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Il 27 ottobre i missionari della diocesi di Albano torneranno in Africa per aprire due case famiglia Amare il Vangelo per la missione in Sierra Leone Formazione, per camminare insieme a celebrazione della Giornata del- la Chiesa diocesana, lo scorso 27 settembre in Cattedrale, ha rap- presentato l’ideale avvio dell’anno pa- storale nella diocesi di Albano, dan- do anche inizio al calendario delle i- niziative comuni per la formazione permanente del presbiterio. Un ca- lendario denso di momenti di incon- tro, confronto, preghiera e riflessione, per dare sempre più vita a un cammi- no insieme verso l’obiettivo comune di una Chiesa adulta e generativa. Vis- L sute già a settembre le Gior- nate residenziali del vescovo e dei sacerdoti, a Vitorchiano, il mese di ottobre prevede l’av- vio delle giornate di ritiro spi- rituale, sul tema Eterna è la sua misericordia, il cui primo ap- puntamento sarà giovedì 29 alle 9,30 con padre Michel Van Parys, igumeno del mo- nastero di Grottaferrata (altre date: 3 dicembre, 14 gennaio, 11 febbraio e 14 aprile). A no- vembre, invece, sono in pro- gramma sia l’aggiornamento teologico, il 19 novembre in seminario con fra Paolo Be- nanti sul tema Il confessore, se- gno della misericordia del Padre (secondo appuntamento il 19 maggio con monsignor An- tonio Pitta su Le parabole del- la Misericordia), sia gli eserci- zi spirituali, guidati dal bibli- sta padre Ernesto della Corte sul tema Collaboratori della vo- stra gioia, non padroni sulla vo- stra fede, dal 23 al 27 presso il centro Ad gentes dei padri Ver- biti a Nemi. A dicembre, in- vece, si riuniranno sia il Con- siglio presbiterale (17 dicem- bre alle 10 in seminario, e poi il 17 marzo e il 16 giugno) che il Consiglio pastorale dio- cesano (19 dicembre alle 10 in seminario, e poi il 12 mar- zo e il 28 maggio). Tra le ini- ziative del 2016, è da segna- lare il rinnovo di Metti una se- ra a cena... Vivere da preti la propria stagione di vita, una ri- flessione per sacerdoti divisi per fasce d’età, guidata da don Gianfranco Poli e seguito da una cena fraterna (23 feb- braio, 1 e 8 marzo dalle 18,30). A marzo sono in ca- lendario due appuntamenti con il laboratorio di pastora- le sul tema Non possiamo per- metterci la morte del figlio, mar- tedì 15 alle 16 per la zona pa- storale colli, presso le suore Apostoline a Castel Gandolfo e mercoledì 16 alle 16 per le zone mediana e mare, presso la parrocchia Santi Pietro e Paolo in Aprilia. Ancora a marzo, la Giornata sacerdo- tale coinciderà con la Messa crismale il 24 marzo alle 9,30 in Cattedrale, mentre l’ultima delle Giornate sacerdotali, il 9 giugno (Giornata mondiale di santificazione sacerdotale) segnerà la conclusione uffi- ciale dell’anno pastorale (in seminario alle 9,30). Infine, sono già state definite le date per il prossimo convegno pa- storale diocesano: dal 13 al 15 giugno presso il centro Ma- riapoli di Castel Gandolfo. Manuel De Santis Monsignor Pietro Massari e il vescovo Marcello Semeraro durante una visita alla missione di Makeni in Sierra Leone Incontro del clero diocesano Stilato il calendario delle iniziative comuni per i presbiteri della diocesi nel nuovo anno pastorale Un momento della veglia missionaria dello scorso anno La veglia in Cattedrale l tema della Giornata missionaria mondiale 2015 – Dalla parte dei po- veri – è anche quello che accompagnerà, sabato 24 ottobre alle 19, in Cattedrale ad Albano, la veglia missionaria dioce- sana, a cura dell’Ufficio per la coopera- zione missionaria tra le Chiese. «Pren- dendo come punto di partenza – dice il direttore