i vantaggi dello smart working

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ESTRATTO RASSEGNA STAMPA

13 aprile 2016

25 Febbraio 2016

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Il Sole 24 Ore (ITA)

25 Febbraio 2016

Paese: it

Pagina: 14

Readership: 901000

Diffusione: 389015

Smartworkingper i servizidi NapoliStart Up. QUI!Group

«Incentivare la diffusio-ne dello smartworking signi-fica accettare che il mondodel lavoro è cambiato e che,grazie alle nuove tecnologie,l'ufficio non è più l'unico luo-go in cui si può essere opera-tivi», Gregorio Fogliani, pre-sidente di QUI! Group all'in-domani dell'avvio dell'iterparlamentare (In Senato) delDds sul lavoro agile presentaunprogetto. «Amarzo- dice -partiremo con un nuovoesperimento di smar-tworking: i dipendenti di unadelle nostre startup, con sedea Napoli, potranno lavorareda casa due giorni la settima-na. Eliminando i tempi deiviaggi casa-lavoro, i dipen-denti risparmieranno in me-dia tre ore al giorno. Ore pre-ziose sia per la tutela della lo-ro vita privata, sia per la loroproduttività. Li valuteremosugli obiettivi di lavoro, nonpiù sul tempo passato in uffi-cio. Siamo certi di ottenereottimi risultati: i dati dimo-strano che il lavoro agile au-menta la produttività(4o%), riduce l'assenteismo(63%) e favorisce la soddi-sfazione dei collaboratori».Per il gruppo una confermapiù che l'introduzione di unanovità. «In QUI! Group lavo-riamo ormai da anni suformedi flessibilità, In primis suquella oraria in entrata e usci-ta dall'ufficio. Questo è un at-to di fiducia nei confronti deicollaboratori che vieiie am-piamente ripagato. La flessi-bilità e le misure di welfareaziendale adottate, hannopermesso di garantire la par-tecipazione femminile (al

Tipo media: Quotidiano Nazionale

Autore: n.d

70% in azienda), di fidelizza-re i dipendenti e quindi trat-tenere i nostri talenti».

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Articolo per uso esclusivo del destinatario. Sono vietate la riproduzione e la ridistribuzione

2016-04-06 18:30

A NAPOLI PARTE LO SMART WORKING, SI LAVORA DA CASA PER DUE GIORNI A SETTIMANA, PROGETTO NELL'AZIENDA QUI! GROUP

(ANSA) - NAPOLI, 6 APR - Lavorano a casa, o dove vogliono, due giorni a settimana e vengono valutati esclusivamente sugli obiettivi di lavoro e non sul tempo impiegato al lavoro. Nella sede di Napoli decolla il progetto di smart working dell'azienda QUI! Group, prima a capitale interamente italiano nel settore dei buoni pasto, titoli di servizio per il welfare aziendale, sistemi di pagamento e circuiti di loyalty, che ha chiuso il 2016 con 650 milioni di euro di fatturato. Il piano di "lavoro agile" è stato avviato il primo marzo scorso. "Molti dei dipendenti che lavorano nella sede di Napoli vivono fuori città e, anche a causa del traffico, perdevano due-tre ore al giorno per i trasferimenti casa-lavoro. Ecco perché è a Napoli che si sono presentate le condizioni più favorevoli per avviare il lavoro agile italiane – spiega Gregorio Fogliani, presidente di QUI! Group - Pensiamo che rendere più flessibile il loro lavoro possa influire positivamente sul benessere dei dipendenti e sulla loro produttività. La nostra azienda, QUI! Group, che conta 1300 risorse tra dipendenti e collaboratori, lavora ormai da anni su forme di flessibilità, in primis su quella oraria, in entrata e uscita dall'ufficio. Questo e le misure di welfare aziendale adottate sempre in un'ottica di flessibilità e rispetto della conciliazione delle sfere privata e professionale, ad esempio: permessi retribuiti per visite e corsi pre-parto, parcheggi gratuiti per le dipendenti incinte, convenzioni con asili e scuole oltre che con ambulatori medici, hanno permesso di garantire la partecipazione femminile al 70% in azienda, ma soprattutto di fidelizzare i dipendenti e quindi trattenere i talenti".

A un mese dall'inizio della sperimentazione, secondo l'azienda, il progetto sta dando buoni risultati. "Pianifichiamole attività settimanalmente e, con l'aiuto di qualche programma come Skype per la comunicazione e Dropbox per la condivisione dei file, riusciamo a raggiungere tutti gli obiettivi - racconta Carmine De Nicola, che coordina il progetto da Napoli - Anzi, probabilmente, visto che il nostro è principalmente un lavoro di programmazione e creazione di codici, potremmo lavorare fuori sede anche più di due giorni a settimana mantenendo la stessa efficienza".

Secondo i dati di una ricerca condotta da Randstand, è in crescita il numero di dipendenti che chiedono una maggiore flessibilità: il 67% dei lavoratori intervistati ha dichiarato che vorrebbe una maggiore flessibilità. Di questi, il 44% chiederebbe una flessibilità di orario giornaliero, il 16% sarebbe disposto ad allungare la giornata lavorativa pur di avere un giorno libero in più a settimana. Il 68% dei dipendenti italiani, se potesse, sceglierebbe di lavorare da casa almeno occasionalmente. E non ci sono differenze rilevanti tra le esigenze di uomini o donne: tutti puntano a una maggiore flessibilità. (ANSA).

http://ct.moreover.com/?a=25565136732&p=20s&v=1&x=NDRISjXPndBr4DAW-NlKDg

Qui! Group: smartworking per due giorni alla settimana instartup di Napoli

Qui! Group partira' a marzo con un nuovo esperimento di smartworking.

E' quanto annuncia Gregorio Fogliani, presidente della societa': "i dipendenti di una delle nostrestartup, con sede a Napoli, potranno lavorare da casa due giorni la settimana.

Eliminando i tempi dei viaggi casa-lavoro, i dipendenti risparmieranno in media tre ore al giorno.

Ore preziose sia per la tutela della loro vita privata, sia per la loro produttivita'.

