” della corona del Rosario, per costruirla.

Prendete occasione, in qualità di zelatrici, anche con esempi di questo genere, per incoraggiare a mantenere fedelmente la propria promessa alla Madonna. La promessa, appunto, di recitare per un’ora intera il S. Rosario,

una volta al mese, con l’intenzione di unire la propria “ora di preghiera” a quelle degli altri iscritti, in modo che sia continua, perpetua.

Non può mancare la nostra “ora di preghiera” in cui: 1° ricambiamo colo-ro che hanno pregato o pregheranno per noi con lo stesso Rosario e 2° siamo in rappresentanza, cioè siamo in pre-ghiera dinanzi alla Madonna responsa-bili, a nome di tutta l’Associazione, che il Rosario non venga taciuto.

Questa “ora di preghiera” – ricorda-telo alle socie – noi la chiamiamo “Ora di Guardia”. Nome che è venuto fuori dalla contemplazione del primo mi-stero doloroso. Gesù chiese ai suoi tre apostoli prediletti, prima della Passio-ne nell’Orto degli ulivi, di pregare con Lui. Dopo aver pregato e sudato san-gue, vide che essi erano addormentati e si “lamentò” con loro “non siete stati capaci di vegliare un’ora sola con Me?” (Mt. 26,40).

Ecco! Quell’ora che Gesù chiede non ci deve trovare addormentati. Nes-

UN’AUTENTICA ‘SCUOLA’ DI PREGHIERA

il nostro Rosario Perpetuo

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suno di noi deve tralasciarla addormen-tandosi e dimenticandosene.

Vista così quest’ora di preghiera, in-sieme a quelle che fanno gli altri iscritti anche a nome nostro, sarebbe “vergo-gnoso” lasciarla per pigrizia, dimenti-canza o per altro futile motivo.

E sappiamo qual è l’intenzione della nostra Associazione che ci chiede que-st’ora di preghiera.

Il Rosario Perpetuo, di cui facciamo parte, è un’Associazione di preghiera ed è proprio la preghiera il suo elemen-to specifico.

L’Associazione nostra sembra non adoperarsi per iniziative che colpiscono l’opinione pubblica, iniziative sociali di promozione o sostegno concreto per anziani, giovani, bambini oppure per chi è senza lavoro.

Tuttavia l’Associazione vuole quelle e altre buone iniziative, ma sa che sen-za la preghiera fallirebbero tutte senza riuscita.

Noi del Rosario Perpetuo preghia-mo perché riescano, preghiamo in par-ticolare per il bene delle famiglie e per la pace nel mondo: due finalità a cui, come evidenzia l’enciclica sul Rosario di Giovanni Paolo II, il Rosario di sua natura ci porta (RVM, 40 e 41).

Care zelatrici, ricordate queste mo-tivazioni alle vostre iscritte.

La nostra personale “ora di preghie-ra”, in unione a quelle degli altri iscrit-ti, è gesto di filiale affetto verso la Ma-donna che non mancherà di impetrarci da Dio quegli aiuti indispensabili per il bene spirituale delle persone e per la loro salute fisica e il loro benessere. Certamente si realizzerebbe per noi la promessa di Gesù “Cercate prima il Re-gno di Dio e tutto il resto vi sarà dato in aggiunta” (Mt. 6,33).

Il Signore non è avaro; ha promesso il centuplo a coloro che lo cercano con cuore sincero.

Animati da motivi veramente spiri-tuali, nella nostra preghiera, che fac-ciamo in unione stretta con innumere-voli fratelli e sorelle, alternandoci con la corona del Rosario, dinanzi al trono di Maria, otterremo più di quanto pen-siamo o di quanto abbiamo domanda-to perché Dio è più grande del nostro cuore.

Fate notare, negli incontri di gruppo, che la preghiera stessa del Rosario na-sconde per noi tesori di grazia. Questa forma di preghiera è stata preziosa ed efficace se “uno stuolo innumerevo-le di santi hanno trovato nel Rosario un’autentica via di santificazione” e se “mediante il Rosario il credente attinge abbondanza di grazia” (RVM, 8 e 1).

S. Agostino diceva che: “la fede se non è pensata è nulla” (PL 44, 963). Ora con il Rosario noi “preghiamo Ma-ria, ma in qualche modo preghiamo anche come Maria che conservava tut-to nel suo cuore (LC. “Con il Rosario siamo alla scuola di Maria” (RVM, 1). Pensiamo alla nostra fede che non può che aumentare e irrobustirsi.

Nel periodo natalizio che ci fa con-templare “l’opera dell’Incarnazione re-dentrice iniziata nel Suo grembo vergi-nale”, facciamoci più esperti “nell’arte della preghiera” giacché la nostra As-sociazione, per la finalità che propone e aiuta a raggiungere, è “un’autentica scuola di preghiera”(RVM, 5).

P. Eugenio Zabatta o.p.

dalla direzione del Centro Regionaledell’Associazione del Rosario Perpetuop.za S. Domenico - Cagliari.

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“L’origine storica del Rosario risale al Medio Evo. Era un tempo in cui i Salmi rappresentavano il punto di riferimento principale per chi pregava. Ma i Salmi biblici costituivano un ostacolo insupe-rabile per tutti coloro che all’epoca non sapevano leggere, ed erano i più.

Si è così cercato un “Salterio” ade-guato alle loro esigenze e lo si è trovato nella preghiera mariana (l’Ave Maria) cui si aggiungevano i misteri della vita di Gesù Cristo, allineati l’uno dopo l’al-tro, come grani di una collana.

Queste preghiere toccano la corda della meditazione; la reiterazione delle parole, il ritmo ripetitivo cullano l’ani-ma e le trasmettono serenità, mentre il concentrarsi sulla parola, e in particola-re sulla figura di Maria e sulle immagini di Cristo che si sgranano davanti ai no-stri occhi, calmano l’anima, la liberano da preoccupazioni e le consentono di alzare lo sguardo verso Dio.

In effetti, il Rosario ci restituisce quella sapienza originaria che sa bene come la ripetizione delle parole sia una componente importante della preghie-ra e della meditazione, sia un modo per cullarsi in un ritmo sempre uguale che ci trasmette serenità. Così, non è importante seguire con razionale con-centrazione ogni singola parola; ma, al contrario, importa lasciarsi cullare dalla calma che procura la reiterazione, l’uni-

formità del ritmo. Tanto più che questa parola non è vuota di contenuto, e pro-pone ai nostri occhi e alla nostra anima grandi immagini e visioni: anzitutto la figura di Maria e, attraverso di lei, la fi-gura di Cristo.

Coloro che (un tempo) recitavano il Rosario avevano duramente lavora-to tutto il giorno. Non erano in grado, pregando, di compiere grandi percorsi intellettuali. Al contrario, avevano biso-gno di una preghiera che restituisse loro serenità, che li distraesse anche, che li liberasse dalle preoccupazioni e offrisse loro consolazione e ristoro dell’anima.

Penso che questa arcaica esperien-za della storia delle religioni, cioè della ripetizione delle parole, del ritmo, del-la parola collettiva, della coralità che mi trascina e mi culla e riempie di sé lo spazio, che non mi tormenta, ma mi trasmette la calma, mi consola e mi li-bera, questa esperienza arcaica è stata assunta pienamente nel Cristianesimo e ispira la preghiera e l’interiorizzazione della preghiera nel contesto mariano e nella riproposizione della figura di Cri-sto agli uomini – superando l’intellet-tualismo a favore di una valorizzazione dell’effetto rasserenante che produce il cullarsi dell’anima nelle parole della preghiera del Rosario”.

(P. SEEWALD, Dio e il mondo, ed. S. Paolo 2001, p. 288). •••

TRA I BENÈFICI VANTAGGI DEL ROSARIOce ne parla il Papa Benedetto XVI

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“E la Santa Vergine, la preghi la S. Vergine? … la preghi come si de-ve, la preghi bene? È nostra Madre, siamo intesi. È la Madre del genere umano, la nuova Eva. Ma è anche sua figlia. Il mondo antico, il mon-do di prima della grazia l’ha cullata a lungo sul proprio cuore desolato – secoli e secoli – nell’attesa oscu-ra, incomprensibile d’una virgo genitrix (vergine genitrice)… Per secoli e secoli ha protetto con le sue vecchie mani cariche di delitti, con le sue mani pesanti, la piccola fanciulla meravigliosa, di cui non sapeva nemmeno il nome. Una fanciulletta, questa regina degli Angeli! E lo è rimasta, non dimen-ticarlo!”.

“Una sorgente così pura, così limpida… La Vergine era l’Innocen-za. Ti rendi conto di ciò che siamo per lei, noialtri, la razza umana?

Oh! Naturalmente, ella dete-sta il peccato, ma, infine, non ha nessuna esperienza di esso, quel-l’esperienza che non è mancata ai più grandi santi, allo stesso santo d’Assisi, per quanto sia serafico.

Lo sguardo della Vergine è il so-lo sguardo veramente infantile, il solo vero sguardo di bambino che si sia mai levato sulla nostra vergo-gna e sulla nostra disgrazia. Sì, pic-colo mio, per ben pregarla bisogna sentire su se stessi questo sguardo che non è affatto quello dell’in-dulgenza – perché l’indulgenza si accompagna sempre a qualche amara esperienza – ma della tene-ra compassione …”.

(dal capolavoro di G. Bernanos, Diario di un curato di campagna, ed. Mondadori, Verona, p. 197 ss.).

