i misteri del veneto da scoprire

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I MISTERI DEL VENETO DA SCOPRIRE

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I Misteri del Veneto da Scoprire

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I MISTERI DEL VENETO DA SCOPRIRE

INDICE

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PAG. 04 - INTRODUZIONEPAG. 05 - MAPPA ITINERARIOPAG. 06 - LA LEGGENDA DI ETELE E GIORDANOPAG. 08 - VILLA DA PORTO COLLEONIPAG. 10 - VILLA GODI MALINVERNIPAG. 12 - VILLA BEDIN DETTA VILLA DEI BAMBINIPAG. 14 - TORRE DEL TORMENTOPAG. 16 - VILLA VALMARANA detta DEI NANIPAG. 18 - I COVOLI E I VENTIDOTTI DI COSTOZZAPAG. 20 - LA GROTTA DI SAN BERNARDINO E LE PRIGIONI DI MOSSANOPAG. 22 - VILLA DA PORTO

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Nella provincia di Vicenza vi sono numerose leggende e storie misteriose che si raccontano; abbiamo cercato di so�ermarci sulle più interessanti e le più vicine al centro storico escludendo quindi tappe interessanti ma scomode da raggiungere. Vi vogliamo proporre un itinerario vario e che impegna tre orette di viaggio totali. Il percorso può essere svolto seguendo le tappe di seguito riportate:

A- Recoaro Mille: LA LEGGENDA DI ETELE E GIORDANO B- Thiene: VILLA DA PORTO COLLEONI C- Lonedo: VILLA GODI MALINVERNI D- Mason Vicentino: VILLA BEDIN DETTA VILLA DEI BAMBINI E- Centro storico Vicenza: TORRE DEL TORMENTO F- Monte Berico: VILLA VALMARANA DETTA DEI NANIG- Costozza: I COVOLI E I VENTIDOTTI DI COSTOZZAH- Mossano: LA GROTTA DI SAN BERNARDINO E LE PRIGIONI DI MOSSANOI- Montorso Vicentino: VILLA DA PORTO

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LA LEGGENDA DI ETELE E GIORDANO

INFORMAZIONI GENERALI:

La Montagna Spaccata: è una profonda fenditura scavata nella roccia del torrente Torrazzo e si trova nelle vicinanze degli impianti di risalita di Recoaro Mille (VI). Dopo cinque anni di interventi mirati al restauro della zona è ora un luogo aperto al pubblico che vi può far visita sia durante il giorno che di notte. Il percorso all’interno della fend-itura, da fare esclusivamente a piedi muniti di caschetto protettivo, è così strutturato: camminata di circa 300 m in piano, si sale di livello grazie a 200 scalini alternati da passerelle. Anche il parco circostante è stato curato ed è ora habitat per felci, licheni e abeti secolari.

Orari di visita: sia di giorno che di notte durante tutto. La visita è prenotabile per i gruppi di almeno 10 persone. Tari�e: a pagamentoContatti: +393403723231, [email protected], sito: www.montagnaspaccata.com

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La leggenda di Etele e Giordano narra la nascita della Montagna Spaccata. In questo luogo vivevano le bellissime Anguane, spiriti fatati che esercitavano il loro fascino sugli uomini. Questa �gura che abbiamo visto già in precedenza compare spesso, come possiamo notare, nei racconti che popolano il territorio vicentino. La leggenda in oggetto racconta che un giorno un giovane di nome Giordano, passando per questi boschi, notò una meravigliosa creatura e se ne innamorò. Il suo nome era Etele. I due giovani vollero sposarsi nonostante i pareri contrati dei vecchi e saggi montanari che cercarono in tutti i modi di dissuadere il giovane dal proposito di sposare la fanciulla, essendo essi a conoscenza del sortilegio che gravava sul futuro di Etele: ella infatti sarebbe svanita quando sua madre, la Maga del bosco, fosse morta. Anche la Maga alla visione dell’amore infelice che avrebbero vissuto i due parlò a Giordano senza ottenere, però, il risultato sperato. Il giovane Giordano era convinto della sua scelta di sposare Etele. Si sposarono. Alla morte della Maga, Etele fuggì dalla casa in cui viveva con il marito per far ritorno al bosco, come da suo destino. Inseguita dallo sposo, arrivò ai piedi di una rupe altissima e quando Giordano stava per raggi-ungerla un boato scosse la terra e la rupe si spaccò.

