ideambiente marzo 2006 - italiano · intervista ad antonio laganà, responsabile delle politiche...

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3ı2006 ide a mbiente APAT Agenzia per la protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici Speciale 10 a Conferenza Nazionale delle Agenzie Ambientali Acqua, territorio e tradizioni: un patrimonio da difendere Intervista a Gaetano Basti Intervista a Luigi Petracca Le sessioni della Conferenza Intervista a Raffaele Moffa Intervista ad Antonio Laganà Intervista a Serafino Lo Piano Intervista a Guido Venturini Intervista a Fabrizio Cosimo dell’Aria 1 Agenzie per la protezione dell’ambiente, il viaggio continua. Incontro e Sviluppo • Balneazione - Qualità del mare e ripopolamento ittico • Erosione delle coste e stato dei porti • Carta della Natura e Parchi • Certificazioni ambientali e turismo sostenibile • Sistema Informativo Nazionale Ambientale • Il Management APAT - ARPA/APPA al servizio dell’ambiente • Alimentazione e Ambiente • L’ambiente nelle tradizioni popolari

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ideambienteAPAT

Agenzia per la protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici

Speciale 10a Conferenza Nazionale delle Agenzie Ambientali

Acqua, territorio etradizioni: un patrimonio

da difendere

Intervista a Gaetano Basti

Intervista a Luigi Petracca

Le sessioni dellaConferenza

Intervista a Raffaele Moffa

Intervista ad Antonio Laganà

Intervista a Serafino Lo Piano

Intervista a Guido Venturini

Intervista a Fabrizio Cosimo dell’Aria

1Agenzie per la protezione dell’ambiente,

il viaggio continua. Incontro e Sviluppo

• Balneazione - Qualità del mare

e ripopolamento ittico

• Erosione delle coste e stato dei porti

• Carta della Natura e Parchi

• Certificazioni ambientali e turismo sostenibile

• Sistema Informativo Nazionale Ambientale

• Il Management APAT - ARPA/APPA

al servizio dell’ambiente

• Alimentazione e Ambiente

• L’ambiente nelle tradizioni popolari

ANNO 3 • NUMERO 21MARZO 2006

DIRETTORE

Giorgio Cesari

DIRETTORE RESPONSABILE

Renata Montesanti

REDAZIONE

Cristina Pacciani (Caporedattore),Lorena Cecchini,Alberta Franchi,Stefania Fusani,Ornella Notargiacomo

COLLABORATORI

Fabrizio Felici, Francesca Kropp,Alessandra Lasco,Anna Rita Pescetelli,Pietro Maria Testaì

PROGETTO GRAFICO

Elena Porrazzo

FOTOGRAFIE

Lorena Cecchini, Stefano Corsini,Francesca Kropp, Daria Mazzella,Paolo Orlandi

SEGRETERIA DI REDAZIONE

Lucia Fattori

HANNO COLLABORATO

A QUESTO NUMERO

Gaetano Battistella, Stefania Calicchia,Stefano Corsini, Luca Guerrieri, Rocco Ielasi,Stefania Minestrini, Sara Morucci,Michele Munafò,Valter Sambucini,Leonello Serva, Emanuela Spada

CONSULENZA EDITORIALE

Mila Verboschi

DISTRIBUZIONE E RAPPORTI CON LA TIPOGRAFIA

Olimpia Girolamo

STAMPATO DA

IGER srlV.le C.T. Odescalchi, 67/A00167 Roma

Registrazione Tribunale Civile di Roma n. 84/2004 del 5 marzo 2004

Sommario

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Editoriale di Giorgio Cesari 2

Acqua, territorio e tradizioni:un patrimonio da difendere 3

Intervista a Gaetano Basti,Direttore Generale dell’ARTA Abruzzo 5

Intervista a Luigi Petracca,Direttore Generale dell’ARPA Molise 7

Le Sessioni della Conferenza

Balneazione - Qualità del maree ripopolamento ittico 9

Carta della natura e parchi 11

Intervista all’ing. Raffaele Moffa,Segretario Generale Autorità di Bacino

del Trigno, Biferno e Minori, Saccione e Fortore 12

Certificazioni ambientali e turismo sostenibile 16

Intervista ad Antonio Laganà,Responsabile delle politiche ambientali e della sicurezza del lavoro delle Ferrovie dello Stato 17

Intervista a Serafino Lo Piano,Direzione Marketing di Trenitalia 21

Intervista al dott. Guido Venturini,Direttore Generale del Touring Club Italiano 25

Intervista all’Avv. Fabrizio Cosimo Dell’Aria,Presidente del Comitato per l’Ecolabel

e l’Ecoaudit - sezione Ecolabel 28

Sistema Informativo Nazionale Ambientale 31

L’ambiente nelle tradizioni popolari 33

Gli eventi collaterali

Sabato 4 marzo a Pescara 34

Martedì 7 marzo a Venafro (IS) 35

Avvenimenti 36

Prossimamente in Italia 40

Prossimamente nel mondo 42

Politiche ambientali,Agricoltura,Uso sostenibile delle risorse naturali,

Ambiente e salute sotto la lente della EEA 44

ARPA/APPA 45

Nell’introdurre questo numero dedicato alla10a Conferenza delle Agenzie Ambientali,l’appuntamento annuale che vede protagoni-sti l’ambiente e le strutture tecnico-scientifichead esso dedicate - vale a dire il Sistema delleAgenzie per la Protezione dell’Ambiente -, vor-rei innanzitutto soffermarmi sulle novità intro-dotte quest’anno.

Due le Regioni coinvolte ad ospitare l’evento,Abruzzo e Molise, quattro le località in cui sisvolgerà la Conferenza.Non sono solo nume-ri: il carattere itinerante che si è voluto confe-rire alla manifestazione, oltre a darle dinami-cità, sottolinea la volontà, da parte di APAT co-me anche delle Agenzie Regionali e delleProvince Autonome, di rafforzare la collabo-razione tra realtà agenziali pur diverse tra lo-ro, ma accomunate da un unico obiettivo: re-galarsi e regalare un ambiente migliore.

Aspetto non secondario, la scelta del mezzocon cui muoversi all’interno delle quattro ca-ratteristiche località scelte: il treno, il mezzo col-lettivo di trasporto ormai da tutti riconosciu-to come il più ecologico e con minor impat-to ambientale. E non un treno qualsiasi. Il silen-zioso accompagnatore dell’evento e dei suoipartecipanti sarà il Minuetto, messo a dispo-sizione dalle Ferrovie dello Stato, un mezzo ali-mentato con un diesel di ultima generazionee strutturato in maniera estremamente inno-vativa.

Arriviamo ai temi discussi in questa 10a

Conferenza, in parte ispirati dalle due Regioniospitanti, in parte oggetto di dibattimento inaltre sedi e quindi di particolare attualità: ac-qua, incluse le problematiche legate all’erosio-ne delle coste, ripopolamento ittico, balneazio-ne e stato dei porti; suolo, quindi natura e par-chi. Parlando di suolo - quindi di territorio -,non poteva mancare un dibattito sulla ricetti-vità turistica, così come sull’imprescindibilelegame turismo-certificazioni ambientali, bino-mio ormai consolidato per moltissime strut-

ture del nostro Paese.Naturalmente sarannoaffrontati argomenti che riguardano l’orga-nizzazione interna del sistema Agenziale, pre-sentando ai partecipanti le principali novità ei progressi sinora fatti anche sul fronte dell’in-formazione ambientale.

Due le tematiche veramente nuove presenta-te in questa edizione della Conferenza, sugge-rite anche dai recenti avvenimenti di portatainternazionale: “alimentazione e ambiente”,in cui si entra nel vivo del dibattito sul control-lo degli alimenti. L’altro,“ambiente nelle tradi-zioni popolari”, apparentemente atipico e unpo’ marginale, ma, a nostro avviso, estrema-mente legato all’idea di sviluppo sostenibile cheda anni portiamo avanti. La tutela delle risor-se territoriali, la salvaguardia e il mantenimen-to di certe tradizioni e culture locali a vantag-gio dell’ambiente, la non urbanizzazione for-zata, il mantenimento della popolazione nel-le aree marginali non possono che giovare almantenimento dell’equilibrio del nostro Paesee portano ad un corretto uso del territoriocon relativo vantaggio sia per l'ambiente sia perla nostra salute, e qui il ruolo del Sistemadelle Agenzie diventa di fondamentale im-portanza.

Si è trattato finora solo di alcuni aspetti di que-sta 10° Conferenza, ma continuando a scor-rere la rivista si scopriranno altri temi e parti-colarità di questo che per noi è ormai un im-prescindibile appuntamento annuale.

“Il viaggio continua: incontro e sviluppo”: que-sto lo slogan scelto. L’augurio e la speranza dichi ha organizzato l’evento sono quelli di im-primere, in chi ci segue, l’idea che l’incontro divarie realtà territoriali con rappresentanti del-le Istituzioni, rafforzi e renda più vivace il dibat-tito sulla tutela del nostro ambiente e di ren-dere più consistente la valenza socio-ambien-tale degli argomenti trattati.

10a Conferenza delle Agenzieper l’Ambiente.Coniugare incontro e sviluppo

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Editoriale

Editoriale

Il 6 marzo 2006 a Pescara si apro-no ufficialmente i lavor i della 10a

Conferenza delle Agenzie di protezione del-l’ambiente. La manifestazione, che avrà la du-rata di 4 giorni, si concluderà a Campobassoil 9 marzo.Eccoci nuovamente giunti a rinnovare l’appun-tamento ambientale che da 10 anni l’APAT an-nualmente ripropone insieme a tutte leAgenzie che compongono il sistema.Ancora due le Regioni che presteranno la pro-pria ospitalità allo svolgersi della Conferenza:l’Abruzzo e il Molise.

Quest’anno concorrono una serie di novità adanimare l’evento. Innanzitutto l’assetto organiz-zativo e la logistica che riguarderanno non piùdue, ma quattro sedi in cui saranno dibattutii temi in programma.Questo ampliarsi degli spazi è per un versocorrispondente alla volontà di allargare il cam-po dedicato dal Sistema alla discussione, age-volando il lavoro delle Agenzie attraverso unapiù diffusa ripartizione delle attività. Ma con-quistare spazi più vasti vede anche il presup-posto di amplificare la capillarità delle temati-che trattate, rendendo più denso l’impatto so-cio-ambientale sul territorio. Sostanzialmente,quindi si pone in primo piano l’interesse a pe-netrare nelle problematiche ambientali ca-ratteristiche delle realtà locali più piccole, macomunque determinanti nel quadro globale diriferimento per l’intervento sul territorio.Una seconda novità, qui è il caso di definirlasemplicemente “simpatica”, è quella dell’utiliz-zo di un treno.Ma attenzione, non si tratta so-lo di una stravaganza organizzativa. L’utilizzo diun treno per gli spostamenti nell’ambito de-gli eventi, concessione frutto della collabora-zione con il Gruppo FS, ha un significato ulte-riore. Sicuramente sarà di notevole comodi-tà per raggiungere rapidamente le sedi deglieventi lontane tra di loro e va interpretato an-che come simbolo del senso itinerante dellaConferenza,ma soprattutto va tenuta in con-siderazione la connotazione del treno come

mezzo di trasporto collettivo più ecologico.Ecco quindi sorgere lo spunto privilegiatoper trasformare una semplice idea in qualco-sa di più, ovvero in un preciso momento di di-scussione che troverà espressione durante iltragitto tra Pescara e Sulmona in cui si parle-rà della “Sostenibilità del Gruppo FS”, un dibat-tito organizzato dalla Società FSI.Ma non è tutto.Sarà rispettata la trattazione consueta delletematiche direttamente collegate al suolo - in-terpretato in senso geologico attraverso gli ar-gomenti di “Carta della natura” e dei Parchi -e all’acqua, comprendendo nella tematica l’a-spetto della balneazione, ripopolamento itti-co, delle coste e dei porti.C’è però da aggiun-gere che la linea di trattazione di tutte le te-matiche presenta ovunque il nesso di entraredecisamente all’interno delle problematichesocio-ambientali ed economiche, soprattuttolocali, per cui troviamo una significativa disami-na sulle implicazioni che riguardano la ricetti-vità turistica, considerando saldo il legamesuolo-territorio-economia.Quindi la trattazione delle tematiche migra ge-nericamente verso una loro visione stretta-mente collegata all’aspetto, non più solo tec-nico-scientifico,ma anche antropico e econo-mico.Espressione palpabile di questo inusuale con-testo (n.d.r.: compreso nei compiti agenziali)è l’inserimento delle sessioni relative allaSicurezza alimentare, un tema che si collegapiù o meno indirettamente alle abitudini e al-le scelte che, talvolta, possono scontrarsicon il cardine delle Tradizioni popolari del no-stro Paese. Quindi controllo attento e minu-zioso sul territorio attraverso un sistemacompleto di monitoraggio, strumentazionie reti di trasmissione oltre che di modelli edi strumenti operativi di elaborazione, cheoperi non solo per la tutela e conservazionedelle risorse tipicamente geologiche e fisichedi suolo ed acqua, ma osservi e consideri an-che specificità locali che riguardano la salute,l’ aspetto antropico, dunque, ed economico.

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Acqua, territorio e tradizioni:un patrimonio da difendere

Il tutto a confronto con gli strumenti che pos-sono portare ad avvalersi di una modernatecnologia con l’azione sempre più specificadelle agenzie stesse.Solo in questo modo l’osservazione non so-lo consente di acquisire una percezione auten-tica e completa degli ecosistemi, ma permet-te anche di costituire la base per una miglio-re gestione delle risorse.

In Abruzzo e Molise, dunque, ci si incontrerànella certezza di poter fornire un ulteriore si-gnificativo contributo alla conoscenza e allacomunicazione dell’ambiente e per l’ambien-te.Il prossimo numero di Ideambiente fornirà ap-profondimenti relativi a ciascuna sessione,con interviste ad alcuni dei relatori della 10a

Conferenza.

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Recensione del libro “Le Conferenze nazionali delle Agenzie ambientali”

Ripercorrere parte dell’evoluzione della cultura ambientale in Italia, attraverso eventi comele Conferenze Nazionali delle Agenzie ambientali, che hanno rappresentato e continuano arappresentare momenti importanti della sua espressione: questo è l’obiettivo principale del-la pubblicazione presentata in occasione della Decima Conferenza, che ha cercato di riuni-re in un unico volume i passaggi fondamentali, gli argomenti di maggiore interesse e gli spun-ti più interessanti emersi nello svolgimento degli appuntamenti interagenziali.

La successione degli eventi è quindi usatacome chiave di lettura per comprendere ilpercorso intrapreso fin dalla loro istituzionedalle Agenzie e che ha visto le diverse real-tà interagire e collaborare per la costruzio-ne di un sistema coeso. Interessante è ilmodo in cui le Conferenze sono in gra-do di interpretare il cambiamento delSistema verso una maggiore aperturaesterna: da un’iniziale impostazionedelle Conferenze, principalmente vol-ta al dialogo interno tra le Agenzie siè passati ad un allargamento delle te-matiche che ha permesso di allarga-re il confronto ad altri numerosi set-tori.Questi eventi sono così riuscitiad essere un simbolo efficaceper capire come le diverse real-tà agenziali siano passate daun’iniziale riflessione sulla pro-pria organizzazione e sulleproprie attività, fino ad arriva-re ad una maturità tale da

porsi come riferimento per l’impostazio-ne di azioni di prevenzione e protezione dell’ambiente

nei confronti della società.Il volume dell’APAT non ha una pretesa esaustiva, vuole cercare semplicemente di

rendere con maggiore chiarezza il significato che le Conferenze hanno per le Agenzie regio-nali e delle Province Autonome rileggendo gli atti, i documenti e i testi che hanno già affron-tato la storia dell’ambiente nel nostro Paese in una nuova selezione, riorganizzazione e riela-borazione per offrire una prospettiva di analisi diversa.

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L’Abruzzo quest’annoospita la 10a Conferenza. Lei,

nominato Direttore Generaledell’ARTA di recente,ha quindi eredita-to una situazione messa in piedi da chi l’ha preceduta. Quali sono stati gli inputche ha ritenuto di dover attivare per or-ganizzare un evento che ha anche il pe-so di celebrare un decennale?Si tratta anche quest’anno di ripetere un tipodi Conferenza itinerante, ma la novità, comesappiamo, è che si è ampliata in quatto tap-pe: Pescara, Sulmona,Venafro e Campobasso.Ciò, al di la di qualche difficoltà logistica, ha co-munque il pregio di dare la possibilità agli in-tervenuti di poter vedere le realtà territoria-li in cui si svolge il Convegno.Molto interessante è la particolarità che per glispostamenti è stato previsto un treno, il“Minuetto”,da interpretarsi come indicazione chel’APAT e tutto il sistema agenziale intende dareai decisori politici:privilegiare il trasporto su fer-ro rispetto a quello su gomma.Ritengo, poi, che la scelta degli argomentitrattati sia articolata in modo appropriato ri-spetto ai luoghi che faranno da teatro alle ses-sioni.Quale dei temi in discussione nella con-ferenza ritiene maggiormente rilevanti,anche considerando le attitudinedell’ARTA Abruzzo?Per l’ARTA Abruzzo uno dei temi fondamen-tali ritengo sia quello relativo al mare. Mad’altra parte la nostra è una Regione chepresenta in misura uguale sia il mare sia lamontagna. L’Abruzzo possiede infatti circa120 km di costa, che presenta caratteristichesvariate poiché in parte sabbiosa e con trattidi vegetazione dunali, ma per il tratto checorre verso il sud, siamo in presenza di una co-sta alta e frastagliata.

La diversa morfologia indica quindi an-che diversi problemi?Certo ciascuna porzione di costa presenta dif-ferenti problemi. I più generalizzati riguardano

l’erosione e l’inquinamento marino operato daifiumi che, riversandosi in mare, trasportano an-che sostanze inquinanti che i depuratori, spes-so soddimensionati, non riescono a contene-re.A proposito di depuratori bisogna registrareche ci sono delle zone industriali che ne sonoancora prive; in questi casi i depuratori ad usocivile sono utilizzati anche per gli scarichi indu-striali.Questa sarà una tematica da affrontare.

A proposito di inquinamento, si parleràanche del porto di Pescara? Il problema del porto di Pescara è un po’quel-lo di tutti i porti che tendono ad insabbiarsi. Iporti importanti in Abruzzo sono quelli diPescara, Ortona, Giulianova e Vasto.A proposito di Pescara voglio ricordare chel’APAT ha fatto addirittura undici ipotesi di in-tervento nel tentativo di risolvere il problemarelativo alla presenza di una diga foranea chein qualche modo fa da “tappo”al fiume che, ri-versandosi in mare, è causa di inquinamento.Un problema che interessa il lato sia sud sianord della foce, causando seri inconvenienti al-la balneazione.Anche questo sarà un tema da

Un percorso tra natura,tecnologia e antropologiaIntervista a Gaetano Basti, Direttore Generale dell’ARTA Abruzzo

L’intervista

L’intervista

affrontare nel corso dei convegni.

Quale altro tema in programma Le stapiù a cuore? Sicuramente quello dei Parchi, perché credoche sia l’aspetto più importante e caratteristi-co della nostra Regione. L’Abruzzo, infatti, si èanche guadagnato l’appellativo di “Regioneverde d’Europa” essendo, a livello europeo, laRegione con la più alta concentrazione diaree protette, che arriva al 32%. Ricordo chein Abruzzo ci sono: il Parco Nazionaled’Abruzzo e Molise, il Parco Nazionale dellaMaiella – Morrone , il Parco Nazionale GranSasso - Monti della Laga e il Parco RegionaleSirente - Velino.Quindi quattro Parchi di cui trenazionali. Questa particolare vocazione dellaRegione trova ampio spazio nelle sessioni de-dicate alla Carta della Natura e al turismo am-bientale.

Come vede il binomio Abruzzo-Molise?Una scelta più che pertinente, considerandoche i l Molise è una regione contiguaall’Abruzzo e, appena 60 anni fa, i due territo-ri costituivano un’unica Regione. Questo ov-viamente ha determinato una matrice storicae culturale univoca.Sarà interessante discutere su argomenti qua-li i marchi di qualità, la sicurezza alimentare ele tradizioni.

L’ultimo che ha citato è un argomentonuovo per le Conferenze.Cosa ne pensa?In questa Conferenza c’è più di un elementodi novità. Come ho detto, il treno, la logisticae il turismo sostenibile. Un fattore di novità

che reputo interessante è l’apertura all’antro-pologia dei luoghi che visiteremo.Cito in pro-posito una specifica relazione incentrata pro-prio sul rapporto tra uomo e bosco, dal tito-lo “L’albero di maggio”. E’ noto che in tutto ilmondo, non solo nelle nostre Regioni, si ten-gono celebrazioni popolari che sanciscono ilrapporto dell’uomo con la natura, che in pas-sato era considerato un connubio vitale.D’altra parte, ci sembra giusto tutelare una fe-sta popolare come giusto è tutelare un boscoo un monumento.

Vogliamo concludere con una aspettativa?Certo. Intanto,mi auguro un’ampia partecipa-zione di pubblico, non solo limitata agli addet-ti ai lavori, ma estesa anche, e soprattutto, agiovani e persone che intendano sensibilizzar-si ai problemi ambientali.Nutro molte speranze riguardo alle sessionicollaterali (n.d.r.: relative all’EducazioneAmbientale), che si terranno a Pescara il 4 mar-zo p.v.. Spero nella presenza di numerosi ragaz-zi di diverse scuole. Sarà un momento educa-tivo con accenti anche di “vetrina” per i cen-tri di educazione ambientale che illustrerannola loro esperienza.Si tratta di laboratori educativi, in parte asso-ciazioni Onlus, che accedono a finanziamentiregionali. Purtroppo è da rilevare che alcuni diquesti centri sono stati messi in difficoltà dai ta-gli finanziari generalizzati.La presenza al Convegno dell’AssessoreRegionale all’Ambiente dimostra comunque lacondivisione della Regione Abruzzo alle nostretematiche e questo ci lascia ben sperare peril futuro.