I Padri, del Concilio Vaticano II, esortavano caldamente tutti i figli della Chiesa, i cristiani, a promuovere gene-rosamente il culto verso la Madonna. Essi invitavano ad avere in grande stima quelle preghiere già raccomandate da secoli (LG 67).

Tra queste preghiere o pratiche di pietà, anche se non è nominato espli-citamente, essi pensavano al Santo Ro-sario, amato e praticato da uno stuolo innumerevole di santi.

Comunque, ciò che possiamo nota-re, è che gli stessi Padri del Concilio, più volte e chiaramente, invitavano tutti noi a pensare alla Madonna “con

QUEGLI OCC H“Occhi da Dio d

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pietà filiale” (65), “a venerarla con af-fetto di pietà filiale” (53). Invitavano a pregarla insistentemente (69), a imitar-la e a innalzare a lei, fiduciosi, i nostri occhi (65).

E il motivo di quest’ultimo gesto, elevare gli occhi, è molto significativo e comprendiamo tutti perché. In questo caso, alzare gli occhi, esprime fiducia, abbandono; è preghiera confidente in Colei che può.

Sappiamo che gli occhi sono finestre rivelatrici dell’anima e perciò, istinti-vamente, “esaminiamo”, ansiosi, gli occhi della persona alla quale chiedia-mo qualcosa e desideriamo che accon-

discenda volgendo a noi i suoi occhi.È proprio quanto chiediamo che la

Madonna faccia nei nostri riguardi. Se lei ci guarda, vuol dire, nello stesso tempo, che ci esaudisce, che si prende cura di noi.

Quando, nella Salve Regina, si chie-de a Maria di rivolgere a noi “quegli occhi suoi misericordiosi”, desideria-mo, certo, dirle con cuore filiale che quegli occhi suoi sono a noi tanto ca-ri, ma anche perché sappiamo che se li volge a noi siamo già consolati e la nostra speranza rivive.

E, oltre che cari, sappiamo pure be-ne quanto “preziosi” sono i suoi occhi! Preziosi, prima di tutto, dinanzi a Dio stesso. Dante, nella Divina Commedia, definisce, quelli della Madonna, “Li oc-chi da Dio diletti e venerati” e aggiunge che, per il fatto che sono rivolti a noi, dimostrano quanto siano a lei gradite le nostre preghiere devote (Par. 33,40)

Sembra che sia la Madonna stessa a incoraggiarci di chiedere affinché lei volga a noi i suoi occhi!

Ci incoraggia quando, soprattutto, “magnifica il Signore… perché ha guar-dato l’umiltà della sua serva”. Sembra che come lei stessa ha fatto l’esperien-za gioiosa di sapersi guardata da Dio, perché ha operato in lei grandi cose, così vuole che anche noi facciamo l’esperienza di riscoprirci sotto il suo sguardo materno. >>>

C HI TUOI MISERICORDIOSIo diletti e venerati”

Rivolgi a noi gli occhi

tuoi misericordiosi

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Il Bollettino del R.P. - A. XXIV - gennaio - aprile 2009 8

Giovanni Paolo II, nell’enciclica sul Rosario (RVM, 1), non a caso ci fa nota-re che nel nostro Rosario “riecheggia la preghiera di Maria, il suo perenne Ma-gnificat” e ci ricorda che è Maria che “sostiene la nostra preghiera” per l’effi-cacia della sua intercessione (cf. n. 16).

Lei, Madre, mentre gradisce la no-stra preghiera, la sostiene amorosamen-te per renderla accetta ed efficace da-vanti a Dio.

Specialmente in questo Natale, pro-prio a proposito degli “occhi materni” di Maria, rimane bellissima una pagina dell’enciclica ora ricordata: “Gli occhi del suo cuore (di Maria) si concentrano in qualche modo su di Lui (Gesù) già nell’Annunciazione, quando lo conce-pisce per opera dello Spirito Santo; nei mesi successivi comincia a sentirne la presenza e a presagirne i lineamenti.

Quando finalmente lo dà alla luce a Betlemme, anche i suoi occhi di car-ne si portano teneramente sul volto del Figlio, mentre lo avvolge in fasce e lo depone nella mangiatoia (cf. Lc 2,7).

Da allora il suo sguardo, sempre ric-co di adorante stupore, non si staccò più da Lui …” (n. 10).

Certamente “alla contemplazione del volto di Cristo nessuno si è dedica-to con altrettanta assiduità di Maria e per questo ci è di esempio e di modello perché anche noi cerchiamo di fare al-trettanto.

Il suo amore di Madre, che coope-ra alla rigenerazione dei fedeli (MC, n. 63), ci fa certi che quei Suoi stessi occhi, che contemplano il Cristo fatto Uomo, li volga, anche a noi, suoi figli, misericordiosi e benigni.

(p. eugenio zabatta o.p.,della direzione dell’Associazione).

Gli occhi della Madonnavisti da S. BernardettaIl 2008 è stato il 150° anno anniver-

sario delle apparizioni a Lourdes.Cogliamo il messaggio di vita e di

speranza che ci proviene da quel luogo benedetto. Il luogo da dove la Madon-na continua a elargire quei grandi doni di grazia che impetra e ottiene per noi dal Signore.

Riportiamo qui alcune espressioni di S. Bernardetta, la prima orante alla grotta di Lourdes, sugli occhi della Ma-donna, quegli occhi che, già dalla pri-ma apparizione, mentre continuava a recitare il Rosario, li aveva fissati con tutta l’intensità possibile.

Interrogata, dalla moglie del viscon-te de La Villeremarqué, se “vorrebbe andare in Paradiso per rivedere la Ver-gine?“ - Oh, sì – esclamò vivacemente Bernardetta, e alla richiesta se avesse notato il colore degli occhi della Vergi-ne, aggiunse: - “Sì … celesti”.

Il 25 marzo, festa dell’annunciazio-ne, la Signora è là che attende e quan-do arriva Bernardetta con alcune donne che l’avevano vista andare alla grotta ... Ella scende dalla nicchia, sotto la grot-ta, molto vicina alla sorgente.

La Vergine le sorride e alla quarta volta che Bernardetta le chiede come si chiami, dopo aver abbassato le braccia, alza gli occhi al cielo e poi ricongiun-gendo le mani sul petto dice: - “Io sono l’Immacolata Concezione”.

Racconterà Bernardetta: “Sono le ultime parole che Ella mi disse”, poi con infinita nostalgia aggiunse: “Aveva gli occhi così azzurri …”.

La Signora le aveva detto il suo nome parlando il dialetto di Lourdes. •••

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Se il 150° anno dell’apparizione dell’Immacolata Concezione, ha attirato più numerosi i pellegrini alla grotta di Massabielle, ha richiesto a loro anche una migliore “lettura” del messaggio di Lourdes che, specialmente a noi dell’Associa-zione del Rosario Perpetuo, non deve sfuggire.

La lettura del messaggio è favorita dall’esposizione, sulla facciata del Santua-rio, dei pregevoli mosaici dei “misteri della luce” di Padre Rupnik, voluta dal vescovo di Lourdes, S. Ecc. Mons. Jacques Perrier e molto favorita anche dal cammino, straordinario e giubilare, proposto in quattro tappe: al fonte battesima-le di s. Bernardetta; al “cachot” (= la prigione) abitato dalla famiglia Soubirous; all’oratorio dove il 3 giugno 1858 Bernardetta fece la Prima Comunione e infine alla Grotta dove l’Immacolata ha raccomandato il Rosario.

Tra i numerosi messaggi che Lourdes ci trasmette, cogliamo quello di vita presente nel segno dell’acqua proprio di Lourdes e che riporta alla riflessione sul dono del nostro battesimo dove abbiamo ricevuto la vera vita. • • •

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Il Bollettino del R.P. - A. XXIV - gennaio - aprile 2009 10

Alla recita del Rosario facciamo se-guire, lodevolmente, la serie di invoca-zioni a Maria con le litanie. È il momen-to in cui, resi più certi dell’onnipotenza di grazia della Madonna, il nostro cuore esplode nell’elogiare Maria con tutti gli attributi, mentre insistente e fiduciosa sgorga l’implorazione che aggiungia-mo: “prega per noi”.

Possiamo ben farlo! Anche di Maria, infatti, possiamo dire con S. Paolo: “So bene in chi ho riposto la mia fiducia”.

Le invocazioni litaniche ci fanno rivi-vere, man mano che vengono scandite, quello che lungo i secoli ha sperimen-tato, nei riguardi di Maria, la Chiesa che via via ha composto questo “lungo elenco” di lodi.

L’ultima invocazione che è stata ag-giunta è: “Regina della Famiglia”.

Il motivo esterno era la chiusura del-la celebrazione del settimo centenario della “Casa di Loreto”, ma il motivo reale fu annunciato dal Papa, Giovan-ni Paolo II, ai fedeli radunati in piazza S. Pietro per l’Angelus del 31 dicembre 1995: “Maria, Regina della Famiglia”, perché aiuti le famiglie dei credenti a ri-spondere fedelmente alla loro vocazio-ne, così che possano essere autentiche chiese domestiche”.

