giornata di mobilitazione nazionale confcommercio sardegna

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ASSEMBLEA REGIONALE DI CONFCOMMERCIO CON I RAPPRESENTANTI DELLE ISTITUZIONI E DEL GOVERNO REGIONALE Cagliari 11 novembre 2013

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ASSEMBLEA REGIONALE DI CONFCOMMERCIO CON I RAPPRESENTANTI DELLE ISTITUZIONI E DEL GOVERNO REGIONALE

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ASSEMBLEA REGIONALE DI CONFCOMMERCIO

CON I RAPPRESENTANTI DELLE

ISTITUZIONI E DEL GOVERNO REGIONALE

Cagliari 11 novembre 2013

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È ORA DI FINIRLACON QUESTA CONCORRENZA SLEALE

E CON PRIVILEGI INGIUSTIFICATI

NON PAGANO PER LEGGEIVA, IMPOSTA SUGLI INTRATTENIMENTI,

TRIBUTI LOCALI ED IMPOSTE DIRETTE SULLE ENTRATE DEI LORO BAR, RISTORANTI E LOCALI DA BALLO

sottraendo alla collettività miliardi di euro

11 Novembre 2013 I Giornata Nazionale di mobilitazione

CHE

I PUBBLICI ESERCIZI DICONO

BASTAALL’ABUSIVISMO DI:

Feste di partito

Circoli sportivi e culturaliSagre

Falsi agriturismi

Ristorazione a pagamento in case private

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INDAGINE FORMAT – CONFCOMMERCIO SUI FENOMENI DELL’ABUSIVISMO E DELLA CONTRAFFAZIONE

LA DIMENSIONE DEL FENOMENO

Il 35,6% dei consumatori italiani ha avuto occasione, almeno una volta nella vita, di

acquistare prodotti illegali/contraffatti o servizi erogati da parte di soggetti non

autorizzati. Con questi termini si intende l’acquisto di prodotti con false griffe,

contraffatti, con un marchio non originale, imitazioni degli originali, lo scarico da

Internet di musica, film, videogiochi, in qualche modo pirata (download gratis), o il

noleggio/acquisto irregolare di film o videogiochi, l’utilizzo di servizi – anche di natura

professionale - prestati da soggetti senza i regolari permessi (es. guida turistica

abusiva, etc.).

Il fenomeno è leggermente più diffuso tra le donne e i giovani (specialmente con un

titolo di studio medio-basso). A livello territoriale il Mezzogiorno è l’area più colpita.

Tra i consumatori che almeno una volta nella vita hanno acquisto prodotti o servizi

illegali, il 71,9% lo ha fatto anche nel 2013. Ciò significa che un consumatore su

quattro (il 25,6%) dichiara di aver acquistato nell’anno in corso almeno una volta un

prodotto o un servizio illegale.

Tra i prodotti acquistati in qualche modo “fuori dalle regole” spiccano quelli

dell’abbigliamento (41,2%), gli alimentari, bevande incluse (28,7%), gli occhiali

(26,7%), la pelletteria (26,9%), le scarpe e calzature (21%), i profumi e i cosmetici

(18,1%), i farmaci (15,6%) e i prodotti parafarmaceutici (14,9%), spesso acquistati

su siti Internet non italiani.

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La somma delle percentuali è diversa da 100 perché sono ammesse risposte multiple. Fonte: Indagine Confcommercio-Format Research sul sentiment dei consumatori.

Rispetto al 2010 sono aumentati l’acquisto di prodotti e l’utilizzo di servizi illegali, così come i fenomeni illegali nuovi, come l’acquisto, il più delle volte in rete, di biglietti per assistere a manifestazioni di vario genere (cinema, concerti) o di titoli di viaggio pirata. Al primo posto di questa “speciale” classifica i prodotti di pelletteria, seguiti da quelli dell’abbigliamento, parafarmaceutici, alimentari, dell’elettronica ed elettrodomestici.

Fonte: Indagine Confcommercio-Format Research sul sentiment dei consumatori.

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L’ACQUISTO INCAUTO

Il 10,3% dei consumatori si è imbattuto, almeno una volta nella vita, nell’acquisto di un prodotto o di un servizio che successivamente ha scoperto essere illegale o erogato da parte di soggetti non autorizzati, mostrando in maggioranza un atteggiamento tollerante. In particolare: il 38,8% non ha ritenuto grave l’accaduto pensando che “sono cose che succedono”, il 43,7%, pur ritenendo grave l’accaduto, ha preferito non fare nulla, il 9,7% ha protestato e solo il 7,8% ha denunciato l’accaduto. LE RAGIONI DEL FENOMENO: PERCHÉ SI ACQUISTANO PRODOTTI O SERVIZI

“ILLEGALI”

Per oltre il 50% dei consumatori la ragione principale dell’acquisto di prodotti o servizi “illegali” è sostanzialmente di natura economica (“..è un affare”, “..il costo è inferiore”, “..si risparmia”). In particolare, si acquista un prodotto contraffatto o si ricorre a servizi esercitati in modo palesemente abusivo, o si scaricano illegalmente dal web prodotti pirata perché si pensa di fare un buon affare, risparmiando (62,7%); perché non si hanno soldi per comprare prodotti legali o perché un servizio abusivo costa meno (52,1%); perché i prodotti illegali costano comunque meno rispetto a quelli non illegali (47,3%); perché anche se “pericoloso” è più economico e si risparmia (35,4%); perché è giusto sostenere forme di commercio alternative e battersi contro i prezzi elevati (17%); non c’è una ragione particolare, è un acquisto come un altro (16,7%); perché acquistando da un ambulante abusivo si pensa di fare una buona azione (15,9%); per mancanza di sufficiente informazione sui pericoli che si corrono acquistando beni e servizi illegali (13,5%); perché è divertente acquistare questo genere di prodotti, soprattutto quando si è in vacanza (6,9%); perché sulla "rete" ci sono prodotti di difficile reperimento che si vuole acquistare anche se illegali (0,9%).