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VILLA DA PORTO COLLEONI

L’edi�co del XV secolo sorge nel cuore di Thiene e viene spesso chiamato con nome “il Castello” per la sua struttura che ricorda molto, grazie alla presenza delle due torri laterali e alla cinta di mura merlata, la �sionomia di un castello. Presenta caratteri gotici del castello e del palazzo veneziano apparendo quindi una struttura ibrida, che fa da ponte tra le strutture medievali e quelle in stile palladiano. L’edi�cio non venne costruito subito così come appare ai giorni nostri: inizialmente era costituito solo dal piano terra e dal primo piano, era un luogo destinato alla raccolta del grano del territo-rio circostante; il secondo piano invece fu costruito successivamente, nel cinquecento (si aumentò anche l’altezza delle torri laterali mantenendosi così più elevate rispetto al corpo centrale). Questa di�erenza dei periodi di costruzione è evidente dalle di�er-enze stilistiche che intercorrono tra un piano e l’altro: le �nestre del piano terra sono in stile gotico mentre quelle del primo piano sono in stile rinascimentale. La Villa passò dalla proprietà originale della famiglia Da Porto (che la commissionò) alla famiglia Colleoni nel 1816, successivamente passò nel 1918 alla mani della famiglia di Thiene (proprietaria attuale).

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La Villa si presta con il suo parco a luogo per feste, matrimoni, meeting aziendali, espo-sizioni di interesse culturale. Sono previste, inoltre, visite guidate dedicate alle scuole con approcci diversi in base alle fasce d’età. Curiosità: la villa, di proprietà privata, è spesso utilizzata per girare scena cinematogra�che tra cui si ricorda “Il Mercante di Venezia” con Al Pacino e Jeremy Irons nel 2004.

Orari di visita: dal 17 marzo 2013 al 10 novembre 2013 con esclusione delle date com-prese tra il 21 luglio e il 31 agosto. La visita guidata è disponibile sono la domenica e i giorni festivi con turni alle 15.00, 16.00, 17.00 (non serve la prenotazione). Per i gruppi si può visitare tutto l’anno la Villa con la guida previa prenotazione. Tari�e: comprensive di guida: 8,00 euro biglietto intero, 5,00 euro biglietto ridotto (dai 6 ai 13 anni).Indirizzo e contatti: tel. 0445 380879,  cell. 3298541962, C.so Garibaldi 2,36016 Thiene (VI) www.castellodithiene.com. Per info e prenotazioni [email protected].

I conti che vivono attualmente nel Castello confermano la presenza del fantasma che sembra abitare nella Villa da secoli e secoli. Non si sa di preciso quando vi si insediò: numerose leggende si sono formate attorno a questa �gura e nessuna appare più credibile di un’altra. I conti lo descrivono come un’ospite discreto e lo chiamano con un nomignolo, Checco, come fosse uno di famiglia. Gli incontri ravvicinati con il fantasma sono stati veramente sporadici, solitamente, al più, si trovano oggetti fuori posto, lamenti tristi risuonare dalla stanza e sembra risuonare un nome femminile. A quanto pare, quindi, il fantasma non ha mai turbato il quieto vivere dei conti.

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VILLA GODI MALINVERNI

Risale al 1542 e fu la prima villa costruita da Andrea Palladio. Appartiene assieme alle altre ville palladiane del Veneto ai  Patrimoni dell'Umanità dell'UNESCO. Si possono ammirare all’interno della Villa a�reschi, il parco e dei reperti (fossili) oltre natural-mente all’architettura del Palladio. La Villa si presta anche a luogo per cerimonie, feste, congressi e meeting aziendali. Al suo interno si trova un ristorante, il “Torchio Antico". Curiosità: la Villa fu sede, durante la Prima Guerra Mondiale, del comando inglese e vi soggiornò anche il principe Galles. Inoltre nel 1954 vi furono girate le scene del �lm “Senso” di Lucchino Visconti.