Il Papa, allora, già pensava che avreb-be, in seguito, fortemente raccoman-dato, nella lettera enciclica “Rosario della Vergine Maria”, di pregare per la

REGINA DELLprega per noi

Nelle litanie, che recitiamo dopo la meditazione dei misteri

del Rosario, invochiamo e lodiamo la Madonna con

bellissimi titoli. Per ben dodici volte la diciamo “Madre”, ma

sono tredici le volte che la invochiamo “Regina”. Una volta in più dopo

l’aggiunta dell’invocazione “Regina della Famiglia”. Ripetiamo spesso questa

invocazione perché in ogni nostra famiglia Lei sia sempre

onorata e filialmente amata.

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famiglia proprio con il Rosario, perché il Rosario “è da sempre preghiera della famiglia e per la famiglia”(n. 41).

Qualcuno su “Avvenire” fece già al-lora questo rilievo: “Il Papa vuole che questa invocazione venga inserita dopo quella di “Regina del santo Rosario”, forse ricordando che proprio la recita del Rosario all’interno della famiglia può essere un elemento di forza per ga-rantirne il valore; e venga inserita prima di “Regina della pace”, divenendo ul-

teriore richiamo alla famiglia come oc-casione insostituibile per educare alla pace” (G. D’Aquino).

Invocazione, si direbbe, che scatu-risce spontanea a favore della famiglia, “sottoposta non di rado a dolorose mi-nacce di ogni genere”, affinché si senta “sostenuta e accompagnata nella quo-tidiana battaglia per mantenersi nella linea indicata dalla fede”.

Questa invocazione nasce dal cuo-re quando ricordiamo che Maria è sta-ta voluta da Dio “Madre di Cristo, ma anche Madre della Chiesa, cioè Madre nostra”. “Dio ha collocato nella sua Fa-miglia – la Chiesa – come in ogni foco-lare domestico, la figura di una Donna … che veglia su di essa e benignamente ne protegge il cammino” (MC, Intr.).

Invocare Maria “Regina della fami-glia” significa anche sentire e realizzare

LLA FAMIGLIA

ROMA.Chiesa del Gesù.La Sacra famiglia. G. Gagliardi

Chi può dire i sen-timenti del cuore di Maria quando lavo-rava con il fanciullo Gesù al fianco o era da lui aiutato quan-do fu più grandicel-lo, come qui aiuta Giuseppe?

Page 12: Il Bollettino del Rosario Perpetuo PRIMO 2009

Il Bollettino del R.P. - A. XXIV - gennaio - aprile 2009 12

Cari mamme e papà e cari nonni, il buon esempio che date nella

vostra famiglia è indispensabile:non cadrà a vuoto, ma porterà frutti meravigliosi. La seguente

testimonianza lo conferma:

“In casa mia la religione non aveva nessun carattere solenne. Ci limitavamo a recitare quotidianamente le preghiere del mattino e della sera, tutti insieme.

Un particolare terrò a mente finché vivrò: le orazioni erano intonate da mia sorella, e poiché per noi bambini erano troppo lunghe, capitava spesso che lei accelerasse il ritmo e saltasse delle pa-role; allora mio padre interveniva, inti-mandole di ricominciare d’accapo.

Imparai allora che, con Dio, bisogna parlare adagio, con serietà, con delica-tezza.

Mi rimase scolpita nella memoria la posizione che prendeva mio padre in quei momenti di preghiera; egli torna-va stanco dal lavoro dei campi e, dopo cena, s’inginocchiava per terra, appog-giava i gomiti su una sedia e la testa tra le mani, senza guardarci, senza fare un movimento, senza dare il minimo segno d’importanza. >>>

il legame che unisce tutti i fedeli perché “interceda presso il Figlio suo, fino a che tutte le famiglie dei popoli… siano riunite in un solo popolo (famiglia)” (LG n. 69).

Quando diciamo “Regina della Fami-glia” guardiamo al modello eloquente di tutte le famiglie cristiane e umane: la Famiglia di Nazareth, dove Gesù obbe-diente cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini (Lc 2,52).

Quanti richiami meravigliosi ad ogni invocazione, ad ogni litania! Esse sono una forma di preghiera, di supplica, di lode che traduce e racchiude in brevi invocazioni la fede che la Chiesa ha nella presenza viva e operante di Maria nella storia e in quella delle famiglie e delle singole persone.

Dobbiamo cercare di dirle bene, le litanie, non in fretta, e veramente senti-to deve sgorgare dietro ogni invocazio-ne, il: “prega per noi”.

Con la viva invocazione “Regina del-la famiglia” le litanie lauretane, simili a cinquanta roselline fiorite accanto al grande cespo delle cinquanta rose del Rosario, sono state così arricchite di un altro “bel titolo” dato a Maria, di un’al-tra invocazione indirizzata al suo cuore di Madre e di benigna Regina.

Consigliamo di scegliere ogni giorno una litania e ripeterla come giaculato-ria, ogni tanto, durante la giornata: sarà come il frutto del nostro Rosario e spe-rimenteremo lietamente la Sua materna presenza. P. Eugenio Zabatta o.p.

Nota. Fu Papa Leone XIII a introdurre nelle litanie l’invocazione: “Regina del S. Rosa-rio” (24.XII.1883); Benedetto XV “Regina della Pace” (5.V.1917); Paolo VI “Madre della Chiesa” (1965).

IMPARÒ A PREGARE

GUARDANDO LE MANI GIUNTE

DI PAPA’ E MAMMA

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Il Bollettino del R.P. - A. XXIV - gennaio - aprile 2009 13

E io pensavo: mio padre che è così forte, che governa la casa, che guida i buoi, che non si piega davanti al sin-daco, né ai ricchi e né ai malvagi, mio padre, davanti a Dio diventa come un bambino. Come cambia aspetto quan-do si mette a parlare con Lui! Deve es-sere molto grande Dio se mio padre gli s’inginocchia davanti. Ma deve essere anche molto buono, se gli si può parla-re senza cambiare il vestito!

Al contrario non vidi mai mia madre inginocchiata; era troppo stanca la se-ra per farlo; si sedeva in mezzo a noi, tenendo in braccio il più piccolo. Reci-tava anche lei le orazioni e ci guardava

uno dopo l’altro, ma non fiatava nem-meno se i più piccoli la molestavano, nemmeno se infuriava la tempesta sulla casa o il gatto combinava qualche ma-lanno.

E io pensavo: deve essere molto sem-plice Dio, se gli si può parlare tenen-do un bambino in braccio e vestendo il grembiule! E deve essere anche una persona molto importante se mia madre non fa caso al gatto, né al temporale. Le mani di mio padre e le labbra di mia madre m’insegnarono di Dio molto più del catechismo”.

(Père Duval, cantautore francese).

Imparai allora che, con Dio, bisogna par-lare adagio, con serietà, con delicatezza.

Imparai allora che, con Dio, bisogna par-lare adagio, con serietà, con delicatezza.

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Chi recita il Rosario afferma con for-za che Maria è Madre di Dio: lo profes-siamo in ogni Ave Maria: “Santa Maria, Madre di Dio…”

Il Rosario è nato e si è diffuso pro-prio per difendere questa verità, che è al fondamento stesso di tutta la fede cristiana.

Negare, infatti, che “Maria è Madre di Dio” significa negare che “Gesù è Figlio di Dio”; e riconoscere “Gesù è Figlio di Dio” ci porta a venerare Maria quale “Madre di Dio”.

Per quel sacro “vincolo indissolubi-le” che lega madre e figlio, non si può dire l’identità dell’uno senza scoprire l’identità dell’altra: siccome Gesù, uni-ca Persona, è Dio, ne segue che Maria che ha generato Gesù, è Madre di Dio. La maternità, infatti, fa riferimento alla persona che nasce.

Si sa dalla tradizione che il Rosario è stato ispirato da Maria, Madre di Dio, a S. Domenico, come dice S. Pio V, isti-tutore della festa liturgica del Rosario, nella bolla “Consueverunt romani Pon-tifices” (17.IX.1569). Ora l’ispirazione o l’invito, da parte di Maria, a S. Dome-nico di predicare il Rosario avvenne in un momento e in un luogo particolari.

Il santo era scoraggiato perché vede-va vanificata la sua predicazione: nes-suno si convertiva dall’eresia dei Cata-ri, in mezzo ai quali predicava. Questi

eretici negavano che Maria è Madre di Dio, perché secondo loro Gesù non si era veramente “fatto uomo”.

Non crediamo, perciò, di andare lontani dalla realtà se attribuiamo a san Domenico l’eccezionale fervore, in quel tempo, per la recita dell’Ave Ma-ria. Questa preghiera esprimeva come nessun’altra “la divina maternità di Ma-ria”. In essa affermiamo: “Santa Maria, Madre di Dio…”.

Di tutto questo ci dà conferma il Papa quando, nella lettera sul Rosario, scrive: “Dallo specialissimo rapporto con Cristo, che fa di Maria la Madre di Dio, la Theotokos, deriva, poi, con la forza della supplica con la quale a Lei ci rivolgiamo nella seconda parte dell’Ave, affidando alla sua materna in-tercessione la nostra vita e l’ora della nostra morte” (RVM, n. 33).

L’Ave Maria era la base e l’inizio del Rosario. Era la rugiada, l’acqua legge-ra che rende fecondo il cuore sterile dell’uomo perché si fa penetrabile alla Parola di Dio. “Va e predica il mio Ro-sario”, disse la Madonna a S. Domeni-co”. E la predicazione di Domenico sul Rosario fu accompagnata da numero-sissime conversioni.