La somma delle percentuali è diversa da 100 perché sono ammesse risposte multiple. Fonte: Indagine Confcommercio-Format Research sul sentiment dei consumatori.

Per il 55,3% dei consumatori l’acquisto dei prodotti illegali o l’utilizzo di servizi irregolari è piuttosto normale e per di più si rivela utile per coloro che hanno difficoltà

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economiche.

Fonte: Indagine Confcommercio-Format Research sul sentiment dei consumatori. Solo il 36,2% dei consumatori è convinto che l’acquisto “illegale” sia effettuato inconsapevolmente, mentre il 63,8% ritiene che sia consapevole. CONSAPEVOLEZZA DEI RISCHI PER LA SALUTE E LA SICUREZZA, E DEI DANNI

PER L’ECONOMIA

La maggior parte dei consumatori associa all’acquisto “illegale” un qualche genere di

rischio (circa l’80%). In particolare, il timore principale è legato ad eventuali

conseguenze per la salute (per il 52,6% dei consumatori), seguito da quello per la

sicurezza in senso generale (46,5%) e dalla scarsa fiducia nella qualità del

prodotto/servizio offerto (41,1%). Meno preoccupante appare il rischio, pure reale, di

essere multati (23,8%).

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La somma delle percentuali è diversa da 100 perché sono ammesse risposte multiple. Fonte: Indagine Confcommercio-Format Research su sentiment dei consumatori.

Il 79% dei consumatori condivide l’idea che l’acquisto illegale alteri le regole del

mercato e danneggi le imprese regolari.

SANZIONI

Per tre consumatori su cinque le sanzioni verso chi produce, chi immette in commercio

prodotti illegali o contraffatti e chi pratica abusivamente un’attività (60,6%) e verso

coloro che li acquistano (64,1%) sono insufficienti, ovvero non costituiscono un

deterrente efficace contro tali comportamenti.

INFORMAZIONE E SENSIBILIZZAZIONE

Il 75,2% dei consumatori ritiene necessaria una campagna di comunicazione,

informazione e sensibilizzazione dei cittadini sull’illegalità, la contraffazione e

l’abusivismo.

______________________ NOTA METODOLOGICA

L’indagine sull’illegalità, la contraffazione e l’abusivismo è stata effettuata su un campione statisticamente rappresentativo dell’universo dei consumatori italiani >18 anni (1.000 interviste a buon fine). Margine di fiducia: +3,2%. L’indagine è stata svolta dall’Istituto di ricerca Format Research, tramite interviste telefoniche (sistema Cati), nel periodo 30 settembre – 9 ottobre 2013. www.agcom.it www.formatresearch.com

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INDAGINE CONFCOMMERCIO - FORMAT L’IMPATTO SULLE IMPRESE DEL TERZIARIO

I MECCANISMI COMMERCIALI FUORI DALLE REGOLE: L’IMPATTO SULLE IMPRESE DEL TERZIARIO Quattro imprese del terziario su cinque (l’82,4%) si sentono colpite dai meccanismi commerciali fuori dalle regole, un fenomeno particolarmente accentuato nelle regioni del Centro e del Mezzogiorno d’Italia. In particolare, oltre la metà delle imprese del terziario si ritiene danneggiato in modo più o meno grave dall’azione dell’illegalità (il 37,3% delle imprese “molto” o “abbastanza” danneggiato e il 20% “mediamente” danneggiato), mentre soltanto il 17,6% afferma di non sentirsi toccato dal problema.

Fonte: Indagine Confcommercio-Format Research sulle imprese.

LA DIMENSIONE DEL FENOMENO

Oltre un terzo delle imprese (il 34,9%) segnala l’acuirsi dell’illegalità rispetto a tre anni fa nel territorio in cui opera, mentre soltanto per il 7,2% i fenomeni illegali sono

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diminuiti. Per il 57,9% l’intensità sarebbe rimasta invariata. Il saldo tra gli imprenditori che considerano i fenomeni illegali in aumento al netto di coloro che lo ritengono in flessione è pari a +27,7%.

GLI EFFETTI DEL FENOMENO SULLE IMPRESE

Gli effetti prodotti dall’illegalità hanno un impatto profondo ed esteso sulle performance e la competitività delle imprese. Per il 75,3% delle imprese del terziario l’azione dell’illegalità, in tutte le sue forme, in primo luogo genera concorrenza sleale o riduce i ricavi e il fatturato a causa delle “mancate vendite”. Proprio a causa della concorrenza sleale di coloro che, operando illegalmente, non sostengono i costi delle imprese in regola, il 13,6% delle imprese dichiara di dover rinunciare ad assumere nuovi addetti o, in qualche caso, a mantenere i livelli occupazionali attuali. Inoltre, l’impatto negativo dell’illegalità in termini di mancate vendite o di riduzione delle vendite per le imprese è generalizzato, prescindendo dal luogo, dalle dimensioni e dal settore in cui operano.

