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dossier pedagogico Ogni villaggio è un microcosmo che tende a riprodurre il macrocosmo dell’umanità intera, anche se in proporzioni un po’ diverse. Luigi Luca Cavalli Sforza, 2011 indicazioni per l’uso del dossier schede di lavoro mal d’Africa la solitudine è un’invenzione recente geni, popoli e lingue tracce di mondi perduti Italia, l’unità nella diversità tutti parenti, tutti differenti consigli di lettura dello Scaffale d’arte filmografia siti internet Martin Harvey Getty Images Homo sapiens La grande storia della diversità umana

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dossier pedagogico

Ogni villaggio è un microcosmo che tende a riprodurre il macrocosmo dell’umanitàintera, anche se in proporzioni un po’ diverse.

Luigi Luca Cavalli Sforza, 2011

• indicazioni per l’uso del dossier

• schede di lavoromal d’Africa la solitudine è un’invenzione recente geni, popoli e lingue tracce di mondi perdutiItalia, l’unità nella diversitàtutti parenti, tutti differenti

• consigli di letturadello Scaffale d’arte

• filmografia

• siti internet

Martin Harvey Getty Images

Homo sapiensLa grande storia della diversità umana

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istruzioni d’usouna risorsa per insegnanti, genitori e operatoriCon la mostra Homo sapiens. La grande storia della diversità umana il gruppo internazionale di scienziati, appartenenti a differenti discipline e coordinati da Luigi Luca Cavalli Sforza, presenta le più recenti scoperte sull’evoluzione dell’uomo e sulle strade percorse dai nostri antenati durante la diffusione della specie umana.Il risultato è una mostra interattiva e multimediale che racconta in sei sezioni le storie e leavventure degli spostamenti, in larga parte ancora sconosciuti, che hanno generato l’attualemosaico della diversità umana.Come la mostra, il dossier è diviso in sei sezioni e intreccia discipline diverse con l’obiettivo di rendere più facile e chiara la comprensione delle tematiche affrontatelungo il percorso espositivo, che spazia dall’archeologia alla preistoria, dalla geneticaall’antropologia e all’arte.Aspettiamo di conoscere la vostra opinione su questo dossier e le sue proposte d’uso.Scriveteci all’indirizzo: [email protected] ringraziarvi, i primi cinquanta che invieranno commenti, idee e elaborati riceveranno uningresso omaggio. Vi preghiamo di specificare se siete insegnanti, genitori o operatori.

obiettivi didattici• Sollecitare abilità già presenti in maniera spontanea in ogni ragazzo• Lavorare in gruppo confrontandosi con gli altri: raccontare, descrivere, dialogare

scambiandosi domande, informazioni, opinioni ed emozioni• Cogliere legami e sinergie fra le diverse discipline per lo studio della preistoria• Incontrare il fatto storico a partire dal confronto con il quotidiano per stimolare la curiosità

e sollecitare rinvii al presente• Collocare nel cosiddetto tempo profondo gli eventi, dalla preistoria a oggi• Accrescere la capacità di osservazione di antichi manufatti e opere d’arte per comprendere

il contesto in cui sono stati realizzati• Sperimentare le tecniche grafiche e pittoriche dell’arte preistorica • Studiare il linguaggio come caratteristica tipica della nostra specie in continuo

cambiamento e evoluzione• Capire che la specie umana è unica, di origine africana, anche se la sua storia è multiforme• Comprendere l’inconsistenza scientifica del concetto di “razza”• Percepire il museo come risorsa per l’educazione interculturale• Offrire modalità di apprendimento che utilizzino criteri teorici e soluzioni laboratoriali

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guida all’uso del dossierIl dossier è pensato per tutticoloro che sono curiosi di saperee sperimentare. Suggerisce spuntidi discussione e attività.Le schede di lavoro approfondisconotemi chiave con immagini,informazioni, citazioni e proposte operative.Il dossier è uno strumento utile per sviluppare a scuola o a casa gli argomenti trattati al museo.Per un rapporto costante di scambio e riflessione con scuole e famiglie,oltre la visita in mostra.

per approfondire la nostrametodologia di lavoro,vi consigliamo:C. Francucci e P. Vassalli (a cura di),Educare all’arte. Immagini esperienzepercorsi, Electa Milano 2009 e Educare all’arte, Electa Milano 2005

La grande mappa della diffusione umana nel mondo

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La storia dell’umanità inizia con i piedi.

André Leroi-Gourhan, 1964

Mal d’AfricaStrani primati di grossa taglia emergono dalle radure africane e colonizzano il Vecchio Mondo. Siamo poco dopo gli inizi del genere Homo, quasi 2 milioni di anni fa.Qual è il loro tratto distintivo? L’espansione cerebrale? L’utilizzo di strumenti in pietra?Certamente, ma ciò che contraddistingue queste nuove specie sembra soprattuttol’acquisizione di una locomozione bipede completa. Il bacino è compatto, arcuato,con l’attaccatura di potenti muscoli. L’andatura smette di essere incerta e oscillante e gli arti superiori non penzolano più, lunghissimi, sui fianchi. I primi Homo sono esserislanciati e agili, adattati agli ambienti in via di inaridimento dell’Africa orientale.Divisi in più specie, sono grandi camminatori, forse già senza pelo, figli a modo lorodella formazione della Great Rift Valley, una valle tettonica dell’Africa orientale in cui sono stati scoperti numerosi resti fossili risalenti a più di 16 milioni di anni fa.Si spostano in cerca di cibo, si diffondono, esplorano ambienti inediti, si muovonoincessantemente. C’è qualcosa di loro, in tutti noi, ancora oggi.Nel momento in cui abbiamo cominciato a diventare umani, abbiamo anche iniziato a vagare negli spazi aperti, a solcare praterie, ad attraversare vallate e istmi,a cercare qualcosa oltre la collina.

