i monasteri del lazio

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I Monasteri del Lazio

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Page 1: I Monasteri Del Lazio
Page 2: I Monasteri Del Lazio

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

proposta d’itinerario

Un percorso culturale Monasteri del Lazio:tra i

Regione LazioAssessorato Cultura, Spettacolo e Sport

REGIONE LAZIOASSESSORATO CULTURA, SPETTACOLO E SPORTAssessore - Giulia Rodano

DIREZIONE REGIONALE BENI E ATTIVITÀ CULTURALI, SPORTDirettore - Enzo Ciarravano

AREA FINANZIAMENTI E BANDI EUROPEIDirigente - Cristina Crisari

Cura e coordinamento redazionaleValentina Riccardi – Monti & Taft

Coordinamento editorialeAndrea Belloni – BIC Lazio

Angela Dellisanti, Valentina Riccardi - Monti & Taft

Testi e ricercheLaura Russo, Lucia Sentinelli - Regione LazioRegione Umbria - Assessorato Ambiente e TerritorioFrancesco Passarelli – Comune di Bivongi (RC)Valentina Riccardi – Monti & Taft

Fotografie - Giovanni Angotta

Area Finanziamenti e Bandi EuropeiViale del Caravaggio, 99 – 00147 RomaTel. 0039.06.51688574 - Fax 0039.06.51688576e-mail: [email protected]

In copertina: Abbazia di Casamari, portale.

Page 3: I Monasteri Del Lazio

PROGRAMMA DI INIZIATIVA COMUNITARIAINTERREG III C – ZONA ESTPROGETTO MO.NO.PI. Monument nomination and pilot implementation as an alternative form of architecture and religious tourism

COORDINATORE TRANSNAZIONALE

Development Company of Prefecture of Magnesia(ANEM) – Grecia

PARTNER

Municipality of Milies (Grecia)Municipality of Artemida (Grecia)Regione Lazio (Italia)Regione Umbria (Italia)Comune di Bivongi (Reggio Calabria – Italia)Forum Westthueringen (Germania)Local Administration Leisnig (Germania)Judaica Foundation - Center for Jewish Culture (Cracow - Polonia)Larnaca Development Co. (Cyprus)Local Administration Sornzig- Abla‚ (Germania)

Ringraziamenti

Si ringraziano tutti coloro che hanno contribuito allarealizzazione della pubblicazione e in particolare:Padre Emiliano Fabbricatore, Archimandrita dell’Abbazia di S.Nilo di Grottaferrata e Giorgio Di Silvestro; il Padre Priore Dom.Eugenio Gargiulo, Don Agostino Ranzato e Rita Frezzadell’Abbazia di Farfa; l’Abbate Dom. Silvestro Buttarazzi e PadreAlberto Coratti dell’Abbazia di Casamari.Si ringraziano inoltre: la Regione Umbria – AssessoratoAmbiente e Territorio e il Comune di Bivongi (RC).

© P.I.C. Interreg III C Est – Mo.No.Pi.Quest’opera è stata realizzata con il contributo della Commissione Europea

Page 4: I Monasteri Del Lazio

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Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Una “Guida” per vivere meglio il territorio regionale........XXGiulia Rodano

Presentazione del progetto Mo.No.Pi.: perché una guidadei monasteri del Lazio .............................................................XXCristina Crisari

Un itinerario tra i tre monasteri del Lazio.............................XXValentina Riccardi

Qualcosa sulla storia del monachesimo e degli ordini religiosi ....XXCenni sul monachesimo benedettino .............................................XXCenni sul monachesimo cistercenseCenni sul monachesimo orientale in Italia .....................................XXIl rapporto con il territorio di appartenenza...................................XXIl perché della scelta di due percorsi tematici ...............................XXPiccolo glossario ...................................................................................XX

SLOW TOUR: PER CHI RESTA ...............................................XX

Il monastero di Grottaferrata in un giorno ...........................XXLaura Russo

L’Abbazia di San Nilo ...........................................................................XXUn po’ di storia......................................................................................XXLa visita dell’Abbazia ............................................................................XXLe attività del monastero ....................................................................XX

Il territorio dei Castelli Romani in un giorno ......................XXLucia Sentinelli

Dove dormire e dove mangiare ...........................................XXEventi e Manifestazioni..............................................................XX

Il monastero di Casamari in un giorno .................................XXLucia Sentinelli

INDICE

Page 5: I Monasteri Del Lazio

APPENDICE

I monasteri dell’Umbria e il monastero di Bivongi: due buone ragioni per allungare il proprio percorso fuoridai confini geografici del Lazio

Verso l’Umbria .............................................................................XXRegione Umbria -Assessorato Ambiente e Territorio

Abbazia di S. Eutizio.............................................................................XXAbbazia di S. Felice...............................................................................XXAbbazia di S. Cassiano.........................................................................XX

Verso Bivongi ...............................................................................XXFrancesco Passarelli

Il monastero di S. Giovanni Theristis ...............................................XX

Conclusioni...................................................................................XXValentina Riccardi

Bibliografia....................................................................................XX

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Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

L’Abbazia di CasamariUn po’ di storia......................................................................................XXLa visita dell’Abbazia ............................................................................XXLe attività del monastero ....................................................................XX

Il territorio della Ciociaria in un giorno ................................XXLucia Sentinelli

Dove dormire e dove mangiare ...........................................XXEventi e Manifestazioni..............................................................XX

Il monastero di Farfa in un giorno .........................................XXLaura Russo

L’Abbazia di Farfa ..................................................................................XXUn po’ di storia......................................................................................XXLa visita dell’Abbazia ............................................................................XXLa Foresteria...........................................................................................XX

Il territorio della Sabina in un giorno ...................................XXLaura Russo

Fara Sabina.............................................................................................XXToffia ........................................................................................................XXPoggio Mirteto .......................................................................................XX

Dove dormire e dove mangiare ...........................................XXEventi e Manifestazioni..............................................................XX

FAST TOUR: PER CHI PASSA

Il monastero di Grottaferrata ed il suo territorio in un giorno ...XXLaura Russo

L’Abbazia di San Nilo ...........................................................................XXNei dintorni ............................................................................................XX

Il monastero di Casamari ed il suo territorio in un giorno...XXLucia Sentinelli

L’Abbazia di Casamari ..........................................................................XXNei dintorni ............................................................................................XX

Il monastero di Farfa ed il suo territorio in un giorno.......XXLaura Russo

L’Abbazia di Farfa ..................................................................................XXNei dintorni ............................................................................................XX

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Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Page 6: I Monasteri Del Lazio

I Partner del ProgettoMo.No.Pi. - Monument nomination and pilot implementation as an alternative form of architecture and religious tourism

Page 7: I Monasteri Del Lazio

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Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Una “Guida” per vivere meglio il territorio regionale

Nel presentare questo pregevole lavoro delle

nostre strutture (in questo caso svolto dall’Area

Finanziamenti e Bandi Europei) mi preme riaffermare

un’idea che solo apparentemente contraddice il punto

di partenza. L’obiettivo del progetto è, come dettato dal

programma europeo, “esaminare i diversi modelli di

gestione dei complessi religiosi in vari paesi europei e

aumentare l’interesse verso le tradizioni dei complessi

monastici in modo da favorirne l’inserimento nei nuovi

flussi turistici”. Finalizzare la valorizzazione dei beni cul-

turali e archeologici a fini di turismo è un eccellente

obiettivo, produce ricchezza, promuove territori, ma

questo solo approccio può avere anche risvolti proble-

matici. Se poi parliamo di monasteri, come in questo

caso, la questione assume un rilievo particolare. Il ruolo

dei monasteri, strutture che generalmente risalgono a

secoli e secoli fa (come minimo a partire dal V-VI seco-

lo dopo Cristo), in coincidenza con l’espansione del

messaggio cristiano nel nostro Paese e del proliferare di

ordini monastici, è stato importantissimo, non solo per-

ché i monasteri sono stati centri di diffusione di questo

messaggio, ma anche perché sono stati luoghi di pro-

duzione e conservazione di cultura, di alfabetizzazio-

Page 8: I Monasteri Del Lazio

Presentazione del progetto Mo.No.Pi.:perché una guida dei monasteri del Lazio

Il progetto Mo.No.Pi., presentato nell’ambito del

Programma Comunitario Interreg IIIC, è stato appro-

vato dalla Commissione Europea nel 2004.

L’iniziativa, di cui la Development Company of

Prefecture of Magnesia-Grecia si propone come

capofila, vede la partecipazione, in qualità di partner,

della Regione Lazio – Area Finanziamenti e Bandi

Europei dell’Assessorato Cultura, Spettacolo e Sport.

La proposta di un progetto inerente i monasteri,

promossa da un paese come la Grecia che vanta in

questo campo una tradizione plurisecolare, non pote-

va che trovare l’immediato interesse non solo della

nostra Regione, così storicamente e territorialmente

legata alla vita della Chiesa cattolica ma anche di

numerosi partner stranieri; nell’ambito del progetto,

l’attenzione è stata posta soprattutto sul ruolo che, tali

centri religiosi possono assumere nella vita scientifica,

storica ed anche economica dei paesi dell’Unione. Ed

è proprio il respiro europeo di tali ordini monastici,

uno dei punti di forza dell’iniziativa; infatti, tali centri

hanno rappresentato, fin dal Medioevo, l’interscam-

bio in Europa di esperienze culturalmente diverse,

ma unite nel comune spirito dell’ospitalità e nel fon-

damentale ruolo di trasmissione della cultura.

Il progetto ha tra i suoi obiettivi non solo quello

di promuovere le abbazie nel contesto delle azioni

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Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

ne delle comunità, e via via anche centri del potere.

Non sono poche le abbazie che, fin quando lo Stato

laico non ne ha meglio definito il rapporto con la

Chiesa cattolica, hanno gestito ricchezza (poderi,

campagne, etc…), spesso, purtroppo, con criteri più

consoni ai latifondisti che ai dispensatori di carità.

Insomma, i monasteri sono stati sempre parte viva

del territorio, direi anzi punto di riferimento ineludibi-

le di quel territorio in cui hanno svolto la propria

opera. Ecco, in qualche modo dovremmo “usarli” un

po’ di più in questo ruolo. Se ci limitassimo a farne

solo delle strutture acchiappa-turisti probabilmente

non avremmo individuato la mission più consona.

Nei nostri monasteri è conservata la conoscenza, le

biblioteche rappresentano veri e propri tesori.

L’obiettivo dunque è quello di fare di questi beni un

patrimonio vivo, capace di diffondere cultura, di aiutare

a ritrovare anche le radici di una identità territoriale. La

“Guida” che presentiamo per i monasteri di

Grottaferrata, Casamari e Farfa va in questa direzione,

unisce la conoscenza storico-artistica delle abbazie alle

notizie utili per arrivarci e soggiornare. Resta da fare un

passo ulteriore: usare questi patrimoni per una crescita

complessiva dell’intera regione.

Giulia Rodano Assessore alla Cultura,

Spettacolo e Sport della Regione Lazio

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Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Page 9: I Monasteri Del Lazio

vari paesi d’Europa, nell’ambito del progetto si stan-

no svolgendo ulteriori studi che riguardano ad esem-

pio l’individuazione dei percorsi che relazionavano il

territorio con i centri e le abbazie, la definizione di un

sistema informatico implementabile per la diffusione

e la conoscenza del patrimonio indagato ed inoltre la

promozione di modelli di fruizione turistica (progetta-

zione di un sito web collegato al portale istituzionale

della Regione ed ai maggiori links turistico-culturali;

realizzazione di pubblicazioni scientifico-divulgative;

organizzazione di itinerari tematici mirati alla costitu-

zione di una rete di promozione del territorio).

Da tale progetto noi tutti ci aspettiamo numerosi

risultati, primo fra tutti l’incremento sia della compe-

titività territoriale che delle sinergie tra Regioni limi-

trofe ed Enti locali, nonché della ricaduta occupazio-

nale attraverso lo sviluppo turistico; non va inoltre

dimenticato, che nostro compito, all’interno dell’ini-

ziativa, è anche quello di migliorare la conoscenza del

patrimonio culturale e la diffusione della cultura euro-

pea attraverso scambi di esperienze e best practices.

Arch. Cristina CrisariDirigente Area Finanziamenti e Bandi Europei

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Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

per lo sviluppo europeo attraverso un approccio inte-

grato, rapportandosi con le altre risorse ed iniziative

proprie dei territori di riferimento, ma anche quello di

creare una connessione tra il mondo laico e religioso.

Nell’insieme la finalità principale è quella di

accrescere la consapevolezza del valore e la ricchezza

dei monasteri in tutta Europa, in termini di tradizione

e di valore storico-artistico e culturale, al fine di inte-

ragire proficuamente con le richieste della vita

moderna.

L’attività proposta dalla nostra Regione mira alla

conoscenza e alla valorizzazione di alcune tra le più

importanti abbazie esistenti nel territorio regionale,

sia per quanto attiene lo studio dei beni culturali sia

per la promozione delle attrattive turistiche e di ospi-

talità rappresentate dai centri monastici. Lo studio,

inizialmente proposto sui soli monasteri ortodossi, ha

trovato, per quanto riguarda il Lazio, non solo un

naturale collegamento con l’abbazia di rito bizantino

- greco di S. Nilo a Grottaferrata, un insediamento che

testimonia, ormai da un millennio, l’unità della Chiesa

nelle sue molteplici tradizioni di spiritualità e cultura

e che rappresenta un luogo d’incontro e di dialogo tra

l’Occidente latino e l’Oriente ortodosso, ma anche un

ulteriore arricchimento con gli importanti centri

monastici di S. Maria di Farfa, che sorge nella verdeg-

giante area della Sabina e di Casamari, rappresentati-

ve degli ordini Benedettino e Cistercense.

Oltre all’esame dei differenti modelli di gestione

esistenti all’interno dei complessi religiosi presenti in

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Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Page 10: I Monasteri Del Lazio

Lazio:Localizzazione dei monasteri oggetto dell’itinerario

Page 11: I Monasteri Del Lazio

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Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Fara SabinaAbbazia di S. Maria di FarfaInterno

Un itinerario tra i tre monasteri del LazioValentina Riccardi

Qualcosa sulla storia del monachesimo

e degli ordini religiosi

Parlare di monasteri in Italia e soprattutto nel cen-

tro - nord d’Italia, significa risalire ai primi insedia-

menti datati dal tempo di S. Benedetto da Norcia (c.

480 – c. 550), che con la sua Regola fissò le norme

essenziali della vita religiosa e materiale dei monaci.

Egli fondò l’ordine benedettino e l'Abbazia di

Montecassino nell' Italia meridionale intorno all’ anno

529. Il monastero diventa così simbolo di un luogo

isolato, lontano dalla vita delle città, un luogo di pre-

Page 12: I Monasteri Del Lazio

ll monastero di S. Nilo a Grottaferrata rappresen-

ta invece, come è il caso del monastero di Bivongi

nella Calabria ionica - di cui parleremo in Appendice

– un esempio di monastero di rito greco – bizantino,

unico caso in Italia di comunità religiosa nata prece-

dentemente alla divisione della chiesa cattolica da

quella ortodossa. Il monachesimo bizantino ha cono-

sciuto un forte sviluppo intorno al VIII-XI secolo

soprattutto in Calabria. Il Sacro Monastero di San

Giovanni Theristis a Bivongi, risale all'XI secolo; men-

tre per quanto riguarda Grottaferrata, la sua particola-

rità è data dal suo fondatore, S. Nilo da Rossano, ori-

ginario appunto della Calabria.

La maggiore distinzione dal punto di vista storico

– religioso tra i monasteri proposti in questo itinera-

rio è tra quelli di rito greco – bizantino (Grottaferrata

e Bivongi) e quelli benedettini e cistercensi. L’ordine

dei benedettini è storicamente precedente a quello

dei cistercensi, mentre questi ultimi pur essendo

benedettini, in quanto seguono la regola di S.

Benedetto, sono considerati più austeri e adottano

una filosofia di vita dedita alla povertà ed al lavoro

anche manuale (soprattutto lavoro delle terra, bonifi-

che, coltivazione di prodotti tipici).

L’origine storica di questi centri religiosi, è la chia-

ve di volta per capirne il ruolo anche oggi; se infatti i

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Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

ghiera, residenza e lavoro di una comunità religiosa i

cui membri sono vincolati da un voto al distacco del

mondo e dalle sue distrazioni e si rendono autosuffi-

cienti dal punto di vista economico. Il monachesimo

ha avuto in Occidente una grande importanza in

campo politico, sociale e artistico per oltre 1200 anni,

dal sec. VI al sec. XVIII. Benedettini, Cistercensi,

Certosini furono gli ordini monastici grandi fondatori

di abbazie. Nell'arco di tempo tra il 1140 ed il 1152 ai

monaci "neri", benedettini (così chiamati dal colore

della loro tonaca), si sostituirono i monaci "bianchi",

cistercensi. A questa prima corrente storica del mona-

chesimo, appartiene il monastero di Farfa, ancora

oggi gestito dai monaci benedettini cassinesi (stesso

ordine dell’Abbazia di Montecassino), mentre il

monastero di Casamari è oggi gestito dai monaci

cistercensi. Entrambi questi ordini religiosi, sono

custodi di numerosi altri monasteri nel Lazio, in

Umbria e in molte altre regioni del centro nord. Per

quanto riguarda l’Umbria, il collegamento tra i mona-

steri del progetto Mo.no.pi appare quindi evidente,

non solo per una vicinanza di tipo geografico, ma

anche e soprattutto perché storicamente anche i 3

monasteri umbri del progetto sono gestiti da monaci

benedettini e sono una emanazione del monastero di

Farfa, dal quale dipendevano dal punto di vista politi-

co-amministrativo.

