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Mensile di informazione ed aggiornamento professionale | www.collegio.geometri.vr.it IL GEOMETRA VERONESE COLLEGIO GEOMETRI e GEOMETRI LAUREATI della PROVINCIA di VERONA - Società Cooperativa Geometri Veronesi - Vicolo Orologio, 3 - VERONA Anno LIV n° 02 - Febbraio 2014 - Poste Italiane Spa - Sped. In A.P. 70% DCO VR ECO FRIENDLY PAG.03 > SEMINARIO SULLA SICUREZZA NEI CANTIERI EDILI PAG.07 > ITS RED, CONSEGNATI I PRIMI DIPLOMI PAG.11 > LA RIFORMA DEL CONDOMINIO E GLI IMPIANTI INDIVIDUALI PAG.18 > VALORI AGRICOLI DEI TERRENI 2014 PAG.23 > I CENT’ANNI DELLA GRANDE GUERRA GEOMETRA IN CANTIERE L'ATTENZIONE ALLA SICUREZZA

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Mensile di informazione ed aggiornamento professionale | www.collegio.geometri.vr.it

IL GEOMETRA VERONESE

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GEOMETRA IN CANTIEREL'ATTENZIONE ALLA SICUREZZA

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Il “Geometra Veronese” è un mensile di informazione e aggiornamento professionale edito dalla “Società Cooperativa Geometri Veronesi”. La collaborazione è aperta agli organi rappresentativi di categoria e a tutti i singoli professionisti. Ogni redattore risponde delle proprie affermazioni ed il suo nome è sempre reperibile presso la redazione.

PUBBLICAZIONE MENSILEDEL COLLEGIO GEOMETRI E GEOMETRI LAUREATI DELLA PROVINCIA DI VERONAAutorizzata dal Trib. c.p. di VRcon decreto n. 140 del 22 dicembre 1960

REDAZIONE-AMMINISTRAZIONE37129 Verona - Vicolo Orologio, 3Tel. 045 8031186 - Fax 045 8009861www.collegio.geometri.vr.ite-mail: [email protected]@geopec.it

DIRETTORE RESPONSABILEGeom. Pietro Calzavara

COMITATO DI REDAZIONEGeom. Gianluca Fasoli Geom. Fiorenzo FurlaniGeom. Pietro GuadagniniGeom. Matteo XamoGeom. Giada Zampieri

SEGRETARIO DI REDAZIONERag. Maurizio Buin

HANNO COLLABORATO:Elisa TaglianiAlessandra Moro

PROGETTO GRAFICOE COORDINAMENTO EDITORIALEtagliani,grigolettiimmagine e comunicazione srl37121 Verona - Via Macello, 17Tel. 045 8009179 - Fax 045 8018980www.taglianigrigoletti.itufficiostampa@taglianigrigoletti.it

PUBBLICITÀOEPI PubblicitàPeschiera del Garda 37019 - Loc. OTTELLA 3/B int. 25.Tel. 045 596036 - Fax 045 8001490e-mail: [email protected]

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EDITORESocietà Cooperativa Geometri Veronesi37129 VERONA - Vicolo Orologio, 3

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FEBBRAIO 2014

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SOMMARIO

Mensile di informazione ed aggiornamento professionale | www.collegio.geometri.vr.it

IL GEOMETRA VERONESE

GEOSSERVATORIO

01 DAI MULI AI DRONI: CENT’ANNI FA LA GRANDE GUERRA

VITA DEL COLLEGIO

03 GEOMETRA IN CANTIERE: L'ATTENZIONE ALLA SICUREZZA07 ITS RED: CONSEGNATI I PRIMI 23 DIPLOMI A PADOVA

FATTI E NOTIZIE

09 LA CURA DEL GARDA11 LA RIFORMA DEL CONDOMINIO E GLI IMPIANTI INDIVIDUALI: TUTTO QUELLO CHE C’E’ DA SAPERE16 ECONEWS21 SPORTNEWS

STATISTICHE

18 INDENNITÀ DI ESPROPRIO 2014

CULTURA E TERRITORIO

23 I CENT’ANNI DELLA GRANDE GUERRA

AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

29 RIVALUTAZIONE DEI TERRENI: RIAPERTI I TERMINI35 IL DIRITTO AL PANORAMA

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1FEBBRAIO 2014

GEOSSERVATORIO | DAI MULI AI DRONI: CENT'ANNI FA LA GRANDE GUERRA

IL GEOMETRA VERONESE

al vice commissario Massimo Begal, responsabile del Nucleo Polizia Amministrativa del Comune di Verona. Tutti i soggetti coinvolti hanno confermato la volontà di portare avanti sinergie per far fronte comune contro il dramma degli infortuni - cadute dall’alto in primis - e, diamo qualche buona notizia ogni tanto! e hanno dato di Verona il quadro di una città che anno dopo anno eleva la sensibilità al problema della sicurezza nei cantieri, meno sanzioni, meno negligenze. Scuola: abbiamo aperto “Il Geometra veronese” ai contributi delle scuole, degli istituti, alle notizie che arrivano dal mondo dei prossimi professionisti; sono arrivati i primi diplomi ITS Red a Padova e la prospettiva delle iscrizioni è in ascesa, segno della consapevolezza del valore di questa strada e della sua attualità.