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scheda di lavoroprimati ordine di mammiferi che comprende lemuri,scimmie e ominidi.

specie in biologia, insieme di individui il cui incrocio porta alla nascita di una prole fertile.

geologo studia l’origine, la storia,la forma e la costituzione della Terrae delle rocce che la compongono.

Ricostruzione di due individui di Australopithecus afarensische lasciarono le loro impronte presso il sito di Laetoli,Tanzania © AMNH

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attivitàsu due zampeCamminare “su due zampe” provoca una serie di vantaggi e svantaggi rispetto,ad esempio, all’andatura quadrupede dei nostri parenti più prossimi, gli scimpanzé.Se è vero che, grazie al modo in cui ci spostiamo, abbiamo le mani libere per trasportarecibo e oggetti, l’abbandono del quadrupedismo comporta una riorganizzazione costosa di tutta l’anatomia: rende più instabili, porta a esporre gli organi vitali, restringe il canaledel parto nelle femmine ed è più difficile da apprendere per i cuccioli.Ancora oggi, il nostro corpo non è completamente adattato alla postura eretta:chi soffre di ernia del disco, mal di schiena e logorio delle articolazioni ne sa qualcosa!Proponete ai vostri studenti, durante una giornata di sole, a ridosso del mezzogiorno, dicamminare su 4 zampe, e di osservare l’ombra che proiettano rispetto a quandocamminano con due. Qual è stato uno dei vantaggi più importanti del bipedismo per una specie che si muoveva nelle infuocate radure africane?

attivitàdai tempo al tempo!I primi rappresentanti del genere Homo compaiono sulla Terra circa 2.5 milioni di anni fa.A noi sembra un tempo incredibilmente antico ma riusciamo a immaginare esattamentequanto sia? Concepire in modo astratto periodi così lunghi, quello che gli scienziatichiamano “tempo profondo”, è quasi impossibile anche per un adulto.Vi proponiamo allora un modo “pratico” per visualizzarlo. Paragoniamo l’età della Terra,circa 4.5 miliardi di anni, alla lunghezza di un rotolo di carta igienica, mediamente 24 metri. Rispetto alla lunga età della Terra, dove si colloca la comparsa di Homo sapiens?La soluzione si ottiene con una proporzione:2400 cm: 2500 millenni = x cm: 2.5 millenni, x = 2.4 cm.Considerando che uno strappo misura in media 12 cm, il genere Homo sapiens comparesolo alla fine del nostro rotolo, quindi in tempi molto recenti!

attivitàabili primitiviCongiuntamente alla comparsa del genere Homo, gli scienziati hanno trovato i primistrumenti in pietra: la costruzione di utensili con questo materiale è una caratteristicatipicamente umana. Questi oggetti sono davvero così “primitivi”? Quali erano leconoscenze che un “artigiano” preistorico doveva avere? Provate con gli studenti,prendendo due sassi e colpendo uno con l’altro, a ottenere l’oggetto che avete in mente,anche molto elementare. E’ semplice? I nostri antenati, oltre a essere in grado di immaginare una forma senza vederla e a essere abili scheggiatori, erano anche espertigeologi. Provate a scheggiare pietre di tipo diverso: alcune saranno troppo dure, altretroppo fragili. Le pietre utilizzate per gli strumenti preistorici, come la selce e l’ossidiana,hanno invece la giusta durezza e da esse si possono ottenere margini estremamente affilati.

Tavoletta narrativa Inuit d’avorio, ricavata dalla sezione longitudinale di una zanna di tricheco.Le incisioni sul davanti e sul retro narrano scene di caccia e pesca e di vita del villaggio

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Una sola specie umana abita adesso questo pianeta, ma gran parte della storia ominideè stata caratterizzata dalla molteplicità, non dall’unità. Lo stato attuale dell’umanitàcome un’unica specie, massimamente diffusa sull’intero pianeta, è decisamente insolito.

Stephen J. Gould, 1998

La solitudine è un’invenzione recente

Quando la nostra specie Homo sapiens nasce in Africa, intorno a 200 mila anni fa secondo i dati genetici e archeologici, una delle sue prima attività è quella di… spostarsi! Ma il Vecchio Mondo è già affollato di specie del genere Homo fuoriuscite dall’Africa in almeno due ondate precedenti. Così i nostri antenati sapiens, uscendo dall’Africa a ondate successive ed espandendosi di regione in regione, incontrano i loro cugini più antichi, convivono lungamente con loro negli stessi territori, fino a quando - per ragioninon ancora chiare, forse a seguito di una competizione per le risorse - rimangono l’unicorappresentante del genere Homo sulla Terra, con la faccia piatta, le gambe lunghe,i lobi frontali ben sviluppati, l’infanzia prolungata. Un’evenienza assai tardiva e forsecasuale. Fino a 40 millenni prima, un battito di ciglia del tempo geologico, ben cinquespecie del genere Homo vivono tutte insieme nel Vecchio Mondo.