22

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Page 13: I Monasteri Del Lazio

Cenni sul monachesimo benedettino

Negli anni bui delle invasioni barbariche è impor-

tante ricordare la vitalità della Chiesa di Roma, unica

protettrice delle popolazioni latine. Il monachesimo

occidentale nasce con Benedetto da Norcia che fonda

nel 528 il monastero di Montecassino. Altri monaste-

ri sorgono sull'esempio di Montecassino nei secoli

successivi. Si affermeranno gli ordini dei Cistercensi

(dal nome dell'abbazia di Citeaux ) dei Certosini ( la

Grande Chartreuse ) e dei Cluniacensi (Cluny). In Ita-

lia sono famosi i monasteri di Fruttuaria, Camaldoli,

Vallombrosa.

A differenza del monachesimo orientale ascetico,

i monaci occidentali vivono un'esperienza religiosa

matura: alternano alla preghiera e alla meditazione il

lavoro dei campi e creano comunità economicamen-

te autosufficienti e protette , che in caso di pericolo

offrono valida difesa alle popolazioni minacciate.

Dalle grange benedettine e cistercensi ( vere e pro-

prie fattorie medievali ) partiranno addirittura opere

di bonifica e messa a coltura delle campagne circo-

stanti.

Un'altra importante funzione dei monasteri

benedettini è quella culturale: la regola benedettina

imponeva ai monaci molte ore di lettura e di medita-

zione.

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Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

monasteri di rito bizantino cercano soprattutto di faci-

litare il dialogo interculturale tra cattolici e ortodossi,

gli altri sono orientati alla formazione ed alla conser-

vazione e valorizzazione del patrimonio librario eccle-

siastico, oltre che alla conoscenza e coltivazione della

terra circostante il monastero. Si tratta infatti di mona-

ci esperti amanuensi o agricoltori.

24

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

AmanuenseL'amanuense era colui

che, prima dell'invenzionee la diffusione della

stampa, copiavamanoscritti a servizio di

privati o per la vendita alpubblico. Il termine deriva

dal latino servusamanuensis. All'Ordine

Benedettino, perl'intensità, la cura e lacompetenza con cui si

dedicò all'attività scrittoria,siamo debitori della

continuità della tradizioneletteraria classica.

Page 14: I Monasteri Del Lazio

Cenni sul monachesimo cistercense

Nella seconda metà del secolo XI, l’eremetismo,

la ripresa della tradizione monacale e il pullulare di

iniziative spontanee di predicatori itineranti si intensi-

ficano. Accanto alla condanna delle immortalità cleri-

cali, il fattore comune di questi movimenti è la ricer-

ca di una purificazione morale personale.

Nell’assoluta povertà e nel radicale distacco da qual-

siasi superfluità terrena, i riformatori individuano la

condizione necessaria per il raggiungimento di una

perfezione di vita tanto individuale quanto collettiva.

Il rilancio del monachesimo occidentale si attua

sulla base di questa radicale rinuncia al possesso di

qualsiasi bene. E’ ciò che prescrive la Regola dei

Cistercensi, il nuovo Ordine monacale che dall’origi-

nario monastero di Citeaux (1098) si diffonde rapida-

mente in tutta l’Europa cristiana: applicando alla lette-

ra le prescrizioni di S. Benedetto. A differenza degli

antichi ordini benedettini, le nuove abbazie cistercen-

si saranno povere, senza vetrate colorate né campa-

nile, né costose campane: daranno l’immagine este-

riore della radicale povertà monacale. Il monastero

nasce lontano dalla città ed in opposizione ad essa: è

rifiuto e fuga dalle sue ricchezze, dai contrasti sociali

che ne segnano la nascita e lo sviluppo, dai valori

mondani che vi dominano. I monaci necessitano di

27

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

26

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Fara Sabina - Abbazia di FarfaPortale esterno

AbbaziaComunità monastica maschile o femminile governata da un abate (o badessa) eautonomo dalla giurisdizione del vescovo; il complesso degli edifici occupati da talecomunità. Il termine deriva da abbas "abate", ed è sinonimo di monastero; può cioèindicare: 1) la comunità di religiosi (monaci o canonici regolari, secondo la regola benedettina

almeno dodici) sui iuris cioè autonoma, autosufficiente e che possiede personalitàgiuridica, governata da un abate;

2) il complesso degli edifici della comunità e degli altri fabbricati che ne dipendono; 3) una chiesa anticamente monastica che ha mantenuto questo nome.

Page 15: I Monasteri Del Lazio

Cenni sul monachesimo orientale in Italia

Il monachesimo eremitico orientale fece le sue

prime apparizioni nell’estremo sud Italia intorno al VII

secolo; i monaci giunsero probabilmente in tre ondate

successive, determinate da necessità storiche e comun-

que favorite da affinità morfologiche tra il nostro territo-

rio e le terre di provenienza. Un primo movimento

migratorio si verificò nella prima metà del VII secolo e

richiamò monaci dalla Siria, dalla Palestina e dall’Egitto,

quando quelle regioni subirono l’invasione di persiani

ed arabi. Una seconda e più consistente ondata avven-

ne durante la persecuzione iconoclasta nel periodo tra

il 726 e l’843 d.C. Infine ci fu una terza ondata prove-

niente dalla Sicilia, nei secoli X e XI, quando l’isola passò

sotto il dominio arabo. I monaci basiliani sono un ordi-

ne religioso atipico proprio perché non costituirono un

ordine vero e proprio in quanto in Oriente, ogni con-

vento era un ordine. I monaci basiliani, affiancandosi

agli abitanti, praticavano l’agricoltura dissodando i terre-

ni e modificando i sistemi di coltivazione. I monasteri

diventarono in quel periodo centri di rinascita economi-

ca e alimentarono il sorgere delle grancie o “omas”. Si

tratta di piccoli centri eretti nei pressi di un monastero,

su cui si estendeva l’autorità giuridica, religiosa e ammi-

nistrativa dell’ egumeno, il capo del monastero.

La comunità dei monaci basiliani è cattolica di rito

29

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

terreni da coltivare, di animali da allevare e da scam-

biare al mercato con i prodotti che assicurino l’autar-

chia della comunità. In pochi decenni, molti monaste-

ri divengono ragguardevoli centri di ricchezza e di

potere.

28

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Veroli (FR) – Abbazia di CasamariInterno - finestra

Page 16: I Monasteri Del Lazio

31

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

greco - bizantino. I monaci per la loro vicinanza alla

Chiesa Orientale, di cui si fanno sapienti custodi delle

tradizioni e della storia, costituiscono un canale privile-

giato di dialogo con le Chiese ortodosse. Le radici dei

monaci basiliani affondano nella terra di Calabria e

Sicilia ove, ancora oggi, si parla il greco e l’albanese e

dove il legame alla cristianità d’Oriente non è andato

perduto. Le norme che governano la vita dei Monaci

sono quelle del Typikòn, i cui punti principali consisto-

no nella preghiera comunitaria, lo studio dei Padri e

l’impegno ecumenico nei confronti delle Chiese orto-

dosse. La preghiera occupa un posto importante nella

vita di questi monaci, anche se assume una veste molto

semplice. La vita prescritta dal Typikòn è una vita di

cenobitica, ossia comunitaria:nel Typikòn sono conte-

nute tutte le norme di convivenza comunitaria, ma

anche di disciplina spirituale. I momenti di vita comune

prevalgono su quelli di vita spirituale.

30

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Veroli (FR) – Abbazia di CasamariPorta d’ingresso alla chiesa, detta “dei conversi”

MonasteroEdificio o complesso di edifici in cui vive una comunità di monaci o di monache.Sinonimo di convento. Il monastero è il luogo di preghiera, residenza e lavoro di unacomunità religiosa i cui membri sono vincolati da un voto al distacco del mondo edalle sue distrazioni e si rendono autosufficienti dal punto di vista economico. Il monachesimo occidentale è strettamente legato a San Benedetto da Norcia (c. 480 - c.550) che fondò l'ordine benedettino e l'abbazia di Montecassino nell'Italia meridionaleintorno al 529. Intorno ai monasteri si svilupparono dei mercati e successivamente dei centri abitati:questo spiega i tanti toponimi che ancor oggi richiamano il nome del santo cuil'abbazia era consacrata. L'abbazia era un complesso organismo architettonico; entroun grande recinto e intorno alla chiesa si trovavano disposti lungo i lati del chiostro idormitori dei monaci, la sala capitolare destinata alle riunioni, la biblioteca(scriptorium), il refettorio; poco discosto sorgevano i fabbricati per i servizi, imagazzini, le officine, i laboratori, l'abitazione dell'abate, l'infermeria, la foresteria,l'orto con le erbe destinate alla confezione dei farmaci e la relativa farmacia.

Ordini monastici

Benedettini: ordine monastico fondato da S. Benedetto da Norcia (480 – 547) disciplinato dallaregola di S. Benedetto.

Cistercensi: ordine monastico fondato da San Roberto di Molesme a Citeaux nel 1098 e poi diffusoda S. Bernardo di Chiaravalle.

Page 17: I Monasteri Del Lazio

ll perché della scelta di due percorsi tematici

Questa pubblicazione nasce dalla volontà di dare

visibilità al progetto europeo Mo.No.Pi, non solo da

un punto di vista prettamente tecnico, quindi per

“addetti ai lavori”, ma anche da un punto di vista più

divulgativo, che sia rivolto a tutti coloro che vogliono

conoscere meglio i monasteri ed il territorio del Lazio.

Più che una vera e propria guida turistico - cultu-

rale, questa pubblicazione vuole essere una proposta

di itinerario tra alcuni dei monasteri del Lazio. Per tale

motivo è stata pensata per un turista che magari

viene a Roma, e vuole vedere qualcosa di diverso nei

dintorni, soffermandosi non più di un giorno sul ter-

ritorio ed un giorno sul monastero. Per chi non aves-

se a disposizione neanche questo tempo, proponia-

mo un itinerario più breve che si concentrerà princi-

palmente sulle abbazie e sui dintorni, il tutto in

un’unica giornata.

Per finire, una appendice proporrà due itinerari

insoliti che abbracciano gli altri due partner italiani del

progetto Mo.No.Pi; precisamente la regione Umbria e

il comune di Bivongi, in provincia di Reggio Calabria.

Tale scelta è motivata dall’esistenza di due collega-

menti storico - culturali. Il primo e più diretto è quel-

lo tra l’Abbazia di Farfa e i tre monasteri benedettini

dell’Umbria, tutti nati dal monachesimo benedettino.

33

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Il rapporto con il territorio di appartenenza

I monasteri presi in esame rappresentano oggi

un ponte culturale tra religione e mondo contempo-

raneo. Sono delle realtà che, se ben integrate nel con-

testo territoriale di appartenenza, possono concorre-

re allo sviluppo del cosiddetto turismo religioso e cul-

turale.

Dal punto di vista dei rapporti con il territorio cir-

costante, la presenza di questi monasteri da più di

mille anni fa sì che queste strutture siano parte inte-

grante del territorio, sia da un punto di vista di parte-

cipazione alle attività della comunità locale che da un

punto di vista di attrattiva turistica. Spesso infatti, la

comunità monastica, collabora con il comune per

numerose attività che vanno dall’ organizzazione di

eventi culturali, alla formazione attraverso la scuola. I

tre monasteri presi in esame, rappresentano inoltre

dei centri d’attrattiva per il territorio circostante, da un

punto di vista turistico e culturale. La loro presenza ed

il loro ruolo possono rappresentare un volano di svi-

luppo e di attrazione di flussi turistici, soprattutto dal

punto di vista del turismo religioso e culturale.

32

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Page 18: I Monasteri Del Lazio

35

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Fara Sabina (RI)Abbazia di S. Maria di Farfaparticolare della volta

Il secondo collega invece il monastero bizantino di

Bivongi in Calabria, con quello greco - orientale di

Grottaferrata, in quanto il suo fondatore, S. Nilo, pro-

veniva proprio da Rossano in Calabria, culla del

monachesimo orientale in Italia. Partiamo quindi

insieme alla scoperta di questi complessi monastici

ricchi di storia e di cultura.

34

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Veroli (FR)Abbazia di Casamari

Abside

Page 19: I Monasteri Del Lazio

Slow Tour:per chi resta

Page 20: I Monasteri Del Lazio

Il monastero di Grottaferrata in un giornoLaura Russo

L’Abbazia di San Nilo

Il Monastero italo – bizantino di Grottaferrata si

trova a circa 20 Km. da Roma, nella zona dei Castelli

Romani. Fondato nell’anno 1004 da S. Nilo di

Rossano, ha la particolarità di essere immediatamen-

te dipendente dalla Santa Sede pur mantenendo il

rito bizantino; questo perché la sua fondazione pre-

cede di 50 anni la divisione tra la Chiesa Cattolica e la39

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Grottaferrata (RM) Abbazia di S. Niloesterno

Page 21: I Monasteri Del Lazio

complesso è circondato dall’alto muro di cinta con

quattro torri e dal fossato del cosiddetto Castello

Roveriano, dal nome del cardinale commendatario

Giuliano della Rovere (futuro papa Giulio II) che lo

fece costruire nel 1480, sembra, ad Antonio da

Sangallo il Giovane e Baccio Pontelli.

L’abitano da mille anni dei monaci di rito bizanti-

no-greco che son detti “basiliani” perché seguaci

della Regola di San Basilio Magno, vescovo di

Cesarea nel IV secolo e Padre della Chiesa. Ancora

oggi Santa Maria di Grottaferrata è un centro di irra-

diazione culturale della tradizione orientale. L’antico

scriptorium celebre per la scrittura detta tachigrafia

greca sillabica niliana o di Grottaferrata si è evoluto in

una moderna tipografia dove si stampano libri liturgi-

ci delle Chiese orientali, in una scuola tipografica

italo-orientale e in un laboratorio specializzato nel

restauro di incunaboli e antichi codici. Qui per esem-

pio è stato restaurato il celebre Codice Atlantico di

Leonardo. Nella Biblioteca, che ha trovato definitiva

sistemazione solo negli anni Cinquanta, sono inoltre

custoditi inestimabili manoscritti dei primi monaci e

dello stesso San Nilo. Il Museo, che si trova nel

Palazzo del Commendatario, con i suoi oggetti di

scavo d’epoca preistorica e romana, i suoi residui

medievali nonché con gli oggetti e le opere d’arte

lasciate nei secoli dai Commendatari, è uno dei più

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Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Chiesa Ortodossa. La sua importanza nei secoli è

dovuta principalmente al fatto che da più di mille

anni testimonia l’unità della Chiesa nelle sue molte-

plici tradizioni di spiritualità e cultura. E’ un luogo di

incontro e di dialogo tra l’Occidente latino e l’Oriente

ortodosso, aperto a quanti vogliono vivere e appro-

fondire la spiritualità di Bisanzio.

Nel tempo il monastero divenne un importante

centro di cultura grazie all'opera degli 'scriptores' o

amanuensi che, seguendo l'esempio di s. Nilo, esper-

to amanuense, prepararono i codici in parte conser-

vati nella biblioteca.

Perciò quello di Grottaferrata è un Monastero

‘romano’ e da sempre, un monastero ‘bizantino’, pur

con gli adattamenti e le innovazioni che l’ incultura-

zione delle tradizioni liturgiche, spirituali, canoniche

bizantine ha richiesto ai monaci ‘greci’ venuti a stan-

ziarsi sui Castelli romani. La caratteristica del mona-

stero è quella di rappresentare due fedeltà, quella alla

Chiesa romana e quella al proprio carattere bizantino

risalente all’epoca della Chiesa ancora indivisa.

L’Abbazia di San Nilo si erge nel cuore dei Colli

Albani e più precisamente nel Tusculanum dove al

tempo dei Romani sorgevano numerose ville (di

quella appartenuta secondo la tradizione a Cicerone

sono tuttora visibili i grandiosi criptoportici che si

affacciano sullo splendido panorama del Vallone). Il

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Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Page 22: I Monasteri Del Lazio

crypta ferrata insomma, da cui Grottaferrata. Ma il

vecchio ascetico abate non potè trarre sollievo dal-

l’amenità del luogo. Morì infatti pochi mesi dopo, il

26 settembre, giorno in cui lo si festeggia. Toccherà

così al suo giovane discepolo prediletto, Bartolomeo,

destinato a diventare santo anche lui nonché compa-

trono di Grottaferrata, curare i lavori del monastero e

della chiesa, che sarà consacrata da Giovanni XIX il 17

dicembre 1024. I due santi fondatori saranno sepolti

l’uno accanto all’altro nella cappella poi detta

Farnesiana.