La somma delle percentuali è diversa da 100 perché sono ammesse risposte multiple. Fonte: Indagine Confcommercio-Format Research sulle imprese.

Tra i meccanismi commerciali “fuori dalla regole” ritenuti in qualche modo più gravi e pericolosi le imprese del terziario indicano soprattutto la concorrenza sleale di coloro che vendono prodotti o servizi senza le necessarie autorizzazioni. In particolare, le imprese del commercio indicano le vendite di prodotti regolari presso venditori non dotati delle apposite autorizzazioni e/o in appartamento (39,7%) e le vendite su Internet senza autorizzazioni (30,8%); le imprese del turismo segnalano la concorrenza sleale di coloro che svolgono l’attività economica aggirando le norme (69,7%), la concorrenza sleale di coloro che svolgono la sua stessa attività ma senza autorizzazioni (68,1%) e le vendite di servizi turistici e/o enogastronomici su Internet fatte senza autorizzazioni (68,1%); le imprese dei servizi individuano la concorrenza sleale di coloro che svolgono la sua stessa attività economica ma senza autorizzazioni (60,2%) e la concorrenza sleale di coloro che svolgono l'attività economica “aggirando le norme” (58%); le imprese dell’autotrasporto additano l'esercizio delle imprese che svolgono l'attività di autotrasporto pur non essendo iscritte all'albo degli autotrasportatori (65,7%) e la concorrenza delle imprese non italiane che, pure

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operando nel nostro paese, non sono tenute al rispetto delle vigenti norme italiane relative alla sicurezza (55,1%).

I meccanismi commerciali “fuori dalle regole” più gravi e pericolosi

La somma delle percentuali è diversa da 100 perché sono ammesse risposte multiple. Fonte: Indagine Confcommercio-Format Research sulle imprese.

LE RAGIONI DEL FENOMENO Per il 66,4% delle imprese la crisi economica sta favorendo l’acquisto di prodotti e servizi illegali. Per oltre il 70% degli imprenditori il motivo principale dell’acquisto di prodotti o servizi illegali è prevalentemente di natura economica (“..è un affare”, “..il costo è inferiore”, “..si risparmia”). Più in generale, gli imprenditori ritengono che i consumatori acquistino prodotti contraffatti o ricorrano a servizi esercitati in modo palesemente abusivo perché pensano di fare un buon affare, risparmiando (79,3%), perché i consumatori che si comportano in questo modo non hanno i soldi per comprare prodotti “legali” o perché l’acquisto di un servizio abusivo costa meno (71,2%), perché anche se “pericoloso” il prodotto illegale è più economico e si risparmia (70,6%), perché i prodotti illegali costano comunque meno rispetto a quelli non illegali (53,8%), per mancanza di sufficiente informazione sui pericoli che si corrono acquistando beni e servizi illegali (28%).

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La somma delle percentuali è diversa da 100 perché sono ammesse risposte multiple. Fonte: Indagine Confcommercio-Format Research sulle imprese.

COME COMBATTERE IL FENOMENO Le azioni ritenute più efficaci da parte dalle imprese del terziario per combattere tutti quei fenomeni che alterano la concorrenza e inquinano il mercato sono il lancio di campagne di comunicazione e sensibilizzazione verso i consumatori (64,2%), l’attivazione di iniziative che coinvolgano tutti i soggetti interessati dal fenomeno, cioè le imprese, i consumatori, lo Stato, le forze dell’ordine (61,8%), l’effettuazione di interventi sul territorio da parte delle forze dell’ordine e degli enti amministrativi nelle aree più colpite dalla illegalità (47,1%), la realizzazione di azioni e di iniziative di sensibilizzazione e formazione nelle scuole (26,7%), lo svolgimento di seminari di approfondimento sul fenomeno (21,7%). L’83,2% delle imprese del terziario ritiene insufficienti (“poco” o “per nulla” efficaci) i controlli attualmente in atto per la repressione dei fenomeni illegali. Per quattro imprese su cinque le sanzioni previste sia contro coloro che producono/vendono prodotti o servizi illegali che contro coloro che acquistano prodotti o servizi illegali sono insufficienti.

____________________

Nota metodologica

L’indagine sull’illegalità, la contraffazione e l’abusivismo commerciale è stata effettuata su un campione statisticamente rappresentativo dell’universo delle imprese italiane del commercio, del turismo e dei servizi (1.000 interviste a buon fine). Margine di fiducia: +3,2%. L’indagine è stata svolta dall’Istituto di ricerca Format Research, tramite interviste telefoniche (sistema Cati), nel periodo 30 settembre – 9 ottobre 2013.

www.agcom.it. www.formatresearch.com

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E in Sardegna ?

La posizione di Confcommercio

Da tempo si è rafforzata, nell’ambito della Confcommercio – Sardegna, una riflessione che intendiamo condividere con i Rappresentanti delle Istituzioni e del Governo della nostra Regione.