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scheda di lavorouomo di Neanderthal specie delgenere Homo, parente più prossimodi Homo sapiens. Specie documentatain Europa e in Asia occidentale fra 250 mila e 30 mila anni fa.Il nome deriva dal sito tedesco in cui sono stati scoperti alcuni dei loro primi reperti.

filogenesi storia evolutiva di una specie o di un gruppo e delle sue parentele.

Ricostruzione del possibile aspetto di un uomo di Neanderthal il quale, secondo alcuni recentiritrovamenti, utilizzava penne di uccello come ornamento.Illustrazione di Mauro Cutrona

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attivitàparliamo neandertaliano?L’uomo di Neanderthal doveva avere una forma elementare di linguaggio articolato,come testimonia la conformazione della sua gola. Probabilmente a causa di un adattamento ai climi freddi, il suo collo è più corto del nostro, e di conseguenzalaringe, faringe e corde vocali sono più brevi. Studiandone la forma, gli scienziatiipotizzano che questi nostri cugini non riuscissero a pronunciare le vocali “i”, “a”, “u”e le consonanti “g” e “k”. Provate a leggere una frase omettendo questi suoni:la lingua che ascolterete avrà qualcosa di affine all’antico neandertaliano!

attivitàil cespuglio degli ominidiLa storia evolutiva umana è più complessa di quello che ci si potrebbe aspettare.Non solo perché i fossili sono spesso pochi e frammentari, ma anche perché l’umanitàè rappresentata da una notevole varietà di forme, che si sono spostate, probabilmenteanche incrociandosi fra loro, fino all’estinzione quasi totale del genere Homo.Di questo “cespuglio” di specie ne è sopravvissuta una sola: la nostra.Provate a diventare paleoantropologi e a ricostruire il cespuglio del genere Homo. Ritagliate i crani e poi attaccateli su un pannello provando a ricostruire la filogenesi utilizzando i dati della tabella. È molto complesso poiché, in base al criterio di ordine che sceglierete, verranno fuori “cespugli” sempre diversi.Gli scienziati cercano di costruirne uno che sintetizzi al meglio l’insieme di tutti gli altri.

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nome

Homo erectus

Homo floresiensis

Homo sapiens

Homo habilis

Homoheidelbergensis

Homo ergaster

Homoneanderthalensis

1.8 milioni 50.000 anni

95.000 > 17.000

200.000 > ?

2.3 > 1.4 milioni di anni

700.000 200.000 anni

1.9 > 1.4 milioni di anni

250.00030.000 anni

180 cm

100 cm

170 cm

130 cm

180 cm

180 cm

160 cm

Africa, Europa e Asia

Indonesia

Africa,poi tutto il pianeta

Africa

Europa, Asia e Africa

Africa

Europa e MedioOriente

fino a 1000 cm3

fino a 400 cm3

fino a 1450 cm3

fino a 650 cm3

fino a 1400 cm3

fino a 1000 cm3

fino a 1500 cm3

cranio probabile comparsa e estinzione

altezza volume cranico provenienza

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La nostra scala di progresso tanto glorificata è in realtà la documentazione di una diversitàdeclinante in una linea genealogica di scarso successo, la quale finì a un certo punto per imbattersi in una bizzarra invenzione dell’evoluzione chiamata coscienza.

Stephen J. Gould, 1993

Geni, popoli e lingueIl mosaico del popolamento di Homo sapiens sulla Terra si va componendo e con essoprendono forma i tracciati della diversità genetica, linguistica e antropologicadell’umanità. Dai siti europei dei sapiens di Cro-Magnon, ma forse già da ritrovamentisudafricani più antichi, emergono i primi segni di un profondo cambiamentocomportamentale e cognitivo che gli studiosi definiscono “Rivoluzione Paleolitica”e rappresentano la “seconda nascita” cognitiva e linguistica della specie umana,la specie parlante. Per la prima volta compaiono in natura capacità di pensiero e abilitàcreative che apparentemente non si riscontrano in alcun essere vivente, comprese le altre specie umane del passato. Perduto il nostro primato in quanto esserieccezionali e unici, emergono i contorni della nostra specificità.Nel frattempo avvengono due epiche avventure di esplorazione e colonizzazione dei “nuovi mondi”: il continente australiano e le Americhe. Grazie alla convergenza di dati provenienti da discipline diverse – come la genetica di popolazioni, l’archeologiae la linguistica – è oggi possibile ricostruire l’albero genealogico delle diversificazionidei popoli sulla Terra e le ramificazioni che hanno portato la specie umana a diffondersi in tutto il globo. È la storia planetaria della diversità umana scritta nei geni, nei popoli e nelle lingue.

scheda di lavoroCro-Magnon Homo sapienscon caratteristiche anatomichemoderne, documentato in Europa a partire da 40 mila anni fa.Il nome deriva dall’omonimo sitofrancese in cui sono stati trovati i loro primi reperti.

genetica scienza che studia la trasmissione ereditaria dei caratteri biologici.

archeologia scienza che studia le civiltà del passato attraverso la raccolta e l’analisi delle traccemateriali che queste hanno lasciato.

linguistica scienza che studiail linguaggio umano e la suaevoluzione nel tempo e nello spazio.

megafauna il termine indicaanimali di grandi dimensioni ed è spesso associato alla faunaestinta nella preistoria,come mammut e dinosauri.