Orari di visita: da aprile a settembre: Martedì dalle 15.00 alle 19.00, Sabato dalle 9.00 alle 14.00, Domenica e Festivi dalle 10.00 alle 19.00. Marzo, Ottobre e Novembre: Mart-edì Sabato Domenica e Festivi dalle 14.00 alle 18.00. Per le visite di gruppo è possibile, previa prenotazione, visitare la Villa anche in periodi diversi da quelli sopraindicati. Per le scuole inoltre sono proposti percorsi didattici edu-cativi molto interessanti. Indirizzo e contatti:  Via Palladio 44 - Lonedo Lugo di Vicenza (VI); Telefono: +39 0445.860561 - Cellulare: +39 339.3429942 - Fax: +39 0445.860806; www.villagodi.com

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Cristina Lanaro, scrittrice veneta, è l’autrice del romanzo “il Conte e la Strega” ambien-tato appunto presso la Villa Godi. Il periodo storico in cui è ambientato questo racconto è molto vario: narra infatti la storia di due ragazze che seppur vivendo in periodi storici diversi hanno vite che in qualche modo s’intrecciano. La prima ragazza di nome Cate-rina è una strega che lavora presso la cucina della villa Godi intorno al 1600 , l’altra raga-zza di nome Angela vive, invece, ai tempi nostri. Ma che nesso c’è tra queste due raga-zze? Un fattore chiave che fa da ponte tra queste due storie è proprio un dipinto presente all’interno della Villa Godi che ritrae una strega: la “Strega” è una famosa opera del pittore italiano Pietro Annigoni. Carattere distintivo della sua pittura è, infatti, la ritrattistica (famoso a riguardo il ritratto del 1955 di Elisabetta II del Regno Unito) gener-almente ra�gurante soggetti disagiati. La “strega” è appunto un ritratto di una giovane strega dagli occhi di un colore vago: verdi, grigi, azzurri che mettono inquietudine allo spettatore.

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La colonia climatica Bedin fu eretta nel 1922 grazie all’iniziativa della Congregazione di Carità, sostenuta delle donazioni del dottor Giacomo Bedin, della contessa Sofonisba Chilesotti vedova Aldighieri e grazie al contributo di alcuni cittadini. Fu realizzato con il �ne di poter accogliere �no a ottanta bambini e bambine particolarmente deboli e gracili, bisognosi quindi, di un ambiente salutare e di determinate cure mediche. In quel periodo, ad esempio, erano molto di�use le malattie polmonare tra cui la tubercolosi. In questo modo si cercava di impedire la di�usione di malattie a una fascia di popolazione particolarmente vulnerabile. Questa funzione sanitaria-sociale durò �no al 1984. Passata alla proprietà e cura dell’Ipab l’edi�cio ed il parco circostante sono stati trascu-rati assumendo uno stato di degrado. La struttura appare oggi come un’edi�co com-pletamente abbandonato quindi non visitabile.

Orari di visita: \Tari�e: \Indirizzo e contatti:  Via Vigolo, Mason Vicentino 36100 (VI)

VILLA BEDIN DETTA VILLA DEI BAMBINI

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Gli abitanti delle zone limitrofe temono che l’incuria del luogo permetta nuovamente a personaggi poco raccomandabili di riunirsi in questo Villa e praticare atti non piacevoli come lo spaccio, la pratica di sedute spiritiche compiendo anche riti con animali. Se ci si addentra nella colonia abbandonata si trovano sulla pareti della chie-setta delle scritte sataniche in testimonianza a ciò che è accaduto e che probabilmente accadrà ancora. Si racconta inoltre che alcuni piccoli ospiti siano rimasti ad abitare la Villa, secondo le leggende infatti, si sentono canti e pianti di bambini.