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Q u e s t ’ a n n ol’ARPA Molise è co-involta in prima filanell’organizzazionedella Conferenzadelle Agenzie. In chemodo si è affrontatol’impegno di ospita-re l’evento?L’ARPA Molise dalla da-ta della sua operatività,ha sempre partecipatocon notevole impegnoalle edizioni dellaConferenza Nazionaledelle AgenzieAmbientali. Per ospitareil decennale dell’eventola scelta è caduta sudue “giovani”ARPA, cheposseggono, nonostan-te le contenute dimen-sioni demografiche eterritoriali, dinamismoe una forte omogenei-tà socio-economica edambientale.Ospitare la10a Conferenza Nazionale delle AgenzieAmbientali è un compito gratificante ed estre-mamente impegnativo, che ha richiesto e ri-chiede il coinvolgimento organizzativo edoperativo di mezzi e risorse umane. Unosforzo notevole che per mesi ha integrato leordinarie attività dell’Agenzia. L’impegno èstato però assolto con molto entusiasmo escrupolosità, affinché si potesse offrire al siste-ma agenziale, alle città sedi degli eventi, ai cit-tadini, agli ospiti e alle autorità, un momentodi elevato confronto tecnico- scientifico eculturale.

L’appuntamento quest’anno presentaun ulteriore significato intrinseco.Siamoinfatti giunti al compimento di un ciclo.

Cosa hanno significato per l’ARPA Molisei 10 anni trascorsi?Sicuramente l’aver scelto il Molise per la ce-lebrazione della 10ma Conferenza Nazionaledel sistema Agenziale Nazionale, insiemecon l’Abruzzo, rappresenta per l’Arpa il rico-noscimento di un impegno triennale parti-colarmente faticoso, che ha tuttavia con-sentito la messa a regime delle più importan-ti reti di monitoraggio ambientale e la mes-sa in opera di innovativi strumenti di tutelaambientale.L’ARPA Molise, anche se istituita con legge re-gionale del ’99, di fatto opera in regime di pie-na autonomia giuridica, contabile ed ammini-strativa solo dal 1 gennaio 2003.La decima edizione della Conferenza espo-

L’impegno ambientalein difesa delle tradizioniIntervista a Luigi Petracca,Direttore Generale dell’ARPA Molise

L’intervista

L’intervista

ne quest’anno, per intelligente determinazio-ne dell’APAT, profili inediti, che hanno giàottenuto l’apprezzamento del ConsiglioFederale ARPA-APPA. Mi riferisco al per-corso itinerante delle sessioni operative del-la Conferenza, che realizzerà anche un pro-ficuo rapporto di piena collaborazione con leFerrovie dello Stato e Trenitalia mediantel’utilizzo di un treno di ultima generazione,“ilMinuetto”, quale testimone di continuità edintegrazione territoriale fra le regioni diAbruzzo e Molise.

Tra le novità previste spicca per inusua-lità il tema “alimentazione e ambien-te” e “l’ambiente nelle tradizioni popo-lari”. Ce ne vuole parlare ?In realtà non parlerei di inusualità, anzi riten-go che la combinazione di tali tematiche sia inlinea con il concetto di ambiente inteso come

valore da tutelare e come risorsa con speci-fiche potenzialità d’uso, da preservare al finedi garantire uno sviluppo sostenibile.La qualità dell’ambiente si riflette sulla qua-lità dei prodotti alimentari di origine vege-tale e quindi sulla qualità della vita. Per talemotivo nella sessione dei lavori del 9 mar-zo a Campobasso saranno presentate inte-ressanti testimonianze scientifiche in mate-ria di controllo e tutela degli alimenti diorigine vegetale. L’ambiente, inoltre, è unarisorsa che accompagna i percorsi cultura-li e storici e ciò che oggi si possiede in ter-mini di risorse naturali e relative potenzia-lità di utilizzo, costituisce il risultato di un pre-ciso retaggio storico e culturale. Occorre re-cuperare il percorso memorabile delle tra-dizioni per valutare la risorsa “Ambiente” econservarla per il futuro delle generazioneche verranno.

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L’intervista

Le zone costiere costituiscono ambienti estre-mamente complessi e influenzati da numero-se componenti che interagiscono fra loro; es-se, pur rappresentando solo il 15% della super-ficie terrestre del pianeta, attualmente ospita-no più del 60% della popolazione mondiale equesta percentuale è in crescita continua;inoltre l’impatto che dalleterre abitate incide sul ma-re è spesso negativo, adesempio nelle zone setten-trionali temperate ed inEuropa si stima che l’86%delle coste sia a rischio mo-derato o alto.Di fronte a tale situazione èprioritario affrontare la sfi-da di riconciliare la qualitàdell’ambiente con la neces-sità dello sviluppo. APAT,attraverso questa sessionetrattata nella 10a

Conferenza, risponde auno dei suoi compiti prin-cipali, ovvero la diffusione didati e informazioni sullecondizioni oggettive e ten-denziali dell’ambiente, inquesto caso l’ambiente ma-rino-costiero.A tale riguardo, nella sessione “Balneazione-Qualità del mare e ripopolamento ittico”, so-no presentati alcuni dei diversi strumenti giu-ridici in atto a livello nazionale ed europeo ingrado di gestire, proteggere e valorizzare la fa-scia costiera.Riguardo alla balneazione sono presentate lenovità riguardo la nuova direttiva sulla balnea-zione e alcuni studi sperimentali effettuatinella Regione Toscana sull’applicazione di taledirettiva in Italia.Un altro strumento utilizzato dai comuni co-stieri è la “bandiera blu”, consegnata annual-mente dal la FEE (Foundation forEnvironmental Education in Europe) alle loca-lità balneari italiane che rispettano alcuni cri-

teri di qualità. L’assegnazione avviene se i co-muni dimostrano l’assoluta validità delle acquedi balneazione con criteri molto più restritti-vi rispetto al decreto in vigore (Dpr 470/1982),ma anche il perseguimento di tanti altri crite-ri quali la presenza di infrastrutture attrezza-te anche per i disabili oltre che attività turisti-

che e didattiche e tanto altro. La RegioneAbruzzo e il Molise illustreranno il processoper arrivare all’assegnazione delle “bandiereblu”.La corretta gestione dell’ambiente marinocostiero si avvale anche del monitoraggio, in-dispensabile strumento scientifico – ammini-strativo che permette di valutare e controlla-re nel tempo e nello spazio i parametri e le in-formazioni necessarie a definire uno statoambientale, a seguirne l’andamento tempora-le, ad effettuare comparazioni fra diverse aree,a stimare l’impatto di attività umane o l’effet-to di interventi. Sono inoltre illustrati i pro-grammi nazionali (Legge979/82 e D.Lgs152/99), gli atti legislativi per controllare lo sta-

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Le Sessioni della ConferenzaBalneazione - Qualità del maree ripopolamento ittico

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to delle acque marino costiere e la DirettivaEuropea 2000/60 sulle acque (WaterFramework Directive).A partire dal 1997, il Ministero dell’Ambiente hastipulato per questo motivo specifiche conven-zioni triennali con le Regioni marittime italiane,al fine di dare attuazione ai programmi di mo-nitoraggio in mare previsti dalla Legge n.979/82,recante “Disposizioni per la difesa del mare”.La sessione tratta, inoltre, temi quali gli effet-ti sempre più evidenti degli impatti nei siste-

mi costieri, come il fenomeno dell’eutrofizza-zione e della produzione di mucillagini - le con-seguenze sono evidenti soprattutto dal pun-to di vista estetico e sanitario con pesanti ri-cadute sul turismo -; la formazione di fioritu-re algali tossiche e le maree colorate, perico-lose in quanto concentrate di organismi filtra-tori (principalmente bivalvi) che sono suc-cessivamente ingeriti dall’uomo; gli studi sul ri-popolamento ittico chiudono il quadro delleacque marino-costiere.

La giornata del 6 marzo è dedicata alla sessio-ne “Erosione delle coste e stato dei porti”, chemira a presentare le tematiche legate allaprogrammazione della gestione delle coste edella portualità in Italia.La contingenza delle problematiche dovute aifenomeni di interazione terra/mare pone infat-ti l’accento sulla condizione di precarietà e diemergenza della fascia costiera, rendendo la ge-stione integrata della zona costiera una tema-tica complessa sulla quale occorre investiresempre più conoscenze interdisciplinari, scien-za e risorse adeguate.A tale proposito è offer-ta una panoramica puntuale sugli aspetti e glisviluppi della politica di difesa costiera adotta-

ta dalle amministrazioni centrali e regionali.Nella fattispecie sono presentate le varie at-tività orientate a definire la suscettività dei li-torali all’erosione e le cause prevalenti della lo-ro vulnerabilità, nonché le tipologie di interven-to più idonee a ridurre tale vulnerabilità nel-le realtà regionali e nelle diverse situazioni mor-fologiche.L’attenzione è dedicata sia alle tematiche ri-guardanti gli interventi diretti di recupero del-la fascia costiera - come i ripascimenti dei li-torali e i conseguenti aspetti tecnici ambien-tali – sia alle tematiche relative agli sviluppi dimodelli previsionali morfo - evolutivi e idrodi-namici, quali i sistemi previsionali dello stato del

mare e di circolazionenell’Adriatico.Lo studio e l’attenzio-ne rivolti alla gestionedelle coste non pos-sono tuttavia prescin-dere dalla stretta rela-zione con la program-mazione della gestio-ne della por tualità.Nel corso della ses-sione sono dunquepresentate alcune del-le politiche adottatedalle Regioni, mo-strando lo stato attua-le dei porti in Italia e ipiani di intervento chene favoriscano lo svi-luppo riducendone leconseguenti implica-zioni ambientali.

Erosione delle coste e stato dei porti

Con la sessione “Carta della natura e Parchi”,in programma a Sulmona il 7 marzo, l’APAT hapromosso su invito delle Agenzie regionali, unapreziosa occasione di incontro e confronto trale ARPA, le Regioni e i Parchi che hanno lavo-rato o stanno lavorando al progetto “Cartadella Natura”. La Carta è stata concepita co-me uno strumento finalizzato alla pianificazio-

ne territoriale ed interpretato in modo da in-tegrare le diverse conoscenze del territorio ita-liano, attraverso la scelta di metodologie di ana-lisi che possano essere facilmente applicate inmaniera estensiva ed uniforme sull’intero am-bito nazionale.Questo impiego impone che laCarta riproduca un quadro fedele e confron-tabile del territorio, prevedendo, pertanto,l’impiego degli stessi indicatori in tutte le areesottoposte a studio. I modelli ecologici svilup-pati con questi criteri sono in tal modo in gra-do di recepire e considerare tutti gli aspettiche concorrono a definire la qualità ambien-tale e la vulnerabilità territoriale.Nel corso della sessione è distribuito un CD

contenente le metodologie del progetto al fi-ne di riepilogare i diversi indicatori impiega-ti e gli strati tematici ottenuti. In particolareil supporto multimediale mostra lo stato diavanzamento proponendo una sintesi di tut-te le attività condotte sino a questo mo-mento da parte delle ARPA e Regioni coin-volte.

Un ampio spazio è dedicato, naturalmente, ailavori svolti nelle regioni che ospitano laConferenza e, per quanto riguarda le aree distudio già realizzate nelle Regioni di Abruzzoe Molise, sono disponibili le cartografie rap-presentative di ogni tematismo.Ospiti e personaggi esperti del settore spie-gheranno le strategie per una buona preven-zione del territorio. In programma, la presen-tazione delle prime esperienze relative all’im-piego di Carta della Natura per la realizzazio-ne di un parco. Previste presentazioni da par-te di varie ARPA , Regioni, Parchi ed Enti variche collaborano alla stesura del progetto na-zionale.

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Carta della natura e parchi

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L’intervista

Raffele Moffa, laureato in Ingegneria Civile Edile, ha ricoperto, tra gli altri, l’incarico diComponente dell'Ufficio Controllo e Consulenza per la Riattazione per il Molise, in veste dicoordinatore di un gruppo operativo, di Responsabile dell’Ufficio Tecnico e Deposito c.a. pres-so la Sezione Comuni Sismici di Campobasso – Settore Edilizia Residenziale, di Componente

della Commissione Tecnicain qualità di ingegnere esper-to nel campo delle costru-zioni asismiche , diComponente del ComitatoTecnico per la PianificazionePaesistica, e di Responsabiledella Sezione ComuniSismici di Campobasso delSettore Edilizia Residenziale.Dal 2001 è Segretar ioGenerale dell’Autorità diBacino interregionale deiFiumi Trigno,Biferno e mino-r i , Saccione e For tore(Abruzzo,Campania,Molisee Puglia).

Può illustrarci le problematiche ineren-ti l’assetto idrogeologico dei Bacini deifiumi Trigno, Biferno e Minori, Saccionee Fortore? La nostra Autorità di bacino ha provveduto, inmomenti successivi, alla predisposizione deiPiani per l’Assetto Idrogeologico – PAI - peri singoli bacini di competenza, anche in funzio-ne delle competenze territoriali acquisite intempi diversi.Ad oggi è stata completata l’e-laborazione dei Progetti di Piano Stralcio perl’Assetto Idrogeologico per tutti i bacini, ovve-ro per il bacino del fiume Trigno, dei fiumiBiferno e Minori, del fiume Saccione e del fiu-me Fortore. Il Progetto di PAI del bacino dei

fiumi Biferno e Minori è stato anche adottatodal Comitato istituzionale dell’Autorità.Riportare qualche cifra significativa può sen-za dubbio aiutare ad inquadrare le problema-tiche inerenti l’assetto idrogeologico riscontra-te nelle nostre realtà territoriali.Ad esempio,dagli studi effettuati tanto per l’assetto dei ver-santi quanto per l’assetto idraulico, risulta cheil numero complessivo, riferito a tutti i bacini,delle aree in cui sono state individuate condi-zioni di rischio R4 - cioè molto elevato - è pa-ri a 1.101, corrispondenti a circa 2,116 km qua-drati di superficie, mentre il numero dellearee con condizioni di pericolosità estrema-mente elevata (P3), è pari a 27.027, corrispon-

Il 7 marzo a Sulmona è la volta della Sessione tematica “Carta della Natura e Parchi”, dedicataalle Aree Naturali Protette e alla loro corretta gestione.A questo proposito abbiamo intervi-stato, in rappresentanza delle Autorità di Bacino due Regioni ospitanti la 10a Conferenza, l’ing.Raffaele Moffa, Segretario Generale dell’Autorità di Bacino del Trigno, Biferno e Minori, Saccionee Fortore.

SISTEMA AGENZIALE E AUTORITÀ DI BACINO:

Affinità di obiettivi e interazioni per la tutela dell’ambienteIntervista all’ing. Raffaele Moffa, Segretario Generale Autorità diBacino del Trigno, Biferno e Minori, Saccione e Fortore

denti a circa 297,646 km quadrati di superfi-cie, pari al 6,31% del territorio complessivo dicirca 4.714,47 km quadrati.Per quanto riguarda l’assetto dei versanti, ov-vero i problemi di franosità, in linea di massi-ma le condizioni di rischio più elevato, di livel-lo R4, minacciano tanto i centri abitati, (inmolti casi rappresentati da piccoli centri arroc-cati sulle sommità di rilievi collinari), quanto leprincipali arterie stradali e ferroviarie. E’ utilerichiamare, peraltro, il fatto che in tre casi, peruna frana nel comune di Petacciato, e perdue frane nel territorio di Ripalimosani, in lo-calità “Covatta”ed in località “Lama del Gallo”,si è reso necessario ricorrere alla dichiarazio-ne dello stato di emergenza con Ordinanza delPresidente del Consiglio dei Ministri.A proposito dei problemi di assetto idraulicolegati ai i corsi d’acqua, voglio richiamare il fat-to che, soltanto negli ultimi tre anni, in più oc-casioni e praticamente in tutti i bacini di nostracompetenza, si sono verificati estesi fenome-ni esondativi collegati ad eventi idrometeori-ci certamente intensi e/o persistenti ma chenon possono neanche identificarsi come even-ti estremi, per quanto, a causa dei danni pro-vocati, hanno indotto a dichiarare lo stato diemergenza o a richiederne la dichiarazione.Infine, un aspetto che vorrei ancora evidenzia-re è la scarsità di finanziamenti destinati ai no-stri bacini a fronte della elevata vulnerabilità deiterritori.Ciò, nel nostro particolare caso, è an-che dovuto alla densità di popolazione relati-vamente bassa ed alla sua frammentaria distri-buzione. La combinazione di tali condizioni siriflette negativamente e può risultare ulterior-mente penalizzante in una realtà che risentedi ritardi nello sviluppo economico e sociale.

Cosa si aspetta dall’incontro tra le varierealtà territoriali, rappresentate dalSistema delle Agenzie Regionali e delleProvince Autonome,e la Sua Autorità diBacino? Questa per noi non è la prima occasione in cuientriamo in diretto contatto e sviluppiamo in-terazioni produttive con le Agenzie regionalie Provinciali per l’Ambiente.Personalmente seguo con interesse i conve-gni nazionali delle Agenzie Ambientali ed hoanche partecipato ad alcune precedenti edi-zioni, ritenendolo un fatto importante e deltutto naturale, considerate le affinità di obiet-tivi e la contiguità dei campi d’azione che sus-sistono tra le stesse Agenzie e le Autorità dibacino.Sono inoltre assolutamente convinto che sia

necessario creare le condizioni e sviluppare ap-procci interdisciplinari e prassi di interscambioed interattività tra i vari enti ed istituzioni cheperseguono obiettivi comuni nei campi dellatutela ambientale, ciò al fine di integrare espe-rienze, basi conoscitive e competenze scien-tifiche e tecniche, come peraltro prevedonoanche orientamenti e normative in camponazionale e comunitario.Sul piano concreto, posso dire che la nostraAutorità ha avuto e coltivato interazioni erapporti di scambio con Agenzie che risiedo-no in diverse realtà regionali, sia nell’ambito deiterritori di nostra competenza,ovvero nelle re-gioni Abruzzo, Campania, Molise e Puglia, siaal di fuori, ad esempio in Emilia Romagna e nel-la provincia di Trento.In particolare, tali interazioni e scambi hannoriguardato: lo stato di qualità delle acque (ri-ceviamo ad esempio rapporti mensili ineren-ti il monitoraggio di qualità delle acque per laprovincia di Campobasso dall’ARPA.Molise edaltre informazioni a tal riguardo ci sono per-venute dall ’ARTA Abruzzo, dall ’ARPACampania e dall’ARPA Puglia); i criteri e le at-tività di classificazione dei suoli (ARPACampania); i sistemi di codifica dei rami di di-verso ordine del reticolo idrografico (ARPAMolise ed Emilia Romagna); la pianificazionenell’utilizzo delle risorse idriche (Agenzia diTrento); pubblicazioni sulle grandi frane (AR-PA Piemonte); linee guida sugli interventi di in-gegneria naturalistica (ARPA Lombardia).

Il Suo intervento alla 10aConferenza,ha

riguardato, tra gli altri argomenti, ilProgetto LIFE Natura - Fortore 2005:

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L’intervista

quali le prospettive e quali le difficoltà in-contrate nell’attuazione di questo im-portante progetto? Il Programma “LIFE-Natura” costituisce lostrumento finanziario di sostegno alla politicaambientale della Comunità Europea e mira acofinanziare azioni nell’ambito della conserva-zione della natura, definite come quelle azio-ni "necessarie per mantenere o ripristinare glihabitat naturali e le popolazioni di specie difauna e flora selvatiche in uno stato soddisfa-cente".In Italia, su oltre 50 progetti candidati, ne so-no stati approvati 4, tra cui il Progetto LIFE-Natura Fortore 2005, che ha per oggetto“Azioni urgenti di conservazione per i pSIC delFiume Fortore” ed è finalizzato alla conserva-zione di tre siti naturali proposti dall’Italia co-me Siti d’Importanza Comunitaria (SIC) aisensi della Direttiva Habitat (92/43/CEE) e lo-calizzati lungo la valle del fiume Fortore.Riteniamo che si tratti di un importante suc-cesso: è infatti un progetto in cui crediamo eche vede direttamente coinvolta la nostraAutorità di bacino in qualità di partner.Il progetto ha una durata temporale di 5 an-ni e si concluderà nel marzo 2010.Alla sua rea-lizzazione hanno aderito altri enti e si è venu-to a creare un rappresentativo tavolo di par-tenariato interregionale.Il processo partecipativo comporterà sicura-mente numerose difficoltà in funzione delle

problematiche di conciliazione di interessi di-versi, talora contrastanti, che si profileranno,ma,considerato il nostro ruolo e le consuetemodalità di svolgimento delle nostre attività,siamo preparati e ben disposti ad affrontarle.In un tale contesto l’Autorità di bacino, qualesoggetto preposto alla gestione integrata delbacino fluviale, assumerà un ruolo unificanteriguardo agli interessi di tutela, salvaguardia evalorizzazione degli habitat naturali a scala dibacino nell’ambito della valle del fiumeFortore, amministrativamente frazionata tra leregioni Campania, Molise e Puglia.Dovrà inoltre, come previsto nel Progetto,adottare il Piano di Gestione come un PianoStralcio del Piano di Bacino.Ciò è in linea conquanto previsto dalle “Linee guida per la ge-stione dei siti Natura 2000”contenute nel D.M.3 settembre 2002, il quale prospetta la neces-sità di integrare l’insieme delle misure di con-servazione con la pianificazione ai diversi livel-li di governo del territorio, citando, fra gli altri,anche la pianificazione a livello di bacino idro-grafico in quanto strumento di pianificazioneintegrata e sovraordinata. Di fatto questo iterprocedurale, per la prima volta, consentirà diattribuire forza giuridica al Piano di Gestionee di superare le difficoltà di attuazione che i pia-ni di gestione dei siti Natura 2000 stanno in ge-nerale incontrando, dal punto di vista dell’ef-ficacia dei vincoli oltre che sotto l’aspettodelle risorse economiche.

