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Guida alla segnaletica di sicurezza (seconda parte) Le informazioni contenute nel presente documento sono tutelati dal diritto d’autore e possono essere usati solo in conformità alle norme vigenti. In particolare Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico si riserva tutti i diritti sulla scheda e su tutti i relativi contenuti. Il materiale e i contenuti presentati nel sono stati attentamente vagliati e analizzati, e sono stati elaborati con la massima cura. In ogni caso errori, inesattezze e omissioni sono possibili. Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico declina qualsiasi responsabilità per errori ed omissioni eventualmente presenti nel sito. 1 Guida alla segnaletica di sicurezza (seconda parte) di Gianfranco Ceresini Dimensione e visibilità dei segnali, significato dei colori di sicurezza e di contrasto dei segnali, segnaletica di sicurezza in ambienti e situazioni impiantistiche. 1. Dimensione e visibilità dei segnali Le dimensioni dei segnali di sicurezza devono essere tali che tra l'area A del segnale e la distanza massima L, dalla quale il segnale deve essere ancora percepibile esista la relazione: A L 2 / 2000 nella quale A è espresso in m 2 ed L in m. Questa formula è applicabile solo per distanze L minori di 50 m. Nella figura seguente sono indicate le proporzioni dimensionali dei diversi segnali. Distanza massima di percezione L in m 4 6 10 16 25 Significato Figura geometrica Quota Valore mm Divieto d c s 110 14 10 160 20 14 260 33 20 420 54 33 650 82 54 Avvertimento o pericolo l b r 140 6 4 210 10 4 350 16 6 560 25 10 880 40 16 Salvataggio o soccorso Antincendio Informazione l h r 140 60 4 210 90 4 350 150 6 560 240 10 880 380 16 Obbligo o prescrizione d 110 160 260 420 650 Tabella 1 - Dimensioni dei segnali di sicurezza e loro distanza massima di percezione Pubblicato il: 16/06/2004 Aggiornato al: 21/06/2004

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Guida alla segnaletica di sicurezza (seconda parte)

Le informazioni contenute nel presente documento sono tutelati dal diritto d’autore e possono essere usati solo in conformità alle norme vigenti. In particolare Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico si riserva tutti i diritti sulla scheda e su tutti i relativi contenuti. Il materiale e i contenuti presentati nel sono stati attentamente vagliati e analizzati, e sono stati elaborati con la massima cura. In ogni caso errori, inesattezze e omissioni sono possibili. Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico declina qualsiasi responsabilità per errori ed omissioni eventualmente presenti nel sito.

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Guida alla segnaletica di sicurezza (seconda parte)

di Gianfranco Ceresini

Dimensione e visibilità dei segnali, significato dei colori di sicurezza e di contrasto dei segnali, segnaletica di sicurezza in ambienti e situazioni impiantistiche. 1. Dimensione e visibilità dei segnali

Le dimensioni dei segnali di sicurezza devono essere tali che tra l'area A del segnale e la distanza massima L, dalla quale il segnale deve essere ancora percepibile esista la relazione:

A ≥ L2/ 2000

nella quale A è espresso in m2 ed L in m. Questa formula è applicabile solo per distanze L minori di 50 m. Nella figura seguente sono indicate le proporzioni dimensionali dei diversi segnali.

Distanza massima di percezione L in m

4 6 10 16 25 Significato Figura geometrica Quota

Valore mm

Divieto

d c s

110 14 10

160 20 14

260 33 20

420 54 33

650 82 54

Avvertimento o pericolo

l b r

140 6 4

210 10 4

350 16 6

560 25 10

880 40 16

Salvataggio o soccorso Antincendio Informazione

l h r

140 60 4

210 90 4

350 150

6

560 240 10

880 380 16

Obbligo o prescrizione

d 110 160 260 420 650

Tabella 1 - Dimensioni dei segnali di sicurezza e loro distanza massima di percezione

Pubblicato il: 16/06/2004 Aggiornato al: 21/06/2004

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Le informazioni contenute nel presente documento sono tutelati dal diritto d’autore e possono essere usati solo in conformità alle norme vigenti. In particolare Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico si riserva tutti i diritti sulla scheda e su tutti i relativi contenuti. Il materiale e i contenuti presentati nel sono stati attentamente vagliati e analizzati, e sono stati elaborati con la massima cura. In ogni caso errori, inesattezze e omissioni sono possibili. Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico declina qualsiasi responsabilità per errori ed omissioni eventualmente presenti nel sito.