dell’ufficio missionario, mon- signor Pietro Massari – il messaggio di papa Francesco, che si è rivolto in par- ticolare ai consacrati, abbiamo deciso di invitare a partecipare, insieme a tut- ti i fedeli, in particolare religiosi e reli- giose della nostra diocesi perché, come dice il Papa, esiste uno stretto legame tra missione e vita consacrata». Nel suo messaggio per la Giornata, che avviene sullo sfondo dell’Anno della vita consa- crata, il Papa ha infatti scritto che la Giornata stessa riceve da questo «Uno stimolo per la preghiera e la riflessione. Infatti, se ogni battezzato è chiamato a rendere testimonianza al Signore Gesù annunciando la fede ricevuta in dono, questo vale in modo particolare per la persona consacrata. La sequela di Gesù risponde alla chiamata a prendere la croce e andare dietro a Lui, a imitare la sua dedicazione al Padre e i suoi gesti di servizio e di amore». I DI ALESSANDRO PAONE imminente apertura del Giu- bileo della misericordia – il pros- simo 8 dicembre, solennità dell’Immacolata concezione e cin- quantesimo anniversario della con- clusione del Concilio Vaticano II – fa sì che molte diocesi e comunità par- rocchiali vivano con fermento e atte- sa questi ultimi mesi che mancano all’evento, cercando spunti di rifles- sione e occasioni per prepararsi al- l’Anno santo. Un contributo alle ri- flessioni è stato dato dal vescovo di Albano, Marcello Semeraro, che di re- cente ha partecipato, a Roccaporena di Cascia, alla Giornata diocesana dei catechisti dell’arcidiocesi di Spoleto– Norcia, incentrando la sua riflessio- ne sul tema Il “Credo” nella catechesi – verso il giubileo straordinario della mi- sericordia e trattando, in particolare, tre aspetti: l’importanza e la colloca- zione del “Credo” nell’atto catechi- stico, il comin- ciamento del “Credo” nell’at- to catechistico, oggi e la profes- sione del “Cre- do” nella pro- spettiva della mi- sericordia. Pro- prio riguardo quest’ultimo a- spetto, monsi- gnor Semeraro ha affermato che il primo annuncio è proprio sulla misericordia di Dio e non su altro. «La tesi fondamentale – ha spiegato Semeraro – è che la mi- sericordia di Dio non è un anzitutto messaggio sull’agire di Dio, ma in tut- to e per tutto proprio un annuncio su Dio. Prima di dirci come Dio opera, la parola misericordia ci dice chi è Dio. Non il Dio dei filosofi, ma il Pa- dre che nella storia di Gesù, il suo Fi- glio eterno fatto uomo e la sua Paro- la incarnata ci ha detto e donato tut- to». La misericordia di Dio, ha ag- giunto il vescovo di Albano citando la lettera ai Romani, è tutta nella vita di Gesù, che “è stato consegnato alla morte a causa delle nostre colpe ed è stato risuscitato per la nostra giustifi- cazione”. «Siamo – ha detto Semera- ro – davanti a una professione di fe- de antichissima: quello che la Chie- sa ha detto da subito sul Padre del Si- gnore nostro Gesù! Chi usa miseri- cordia è il Padre, giacché la forma pas- siva del testo ci dice che il soggetto at- tivo è proprio Lui. Lo spazio, il luo- go dove la misericordia del Padre si compie è Gesù nella sua storica, to- tale vicenda sintetizzata nella conse- gna e nella chiamata alla vita. Noi ne siamo i destinatari: la morte e la ri- surrezione di Gesù sono all’origine dell’azione giustificatrice, cioè miseri- cordiosa del Padre. Il grande mistero, il grande progetto di Dio è la miseri- cordia, da sempre e su tutti, nel suo Figlio, come è scritto nell’apocalisse “Agnello, immolato fin dalla fonda- zione del mondo”. Il sacrificio stori- co e cruento di Gesù sulla croce ha u- na dimensione eterna. Come ha scrit- to il teologo russo padre