Rappresentazione di un mitocondrio,organulo cellulare contenente materiale geneticoutilizzato per datare le relazioni filogenetiche di popolazioni e specie © Science Picture Co/Science Faction/Corbis

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attivitàpagine di pietraIntorno a 40 mila anni fa diventiamo anatomicamente e mentalmente moderni.E’ il fiorire di un’intelligenza divenuta simbolica e capace di astrazione: pitture rupestristraordinarie, animate sia da magnifiche scene di caccia realistiche sia da figure stilizzate e simboliche; opere d’arte intagliate nell’osso; sepolture rituali sontuose e sofisticate;ornamenti per il corpo, monili e abbellimenti; i primi strumenti musicali.E’ come se avessimo imparato a inventare mondi possibili, anziché accettare passivamentela dura realtà. Nasce la mente umana moderna, pronta a cimentarsi nelle sue “prime volte”, come l’arte e la musica. Provate a immedesimarvi in un artista preistorico:immaginate che la vostra classe sia una caverna buia, illuminata solo dal fuoco delle torce.Prendete dei sassi: saranno le vostre “pagine di pietra”. Disegnate i contorni delle figure con il carboncino (i nostri antenati usavano legno bruciato), mentre per i colori poteteusare pigmenti naturali (ocra, caolino, limonite) mischiati con acqua. Pennelli? Dei sottili bastoncini simuleranno gli strumenti usati migliaia di anni fa. Lasciate asciugareil colore e infine fissate i pigmenti con la colla spray.

attivitàdeviazioni linguistiche L’evoluzione delle lingue ha molti tratti in comune con l’evoluzione delle specie animali e vegetali. A partire da una “lingua madre” le lingue accumulano piccole variazioni nel tempo fino a diventare molto diverse dall’originale. Se due popolazioni che parlano la medesima lingua si isolano l’una dall’altra, le loro lingue cominceranno a differenziarsidivergendo, fino a che un individuo della prima popolazione non riuscirà più a comunicarecon uno della seconda. Proviamo a simulare questo fenomeno. Dividete la classe in duegruppi. Comunicate a un membro di ciascun gruppo la frase:“Le migrazioni e gli adattamenti possono determinare una differenziazione tra i vari tipi diHomo sapiens”. Poi fate giocare al “telefono senza fili” entrambi i gruppi.Ogni errore di trasmissione simula una mutazione linguistica ma, essendo i due gruppiisolati, accumulano mutazioni differenti. Dopo qualche turno, ogni gruppo scrive l’ultimafrase sussurrata su un foglio. Suddividete i due gruppi in due sottogruppi e proseguite il gioco. Alla fine confrontate le quattro frasi “figlie”. Cos’è successo? Quale frase assomigliadi più all’originale? Procedendo alla rovescia e confrontando somiglianze e differenze fra le lingue, i linguisti riescono a ricostruire gli alberi genealogici delle lingue del mondo.

spunti di discussioneestinzioni ieri, oggi e domaniOvunque sia arrivato nel suo migrare per il mondo e durante tutta la sua storia,Homo sapiens ha modificato gli ambienti e le specie viventi con cui è venuto in contatto.Celebri le estinzioni delle megafaune preistoriche, americana e australiana:animali di notevoli dimensioni, come il diprotodonte, o decisamente pericolosi,come la tigre dai denti a sciabola, non sono riusciti a sopravvivere all’incontro con il primate bipede, a causa della caccia intensiva o della distruzione del loro habitat.Ma questo è successo anche in epoca storica, basti pensare al Moa o al Dodo;purtroppo questo è un processo non ancora interrotto. Provate a fare una ricerca su quantesono le specie preistoriche che si sono estinte a causa dell’uomo e quante hanno subito la stessa sorte solo negli ultimi dieci anni.

Pittura rupestre con cavallo proveniente dalla Grotta di Lascaux, Francia, Paleolitico Superiore

Calco storico di cranio di Smilodon populator, la speciepiù grande mai vissuta di tigre dai denti a sciabola.Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze,sezione di Geologia e Paleontologia

Ricostruzione di Homotherium serum,grande felino americano vissuto tra 2 milioni e 100.000 anni fa © Davide Buonadonna

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Spostarsi sul territorio è una prerogativa dell’essere umano, è parte integrante del suo “capitale”, è una capacità in più per migliorare le proprie condizioni di vita.E’ una qualità connaturata, che ha permesso la sopravvivenza dei cacciatori e raccoglitori,la dispersione della specie nei continenti, la diffusione dell’agricoltura, l’insediamento in spazivuoti, l’integrazione del mondo, la prima globalizzazione ottocentesca.

