igiene del lavoro - il rischio biologico

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Corso di Igiene del Lavoro: Corso di Igiene del Lavoro: Lezione uno Lezione uno Il Rischio biologico Il Rischio biologico CORSO DI LAUREA IN TECNICHE DELLA PREVENZIONE NELL’AMBIENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO ANNO ACCADEMICO 2010-2011

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Page 1: igiene del lavoro - Il rischio biologico

Corso di Igiene del Lavoro:Corso di Igiene del Lavoro:

Lezione unoLezione uno

Il Rischio biologicoIl Rischio biologico

CORSO DI LAUREA IN

TECNICHE DELLA PREVENZIONE NELL’AMBIENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO

ANNO ACCADEMICO 2010-2011

Page 2: igiene del lavoro - Il rischio biologico

Rischio Rischio biologicobiologico

Probabilità di comparsa di effetti Probabilità di comparsa di effetti avversi per esposizione/contatto con avversi per esposizione/contatto con agenti biologiciagenti biologici

DEFINIZIONIDEFINIZIONI

PossibiliPossibilieffetti avversieffetti avversi

InfezioniInfezioniAllergieAllergie

IntossicazioniIntossicazioni

NeoplasieNeoplasie

AgentiAgentibiologicibiologici

Microrganismi (batteri, virus, miceti, Microrganismi (batteri, virus, miceti, protozoi e mesozoi) anche protozoi e mesozoi) anche geneticamente modificatigeneticamente modificati

Colture cellulariColture cellulari

EndoparassitiEndoparassiti

Page 3: igiene del lavoro - Il rischio biologico

CLASSIFICAZIONE DEGLI AGENTI BIOLOGICICLASSIFICAZIONE DEGLI AGENTI BIOLOGICI

Gruppo IGruppo IAgenti dotati di scarsa probabilità di Agenti dotati di scarsa probabilità di determinare effetti avversi determinare effetti avversi nell’uomo nell’uomo

Gruppo IIGruppo II

Agenti dotati di probabilità di Agenti dotati di probabilità di determinare effetti avversi determinare effetti avversi nell’uomo; essi rappresentano un nell’uomo; essi rappresentano un rischio per i lavoratori, ma hanno rischio per i lavoratori, ma hanno scarsa probabilità di propagarsi alla scarsa probabilità di propagarsi alla comunità; per essi sono disponibili comunità; per essi sono disponibili efficaci terapie e misure efficaci terapie e misure profilatticheprofilattiche

Page 4: igiene del lavoro - Il rischio biologico

Gruppo IIIGruppo III

Agenti dotati di probabilità di Agenti dotati di probabilità di determinare nell’uomo malattie determinare nell’uomo malattie anche gravi; essi rappresentano un anche gravi; essi rappresentano un serio rischio per i lavoratori ed serio rischio per i lavoratori ed hanno alta probabilità di propagarsi hanno alta probabilità di propagarsi alla comunità; per essi sono alla comunità; per essi sono disponibili efficaci terapie e misure disponibili efficaci terapie e misure profilatticheprofilattiche

Gruppo IVGruppo IV

Agenti in grado di determinare Agenti in grado di determinare malattie gravi nell’uomo; essi malattie gravi nell’uomo; essi costituiscono un rischio molto alto costituiscono un rischio molto alto per la salute dei lavoratori e delle per la salute dei lavoratori e delle comunità, cui sono molto comunità, cui sono molto propagabili; non esistono per essi propagabili; non esistono per essi efficaci terapie e misure efficaci terapie e misure profilattiche profilattiche

Page 5: igiene del lavoro - Il rischio biologico

IL “PESO” DEL RISCHIO BIOLOGICO NEL IL “PESO” DEL RISCHIO BIOLOGICO NEL LAVOROLAVORO

1. 1. La prevalenza di effetti avversi da rischio La prevalenza di effetti avversi da rischio biologico negli ambienti di lavoro è biologico negli ambienti di lavoro è mediamente inferiore a quella dovuta a rischi mediamente inferiore a quella dovuta a rischi chimici e fisici.chimici e fisici.

2. 2. Considerando specifici settori lavorativi, le Considerando specifici settori lavorativi, le prevalenze variano: nel settore sanitario il prevalenze variano: nel settore sanitario il rischio biologico è la prima causa di malattia. rischio biologico è la prima causa di malattia.

Page 6: igiene del lavoro - Il rischio biologico

3. 3. Variazioni di prevalenza rispetto a rischi Variazioni di prevalenza rispetto a rischi d’altra natura si registrano allorché si d’altra natura si registrano allorché si considerano gli effetti letali.considerano gli effetti letali.E’ stato stimato che ogni anno 320.000 E’ stato stimato che ogni anno 320.000 lavoratori in tutto il mondo perdono la vita a lavoratori in tutto il mondo perdono la vita a causa di malattie infettive provocate da agenti causa di malattie infettive provocate da agenti virali o batterici, oppure dovute al contatto con virali o batterici, oppure dovute al contatto con insetti o animali.insetti o animali.

4. 4. Secondo recenti ricerche epidemiologiche, Secondo recenti ricerche epidemiologiche, virus batteri o parassiti sono da considerare virus batteri o parassiti sono da considerare fattori causali o concausali di almeno il 15% dei fattori causali o concausali di almeno il 15% dei nuovi casi di tumore che si sviluppano in tutto il nuovi casi di tumore che si sviluppano in tutto il mondo.mondo.

Page 7: igiene del lavoro - Il rischio biologico

FONTI DEL FONTI DEL CONTATTO CONTATTO CON A.B. CON A.B.

Liquidi e partiLiquidi e partibiologicibiologici

Materiali Materiali imbrattati da imbrattati da

residui biologiciresidui biologici

Materiali Materiali organiciorganici

Rifiuti eRifiuti eliquamiliquami

Page 8: igiene del lavoro - Il rischio biologico

TIPOLOGIE DEL RISCHIO BIOLOGICOTIPOLOGIE DEL RISCHIO BIOLOGICO

Rischio genericoRischio generico

Comune a tutti gli ambienti di lavoro ed Comune a tutti gli ambienti di lavoro ed all’ambiente di vitaall’ambiente di vita

Rischio specificoRischio specifico

Peculiare di specifici settori lavorativi Peculiare di specifici settori lavorativi

Per uso Per uso deliberatodeliberato

Per esposizione Per esposizione potenzialepotenziale

Page 9: igiene del lavoro - Il rischio biologico

FATTORI CAUSALI DEL RISCHIO B.FATTORI CAUSALI DEL RISCHIO B.