Sergio Bul- gakov, l’incarnazione divina è la sal- vezza del mondo: esso è salvato non solo dalla sua relatività o dalla mute- volezza delle creature, ma anche dal suo peccato; vuol dire che l’Incarna- zione è riconciliazione e redenzione». L La misericordia svela chi è Dio e si manifesta in Gesù Cristo Marcello Semeraro DI GIOVANNI SALSANO ssere dalla parte dei poveri, per la Chiesa di Albano, significa anche promuovere, sostenere e amare la missione nella diocesi gemella di Makeni, in Sierra Leone, che si sta lentamente rialzando dopo essere stata duramente colpita dall’epidemia di ebola lo scorso anno. Essere dalla parte dei poveri significa anche fare le valigie e partire per tornare tra la popolazione della diocesi africana a continuare un’opera di aiuto e amore iniziata quasi venti anni fa. E così, proprio nel mese di ottobre dedicato alle missioni, riparte la missione della diocesi di Albano in Sierra Leone: dal 27 ottobre al 9 novembre, monsignor Pietro Massari, direttore dell’ufficio diocesano per la cooperazione missionaria tra le chiese, insieme a cinque suore delle Piccole discepole di Gesù (che ora sono a Marino e che rimarranno in Sierra Leone insieme alle cinque già presenti), una suora del loro Consiglio generale, tre “Giovani costruttori per l’umanità”, che due anni fa hanno seguito il corso per volontari missionari, e un rappresentante della onlus “Ponte di umanità” saranno in Sierra Leone, per concretizzare due progetti avviati e sostenuti dalla diocesi di Albano. «Finalmente riprende l’avventura – dice monsignor Pietro Massari, dal 2000 direttore del centro missionario diocesano – saremo in Sierra Leone, dopo un anno in cui siamo stati impossibilitati a partire per via del contagio di ebola. Ora, pare che non ci siano più casi e comunque la situazione è sotto controllo. Partiremo in quei giorni perché il 31 ottobre padre Natalio Paganelli, attuale amministratore apostolico della diocesi di Makeni, si insedierà come vescovo della stessa diocesi. A lui il nostro vescovo, Marcello Semeraro, invierà in dono una croce pettorale, a nome della diocesi di Albano». E ripartire dopo ebola significa riportare aiuti e speranza a una popolazione che è stata duramente colpita, ma non abbattuta da una nuova tragedia, attraverso gesti concreti, come l’apertura di due case famiglia, in due villaggi del paese africano. E Perché la missione è sia passione per il Vangelo che passione per la gente che si incontra sul proprio cammino, soprattutto in quelle periferie – geografiche ed esistenziali – che ciascun cristiano è chiamato ad abitare: «Apriremo le due case famiglia – aggiunge monsignor Massari – che abbiamo realizzato come diocesi di Albano, a Yele e a Port Loko. A Yele ospiterà circa 30 bambini resi orfani dall’epidemia di ebola, e le stesse suore che la gestiranno, mentre la struttura di Port Loko, sarà di supporto alle attività della parrocchia e sarà dedicata principalmente alla formazione e alla emancipazione delle donne. Saranno avviati corsi e laboratori di igiene, sanità, taglio–cucito, tessitura e agricoltura per rendere più indipendenti le ragazze». Iniziative che vanno ad aggiungersi a quanto di bene già è stato fatto, in tanti anni, in Sierra Leone: dall’avvio di progetti a sostegno degli orfani, alla costruzione di una chiesa e una casa per i missionari, dai progetti di riscatto di oltre 1500 “bambini soldato” alla realizzazione di otto scuole, tra cui una a Masuba (per 1300 bambini) e a Gbendembu (per 500 alunni). Dalla realizzazione della Radio diocesana nel 2001, alla costruzione di chiese, pozzi e ospedali (l’Holy Spirit a Makeni da 100 