guida esportazione prodotti alimentari usa

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MANAGEMENT RESOURCES OF AMERICA – One Selleck Street, Norwalk CT 06855 – www.groupmra.com © 2007 MRA Inc. ALL RIGHTS RESERVED. This document was prepared by MRA, Inc. for the use of the client to whom it is addressed. No part of it may be copied or made available in any way to third parties or used by them without MRA’s prior written consent. Guida all’esportazione Settore alimentare Toscana Promozione

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Guida Esportazione Prodotti Alimentari USA

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MANAGEMENT RESOURCES OF AMERICA – One Selleck Street, Norwalk CT 06855 – www.groupmra.com© 2007 MRA Inc. ALL RIGHTS RESERVED. This document was prepared by MRA, Inc. for the use of the client to whom it is addressed. No part of it may be copied or made available in any way to third parties or used by them without MRA’s prior written consent.

Guida all’esportazioneSettore alimentare

Toscana Promozione

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Guida all’esportazione negli USA - settore alimentare

Indice

1. Premessa Gli attori di riferimento Overview legislativo

2. Preparare il prodotto Premessa Note preliminari per alcune categorie di prodotto

3. Confezionare e etichettare Termini generali Il riquadro nutrizionale e i claim

4. Rispettare gli obblighi di comunicazione Premessa La registrazione degli impianti La nomina di un agente La prior notice

5. Preparare la documentazione I documenti a carico dell’esportatore I documenti a carico di importatore e spedizioniere Le novita’ in atto e il “10 + 2 filling reguirements”

6. Verificare dazi e quote di importazione L’Harmonized Tariff Schedules (HTS) Le quote di importazione Le tariff quotas e i formaggi italian type

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Guida all’esportazione negli USA - settore alimentare

Premessa - Gli attori

La normativa a tema di importazione di prodotti alimentari negli USA e’ gestita e regolata da tre Dipartimenti del Governo federale e dalle agenzie/bureau che ad essi rispondono.

USDA (Department of Agriculture) e’ il Dipartimento responsabile per lo sviluppo e l’attuazione delle politiche del governo federale americano relative all’allevamento, all’agricoltura e al cibo. Si dirama in agenzie, tra cui:

– FSIS (Food Safety and Inspection Service);

– APHIS (Animal and Plant Health Inspection Service).

HHS (Department of Health and Human Services) e’ il Dipartimento in carica della protezione della salute dei cittadini americani. Si dirama in agenzie, tra cui:

– FDA (Food and Drug Administration) - è l’agenzia responsabile per la regolamentazione e supervisione della sicurezza di cibo, supplementi dietetici, farmaci, vaccini e prodotti medico-biologici. E’ l’ente di riferimento piu’ importante ai fini della presente trattazione.

DHS (Department of Homeland Security) e’ il Dipartimento deputato alla sicurezza interna. Si dirama in bureau tra cui:

– CBP (Bureau of Custom and Border Protection) - è l’organismo federale che si occupa di controllare merci e persone in ingresso alle dogane.

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Guida all’esportazione negli USA - settore alimentare

Premessa – Principali riferimenti normativi

In termini generali, la legislazione sul food fa riferimento al Code of Federal Regulations (CFR), in particolare per quanto riguarda le etichettature (capitolo 21).

http://www.accessdata.fda.gov/SCRIPTs/cdrh/cfdocs/cfcfr/CFRSearch.cfm

La legislazione a tema alimentare trova il suo riferimento principale in America nella Federal Food, Drug, and Cosmetic Act (FD&C), promulgata allo scopo di difendere salute e sicurezza del consumatore USA e valevole tanto per aziende domestiche quanto per aziende che esportano negli States.

http://www.fda.gov/RegulatoryInformation/Legislation/FederalFoodDrugandCosmeticActFDCAct/default.htm

La regolamentazione delle importazioni di prodotti alimentari negli USA e’ sostanzialmente regolata dal Bio-Terrorism Act (BTA) promulgato nel 2002.

http://www.fda.gov/RegulatoryInformation/Legislation/ucm148797.htm

Altre leggi in grado di impattare sulla regolamentazione FDA per l’importazione di beni alimentari sono consultabili alla pagina http://www.fda.gov/RegulatoryInformation/Legislation/ucm153119.htm; mentre altri specifici riferimenti normativi verranno presentati nelle trattazioni a tema sui singoli capitoli.

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Guida all’esportazione negli USA - settore alimentare

Indice

1. Premessa Gli attori di riferimento Overview legislativo

2. Preparare il prodotto Premessa Note preliminari per alcune categorie di prodotto

3. Confezionare e etichettare Termini generali Il riquadro nutrizionale e i claim

4. Rispettare gli obblighi di comunicazione Premessa La registrazione degli impianti La nomina di un agente La prior notice

5. Preparare la documentazione I documenti a carico dell’esportatore I documenti a carico di importatore e spedizioniere Le novita’ in atto e il “10 + 2 filling reguirements”

6. Verificare dazi e quote di importazione L’Harmonized Tariff Schedules (HTS) Le quote di importazione Le tariff quotas e i formaggi italian type

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Guida all’esportazione negli USA - settore alimentare

Preparare il prodotto - Premessa

Nella maggiore parte dei casi, l’azienda che provveda a etichettare correttamente il proprio prodotto e soddisfi gli obblighi di comunicazione e documentazione (si vedano i capitoli in proposito) e’ immediatamente abilitata ad esportare.

Si riportano nelle slide successive alcune categorie merceologiche che necessitano invece, per motivi diversi, di ulteriori specificazioni sul prodotto.

L’elenco di tali categorie non vuole essere esasustivo, ma raccoglie comunque la grande maggioranza dei casi in cui il prodotto, o l’impianto di produzione, debba sottostare a procedure codificate prima di poter seguire le pratiche di esportazione comuni agli altri prodotti.

Per una verifica preventiva di qualsiasi specifico caso, si consiglia comunque di consultare sempre il sito www.fda.gov e di contattare i numeri di telefono piu’ consoni a seconda del caso specifico.