POSSIBILIPOSSIBILI

Manipolazione di agenti biologiciManipolazione di agenti biologici

PROBABILIPROBABILI

Contatto con veicoli di agenti biologiciContatto con veicoli di agenti biologici

Page 10: igiene del lavoro - Il rischio biologico

OCCASIONI LAVORATIVE OCCASIONI LAVORATIVE DEL RISCHIO BIOLOGICODEL RISCHIO BIOLOGICO

Aerodispersione diAerodispersione diAgenti biologiciAgenti biologici

Penetrazioni respiratoriePenetrazioni respiratorie

Incidenti e traumatismiIncidenti e traumatismi

Penetrazioni transcutanee e transmucosePenetrazioni transcutanee e transmucose

Page 11: igiene del lavoro - Il rischio biologico

ATTIVITA’ LAVORATIVE A PIU’ ALTO RISCHIO ATTIVITA’ LAVORATIVE A PIU’ ALTO RISCHIO

VEICOLI UMANIVEICOLI UMANI

Assistenza sanitariaAssistenza sanitaria

Attività socio-pedagogicheAttività socio-pedagogiche

Attività d’ausiliazione socialeAttività d’ausiliazione sociale

Attività di cura esteticaAttività di cura estetica

Attività itineranti in aree Attività itineranti in aree d’endemiad’endemia

Page 12: igiene del lavoro - Il rischio biologico

ATTIVITA’ LAVORATIVE A PIU’ ALTO RISCHIO ATTIVITA’ LAVORATIVE A PIU’ ALTO RISCHIO

VEICOLI ANIMALIVEICOLI ANIMALI

Assistenza veterinariaAssistenza veterinaria

Allevamento d’animaliAllevamento d’animali

Macellazione e trattamento carniMacellazione e trattamento carni

Lavorazioni alimentari di prodotti Lavorazioni alimentari di prodotti an.an.

Lavorazioni non alimentari Lavorazioni non alimentari ( concia pelli, tosatura, ecc.)( concia pelli, tosatura, ecc.)

Page 13: igiene del lavoro - Il rischio biologico

ATTIVITA’ LAVORATIVE A PIU’ ALTO RISCHIO ATTIVITA’ LAVORATIVE A PIU’ ALTO RISCHIO

VEICOLI VEGETALIVEICOLI VEGETALI

Trattamento pianteTrattamento piante

Raccolta e commercializzazioneRaccolta e commercializzazione

Coltivazione piante tessiliColtivazione piante tessili

Floricultura e vivaismoFloricultura e vivaismo

Estrazione di essenze e alcaloidiEstrazione di essenze e alcaloidi

Page 14: igiene del lavoro - Il rischio biologico

ATTIVITA’ LAVORATIVE A PIU’ ALTO RISCHIO ATTIVITA’ LAVORATIVE A PIU’ ALTO RISCHIO

VEICOLI ORGANICIVEICOLI ORGANICI

Rimozione/trattamento rifiuti Rimozione/trattamento rifiuti

Trattamento liquamiTrattamento liquami

Pulizia deiezioni animaliPulizia deiezioni animali

Fabbricazioni alimenti e bevandeFabbricazioni alimenti e bevande

Lavorazioni legno, cellulosa e Lavorazioni legno, cellulosa e carta carta

Page 15: igiene del lavoro - Il rischio biologico

ATTIVITA’ LAVORATIVE A PIU’ ALTO RISCHIO ATTIVITA’ LAVORATIVE A PIU’ ALTO RISCHIO

VEICOLI NON VEICOLI NON ORGANICIORGANICI

Scavo/movimentazione erra e Scavo/movimentazione erra e sabbiasabbia

Manipolazione cementi, malte e Manipolazione cementi, malte e altri materiali edilialtri materiali edili

Movimentazione/pulizia materiali Movimentazione/pulizia materiali imbrattati e/o infettiimbrattati e/o infetti

Pulizia serbatoi e condotte Pulizia serbatoi e condotte idricheidriche

Discrostazioni impianti Discrostazioni impianti condizionamentocondizionamento

Page 16: igiene del lavoro - Il rischio biologico

CAUSE DELCAUSE DEL

R.B. INR.B. IN

ATTIVITA’ ATTIVITA’ NON SAN.NON SAN.

Inalazione diInalazione dipolveri e polveri e

microaerosolmicroaerosol

Ingestione Ingestione Aerosol inquinatiAerosol inquinati

Punture insettiPunture insettiE animali E animali (roditori)(roditori)

ImbrattamentoImbrattamentolesioni cutaneelesioni cutanee

Scavi, Scavi, demolizionidemolizioni

Movimentazione Movimentazione materiali solidimateriali solidi

Deiezioni Deiezioni animalianimali

Putrefazione Putrefazione residui residui organiciorganici

Page 17: igiene del lavoro - Il rischio biologico

Personale a rischio nel Settore Sanitario

Infermieri

Laboratoristi

Medici

Addetti ai servizi collaterali

Addetti ai servizi tecnici di manutenzione

Addetti alle pulizie

Ausiliari di assistenza (OTA)

Page 18: igiene del lavoro - Il rischio biologico

RISCHIO INFETTIVO IN AMBIENTE SANITARIO

PASSIVO ATTIVO

Paziente Operatore Operatore Altri

Page 19: igiene del lavoro - Il rischio biologico

MODALITA’ DI MODALITA’ DI CONTAGIO CONTAGIO

DELLE MALATTIE DELLE MALATTIE INFETTIVEINFETTIVE

VIA AEREAVIA AEREA

AEROSOLAEROSOL CONTATTOCONTATTO

Page 20: igiene del lavoro - Il rischio biologico

PER VIA AEREAPER VIA AEREA

Avviene per disseminazione sia di nuclei di Avviene per disseminazione sia di nuclei di

goccioline, sia di particelle di polvere goccioline, sia di particelle di polvere

contenenti l’agente infettivo.contenenti l’agente infettivo.

I microrganismi trasportati in questo modo I microrganismi trasportati in questo modo

possono essere ampiamente dispersi dalle possono essere ampiamente dispersi dalle

correnti d’aria ed essere inalati da un ospite correnti d’aria ed essere inalati da un ospite

suscettibile, in contiguità spaziale o a suscettibile, in contiguità spaziale o a

distanza dalla sorgente, in rapporto a fattori distanza dalla sorgente, in rapporto a fattori

ambientali.ambientali.

Page 21: igiene del lavoro - Il rischio biologico

ATTRAVERSO GOCCIOLINE (ATTRAVERSO GOCCIOLINE (tipicamente possibile tipicamente possibile

nelle attività assistenziali e di ausiliazione nelle attività assistenziali e di ausiliazione

sociale e pedagocicasociale e pedagocica))

Attraverso le goccioline emesse dal portatore Attraverso le goccioline emesse dal portatore

mentre parla o con la tosse, oppure ancora mentre parla o con la tosse, oppure ancora

durante manovre invasive (es. broncoscopia, durante manovre invasive (es. broncoscopia,

aspirazione endotracheale), possono essere aspirazione endotracheale), possono essere

trasmessi alcuni virus (es. virus dell’influenza, trasmessi alcuni virus (es. virus dell’influenza,

parotitico, della rosolia), o malattie quali parotitico, della rosolia), o malattie quali

difterite, pertosse, polmonite e la stessa difterite, pertosse, polmonite e la stessa

meningite epidemica.meningite epidemica.

Perché si verifichi il contagio è però necessario Perché si verifichi il contagio è però necessario

un contatto molto ravvicinato.un contatto molto ravvicinato.

Page 22: igiene del lavoro - Il rischio biologico

Una forma mista di contatto e trasmissione Una forma mista di contatto e trasmissione attraverso gocciole è quella determinata dal attraverso gocciole è quella determinata dal contatto con sangue, sierosità ed altri liquidi contatto con sangue, sierosità ed altri liquidi biologici.biologici.