Ci sono questioni fondamentali su cui l’attenzione delle nostre Categorie è strategica e su cui si gioca la credibilità del Sistema istituzionale. Una di queste è il tema della legalità e, in particolare, dei fenomeni sempre più frequenti dell’abusivismo e della contraffazione nelle attività commerciali, turistiche e dei servizi.

La liberalizzazione nei nostri settori non si è realizzata in maniera piena e trasparente. Noi, come Confcommercio, non abbiamo opposto resistenze corporative, ma ribadiamo la necessità che attività di programmazione, regolamentazione, tutela dei consumatori e delle imprese, debbano essere ancora realizzate.

Il Paradosso

Come se non bastasse, sia a livello locale che nazionale, abbiamo assistito a campagne normative e fiscali che hanno spesso richiamato la piccola e media impresa a maggiori oneri e adempimenti in nome del rispetto delle regole.

Pensiamo all’inasprimento del carico fiscale, all’evoluzione degli studi di settore, ai nuovi e numerosi adempimenti sulle modalità di pagamento, solo per citare alcune esempi.

In questo quadro di riferimento, abbiamo visto crescere i legittimi controlli sulle imprese regolarmente costituite e operanti, sia nel comparto turistico, sia nel comparto commerciale ed in quello dei servizi.

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Il paradosso attuale, nello scenario descritto, è invece quello di una deriva, in molti comparti, del fenomeno della concorrenza sleale, determinato da abusivismo, ovvero esercizio delle stesse attività che le nostre imprese svolgono, ma al di fuori di ogni principio di legalità.

La battaglia per la legalità che Confcommercio Sardegna pone alla riflessione delle Istituzioni e del Governo regionale, oltre che all’attenzione della pubblica opinione, non nasce da intenti corporativi, ma dalla consapevolezza della gravità raggiunta dai fenomeni illegali, che arrecano danni incalcolabili non solo all’economia isolana ed all’Erario, ma anche alla sicurezza e salute dei cittadini e consumatori.

E’, quindi, una battaglia di civiltà e di legalità, su cui Confcommercio Sardegna auspica massima adesione ed assunzione di responsabilità ed impegni concreti.

Alcuni dati

I risultati delle ricerche Format - Confcommercio, presentati nel rapporto, indicano come l’atteggiamento da parte del consumatore sia di “assorbimento” del fenomeno e facente parte di una normalità quotidiana, senza una reale valutazione delle conseguenze dell’acquisto incauto.

Su questi fenomeni sta influendo certamente una crisi ampia e devastante, ma è innegabile che tali atteggiamenti portino ad una indebita sottrazione al mercato regolare, da parte di abusivi e contraffattori, di una quota stimata in circa il 15-20% delle vendite, senza contare i riflessi negativi nei confronti dell’Erario.

Ancora:

Il volume dei consumi finali delle famiglie in Sardegna (secondo gli ultimi dati Istat relativi al 2011) è quantificato in circa 22,5 miliardi di euro.

Considerato, pertanto, che nelle economie del Meridione il fatturato dell’abusivismo nelle attività commerciali, turistiche e dei servizi (esclusa l’evasione fiscale) è stimabile dal 12 al 20%, significa che importi

dai 2,7 ai 4,5 miliardi di euro

vengono sottratti al mercato regolare ogni anno.

Una cifra enorme ed un danno che non possiamo più consentire!

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Ecco alcuni esempi

Comparto pubblici esercizi

I nostri ristoratori e titolari di bar e discoteche, negli ultimi anni hanno posto all’attenzione dell’opinione pubblica la situazione del comparto.

In questo ambito, il fenomeno più paradossale riguarda l’attività di diversi circoli privati con somministrazione, che si sono talvolta trasformati in ristoranti abusivi o discoteche, gestiti come normali imprese, utilizzando i vantaggi di norme riservate a tipologie associative con scopi sociali e culturali, che –se mantenuti tali- costituirebbero ricchezza per le collettività locali.

Parte di questi circoli, presenti nel territorio, esercitano talvolta una normale attività di somministrazione e di intrattenimento tipica delle imprese, senza averne i requisiti professionali e senza il rispetto delle normative in materia di sicurezza e igiene.

A fianco di questo grave fenomeno ve ne sono altri! Pensiamo all’evoluzione non sempre corretta e regolare delle sagre, feste locali, fiere, ecc. che da fenomeni occasionali di valorizzazione della tipicità, sono divenute forme di vero e proprio business, con il rischio di alterazione del mercato ed in assenza di regole a tutela della salute e sicurezza dei consumatori.

Non di meno si vuole evidenziare gli eccessi di alcune attività agrituristiche, che evadono le recenti normative varate dalla Regione Sardegna.

Comparto turistico - ricettivo

Negli ultimi trent’anni nel nostro territorio le strutture ricettive classificate sono cresciute quasi del 40% in numero di posti letto.

Altrettanto sono cresciuti i numeri delle presenze dei turisti.

Ciò che non è registrato è, invece, l’incremento delle strutture ricettive e dei posti letto non ufficiali, ovvero quelle che esercitano una vera e propria attività di impresa turistica senza risultare tale.

Stime fatte in alcune pubblicazioni che hanno analizzato il fenomeno in molti comuni costieri, riferiscono che il fatturato delle seconde case ha raggiunto valori significativi, che spesso sfuggono al fisco.