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LA TORRE DEL TORMENTO

Costruita nel dodicesimo secolo per conto della famiglia Carnaroli. In origine la torre, usata come residenza della famiglia, presentava un fossato che la accingeva e per questo veniva spesso chiamata la “Torre del Girone”. Nel tredicesimo secolo venne acquistata dal municipio che la destinò a luogo di deposito degli archivi civici e del registro oltre che, successivamente, a luogo di punizione ovvero venne adibito a carcere (da qui il nome “tormento”). Nel 1509 venne incendiata da alcuni malfattori che avevano lo scopo di eliminare le prove che andavano a loro discapito. Dalla metà del seicento alla seconda metà dell’ottocento fu adibita a prigione (successivamente trasferita a San Biagio). Nell’Ottocento le carceri venete erano viste come simbolo della repressione austriaca ai moti risorgimentali. Curiosità: la torre venne collegata alla Basilica solo in un secondo momento, nel 1494, tramite l’arco chiamato degli Zavatteri chiamato così per la presenza del mercato delle"çiavate" (ciabatte, scarpe) situato sotto di esso.  Orari di visita: \ Tari�e: \Indirizzo e contatti: Piazza delle Erbe, Vicenza 36100 (VI)

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La torre medievale situata in piazza Delle Erbe (centro storico di Vicenza) da anni è ormai abbandonata e ha assunto una situazione di degrado tale da richiedere una restaurazione per renderla accessibile e magari museo per i visitatori. Questo luogo per la sua precedente funzione di carcere emana attorno a se un’atmosfera di mistero. Chissà cosa è stato compiuto in questa torre, se i muri potessero parlare cosa ci direb-bero? Magari si agita ancora qualche spirito tra le stanza che non si da pace.

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VILLA VALMARANA DETTA VILLA DEI NANI

Villa Valmarana: La Villa, risalente al 1669, viene anche chiamata “Villa Dei Nani” per la presenza delle 17 statue dei nani in pietra poste nelle mura della villa (una volta queste statuette erano disperse per il parco). La Villa è costituita da tre strutture: la Palazzina, la Foresteria e la Scuderia circondate da un ampio parco. I primi due edi�ci sono a�rescati al loro interno dai famosi Giambattista e Tiepolo. Nella Villa vengono organizzati spesso matrimoni, feste, riunioni. Vengono inoltre organizzate, in occa-sione di incontri con la scuola, percorsi didattici e laboratori artistici. La Villa è tuttora abitata dalla famiglia Valmarana. Vista la favolosa posizione della Villa nei Colli Berici di Vicenza consigliamo vivamente di concedersi qualche momento di pausa per ammirare la bellezza del territorio.

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Si narra che una principessa nana fu reclusa dal padre nella villa per isolarla dal resto del mondo. Il nobiluomo aveva infatti paura che la �glia scoprendo di essere “diversa” dagli altri so�risse. Il padre allora diede ordini alla �glia di non uscire dalla Villa e di non a�acciarsi alle �nestre, di evitare quindi tutto ciò che gli permettesse contatti con il mondo esterno. Nella villa erano presenti servi, naturalmente tutti nani, cosicché la principessa non prendesse coscienza della sua “deformità”. Ma un giorno la �glia, alla vista di un bellissimo principe da una �nestra della villa, si gettò dalla torre dalla disp-erazione. I nani negligenti, per punizione, furono pietri�cati e collocati sul muro di cinta della villa.