Colti e operosi, gli antichi austeri monaci si divi-

dono fra l’arte scrittoria e l’amministrazione delle loro

terre, che presto si estende fino al mare. Ma purtrop-

po l'abbazia sorge in una posizione strategica che la

renderà per secoli oggetto di attacchi, scorrerie e sac-

cheggi da parte delle truppe in marcia verso Roma.

Già poco tempo dopo la sua fondazione i buoni mona-

ci “basiliani” sono costretti a trasferirsi a Subiaco e l’ab-

bazia resta abbandonata per trent’anni, fino al 1191.

Da allora questa enclave orientale in Italia, inse-

diamento di pace, studio e operosità, sarà tenace-

mente custodita, alimentata e difesa. Nel 1462, un

papa umanista, Pio II Piccolomini, quando per ono-

rarla istituì la Commenda, l’affidò a un umanista

greco, il cardinal Bessarione, che nel 1439 da arcive-

scovo di Nicea era stato protagonista della purtroppo

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Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

importanti del Lazio.

Nell’estate del 1004 San Nilo, sulla soglia dei 95

anni alla ricerca coi suoi monaci di un luogo dove

insediarsi al riparo dalle incursioni saracene, decise

per divina ispirazione - e perché costretto dalla malat-

tia - di fermarsi nel Tusculanum. Il conte Gregorio I,

signore di quella zona, saputo dell’arrivo dell’illustre

vegliardo, gli fece dono di un ampio terreno dove

sorgeva anche un piccolo santuario che aveva riutiliz-

zato i resti forse di una tomba romana costituita da

due ambienti coperti da volte a crociera e illuminati

da piccole finestre protette da robuste inferriate: una

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Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Grottaferrata (RM) Portale d’accesso

all’Abbazia di S. Nilo

Page 23: I Monasteri Del Lazio

decorato con piastrelle policrome. Venne ricostruito

verso la fine del XII secolo (il precedente era stato

abbattuto perché danneggiato) all’epoca in cui i

monaci ritornarono a Grottaferrata dopo il lungo

periodo passato a Subiaco, sopra una delle celle

dell’antica crypta ferrata.

Nel nartéce si conserva un fonte battesimale

del secolo XI di particolare pregio per la fattura e

l’iconografia. Della stessa epoca è l’ingresso alla

chiesa, costituito da una porta lignea delimitata da

bassorilievi in marmo con intarsi di pietre e pasta

vitrea, sormontata da un mosaico bizantino con il

Redentore tra San Giovanni Battista, la Vergine e un

abate, forse San Bartolomeo. Superato il portale si

entra nell’aula tripartita dove l’originaria struttura

romanica è stata completamente stravolta prima

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Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

effimera conciliazione dello scisma d’Oriente consu-

matosi nel 1054.

La visita dell’Abbazia

Attraversato il ponte levatoio, oggi non più fun-

zionante, si giunge ad un primo cortile dove sorge

il Palazzo del Commendatario e dove, attraverso un

magnifico portico attribuito al Sangallo, si giunge al

museo dell’Abbazia, nelle cui sale si conservano

reperti archeologici, tra cui statue greche e romane,

sarcofagi, urne cinerarie, oggetti d’arte quali arredi

e paramenti liturgici e infine diversi dipinti tra cui

numerosi affreschi medievali raffiguranti la Disputa

con i Maghi, la Piaga del sangue, la Piaga dell'ucci-

sione dei Primogeniti, la Piaga della gragnola e il

Passaggio del Mar Rosso, tutti provenienti dalla

chiesa di Santa Maria.

Quest’ultima sorge nel secondo cortile, a fianco

del monastero dove si trovano le celle dei monaci,

un refettorio e le due biblioteche.

Santa Maria venne sottoposta negli anni Trenta

del Novecento a un profondo restauro nel corso del

quale vennero demolite le aggiunte volute nel 1845

dal cardinal Mattei e si ricostruirono prònao e nar-

téce che il prelato aveva invece fatto distruggere.

Perfettamente conservato è invece il bellissimo

campanile romanico, a cinque ordini di trifore,

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Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Grottaferrata (RM)Abbazia di San NiloSala Della LoggiaParticolare

Page 24: I Monasteri Del Lazio

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Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

con la costruzione, tra il 1577 e il 1582, di un soffit-

to ligneo che ha nascosto le vecchie capriate e parte

degli affreschi della navata centrale, poi nella

seconda metà del Seicento con modifiche al presbi-

terio, dove fu innalzato un altare di forma quadrata

secondo il rito bizantino. Del Seicento è anche l’ico-

nostasi di scuola berniniana, che come in tutte le

chiese di rito greco bizantino simboleggia la neces-

sità della mediazione liturgica.

Nel 1754 viene operata una radicale modifica:

le colonne vengono ricoperte con stucchi e trasfor-

mate in pilastri, le finestre vengono murate e le

pareti ricoperte da una decorazione in stucco che

nasconde i pochi affreschi medievali ancora super-

stiti. Rimangono ancora oggi della decorazione più

antica l'icona bizantina dipinta a tempera su tavola

raffigurante la Vergine con il Bambino del XIII seco-

lo nell’iconostasi e affreschi medievali al di sopra di

un mosaico del XII secolo raffigurante gli Apostoli

con al centro il trono vuoto in attesa del Cristo per

il Giudizio finale nell’arco trionfale.

Dalla navata destra si accede a una cappellina

che il cardinale Edoardo Farnese volle far decorare

nel 1609 da Domenico Zampieri detto il

Domenichino con la raffigurazione delle sante

Agnese, Francesca e Cecilia, dei Padri della Chiesa

Greca e con Storie della vita di San Nilo e di San

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Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Bartolomeo. Di particolare interesse storico e stili-

stico sono la Fondazione dell'Abbazia per opera di

San Bartolomeo e l'Abbraccio di S. Nilo con l'impe-

ratore Ottone III, dove nel paggio che tiene le bri-

glie del cavallo dell’imperatore si riconosce un

autoritratto del Domenichino, a destra del cavallo il

ritratto di Guido Reni e più a destra quello del

Guercino, entrambi tra i più noti artisti del primo

Seicento e grandi amici del Domenichino.

Sull’altare è una Madonna con il Bambino tra i santi

Nilo e Bartolomeo riferita da alcuni studiosi alla

mano del Domenichino quando era ancora assi-

stente dei Carracci, da altri più genericamente alla

scuola dei Carracci.

Accanto alla Basilica in parte restaurata nel 1754

con rivestimenti in stile barocco, il monastero ha

numerosi beni di rilevanza storico – culturale; tra

questi dobbiamo accennare all’Icona della Madre di

Dio o Theotòkos che troneggia al centro della

Basilica di Grottaferrata ed è un'icona bizantina

dipinta a tempera su tavola, dal valore soprattutto

religioso; la cappella farnesiana commissionata nel

1609 al pittore Domenico Zampieri, detto il

Domenichino ed al celebre Annibale Carracci; il

castello costruito nel 1482 dal cardinale commen-

datario Della Rovere per provvedere l’Abbazia di

una valida difesa; infine le catacombe ad decimun

Page 25: I Monasteri Del Lazio

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Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

scoperte per caso nei primi anni del 900, sono

situate nei pressi della biforcazione della via

Anagnina e contengono circa 1.000 tombe risalenti

al III-V secolo d.C. e si estendono per circa 250

metri lineari. Non bisogna dimenticare che in que-

sto luogo le funzioni, che seguono il rito greco -

bizantino sono particolarmente suggestive.

Grottaferrata (RM) – Abbazia di S. NiloAltare barberiniano fine XIX e l’inizio XX secolo.

Grottaferrata (RM)Abbazia di San Nilo

Sala Della LoggiaDipinti del XVI secolo

Page 26: I Monasteri Del Lazio

In un’ottica di apertura al mondo esterno ed ai flus-

si turistici, il monastero è in grado di ospitare i visitatori

interessati ad un soggiorno nella quiete e nella storia

del monastero.

La foresteria del Monastero dispone di 35 posti-

letto e può accogliere, su richiesta, gruppi parrocchiali

per ritiri, gruppi di spiritualità o singoli (laici, religiosi,

religiose), cristiani che vogliano approfondire il contatto

con la Sacra Scrittura, gruppi di giovani che desiderino

un più diretto e originale contatto con la tradizione e la

liturgia bizantina.

Dal punto di vista della didattica, il monastero offre

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Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Le attività del monastero

I monaci di S. Nilo sono specializzati nel restauro e

nella conservazione dei libri antichi, oltre che nella for-

mazione attraverso un ginnasio parificato con la scuola

pubblica statale.

Partendo dalle attrattive turistico - religiose, molto

importante è la raccolta del Museo Archeologico: for-

matasi nei secoli a partire dai primi momenti di vita

dell’Abbazia, secondo una sentita vocazione alla “con-

servazione”. Purtroppo al momento i locali sono chiusi

per lavori di restauro.

Oltre al Museo archeologico, il monastero vanta

una delle più antiche Biblioteche Monumentali della

regione: possiede infatti un alto numero di rari palinse-

sti, antichi manoscritti in pergamena nei quali la primi-

tiva scrittura è stata grattata via per fare posto ad una

seconda, successiva scrittura: con gli odierni mezzi tec-

nici è possibile leggere di nuovo la scrittura più antica e

recuperare le scritto perduto.

Nel 1873 la Biblioteca, insieme a tutti gli edifici del-

l'abbazia, venne incamerata dallo Stato italiano di

recente formazione. Attualmente essa conta circa 500

manoscritti greci ed altrettanti latini, varie centinaia di

incunaboli e cinquecentine e 50.000 libri a stampa. La

comunità monastica possiede a sua volta una propria

biblioteca, contenente 20.000 volumi.

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Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Grottaferrata (RM)Abbazia di San NiloBiblioteca

Page 27: I Monasteri Del Lazio

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Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

dei corsi di pittura per imparare la tecnica della pittura

d’icona nel clima spirituale e liturgico nel quale essa è

originariamente inquadrata e dal quale non può pre-

scindere. I corsi sono tenuti sotto la guida di membri

del Monastero e di maestri iconografi.

Nell'ambito delle celebrazioni per il Millenario

dell'Abbazia è stata allestita una mostra che ha dato il

dovuto risalto all' intensa e proficua attività sopra

descritta attraverso una rassegna espositiva di alcuni dei

numerosissimi capolavori che proprio qui, nella badia

greca, sono stati salvati da un degrado a volte ai limiti

dell' irreversibile.

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Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Grottaferrata (RM)Abbazia di San Nilo

Altare

Il Restauro del libro antico

Il Laboratorio di restauro del libro antico è il primo a carattere scientifico, fondato periniziativa della Direzione generale delle biblioteche ed accademie del Ministerodell'Educazione Nazionale, le autorità statali preposte all'amministrazione del patrimoniobibliografico italiano. Il laboratorio, istituito in una sala dell'antica foresteria dei monaci, hasvolto da subito un ruolo importante, proprio quando in Italia il restauro librario maturò lasua più importante trasformazione, affermandosi definitivamente come attività che sibasava contemporaneamente sulla ricerca scientifica e su una elevata e raffinatissima abilitàartigianale. Il laboratorio è stato successivamente ampliato con l'aggiunta di un localeannesso per il gabinetto chimico che aveva il compito di esaminare, diagnosticare esuggerire le diverse terapie per gli speciali "pazienti"; nacque così il progetto dell'Istituto diPatologia del Libro con ambienti contigui al laboratorio che avrebbero dovuto ospitare, tragli altri, reparti di chimica, fisica, meteorologia oltre ad un museo patologico del libro: ideagrandiosa che richiamò sulla badia greca un vasto interesse sia italiano, sia internazionale. Ilrestauro in assoluto più prestigioso effettuato da questa autentica Officina Librorum è statoquello delle oltre 1.000 carte vinciane del Codice Atlantico di Leonardo, che raccogliedisegni di macchine, studi di geometria, calcoli, vari appunti e note personali ed ebbe iltitolo di "Disegni di machine et delle arti secreti et altre cose di Leonardo da Vinci racolti daPompeo Leoni". Il delicato e difficile lavoro fu affidato al Laboratorio di Restauro del LibroAntico di Grottaferrata nel 1962 , battendo la concorrenza del Laboratorio di restauro dellaBiblioteca Vaticana, dell'Istituto di Patologia del Libro e dell' Institut Léonard de Vinci diAmboise. Partendo quindi dall’ orientamento verso i libri antichi e le scritture, il visitatorepuò acquistare presso il monastero numerose pubblicazioni editoriali, come il bollettinomensile, una serie di volumi e monografie su specifici argomenti, dei cd rom multimediali edei calendari a tema.

Una giornata al Monastero di San Nilo

Ore 5.30: i Monaci si alzano Ore 6.00: i Monaci si riuniscono per le preghiere del mattutino Ore 7.30: si celebra la messa concelebrata in italiano e con canti in greco Ore 7.45-8.00: i Monaci consumano liberamente la loro colazione Ore 8.00-12.30: ogni monaco si dedica allo svolgimento del proprio ufficio Ore 12.30-13.00: i Monaci si ritrovano in Chiesa per la preghiera dell’Ora Terza e Sesta Ore 13.00-13.30: si consuma il pranzo comunitario in silenzio, ascoltando nastri diconferenze sulle Chiese orientali, commenti di Ravasi ed altro Ore 13.30: ascolto delle notizie del giorno Ore 14.15: i Monaci si ritirano in cella fino alle 15.30 Ore 15.30-15.45: i Monaci si ritrovano in Chiesa per la preghiera dell’Ora Nona e dei Vespri Ore 15.45-16.30: prosegue la preghiera Ore 16.30-19.25: tempo libero dedicato alla lettura, allo studio o ad uscire Ore 19.25-20.00: tutti i Monaci si riuniscono nella sala del Capitolo, dove si canta l’Akathistose ci si concentra sulla meditazione Ore 20.00: i Monaci consumano la loro cena (come il pranzo) Ore 20.30: i Monaci tornano in Chiesa per la recita dell’Apodeipnon.

Page 28: I Monasteri Del Lazio

l territorio dei Castelli romani in un giornoLucia Sentinelli

La zona dei Castelli romani è talmente ricca di

opere d’arte, di paesaggi e curiosità che è davvero dif-

ficile suggerire la visita di una località a scapito di

un’altra.

Una delle mete più interessanti nei dintorni di

Grottaferrata è sicuramente il sito archeologico di

Tuscolo, raggiungibile in poco tempo percorrendo la

via Tuscolana per circa 5 Km. Si prosegue poi a piedi

lungo un sentiero che porterà sulla via dei Sepolcri,

un lastricato romano che attraversa boschi di pini e

castagni e conduce al foro, ad un anfiteatro ed un tea-

tro in buono stato di conservazione. Proseguendo si

arriva alla cima del monte Tuscolo, a 670mt. in un

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Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Ariccia (RM) Palazzo Chigi prospetto posterioreripresa dal Parco dei Chigi

Page 29: I Monasteri Del Lazio

ed il Palazzo Savelli.

Si può comunque suggerire un rapido giro a

Frascati per vedere, almeno solo dall’esterno, la Villa

Aldobrandini. E’ consigliabile anche un giro attorno al

Lago di Castel Gandolfo, alle rovine del castello di

Malaffitto e all’ oratorio di Sant’Angelo.

Ad Albano vi sono monumenti di notevole interes-

se, come il Museo Civico fondato nel 1975, è ospitato

nella neoclassica Villa Ferrajoli, costruita nel 1834.

L’interno conserva la decorazione pittorica di Giovan

Battista Caretti, ispirata all’arte classica e rinascimentale.

A metà strada tra i due laghi di Albano e di Nemi,

sorge Ariccia, paese di antichissime origini. Tappa

d’obbligo, in questo storico paese, è la visita all’impo-

nente Palazzo Chigi , un esempio unico di dimora

barocca. Ariccia vanta, inoltre, altri preziosi monu-

menti come: la Chiesa dell’Assunta costruita dal

Bernini in collaborazione con uno dei suoi migliori

allievi Carlo Fontana nel 1662; la Locanda Martorelli

nota soprattutto per il ciclo dei dipinti murali eseguiti

dal pittore polacco Taddeo Kuntze.

Numerosi storici hanno individuato il luogo del-

l’antica città di Albalonga, che fu a capo della confe-

derazione latina, con quello dell’odierna

Castelgandolfo. Qui, Urbano VIII non ancora Papa,

stabilì la residenza per la villeggiatura dei papi.

Proseguendo, su questo affascinante territorio,

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Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

punto da cui si gode un meraviglioso panorama.