Parimenti non è da sottovalutare il fenomeno crescente di Bed & Breakfast abusivi, non noti ai Comuni di riferimento ed alla Regione, nonché quello di

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altre strutture ricettive abusive che sono presenti anche in internet, talvolta sui principali portali di prenotazione, e che si “spacciano” come hotel o strutture simili.

Senza standard qualitativi e di sicurezza, spesso queste attività vanno a compromettere l’immagine dell’accoglienza e dell’ospitalità della nostra Isola.

Altro problema, che viene oggi lamentato, di “raggio globale” riguarda le recensioni postate in rete su alcuni portali.

In molti casi non vi è, infatti, da parte dei gestori dei portali, una verifica a priori dell’attendibilità di coloro che effettuano le recensioni che vengono pubblicate. Questo fatto, in taluni casi, produce effetti devastanti sulle strutture ricettive e sui pubblici esercizi che, in maniera artificiosa, vengono pubblicamente (in rete) pesantemente screditati.

Abbigliamento ed accessori

Nel periodo estivo si raggiunge il massimo dell’abusivismo in questo comparto. Soprattutto nelle zone turistiche, si assiste alla vendita dei prodotti di abbigliamento, accessori e di articoli contraffatti.

Diamo atto alle Forze dell’Ordine dell’impegno profuso per contrastare tali attività abusive, ma è sotto gli occhi di tutti che il fenomeno continua ad essere ben radicato e capillare.

Panificazione

Lontano da norme di igiene e sicurezza vive anche un settore parallelo come quello della panificazione “clandestina”.

Numerosi forni improvvisati dove si realizzano produzioni, soprattutto di pane carasau e dolci, immettono sul mercato prodotti non controllati e, peraltro, spesso a prezzi neppure convenienti.

Macellazione clandestina

Fenomeno caratteristico di vaste zone della Sardegna, ha assunto in questi anni dimensioni significative.

Sempre meno sono i capi di agnelli e maialetti, per non parlare di interi capi bovini, che le macellerie riescono a vendere, in quanto sovrastate dalla forza di rapporti di vendita diretta dei citati capi, in una rete fuori dalle regole.

Quello che un tempo era un consumo a carattere familiare, è diventato ora un commercio in piena regola.

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Evidenziamo, inoltre, che spesso i residui delle macellazioni irregolari vengono lasciati nelle campagne, contravvenendo ad ogni norma di igiene e costituendo grave pericolo per l’acuirsi di patologie sanitarie, che depauperano il patrimonio zootecnico e comportano crescenti preoccupazioni.

Intermediazione Immobiliare

Anche in questo settore è facile rilevare casi di abusivi che, pur non essendo abilitati, operano facendosi passare per agenti immobiliari. Nel ricordare che per accedere alla professione di intermediario immobiliare occorre aver superato un esame a seguito della frequenza di un corso, si fa presente che esiste una tessera di riconoscimento personale che attesta la professionalità dell’agente immobiliare. E’ un diritto del cliente chiedere in visione tale documento, di cui è possibile verificare la veridicità presso le Camere di Commercio di riferimento. E’ evidente che non tutti i clienti sono sufficientemente informati, per cui sono facilitati i comportamenti abusivi. Recentemente, anche grazie all’azione della Fimaa-Confcommercio (Federazione Italiana Agenti di Affari in mediazione) è stato introdotto l’obbligo per i Notai di menzionare nel rogito il numero di iscrizione al REA (Repertorio economico amministrativo, presso le Camere di Commercio) dell’agenzia che ha seguito la compravendita. Contrassegni Assicurativi Falsi Sempre più sono i casi rilevati di autoveicoli che circolano con il contrassegno falso dell’assicurazione. Una piaga che nel caso si verifichi un qualsiasi incidente, può avere delle conseguenze disastrose in materia di rimborsi e di responsabilità. Prodotti Farmaceutici I miracoli arrivano via internet! Un continuo bombardamento di email che promettono guarigioni e salute, può indurre molti pazienti ad affidarsi a questo tipo di acquisti per risolvere i problemi di salute. Un mercato che ha raggiunto cifre ragguardevoli, frutto spesso dell’ingenuità o della falsa speranza e del basso costo di alcuni farmaci, peraltro di dubbia provenienza e di dubbia composizione, con il rischio di seri danni alla salute.

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Compravendita di oggetti preziosi ed oro usati

La crisi che ha investito le famiglie, ha facilitato il proliferare delle attività di compravendita di oggetti preziosi ed oro usati, non sempre svolte nel rispetto delle vigenti normative.

Il preoccupante fenomeno ha indotto Federpreziosi-Confcommercio a sensibilizzare il Parlamento affinchè venga accelerata l’approvazione di proposte legislative, all’esame della Commissione Industria e Commercio del Senato, mirate a disciplinare meglio il mercato dei materiali preziosi e gemmologici, definendo la loro denominazione, tipologia, caratteristiche e responsabilità.

Nell’auspicare l’urgente approvazione delle citate proposte legislative, si rende opportuno il controllo affinchè le attività vengano svolte nel rispetto delle attuali normative.

Attività abusiva di reprografia

Nonostante la legge 18/08/2000 n. 248, abbia integrato la precedente normativa sul diritto d’autore, contenendo alcune disposizioni che disciplinano la reprografia, ossia la riproduzione delle opere dell’ingegno mediante fotocopia, xerocopia o simili, si verificano diversi casi di riproduzione non solo per scopi personali, ma anche per indebite attività economiche.