Orari di visita: apertura dal 9 Marzo 2013 al 4 novembre 2013, da Martedì a Domenica dalle ore 10.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.00. Lunedì è chiuso tranne nei Lunedì festivi (in particolare lunedì 1 aprile 2013). Tari�e: intero 9.00 euro, studenti universitari e ragazzi tra i 12-18 anni 6.00 euro, sotto i 12 anni gratuito. Per i gruppi 6.00 euro a testa, per gli studenti in comitiva 4.00 euro a testa (un professore ogni 15 studenti è gratuito). Pacchetto famiglia 1: genitori + �glio (tra i 12-18 anni) 22.00 euro; pacchetto famiglia 2: genitori + due �gli 8tra i 12-18 anni) 25.00 euro.Indirizzo e contatti:  Via dei Nani 8, 36100 Vicenza, tel. 0444321803, www.villavalmarana.com, [email protected]

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I COVOLI E I VENTIDOTTI DI COSTOZZA

I covoli di Costozza: il covolo è una particolare grotta naturale scavata nella roccia di questa zona (Longare). I covoli venivano utilizzati come luogo di deposito dei prodotti ricavati dai campi e di rifugio dove vi si trovava riparo nel caso di guerre o incursioni nemiche: è infatti un vero e proprio reticolo di stanze con l’imboccatura stretta. Molte sono le leggende che si sono create attorno a queste luogo che si dice sia animato di notte da streghe oltre che dalle anguane e fate. Le anguane sono splendide creature giovani che vivono nelle acque e ipnotizzano con il loro fascino qualsiasi uomo le veda. Secondo le leggende queste creature una volta attratti i passanti si o�rano di accom-pagnarli nel loro viaggio per poi trascinarli in eterno nel loro regno infernale. Le fate, invece, si possono ammirare mentre stendono i panni su funi lunghissime di notte; ma cosa sono questi panni? Sono le magiche matesse di lana che donavano alle giovani in procinto di sposarsi. Per raggiungere i covoli si parte dal centro di Costozza da dove partono diversi sentieri da fare a piedi (tragitto non impegnativo).

La leggenda di Etele e Giordano narra la nascita della Montagna Spaccata. In questo luogo vivevano le bellissime Anguane, spiriti fatati che esercitavano il loro fascino sugli uomini. Questa �gura che abbiamo visto già in precedenza compare spesso, come possiamo notare, nei racconti che popolano il territorio vicentino. La leggenda in oggetto racconta che un giorno un giovane di nome Giordano, passando per questi boschi, notò una meravigliosa creatura e se ne innamorò. Il suo nome era Etele. I due giovani vollero sposarsi nonostante i pareri contrati dei vecchi e saggi montanari che cercarono in tutti i modi di dissuadere il giovane dal proposito di sposare la fanciulla, essendo essi a conoscenza del sortilegio che gravava sul futuro di Etele: ella infatti sarebbe svanita quando sua madre, la Maga del bosco, fosse morta. Anche la Maga alla visione dell’amore infelice che avrebbero vissuto i due parlò a Giordano senza ottenere, però, il risultato sperato. Il giovane Giordano era convinto della sua scelta di sposare Etele. Si sposarono. Alla morte della Maga, Etele fuggì dalla casa in cui viveva con il marito per far ritorno al bosco, come da suo destino. Inseguita dallo sposo, arrivò ai piedi di una rupe altissima e quando Giordano stava per raggi-ungerla un boato scosse la terra e la rupe si spaccò.

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I ventidotti di Costozza: i ventidotti di Costozza sono delle “strade sotterranee”, dei condotti arti�ciali che incanalano l’aria che si trova nei covoli sopra descritti, grazie alla pressione atmosferica, �no alle ville (ad esempio in stanze come le cantine) così da assicurare una temperatura più mite d’inverno e più fresca d’estate; infatti l’aria arriva alle ville con un temperatura che oscilla dai 10° ai 14° gradi centigradi tutto l’anno.