Ecco perché, facendoci affermare, con l’Ave Maria più volte “Madre di Dio”, il Rosario è testimonianza della divina Maternità della Madonna. •••

Con il Rosario esaltiamo la Maternità Divina di Maria

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Il Bollettino del R.P. - A. XXIV - gennaio - aprile 2009 16

DOLIANOVA. Chiesa di S. Pantaleo (sec. XII).Magnifico esempio di architettura romanico-pisana in Sardegna. È in

pietra arenaria con facciata a tre portali. Bellissima la torre campanaria. L’interno a tre navate, arricchito da colonne, dipinti e marmi.

I segni concreti di fede, espressa con talento e senza risparmio di tempo e denaro, hanno sfidato i secoli e ci spronano alla testimonianza

viva e cosciente della nostra religione cristiana.

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Il Bollettino del R.P. - A. XXIV - gennaio - aprile 2009 17

Testimonianze esemplari dai gruppi dell’associazione:

TERTENIA. Chiesa dell’Assunta.L’instancabile zelatrice del Rosario

di Tertenia, sig.a Assunta Ghiani, nono-stante la sua malferma salute, e il parro-co, don Giovanni, nonostante le sue nu-merose attività per la grande parrocchia da guidare, hanno organizzato, anche quest’anno, delle giornate dedicate alla Madonna e alla devozione del suo Ro-sario, già molto sentita.

È stato invitato, per l’occasione, il padre Eugenio, promotore regionale del Rosario Perpetuo, ormai qui conosciuto

da tutti, e ha collaborato con il parro-co, don Giovanni. Il suo intervento è stato gradito al gruppo del Rosario che si è riunito nella cappella sottostante la chiesa, ma l’Ora di Guardia, che ha gui-dato con brevi meditazioni ai misteri, si è fatta domenica sera, in chiesa, per tut-ti i parrocchiani.

Il padre, poi, durante la celebrazione delle sante Messe, ha parlato della Ma-donna e dell’Associazione soprattutto ai ragazzi del Rosario Vivente. Accompa-gnato dalle zelatrici ha portato, infine, la Comunione ad alcuni ammalati.

Il padre ringrazia il parroco e la zela-trice con tutti i parrocchiani per l’acco-glienza sempre più nuova e sentita.

FRAMMENTI DI CRONACA

TERTENIA. Abside e altare della Chiesa parrocchiale.TERTENIA. Abside e altare della Chiesa parrocchiale.

vita dei gruppi e corrispondenza

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18 Il Bollettino del R.P. - A. XXIV

DOMUSNOVAS (Iglesias).La bella cittadina, allo sbocco della

valletta di Rio S. Giovanni, non lontana dalle antiche miniere romano-cartagi-nesi, di piombo e argento, quest’anno ha avuto più volte la visita dei Padri do-menicani, assistenti dell’Associazione del Rosario Perpetuo.

La sig.a Melania Frau d’accordo con il parroco, don G. Fongia e con la ze-latrice del gruppo, ha organizzato una serie di incontri con i parrocchiani su argomenti teologici-pastorali.

In chiesa per alcuni giovedì, ogni quindici giorni, i Padri Eugenio e Chri-stian si sono avvicendati per l’incontro seguito da dibattito. Pensiamo di ripe-tere anche quest’anno, iniziando dalla primavera, l’iniziativa ben riuscita.

SEGARIU. Chiesa di S. Giorgio.Situata oltre Furtei e Villamar, nella

ampia e ondulata valle del F. Mannu, Segariu è stata una delle zone più dan-neggiate dalla calamità naturale di fine ottobre 2008.

Abbiamo ricordato, con fede e forza, nella preghiera alla Madonna del Rosa-rio, tutti coloro che hanno subito danni, per ottenere sostegno e salute al fine di superare questo periodo doloroso.

A Segariu, guidato dalla zelatrice, sig.ra Rosetta e incoraggiato dal parro-co, don Raimondo, c’è un bel gruppo del Rosario. Anche quest’anno, a fine maggio, ormai per tradizione, è stato presente per l’Ora di Guardia e per la Messa il P. Eugenio Zabatta. La bella e raccolta processione, in onore della Madonna, ha chiuso il mese di maggio. La giornata è stata arricchita da un gran-de gesto di carità da parte di molti che hanno portato, affidandolo al padre, ab-bondanti viveri per i poveri.

CAGLIARI. San Domenico.Al centro regionale della nostra As-

sociazione del R. P., quest’anno per la festa del Rosario abbiamo notato una più sentita partecipazione, nel fervore e nel numero dei presenti. La Messa con-celebrata, presieduta dall’Arcivescovo di Cagliari, seguita dalla supplica alla Madonna e la lunga processione della sera, per le strade di Villanova di Caglia-ri, sono stati i momenti più salienti.

Hanno partecipato alcuni rappresen-tanti dei gruppi del Rosario delle vicine località. Ricordiamo in particolare la Confraternita di Villaspeciosa, che ha eseguito dei gosos, quella di Quartu S. Elena, il gruppo dell’Oftal, il R. P. di Sarroch, di Pirri, di Decimomannu, di Selargius, di Burcei, di Nule e di altri che non ci è riuscito avvicinare.

Hanno collaborato alla buona riusci-

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gennaio - aprile 2009 19

ta l’Arciconfraternita di S. Domenico e il gruppo del Rosario. La S. Messa, dopo la processione, celebrata dal P. Eugenio, assistente dell’Associazione, ha conclu-so la giornata.

L’ottavario predicato, in onore della Madonna, ha fatto seguito nei giorni successivi: di rilievo l’Ora di Guardia, fatta, il giorno otto, in collegamento con Radio Maria.

SANLURI. Chiesa dei Rev.di Padri Cappuccini.

Nella bella chiesa dei Padri Cappuc-cini, situata sulla spettacolare collina che incombe su Sanluri, con il bel ca-stello trecentesco di Eleonora d’Arbo-rea, il 7 ottobre, festa liturgica del Rosa-rio, abbiamo fatto l’Ora di Guardia.

Con noi c’è stato P. Eugenio, venuto da Cagliari per presiedere la S. Messa

dopo il Rosario. Invitato dalla nostra ze-latrice, sig.ra Emilia Porcedda e dal fi-glio Ignazio, come altre volte egli ci ha parlato del Rosario e delle finalità del-l’Associazione. Siamo state molto liete di questo incontro perché si è rivelato occasione felice per rinnovare, proprio il giorno di festa del Rosario, il nostro amore filiale verso la Madonna.

Vorremmo poter ricambiare i ringra-ziamenti che il padre fa per l’accoglien-za, nostra e dei Padri Cappuccini, con un maggiore incremento di fede e de-vozione verso la Madonna.

SAMATZAI (CA).Il giorno 7 ottobre 2008 a Samatzai

si è svolta una solenne Ora di Guardia, in onore della Madonna del Rosario, giorno della sua festa.

La zelatrice, Bonaria Pibiri, ha orga-nizzato in modo molto bello la contem-plazione e la celebrazione dei misteri della vita di Gesù attraverso la recita del Rosario. E quanto abbiamo meditato nel Rosario l’abbiamo poi partecipato real-mente nella celebrazione della santa Eucaristia, comunicando alla vita stessa di Gesù crocifisso e glorioso.

Il parroco Don Tore ha concelebrato e organizzato, dopo la santa Messa, una processione per le vie del paese sem-pre per venerare e celebrare la singola-re amabilità della beata Vergine Maria, sotto il titolo di Madonna del Rosario.

Ha guidato l’Ora P. Christian Steiner che ringrazia il parroco per la fraterna accoglienza e tutte le socie e i soci del-l’Associazione per la bella partecipazio-ne a questo momento di festa mariana attraverso la quale abbiamo fatto gioire Cristo e sua Madre e reso testimonianza della loro presenza ed azione nella vo-stra parrocchia e nel vostro paese.

Panorama di Cagliari. La cupola bianca è san Domenico,

sede dell’associazione.

Panorama di Cagliari. La cupola bianca è san Domenico,

sede dell’associazione.

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Il Bollettino del R.P. - A. XXIV - gennaio - aprile 2009 20

ONIFAI (NU).Oltre che a Galtellì, nell’angusta ma

bella valle del Cedrino, Onifai è vicino a Irgoli, Loculi, Oniferi: paesi nei quali è presente l’Associazione del Rosario.

Il giorno dell’incontro con il promo-tore regionale del Rosario, P. Eugenio, nella chiesa di Onifai, erano presenti la zel. Pietrina di Galtellì e alcuni rap-presentanti dei gruppi dei paesi vicini che si sono uniti ai due folti gruppi di Onifai. C’è il gruppo degli uomini, gui-dato dal sig. Marco Fanutza, e quello delle donne con la sig.a Gesuina Floris, zelatrice emerita, e la zel. attuale sig.ra Silvana Porcu. Presente anche il parro-co, don Franco, che ringraziamo per la sua gentile accoglienza in chiesa, dove abbiamo fatto l’incontro e dove, subi-to dopo, abbiamo assistito alla S. Mes-sa. Veramente interessati siamo stati a quanto, sulla devozione alla Madonna

e al suo Rosario, il Padre ci ha ricorda-to durante l’incontro e nell’omelia. Egli ringrazia tutti e in particolare le sorelle Floris che hanno avuto la bontà di of-frirgli alloggio.