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Quali sono le azioni di conservazioneda voi intraprese e i programmi di divul-gazione attuati nell’ambito di questoProgetto?Alcune misure finalizzate alla conservazionedelle condizioni di naturalità risultano già inse-rite all’interno delle Norme di attuazione acorredo del Progetto di Piano Stralcio perl’Assetto Idrogeologico del bacino del fiumeFortore, in fase di adozione.Tali misure riguar-dano, fra l’altro, la limitazione e la disciplina de-gli interventi nelle aree boschive, la valorizza-zione delle aree demaniali anche attraverso larealizzazione di parchi ed aree protette, ladisciplina sulle modalità di rimozione dei sedi-menti dagli alvei dei corsi d’acqua e dalle areegolenali e ancora la difesa delle fasce di vege-tazione riparia lungo le sponde dei corsi d’ac-qua, avente come scopo anche la formazionedi corridoi ecologici continui e stabili nel tem-po e nello spazio.Per quanto riguarda i programmi di divulgazio-ne connessi al Progetto LIFE devo dire che leattività sono state da poco avviate. Sino ad orasi è, in primo luogo, proceduto a sottoscrive-re la convenzione tra la Comunità Montana deiMonti Dauni Settentrionali, che ha sede inCasalnuovo Monterotaro (FG) e rappresen-ta il soggetto beneficiario per la realizzazionedel progetto, e la nostra Autorità di bacino e,a breve, vi sarà una manifestazione di presen-tazione del progetto.Si è poi provveduto a far adottare da parte delComitato Istituzionale dell’Autorità una deli-bera che ist ituisce i l Comitato diCoordinamento per la realizzazione del Pianodi gestione e mi dà mandato, in qualità diSegretario Generale, affinché avvii le consulta-zioni presso gli enti interessati con l’intento digiungere, in seguito alla designazione di loroqualificati rappresentanti, alla sua costituzione.Bisogna dire che in tale attività si stanno regi-strando rallentamenti in quanto non si è avu-ta una pronta risposta da parte di tutti i sog-getti contattati,ma in ogni caso è stato già pro-grammato, per la metà di marzo 2006, il pri-mo incontro del Comitato di Coordinamento.Vi è infine questa nostra partecipazione alla10a Conferenza Nazionale delle AgenzieAmbientali. Siamo stati invitati ad aderire ed afornire un contributo, invito che abbiamo ac-colto con favore e convinzione e che, in defi-nitiva, rappresenta la prima occasione perpoter pubblicizzare il Progetto LIFE-NaturaFortore 2005.

Una domanda che riguarda più da vicino

noi cittadini:quanto incide,a Suo avviso,il nostro comportamento nella gestionedelle risorse idriche? E quanto l’informa-zione può indurci a comportamenti mag-giormente eco-compatibili?A questo riguardo il nostro principale riferi-mento deve necessariamente essere costitui-to dalla direttiva comunitaria 2000/60, la nor-mativa quadro in materia di acque che, peral-tro, solo recentemente, è stata recepita nelloschema di decreto legislativo, attuativo della co-siddetta “delega ambientale” e definitivamen-te licenziato dal Consiglio dei Ministri nella se-duta del 10 febbraio 2006.In particolare, si devono tener presenti gli arti-coli che riguardano gli aspetti relativi ai compor-tamenti eco-compatibili di tutti gli utenti ed al-le attività di informazione e consultazione pub-blica. Giova ricordare, infatti, che l’art. 9 preve-de che gli stati membri tengano conto del prin-cipio del recupero dei costi dei servizi idrici,com-presi i costi ambientali e relativi alle risorse e se-condo il principio “chi inquina paga”,provveden-do, inoltre, a che le politiche dei prezzi dell’ac-qua incentivino adeguatamente gli utenti a usa-re le risorse idriche in modo efficiente.L’art. 14, d’altra parte, si attende che gli statimembri promuovano la partecipazione attivadi tutte le parti interessate all’attuazione del-la direttiva e che siano pubblicati e resi dispo-nibili per le osservazioni del pubblico, inclusi gliutenti, tutti gli atti e le documentazioni di in-teresse.In sostanza, il coinvolgimento diretto e attivodelle popolazioni è giustamente ritenuto, inquesta ed in altre normative comunitarie e na-zionali, un fattore primario per favorire il con-seguimento di successi nelle politiche di tute-la ambientale.È possibile sintetizzare alcuni criteri per attiva-re un corretto utilizzo della risorsa idrica e stra-tegie per il risparmio idrico da parte di tutti gliutenti coinvolti, citando ad esempio, per l’usocivile, la riduzione delle perdite nelle reti di di-stribuzione, attraverso interventi di riabilitazio-ne; la riduzione degli sfiori dai serbatoi, con ar-resto dell’adduzione quando i serbatoi sonopieni; l’adozione di reti duali di approvvigiona-mento idrico, per l’uso agricolo, l’adozione dimetodi di somministrazione dell’acqua piùefficienti, a goccia o a sorso, con dotazioni idri-che più contenute e il passaggio, se necessa-rio, a colture meno idroesigenti e per l’uso in-dustriale, l’adozione di livelli elevati di ricirco-lo interno; l’utilizzazione di acque reflue depu-rate e la delocalizzazione, se necessario, di in-dustrie troppo idroesigenti.

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L’intervista

L’espressione turismo sostenibile evoca, tra l’al-tro, la consapevolezza della relazione biunivo-ca tra turismo e ambiente in base alla quale leattività turistiche trovano,nelle risorse ambien-tali, il patrimonio indispensabile per il pro-prio sviluppo; viceversa, l’ambiente trae bene-ficio dalle risorse mosse dalle attività turistichequando queste risultano compatibili con l’am-biente stesso.Tuttavia, tale relazione positivaspesso non si verifica ed il turismo, in partico-lare quello di massa, comporta degli effetti ne-gativi per l’ambiente.Garantire la sinergia positiva tra sviluppo tu-ristico e salvaguardia dell’ambiente richiedestrumenti adeguati. In particolare occorre chesi tenga conto delle peculiari caratteristiche delservizio turistico e precisamente della com-plessità ed eterogeneità delle fasi che lo carat-terizzano: trasporto a lunga distanza, ricettivi-tà, trasporto locale, fornitura di servizi ricrea-tivi e di ristorazione, esistenza di infrastruttu-re, nonché della pluralità dei soggetti pubbli-ci e privati coinvolti nella gestione delle attivi-tà turistiche.Tale complessità del sistema richie-

de l'integrazione e l'applicazione di una plura-lità di strumenti, al fine di controllare la presen-za e lo sviluppo delle attività turistiche e ridur-re gli impatti ambientali ad esse collegate, nelperseguimento di obiettivi di sviluppo soste-nibile.In questo particolare contesto il ruolo dellecertificazioni ambientali, oltre a quello di con-tribuire alla riduzione degli impatti ambienta-li collegati allo svolgimento delle attività turi-stiche, è quello di comunicare verso i fruitoridelle attività stesse l’impegno delle struttureturistiche per il miglioramento dell’ambiente,sensibilizzandoli e coinvolgendoli negli obiet-tivi di miglioramento ambientale. Risulta infat-ti difficile portare avanti progetti di migliora-mento ambientale nella gestione delle attivi-tà turistiche senza l’effettiva collaborazione deidestinatari del servizio.Prendiamo, ad esempio, il caso della certifica-zione Ecolabel europeo: la struttura ricettivaè obbligata a rispettare i criteri di informazio-ne ed educazione ambientale dei propri clien-ti, che diventano così consapevoli delle conse-

guenze di ogni loro azione rimanen-done coinvolti e sono motivati esoddisfatti per aver dato un contri-buto al progetto di miglioramentoambientale della struttura ricettiva.Ecco quindi che la qualità ambien-tale, riconosciuta attraverso la cer-tificazione ambientale può esserepercepita dai turisti fruitori del ser-vizio come qualità aggiuntiva dell’or-ganizzazione turistica cer tificataEMAS o del servizio offerto dallestrutture r icettive cer tificatoEcolabel europeo.L’utilizzo, la diffusione e la promozio-ne di strumenti di miglioramentodella qualità ambientale ed al tem-po stesso di comunicazione e sen-sibilizzazione del pubblico al rispet-to dell’ambiente genera concretivantaggi, oltre che per le autoritàpreposte al controllo della qualitàambientale, anche per gli operato-ri del settore, in quanto offre lapossibilità di coniugare interessi eco-nomici con interessi di salvaguardiae valorizzazione del patrimonio am-bientale.

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Certificazioni ambientalie turismo sostenibile

Il treno è considerato il mezzo di tra-sporto collettivo più ecologico. In chesenso possiamo parlare di trasporto so-stenibile? Il trasporto ferroviario è, senza dubbio, il piùcompatibile con l’ambiente ed il territorioproprio per le caratteristiche intrinseche deltreno rispetto alle altre modalità di trasporto:maggior sicurezza,minori emissioni, occupazio-ne di territorio e congestione. Possiamo, tut-tavia, parlare di trasporto sostenibile quandole ferrovie aggiungono la volontà e la capaci-tà di dare maggiore valore alle proprie “doti”,con interventi atti a portare più traffico alla ro-taia sui segmenti ad essa congeniali - traspor-ti passeggeri veloci, interregionali, urbani etrasporto merci sulle lunghe percorrenze - ea favorire l’intermodalità merci e viaggiatori con

un’adeguata logistica.E’ un impegno verso clienti e stakeholder chesi concretizza aumentando la capacità del tra-sporto, con la costruzione di nuove linee e no-di e con l’acquisto di treni più moderni, inter-venendo su qualità e flessibilità del servizio, sul-la sua integrazione modale non solo nel set-tore merci, ma anche in quello passeggeri at-traverso parcheggi di scambio, collegamenticon servizi automobilistici (taxi, car renting, co-incidenze con bus) ed aerei (collegamenticon gli aeroporti). Si pensi solo alla realizzazio-ne in corso delle linee e dei nodi per collega-menti più frequenti e veloci tra le grandi me-tropoli italiane e con quelle dei paesi estericonfinanti. Il completamento del programmaAlta Capacità/Alta Velocità (AC/AV), com-prensivo di nuove linee e nodi, porterà entro

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Antonio Laganà, laureato in Ingegneria Meccanica presso il Politecnicodi Torino, da 34 anni in Ferrovie dello Stato.Tra gli incarichi ricoper-ti, ricordiamo quelli di Responsabile della Direzione Sicurezza diSistema di Trenitalia dal luglio 2000, di Direttore dell’ASA Rete (l’at-tuale RFI), di Consigliere di Amministrazione di Società controllateda FS quali TAV, Grandi Stazioni, Metropolis, CargoSi e Metroparke di Presidente del CIFI e di Organismi europei quali il GEIE “ERTMSUsers”per il progetto Sistemi Europei interoperabili di controllo/co-mando della marcia dei treni, la 4a Commissione UIC “Gestionedell’Infrastruttura”; l’Unione degli Ingegneri Ferroviari europei(UEEIV). E’ attualmente Responsabile delle Politiche Ambientali eSicurezza Lavoro in FS, nonchè Presidente di Cargo Chemical S.r.ldal 2003,Rappresentante FS nella “Environment Platform”dell’UnioneInternazionale delle Ferrovie (UIC) e nelle Piattaforme H2CC(idrogeno e celle a combustibile) nazionale ed europea.Il 7 marzo, durante il percorso che da Pescara porta a Sulmona, ini-zia la sessione “Certificazioni ambientali e turismo sostenibile”. I te-mi affrontati in questa sessione, unitamente alla scelta del treno come mezzo di trasportoper questa 10a Conferenza, ci suggeriscono di approfondire il concetto di trasporto soste-nibile con chi, nel Gruppo FS, si occupa di problematiche e politiche ambientali.Abbiamo quin-di rivolto alcune domande all’ing. Laganà sul sistema di gestione ambientale e sulla sicurez-za del lavoro nell’ambito dei trasporti su rotaia.

IL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE DEL GRUPPO FS

Un impegno verso passeggerie operatori del settoreIntervista ad Antonio Laganà, Responsabile delle politiche ambientali e della sicurezza del lavoro delle Ferrovie dello Stato

L’intervista

il 2010 ad una crescita del 20% della capaci-tà della rete ferroviaria tradizionale, con circa100 milioni di treni-km in più all’anno, e di 70milioni di treni-km/anno sulle nuove linee.Queste iniziative, di assoluto valore per lacollettività, vanno coniugate con quelle cherendono il trasporto ferroviario ancor piùecologico e sostenibile, sia nel corso dellesue attività operative di esercizio ( circolazio-ne treni, manutenzione dell’infrastruttura edei rotabili negli impianti di linea e nelle offici-ne) sia in quelle dedicate alle nuove realizza-zioni, che comportano interventi sul territo-rio e sui parametri ambientali, ma che signifi-cano anche scelte economiche, impegni finan-ziari nell’esercizio dell’impresa e negli investi-menti. Per ultime, ma non ultime, le iniziativelegate all’attenzione verso l’uomo: parliamo di“sociale”, di sicurezza del lavoro, di qualità delservizio e di sicurezza nel trasporto di viaggia-tori e merci. Ecco come il concetto di soste-nibilità, che implica per ogni impresa un equi-librio tra le diverse forme di mobilità - e traqueste, l’ambiente e l’economia - attraversa an-che le ferrovie italiane.

Il Gruppo Ferrovie dello Stato sta pre-stando sempre maggiore attenzione atematiche quali la sicurezza del lavoro ela tutela dell’ambiente,mirando a realiz-zare un “sistema di gestione ambienta-le”. Con quali prospettive di realizza-zione?Oggi, molto più che in passato, l’azienda nonesaurisce i suoi compiti e le sue responsabili-tà nell’ erogazione di servizi per la soddisfazio-ne di un bisogno economico, ma interagiscecon gli stakeholder esterni ed interni in gradodi influenzare le strategie d’impresa. L’adozionedi un sistema interno di indicatori ambienta-li, nell’ambito della valutazione delle performan-ce, si delinea come tipico processo della qua-

lità che passa attraverso i classici passaggi:pianificare; attuare; verificare e migliorare.L’indispensabile strumento di analisi e control-lo di una corretta politica di sviluppo, sulla ba-se dei concetti di Qualità, Ambiente eSicurezza che il Gruppo FS ha progettato edha in avanzata fase di implementazione, è ilSistema di Gestione Integrato, atto a verifica-re il conseguimento degli obiettivi per la pre-venzione e valutazione costante delle pre-stazioni, ma anche ad individuare ed adottareeventuali misure correttive, a loro volta ogget-to di verifica e riesame.

Ad oggi, le società operative del Gruppo han-no implementato in numerosi siti Sistemi diGestione integrati già certificati o in via dicertificazione. Si vuole, tuttavia, andare oltre edè proprio di questi giorni l’iniziativa del top ma-nagement di governare in modo integratoquesti e tutti gli altri processi che fanno capoalla Sostenibilità con la costituzione di un ap-posito Team intersocietario, supportato daun sistema di indicatori gestiti in automatico daun apposito sistema informativo.

Esistono modelli o esempi di trasportosostenibile, in ambito internazionale,cuiispirarsi per un più rapido raggiungi-mento di questi importanti obiettivi?Esistono e dimostrano che gli obiettivi si rag-giungono quando i temi relativi alla mobilità,sotto il profilo ecologico e della diminuzionedel tasso di sfruttamento del territorio, assu-mono un’importanza fondamentale nelle po-litiche di sviluppo delle Imprese. Nella schedaallegata vengono descritti casi di successo re-gistrati in Spagna, Svizzera e Australia.

Dalla Dichiarazione di Oslo del 1998, incui le principali imprese ferroviarie mon-diali sottoscrissero l’impegno a renderepiù sostenibili i trasporti nelle rispettiveNazioni, sono passati diversi anni: qualii principali risultati raggiunti da Ferroviedello Stato in questo periodo?Nella convinzione che le problematiche legateall’ambiente dovessero avere un ruolo impor-tante all’interno dell’azienda, sono state istitui-te strutture organizzative che declinano la po-litica ambientale ad ogni livello e sviluppano inautonomia programmi ed iniziative atte a mi-gliorare l’efficienza energetica, a razionalizzarel’utilizzo delle altre risorse naturali e a rispetta-re, nello svolgimento delle proprie attività, tut-te le matrici ambientali, assicurando in tal mo-do un ambiente ad “alta vivibilità” per le gene-

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Approfondimenti: il trasporto sostenibile

Si definisce sostenibile quel sistema di trasporti che:• permette un accesso di base assieme ad uno sviluppo delle necessità de-

gli utenti, aziende e società, da realizzare senza pericolo e nel rispetto del-la salute umana e degli ecosistemi, promuovendo l’equità tra le generazio-ni future;

• è alla portata di tutti, operando equamente ed efficientemente, offrendodiverse possibilità di trasporto e sostenendo un’economia competitiva, co-sì come uno sviluppo regionale bilanciato;

• limita le emissioni ed i rifiuti alla capacità del pianeta a riassorbirli, fa uso del-le risorse rinnovabili ad un livello pari od inferiore alla loro produzione,mi-nimizzando l’impatto sull’utilizzo del territorio e la produzione di rumore.

razioni future.Negli ultimi cinque anni sono sta-ti conseguiti riduzioni dei consumi dell’ordine del13% a parità di trasporti effettuati, anche attra-verso l’aumento della composizione dei trenicon lo scopo di aumentarne il coefficiente di ca-rico. Il Gruppo FS ha inoltre sviluppato un ar-ticolato programma di conservazione ed uso ra-zionale dell’energia che coinvolge, a vario tito-lo, tutte le società operative. In questo ambito,vi sono progetti finalizzati all’introduzione di ap-procci gestionali e di tecnologie avanzate per laminimizzazione dei consumi, per il recuperoenergetico e per il ricorso a fonti di energia rin-novabile. Parliamo di Energy Management;Energy Efficient Driving”,di produzione di ener-gia da fonti rinnovabili con progetto pilota “PvTrain”, parzialmente finanziato dall’UnioneEuropea nell’ambito del programma “Life-Ambiente”.Di particolare rilievo ed attualità èl’avvio di progetti di ricerca per l’impiego dell’i-drogeno prodotto da fonti rinnovabili nelleCelle a Combustibile (Fuel Cells) che costitui-ranno la base del sistema energetico del futu-ro in grado di garantire uno sviluppo sostenibi-le,assicurando una risposta alla crescita della do-manda energetica, alla sicurezza degli approv-vigionamenti, all’eliminazione dei gas serra e del-

le emissioni nocive. Ferrovie dello Stato parte-cipa ai lavori delle Piattaforme H2CC (Idrogenoe Celle a Combustibile) nazionale ed europea.Nel Programma di ricerca di Trenitalia 2004 –2008 sono stati stanziati fondi per il progetto“vettore idrogeno”, di cui è già stato rilasciatolo studio di fattibilità per il revamping con unmotore “ibrido” di due automotrici leggereALn 668 e di un locomotore di manovra D141.In tema di riduzione delle emissioni inquinantie mitigazione del cambiamento climatico, sisono ottenuti riduzioni di CO2 di oltre l’8%.Aquesto si aggiungano: l’introduzione del “gaso-lio bianco”per la trazione diesel; la progressivaconversione a metano delle centrali termichead uso civile (riscaldamento) ed industriale,che servono i nodi logistici e tecnici a serviziodella rete (stazioni e officine); l’avanzamento delprogramma di elettrificazione della rete ferro-viaria, che ha ridotto il numero dei motori die-sel circolanti da 1.545 nel 2001 a 1.446 nel2003.Si è cercato di dare un contributo alla mi-tigazione del cambiamento climatico ancheprevedendo la coltivazione delle aree attigue al-le sedi ferroviarie con piante idonee a creare un“polmone” per compensare la CO2 prodottaper la costruzione di nuove opere. Per far leva

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L’intervista

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Esempi di successi ottenuti da imprese di trasporto

A Perth, nell’Australia Occidentale, è stata costruita una nuova linea ferroviaria urbana di 30 km che collegala periferia al centro della città, determinando l’aumento dei pendolari (l’aumento è stato del 40% il primo an-no, e del 56% qualche anno dopo). Nel corso del primo anno, il 25% dei viaggiatori è stato rappresentato daquegli automobilisti che, cambiando le proprie abitudini, si sono serviti di questa linea per recarsi al lavoro. Perla diminuzione degli spostamenti in auto è stata determinante una politica di marketing finalizzata allo scopo,unita ad un miglioramento dell’efficienza del servizio pubblico.A Madrid è stato creato il “Consortio de Transportes de Madrid” (CTM) che raggruppa tutti gli enti respon-sabili del trasporto urbano, dell’urbanistica e dei lavori pubblici di 178 amministrazioni comunali. Il CTM è re-sponsabile dell’organizzazione strategica e tattica del trasporto urbano, riflettendo la propria diversità nei suoiprocessi decisionali, in collaborazione con i sindacati, gli operatori e le associazioni dei consumatori che sonomembri a pieno titolo del comitato. Il finanziamento dei progetti dipende da un organismo eletto a livello po-litico, la “Communidad de Madrid” che ha investito principalmente nell’integrazione della rete di trasporto, con-centrandosi sullo sviluppo della ferrovia. Dal 1995, si è raddoppiata la lunghezza della linea della metropolita-na, con l’aggiunta di 111 chilometri di linea, 72 nuove stazioni e 20 km di ferrovia regionale con 3 nuove sta-zioni e 12 nuovi interscambi per facilitare il trasbordo tra diverse modalità di trasporto.Tra il 1986 ed il 2001,la fruizione del trasporto regionale è aumentata di oltre il 63% e l’utilizzo del sistema continua ad aumentarein maniera costante.Zurigo ha un sistema di gestione dei trasporti che è stato giudicato un modello a livello mondiale all’Expo 2000di Hannover.Nel 1990, a seguito di un referendum e di un finanziamento di due milioni di franchi svizzeri, fu costruita una me-tropolitana sviluppata su quattro binari e 400 chilometri di rete, per una estensione di 13 chilometri. La metropo-litana è stata, in seguito, coordinata ad un sistema di trasporto comprendente 262 linee, per una lunghezza totaledi 2300 chilometri.Tale rete include treni, tram, autobus, taxi e persino barche. Il punto sostanziale del trasportopubblico è stata la costruzione di una rete di trasporto che coprisse integralmente il territorio, dal transito urba-no al trasporto locale, che fosse diramata a livello nazionale e ben coordinata con tutti gli altri mezzi di trasporto.Con circa 300 milioni di passeggeri l’anno, il trasporto pubblico è il sistema di trasporto più utilizzato a Zurigo.

sull’aspetto eco-compatibile del treno è statorealizzato il progetto internazionale“EcoTransIT”, che mette a disposizione deiclienti merci di Trenitalia un software per calco-lare le emissioni prodotte, in base al peso e al-la destinazione della merce,per favorire scelte

responsabili e orientate verso una mobilità so-stenibile.Risultati sono stati ottenuti nella miti-gazione del rumore,nell’occupazione e nella ge-stione del territorio, nella gestione dei rifiuti enel trasporto di quelli affidati dai clienti.Maggioridettagli si trovano nella scheda allegata.