Contatti: Pro Loco di Longare, indirizzo Via Municipio Longare 36023 (VI), tel 0444 953399

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LA GROTTA DI SAN BERNARDINO E LE PRIGIONI DI MOSSANO

La grotta di San Bernardino: San Francesco, frequentò la zona vicentina intorno agli anni 1423-1433. Bernardino, primo seguace di Francesco d’Assisi, spesso face visita a questa grotta in quanto vi si trovava spesso in eremitaggio, in ritiro. La grotta fu poi adibita a luogo di culto come mostra la Madonna col Bambino scavata nella parete della grotta. La caverna è il sito archeologico più antico del vicentino, tutto’ora oggetto di scavi, dove sono state rinvenute tracce dell’Uomo di Neanderthal. Questa grotta fu usata nel periodo di guerra come rifugio. L’apertura al pubblico è assai sporadica; per accedere alla visita guidata di gruppo bisogna far richiesta alla Pro Loco di Mossano.

Orari di visita: Domenica 12 Settembre dalle ore 9.30 dalla Piazza di Mossano, Domenica 17 Ottobre dalle 14.00 dalla Piazza di Mossano, Domenica 21 Novembre dalle ore 9.30 dalla Piazza di Mossano. Visitabile su richiesta telefonica con un preavviso minimo di 15 giorni.Tari�e: o�erta liberaContatti: tel 0444886704, cell 3472914152, sito www.comune.mossano.vi.it, e-mail [email protected]

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Le Prigioni di Mossano: sono delle incredibili e misteriose forti�cazioni insite nella roccia. Sono vere e proprie abitazioni, si trovano infatti stanze, scale logge e �nestre. Insomma una sorta di palazzo quasi interamente scolpito nella roccia costruito sfruttando le cavità naturali. Vista la loro posizione strategica contro minacce esterne (grazie alla protezione delle cinte murarie ricavate sfruttando alcuni gradoni rocciosi), “Le Prigioni” furono probabilmente usate come posto di guardia per i possedimenti del vescovo di Vicenza.

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VILLA DA PORTO

E’ considerata come uno dei complessi più estesi delle ville venete. L’ala occidentale è andata persa probabilmente intorno ai primi anni dell’ottocento. La costruzione della Villa, secondo un’iscrizione presente sopra la porta centrale della loggia, sarebbe iniziata nel 1662 e �nita nel 1724. Fu di proprietà della famiglia da Porto �no agli inizi del 900: a causa di una di�cile situazione economica la famiglia fu costretta ad ipote-care la Villa e a vedere molti dei terreni circostanti. Passò dunque nelle mani delle truppe inglesi durante la prima guerra mondiale. L’edi�co nel corso degli anni ha subito numerose modi�che dettate da esigenze pratiche. Nel 2008 nasce un progetto chiamato “Villa da Porto, fabbrica del sapere” �nalizzato alla valorizzazione del passato. Luogo decisamente ideale per organizzarvi feste, cene aziendali e occasioni varie di ritrovo.Orari di visita: è aperta al pubblico da Marzo ad Ottobre: Mercoledì dalle ore 10.00 a 12.30 e dalle ore 13.30 alle 15.00.Tari�e: o�erta liberaIndirizzo e contatti: Via Luigi da Porto 36050, Montorso Vicentino (VI) Tel. 0444 327166

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Luigi da Porto, scrittore e storiografo italiano, si ritirò nella Villa da Porto dopo essere stato ferito in guerra. In questo periodo scrisse la “Historia nuovamente ritrovata di due nobili amanti” in cui viene raccontato il tormentato amore di Romeus e Giulietta da cui William Shakespeare trasse in seguito ispirazione scrivendo “Romeo e Giulietta”, la sua più famosa tragedia. Secondo leggende tramandate in paese nella Villa vive ancora lo spirito di Luigi da Porto. Le sue apparizioni si sono palesate anche in delle foto scattate in occasione della sagra di San Biagio: si vedono, infatti, fumose sagome biancastre che richiamano la sagoma dello scrittore. In una, in particolare, si può notare il pro�lo di un cavallo impennato. Il motivo delle sue apparizioni? Divertente l'interpretazione di Marco Marcheluzzo (guida di molte comitive): «Il conte è arrabbiato perché Shake-speare gli ha rubato l'idea della novella di Giulietta e Romeo - dice - e vuole essere riconosciuto come il vero autore della storia».

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RINGRAZIAMENTI

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