SORSO (SS).Il 6 novembre 2008 si è svolta a Sorso

una solenne Ora di Guardia guidata da P. Christian Steiner del Centro regionale del Rosario. In chiesa abbiamo medita-to insieme i misteri luminosi della vita di Gesù. Molti soci del Rosario Perpe-tuo hanno partecipato alla celebrazione sfidando il tempo brutto e dimostrando così il loro amore per Gesù e Maria. I misteri luminosi ci hanno dato la possi-bilità di gioire in modo particolare del dono del nostro battesimo, per il quale siamo immersi nella vita della Beata Tri-nità 24 ore su 24. Cana ci ha fatto gode-re la grandezza del sacramento del ma-

ONIFAI: Uno scorcio del paese che ospita due gruppi del Rosario perpetuo.ONIFAI: Uno scorcio del paese che ospita due gruppi del Rosario perpetuo.

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Il Bollettino del R.P. - A. XXIV - gennaio - aprile 2009 21

trimonio attraverso il quale la maggior parte dei soci e delle socie rappresenta Gesù risorto nella propria famiglia.

La preziosità della Parola, della tra-sfigurazione e dell’Eucaristia di Gesù hanno poi colmato di ulteriore rico-noscenza i cuori dei presenti, mentre si erano immersi nella meditazione di questi misteri, in presenza della beata Vergine Madre di Dio.

Ringraziamo la nostra zelatrice Ma-ria che, con fedeltà e amore, segue l’As-sociazione e invita le persone all’azio-ne umana più nobile: cioè a pregare.

TERRALBA (OR).Nell’antica Chiesa parrocchiale di

Terralba, all’estremità del Campidano, nella nota zona vinicola, mensilmente facciamo la nostra Ora di Guardia, gui-date dalla zelatrice Maria Botti.

A metà novembre, in accordo con il parroco, abbiamo invitato, come faccia-mo ogni anno, il padre promotore del Rosario. Dopo una lunga presentazione della preziosità della nostra devozione filiale verso al Madonna, con il Rosario, il padre ha celebrato la S. Messa.

Tra l’altro egli ci ha portato l’esem-

pio di devozione di San Domenico e di S. Caterina che vediamo nel quadro della Madonna del Rosario: questo ci ha incoraggiate a voler continuare con fervore e fiducia nonostante le imman-cabili difficoltà. Cogliamo l’occasione per un saluto agli altri gruppi che ricor-diamo nella preghiera.

CAGLIARI. Chiesa del Carmine.Come al solito, nella prima domeni-

ca del mese, nella chiesa del Carmine, officiata dai Rev.di Padri Carmelitani, abbiamo fatto l’Ora di Guardia.

Non è stato solito, però, l’incontro perché, oltre alla coincidenza della fe-sta del Rosario, abbiamo potuto festeg-giare l’80 compleanno della nostra ze-latrice, la sig.ra Giovanna Dato.

Siamo state tutte contente di poterle stare vicino proprio con la preghiera del Rosario di cui lei è veramente cultrice e propagatrice.

Con noi, ha partecipato al Rosario molta gente: la chiesa era piena. Ugual-mente lieti sono stati i cari padri Car-melitani che ringraziamo sempre per la loro fraterna accoglienza e per la sicura guida spirituale che ci danno. • • •

VILLASPECIOSA.Chiesa di s. Platano.

Edificata dai monaci vittorini

di Marsiglia.(sec. XII.XIII).

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Il Bollettino del R.P. - A. XXIV - gennaio - aprile 2009 22

VILLANOVAFRANCA (CA).La zelatrice, sig.ra Mafalda, è giu-

stamente molto afflitta per la perdita, in breve periodo, del marito, di un fra-tello e di una sorella, anche se già di una certa età. “Per me è stato un dolore troppo grande – ha scritto – e mi sto ri-prendendo pian piano con l’aiuto del Signore e della Vergine SS.ma”.

Chiede per questo preghiere. Per il gruppo dell’Associazione co-

munica la bella consuetudine di far ce-lebrare, nel mese di maggio, una Messa per le socie, vive e defunte. Questa ini-ziativa, che già hanno, da alcuni anni, anche altri gruppi, è molto bella: racco-mandiamo a tutti di farla propria.

DECIMOMANNU (CA).“Grazie per i bollettini che ho già

distribuito: ci arricchiscono di spiritua-lità facendoci comprendere sempre più l’amore che Dio nutre per gli uomini, tramite la Sua cara Mamma.

Il primo venerdì del mese di ottobre, mese mariano e missionario, ci siamo riunite in chiesa per la recita dell’Ora di Guardia, con l’esposizione del San-tissimo. Il nostro parroco ci guida me-ditando i misteri del Rosario e noi socie seguiamo, usando il libretto dell’Ora di guardia, con i canti e le preghiere. >

Nella prima domenica, festa della Madonna del Rosario, abbiamo assisti-to alla Messa e abbiamo fatto la sup-plica. La sera, un gruppo di socie sia-mo venute nella vostra bella chiesa di S. Domenico a Cagliari per partecipare alla processione. È stato commovente vedere tante persone riunite a pregare.

Rientrando alle nostre case, eravamo colme di pace e di serenità” (Anna M.)

MONASTIR (CA).Ci scrive, tra l’altro, la zelatrice:

“Le comunico che durante l’anno, con grande gioia, si è fatto sempre l’Ora di Guardia. Il gruppo si è allargato, au-mentando mese dopo mese. Ormai siamo quasi cento socie e io spero di andare sempre avanti con l’aiuto della Madonna. Lei ci è sempre vicina!

All’Ora di Guardia vengono anche altre persone che vorrei sensibilizzare a iscriversi all’Associazione. Mi mandi perciò altri libretti per passarli a queste persone …”. (Antonietta A.).

NULE (Sassari).“… I bollettini sono arrivati puntuali

… La prima domenica di ottobre, du-rante l’Ora di Guardia abbiamo medi-tato i misteri della gloria, affidandoci a Maria , nostra Madre e a Cristo affinché

Dalla corrispondenza, dei gruppi del Rosario,di quest’ultimo periodo.Cogliamo, dalle lettere alla direzione del RP, alcune comunicazioni e domande

più significative. Lo facciamo per favorire sempre più la vicendevole conoscenza tra i gruppi, per mezzo delle zelatrici e creare un’atmosfera di famiglia sempre più sentita e piacevole. Questa serva di sprone e di incoraggiamento a molti ed è cer-tamente gradita alla Madonna, madre di tutti.

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Il Bollettino del R.P. - A. XXIV - gennaio - aprile 2009 23

È per me vero Natale quando, come la Vergine Maria,

cerco di meditare nel cuoregli avvenimenti che succedono attorno a me

e di scoprire in essi l’intervento di Dio.

confermi la nostra fede e ci aiuti ad es-sere veri suoi testimoni.

Abbiamo partecipato alla Messa del Papa, il 7 settembre a Cagliari. Nel po-meriggio siamo venuti a San Domenico a trovarvi e di sera siamo tornate al San-tuario di Bonaria a ringraziare e a pre-gare la Madonna. Affidiamo a Lei gioie e dolori, fatiche e speranze.

Tutti vicini all’altare abbiamo canta-to “Deus Te salvet” in sardo. Eravamo un bel gruppo tra adulti e bambini e molti giovani che ho visti piangere, commos-si per essere vicini al Papa: i suoi occhi gioiosi, nel salutare tutti, resteranno im-pressi nel nostro cuore.

Qui a Nule, in parrocchia, durante tutto il mese di Ottobre, stiamo viven-

do con la recita del Rosario prima della Messa. Nella prima domenica abbiamo fatto l’Ora di Guardia e abbiamo reci-tato la Supplica alla Madonna. Lei che è nostra Madre, ci dia sempre forza e protezione” (Lidia M.).

Ci sono ancora altre comunicazioni, ma terminiamo con questo breve mes-saggio che ci è pervenuto da una zela-trice e che esprime bene anche il motivo di questa rubrica del nostro bollettino: “… preghiamo per l’assistente dell’As-sociazione e per tutti gli associati, ma chiediamo preghiere pure per noi affin-ché siamo più assidue e ferventi nel fare l’Ora di Guardia mensile e nel pregare con il Rosario tutti i giorni

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AUGURI DI BUON NATALE E BUON ANNO AUGURI DI BUON NATALE AUGURI DI BUON NATALE E BUON ANNO

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NELLA CASA DEL PADRE

Stimando che “le sofferenze del tempo presente non sono adegua-te alla ventura gloria, che si dovrà manifestare in noi”, forti nella fede aspettiamo “la beata speranza e la manifestazione gloriosa del nostro grande Iddio e Salvatore Gesù Cristo”, “il quale trasformerà il nostro misero corpo, rendendolo conforme al suo corpo glorioso”, “e verrà per essere glorificato nei suoi santi e ammirato in tutti quelli che avranno creduto”.

(Lumen Gentium, n. 48).

Atzara: Mele Marianna, Demurtas Marras Caterina;Cagliari (S. Agostino): Piga Francesca, Maxia M. Rosaria;Fonni (S. Maria dei Martiri): Nonne Antonia; (S. Giovanni B.): Mariolu Ste-fanina, Carta Mariantonia;Galtellì: Manca Caterina;Gavoi: Sori Antonietta, Mura Rosa;Nurallao: Milia Giovanna, Secci Mari-na, Silanus Lisetta;Nule: Dettori Gavina, Bitti Teresa;Onifai: Lucche Matteo;Orani: Deriu Filomena, Sale Maria;Ossi: Serra Caterina, Faedda Caterina;Pirri (S. Giuseppe): Tiloca Anna; (S. Tarcisio): Giuseppina Porcu;Porto Torres: Fara Maria;Sassari: Farina Assunta; Casata M. Rita;Serrenti: Agus Antonina, Marras Giu-lia, Manca Emma;Sindia: Fais Frrancesca;Sinnai: Cappai Vittorina;Sorgono: Demurtas Rosalìa ved. Serra;Tertenia: Loddo Eligia;Urzulei: Nereo Giuseppina, Cabras Caterina;Villanovafranca: Murgia Erminia, Sa-ba Ada, Cotza Dina, Casula Adalgisa, Mascia Antonietta, Saba Maria, Cau Peppina, Sorgia Antonietta, Pirastu Te-resa, Porru Firmina. • • •

Sante Messe PerpetueRicordo a tutti la possibilità di iscrivere i

nostri cari defunti alle Messe perpetue. Una Santa Messa, ogni giorno, viene celebrata a suffragio delle loro sante anime.