Li valuteremo sugli obiettivi di lavoro, non piu' sul tempo passato in ufficio.

Siamo certi - aggiunge - di ottenere ottimi risultati: i dati dimostrano che il lavoro agile aumenta laproduttivita' (+40%), riduce l'assenteismo (+63%) e favorisce la soddisfazione dei collaboratori'.

'In Qui! Group lavoriamo ormai da anni su forme di flessibilita', in primis su quella oraria in entrata euscita dall'ufficio.

Questo e' un atto di fiducia nei confronti dei collaboratori che viene ampiamente ripagato.

La flessibilita' e le misure di welfare aziendale adottate, hanno permesso di garantire lapartecipazione femminile (al 70% in azienda), di fidelizzare i dipendenti e quindi trattenere i nostritalenti.

Gli incentivi alla diffusione del welfare aziendale previsti dalla Legge di Stabilita' e questo ddl indiscussione dimostrano che l'attenzione al tema dei servizi al dipendenti e' entrato nell'agenda delGoverno".

23 febbraio 2016

http://www.milanofinanza.it/news/qui-group-sartworking-per-due-giorni-alla-settimana-in-startup-di-napoli-201602231219365771

Qui! Group, smartworking per due giorni alla settimana instartup di Napoli

Qui! Group partirà a marzocon un nuovo esperimentodi smartworking.

E' quanto annunciaGregorio Fogliani,presidente della società

Qui! Group partirà a marzocon un nuovo esperimentodi smartworking.

E' quanto annunciaGregorio Fogliani,presidente della società: "idipendenti di una dellenostre startup, con sede aNapoli, potranno lavorareda casa due giorni lasettimana.

Eliminando i tempi deiviaggi casa-lavoro, idipendenti risparmierannoin media tre ore al giorno.

Ore preziose sia per la tutela della loro vita privata, sia per la loro produttività.

Li valuteremo sugli obiettivi di lavoro, non più sul tempo passato in ufficio.

Siamo certi", aggiunge, "di ottenere ottimi risultati: i dati dimostrano che il lavoro agile aumenta laproduttività (+40%), riduce l'assenteismo (+63%) e favorisce la soddisfazione dei collaboratori".

"In Qui! Group lavoriamo ormai da anni su forme di flessibilità, in primis su quella oraria in entrata euscita dall'ufficio.

Questo è un atto di fiducia nei confronti dei collaboratori che viene ampiamente ripagato.

La flessibilità e le misure di welfare aziendale adottate, hanno permesso di garantire lapartecipazione femminile (al 70% in azienda), di fidelizzare i dipendenti e quindi trattenere i nostritalenti.Gli incentivi previsti dalla Legge di stabilità dimostrano che l'attenzione al tema dei servizi ai dipendenti è entrato nell'agenda del governo.

13 febbraio 2016

17 Aprile 2016

• • dellaLiguria

il GiornaleIl Giornale della Liguria (ITA)

17 Aprile 2016

Paese: it

Pagina: 12

Tipo media: Stampa locale

Autore: n.d.

Fogliani (Qui Group): «Grazieallo smari working crescerà il Pii»GRUPPO ITALIANO LEADER NEL SETTORE DEI TITOLI DI SERVIZIO• <41 ddl sullo smartworking è un inizio moltoimportante che aiuta le aziende, aiuta i consu-mi, aumenteràilPil. Le aziende saranno contente e parteciperanno positivamente all'introdu-zione di questo nuovo strumento. La flessibilitàporta sempre cose positive e serve perché stia-mo andando verso un mondo del lavoro checambia sempre di più e quindi dobbiamo ade-

guarci alle nuove tenden-zeallanuovatecnologia».Così Gregorio Fogliani,presidente e fondatore diQui Group, gruppo italianoleadernelsettoredeitì-tolidi servizio, dei sistemidi pagamento e dei pro-grammi di fidelizzazioneabeneficiodeldipenden-te e di tutta la famiglia,commento, con Labitaha, il disegno di legge sul-lo smart working varatodalgovernoein discussio-ne in Parlamento.E Qui Group sta già se-

guendola><strada<»del«la-voro agile. «Vogliamo ini-ziare spiega Foglianiconla sede diNapoliepoilovogliamo estendere an-

che alle nostre altre sedim italia. Ci sono perso-ne che impiegano anche due ore per arrivare dacasa alluogo dilavoro».«Noi vorremmo venire incontro a questeper-

sune - aggiunge ancura Fogliani - dando loro lapossibilità di lavorare da casa anche più di duegiorni a settimana. Ormai con la tecnologia e glistrumenti che ci sono sipuò lavorare tranquilla-mente da casa, avere maggiore soddisfazionepersonale e dedicarsi anche alla famiglia.«Iopersonalmerste -aggiungeancoraFoglia-

ni - se riuscissi a non venire neanche ungiornoiii ufficio sarei felice perchè potrei dedicaimi

completamente a fare sviluppo e incontrarepersone».EQui Groupèprontaavenireincontro alle esi-

genzedeipropridipendenti. «Findall'iniziodel-la sua attività, Qui Group spiegaancoraFogliani - ha contato su una grande quota di donne allavoro nell'azienda, circa 80%, e ancora oggi so-noil7O%. Le donnenaturalmentehannomaggio-re esigenzadi conciliare il lavoro e lafamiglia. Sealla donna si dà la possibilità di conciliare benequesta esigenza famiglia-lavoro, è messa nellecondizioni di dare il massimo e l'azienda ne be-neficia sia perché aumenta il lavoro femminile esiaperchè può fidelizzare ipropri collaboratori».'<Questo serve anche naturalmente - sottoli-

nea Fogitani - a un risparmio di costi e a un au-mento della produttività. Ilrisparmio dei costi èlegato naturalmente a un risparmio negli spazi.Un'azienda comelanostra, infatti, che

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disce sempre di più, avrebbe bisogno di semprepiù spazi se ci fosse solo lavoro in ufficio»,

Articolo per uso esclusivo del destinatario. Sono vietate la riproduzione e la ridistribuzione

http://www.borsaitaliana.it/borsa/notizie/radiocor/finanza/dettaglio/nRC_23022016_1151_264944781.html

Qui! Group: smartworking per due giorni alla settimana instartup di Napoli

(Il Sole 24 Ore RadiocorPlus) - Milano, 23 feb - Qui!Group partira' a marzo conun nuovo esperimento dismartworking.