Uscendo da Grottaferrata ed immettendosi sulla

via Anagnina, in direzione di Roma, si possono rag-

giungere le Catacombe Ad Decinum, complesso

archeologico di dimensioni modeste ma di grande

valore storico, poiché si tratta di catacombe molto ben

conservate, a differenza di altre rinvenute sul territorio

laziale. La necropoli presenta diverse pitture parietali

risalenti al IV e V secolo, ed è costituita di cinque galle-

rie che si snodano per circa 225 metri, con in tutto

mille sepolcri di cui solo cento non sono intatti.

Altri centri abitati nei dintorni che meritano una

visita sono: Montecompatri – con la fontana

dell’Angelo, il Duomo ed il Convento di Palazzolo e

quello di S. Silvestro – e Rocca Priora – con la Porta

ogivale d’ingresso all’abitato, la Chiesa dell’Assunta

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Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Ariccia (RM)Facciata della chiesa

della Madonna di Santa Apollonia

Page 30: I Monasteri Del Lazio

Nel punto più alto dei Castelli è situata Rocca

Priora riconosciuta da molti studiosi il luogo che

Coriolano occupò nella sua marcia su Roma (486

a.C.). In questo paese arroccato possiamo visitare il

Palazzo Baronale dei Savelli, la Chiesa dell’Assunta, le

Sorgenti della Doganella che una volta alimentavano

il Lago Regillo, ora scomparso.

Poco distante da questi paesi si estende la “citta-

dina” di Velletri Sede vescovile,in bella posizione su

uno sprone del monte Artemisio. ,

Al centro del Paese, accanto alla chiesa di S.

Maria in Trivio, sorge il bellissimo campanile gotico

lombardo, a pianta quadrata, generalmente chiama-

ta la Torre del Trivio (1353). Nel chiostro della

Cattedrale di Velletri ha sede il Museo Diocesano,

dove sono raccolte opere d’arte di inestimabile valo-

re, importanti soprattutto per la loro unicità.

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Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

troviamo Genzano che fino alla fine del XVI secolo,

fu coinvolta da vicende storiche caratterizzate da con-

tinui conflitti fra famiglie baronali e fra queste e il

Papato. Nel 1378 Clemente VII, Papa scismatico, asse-

gnò il controllo di Genzano alla famiglia Orsini che ne

mantenne il possesso per pochi anni, e cioè fino a

quando non venne riassorbito con i beni del

Monastero delle Tre Fontane.

Una storia lunga trenta secoli ce la offre Rocca di

Papa. Intorno all’”Arx aesulana”, altura sacra dove si

levava il collegio dei “sacerdoti cabensi”, in quella

posizione splendida occupata dall’attuale fortezza,

nacquero i primi insediamenti umani della futura

città di Rocca di Papa.

Nel territorio di Rocca di Papa è possibile ammi-

rare, la Chiesa della Madonna del Tufo costruita nel

1792 in onore della Santa Vergine esattamente sul

monte Albano. Proseguendo le nostre escursioni nel

meraviglioso e vasto territorio dei Castelli Romani

arriviamo a Nemi, molto celebre al tempo dei Romani

per il Tempio dedicato a Diana.

Tra i monumenti, a Nemi, merita una visita : il

famoso Museo delle Navi parzialmente riaperto nel

1989. Nel vasto territorio dei Castelli Romani si affac-

cia anche Marino; Tra i più bei monumenti si posso-

no ammirare la Basilica di S. Barnaba, l’antica Fontana

dei Mori, la Chiesa Madonna delle Grazie, Villa Mattei.

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Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Ariccia (RM) Interno della chiesadella Madonna di Santa Apollonia

Page 31: I Monasteri Del Lazio

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Eventi e manifestazioni

L’evento più importante che ha luogo a

Grottaferrata è sicuramente la fiera di marzo, la quale

ha origini che risalgono addirittura al Medioevo,

quando mercanti e artigiani si incontravano per

scambiare le loro merci. Col passare del tempo la

Fiera si è modificata, nelle caratteristiche e nei conte-

nuti, fino ad essere riconosciuta a livello nazionale,

nel 1966 , come principale occasione per la promo-

zione di macchiane agricole. Oggi essa si svolge su di

una estensione di 15.000 metri quadri, su viale S. Nilo

ed è accompagnata da numerose manifestazioni cul-

turali, sportive ed artistiche.

Altre date da ricordare sono: il Venerdì Santo per

la processione del Cristo morto, il mese di maggio

per il “Raduno dei Maggiolini”, quello di giugno per

la “ Festa di Squarciarelli”, agosto per la “Festa di S.

Maria in Grottaferrata” e il 26 Settembre per la “Festa

di S. Nilo”.

Infine per quanto riguarda i prodotti tipici sono

sicuramente da segnalare le ciambelle al vino, il pan-

giallo grottaferrarese e la zuppa di uova, ricette carat-

teristiche della gastronomia locale.

In un veloce scorrere, ad Ariccia il 3 settembre si

inaugura la famosa “sagra della porchetta” che da

spazio a molte divertenti iniziative.

Dove dormire e dove mangiare

C’è davvero una grande quantità di ristoranti a

Grottaferrata, tutti di buon livello con menù invitanti

e basati sulla tradizione culinaria della zona dei

Castelli Romani; qui ne vengono indicati solo alcuni:

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Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Osteria del Fico VecchioVia Anagnina 257, tel. 06.94315940

La Briciolavia D’Annunzio 12, tel. 06.9459338

Caccianivia Diaz 13/15, tel. 06.9420378

CasavecchiaVia Cernaia 17, tel. 06.94299069

Per quanto riguarda le possibilità di alloggio:

Park Hotel Villa GrazioliVia U. Pavoni 19, tel. 06.945400

La Locanda dei CioccaVia Anagnina 134, tel. 06.94315390

Villa LetiziaVia XXIV Maggio 110, tel. 06.9411103

Villa FerrataVia Tuscolana 287, tel. 06.94548049

Agriturismo FataViale S. Nilo 65, tel. 06.9456170

Tra i più rinnomati: Ristorante Cacciani a Frascati in posizionepanoramica con una spettacolare vista; l’Antico Ristorante Pagnanelli a Castel Gandolfo,accanto alla Villa Pontificia, che si affaccia con la suaterrazza sullo splendido Lago.

Page 32: I Monasteri Del Lazio

Il monastero di Casamari in un giorno Lucia Sentinelli

L’Abbazia di Casamari

L’Abbazia di Casamari si trova nel comune di

Veroli, in provincia di Frosinone. Il monastero fu eret-

to sulle rovine dell’antico municipio romano di

Cereatae Marianae, in onore della dea Cerere, cui il

luogo era consacrato, e del generale romano Caio

Mario, avversario dell’aristocratico Silla nella guerra

civile dell’88 a.C. , che qui nacque. A lui si deve anche

l’attuale denominazione di Casamari, “casa di Mario”.

Agli albori del secondo millennio alcuni ecclesiastici

di Veroli diedero inizio alla costruzione di una chiesa

dedicata ai santi Giovanni e Paolo, con l’intento di

costituire una comunità monastica; l’abate Giovanni

del vicino monastero di Sora concesse a quattro di

63

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Veroli (FR)Abbazia di CasamariFacciata

Si segnalano inoltre numerosi eventi stori-

ci con ricorrenza annuale: a metà Gennaio Festa di

S.Antonio Abate; a Febbraio la classica sfilata di carri

allegorici; il 13 e il 14 Maggio si svolge la Festa delle

Azalee; in Luglio si festeggia S.Apollonia Patrona di

Ariccia in Processione con una Macchina del Bernini ;

l’8 Dicembre la Processione della Signorina, Solenne

Processione al Santuario di S. Maria di Galloro, che si

svolge due volte l’anno.

Ad Albano la seconda domenica di ogni mese

troviamo la mostra mercato dell’antiquariato e dell’ar-

tigianato d’arte che si svolge nel centro storico.

Il 30 Maggio a Castel Gandolfo si festeggia S. Maria

Ausiliatrice. Nel mese di Giugno, in commemorazione

del Corpus Domini, la famosa e tradizionale Infiorata di

Genzano allestita sulla via principale del Comune deco-

rata con petali e polvere di fiori in fantasmagoriche e

colorate opere artistiche; A Grottaferrata il 26 settembre

proprio nella meravigliosa Abbazia di S. Nilo, da dove

inizia il nostro giro turistico, si svolge una cerimonia con

rito greco - bizantino.

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Page 33: I Monasteri Del Lazio

Nella seconda metà del secolo, però, l’affermarsi

delle monarchie in Europa e la cattività avignonese

(1305-1417) determinarono una crisi generale delle

istituzioni ecclesiastiche, che coinvolse inevitabilmen-

te anche gli Ordini religiosi.

Ai rivolgimenti della storia e alla violenza della

guerra si aggiunge l’istituzione della Commenda, este-

sa a Casamari nel 1430 dal Papa Martino V a favore

del nipote, il cardinale Prospero Colonna, e soppressa

soltanto nel 1850 da Pio IX. Causa della decadenza di

molte abbazie, la Commenda assicurava una rendita

vitalizia a un abate commendatario, il quale, privo di

autentica autorità spirituale, non risiedeva nel mona-

stero né si occupava della sua manutenzione né della

guida della comunità, limitandosi spesso a riscuotere i

frutti dei possedimenti monastici.

Il ‘400 fu, non solo il secolo della decadenza, ma

anche della rinascita: le comunità monastiche compre-

sero la necessità di unirsi tra loro per formare delle

federazioni, dando origine alle Congregazioni monasti-

che. Nel 1623, la comunità, ormai ridotta a soli otto reli-

giosi, entrò a far parte, insieme ad altre otto abbazie,

della Congregazione Cistercense Romana, sorta per

volontà del Papa Gregorio XV.

Bisognerà, però, attendere il XVIII secolo per assi-

stere alla rinascita dell’abbazia come centro religioso

grazie all’opera del papa Clemente XI, già abate com-

65

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

loro l’abito religioso: nasceva così la prima comunità

benedettina di Casamari.

Nel tempo l’abbazia crebbe di dimensioni e d’im-

portanza, distinguendosi non solo a livello spirituale,

ma anche sociale e politico; già agli inizi del XII seco-

lo, però, fu investita da una grave crisi sia economica,

per il venir meno dell’economia curtense e l’affermar-

si di quella commerciale, sia religiosa, a motivo del

disorientamento conseguente alla riforma gregoriana.

Frattanto in Europa si espandeva l’ordine mona-

stico cistercense, la cui spiritualità severa e laboriosa

raggiungeva l’Italia grazie a Bernardo di Citeaux, che

durante lo scisma di Anacleto II (1130-1138) si rese

promotore dell’unità ecclesiale con il riconoscimento

di Innocenzo II.

Tra il 1140 e il 1152, ai monaci benedettini “neri”

–così chiamati per il colore dell’abito si sostituirono i

“bianchi” cistercensi, che trovarono immediato con-

senso per l’impostazione di vita improntata a sempli-

cità, povertà e austerità. Tra la fine del XII secolo e

l’inizio del successivo fu avviata la costruzione dell’at-

tuale monastero, secondo la planimetria tipica

dell’Ordine, con la demolizione del fabbricato bene-

dettino.

Fino alla prima metà del XIV secolo, Casamari

esercitò un’importante opera di promozione umana

e cristiana in tutta l’Italia centrale e meridionale.

64

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Page 34: I Monasteri Del Lazio

quattro monasteri in Etiopia e due in Eritrea. Frattanto

altre colonie di monaci provenienti da Casamari

hanno rivitalizzato, con l’invio di nuove comunità,

antiche abbazie e certose e hanno fondato nuovi

monasteri, tra cui uno in Brasile e uno negli Stati Uniti

d’America.

Attualmente, nell’Abbazia di Casamari vive una

comunità di ventidue monaci.

67

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

mendatario di Casamari: questi, nel 1717, allontanò i

Cistercensi della Provincia Romana per introdurre una

colonia di monaci cistercensi riformati, detti Trappisti,

provenienti da Buonsollazzo, in Toscana. In età napo-

leonica l’abbazia subì danni e soprusi: nel 1799, i sol-

dati francesi di ritorno da Napoli si fermarono a

Casamari, la depredarono e uccisero alcuni religiosi,

oggi tumulati nella chiesa.

Spogliata dei suoi beni nel 1873, in seguito alle

leggi di soppressione, l’anno successivo l’abbazia fu

dichiarata monumento nazionale. Nel frattempo, con

l’aggregazione, nel 1833, del monastero di San

Domenico presso Sora e, nel 1864, di quello di

Valvisciolo presso Sermoneta, nasceva di fatto la

Congregazione di Casamari, con costituzioni proprie

approvate da Pio IX.

Nel 1892, la comunità di Casamari rifiutò di ade-

rire alla scissione dei Cistercensi riformisti, detti

Trappisti, pur seguendone l’osservanza dal 1717, e,

negli anni precedenti la prima guerra mondiale, resi-

stette energicamente ai tentativi di aggregazione alla

Congregazione benedettina Sublacense.

Nel 1930, la Congregazione di Casamari ha rice-

vuto dalla Santa Sede l’incarico di fondare il mona-

chesimo cattolico nell’Africa orientale: nel 1940 è

stato fondato il primo monastero.

Oggi la Congregazione di Casamari annovera

66

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

La giornata monastica

La spiritualità della comunità monastica di Casamari è vissuta,secondo la tradizione benedettina, con forte accentuazionecomunitaria, in comunione d’ideali, di vita e di beni entro laclausura del monastero, sotto la responsabilità dell’abate. nun’atmosfera ovattata di silenzio e di raccoglimento, la giornata èarticolata in modo armonico in tre momenti complementari econvergenti : la preghiera (Opus Dei), la lectio divina, il lavoro. La vita di preghiera si snoda attorno alla messa conventuale,perno e momento vivificante della giornata, celebrata con unaliturgia particolarmente solenne, animata dal canto gregoriano.Altri momenti forti della preghiera comunitaria sono lacelebrazione delle Lodi e dei Vespri, all’aurora e al tramonto,simbolicamente vissuti come l’inizio e la fine della vita. Al terminedella giornata, la preghiera comunitaria si chiude con il cantodella Salve Regina, che, secondo la tradizione cistercense, San Bernardo raccolse dalla bocca degli angeli.

Page 35: I Monasteri Del Lazio

La visita dell’Abbazia

L’atmosfera nel monastero è grandiosa ma seve-

ra, in perfetto accordo con i dettami di povertà e di

rigore imposti dagli Statuti dell’Ordine, che vietavano,

negli edifici monastici, pitture, sculture e inutili orna-

menti decorativi che avrebbero distratto i monaci

dalla preghiera e dal raccoglimento.

Dal punto di vista architettonico, le abbazie cister-

censi presentano una disposizione costante degli

ambienti, pur adattandosi alle caratteristiche idrogeo-

logiche e climatiche del luogo, che talvolta hanno

motivato variazioni allo schema planimetrico.

I fabbricati si articolano in modo razionale intor-

no al chiostro: lungo il lato orientale si sviluppa il

braccio dei monaci coristi, con l’aula capitolare a

pianterreno, lungo quello occidentale l’ala dei fratelli

6968

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Veroli (FR) – Abbazia di CasamariAntico Dispensarium Sec. XIII

oggi Refettorio

conversi con il dispensarium (deposito dei prodotti

agricoli).

La chiesa a croce latina, è disposta lungo il lato

nord, per riparare il complesso monastico dai venti di

tramontana e non impedire l’espandersi della luce;

perpendicolare al lato opposto si trova il refettorio.

Il chiostro è il punto di riferimento dell’intero

complesso monastico, poiché rappresenta il centro

tanto della vita monastica quanto della sistemazione

urbanistica dell’abbazia; il chiostro è propriamente il

luogo del silenzio, inteso non solo e non tanto come

norma disciplinare, ma soprattutto come condizione

indispensabile al dialogo con Dio. E’ circondato da

Veroli (FR)Abbazia di CasamariInterno Aula Capitolare

Page 36: I Monasteri Del Lazio

portici coperti da una sola volta cilindrica e chiusi da

una spessa muratura: su ogni lato, verso l’esterno, si

aprono quattro bifore a tutto sesto e una porta d’ac-

cesso allo spazio interno, suddiviso da aiuole che

convergono verso la cisterna centrale. Le bifore, di

differente fattura, sono formate da snelle colonnine

binate – ora lisce, ora scanalate a linea spezzata ora a

treccia – sormontate da capitelli a crochet dalle forme

più svariate, con elementi figurativi rapidi. Particolare

attenzione merita un capitello nel lato sud del chio-

stro, in cui sono raffigurati, secondo la tradizione, i

volti di Federico II, del suo segretario Pier delle Vigne

e di Giovanni V, abate di Casamari e cancelliere del-

l’imperatore, a ricordo del soggiorno e dell’affiliazio-

ne dell’imperatore a Casamari nel 1222.