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Carni, pollame e uova

E’ molto complesso esportare carni e pollame dall’Italia negli USA. Quasi tutte le esportazioni di questi alimenti dall’Italia sono oggi vietate; fanno eccezione prodotti precotti, confezionati in lattina e alcuni prodotti di carne suina sottoposti a particolare trattamento e/o stagionatura. Si veda a tale proposito la lista pubblicata dal FSIS sulle importazioni ammissibili dai diversi Paesi alla pagina web http://www.fsis.usda.gov/PDF/Countries_Products_Eligible_for_Export.pdf

Per informazioni e dettagli aggiornati su cosa e’ possibile esportare dall’Italia e cosa no, si consiglia comunque di contattare gli uffici FDA o FSIS e in particolare l’USDA Meat & Poultry Hotline allo 001.888.674.6854.

Tutti i prodotti che si possono esportare devono comunque provenire da stabilimenti e mattatoi iscritti nella lista degli stabilimenti approvati dalla USDA. Le domande di iscrizione a tale lista, in Italia, vanno indirizzate al Ministero della Salute, per il tramite della ASL e della Regione. A tale domande vanno accluse l’attestazione di conferma del veterinario ufficiale circa la predisposizione di procedure standard di sanificazione (SSOP), dell’Hazard Analysis and Critical Control Points (HACCP), e del rispetto degli standard USDA-FSIS per salmonella.

In seguito si procedera’ al sopralluogo ministeriale dello stabilimento. In aggiunta a questo, sono previste visite dirette del FSIS (previste nel programma “international audit”), volte a verificare che il sistema ispettivo del Paese rispetti i requisiti del Federal Meat Inspection Act, e del Poultry Products Inspection Act.

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Le carni suine

Nel caso di carni suine, le autorità americane del FSIS e dell’APHIS consentono l’esportazione verso gli Stati Uniti di prodotti a base di carne cotta (mortadelle, prosciutti cotti), sottoposti a trattamento termico che consenta il raggiungimento di 69°C al cuore del prodotto in modo da assicurare l’eliminazione degli agenti virali della malattia vescicolare del suino (MVS).

E’ inoltre ammessa l’importazione di alcuni prodotti a base di carne cruda a stagionatura superiore a 400 giorni (come nel caso del Prosciutto di Parma o del Prosciutto San Daniele).

In limitatissimi casi, viene ammessa anche l’importazione di altri prodotti (esempi sono lo speck dell’Alto Adige o il salame). Condizioni necessarie (ma che non “garantiscono” il rilascio dell’autorizzazione da parte del FSIS) sono:

Che la materia prima provenga da macelli abilitati all’esportazione verso gli USA di Paesi UE indenni da MVS (come indicati dal Code of Federal Regulation, volume nove, sezione 94.12; esempio di Paesi indenni sono Olanda e Danimarca) e sia disossata prima della lavorazione nell’impianto italiano;

Che l’impianto italiano di lavorazione del prodotto sia un impianto dedicato, ovvero faccia solo quello.

Per un riferimento legislativo piu’ preciso, si rimanda al CFR 94.12. Di recente in tale codice sono state aggiunte quattro Regioni italiane (Friuli, Liguria, Marche e Valle d’Aosta) tra le aree “indenni” alla MVS.

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Frutta e verdura

La frutta e la verdura sono sottoposte alla competenza congiunta della FDA e della USDA/APHIS, che delibera anche in base alle leggi Plant Quarantine Act e Federal Food Drug and Cosmetic act.

La regolamentazione per le importazioni di frutta e verdura e’ particolarmente ristretta perche’ dipende, come nel caso delle carni, dal Paese di provenienza. Per verificare in dettaglio quali prodotti sono ammessi dall’Italia, si consiglia di consultare l’apposito manuale predisposto dalla APHIS e scaricabile all’indirizzo http://www.aphis.usda.gov/import_export/plants/manuals/ports/downloads/fv.pdf

I prodotti non ammessi possono esserlo per due motivi: o perche’ e’ stata svolta una verifica e il risultato (importare quel prodotto da quel Paese) e’ stato definito “troppo rischioso” da parte dell’APHIS; o perche’ nessuno ha ancora richiesto un permesso di esportare un determinato prodotto da un determinato Paese. Per informazioni a questo riguardo, e per inoltrare una richiesta di esportazione, si consiglia di contattare direttamente gli uffici APHIS di 4700 River Rd., Unit 67, Riversdale MD 20737, tel 001.301.734.8645.

Da qualche mese, la APHIS ha lanciato un database online che consente di verificare in dettaglio la situazione rispetto a ogni singola tipologia di prodotto. Tale database si chiama FAVIR (Fruits and Vegetables Import Requirement) e si accede dalla pagina http://www.aphis.usda.gov/import_export/plants/plant_imports/quarantine_56/favir.shtml

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Formaggi

Il governo USA ha una tradizione nella regolamentazione delle importazioni di formaggi che, nata nel dopoguerra, e’ stata dibattuta e profondamente ridisegnata negli ultimi dieci anni.

Molti formaggi di latte vaccino (con l’eccezione di alcuni formaggi stagionati a pasta molle) sono soggetti a tariff-quotas (si veda capitolo a tema). Per pagare un dazio minore su questi prodotti va quindi richiesta una licenza, rilasciata dalla USDA.

La licenza e’ assegnata su basi storiche (ovvero tenendo conto della quantita’ di formaggio importata in passato) a importatori americani che ne facciano domanda al Dairy Import Group, Foreign Agricultural Service, telefono 00.1202.720.9439 tra il 1 settembre e il 15 ottobre di ogni anno.

Nel caso in cui l’importatore sia anche la subsidiary (filiale) statunitense di un produttore italiano, quest’ultimo ha diritto di fare richiesta di quote presso l’Unione Europea. In questo caso, le licenze saranno assegnate sempre all’importatore/filiale da parte della USDA, su segnalazione dell’Unione Europea.

Per i prodotti caseari importati e’ inoltre generalmente previsto il certificato sanitario rilasciato dalle ASL locali.