E' quanto annunciaGregorio Fogliani,presidente della societa': "idipendenti di una dellenostre startup, con sede aNapoli, potranno lavorareda casa due giorni lasettimana.

Eliminando i tempi deiviaggi casa-lavoro, idipendenti risparmierannoin media tre ore al giorno.

Ore preziose sia per latutela della loro vita privata,sia per la loro produttivita'.

Li valuteremo sugli obiettivi di lavoro, non piu' sul tempo passato in ufficio.

Siamo certi - aggiunge - di ottenere ottimi risultati: i dati dimostrano che il lavoro agile aumenta laproduttivita' (+40%), riduce l'assenteismo (+63%) e favorisce la soddisfazione dei collaboratori'.

'In Qui! Group lavoriamo ormai da anni su forme di flessibilita', in primis su quella oraria in entrata euscita dall'ufficio.

Questo e' un atto di fiducia nei confronti dei collaboratori che viene ampiamente ripagato.

La flessibilita' e le misure di welfare aziendale adottate, hanno permesso di garantire lapartecipazione femminile (al 70% in azienda), di fidelizzare i dipendenti e quindi trattenere i nostritalenti.

Gli incentivi alla diffusione del welfare aziendale previsti dalla Legge di Stabilita' e questo ddl indiscussione dimostrano che l'attenzione al tema dei servizi al dipendenti e' entrato nell'agenda delGoverno".

23 febbraio 2016

16 Aprile 2016

il Giornaledel Piemonte

Il Giornale del Piemonte (ITA)

16 Aprile 2016

Paese: it

Pagina: 14

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Diffusione: 11059

Tipo media: Stampa locale

Autore: n.d

Fogliani (Qui Group): «Grazieallo smari working crescerà il Pii»GRUPPO ITALIANO LEADER NEL SETTORE DEI TITOLI DI SERVIZIO• «Il dcl sullo smart working è un inizio molto disce sempre di più, avrebbe bisogno di sempreimportante che aiuta le aziende, aiuta i consu- più spazi se ci fosse solo lavoro in ufficio»,mi, aumenteràil PiI. Leaziendesaranno conten-te e parteciperanno positivamente all'introdu-zione di questo nuovo strumento. La flessibilitàporta sempre cose positive e serve perchè stia-mo andando verso un mondo del lavoro checambia sempre di più e quindi dobbiamo adeguarci alle nuove tenden-ze allanuovatecnologia>.Così Gregorio Fogliani,presidente e fondatore diQui Group, gruppo italia-noleadernelsettoredeiti-toli di servizio, dei sistemidi pagamento e dei pro-grammi di fidelizzazionea beneficio del dipenden-te e cli tutta la famiglia,commenta, con Labita-lia,il disegno dilegge sul-lo smart working varatodalgovemo eindiscussio-ne in Parlamento.E Qui Group sta già se-

guendolastrada»del<la-voro agile». >'Vogliamoini-ziare -spiega Fogliani-conlasede diNapoliepoilovogliamo estendere an-cisc alle ilostre altre sedi in Italia. Ci sono perso-ne che impiegano anche due oreperarrivaredacasa al luogo dilavoro,,.>'Noi vorremmo venire incontro a queste per-

sone - aggiunge ancora Fogliani - dando loro lapossibilità di lavorare da casa anche più di duegiornia settimana. Ormai con la tecnologia e glistrumenti che ci sono sipuò lavoraretranquilla-mente da casa, avere maggiore soddisfazionepersonale e dedicarsi anche alla famiglia>.«Io personalmente - aggiunge ancora Foglia-

ni - se riuscissi a non venire neanche ungiornoin ufficio sarei felice perchè potrei dedicarmicompletamente a fare sviluppo e incontrarepersone».EQuiGroup èprontaavenireincontro alle esi-

genzedeipropri dipendenhi.»Findalfiniziodel-la stia attività, Qui Group - spiega ancora Foglia-o! - ha contato su una grande quota di donne allavoro nell'azienda, circa 80%, e ancora oggi so-noil7O%.Ledonnenaturalmentehannomaggio-

re esigenza di conciliare il lavoro da famiglia. Sealla donna si dà la possibilità di conciliare benequesta esigenza famiglia-lavoro, è messa nellecondizioni di dare il massimo e l'azienda ne be-neficia sia perchè aumenta 11 lavoro femminile esiaperchèpuòfideizzareipropricollaboratori».«Questo serve anche naturalmente - sottoli-

nea Fogliani - a un risparmio di costi e a un au-mento dellaproduttività. Ilrisparmio dei costi èlegato naturalmente a un risparmio negli spazi.Un'azienda come lanostra, infatti, che

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Articolo per uso esclusivo del destinatario. Sono vietate la riproduzione e la ridistribuzione

13 aprile 2016

http://www.liberoquotidiano.it/news/norme/11898300/Fogliani--Qui-Group--.html

11 Aprile 2016

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Mezzogiorno Economia (ITA)

11 Aprile 2016

Paese: it

Pagina: 5

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Diffusione: 30904

Tipo media: Settimanale

Autore: n/a

Smart Working: a Napoli il progetto di «Qui!Group»Lavorano a casa, o dove vogliono, due giorni a settimana e ven-gono valutati esclusivamente sugli obiettivi di lavoro e non sultempo impiegato al lavoro. Decolla il progetto di smart workingnella sede di Napoli dell'azienda «Qui! Group», prima a capitaleinteramente italiano nel settore dei buoni pasto, titoli di servizioper il welfare aziendale, sistemi di pagamento e circuiti di loyalty,che ha chiuso il 2016 con 650 milioni di euro di fatturato.

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Economia

15/03/2016 9:57 - Smart working, un successo nel segno della… qualità Inchiesta esclusiva dell’Agenzia Giornalistica Repubblica con il contributo di Siemens, Qui!Group, Italtel, Sisal, Alitalia, Abb Italia, Edenred,. Il futuro del lavoro passa anche

attraverso la diffusione di queste nuove opportunità.