posti letto, o il finanziamento dell’Ortopetic tecnical centre), alla fornitura di una Jeep ambulanza e di medicinali e attrezzature. Passando per il sostegno a distanza di bambini e ragazzi. «C’è sempre tanto lavoro da fare – conclude monsignor Massari – e siamo sempre grati a quanti offrono il loro aiuto. Ad esempio abbiamo avviato un nuovo progetto da realizzare sempre a Yele, grazie al Comune e alle parrocchie della città di Genzano, che prevede la costruzione di una nuova scuola da intitolare a monsignor Guglielmo Grassi che è nato proprio a Genzano, e per il quale è in corso la causa di beatificazione: una figura fondamentale per la diocesi di Albano. Puntiamo a ottenere un finanziamento di 50mila euro per definire il progetto nei primi mesi del prossimo anno». Pronte le strutture di Yele e Port Loko La prima ospiterà bambini orfani, e nella seconda saranno avviati corsi e laboratori per le giovani donne Un esempio di vita santa sempio di vita santa presente sul territorio della diocesi di Albano, la Serva di Dio Edvige Carboni ha rappresentato a inizio dello scorso secolo un punto di riferimento per molti fedeli, ma anche per molti lontani dalla fede, continuando a esserlo ancora ai giorni nostri. Martedì 6 ottobre, presso il cimitero di Albano, si è svolta la cerimonia di riesumazione e riconoscimento dei suoi resti mortali, che sono stati traslati il giorno successivo nel santuario di Nostra Signora delle Grazie e Santa Maria Goretti di Nettuno. Nata a Pozzomaggiore, in provincia di Sassari, il 2 maggio del 1880 Edvige Carboni ha vissuto per anni nella città di Albano, dove è stata seppellita dopo la sua morte il 17 febbraio del 1952: nel corso della sua vita, si è distinta per le sue penitenze e per le opere di carità, specialmente durante la seconda guerra mondiale. Soccorreva poveri, malati, disoccupati e prigionieri politici, senza distinzioni, distribuendo quanto poteva e ricevendo, all’età di trenta anni circa le E stimmate, mentre pregava davanti a un crocifisso di legno regalatole dal suo parroco. Alla cerimonia di riesumazione erano presenti anche il parroco, il sindaco, e rappresentanti della giunta di Pozzomaggiore – a testimonianza della fama di santità che ancora l’accompagna e che vede nel suo paese di origine ancora tanta devozione – mentre hanno assistito per la diocesi di Albano monsignor Adriano Gibellini, parroco della Cattedrale e direttore dell’ufficio liturgico diocesano, e padre Giuseppe Zane, don Andrea De Matteis e il diacono Tomaso Ursini, incaricati del tribunale ecclesiastico, istituito presso la curia di Albano. Presente alla cerimonia anche padre Ottaviano D’Egidio in rappresentanza dei padri Passionisti del santuario della Scala Santa in Roma, che hanno avviato causa di beatificazione e di canonizzazione della Serva di Dio Edvige Carboni, avviata nel 1968 e attualmente in attesa che la Congregazione delle Cause dei Santi si pronunci sull’eroicità delle virtù. (G. Sal.) 3 verso Firenze www.diocesidialbano.it Pagina a cura dell'Ufficio Comunicazioni Sociali Piazza Vescovile, 11 00041 Albano RM Tel.: 06/93.26.84.01 Fax: 06/93.23.844 e-mail [email protected] ALBANO La speranza data dal dono di sé ra i segni di speranza c’è il volontariato, che non cessa di essere un’altra grande risorsa per il Paese e concreta attestazione del valore impareggiabile di ogni essere u- mano. Alla generosità oggi tende ad aggiun- gersi la competenza di tanti che si preoccu- pano di qualificare il proprio servizio e di pro- fessionisti che offrono prestazioni gratuite o a prezzi popolari. Marcello Semeraro, vescovo T Domenica, 11 ottobre 2015