Sicurezza e legalità

Numerosi fatti criminosi che avvengono nelle nostre Città e paesi, vedono attività commerciali, turistiche e dei servizi nel mirino della criminalità, quasi fossero il “bancomat della malavita”.

I modesti “bottini” di queste azioni, spesso dimostrano come chi le compie non riesca a valutarne le reali conseguenze.

La collaborazione con le Forze dell’Ordine è costante e proficua, ma molta strada va ancora percorsa.

Nella complessità del fenomeno, Confcommercio Sardegna, che si è già spesa per l’iniziativa “Negozio Sicuro” continua ad essere impegnata a sensibilizzare sempre di più gli operatori economici, soprattutto quelli a più alto rischio, per un uso più intenso della videosorveglianza negli esercizi.

Impegno che potrà dare risultati migliori, se affiancato dal dialogo con gli Amministratori locali e dalla installazione di telecamere nelle pubbliche vie, collegate con le centrali operative delle Forze dell’Ordine.

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Richieste e proposte di Confcommercio – Sardegna

Le esemplificazioni descritte sono soltanto emblematiche e non esaustive di un fenomeno di proporzioni allarmanti.

Anche se diamo atto alle Forze dell’Ordine di svolgere con impegno le azioni di contrasto all’abusivismo, alla contraffazione ed alle sofisticazioni, appare di tutta evidenza che il traguardo della legalità è ancora lontano.

Occorrono:

- consapevolezza dei citati fenomeni, anche da parte di clienti e consumatori;

- attiva collaborazione degli operatori economici regolari;

- sistematica, mirata ed efficace azione di contrasto e repressione nei confronti dei gravi abusi segnalati.

Nel confermare la disponibilità delle Categorie rappresentate alla massima collaborazione con le Autorità preposte per il raggiungimento degli obiettivi indicati,

Confcommercio Sardegna chiede:

1. ai Prefetti, la frequente convocazione del “Tavolo del Commercio legale e trasparente” per affrontare in ciascuno dei settori segnalati, unitamente ai Responsabili delle Forze dell’Ordine, delle Associazioni del Commercio e dei Consumatori, le iniziative da intraprendere per aggredire abusivismo e contraffazione;

2. ai Sindaci ed ai Comandi delle Polizie Municipali, una capillare vigilanza sulla regolarità delle attività economiche, mettendo in campo indispensabili sinergie con le altre Forze di polizia;

3. alla Regione Sardegna, l’armonizzazione delle normative nazionali e regionali, affinchè l’esercizio abusivo delle attività commerciali, turistiche e dei servizi non trovi alibi nelle maglie larghe delle variegate competenze e venga tempestivamente individuato e perseguito;

4. alle Camere di Commercio, l’attivazione di Osservatori territoriali sui fenomeni dell’abusivismo e della contraffazione, quale strumento di analisi e proposta alle Autorità competenti, affinchè l’economia e la collettività sarda vengano davvero liberate dalla “piovra” dell’illegalità, che mortifica le attività economiche regolari e costituisce grave pericolo per la stessa sicurezza e salute di cittadini e consumatori.

Page 20: Giornata di mobilitazione nazionale confcommercio sardegna

IL FENOMENO DELLA CONTRAFFAZIONE

Indagine esplorativa sulla percezione del fenomeno della contraffazione tra gli studenti universitari

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CAGLIARI DIPARTIMENTO DI SCIENZE ECONOMICHE, GIURIDICHE E POLITICHE

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1. OBIETTIVI DELLA RICERCA

MISURARE IL GRADO DI CONSAPEVOLEZZA SUL FENOMENO

ANALISI DEL COMPORTAMENTO D’ACQUISTO

ANALISI DELLE MOTIVAZIONI D’ACQUISTO

VALUTARE LE INTENZIONI FUTURE DEGLI INTERVISTATI

CARATTERE ESPLORATIVO DELLA RICERCA

POSSIBILITÀ DI ULTERIORI APPROFONDIMENTI SUL TEMA

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2. DEFINIZIONE DEL CAMPIONE

CASUALE DI CONVENIENZA

NUMEROSITA’: 160 STUDENTI DELL’UNIVERSITA’ DI ORISTANO, ISCRITTI AI CORSI DI:

EGST BIOTIN TVEA(TA) TVEA(VE)

Page 23: Giornata di mobilitazione nazionale confcommercio sardegna

METODOLOGIA DI INDAGINE

DATI RILEVATI ATTRAVERSO LA SOMMINISTRAZIONE DI UN QUESTIONARIO CARTACEO CREATO AD-HOC

MODALITA’ DI SOMMINISTRAZIONE DEL QUESTIONARIO: INTERVISTA DIRETTA

SEDE DELLE INTERVISTE: CONSORZIO UNO

Page 24: Giornata di mobilitazione nazionale confcommercio sardegna

CONTENUTI DEL QUESTIONARIO

GENERALITA’ DELL’INTERVISTATO CONSAPEVOLEZZA DEL FENOMENO COMPORTAMENTO D’ACQUISTO MOTIVAZIONI ALL’ACQUISTO GIUDIZIO SUI PRODOTTI CONTRAFFATTI IN TERMINI DI:

QUALITA’ RAPPORTO QUALITA’/PREZZO DURATA

INTENZIONI FUTURE

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IL CAMPIONE

5%

68%

27%

ETA'

<20

20-25

>25

38%

62%

SESSO

M

F

11% 2%

1%

5%

1%

75%

3% 2%

PROVENIENZA CA

CI

NU

OG

OR

SS

VS

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SAI COS’E’ LA CONTRAFFAZIONE?