Lavorare da casa, senza stress da traffico

e/o da trasporto pubblico, con tutte le comodità del caso. E’ da sempre il sogno di molti lavoratori, ma da qualche tempo

anche di tante aziende che vedono soprattutto nello “smart working” (la formula evoluta del telelavoro) una

opportunità da cogliere e sfruttare per migliorare prestazioni, rendimenti, welfare. Insomma, nel mondo del Terzo

Millennio piace a tutti, tanto è vero che secondo i recenti dati diffusi dall'Osservatorio Smart Working del

Politecnico di Milano, in Italia ad oggi quasi il 50% delle grandi aziende sta già sperimentando questo tipo di prestazione.

Ma che cos’è esattamente lo smart working o lavoro agile che dir si voglia? Per capire meglio occorre partire dalla relazione introduttiva al disegno di legge sulle nuove misure

per il lavoro autonomo laddove si definisce lavoro agile quella “modalità flessibile di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato allo scopo di incrementare la produttività e agevolare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro”. E lo stesso documento ne delinea i

contorni: il lavoro agile è quel lavoro che può essere svolto in parte all'interno dei locali aziendali e in parte all’esterno, seguendo però gli orari previsti dal contratto di riferimento e prevede l’assenza di una postazione fissa durante i periodi di lavoro svolti all'esterno dei

locali aziendali. La domande, anzi le domande sorgono spontanee, come direbbe Lubrano: ma in concreto

a che punto siamo? Noi dell’Agenzia Giornalistica Repubblica abbiamo pensato di rispondere non direttamene ma facendo parlare coloro che il tema stanno affrontando davvero, le aziende. E di diversi settori. Ne viene fuori un quadro molto interessante che

evidenzia soprattutto come il lavoro agile piace, a tutti, azienda e lavoratori, nonostante tutto…

Lo Smart Working si sta diffondendo anche in Italia: cosa ne pensi? E' praticabile

o è già praticato nella vostra azienda?

Gregorio Fogliani (Presidente Qui!Group): “La nuova regolamentazione del lavoro agile, contenuta nel disegno di legge del Governo, è stata fondamentale per portare l’attenzione sul tema. Il mondo del lavoro sta cambiando profondamente, e dobbiamo

prenderne atto: oggi possiamo permetterci molta più flessibilità senza sacrificare la produttività. Anzi, penso che il lavoro agile aiuti le aziende a focalizzarsi su ciò che davvero è importante: la qualità del lavoro e il raggiungimento degli obiettivi, più che il

tempo speso alla scrivania. In QUI! Group abbiamo cominciato anni fa con alcune forme di flessibilità (in primis quella oraria), e, visto vista l’esperienza positiva, abbiamo deciso di

provare anche con il lavoro agile. Dal 1 marzo avvieremo il primo progetto di questo tipo. Nella nostra sede di Napoli (città tra le più ostiche per gli spostamenti, che costringe i nostri collaboratori a perdere una o due ore al giorno nel tragitto casa-lavoro), daremo la

possibilità di lavorare da casa 2 giorni la settimana. Se l’esperimento sarà positivo, lo estenderemo ad altre sedi del gruppo”.

Federico Golla, ad di Siemens Italia: “Penso che la progressiva diffusione in Italia dello smart working sia un grande risultato. Hanno sicuramente contribuito le aziende che come

Siemens hanno cominciato a implementarlo quando non ne parlava nessuno e in pochi lo comprendevano appieno. Dall’altra parte è anche vero che spetta a grandi aziende dotate di responsabilità sociale stimolare il cambiamento. Plaudo l’attenzione del Governo verso

questo tema, raccomandando che la banda larga è una condizione imprescindibile perché questa nuova modalità di lavoro si diffonda davvero. In Italia siamo notoriamente lenti nell’adottare nuove tecnologie e modi d’operare. Ma ce la possiamo fare. Siemens Italia

utilizza lo smart working dal 2011. Oggi i dipendenti che praticano su base volontaria il lavoro agile sono circa 1.700 su oltre 3000”.

Michele Riccardi HR Manager di Edenred Italia: “Se si prende lo smart working nel suo insieme la prima considerazione è che si tratta certamente di un processo di change

management. Si tratta spesso di mettere in discussione, norme, valori, credenze. Per questo motivo è un processo che va assolutamente ben gestito, perché normalmente tocca la cultura aziendale, attraverso il cambiamento ad esempio dei comportamenti, del

linguaggio e della comunicazione. Come tutte le volte che si presentano opportunità per tendere ad un ambiente di lavoro eccellente, questa vada studiata profondamente, e applicata nei tempi e nei modi condivisi dal management aziendale che deve essere

pienamente ingaggiato e coerente. Lo smart working in tal senso offre la possibilità di far crescere i lavoratori e le loro performance accanto ad un miglior work-life balance. E’ una tendenza che può essere intanto letta sotto tre angolazioni principali differenti: i

comportamenti delle persone, la tecnologia e gli spazi fisici. Nella nostra azienda abbiamo cominciato a lavorare in particolare sui servizi offerti come ad esempio la conciergerie, che permette di far svolgere ad un “maggiordomo” tante incombenze, recuperando l’energia

più preziosa: il tempo. Dal punto di vista della tecnologia il nostro Gruppo ha lanciato una piattaforma collaborativa (che si chiama Bubble) che permette di lavorare sulla condivisione di documenti e progetti, innestando una cultura internazionale di costituzione

di community e di scambio. Stiamo inoltre cominciando a sperimentare tecnologie di messaggistica e gestione di meeting che sono abilitanti ad una modalità di lavoro in potenza svincolata dalla presenza fisica in un ufficio, e alcuni esempi di telelavoro sono già

in atto”. Stefano Pileri, ad di Italtel: “Il tema dello smart working sta prendendo sempre più piede anche in Italia. Da qualche anno ormai se ne parla anche da noi e viene visto come

una opportunità sia per le aziende sia, soprattutto, per le persone che ne sono coinvolte. Nelle realtà aziendali come la nostra, la cui attività principale è la produzione di software,

quindi di un bene fisico non tangibile, lo smart working è sicuramente applicabile. In Italtel

abbiamo avviato di recente una sperimentazione che vede coinvolto un gruppo pilota di persone che si sono dichiarate soddisfatte sotto molti punti di vista dell’esperienza che stanno vivendo”.