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Per quanto riguarda il segnale supplementare, se esso è posizionato sotto al segnale di sicurezza, le dimensioni verticali raccomandate per l'altezza relativa sono quelle riportate nella figura seguente, mentre nel caso in cui il segnale supplementare sia posizionato a lato del segnale di sicurezza la dimensione orizzontale raccomandata del segnale supplementare è massimo 3 volte la larghezza del segnale di sicurezza.

Distanza massima di percezione L in m

4 6 10 16 25 Figura geometrica Quota

Valore mm

h r

25 2

40 4

60 6

100 10

160 16

Tabella 2 - Dimensioni dei segnali supplementari e loro distanza massima di percezione

Si possono porre problemi di visibilità dei segnali in assenza di luce:

• Se manca l’illuminazione elettrica, per poter essere visti con lampade portatili, i segnali devono essere costruiti con materiali rifrangenti;

• Se manca l’illuminazione elettrica, per poter essere visti anche in assenza di lampade portatili, i segnali devono essere di tipo autoilluminante.

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2. Significato dei colori di sicurezza e di contrasto dei segnali Nella tabella che presentiamo qui di seguito, vengono riassunte le funzioni dei colori che si utilizzano nei segnali, sia come sfondo che come contrasto.

Colore di sicurezza Significato e scopo Indicazioni ed esempi Colore di contrasto Colore del segno grafico, simbolo o

pittogramma

Allarme - pericolo Segnale di arresto -

Dispositivo di arresto di emergenza - Sgombero

Bianco Nero

Divieto Segnale di divieto - Atteggiamenti pericolosi Bianco Nero Rosso

Attrezzature antincendio Identificazione e ubicazione delle

attrezzature Bianco Bianco

Giallo Avvertimento - attenzione Segnali di avvertimento quali pericoli di incendio,

radiazione, etc. Nero Nero

Azzurro Obbligo o prescrizione - informazione

Obbligo di portare un dispositivo di protezione individuale (tipo guanti, casco, calzature, etc.)

Sicurezza Segnali di uscite di sicurezza Bianco Bianco

Verde Soccorso Posti di pronto soccorso Bianco Bianco

Bianco (o del colore del segnale di sicurezza) Segnale supplementare Indicazione di tensione

elettrica pericolosa Nero o del colore di

contrasto ----------

Tabella 3 – Significato dei colori di sicurezza

Nella tabella successiva sono riportati, sempre insieme ai colori di sicurezza, anche i relativi legami con la forma geometrica del cartello.

Cartello Significato Caratteristiche

Cartelli di divieto

• forma rotonda; • pittogramma nero su fondo bianco; bordo e banda (verso il basso da sinistra

a destra lungo il simbolo, con un inclinazione di 45°) rossi (il rosso deve coprire almeno il 35% della superficie del cartello).

Cartelli antincendio • forma quadrata o rettangolare; • pittogramma bianco su fondo rosso.

Cartelli di avvertimento

• forma triangolare; • pittogramma nero su fondo giallo, bordo nero (il giallo deve coprire almeno il

50% della superficie del cartello).

Cartelli di prescrizione

• forma rotonda; • pittogramma bianco su fondo azzurro (l'azzurro deve coprire almeno il 50%

della superficie del cartello).

Cartelli di salvataggio

• forma quadrata o rettangolare; • pittogramma bianco su fondo verde (il verde deve coprire almeno il 50% della

superficie del cartello).

Tabella 4 – Riassunto visivo della tipologia di cartelli

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3. Segnaletica di sicurezza in ambienti e situazioni impiantistiche Senza avere la pretesa di fare un elenco completo e definitivo di tutti i contesti nei quali si ha l’obbligo di ricorrere alla segnaletica di sicurezza in ambito impiantistico, vediamone una significativa lista.

a) Luoghi di lavoro

La segnaletica di sicurezza ha lo scopo di indicare alle persone le vie di esodo e le uscite di sicurezza. Usciamo quindi dall’equivoco che la segnaletica serva anche per illuminare; per questo ci si affida all’illuminazione di sicurezza per l’esodo. Se per motivi progettuali ci si affida a segnaletica provvista di illuminazione (retroilluminata), questa va semmai ad integrare, ma mai a sostituire l’illuminazione di sicurezza vera e propria.