Massimo Livi Bacci, 2010

Tracce di mondi perdutiSe l’uomo di Neanderthal e l’uomo di Flores fossero sopravvissuti qualche millennio in più, avrebbero visto campi coltivati e le prime città di Catal Huyuk, di Tell es Sultan e di Gerico. La domesticazione di piante e animali, avviata in più parti del mondo tra 11 mila e 7 mila anni fa, finito il grande freddo dell’ultima glaciazione, immette nel sistema terrestre un insieme di pratiche che fanno sì che gli ecosistemi producanoben più di quanto sarebbe naturale. La popolazione umana, con le prime civiltà agricolee urbane, inizia a crescere a ritmi mai visti prima, innescando nuove diffusioni di popoli, colonizzazioni, ibridazioni e nuovi conflitti tra antichi e recenti tracciati di espansione umana. Le carte del popolamento si rimescolano come le famiglielinguistiche e il grande viaggio della diversità umana riparte. Homo sapiens raggiungetutti o quasi i lembi di terre emerse accessibili, con conseguenze irreversibili. L’impattodell’uomo sulla diversità biologica diventa pesante e il ritmo di estinzione dei viventiper cause umane accelera.Anche la diversità culturale, nell’intreccio di spostamenti, non è esente da minacce:agricoltori e nomadi si incontrano e si scontrano. Queste storie ci consegnanoun messaggio chiaro: gli spostamenti di popoli continuano a essere il motoreprincipale dei cambiamenti nel mosaico della diversità umana.

scheda di lavorouomo di Flores soprannominatohobbit man per via della sua piccolastatura, si è estinto misteriosamentesolo 12 mila anni fa, pur essendoanatomicamente arcaico.È l’ultima specie del genere Homoa essersi estinta. Il nome derivadall’omonima isola indonesiana in cui sono stati scoperti i suoi reperti.

adattamenti biologici e culturaliIn biologia si definisce adattamentouna qualsiasi caratteristica ereditabiledi un organismo che accresce la sua capacità di sopravvivere e di riprodursi nel suo ambiente.E’ uno dei concetti chiave su cui si basa la teoria evoluzionistica di Darwin: la selezione naturale,durante il tempo, ha permesso la sopravvivenza di quelle popolazionii cui individui erano in possesso delle caratteristiche più funzionaliin un determinato ambiente.Gli artigli di un leone, le pinnepettorali di un pesce, la pellicciabianca di una volpe artica sono tutticlassici esempi di adattamento.La nostra specie, però, è particolare:sono ormai decine di migliaia di anniche la nostra sopravvivenzanon è garantita soltanto da determinate caratteristiche fisiche,ma anche e soprattutto da innovazioni culturali. Ad esempio,benché non possediamo più una foltapelliccia, siamo in grado disopravvivere in climi freddissimigrazie ad avanzamenti tecnologicicome fuoco e vestiti. La specie umanasi adatta all’ambiente soprattutto in modo “culturale” e tecnologico:sono sopravvissute nel tempo quellepopolazioni che hanno progettato e realizzato innovazioni tali da permettere loro di sopravvivere in ambienti inediti.

Zemi, idolo realizzato in fibre di cotone lavorate,intrecciate e mescolate a ossa, appartenente allapopolazione caraibica precolombiana dei Taino, unicoesemplare esistente al mondo di “idolo” antillano. Museodi Antropologia ed Etnografia dell’Università di Torino

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attivitàdi segni e di scritture Connessa con la nascita del commercio e delle prime forme di economia, la scritturanasce come strumento per semplificare queste attività, attraverso, ad esempio,l’uso di simboli per indicare il numero di capi di bestiame, di quantità di merce e per imprimere dati in qualcosa di più solido e duraturo della memoria umana.Di lì a breve, questo potente strumento invade ogni aspetto della vita umana,dalla religione alla letteratura, alla matematica. Dividete in due la classe.Un rappresentante di ciascun gruppo va alla lavagna e partendo dalla stessa frase devefarla indovinare alla sua squadra, senza parlare ma disegnando. Non vince chi ci arrivaprima ma chi usa meno “segni”, perché la scrittura è nata anche per velocizzare la traduzione dei pensieri, usare concetti astratti e stimolare la fantasia.

spunti di discussione animali a domicilioA partire dalla fine dell’ultima era glaciale, l’umanità comincia a produrre il proprionutrimento, affrancandosi sempre più dalla necessità di sfruttare ciò che la naturaoffriva spontaneamente. Mentre sono molte le specie vegetali addomesticate in varieparti del globo, lo stesso non si può dire per quelle animali. Provate a scoprire quante e quali sono le specie animali addomesticate dall’uomo: come mai così poche? Quali sono secondo voi le caratteristiche di una specie “addomesticabile”? E perché questespecie hanno accettato un simile compromesso? Che vantaggio ne hanno tratto?Emblematica è la storia della specie allevata più antica: il cane. Provate a ricostruirla per capire come mai anche altre specie hanno avuto il suo stesso destino.

spunti di discussione estremamente adattabili Oggi organizzare un’escursione in ambienti estremi, come quelli artici, non è affattosemplice. Eppure già migliaia di anni fa questi territori erano colonizzati dalla nostraspecie. Provate a scoprire quali sono le attrezzature necessarie a un esploratore che oggi vuole recarsi al Polo Nord. Provate ora a sostituirle tutte con qualcosa di affinema preistorico. Deve essere stato semplice colonizzare quegli ambienti? Cosa ha permesso il successo di questi esploratori preistorici? Quali adattamenti si ebbero in prima battuta: adattamenti biologici, come il colore della pelle e dei capelli, o culturali?