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Riduzione delle emissioni inquinanti /mitigazione del cambiamento climatico

Evoluzione emissioni CO2 dal settore trasporti (in kt)1995 1997 1999 2001 2003 % 2003/1995

Strada 103.573 105.438 109.574 113.995 116.171 12,2Rotaia 3.034 3.071 2.953 2.835 2.796 -7,8Aereo 7.047 7.922 9.640 10.336 12.181 72,9Totale 113.654 116.431 122.167 127.126 131.148 15,3

Fonte:V Rapporto “Amici della Terra” 2005

La mitigazione del rumore

L’abbattimento dell’ impatto sonoro è orientato su tre tipi di intervento:• lo sviluppo di mezzi e tecnologie di trazione sempre più silenziose, la cui implementazione su larga scala comporta l’ade-

guamento dei rotabili esistenti e l’aggiornamento delle specifiche tecniche di acquisto del nuovo materiale rotabile;• la schermatura della sorgente sonora con barriere anti-rumore realizzate in materiali diversi, secondo le necessità tecniche

e di inserimento paesaggistico e naturalistico;• la protezione del recettore esposto con finestre fonoisolanti.Il problema acustico è prioritario anche nella costruzione di nuove linee, infatti, ogni opera è soggetta ad un “progetto acu-stico” che, attraverso la combinazione di rilievi di campo, dati tecnici e modellazione degli impatti, definisce la fascia di perti-nenza, i recettori, le caratteristiche del territorio, della sorgente e dell’infrastruttura, consentendo di prevedere le misure diabbattimento necessarie sia in fase costruttiva che in fase di esercizio.

L’ occupazione e la gestione del territorio

Tutte le opere sono progettate con estrema attenzione agli ecosistemi, attraverso l’inserimento di strutture di attraversamen-to che evitano sia la frammentazione degli habitat naturali in cui le nuove tracce trovano sede, che l’alterazione dell’idrolo-gia locale. È fondamentale ricordare che, nel gestire la risorsa territoriale, il Gruppo FS esercita anche un’ azione di manteni-mento e recupero effettuando interventi di bonifica soprattutto in are “acquisite” a seguito di operazioni di esproprio perla realizzazione delle linee AV/AC.Sempre a difesa del territorio e legati alle attività di manutenzione e ripristino delle linee esistenti sono stati avviati uno stu-dio finalizzato all’ individuazione di sostanze di origine naturale che presentino evidenza di attività anti-vegetativa per produr-re una miscela composta da 3 tossine che dovrebbe essere in grado di distruggere gli infestanti più largamente diffusi e unacollaborazione tra RFI e CNR per lo sviluppo di una tecnologia “on-site” di bonifica ambientale del pietrisco che sostiene ilbinario, attraverso il prelievo e il lavaggio in linea, su un rotabile equipaggiato con attrezzature specifiche (questa soluzione con-sentirà quindi di evitare il trasporto del pietrisco al sito di trattamento, prima del suo riutilizzo). Una considerazione a parteva fatta per l'impatto archeologico che, nella costruzione della nuova rete ferroviaria, il Gruppo FS, soprattutto la TAV, de-ve gestire garantendo la preservazione e la valorizzazione dei beni stessi.

La gestione dei rifiuti

Il Gruppo, in linea con le politiche definite a livello comunitario, oltre alla applicazione di approcci come il Life Cycle Assessmentsu alcune tipologie di treno, lavora con l’obiettivo di avviare al recupero la maggior quantità possibile di rifiuti prodotti o peruna gestione più sostenibile della tematica dei rifiuti, a tal fine ha posto in essere alcuni progetti:il progetto “TrenoDesk”, che consentirà l’informatizzazione totale “on-line”delle operazioni di movimentazione dei rifiuti pre-visti dalla Legge (registrazione, rendicontazione delle quantità e tipologie di rifiuti e del destino di smaltimento). AttualmenteTrenoDesk è già attivo in modalità “off-line” per 13 siti pilota di manutenzione dei rotabili. Un sistema simile è utilizzato daEcolog, la società di Trenitalia attiva nel trasporto di rifiuti;il progetto “Retraver”, che vede RFI impegnata assieme al CNR nello sviluppo di una tecnologia finalizzata all’inertizzazionee recupero delle traversine in legno impregnate di creosoto, recuperate durante le attività di manutenzione della sede fer-roviaria e sostituite da elementi di cemento armato.

Il 7 marzo a Sulmona è discena la sessione “Certificazioni

ambientali e turismo sostenibile”. Una ta-vola rotonda ospita vari rappresentanti diassociazioni e Istituzioni per confrontarsi suirisultati raggiunti dalle certificazioni e dalla ap-plicazione del marchio Ecolabel alle struttu-re turistiche.Tra i partecipanti, il dr. Serafino LoPiano della Direzione Marketing di Trenitalia,al quale abbiamo rivolto alcune domandesulla sostenibilità del trasporto su treno e suiprincipali obiettivi di Trenitalia che “viaggiano”in questa direzione.

La 10a Conferenza delle AgenzieAmbientali ha avuto quest’anno la par-ticolarità di svolgersi sul Minuetto, laparticolare vettura studiata, tra l’altro,per ridurre ulteriormente l’impatto am-bientale del trasporto su rotaia.Ci può il-lustrare in che modo questa vettura ri-sponde ai canoni di sostenibilità ambien-tale applicata al settore dei trasporti?I convogli Minuetto sono treni commissiona-ti da Trenitalia nei primi anni del 2000, pensa-ti per rinnovare la sua flotta e per incremen-tare il livello qualitativo del servizio offerto sutratte suburbane, regionali ed interurbane. Ilnome del nuovo treno è stato scelto tra unalista di proposte dalle Associazioni deiConsumatori e dei Disabili nel corso di un in-contro a loro dedicato. Le vetture sono statepresentate ufficialmente il 5 maggio 2004 aRoma presso la stazione Termini. I nuovi tre-ni, previsti in 200 esemplari entro il 2006, so-no già in circolazione in numerose regioni e so-no realizzati con due tipi di motorizzazione:elettrica e diesel. Si distinguono, nella loroprogettazione, anche per un’attenzione parti-colare all’ambiente resa da ridotti consumienergetici, utilizzo di materiali riciclabili e mi-nima rumorosità in condizioni di massima ve-locità del treno. I nuovi treni sono realizzati dal-la Alstom presso gli stabilimenti di Savigliano

(Cn) e di Colleferro (Rm). Lo styling è cura-to da Giugiaro. Il Minuetto è lungo poco me-no di 52 mt ed è dotato di 122 posti a sede-re di seconda classe e 24 di prima classe, più200 in piedi. La versione elettrica è stata omo-logata per i 160 km orari, quella diesel per i130. Per quanto concerne il rumore, sia ilMinuetto a trazione elettrica che quello atrazione diesel risultano ampiamente al disotto dei limiti della normativa vigente che im-pone, entro il 2012, per i rotabili di nuova ac-quisizione, un limite massimo di 86 decibel. Inmerito alle caratteristiche relative alle emissio-ni in atmosfera, inoltre, la motorizzazione deicomplessi Minuetto a trazione diesel risultaconforme alla normativa europea Euro 3nonché alle prescrizioni vigenti in ambito fer-roviario.

Trenitalia ha pubblicato nel 2005 il suosecondo Rapporto Ambientale, che de-finisce obiettivi e politiche relative all'im-

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L’intervista

L’intervista

Il treno, una naturale vocazione ecologicaIntervista a Serafino Lo Piano,Direzione Marketing di Trenitalia

patto sul territorio.“Viaggiare secondonatura”, così si legge nel Rapporto: puòdirsi realizzato quest’obiettivo o c’è an-cora molta strada da fare?L’obiettivo del miglioramento continuo as-sunto da Trenitalia con la definizione dellapolitica ambientale, fa sì che siano numerosi gliambiti di ricerca e di sperimentazione conti-nua per individuare soluzioni tecnologiche egestionali con un impatto positivo sulla salva-guardia dell’ambiente. La descrizione dei prin-cipali progetti attualmente avviati permette ditracciare una descrizione di quello che sarà iltreno nel futuro: un mezzo dalle sempre piùchiare e spiccate caratteristiche di compatibi-lità ambientale.Nel rapporto ambientale 2005emerge un trend positivo. Gli indicatori am-bientali (maggiore efficienza energetica,mino-ri consumo di risorse, raccolta differenziata)mostrano un progressivo miglioramento siaper quanto riguarda le attività di servizio, siaquelle industriali di Trenitalia. Pur a fronte di unaumento delle attività di trasporto (passegge-ri +10,98%; merci +5%), si sono ridotti i con-sumi di energia per trazione e le emissioni inatmosfera, grazie all’introduzione di nuove epiù efficienti carrozze e locomotrici e all’am-pio recupero dei materiali avviati al riciclo(ferro, metalli e imballaggi). Sono stati inoltrecertificati 21 impianti secondo lo standardambientale ISO 14001.È confermato così l’impegno di Trenitalia peril miglioramento delle performance ambien-tale delle sue attività che, al tempo stesso, ri-lanciano il treno come mezzo di trasportoecologico per eccellenza.

Quali le iniziative e le innovazioni tecno-logiche che impegnano Trenitalia per losviluppo sostenibile?Grazie all’impegno già messo in campo dallasocietà Trenitalia ed ai progetti conseguente-mente avviati, il treno del futuro punta, anzitut-to, a ridurre fortemente i consumi di energia.Il progetto Rail Energy è un’iniziativa cofinan-ziata dall’Unione Europea che punta a ottene-re un risparmio energetico del 10% grazie amodalità di “guida intelligente”, con un rispar-mio connesso di gas serra. Già oggi i treni adalta frequentazione (T.A.F.) consumano il 15%di energia in meno rispetto al materiale rota-bile di vecchia generazione.Tra i maggiori progetti di ricerca figura lo stu-dio per l’ottimizzazione dei profili aerodina-mici dei mezzi, la possibilità di recuperareenergia dalla frenatura dei rotabili e la speri-mentazione di sistemi innovativi di trazione

(veicoli ibridi, celle combustibili).Trenitalia con il Pv train (PhotoVoltaic Train) èstata la prima azienda ferroviaria europea asperimentare l’applicazione della tecnologia fo-tovoltaica, che utilizza l’energia ricavata daipannelli solari nel trasporto ferroviario. Sitratta di un progetto pilota, anch’esso cofinan-ziato dall’Unione Europea nell’ambito del pro-gramma “Life ambiente”, realizzato dall’UnitàTecnologie Materiale Rotabile di Trenitalia e re-centemente presentato a Bologna.Grazie all’adozione di precisi requisiti am-bientali fin dalla fase di progettazione, il trenodel futuro sarà anche meno rumoroso. La ri-duzione della rumorosità sarà possibile trami-te la sperimentazione dell’impiego di suole deifreni in materiale composito (suole K), la rea-lizzazione di un veicolo di trasporto merci a ri-dotto impatto acustico (Low Noise Train),studi acustici su ETR 500 per l’utilizzo dellaruota silenziosa Syope, la carenatura aerodi-namica per i treni AV e un sistema di mappa-tura acustica della rete ferroviaria europea.Al fine di ridurre le emissioni in atmosfera deipropri rotabili,Trenitalia è impegnata nell’uti-lizzo sperimentale di combustibili alternativi,quali, ad esempio, il gasolio bianco.Il progetto Green Corner costituisce lo stru-mento di comunicazione e sensibilizzazione deiclienti rispetto alle potenzialità del treno co-me mezzo ecologico.A sostegno dell’impegno del settore ferrovia-rio nei riguardi dell’ambiente è necessaria in-fatti un’intensa attività di comunicazione, capa-ce di diffondere la cultura ambientale alle ge-nerazioni future attraverso la redazione ditesti e comunicazioni (Rapporto Ambientale)e la presenza e partecipazione di Trenitalia aglieventi della Conferenza delle Nazioni Unite suicambiamenti climatici e alle iniziative di edu-cazione.

Quale è la posizione di Trenitalia nellosviluppo del “turismo sostenibile”?Il trasporto e l’infrastruttura nel suo insiemerivestono un ruolo strategico nello sviluppodell’economia del paese; il treno, in particola-re, assume una rilevanza crescente per qual-siasi politica di sviluppo turistico e di mobilitàsostenibile, poiché il viaggio rappresenta unaparte fondamentale dell’esperienza della va-canza.A sostegno di questo, si può notare la presen-za rilevante di Trenitalia sul territorio naziona-le. Infatti, giornalmente circolano 130 treniEurostar, 148 Intercity e 7200 treni regionalicon un totale di circa 500 milioni di passegge-

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ri all’anno e sono presenti circa 50 collegamen-ti internazionali al giorno.Trenitalia è consapevole dell’importanza diquesto ruolo nello sviluppo dell’economiaturistica del nostro Paese ed è sempre più pro-pensa a confermare il suo ruolo da protago-nista attuando strategie di marketing ed azio-ni concrete che mirano a creare nuove oppor-tunità di viaggio.Il viaggio in treno diventa così l’inizio della va-canza.Infatti, il 46% circa degli spostamenti ferrovia-ri è per motivi di svago, un dato in progressi-vo aumento, come è confermato dalla cresci-ta dei flussi turistici internazionali in arrivo inItalia: nello specifico i viaggi di media-lunga per-correnza nel 2005 sono aumentati del 24% ri-spetto al 2001. È stato anche rilevato, semprein campo turistico, un forte incremento deltraffico da e per le città d’arte, una stagiona-lità molto elevata ed una minor tendenza daparte dei viaggiatori a concentrare le vacan-ze nello stesso periodo.I collegamenti ferroviari coi principali nodi discambio (porti, aeroporti, città) assumono,quindi, un ruolo strategico per la logistica tu-ristica e vanno prioritariamente consideratinella programmazione infrastrutturale, centra-le e locale.In questo scenario in continuo sviluppo il tre-no dimostra di essere un mezzo sostenibile,per naturale vocazione ecologica, grazie alla ca-pacità di soddisfare i bisogni presenti senzacompromettere quelli futuri ed è sicuramen-te il mezzo di trasporto collettivo più ecolo-gico capace di contribuire allo sviluppo soste-nibile in Italia e in Europa, dimostrando dinon avere concorrenti per il basso impattoambientale. Per ogni persona che sceglie il tre-no, per ogni investimento sul materiale rota-bile, per ogni tonnellata di merce trasportatacon i treni, si consuma meno energia, si rispar-miano enormi quantità di anidride carbonicae di gas serra, si liberano le strade dalla con-gestione, si diminuiscono gli incidenti. Si inve-ste, cioè, sul nostro futuro.È necessario riposizionare il treno come ilvettore di trasporto preferito dal turista, facen-do leva sui principali punti di forza come il ri-spetto dell’ambiente, la capillarità nel territo-rio e la possibilità di arrivare nei centri della cit-tà, scoprire e conoscere territori e paesaggi avolte difficili da raggiungere con altri mezzi.Al fine di implementare i risultati già ottenutiè importante, inoltre, che le azioni del vetto-re ferroviario si sviluppino in un’ottica sinergi-ca con le aziende della filiera del turismo

(rent-a-car/bike, strutture alberghiere ed ex-tra alberghiere, tour operator e agenzie di viag-gio, ecc..) avendo come obiettivo quello dicreare offerte integrate; a tal proposito sononate diverse iniziative, tra le quali si segnalano“EcoHotel” dal la collaborazione tral’Associazione albergatori di Riccione,Trenitaliae Legambiente Turismo, con l’obiettivo di in-centivare l’utilizzo del treno come mezzo ditrasporto per recarsi in vacanza, che prevedeil rimborso totale del biglietto per chiunque ef-fettui un soggiorno di almeno una settimanain mezza pensione in un Hotel ecologico se-gnalato su www.ecohotelriccione.it l’iniziativaEurostar Link, un servizio intermodale e inno-vativo che combina il viaggio in treno EurostarItalia e il viaggio in pullman e “ArgentarioExpress”, dedicato ai clienti diretti da Romaall’Argentario.

Trasporto sostenibile per un turismo al-trettanto sostenibile: Trenitalia si staorientando verso strategie di mercatoche hanno come diretta conseguenza ilcosiddetto “turismo verde”, che puòtrarre beneficio da una modalità di tra-sporto ecocompatibile come il treno.Quali sono stati finora i risultati rag-giunti e quali le difficoltà incontrate?Con il termine “turismo verde” si intende unaforma di turismo atto a promuovere lo svilup-po dell’attività agrituristica, la valorizzazione del-la cultura del mondo rurale, il territorio el’ambiente della campagna.Per il tempo libero Trenitalia offre interessan-ti itinerari turistici, spesso su linee secondariecaratterizzate da territori incontaminati e nonfacilmente raggiungibili con altri mezzi.Grazie all’iniziativa “Treno+bici”,Trenitalia per-mette ai suoi clienti di trasportare un mezzoprettamente ecologico, come la bicicletta, suiprincipali treni regionali, interregionali e su al-cuni treni che percorrono tratte internaziona-li, per poter, una volta arrivato a destinazione,continuare il proprio itinerario in bicicletta.All’interno di una guida pubblicata da Trenitalia“In Treno nelle Province d’Italia” sono presen-tati diversi itinerari tematici: storia, ambiente,enogastronomia, spor t. Alcuni esempi:Ventimiglia-Cuneo,Ravenna-Rimini,Macerata-Fabriano,Paestum-Sapri e tanti altri ancora. Perogni itinerario è prevista la scheda treno conla periodicità, orario e fermate.Trenitalia, in collaborazione con Touring ClubItaliano,ha realizzato iniziative regionali alla sco-perta del territorio italiano con carrozze d’e-poca e treni a vapore.

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Le regioni coinvolte sono: Lombardia,Piemonte, Friuli Venezia Giulia,Veneto, EmiliaRomagna,Abruzzo, Lazio e Campania.Un’altra proposta lanciata da Trenitalia agliappassionati di ferrovie e antiche vaporiere,agli amanti del turismo verde, a chi cerca un'i-dea originale per viaggi ed escursioni inusua-li è rappresentata dalla vetrina on-line RailtourItalia.Lo scopo è promuovere e rendere visibili algrande pubblico i viaggi con le affascinanti lo-comotive a vapore, le automotrici storiche ele carrozze d'epoca, proponendo date, pro-grammi, percorsi, informazioni, riferimenti.In merito, la regione Abruzzo offre numerosis-sime località turistiche, balneari e montane, co-modamente raggiungibili in treno; la costa è ot-timamente collegata al resto d’Italia dalla lineaadriatica (Bologna-Ancona-Pescara-Bari-Lecce)e l’accessibilità ai Parchi è notevolmente garan-tita da numerosi collegamenti, tra i quali è be-ne ricordare la suggestiva linea Sulmona-Carpinone, vera perla per gli appassionati diecoturismo che possono godere, durante ilviaggio, della vista di stupendi panorami.Al fine di rispettare le attrattive naturali dellearee interne e coglierne gli aspetti storico-cul-turali, occorre promuovere la loro conserva-zione limitando l’impatto ambientale su di es-se. Significa viaggiare con mentalità ecologica

e in questo il treno non ha rivali. Per ribadiretale posizione, Trenitalia ha partecipato nel2005 alla cerimonia di consegna dei riconosci-menti Bandiera Blu alle località rivierascheevidenziatesi per l’impegno alla salvaguardia delpatrimonio costiero e marino.Trenitalia si rivolge anche al target scuola all’in-segna della sicurezza, del rispetto dell’am-biente e della convenienza; rispettoso del-l’ambiente ed economico, il treno si proponecome il partner ideale per la scuola nell’orga-nizzare viaggi di istruzione di uno o più gior-ni, sia per la socialità e la possibilità di movimen-to che assicura durante il viaggio, sia per la si-curezza che lo contraddistingue e che offregrande tranquillità a genitori e insegnanti.Il filo diretto con le scuole è mantenuto anchegrazie all’ apertura nel 2005 di una sezione in-terattiva di comunicazione con scuole e ope-ratori dal sito www.trenitalia.com, che nasce(l’indirizzo è [email protected]).

In conclusione appare evidente il ruolo deltreno come attore fondamentale della filie-ra del turismo; l’obiettivo principale è quel-lo di fare sistema con i maggiori playersdel mercato per creare un’offer ta integra-ta e per far diventare il viaggio in treno “giàvacanza”, facendo leva sempre più sulla so-stenibilità del mezzo.

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Nato a Mantova il 2 maggio 1948, laurea-to in economia all’Università Bocconi di Milano,

ha seguito corsi di specializzazione in Italia e all’estero.Si è occupato di giornalismo economico e di formazioneprofessionale collaborando con la SDA dell’UniversitàBocconi. Dal 1979 ha lavorato con la SIAR – ScandinavianInstitute Administrative Research -, società internazionaledi consulenza per la strategia e l’organizzazione. Ha lavo-rato come consulente per l’ENI nel progetto di riorganiz-zazione della chimica e nel corso del 1982 è entrato inENOXI (joint.venture tra ENI e Occidental) poi confluitain Enichem dove gli è stata affidata la conduzione degli AffariGenerali e dell’Immagine Aziendale. È Vice Presidente eConsigliere di UNI – Ente Nazionale Italiano di Unificazione,nonchè componente della Commissione “Infrastrutture,opere pubbliche e tutela e valorizzazione dei beni cultu-rali e ambientali” del Ministero delle Infrastrutture e deiTrasporti presieduta dal Ministro Prof. Lunardi.Dal gennaio 2002 è Direttore Generale del Touring ClubItaliano.

Nonostante siano ormai più di trent’an-ni che si parla e si opera in virtù dello svi-luppo sostenibile, ancora oggi molti ri-tengono che se c’è sostenibilità non puòesistere sviluppo.Crede che tale opposi-zione possa essere avanzata anche neiconfronti del concetto di turismo soste-nibile?