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Requisiti di base per alcuni tipi di formaggio

Tipo di formaggioContenuto minimo di sostanze grasse in %

Umidita' massimaTipo di latte o

invecchiamento

Asiago fresco 50% 45% 60 giorni

Asiago invecchiato 42% 32% 1 anno

Blue cheese 50% 46% 60 giorni

Caciocavallo 42% 40% 90 giorni

Gorgonzola 50% 42% 90 giorni

Mozzarella 45% da 52% a 60% latte pastorizzato

Scamorza 45% da 52% a 60% latte pastorizzato

Parmigiano Reggiano 32% 32% 10 mesi

Provolone 45% 45%latte pastorizzato o 60 giorni invecchiamento a 35 gradi F

Romano 38% 34% 5 mesi

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Guida all’esportazione negli USA - settore alimentare

I cibi in scatola a basso livello di acidita’

I cibi in scatola a basso livello di acidita’ (PH superiore a 4.6) devono essere registrati presso la FDA. Nella registrazione vanno indicati tanto il metodo di produzione quanto le procedure di confezionamento.

La registrazione FCE (Food Canning Establishment) si effettua al sito https://www.access.fda.gov (lo stesso della registrazione degli impianti) alla voce “Low acid canned food”.

La domanda di registrazione deve essere comprensiva dell’elenco degli ingredienti, della descrizione dei metodi di lavorazione, tempi di cottura e temperature, dei tipi di confezionamento e di un esempio di etichetta.

Una volta registrata, l’azienda entrera’ in possesso di un codice FCE e dei codici SID relativi ad ogni prodotto.

Ulteriori informazioni su queste procedure sono disponibili online alla pagina http://www.fda.gov/Food/FoodSafety/Product-SpecificInformation/AcidifiedLow-AcidCannedFoods/default.htm.

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Guida all’esportazione negli USA - settore alimentare

Altri prodotti

Acqua: la legislazione USA sulle acque minerali e’ complessa e variegata. I requisiti principali per poter esportare acqua minerale vengono regolamentati a livello federale, ma poi sono i singoli Stati a stabilire le procedure per la commercializzazione. La registrazione del prodotto e’ generalmente valida solo nello Stato in cui e’ stata effettuata.

Latte e panna: L'importazione di latte e panna e` disciplinata dal Food, Drug and Cosmetic Act e dall'Import Milk Act, emanato nel 1928. L'importazione di questi prodotti e`consentita solo a coloro che sono in possesso di un permesso speciale, rilasciato dal Department of Health and Human Services ed e’ soggetta a differente regolamentazione a seconda dello Stato.

Pane: le esportazioni di pane non sono soggette a particolari limitazioni; tuttavia, i prodotti farinacei arricchiti devono essere fortificati con acido folico (non meno di 0.43 mg e non piu’ di 1.4 mg per libbra).

Pasta: per le esportazioni di quantitativi superiori a 10 kg, e’ necessario ottenere i certificati P1 e P2 dal Ministero per il commercio estero in Italia. E’ inoltre obbligatorio arricchire il prodotto con vitamine negli Stati della California, del Connecticut, della Florida e dell’Oregon. Altri stati, come New York, considerano tale arricchimento come opzionale.

Pomodori: le conserve di pomodori pelati provenienti dall’Italia, senza aggiunta di altri ingredienti, sono oggi soggette a una dazio doganale del 100%. Tale dazio non si applica nel caso il prodotto venga considerato sugo, con l’aggiunta di basilico e sale.

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Guida all’esportazione negli USA - settore alimentare

L’invio di campioni

Con “campione” si intende piccoli quantitativi di prodotti alimentari che sono inviati negli USA senza scopi di vendita o di consumo, ma al contrario per essere presentati a manifestazioni fieristiche o a soggetti potenzialmente interessati (come i distributori).

L’invio di campionatura e’ equiparato alla spedizione di qualsiasi altro prodotto per quanto riguarda gli obblighi di comunicazione e di documentazione; tuttavia, i campioni non devono essere etichettati secondo le normative USA.

Al momento della spedizione dei campioni, e’ necessario specificare “Sample – Not for sale” sulla fattura e su ciascun singolo prodotto da spedire.

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Guida all’esportazione negli USA - settore alimentare

Indice

1. Premessa Gli attori di riferimento Overview legislativo

2. Preparare il prodotto Premessa Note preliminari per alcune categorie di prodotto

3. Confezionare e etichettare Termini generali Il riquadro nutrizionale e i claim

4. Rispettare gli obblighi di comunicazione Premessa La registrazione degli impianti La nomina di un agente La prior notice

5. Preparare la documentazione I documenti a carico dell’esportatore I documenti a carico di importatore e spedizioniere Le novita’ in atto e il “10 + 2 filling reguirements”

6. Verificare dazi e quote di importazione L’Harmonized Tariff Schedules (HTS) Le quote di importazione Le tariff quotas e i formaggi italian type

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Guida all’esportazione negli USA - settore alimentare

Overview

L’etichettatura dei prodotti alimentari è regolata dalla legislazione in materia, ossia dal CFR, dalla Federal Food Drug and Cosmetic Act e da altri emendamenti/ leggi a tema. Profonde modifiche sono state stimolate dalla FDA nel 1994.

Oggi il sistema di etichettatura USA e’ costruito con lo scopo di aiutare e guidare il consumatore affinche’ il processo di scelta avvenga in modo piu’ consapevole possibile. Tale obiettivo di chiarezza si declina ad esempio:

Riportando i valori nutrizionali di ogni prodotto alimentare;

Facendo riferimento alle porzioni consumate in media da un adulto e non a quantita’ astratte;

Facendo riferimento ai fabbisogni nutrizionali giornalieri tipici di una dieta equilibrata;

Standardizzando qualsiasi informazione e quindi rendendo “sicuro” e documentabile l’utilizzo di termini come “low fat” o di claims come “healthy”;

Stabilendo una precisa connessione tra gli effetti benefici dei prodotti e i claims ammissibili riguardo ad alcune malattie.

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Guida all’esportazione negli USA - settore alimentare

Etichettatura (food label) - Termini Generali

La FDA detta regolamenti molto dettagliati riguardo al contenuto delle etichette, che devono tutte indicare:

Marca;

Nome del prodotto, che deve comparire in inglese ed in grassetto sul riquadro principale dell’etichetta, cioè sulla superficie della confezione immediatamente visibile al consumatore (Principal Display Panel, o PDP);

Paese di origine (es “Product of Italy”);

Gli ingredienti elencati in ordine decrescente in base alla quantità impiegata nel prodotto;

Il peso netto sul PDP (nel terzo inferiore della superficie), in grassetto, ben in vista e di facile lettura. Le abbreviazioni che possono essere utilizzate sono: weight: wt; ounce: oz; pound: lb ; gallon: gl ; pint: pt ; quart: qt ; fluid: fl.