Il riferimento legislativo per quanto riguarda la segnaletica di sicurezza nei luoghi di lavoro è il Dlgs 493/96 “Attuazione della direttiva 92/58/CEE concernente le prescrizioni minime per la segnaletica di sicurezza e/o di salute sul luogo di lavoro”. Riportiamone alcuni articoli significativi riguardo alla segnaletica delle vie di fuga:

• Articolo 1 comma 2: “I segnali di sicurezza, … sono composti …da: cartelli, ovvero segnali che, mediante combinazione di una forma geometrica, di colori e di un simbolo o pittogramma, forniscono indicazioni determinate, la cui visibilità è garantita da una illuminazione di intensità sufficiente”

• Allegato II, articolo 2: I cartelli devono essere “sistemati tenendo conto di eventuali ostacoli, ad un'altezza ed in una posizione appropriata rispetto all'angolo di visuale, all'ingresso alla zona interessata in caso di rischio generico, ovvero nelle immediate adiacenze di un rischio specifico o dell'oggetto che s'intende segnalare e in un posto bene illuminato e facilmente accessibile e visibile”; inoltre “in caso di cattiva illuminazione naturale sarà opportuno utilizzare colori fosforescenti, materiali riflettenti o illuminazione artificiale”.

• Allegato II, articolo 1.3: “I pittogrammi utilizzati potranno differire leggermente dalle figure riportate (figura 17) o presentare rispetto ad esse un maggior numero di particolari, purché il significato sia equivalente e non sia reso equivoco da alcuno degli adattamenti o delle modifiche apportati”.

Sempre restando nell’ambito dei luoghi di lavoro il vecchio, ma ancora vivo DPR 547/55, all’art. 13, comma 10 si legge “Le vie e le uscite di emergenza devono essere individuate da apposita segnalazione, conforme alle disposizioni vigenti, durevole e collocata in luoghi appropriati”.

Per rispettare il Dlgs 493/96 i cartelli per la segnaletica di sicurezza devono avere forma quadrata o rettangolare e con un pittogramma bianco su fondo verde (il verde deve coprire almeno il 50 % della superficie del cartello). Come risulta dalla figura precedente, i segnali normalizzati aventi la funzione di indicare le uscite di sicurezza, evitano di utilizzare scritte tipo “EXIT” o “USCITA DI SICUREZZA”. Non che sia espressamente vietato, ma si preferisce utilizzare segnali grafici che siano quindi immediatamente comprensibili a chiunque, indipendentemente dalla lingua o cultura di provenienza.

Avendo la ovvia necessità di essere visibile, un segnale di sicurezza deve essere illuminato e questo può essere realizzato nei seguenti modi:

• Si utilizza un vero e proprio apparecchio di illuminazione di emergenza con all’interno un pittogramma trasparente che viene così retroilluminato. Questa soluzione che forse è la migliore, ha a sua volta, tre

Cartelli di salvataggio normalizzati in base al Dlgs 493/96

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possibilità: utilizzare apparecchi di illuminazione di emergenza di tipo permanente che rimangono sempre accesi (ad esempio necessari in locali bui come cinema o teatri), oppure utilizzare apparecchi di illuminazione di emergenza di tipo non permanente che si accendono solo al venire a mancare dell’illuminazione ordinaria (ad esempio in locali normalmente illuminati), o ancora utilizzare apparecchi di illuminazione di tipo permanente a luminosità ridotta, i quali in presenza dell’illuminazione ordinaria presentano bassa luminosità che diventa elevata in emergenza;

• Come segnali si utilizzano dei normali cartelli metallici che vengono illuminati da apparecchi di emergenza posti nelle vicinanze (illuminazione esterna);

• I pittogrammi sono adesivi trasparenti che vengono applicati su un generico apparecchio di illuminazione di emergenza. E’ questa sicuramente la soluzione più precaria ed anche quella che difficilmente permette di rispettare i criteri di uniformità dei colori previsti dalla norma UNI EN 1838.