Andrea Orlandini, Responsabile Risorse Umane Sisal: “Il giudizio è positivo, ritengo che il lavoro agile sia una comoda varietà di lavoro. Non si deve pensare solo ad un discorso di flessibilità, ma una diversa cultura del lavoro stesso, in termini di passaggio da

controllo di persona a controllo di risultati. Una base culturale che vuole più fiducia e senso di responsabilità da parte del lavoratore. E quando questo si realizza si ha davvero una rivoluzione ma “dolce”. In Sisal siamo partiti il 18 febbraio scorso con una giornata di

lavoro agile a Milano, siamo partiti piano: 100 persone all’inizio, per arrivare a 250 a fine anno, fino alle 700/800 previste sino al 2017, che rappresenta circa il 40% del totale.

Ovviamente interessa i dipendenti interni, meno quelli delle agenzie, senza dimenticare poi che la base del progetto è volontaria, con un accordo sia coi sindacati che col dipendente stesso. Prevediamo di realizzare 1 giorno di smart working flessibile a

settimana in accordo sempre con la struttura organizzativa, anche 2 forse. Ci crediamo”. Antonio Cuccuini, Chief People & Performance (capo risorse umane) Alitalia: “Lo Smart Working, per come se ne parla in questi giorni cioè il telelavoro, è solo una parte

delle modalità di organizzare il lavoro in modo intelligente. In Alitalia il telelavoro esiste da molti anni e innovato quattro anni coinvolgendo decine di dipendenti di aree non operative che hanno aderito al programma. Oltre a questo importanti per l'efficienza e la

produttività aziendale, la serenità delle persone e la riduzione dell'assenteismo sono le migliaia di part time in tutte le forme tra i naviganti e le flessibilità orarie per il personale Corporate. Io penso che non sia affatto una novità, piuttosto un ritardo del paese e che il

tema non sia la diffusione di strumenti (il contratto collettivo di lavorio di Alitalia li ha da 15 anni), quanto la Clinton Syndrome ( De Masi) dei manager italiani che proferiscono, anziché gestire il lavoro per risultato e feedback, controllare passo passo e, appunto,

tenere le proprie persone "attorno" alla scrivania...”. Silvia Parma, responsabile Risorse Umane Abb Italia: “Ne penso bene, solo che occorre tanta cultura in azienda, serve spiegare bene che con una modalità diversa di

lavoro il risultato è lo stesso, anzi. Far capire insomma che se mi fido dei miei collaboratori, dove questi lavorano conta poco. Obiettivi chiari e condivisi quindi. In attesa di chiarimenti sul fronte infortunistica, devo dire che abbiamo creduto da subito su questa

iniziativa, anche insieme con altre aziende dove in alcune sedi importanti abbiamo appoggiato in comune la nuova opportunità, come a Bergamo e Dalmine. Ubibanca, Volvo, Italcementi, con loro abbiamo realizzato un po’ di attività insieme e un po’ per noi.

Abbiamo dato vita ad Alleanza Bergamo per Smartworking, in modo da creare insieme competenze, progetti di organizzazione lavorativa che possa essere utili anche ad altre realtà aziendali. La soddisfazione è reciproca: i capi chiedono anzi un aumento delle ore di

lavoro agile perché hanno visto che funziona, i dipendenti hanno visto migliorata la propria qualità della vita tra ore di pendolarismo gudagnate e maggiore socializzazione”.

Quali sono tecnologie abilitanti chiave per lo Smart Working?

Fogliani: “Per la maggior parte dei lavori, almeno per quanto riguarda la mia azienda, con uno smartphone si può già fare molto: tenere i contatti con i colleghi, con i clienti, dare

assistenza, prendere appuntamenti, inviare e ricevere mail, inviare offerte commerciali e così via. Nel caso di Napoli, sede in cui stiamo sperimentando il lavoro agile, abbiamo rilevato che gli unici strumenti indispensabili per i dipendenti (si tratta di sviluppatori)

sono computer e connessione a internet. E un telefono, per essere reperibili in caso di necessità. Ma questo vale per la maggior parte dei lavori, ecco perché potenzialmente, il lavoro agile, è una formula estendibile a tantissime realtà”.

Golla: “Certo alla base del cambiamento ci sono strumenti e tecnologie informatiche che lo rendono possibile. I dipendenti che hanno aderito sono in grado di collegarsi da remoto

alla rete aziendale e hanno tutti un notebook portatile e un cellulare. Siemens contribuisce

in parte alle spese di connessione internet da casa”.

Riccardi: “Lo sono per definizione tutte quelle tecnologie che possano permettere uno scambio e uan condivisione efficace di contenuti e di gestione dell’interazione che prescinda dalla fisicità, organizzando riunioni in spazi virtuali evolvendo in termini di

comunicazione dalla cultura oramai obsoleta e soprattuto improduttiva della posta elettronica”. Pileri: “Gli strumenti di videocomunicazione e produttività individuale sono gli elementi

che garantiscono una collaborazione a distanza realmente efficace e permettono relazioni lavorative coinvolgenti senza automatizzare né spersonalizzare le rapporti tra le persone. Le costose soluzioni di video conferencing room based stanno lasciano lo spazio a soluzioni

sempre più snelle che possano prevedere il supporto di device mobili per favorire flessibilità e mobilità ai dipendenti. Noi stessi abbiamo sviluppato nei nostri laboratori di

R&D una piattaforma per la collaboration in ambito aziendale denominata Embrace: utilizzando la tecnologia di Web RealTime Communication applicata a qualunque browser di navigazione consente di avere funzioni di collaboration, content sharing e

comunicazione in tempo reale sempre più cloud, coerentemente con i modelli di lavoro smart non più legati al posto fisico”. Orlandini: “Partiamo con una dotazione minima, perché in effetti sono poche le tecnologie

abilitanti. Basta poco quindi: un pc portatile, un iphone e una linea adsl veloce. Questo è il minimo, ma per un sviluppo maturo occorre un sistema più potente che permetta accessi a reti aziendali e alla condisione di file, o anche la realizzazione di video conferenze da

remoto. Diciamo poi che lo smart working da questo punto di vista è molto trasversale tra uomini e donne, metà e metà. E poi non è roba per soli giovani, né tantomeno gerarchica, anzia spesso le maggiori resistenza arrivano proprio dai giovani”.