L’iscrizione viene fatta, al nostro indirizzo, con una piccola offerta una sola volta.

Grazie!

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Il Bollettino del R.P. - A. XXIV - gennaio - aprile 2009 25

CARMEN CAU di Siddi (11.11.1927 - 21.08.08).È mancata all’affetto dei suoi cari lasciando tra loro un

vuoto incolmabile. Fu fedele socia dell’Associazione del Rosario Perpetuo e

devotissima alla Madonna del S. Rosario.La raccomandiamo alla preghiera degli associati del Ro-

sario Perpetuo e con lei raccomandiamo anche i suoi cari perché abbiano conforto e sostegno dalla Vergine Santissi-ma. (la zel. Angela Castangia).

CESARINA MELIS di Pula (09.11.1929 - 25.04 – 2008)Cara Cesarina, sei tornata alla Casa del Signore. Noi sia-

mo certi che la Madre, Sua e Nostra, ti ha preparato un posto accanto a Sé, perché le tue sono state opere buone: partecipavi alla S. Messa tutti i giorni e ti sei adoperata per tenere pulita e adornata la chiesa.

Mentre la Comunità ringrazia e ti ricorda, ti chiediamo di pregare per noi del Rosario perpetuo e per le nostre fa-miglie. (la Zel. Genesia Abis).

CATERINA DEMURTAS MARRAS di Atzara.È mancata all’affetto dei suoi cari il 29 agosto 2008,

lasciando un vuoto profondo tra i suoi cari e conoscenti.Per nipoti e pronipoti è stata sempre una zia affezio-

natissima. Ed era molto stimata da tutta la Comunità di Atzara: conosceva usanze e tradizioni locali e promuoveva ogni anno la pesca di beneficenza con dolci tipici. Tutto il ricavato lo dava a favore della parrocchia, delle missioni e del seminario. Assidua alle funzioni religiose e all’Ora di Guardia, trovava tempo per far visita agli ammalati e agli anziani del paese, portando loro conforto e sostegno.

Leggeva e sosteneva il Bollettino del Rosario. La raccomandiamo alle preghiere di tutte le iscritte all’Associazione e delle socie di Atzara (La zelatrice).

MARIA ZORCO di Vallermosa. Ha lasciato questa terra per la Casa del Padre il 20 di-

cembre 2007. I suoi cari e tutti noi dell’Associazione del Rosario Perpetuo di Vallermosa conserviamo di lei un vivo e fraterno ricordo. “Sei stata una mamma tollerante, sem-plice e buona. Ora illumina da lassù i tuoi figli e proteggi-li”. E’ questa la preghiera che formulano sia i suoi cari, sia coloro che hanno trattato con lei, come noi del Rosario, e l’hanno apprezzata. (Lo zel. Ignazio M.).

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Il Bollettino del R.P. - A. XXIV - gennaio - aprile 2009 26

ISABELLA CARTA di Guasila. (1915 – ottobre 2008).Nota come signora Gisa (Adalgisa), ci ha lasciato dopo

una lunga malattia sopportata con grande e cristiana ras-segnazione. È stata fedelissima alla S. Messa quotidiana e all’Ora di Guardia, finché la salute glielo ha permesso.

Lascia nel cuore di tutti noi un bellissimo ricordo. Sua figlia, Maria, ha voluto prendere il suo posto iscrivendosi nell’Associazione. (la zel. Maria Manca).

ROSALIA PISANU in COLLU di Siddi ( 27.03.1933 --- 23.07.2008).È deceduta dopo lunga sofferenza sopportata con viva e

cristiana fede. Dell’Associazione fu umile e fedele socia e in casa mamma e moglie affettuosa.

La sua scomparsa ha causato profondo dolore nel ma-rito e nei suoi figli. Chiediamo preghiere di suffragio, al Signore e alla Madonna, per la sua anima benedetta e pre-ghiere di conforto per tutti i suoi cari.

(la zel. Angela Castangia).

EMMA MANCA di Serrenti. (deceduta il 20 luglio 2008).Ci ha lasciati a soli 63 anni dopo una vita di sofferenza.

In un incidente stradale perse una bambina di soli cinque anni, ma qualche anno dopo ebbe la gioia di un figlio che è ancora ragazzo. Poi perse il marito e sopraggiunse la sua malattia che, con esemplarità, ha accettato con tanta fede ed ha sopportato senza lamentarsi. Raccomandiamo la sua anima benedetta e il figlio alla vostra preghiera.

(la zel. Graziella Sanna).

GIULIA MARRAS di Serrenti.(deceduta l’ 8 aprile 2008). All’età di 88 anni è tornata alla Casa del padre. È stata

socia dell’Associazione del Rosario fin da quando è inizia-ta nella nostra parrocchia.

Fino a quando ha potuto, è stata assidua all’Ora di Guardia e alla celebrazione della S. Messa, a cui partecipa-va con vera fede. La raccomandiamo alle vostre preghiere alla Madonna e anche lei certamente pregherà per noi dal Cielo. (La zelatrice).

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Il Bollettino del R.P. - A. XXIV - gennaio - aprile 2009 27

CLOTILDE ATZEI di Badessa(21.02.1918 --- 06.02.2008)Faceva parte della nostra Associa-

zione da qualche anno ma da 71 anni recitava il santo Rosario. Fin da ragazza appartenne anche all’Azione Cattolica e alle Dame della Carità. Si adoperava con generosità per i più bisognosi e ave-va sempre una buona parola per tutti.

Assidua alle funzioni e ai sacramen-ti, per intercessione di Maria Santissi-ma, si affidava a Dio con tutta la sua famiglia. Certamente il Signore l’avrà accolta al suo cospetto e lo pregherà anche per noi. La sua figlia, Maria Coni, chiede preghiere anche per il suo bab-bo defunto, Amabile, e dona offerte per la celebrazione di sante Messe.

(la zel. di Baressa).

ANTONICA RUIU di GaltellìLa dolcezza del suo carattere, la

bontà d’animo, la generosità e la dispo-nibilità verso le persone, la delicatez-za e la eleganza nell’ eseguire anche i più umili lavori, rivelano la particolare ricchezza e bellezza interiore del suo animo. Per sé riservava l’ultimo posto, il necessario, l’indispensabile. Il suo tem-po, le energie, le attenzioni erano per gli altri. Partecipava con assiduità alla S. Messa e al S. Rosario. In gioventù fu presidente dell’Azione Cattolica, poi zelatrice del Rosario, socia dell’Apo-stolato della preghiera, consorella del-l’Oratorio delle Anime. È morta il pri-mo sabato del mese, giorno dedicato al Cuore Immacolato di Maria.

(la zel. Franca Sedda).

ANTONIA ROSA LONGU di Bolotana (18.03.1917 ---- 11.09.2008)La nostra carissima consorella Antonia Rosa ci ha lascia-

te per raggiungere la Casa del Padre. Nell’Associazione ha lasciato un gran vuoto. Ci manca il suo dolcissimo sorriso: la bellezza interiore che splendeva sul suo volto. I frutti del-lo Spirito, amore gioia pace mitezza, erano evidenti in ogni suo atteggiamento e parola e testimoniavano inequivocabil-mente la fede profonda che l’animava. Il Rosario era l’inse-parabile compagno della sua vita; da esso attingeva quella forza e l’entusiasmo gioioso che trasmetteva a tutti. Ringra-

ziamo il Signore per avercela donata: ricordiamola nelle nostre preghiere. (la zelatrice Colomba Porcu).

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Il Bollettino del R.P. - A. XXIV - gennaio - aprile 2009 28

GIUSEPPINA PORCU di Pirri(deceduta il 18 ottobre 2008).Per noi dell’Associazione di San Tar-

cisio la morte della sig.ra Giuseppina è stata una grande perdita. Lei, in prati-ca è stata la “mamma”, l’iniziatrice del nostro gruppo qui a Pirri, sempre vivo e operante. La Madonna è stata la sua ispiratrice e il suo modello. Anche Giu-seppina ha saputo dire sempre il suo “sì”, sia nella gioia che nel dolore: nulla l’ha fermata o scoraggiata; forte sempre nella fede in Cristo per Maria.

(la zel. Tonina Melis e le socie).

SALVATORE LAI di Maracala-gonis (deceduto il 21 ottobre 2008).

Il gruppo del Rosario Perpetuo di Maracalagonis si unisce al dolore del-la loro zelatrice Enrichetta per la morte del marito Salvatore. La signora chiede preghiere di suffragio per Salvatore per-ché anch’egli faceva parte del gruppo del Rosario e ha collaborato sempre con lei per il bene dell’Associazione.

Dopo lunga sofferenza, pensiamo che la Regina del Rosario l’abbia già accolto in Cielo.

