gestione del panico

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Gestione del panico Paolo Scapellato

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Health & Medicine


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Slide del Dott. Paolo Scapellato - progetto Alcesti

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Page 1: Gestione del panico

Gestione del panicoPaolo Scapellato

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Il nostro percorso

> Cosa sono l’ansia e il panico> Quali sono le cause> Come si manifestano> Come si affrontano

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DEFINIZIONIDEFINIZIONI

ANSIA:

Correlato fisiologico di vari tipi di emozioni,

corrispondente all’attivazione generale dell’organismo

che si prepara ad affrontare un compito. Deriva dal

latino “angere”, che significa stringere, soffocare

(ansia, angoscia, angina ecc.).

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DEFINIZIONIDEFINIZIONI

PAURA:

forte emozione derivante dall’essere esposto, o dal pensare

di esserlo, a cose che sono o si reputino minacciose e dannose.

Quindi è presente la possibilità di un evento indesiderato o pericoloso;

l’evento non si ancora avverato. La paura è quindi causata dalla

valutazione cognitiva della minaccia.

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DEFINIZIONIDEFINIZIONI

FOBIA:

si riferisce a un tipo specifico di paura e assume la valenza

di paura esagerata e spesso invalidante. Deriva dal greco “phobos”

che significa “fuga”, “allarme”. È caratterizzata dal desiderio intenso

di evitare la situazione temuta. Cicerone e Demostene avevano

la fobia di parlare in pubblico; Augusto la fobia del buio;

Pascal soffriva di agorafobia.

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DEFINIZIONIDEFINIZIONI

PANICO:

Timore improvviso che nasce senza motivo, accompagnato da tentativi

frenetici di garantirsi la sicurezza. Deriva dal nome del dio greco

Pan, protettore dei boschi e dei pastori, il quale procurava il panico

tra i viandanti e a volte tra i nemici durante la battaglia. Secondo alcune

fonti mitologiche Panico era il figlio di Ares, dio della guerra e fratello

di Eris (discordia), Fobo (allarme), Meti (paura), Deimo (timore) e

Pallor (pallore).

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SINTESISINTESI

- Tutte le volte che le nostre antenne (sistema cognitivo) ci rivelano o ci informano che stiamo per affrontare un dato compito, positivo o negativo che sia (un esame, una vacanza, una gara, un matrimonio ecc.), il nostro organismo si attiva, preparandoci ad affrontare al meglio la situazione (modificazioni psichiche e fisiologiche) e va in ansia.

- Davanti a un evento ritenuto, a ragione o a torto, minaccioso reagiamo con la paura.

- Quando invece questa paura si “fissa” su qualche situazione specifica, diventa esagerata e dà il via a meccanismi cognitivi e comportamentali anticipatori (evitamento), allora siamo di fronte a una fobia.

- Il panico è una reazione fisiologica improvvisa che può accompagnare o meno l’esposizione a un evento minaccioso (paura). È considerato come una crisi di ansia acuta e fa sentire il soggetto assolutamente impotente.

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Come si manifesta l’ansia

Ansia:È uno stato di attivazione generale dell’organismo

pronto ad affrontare un compito:> Abbiamo bisogno di massima energia:

- Il cuore batte più velocemente - Aumenta la pressione del sangue - Il sangue ossigena più gli arti che il resto del corpo - La temperatura aumenta - Effetto del sudore freddo

> I riflessi devono essere pronti:- I nervi sono più tesi (diaframma)

- si pensa solo al compito da affrontare - non si riesce a stare fermi

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Come si manifesta il panicoPanico:È una reazione ansiosa acuta e improvvisa dovutaa una situazione pericolosa inaspettata:> L’organismo non si è preparato e va in tilt:

- Il cuore batte fortissimo (cuore in gola) - L’aumento della pressione fa venire giramenti di testa - Sudore freddo - Il viso impallidisce - La stimolazione improvvisa dei muscoli provoca

tremori - Difficoltà a respirare, senso di asfissia

> La mente non preparata va in tilt:- Sensazione di catastrofe imminente

- Paura di perdere il controllo - I pensieri sono annebbiati dall’istintività - Le azioni sono confuse e illogiche, desiderio di fuggire

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LE CAUSE DEL PANICO

> L’organismo si trova in una situazione minacciosa imprevista

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LE CAUSE DEL PANICO

> L’organismo si trova in una situazione minacciosa imprevista

> Per salvarsi bisogna reagire in fretta e spesso non c’è tempo per riflettere

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LE CAUSE DEL PANICO> L’organismo si trova in una situazione minacciosa

imprevista> Per salvarsi bisogna reagire in fretta e spesso non

c’è tempo per riflettere> La ragione viene sostituita dall’istintività e

dall’emotività che hanno reazioni più veloci

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LE CAUSE DEL PANICO> L’organismo si trova in una situazione minacciosa

imprevista> Per salvarsi bisogna reagire in fretta e spesso non

c’è tempo per riflettere> La ragione viene sostituita dall’istintività e

dall’emotività che hanno reazioni più veloci> La persona perde il controllo volontario delle proprie

azioni

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IL DISTURBO POST-TRAUMATICO DA STRESS

A volte dopo un’esperienza traumatica si può manifestare un vero e proprio disturbo psicologico (sindrome del Vietnam) che prende il nome di DISTURBO POST-TRAUMATICO DA STRESS

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> A. La persona è stata esposta ad un evento traumatico nel quale erano presenti entrambe le caratteristiche seguenti:

1)la persona ha vissuto, ha assistito o si è confrontata con un evento o con eventi che hanno implicato morte, o minaccia di morte, o gravi lesioni, o una minaccia all’integrità fisica propria o di altri

2)la risposta della persona comprendeva paura intensa, sentimenti di impotenza, o di orrore.