Proseguendo, troviamo l’Aula Capitolare conside-

rata dai critici la più bella tra quelle costruite dai

Cistercensi in Europa. L’ Aula è il luogo più importan-

te dell’Abbazia dopo la chiesa. Qui la comunità

monastica si raduna ogni giorno per ascoltare il mar-

tirologio e un capitolo della Regola di San Benedetto,

consuetudine da cui prende il nome di “Sala del

Capitolo”.

In questo stesso luogo, la comunità elegge con

votazione segreta, il proprio abate, e ne ascolta le

conferenze spirituali, ammette i postulati al noviziato

e alla vestizione dell’abito monastico, si riunisce per la

7170

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

discussione dei problemi più importanti. Infine, è

interessante sapere che, nell’Aula capitolare un

tempo, aveva luogo il cosiddetto “capitolo delle

colpe”, l’atto con cui i monaci si accusavano sponta-

neamente, davanti ai confratelli, delle mancanze

commesse contro le prescrizioni della Regola per

riparare al cattivo esempio e per chiedere il perdono

dei fratelli. L’interno è ribassato rispetto al chiostro per

motivi non solo strutturali, ma anche simbolici: vi si

scende, infatti, per confessare le proprie colpe e fare

penitenza, per poi risalire perdonati e purificati.

All’inizio della navata destra della Chiesa, una

porta detta dei “conversi” in quanto costituiva l’in-

gresso in chiesa riservato ai fratelli conversi – immet-

te in un pianerottolo da cui, a sinistra, si ritorna nel

chiostro.

L’Abbazia di Casamari è dotata di una ricca e pre-

stigiosa biblioteca la cui graduale costituzione fu

avviata fin dagli inizi della vita monastica: tanto i

Benedettini quanto i Cistercensi, che li sostituirono tra

il 1140 e il 1152, ebbero cura di arricchire il patrimo-

nio librario, ricopiando a mano in particolare i libri

destinati ad usi liturgici e spirituali.

E’ necessario attendere l’arrivo dei Trappisti

(1717) per assistere al rifiorire della vita culturale:

costoro copiarono numerosi testi liturgici e compila-

rono cronache dei secoli XVIII e XIX, in parte ancora

Page 37: I Monasteri Del Lazio

te la ricostruzione del complesso monastico: essi raf-

figurano il martirio e la beatificazione di San

Tommaso Becket.

73

conservate nell’archivio dell’abbazia. I reperti archeo-

logici e le magnifiche tele, che si trovano nelle antiche

sale di lavoro dei monaci ancora oggi in fase di ristrut-

turazione, furono rinvenuti quasi tutti nelle immedia-

te vicinanze dell’abbazia.

Il materiale archeologico è databile dalla preisto-

ria all’età romana: si tratta di cippi marmorei, are

pagane, frammenti di pavimento a mosaico, statue,

monete, ex voto, vasi e lucerne fittili, unguentari, oltre

a una zanna di elephans meridionalis rinvenuta nel

letto del torrente Amaseno.

Tra le tele più interessanti, segnaliamo:

L’elemosina di San Lorenzo di Giovanni Serodine,

Gesù e la Samaritana di Annibale Carracci, il Riposo

durante la fuga in Egitto di Simone Cantarini, la

Madonna con il Bambino e San Giovanni della scuo-

la di Raffaello, La Madonna della scuola di

Sassoferrato, La Maddalena del Livert, Sant’Ambrogio

e Sant’Agostino di un ignoto caravaggesco, La

Madonna con il Bambino del Solimena, la

Deposizione di Filippo Draghi e il Martirio di San

Lorenzo di Francesco da Castello.

Nel monastero sono conservati anche i resti di

pregevoli affreschi provenienti dalla vicina chiesa di

Santa Maria di Reggimento, probabilmente sede della

primitiva comunità benedettina, riutilizzata poi dai

Cistercensi nella prima decade del XIII secolo duran-

72

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Veroli (FR) – Abbazia di Casamarigalleria orientale del chiostroingresso Aula Capitolare

Page 38: I Monasteri Del Lazio

75

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

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Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Veroli (FR)Abbazia di CasamariInterno – Navata centrale

Il tesoro di Casamari

“Molte erano le reliquie dei santi di cui era grandemente riccal’Abbazia di Casamari per la munificenza dei sommi pontefici” :così affermava, nel 1707 Filippo Rondinini, storico di Casamari,alludendo alle numerose reliquie custodite nel monastero entropreziose teche. Nonostante la rigorosa osservanza della Regola diSan Benedetto e degli Statuti dell’Ordine cistercense cheimponevano la povertà negli ornamenti e negli arredi, il prestigiodell’abbazia e le figure di abati come Giraldo – che svolseimportanti missioni diplomatiche in Europa per conto della SantaSede – motivarono donazioni di oggetti di pregio da parte deipontefici; la comunità venne di volta in volta dispensata dalleprimitive, rigide regole di povertà; si andò, così, costituendo, tra lafine del XII secolo e il successivo, un autentico tesoro di oggettidestinati al culto, suppellettili, vesti sacre, libri e scritture. Tra ireliquiari conservati, molti andarono dispersi tra il XV e il XVIsecolo, altri ebbero miglior destino: per sottrarli alle scorreriedelle soldatesche, infatti, furono trasportati, nel 1572, nellacattedrale di Sant’Andrea a Veroli, in più sicura custodia, protettidalle mura cittadine. Qui le reliquie erano custodite in un depositola cui porta era chiusa da una duplice serratura: delle due chiavi,che ne assicuravano la chiusura, una veniva custodita dalcanonico più anziano, l’altra dall’abate di Casamari, atestimonianza del legame antico e profondo tra la comunitàcistercense e la città di Veroli. Ogni anno, nel giornodell’Ascensione, gli oggetti più insigni venivano portati inprocessione, con grande concorso del popolo, da Veroli aCasamari per poi essere nuovamente riportati dal monastero allacattedrale. A causa di temibili disordini popolari, nel 1783 laprocessione fu abolita. Oggi le meravigliose reliquie sonoconservate in una cappella del duomo cittadino esposte in tutto illoro splendore. Tra i gioielli di oreficeria sacra, spicca la grandecroce precessionale in argento dorato sbalzato, ornata di pietre epaste vitree, risalente al XIII secolo. Sul recto è rappresentato,centrale, Cristo crocifisso e, sui quattro bracci, la Vergine Maria,l’evangelista Giovanni, San Pietro e l’angelo che stringe nelle maniil disco solare. Da Casamari proviene anche il braccio reliquiariodi San Matteo, in lamina d’argento sbalzata e dorata. Tra glioggetti più prestigiosi figura la testa reliquiario dei santi Giovannie Paolo martiri, patroni di Casamari, cui è dedicata la chiesa. Inargento martellato e smalti, il reliquiario si presenta in forma dibusto che raffigura un giovane viso maschile. Oltre alle preziosereliquie, la teca custodisce due piccole croci in argento dorato.Due dei cinque cofanetti in avorio conservati nel tesoroprovengono da Casamari, dove erano stati utilizzati come preziosecustodie delle reliquie dell’abbazia.

Page 39: I Monasteri Del Lazio

a liquori rinomati, quali l’Elisir San Bernardo o il

Millefiori Gran Liquore Casamari.

Oggi, grazie alla collaborazione tra le varie case

della Congregazione e di altri Ordini, nella liquoreria

dell’abbazia sono in vendita molte specialità, soprat-

tutto galeniche, provenienti da tutta Italia, oltre a

guide, libri, ceramiche e articoli religiosi.

77

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Le attività del monastero

Le principali attività che svolgono i monaci dell’ab-

bazia sono l’insegnamento nell’ Istituto San Bernardo,

la gestione della farmacia e della liquoreria. L’Istituto fu

fondato nel 1898 dall’abate Gabriele Paniccia per assi-

curare ai giovani monaci una solida preparazione teo-

logica e culturale, nel 1916 fu trasformato in seminario

per gli aspiranti alla vita monastica.

Antico quanto l’ordine è poi l’uso di preparare infu-

si, decotti e sciroppi a scopo terapeutico sia per i mona-

ci sia per quanti bussano alla porta del monastero.

L’erbario era il locale in cui venivano conservate e

manipolate erbe e foglie, radici e bacche dalle virtù

curative raccolte nei campi; ben presto un angolo del

monastero fu destinato alla coltivazione delle piante

aromatiche e medicinali, l’hortus botanicus, chiamato

in seguito l’orto dei semplici.

La prima farmacia di Casamari invece, di mode-

ste dimensioni, fu aperta nel 1760 ed era situata nel

“giardino di novizi”; alla fine del ‘700 ne fu costruita

una più ampia, nell’odierna area verde sottostante le

finestre del museo, articolata in due sale: la prima

riservata alla preparazione dei farmaci, l’altra alla ven-

dita dei liquori e dei medicinali. Legata all’attività della

farmacia era in origine quella della liquoreria. Il

paziente e tenace lavoro dei monaci ha dato origine

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Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Veroli (FR)Abbazia di Casamari – Bifora

Page 40: I Monasteri Del Lazio

Il territorio della Ciociaria in un giornoLucia Sentinelli

“Grande e solenne Paese, che circonda, con la

solitaria irradiazione di memorie, la divina Roma”

così descrive Giosuè Carducci la Ciociaria, considerata

una vera regione, con caratteristiche storiche e culturali

omogenee. Questo territorio vanta una tradizione

radicata nella fede cattolica e di conseguenza possiede

numerose abbazie cistercensi ed antichi monasteri che

lasceranno il visitatore con il fiato sospeso. E’ forse uno

tra i pochi territori al mondo ad essere stato così

profondamente segnato ed allo stesso tempo,

privilegiato dalla presenza e dall’influsso di tante

abbazie e dipendenze benedettine. Queste abbazie, da

oltre un secolo e mezzo, rappresentano per l’umanità

intera capisaldi di storia, centri di promozione culturale,

di manifestazione artistica, oltre che di fede e

spiritualità.

Seguendo l’opera patriarcale di San Benedetto,

ancora oggi i monaci vivono con il medesimo spirito

e ritmo che da oltre quindici secoli si ripete nelle

abbazie di Montecassino, nella Certosa di Trisulti, nell’

abbazia di Fossanova “culla del gotico-cistercense”

situata nel borgo omonimo nel comune di Priverno.

Le Abbazie di Montecassino, Casamari, Trisulti, San

79

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

78

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Page 41: I Monasteri Del Lazio

fissò in termini giuridici i caratteri del primo Giubileo

del 1300.

La cattedrale di Anagni costruita tra il 1071 e il

1105, conserva pressoché immutato il suo carattere

romanico. Da questa Basilica, il 24 marzo del 1160,

Alessandro III scomunicò l’imperatore Federico

Barbarossa; e sarà in Anagni che i messi imperiali,

dopo la sconfitta di Legnano, sottoscriveranno il

“Pactum anagninum”, preliminare del trattato di

Venezia.

Non molto distante, si trova la cittadina di

Fumone, centro a 783 m. sui Monti Ernici, caratteristi-

ca per la sua struttura medioevale perfettamente con-

servata, costituita dall’antico perimetro originario del

borgo e dalla rocca.

Il suo nome deriva dal fatto che, per la sua posi-

zione strategica e dominante sulla vallata sottostante,

fu nel Medioevo centro di segnalazioni di eventuali

nemici mediante l’accensione di fuochi. Da ciò deriva

anche il detto popolare “Si Fumo Fumat – tota

Campania tremat….”

Da segnalare l’antichissima rocca dove Bonifacio

VIII fece imprigionare Celestino V, ed il Castello dei

Marchesi Serventi Longhi con annesso giardino pensile.

Alatri è una di quelle città la cui ricchezza storica

è testimoniata superbamente dalla quantità e qualità

dei monumenti presenti nel suo territorio. Insieme

81

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Domenico di Sora, sono la testimonianza monumen-

tale dell’azione spirituale ed al contempo operativa

del patriarca del Monachesimo occidentale, San

Benedetto, ispiratore e realizzatore della regola “Ora

et Labora”.

A pochi chilometri da Casamari, ricca di fascino e

tradizioni, si erge la città dei Papi, Anagni, alle pendi-

ci dei Monti Ernici di fronte alla Valle del Sacco, famo-

sa soprattutto per il ruolo avuto come sede papale

nel corso del Medioevo, ma anche per aver dato i

natali a ben quattro pontefici di grande importanza

politica, tra questi lo stesso Bonifacio VIII, Papa che

80

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Collepardo (FR)Certosa di Trisultichiostro giardino

Page 42: I Monasteri Del Lazio

alcune fortificazioni. Fu concepito come una com-

plessa e articolata architettura residenziale, entro la

quale trova posto anche una piccola chiesa dedicata

a San Bartolomeo Apostolo, rappresenta il più bell’

esempio di architettura settecentesca presente nel

territorio.

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

all’Acropoli, costruzione ciclopica di epoca pre-roma-

na che rappresenta il monumento più antico e cele-

brato della città, si possono ammirare, per il loro valo-

re storico-artistico, la Chiesa di S. Maria Maggiore

sorta nel V secolo probabilmente sulle rovine di un

vetusto tempio consacrato alla dea Venere; la

Fontana Pia realizzata nel 1870 su progetto dell’archi-

tetto Giuseppe Olivieri dedicata a Pio IX; la Chiesa di

S. Francesco eretta, insieme al vicino convento fran-

cescano nella seconda metà del Duecento, che pre-

serva una pregevole “Deposizione” di scuola napole-

tana del Seicento e la preziosa reliquia del mantello

di S.Francesco; la Chiesa di S.Silvestro costruita tra la

fine del X secolo e l’inizio dell’IX; Palazzo Gottifredo

che si erge imponente costruito per volontà del cardi-

nale omonimo intorno alla metà del XIII secolo; inol-

tre vale la pena visitare Grangia di Tecchiena che si

alza sulle pendici del piccolo colle Monticchio, sul

quale intorno al sec. XI sorsero, per volontà di Alatri,

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Collepardo (FR)Certosa di Trisulti

panorama

Collepardo (FR)Certosa di Trisulticortile esterno

Page 43: I Monasteri Del Lazio

godere, oltre ad una distensione fisica e mentale,

della specialità di funghi porcini, dell’ottimo tartufo e

di un gustoso agnello.

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Dove mangiare e dove dormire

Una serie di percorsi suggestivi e caratteristici di

questo affascinante territorio, possono condurvi alla

scoperta delle bellezze artistiche, storiche e naturali-

stiche ma anche di golosità tipiche e di luoghi dove

riposare, lontani dal caos delle nostre grandi città, cir-

condati da paesaggi incontaminati.

A pochi chilometri da Casamari troviamo l’antica

città di Frosinone fondata dai Volsci, oggi, capitale sto-

rica di tutta la Ciociaria.

Al centro della cittadina in Via Marco Tullio

Cicerone ci si può fermare all’Hotel Astor dove è pos-

sibile gustare la cucina dalle antiche tradizioni ciociare.

Oltre alle svariate specialità, grazie alla sua posizione

centrale rispetto all’intera provincia, il locale facilita gite

turistiche per visitare le principali attrattive locali.

Nella vicina Sora troviamo l’ Hotel Ristorante

Gardenia in Via Valcomperta, panoramico, si trova su

di una collina all’interno di un bellissimo parco natu-

rale. In questo suggestivo e tranquillo locale una

menzione particolare va fatta per il pane: la famosa

ciambella Sorana e il pane “Rusce”, oltre alle speciali-

tà di mare.

Un altro locale a Sora, che vale una sosta, è

l’Hotel Ristorante del Sole in Via Pietra S. Maria a 20

Km. dal Parco Nazionale d’Abruzzo. Qui possiamo

84

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Collepardo (FR)Certosa di Trisulticortile esterno

Page 44: I Monasteri Del Lazio

Nella terza domenica del mese di maggio, ad

Anagni, si svolge la Fiera di San Vincenzo, durante la

quale vengono esposte merci varie, e si può cogliere

l’occasione per visitare quei bellissimi palazzi che

testimoniano un periodo di splendori. Ogni ultima

domenica, inoltre, nel centro storico della stessa citta-

dina, si svolge il “mercatino dell’antiquariato”.

87

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Eventi e manifestazioni

In questa terra tutta da scoprire, si alternano una

serie di eventi e manifestazioni a carattere folcloristi-

co e culturale.

A circa venti chilometri dal capoluogo, a Fumone,

si svolge, il 20 gennaio e il giorno dopo la Pentecoste,

la Festa del patrono S. Sebastiano Martire. Inoltre il 19

maggio si celebra la Festa di San Celestino V Papa con

un’interessante e affascinante rievocazione storica.

A Montecassino, il 21 marzo, si celebrano i festeg-

giamenti per la Festa di San Benedetto “Terra Sancti

Benedecti” con suggestivo corteo storico. Posta su un

rilievo lungo la sponda del fiume Sacco troviamo

Ferentino fondata dagli Ernici nel secolo VI a.C. fu

conquistata da Roma nel IV a.C. ottenendo il privile-

gio latino nel 195 a.C. Sede vescovile, appartenne

dall’817 allo Stato Pontificio.