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Tavoletta in terracotta dell’antica Babilonia, 1700 a. C.,contenente quella che gli studiosi pensano sia una formula, in caratteri cuneiformi, per calcolarela diagonale del quadrato. Il Teorema di Pitagora ben prima della nascita di Pitagora stesso.Yale Babylonian Collection

Diverse razze di cani domestici© Chris Collins/CORBIS

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scheda di lavoro

Il “Giovane Principe” di Arene Candide (grotta presso Finale Ligure, Savona),sepoltura di un giovane, vissuto 24.000 anni fa.Il corredo funebre, ricchissimo e perfettamenteconservato, fa presupporre che il ragazzo fosse una personalità di spicco della sua comunità © Gustavo Tomsich/CORBIS

Dicono i dotti che uno degli abitanti di quella regione, Italo, diventò re dell’Enotria;che questi dal suo nome, avendo mutato l’antico, si chiamarono Itali invece che Enotri e che da lui prese il nome di Italia tutta quella penisola dell’Europa compresa tra i golfiScilletico e Lametico; distano questi l’uno dall’altro mezza giornata di cammino.

Aristotele

Italia, l’unità nella diversitàLa storia planetaria della diversità umana è ricca di casi emblematici.L’Italia deve la sua diversità biologica e culturale alla posizione geografica, alla forma del suo territorio e all’incessante stratificazione di popolazioni in ingresso e in uscita.Ne risulta un’unità nella diversità e una diversità nell’unità che non ha eguali al mondo.A partire dalla storia dei primi “italiani”, appartenenti ad altre specie umane che condivisero con noi i territori della penisola prima che i sapiens rimanessero gli unicirappresentanti viventi del genere Homo, il nostro Paese è da sempre terreno di incontrie transiti. Già dopo l’invenzione dell’agricoltura, l’Italia ha avuto una posizione strategicadurante le fasi di popolamento del Mediterraneo. Le espansioni e le successive dispersionidi popoli lasciano traccia nel complesso mosaico genetico italiano. In queste trame di diversità emerge lentamente in filigrana l’unità culturale, come illustrato dalla nascitadella lingua italiana molto tempo prima della nascita dell’Italia come entità politicaunitaria. In epoca moderna i migranti sono stati gli italiani, sia nel periodo dellenavigazioni planetarie che ci videro protagonisti, sia negli anni tra il 1840 e il 1914 durante i quali espatriarono 11 milioni di persone. Oggi Italia ed Europa sono di nuovo la meta di una crescente migrazione da terre lontane e il futuro sembra essere sempre piùall’insegna della diversità.

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attivitàsulle tracce della preistoria Il nostro paese è conosciuto in tutto il mondo per la sua storia, ma molto poco per la sua preistoria. Sui libri di scuola l’Italia fa la sua comparsa a partire dall’epocaRomana (fatta eccezione per la Magna Grecia) ma Homo sapiens viveva già da centinaia di migliaia di anni lungo lo stivale lasciando “tracce” del suo passaggio.Andate alla scoperta dei tesori preistorici presenti in Italia e provate a ipotizzare come mai il nostro paese è abitato da così tanto tempo.

attivitàmulticulturale è meglio Il nostro paese, dopo un lungo periodo di emigrazione, sta vivendo una fase di immigrazione. Spesso si tende a pensare a questo fatto come a un problema che ha come conseguenza un impoverimento generalizzato. In realtà la storia ci insegna che gli incontri di popoli, per quanto burrascosi, hanno sempre arricchito e mai impoverito. La multiculturalità è stata spesso un vantaggio per le civiltà che ne hanno fatto esperienza. Provate a cercare a scuola o nel vostro quartierepersone che parlano una lingua diversa dalla nostra. Chiedete loro di tradurre l’articolo1 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo: “Tutti gli esseri umani nasconoliberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devonoagire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza”. In quante lingue differenti sieteriusciti a tradurre la frase?

spunti di discussione mutazioni linguisticheL’Italiano è nato prima dell’Italia. Se la nostra unità nazionale è stata raggiunta solo nel 1861, i primi passi della nostra lingua risalgono agli ultimi secoli dell’ImperoRomano. Un idioma antico, dunque, che è stato fra i pochi comuni denominatori di genti politicamente e culturalmente divise per secoli. La nostra lingua,con la sua lunga storia, non ha smesso di evolversi: come sta cambiando oggi? Quali sono state le ultime parole inserite nel nostro vocabolario? Prevalgono anglicismie neologismi. Come ve lo spiegate? E voi ragazzi parlate forse una “lingua” che i vostrigenitori non capiscono? E quando scrivete un messaggio con il cellulare,il nonno è in grado di comprenderlo?