Informazioni sul produttore, l’importatore o il distributore, ovvero il nome, l’indirizzo, lo Stato e il codice di avviamento postale del produttore, dell’importatore o del distributore. Questi dati devono apparire nella parte posteriore o laterale della confezione. Se l’indirizzo fornito è quello dell’importatore o del distributore americano, il nome deve essere preceduto da una dicitura del tipo "manufactured for" (cioè fabbricato per conto di) o "distributed by" (distribuito da).

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Etichettatura (segue)

Il Food Allergen Act, promosso dalla FDA nel gennaio 2006, richiede di specificare nelle etichette presenza di elementi responsabili del 90% delle reazioni allergiche: latte, uova, nocciole, frutta secca, pesce, crostacei, grano e soia.

Per informazioni a tema sull’etichettatura, si invita a contattare il Center for Food Safety and Applied Nutrition – Office of Nutrition, Labeling and Dietary Supplements dell’FDA al numero 001.301.436.2373. Ulteriori informazioni sono disponsibili al sito http://www.fda.gov/Food/LabelingNutrition/ConsumerInformation/ucm078889.htm

La violazione o il mancato rispetto delle norme sull’etichettatura dei prodotti può causare ritardi nella procedura di importazione e sanzioni variabili a seconda dei casi. Generalmente, tuttavia, quando si tratta del primo errore commesso, le dogane consentono all’importatore di correggere l’etichetta, di sostituirla con una nuova, o di ri-esportare il prodotto.

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Il riquadro nutrizionale (nutrition label)

Il riquadro nutrizionale richiede informazioni in dettaglio sul prodotto in relazione alla presenza di (in grassetto le informazioni obbligatorie; le altre voci sono facoltative; non e’ possibile inserire voci che non siano comprese nell’elenco qui sotto):

Calorie totali

Calorie derivanti da lipidi

Calorie derivanti da lipidi saturi

Lipidi totali

Lipidi saturi

Lipidi poli-insaturi

Lipidi mono-insaturi

Colesterolo

Sodio

Potassio

Carboidrati totali

Fibra

Fibra solubile

Fibra insolubile

Zuccheri

Alcol da zucchero

Altri carboidrati

Proteine

Vitamina A

Vitamina C

Calcio

Ferro

Altre vitamine e minerali essenziali

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Guida all’esportazione negli USA - settore alimentare

Il riquadro nutrizionale (nutrition label) – quando e’ obbligatorio?

Il riquadro nutrizionale e’ obbligatorio nella grande maggioranza dei casi di esportazione di prodotti alimentari da Italia e USA.

La legge USA prevede pero’ (CFR, articolo 21, par 101.9) alcune eccezioni ovvero casi in cui il riquadro nutrizionale non e’ richiesto. Tra i piu’ frequenti si ricorda:

Il caso in cui il prodotto sia servito nei ristoranti, o comunque per consumo immediato (es. ready-to-eat);

Il caso in cui il prodotto contenga un ammontare insignificante di tutti gli ingredienti obbligatori nel riquadro nutrizionale (come per esempio il caffe’).

Inoltre, il riquadro nutrizionale per prodotti crudi (frutta e verdura) e per pesci e’ oggi generalmente facoltativo (http://www.fda.gov/Food/LabelingNutrition/default.htm)

Per informazioni e per essere sicuri, si consiglia di consultare la sezione “Labeling and Nutrion” del sito FDA, alla pagina http://www.fda.gov/Food/LabelingNutrition/default.htm

In caso di riquadro nutrizionale sbagliato, le informazioni sul contenuto nutritivo del prodotto possono essere applicate utilizzando una nuova etichetta adesiva; non è richiesto, quindi, che siano presenti nell’etichetta originale.

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Guida all’esportazione negli USA - settore alimentare

Il riquadro nutrizionale - overview

In primo luogo, il riquadro nutrizionale stabilisce il

“serving size”, o porzione, in unita’ decimali. Per porzione si intende la quantità normalmente

consumata da una persona di età adulta.

Specifica degli ingredienti da limitare (dannosi). E’

obbligatorio riportare tanto i grassi saturi quanto quelli

insaturi, se in quantita’ superiore a 0.5 g

Specifica degli ingredienti da incentivare

La footnote contiene i valori giornalieri

raccomandati (Daily Value) nel caso di diete da 2.000e

da 2.500 calorie. Questo estratto e’ uguale

per tutti i prodotti

Le indicazioni sulle calorie, in relazione al serving size

vengono riportate immediatamente in alto.

Il Daily Value (DV) esprime il valore raccomandato

giornaliero di un ingrediente nell’ipotesi di

una dieta a 2000 calorie (in pratica, indica quante di

queste 2000 calorie dovrebbero provenire da

un determinato ingrediente).

Il % Daily Value indica quindi quanta parte del

fabbisogno giornaliero di un certo ingrediente e’

soddisfatta da una porzione (serving size) di

prodotto.

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Guida all’esportazione negli USA - settore alimentare

Il riquadro nutrizionale: dimensioni e formato

Stile HelveticaDimensione carattere 8

Interlinea 1

Stile Franklin Gothic HeavyO Helvetica Black,

Allineamento al centroDimensione catattere

non inferiore a 13

Spessore linea 7Spessore linea 3

Stile Helvetica BlackDimensione 6

Stile Helvetica BlackDimensione carattere 8

Interlinea 4

Spessore linea 1/4

Le etichette includonosezioni limitate da

linee di spessore 1/2 con all’interno

dimensione testo 3

Riportare vitamine e minerali(note in calce)

con dimensione carattere 6e interlinea 1

Stile HelveticaDimensione carattere 8

Interlinea 4

Stile HelveticaDimensione carattere 8

Interlinea 4Elenco puntato (pallini)

grandezza 10

Spessore linea 1/4 centrale tra i nutrienti

(interlinea 2 sopra e 2 sotto)

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Guida all’esportazione negli USA - settore alimentare

Il nutrizionale puo’ prevedere una lingua non inglese, ma deve essere sempre

scritto anche in inglese.Si riporta un esempio di nutrizionale bilingue.

Se la confezione del prodottoe’ piccola o particolare, il nutrizionale

puo’ essere organizzato secondo forme differenti come evidenziato sottostante.

Il nutrizionale: altri possibili formati (e perche’)

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Guida all’esportazione negli USA - settore alimentare

Terminologia del contenuto nutritivo

La legislazione USA e’ oggi molto precisa circa la terminologa ammissibile nelle etichette dei prodotti. Si riportano di seguito, a titolo esemplificativo e non esaustivo, alcuni dei termini piu’ importanti e il loro “significato” negli intendimenti del legislatore USA:

Free (libero, senza) con questo termine si vuole identificare che tale prodotto non contiene per nulla o contiene in quantita’ minima un dato ingrediente. Per esempio, “calorie-free” significa meno di 5 calorie a porzione; “fat-free” significa meno di 0.5 g di lipidi a porzione.

Low (a basso contenuto di) da utilizzare per generi alimentari che non superano una certa quantità per quel che riguarda lipidi, sodio, colesterolo, ecc.. Ad esempio, "low fat" significa 3 g o meno a porzione; “low colesterhol” significa meno di 20 mg a porzione.

High (ad alto contenuto di) questa espressione si riporta quando nella porzione è presente almeno il 20% del Valore Giornaliero necessario per un dato ingrediente.

Good Source (buona fonte di) e’ un claim che puo’ essere riportato nel caso in cui una porzione di prodotto fornisca dal 10% al 19% del Valore Giornaliero di un certo ingrediente.

Reduced (ridotto) lo si trova sulle confezioni di prodotti a cui è stato alterato il contenuto nutritivo di un singolo elemento riducendolo del 25%.

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Guida all’esportazione negli USA - settore alimentare

Terminologia del contenuto nutritivo (segue)

Light (leggero, digeribile) con questo termine si può indicare che, rispetto alla norma, un prodotto alterato contiene il 50% in meno di grassi o il 33% in meno di calorie, o che il contenuto di sodio è stato diminuito del 50%.

Healthy (sano, salutare) claim utilizzabile per prodotti che presentano percentuali molto limitate di grassi, grassi saturi, colesterolo e sodio. Inoltre nel caso di un prodotto alimentare singolo, deve risultare anche la presenza per il 10% o oltre del DV di almeno un ingrediente tra vitamine, ferro, calcio, proteine e fibre.

Fresh (fresco). Il termine si riferisce, con altre specifiche, a prodotti “crudi” o “non-trattati”, vale a dire generi alimentari che non sono mai stati surgelati, né riscaldati, né presentano conservanti al loro interno.

Si rimanda a un contatto diretto con gli uffici della FDA per specifiche piu’ di dettaglio sulla terminologia proposta, altri esempi e sulle regole di connessione degli effetti benefici di un prodotto con la cura di determinate malattie.

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Guida all’esportazione negli USA - settore alimentare

Indice

1. Premessa Gli attori di riferimento Overview legislativo

2. Preparare il prodotto Premessa Note preliminari per alcune categorie di prodotto

3. Confezionare e etichettare Termini generali Il riquadro nutrizionale e i claim

4. Rispettare gli obblighi di comunicazione Premessa La registrazione degli impianti La nomina di un agente La prior notice

5. Preparare la documentazione I documenti a carico dell’esportatore I documenti a carico di importatore e spedizioniere Le novita’ in atto e il “10 + 2 filling reguirements”

6. Verificare dazi e quote di importazione L’Harmonized Tariff Schedules (HTS) Le quote di importazione Le tariff quotas e i formaggi italian type

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Guida all’esportazione negli USA - settore alimentare

Il Bio-Terrorism Act - Overview

Il 12 giugno 2002, negli U.S.A. è stata varata la legge “Public Health Security and Bioterrorism Preparedness and Response Act ("Atto di Predisposizione e Risposta per la Sicurezza della Salute Pubblica”), conosciuta come Bio-Terrorism Act o BTA.

Nata anche per proteggere i rifornimenti alimentari statunitensi da contaminazioni di natura dolosa, questa legge ha finito per impattare e modificare profondamente le procedure per esportare prodotti alimentari negli USA.

I capisaldi della legge, per quanto riguarda le esportazioni di prodotti alimentari, sono:

registrazione presso la FDA degli impianti dell’azienda esportatrice di prodotti alimentari;

nomina di un agente negli USA da parte dell’impresa esportatrice;

obbligo notifica (prior notice) di qualsiasi spedizione di prodotti alimentari negli USA, inclusi i campioni.

Gli articoli importati o proposti per l'importazione negli USA che manchino di soddisfare ai requisiti espressi da questa legge non sono ammessi nel mercato USA, ma vengono generalmente trattenuti in dogana, distrutti o trasferiti in deposito sicuro. Altre eventuali conseguenze per l’azienda (ingiunzioni, perseguimento legale, confisca, distruzione, multe, e sanzioni) vengono stabilite caso per caso.

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Guida all’esportazione negli USA - settore alimentare

La registrazione degli impianti

Devono registrarsi tutti gli stabilimenti che producono, trasformano, confezionano o detengono alimenti per il consumo di persone o animali negli USA, con le eccezioni elencate alla pagina www.fda.gov/Food/FoodDefense/Bioterrorism/FoodFacilityRegistration/ucm081610.htm.

La registrazione e’ gratuita, veloce e va fatta una volta sola. Si puo’ effettuare online al Food Facility Registration Rule presso il sito https://www.access.fda.gov.

Nella registrazione viene chiesto di indicare il nome dello stabilimento, dell’impresa, del titolare; i marchi utilizzati; i prodotti trattati, (gia’ inquadrati nelle categorie previste dal Code of Federal Regulation 21 CFR 170.3); un agente USA e recapiti telefonici di emergenza. Informazioni addizionali non sono obbligatorie, ma incentivate, soprattutto nei casi in cui la categoria di prodotto non rientri nei parametri definiti dal regolamento FDA. Le informazioni inserite nella registrazione sono tutelate e non pubbliche.

Per assistenza durante il processo di registrazione si puo’ contattare l’Online Registration Help Desk della FDA al numero 001-301-575-0156 oppure scrivere email all’indirizzo indicato alla pagina sopra.

Alla pagina http://www.fda.gov/Food/GuidanceComplianceRegulatoryInformation/RegistrationofFoodFacilities/OnlineRegistration/ucm073706.htm e’ inoltre possibile seguire passo per passo il processo di registrazione prima di effettuarla.

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Guida all’esportazione negli USA - settore alimentare

Il processo di registrazione iniza con la creazione di un nuovo account, al termine del quale vengono assegnati un Account ID e una password. Account ID e password sono personali e vanno conservati con cura, perche’ garantiscono la possibilita’ di accedere al sito per modificare/rinnovare i dati in caso di cambiamenti rilevanti della situazione aziendale (tale comunicazione e’ obbligatoria entro 60 giorni dalla data di avvenuto cambiamento). In altre parole, account ID e password possono servire anche molti anni dopo che l’account e’ stato creato. In caso di smarrimento o perdita di questi dati, si consiglia comunque di contattare l’Help Desk sempre al numero 001-301-575-0156.

Una volta completata la registrazione, alla societa’ viene assegnato un Registration Number (diverso dall’account ID) che deve essere indicato nelle fatture e in generale in qualsiasi comunicazione dell’azienda con l’FDA.

Per ulteriori informazioni si suggerisce di consultare l’Account Management Questions & Answer dell’FDA alla pagina: http://www.fda.gov/Food/GuidanceComplianceRegulatoryInformation/RegistrationofFoodFacilities/OnlineRegistration/ucm114193.htm#difference2

Registration Number, Account ID e password

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Guida all’esportazione negli USA - settore alimentare

Nomina di un agente

Al momento dell'iscrizione presso la FDA, e' necessario nominare un agente che rappresenti l’azienda in maniera indiretta nel mercato Americano, pena l’accesso negato alla merce spedita (in altre parole individuare un agente e’ obbligatorio per potere esportare).

“Agente” puo’ essere qualsiasi persona fisica o giuridica di fiducia dell’azienda che risieda legalmente negli USA.

L’Agente funge da tramite nelle comunicazioni urgenti tra FDA e impresa, a meno che l’impresa non decida di segnalare un differente recapito per le comunicazioni urgenti.

I compiti dell’agente quindi sono:

Gestire le comunicazioni fra la FDA e lo stabilimento. Diventare quindi un mezzo di comunicazione tra il Governo degli Stati Uniti e l’azienda interessata.

Far pervenire all’azienda tempestivamente quasiasi informazione/documento ricevuto da parte della FDA o da altra autorita’ americana.

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Guida all’esportazione negli USA - settore alimentare

La Prior Notice

La prior notice e’ una notifica di importazione di alimenti alla FDA, richiesta all’importatore/custom broker per lo sdoganamento di quasi tutti i prodotti alimentari (con alcune specifiche eccezioni, per esempio nel caso di riesportazione diretta). La prior notice e’ regolata attraverso l’utilizzo del sistema elettronico detto Automated Broker Interface (ABI) o tramite un sistema elettronico detto PNSI – Prior Notice System Interface.

Il preavviso deve essere dato alla FDA non più di cinque giorni prima della data di arrivo delle merci e non meno di due ore prima della data di arrivo via terra su strada, quattro ore prima della data di arrivo via terra o per ferrovia o per via aerea, otto ore prima dell'arrivo via mare. Tale procedura’ e’ tuttora in vigore, sebbene a partire da gennaio 2010 verra’ sostituita dalla 10+2 filing requirement.

La prior notice deve contenere informazioni su ogni articolo oggetto di spedizione, incluso il nome comune o abituale o il nome commerciale, la quantità dei singoli articoli e prodotti inviati, fin dall'imballo più piccolo e il numero del lotto o codice o altro identificativo presente sulla confezione. In piu’ generalmente si prevede una descrizione dell’articolo. L’esportatore e’ tenuto a fornire all’importatore ogni informazione rilevante per completare puntualmente e con tempestivita’ le adempienze della prior notice.

Per ulteriori informazioni: Prior Notice Center, 5600 Fishers Lane, USA-Rockville, MD 20857, numero di telefono: +1 301 5750156. Informazioni sono disponibili online all’indirizzo http://www.fda.gov/Food/GuidanceComplianceRegulatoryInformation/PriorNoticeofImportedFoods/ucm114217.htm

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Guida all’esportazione negli USA - settore alimentare

Indice

1. Premessa Gli attori di riferimento Overview legislativo

2. Preparare il prodotto Premessa Note preliminari per alcune categorie di prodotto

3. Confezionare e etichettare Termini generali Il riquadro nutrizionale e i claim

4. Rispettare gli obblighi di comunicazione Premessa La registrazione degli impianti La nomina di un agente La prior notice

5. Preparare la documentazione I documenti a carico dell’esportatore I documenti a carico di importatore e spedizioniere Le novita’ in atto e il “10 + 2 filling reguirements”

6. Verificare dazi e quote di importazione L’Harmonized Tariff Schedules (HTS) Le quote di importazione Le tariff quotas e i formaggi italian type

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Guida all’esportazione negli USA - settore alimentare

Premessa e avvertenza

In questo paragrafo verra’ proposta una overview della documentazione che e’ richiesta per poter procedere con le esportazioni di prodotti alimentari in USA. Per ragioni pratiche, questa esposizione sara’ suddivisa tra documentazione a carico dell’esportatore, dell’importatore e dello spedizioniere.

La lista e’ completa, ma si consiglia di consultare sempre un custom broker o un esperto nello specifico caso che si intende affrontare prima di avviare il processo di esportazione. Infatti:

la legislazione in materia cambia piu’ velocemente di quanto si possa pensare, ed e’ in questi mesi in atto un processo di revisione anche profonda delle procedure;

singoli casi specifici possono richiedere documentazione addizionale, oppure (piu’ frequentemente) non tutta la documentazione elencata e’ effettivamente richiesta ;

il regolamento USA non esclude che l’importer of record number (l’importatore) possa essere una foreign entity (quindi una persona giuridica che non risiede negli USA). In questo, come in altri casi, evidentemente la distinzione tra “documenti a carico dell’esportatore” e “documenti a carico dell’importatore” puo’ diventare sottile.

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Guida all’esportazione negli USA - settore alimentare

I documenti generalmente a carico dell’esportatore

1. Fattura commerciale (o in alcuni casi fattura pro-forma): e’ il documento che descrive il dettaglio del bene in transazione. Deve essere scritta anche in inglese e contenere almeno dati su:

Paese di origine e porto di ingresso negli Usa; Dati identificativi della parte venditrice e di quella acquirente; Numero di registrazione FDA*; Descrizione dei beni; Quantità di prodotto (specificando pesi e unita’ di misura); Prezzo (espresso nella valuta con cui sarà effettuato il pagamento).

La fattura pro-forma e’ un documento strutturato come una fattura commerciale ma più sintetico; deve comunque contenere indicazioni almeno sul prezzo per singola unità. Si utilizza generalmente nel caso di invio di campioni.

1. Packing list: o “bolla di carico”, è il documento che descrive il tipo, la natura (casse, cartoni, sacchi) ed il numero degli imballi preparati per la spedizione della merce, nonché il contenuto di ciascuno di essi.

2. Documento di trasporto, che attesti la consegna della merce al corriere.

3. Dichiarazione doganale di esportazione: che indichi almeno il nome dell’esportatore e il destinatario delle merci. La dichiarazione doganale di esportazione e’ rilasciata dalla dalla dogana di uscita dall’UE e va inclusa alla spedizione anche per documentare la non imponibilità IVA dell’operazione.

4. Le esportazioni di prodotti di origine animale, come le carni, devono essere accompagnate da un Certificato Veterinario Sanitario delle ASL locali.

5. Certificato di origine: e’ facoltativo e generalmente non richiesto. E’ il documento che certifica l’origine territoriale del bene importato e viene emesso dalla CCIAA.

•= non necessaria in caso di esportazioni da stabilimenti gia’ certificati da USDA/FSIS.

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Guida all’esportazione negli USA - settore alimentare

I documenti generalmente a carico dell’importatore (o agente doganale)

All’importatore e/o all’agente doganale e’ generalmente richiesto :

Prior Notice of Food Imports: e’ la pratica che annuncia l'importazione di alimenti alla FDA. Deve essere presentata per via elettronica o attraverso l’Automated Broker Interface (ABI) o il Prior Notice System Interface (PNSI) della FDA.

Customs Import Declaration: generalmente compilato dall’agente doganale. Serve a sdoganare le merci che entrano negli USA con un valore superiore a $2000, e comunque nei casi di contingentamenti da quote o di altre restrizioni.

Entry/Immediate delivery: generalmente compilato dall’agente doganale. E’ il documento necessario per il rilascio immediato della merce.

Customs Bond: E’ il documento che autorizza l’importatore a prendere possesso del bene prima del pagamento dei diritti doganali. Puo’ essere un Single Entry Bond (nel caso di spedizioni una tantum) o Continuous Bond (un abbonamento annuale che l’importatore acquista e registra in dogana).

Delivery order: documento richiesto per il trasporto della merce in un magazzino doganale. E’ generalmente preparato dall’agente doganale, o in alcuni casi dallo spedizioniere.

Allo spedizioniere e/o alle compagnie aeree o di navigazione e’ richiesto:

1. Air way bill: è il documento di trasporto rappresentativo della merce in caso di trasporto aereo, ed e’ compilato dallo spedizioniere. Bill of Lading: e’ il documento di trasporto nel caso di spedizioni marittime, e viene compilato dalla compagnia di navigazione dietro istruzioni dello spedizioniere.

2. Manifest for Aircraft/Manifest for Vessel: e’ il documento comprensivo del dettaglio della merce caricata a bordo mezzo. Puo’ essere richiesto allo spedizioniere in particolare nel caso in cui il carico e’ prelevato da fornitori diversi per un unico destinatario.

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Guida all’esportazione negli USA - settore alimentare

Le novita’ in atto e il “10 + 2 filing requirement”

Per quanto riguarda la documentazione richiesta all’importatore e allo spedizioniere, si segnala che da gennaio 2009 e’ stata promulgata da parte del CBP una nuova procedura (chiamata Importer Security Filling o piu’ comunemente “10+2 filing requirements”) che entrera’ in vigore a partire da gennaio 2010.

Tale procedura e’ piu’ esaustiva della semplice prior notice per quanto riguarda le informazioni richieste e piu’ stringente in termini di tempistica (le informazioni andranno presentate 24 ore prima della spedizione della merce dall’italia).

Compito dell’esportatore, in questo caso, sara’ quello di fornire all’importatore e allo spedizioniere ogni informazione rilevante affinche’ questi possano correttamente compilare il “10+2”.

Per ulteriori informazioni si invita a consultare il sito http://www.cbp.gov/xp/cgov/trade/trade_outreach/09_outreach_schl.xml o il documento con le questioni piu’ frequenti scaricabile alla pagina http://www.cbp.gov/linkhandler/cgov/trade/cargo_security/carriers/security_filing/10_2faq.ctt/10_2faq.doc

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Guida all’esportazione negli USA - settore alimentare

Le novita’ in atto e il “10 + 2 filing requirement” (segue)

Con il “10+2”, all’importatore verranno richieste informazioni su:

Nome, indirizzo e riferimenti del produttore;

Nome, indirizzo e riferimenti del venditore (esportatore);

Nome, indirizzo e riferimenti del compratore (importatore);

Destinazione finale della merce;

Luogo in cui la merce e’ caricata;

Nome, indirizzo e riferimenti del consolidatore;

Internal Revenue Number dell’importatore (o in alcuni specifici casi Foreign Trade Zone applicant ID number);

Internal Revenue Number del destinatario finale;

Paese di origine;

Codice prodotto dell’Harmonized Tariff Schedule (HTS) a un livello di dettaglio di sei numeri.

In aggiunta, alle compagnie aeree o di navigazione verranno richieste le seguenti informazioni:

1. Vessel Stow Plan che indichi la localizzazione di ciascun container all’interno del mezzo.

2. Container status messages (CSM) con informazioni sui movimenti e cambiamenti di status di ogni container

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Indice

1. Premessa Gli attori di riferimento Overview legislativo

2. Preparare il prodotto Premessa Note preliminari per alcune categorie di prodotto

3. Confezionare e etichettare Termini generali Il riquadro nutrizionale e i claim

4. Rispettare gli obblighi di comunicazione Premessa La registrazione degli impianti La nomina di un agente La prior notice

5. Preparare la documentazione I documenti a carico dell’esportatore I documenti a carico di importatore e spedizioniere Le novita’ in atto e il “10 + 2 filling reguirements”

6. Verificare dazi e quote di importazione L’Harmonized Tariff Schedules (HTS) Le quote di importazione Le tariff quotas e i formaggi italian type

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Guida all’esportazione negli USA - settore alimentare

Harmonized Tariff Schedule

La United States International Trade Commission (Office of Tariff Affairs and Trade Agreements) è responsabile per la pubblicazione dell’Harmonized Tariff Schedule of the United States (HTS).

L’HTS fornisce dazi e tariffe applicabili a tutta la merce importata negli Stati Uniti. I codici attribuiti ai prodotti si basano sull’International Harmonized System, il sistema globale di nomenclatura utilizzato per descrivere la maggior parte dei beni commerciali.

Una versione aggiornata dell’HTS, diviso per capitolo e’ consultabile al sito http://www.usitc.gov/tata/hts/bychapter/index.htm

I dazi si pagano all’arrivo della merce, entro 10 giorni dallo sdoganamento (pena penali). Sono generalmente liquidati dall’agente doganale o dall’importatore.

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Guida all’esportazione negli USA - settore alimentare

Il sistema di ricerca CROSS

Un strumento utile per orientarsi nelle classificazioni e nelle tariffe previste dall’HTS per specifici prodotti e’ costituito dal sistema di ricerca online CROSS. (http://rulings.cbp.gov/index.asp?ac=about)

L’acronimo CROSS sta per Customs Rulings Online Search System. Si tratta di un motore di ricerca di informazioni sulla regolamentazione CBP, capace di recuperare informazioni all’interno del sito utilizzando parole-chiave (tipicamente il nome o la descrizione del prodotto che si intende esportare).

L’esportatore può facilmente accedere alla pagina web del sistema ed effettuare una prima ricerca informativa sui dazi doganali esistenti per il proprio prodotto da esportare. I risultati ottenuti sono presentati come una lista di documenti e norme (casi di esportazione di prodotti simili) ordinati per data salvo diversa specifica. Generalmente questi documenti si riferiscono a comunicazioni avvenute tra un esportatore e il Responsabile di Area della CBP.

Tecnicamente, l’archivio è organizzato in raccolte di regolamenti: quelli di Headquarters e quelli di New York che riportano dati dall’anno 1989 sino ad oggi.

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Guida all’esportazione negli USA - settore alimentare

Come funziona l’HTS in pratica

Codice prodotto (corto)

Codice prodotto (completo)

Descrizioneprodotto

Tariffa applicata(il dazio puo’ essere ad

valorem – es 10 cents ogni dollaro; o come in questo

caso basato sulla quantita’)

Condizioni speciali per alcuni Paesi

Tariffe applicatea Nord Corea e

Cuba

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Guida all’esportazione negli USA - settore alimentare

Quote di importazione

La quota di importazione esprime un vincolo alla quantità di una certa merce che puo’ essere importata per un certo periodo di tempo. Esistono due tipi di quote di importazione negli Stati Uniti:

Absolute quotas (quote assolute): ammettono l’importazione di una determinata quantita’ prestabilita di una certa merce per un periodo di tempo. In alcuni casi, possono essere rivolte a specifici Paesi; altrimenti valgono su base mondiale. Esportare merce in eccesso significa violare le regole, e nella maggior parte dei casi la merce in eccesso viene rispedita indietro a carico del mittente o distrutta.

Tariff-rate quotas: prevedono dazi doganali piu’ alti per le importazioni di un prodotto che eccede una certa soglia. In questo caso, quindi, non e’ prevista una limitazione quantitativa alla merce che si puo’ importare (la merce non viene rispedita indietro o distrutta), ma la quantita’ in eccesso sottosta’ a differenti regimi tariffari.

Le quote di importazione sono determinate dal Department of Commerce e generalmente gestite dall’U.S. Customs Service (con l’eccezione dei dairy products che sono gestiti direttamente dall’FDA).

Informazioni al riguardo possono essere richieste all’U.S. Customs Service, Office of Trade Programs, Quota/Visa Branch, 1300 Pennsylvania Ave., NW, Suite 5.2A, Washington, DC 20229. Numero di telefono 001.202.927.5850

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Guida all’esportazione negli USA - settore alimentare

Un esempio di tariff quotas: i formaggi “Italian type”

Con formaggi Italian type si intendono, secondo il Code of Federal Regulations (7 CFR 6.20-6.37) formaggi italiani fatti con latte di mucca tra i quali il Parmigiano-Reggiano e il provolone. Si riporta la loro regolamentazione come esempio di prodotti dairy sottoposti a tariff-quota.

L’attuale sistema di regolamentazione dell’importazione dei formaggi italian type e’ stato istituito nel 1996. Come specificato, l’esistenza di tariff-quotas permette a una quantita’ specificata di prodotto (la “quota”) di entrare negli USA avvalendosi di un dazio doganale ridotto; mentre prevede un dazio doganale maggiorato per le importazioni dei quantitativi di prodotto che eccedono la quota.

Non e’ necessaria licenza nei casi di esportazione di quantitativi di prodotto inferiori ai cinque chili, oppure ovviamente nel caso in cui si intenda fare entrare il prodotto con tariffa “extra-licenza”.

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Guida all’esportazione negli USA - settore alimentare

Un esempio di tariff quotas: i formaggi “Italian type”

Il dazio doganale per il prodotto con licenza e’ pari al

15% del valore FOB

Il dazio doganale per il prodotto in eccesso e’ pari a $2.14 per chilo