In questa forma di trasmissione si devono In questa forma di trasmissione si devono considerare due momenti:considerare due momenti:

1.1.La liberazione di gocciole dei liquidi biologici, La liberazione di gocciole dei liquidi biologici, generalmente conseguente ad energie generalmente conseguente ad energie meccaniche attive (esempio, la puntura con meccaniche attive (esempio, la puntura con ago, il taglio con bisturi) o passive (esempio, ago, il taglio con bisturi) o passive (esempio, un evento emorragico) un evento emorragico)

2.2.Il contatto del liquido con cute lesa o Il contatto del liquido con cute lesa o mucosemucose

Page 23: igiene del lavoro - Il rischio biologico

PER CONTATTOPER CONTATTO

Il passaggio di microrganismi da un paziente Il passaggio di microrganismi da un paziente

infetto o colonizzato verso un ospite recettivo infetto o colonizzato verso un ospite recettivo

può avvenire per contatto cute contro cute.può avvenire per contatto cute contro cute.

Può verificarsi quando il personale Può verificarsi quando il personale

infermieristico svolge un’attività assistenziale infermieristico svolge un’attività assistenziale

che richieda un contatto fisico stretto col che richieda un contatto fisico stretto col

malato.malato.

Page 24: igiene del lavoro - Il rischio biologico

Attività ad alto rischio

Attività a medio rischio

Esecuzione di pratiche invasive

Ausiliazione dei pazienti nelle operazioni di lavaggio o di soddisfazione di bisogni

Cambio biancheria

Smaltimento rifiuti

Esecuzione di visite mediche

Ausiliazione nell’esecuzione di visite mediche

Trasporto campioni biologici

GRADUAZIONE DEL RISCHIO NELLE ATTIVITA’ ASSISTENZIALI

Page 25: igiene del lavoro - Il rischio biologico

Graduazione del rischio di contagio

Reparti a rischio medio

Laboratori di analisi clinicheSale di medicazioni chirurgiche

Sale partoAmbulatori odontoiatrici

Reparti a rischio moderato

Degenze comuni

Ambulatori non invasivi

Reparti a rischio trascurabile

Uffici amministrativi aperti al pubblico

Locali e vie di transito

Reparti a rischio alto

Sale operatorie Terapie intensive

Diagnostiche invasiveDialisi

Anatomia patologica

Page 26: igiene del lavoro - Il rischio biologico

Continuità del rapporto con i pazienti (variabile temporale)

Contiguità con i pazienti (variabile spaziale)

Ridotta o assente congruità edilizia (strutture non adeguate)

Inquinamento e imbrattamento delle zone di degenza

Ridotta o assente fruibilità di strumenti adeguati e di sicurezza

Ridotta o assente fruibilità di dispositivi di protezione

Ridotta o assente informazione sulle cause di contagio

Ridotta o assente formazione alla gestione in sicurezza dell’attività assistenziale

CAUSE PRINCIPALI DEL RISCHIO BIOLOGICO DI TIPO PROBABILISTICO

Page 27: igiene del lavoro - Il rischio biologico

Infermieri 61%Medici 20%Ausiliari 10%Altri 9%

Puntura accidentale 66%

Contaminazione mucocutanea

22%

Ferite da tagliente 12%

Corsie 46%

Area chirurgica 23%

Ambulatorio 17%

Pronto soccorso 10%

Altre 4%

Operatori più frequentemente coinvolti in contatti con sangue Tipi di incidente più frequente

Aree con maggiore frequenza di incidenti

INFEZIONI TRASMESSE PER VIA EMATICAda paziente ad operatore

Page 28: igiene del lavoro - Il rischio biologico

Infezione (ag. Biologico)

% di sieroconversione

Operatori sanitari più a rischio

HIV 0.1 – 0.4 Infermieri

Laboratoristi

HBV 1–6 (HBeAg-)

22–40 (HBeAg+)

Infermieri, laboratoristi, chirurghi, dentisti, addetti dialisi

HCV 1.2 – 10 (puntura) Chirurghi orali

Cytomegalovirus Molto bassa Nessuno

INFEZIONI TRASMESSE PER VIA EMATICA da paziente ad operatore

Page 29: igiene del lavoro - Il rischio biologico

INFEZIONI MAGGIORMENTE PROBABILI NEI INFEZIONI MAGGIORMENTE PROBABILI NEI SETTORI NON SANITARISETTORI NON SANITARI

TETANOTETANO(Clostridium tetani)(Clostridium tetani)

Ferite lacero-contuse Ferite lacero-contuse imbrattate e poco sanguinanti imbrattate e poco sanguinanti (ferite da punta)(ferite da punta)

Penetrazione di corpi estraneiPenetrazione di corpi estranei

Page 30: igiene del lavoro - Il rischio biologico

Tetano

Categorie a rischio Sebbene siano identificate categorie lavorative a

maggior rischio (agricoltori, edili), la probabilità di contagio con spore tetaniche è connessa con la frequenza delle occasioni di penetrazione dell’agente biologico (frequenza di infortuni imbrattati da materiale infetto)

L’incidenza di casi professionali è molto bassa, essendo stata pari al 5,8% di tutti quelli notificati in Italia nel periodo 79-95

Page 31: igiene del lavoro - Il rischio biologico

LEPTOSPIROSILEPTOSPIROSI(Leptospire)(Leptospire)

Contaminazione di ferite o cute Contaminazione di ferite o cute macerata con acqua infettamacerata con acqua infetta

Morsi di ratti Morsi di ratti

Il rischio è maggiormente presente nelle Il rischio è maggiormente presente nelle lavorazioni in profondità (acqua contaminata lavorazioni in profondità (acqua contaminata da urine di roditori) e di superficie in zone da urine di roditori) e di superficie in zone infestate infestate

Page 32: igiene del lavoro - Il rischio biologico

TULAREMIATULAREMIA(Francisella tularensis)(Francisella tularensis)

Morso di roditori (ratti, topi e Morso di roditori (ratti, topi e talpe)talpe)

Punture di zecche Punture di zecche

Il rischio è maggiormente presente nelle Il rischio è maggiormente presente nelle lavorazioni in profondità e di superficie in lavorazioni in profondità e di superficie in zone infestate zone infestate

Page 33: igiene del lavoro - Il rischio biologico

INFEZIONI VIRALIINFEZIONI VIRALI

Il rischio di contagio dell’epatite B è molto variabile Il rischio di contagio dell’epatite B è molto variabile nelle diverse attività nelle diverse attività

Le cause possibili non sono connesse con la Le cause possibili non sono connesse con la specificità delle diverse mansioni, derivando esse specificità delle diverse mansioni, derivando esse da:da:

1.1. presenza di materiali infetti abbandonati presenza di materiali infetti abbandonati

2.2. imbrattamento dell’utensileria manuale con sangue imbrattamento dell’utensileria manuale con sangue e secreti sierosi in caso di ferite (e secreti sierosi in caso di ferite (attenzione attenzione preventiva e protettiva) preventiva e protettiva)

In rapporto con la carica infettante e la scarsa In rapporto con la carica infettante e la scarsa resistenza dei Virus responsabili, può essere escluso il resistenza dei Virus responsabili, può essere escluso il rischio di infezioni da HCV e HIV.rischio di infezioni da HCV e HIV.

Page 34: igiene del lavoro - Il rischio biologico

In specifiche attività non sanitarie non è trascurabile il In specifiche attività non sanitarie non è trascurabile il rischio di contagio dell’epatite A. rischio di contagio dell’epatite A.