Cranio cerimoniale colorato con ocra e adorno di conchiglie, oggetto di culto delle isole Andamane.Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze,sezione di Antropologia

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Le razze ce le siamo inventate, le abbiamo prese sul serio per secoli,ma adesso ne sappiamo abbastanza per lasciarle perdere.

Guido Barbujani, 2006

Tutti parenti, tutti differentiNon c’è mai stato un inizio della storia, ma storie prima di altre storie.La diversità umana non è dovuta a caratteristiche biologiche o cognitive prestabilite,ma è figlia di molteplici storie contingenti che sono ancora in corso.Più che “esseri umani”, sarebbe meglio se ci definissimo “divenienti umani”.Se l’origine di Homo sapiens è così recente, unica e africana, e se poi la nostra giovanespecie è stata così mobile, significa che non c’è stato il tempo sufficiente per separarele popolazioni umane in “razze” geneticamente distinguibili. La variabilità geneticaumana è assai ridotta e si distribuisce in modo continuo. Il duplice messaggio di questa storia è la forte unità biologica e al contempo la straordinaria diversitàculturale interna alla specie umana. Dopo l’età dei grandi esodi, viviamo oggi un’epocadi mescolanza biologica e culturale da una parte e di conflitti e uniformazioni dall’altra.Non sappiamo come evolverà la nostra specie perché il futuro dipende da noi.Sappiamo però che le “civiltà” non sono monoliti isolati, assomigliano piuttosto a organismi in trasformazione, ricchi di differenze interne e interdipendenti sia nel tempo sia nello spazio. Le radici di questi sistemi plastici di culture e di popolisono tutte intrecciate fra loro. Il tema dell’unità nella diversità può essere letto a più livelli, dalle emozioni primarie alle lingue, dai tratti fisici alle culture.Da quei passi incerti nel tufo di Laetoli alla camminata dell’uomo sulla Luna,ne abbiamo fatta di strada!

scheda di lavoroemozioni primarie secondo lapsicologia cognitivista edevoluzionista sono paura, gioia,rabbia, sorpresa. Al contrario delleemozioni secondarie – vergogna,imbarazzo, senso di colpa – quelleprimarie si esprimono attraversomimica facciale, gestualità e tono divoce; sono universali, cioèindipendenti dalla cultura diappartenenza e accomunano specieumana e primati.

Laetoli, la prima camminatadell’umanitàA Laetoli, in Tanzania, su uno stratodi cenere fresca poi pietrificata del vulcano Sadiman, sono statescoperte numerose improntelasciate da due esemplari adulti di australopiteco, un maschio e una femmina, insieme a quelle di un piccolo che probabilmentesaltellava per camminare dentro le grandi impronte del papà.Datate oltre 3 milioni e mezzo di anni fa, sono le impronte più antiche di primati bipedi della storia.

In ordine da sinistra a destra:© Jason Brown,© Raffaele Petralla,© Kazuyoshi Nomachi/CORBIS,© Gregor M. Schmid/CORBIS,© Tiziana and Gianni Baldizzone/CORBIS,© Lawrence Manning/CORBIS

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spunti di discussionequali “razze”?All’interno di una specie possono esistere “varietà geografiche”, “razze”o “sotto-specie”, cioè popolazioni geneticamente differenziate e distinguibili dalle altreper alcune caratteristiche fisiche, i cui membri tuttavia restano reciprocamentefecondi. Ciò avviene anche nella specie umana? Sfidate i vostri ragazzi a definire le caratteristiche fisiche di alcune “razze” come Ispanici, Latinos, Indiani dell’India,Caraibici, o degli abitanti del Brasile e della Cina. Scopriranno, confrontandone le immagini, che ciò è impossibile. Ad esempio i cosiddetti Ispanici, spesso citati nei polizieschi americani, comprenderebbero contemporaneamente uno spagnoloeuropeo, un messicano con antenati Indios e un nero cubano. Gli individui della nostraspecie non sono stati isolati geograficamente abbastanza a lungo da creare varietàdistinte. Inoltre, poiché siamo stati e siamo una specie in continuo movimento e promiscua, le varietà umane si diluiscono una nell’altra senza soluzione di continuità.

spunti di discussioneil mondo in un piattoOggi il termine “modernità” è spesso associato a quello di “globalizzazione”.In realtà, soprattutto se con questo si intende il fenomeno di scambi culturali a livellomondiale, è interessante scoprire che questo processo è sempre avvenuto.Lo stesso si può dire per un ambito solo apparentemente impensabile come la cucinaregionale. Chiedete ai ragazzi qual è il loro piatto preferito, meglio se un piattoregionale. Cercatene insieme gli ingredienti e provate a scoprire da dove provengono.Potete ripetere questo esercizio con diversi piatti tipici: l’hamburger americano,il fish&chips inglese, il cioccolato svizzero. La pizza ad esempio è fatta con il granoaddomesticato in Medio Oriente, il pomodoro scoperto in America, la mozzarella di mucca, animale originario delle steppe asiatiche, e il basilico che proviene dall’Asiatropicale. Dunque la globalizzazione è davvero un processo squisitamente moderno? E in che senso i diversi piatti possono dirsi regionali?