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Il 27 ottobre i missionari della diocesi di Albanotorneranno in Africa per aprire due case famiglia

Amare il Vangeloper la missionein Sierra Leone

Formazione, per camminare insieme

a celebrazione della Giornata del-la Chiesa diocesana, lo scorso 27settembre in Cattedrale, ha rap-

presentato l’ideale avvio dell’anno pa-storale nella diocesi di Albano, dan-do anche inizio al calendario delle i-niziative comuni per la formazionepermanente del presbiterio. Un ca-lendario denso di momenti di incon-tro, confronto, preghiera e riflessione,per dare sempre più vita a un cammi-no insieme verso l’obiettivo comunedi una Chiesa adulta e generativa. Vis-

L

sute già a settembre le Gior-nate residenziali del vescovo edei sacerdoti, a Vitorchiano,il mese di ottobre prevede l’av-vio delle giornate di ritiro spi-rituale, sul tema Eterna è la suamisericordia, il cui primo ap-puntamento sarà giovedì 29alle 9,30 con padre MichelVan Parys, igumeno del mo-nastero di Grottaferrata (altredate: 3 dicembre, 14 gennaio,11 febbraio e 14 aprile). A no-vembre, invece, sono in pro-gramma sia l’aggiornamentoteologico, il 19 novembre inseminario con fra Paolo Be-nanti sul tema Il confessore, se-gno della misericordia del Padre(secondo appuntamento il 19maggio con monsignor An-

tonio Pitta su Le parabole del-la Misericordia), sia gli eserci-zi spirituali, guidati dal bibli-sta padre Ernesto della Cortesul tema Collaboratori della vo-stra gioia, non padroni sulla vo-stra fede, dal 23 al 27 presso ilcentro Ad gentes dei padri Ver-biti a Nemi. A dicembre, in-vece, si riuniranno sia il Con-siglio presbiterale (17 dicem-bre alle 10 in seminario, e poiil 17 marzo e il 16 giugno)che il Consiglio pastorale dio-cesano (19 dicembre alle 10in seminario, e poi il 12 mar-zo e il 28 maggio). Tra le ini-ziative del 2016, è da segna-lare il rinnovo di Metti una se-ra a cena... Vivere da preti lapropria stagione di vita, una ri-

flessione per sacerdoti divisiper fasce d’età, guidata da donGianfranco Poli e seguito dauna cena fraterna (23 feb-braio, 1 e 8 marzo dalle18,30). A marzo sono in ca-lendario due appuntamenticon il laboratorio di pastora-le sul tema Non possiamo per-metterci la morte del figlio, mar-tedì 15 alle 16 per la zona pa-storale colli, presso le suoreApostoline a Castel Gandolfoe mercoledì 16 alle 16 per lezone mediana e mare, pressola parrocchia Santi Pietro ePaolo in Aprilia. Ancora amarzo, la Giornata sacerdo-tale coinciderà con la Messacrismale il 24 marzo alle 9,30in Cattedrale, mentre l’ultima

delle Giornate sacerdotali, il 9giugno (Giornata mondialedi santificazione sacerdotale)segnerà la conclusione uffi-ciale dell’anno pastorale (inseminario alle 9,30). Infine,sono già state definite le dateper il prossimo convegno pa-storale diocesano: dal 13 al15 giugno presso il centro Ma-riapoli di Castel Gandolfo.

Manuel De Santis

Monsignor Pietro Massari e il vescovo Marcello Semeraro durante una visita alla missione di Makeni in Sierra Leone

Incontro del clero diocesano

Stilato il calendario delle iniziative comuniper i presbiteri della diocesi nel nuovo anno pastorale