Cuccuini: “Reti digitali di connessione ai sistemi aziendali, apps di comunicazione scritta e video/voice”. Parma: “Ovviamente tutto quello che di pemette di collegarti con le aziende, quindi pc

portatile. Comunicare in modo agile e veloce, anche in forme di internet message. In caso di lavro agile siamo noi azienda che chiediamo al dipendente se possiede una linea veloce, noi non vogliamo costi aggiuntivi ad un sistema che deve essere paritario da questo punto

di vista. Opportunità di lavorare in modo diverso, massima disponibilità quindi e comprensione”.

Che ti tipo di impatto ha lo Smart Working su organizzazioni, persone e città?

Fogliani: “In QUI! Group cerchiamo di venire incontro alle esigenze dei dipendenti da sempre, e sappiamo bene quanto questo sia importante per fidelizzare e trattenere in

azienda i nostri talenti. La flessibilità oraria, ad esempio, ha permesso loro di conciliare con più facilità la sfera privata e professionale (si pensi ai genitori che accompagnano a scuola i figli prima di entrare in ufficio), riducendo l’assenteismo, il turnover e aumentando

la soddisfazione generale, fatto che ha influito positivamente sulla produttività. Tra le ricadute positive ci sarà sicuramente un incremento della partecipazione femminile al mondo del lavoro, un risparmio di costi (mezzi pubblici, benzina, auto…) e aiuterà

l’ambiente riducendo il numero di auto nelle città. E si apriranno nuove opportunità. Personalmente, se potessi evitare di andare in ufficio ogni giorno, avrei molto più tempo da dedicare a incontrare persone e creare contatti”.

Golla: “Ha avuto un impatto importante perché ha rappresentato un radicale cambiamento culturale. Chi aderisce allo smart working nella nostra Società presta la propria attività lavorativa indipendentemente dalla localizzazione geografica, secondo i

propri tempi e le proprie preferenze nelle modalità di svolgimento del lavoro, in modo che capacità e abilità siano continuamente stimolate e massimizzate. Si riducono così i vincoli logistici, non è più necessario timbrare il cartellino e viene meno il concetto di postazione

di lavoro fissa. Il grande cambiamento culturale e psicologico riguarda quindi la libertà nella gestione del lavoro. Sono lasciati ampi margini d’iniziativa al singolo. I concetti di

delega e fiducia diventano cruciali. Il cambiamento più evidente è senza dubbio relativo

alla riorganizzazione degli spazi e al layout dei nuovi uffici. Non esiste più il concetto di

ufficio personale, chiuso, privato e gestibile individualmente: gli spazi sono ampi e aperti. Abbiamo invece dato spazio alle sale per le riunioni o comunque per i momenti di incontro e convivialità. L’impatto sulle città riguarda l’ambiente. Questo nuovo modo di lavorare è

caratterizzato, abbiamo detto, dalla flessibilità dei dipendenti che sono appunto più liberi negli spostamenti casa-ufficio, e dalla contrazione degli spazi dedicati agli uffici. Questo in ultima analisi si traduce in minor traffico, e minor consumo di illuminazione e clima, e

quindi in una riduzione di emissioni inquinanti nell'ambiente”. Riccardi: “Gli impatti sulle organizzazioni possono risultare importanti se le azioni intraprese misureranno un livello di benessere organizzativo superiore, che normalmente

si riflette sui risultati dell’azienda. Persone più contente, a loro agio e capaci di vivere il proprio lavoro come un continuum rispetto alla loro vita privata sono certamente in grado

di offrire un contributo migliore. In termini più allargati, lo smarteworking, nelle sue forme ad esempio di coworking ma non solo, alimenta forme di networking che sono il sale della civiltà moderna, compendiando la condivisione attraverso la tecnologia ma anche

ridisegnando il rapporto tra appartenenza ad un’organizzazione e uno spazio fisico. Le aziende che oggi puntano all’eccellenza contribuiscono senza dubbio ad elevare il livello di benessere delle persone e dunque degli spazi “allargati” ove queste vivono”.

Pileri: “Lo smart working cambia il modo di lavorare delle persone e impatta sulle organizzazioni e sul contesto in cui viviamo. Per le aziende si assiste da un lato a una maggiore efficacia nell’allocazione degli spazi, dall’altro a un miglioramento del clima

aziendale che spesso coincide con una maggiore attrattività e retention: i dipendenti che possono sperimentare lo smart working si sentono oggetto di maggiore attenzione da parte dell’azienda e questo in genere comporta una maggiore affezione alla

società/all’ambiente di lavoro. Le persone, che sono i veri protagonisti dello smart working, dichiarano una migliore gestione della vita privata. Grazie alla riduzione dei tempi e costi di trasferimento casa-luogo di lavoro, si attiva un bilanciamento tra sfera

lavorativa e sfera privata con un aumento della soddisfazione e motivazione individuale. La riduzione dello stress quotidiano legato agli spostamenti e la possibilità di lavorare con minori interruzioni porta una maggiore efficacia delle azioni del quotidiano. E infine

l’ambiente: anche lui ringrazia per questa innovazione. Lo smart working riduce l’emissione di CO2 legata alla congestione dovuta al traffico. Fatte tutte queste promesse sono convinto che lo smart working sia una scelta vincente per tutti e che valga la pena

adottarlo quando possibile”. Orlandini: “Sicuramente un’accoglienza particolare. Se consideriamo che nelle grandi città abbiamo persone che fanno anche 1/2 ore al giorno di ritardo, soltanto recuperare

questi tempi morti è un successo. Si utilizzano così delle ore “morte” per fare spesa la mattina e via dicendo, scoprendo magari la propria città in orari diversi e in meglio. L’orario del lavoro agile va dalle 7 alle 22, ma normalmente l’orario canonico è 9-18. Da

una parte abbiamo delle persone più motivate e responsabilizzate, dall’altra possiamo cambiare struttura in prospettiva di guadagnare più spazio reso disponibile. Meno assenteismo, più produttività inoltre, tenendo bene a mente che lo smart working vale per

2 giorni alla settimana massimo, altrimenti andiamo a finire nel telelavoro che è un’altra cosa. Sul fronte sicurezza c’è ancora un po’ scarsa chiarezza in quanto manca una legge in tal senso, anche se il disegno di legge in discussione è molto ben fatto, semplice e utile”.