96%

4%

SI

NO

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DEFINIZIONE DI CONTRAFFAZIONE

Inteso nella sua accezione più ampia fa riferimento alla:

produzione e commercializzazione di merci che recano -

illecitamente - un marchio identico ad un marchio registrato produzione di beni che costituiscono riproduzioni illecite di

prodotti coperti da copyright - fenomeno meglio conosciuto con il nome di "pirateria" - modelli o disegni

Page 28: Giornata di mobilitazione nazionale confcommercio sardegna

CONSAPEVOLEZZA

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

ACQUISTARE E' REATO PUO' NUOCERE ALLA SALUTE

ALIMENTA CRIMINALITA' DANNI ALL'ECONOMIA DANNI AL FISCO

NO

SI

Page 29: Giornata di mobilitazione nazionale confcommercio sardegna

HAI MAI ACQUISTATO ?

56% 59%

44% 41%

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90%

100%

M F

NO

SI

58%

42% SI

NO

Page 30: Giornata di mobilitazione nazionale confcommercio sardegna

MOTIVAZIONI NON ACQUISTO Per quali motivi non hai mai acquistato prodotti

contraffatti?

24%

32%

23%

11% 10%

0%

5%

10%

15%

20%

25%

30%

35%

Per principio Perché li considero di scarsa qualità

Perché possono nuocere alla mia

salute

Perché voglio solamente prodotti

originali

Perché non ne ho avuto occasione

Page 31: Giornata di mobilitazione nazionale confcommercio sardegna

TIPOLOGIE DI PRODOTTI E LUOGHI

1%

43% 43%

2% 3% 8% 0% 5%

10% 15% 20% 25% 30% 35% 40% 45% 50%

Negozio 26%

Ambulante 44%

Internet 27%

Altro 3%

Page 32: Giornata di mobilitazione nazionale confcommercio sardegna

ERI CONSAPEVOLE?

SÌ, sapevo benissimo che il prodotto era contraffatto

, 95%

NO, sono stato raggirato, 5%

IL 5% CHE DICHIARA DI ESSERE STATO RAGGIRATO, NON DENUNCIA IL FATTO POICHE’ RITIENE CHE “SAREBBE STATA SOLO UNA PERDITA DI TEMPO“

Page 33: Giornata di mobilitazione nazionale confcommercio sardegna

COSA TI HA FATTO CAPIRE CHE IL PRODOTTO ERA CONTRAFFATTO?

24%

11%

32% 31%

1% 0%

5%

10%

15%

20%

25%

30%

35%

Scarsa qualità generale

Scarsa durata Etichetta diversa da quella originale

Mancanza di elementi certificativi

Altro

Page 34: Giornata di mobilitazione nazionale confcommercio sardegna

MOTIVAZIONI ALL’ACQUISTO

35%

8%

6%

10%

8%

4%

3%

10%

16%

0% 5% 10% 15% 20% 25% 30% 35% 40%

Perché il prezzo era conveniente

Per fare un affare

Perché era bello

Perché non potevo permettermi l’originale

Perché avevo bisogno di quel prodotto

Perché era alla moda

Per divertimento

Per aiutare il venditore

Perché era uguale all’originale

Page 35: Giornata di mobilitazione nazionale confcommercio sardegna

SEI SODDISFATTO DEL TUO ACQUISTO?

41%

15%

44% SI

NO

NON RISPONDE

Page 36: Giornata di mobilitazione nazionale confcommercio sardegna

AMMONTARE DELLA SPESA

18%

79%

3%

UGUALE

MINORE

MAGGIORE

96%

4%

<100€

>100€

AMMONTARE DELLA SPESA RISPETTO ALL’ANNO PRECEDENTE

Page 37: Giornata di mobilitazione nazionale confcommercio sardegna

QUALITA’ DEI PRODOTTI CONTRAFFATTI

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

Alimentari Abbigliamento e accessori

Elettronica e telefonia (compresi

CD/DVD etc.)

Autoricambi Cosmetici Giocattoli

Scarso

Mediocre

Discreto

Buono

Molto buono

Page 38: Giornata di mobilitazione nazionale confcommercio sardegna

QUALITA’ DEI PRODOTTI CONTRAFFATTI

150

170

190

210

230

250

270

290

310

330

Alimentari Abbigliamento e accessori

Elettronica e telefonia (compresi

CD/DVD etc.)

Autoricambi Cosmetici Giocattoli

Page 39: Giornata di mobilitazione nazionale confcommercio sardegna

QUALITA’/PREZZO

0%

5%

10%

15%

20%

25%

30%

35%

40%

45%

Alimentari Abbigliamento e accessori

Elettronica e telefonia (compresi

CD/DVD etc.)

Autoricambi Cosmetici Giocattoli

Scarso

Mediocre

Discreto

Buono

Molto buono

Page 40: Giornata di mobilitazione nazionale confcommercio sardegna

QUALITA’/PREZZO

150

200

250

300

350

400

Alimentari Abbigliamento e accessori

Elettronica e telefonia (compresi

CD/DVD etc.)