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> B. L’evento traumatico viene rivissuto persistentemente in uno (o più) dei seguenti modi:

> 1) ricordi spiacevoli ricorrenti e intrusivi dell’evento, che comprendono immagini, pensieri, o percezioni.

> 2) sogni spiacevoli ricorrenti dell’evento.

> 3) agire o sentire come se l’evento traumatico si stesse ripresentando (ciò include sensazioni di rivivere l’esperienza, illusioni, allucinazioni, ed episodi dissociativi di flashback, compresi quelli che si manifestano al risveglio o in stato di intossicazione).

> 4) disagio psicologico intenso all’esposizione a fattori scatenanti interni o esterni che simbolizzano o assomigliano a qualche aspetto dell’evento traumatico

> 5) reattività fisiologica o esposizione a fattori scatenanti interni o esterni che simbolizzano o assomigliano a qualche aspetto dell’evento traumatico

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> C. Evitamento persistente degli stimoli associati con il trauma e attenuazione della reattività generale (non presenti prima del trauma), come indicato da tre (o più) dei seguenti elementi:

> 1)sforzi per evitare pensieri, sensazioni o conversazioni associate con il trauma

> 2)sforzi per evitare attività, luoghi o persone che evocano ricordi del trauma

> 3)incapacità di ricordare qualche aspetto importante del trauma

> 4)riduzione marcata dell’interesse o della partecipazione ad attività significative

> 5)sentimenti di distacco o di estraneità verso gli altri

> 6)affettività ridotta (per es., incapacità di provare sentimenti di amore)

> 7)sentimenti di diminuzione delle prospettive future (per es. aspettarsi di non poter avere una carriera, un matrimonio o dei figli o una normale durata della vita).

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COME SI GESTISCE IL PANICO

a) Imparare a riconoscere le manifestazioni - Comprendere la differenza tra paura e panico

- Riconoscere i segnali Palpitazioni Aumento della frequenza del respiro Stretta allo stomaco Giramenti di testa

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b) Prevenire reazioni incontrollate - Allenarsi mentalmente a possibili traumi Chiedersi “cosa dovrei fare se mi accadesse…?” “cosa non dovrei fare?”

- Immedesimarsi nelle persone che hanno vissuto un trauma

Mentre guardo un film o leggo un romanzo, cercare di mettersi nei panni del protagonista

Se conosco qualcuno che ha vissuto personalmente un evento negativo, cercare di capire quali reazioni lo hanno aiutato

- Abbandonare il desiderio di controllare tutto In molte occasioni l’unico modo di reagire è lasciarsi andare; ma se

siamo abituati a controllare tutto avremo una reazione eccessiva di panico (effetto “onda”)

Spesso le reazioni sono eccessive o immotivate: è il nostro sistema di convinzioni e interessi che ci fa interpretare un evento come più disastroso di come è in realtà.

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c) Gestire l’emergenza

- Evitare l’eccessiva attivazione Cercare di respirare profondamente per calmarsi Ripetersi frasi di incoraggiamento Cercare appigli sicuri (persone, rifugi ecc.)

- Individuare il fattore più preoccupante Analizzare la situazione e sorvolare sui fattori ininfluenti Focalizzare l’attenzione sul maggior pericolo Individuare le varie soluzioni e scegliere quella più efficace

- Cercare di agire e non solo di reagire Essere disposti a sacrificare qualcosa pur di salvare ciò che

ha più valore Dopo aver intrapreso una strada per uscire dal problema,

non tornare indietro e non aderire ai dubbi, a meno che non ci siano motivi giustificati

Comprendere quando è meglio non reagire

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COME PREPARARSI ?

Tutti coloro che svolgono un lavoro rischioso sono allenati a gestire l’emergenza. Cosa imparano?

1. RILASSAMENTOSono molte le tecniche per rilassarsi (training autogeno, rilassamento progressivo, meditazione ecc.)

2. CONDIZIONAMENTO PER IMMAGINI Insegnano all’organismo a sostituire le reazioni istintive innate

con nuove reazioni più efficaci, attraverso filmati, casi reali ecc.3. CONDIZIONAMENTO IN VIVO Attraverso esercitazioni, allenamenti fisici e psichici e interventi

simulati

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COSA POSSIAMO FARE NOI?

Ci sono alcune cose che non ci garantiscono niente ma aumentano le probabilità di fronteggiamento

- IMPARARE A RILASSARSI - PARTECIPARE A CORSI DI PRONTO SOCCORSO- FARE ESPERIENZE DI “SOPRAVVIVENZA”- GUARDARE FILM E LEGGERE ROMANZI UTILI- IMPARARE A NON AVER PAURA DELLA PAURA