Un momento della veglia missionaria dello scorso anno

La veglia in Cattedralel tema della Giornata missionariamondiale 2015 – Dalla parte dei po-

veri – è anche quello che accompagnerà,sabato 24 ottobre alle 19, in Cattedralead Albano, la veglia missionaria dioce-sana, a cura dell’Ufficio per la coopera-zione missionaria tra le Chiese. «Pren-dendo come punto di partenza – dice ildirettore dell’ufficio missionario, mon-signor Pietro Massari – il messaggio dipapa Francesco, che si è rivolto in par-ticolare ai consacrati, abbiamo decisodi invitare a partecipare, insieme a tut-ti i fedeli, in particolare religiosi e reli-giose della nostra diocesi perché, comedice il Papa, esiste uno stretto legametra missione e vita consacrata». Nel suomessaggio per la Giornata, che avvienesullo sfondo dell’Anno della vita consa-crata, il Papa ha infatti scritto che laGiornata stessa riceve da questo «Unostimolo per la preghiera e la riflessione.Infatti, se ogni battezzato è chiamato arendere testimonianza al Signore Gesùannunciando la fede ricevuta in dono,questo vale in modo particolare per lapersona consacrata. La sequela di Gesùrisponde alla chiamata a prendere lacroce e andare dietro a Lui, a imitare lasua dedicazione al Padre e i suoi gestidi servizio e di amore».

I

DI ALESSANDRO PAONE

imminente apertura del Giu-bileo della misericordia – il pros-simo 8 dicembre, solennità

dell’Immacolata concezione e cin-quantesimo anniversario della con-clusione del Concilio Vaticano II – fasì che molte diocesi e comunità par-rocchiali vivano con fermento e atte-sa questi ultimi mesi che mancanoall’evento, cercando spunti di rifles-sione e occasioni per prepararsi al-l’Anno santo. Un contributo alle ri-flessioni è stato dato dal vescovo diAlbano, Marcello Semeraro, che di re-cente ha partecipato, a Roccaporenadi Cascia, alla Giornata diocesana deicatechisti dell’arcidiocesi di Spoleto–Norcia, incentrando la sua riflessio-ne sul tema Il “Credo” nella catechesi– verso il giubileo straordinario della mi-sericordia e trattando, in particolare,tre aspetti: l’importanza e la colloca-zione del “Credo” nell’atto catechi-

stico, il comin-ciamento del“Credo” nell’at-to catechistico,oggi e la profes-sione del “Cre-do” nella pro-spettiva della mi-sericordia. Pro-prio riguardoquest’ultimo a-spetto, monsi-gnor Semeraro

ha affermato che il primo annuncioè proprio sulla misericordia di Dio enon su altro. «La tesi fondamentale –ha spiegato Semeraro – è che la mi-sericordia di Dio non è un anzituttomessaggio sull’agire di Dio, ma in tut-to e per tutto proprio un annuncio suDio. Prima di dirci come Dio opera,la parola misericordia ci dice chi èDio. Non il Dio dei filosofi, ma il Pa-dre che nella storia di Gesù, il suo Fi-glio eterno fatto uomo e la sua Paro-la incarnata ci ha detto e donato tut-to». La misericordia di Dio, ha ag-giunto il vescovo di Albano citandola lettera ai Romani, è tutta nella vitadi Gesù, che “è stato consegnato allamorte a causa delle nostre colpe ed èstato risuscitato per la nostra giustifi-cazione”. «Siamo – ha detto Semera-ro – davanti a una professione di fe-de antichissima: quello che la Chie-sa ha detto da subito sul Padre del Si-gnore nostro Gesù! Chi usa miseri-cordia è il Padre, giacché la forma pas-siva del testo ci dice che il soggetto at-tivo è proprio Lui. Lo spazio, il luo-go dove la misericordia del Padre sicompie è Gesù nella sua storica, to-tale vicenda sintetizzata nella conse-gna e nella chiamata alla vita. Noi nesiamo i destinatari: la morte e la ri-surrezione di Gesù sono all’originedell’azione giustificatrice, cioè miseri-cordiosa del Padre. Il grande mistero,il grande progetto di Dio è la miseri-cordia, da sempre e su tutti, nel suoFiglio, come è scritto nell’apocalisse“Agnello, immolato fin dalla fonda-zione del mondo”. Il sacrificio stori-co e cruento di Gesù sulla croce ha u-na dimensione eterna. Come ha scrit-to il teologo russo padre Sergio Bul-gakov, l’incarnazione divina è la sal-vezza del mondo: esso è salvato nonsolo dalla sua relatività o dalla mute-volezza delle creature, ma anche dalsuo peccato; vuol dire che l’Incarna-zione è riconciliazione e redenzione».