Visibilità dei segnali

Allo scopo di rendere più leggibile i segnali di sicurezza la norma UNI EN 1838 impone alcune condizioni illuminotecniche per migliorare la sua uniformità di illuminamento:

• La parte verde del segnale deve possedere una luminanza almeno pari a 2 cd/mq • Il rapporto tra la luminanza della parte bianca e quella della parte verde deve essere compresa tra un minimo

di 5 e un massimo di 15 (ad esempio con la parte verde a 3 cd/mq, la parte bianca può andare da 15 cd/mq a 45 cd/mq);

• Sia nella parte bianca che in quella verde del segnale, il rapporto tra luminanza massima e minima non deve essere superiore a 10, in modo da avere dei colori il più possibile uniformi;

• I colori utilizzati devono essere conformi alla norma ISO 3864; • Il valore di luminanza richiesto da un segnale di sicurezza deve essere raggiunto entro 60 s (entro 5 s occorre

il 50 % del valore di luminanza richiesto).

Ma affinché un segnale sia visibile la sua caratteristica più importante è la sua dimensione. Di questo si occupa sia la norma UNI EN 1838 che il Dlgs 493/96, fornendo delle indicazioni tra loro discordanti. Le indichiamo entrambe:

• Visibilità secondo norma UNI EN 1838: la norma distingue tra i segnali illuminati internamente (retroilluminati) che sono distinguibili a distanze maggiori, e i segnali illuminati esternamente, fornendo la seguente formula per determinare la massima distanza di visibilità “d”:

d = s x p

dove p è l’altezza del pittogramma e s è una costante che vale 100 nel caso di segnali illuminati esternamente e 200 nel caso di segnali illuminati internamente. Ad esempio per un segnale non retroilluminato di altezza 15 cm la massima distanza di visibilità è di 15 m.

• Visibilità secondo Dlgs 493/96: il decreto non prende in considerazione segnali retroilluminati e fornisce una formula valida solo fino a distanze di circa 50 m. La formula per determinare la massima distanza di riconoscibilità del cartello “L” è la seguente:

L < √ A x 2000

dove A è la superficie del cartello espressa in metri quadri. Ad esempio per un cartello di altezza 15 cm (come nell’esempio precedente) e lunghezza 60 cm (A = 0,09 mq) si ottiene una distanza di visibilità di 13,4 m. Da questo rapido calcolo si può concludere che, normalmente il Dlgs 493/96 è più restrittivo della norma UNI EN 1838. Il confronto non si può effettuare sui cartelli retroilluminati perché il decreto non li prende in considerazione. I cartelli vanno posti

come detto in tutti quei punti utili a indicare e segnalare le vie di esodo e le uscite di sicurezza, ma non solo. Infatti la segnaletica di sicurezza deve anche indicare la posizione delle attrezzature di pronto soccorso e

Massima distanza di visibilità dei segnali secondo la norma UNI EN 1838

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antincendio (estintore, manichette, pulsanti di allarme, etc.) oltre che i punti di chiamata telefonica sia per pronto soccorso che per interventi antincendio.

Anche per la segnaletica c’è l’obbligo dell’installazione ad una altezza superiore ai 2 metri.

Esempi di disposizioni normativo/legislative nelle quali si fa riferimento esplicito alla segnaletica di sicurezza per le vie di esodo e le uscite di sicurezza

• Alberghi: La guida CEI 64-55 afferma che la segnaletica di sicurezza deve rispondere a quanto previsto dalla Norma UNI EN 1838 (cioè dal Dlgs 493/96) sia come caratteristiche dimensionali sia come ubicazione della segnaletica e inoltre si raccomanda che la segnaletica di sicurezza sia permanentemente accesa al fine di renderla ben visibile. Il DM 9/4/94 sulle disposizioni antincendio negli alberghi fa ancora riferimento, all’art. 13, al DPR 524/82 che è la vecchia direttiva ormai superata. Nel DM si precisa che “la posizione e la funzione degli spazi calmi (luogo sicuro) dovrà essere adeguatamente segnalata”.