In questa cittadina, oltre ad alcuni interessanti

monumenti come il “mercato romano”, il

“Testamento di Aulo Quintilio” scolpito nella roccia, il

duomo di età romanica, la notevole chiesa cistercen-

se di S. Maria Maggiore, dove per la gioia di molti turi-

sti, si celebrano delle tradizionali feste come quella

del patrono S. Ambrogio Martire il 1 Maggio, il carat-

teristico Corteo Storico “Città di Ferentino” sempre in

Maggio e l’Infiorata Corpus Domini.

86

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Collepardo (FR)Certosa di TrisultiArco d’ingresso

Page 45: I Monasteri Del Lazio

Il monastero di Farfa in un giornoLaura Russo

L’Abbazia di Farfa

Il piccolo borgo di Farfa, frazione di Fara Sabina, sorge

nei pressi del fiume omonimo al centro di una verdeg-

giante valletta, a circa 50 chilometri da Roma ed è facil-

mente raggiungibile attraverso la via Salaria. L'origine

dell'Abbazia è incerta, anche se alcuni scavi archeologi-

ci hanno appurato l'esistenza di un complesso del

periodo romano proprio sotto l'attuale edificio. La quasi

certa identificazione di San Lorenzo Siro con il vescovo

di Forum Novum (Vescovio) del 554 accerterebbe la

creazione, nel VI secolo, di un centro fervente di fede e

di ricchezza. Al tempo dell'invasione longobarda esiste-

vano una basilica e alcuni edifici monastici. Secondo

89

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Fara SabinaS. Maria di Farfa – Facciata

Page 46: I Monasteri Del Lazio

sferire il complesso abbaziale sul sovrastante monte

Acuziano, dove ancora oggi sono visibili le imponenti

rovine dell'opera iniziata e mai finita. I possedimenti far-

fensi di questo periodo, grazie all’imperatore Enrico V,

sono vastissimi, ma nel 1122 il monastero passerà

all'autorità pontificia e con l'Abate Adenolfo (1125)

verrà sancita la totale sudditanza.

Decadenza economica e crisi monastica aggravaro-

no in modo irreparabile la vita dell'Abbazia. Non si

tornò più al prestigio dei secoli passati ma, in alcuni

casi, le famiglie commendatarie ne migliorarono le

strutture, come gli Orsini, che nella seconda metà del

XV secolo costruirono l'attuale chiesa consacrata nel

1496 o i Barberini, che riordinarono e ampliarono il

borgo, in larga parte utilizzato per le due grandi fiere del

25 Marzo e dell' 8 Settembre, ricorrenze

dell'Annunciazione e Natività della Vergine, alla quale è

dedicata l'Abbazia. Come molte altre chiese e monaste-

ri non solo di Roma e del Lazio Farfa subì nel 1798 il

saccheggio dei Francesi e nel 1861 la confisca da parte

dello Stato italiano.

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

una leggenda, nell'ultimo ventennio del VII secolo San

Tommaso da Morienna, che viveva a Gerusalemme,

esortato da una visione della Madonna a cercare in

Sabina, nel luogo detto Acuziano, i resti di una Basilica

a lei dedicata, ricostruì l’edificio fondato dal vescovo

Siro creando una nuova comunità che si ingrandì sem-

pre di più fino a possedere grandi appezzamenti di ter-

reni in gran parte dell’Italia centrale.

Farfa divenne in seguito Abbazia Imperiale, vicinissima

alla Santa Sede ma senza essere sottoposta al controllo

pontificio. Divenne luogo tra i più prestigiosi di tutta

l’Europa medievale, tanto che Carlo Magno stesso nel

viaggio verso Roma per esservi incoronato vi sostò, por-

tando come dono un cofanetto d'oro purissimo ador-

no di gemme. E’ questa per Farfa l’epoca del massimo

splendore. Ma con la decadenza dell’impero carolingio

sopravvengono le invasioni dei Saraceni e i monaci

dovettero fuggire. Solo nel 913 il monaco Ratfredo,

divenuto Abate, ritornò a Farfa e restaurò la chiesa

devastata e depredata. Ma oramai, perduta la protezio-

ne imperiale, l’Abbazia non ebbe più il potere e l’auto-

nomia di una volta.

Una ripresa si ebbe con l'Abate Ugo I (997-1038) e

con Berardo I (1047-1089), sotto il quale Farfa riassume

i caratteri di Abbazia Imperiale. Nel 1097, nella lotta per

le investiture i monaci si schierano contro i Papi a favo-

re di Enrico IV e, per motivi di sicurezza, decidono di tra-

90

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Fara Sabina (RI)Abbazia di S. Maria di FarfaLa torre

Page 47: I Monasteri Del Lazio

Madonna con il Bambino tra due santi e il commit-

tente, sopra la quale è posto lo stemma in pietra del

cardinale Giovanni Battista Orsini.

All’interno la basilica è suddivisa in tre navate

tutte riccamente decorate. Di particolare pregio è il

grande Giudizio Universale nella controfacciata, data-

to 1561 e realizzato, con la non troppo consueta tec-

nica dell’olio su muro, da un artista fiammingo la cui

identificazione è ancora problematica (molto incerta

è l’attribuzione a Henrik van der Broek che è stata

avanzata da una parte degli studiosi). Sotto il

Giudizio, ai lati delle porte, sono raffigurati i Profeti

Isaia e Giobbe.

93

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

La visita all’ Abbazia

Dal 1921 l'Abbazia appartiene alla comunità

benedettina di S. Paolo fuori le mura.

Il borgo è costituito da una strada principale in

lieve salita, interrotta ogni tanto da viottoli, lungo la

quale si allineano a destra e a sinistra isolati di picco-

li case a schiera in pietra di uguale altezza e pianta

simile, dove di norma al piano terreno si aprono le

botteghe, tuttora funzionanti, ed al primo piano le

abitazioni. Un tempo queste casette, durante le gran-

di fiere, venivano affittate dai monaci ai commercian-

ti più facoltosi. Attualmente vi sono piccole botteghe

come il forno, gli alimentari, il negozio di stoffe tessu-

te a mano, il bar, il ristorante.

All’inizio della salita, sulla sinistra, attraversato un

ricco portale romanico sormontato da un affresco raf-

figurante la Madonna con il Bambino tra due santi ed

un monaco inginocchiato, si accede al cortile

dell’Abbazia.

Da qui si può ammirare la facciata tripartita della

chiesa, dedicata a Santa Maria, realizzata in conci di

pietra di diverse dimensioni tra i quali sono inseriti

frammenti di sarcofagi. Il portale principale, della fine

del XV secolo, ornato con rilievi geometrici e fitomor-

fi, è sormontato da una lunetta affrescata da Cola

dell’Amatrice (1489-1559), raffigurante di nuovo la

92

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Fara SabinaAbbazia di S. Maria di Farfa Interno - particolare

Page 48: I Monasteri Del Lazio

Segnaliamo le due tavole dipinte su entrambi i lati, la

prima con San Tommaso da Morienna e San Placido

e l’altra con San Siro e San Benedetto databili alla fine

del Quattrocento, e frammenti di affreschi staccati,

sempre della fine del Quattrocento, attribuiti parte ad

Antonio da Viterbo e parte a Benozzo Gozzoli prove-

nienti per lo più dal cosiddetto “coro quadrato” (rara-

mente visitabile e solo su richiesta), dove si conserva-

no anche brani di affreschi carolingi e quattrocente-

schi di grande pregio storico-artistico. Non bisogna

poi dimenticare una visita alla ricca biblioteca, dotata

di oltre 45.000 volumi e di diversi pregevoli codici

nonché particolarmente attrezzata per i paesi del

95

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

La navata centrale, coperta da un bellissimo sof-

fitto ligneo a cassettoni, quattrocentesco, intagliato a

motivi ornamentali, così come il coro sono stati affre-

scati intorno al 1576 con diversi soggetti, tra cui una

Teoria di Papi, L’Annunciazione, Storie della vita di

Maria Vergine e di Gesù, profeti, santi e evangelisti,

tutte opere genericamente riferite ai celebri fratelli

Taddeo e Federico Zuccari, autori di numerose e

ampie imprese decorative, ma ai quali non si posso-

no riferire anche gli affreschi farfensi.

Le prime tre cappelle delle navate destra e sinistra,

oltre a quattro lunette nelle stesse navate, sono invece

state decorate con certezza nell’ultimo decennio del

Cinquecento da Orazio Gentileschi e dalla sua bottega.

All’interno dell’Abbazia si dislocano oltre ad alcu-

ni ambienti adibiti ad uffici uno splendido refettorio,

spesso usato come sala conferenze, due chiostri (in

quello più grande, risalente alla seconda metà del

XVII secolo, sono raccolte sculture ed epigrafi roma-

ne). In un ambiente che costeggia il chiostro grande

è allestito un museo archeologico (un’altra sede dello

stesso museo è in palazzo Brancaleoni a Fara Sabina)

che conserva tra l’altro un cofanetto in avorio di scuo-

la amalfitana dell’XI secolo, un dossale di cattedra con

i simboli dei quattro Evangelisti della stessa epoca e

vari elementi architettonici. Lungo i corridoi e all’inter-

no di alcune sale sono esposti numerosi dipinti.

94

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Fara SabinaAbbazia di S. Maria di Farfanavata sinistra

Page 49: I Monasteri Del Lazio

La foresteria

Se il fascino del luogo vi inducesse a prolungare di

almeno un giorno la visita nel territorio sabino e vole-

te rimanere nell’atmosfera mistica dell’Abbazia vi

consigliamo di soggiornare nel Centro di Santa

Brigida realizzato in alcuni ambienti medievali del

monastero. Questa casa di accoglienza, moderna-

mente restaurata, pulita e spartana, offre 25 stanze

(singole, doppie e triple per un totale di 50 posti

letto) a una cifra modesta come modeste sono le

cifre richieste a chi volesse usufruire anche della

mezza pensione o della sola cena, semplice ma

abbondante. Il centro è dotato anche di una bibliote-

ca, di locali per conferenze e gruppi di studio.

97

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Nord Europa con riviste, libri ecclesiali, letteratura.

Anticamente la biblioteca, che fu una delle più ricche

d'Europa ed ebbe un periodo di grande splendore sul

finire dell’XI secolo, aveva al suo interno un prestigio-

so Scriptorium dove, sotto l'Abate Ugo I, si elaborò

una scrittura che si distinse da tutte le altre minusco-

le del tempo: è qui infatti che la Minuscola Romana

diventa la Romanesca Farfense che troverà gloria

nelle opere di Gregorio da Catino (1062 -1133), auto-

re di fondamentale importanza per la storia italiana

ed europea del Medio Evo.

96

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Fara SabinaAbbazia di S. Maria di Farfa

Cappella lateraleFara SabinaMonastero di S. Maria

Page 50: I Monasteri Del Lazio

Il territorio della Sabina in un giorno

Fara Sabina

Attraverso una bella strada alberata, si raggiunge

il piccolo comune di Fara Sabina che intorno alla

metà dell’XI secolo dipendeva dalla potente Abbazia

di Farfa distante circa tre chilometri.

Fara subì diverse occupazioni: dall'imperatore

Enrico IV, il quale però nel 1084 restituì all'Abbazia il

possesso del castrum, a numerosi altri avventurieri

fino a che, nel XV secolo, venne concessa in feudo

agli Orsini i quali la detennero per lungo tempo, tran-

ne quando, per un breve periodo nel 1461, venne

conquistata dal celebre condottiero Federico da

Montefeltro. Tornò da ultimo alla Santa Sede che ne

fece un capoluogo di Governo distrettuale.

Si entra nella zona più antica attraverso una porta

aperta nelle mura medievali che ancora in parte si

conservano e, camminando tra palazzetti quattrocen-

teschi e cinquecenteschi e diverse chiese, si giunge al

duomo di Sant’Antonino martire, purtroppo in

restauro da molti decenni. All’interno (per visitarlo

telefonare al Comune o chiedere del sacerdote),

occupato da ponteggi, si possono segnalare per il

momento solo un tabernacolo in alabastro a forma di

tempietto riferito a Jacopo Barozzi detto il Vignola,

una Adorazione dei magi del XVI secolo e nella cripta

99

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

98

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Fara SabinaPortale d’accesso all’Abbazia

Fara SabinaMonastero di S. Maria

Page 51: I Monasteri Del Lazio

Ricordiamo il palazzo Orsini con bel loggiato a quat-

tro arcate e tre finestre guelfe al primo piano divise da

croce in terracotta; palazzo Bufalini, casa Locchi. Tra le

chiese è da segnalare Santa Maria Nova, l’odierna

parrocchiale, costruita probabilmente nel XVI secolo

sui ruderi del castello Colonna. L’interno, a tre navate,

conserva poche opere d’arte in quanto nel gennaio

1982 un incendio distrusse quasi tutte le decorazioni

e le suppellettili che vi si conservavano, tra cui un

importante coro ligneo.

Rimangono comunque di un certo interesse la

Madonna tra i santi Pietro Apostolo e Antonio di

Padova datata 1584, una Madonna del Rosario della

fine del Cinquecento e un San Lorenzo ai piedi della

Vergine dei primi anni del Seicento, forse riferibile a

Vincenzo Vanenti, tra i più noti artisti sabini, origina-

rio della vicina Orvinio.

Appena fuori dell’abitato sorge la più antica chie-

sa di Toffia, San Lorenzo, costruita secondo alcune

tradizioni sui resti di un tempio pagano dedicato a

Giano. All’esterno sono murati diversi bassorilievi,

alcuni di epoca romanica. All’interno sono da segna-

lare due cappelle, la prima dedicata a San Sisinio, che,

secondo un’iscrizione conservata nel sacello, dovreb-

be risalire al 1656, con affreschi relativi alla vita del

santo, la seconda dedicata a San Saturnino, in cui si

possono ammirare gli episodi salienti del percorso

101

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

un Cristo apocalittico tra la Vergine e san Giovanni

Battista, opera popolare anch’essa del XVI secolo.

Altre opere che vi si conservavano sono attualmente

in deposito.

In alcuni ambienti del Palazzo Brancaleoni è stata

allestita una sezione del Museo Civico Archeologico

dedicata alla storia antica del territorio e vi sono espo-

sti reperti provenienti da vari abitati tra i quali quelli

di Cures Sabini, in antico il più importante centro

sabino, patria di Numa Pompilio.

Toffia

A poco più di quattro chilometri da Farfa sorge

l’antica Tophiae, oggi Toffia, già abitata in epoca

romana e di cui rimangono alcuni tratti delle origina-

rie mura. Verso la metà dell’XI secolo questa località e

il territorio adiacente erano proprietà del monastero

di Farfa.

Toffia, tra le più attraenti località della Sabina,

ebbe l’onore della visita di Onorio III quando il pon-

tefice si recò a Rieti nel 1219. Inoltre accolse per un

breve periodo San Francesco d’Assisi, e nella prima

metà del 1400 San Bernardino da Siena, che fondò

anche qui una Confraternita del Gonfalone.

La parte antica dell’abitato è ben conservata e

lungo le stradine che si dipartono dall’antica porta

sorgono bei palazzi per lo più quattrocenteschi.

100

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Page 52: I Monasteri Del Lazio

1837 ebbe da Gregorio XVI il titolo di città e nel 1841

fu proclamata sede vescovile immediatamente dipen-

dente dalla Santa Sede, titolo quest’ultimo mantenu-

to anche dopo la soppressione della diocesi attuata

nel 1925 da Pio XI, il quale stabilì che il vescovo di

Sabina fosse detto anche vescovo di Poggio Mirteto.

Giunti nella grande piazza Martiri della Libertà, si

può visitare la Cattedrale dedicata all’Assunta, iniziata

nel 1641 e consacrata nel 1779. E’ a tre navate con

cappelle laterali. La pala dell’Altar maggiore è opera

firmata e datata 1613 di Giovanni Baglione, che fu

non solo noto e valente pittore ma anche apprezza-

tissimo biografo di numerosi artisti suoi contempora-

nei, amici o nemici, nel volume Le vite de’ pittori,

scultori et architetti dal pontificato di Gregorio XIII in

fino a’ tempi di Urbano nel 1642, ancora oggi consul-

tato da tutti coloro che si occupano della materia.

Uscendo dalla chiesa, a destra, si vede la Chiesa

di San Rocco, nata come Cappella attorno alla metà

del XVI secolo, poi demolita e quindi ricostruita nelle

attuali forme baroccheggianti. All’interno ha tre altari

per lato con belle opere sei-settecentesche. Dalla

chiesa di San Rocco si vede perfettamente in asse la

Porta Farnese, una delle quattro che in antico si apri-

vano nelle mura di cinta e da dove si passa anche

oggi per visitare il borgo antico. Qui tra strette e tor-

tuose stradine s’ incontrano l’antica chiesa di San

103

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

verso la santificazione di Saturnino e un bel dipinto

con il martirio, riferibile al XVIII secolo.