(Le socie del Rosario).

Qual’è la condizione dei nostri cari defunti?

La chiesa, nel documento conciliare “Lumen Gentium” (n. 49) risponde così:dei discepoli di Cristo Signore “alcuni sono pellegrini sulla terra, altri, passati di questa vita, stanno purificandosi, e altri godono della gloria contemplando “chiaramente Dio uno e trino, qual’è”; tutti però, sebbene in grado e modo diverso, comunichiamo nella stessa carità di Dio e del prossimo e cantiamo al nostro Dio lo stesso inno di gloria. Tutti, infatti, quelli che sono di Cristo, aven-do lo Spirito Santo, formano una sola Chiesa e sono tra loro uniti in Lui”.

I nostri cari defunti “non cessano di intercedere per noi presso il Padre” … così anche noi coltiviamo “con grande pietà la memoria dei defunti, poichè santo e salutare è il pensiero di pregare per i defunti e offrire per loro anche dei suffragi” soprattutto con la celebrazione della S. Messa.

E’ su questa verità che si fonda l’iscrizione, alle Messe Perpetue, dei nostri cari defunti, per i quali ogni giorno si celebra una Messa di suffragio. •••

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Il Bollettino del R.P. - A. XXIV - gennaio - aprile 2009 29

Atzara: Mocci Giuseppa, Floris Maria Assunta;Banari: Piu Angela, Pisoni Giovanna M.;Baressa: Zucca Franca, Serpi Angela, Manias Marisa, Vacca Natalina, Ortu Carmen, Spada Agnese, Ortu Gianna, Floris Massimo;Cagliari (S. Domenico): Demontis Ade-lina, Carlini M. Rosaria, Cannas Sonia; (S. Agostino) Authori Raffaela, D’Aqui-la Margherita, D’Agostino Giuseppina, Pau M. Bonaria;Cuglieri: Ziulu Maia Giovanna;Decimomannu: Piano Silvana, Collu Elena, Tronci Rosina;Galtellì: Sedda Lucia (nuova zelatrice).Guasila: Caredda Sandra.Gavoi: Urru Anna; Monastir: Poddesu Bernardina, Ambus Rosina, Ugas Gessolmina;Nule: Dore Raffaela;Nurallao: Porceddu Bruna;Onifai: Monne Cosimo, Lai Pietro, > Delussu Sebastiano, Lai Paolo, Monne Antonio, Pellino Mirko, Luche Mat-

teo, Sedda Giorgio, Luche Pasqualino, Congiu Antonio;Oristano: Illotto Alessandra, Sebis Lo-retta;Pirri (S. Giuseppe): Argiolas Adriana, Nonnoi Adelaide; (S.Tarcisio): Norfo Macrina, Sessini Maria;Porto Torres: Falchi Graziella, Gadau Santa, Soggia Angela, Palma Manurita;Pula (S. Giovanni Battista): Palla Tizia-na, Piras Marco, Loi Lina, Vincis Mari-na, Vincis Genesia;Samugheo: Sanna Grazia;Settimo S. Pietro: Piras Eleonora, Sca-nu Giovanna, Manos Maria;Sindia: Oggianu Ornella;Stintino: Pilo Maria;Vallermosa: Contu Chiarina, Collu Barbara, Pau Angela, Pinna Angela;Villanovafranca: Putzu Graziella, Var-giu Maria, Simbula Virginia, Vargiu Giovanna, Melis Franca, Sorgia France-sca, Sabeddu Onorina. Villasor: Secci Angela, Masala Ausilia, Serra Gabriella. • • •

ASSOCIAZIONE DEL ROSARIO PERPETUO LE NUOVE ISCRITTE

Care nuove iscritte al Rosario Perpetuo,

La nostra Associazione incrementa la preghiera, riunendo insieme le perso-ne che credono nel suo valore, e lo fa nel silenzio, senza pubblicità: l’immagine che presenta di se stessa è quella delle “acque sotterranee” che, pur invisibili, bonificano il terreno che reso fecondo produce abbondanti i suoi frutti .

Sia proprio rugiada benefica, per i nostri cari e per tanti bisognosi, il nostro Rosario e specialmente “l’Ora di Guardia in comune”. L’Ora di Guardia è la recita comunitaria o personale del Rosario che facciamo per più di un’ora: essa trae il nome dal primo mistero doloroso nel quale contempliamo Gesù che chiede agli Apostoli prediletti di vegliare in preghiera con Lui”.

L’impegno che vi chiede l’Associazione è: “un ora di preghiera con il Rosa-rio, una volta al mese, in modo che la recita sia “perpetua”. •••

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Il Bollettino del R.P. - A. XXIV - gennaio - aprile 2009 30

ROSARIO

Cari ragazzi/e del Rosario Vivente,

Vi piace la Madonna raffigurata da sola? A me piace di più la Madonna con il Bambino in braccio. Non mi pia-ce vedere la Madonna “sola” perché lei è, sì, una personalità ricca, attraen-te, ma la sua grandezza è quel Figlio che stringe tra le braccia e che la rende “Madre di Dio”.

Ma neppure quest’immagine coglie tutta la “fisionomia” di Maria, perché lei non è solo Madre di Gesù, ma è an-che Madre nostra, avendoci rigenerati alla vita. Lo ha fatto partecipando in-timamente alla “storia della nostra sal-vezza”, che si contempla, appunto, nei misteri del Rosario: lei non accettò solo di essere Madre, ma accettò di essere Madre di quel Figlio che è Gesù, cioè di Colui “che salverà il popolo dai suoi peccati”, come le diceva l’angelo Ga-briele (Mt 1,21).

La “vera” Madonna del Rosario è Maria con il Bambino in braccio, cir-condata da tutti i misteri che meditia-mo con la corona in mano. Riflettiamo-lo particolarmente in questo Natale.

Nell’arte come nella preghiera! Ma-ria è Madre nostra proprio perché è Madre di Gesù, il primogenito, che è il vero centro della storia della salvezza,

cioè della salvezza di noi, suoi fratelli. Giustamente diciamo che: Gesù è il

nostro capo e noi siamo le sue mem-bra; Maria generando Gesù, il capo, ha generato con Lui anche noi che siamo sue membra.

È a Gesù, quindi, che dobbiamo sforzarci di “pensare” durante la recita del Rosario e l’Ave Maria, proprio per-ché viene ripetuta – la ripetizione è il linguaggio del cuore che sa quel che dice, anche se non lo pensa – lascia la nostra mente più libera di “pensa-re” a Gesù, non in astratto, ma colto in un preciso momento della Sua vita di gioia, di azione, di dolore, di gloria (che sono, poi, anche i momenti della nostra vita).

È sempre più nobile ed efficace l’at-tenzione allo scopo della preghiera, che è Dio, e non al mezzo che usia-mo per farla, cioè alle nostre parole. Queste servono, appunto, per aiutarci ad “elevare la nostra anima a Dio”, al Dio che “si è fatto in tutto simile a noi” prendendo dal grembo di Maria la nostra stessa natura, cioè “facendosi Uomo”. Al Dio che è Gesù! Egli è al centro di ogni mistero, come al centro di ogni Ave Maria: “ benedetto il frutto del tuo seno, Gesù”. E’ di Lui il Natale che celebriamo con gioia. •••

LA MADONNA DLA VERA MA

L’arte classica ha raffigurato la Madonna del Rosario circondata dai quadri dei misteri che rappresentano la storia della nostra salvezza, che Gesù ci ha donato ealla quale Ella ha cooperato con amore di Madre.Rispondiamo con amore di figli.

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Il Bollettino del R.P. - A. XXIV - gennaio - aprile 2009 31

VIVENTEA DEL ROSARIOADRE DI DIO

Chiedete a Gesù, per intercessione di Maria, pace e giustizia

per la Chiesa e per il mondo e recitate la corona del rosario

con i vostri amici e soprattutto in famiglia!

Con il rosario noi parliamo a Dio

attraverso Maria.

Il Rosario vivente risponde all’invito della Madonna a recitare il Rosario: per la conversione dei peccatori; per la pace nel mondo; per la riparazione delle offese fatte a Dio.

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Il Bollettino del R.P. - A. XXIV - gennaio - aprile 2009 32

A tutti i ragazzi e alle ragazze del Rosario viventeriuniti in cinquemila, nel piazzale di

san Damaso, in Vaticano, il 25.4.1987 il Papa Giovanni Paolo II parlò così:

Carissimi ragazzi e ragazze del Ro-sario Vivente,

“… Non vi stancate mai di conoscere sempre di più la Madre di Dio e Madre nostra e non vi stancate soprattutto di imitarla nella sua completa disponibili-tà alla Volontà di Dio, preoccupandovi solamente come esserle graditi per non rattristarla mai.

Voi sapete che è necessario pregare, e volete farlo considerando quello che Gesù ha fatto e sofferto per noi: i misteri della sua infanzia, della sua passione e morte, della sua risurrezione gloriosa. Recitando il vostro “mistero” o “deci-na”, voi seguite l’Ispirazione dello Spiri-to Santo che, istruendovi interiormente, vi porta ad imitare più da vicino Gesù facendovi pregare con Maria e soprat-tutto come Maria.

È una grande preghiera contemplati-va, assai utile agli uomini d’oggi, “tutti presi dalle molte cose”; è la preghiera propria di Maria e dei suoi devoti.

Giustamente i misteri del Rosario so-no paragonati a delle finestre attraverso le quali potete spingere e immergere lo sguardo sul “mondo di Dio”.