’L

La misericordiasvela chi è Dioe si manifestain Gesù Cristo

Marcello Semeraro

DI GIOVANNI SALSANO

ssere dalla parte dei poveri,per la Chiesa di Albano,significa anche promuovere,

sostenere e amare la missionenella diocesi gemella di Makeni,in Sierra Leone, che si stalentamente rialzando dopo esserestata duramente colpitadall’epidemia di ebola lo scorsoanno. Essere dalla parte dei poverisignifica anche fare le valigie epartire per tornare tra lapopolazione della diocesi africanaa continuare un’opera di aiuto eamore iniziata quasi venti anni fa.E così, proprio nel mese di ottobrededicato alle missioni, riparte lamissione della diocesi di Albanoin Sierra Leone: dal 27 ottobre al 9novembre, monsignor PietroMassari, direttoredell’ufficiodiocesano per lacooperazionemissionaria tra lechiese, insieme acinque suore dellePiccole discepoledi Gesù (che orasono a Marino eche rimarranno inSierra Leoneinsieme alle cinquegià presenti), unasuora del loro Consiglio generale,tre “Giovani costruttori perl’umanità”, che due anni fa hannoseguito il corso per volontarimissionari, e un rappresentantedella onlus “Ponte di umanità”saranno in Sierra Leone, perconcretizzare due progetti avviati esostenuti dalla diocesi di Albano.«Finalmente riprende l’avventura– dice monsignor Pietro Massari,dal 2000 direttore del centromissionario diocesano – saremoin Sierra Leone, dopo un anno incui siamo stati impossibilitati apartire per via del contagio diebola. Ora, pare che non ci sianopiù casi e comunque la situazioneè sotto controllo. Partiremo inquei giorni perché il 31 ottobrepadre Natalio Paganelli, attualeamministratore apostolico delladiocesi di Makeni, si insedieràcome vescovo della stessa diocesi.A lui il nostro vescovo, MarcelloSemeraro, invierà in dono unacroce pettorale, a nome delladiocesi di Albano». E ripartiredopo ebola significa riportare aiutie speranza a una popolazione cheè stata duramente colpita, ma nonabbattuta da una nuova tragedia,attraverso gesti concreti, comel’apertura di due case famiglia, indue villaggi del paese africano.

EPerché la missione è sia passioneper il Vangelo che passione per lagente che si incontra sul propriocammino, soprattutto in quelleperiferie – geografiche edesistenziali – che ciascun cristianoè chiamato ad abitare: «Apriremole due case famiglia – aggiungemonsignor Massari – che abbiamorealizzato come diocesi di Albano,a Yele e a Port Loko. A Yeleospiterà circa 30 bambini resiorfani dall’epidemia di ebola, e lestesse suore che la gestiranno,mentre la struttura di Port Loko,sarà di supporto alle attività dellaparrocchia e sarà dedicataprincipalmente alla formazione ealla emancipazione delle donne.Saranno avviati corsi e laboratoridi igiene, sanità, taglio–cucito,tessitura e agricoltura per rendere

più indipendenti leragazze». Iniziativeche vanno adaggiungersi aquanto di bene giàè stato fatto, intanti anni, in SierraLeone: dall’avviodi progetti asostegno degliorfani, allacostruzione di unachiesa e una casaper i missionari,