Non credo che ci sia opposizione.Ritengo cheil turismo debba cominciare a riflettere su

quelli che sono gli impatti dei viaggiatori al lo-ro arrivo nel territorio. Restiamo nell’esempioItalia: il nostro è un Paese straordinario ma dienorme fragilità; per fragilità intendo fragilitàmateriale, legata evidentemente al suo paesag-gio, alla morfologia del suo territorio ma inten-do anche la delicatezza di tutta una serie distrutture che sono oggetto della visita: il suopatrimonio storico-museale, le Chiese, le piaz-ze, i siti archeologi. Quindi non possiamo nonporci questo obiettivo, cioè quello di ottene-

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Il 7 marzo, a Sulmona, si tratta il tema delle certificazioni ambientali e del turismo sostenibile.L’APAT e il Sistema delle Agenzie hanno incontrato alcuni operatori turistici, insieme a rappre-sentanti del Comitato Ecolabel, per discutere e fare il punto sullo stato delle certificazioni am-bientali conferite a strutture turistiche. La richiesta sempre maggiore di offerte che siano in ar-monia con i requisiti essenziali di rispetto per l’ambiente dimostra come ormai anche il turistastia orientando le proprie scelte verso aziende in grado di garantire sicurezza e affidabilità, an-che dal punto di vista dell’ambiente. Diventiamo tutti turisti quando ci allontaniamo dal nostroluogo di residenza”: questa affermazione del dr.Venturini, che abbiamo intervistato in qualità diresponsabile del TCI, che da anni promuove e diffonde la cultura del turismo in Italia, è applica-bile ad ognuno di noi; si arriva ad un concetto condiviso di turismo sostenibile anche quandoil turista diventa, in qualche modo,“sostenibile”.

L’intervista

L’intervista

IL TOURING CLUB ITALIANO E IL SISTEMA DELLE AGENZIE PER L’AMBIENTE:

“Ambasciatori”del turismo sostenibileIntervista al dott. Guido Venturini,Direttore Generale del Touring Club Italiano

re che il nostro Paese attragga un numerosempre maggiore di turisti, ma li attragga an-che in una modalità che ci consenta di conser-vare al meglio e di trasferire al futuro il suo pa-trimonio. Quindi la sostenibilità e lo svilupponon sono alternativi,ma impongono che si la-vori su questo tipo di concetto.

Sviluppo sostenibile vuol dire visioneunitaria ed integrata di nuova qualitàecologica sociale ed economica. Il turi-smo sostenibile comporta per le impre-se dei costi e degli oneri, sia in terminieconomici sia in termini di comporta-mento. Può spiegarci in che modo siequilibrano costi e guadagni di un’azien-da che decide di impegnarsi sotto il pro-filo del turismo sostenibile?Credo che sia la somma di piccoli gesti quo-tidiani importantissimi. Si pensi, ad esempio, aduna struttura alberghiera: tutti i giorni, nelcambio delle camere, nei bagni è appostauna saponetta nuova, uno shampoo nuovo,questi hanno dei conteni-tori che hanno richiestoun packaging. Pensiamo aquesti gesti che milioni dipersone fanno tutti i gior-ni nel sigillare e nell’aprirequesto piccolo oggetto; epenso anche allo smaltimento del rifiuto, co-me al risparmio della luce che si lascia accesaquando si esce, al problema legato alla sicurez-za dell’edificio e di chi ci vive. In termini eco-nomici non possiamo pensare che tutto ciò siaquantificabile in maniera diretta e immediata,però ci sono queste diseconomie. Se si lavo-ra in termini di sicurezza e di sostenibilitàvengono fuori problemi di lotta agli sprechi, dirisparmi, di recupero di efficienza. È il model-lo organizzativo di “chi fa che cosa”; se le per-sone che operano nell’albergo sono consape-voli di questo aspetto - quindi sanno benissi-mo quali sono le loro mansioni, cosa fare e inche modo operare - sicuramente si trovano,attraverso questi nuovi comportamenti, ri-sparmi insospettati che creano un comporta-mento virtuoso da parte di chi gestisce lastruttura. Da ultimo ritengo anche, senza vo-ler anticipare nulla, la clientela apprezzi questecose perché efficienza e risparmio vogliono di-re intelligenza, avere un atteggiamento positi-vo nei confronti del viaggiatore che senz’altrosi accorgerà di questo e probabilmente ripe-terà la sua scelta o indirizzerà la sua scelta inbase a questi fattori.

Il Touring Club è considerata la maggio-re associazione dedicata alla promozio-ne culturale e qualitativa del turismo.Insomma un’associazione che della cul-tura della qualità ha fatto il perno ditutta la sua attività. In che modo sieteimpegnati sul fronte del turismo soste-nibile?Innanzitutto abbiamo deciso di prendere inmano questo tema e di farne oggetto di unodei punti di forza di tutto il lavoro del nostroCentro Studi.Abbiamo messo in atto un’ana-lisi molto attenta sul tema della sostenibilità delturismo, cercando di individuare dei modelliche consentano di misurarlo, sia per quanto ri-guarda gli operatori sia - ed ecco un tema nuo-vo di cui non abbiamo ancora parlato - le de-stinazioni, cioè sia le grandi città d’arte sia il pic-colo borgo. Entrambi, infatti, hanno degli equi-libri rispetto al numero dei visitatori: moltospesso si parla del collasso di Venezia e diFirenze in difficoltà nel contenere il numero deituristi.Abbiamo messo a punto dei “numeri in-

dice”che misurino lo spaziodel potenziale di capienza eche diano dei segnali alleamministrazioni locali chequando questo spazio si vaa completare o il numerodegli arrivi si avvicina ad un

numero limite, o si mettono in moto degli in-terventi oppure c’è il rischio del collasso. Stopensando, per esempio, al numero dei par-cheggi quando la gente arriva, al rapportotra camere e turisti che arrivano, al rapportostesso tra cittadini residenti e turisti - anchequesto è un elemento chiave - oppure all’uti-lizzo dei mezzi pubblici, al consumo dell’ener-gia, allo smaltimento dei rifiuti. Abbiamo co-struito sperimentalmente un modello dentroil quale sono inserite le quantità fisiche, i nume-ri e alla fine del quale un amministratore puòessere abbastanza tranquillo di aver fatto un’a-nalisi che gli consente di capire quali spazi haancora a disposizione e quando arriva al limi-te, un limite oltre il quale non c’è più qualità,ma ci sono rischi di degrado.

Quali sono le motivazioni che dovrebbe-ro spingere un cliente a scegliere leaziende turistiche certificate per le pro-prie vacanze o per i propri soggiorni? Inaltre parole, in termini di servizi offertialla clientela,quali sono i vantaggi che siotterrebbero dalla scelta di un’aziendache ha abbracciato la politica della soste-nibilità?

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Aggiungiamo emozionial nostro turismo

aumentando i controlli

Questo è una strada che in questo momen-to appare ancora un po’“suggestiva”,ma diven-terà sempre più una strada percorsa da tan-ti, fino ad arrivare, probabilmente, ad essere,non dico obbligatoria,ma una strada alla qua-le perverranno la maggioranza di quelli cheavranno imboccato la strada della qualità.Perché qualità vuol dire anche certificazione,vuol dire misura della qualità; un viaggiatore co-mincerà a scegliere tramite Internet, tramite leguide o i tour-operator quelle aziende in cuila certificazione che misura la qualità è per luigaranzia di sicurezza. Cosa vuol dire sicurez-za? E’ un termine molto ampio; prendiamo l’e-sempio di un turista con i bambini che siorienta verso strutture certificate: egli sa chesceglie una residenza in cui la piscina è sorve-gliata, ci sono normative legate alla sicurezzaben verificate, che gli alimenti offerti sonogarantiti. Quindi non ci si recherà in una loca-lità solo perché è bella e si sta bene,ma accan-to a questi elementi importantissimi dell’offer-ta turistica, ci saranno anche altri elementimolto concreti di standard legati alla qualitàben misurati. Le dico inoltre che oggi, in casodi incidenti,molti turisti, non solo italiani,ma an-che stranieri che viaggiano con le loro poliz-ze assicurative, sono rimborsati più volentie-ri se si affidano ad aziende che hanno già ot-tenuto la certificazione, perché sono postipiù sicuri e con rischi inferiori rispetto a quel-le non certificate. Riteniamo che questa stra-da non sia solo fatta di buona volontà e di scel-te culturali di una piccola elite, anche un po’stravaganti,ma sia una strada nella quale dob-biamo avviare tutto il nostro sistema di turismomoderno. Senza nulla togliere alla straordina-ria bellezza del nostro Paese; non abbiamo bi-sogno di diminuire le emozioni del nostroturismo, ma di aumentare i controlli.

Abbiamo parlato di turismo sostenibilee di strutture certificate. Ma come sipuò arrivare a creare un’idea di “turistasostenibile”?Questo è importantissimo, perché quanto si-nora detto non riguarda solo gli operatori pri-vati ma anche la Pubblica Amministrazione, vi-sto che sostenibilità e qualità non devonoesistere solo in un albergo, in un villaggio, in unristorante, ma anche in una piazza o in unaspiaggia.Il turista sostenibile è un turista preparato a uncerto tipo di comportamento, è diventatoun turista “colto”. Infatti, noi come TCI siamomolto affezionati alla nostra casa editrice cheproduce quei prodotti di guida, di informazio-

ne perché riteniamo che un viaggio vada pre-parato.Adesso, molto spesso e soprattutto igiovani, si dimenticano di questo perché pren-dono le occasioni dell’ultimo minuto, viaggia-no “last minute” e questa è una condizione divantaggio e convenienza, ma un viaggio vasempre preparato; altrimenti si rischia di per-dere il piacere di sfogliare una guida, di pensa-re a dove andare, a prescindere che poi si par-ta o meno, un viaggio si può anche sognare.Bisogna essere turisti molto consapevoli e ilproblema non è solo dell’offerta, ma anchedella domanda: dobbiamo costruire noi stes-si consapevolezza dentro ognuno di noi, per-ché ciascuno di noi è turista. Io vorrei esseretrattato dall’albergatore in un certo modo,madevo essere pronto anch’io a trattare nellostesso modo gli altri e l’ambiente che mi cir-conda. Siamo cittadini residenti nel luogo in cuiviviamo, ma diventiamo turisti quando ce neallontaniamo. Ammiriamo una città tenutabene e notiamo se una città è tenuta male;macome ci comportiamo rispetto al mozziconedi sigaretta, alle cartacce, allo smaltimento deirifiuti, al consumo dell’energia e dell’acqua eall’uso dell’auto? Ci comportiamo in modo so-stenibile e consapevole nei piccoli gesti quo-tidiani? Il nostro comportamento è un messag-gio che noi diamo ai nostri figli, a chi vive connoi e diventa poi oggetto di riflessione quan-do, da cittadini, diventiamo viaggiatori.Lei ha toccato un punto chiave di questa inter-vista: io dico che la sostenibilità del turismo nonè una cosa che deve rimanere solo tra esper-ti, ma deve diventare un tema orizzontaleche riguarda tutto il progetto di modernizza-zione del nostro Paese, deve entrare nellescuole, deve entrare nella comunicazione.UnPaese è piacevole non solo perché è bello maperché c’è un insieme di gradevolezze che nefanno un “unicum” irripetibile e allora un viag-gio in Italia diventa un elemento del proprioback ground culturale.

Cosa si aspetta dall’incontro tra il siste-ma delle agenzie e la sua associazione aquesta 10a Conferenza?Di fare un ulteriore passo avanti su questa stra-da, di condividere con tanti operatori e tantiprofessionisti in gamba questo disegno e di fa-re in modo di diventare, insieme a loro, amba-sciatore di questi concetti; il nostro Paese ne-gli ultimi decenni ha raggiunto traguardi mol-to importanti in termini di società civile: spe-ro che anche questo possa diventare un obiet-tivo condiviso da tutti.

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L’intervista

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I consumatori stanno dimostrando sem-pre maggiore attenzione verso un con-sumo “sostenibile” di prodotti e serviziche siano in grado di rispettare l’am-biente.Nell’aprile 2003, la CommissioneEuropea ha esteso l’applicabilità del mar-chio europeo di qualità ecologica anchealle strutture turistiche e molte sonostate,da allora, le imprese che hanno ri-cevuto la certificazione Ecolabel. Qualisono i requisiti che una struttura turisti-ca deve possedere per ricevere la certi-ficazione Ecolabel?La necessità di affrontare i problemi dell’am-biente per la sua tutela e valorizzazione, pas-sando attraverso uno sviluppo socio econo-mico più equo, si è tradotta nella definizionee nella diffusione del concetto di “TurismoSostenibile”. Il marchio di qualità ecologicaEcolabel rappresenta uno dei principali stru-menti attuativi dei principi della sostenibilità.I l 14 apr i le 2003, con la Decisione

2003/287/CE, la Commissione Europea haufficialmente esteso l’applicabilità dell’Ecolabelai servizi di ricettività turistica e con laDecisione 2005/338/CE del 14 aprile 2005 haapprovato i criteri Ecolabel per i servizi offer-ti dai “campeggi”.Alla base dell’estensione c’èl’intento di incoraggiare le strutture ricettive edi turisti al rispetto dell’ambiente ed al rispar-mio delle risorse naturali.La visibilità e la credibilità del marchio, conces-so e controllato da una terza parte indipen-dente (il Comitato per l’Ecolabel e l’Ecoaudit),consentono alle strutture che lo ricevono didistinguersi per l’impegno al miglioramentodella qualità ambientale e forniscono agli uten-ti una garanzia circa l’efficienza delle misure diprotezione adottate.I criteri per i servizi di ricettività turistica - al-cuni obbligatori, altri facoltativi - hanno, oltrel’obiettivo di ridurre, e possibilmente elimina-re, gli impatti ambientali negativi, anche quel-lo di garantire alle aziende un miglioramentodei propri sistemi produttivi e una maggiorevisibilità sul mercato nazionale ed internazio-nale.Le strutture certificate offrono gli stessi stan-dard di servizio delle altre, ma si distinguonoin termini di impegno verso la tutela dell’am-biente e della salute dei turisti perché, per fa-re qualche esempio, utilizzano elettricità pro-veniente da fonti di energia rinnovabili, attua-no misure per il risparmio idrico, formano ilpersonale, stagionale e stabile, sui temi ambien-tali, limitano l’uso di sostanze chimiche all’indi-spensabile, …

Anche Legambiente ha istituito l’eti-chetta Ecolabel per il Turismo: quali, aSuo avviso, le analogie e quali le diversi-tà tra una concessione di taglio istituzio-nale ed una legata all’associazionismoambientalista?L’Ecolabel, rappresentato da un fiore facil-mente riconoscibile, è un marchio garantitodalle istituzioni, che assicura la qualità am-bientale dei prodotti e dei servizi su cui è ap-

“L'ambiente, un bene da utilizzare, non da sfruttare”Intervista all’Avv. Fabrizio Cosimo Dell’Aria, Presidente delComitato per l’Ecolabel e l’Ecoaudit - sezione Ecolabel

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L’intervista

posto perché basato su criteri oggettivi escientifici; ha valore in tutti gli Stati dellaComunità Europea ed è concesso a prodot-ti e servizi realizzati, importati o forniti all’in-terno dei venticinque Paesi Membri. OgniPaese amministra il marchio attraverso unOrganismo Competente nazionale, che ha ilcompito di svolgere le attività di studio, veri-fica, rilascio e controllo della certificazioneprevisti dal Regolamento. In Italia, l’OrganismoCompetente è un comitato interministeriale,il Comitato per l’Ecolabel e l’Ecoaudit – sezio-ne Ecolabel, istituito nel 1995 presso ilMinistero dell’Ambiente con il Decreto n.413/95, che si avvale del supporto tecnicodell’APAT, per l’esecuzione dell’istruttoria tec-nico-amministrativa necessaria alla verifica delrispetto dei criteri da parte del richiedente lacertificazione. E’ importante sottolineare, inol-tre, che tutti i criteri Ecolabel sono individua-ti e quantificati in base ad un’analisi del ciclo divita (LCA) dei prodotti/servizi, e concordaticoinvolgendo,nei lavori di sviluppo, tutte le par-ti interessate (gli imprenditori, le associazionidi categoria, le associazioni ambientaliste…).L'iniziativa “Strutture ricettive consigliate perl'impegno in difesa dell'ambiente", prevedeuno schema di collaborazione tra l’associazio-ne ambientalista Legambiente, associazioni dioperatori turistici e, spesso, le Autorità locali,con l'adozione di un Decalogo Generale det-tato da Legambiente, una sorta di autorego-lamentazione che hotel, campeggi, B&B estrutture per l’agriturismo adottano sulla ba-se del principio generale che l'ambiente è unbene da usare e non da sfruttare.Un’iniziativa,a mio giudizio, lodevole, nata in assenza di unregolamento della Commissione Europea perla certificazione ambientale Ecolabel nel set-tore del turismo, ma che non ha le caratteri-stiche di ufficialità e rigore del marchio euro-peo di qualità ecologica.

Uno dei punti di forza dell’APAT è costi-tuito dal Sistema delle agenzie ambien-tali e dalla loro capacità di azione capil-lare sul territorio.Quali sono le Regioniche hanno con più entusiasmo rispostoalla domanda di un turismo sostenibile equali quelle più “refrattarie”? Facendo un mero calcolo numerico, c’èstata la solita disparità tra nord, centroe sud oppure la concessione di questa im-portante opportunità anche per il turi-smo si è equamente ripartita?L’impostazione programmatica adottata e lerelative attività di sviluppo avviate dal Comitato,

a livello nazionale, anche in collaborazionecon l’APAT, le ARPA e le Regioni, hanno por-tato ad un trend di crescita delle richieste delmarchio Ecolabel da parte delle aziende mol-to positivo, posizionando l’Italia, ormai da treanni, al primo posto, in termini di numero dicertificazioni concesse, con ben 90 licenzead aziende italiane su 297 rilasciate a livello eu-ropeo, (dati aggiornati febbraio 2006), e deli-neando un ulteriore incremento delle certifi-cazioni in Italia per il futuro. In particolare, peril settore della ricettività turistica, l’Italia si con-ferma al primo posto in Europa, con 20 licen-ze su 45 totali, e si delinea a breve una deci-siva crescita del numero delle aziende certifi-cate. Sono, infatti, diverse le strutture ricetti-ve in fase d’istruttoria tecnico-amministrativae molte quelle che si mettono in contatto congli uffici del Comitato, chiedendo informazio-ni sull’iter di certificazione.Nel corso della mia presidenza, ho personal-mente constatato una discreta diffusione deiprincipi dello sviluppo sostenibile e della co-noscenza degli strumenti volontari di certifica-zione ambientale, e in particolare del marchioEcolabel, nell’ambito del mondo imprendito-riale nazionale.Tuttavia, a livello di rilascio di cer-tificazioni, il Nord si attesta al primo posto conun largo margine rispetto al centro e soprat-tutto al Sud (il Piemonte e l’Emilia Romagna leregioni con più licenze).Ma, credo, sarà solo una questione di tempo,grazie anche alle numerose attività di promo-zione del marchio realizzate e da realizzare daparte del Comitato.Nel corso del 2005 abbiamo sottoscritto unprotocollo d’intesa con la Regione Siciliana cheprevede, tra l’altro, l’introduzione nei bandi difinanziamento per imprese e/o enti pubblici,punteggi aggiuntivi e priorità a favore delle or-ganizzazioni registrate Ecolabel, con partico-lare riferimento al settore turistico.Questa ini-ziativa, e la fondamentale sinergia con l’ARPASicilia, hanno di recente consentito di arriva-re al rilascio della prima certificazione Ecolabelad una struttura di ricettività turistica siciliana:il Bed & Breakfast “Baglio Case Colomba”.L’esperienza siciliana, quindi, ci motiva adestendere il progetto anche ad altre Regionidel centro e del sud.

Quali altre iniziative il Comitato ha rea-lizzato ed intende avviare per far sì chei cittadini dispongano di maggiori infor-mazioni riguardo ai prodotti/serviziEcolabel e che le imprese scelgano diadottare il marchio?

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L’intervista

L’impegno del Comitatonell’ambito dell’informa-zione e della promozionedella cer tificazioneEcolabel, in termini di ri-sorse umane e finanziarie,è stato considerevole sindall’inizio del proprio man-dato, scegliendo di utilizza-re tutti i canali d’informa-zione (stampa, radio, tele-visione, Internet…) e ta-rando gli interventi secon-do il target di riferimento.Sono stati definiti specificiaccordi con alcune impor-tanti testate a diffusionenazionale per la pubblica-zione di articoli, a caratte-re tecnico-divulgativo, e diinserti pubblicitari. In particolare, è stata rea-lizzata - nei mesi di maggio e luglio 2004 -un’importante campagna promozionale su“Panorama”ed “Economy”, in collaborazionecon il Ministero dell’Ambiente e della Tutela delTerritorio e con il Ministero delle AttivitàProduttive, attraverso l’inserimento di un de-pliant informativo sulle certificazioni ambien-tali Ecolabel ed EMAS. Sulla stessa linea, a no-vembre è stata realizzata un’intera pagina in-formativa sul SOLE24Ore. E’ stato, inoltre,inaugurato di recente il sito Internet “ufficiale”Ecolabel, www.emas-ecolabel.it, fortementevoluto ed istituito dal Comitato per l’Ecolabele l’Ecoaudit, per orientare tutte le parti inte-ressate (consumatori, imprenditori, associazio-ni di categoria…) nell’am-bito della certificazioneambientale Ecolabel edEMAS.Sempre con la finalità disensibilizzare ed informa-re, il Comitato ha sotto-scritto e sta attuando con-venzioni e protocolli d’in-tesa, sulla linea degli ac-cordi con la RegioneSiciliana, con le istituzioni ei Governi Regionali in Italia(Toscana, Ligur ia,Lombardia, …) e inEuropa (Malta,Lettonia…).Sono stati delineati e sonoprevisti accordi per l’utiliz-zo e la promozione diprodotti/servizi Ecolabel,

durante “mega-eventi” comecampionati europei e mon-diali, festival e giochi olimpici;un primo importante traguar-do è stato raggiunto con lacollaborazione del TOROC(Comitato Organizzatore deiXX Giochi Olimpici InvernaliTorino 2006) attraverso il“Progetto per la promozionedel marchio europeo di qua-lità ecologica alle strutture ri-cettive dell ’area dei XXGiochi Olimpici”: la certifica-zione del Villaggio OlimpicoMedia Università di Torino.Questo progetto e numero-se altre iniziative sono natedalla forte convinzione dell'i-dea di "turismo sostenibile",

che ha reso e rende motivati tutti i membri delComitato Ecolabel nel portare avanti obietti-vi di promozione e sviluppo del marchio diqualità ambientale in particolare per il setto-re del turismo.Forte del successo dell’iniziativa “ECOLA-BEL: il Turismo con il Fiore”, tenutasi il 18 luglio2005, a Portofino, il Comitato realizzerà unevento informativo e promozionale analogo,e quindi teso alla diffusione degli obiettivi delturismo sostenibile a livello locale, regionale enazionale e tra le autorità, i professionisti delsettore ed i consumatori, scegliendo un altroluogo d’eccellenza del turismo a livello nazio-nale: Ischia.Sottolineo infine, la positiva conclusione di

un importante progetto incollaborazione con la rivi-sta “BEST TRAVEL” (men-sile di approfondimentodel periodico “AUTOCA-PITAL”) e con l’APAT: larealizzazione di un DVDinformativo/promozionalesul marchio europeo diqualità ecologica Ecolabel,in particolare per i servizidi ricettività turistica, usci-to i primi dello scorso no-vembre, in allegato a BestTravel, su tutto il territorionazionale. Un importantelancio pubblicitario ancheper tutte le strutture di ri-cettività turistica che han-no scelto il percorso del-l’eccellenza Ecolabel.