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consigli di lettura dello Scaffale d’arteper adultiLuigi Luca Cavalli Sforza, Telmo Pievani, Homo sapiens. La grande storia della diversitàumana, Codice Edizioni 2011 (catalogo della mostra)Guido Barbujani, L’invenzione delle razze. Capire la biodiversità umana, Bompiani 2006Tahar Ben Jelloun, Il razzismo spiegato a mia figlia, Bompiani 2010Luigi Luca Cavalli Sforza, Francesco Cavalli Sforza, Chi siamo.La storia della diversità umana, Mondadori 1994Jared Diamond, Armi, acciaio e malattie, Einaudi 1998Giorgio Manzi, Homo sapiens, Il Mulino 2006Telmo Pievani, La vita inaspettata, Cortina 2011

per ragazziAA.VV., Sapiens & Co., Larus 2007Marco Aime, Una bella differenza, Einaudi 2009 Henny Boccianti, Disegni e di scritture, Lapis 2007Claire Didier, Le livre des têtes, Nathan 2009Mara Dompè, Alessandro Blegino, Little Darwin, Codice Edizioni 2010Andrea Dué, Le prime terre abitate. Dai primati all’homo sapiens, Jaca Book 1994 Jacqueline Kelly, L’evoluzione di Calpurnia, Salani 2011Neal Layton, Grande Storia Universale, Editoriale Scienza, 2006Jonathan Lindstrom, Tutto dal principio, Editoriale Scienza 2009Alberto Moravia, Storie della preistoria, Rizzoli 2009Telmo Pievani, La teoria dell’evoluzione, Il Mulino, 2010Telmo Pievani, Federico Taddia, Perché siamo parenti delle galline? E tante altre domande sull’evoluzione, Editoriale Scienza, 2010Peter Sis, L’albero della vita, Fabbri 2005Robert Winston, Da Darwin al DNA. L’evoluzione delle specie raccontata ai ragazzi,EdiCart 2009

filmografiaLa caverna dei sogni dimenticati (Werner Herzog, 2010, documentario 3D)Cro-Magnon - Odissea nella preistoria (Michael Chapman, 1986, fantascienza)Il cavernicolo (Carl Gottlieb, 1981, comico)Il mondo perduto - Jurassick Park (Steven Spielberg, 1997, avventura)La guerra del fuoco (Jean-Jacques Annaud, 1981, avventura)L’era glaciale (Chris Wedge, Carlos Saldanha, 2002, animazione) L’era glaciale 2 - il disgelo (Carlos Saldanha, 2006, animazione) L’era glaciale 3 - l’alba dei dinosauri (Carlos Saldanha, 2009, animazione) Un milione di anni fa (Don Chaffey, 1966, avventura)Una notte al museo (Shawn Levy, 2006, avventura)

siti internetwww.homosapiens.netwww.antiqui.it/doc/preistoria/sommpre.htmwww.paleontologiaumana.itwww.pikaia.euwww.becominghuman.orgwww.amnh.orgwww.humanorigins.si.eduwww.nhm.ac.ukhttp://paleosite.free.frwww.culture.gouv.fr/culture/arcnat/lascaux/fr

dossier pedagogicocreditsprogettoServizi educativiLaboratorio d’arte

responsabilePaola Vassalli

a cura diStefano Papi, Associazione DidatticaMuseale, Milanocon Chiara Bandi e Francesca RomanaMastroianni

consigli di lettura dalloScaffale d’arte

traduzione in ingleseStephen Tobin

progetto graficorocchi pavese design

infoSIMILI DIVERSIvisita e laboratorio

scuole • infanzia e primariadal martedì al venerdì ore 11.30 - 13.30ingresso euro 4,00(gratuito scuola dell’infanzia)attività euro 80,00 per gruppo classeè possibile accoglierecontemporaneamente due classi(max 25 ragazzi per classe)prenotazione gratuita obbligatoriafamiglie • ragazzi 7 > 11 annidomenica dalle 11.00 alle 13.00attività + ingresso mostra euro 12,00prenotazione consigliata euro 1,50offerta famigliaattività + ingresso mostraeuro 10,00 per ragazzoingresso mostraeuro 10,00 per adulto (max 2)i ragazzi dai 7 agli 11 anni che nell’arcodi un mese partecipano a duelaboratori del percorso grandi mostreal Palazzo delle Esposizionie alle Scuderie del Quirinale possonoacquistare lo speciale bigliettointegrato laboratorio a euro 18,00

Palazzo delle Esposizionivia Nazionale 194, 00184 Romawww.palazzoesposizioni.itinfo e prenotazioniscuole 06 39967 200privati 06 39967 500dal lunedì al venerdìdalle 9.00 alle 18.00sabato dalle 9.00 alle 14.00

Homo sapiensLa grande storia della diversità umana11 novembre 2011 • 12 febbraio 2012