Cuccuini: “Se non si cancella del tutto la relazione personale nel telelavoro e si asseconda intelligentemente la richiesta di adattamento delle persone fa solo bene a tutti, ma soprattutto all'azienda e alla sua competitività”.

Parma: “Secondo la nostra personale testimonianza del’anno scorso abbiamo riscontrato tanti vantaggi per tutti: dipendenti, società, città. Se la persona si sente responsabilizzata, anche l’organizzazione del lavoro ne beneficia. Lo smart working poi agevola molto sui

costi di trasporto o quelli comunque legati alla benzina, meno inquinamento quindi, meno stress, senza dimentica anche un altro aspetto economico, come quello del recupero delle

ore spese con le baby sitter. Insomma, c’è tanta soddisfazione per tutti. Per Abb questo ha significato col lavoro agile: 25 giornate all’anno, 96mila ore, 12mila giornate”.

www.agenziarepubblica.it

13 aprile 2016

http://www.arezzoweb.it/2016/fogliani-qui-group-con-smart-working-crescera-il-pil-353768.html

16 Aprile 2016

laPmvinciaLa Provincia di Civitavecchia

(ITA)

16 Aprile 2016

Paese: it

Pagina: 23

Readership: 4200

Diffusione: 4200

Tipo media: Stampa localeL1

Il commento del fondatoredel gruppo italianoQGroup, leader nel settoredei titoli di servizio

Fogjiani: «Con Io Smart Working ciescerà il Pii»Roma - «I ddl sullo sniart working è un inizio molto mpor- mente a un risparmio riegl spazi. Un'azienda come la nostra

tante che aiuta le aziende, aiuta i consumi, aumenterà il PiI, infatti, che si ingrandisce sempre di più avrebbe bisogno dLe aziende saranno contente e parteciperanno positivamente sempre piu spazi se ci fosse solo avoro in ufficio'.all'introduzione di questo nuovo strumento. La flessibilità portasempre cose positive e serve perchè stiamo andando versoun mondo del lavoro che cambia sempre di più e quindi dob-biamo adeguarci alle nuove tendenze alla nuova tecnologia».Cosi Gregorio Fogliani, presidente e fondatore di Qui Group,gruppo italiano leader nel settore dei titoli d servizo, dei siste-mi di pagamento e dei programmi di fidelizzazione a beneficiodel dipendente e di tutta la famiglia, commenta, con Labital a,il disegno di legge sullo smart working varato dal governo e indiscussione in Parlamento.

E Gui Group sta già seguendo la 'strada' del 'lavoro agi-le'. «Vog iamo iniziare -spiega Fogliani- con la sede di Napoli epollo vogliamo estendere anche alle nostre altre sedi in Italia.C sono persone che impiegano anche due ore per arrivare dacasa al luogo di lavoro».

«Noi vorremmo venire incontro a queste persone -aggiungeancora Fogliani- dando loro la possibtità di lavorare da casaailuile piu UI Uue giiiriii a sellirilaila. mriiiai COli la LCCFiOiOi - '

e gli strumerti che ci sono si può lavorare tranquillamente da oresidente e fondatore di Qui Groun Greciorio Fociliani

casa, avere maggiore soddisfazione personale e dedicarsi an-che alla famiglia».

«lo personal-mente -aggiungeancora Foglia-ni- se riuscissia non venire ne-anche un giornoin ufficio sareifelice perchèpotrei dedicarmicompletamentea fare sviluppoe incontrare per-sone».

E Qui Groupe pronta a venireincontro alle esi-genze dei propridipendenti. «Findall'inizio dellasua attività, QuiGroup -spiega ancora Fogliani- ha contato su una grande quo-ta di donne al lavoro nell'azienda, circa 80%, e ancora oggisono il 70%. Le donne natura mente hanno maggiore esigenzadi conciliare il lavoro e la famiglia. Se alla donna si dà la possibi-

lità di conciliarebene questa esi-genza famiglia-lavoro, è messenelle condiziondi dare il massi-me e l'aziendane beneficia siaperchè aumenteil lavoro femmi-nile e sia perchepuò fidelizzarepropri collabora-tori».

«Questo ser-vo anche naturalmerte -sotto-linea Foglian - eun raparnio dcosti e a un au-

mento della produttività. Il risparmio dei costi è legato

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13 aprile 2016

ù

http://www.padovanews.it/speciali/lavoro/403793.html

13 aprile 2016

http://www.olbianotizie.it/24ore-articolo-364750-fogliani_qui_group__con_smart_working_crescera_il_pil_.aspx

13 aprile 2016

http://www.sassarinotizie.com/24ore-articolo-364750-fogliani_qui_group__con_smart_working_crescera_il_pil_.aspx

07 Aprile 2016

Il Quotidiano del Sud Irpinia (ITA)

07 Aprile 2016

Paese: it

Pagina: 8

Parte lo smart working:si lavora da casaNAPOLI

L avorano a casa, o dovevogliono, due giorni a

settimana e vengono valu-tati eselusivamente sugliobiettivi di lavoro e non sultempo impiegato al lavoro.Nella sede di Napoli decollail progetto di smart wor-king dell'azienda QTJIIGroup, prima a capitale in-teramente italiano nel set-tore dei buoni pasto, titolidi servizio per il welfareaziendale, sistemi di paga-mento e circuiti di loyalty,che ha chiuso il 2016 con650 milioni dieum di fattu-rato. ll piano di 'lavoro agi-le' è stato avviato il primomarzo scorso. Molti dei di-pendenti che lavorano nel-la sede di Napoli vivonofuori città e, anche a causadel traffico, perdevano due-tre ore al giorno per i tra-sferimenti casa-lavoro. Ec-co perché è a Napoli che sisono presentata le condi-zioni più favorevoli per av-viare il lavoro agile italiane- spiega Gregorio Fogliani,presidente di QUI! Group -Pensiamo che rendere piùflessibile il loro lavoro pos-sa influire positivamentesul benessere dei dipenden-ti e sulla loro produttivi-tà,,.