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L’intervista

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Finalità del Sistema InformativoNazionale Ambientale (SINA) sono la

raccolta, elaborazione e diffusione di dati ed in-formazioni derivanti dal monitoraggio am-bientale, dalle iniziative di controllo delle fon-ti di inquinamento, dalla integrazione con i si-stemi informativi ambientali di Regioni eProvince autonome (SIRA), infine dalla coope-razione con altri sistemi informativi regionali,nazionali ed europei di interesse ambientale.In questo quadro si colloca la collaborazionecon importanti istituzioni (VVF, ISPELS, ISS) chepartecipano alla creazione del quadro informa-tivo nazionaleIn particolare, nel 1999 ha avuto inizio la colla-borazione tra APAT e Comando Carabinieriper tutela dell’ambiente (CCTA - già NOE) –nata dall’esigenza di realizzare una strutturainformativa dedicata specificamente alla ge-stione delle informazioni derivanti dai control-li ispettivi in campo ambientale.Gli obiettivi prin-cipali di tale struttura furono quelli di migliora-re la capacità di pianificare le attività ispettive, inbase alle possibilità di analisi statistica offerte daun sistema informatizzato, di rendere disponi-bili i dati e di avere un quadro in tempo realedella situazione degli interventi.Rilevante, quindi, è il ruolo che il CCTA svol-ge nella definizione di nuove esigenze informa-

tive, imposte dalla emergenza di nuovi fatti edi nuove manifestazioni dei fenomeni, esigen-ze cui occorre dare risposta immediata, coin-volgendo i diversi fronti in cui si articola il si-stema di conoscenza nazionale ambientale.Questa funzione multipla - di utente del siste-ma di conoscenza, di fornitore di dati ambien-tali e di formalizzazione di requisiti informati-vi - ben si coniuga con la filosofia adottatadall’APAT e dal sistema delle Agenzie perl’ambiente nel disegno del Sistema dellaConoscenza e dei Controlli Ambientali,Sistema che ha come suo compito primarioquello di istituire uno spazio comune della co-noscenza e della comunicazione, fondato suipoli e sulla rete SINAnet che li collega.

Il 15 marzo 2004 questa collaborazione è sta-ta ancor più rafforzata dalla firma di una ul-teriore convenzione tra APAT e CCTA, conil patrocinio del Ministero dell’Ambiente eTutela del Territorio, per l’evoluzione delSistema Informativo per la gestione delle in-formazioni derivanti dai controlli in campoambientale svolti dal CCTA (SPINA), per lapiena integrazione nella rete SINAnet e larealizzazione dei moduli specifici per l’utiliz-zo dello stesso per i controlli ispettivi delleARPA/APPA.

Sistema Informativo Nazionale Ambientale

La gestione dei controlli ambientali: SPINA

In scena a Venafro l’8 marzo il ruolo e l’impo-stazione del sistema nelle politiche ambienta-li del territorio nel contesto di riferimento pro-grammatico del nuovo ciclo di programmazio-ne 2007/2013 dei Fondi Strutturali.Il forte rilancio delle politiche di Lisbona e diGoteborg, che danno nuovo slancio alle poli-tiche ambientali, ed il concomitante ingressonell’U.E. di nuovi paesi caratterizzati da un

basso reddito pro capite, che comporteràuna riduzione di risorse comunitarie per l’UErispetto a quelle delle quali i 15 Paesi dispon-gono nell’attuale ciclo di programmazione, siripercuoterà, ovviamente, anche sui compiti esul livello delle risorse comunitarie (destinatoal funzionamento delle task force ed alle mi-sure di monitoraggio ambientale) disponibileper supportare le ARPA del Mezzogiorno.

Il Management APAT-ARPA-APPAal servizio dell’ambiente

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In altre parole, è il momento di valutare, alla lu-ce del Quadro Comunitario di Sostegno2000/2006, le reali opportunità per le Agenziedel Mezzogiorno. Quindi occorre acceleraree consentire l’utilizzo delle disponibilità econo-miche destinate al finanziamento di progetti dirafforzamento del monitoraggio ambientalenel Mezzogiorno.Il Servizio Fondi Strutturali del Ministerodell’Economia e delle Finanze, per par tesua, è disponibile a fornire il supporto comu-nitario allo sviluppo dei processi di trasferi-mento di buone pratiche tra le ARPA, finan-ziando l’attivazione di “gemellaggi”, che con-sentano il supporto e l’affiancamento finaliz-zato all’applicazione delle migliori metodo-logie e tecniche di monitoraggio ambienta-

le proprio nei settori in cui non tutte leARPA del Mezzogiorno hanno ancora matu-rato sufficiente esperienza.La sessione di Venafro fa il punto sui risultati vi-sibili ottenuti dal Sistema ed affronta gli inter-rogativi su ciò che rimane da fare per compie-re il definitivo decollo: dal finanziamento al fun-zionamento agenziale; le incognite del setto-re sanitario e la riconvertibilità delle professio-nalità. Parallelamente si esamineranno “i fer-menti” che si agitano all’interno il sistemaagenziale e il crescente trasferimento di buo-ne pratiche tra le ARPA. Senza sottovalutareil varo definitivo del Progetto Benchmarking eil segno vitale della rivalutazione dell’ONOG,l’Osservatorio Nazionale sull’Organizzazionee Gestione delle ARPA-APPA.

Sicuramente nuova per le Conferenze dellaAgenzie, la sessione sull’Alimentazione Il temaè però uno dei più discussi attualmente soprat-tutto per il suo porsi a diretto contatto con latutela della salute.La sessione, realizzata a Campobasso il 9 mar-zo, affronta sotto vari aspetti l’ampio panora-ma del settore Alimentazione. Come non par-lare quindi di biodiversità rurale e di organismigeneticamente modificati presenti nelle pro-duzioni agroalimentari, come annuncia il pri-mo intervento in programma. Garantire unmonitoraggio accorto e severo è stato un im-perativo per portare alla creazione di unOsservatorio sulla sicurezza alimentare, tenen-

do presente la qualità ambientale. Questoed altri importanti argomenti caratterizzano ivari momenti di discussione, tentando tutti gliapprocci possibili per dimostrare quanto ilconnubio alimentazione e qualità ambientalesi ponga quale condizione indispensabile peruna migliore qualità della vita.Vale la pena,quin-di di offrire sempre più elementi di cono-scenza sull’argomento , che consentano unamaggiore prese di coscienza sul come evita-re possibili rischi sia per l’uomo sia per l’am-biente, offrire strumenti e maggiore informa-zione per migliorare la qualità della vita.L’ incontro del 9 marzo propone un’ampia car-rellata sulle diverse coniugazioni del tema: le

attività di studio, quelle dianalisi e di ricerca finaliz-zate alla tutela ed all’ac-creditamento delle ma-terie prime vegetali e deiprodotti alimentari daesse derivanti, nonché ri-cerche sulla caratteriz-zazione ed analisi deglialimenti di origine vege-tale, dirette alla tuteladella salute e alla pre-venzione del rischio nel-le aree ambientali sedidelle coltivazioni agrico-le, onde permettere in-terventi qualificati da par-te degli esperti del setto-re.

Alimentazione e ambiente

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Il 9 marzo è anche la giornata che vede affron-tare un tema apparentemente privo di conte-nuti scientifici, sicuramente un tema partico-larmente significativo sotto il profilo socio-cul-turale e storico, ossia “L’Ambiente nelle tradi-zioni popolari”. Un excursus su un argomen-to che pone al centro della tematica. il suolo,

inteso sia morfologicamente come territo-rio, sia in senso antropologico come caratte-rizzazione dell’attività umana.Si esaminano casi specifici che raccontano, adesempio, l’evoluzione di un popolo lungo i sen-tieri della transumanza. La sessione ha cura dirappresentare i legami che il vissuto dei luo-ghi del nostro Paese ha con la modernità e laconservazione delle risorse, esaminandone icontenuti di tradizione ed evoluzione in un’ot-tica di riferimento sull’impatto ambientale.Valori e tradizioni che si sposano su un terri-torio dotato di immense risorse naturali, co-

stituiscono un patrimonio inestimabile perRegioni come il Molise e l’Abruzzo, la cui sto-ria è legata alla conservazione di antichi valo-ri, ma al tempo stesso aperta all’uso delle tec-nologie più innovative per la tutela dell’ambien-te. Una strategia territoriale e culturale insie-me, condivisa da tutto il Sistema Agenziale, e

che si pone some principio per una riscoper-ta sostenibile delle nostre Regioni.Un ambito vasto, quindi, per questa sessione,che prevede interventi di eccellenza di per-sonaggi provenienti dal mondo accademico edi esperti di geologia, antropologia e delle al-tre scienze che condividono l’importanza del-l’uomo, del suo habitat e delle sue tradizioni.Si sottolinea la valenza di questo tema inedi-to, in cui passato e futuro, tradizione e tecno-logia, si fondono in un duplice denominatore:l’uomo e l’ambiente, ambedue da tutelare evalorizzare.

L’ambiente nelle tradizioni popolari

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Gli eventi collateraliSABATO 4 MARZO - PESCARA

Promuovere la formazione ambientale rinnovando i contenuti

Affrontare il tema dell’Educazione ambienta-le seguendo le 4 direttrici indicate dalloSchema Internazionale d’Implementazioneper il Decennio delle Nazioni Unite dedicatoall’Educazione per lo Sviluppo Sostenibile:questo l’intento prioritario di chi ha promos-so l’evento collaterale di Pescara della 10aConferenza delle Agenzie APAT-ARPA-AP-PA.Un evento di valenza nazionale fortementeorientato al locale in termini ope-rativi, per impostare un si-gnificativo contributodel Sistema agenzialealla Decade UNE-SCO, cercando diraccordare icontributi pro-pri e interni alSistema coni m p o r t a n t irealtà esterne,quali il mondodel l ’ i str uzionescolastica e, più ingenerale, dell’educazio-ne ambientale.L’educazione ambientale non si può più ridur-re alla semplice conoscenza dell’ambiente na-turale, bensì impone il passaggio alla com-prensione unitaria dei meccanismi complessiche caratterizzano il funzionamento dell’am-biente in una prospettiva che coinvolge cono-scenze scientifiche, emozioni, valori, atteggia-menti e comportamenti: questo è quanto ri-chiesto sia all’interno della scuola, con la gra-duale trasformazione dei curricula disciplina-ri, sia in tutti gli altri ambiti deputati all’educa-zione formale e informale.Dal punto di vista della ‘promozione dellaformazione’, battendo sui contenuti dell’edu-cazione ambientale,APAT e il Sistema agenzia-le hanno lavorato in due direzioni, da unaparte aprendo un confronto sul tema dellaqualità della educazione ambientale, dall’altraattraverso la proposta di realizzare un percor-

so formativo per educatori ambientali – un‘Corso Laboratorio’ -, in coincidenza con l’an-no di avvio della DESS, il 2005, su alcune tema-tiche di r i fer imento dell ’EducazioneAmbientale orientata alla sostenibilità.La risposta dell’APAT e del Sistema agenziale,facendo riferimento ai principi e contenuti in-dicati dall’UNESCO, promuove nuove tec-nologie di informazione e comunicazione. In

particolare,APAT ha promosso 2 tipo-logie di materiali didattici

specifici: i ‘Quadernidella formazioneambientale’, un

Kit didattico di8 monografie

di circa40 pagi-

ne tra te-sto ed illu-

strazioni, incui sono de-

scritti sia i princi-pali elementi checostituiscono le4 matr ici am-bientali (Ar ia,

Acqua, Suolo, Natura e biodiversità), sia gliaspetti di maggior rilievo che caratterizzano ifenomeni di antropizzazione (Rifiuti, Energia eradiazioni, Demografia ed economia, Culturaambientale e sviluppo sostenibile) e i Videoeducativi, in cui è riportata, in 8 filmati docu-mentaristici, una serie di informazioni di tagliogiornalistico a carattere tecnico scientifico,per supportare la corretta comprensione deifenomeni ambientali e dei concetti di base del-la tutela ambientale.Grazie a questi strumenti, tra breve disponi-bili anche on line sul portale web dell’APAT, èpossibile affrontare con maggiore tranquillitàil problema della formazione degli educatori,stimolante problema aperto da affrontarecon estrema attenzione, sia per la qualità siaper la quantità dell’attività che si profila in fu-turo.

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E’ stato proclamato dall’ONU il Decenniodell’Educazione per lo Sviluppo Sostenibile(2005 – 2014), la cui implementazione si è re-centemente avviata con una serie di iniziativee di eventi informativi in vari Paesi, compresal’Italia.Come l’evento di Pescara tendeva a sottolinea-re la specificità dei contenuti dell’educazioneambientale, così l’evento collaterale di Venafroprende maggiormente in esame gli aspettiprogettuali che si possono ragionevolmente evalidamente ipotizzare in ambiti territorialiattivi e consapevoli dell’importanza delle ini-ziative di valorizzazione locale; appare infattiestremamente importante creare una proget-tualità condivisa e tradurre le nuove acquisi-zioni teoriche in ‘buone pratiche’ educative, at-traverso la pianificazione di programmi, stra-tegie nazionali e locali, progetti promossi a va-ri livelli.Tutto ciò porta alla considerazione e rivaluta-zione della fruibilità dei dati tecnico-scientifi-ci nelle attività educative, alla riscoperta del ‘lo-cale’ come palestra per considerazioni sul-l’ambiente, alla conoscenza del proprio am-biente di riferimento e al confronto con altrerealtà ambientali a fini educativi e didattici, uni-tamente allo sviluppo di strumenti educativi

idonei alla maggiore diffusione dei contenuti,che resta ancora oggi il problema, visto che suicontenuti e sui dati tecnico scientifici molto la-voro è stato fatto ed alcuni risultati sono dispo-nibili.L’APAT sta sviluppando, in altri contesti sopra-nazionali, attività di collegamento tra la cultu-ra ambientale europea e quella mediterraneaattraverso alcune iniziative progettuali di tipoinnovativo: l’Agenzia è infatti coinvolta in alcu-ni progetti di supporto al MATT per la coope-razione con Paesi della regione mediterraneanel campo della formazione e dell’educazio-ne ambientale, tra cui il Progetto con l’AgenziaEEAA dell’Egitto, per l’educazione ambienta-le, il Progetto ‘Dounya Parc’ per la progettazio-ne di un Parco scientifico-educativo sui temidella biodiversità e delle energie rinnovabili inAlgeria,Partendo dall’analisi di queste esperienze incorso in cui APAT è impegnata a fianco delMATT e di altre istituzioni governative di altriPaesi, nuove forme progettuali si stanno spe-rimentando che potranno indicare in pro-spettiva come raccordare e declinare le espe-rienze che le Agenzie italiane hanno consoli-dato nel tempo nella loro attività di educazio-ne ambientale per lo sviluppo sostenibile.

MARTEDÌ 7 MARZO - VENAFRO (ISERNIA)

L’educazione ambientale perlo sviluppo sostenibile: arrivarea una progettualità condivisa

Bologna, 1-4 febbraioEuropolis 2006Maggiore fruibilità dei servizi pubblici, ge-stione integrata della mobilità, controllodelle emissioni, adeguamento delle attrez-zature di parchi e strutture sportive, piani-ficazione dello sviluppo territoriale, tuteladell’ambiente, del territorio e qualità urba-na: questi i temi approfonditi nell’ottavaedizione di Europolis 2006 attraverso l’am-pia esposizione ed il nutrito programmacongressuale.

Roma, 2 febbraioIl metodo Shortcut per la valutazionedelle conseguenze incidentaliIl convegno, organizzato da APAT, ha pre-sentato il metodo Shor tcut, finalizzato al-la stima speditiva delle conseguenze deri-vanti da eventi incidentali connessi allostoccaggio, movimentazione e traspor todi sostanze pericolose. L'applicazione delmetodo fornisce la stima delle distanze didanno per due tipologie di eventi inciden-tali, rappresentative di elevati livelli di sicu-rezza impiantistico-gestionali. Le distanze di

danno fornite dal Metodo Shortcut non so-no numericamente le maggiori, in assoluto,dell’insieme delle soluzioni possibili e nonè quindi corretto considerarle sempre cau-telative. Per ciascuna ipotesi incidentale ilmetodo fornisce le distanze di danno allesoglie standard dell’evento modellato, nel-le condizioni meteorologiche di riferimen-to. Il Metodo Shor tcut si basa sull’applica-zione dello schema caratteristico dell’a-nalisi delle conseguenze. Da dati tipici di im-pianto e dalle condizioni meteoclimatichedi riferimento sono desunti i termini disorgente che costituiscono i parametri diinput de i mode l l i d i s imu laz ione .Correlando i risultati delle simulazioni a cri-teri di vulnerabilità sono stimate le distan-ze di danno. I risultati forniti dal metodoproposto sono da assumersi come valoriindicativi di riferimento: in relazione all’u-so previsto dovrà essere tenuta presentel’incer tezza insita nella stima delle distan-ze di danno. Il metodo può essere utilizza-to anche per sostanze non comprese ne-gli elenchi, impiegando i criteri di classifica-zione indicati.

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Avvenimenti

Ambiente & Sviluppo

A Lucca è di scena il dissesto idrogeologico, a Firenze la Delega Ambientale

Una settimana di incontri e dibattiti nell’ambito del ciclo di conferenze su “Ambiente &Sviluppo”, promosse dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, sui due temidel dissesto idrogeologico e della Delega Ambientale.Un’attenta politica ambientale non deve contrastare con lo sviluppo, anzi deve favorire la cre-scita economica di un Paese; questo uno dei tanti temi affrontati lo scorso 6 febbraio a Lucca,durante il convegno “Dissesto idrogeologico e qualità dell’acqua”, in cui sono stati illu-strati numerosi esempi di interventi di difesa del suolo, alcuni positivi sia per l’uomo che perl’ambiente, altri negativi solo per l’ambiente, altri ancora negativi per entrambi. Il prof.Leonello Serva ha illustrato alcuni progetti che il Dipartimento Difesa del Suolo dell’APATsta portando avanti per una maggiore conoscenza del dissesto (IFFI) e delle misure atte al-la mitigazione del rischio idrogeologico (ReNDIS).I lavori sono stati chiusi dall’On. Roberto Tortoli (Sottosegretario di Stato del Ministerodell’Ambiente e della Tutela del Territorio) che ha sottolineato come il problema del rischioidrogeologico sia all’attenzione del Parlamento e ha affermato di confidare nelle ripercussio-ni positive della legge delega ambientale, in via di approvazione.

“La Delega Ambientale: ragionamenti e provocazioni” è stato invece il tema discus-so lo scorso 13 febbraio a Firenze.“Trovo difficoltà ad accettare critiche, anche se ogni legge è perfettibile”, ha dichiarat, a mar-gine del convegno, il Sottosegretario di Stato all’Ambiente, Roberto Tortoli;“oggi, con que-sta legge, noi abbiamo un testo che si può considerare quasi un codice dell’ambiente, che ana-lizza i vari aspetti, dall’acqua ai rifiuti, dalle bonifiche al danno ambientale, alla valutazione diimpatto ambientale, in una sorta di quadro unico”.

Milano, 2 febbraioGiornata di studio “Evoluzione dellaprotezione dell'ambiente dalleradiazioni ionizzanti”L'incontro, organizzato dall’AssociazioneItaliana di Radioprotezione e dalla Sezionedi Milano dell’INFN, ha visto la partecipazio-ne di associazioni e strutture che a diversotitolo si interessano alla evoluzione dellaradioprotezione dell’ambiente in un conte-sto multidisciplinare e transdisciplinare.L’incontro ha indirizzato la riflessione e la di-scussione su questioni tecniche scientifichee su questioni etiche, culturali e legali in re-lazione allo sviluppo coordinato di un siste-ma di protezione dell'ambiente.

Roma, 14-15 febbraioBonifica dei siti contaminata –BOSICON 2006L’Università di Roma “La Sapienza”, con lacollaborazione dei principali Enti di ricercae servizio del settore, si è fatta promotricedi un Convegno internazionale che ha avu-to come obiettivo lo studio delle problema-tiche relative alla bonifica dei fondali mari-ni su cui poggiano sedimenti inquinati daogni genere di sostanze pericolose. Il con-vegno ha raccolto le competenze attualmen-te già esistenti nei settori pubblico e priva-to e stimolato lo sviluppo di nuove tecno-logie e la razionalizzazione dei costi di inve-stimento ed operativi.