Poggio Mirteto

Il nome composito di questa bella e vivace citta-

dina deriva da podium che sta per luogo elevato e

myrtetum che indica un luogo ricco di mirti, oggi

però del tutto scomparsi dalla zona. Il luogo si ingran-

dì tra il IX e il X secolo perché numerosi abitanti dei

dintorni per sfuggire ai continui saccheggi si rifugiaro-

no nel Poggio dei Mirti.

Lo stesso avvenne per il Castrum Limisanum,

coincidente con l’attuale Rimischiano e per il castel-

lum di Vulpianum o Vulpinianum, corrispondente

all’attuale Volpignano. L’ultimo e più recente (1400

circa) caso di immigrazione in massa nella città o

meglio fuori dalla cerchia delle mura originali sembra

sia stato Montorso, tanto che l’accettazione degli esuli

è probabile che venne condizionata alla costruzione a

loro carico di una nuova cinta. Intorno al 1294, secon-

do fonti dell’epoca, Poggio Mirteto doveva apparire

all’incirca secondo la struttura attuale e già munita di

torri e porte. Le fonti ricordano come fondatore e

primo signore della città un certo Riccardo di Pietro di

Giaquinto. Successivamente, Poggio Mirteto passò ai

Farnese, quindi per volontà della Camera Apostolica

fu feudo degli Orsini, dei Mattei e dei Bonaccorsi. Nel

102

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Page 53: I Monasteri Del Lazio

alla frazione di San Pietro, distante circa 8 Km. da

Poggio Mirteto, con la chiesa omonima e il bel

Castello Bonaccorsi, nonché al piccolo ma ben con-

servato abitato di Monopoli.

105

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Giovanni Decollato e gli avanzi del castello divenuto

poi Palazzo dell’Abate di Farfa ed oggi sede della

Curia vescovile.

La chiesa più antica di Poggio Mirteto, costruita

nel XIII, sorge oggi a poche centinaia di metri dall’abi-

tato attuale ed è dedicata a San Paolo. Trasformata

nella struttura con l’apertura di finestre, conserva bel-

lissimi e interessanti affreschi trecenteschi che rico-

prono tutte le pareti e raffigurano diversi santi e epi-

sodi biblici. Molto più tardi sono gli affreschi della

parete di fondo dove sono raffigurate nel catino absi-

dale L’Incoronazione della Vergine e al disotto La con-

versione di San Paolo con le figure di San Pietro e San

Paolo alle estremità dell’abside. Questi dipinti sono

datati su una candelabra a sinistra 1521 e sono attri-

buibili a Lorenzo e a Bartolomeo Torresani, i famosi

pittori di origine veronese che operarono tra l’alto

Lazio e la bassa Umbria.

Prima di concludere questo breve itinerario si

consiglia agli appassionati di archeologia una piccola

deviazione di un chilometro, per ammirare i resti di

una villa romana edificata in splendida posizione con

murature in opus reticulatum probabilmente collega-

ti da condutture idrauliche ai resti di terme, noti come

Bagni di Lucilla perché secondo una tradizione sareb-

bero stati restaurati da Lucilla figlia dell’imperatore

Marco Aurelio. Da non mancare è anche una visita

104

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Page 54: I Monasteri Del Lazio

Dove dormire e dove mangiare

Ristoranti a Fara Sabina:Ristorante "La Badiola", tel. 0765277218 (chiuso lunedì)

Ristorante "Da Pietro" in Via Gramsci 15, tel. 0765487374 Centro di Santa Brigida, (Farfa)

Lupi, via Porta Montopoli (Farfa) Tel. 0765 277008

Il Casale del Farfa, via Ternana 53, Km.7.100, tel.0765 322047

Ristoranti a Nazzano:Ristorante "Belvedere" in Via Tiberina km 30.150, tel. 0765332828Ristorante "Al Bivio" in Via Ternana km 33.5, tel.0765332736

Ristoranti a Montopoli:Ristorante "Tre Colli" in Via Ponte Sfondato 36, tel.0765322235

Ristoranti a Castelnuovo di Farfa: Ristorante "II Cantinone" in Via Roma Est 5, tel.076536283

Ristorante "Sant'Anna" in Via Mirtense, tel.076536231

Ristoranti a Poggio Nativo:Ristorante "S. Benedetto al Vigneto" in Via S.Benedetto 6 tel. 076581171

107106

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Ospitalità A Fara Sabina:Pensione "Orizzonte" in Via del Popolo 49, tel.0765277013

Bed&Breakfast"I Mori" in Via Gramsci, tel.0765487005

A Montopoli:Agriturismo "II Rodeo" in Via Caprareccia 6, tel.0765297060

Albergo "Italia" in località Colonnetta, tel.0765322061

Eventi e manifestazioni

Questo è un calendario delle manifestazioni più

importanti che si svolgono durante l'anno a Fara e nei

dintorni:

- 17 gennaio Sagra dell'olio e del vino;

- 17 gennaio Sagra della bruschetta a Poggio Nativo;

- 20 giugno Corpus Domini infiorata e processione;

- 15 agosto Sagra della ciambella a Poggio Nativo;

- 15 agosto Sagra delle fregnacce con la persa

a Castelnuovo;

- nell'ultima settimana di settembre: festa della pizza

fritta a Montopoli;

terza domenica di ottobre Sagra della bruschetta e

della salsiccia a Castelnuovo.

Page 55: I Monasteri Del Lazio

109

Fast Tour:per chi passa

Page 56: I Monasteri Del Lazio

Il monastero di Grottaferrata ed il suo territorio in un giorno

Laura Russo

L’Abbazia di San Nilo

Nel cuore dei Colli Albani e più precisamente nel

Tusculanum si erge l’Abbazia dedicata a San Nilo,

l’eremita calabrese ma di origine greca che nell’esta-

te del 1004, sulla soglia dei 95 anni, era alla ricerca coi

suoi monaci di un luogo dove insediarsi al riparo

dalle incursioni saracene. Il signore del Tuscolo, il

conte Gregorio I, informato che nei pressi dei suoi

possedimenti era giunto l’anziano Abate oramai stan-

co e malato, gli fece dono di un vasto terreno dove

sorgeva un piccolo santuario che riutilizzava i resti di

111

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Grottaferrata (RM)Abbazia S. Nilo – Mura

Page 57: I Monasteri Del Lazio

della tradizione orientale. L’antico scriptorium celebre

per la scrittura detta tachigrafia greca sillabica niliana

o di Grottaferrata si è evoluto in una moderna tipo-

grafia dove si stampano libri liturgici delle Chiese

orientali, in una scuola tipografica italo-orientale e in

un laboratorio specializzato nel restauro di incunabo-

li e antichi codici. Qui per esempio è stato restaurato

il celebre Codice Atlantico di Leonardo. Nella

Biblioteca sono inoltre custoditi inestimabili mano-

scritti dei primi monaci e dello stesso San Nilo. Nel

Museo, si conservano oggetti di scavo d’epoca prei-

storica e romana, affreschi medievali provenienti

dalla chiesa nonché oggetti e opere d’arte lasciate nei

secoli dai Commendatari.

Alla chiesa di Santa Maria si accede dal secondo

cortile attraverso un prònao con nartéce ripristinati

negli anni Trenta del Novecento con materiali origina-

li solo in minima parte. Da qui, attraverso una porta

dagli stipiti decorati da bassorilievi in marmo con

intarsi di pietre e pasta vitrea si entra nella chiesa

dove l’originaria struttura romanica è stata completa-

mente stravolta prima con la costruzione nel terzo

quarto del Cinquecento di un soffitto in legno che

nasconde le vecchie capriate e parte degli affreschi

della navata centrale, poi nella seconda metà del

Seicento con modifiche al presbiterio e infine, nel

secolo successivo, con un radicale intervento in base

113

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

un edificio, forse una tomba romana, illuminato da

piccole finestre protette da robuste inferriate: una

crypta ferrata insomma, da cui Grottaferrata. Ma il

vecchio ascetico abate non potè trarre sollievo dal-

l’amenità del luogo. Morì infatti poco dopo, il 26 set-

tembre, giorno in cui lo si festeggia ancora oggi.

Toccherà così al suo giovane prediletto discepolo,

Bartolomeo, destinato a diventare santo anche lui

nonché compatrono di Grottaferrata, curare i lavori

del monastero e della chiesa, che sarà consacrata da

Giovanni XIX il 17 dicembre 1024. I due santi fonda-

tori saranno sepolti l’uno accanto all’altro nella cap-

pella poi detta Farnesiana, ma nel XIV secolo i loro

corpi scompariranno misteriosamente.

Oggi l’Abbazia è costituita dalla chiesa di Santa

Maria e da diversi edifici che si innalzano intorno a

due ampi cortili; è circondata dall’alto muro di cinta

con torri e dal fossato del cosiddetto Castello

Roveriano, dal nome del cardinale commendatario

Giuliano della Rovere (il futuro papa Giulio II) che lo

fece costruire nel 1480, sembra, da Antonio da

Sangallo il Giovane e Baccio Pontelli.

L’abitano da mille anni monaci basiliani, perché

seguaci della Regola di San Basilio Magno, vescovo di

Cesarea nel IV secolo e Padre della Chiesa, di rito

greco-bizantino. Ancora oggi Santa Maria di

Grottaferrata è un centro di irradiazione culturale

112

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Page 58: I Monasteri Del Lazio

decorata nel 1609 dal Domenichino con storie della

vita di San Nilo e di San Bartolomeo. Sull’altare è una

Madonna con il Bambino tra i santi Nilo e

Bartolomeo riferita alla scuola dei Carracci. Non biso-

gna dimenticare che in questo luogo le funzioni, che

seguono il rito greco -bizantino sono particolarmente

suggestive.

Nei dintorni

La zona dei Castelli romani è ricca di cultura e

storia, oltre che di percorsi naturalistici. Per chi non ha

più di qualche ora di tempo, consigliamo due mete:

Ariccia con la visita a Palazzo Chigi e il giro intorno al

lago di Castelgandolfo ; o in alternativa la visita delle

antiche ville romane di Tuscolo, a pochi chilometri da

Grottaferrata.

115

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

al quale assume un aspetto tardo barocco. Nell’arco

trionfale si conserva un mosaico del XII secolo raffigu-

rante gli Apostoli con al centro il trono vuoto in atte-

sa del Cristo per il Giudizio finale al di sopra del quale

si possono ammirare una parte degli affreschi medie-

vali. Dalla navata destra si accede ad una cappellina

114

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Grottaferrata (RM)Abbazia S. Nilo

Portale

Page 59: I Monasteri Del Lazio

Il monastero di Casamari ed il suo territorio in un giorno

Lucia Sentinelli

L’Abbazia di Casamari

La località dove oggi sorge l’Abbazia di Casamari

si chiamava in origine Cereatae Marianae e secondo

le fonti antiche doveva trattarsi di un centro piccolo

ma molto attivo poi decaduto in età imperiale. Qui

nacque il console romano Caio Mario: e in onore del

celebre rivale di Silla Cereatae divenne Casa Marii. La

fondazione dell’Abbazia, dovuta a quanto pare ad un

gruppo di monaci benedettini del vicino monastero

di San Domenico a Sora, viene fatta risalire da una

cronaca del XIII secolo al 1005 ma gli storici la riten-

117116

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Veroli (FR)Abbazia di Casamariveduta esterna

Page 60: I Monasteri Del Lazio

presentano spesso curiose decorazioni geometriche e

figurazioni umane tra le quali c’è chi vi ha voluto rico-

noscere i volti di Federico II, Giovanni V, abate di

Casamari e Pier delle Vigne.

Sono ancora da visitare la cappella delle reliquie

dal singolare pavimento in cotto con incise le api sim-

bolo dei Barberini che l’avevano commissionato per

la chiesa, nonché la sala capitolare, il nuovo refettorio

e il piccolo museo che occupa i locali precedente-

mente utilizzati dall’antico refettorio, la cucina e la

dispensa. Qui sono esposti reperti archeologici pro-

venienti dal territorio circostante, databili dall’età del

rame all’età medievale, mentre la pinacoteca racco-

glie affreschi e tele di varie epoche tra cui si segnala

il Martirio di San Lorenzo di Girolamo Siciolante da

Sermoneta, una Madonna del Sassoferrato e il bellis-

simo San Lorenzo distribuisce i beni della Chiesa ai

poveri di Giovanni Serodine

NEI DINTORNI

Per chi ha poco tempo, nella zona oltre alle città

di Veroli e Sora vale la pena di visitare la Certosa di

Trisulti.

La Certosa di Trisulti è situata nel comune di

Collepardo ed in origine era una casa di caccia della

famiglia nobiliare Lotari di Segni. Nel 1204 venne tra-

sformata in Certosa sui resti di un precedente mona-

119

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

gono troppo precoce e in base a studi antichi e recen-

ti si è ritenuta più veritiera la data del 1036. Dopo lo

scisma di Anacleto II Pierleoni (1133-1138), diversi

monasteri retti dai Benedettini furono affidati ai

Cistercensi. Così avvenne anche per Casamari, il cui

complesso venne in seguito ricostruito secondo la

tipologia tipica dell’ordine e che è quella che si vede

ancora oggi.

L’attuale ingresso è costituito da un grande arco a

tutto sesto sopra il quale si aprono quattro bifore; la

sala a sinistra dell’atrio era utilizzata anticamente per

la distribuzione degli alimenti ai poveri. I due archi a

sesto acuto, il più grande per il passaggio dei carri,

l’altro per quello dei pedoni, costituiscono l’ingresso

originario ma ancora oggi permettono l’accesso al

piazzale antistante la chiesa. Le colonne con semplici

capitelli ad unghia che si vedono a sinistra apparten-

gono forse alla costruzione benedettina.

Dal nartece, attraverso un ricco portale stromba-

to con colonne e semicolonne, che collegano archi

concentrici all’interno dei quali è una lunetta con bas-

sorilievi fitomorfi, si entra nell’ampio interno a tre

navate completamente privo di sculture e pitture

secondo la regola cistercense di povertà e rigore.

Di grande interesse è il chiostro, restaurato nel

Settecento, con bifore decorate da colonnine di diver-

sa fattura. Anche i capitelli sono tutti diversi tra loro e

118

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

CertosaCertosa è il nomecomune a tutti imonasteri certosini,L’ordine fondato da sanBrunone (1084) il cuiprogramma di vita èincentrato sulla preghierae sul lavoro sia manualeche intellettuale.

Page 61: I Monasteri Del Lazio

Il monastero di Farfa ed il suo territorio inun giorno

Laura Russo

L’Abbazia di Farfa

Il piccolo borgo di Farfa, frazione di Fara Sabina,

sorge nei pressi del fiume omonimo al centro di una

verdeggiante valletta, a circa 50 chilometri da Roma

ed è facilmente raggiungibile attraverso la via Salaria.

Il borgo è costituito da una strada principale, in

lieve salita, interrotta ogni tanto da viottoli, lungo la

quale si allineano a destra e a sinistra isolati di picco-

li edifici in pietra dove di norma al piano terreno si

aprono le botteghe, tuttora funzionanti, e al primo

piano le abitazioni.

All’inizio della salita, sulla sinistra, attraversato un

ricco portale romanico sormontato da un affresco raf-

121

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Fara Sabina (RM)Tavola topografica dell’Abbazia di S. Maria di Farfa e S. Salvatore Maggiore

Collepardo (FR) - Certosa di Trisultiinterno - Saletta del Balbi

stero benedettino abbandonato. La Certosa fu affida-

ta da Papa Innocenzo III ai monaci certosini che rea-

lizzarono opere di ampliamento, in particolare duran-

te il Settecento. Nel 1947 la Certosa è passata ai

monaci cistercensi di Casamari. La Certosa funziona

oltre che come monastero anche come centro di atti-

vità culturali, con concerti di musica sacra e mostre

d’arte.

In prossimità della Certosa vale la pena di visita-

re il piccolo santuario della Madonna delle Cese,

all’interno di una grotta sovrastata da rocce a stra-

piombo.

Page 62: I Monasteri Del Lazio

Vergine e di Gesù, profeti, santi e evangelisti, tutte

opere genericamente riferite ai celebri fratelli Taddeo

e Federico Zuccari, autori di numerose e ampie

imprese decorative, ma ai quali non si possono riferi-

re anche gli affreschi farfensi. Le prime tre cappelle

delle navate destra e sinistra, oltre a quattro lunette

nelle stesse navate, sono invece state decorate con

certezza nell’ultimo decennio del Cinquecento da

Orazio Gentileschi e dalla sua bottega.

All’interno dell’Abbazia si dislocano oltre ad alcu-

ni ambienti adibiti ad uffici, un piccolo museo, una

sala conferenze, una ricca biblioteca, le celle per i

monaci, due chiostri e altri numerosi ambienti del

palazzo Abbaziale.

Una delle parti più antiche (raramente visitabile e

solo su richiesta) è il cosiddetto “coro quadrato”,

dove si conservano brani di affreschi carolingi e quat-

trocenteschi di grande pregio storico-artistico.