Tipo media: Stampa locale

Autore: n.d

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21 Aprile 2016

Paese: it Tipo media: Stampa locale

Pagina: 42

La Voce di Rovigo (ITA) Readership: 6000

Diffusione: 6000

21 Aprile 2016

I'1ìIijìjFi1 E' il commento di Fogliani, fondatore di Qui Group

"Pii in crescita con smart working""Il ddi sullo smart working è un iniziomolto importante che aiuta le aziende,aiuta i consumi, aumenterà il Pii. Leaziende saranno contente e partecipe-ranno positivamente all'introduzione diquesto nuovo strumento. La flessibilitàporta sempre cose positive e serve perchèstiamo andando verso un mondo del la-voro che cambia sempre di più e quindidobbiamo adeguarci alle nuove tendenzealla nuova tecnologia". Così Gregorio Fo-gliani, presidente e fondatore di QuiGroup, gruppo italiano leader nel settoredei titoli di servizio, dei sistemi di paga-mento e dei programmi di fidelizzazionea beneficio del dipendente e di tutta lafamiglia, commenta, con Labitalia, ildisegno di legge sullo smart workingvarato dal governo e in discussione inParlamento.E Qui Group sta già seguendo la 'strada'del 'lavoro agile'. "Vogliamo iniziare -spiega Fogliani- con la sede di Napoli epoilo vogliamo estendere anche alle nostrealtre sedi in Itaha. Ci sono persone cheimpiegano anche due ore per arrivare dacasa al luogo di iavoro'."Noi vorremmo venire incontro a questepersone -aggiunge ancora Fogliani- dan-do loro la possibilità di lavorare da casaanche più di due giorni a settimana.Ormai con la tecnologia e gli strumentiche ci sono si può lavorare tranquilla-mente da casa, avere maggiore soddisfa-zione personale e dedicarsi anche allafamiglia'. "Io personalmente -aggiungeancora Foghani- se riuscissi a non venireneanche un giorno in ufficio sarei feliceperchè potrei dedicarmi completamentea fare sviluppo e incontrare persone".E Qui Group è pronta a venire incontroalle esigenze dei propri dipendenti. "Findall'inizio della sua attività, Qui Group -spiega ancora Fogliani - ha contato suuna grande quota di donne al lavoronell'azienda, circa 80%, e ancora oggisono il 70%".

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Gregorio Fogliani Il fondatore di Qui Group

21 Aprile 2016

PRIMA PAGINAPrima Pagina Reggio Emilia (ITA)

21 Aprile 2016

Paese: it

Pagina: 21

Fogliani (Qui Group),con smaworking

crescerà il Pii1 ddl sullo smart working è un i-riizio molto importante che aiu-

ta le aziende, aiuta i consumi, aumen-terà il PII. Le aziende saranno conten-te e parteciperanno positivamente al-l'introduzìone di questo nuovo stru-mento. La flessibilità porta semprecose positive e serve perchè stiamoandando verso un mondo del lavoroche cambia sempre di più e quindidobbiamo adeguarci alle nuove ten-denze alla nuova tecnologia'.Così Gregorio Fogliani, presidente

e fondatore di Qui Group, gruppo ita-liano leader nel settore dei titoli diservizio, dei sistemi di pagamento edei programmi di fidel izzazi000 a be-neficio del dipendente e di tutta la fa-miglia, commenta, con Labitalia, ildisegno di legge sullo smart workingvarato dal governo e in discussionelii Parlamento.E Qui Group sta giù seguendo la

'strada' del 'lavoro agile'. "Vogliamo i-niziare -spiega Fogliani- con la sededi Napoli e poi lo vogliamo estendereanche alle nostre altre sedi in Italia.Ci sono persone che impiegano an-che due ore per arrivare da casa alluogo di lavoro'.'Noi vorremmo venire incontro a

queste persone -aggitmge ancora Fo-gliani dando loro la possibilità di lavorare da casa anche più di due gior-ni a settimana. Ormai con la tecnolo-gia e gli strumenti che ci sono si puòlavorare tranquillamente da casa, a-vere maggiore soddisfazione perso-nale e dedicarsi anche alla famiglia"."Io personalmente -aggiunge anco-

ra Fogliani- se riuscissi a non venireneanche un giorno in ufficio sarei felice perché potrei dedicarmi completamente a fare sviluppo e incontrarepersone".E Qui Group è pronta a venire in-

contro alle esigenze deipropri dipen-denti. "Fin dall inizio della sua attivi-tà, Qui Group -spiega ancora Foglia-ni- ha contato su ima grande quota didonne al lavoro nell'azienda, circa80%, e ancora oggi sono il 70%. Ledonne naturalmente hanno maggio-re esigenza di conciliare il lavoro e lafamiglia. Se alla donna si dà la possi-bilità di conciliare bene questa esi-genza famiglia-lavoro, è messa nellecondizioni di dare il massimo e l'a-zienda ne beneficia sia perché au-menta il lavoro femminile e sia

Tipo media: Stampa locale

chèpuòfidelizzare ipropricollabora-tori"."Questo serve anche naturalmente

-sottolinea Fogliani- a un risparmiodi costi e a un aumento della procLut-ti'vità. Il risparmio dei costi è legatonaturalmente a un risparmio neglispazi. Un'azienda come la nostra, in-fatti, che si ingrandisce sempre di piùavrebbe bisogno di sempre più spazise ci fosse solo lavoro in ufficio".

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