Roma, 15 febbraioPolitica, imprese e consumatori difronte al caro-energia. Strategie edazioni per il prossimo futuroIl convegno, organizzato dal CEIS,Centrodi Studi Internazionali sull'Economia e loSviluppo dell'Università degli Studi di RomaTor Vergata, ha focalizzato l'attenzione sul-le azioni concrete da adottare nel breve ter-mine per ridurre o contenere il costo del-l'energia.A conclusione dell'incontro è intervenuto ilMinistro dell'Ambiente Altero Matteoli cheha ribadito l'importanza di definire strategieper fronteggiare l'attuale crisi energetica ela necessità di difendere quelle soluzioni acui si è giunti dopo anni di accesi dibattiti evalutazioni tecnico-scientifiche. "Bisognaconsiderare la crescente interdipendenza trai Paesi e il fatto che i problemi non si pos-sono risolvere soltanto mediante il ricorsoalle fonti rinnovabili. Le opere vanno realiz-

zate riducendo al minimo l'impatto am-bientale e ogni attore deve, quindi, assumer-si le proprie responsabilità."

Roma, 16-17Workshop “Piano nazionale dicontrollo degli effetti ambientali deiprodotti fitosanitari”APAT, che coordina il piano, ha il compito dipredisporre la documentazione di indirizzo,di raccogliere e di valutare i dati delle inda-gini effettuate dalle regioni. Scopo del works-hop è stato quello di presentare lo stato diattuazione e le modalità con cui il piano èstato implementato a livello regionale, pre-sentare e discutere gli aggiornamenti sullemetodologie di riferimento per la realizza-zione delle indagini e sulle metodiche ana-litiche, oltre agli sviluppi normativi in atto alivello nazionale ed europeo in materia diprodotti fitosanitari e di tutela delle acquedall’inquinamento.Nel corso del workshop è stato presenta-to il secondo rapporto annuale del pianocon i risultati delle indagini svolte nel 2004.

Milano, 16 febbraioInquinamento acustico “La direttiva2002/49/CE e il futuroIl decreto legislativo n. 194 del 19 agosto2005 di recepimento della Direttiva comu-nitaria prevede la predisposizione di unamappa acustica strategica, l’introduzione dispecifici piani di azione anti-rumore e l’uti-lizzo di descrittori acustici che ne quantifi-cano l’inquinamento. Nel corso della giorna-ta di studio, organizzata dal GruppoScientifico Italiano Studi e Ricerche, è statofatto il punto della situazione, analizzandol’attuale legislazione sull’inquinamento acu-stico, prendendo in esame concrete moda-lità operative, fornendo indicazioni da segui-re e spunti di riflessione e confronto perpredisporre le classificazioni acustiche, permettere in atto campagne di monitoraggio,per elaborare le mappature e per avviare ipiani di risanamento.

Firenze, 16-17 febbraioIII Modulo – La qualità dell’educazioneambientale. Quale il contributo delSistema Agenziale? Esperienze aconfrontoIl Modulo ha ripreso il percorso già avviatodal Gruppo CIFE sul concetto di “qualità”,che, applicata all’educazione ambientaleorientata allo sviluppo sostenibile, assume le

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Avvenimenti

caratteristiche di un processo di autovalu-tazione finalizzato al miglioramento continuodelle attività. L’ARPA Toscana, in collabora-zione con le Agenzie regionali della Liguria,della Sicilia edel Veneto, anche avvalendosi di un’esperien-za di ricerca in questo campo maturata neipropri contesti regionali, hanno proposto unpercorso di formazione par tecipata conl’obiettivo di definire le specificità del Sistemaagenziale su tali tematiche.

Venezia, 16-17 febbraioBiennale InternazionaleComunicazione AmbientaleBICA, giunta alla IV edizione si è affermatacome evento di riferimento per la comuni-cazione ambientale, luogo d’eccezione perchi si confronta ogni giorno con l’ambiente,il suo sviluppo e la sua tutela e crede nellacomunicazione ambientale come strumen-to e opportunità di relazione, dialogo ecrescita nel comune obiettivo di uno svilup-po in armonia con l’ambiente. Uno specia-le momento di riflessione e confronto è sta-to dedicato al Protocollo di Kyoto che nel-la giornata del 16 febbraio 2006 ha festeg-giato l’anniversario della sua entrata in vigo-re. Autorevoli esponenti del mondo istitu-zionale, associativo ed economico hannotracciato il quadro della strada percorsa e diquella ancora da fare, per riuscire ad ono-rare , nel 2012, gl i obiettivi fissati dalProtocollo.

Roma, 16-17 febbraioConvegno tecnico dell’ACI “La stradaper Kyoto”Il convegno tecnico giunto alla sua diciasset-tesima edizione, si è articolato in tre sessio-ni che hanno analizzato lo stato dell’ar te eil trend sia a livello nazionale sia a livello in-ternazionale per raggiungere gli obiettivi diKyoto. Più che intervenire con provvedi-menti restrittivi è meglio mettere a puntostrumenti fiscali improntati al principio del‘chi inquina paga’. Strumenti fiscali adegua-ti contro le emissioni inquinanti portereb-bero vantaggi all’economia e all’ambienteconsentendo ai cittadini risparmi sull’acqui-sto e sulla gestione di veicoli a minore im-patto ecologico. E’ quanto ha suggerito l’Acinel corso dei lavori del convegno che ha vi-sto la presenza tra gli altri del sottosegreta-rio all’Ambiente Roberto Tortoli:“La mobi-lità delle persone in Europa dal 1990 al2003 è cresciuta del 30% a oltre 5 mila mi-

liardi di passeggeri/km, di cui l’80% riguardaauto private, la stessa quota di 30 anni fa. Iltrasporto merci è salito del 36% a 3.200 mi-liardi di tonnellate/km, di cui il 46% riguar-da il trasporto su gomma, una quota in au-mento rispetto al passato”. Quindi, ha rile-vato il sottosegretario,“le emissioni comples-sive di Co2 dell’Europa fra il 1990 e il 2003sono salite di un modesto 4%, ma quelle delsettore trasporti sono aumentate del 24”.

Modena, 17 febbraioWorkshop nazionale “Percorsipartecipati nella pianificazione d'areavasta”L'iniziativa rientra nel quadro delle attivitàdel Gruppo di Lavoro nazionale A21L "Cittàsostenibili" (leader il Comune di Modena eco-leader la Provincia di Modena), in cui so-no approfonditi temi relativi al rapportotra pianificazione urbanistica e ambiente,con un orientamento all’informazione deicittadini, per attivare percorsi di partecipa-zione fondati sulla conoscenza e sulla cultu-ra urbana e della sostenibilità.Il workshop ha messo a confronto esperien-ze, compiute e in via di attuazione, di piani-ficazione di area vasta, definite secondopercorsi partecipati e ha approfondito alcu-ni temi specifici, che rendono più stringen-te sia l’aspetto partecipativo che quello so-ciale oltre a quello ecologico.

Milano, 21 febbraioRilevanza giuridica delle normetecnicheIl rapido evolversi della scienza e dellatecnica ha condotto, negli ultimi anni, il le-gislatore ad impostare su nuove basi l’inte-razione tra diritto e tecnica al fine di rag-giungere l’obiettivo della sicurezza dei pro-dotti e degli impianti: le direttive comuni-tarie e la legislazione nazionale si sonoquindi affidate al criterio del “rinvio re-cettizio” alle norme tecniche elaboratedagli enti di normazione. Su questo tema siè sviluppato il convegno organizzato dall'Università degli Studi di Milano (Facoltà digiurisprudenza - Istituto di Diritto Civile)con il patrocinio della Presidenza delCons ig l io de i Min i s t r i e de l CNEL(Consiglio Nazionale dell’Economia e delLavoro). L'incontro è stato l’occasione perapprofondire e discutere le questioni susci-tate dal sistema di indirizzo e di controllodegli standard produttivi mediante il rinvioalle norme tecniche, dal rappor to tra le

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norme tecniche e i principi civilistici in te-ma di responsabilità contrattuale ed extra-contrattuale, dall’effettività dell’applicazio-ne delle norme tecniche e dei relativi con-trolli del mercato, nonché dalle normativasul diritto d’autore.

Trieste, 23-24 febbraio“I dissesti franosi e gli strumenti perla loro mitigazione. Cartografiageologico-tecnica per la difesa delsuolo ed esperienze in corso”Nel corso degli anni le competenze delServizio Geologico si sono ampliate fino acomprendere lo sviluppo del programma re-gionale di car tografia geologica (ProgettoCGT), la programmazione delle opere diprevenzione da calamità naturali, il control-lo delle attività estrattive, gli adempimenti inmateria di miniere e risorse geotermiche,nonché la partecipazione attiva a qualifican-ti progetti nazionali nel campo della geolo-gia, quali il CARG (Cartografia geologica) el’IFFI (Inventario dei Fenomeni Franosi inItalia). Ulteriore passo avanti riguarda larealizzazione di un sistema informativo delServizio Geologico che permetta un mag-giore sviluppo degli strumenti di condivisio-ne della conoscenza: l’accessibilità diretta dal-la rete delle informazioni territoriali è infat-ti un’esigenza fortemente sentita, sia pur adiverso livello, nelle varie componenti del-la Società regionale (amministratori, profes-sionisti, tecnici, operatori culturali, soggettipr ivati) . I l Convegno, organizzato dalConsiglio Nazionale dei Geologi, si e postoquindi come un momento di fondamenta-le importanza per la presentazione di quan-to ad oggi è stato prodotto o è in corso direalizzazione.

Lucca, 24 febbraioL’Emas di distretto: risultati delProgetto PioneerIl Convegno ha rappresentato l’occasioneper illustrare i risultati ottenuti nell’ambitodel Progetto Pioneer, il cui obiettivo priori-tario è stato quello di definire e applicaresperimentalmente una metodologia basatasul Regolamento comunitar io EMAS(761/2001) a l Distretto Car tar io d iCapannori, con un approccio condiviso daiprincipali ‘portatori di interesse’ locali, fina-lizzato a una gestione sostenibile delle pro-blematiche ambientali del territorio. Il prin-cipio che sta alla base di questa applicazio-ne distrettuale dell’EMAS si fonda sull’idea

che un metodo concertativo, sviluppato a li-vello territoriale, rappresenti il mezzo piùidoneo a favorire il miglioramentoambientale delle prestazioni delle organiz-zazioni che operano su quel territorio egarantire, di conseguenza, una reale pre-venzione dell’inquinamento. Alla speri-mentazione della metodologia hanno ade-rito 44 organizzazioni (dette organizzazio-ni campione) appartenenti a diversi setto-ri (industriale, pubbliche amministrazioni,servizi alle imprese, altri servizi) che han-no applicato metodi e strumenti messi adisposizione dal distretto ai fini dell’otte-nimento della registrazione EMAS.

Venezia, 25 febbraio (da inserire)Convegno “Porto di Veneziadall’emergenza allo sviluppo”Il convegno, organizzato dal Ministero del-le Infrastrutture e dei Trasporti, ha presen-tato le attività in corso per il recupero e losviluppo socio-economico-ambientale del-la portualità veneziana.Presenti al convegno, il ministro delleInfrastrutture e dei Trasporti, Pietro Lunardi,e numerosi rappresentanti delle Istituzioni.

Roma, 28 febbraioConvegno “Effetti dell’Inquinamentosui beni di interesse storico-artistico”L’evento si è proposto come un momentodi sintesi del lavoro svolto in questi annidall’APAT e dall’ICR (Istituto Centrale diRestauro) nell’ambito delle tematiche rela-tive all’inquinamento atmosferico come unadelle più importanti concause del processodi degrado del patrimonio storico-artistico.Nel corso della giornata sono stati presen-tati i risultati di uno studio sperimentaleche hanno portato alla caratterizzazionedel fenomeno dell’annerimento dei materia-li lapidei nelle due città campione di Milanoe di Roma.Una delle maggiori difficoltà, nel campo del-la salvaguardia dei beni culturali, è stabiliredei “valori critici” intesi come valori massi-mi di inquinamento accettabile, con riferi-mento al danno causato ai materiali costi-tuenti le opere d’ar te.Emerge quindi la necessità di mettere apunto strumenti normativi contenenti valo-ri “soglia” dei parametri ambientali racco-mandati e le modalità per la loro misura ap-plicabili al settore della conservazione deimanufatti ar tistici.

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AvvenimentiAvvenimenti

Bologna, 1 marzoSeminario “La DichiarazioneAmbientale di Prodotto (EDP) – Unanno dopo”L’applicazione dell’Environmental ProductDeclaration (EPD) come strumento di qua-lificazione Ambientale di Prodotto ad un an-no dalla sua presentazione sta diventandoun obiettivo reale. L'incontro sarà un mo-mento di dialogo aperto a livello naziona-le e internazionale, nella ricerca costante dioffrire, non solo agli addetti ai lavori, le in-formazioni e, se possibile, le certezze che dasperimentazione di eccellenza devono di-ventare regola.L'iniziativa è aper ta a tutti coloro che,esperti e non, intendono conoscere o di-scutere il valore aggiunto che la certificazio-ne ambientale può dare ad un prodottonella logica della sostenibilità ed in sinergiacon la sicurezza del territorio e della filie-ra agroalimentare.

Parma, 3 marzoVI Conferenza Nazionale MobilityManagementLa conferenza, promossa da Euromobility incollaborazione con il Comune di Parma -Assessorato Mobil ità e Ambiente edInfomobility, sarà l’occasione per appro-fondire e riflettere sulle sempre più attua-li tematiche legate alla mobilità delle perso-ne e delle merci. Particolare attenzione sa-rà rivolta al tema “Le politiche per la mobi-lità e la qualità dell’aria”. La giornata vedrà,inoltre, la presentazione del volume “Dallateoria…alla pratica”, dedicato alle buonepratiche di Mobility Management matura-te in Italia.

Roma, 3-4-5 marzo4a Esposizione di Veicoli EcologiciLa mani festaz ione è or gan izzata da“Ruoteperar ia Ambiente e Terr itor ioOnlus”, in collaborazione con il Comune diRoma (Assessorato alla Politiche Ambientalie Assessorato alla Mobilità), con il patroci-nio del Ministero dell’Ambiente e dellaTutela del Territorio e della Regione Lazio.L’area espositiva troverà spazio nel piazza-le del Giardino Zoologico, zona antistanteil Bioparco, nel cuore di Villa Borghese. Nei15.000 mq si potranno ammirare e prova-re i veicoli ecologici sul mercato, racco-gliere informazioni e conoscere l’opera dichi s’impegna quotidianamente nella lotta

all’inquinamento.Alla tre giorni espositiva si affiancherà laconsueta attività seminariale, che vivrà su undoppio momento di dibattito incentrato su:un convegno istituzionale, in cui si parleràdelle misure pensate, dalle amministrazio-ni italiane ed europee, per fronteggiare l’e-mergenza smog e la mobilità sostenibile; unaTavola rotonda, organizzata assieme alla ri-vista “Quattroruote”, dove si analizzeranno,da un punto di vista direttamente tecnico,le nuove tecnologie.Sede delle discussioni sarà il Museo Civicodi Zoologia di Roma.

Roma, 6-8 marzoInternational Workshop APAT-IUPACIl seminario internazionale, organizzato daAPAT e IUPAC, con la sponsorizzazione diCSM, BIPM CCQM, CITAC , IAEA,ISO/REMCO e UNIDO, si pone l'obiettivodi porre a confronto, per aree e campi di-versi di misura (chimica, biologia, etc.), gli ap-procci esistenti a livello internazionale peraffrontare le questioni legate al confrontoed alla presentazione dei dati analitici, allariferibilità delle misure, alla loro incertezzaed agli strumenti interpretativi. La discussio-ne che si svilupperà pone la base per unapiù profonda comprensione di tali proble-matiche in un quadro di possibile armoniz-zazione delle azioni.

Padova, 15-18 marzoSEP – Salone InternazionaleEcotecnologieAll’interno di SEP, manifestazione biennalesu ambiente, risorse e servizi, saranno pro-poste tre tematiche principali come filoconduttore: evoluzione della normativa na-zionale ed europea e la gestione dei servi-zi ambientali; monitoraggio, valutazione econtrollo dei sistemi ambientali; CarbonFinancing ed emissioni.Saranno inoltre presentati incontri specifi-ci, di carattere più tecnico ed operativo, sul-l'innovazione tecnologica, sui temi del trat-tamento e dello smaltimento dei rifiuti,della gestione dell'acqua e dell'energia rin-novabile e distribuita.

Roma, 16 marzoIV Forum annuale sull’ambienteDopo un lungo iter è stato approvato ilnuovo Testo Unico in materia ambientaleche rivoluziona tutta la normativa am-bientale italiana accorpando e semplifi-

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cando l'intero quadro legislativo in tema di,danno ambientale, procedure di valuta-zione ambientale, tutela dell'aria e difesadel suolo, tutela e gestione delle acque, ri-fiuti e bonifiche. Un Testo Unico di oltre300 ar ticoli che rappresenteranno il pun-to di riferimento italiano per le impreseche vogliano avviare una corretta gestio-ne ambientale come motore dello svilup-po salvaguardando la propria azienda dalrischio di incorrere in sanzioni amministra-tive e penali.Nel corso del convegno, organizzato daBusiness International, saranno analizzati glistrumenti, le facilitazioni e le azioni da at-tuare per far sì che il rispetto dell'ambien-te divenga una leva strategica per le azien-de.

Roma, 30 marzo - 2 aprilePark Life 2006 - Salone dei Parchi edel Vivere NaturaleGiunto alla seconda edizione, è l'appunta-mento fieristico annuale dedicato alle areenaturali protette del nostro Paese, alla pro-mozione di prodotti tipici, al turismo neiparchi e al benessere. L'iniziativa nasceproprio dall'idea di creare un appuntamen-to fieristico per lo sviluppo territoriale neiparchi italiani, un segmento che intreccia na-tura e tradizioni storiche, patrimonio archi-tettonico e paesistico, diversità ambientalee diversità culturale. Quest'anno Park Lifeospiterà inoltre la Borsa dei Parchi, luogo diincontro tra operatori, istituzioni, associazio-ni, imprese, stampa specializzata, tour ope-rator e responsabili acquisti delle aree pro-tette.

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Decima Conferenza Nazionale delle Agenzie Ambientali

La Decima edizione della Conferenza Nazionale delle Agenzie Ambientali si svolgerà in quat-tro sedi: Pescara,Sulmona,Venafro e Campobasso. Nel corso di questo itinerario saràpresentato un programma ricco di appuntamenti, con un carattere innovativo nella forma enei contenuti. La Conferenza riserverà particolare attenzione alla valorizzazione sotto il pro-filo ambientale delle risorse territoriali che rivestono, per l’attualità delle problematiche con-nesse, interesse regionale e nazionale. Le otto sessioni tematiche saranno dedicate a:Balneazione-Qualità del ma-re e ripopolamento ittico,Erosione delle coste e statodei porti, Carta della Naturae Parchi, Certificazioni am-bientali e turismo sostenibile,Sistema InformativoNazionale Ambientale , IlManagement APAT-ARPA/APPA al servizio del-l’ambiente, Alimentazione eambiente,Ambiente nelle tra-dizioni popolari. Si ricordainoltre, il carattere itinerantedella Conferenza che, rispet-to al 2005,quest’anno si avva-le di un mezzo su rotaia eco-logicamente compatibile: iltreno dell’ultima generazio-ne Minuetto, in accordo conFerrovie dello Stato. Il Treno delle Agenzie garantirà il collegamento tra una città e l’altra inuna delle zone naturalisticamente tra le più belle d’Italia e rappresenterà anche un’originalesede di incontro e di scambio di opinioni sulla sostenibilità dei trasporti, sui gemellaggi atti-vi tra ARPA-APPA e Ministero dell’Economia e Finanze e sulla presentazione dell’UndicesimaConferenza Nazionale delle Agenzie ambientali del 2007.

Vienna, 2-3 marzo La direttiva sulle acque e la PAC:opportunità per il futuroLa Politica Agricola Comune e la DirettivaQuadro sulle acque sono due delle principa-li politiche europee legate strettamente all’am-biente. Nell’ambito di un progetto finanziatodal Sesto Programma Quadro della Ricerca, inquesta conferenza ospitata dalla presidenza au-striaca della UE saranno discussi i collega-menti legali e organizzativi tra le due politicheper elaborare sinergie con gli stakeholders ei decisori politici.Per maggiori informazioni: http://www.ecolo-gic-events.de/cap-wfd/

Vienna, 13-14 marzo 6th Meeting of the Heads of EuropeanEPAsL’Agenzia Austriaca per l’Ambiente ospita laSesta Riunione del Network dei Direttori ePresidenti delle Agenzie Europee per la protezio-ne dell’ambiente presieduto dalla EEA (EuropeanEnvironmental Agency). In base alle decisioniprese nel corso della riunione di Praga del settem-bre scorso, l’UBA austriaca ha preparato, insiemealla EEA ed alla troika (CENIA, UBA Germany,BfN Germany) l’agenda del sesto meeting con iseguenti obiettivi: sviluppo del network con de-finizione di scopi,obiettivi ed opportunità;moni-toraggio dei dati e reporting in particolare nelcampo dell’osservazione della terra,avanzamen-to nel lavoro dei Gruppi di Interesse su cambia-menti climatici, migliore regolamentazione am-bientale, risorse naturali, agricoltura.

Bruxelles, 14-15 marzo13th Annual European Packaging Law Questa conferenza sulla legislazione europea su-gli imballaggi fornisce un’analisi approfonditasul futuro degli imballaggi e sulle politiche per irifiuti da imballaggio adottate in Europa. Si po-tranno conoscere le più recenti novità nel set-tore esposte dai rappresentanti dellaCommissione Europea, del Par lamentoEuropeo,dei governi nazionali e dell’industria. Inparticolare saranno presentate le prospettive disviluppo di un sistema di deposito in Germaniae l’ottimo funzionamento del sistema svedese.Sarà anche discussa la direzione intrapresadall’Unione Europea nella deregulation e la si-tuazione in via di cambiamento in alcuni paesiquali l’Olanda ed il Regno Unito. Inoltre i nuovistati membri informeranno sui loro sistemi di farfronte alle sfide nell’attuazione della direttiva eu-

ropea sugli imballaggi ed i rifiuti da imballaggio.