Autoricambi Cosmetici Giocattoli

Page 41: Giornata di mobilitazione nazionale confcommercio sardegna

DURATA

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

Alimentari Abbigliamento e accessori

Elettronica e telefonia (compresi

CD/DVD etc.)

Autoricambi Cosmetici Giocattoli

Scarso

Mediocre

Discreto

Buono

Molto buono

Page 42: Giornata di mobilitazione nazionale confcommercio sardegna

DURATA

150

170

190

210

230

250

270

290

310

330

Alimentari Abbigliamento e accessori

Elettronica e telefonia (compresi

CD/DVD etc.)

Autoricambi Cosmetici Giocattoli

Series1

Page 43: Giornata di mobilitazione nazionale confcommercio sardegna

QUALITA’ AL CONFRONTO CON ORIGINALI

0

50

100

150

200

250

300

350

Alimentari Abbigliamento e accessori

Elettronica e telefonia (compresi

CD/DVD etc.)

Autoricambi Cosmetici Giocattoli

CONTRAF

CONTRAF VS ORIGINALI

Page 44: Giornata di mobilitazione nazionale confcommercio sardegna

QUALITA’/PREZZO AL CONFRONTO CON ORIGINALI

0

50

100

150

200

250

300

350

400

450

Alimentari Abbigliamento e accessori

Elettronica e telefonia (compresi

CD/DVD etc.)

Autoricambi Cosmetici Giocattoli

CONTRAF

CONTRAF VS ORIGINALI

Page 45: Giornata di mobilitazione nazionale confcommercio sardegna

DURATA AL CONFRONTO CON ORIGINALI

0

50

100

150

200

250

300

350

Alimentari Abbigliamento e accessori

Elettronica e telefonia (compresi

CD/DVD etc.)

Autoricambi Cosmetici Giocattoli

CONTRAF

CONTRAF VS ORIGINALI

Page 46: Giornata di mobilitazione nazionale confcommercio sardegna

2% 1% 4% 2% 3% 1%

21% 16%

2%

13% 1% 3%

3% 1% 1% 5%

30%

26%

3%

35%

13% 7% 11% 18% 13%

16%

33%

23%

20%

32%

45% 45%

48% 45%

43% 32%

11%

29%

39%

14%

40% 43% 35% 34%

39% 46%

5% 5%

36%

7%

1.Acquistare prodotti

contraffatti causa danni al Fisco

2.Acquistare prodotti

contraffatti causa danni

all’economia del Paese

3.L’acquisto di prodotti

contraffatti alimenta la criminalità

organizzata

4.I prodotti contraffatti

possono nuocere alla salute

5.Acquistare prodotti

contraffatti è un reato

6.Acquistare prodotti

contraffatti favorisce il lavoro

nero e lo sfruttamento dei

più deboli

7.Se acquisto un prodotto

contraffatto non faccio male a nessuno/non

faccio niente di male male

8.Acquistare prodotti

contraffatti mi permette di

avere ciò che mi piace a basso

prezzo

9.Le aziende e lo Stato non fanno abbastanza per combattere la contraffazione

10.Acquistare prodotti

contraffatti è una cosa normale

Completamente in disaccordo In disaccordo Incerto/a D’accordo Completamente d’accordo

Page 47: Giornata di mobilitazione nazionale confcommercio sardegna

POSITIVE VS NEGATIVE

0

100

200

300

400

500

600

700

1 2 3 4 5 6

SOMMA POSITIVE

SOMMA NEGATIVE

Page 48: Giornata di mobilitazione nazionale confcommercio sardegna

INTENZIONI FUTURE ACQUISTERESTI ANCORA PRODOTTI CONTRAFFATTI?

57%

43% SI

NO

PERCHE’ SI? “perché convengono “ “perché in alcuni casi il prodotto contraffatto ha le stesse caratteristiche del prodotto originale “ “per aiutare il venditore” “perché il prezzo è conveniente”

PERCHE’ NO? “non è onesto “ “sto iniziando a preferire la qualità “ “perché la qualita' è scarsa “ “per la legalità “

Page 49: Giornata di mobilitazione nazionale confcommercio sardegna

CONCLUSIONI

LIVELLO DI CONSAPEVOLEZZA DEI DANNI ELEVATO

ELEMENTI IDENTIFICATIVI IMPORTANTI NELL’IDENTIFICAZIONE DELL’ORIGINALE

ABBIGLIAMENTO ED ELETTRONICA I PIU’ ACQUISTATI (MINOR IMPATTO SULLA SALUTE E PIU’ COSTOSI)

QUALITA’ PERCEPITA ELEVATA SU ABBIGLIAMENTO ED ELETTRONICA

Page 50: Giornata di mobilitazione nazionale confcommercio sardegna

CONCLUSIONI

QUALITA’ PERCEPITA, DURATA E QUALITA’ PREZZO TENDONO A DECRESCERE AL CONFRONTO CON I PRODOTTI ORIGINALI

INTENZIONI FUTURE PREOCCUPANTI, VISTO IL LIVELLO DI CONSAPEVOLEZZA DEI DANNI

ESTENDERE LA RICERCA A CAMPIONI PIU’ AMPI