FATTORI FAVORENTIFATTORI FAVORENTI

1.1. Maggiore sopravvivenza del virus A fuori dagli Maggiore sopravvivenza del virus A fuori dagli organismi biologiciorganismi biologici

2.2. Resistenza del virus in soluzioni acquose con Resistenza del virus in soluzioni acquose con presenza di residui organici presenza di residui organici

OPERAZIONIOPERAZIONIA RISCHIOA RISCHIO

1.1. Lavori manutentivi in fogne e fosse Lavori manutentivi in fogne e fosse biologichebiologiche

2.2. Lavori manutentivi su impianti di Lavori manutentivi su impianti di acque nere reflue già in usoacque nere reflue già in uso

Page 35: igiene del lavoro - Il rischio biologico

Le più frequenti infezioni da contagio nelle attività assistenziali

Page 36: igiene del lavoro - Il rischio biologico

TUBERCOLOSI

L’incidenza della tubercolosi nella popolazione dei Paesi ad alto livello socio-economico ha registrato un aumento dalla fine degli anni ’80, dopo l’abbattimento ottenuto con le terapie efficaci

Negli USA è stato registrato un incremento medio annuo di nuovi casi pari al 16%

In Italia è stato registrato un incremento medio del numero di casi registrati pari al 28% , nel periodo dal 1988 al 1990

Sempre in Italia, alla fine degli anni ’90 l’incidenza è stata stimata in 28 casi per 100000 abitanti

L’incremento del numero di nuovi casi di TBC è in parte rappresentato dalla comparsa di recidive di processi primari, con

frequenti localizzazioni extrapolmonari

Page 37: igiene del lavoro - Il rischio biologico

Il trend in aumento è stato attribuito a:

Fattori individuali (immunodepressioni da infezioni

concomitanti o da agenti chimici e farmaci)

Flussi migratori, deterministi di commistioni con

portatori provenienti da zone di endemia e di spostamenti

in zone di endemia

Fattori comportamentali, connessi con variazioni delle

abitudini di vita

Mutazioni del Micobatterio, con selezione di ceppi

multichemioresistenti

Page 38: igiene del lavoro - Il rischio biologico

Tutte le condizioni precedenti hanno determinato un notevole incremento del rischio di contagio nell’ambiente sanitario.

Attualmente in Italia la stima probabilistica del contagio nell’attività assistenziale individua una prevalenza del 30% rispetto a quella nella popolazione generale.

Le attività assistenziali a maggior rischio sono quelle svolte in reparti di Malattie infettive, Pneumologia e Anatomia patologica (da considerare che la quasi totale scomparsa dei reparti di Tisiologia ha determinato una diffusione capillare di pazienti con diagnosi di TBC in reparti non specializzati)

RISCHIO DI CONTAGIO IN AMBIENTE SANITARIO

Page 39: igiene del lavoro - Il rischio biologico

Un dato interessante riguarda la stima probabilistica del contagio in attività con alta contiguità spaziale tra gli operatori e gli utenti e con ridotta possibilità di fruizione di sistemi preventivi.

L’I.S.S. ha stimato la probabilità di contagio nell’ambiente scolastico pari a 17 volte quella stimata nella popolazione generale.

RISCHIO DI CONTAGIO DI TBC IN ALTRI AMBIENTI

La stima probabilistica riconosce, come altre situazioni a rischio superiore a quello stimato nella popolazione generale:

L’assistenza veterinaria

La zootecnia e l’allevamento di bovini e suini

La macellazione delle carni

Page 40: igiene del lavoro - Il rischio biologico

EPATITE A

Frequenza non elevata negli operatori sanitari (> nei reparti pediatrici)

Frequenza più elevata negli addetti alle pulizie ed alla rimozione dei rifiuti

In ambiente ospedaliero, un’incidenza dovuta a contagio lavorativo è stata riscontrata, con significatività statistica, negli operai degli uffici tecnici (manutenzione idraulica)

Il rispetto delle Norme igieniche generali e l’uso dei dispositivi di protezione individuale (guanti) controllano adeguatamente il rischio

CONTAGIO ORO-CONTAGIO ORO-FECALEFECALE

Page 41: igiene del lavoro - Il rischio biologico

EPATITE B

Il virus dell’epatite B è l’agente eziologico maggiormente trasmissibile nelle collettività e negli ambienti nosocomiali

Le stime dell’OMS individuano oltre 300 milioni di portatori dell’antigene di superficie HBV (nel dato non sono compresi i Paesi del IV mondo)

L’Italia è un Paese a endemicità intermedia, con un numero di portatori di HBV pari a 2,55%

Page 42: igiene del lavoro - Il rischio biologico

EPATITE B IN AMBIENTE SANITARIO

Contagio

Occasioni di rischio

parenterale attraverso sangue, siero o altri liquidi biologici

Pratiche invasive (anche semplici)

Fattori inducenti il contagio

80%

10%7,4% 2,6%

PuntureFerite con strumenti contaminatiImbrattamenti di feriteImbrattamento di mucose esposte

Page 43: igiene del lavoro - Il rischio biologico

In rapporto con le modalità di contagio, negli operatori sanitari non è stato dimostrato un rischio più alto di quello della popolazione generale

PATOLOGIE PER LE QUALI NON E’ POSSIBILE FRUIRE DI VACCINAZIONE

Epatite C AIDS

PREVENZIONE DEL RISCHIO Misure preventive ambientali ed organizzative “Tutti i degenti devono essere considerati portatori potenziali” Linee Guida della Commissione Nazionale “Lotta all’AIDS”Adeguamento dei tempi (maggiorazione del personale con riduzione dei carichi di lavoro)Fruibilità dei dispositivi di protezione individuale (guanti, mascherine, occhiali con protezioni laterali)Assunzione di comportamenti lavorativi corretti

Page 44: igiene del lavoro - Il rischio biologico

Epatite C AIDSCONTAGIO

parenterale attraverso sangue, siero o altri liquidi biologici

STIMA DELLA PROBABILITA’

DEL CONTAGIO0.4 – 0.5%

OCCASIONI DI RISCHIO

Pratiche invasive (anche semplici)Non assolutamente presente un contagio nelle normali pratiche assistenziali

FATTORI INDUCENTI IL CONTAGIO

80%

10%7,4%

2,6%

PuntureFerite con strumenti contaminatiImbrattamenti di feriteImbrattamento di mucose esposte

Page 45: igiene del lavoro - Il rischio biologico

ROSOLIA

Il rischio di infezione è poco frequente nell’adulto (oltre i 45

anni è trascurabile) Un rischio relativamente superiore è presente nei reparti di

assistenza pediatrica e negli addetti alle comunità infantili. La profilassi vaccinale è raccomandata nelle bambine in età

puberale e nelle donne in età fertile, professionalmente esposte

al contagio

Page 46: igiene del lavoro - Il rischio biologico

MENINGITE MENINGOCOCCICA

Il rischio di contagio è maggiore della popolazione generale negli addetti alle comunità infantili, negli anantomopatologi e microbiologi

Dubbio il maggior rischio negli operatori sanitari di altri settori

Vaccino di dubbia efficacia per mancata induzione di una risposta T- dipendente

Non sicuro sviluppo di immunizzazioni nei bambini

Page 47: igiene del lavoro - Il rischio biologico

LA PREVENZIONE DEL RISCHIO LA PREVENZIONE DEL RISCHIO

1.1. PROTEZIONE INDIVIDUALE PROTEZIONE INDIVIDUALE DISPOSITIVI DI DISPOSITIVI DI PROTEZIONEPROTEZIONE

2.2. PROTEZIONE ORGANIZZATIVA PROTEZIONE ORGANIZZATIVA FORMAZIONE E FORMAZIONE E CONTROLLOCONTROLLO

3.3. PROTEZIONE PRIMARIA PROTEZIONE PRIMARIA PROFILASSI PROFILASSI VACCINALEVACCINALE

Ogni paziente deve essere considerato Ogni paziente deve essere considerato potenzialmente infetto e vanno potenzialmente infetto e vanno utilizzate appropriate misure di barriera utilizzate appropriate misure di barriera quando è possibile il contatto con quando è possibile il contatto con sangue o altri liquidi biologici.sangue o altri liquidi biologici.