Città del Messico, 16-22 marzo 4th World Water Forum - Local Actionsfor a Global ChallengeL’elaborazione di strumenti innovativi per una ge-stione globale dell’acqua partendo da iniziativelocali costituisce l’obiettivo del Quarto ForumMondiale sull’Acqua,evento organizzato ogni treanni a partire dal 1997 dal World Water Council.Saranno valorizzate le azioni concrete che laComunità Internazionale ha avviato in attuazio-ne degli impegni sottoscritti nell’ambito del Planof Action del Vertice di Johannesburg sulloSviluppo Sostenibile nel 2002 (Obiettivi delMillennio) e successivamente ribaditi nel 2003 alTerzo Forum sull’Acqua di Kyoto e al G8 di Evian.Al Forum parteciperanno Ministri e Capi diStato e di Governo, il Segretario Generale del-le Nazioni Unite, esponenti delle principaliOrganizzazioni Internazionali, oltre a numero-si operatori del settore, sia pubblici sia priva-ti, rappresentanti della società civile e delleprincipali testate giornalistiche internazionali,che animeranno la discussione intorno ai cin-que assi prioritari in cui si articola l’iniziativa,ov-vero: l’acqua per la crescita e lo sviluppo; l’at-tuazione della gestione integrata delle risorseidriche; l’accesso all’acqua ed agli impianti igie-nici per tutti; la gestione dell’acqua per l’alimen-tazione e l’ambiente; la gestione del rischio.Il Ministero degli Esteri Italiano coordina la parte-cipazione italiana al Forum con una specificaSessione dal titolo:“Vulnerabilità ambientale,mo-nitoraggio e governance dei sistemi idrici per la pre-venzione e gestione del rischio idrogeologico”.Il do-cumento contiene spunti di riflessione sulle poten-zialità di applicazione nei Paesi in via di sviluppo del-le migliori pratiche maturate dal nostro Paese nelsettore della gestione delle risorse idriche.Per maggiori informazioni:http://www.worldwa-terforum4.org.mx/home/home.asp

Curitiba (Brasile), 20 - 31 marzo Eighth Ordinary Meeting of theConference of the Parties to theConvention on Biological DiversityL’ottava Conferenza delle Par ti dellaConvenzione sulla Biodiversità si svolge in unmomento impor tante della vita dellaConvenzione stessa: argomenti di fondo saran-no infatti le conclusioni della Valutazione de-gli ecosistemi all’inizio del Millennio e laSeconda Edizione delle Prospettive Mondialidella Diversità Biologica.Questa Valutazione èil primo tentativo della comunità scientifica perdescrivere e valutare su scala mondiale l’inte-

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ra gamma dei servizi che l’uomo può trarredalla natura ed è frutto del lavoro congiuntodi 1360 esperti di 95 paesi con il supportodell’UNEP e del GEF (Fondo globale perl’Ambiente). I messaggio che ne scaturisconosono chiarissimi: i due terzi dei servizi fornitidalla natura all’umanità sono in diminuzione intutto il mondo. Per far fronte alla crescita del-la domanda alimentare e di altri servizi ecosi-stemici, gli esseri umani hanno difatti apporta-to, in questi ultimi decenni, dei cambiamentisenza precedenti all’intero ecosistema.Cambiamenti che hanno indebolito la capaci-tà della natura di fornire questi servizi essen-ziali. L’attività umana sottopone le funzioninaturali della Terra a tensioni tali che la capa-cità degli ecosistemi del pianeta di sostenerele future generazioni non può essere garanti-ta più a lungo.L’ottava COP offre un’occasione unica di ca-talizzare gli sforzi e di preparare il terreno al-la realizzazione dell’obiettivo 2010 e degliobiettivi della Convenzione per i quali è neces-sario l’impegno di tutta la comunità internazio-nale. In questa conferenza saranno anche pre-sentati i risultati del working group sulle areeprotette svoltosi nel mese di giugno aMontecatini, allo scopo di costituire una basecomune di lavoro per tutti i 188 paesi che ade-riscono alla Convenzione.

22 marzo 2006Giornata Mondiale dell’Acqua Acqua e cultura Il 22 marzo, giornata di chiusura del QuartoForum Mondiale sull’Acqua, sarà anche laGiornata Mondiale dell’Acqua: infatti nel 1992 leNazioni Unite hanno consacrato la giornata del22 marzo di ogni anno quale “World WaterDay”.Tutte le nazioni sono invitate a promuove-re eventi ed attività concrete destinate a stimo-lare e sensibilizzare il pubblico tramite la diffusio-ne di documentari e l’organizzazione di conferen-ze,tavole rotonde,seminari e mostre collegate al-la conservazione e sviluppo delle risorse idricheed all’attuazione dell’Agenda 21. Quest’anno lagiornata sarà dedicata al tema “Acqua e cultura”con il patrocinio dell’UNESCO. Maggiori infor-mazioni al sito http://www.unesco.org/water/wa-ter_celebrations/index.shtml

Bonn (Germania), 27-29 marzo 3rd International Conference on EarlyWarning (EWC III) ‘From Concept toAction’Questa conferenza, organizzata dal FederalForeign Office della Germania e dall’International

Strategy for Disaster Reduction (ISDR),si propo-ne di stimolare dialogo e proposte su come i pro-getti di preallarme possano essere concreta-mente attuati in tutti i continenti per superare lelacune esistenti.Due le componenti principali:unelemento orientativo dell’attuazione che includeuna serie di progetti specifici di “early warning”edun simposio tecnico-scientifico che discuterà i pro-blemi associati con i sistemi di preallerta globali.Rischi quali terremoti,siccità, inondazioni, frane,ci-cloni tropicali, tsunami,eruzioni vulcaniche, tem-peste saranno divisi per categorie di rischio lega-te alla terra,all’acqua e all’aria.http://www.ewc3.org/

Kuwait, 28-30 March 2006 Kuwait First International WaterConference and ExhibitionLa prima Conferenza Internazionale sull’Acquanei paesi del Golfo è organizzata dal Kuwaitall’Hotel Radisson. La conferenza è un foruminterdisciplinare aperto alla discussione sullepolitiche correnti in materia di acqua, ricerca,progetti e gestione dell’acqua, per scienziati, ri-cercatori, professionisti e decisori politici nel-la regione allo scopo di rafforzare il legame trapolitica e ricerca scientifica.Per maggiori dettagli: http://promedia-interna-tional.com/Water/index.html

Vancouver (Canada), 29-31 marzo GLOBE 2006 - Fiera per le TecnologieAmbientali.Nell'ambito del Progetto Scambi Tecnologicicon USA e Canada, il Servizio dei DelegatiCommerciali presso l’Ambasciata del Canada,in collaborazione con l’Istituto del CommercioEstero (ICE), organizza una missione di ope-ratori/ricercatori del settore Tecnologie am-bientali alla Fiera GLOBE 2006 di Vancouvered all’evento Post-GLOBE a Toronto.La Fiera rappresenta la più importante ma-nifestazione nel settore Ambiente nel NordAmerica ed è un importante punto di rife-rimento per esperti ed operatori per laqualificata presenza di espositori e per l’in-tensa attività seminariale sulle tematiche le-gate alla ricerca. Nel corso della manifesta-zione i rappresentanti italiani potranno par-tecipare ad una serie di programmi opera-tivi organizzati anche in ambito extra-fieristi-co (visite ad aziende, a siti di gestione am-bientale; sessioni di incontri match-makingcon controparti canadesi, ecc.). Al terminedella Fiera la Delegazione italiana si trasferi-rà a Toronto dove, dal 3 al 4 aprile si svol-gerà la manifestazione post-GLOBE 2006.

Prossimamente nel mondo

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Spazio internazionale

L’Agenzia Europea per l’Ambiente ha pubbli-cato, nel mese di gennaio, quattro importan-ti rapporti di valutazione sui recenti sviluppiregistrati nei settori delle politiche ambienta-li, dell’agricoltura, dell’uso sostenibile delle ri-sorse naturali e su ambiente e salute che so-no stati presentati, nel gennaio scorso, alla ri-unione del Network degli economisti am-bientali europei a Copenaghen.“Market-based instruments spreading acrossEurope (MBIs)”: tassazione ambientale e sche-mi di commercio delle emissioni sono strumen-ti sempre più diffusi per l’attuazione delle po-litiche ambientali in tutta Europa.Questo rap-porto presenta una valutazione dei principalistrumenti di mercato attualmente utilizzatinella politica ambientale europea per consegui-re importanti obiettivi: tasse ambientali, onerie sistemi di rimborso di depositi cauzionali, ri-forma della tassazione ambientale, sussidi, re-quisiti di affidabilità e garanzia. Il documento ri-leva un’applicazione in costante crescita diquesti strumenti ed identifica anche la neces-sità di misure politiche basate sull’efficacia deicosti, al fine di rendere le autorità più consape-voli dei vantaggi dell’attuazione degli MBIs. Il rap-porto "Using the market for cost-effective en-vironmental policy", versione abbreviata del rap-porto tecnico,offre una guida facilmente con-sultabile su “cosa”,“perché”,“chi”e “come”ap-procciare l’argomento, identificando anche letipologie di ostacoli politici incontrati dagliMBIs ed i metodi per superarli. In particolare,secondo quanto affermato nel rapporto, le tas-se ambientali ed il commercio delle emissionihanno il potenziale di migliorare l’efficacia deicosti della politica ambientale.Agriculture and environment in EU-15 - theIRENA indicator repor t. Il rappor to suAgricoltura ed Ambiente fornisce una valuta-zione dei progressi conseguiti nello sviluppo edinterpretazione degli indicatori agro-ambien-tali identificati nella Comunicazione COM(2000) 20 durante l’operazione IRENA(Indicator reporting on the integration of en-vironmental concerns into agricultural po-

licy). Questa operazione fu commissionatadal Consiglio Europeo alla Commissione permonitorare l’integrazione dei problemi am-bientali nelle politiche agricole, mediante l’u-tilizzo di appositi indicatori; il rapporto è infat-ti costruito su più di 35 schede dettagliate diindicatori che possono essere reperite sul si-to web IRENA:http://webpubs.eea.eu.int/con-tent/irena/index.htm.

Sustainable use and management of natural re-sources: si focalizza l’attenzione sulla capacitàdi soddisfare i nostri bisogni utilizzando le ri-sorse naturali. Poiché questo termine è utiliz-zato in un’ampia accezione, si è deciso diconcentrare inizialmente l’analisi su di un grup-po scelto di risorse naturali: pesca, selvicoltu-ra, acqua, combustibili fossili,metalli,minerali dacostruzione ed uso del suolo. I fattori chehanno guidato questa scelta includono la ne-cessità di considerare un insieme di risorse rin-novabili e non rinnovabili, l’importanza politi-ca delle risorse e l’abilità di presentare le va-rie modalità di approccio politico. Il rapportoè frutto del lavoro di un team di esperti del-lo European Topic Centre on Resource andWaste Management (ETC/RWM), coordina-to dalla EEAEnvironment and health: Problemi pubblici, te-stimonianze dal mondo della ricerca ed accre-scimento delle conoscenze scientifiche stannoindirizzando le assai diffuse discussioni su am-biente e problemi connessi alla salute. Il temaambiente e salute è caratterizzato dalla mul-ti-causalità con differenti forze di associazione.Ciò significa che i collegamenti tra l’esposizio-ne e le sue conseguenze sulla salute dipendo-no dagli inquinanti ambientali; tuttavia nell’in-sorgenza delle malattie è anche consideratal’influenza di fattori quali la costituzione gene-tica, l’età, l’alimentazione, lo stile di vita e fat-tori socioeconomici come la povertà ed il li-vello di istruzione. Questo rapporto è statopreparato in cooperazione tra la EEA e ilCentro Comune di Ricerca della CommissioneEuropea.

Politiche ambientali,Agricoltura,Uso sostenibile delle risorse naturali,Ambiente e salute sotto la lente della EEA

È possibile effettuare il down-load dei rapporti collegandosi alsito della EEA:http://www.eea.eu.int/main_html

Spazio

internazionale

ARPA Campania

Siglata il 3 febbraio laConvenzione tra l’AgenziaRegionale ProtezioneAmbientale della Campaniae la Seconda Università degliStudi di Napoli (SUN).L’accordo, che ha comeobiettivo principale l’avvio diuna costante attività di colla-borazione finalizzata al raffor-zamento della formazione edella ricerca applicata alla tu-tela ambientale, prevede larealizzazione congiunta distudi e ricerche specialistiche,di attività di formazione, l’atti-vazione di borse di studio, as-segni di ricerca e posti ag-giuntivi di Dottorati. In pro-gramma anche organizzazio-ne di stage,Master e prepa-razione di tesi di laurea su te-mi ambientali.

ARPA Lombardia

Costituita in territorio bre-sciana una task force contro ireati ambientali.Il mese scorso ARPALombardia,Guardia diFinanza e Corpo Forestale

dello Stato hanno sottoscrit-to, nella sede della Guardia diFinanza, un protocollo d'inte-sa che segna l’inizio delle atti-vità di un pool speciale, cheandrà a potenziare le forzein campo rendendo più inci-siva l'attività di prevenzione erepressione degli illeciti am-bientali, di natura amministra-tiva e penale.A firmare ilProtocollo per ARPALombardia è stato il direttoregenerale Giuseppe Zavaglio,che ricordando "il grande im-pegno dell'Agenzia sul terri-torio ", ha auspicato la diffu-sione di questa esperienza dicoordinamento nelle altreprovince lombarde.

ARPA Toscana

ARPAT, il CentroInterdipartimentale diBioclimatologiadell’Università degli Studi di

Firenze e l’IstitutodiBiometeorologiadel CNR hannoattivato una colla-borazione volta al-

l’analisi degli effetti che pollinie spore, presenti in atmosfe-ra, possono avere sull’insor-genza o sulla riacutizzazionedi importanti patologie, co-me le malattie a carico del-

l’apparato respiratorio (inparticolare l’asma,bronchialee la rinocongiuntivite allergi-ca).Oggetto di studio anchemodelli fenologici e aerobio-logici per prevedere i picchidi dispersione di pollini espore di interesse allergologi-co in funzione delle condizio-ni meteorologiche.Per discutere su questi temi econ l’obiettivo principale diincrementare l’utilizzo dei ca-lendari pollinici e sporologicilocali, l’Agenzia regionale haorganizzato, il 15 febbraionella sede dell’ARPAT,un se-minario ad hoc. La giornatadedicata, in particolare, harappresentato l’occasioneideale per mettere a cono-scenza medici, farmacisti ecittadini delle informazionipresenti nel bollettino aero-biologico per la Toscana.Questo strumento derivadall’attività di monitoraggiodei pollini e delle spore fungi-ne aerodisperse, dal serviziodi previsione aerobiologica,dalle previsioni meteorologi-che elaborate dal LaMMA-Regione Toscana e compren-de un commento dell’aller-gologo.www.lamma.rete.toscana.it/bioclima

ARPA VenetoConsumi energetici, effettoserra, inquinamento atmosfe-rico, elettrosmog, raccolta dif-ferenziata dei rifiuti, biodiver-sità…La terminologia am-bientale, diffusa ogni giornodai mezzi di comunicazione,

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ARPA/APPA

è entrata nell’uso comune.Ma in che misura corrispon-de a una rea-le cono-scenza opercezionedei temi am-bientali?L’AgenziaRegionale perla Prevenzionee ProtezioneAmbientale del Veneto ha ri-sposto al quesito con un’in-dagine, realizzata dal ServizioComunicazione edEducazione Ambientale, svol-ta tra i ragazzi compresi nellafascia d’età tra i 7 e i 19 annie riportata nella pubblicazio-ne L’ambiente e i giovani delVeneto.I risultati dell’indagine, che hacoinvolto 77 scuole rappre-sentative della popolazionescolastica del Veneto, confer-mano che sono proprio i piùgrandi ad avere bisogno diuna buona educazione am-bientale. Il 78 per cento deibambini tra i 9 e i 13 annispegne la luce sempre ospesso spostandosi da unastanza e l’altra di casa; il 55per cento degli alunni di 7 e8 anni individua nel traffico lacausa dell’inquinamento,mentre la media generale èdel 47 per cento; il 92 percento dei bambini di 7 e 8anni sa che dai rifiuti di casabisogna separare alcuni og-

getti e il 65 per cento dei piùpiccoli sa che alcuni og-getti vanno separati perpoterli usare di nuovo.Il problema dei rifiuti èquello su cui si dico-no più informati ibambini di 7 e 8 an-ni, e il traffico è ilproblema di cui

hanno sentito parlare dipiù i ragazzi tra i 9 e i 13 anni.La pubblicazione contieneanche un capitolo intitolato“Adulti e giovani e confron-to”, che riporta i dati relativiad altre due indagini svoltenel 2002 e 2003 da ARPAVtra gli adulti (18-75 anni).Ebbene, anche in questo ca-so, la più alta conoscenza del-le tematiche ambientali si ri-scontra negli studenti dellescuole superiori piuttostoche negli adulti, anche se nelcomplesso la sensibilità am-bientale dei cittadini adultidel Veneto si può definirebuona.

ARPA LazioLa Regione Lazio,ARPALazio e le AssociazioniAmbientaliste per contribui-

re, attraverso un impegnocongiunto, alla salvaguardiadella qualità ambientale delleacque marino costiere e del-le acque interne del Lazio,hanno stipulato un protocol-lo d’intesa per la promozionedel progetto denominato“Sentinelle del mare e delleacque interne”.Le principali azioni oggettodel protocollo prevedonol’organizzazione di incontri diformazione e confronto, l’ela-borazione di dati e docu-menti tecnici relativi alla qua-lità delle acque marine del li-torale laziale, la possibilità disegnalare attraverso una e-mail fenomeni di inquina-mento idrico.

ARPA UmbriaCon l’obiettivo di esploraregli spazi entro i quali il princi-pio di precauzione, riportatoal suo significato originario,può essere incorporato neiprogrammi delle pubblicheamministrazioni, l’ArpaMolise ha organizzato, il 16febbraio a Perugia, il conve-gno dal titolo “Il principio di

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ARPACAL

Antonio Scalzo è il nuovo Direttore Scientifico dell’ARPA Calabria. Nel suo curriculum vitaevanta una lunga esperienza nel settore sanitario e ambientale.“ Il mio primo obiettivo- ha dichiarato Scalzo, sarà quello di rispondere alle esigenze del ter-ritorio.A tal fine programmerò una serie di incontri con gli Enti e diversi attori del tessuto so-ciale calabrese.Ritengo necessario – prosegue- lavorare tutti insieme per dare alla nostra Regioneun’Agenzia ambientale in grado di operare al pari delle altre Agenzie italiane”.Antonio scalzo è stato nominato, lo scorso mese, con Decreto del Commissario dell’Agenziaper la protezione dell’ambiente calabrese, Domenico Lemma.

precauzione: salute, ricerca,partecipazione”.Un’esigenzache nasce dalla volontà chetale principio si determini, daun lato, come strumento ditutela della salute anche sot-to il profilo della qualità dellavita e, dall'altro, come stimoloal superamento, data l'impos-sibilità di ridurre qualsiasi ri-schio di paralisi amministrati-va a livello zero.Dai lavori èemersa la conclusione che ilprincipio di precauzione de-ve rappresentare un incenti-vo per la ricerca di soluzionieconomicamente sostenibiliin grado di garantire la piùampia riduzione possibile delrischio.Tutto ciò in un climadi partecipazione democrati-ca delle comunità e di con-trollo efficace da parte dellasocietà civile sulla program-mazione, attuazione e valuta-zione dei programmi.

ARPA PiemonteUffici meteo, 65 stazioni aterra per 869.040 misure, 75

persone e 8 squadre meteosui siti di gara, 370 bollettinimeteo, 9.146 messaggi perINFO2006: sono i numeriche Arpa Piemonte a messoa disposizione, in esclusiva inper TOROC,per il sistema diassistenza nivometeorologicadelle Olimpiadi Invernali diTorino 2006.Sugli aspetti meteorologicil’Agenzia può contare sull’e-sperienza maturata duranteeventi sportivi di rilievo tracui i Mondiali di Scidel ‘97, la Maratona di Torinoa partire dal 1997 e gli SportEvents dell’inverno 2005.Le previsioni hanno impor-tanza strategica in quanto lecondizioni del tempo e, inparte, quelle della neve, sonole uniche variabili in grado dimodificare “in tempo reale”ein modo determinante laprogrammazione e lo svolgi-

mento delle gare.Il servizio di previsionee monitoraggio ri-sponde, infatti, alle esi-genze della program-mazione dell’evento,della gestione dellaviabilità e dell’inneva-mento programmato,

dell’informazione ai media edai turisti, nonché garantisce lasicurezza di tutto il compren-sorio dal rischio valanghe.

Le attività sono state realizza-te in due fasi. La fase prepara-toria prima dei Giochi, che hainteressato lo sviluppo di in-frastrutture (uffici meteoro-logici, hardware, connettività),il Completamento dell’instal-lazione della strumentazionedi monitoraggio, l’effettuazio-ne di campagne di misura, laformazione delpersonale,l’implementazioneed il test delle procedure edei sistemi hardware e soft-ware alla base del servizio ela caratterizzazione climaticadei siti olimpici.La fase operativa durante iGiochi, invece, assicura il fun-zionamento a pieno regimedel sistema di previsionemeteorologica che com-prende la realizzazione diprodotti dedicati per tutte levenue (i siti di gara) , nonchèla produzione di dati misura-ti in tempo reale e delle in-formazioni meteorologichee nivologiche alCompetition Management,al Main Operation Centre,allo Sport CoordinationCentre, al sistema intranetINFO2006, ai sistemi di dif-fusione delle informazionisulle venue, alla famigliaolimpica, al sito internet uffi-ciale dei Giochi e al sito in-ternet di Arpa Piemonte;

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Regione Puglia

La Giunta Regionale pugliese ha nominato,alla fine di febbraio, Giorgio Assennato, or-dinar io di Medicina del Lavoro delDipartimento di Medicina Interna e Pubblicadell’Università di Bari, nuovo DirettoreGenerale dell’ARPA Puglia.Le qualità professionali del nuovo Direttore,che ha al suo attivo lunghi periodi trascor-si alla Johns Hopkins University School, inqualità di professore associato, costituisco-no la garanzia nel potenziamento ormaiinderogabile dell’Agenzia di protezione am-bientale della Puglia.

ARPA/APPA

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IDEAMBIENTE

ANNO 3 • NUMERO 21MARZO 2006

Registrazione Tribunale Civile di Roma n. 84/2004del 5 marzo 2004

APATAgenzia per la protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici