giornalino scolastico scientifico g. ferro alcamo

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Qui pubblico la prima (e speriamo non l'ultima) uscita del giornalino scolastico del Liceo Scientifico G. Ferro di Alcamo...Non mi resta che augurarvi una buona lettura.Nicolò

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Page 1: Giornalino scolastico Scientifico G. Ferro Alcamo
Page 2: Giornalino scolastico Scientifico G. Ferro Alcamo

ART. 21 Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pen-

siero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La libertà d’opinione è forse una delle poche che ancora ci resta in una democrazia

che troppo spesso sembra dimentica dei suoi principi liberali. Potranno privarci di

tutto, tentare di far tacere chi ha ancora qualcosa da dire, chi non si arrende a dele-

gare altri a pensare per lui. Tentano di controllare non solo i nostri destini ma anche

le nostre idee. Dall’alto del loro potere scelgono cosa farci sapere e cosa no, spesso

distogliendo la nostra attenzione dai veri problemi . Eppure troppa gente ancora

non capisce che manifestare la propria opinione non è più un diritto, ma è diventata

una conquista. Per questo abbiamo voluto sfruttare il giornalino scolastico per far

sentire la nostra voce. Il nostro interesse è stato spontaneo, abbiamo fatto di questo

spazio un “contenitore di pensieri ed opinioni” che naturalmente possono non essere

condivisi, ma che riescano a suscitare uno spirito critico verso ciò che abbiamo intor-

no. Per il resto non vogliamo farvi mancare niente di quello a cui siete abituati, per

cui anche quest’anno non mancano pagine “leggere” che speriamo vi possano tenere

compagnia SOTTOBANCO nelle ore di lezione. Non ci rimane che augurarvi una buo-

na lettura!

La Redazione

Chi si candida a rappresentante d’istituto?.........................................................................................4

Il crocifisso, questione attuale………………………………………………….………………………………...6

Il sondaggio del mese………………………………………………………….…………………………………….7

Un sabato da sballo!.................................................................................................................................7

Intervista doppia…………………………………………………...…………………………………..…………….8

Ipse dixit……………………………………………………………………………………………..………………….9

Per citare…. De Andrè…………………………………….……………………………………..………………...10

Intervista all’Hacker…………………………………...…………………….…………………………………….11

Le recenzioni………………………………………………………………………………….………………………12

La vignetta del grafico…………………………………………………… ………………………………………15

Il muro di Berlino…………………………………………………….……………………………………………..16

Angolo poesia………………………………………………………………………..………………………………..17

Le (tanto attese) DEDICHE………………………………………………………….……………………………18

Influenza A……………………………………………………………………………..……………………………..19

Giochi……………………………………………………………………………………..…………..………………..19

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Page 3: Giornalino scolastico Scientifico G. Ferro Alcamo

“Scienza al... Collegio”

Il progetto PON di matematica e fisica, svoltosi da Marzo a Giugno 2009, ha dato pos-

sibilità agli alunni del biennio e del triennio di confrontarsi con il mondo scientifico,

studiato sui libri (in maniera pratica e più diretta). Il corso, diviso in 2 parti da 15 o-

re ciascuna, ha avuto come obiettivo la divulgazione di concetti scientifici attraverso

esperimenti visibili, capaci di far appassionare anche l’osservatore più inesperto.

Questi esperimenti sono stati ideati e creati nella prima parte del progetto con il sup-

porto dei professori e con il prezioso aiuto dell' Ingegnere Ingardia.

Nel mese di giugno invece il matematico Robert Ghattas e il fisico Leonardo Alfonsi

dell’animazione scientifica “ psiquadro” di Perugia sono intervenuti nella parte espo-

sitiva e ludica degli esperimenti, tentando di fornire i giusti mezzi per riuscire ad in-

teressare l'osservatore.

L' esperienza dei progetti ha trovato completa realizzazione nella manifestazione

scientifica cittadina, “Scienza al… collegio”, giunta ormai alla sua 3° edizione,

quest'anno incentrata sul genio di Galileo Galilei.

Gli ambienti del collegio dei Gesuiti di Alcamo quindi hanno ospitato una manifesta-

zione che ha coinvolto dal 15 al 18 ottobre non solo tutti gli istituti superiori alcamesi,

ma anche molte scuole della provincia, con più di 800 alunni attivamente impegnati;

nel ruolo di espositori, guide, animatori e responsabili del servizio d’ordine.

Gli esperimenti esposti partivano dai prototipi più remoti, risalenti anche al primo

millennio a.C., per arrivare a congegni meccanici moderni dotati di una notevole pre-

cisione e in grado di esemplificare leggi e concetti altrimenti considerati poco interes-

santi.

In più, grazie alla precedente collaborazione con gli animatori di Perugia, la manife-

stazione è stata arricchita da giochi interattivi presentati dagli scienziati, con l'obiet-

tivo di stimolare la mente di grandi e piccini, incuriositi dalle proposte talvolta stra-

vaganti.

L' iniziativa ha avuto gran successo sia fra i visitatori, sia e soprattutto fra noi ragaz-

zi, che abbiamo avuto l' opportunità di testare la nostra preparazione, le nostre capa-

cità organizzative, esplicative e di coinvolgimento: un modo alternativo di fare scien-

za che ci ha spinti al confronto e alla collaborazione e ci ha permesso di trasmettere

tutto l'entusiasmo del “creare” la scienza.

Chiara Cruciata IV A

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Page 4: Giornalino scolastico Scientifico G. Ferro Alcamo

Perché ti sei

candidato?

Cosa pensi dei

Rappresentanti

uscenti?

E dei candidati di

quest’anno?

Perché è da cinque anni che sono in questa scuola e penso di esse-re in grado di gestirla come rap-presentante.

Delle persone valide, anche se mi aspettavo qualcosa di più...

Molti sono amici miei, sarà una bella competizione.

Arrivato ad un certo punto di que-sto percorso scolastico, ognuno sente il bisogno di entrare a far parte anche minimamente della storia di questa scuola. C’è chi ci prova e chi non è capace.

Talvolta hanno operato bene. Siamo un po’ troppi. Per me quelli del quinto anno avrebbero dovuto lasciare un po’ più di spazio ai ragazzi di terzo e quarto anno.

Perché sono l’unica ragazza e penso che anche le donne debba-no andare al potere. Penso anche di poter rappresentare quest’istituto e cerco di ascoltare tutti.

Io avevo votato l’anno scorso per Valentina… anche perché è una donna! Comunque penso sia stata all’altezza.

Alcuni possono rappresentare questa scuola, altri forse no per-ché non hanno preso con abba-stanza serietà l’impegno.

Per cercare di migliorare questa

scuola.

Non hanno fatto granché perché m’aspettavo che facessero di più.

Più o meno sono elementi validi.

Da quando sono allo scientifico la figura del rappresentante d’istituto è sempre stata legata alla popola-rità, a prescindere dalle capacità. Quindi, anche non essendo popo-lare, mi candido per cambiare questa tendenza.

Un discreto operato. Alcune persone valide, altre me-no.

Rispetto agli altri anni le assem-blee hanno perso di serietà e non si riesce a rispettare il rigore.

Alcuni sono stati votati per popolarità e spero che quest’anno non possa accadere.

Persone serie e valide.

Perché i rappresentanti che ci sono stati fin’ora hanno promesso cose che non potevano mantene-re. Quest’anno invece la lista si chiama “Voce agli studenti” e quindi il mio obiettivo sarà di raf-forzare il rapporto tra studenti e rappresentanti.

Hanno dato il loro massimo però si può sempre fare di meglio.

Persone valide e non valide e amici miei.

Principalmente perché tutti quelli che si sono candidati quest’anno appartengono al quarto e quinto anno, non c’è nemmeno un rap-presentante del biennio.

Essendo di prima non li conosco, ma non mi hanno fatto una brutta impressione.

Tra i candidati di quest’anno ho conosciuto solo Giuseppe Cotto-ne però non mi sono messo in competizione con lui, anzi mi saluta e mi è parso simpatico. Gli altri non li conosco bene, non ho letto attentamente la lista.

L’intervista ai

Lauria Benedetto

Cottone Giuseppe

Morsellino M. Cristina

Accardi Mario

Di Stefano Matteo

Impellizzeri Mauro

Cottone Rosario

Turano Vito

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Page 5: Giornalino scolastico Scientifico G. Ferro Alcamo

Rappresentanti Qual è l’assemblea più inte-

ressante a cui hai

partecipato?

E la più noiosa? In alcune assemblee sono

mancati la serietà e

l’impegno necessario. Cosa

hai intenzione di fare per

risolvere il problema?

Perché votare te?

Quella sulla mafia. Forse quella sulla sicurezza. Io, sinceramente, voglio organiz-zare assemblee d’istituto che attirano al massimo l’attenzione degli alunni, convocando i rappre-sentanti di classe.

Perché cercherò di far cambiare la concezione di rappresentante di istituto.

Nessuna. Tutte, perché penso che i temi scelti per le assemblee non ri-specchiavano quello che chiede-va tutta la scuola, ma solo i rap-presentanti d’istituto.

Proporre assemblee più coinvol-genti.

Perché no?

Mi è piaciuta quella con Pino Ma-niaci perché ha catturato l’attenzione degli studenti parlan-do di argomenti impegnati in mo-do “intrippante”!

Quando hanno spiegato le norme di sicurezza.

Me ne sono accorta anch’io. Certi ragazzi non sono capaci di pren-dere un microfono in mano e par-lare ma sono pronti a giudicare dall’alto con fischi e boati da sta-dio.

Perché mi hanno detto che sono una “frescona” e ascolterò tutti… e poi perché sono l’unica ragaz-za!

Quella sulla mafia. Quella in cui c’era una scrittrice… Migliorare il servizio d’ordine Per una scuola migliore.

Quella con Pino Maniaci. Quella sull’energia alternativa. Trattare di argomenti che interes-sano gli alunni da vicino.

‘Picchì sugnu simpaticu’

Quella sull’esorcismo. Quella sul copyright. Utilizzare un servizio d’ordine più serio.

Non lo so.

Non ne ho seguita neanche una, anzi no, l’unica che ho seguito è quella sull’esoterismo.

Tutte le altre, perché il tema era stato scelto quattro giorni prima circa.

Per risolvere il problema basta scegliere un tema assieme agli altri rappresentanti e deve piacere a tutti.

Perché come ho già detto cerche-rò di migliorare il rapporto tra alunni e rappresentanti

L’unica assemblea a cui ho parte-cipato mi è piaciuta ma me l’aspettavo più coinvolgente.

Ho partecipato solo ad una as-semblea.

Io volevo andare a parlare però non ci sono riuscito perché gli altri disturbavano. Ci si potrebbe divi-dere in gruppi e poi far parlare i portavoce per coinvolgere più persone.

Per rappresentare quelli del bien-nio e in generale i più “giovani”.

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Page 6: Giornalino scolastico Scientifico G. Ferro Alcamo

In queste ultime settimane la decisione della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di

Strasburgo, riguardo la presenza dei crocifissi nei luoghi pubblici, sta sollevando po-

lemiche e opinioni diverse. Il problema risale al 2002, quando una cittadina italiana,

Soile Lautsi Albertin, chiese alla scuola frequentata dai suoi due figli, di togliere i

crocifissi dalle aule in nome del principio di laicità dello stato. A nulla erano serviti i

ricorsi davanti ai tribunali italiani. Ora i giudici di Strasburgo le danno ragione. Il

governo ha presentato ricorso; il vaticano ha accolto la sentenza con stupore e ram-

marico, considerando questa decisione sbagliata e miope. Fortunatamente il più degli

italiani accetta la presenza del crocifisso , inteso come simbolo della storia, della cul-

tura italiana e dell’identità del paese. La nostra costituzione inoltre riconosce un va-

lore particolare alla religione cattolica. E’ stato detto che il crocifisso limita la liber-

tà. E’ ridicola questa affermazione: le vere limitazioni alla libertà individuale sono

altre, si pensi al burqua o al niquab. E’ come se volessero negare il ruolo del cristiane-

simo nella formazione dell’identità europea, che invece è stato e rimane essenziale.

Senza identità non ci sono popoli e senza il cristianesimo non ci sarebbe Europa. Pur-

troppo, come dice Bersani “il buon senso finisce di essere vittima del diritto”. Stavolta

però devono essere gli altri ad avere rispetto per noi.

Quindi GIU’ LE MANI DAI CROCIFISSI delle nostre aule!

Giu le mani dal crocifisso!!!

MA ADESSO CHI TOGLIE IL CROCIFISSO?

Bussano alla porta. Entra il

bidello, consegna una circolare

alla prof, la prof legge ad alta

voce: “Si comunica che, in base

alla decisione della Corte Eu-

ropea... per non violare la liber-

tà… per non ledere la sensibili-

tà… per non condizionare la

volontà… da oggi vanno tolti

dalle classi i crocifissi”.

Silenzio.

Il bidello dice: “Dovete darlo a

me che poi lo porto in segreteri-

a”.

“Prego” dice la prof.

“Io ho portato la circolare, spet-

ta al professore toglierlo” dice

il bidello.

“Io non lo tolgo” ribatte contra-

riata la prof.

“Guardi che spetta a lei”

“No, spetta a lei”

Non si arriva ad un accordo,

quindi la prof delega a un a-

lunno.

“Il rappresentante di classe, lo

tolga lui”

“Professoressa, io che c’entro?!?

Il bidello ha detto a lei”

“Io ho detto che non lo tolgo”

“Spetta a lei”

“No, spetta a lei”

Come il rappresentante di clas-

se, così nessuno della classe

vuole toglierlo.

“Chiamiamo il segretario” sug-

gerisce il bidello.

Arriva il segretario,

“Chi toglie il crocifisso?” lo in-

calza la prof.

“Io no di certo!” risponde il se-

gretario.

“Ma bisogna portarlo in segre-

teria” attacca il bidello.

“Sì, ma non ce lo devo portare

io!” si difende il segretario.

“Chi toglie il crocifisso?”

“Io no, spetta alla prof”

“No, io non voglio”

“No, spetta a lei”

“Chiamiamo il preside”.

Entra il preside.

“Chi toglie il crocifisso?” chie-

dono in coro prof, bidello e se-

gretario.

“E perché mi avete chiamato?

Non spetta a me toglierlo”

Silenzio.

“Ma allora chi toglie il crocifis-

so?”

“La prof”

“Il rappresentante”

“Il preside”

“Il segretario”

“Il bidello”.

Non si trova un volontario. Che

fare? Finiscono le lezioni, la-

sciamo la classe. Ho il presenti-

mento che verrà tolto comun-

que.

Il giorno dopo entro in classe,

non lo trovo.

“Chi ha tolto il crocifisso?”

Silenzio.

Rassegnato, stringo al petto il

crocifisso che da oggi ho scelto

di portare al collo.

Adesso, chi mi toglie il crocifis-

so?

Dario Cascio VB 6

Page 7: Giornalino scolastico Scientifico G. Ferro Alcamo

Per questa uscita la redazione ha proposto al liceo scientifico un sondaggio sul fumo:

questi sono i risultati delle statistiche ricavate dalle vostre risposte. Il 30% degli alun-

ni ha ammesso che fuma, lo fa anche nei bagni della scuola (cosa che provoca il malu-

more dei non fumatori). Dal sondaggio è inoltre emerso che il 66% degli studenti

(fumatori e non) preferirebbero che si prendano dei piccoli provvedimenti per impedi-

re il fenomeno del “fumo nei bagni”. Qui sotto sono riportati i grafici delle percentuali.

Silvia Spinelli VIE

Chiara Cammarata VC

Il sondaggio

Sabato sera.. Che sballo!!! Noi giovani d’oggi conside-

riamo il sabato sera una se-

rata sacra. Lo aspettiamo

con così tanto entusiasmo

che poi passa così in fretta

senza che ce ne accorgiamo.

Il modo migliore per passar-

lo, soprattutto dopo una set-

timana di stress, è andare a

svagarsi in discoteca. Molta

gente però ha un concetto

sbagliato di svago e diverti-

mento. Basta semplicemente

accendere la tv per capire

che molti di noi per divertir-

si hanno bisogno di assume-

re sostanze pericolose . As-

sumendo queste sostanze

oltre a mettere in pericolo

la propria salute, si mette a

rischio quella degli altri.

La maggior parte di noi tor-

na a casa che non si regge

nemmeno in piedi. Una mi-

nima percentuale invece

non torna più a casa. Per-

ché? E’ molto semplice.

Muoiono in incidenti stra-

dali. Credo che ognuno di

noi è cosciente delle proprie

decisioni, e anche se siamo

giovani ed è giusto che ci

divertiamo, dobbiamo impa-

rare a farlo almeno nel ri-

spetto dell’altro.

Simona Timpa I E

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Page 8: Giornalino scolastico Scientifico G. Ferro Alcamo

Ignazio Castelli

NOME ?

Asta Diego

12 anni DA QUANTO TEMPO INSEGNA IN

QUESTA SCUOLA ?

Tre mesi

Una scuola austera e qualificata QUAL E’ LA PRIMA IMPRESSIONE

CHE LE HA DATO?

Una buona impressione, buona sia come

professori che come alunni e come tutto

No! SI E’ RICREDUTO? Ancora no

Che sia un bravo insegnante, spero che lo

sia

DEL SUO COLLEGA PENSA… Un prof preparato, impegnato e che dà il

massimo

Una grande rivoluzione studentesca di

carattere borghese

IL ’68 FU… Il mio ultimo anno di liceo, ma non ho par-

tecipato attivamente al movimento

No, non lo so “Dai diamanti non nasce niente, dal leta-

me nascono i fior” SONO PAROLE DI…

(risp: De Andrè)

Del prof Castelli? (Ripete la frase, fa la

parafrasi , spiega perché il letame può esse-

re usato come concime, lo aiutiamo)…Luigi

Tenco?

Non li conosco CHI SONO I ”TOKIO HOTEL”? Come? Gli alberghi del Giappone?

Credo sia in atto un degrado morale nella

vita delle istituzioni e quindi degli uomini

COSA PENSA DEL RAPPORTO TRA IL

NOSTRO PREMIER E LE ESCORT?

E’ partito un cattivo messaggio per il popo-

lo

Un’ulteriore conferma della deriva dei

valori etici

E DEL CASO MARRAZZO? Secondo me è una vittima

No, di rado GUARDA IL GRANDE FRATELLO? Raramente

No E’ ISCRITTO SU FACEBOOOK? No

Sono delle occasioni di comunicazione e

un modo per combattere la solitudine

CHE NE PENSA DEI SOCIAL

NETWORK?

Stanno creando solitudine, non si usa più il

telefono per esempio. E poi ognuno può

falsare il proprio nome, la propria identità

e poi il problema viene quando dopo tre

mesi di parlare con una la devi incontrare

Cloruro di sodio…NaCl FORMULA CHIMICA DEL SALE DA

CUCINA

Ma queste domande mi dovete fare? NaCl

Le confessioni

LO SCRITTO PIU’ FAMOSO DI SANT’

AGOSTINO

(Pensa) Non posso permettermi di non sa-

perlo… Dimmi come inizia! (Scappa, cerca

suggerimenti tra gli alunni di quarta, lo

fermiamo. Basta non lo sa! E poi grazie ad

esempio liturgico)… Le confessioni!

Lettura e attività sportiva, quando ho

tempo

HOBBY Footing, nuoto o sport singoli

“Il secolo breve” di Hobsbawn e adesso

sto leggendo il “De Veritate” di Ansel-

mo…Ora dite ma che libri legge ‘stu pro-

fessore…

ULTIMO LIBRO LETTO

“Ragazzi di vita”, quello di Pasolini, ma

così per caso, l’ho trovato in libreria e l’ho

portato in vacanza

Serio e impegnato in politica e molto, no

no, un po’ ingenuo

COME SI RICORDA DA GIOVANE? Il periodo più bello, il peggio viene dopo. Ad

una certa età si è spensierati

Si si, posso fare un bilancio positivo: ho

fatto sempre quello che ho desiderato

E’ SODDISFATTO DI QUELLO CHE

HA?

Devo esserlo…Si

Si, vorrei avere più furbizia CAMBIEREBBE QUALCOSA DELLA

SUA VITA ?

No, anche perché il si è irrealizzabile

(Pensa)…Il prof. Accardo, per le barzellet-

te

IL COLLEGA PIU’ SIMPATICO Professoressa no? Allora il prof di filosofia,

Pirrone

Non mi espongo E QUELLO MENO SIMPATICO Si avvale della facoltà di non rispondere

L’intervista doppia “VETERANO” VS “MATRICOLA”

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Page 9: Giornalino scolastico Scientifico G. Ferro Alcamo

La quinta, perché da essa si raccolgono i

frutti del proprio lavoro

LA SUA CLASSE PREFERITA Non lo posso dire

Si. Proseguite con il giornalino, per dare

un tono più scherzoso al nostro lavoro

HA QUALCOSA DA AGGIUNGERE?

L’intervista è stata leggera, piacevole, ma

bisogna anche riflettere su di essa perché

nelle cose piccole si mandano messaggi che

possono essere profondi.

IPSE DIXIT!!!

Professor

essa Buccel

lato:

Io sono so

lo apparen

te-

mente pazza

...

PROFESSORESSA

FERRANTELLI:

Me lo puoi dirmi?

Professor

essa Spica:

Dobbiamo arrivare a

lla

sestima almeno..

Professore ACCARDO:

Diciamo che è denso… di una

densità densissima…

Professore Asta:

Alunno: prof quando inizia

ad interrogare?

Prof: appena finiamo

l’universo… Alunno: ma l’universo non è

infinito???

Professor

essa NARICI:

Quando andavo in gita

, in disco-

teca ballavamo il

ballo del q

ua

qua…

PROFESSORESSA BONICA:

Prof: non vedo l’ora di conoscere i tuoi

genitori; quando sono le riunioni?

Alunna: ci conosciamo da poco e penso

che sia un po’ prematuro presentarla

già ai miei…

PROFESSORESSA

FERRANTELLI:

Ai cani a vol

te manca la parola

PROFESSORE LABITA:

Siete rila

ssati e scos

tumati...

Gli ipse dixit sono la prova tangibile dell’attenzione che gli alunni tengono in classe…

Infatti, come è noto, gli alunni non si perdono nemmeno una parola uscita dalla

bocca di un/una prof!!! Tutte perle di saggezza rigorosamente annotate e discusse a

fine lezione… Quindi, cari prof…

ATTENZIONE!!!

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Page 10: Giornalino scolastico Scientifico G. Ferro Alcamo

Storia di un passaggio: tra vecchi e nuovi dolori

“Fernandino mi è morto in grembo Fernanda è una bambola di seta”. Non è outing da

reality, sono le parole di Princesa, canzone di Fabrizio De Andrè. La storia è quella

ormai fin troppo nota di un “lui” che lui non si sente e che vuole essere lei. A sorpren-

dere è che sono parole di più di dieci anni fa (Anime Salve, l’album di cui fa parte e-

sce, infatti, nel 1996), quando ancora certi argomenti restavano tabù e provocavano lo

sdegno di benpensanti e paladini della morale. E pensare che oggi storie come queste

ci fanno così spesso compagnia (non cercata) attraverso gli schermi di tutte le reti te-

levisive. Dai concorrenti del reality, agli ex parlamentari, alle compagne di avventure

del politico di turno, con prepotenza ci è stata messa davanti una realtà su cui resta

comunque difficile esprimersi. Difficile per noi capire la ragioni più intime di una de-

cisione di questo tipo. Mai nessuna indagine psicologica potrà spiegare una scelta, co-

me questa, che nasce dalla sofferenza, che chiede grande sofferenza e che forse è tanto

lontana dall’essere una soluzione definitiva: chissà che non resti per sempre il ranco-

re verso una natura che non lo ha fatti come “lui” si sentiva, costringendolo ad un de-

stino di sicuro dolore. Eppure dagli schermi passano immagini di donne-uomini (e uo-

mini-donne) bellissime, miracoli della chirurgia estetica che rivendicano i loro diritti

e che si battono per essere considerati uguali: forse non capiscono che un po’ più nor-

mali lo sarebbero se restassero lontani dai riflettori e dallo spettacolarizzare la loro

vita. Non c’è bisogno di telecamere, di talk show e di puntate speciali, che rischiano

solo di banalizzare un processo, una scelta che facile non è e di ostacolare ancora di

più la loro accettazione da parte degli altri. Stupenda, invece, appare la tragica leg-

gerezza e il rispetto con cui Faber si avvicina alla vicenda. Lo fa in punta di piedi,

mostrandoci per prima i commenti della gente, di chi storce il naso, fino a fare di

Princesa una “pecora”, una “vacca” o ancora una “bambola di seta”, un semplice cor-

po da accarezzare. Ma c’è soprattutto il dolore di Princesa consumato nella camera di

una pensione, tra ormoni e la ribellione dell’uomo che ancora in lei esiste e che si

“contorce dal dolore”. Non il banale show della diversità, a cui siamo abituati, ma il

dramma di una figlia che come tale “vuol fare l’amore” e che nell’attimo stesso della

vittoria, quando il suo corpo è finalmente di donna, è vinta da chi tristemente la fa

prigioniera delle sue voglie. E se per Faber Princesa è comunque una delle Anime Sal-

ve chissà che le nuove Princese non siano vittime, prima che degli atti di violenza

(sicuramente ingiustificati) o anche delle sole critiche delle gente, della legge

dell’apparenza e dell’auditel, così imperante ai giorni nostri.

Virginia Dara VA

Ricordando... De AndrE...

10

Page 11: Giornalino scolastico Scientifico G. Ferro Alcamo

Intervista ad un etical hacker:

Spesso si sente parlare di Hacker e di pirati informa-

tici, due termini che nella maggior parte dei casi ven-

gono accostati, in maniera errata. Abbiamo chiesto

alcuni chiarimenti a Luca Mercatanti., un esperto

informatico.

Salve Luca, puoi darci qualche informazione su

di te?

Salve! Sono Luca Mercatanti, un ragazzo di 17 anni

che vive a Viareggio, in provincia di Lucca. Studio al

Liceo Scientifico Tecnologico della mia città e fin da

piccolo (4 anni) sono sempre stato attratto dai compu-

ter e dalla tecnologia in generale. Diventando sempre

più grande ho avuto ogni anno possibilità sempre

maggiori che mi hanno permesso di nutrire la mia

curiosità verso questi campi.

Potresti raccontare una tua “impresa”?

Una mia “impresa”? Beh, ne ho fatte durante la mia

“carriera”. Probabilmente l’impresa di cui mi piace

molto parlare è l’intrusione nei servers di una nota

emittente televisiva privata, che tutti gli Italiani

guardano sicuramente… Più di questo non posso dire,

ma a buon intenditor poche parole. Ciò è accaduto

nell’Ottobre del 2006. Un’altra azione di cui vado fiero

è l’intrusione nei computer di una nave da crociera,

durante la mia permanenza sulla stessa.

Ti si addice l'aggettivo Hacker?

Hacker non è un aggettivo che mi posso auto-

apporre, si tratta di un merito che viene conferito.

Diciamo che comunque preferisco definirmi un Ethi-

cal Hacker o meglio dire White Hat.

Alla voce Hacker: “Chi attraverso la rete

Internet è in grado di superare i sistemi di pro-

tezione per accedere ai dati contenuti nella me-

moria di un altro computer” (dal dizionario Lo

Zingarelli 2010 online). A tuo parere questa è

una definizione corretta?

La definizione data dallo Zingarelli 2010 è a mio av-

viso assai incompleta. Il termine Hacker è molto am-

pio e per definirlo in maniera corretta occorrerebbero

più di un paio di righe. L’Hacker non esplora sola-

mente le reti informatiche, ma qualsiasi cosa su cui si

ponga una domanda, persino smontare un frigo e ca-

pire come funziona senza leggere dei manuali è da

Hacker, ancora di più se riesci a rimontarlo da solo.

Possiamo definire Hacker quindi grandissimi perso-

naggi storici come ad esempio Leonardo Da Vinci. Si-

curamente gli Hacker ai giorni nostri sono soprattut-

to intesi come pionieri della tecnologia e

dell’informatica, poiché questi sono i campi più vasti

da esplorare. E dato che un Hacker ha “sete di cono-

scenza” in queste materie può trovare il suo “pane

quotidiano”.

Che differenza vi è tra Hacker e Cracker?

La differenza tra Hacker e Cracker è molto netta,

ma la maggior parte delle volte i mass media tendono

a confondere, per ignoranza, i due termini. La defini-

zione di Hacker l'ho già data nella risposta preceden-

te per quanto mi è possibile, data la vastità del termi-

ne. Prima di proseguire nella spiegazione del termine

Cracker vorrei però sottolineare il fatto che non pos-

siamo basarci solo su questi due aggettivi per parlare

di “pirati informatici” o esploratori della Rete. Esisto-

no infatti almeno mezza dozzina di aggettivi (lamer,

white had, black hat, script kiddies, etc…) che servo-

no ad identificare questi soggetti in base alle azioni

che svolgono quotidianamente o ad i risultati ottenu-

ti. Tornando al termine Cracker possiamo invece dire

che esso può assumere un duplice aspetto: possiamo

infatti intendere colui che effettua il crack ai

software/videogiochi e li ridistribuisce in maniera ille-

gale. Oppure possiamo intendere colui che viola i si-

stemi informatici a scopo di danneggiarli o rovinare

una determinata persona.

“Il sito delle Poste sotto attacco, gli hacker o-

scurano la home page. Impossibile accedere alla

pagina web, modificata dai pirati informati-

ci” (di Alessandro Longo, 10 Ottobre 2009, re-

pubblica.it). L’obiettivo di tale attacco non era

forse di mettere in evidenza la vulnerabilità del

sito poste.it? Perché i tradizionali mezzi

d’informazione, i governi hanno pregiudizi su-

gli hacker?

La gente crede che gli Hacker siano figure pericolo-

se, da evitare perché sottraggono informazioni o reca-

no danni ai sistemi. Questa etichetta è assolutamente

falsa, è un’idea nata dalle persone ignoranti che non

sono informate e sono cadute nel pregiudizio. Ammet-

to che ci sono degli Hacker “cattivi”, ma sono vera-

mente pochi, oppure non sono nemmeno tali, ma ra-

gazzini che si divertono a fare danni tanto per il gusto

di potersene vantare con gli amici. Le persone hanno

sempre avuto paura di ciò che non comprendono, di

ciò che non conoscono. Alcuni ci hanno etichettato co-

me terroristi, come criminali. Noi

quando entriamo nei sistemi lo facciamo solamente

per poi comunicare al possessore di quel sistema dove

si trova il problema, così che il proprietario possa

prendere dei provvedimenti e non correre il rischio

che qualcuno con pochi scrupoli rechi danni al siste-

ma. Inoltre una maggiore diffusione nella credenza

che gli Hacker siano “cattivi” sta nell’ignoranza dei

media e del Governo. I media tendono sempre ad ac-

creditare dei falsi aggettivi agli Hacker; invece il Go-

verno tende sempre ad aggravare i danni che sono

recati al sistema da un Hacker, anche se nella realtà

il sistema che è stato colpito non ha perso un centesi-

mo.

Cosa è l’etica Hacker?

L’etica Hacker sono delle regole da seguire per po-

tersi definire veramente un Hacker. Ognuno può cre-

are la sua etica, oppure può attenersi a quelle già rea-

lizzate e prese come regole generali dalla maggior

parte. All’etica Hacker si affianca il “Manifesto Ha-

cker”, una sorta di spiegazione su cosa significhi esse-

re Hacker.

Michele Romeo VB

Il personaggio...

11

Page 12: Giornalino scolastico Scientifico G. Ferro Alcamo

OSCAR WILDE- Il ritratto di Dorian Grey:

Nell’Inghilterra di fine 800 Basil Hallward,

uomo che ama l’arte e alla quale dedica tutto

se stesso al punto da risultare piatto e noioso,

incontra Dorian Grey un giovane ricco e affa-

scinante

“di una bellezza che l’Arte non può esprime-

re” con un passato burrascoso pieno di dolore

e sofferenza che lo rende ancora più perfetto e

incantevole. Basil allora ammaliato dalla

sua bellezza e dalla sua giovinezza non può

fare a meno di ritrarlo in un opera che con-

serverà in eterno la sua immagine. Il ritratto

ha un ruolo marginale nella storia fino a

quando diventerà depositario della coscienza

di Dorian e oggetto del suo patto con il diavo-

lo. Infatti egli formula dentro di se un voto

che gli sarà fatale: vorrebbe rimanere eterna-

mente giovane e bello mentre il quadro porte-

rà i segni della vecchiaia e del peccato. Da

quel momento qualsiasi cosa egli faccia,

qualsiasi peccato commetta i tratti del suo

volto muteranno solo nel ritratto che si tra-

sformerà in un nemico per lui tanto da essere

causa della sua morte. Nella storia si alter-

nano verità ed errore, virtù e peccato, omici-

dio e confessione facendo si che il ragazzo, a

causa anche dell’influenza di Lord Henry

Wotton, nobile uomo inglese che infonde in lui

teorie sul piacere e sull’estetismo, prenda la

via della superbia e della depravazione. Il su-

o narcisismo quindi lo porta a nascondere il

quadro in un solaio perché testimone della

sua decadenza fisica e morale.

Un capolavoro del decadentismo e

dell’estetismo, una storia coinvolgente in cui

domina la bellezza e i soli valori estetici e che

ci porta a domandarci: davvero una passione

può arrivare a dominarci? Sembra molto at-

tuale questo romanzo proprio in questi anni

in cui non importa chi sei ma solo come appa-

ri.

Antonella Accardo IIIC

Titolo: Come tu mi vuoi

Regia di: Volfango De Biasi

Genere: commedia

Interpreti: Nicolas Vaporidis,

Cristiana Capotondi, Giulia

Steigerwalt, Marco Foschi,

Elisa Di Eusanio, Paola Carle-

o, Paola Roberti, Ludovica

Modugno.

- - -

Il film narra la vita di alcuni

ragazzi universitari. Giada,

ambiziosa ragazza che fre-

quenta la facoltà di Scienze

della Comunicazione, studen-

tessa modello. Ragazza deci-

samente fuori moda, dalla vi-

ta monotona e grigia, che tra-

scura in modo smisurato il

suo look e nonostante i suoi

ottimi voti non riesce a farsi

notare dal professore univer-

sitario per ottenere un posto

come assistente ed è alle pre-

se con l’eterno dilemma mo-

derno: “ESSERE O APPARI-

RE?” Il suo stile di vita la por-

ta ad isolarsi fino a quando

un giorno incontra Riccardo,

detto Ricky, ricco ragazzo

snob, molto bello che ama di-

vertirsi insieme ai suoi amici

in un modo alquanto esagera-

to, facendo anche uso di dro-

ghe. Per Ricky e i suoi amici

la bellezza esteriore è alla ba-

se di tutto. I mondi opposti di

questi due ragazzi si incon-

trano quando Ricky chiede

ripetizioni di Economia poli-

tica a Giada per avanzare nel-

la sua carriera universitaria,

spinto dalle minacce del pa-

dre di non finanziargli l’ atte-

sa vacanza ad Ibiza. Inizial-

mente Ricky conquista e se-

duce Giada solo per evitare

di pagare, ma stranamente

tra i due nasce una magica

intesa. Ma Ricky allontana

Giada perchè non può rovina-

re la sua reputazione con il

frequentare una ragazza con-

siderata “out”. Giada, inna-

morata, è disposta a tutto pur

di riaverlo e con l’aiuto di

Fiamma, amica snob di Ricky,

riesce a valorizzare il suo a-

spetto esteriore e diventare

bellissima. Entra in un mon-

do in cui la bellezza è la chia-

ve di tutto, infatti, riesce an-

che ad ottenere il posto da

assistente che inizialmente le

era stato negato, però perde

di vista i suoi veri principi.

“Come tu mi vuoi” dimostra

come spesso tra i giovani con-

ta più l’apparire che l’essere e

pur di essere apprezzati si è

disposti a tutto. Si valorizza

solo l’aspetto esteriore, come

vediamo nel film si riesce a

realizzare ogni tipo di sogno,

anche quello della nostra pro-

tagonista: diventare assisten-

te universitaria.

Eleonora Vallone VB

Silvia Alesi VB

Le recEnzioni...

12

Page 13: Giornalino scolastico Scientifico G. Ferro Alcamo

13

La fitta sassaiola dell’ingiuria: C'é chi mi vuole folle e chi follemente spera che top-

pi carriera,

da sera a mattina si ostina, ficca aghi nella mia

bambolina;

mina la via che l'anima mia cammina,

mi pedina,

il fatto é che se sfuggo alla logica tragica é la fine

che mi si propina.

L'acqua che butti sul mio fuoco diventa benzina,

ogni insulto manichino per la mia vetrina,

sappi che la mia dottrina se ne fotte di chi sta dopo

e chi prima.

Chi mi stima mi istiga a stilare sti suoni,

sti versi e sti ca...!

Godo se penso all'amaro che mastica

chi pronostica la fine della mia vitalità.

Mi piace che mi grandini sul viso

la fitta sassaiola dell'ingiuria,

l'agguanto solo per sentirmi vivo al guscio della

mia capigliatura. [x2]

Fonda la tua gloria sull'ingiuria,

lavati i denti col seltz come Furia,

smile,

siamo in aria, canta vittoria ma io ti sputerò come

un seme d'anguria.

C'é penuria di muri adibiti alla memoria,

pura vanagloria,

fa male come un dente che si caria il mio debole per

le vittime della storia;

le hanno odiate,

umiliate,

lasciate alla sorte

per fargli la corte dopo la morte.

Mi faccio forte di un simile supplizio,

ed é per questo che schivo ogni giudizio,

ho la riflessione come vizio,

il mio fine é di fare di ogni fine un buon inizio,

mi sazio di un dizionario vario più dei santi del ca-

lendario.

RIT.

Mi piace sapermi diverso,

piacere perverso che riverso in versi su fogli sparsi,

nei capoversi dei giorni persi nei miei rimorsi,

che cosa c'é da aspettarsi da chi come me non sa

adeguarsi a sette, mafiette, etichette e se tutti fanno

lui smette?

Chi manomette le tette della scultura,

ne ignora l'amore e la cura,

ciocca dopo ciocca mi son fatto sta capigliatura,

come un tiranno tra le mura non ho paura,

C A P A,

no fregatura, monnezza pura, senti che attrezzatu-

ra,

é la mistura che infuria nella fitta sassaiola dell'in-

giuria.

RIT

Sono cambiato,

il cuore e i pensieri son gli stessi,

ma sul tappeto magnifico dei versi

voglio dirvi qualcosa che vi tocchi...

- - -

La fitta sassaiola dell'ingiuria è il terzo singo-

lo estratto da “CapaRezza ?!”: il primo album

del rapper pugliese CapaRezza. Chi ha una

certa familiarità con la musica italiana sicu-

ramente si sarà accorto che tra le righe di

“Capa” figurano anche dei versi di Angelo

Branduardi, artista che ha collaborato alla

realizzazione della canzone e che ha autorizza-

to la campionatura di una strofa della sua

“Confessioni di un malandrino”, a sua volta

ispirata ad una poesia di Sergej Esenin,

“Confessioni di un teppista”: la strofa contiene

il titolo del brano di Caparezza. Con

l’eccentrico Branduardi, Capa non condivide

solo le parole o la musica: entrambi hanno una

folta chioma (citata anche in altre canzoni del

rapper pugliese). L'arpeggio di chitarra della

versione originale apre il brano per poi mesco-

larsi con i frequenziometri tipici della musica

hip-hop. Una ulteriore strofa viene campionata

in finale di canzone. Il video ufficiale della

canzone è stato girato in medio oriente, in un

deserto presso delle antiche rovine di una civil-

tà non precisata. Caparezza che fa parte di un

piccolo gruppo di turisti guidati da un prete,

si allontana dal gruppo e viene in contatto con

una creatura non terrena che gli trasmette le

sue fattezze; mentre fa questo “incontro” il pre-

te continua a cercarlo: solo alla fine del video

troverà il turista perso e scoprirà le nuove fat-

tezze di quest’ultimo. Questa canzone, come

tutte le altre di Caparezza, deve essere corret-

tamente interpretata analizzando il testo e i

riferimenti al suo interno. L’ artista pugliese,

oltre a collaborare con Branduardi, ha colla-

borato anche con Après la Classe, I Medusa,

Bisca, Macaco, Folkabbestia, Erriquez, Banda-

bardò, Giuni, Russo, Antianti, Diego Perrone,

Roy Paci, Sud Sound System, Mondo Marcio,

Radiodervish, Piotta, Puni e infine con gli arti-

sti italiani che hanno cantato “Domani

21/04/2009”.

Nicolò Orfeo VA

La canzone... Di capa!!!

Page 14: Giornalino scolastico Scientifico G. Ferro Alcamo

Videocracy In questi ultimi mesi un video spopola su YouTube, e non solo. E’ Videocracy, il nuovo

film-documentario presentato da Erik Gandini al Festival di Venezia. E’ davvero rac-

capricciante scoprire di essere stati abbindolati per così tanti anni, ben trenta, da un

tubo catodico rinchiuso in una scatola e soprattutto dalle persone che ci stanno die-

tro, soprattutto una. L’Italia continua ad essere considerata il Bel Paese ma, contem-

poraneamente, continua a dividersi sempre di più. Il popolo ha bisogno di fidarsi di

qualcuno e la politica ha bisogno di qualcuno da cui ricevere voti per continuare a re-

gnare su un paese in mano, sempre, ai soliti. E quale mezzo migliore per farlo se non

la televisione? La Mediaset ci propone di continuo ragazzine che si spogliano e che si

rendono ridicole solo per apparire, per avere fama. Ogni giorno ci imboccano reality

show, chiamati così non perchè rispecchiano la realtà ma perchè vogliono che sia la

realtà a diventare tale. Tutte le idiozie che la televisione ci elargisce sono frutto di u-

na interminabile campagna elettorale la quale fa si che l’italiano medio debba per

forza guardare ciò che viene trasmesso, tra cui anche immagini crude di guerra, cro-

naca nera, morte, disperazione e via discorrendo. Al contrario avviene con l’unico

mezzo di comunicazione rimasto, ancora per poco, in mano agli utenti, quest’ultimo è

Internet. Internet permette di scegliere cosa cercare, cosa guardare e cosa pensare, la

TV no! Internet permette di imparare ciò che si vuole, permette di farsi conoscere in

modo gratuito e disinteressato, la TV no! Internet è nata con lo scopo di diffondere in

modo più obiettivo il più lontano possibile informazioni di vario tipo, la TV no! Adesso

tocca a voi scegliere. Io so da che parte stare. Non voglio condizionare nessuno ma fa-

re aprire gli occhi a tutti, questo si.

(Tratto da mli.altervista.org)

Vincenzo Evola VB

OMOSESSUALITA’: TRA CONDANNA E PREGIUDIZI

Nel mondo una minoranza consistente di persone è omosessuale e ancora oggi essi si

trovano a combattere contro stereotipi e pregiudizi della società. Da anni l’ omosessu-

alità non è più considerata una malattia psichiatrica ed è ormai classificata come u-

na variante della sessualità umana, eppure il nostro periodo storico è considerato uno

tra i più omofobi. Alcuni Paesi come l’ Arabia Saudita e l’Iran considerano l’ omoses-

sualità un reato da punire addirittura con la pena capitale. L’omofobia è dovuta a

meccanismi psicologici in particolare alla proiezione attraverso la quale gli individui

si protteggono dai propri aspetti ombra attribuendoli agli altri. Cioè a livello del sub-

conscio cercano di combattere il proprio lato “gay” attuando una vera e propria auto-

purificazione. Quindi ciò che manca a chi è ostile verso gli omosessuali è la capacità

di uscire dal proprio egocentrismo, di mettersi nei panni dell’altro e capire che è un

nostro simile. Al di là delle considerazioni psicologiche, non si possono ignorare con-

tributi forniti al mondo dagli omosessuali in campo letterario, scientifico e artistico.

14

Page 15: Giornalino scolastico Scientifico G. Ferro Alcamo

Esempi di autori letterari sono Oscar Wilde, condannato per omosessualità a due anni di

lavori forzati, e Pier Paolo Pasolini, cacciato dal partito comunista e dall’ insegnamen-

to, ma la lista può essere ancora allungata. Gli omosessuali talvolta devono avere a che

fare con le famiglie che non li accettano, e discriminati sul lavoro e persino dalle leggi di

molti stati faticano ad essere accettati nella loro completa umanità.

Tutto questo è ingiusto e queste persecuzioni, dovute all’ ignoranza della gente e alla

mancanza di rispetto verso gli altri, sono manifestazioni di una sorta di Medioevo da

combattere e superare.

Recentemente uscito nelle sale, Viola di Mare, il nuovo film di Donatella Maiorca, ha già

fatto molto parlare di sé per il contenuto che risulta scabroso anche nel XXI secolo in un

Paese come l’Italia, così moderno sotto certi aspetti e così antiquato sotto altri. Viola di

mare racconta la storia d’ amore tra (di) due donne in una Sicilia ottocentesca che al

giorno d’ oggi non troviamo molto cambiata sotto questo aspetto. Angela ama Sara, ed è

ricambiata, ma le due donne hanno tutto il mondo contro. Angela perciò cerca di soprav-

vivere allo scandalo della propria omosessualità con un inganno. Rinchiusa in una grot-

ta dal padre – padrone, dopo il suo rifiuto a sposare l’ uomo scelto per lei, la donna viene

salvata con uno stratagemma dalla madre, che convince il curato a cambiarle nome e

sesso sulle carte dell’ anagrafe. Angela diventa Angelo, salva le apparenze e può vivere la

sua relazione con Sara alla luce del sole. In una Sicilia arcaica, brulla e cruda queste

due donne riescono, anche se con un inganno, a fare ciò che molti ancora oggi non posso-

no fare. Infatti anche se è ambientata nell’ Ottocento, questa storia è molto attuale: i

tempi sono cambiati ma i pregiudizi e le cattiverie da parte di molti sono rimasti. Siamo

nel XXI secolo, siamo evoluti, “civilizzati”, di mentalità più aperta, ma la maggior parte

di noi ha su questo argomento un pensiero molto simile a quello dei nostri bis - nonni.

Mariacristina Morsellino IV D

Antonella Accardo III C

15

La vignetta del grafico...La vignetta del grafico...La vignetta del grafico...La vignetta del grafico...

A buon intenditore…

Poche parole!!!

Il vostro grafico...

Page 16: Giornalino scolastico Scientifico G. Ferro Alcamo

Il 10 novembre 1989 crollava un simbolo lungo 47 km che divideva negli anni della

Guerra Fredda il blocco orientale dei Paesi comunisti e le nazoni democratiche occi-

dentali, il muro di Berlino. Sebbene il governo sovietico avesse assicurato che fosse so-

lo un muro difensivo, esso doveva impedire la fuga dei cittadini orientali verso la par-

te democratica. Nelle prime ore del 13 agosto del 1961 le unità armate della Germania

dell'est interruppero tutti i collegamenti tra Berlino est e ovest e iniziavano a costrui-

re, davanti agli occhi esterrefatti degli abitanti di tutte e due le parti, un muro insu-

perabile che avrebbe attraversato tutta la città, che avrebbe diviso le famiglie in due e

tagliato la strada tra casa e posto di lavoro, scuola e università. Berlino vide i cittadi-

ni della parte orientale arrampicarsi freneticamente su gli edifici per tentare di rag-

giungere la folla del lato opposto del muro. Le immagini storiche della strada diven-

nero il simbolo della tragedia umana che stava oltre il Muro di Berlino. Non solo a

Berlino ma in tutta la Germania il confine tra est ed ovest diventò una trappola mor-

tale. I soldati ricevettero l'ordine di sparare su tutti quelli che cercavano di attraver-

sare la zona di confine che con gli anni fu attrezzata con dei macchinari sempre più

terrificanti, con mine anti-uomo, filo spinato alimentato con corrente ad alta tensio-

ne, e addirittura con degli impianti che sparavano automaticamente su tutto quello

che si muoveva nella cosiddetta "striscia della morte". Il 9 novembre 1989, dopo circa

38 anni, in un clima di contagioso entusiasmo i cittadini si ribellarono e iniziarono la

demolizione del muro che fu ripresa da tutte le televisioni del mondo. La caduta del

muro di Berlino simboleggiò la fine della Guerra Fredda e diede nuove speranze alla

gente che viveva in una città e in una nazione divisa da tempo. Il 10 novembre 2009

per l' anniversario di questo importante avvenimento, le celebrazioni sono cominciate

con una messa ecumenica nella chiesa di Gethsemane, che fu nelle settimane prece-

denti alla caduta del muro luogo delle riunioni tra dissidenza e opposizione della ca-

pitale tedesca. La via di Barnauer Strasse fu interamente riempita da candele accese

in memoria di coloro che persero la vita tentando di scavalcare il muro. Gli eventi per

concludere il ventesimo anniversario si conclusero in serata con la Festa della Libertà

dinanzi la porta di Brandeburgo con i capi di stato mondiali. Il tutto oronato con il

magnifico spettacolo della caduta delle 1000 tessere di polistirolo giganti poste in fila

per creare un effetto domino. La prima tessera fu spinta dall' ex leader di Solidar-

nosc, Lech Walesa che in Polonia fu il grande precursore della caduta del sistema co-

munista. Questo domino doveva rappresentare la caduta del muro ricordando le vitti-

me e gli emozionanti momenti che posero fine al governo comunista.

Mucaria Mirko III C

Accardo Antonella III C

Il muro di Berlino

16

Page 17: Giornalino scolastico Scientifico G. Ferro Alcamo

\Ä vÉÜtzz|É wxÄÄx wÉÇÇx\Ä vÉÜtzz|É wxÄÄx wÉÇÇx\Ä vÉÜtzz|É wxÄÄx wÉÇÇx\Ä vÉÜtzz|É wxÄÄx wÉÇÇx Divina

Superba

Ti hanno chiamata,

Oh Venere astrusa

Oh vergine amata.

Tu col tuo canto della sirena,

Tu strega

Tu donna

Che in cuor suo trema.

Portasti con te le fatiche del giorno

E il tuo sudore concimato i campi

Ti valsero i capelli

E non avesti nome,

Ma i tuoi occhi rispecchiavano

Il tuo grande fervore.

Tu sopperisti al grido del padrone

Ma il respiro di donna

Ti vibra nel cuore.

Avesti il coraggio di alzare il tuo corpo,

I biondi capelli,

Il tuo volto beato:

Or non oggetto di venerazione

Non strega

Non schiava,

Gridi forte il tuo nome.

Stringi le mani e guardi su al cielo,

stringi e proteggi il tuo morbido seno.

Miele di vita,

Bevanda prelibata,

tocchi il tuo ventre

E guardi incantata:

Un sordo rumore…

Un piccolo scalpito…

E’ vita dentro vita.

Chiara Cammarata V C

UÜ|ä|wÉ wËtÅÉÜxUÜ|ä|wÉ wËtÅÉÜxUÜ|ä|wÉ wËtÅÉÜxUÜ|ä|wÉ wËtÅÉÜx Che dolce sentire il mio cuore

che batte ogni qual volta ti guardo,

ti sento…

Tu insensato sogno d’amore,

tu amore impossibile,

tu il mio brivido,

tu irrealizzabile desiderio,

spina nel mio cuore…

Regalami un bacio

Regalami una carezza…

Regalami un abbraccio…

Senti, senti coma fai batter il mio cuore…

Guardami negli occhi…

Brillano d’amore per te…

Dimmi che mi ami…

Che sono la tua stella…

Che illumina il tuo cuore…

Dimmi che muori dal desiderio di avermi…

Dimmi che un giorno sarò tua!!!

Emma Liuzza IVD

Le poesie...

17

Page 18: Giornalino scolastico Scientifico G. Ferro Alcamo

Compagnetti siete unici… no-

nostante le nostre incompren-

sioni… vi vogliamo un mondo di

bene… spero passeremo un

anno fantastico insieme…

-Silvia & Ele-

- - -

Chi ancora non ha una scheda

wind… se la vada a comprare

subito! Conviene! 4000 sms a

soli 2,00 euro!

–informatore gratuito-

- - -

Per il proff Arena: Palicchiu sì

un granni!!! Le vogliamo bene…

Dalla VC

- - -

Ele ti voglio troppo bene…

grazie di tutto… sei un’amica

fantastica…

-Silvia-

- - -

Robe e Carla VC, anche se nel

corso degli anni c’è stata qual-

che incomprensione… vi voglio

bene veramente…

Da Vane VC

- - -

Ehi raga… andiamo al sea

club??? No… mi secca! Ahahah

Vi voglio bene tanto!

Da lady & bimba

- - -

Dani IVC sei un paperotto, ci

dispiace un bordello che non

concluderai questo percorso

con noi… Resterai sempre nei

nostri cuori! TVB tenerone

nostro…

by Anna e Vane VC

- - -

Per la fogna: 74…78…33… e

25? (non è Natale!)

- - -

Per Filippo VB: Compra ‘na

vocale!!!

- - -

Anche se chiedo troppo, per-

mettimi di godere per di più di

una manciata di secondi un

attimo e di viverlo in eterno…

da unknown lady

- - -

Chiara VC… QUANDO LO CA-

PIRAI CHE TI AMO??

- - -

COGNATAAA ti voglio troppo

bene…

-Eleonora-

- - -

SSS… TVB by tu sai chi …sss

- - -

Per tutte le ragazze della VA

ad eccezione di una Francesca,

siete delle babbe finute!!! Ah

ah!

BY X

- - -

NASOOOOOOOOOOOOO

+PESCAAAAAAAAAA+GABBO

OOOO +CASCIA…

by classico

- - -

VI VOGLIAMO BENEEEE

WLF(viva la fogna)

By Anna e Vane

- - -

A buon intenditore poche pa-

role: la malignità di una perso-

na è direttamente proporzio-

nale alla persona contro cui si

riversa…

By Anna VC

- - -

VB grazie per la bellissima

mattinata a Palermo… è stato

bellissimo stare con voi

sull’autobus… vi adoriamoo…

–Silvia & Ele-

- - -

Per le ragazze della VC… an-

che se a volte ci sono discus-

sioni e liti, siete troppo forti…

è 5anni che siamo tutte insie-

me e vi voglio un gran bene.

Spero che ognuna di voi riesca

a realizzare i propri sogni!

Siete mitiche.

-Annalisa-

- - -

Per Irene Nonostante 51

tvttb.

By chi dorme non piglia 77!

- - -

I love you because you are

I love you because you save

me…

I love you because are the

best…

-your little star-

- - -

Per la bidella Maria: “SI NA

RANNI” Grazie per le mille

risate che ogni giorno ci rega-

la, le vogliamo bene.

By Roberta, Vanessa, Carla,

Annalisa VC

- - -

W la fogna! Da parte di Josè…

(io faccio da tramite)

–Bimba VC-

- - -

Per tutte le V… Malta sempre

nei nostri cuori!!! 1…2…3… Bur-

rooooooo!

- - -

My little star, you’ll never

walk alone … I’m here 4 you I

love you

- - -

C’è una CASCIA in ognuno di

noi… PERLE DI SAGGEZZA!

- - -

Robèè maaa “pikkì sì accus-

sì??” By quella dietro di te

- - -

-TOTA POSSESIO-

- - -

Cognatina ti voglio un mondo di

bene… 6 unica!

By Robin

- - -

Vincè B. tvb

da vane

- - -

Polpettina mia sei fantastico!!!

After the rain… c’è sempre il

sole

–Bimba VC-

- - -

Per Benny Lauria VA: Tagliati

questi capelli…

(n.d.r. concordo:Q_)

- - -

Adry IVB ci manchi un sacco…

� Ti vogliamo un mondo di

bene…

-Silvia&Ele-

- - -

Lady e Bimba vvb1c ma quando

la smetterete di parlare??

Ahah scherzo… 1kiss Annalisa

- - -

Lady ti amo di bene!!! Lady e

Bimba x sempre!!!

–Bimba VC-

- - -

Matteo, Vincenzo, Roberto e

Adriana… niente è lo stesso

senza voi… ci mancate terribil-

mente… vi vogliamo bene dav-

vero tanto… VI RIVOGLIAMO

CON NOIIII

-VB-

- - -

Cucciolooo ti voglio tanto be-

ne…

–Bimba VC-

- - -

VB siete unici… ci mancherete

un tantissimo… spero non ci

perderemo di vista… vi voglia-

mo bene

–silvia e ele-

- - -

Chiaretta IVB tvb tantissimo…

-Silvia-

- - -

Scè… mi manchiii… ti voglio

bene… tua per sempre scè…

- - -

Per i compagni di PON di ingle-

se: ANDIAMOCENE DA QUI!

By Dario Alto

P.S.(un saluto anche a Dario

Basso!)

- - -

Giuvààààà!!! Cu li mani e cu li

peri…. Mi raccomando!!!

Mr. Pilo

- - -

Vanish e Anna. Vi voglio tanto

bene… Viviamoci quest ultimo

anno nel migliore dei modi…

perché noi… semu ranni!

-Bimba VC-

- - -

Crììì oggi hai un colore della

pelle bellissimoo… ahaha tvb

–Silvia-

- - -

Sapete che vi dico??? Io come

rappresentante d’istituto voto

la bidella Maria! BRYAN

Le dediche...

18

Page 19: Giornalino scolastico Scientifico G. Ferro Alcamo

Allarme influenza A Eccessivo allarmismo intorno all’argomento “influenza suina”, chiamata anche influ-

enza A per eliminare i dubbi sul consumo di carne suina, che ha causato disagi e pa-

nico all’interno della nazione italiana e non solo.

Il virus ha iniziato a diffondersi dapprima in Messico e successivamente in tutto il

mondo provocando vittime, che in Italia raggiungono il numero di 58, secondo

l’aggiornamento del 17 novembre. L’11 giugno 2009 il Ministero della Salute ha di-

chiarato lo stato di pandemia. Al momento è possibile eseguire il vaccino su individui

che presentano gravi patologie, per le gestanti al secondo e terzo trimestre di gravi-

danza, per le forze dell’ordine, per medici e infermieri. Con il vaccino contro il virus

A/H1N1 si acquisisce l’immunità dopo tre settimane dalla sua somministrazione, con

una copertura dell’80 %.

Per la prevenzione del contagio è consigliato lavarsi spesso le mani, non toccarsi mai

bocca, naso e occhi se non si è sicuri di averle pulite, tossire e starnutire coprendosi

con un fazzoletto, evitare luoghi chiusi e affollati.

I sintomi che si riscontrano in questa influenza sono quelli di una normale influenza

stagionale, se non addirittura più leggeri: febbre che supera i 38°, tosse secca, proble-

mi respiratori e, nei bambini, si può verificare mal di pancia e vomito.

La terapia consiste nella somministrazione di antipiretici, farmaci impiegati per

l’abbassamento della febbre, e di sedativi della tosse.

E’importante sapere che non bisogna affollare i “pronto soccorso”, perché non solo si

rallenta il lavoro degli operatori sanitari, ma si rischia anche di contrarre la malat-

tia. Ciò che è indicato fare è invece rivolgersi esclusivamente al medico curante.

Valentina lo serro V A

I giochi

19

Page 20: Giornalino scolastico Scientifico G. Ferro Alcamo

Il cruciverba

Dario Cascio VB

Vincenzo Evola VB

A questo numero hanno partecipato:

Mirko Mucaria IIIC, Chiara Cruciata IVA, Dario Cascio VB, Roberta La Monica VC,

Silvia Spinelli IVE, Chiara Cammarata VC, Simona Timpa IE, Virginia Dara VA, Va-

lentina Lo Serro VA, Michele Romeo VB, Silvia Alesi VB, Eleonora Vallone VB, Vincen-

zo Evola VB, M. Cristina Morsellino IVD, Antonella Accardo IIIC, Emma Liuzza IVD;

la grafica, le immagini e l’impaginazione sono state curate da Nicolò Orfeo VA.

L’intera redazione ringrazia la professoressa Polizzi per la collaborazione.

20