Page 48: igiene del lavoro - Il rischio biologico

LE PRECAUZIONI UNIVERSALILE PRECAUZIONI UNIVERSALI(D.M. 28.9.90)(D.M. 28.9.90)

CHE COSA SONO?CHE COSA SONO?Costituiscono l’insieme delle misure di barriera Costituiscono l’insieme delle misure di barriera e dei comportamenti volti a prevenire e e dei comportamenti volti a prevenire e contenere la trasmissione dei microrganismi contenere la trasmissione dei microrganismi attraverso il sangue.attraverso il sangue.

A CHI SONO INDIRIZZATE?A CHI SONO INDIRIZZATE?A tutti gli operatori sanitari la cui attività A tutti gli operatori sanitari la cui attività comporta un contatto con sangue e liquidi comporta un contatto con sangue e liquidi organici, durante prestazioni sanitarie in organici, durante prestazioni sanitarie in ambito ospedaliero, territoriale, domiciliare.ambito ospedaliero, territoriale, domiciliare.

Page 49: igiene del lavoro - Il rischio biologico

A QUALI PERSONE DEVONO ESSERE A QUALI PERSONE DEVONO ESSERE APPLICATE?APPLICATE?

A tutti i pazienti routinariamente A tutti i pazienti routinariamente indipendentemente dalla diagnosi di indipendentemente dalla diagnosi di ricovero.ricovero.

QUANDO DEVONO ESSERE APPLICATE?QUANDO DEVONO ESSERE APPLICATE?1.1.durante l’esecuzione di procedure durante l’esecuzione di procedure

assistenziali, diagnostiche e terapeutiche assistenziali, diagnostiche e terapeutiche che prevedono un possibile contatto che prevedono un possibile contatto accidentale con sangue o materiale accidentale con sangue o materiale biologicobiologico

2.2.quando si maneggiano strumenti o quando si maneggiano strumenti o attrezzature che possono essere attrezzature che possono essere contaminate con sangue o altri materiali contaminate con sangue o altri materiali biologici.biologici.

Page 50: igiene del lavoro - Il rischio biologico

CHE COSA PREVEDONO?CHE COSA PREVEDONO?

1. LAVAGGIO SOCIALE E/O ANTISETTICO DELLE 1. LAVAGGIO SOCIALE E/O ANTISETTICO DELLE

MANI;MANI;

2. ADOZIONE DI IDONEE MISURE DI 2. ADOZIONE DI IDONEE MISURE DI

PROTEZIONE;PROTEZIONE;

3. ADEGUATE PROCEDURE DI 3. ADEGUATE PROCEDURE DI

DECONTAMINAZIONE, PULIZIA, DISINFEZIONE DECONTAMINAZIONE, PULIZIA, DISINFEZIONE

E/O STERILIZZAZIONE DI PRESIDI E E/O STERILIZZAZIONE DI PRESIDI E

ATTREZZATURE;ATTREZZATURE;

4. PULIZIA, SANIFICAZIONE E DISINFEZIONE DI 4. PULIZIA, SANIFICAZIONE E DISINFEZIONE DI

SUPERFICI E AMBIENTISUPERFICI E AMBIENTI

5. CORRETTA GESTIONE E TRASPORTO DEI 5. CORRETTA GESTIONE E TRASPORTO DEI

CAMPIONI DI MATERIALE BIOLOGICO.CAMPIONI DI MATERIALE BIOLOGICO.

Page 51: igiene del lavoro - Il rischio biologico

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE D.P.I.D.P.I.

• • stivali e/o soprascarpe monousostivali e/o soprascarpe monouso• • guantiguanti• • tutatuta• • occhiali protettiviocchiali protettivi• • maschera filtrantemaschera filtrante

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1. LAVAGGIO SOCIALE E/O ANTISETTICO DELLE 1. LAVAGGIO SOCIALE E/O ANTISETTICO DELLE MANIMANI

Il lavaggio frequente delle mani è riconosciuto Il lavaggio frequente delle mani è riconosciuto come la più importante misura per ridurre il come la più importante misura per ridurre il rischio di trasmissione di microrganismi da una rischio di trasmissione di microrganismi da una persona all’altra o da una localizzazione persona all’altra o da una localizzazione all’altra nello stesso paziente.all’altra nello stesso paziente.

Le mani devono essere immediatamente lavate Le mani devono essere immediatamente lavate in caso di accidentale contatto con sangue ed in caso di accidentale contatto con sangue ed altri liquidi biologici e dopo la rimozione dei altri liquidi biologici e dopo la rimozione dei guanti.guanti.

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MISURE DI PROTEZIONEMISURE DI PROTEZIONE

2. 1 GUANTI2. 1 GUANTII guanti riducono l’incidenza di contaminazione I guanti riducono l’incidenza di contaminazione delle mani e devono essere sempre indossati delle mani e devono essere sempre indossati nei seguenti casi:nei seguenti casi: contatto con sangue od altro liquido contatto con sangue od altro liquido biologico;biologico; esecuzione di procedure di accesso vascolare esecuzione di procedure di accesso vascolare (prelievi, iniezioni e.v., posizionamento di (prelievi, iniezioni e.v., posizionamento di dispositivi di accesso vascolare...);dispositivi di accesso vascolare...); esecuzione di prelievi su lobi auricolari, esecuzione di prelievi su lobi auricolari, talloni e dita di neonati e bambini;talloni e dita di neonati e bambini; durante l’addestramento del personale durante l’addestramento del personale all’esecuzione di prelievi;all’esecuzione di prelievi;quando si maneggiano strumenti appuntiti e quando si maneggiano strumenti appuntiti e taglienti;taglienti;quando la cute delle mani presenta lesioni.quando la cute delle mani presenta lesioni.

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2. 1.GUANTI 2. 1.GUANTI

Il personale deve indossare guanti di misura Il personale deve indossare guanti di misura adeguata e di tipo idoneo alla prestazione da adeguata e di tipo idoneo alla prestazione da eseguire:eseguire: guanti monouso sterili per tutte le procedure guanti monouso sterili per tutte le procedure che determinano il contatto con aree del corpo che determinano il contatto con aree del corpo normalmente sterili;normalmente sterili; guanti monouso non sterile per le procedure guanti monouso non sterile per le procedure diagnostiche o assistenziali che non richiedono diagnostiche o assistenziali che non richiedono tecniche asettiche;tecniche asettiche; guanti in gomma per uso domestico per le guanti in gomma per uso domestico per le operazioni di pulizia ambientale e per la operazioni di pulizia ambientale e per la decontaminazione dello strumentario decontaminazione dello strumentario

Page 55: igiene del lavoro - Il rischio biologico

2.2. CAMICI DI PROTEZIONE2.2. CAMICI DI PROTEZIONE

I camici protettivi devono essere indossati I camici protettivi devono essere indossati durante l’esecuzione di procedure durante l’esecuzione di procedure assistenziali che possano produrre l’emissione assistenziali che possano produrre l’emissione di goccioline e schizzi di sangue o di altro di goccioline e schizzi di sangue o di altro materiale biologico.materiale biologico.

Se la divisa viene macroscopicamente Se la divisa viene macroscopicamente contaminata deve, in ogni caso essere contaminata deve, in ogni caso essere immediatamente sostituitaimmediatamente sostituita..

Page 56: igiene del lavoro - Il rischio biologico

3. MASCHERE, OCCHIALI, COPRIFACCIA 3. MASCHERE, OCCHIALI, COPRIFACCIA PROTETTIVIPROTETTIVI

Diversi tipi di mascherine, occhiali e schermi Diversi tipi di mascherine, occhiali e schermi facciali vengono usati da soli o in facciali vengono usati da soli o in combinazione per fornire adeguate misure di combinazione per fornire adeguate misure di protezione.protezione.

Il personale sanitario deve indossare queste Il personale sanitario deve indossare queste misure di barriera durante le attività misure di barriera durante le attività assistenziali che possono generare schizzi di assistenziali che possono generare schizzi di sangue o di altro materiale biologico.sangue o di altro materiale biologico.

Page 57: igiene del lavoro - Il rischio biologico

La mascherina chirurgica, con o senza visiera, La mascherina chirurgica, con o senza visiera, è monouso e pertanto deve essere eliminata è monouso e pertanto deve essere eliminata subito dopo l’utilizzo (non deve mai essere subito dopo l’utilizzo (non deve mai essere abbassata sul collo).abbassata sul collo).

I Dispositivi di protezione respiratoria I Dispositivi di protezione respiratoria individuali per la prevenzione della TBC, individuali per la prevenzione della TBC, devono soddisfare i criteri prestazionali devono soddisfare i criteri prestazionali raccomandati nelle linee-guida per la raccomandati nelle linee-guida per la prevenzione della tubercolosi emanate dalla prevenzione della tubercolosi emanate dalla Commissione Nazionale per la lotta all’AIDS e Commissione Nazionale per la lotta all’AIDS e sono disponibili in ospedale ( Filtranti Facciali sono disponibili in ospedale ( Filtranti Facciali di classe FFP2S).di classe FFP2S).

Page 58: igiene del lavoro - Il rischio biologico

4. PROCEDURE DI DECONTAMINAZIONE, 4. PROCEDURE DI DECONTAMINAZIONE, PULIZIA, DISINFEZIONE E STERILIZZAZIONE DI PULIZIA, DISINFEZIONE E STERILIZZAZIONE DI PRESIDI E ATTREZZATUREPRESIDI E ATTREZZATURE

I presidi medici o gli strumenti riutilizzabili I presidi medici o gli strumenti riutilizzabili impiegati per l’assistenza al paziente, devono impiegati per l’assistenza al paziente, devono essere maneggiati con cura, in modo da essere maneggiati con cura, in modo da prevenire l’esposizione di cute e mucose, la prevenire l’esposizione di cute e mucose, la contaminazione di indumenti e il trasferimento contaminazione di indumenti e il trasferimento di microrganismi ad altri pazienti o di microrganismi ad altri pazienti o all’ambiente. all’ambiente. Le attrezzature utilizzate devono essere Le attrezzature utilizzate devono essere adeguatamente ricondizionate prima del loro adeguatamente ricondizionate prima del loro impiego su altri pazienti.impiego su altri pazienti.

Page 59: igiene del lavoro - Il rischio biologico

DECONTAMINAZIONEDECONTAMINAZIONEImmergere il materiale, direttamente dopo Immergere il materiale, direttamente dopo l’uso, con le mani protette da guanti in gomma, l’uso, con le mani protette da guanti in gomma, in un disinfettante di riconosciuta efficacia, in un disinfettante di riconosciuta efficacia, attivo anche contro l’HIV (es. Cloroderivati, attivo anche contro l’HIV (es. Cloroderivati, polifenoli). polifenoli). Lasciare agire la soluzione disinfettante per 30 Lasciare agire la soluzione disinfettante per 30 minutiminuti

PULIZIAPULIZIADopo aver indossato un camice impermeabile, Dopo aver indossato un camice impermeabile, guanti robusti e maschera total-face, lavare guanti robusti e maschera total-face, lavare accuratamente il materiale, risciacquarlo ed accuratamente il materiale, risciacquarlo ed asciugarloasciugarlo

Page 60: igiene del lavoro - Il rischio biologico

DISINFEZIONEDISINFEZIONENel caso in cui venga selezionato questo Nel caso in cui venga selezionato questo metodo, immergere il materiale in soluzione metodo, immergere il materiale in soluzione disinfettante (il prodotto, la concentrazione ed il disinfettante (il prodotto, la concentrazione ed il tempo di contatto variano a seconda del livello tempo di contatto variano a seconda del livello di disinfezione che si vuole ottenere). di disinfezione che si vuole ottenere). Durante tale procedura il personale deve Durante tale procedura il personale deve indossare mezzi di protezione idonei. indossare mezzi di protezione idonei. Al termine della disinfezione, prelevare il Al termine della disinfezione, prelevare il materiale, risciacquarlo ed asciugarlo (se è stata materiale, risciacquarlo ed asciugarlo (se è stata effettuata una disinfezione ad alto livello, tali effettuata una disinfezione ad alto livello, tali procedure sono da eseguirsi con tecnica procedure sono da eseguirsi con tecnica asettica). asettica). Il materiale disinfettato deve essere conservato Il materiale disinfettato deve essere conservato in ambiente protetto, lontano dalla polvere e da in ambiente protetto, lontano dalla polvere e da altre fonti di inquinamento altre fonti di inquinamento

Page 61: igiene del lavoro - Il rischio biologico

STERILIZZAZIONESTERILIZZAZIONE

Questa metodica deve essere considerata nel Questa metodica deve essere considerata nel caso di trattamento di articoli critici, ossia dei caso di trattamento di articoli critici, ossia dei presidi e delle attrezzature che penetrano presidi e delle attrezzature che penetrano normalmente tessuti sterili o il sistema normalmente tessuti sterili o il sistema vascolarevascolare..

Page 62: igiene del lavoro - Il rischio biologico

PULIZIA, SANIFICAZIONE E DISINFEZIONE DI PULIZIA, SANIFICAZIONE E DISINFEZIONE DI SUPERFICI ED AMBIENTISUPERFICI ED AMBIENTI

Il rischio infettivo, per pazienti ed operatori, Il rischio infettivo, per pazienti ed operatori,

legato a pavimenti, pareti, arredi e legato a pavimenti, pareti, arredi e

suppellettili in genere è sicuramente di scarsa suppellettili in genere è sicuramente di scarsa

rilevanza. rilevanza.