• Impianti sportivi: Il DM 18/03/96 che riguarda gli impianti sportivi nei quali si svolgono manifestazioni e/o attività sportive regolate dal CONI e dalle federazioni sportive nazionali riconosciute dal CONI, prescrive che la segnaletica di sicurezza deve essere conforme alla vigente normativa e alle prescrizioni di cui alla direttiva 92/58/CEE del 24 giugno 1992 e deve consentire, in particolare, la individuazione delle vie di uscita, dei

Esempio della dislocazione della segnaletica indicante le vie di esodo (Beghelli)

Alcuni esempi di cartelli indicanti attrezzature antincendio e di pronto soccorso

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servizi di supporto, dei posti di pronto soccorso e dei mezzi e impianti antincendio. Appositi cartelli devono indicare le prime misure di pronto soccorso.

• Locali di pubblico spettacolo: il DM 19/08/96, al Titolo 17 precisa che alla segnaletica di sicurezza finalizzata alla sicurezza antincendio, si applicano le disposizioni presenti nel DPR 8 giugno 1982, n. 524, nonché le prescrizioni di cui alla direttiva 92/58/CEE del 24 giugno 1992 (Dlgs 493/96). In particolare sulle porte delle uscite di sicurezza deve essere installata una segnaletica di tipo luminoso, mantenuta sempre accesa durante l'esercizio dell'attività, ed inoltre alimentata in emergenza. In particolare la cartellonistica deve indicare: le porte delle uscite di sicurezza; i percorsi per il raggiungimento delle uscite di sicurezza; l'ubicazione dei mezzi fissi e portatili di estinzione incendi. Alle attività a rischio specifico annesse ai locali, inoltre, si applicano le disposizioni sulla cartellonistica di sicurezza contenute nelle relative normative.

• Ospedali: il DM 18/09/02 prescrive che: “la segnaletica di sicurezza, espressamente finalizzata alla sicurezza antincendi, deve essere conforme alle disposizioni di cui al decreto legislativo 14 agosto 1996, n. 493. Deve, inoltre, essere osservato quanto prescritto all'art. 17 del decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1996, n. 503, in materia di eliminazione delle barriere architettoniche”.

b) Cabine elettriche di utente MT/BT

In una cabina MT/BT si devono installare cartelli di avvertimento, divieto e avviso scritti con caratteri indelebili, su un supporto resistente agli attacchi ambientali e meccanici. I colori e la tipologia dei cartelli deve essere quella prevista dal Dlgs 493/96 e dalle norme UNI 7543-1, 7543-2, 7543-3.

Una possibile disposizione dei cartelli è la seguente:

• All’esterno della cabina, sulla porta di accesso e/o sulla eventuale recinzione della cabina: o “Tensione elettrica pericolosa” o “Divieto di accesso alle persone non autorizzate” o “Cabina elettrica n. …..” o “Non usare acqua per spegnere incendi” o “Tensione …. KV” o “Dispersore n. ……” (nei punti in cui vi sono dispersori)

• All’interno della cabina: o “Istruzioni relative ai soccorsi d’urgenza da prestare agli infortunati per cause elettriche”, esposto in

posizione visibile e completato con i numeri telefonici da comporre in caso di necessità (medici, ospedali, ambulanze, etc.)

o “Schema elettrico aggiornato della cabina” o “Tensione …. KV” sui circuiti MT o “Lavori in corso non effettuare manovre” da utilizzare in caso di necessità o Targa indicante batterie di condensatori e/o accumulatori, nel caso queste siano presenti; o Targa indicante il tempo di scarica delle batterie di condensatori, nel caso queste siano presenti o Targa indicante una sorgente autonoma di energia, nel caso questa sia presente (la targa va posta in

prossimità del dispositivo di sezionamento del circuito che collega la sorgente alla cabina)

Cartello di divieto di ingresso alle persone non autorizzate o di oltrepassare il limite di una zona di lavoro

Cartello di divieto con esplicito riferimento alle manovre

Cartello di divieto di effettuare manovre

Cartello di divieto di fumare e di usare fiamme libere

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Cartello di divieto di uso dell'acqua per lo spegnimento di incendi