Nei dintorni

La visita in questa parte della Sabina potrà essere

conclusa da una breve escursione a Fara, la cui atmo-

sfera fuori dal tempo è accentuata da vicoli e strette

strade sulle quali si affacciano palazzetti quattro-cin-

quecenteschi. Sono da segnalare la cattedrale (attual-

mente in restauro) e alcune sale del palazzo

Brancaleoni in cui ha sede il Museo Civico

123

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

figurante La Madonna con il Bambino tra due santi e

un monaco inginocchiato, si accede al cortile

dell’Abbazia, fondata nel VI secolo da San Lorenzo

Siro, recatosi in terra Sabina per convertire le popola-

zioni pagane. E’ retta ancora oggi da monaci benedet-

tini.

Da qui si può ammirare la facciata tripartita della

chiesa, dedicata a Santa Maria, realizzata in conci di

pietra di diverse dimensioni tra i quali sono inseriti

frammenti di sarcofagi. Il portale principale, della fine

del XV secolo, ornato con rilievi geometrici e fitomor-

fi, è sormontato da una lunetta affrescata da Cola

dell’Amatrice (1489-1559), raffigurante di nuovo la

Madonna con il Bambino tra due santi e il commit-

tente, sopra la quale è posto lo stemma in pietra del

cardinale Giovanni Battista Orsini.

All’interno la basilica è suddivisa in tre navate

tutte riccamente decorate. Di particolare pregio è il

grande Giudizio Universale nella controfacciata, data-

to 1561 e realizzato, con la non troppo consueta tec-

nica dell’olio su muro, da un artista fiammingo la cui

identificazione è ancora problematica. Sotto il

Giudizio, ai lati delle porte, sono raffigurati i Profeti

Isaia e Giobbe.

La navata centrale e il coro sono stati affrescati

intorno al 1576 con diversi soggetti, tra cui una Teoria

di Papi, L’Annunciazione, Storie della vita di Maria

122

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Page 63: I Monasteri Del Lazio

125

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Archeologico.

A poco più di quattro chilometri da Farfa sorge

l’antica Tophiae, oggi Toffia, già abitata in epoca

romana. Il centro storico, cui si accede da un’antica

porta, è ben conservato e caratterizzato, anche qui,

da stradine lungo le quali sorgono palazzi rinasci-

mentali. Quasi in fondo alla strada principale sorge la

chiesa parrocchiale di Santa Maria Nova che conser-

va alcuni affreschi cinquecenteschi e del primo

Seicento.

124

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

AppendiceUmbria e Bivongi: due buone ragioni per allungare il proprio percorso fuori

dai confini geografici del Lazio

Page 64: I Monasteri Del Lazio

Verso l’Umbria

A cura della Regione Umbria Assessorato Ambiente e Territorio

L’Umbria sud- orientale merita di essere cono-

sciuta sia da un punto di vista paesaggistico per le

bellezze naturali sia da un punto di vista culturale per

le vicende storiche che hanno segnato questa terra

ricca di preziose opere d’arte. Lo scopo di tale studio

è quello di mettere in luce il valore di questo territo-

rio che in passato rappresentò, grazie alla presenza

dei religiosi e delle loro abbazie, un importante punto

di riferimento dell’Italia centrale. Una componente di

grande importanza fu rappresentata dal monachesi-

mo benedettino, destinato a divenire uno straordina-

rio elemento di forza del cristianesimo medioevale: la

“Regola” composta nel VI sec. da Benedetto da

127

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

126

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Preci – Abbazia di S.EutizioAbside

Page 65: I Monasteri Del Lazio

Abbazia di S. Eutizio

Nell’VIII secolo i monaci benedettini costruirono

il monastero ampliando preesistenti strutture, diversi

romitori ed un oratorio dedicato alla Madonna, risa-

lenti al VI sec. Nel vicino castello di Preci a partire dal

1200 venne istituita la “Scuola Chirurgica Preciana”

che si sviluppò anche presso l’abbazia per circa 4

secoli raggiungendo notevole fama. Ancora oggi è

possibile vedere i ferri della “Scuola Chirurgica” pres-

so l’Abbazia di S Eutizio.

129

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Norcia, concepita come guida per la gestione di una

comunità cenobitica e per la vita spirituale del mona-

co, divenne anche modello di organizzazione econo-

mica, sociale e culturale garantendo protezione da

incursioni e carestie e la perpetuazione di modelli cul-

turali e religiosi. Si è parlato spesso di “Umbria misti-

ca” per descrivere il particolare intreccio tra paesaggio

e storia religiosa che connota questa terra; ma, e qui

sta il tema di MO.NO.PI., questa dimensione religio-

sa è stata per l’Umbria base imprescindibile di ogni

altra attività propria e rivolta all’esterno, facendone un

polo attrattivo per un turismo religioso e culturale che

nella realtà dei suoi monasteri e delle sue abbazie

può trovare un ponte tra passato e presente.

Di seguito vi riportiamo tre brevi schede di pre-

sentazione dei monasteri scelti dalla Regione Umbria

come casi studio del progetto Mo.no.pi.

128

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Preci – Abbazia di S. EutizioVeduta aerea

Page 66: I Monasteri Del Lazio

Abbazia di S. Cassiano

L’Abbazia di S. Cassiano, menzionata nel

“Chronicon Farfense” nel 1091, quando l’Abbazia di

Farfa assorbì S. Cassiano, risale al X secolo sviluppan-

dosi da un preesistente monastero fortificato risalen-

te alle guerre gotiche del VI secolo, che doveva vigila-

re sulla gola del Nera, ultima difesa del “Corridoio

Bizantino” che assicurava la continuità territoriale fra

Roma e Ravenna.

131

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Abbazia di S. Felice

L’abbazia del X sec. sorge nei pressi dell’abitato di

Giano a ridosso dei Monti Martani. La chiesa del XII

secolo è un tipico esempio di architettura romanica

spoletina con influssi lombardi.

Si susseguirono nel 1798 gli Agostiniani, nel 1803

i Passionisti e infine nel 1814 i Missionari del

Preziosissimo Sangue, che vi fondarono l’ importante

istituto religioso della “Congregazione del

Preziosissimo Sangue”.

130

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

NarniAbbazia di S. CassianoFacciata

Giano dell’UmbriaAbbazia di S. Felice

Facciata

Page 67: I Monasteri Del Lazio

Verso Bivongi: il monastero di SanGiovanni Theristis

Francesco Passarelli - Comune di Bivongi

Malgrado la distanza geografica rispetto al territorio

del Lazio, vale la pena di visitare il monastero di San

Giovanni Theristis nel comune di Bivongi in Calabria,

perché splendido esempio di monastero greco bizanti-

no di culto ortodosso. Il monastero di Bivongi è stato

recentemente restaurato e riedificato come era antica-

mente. Nel territorio monastico si trova anche la Grotta

e la fonte santificata da san Giovanni Theristis (sec. X).

Come era per il resto dell’antica Magna Graecia

(cioè il sud dell’Italia e Sicilia), la regione calabrese fu

per molti secoli una parte dell’Impero Romano

d’Oriente. Il monachesimo italo-greco fioriva in questa

regione durante il Medioevo, e le sue origini vanno

ricercate nelle emigrazioni che per secoli portarono

monaci dall’oriente alla Sicilia ed al sud dell’Italia.

133

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Bivongi – Monastero di S. Giovanni TheristisVeduta

Page 68: I Monasteri Del Lazio

a Stilo per ricevere lì il battesimo ortodosso. Dopo il suo

battesimo, in questa valle, Giovanni divenne un disce-

polo dei Santi Ambrosio e Nicola di Stilo, e raggiunse

grande levatura spirituale nella vita monastica.

Fra i miracoli realizzati dal santo il più famoso è

quello della raccolta per i poveri, che gli valse l’epiteto

di Theristis (“il mietitore”). Per secoli il monastero fu

uno fra i più grandi coenobia (monasteri dove I mona-

ci fanno una vita comunitaria). Il suo imponente katho-

likon (edificio ecclesiastico) risale all’undicesimo secolo.

Nei secoli seguenti, la crescente latinizzazione e il pro-

gressivo allontanamento dall’Ortodossia Orientale, cau-

sarono la decadenza del monastero. Esso fu infine

abbandonato nel 1662. Dal 1993 il monastero si è affer-

135

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Inizialmente, nel settimo secolo, i monaci fuggirono dal

Medio-Oriente quando quella zona fu invasa dagli

Arabi. Seguirono, nell’ottavo secolo, gli asceti che

abbandonarono le regioni vicino Constantinopoli per

salvare le antiche icone dalla distruzione per mano

degli iconoclasti. Quando nell’undicesimo secolo i

Normanni sottrassero ai Bizantini la valle dello Stilaro

dominata dal Monte Consolino, si reperirono nella zona

alcune laurae (grandi comunità monastiche) e caverne

abitate da eremiti. Qui hanno trovato un fiorente inse-

diamento monastico reso famoso dalle memorie di San

Giovanni Theristis. Giovanni nacque nella Palermo

governata dai musulmani; sua madre era stata presa in

ostaggio in Calabria durante la sua giovinezza. Solo

all’età di quattordici anni egli apprese la verità sulle sue

origini dalla madre morente, che l’implorava di fuggire

134

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

BivongiMonastero di S. Giovanni Theristis.Affresco

BivongiMonastero

di S. Giovanni TheristisAffresco

Page 69: I Monasteri Del Lazio

molti sostenitori per tutta l’Europa, ma lavora principal-

mente nella valle bizantina dello Stilaro, organizzando

molte iniziative culturali come corsi di musica tradizio-

nale bizantina, iconografia bizantina, lingua greca, ecc.

La Valle bizantina dello Stilaro è il distretto situato

sul lato ionico della regione alla punta nord-est della

provincia appartenente a Reggio Calabria. Essa è attra-

versata per tutta la sua lunghezza dal fiume Stilaro ed è

formata da tre comuni: Stilo, Pazzano e Bivongi, tutti

con un patrimonio artistico notevole. La magnifica

veduta, la bellezza del paesaggio e la severa struttura

urbanistica medievale testimoniano il percorso di civiliz-

zazione profondamente perseguito per tutto il territorio.

I castelli, i monasteri bizantini, le chiese, parlano di

un passato ricco di profondi cambiamenti sociali affian-

cati ad una intensa vita religiosa ed artistica. Importanti

eventi artistici, religiosi, gastronomici e sportivi sono

organizzati nel territorio durante tutto l’anno, con un

programma ricco e ben articolato che attira l’attenzione

di visitatori. Bivongi è una singolare cittadina la cui sto-

ria è collegata agli antichi monasteri greci. Gli abitanti

discendono dalla civilizzazione della Magna Grecia.

L’antico nome di Bivongi è “Bòybukes”, che significa

“luogo d’allevamento di bachi da seta”. Bivongi sorse

all’incirca nel decimo secolo come è documentato in

antiche carte trovate nella Biblioteca Vaticana che parla-

no delle nostre origini bizantine. Fu edificato ad un’al-

137

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

mato come destinazione per pellegrini monastici prove-

nienti dal Monte Athos. Adesso il municipio di Bivongi

ne ha concesso la fruibilità ad una comunità monastica

che si è stabilita qui per il primo coenobium apparte-

nente alla Santa Metropoli Greca Ortodossa di Italia,

rappresentata dal Vescovo Zervos Gennadios. La ricor-

renza annuale di San Giovanni Theristis è nuovamente

festeggiata qui, secondo l’antica tradizione, il 24 di feb-

braio. Durante l’anno 2001, il Patriarca ortodosso di

Constantinopoli, Bartolomeo I, ha visitato il monastero

in Calabria (la prima visita di tutti i secoli). Nell’autunno

dello stesso anno, il lavoro di ricostruzione iniziato per

completare il muro sul lato nord e per coprire la basili-

ca, fu terminato nel luglio del 2002. Durante il 2003 le

prime sei figure che rappresentano i “Padri del deserto”

furono dipinte sul muro nord del monastero usando lo

stile bizantino del dodicesimo secolo. San Giovanni

Theristis in Calabria è l’unico monastero bizantino in

Europa che sia stato ricostruito ed è il luogo dove la tra-

dizione millenaria del Monte Athos continua a vivere

giorno per giorno. La Basilica di San Giovanni Theristis (XI

secolo), situata appena fuori dall’area edificata, è un vero

e proprio capolavoro dell’arte Normanno-bizantina.

L’associazione Italo-Greca “San Giovanni Theristis”

lavora accanto ai monaci che vivono nel monastero,

aiutandoli per tutti I lavori che riguardano le collabora-

zioni esterne ed I rapporti istituzionali. L’associazione ha

136

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Page 70: I Monasteri Del Lazio

escursioni botaniche, camminate nella natura o attra-

verso il centro storico per visitare i monumenti religiosi.

Le ricche risorse minerali, le botteghe per la lavorazio-

ne del ferro, la conceria, il torchio per olio, sono tutte

testimonianze del passato, ma sono di nuovo oggi in

vita grazie all’”Ecomuseum” archeologico - industriale,

che è il primo museo di questo tipo nella regione.

In dicembre del 1994 il Consiglio Regionale della

Calabria dichiarò in unanimità la zona bizantina ubicata

fra il fiume Stilaro e il sacro asse, per consentire il rista-

bilimento lì di monasteri ortodossi. Il 24 febbraio del

1995 il comune di Bivongi ufficialmente consegnò il

Monastero della Arcidiocesi Ortodossa di Italia, contri-

buendo al rinnovo degli antichi legami già esistenti fra

il monachesimo Italo - Greco e quello di Athos.

È possibile ulteriori informazioni riguardo il Centro Studi Bizantini di Bivongi su: www.bivongi.com.

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

tezza di 270 metri sopra il livello del mare, sulle pendi-

ci del Monte Consolino dove il fiume Stilaro si congiun-

ge con I torrenti Melodari e Pardalà. La cittadina è

famosa per la produzione fiorente di seta, lavorazione

del metallo e della pietra, nonché per la produzione di

energia elettrica. Nel territorio vi sono molte miniere di

molibdeno. Meritano attenzione anche le vie attraver-

so il pittoresco centro storico fra il labirinto dei vicoli e

le miriadi di scalini che raggiungono gli alti edifici stret-

tamente raggruppati. Infine, è consigliabile un’interes-

sante passeggiata lungo il fiume Stilaro o una visita alle

enoteche nel centro storico. Pasqua è un buon perio-

do per una visita della valle poiché si può assistere a

celebrazioni sia ortodosse che cattoliche. I fiumi Stilaro

e Melodari rivelano la bellezza della natura. É possibile

fare una buona vacanza in qualunque periodo dell’an-

no, poiché si possono seguire molti itinerari, come visi-

tare le cave di pietra o di marmo, attività sportive di

montagna come scalata su roccia, trekking, speleologia,

138

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Bivongi – Monaci

BivongiMonastero di S. Giovanni Theristis.Particolare abside

Page 71: I Monasteri Del Lazio

ture religiose e inserirle più possibile nel proprio con-

testo territoriale tutelandone le caratteristiche intrin-

seche di luogo di preghiera e di pace.

141

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Conclusioni

Valentina Riccardi

Sulle orme dei pellegrini di un tempo, le nuove

strade della spiritualità ci hanno condotto in questi

monasteri, luoghi fuori dal tempo e per questo sem-

pre più rari e cercati, in un mondo frenetico che non

si ferma mai. Oltre quindi che luoghi da visitare dal

punto di vista culturale ed architettonico, sempre di

più i monasteri e le abbazie sono meta di un turismo

cosiddetto religioso, che cerca in questi luoghi la pace

e il tempo per la riflessione ed il riposo. Perseguendo

un turismo sostenibile, queste abbazie rappresentano

un’idea di sviluppo per un turismo che soddisfi le

aspettative economiche e le esigenze ambientali e

che rispetti non solo la struttura fisica e sociale del ter-

ritorio, ma anche le istanze delle comunità religiose

che andrà ad incontrare.

La nostra proposta di itinerario rientra nel più

ampio progetto Mo.no.pi, finanziato dall’Unione

europea attraverso il Programma d’Iniziativa

Comunitaria Interreg IIIC, con lo scopo di far cono-

scere e scambiare buone pratiche tra le regioni parte-

cipanti al progetto. Attraverso questa guida abbiamo

cercato di affrontare l’argomento dei monasteri del

Lazio, non tanto dal punto di vista della gestione

interna e quindi degli aspetti più tecnici, ma da un

punto di vista più turistico, orientato al viaggiatore di

passaggio. Tutto ciò al fine di valorizzare queste strut-

140

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

Page 72: I Monasteri Del Lazio

143

Un percorso culturale tra i monasteri del Lazio

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Page 73: I Monasteri Del Lazio

@144

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www.abbaziasnilo.it

www.palazzochigiariccia.it

www.comuneroccadipapa.rm.it

www.parchilazio.it

www.fraschette.com