In ogni caso è opportuno attenersi ad alcuni In ogni caso è opportuno attenersi ad alcuni

principi generali:principi generali: l’accurata sanificazione eseguita con acqua, l’accurata sanificazione eseguita con acqua,

detergente e azione meccanica rappresenta il detergente e azione meccanica rappresenta il

sistema più semplice e valido per ridurre sistema più semplice e valido per ridurre

significativamente la carica microbica;significativamente la carica microbica; prima di procedere alla disinfezione è prima di procedere alla disinfezione è

indispensabile pulire; indispensabile pulire;

Page 63: igiene del lavoro - Il rischio biologico

i disinfettanti devono essere usati secondo i disinfettanti devono essere usati secondo

le modalità prescritte in etichetta;le modalità prescritte in etichetta; durante le operazioni di pulizia e durante le operazioni di pulizia e

disinfezione l’operatore deve indossare guanti disinfezione l’operatore deve indossare guanti

di gomma per uso domestico ed di gomma per uso domestico ed

eventualmente camici di protezione e eventualmente camici di protezione e

mascherine;mascherine; al termine delle operazioni di pulizia e al termine delle operazioni di pulizia e

disinfezione ambientale tutto il materiale disinfezione ambientale tutto il materiale

utilizzato deve essere adeguatamente lavato, utilizzato deve essere adeguatamente lavato,

disinfettato e posto ad asciugare in ambiente disinfettato e posto ad asciugare in ambiente

pulitopulito..

Page 64: igiene del lavoro - Il rischio biologico

VACCINAZIONEVACCINAZIONE

La vaccinazione è un provvedimento di tipo La vaccinazione è un provvedimento di tipo preventivo, finalizzato allo sviluppo della preventivo, finalizzato allo sviluppo della resistenza al contagio di malattie infettive o al resistenza al contagio di malattie infettive o al mantenimento di esse allo stato sub-clinico.mantenimento di esse allo stato sub-clinico.

La vaccinazione è, altresì, un provvedimento di La vaccinazione è, altresì, un provvedimento di tipo terapeutico, finalizzato al potenziamento tipo terapeutico, finalizzato al potenziamento della risposta immunitaria in corso di infezioni o della risposta immunitaria in corso di infezioni o all’esercizio di un’azione sinergica ai trattamenti all’esercizio di un’azione sinergica ai trattamenti farmacologicifarmacologici..

Page 65: igiene del lavoro - Il rischio biologico

FINI DELLA PROFILASSI FINI DELLA PROFILASSI VACCINALEVACCINALE

Controllo della malattia

Riduzione delle complicanze nei malati

Controllo della diffusione delle M.I.

Riduzione dell’incidenza, sino alla eradicazione

delle M.I.

Riduzione delle fonti di

contagio interumano

Page 66: igiene del lavoro - Il rischio biologico

COPERTURA COPERTURA VACCINALEVACCINALE

Rapporto tra il numero di persone vaccinate in Rapporto tra il numero di persone vaccinate in un gruppo a rischio e il totale del gruppo un gruppo a rischio e il totale del gruppo

stessostesso

Gli indici di copertura vaccinale sono stratificati Gli indici di copertura vaccinale sono stratificati in funzione di:in funzione di:

Variabili cronologicheVariabili cronologiche

Variabili territoriali e/o geograficheVariabili territoriali e/o geografiche

Variabili settorialiVariabili settoriali

Variabili per anno di esercizioVariabili per anno di esercizio

Page 67: igiene del lavoro - Il rischio biologico

La dimensione della copertura vaccinale varia La dimensione della copertura vaccinale varia in funzione dell’obbligatorietà o della in funzione dell’obbligatorietà o della

raccomandazione raccomandazione

Per la popolazione generalePer la popolazione generale

OBBLIGATORIETA’OBBLIGATORIETA’Per popolazioni selezionate Per popolazioni selezionate

((Lavoratori o altriLavoratori o altri))

Per specifiche situazioni Per specifiche situazioni

RACCOMANDAZIONRACCOMANDAZIONEE

Per categorie a rischioPer categorie a rischio

Per aree a rischioPer aree a rischio

Per comparsa di epidemie Per comparsa di epidemie

Page 68: igiene del lavoro - Il rischio biologico

Normativa sulle vaccinazioni in ItaliaNormativa sulle vaccinazioni in ItaliaLa regolamentazione normativa della profilassi vaccinale La regolamentazione normativa della profilassi vaccinale individua due differenti bacini di utenza:individua due differenti bacini di utenza:

La popolazione generaleLa popolazione generale

Le popolazioni a rischio specifico (Le popolazioni a rischio specifico (lavoratori, viaggiatorilavoratori, viaggiatori all’esteroall’estero))

L’inclusione dei differenti tipi di profilassi vaccinale nei L’inclusione dei differenti tipi di profilassi vaccinale nei programmi di immunizzazione attiva obbligatoria è funzione di:programmi di immunizzazione attiva obbligatoria è funzione di:

Stima probabilistica del rischio (Stima probabilistica del rischio (diffusibilità e contagiosità delladiffusibilità e contagiosità della malattiamalattia))Potenziali conseguenze sulle presone non vaccinatePotenziali conseguenze sulle presone non vaccinateCaratteristiche dell’ambiente Caratteristiche dell’ambiente Praticabilità ed efficacia della prevenzione ambientale e della Praticabilità ed efficacia della prevenzione ambientale e della profilassi non vaccinaleprofilassi non vaccinale Sicurezza del vaccinoSicurezza del vaccino

Page 69: igiene del lavoro - Il rischio biologico

VACCINAZIONI OBBLIGATORIE PER I NUOVI NATI VACCINAZIONI OBBLIGATORIE PER I NUOVI NATI

V. Antidifterica V. Antidifterica Legge n° 839,6 giugno 1939Legge n° 839,6 giugno 1939

Legge n° 166, 27 aprile 1981Legge n° 166, 27 aprile 1981

V. Antitetanica V. Antitetanica Legge n° 292,5 marzo 1963Legge n° 292,5 marzo 1963

V. Antipolio V. Antipolio Legge n° 51, 4 febbraio 1966Legge n° 51, 4 febbraio 1966

V. Antiepatite B V. Antiepatite B D.M.S. 4 ottobre 1991D.M.S. 4 ottobre 1991

Page 70: igiene del lavoro - Il rischio biologico

VACCINAZIONI OBBLIGATORIE PER ALCUNE VACCINAZIONI OBBLIGATORIE PER ALCUNE CATEGORIE DI ADULTI CATEGORIE DI ADULTI

V. antitifica, V. antitifica, antitetanica, antitetanica, antidifertica, antidifertica, antimorbillo, antimorbillo, antiparotiteantiparotite

Militari: Reclute all’arruolamento

D.C.G. 2 dicembre 1926; D.P.R. n° 327, 26 marzo 1980

V. V. AntitubercolareAntitubercolare

Militari: Reclute all’arruolamento

Legge n° 1008, 14 dicembre 1970

V. AntitetanicaV. AntitetanicaSportivi affiliati al CONI

Legge n° 292, 5 marzo 1963

Page 71: igiene del lavoro - Il rischio biologico

La definizione dell’obbligo o della La definizione dell’obbligo o della raccomandazione della profilassi vaccinale per raccomandazione della profilassi vaccinale per le differenti categorie lavorative è connessa le differenti categorie lavorative è connessa con la stima probabilistica del rischio specifico con la stima probabilistica del rischio specifico di natura biologica di natura biologica

RISCHIO RISCHIO SPECIFICOSPECIFICO

Probabile Probabile contagio di contagio di infezioni in infezioni in ambiente e per ambiente e per occasioni di occasioni di lavorolavoro

Manipolazione diretta di agenti Manipolazione diretta di agenti biologicibiologici

Maggiore concentrazione di Maggiore concentrazione di sorgenti infettanti negli ambienti sorgenti infettanti negli ambienti di lavorodi lavoro

Maggiore probabilità di eventi Maggiore probabilità di eventi traumatici favorenti l’ingresso di traumatici favorenti l’ingresso di agenti biologiciagenti biologici.

Page 72: igiene del lavoro - Il rischio biologico

La profilassi vaccinale nei gruppi a rischio La profilassi vaccinale nei gruppi a rischio lavorativo ha le funzioni preventive di:lavorativo ha le funzioni preventive di:

evitare le complicanze di eventi infortunisticievitare le complicanze di eventi infortunistici

ridurre il numero di casi di nuove malattie ridurre il numero di casi di nuove malattie trasmissibilitrasmissibili

attenuare la gravità delle malattie trasmesseattenuare la gravità delle malattie trasmesse

Page 73: igiene del lavoro - Il rischio biologico

Presupposti per individuazione Presupposti per individuazione dell’obbligatorietà o raccomandabilità della dell’obbligatorietà o raccomandabilità della

profilassi vaccinaleprofilassi vaccinale

Valutazione dei rischi ambientali e infortunigeniValutazione dei rischi ambientali e infortunigeni

Stime probabilistiche del contagio (Stime probabilistiche del contagio (occasioni di occasioni di lavoro e tasso di incidenza nella popolazione lavoro e tasso di incidenza nella popolazione generale)generale)

Emergenze epidemiologiche (Emergenze epidemiologiche (infettività, infettività, patogenicità, trasmissibilità, neutralizzabilità)patogenicità, trasmissibilità, neutralizzabilità)

Riferimenti normativiRiferimenti normativi

Page 74: igiene del lavoro - Il rischio biologico

La tutela giuridica dei rischi da La tutela giuridica dei rischi da vaccinazionevaccinazione

L’articolo 1 della legge 210/1992 L’articolo 1 della legge 210/1992 stabilisce il diritto all’indennizzazione stabilisce il diritto all’indennizzazione dei danni conseguenti a vaccinazione dei danni conseguenti a vaccinazione obbligatoria.obbligatoria.

La stessa legge esclude la La stessa legge esclude la indennizzabilità di danni derivati da indennizzabilità di danni derivati da vaccinazioni raccomandate, alle quali è vaccinazioni raccomandate, alle quali è riconosciuta l’adesione volontaria del riconosciuta l’adesione volontaria del vaccinatovaccinato. .

Page 75: igiene del lavoro - Il rischio biologico

Le sentenze n.27 del 1998 e n.423 del Le sentenze n.27 del 1998 e n.423 del 2000 della Corte Costituzionale hanno 2000 della Corte Costituzionale hanno riconosciuto il diritto all’indennizzazione riconosciuto il diritto all’indennizzazione di eventi avversi conseguenti a di eventi avversi conseguenti a vaccinazioni raccomandate, qualora vaccinazioni raccomandate, qualora siano riconosciuti:siano riconosciuti:

L’adesione conseguente all’assunzione di L’adesione conseguente all’assunzione di un comportamento improntato alla un comportamento improntato alla solidarietà socialesolidarietà sociale

La collaborazione dei singoli ai La collaborazione dei singoli ai programmi di politica sanitaria programmi di politica sanitaria ((campagne ministeriali, regionali, campagne ministeriali, regionali, aziendaliaziendali))

La adesione come fattore necessario La adesione come fattore necessario all’evitamento di esclusioniall’evitamento di esclusioni

Page 76: igiene del lavoro - Il rischio biologico

La profilassi vaccinale è obbligatori in Italia dal 1938 per le Forze Armate ed è stata regolamentata con successive leggi dal n.292/63 sino al D.P.R. 464/2001

PREVENZIONE DER RISCHIO DA TETANO MEDIANTE VACCINAZIONE

La vaccinazione è una delle 4 vaccinazione obbligatorie per la popolazione generale

L’efficacia della vaccinazione nella popolazione generale ha ridotto la prevalenza del tetano nei soggetti non immuni dal 32,6% nei nati prima del ’68 all’11,2% nei nati dopo il ‘68

Page 77: igiene del lavoro - Il rischio biologico

PREVENZIONE DEL RISCHIO DA TBC MEDIANTE VACCINAZIONE

La vaccinazione contro la TBC è regolamentata dal D.P.R. 465/2001, che ha inglobato e modificato tutte le leggi e i decreti precedenti (1088/70 di introduzione della vaccinazione obbligatorie individuazione dei destinatari)

Debolezze

Forze

•Il vaccino BCG non garantisce la totale copertura immunitari

•Il test di verifica dell’immunizzazione (cutireazione) non è un indicatore sensibile e preciso•Il vaccino BCG non garantisce la copertura immunitaria delle forme post primarie

•Utilità in caso di non utilizzabilità di altre strategie

•Utilità in arre ad alto rischio (migrazioni in zone endemiche

•Inefficienza di procedure generali di controllo

Page 78: igiene del lavoro - Il rischio biologico

Forze

Debolezze

PREVENZIONE DER RISCHIO DA EPATITE A MEDIANTE VACCINAZIONE

Alto costo del vaccino Scarsa accettabilità in rapporto con la via di somministrazione Insufficienti informazioni sulla durata dell’immunità vaccino indotta

Dimostrata riduzione del numero di casi in lavoratori ad alto rischio (netturbini e fognaioli)

Utilità nei casi di inadeguatezza o ridotta praticabilità di sistemi di prevenzione primaria (scarsa disponibilità di risorse idriche e alimentari)

Efficacia della protezione short-time nei casi i di spostamento in zone di endemia

Page 79: igiene del lavoro - Il rischio biologico

PREVENZIONE DER RISCHIO DA EPATITE B MEDIANTE VACCINAZIONE

Applicazione del D.M. 4/10/91 “Offerta gratuita di vaccino per le categorie a rischio

Forze

Sviluppo di immunoconmpetenza nel 90-95% dei vaccinati Viraggio all’immunocompetenza dal 30 all’80% dei non-

responder dopo 2° ciclo vaccinale Durata della resistenza all’infezione superiore a quella

dell’elevazione del titolo anticorpale Ridotta presenza di controindicazione all’uso del vaccino

(lievito di birra) Possibilità di allestimento di vaccini combinati (difterite,

tetano e pertosse) con diminuzione dei costi di gestione Dimostrata efficacia della vaccinazione nella riduzione del

tasso di incidenza dell’epatite B

Debolezze insufficiente definizione di un titolo anticorpale

indicatore dell’avvenuta immunizzazione

Page 80: igiene del lavoro - Il rischio biologico

ROSOLIA

Forze

•Monodose

•Disponibilità di vaccini multivalenti (morbillo, parotite)

•Immunizzazione di lunga durata (oltre il 95% dei casi)

•Sensibilizzazione ad antibiotici (neomicina)

•Gravidanza

•Encefalite post-vaccinaleDebolezze

Page 81: igiene del lavoro - Il rischio biologico

La profilassi vaccinale è obbligatori in Italia dal 1938 per le Forze Armate ed è stata regolamentata con successive leggi dal n.292/63 sino al D.P.R. 464/2001

PREVENZIONE DER RISCHIO DA TETANO MEDIANTE VACCINAZIONE

La vaccinazione è una delle 4 vaccinazione obbligatorie per la popolazione generale

L’efficacia della vaccinazione nella popolazione generale ha ridotto la prevalenza del tetano nei soggetti non immuni dal 32,6% nei nati prima del ’68 all’11,2% nei nati dopo il ‘68