Cartello di avvertimento di pericolo che può essere integrato, ad esempio, con scritte quali: • alta tensione - pericolo di morte • conduttori ad alta tensione ad altezza ridotta • parti a tensione pericolosa oltre x metri

Cartello di avvertimento di pericolo che può essere integrato, ad esempio, con la scritta: pericolo di esplosione per la presenza di batterie di accumulatori

Cartello di avvertimento con riferimento esplicito alla disattivazione dell'impianto elettrico prima di iniziare lavori su di esso

Cartello combinato con divieti ed avvertimento che può essere integrato con scritte esplicite sotto uno o più elementi combinati

Esempi di cartelli utilizzabili per una cabina elettrica MT/BT

Cartello combinato con divieto ed avvertimento con indicazione esplicita del divieto

Cartello combinato con divieto ed avvenimento con indicazione esplicita dei divieti

Cartello di identificazione dei circuiti con diverse colorazioni per i diversi livelli di tensione e per i conduttori di messa a terra

Cartello di identificazione dei circuiti con diverse colorazione per i diversi livelli di tensione e per i conduttori di messa a terra

Cartello di identificazione della tensione di una cabina elettrica (quadro elettrico)

Cartello di identificazione del livello di tensione di una particolare circuitazione

Cartello di identificazione del locale batterie

Esempi di cartelli utilizzabili per una cabina elettrica MT/BT

c) Luoghi con pericolo di esplosione

In base al Dlgs 233/03 (allegato XV-quater) il datore di lavoro deve segnalare, se ritenuto necessario, i punti di accesso delle aree in cui possono formarsi atmosfere esplosive in quantità tali da mettere in pericolo la sicurezza e la salute dei lavoratori. Il segnale di avvertimento deve avere forma triangolare con lettere in nero su fondo giallo e bordo nero, in cui il colore giallo deve costituire almeno il 50% della superficie del segnale (vedi figura).

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d) Lavori elettrici

• Durante l’effettuazione di alcuni lavori elettrici debbono essere utilizzati appositi dispositivi di protezione individuale (DPI) il cui uso deve essere ricordato attraverso appositi cartelli di obbligo quali i seguenti (prescrizione del Dlgs 493/96) - vedi figura 2

• Nel caso di lavori BT ed MT da effettuare fuori tensione, sul dispositivo di sezionamento aperto va collocato il seguente cartello “Lavori in corso non effettuare manovre”, per tutta la durata dei lavori (CEI 11-27 art. 2.2.03.1 e CEI 11-48 art. 6.2.2)

• Nel caso di lavori BT da effettuare sotto tensione, la delimitazione della zona di lavoro va segnalata con il

seguente cartello di “Divieto di ingresso alle persone non autorizzate”

e) Equipaggiamenti elettrici delle macchine

• La norma CEI 44-5, all’art. 17.2 prescrive che gli involucri che non mostrano in modo chiaro di contenere dispositivi elettrici, devono essere marcati con una saetta nera su un fondo giallo in un triangolo a contorno nero. Il segnale deve essere disposto in maniera visibile sulla porta o sul coperchio dell’involucro, ma può essere omesso in ciascuno dei seguenti casi:

o Involucro equipaggiato di dispositivo di sezionamento dell’alimentazione; o interfaccia operatore-macchina o quadro di comando (infatti in questo caso la presenza di organi di

comando, di regolazione e di sezionamento, mostra chiaramente che l’involucro contiene dispositivi elettrici);

o singolo dispositivo con il suo proprio involucro (per es. sensore di posizione).

f) Quadro elettrico con più alimentazioni

• La norma CEI 64-8, all’art. 462.3, dice che “quando un componente elettrico, oppure un involucro, contenga parti attive collegate a più di una alimentazione, una scritta od altra segnalazione deve essere posta in posizione tale per cui qualsiasi persona, che acceda alle parti attive, sia avvertita della necessità di sezionare dette parti dalle diverse alimentazioni, a meno che non sia previsto un interblocco tale da assicurare che tutti i circuiti interessati siano sezionati….”

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Cartello sui soccorsi d’urgenza da esporre in posizione ben visibile all’interno di una cabina MT/BT