dai progetti di riscatto di oltre1500 “bambini soldato” allarealizzazione di otto scuole, tracui una a Masuba (per 1300bambini) e a Gbendembu (per500 alunni). Dalla realizzazionedella Radio diocesana nel 2001,alla costruzione di chiese, pozzi eospedali (l’Holy Spirit a Makeni da100 posti letto, o il finanziamentodell’Ortopetic tecnical centre), allafornitura di una Jeep ambulanza edi medicinali e attrezzature.Passando per il sostegno adistanza di bambini e ragazzi. «C’èsempre tanto lavoro da fare –conclude monsignor Massari – esiamo sempre grati a quantioffrono il loro aiuto. Ad esempioabbiamo avviato un nuovoprogetto da realizzare sempre aYele, grazie al Comune e alleparrocchie della città diGenzano, che prevede lacostruzione di una nuova scuolada intitolare a monsignorGuglielmo Grassi che è natoproprio a Genzano, e per il qualeè in corso la causa dibeatificazione: una figurafondamentale per la diocesi diAlbano. Puntiamo a ottenere unfinanziamento di 50mila europer definire il progetto nei primimesi del prossimo anno».

Pronte le strutture di Yele e Port LokoLa prima ospiteràbambini orfani, e nella seconda saranno avviaticorsi e laboratori per le giovani donne

Un esempio di vita santasempio di vita santa presente sulterritorio della diocesi di Albano, laServa di Dio Edvige Carboni ha

rappresentato a inizio dello scorso secoloun punto di riferimento per molti fedeli,ma anche per molti lontani dalla fede,continuando a esserlo ancora ai giorninostri. Martedì 6 ottobre, presso il cimiterodi Albano, si è svolta la cerimonia diriesumazione e riconoscimento dei suoiresti mortali, che sono stati traslati il giornosuccessivo nel santuario di Nostra Signoradelle Grazie e Santa Maria Goretti diNettuno. Nata a Pozzomaggiore, inprovincia di Sassari, il 2 maggio del 1880Edvige Carboni ha vissuto per anni nellacittà di Albano, dove è stata seppellita dopola sua morte il 17 febbraio del 1952: nelcorso della sua vita, si è distinta per le suepenitenze e per le opere di carità,specialmente durante la seconda guerramondiale. Soccorreva poveri, malati,disoccupati e prigionieri politici, senzadistinzioni, distribuendo quanto poteva ericevendo, all’età di trenta anni circa le

E stimmate, mentre pregava davanti a uncrocifisso di legno regalatole dal suoparroco. Alla cerimonia di riesumazioneerano presenti anche il parroco, il sindaco,e rappresentanti della giunta diPozzomaggiore – a testimonianza dellafama di santità che ancora l’accompagna eche vede nel suo paese di origine ancoratanta devozione – mentre hanno assistitoper la diocesi di Albano monsignor AdrianoGibellini, parroco della Cattedrale edirettore dell’ufficio liturgico diocesano, epadre Giuseppe Zane, don Andrea DeMatteis e il diacono Tomaso Ursini,incaricati del tribunale ecclesiastico, istituitopresso la curia di Albano. Presente allacerimonia anche padre Ottaviano D’Egidioin rappresentanza dei padri Passionisti delsantuario della Scala Santa in Roma, chehanno avviato causa di beatificazione e dicanonizzazione della Serva di Dio EdvigeCarboni, avviata nel 1968 e attualmente inattesa che la Congregazione delle Cause deiSanti si pronunci sull’eroicità delle virtù.

(G. Sal.)

3verso Firenzewww.diocesidialbano.it

Pagina a cura dell'Ufficio Comunicazioni Sociali

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Tel.: 06/93.26.84.01Fax: 06/93.23.844

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ALBANOLa speranza data dal dono di sé

ra i segni di speranza c’è il volontariato,che non cessa di essere un’altra grande

risorsa per il Paese e concreta attestazionedel valore impareggiabile di ogni essere u-mano. Alla generosità oggi tende ad aggiun-gersi la competenza di tanti che si preoccu-pano di qualificare il proprio servizio e di pro-fessionisti che offrono prestazioni gratuite oa prezzi popolari.

Marcello Semeraro, vescovo

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Domenica, 11 ottobre 2015