È solo da quel mondo, dall’ “esem-pio che Gesù ci ha lasciato” (I Pt 2,21) che imparate ad essere forti nelle dif-ficoltà, pazienti nelle avversità, sicuri nella tentazione. >

Voi siete organizzati in gruppi di 20, secondo il numero dei misteri del Rosa-rio e pregate gli uni per gli altri. E così mentre tutti insieme offrite alla Madre del Redentore l’intera corona di Ave Maria, venite esauditi più facilmente se-condo la Parola stessa del Signore: “Do-ve due o tre sono uniti nel Mio Nome Io sono in mezzo a loro” (Mt 18,20).

La sicurezza di avere Gesù con voi, mentre meditate con il Rosario, vi deve rendere arditi nel chiederGli, per inter-cessione della Madonna, la pace e la giustizia per la Chiesa e per il mondo.

Vi suggerisce questa richiesta la Ma-dre del Signore, che a Lourdes e parti-colarmente a Fatima ha invitato mater-namente a recitare ogni giorno e devo-tamente il santo Rosario” (…).

Così, alla fine della recita della

corona, si è abbracciato

il mondo.

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Il Bollettino del R.P. - A. XXIV - gennaio - aprile 2009 33

Già Pio XII insisteva sul ripristino del Rosario in famiglia: “Se recitate il Rosa-rio tutti uniti, gusterete la pace nelle vo-stre famiglie, avrete la concordia degli animi nelle vostre case”.

Paolo VI, infatti, in continuità con i suoi Predecessori, “che hanno dedicato vigile attenzione e premurosa sollecitu-dine” per il Rosario, ugualmente racco-mandava la recita del santo Rosario in famiglia “come una delle più eccellenti ed efficaci preghiere” (MC 42 e 54).

Giovanni Paolo II, poi, allargava lo sguardo a tutta la “famiglia umana”: “Il nostro cuore può racchiudere, nelle de-cine del Rosario, i fatti che compongo-no la vita dell’individuo, della famiglia, della Nazione, della Chiesa, dell’Uma-nità …” (RVM, 2).

Il Rosario, si direbbe che è la pre-ghiera che abbraccia tutto il mondo.

Aveva già pensato a questo un al-tro grande apostolo del Rosario, dopo la seconda guerra mondiale del secolo scorso, Fulton Sheen, ideando una co-rona a cinque colori.

Questa corona è amata e ancora molto in uso: una decina di grani ver-di, per ricordare l’Africa (nota per le sue verdi foreste), una decina rossa per l’America (abitata in origine dai Pelle-rossa), una decina bianca per l’Europa (in omaggio alla bianca veste del Papa), una decina azzurra per l’Oceania (im-mersa nell’azzurro del Pacifico), e una decina gialla per l’immenso Continente asiatico (con riferimento al colore ten-denziale della pelle di alcune sue razze

di abitanti). Così, alla fine della corona, si è abbracciato il mondo.

Se crediamo alla potenza della pre-ghiera, allora ameremo maggiormente il Rosario perché esso è la forma più effi-cace e più facile per farla. E quali mira-bili risultati otterremo se cerchiamo di recitarlo bene!

Apparendo a Lourdes 150 anni fa e a Fatima 90 anni fa, ricordiamo che la Madonna propone la recita del S. Ro-sario come antidoto all’ateismo: l’uomo ha più che mai bisogno oggi di pregare e di meditare le grandi verità rivelate.

Perché non pensare alla Famiglia, piccola chiesa domestica, come al luogo privilegiato per la preghiera del Rosario che ci apre alla fede? Ricordiamo: “la famiglia che prega unita, vive unita”.

Il Rosario è la preghiera che abbraccia tutta la famiglia umana

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Il Bollettino del R.P. - A. XXIV - gennaio - aprile 2009 34

Il SantoRosario:

“Preghiera evangelica, incentrata nel mistero

dell’incarnazione redentrice, il Rosario è, dunque, preghiera

di orientamento nettamente cristologico

(RVM, 18).

I MISTERIDELLA GIOIA

M

I

S

T

E

R

I

ANNUNCIONel mistero dell’annunciazione celebriamo Cristo e la Vergine: il Verbo che si fa “figlio di Maria” (Mc 6,3) e la Vergine che diviene Madre di Dio. Quale “vergine obbediente e fedele, con il suo fiat generoso (Lc 1,38) divenne, per opera dello Spirito Santo, Madre di Dio, ma anche vera Madre dei viventi”.

VISITAContempliamo “la Vergine già strettamente associata al Figlio … che lo porta in grembo mentre si reca da Elisabetta per porgerle l’aiuto della sua carità e proclamare la misericordia di Dio Salvatore” “che si estende ad ogni generazione”.

NASCITA Il Natale “costituisce una prolungata memoria della maternità divina di Colei la cui illibata verginità diede al mondo il Salvatore”. “… mentre adoriamo il Salvatore, veneriamo la Madre gloriosa e la contempliamo vera Sede della Sapienza e vera Madre del Re e Redentore di tutte le genti” (Mt 2,11).

PRESENTAZIONEFacciamo “memoria congiunta del Figlio e della Madre, cioè celebriamo il mistero di salvezza operato da Cristo, a cui la Vergine fu intimamente unita quale Madre del servo sofferente di Yahvè, quale esecutrice di una missione spettante all’antico Israele e quale modello del nuovo Popolo di Dio”.

RITROVAMENTO“Riguardiamo con profonda riverenza la santa vita che conducono nella casa di Nazareth Gesù, Figlio di Dio e Figlio dell’uomo, Maria, sua Madre, e Giuseppe, uomo giusto” (Mt 1,19). Tutte le nostre famiglie e comunità di quella famiglia devono imitare le virtù e invocarne l’aiuto.

Le brevi riflessioni sono tratte liberamente da “Il culto della Vergine

Maria”, esortazione apostolica di Paolo VI

(nn. 5-7).

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Il Bollettino del R.P. - A. XXIV - gennaio - aprile 2009 35

PREGHIAMO

con la coronadel Rosario

Dio, vieni a salvarmi!Signore, vieni presto in mio aiuto!Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.Come era nel principio, ora e sampre, nei secoli dei secoli. Amen.

Nel I mistero gaudioso si contemplal’Annuncio dell’Angelo a Maria.

Nel II mistero gaudioso si contempla la visita della Madonna a S. Elisabetta

Nel III mistero gaudioso si contemplala Nascita di Gesù a Betlemme

Nel IV mistero gaudioso si contempla la presentazione di Gesù al Tempio.

Nel V mistero gaudioso si contempla il ritrovamento di Gesù nel Tempio.

Page 36: Il Bollettino del Rosario Perpetuo PRIMO 2009

Il Bollettino del R.P. - A. XXIV - gennaio - aprile 2009 36

“Con un inno dell’VIII/IX secolo, quindi da più di mille anni, la Chiesa saluta Maria, la Madre di Dio, come “stella del mare”: Ave Maris stella. La vita umana è un cammino. Verso quale meta? Come ne troviamo la strada? La vita è come un viaggio

sul mare della storia, spesso oscuro ed in burrasca, un viaggio nel quale

scrutiamo gli astri che ci indicano la rotta. Le vere stelle della nostra vita

sono le persone che hanno saputo vivere rettamente. Esse sono luci di speranza. Certo, Gesù Cristo è la luce per antonomasia, il sole

sorto sopra tutte le tenebre della storia. Ma per giungere fino a

Lui abbiamo bisogno anche di luci vicine – di persone che donano luce traendola dalla sua luce ed offrono

così orientamento per la nostra traversata. E quale persona potrebbe

più di Maria essere per noi stella di speranza – lei che con il suo “sì”

aprì a Dio stesso la porta del nostro mondo; lei che diventò la vivente

Arca dell’Alleanza, in cui Dio si fece carne, divenne uno di noi, piantò la

sua tenda in mezzo a noi? (Gv 1,14)”.(enc. “Spe Salvi”, n. 49).

MARIA STELLA DELLA SPERANZA

“Con un inno dell’VIII/IX secolo, quindi da più di mille anni, la Chiesa saluta Maria, la Madre di Dio, come “stella del mare”: Ave Maris stella. La vita umana è un cammino. Verso quale meta? Come ne troviamo la strada? La vita è come un viaggio

sul mare della storia, spesso oscuro ed in burrasca, un viaggio nel quale

scrutiamo gli astri che ci indicano la rotta. Le vere stelle della nostra vita

sono le persone che hanno saputo vivere rettamente. Esse sono luci di speranza. Certo, Gesù Cristo è la luce per antonomasia, il sole

sorto sopra tutte le tenebre della storia. Ma per giungere fino a

Lui abbiamo bisogno anche di luci vicine – di persone che donano luce traendola dalla sua luce ed offrono

così orientamento per la nostra traversata. E quale persona potrebbe

più di Maria essere per noi stella di speranza – lei che con il suo “sì”

aprì a Dio stesso la porta del nostro mondo; lei che diventò la vivente

Arca dell’Alleanza, in cui Dio si fece carne, divenne uno di noi, piantò la

sua tenda in mezzo a noi? (Gv 1,14)”.(enc. “Spe Salvi”, n. 49).

BOLLETTINO DEL ROSARIO PERPETUO (I)gennaio - aprile 2009 - n. 1

p.za S. Domenico, n. 5 - 09127 CAGLIARI - IT Conto corrente postale n. 15 38 10 98

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