Collettore: un incontro comunitario tenutosi a Garda il 17 febbraio ha dato spazio ai soggetti coinvolti nel progetto; “Il nuovo collettore per il lago di Garda e il futuro del suo territorio”, organizzato da AGS, Depurazioni Benacensi, Garda Uno e Comune di Garda, ha sottolineato la collaborazione di tutti gli enti a sostegno dell’infrastruttura. Un altro buon esempio di sinergia, qui raccontato.Buona lettura!

Pietro Calzavara

Particolarmente ricco questo numero di febbraio; tuttavia vi introduco alla lettura partendo non da un punto di vista tecnico, bensì storico: 1914-2014, cent’anni fa scoppiava la Grande Guerra, così definita per la tragica portata. Uno speciale “cultura&territorio” ne ripercorre le tappe e i luoghi, tutti nell’area del Nord-Est: leggete dove e come si è consumato questo dramma, così vicino nella geografia e nelle persone - parliamo dei nostri nonni - e così lontano tuttavia in certi slanci emotivi, patriottici (termine ormai obsoleto, ahimè) e nella parte strumentale. Già: cento anni e dai muli che trainavano i cannoni su impervi sentieri sterrati siamo passati ai droni; purtroppo non è cambiato l’intento, bellico e distruttivo. Non è retorico, è umano ammettere, affermare che la guerra deve diventare un ricordo e non una possibilità. Onoriamo i morti, visitiamo i siti della nostra storia, miglioriamo gli animi e lasciamo alle generazioni future l’eredità della pace.

Sicurezza: la soglia di attenzione per questo imprescindibile requisito nei luoghi di lavoro deve essere sempre massima, per tutti; il Collegio mantiene costante l’impegno, siglato da un GEOday dedicato, nel giugno 2012, e dall’appena archiviata tappa del percorso “Geometra in cantiere”, intitolata appunto “Geometra in sicurezza”, lo scorso 21 febbraio, di cui leggete il report in questo numero, arricchito da un’intervista esclusiva

DAI MULI AI DRONI: CENT’ANNI FA LA GRANDE GUERRA

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IL GEOMETRA VERONESE

FEBBRAIO 2014

VITA DEL COLLEGIO | GEOMETRA IN CANTIERE

Il Collegio Geometri e Geometri laureati della Provincia di Verona, con la Società Cooperativa Geometri veronesi, prosegue il percorso formativo “Geometra in cantiere” con la tappa dedicata alla sicurezza. Con precisa volontà pragmatica, lo scorso venerdì 21 febbraio si sono declinati tecnicamente i compiti e le responsabilità di committenti e realizzatori, nonché responsabili dei lavori, con focus sul ruolo del geometra. Il tavolo dei relatori ha apportato osservazioni dai vari punti di vista: istituzioni, associazioni, professionisti, e la prima volontà comune che ne è emersa è stata di continuare a fare lavoro di squadra, incrociando dati ed esperienze, per valutare i rischi reali del lavoro in cantiere e concretizzare soluzioni. Come ha sottolineato il presidente del Collegio, Pietro Calzavara, «nessuno scrupolo sarà mai eccessivo nell’ottica di aumentare le misure di sicurezza e il Collegio mantiene costante l’impegno su questa strada, che è stato già affrontato nel giugno 2012 in un GEOday dedicato; ma dobbiamo essere aggiornati sempre su normative e ruoli. Non solo: avendo “il polso” della situazione, come tecnici, possiamo anche fornire indicazioni su possibili miglioramenti o adeguamenti delle regole alla realtà lavorativa». Un intento condiviso dal presidente della Cooperativa, Fiorenzo Furlani, che ha ribadito l’importanza per i professionisti all’opera «di avere cognizioni ben chiare sulla scelta corretta ed appropriata di un materiale, di un prodotto o di un sistema costruttivo» e per far ciò occorre «approfondimento ed aggiornamento, sempre: sia per la fase progettuale, che per l’esecuzione dei lavori». “Geometra in cantiere” risponde a questo, «è un progetto avviato, ormai un marchio. Quella sulla sicurezza è un’altra tappa, per mantenere alta la formazione del geometra, sia teorica, soprattutto pratica: dobbiamo essere professionisti di cantiere, avere sempre sott’occhio la realtà edilizia e l’evoluzione normativa».Sull’opportunità imprescindibile di operare sinergicamente ha puntato anche il vicepresidente Ance, Alberto Guerra: «Importantissimo, fondamentale; è anche vero che quella di Verona è una buonissima realtà, già al tempo di “Cantieri

sicuri” c’è stata un’ottima collaborazione per creare una cultura della sicurezza e tuttora manteniamo altissima l’attenzione». Marco Gaiga, geometra della commissione sicurezza del Collegio, fa eco: «Attivare sinergie per avere risultati nell’incremento della sicurezza è più che importante, è determinante; in questo quadro, il geometra è figura di riferimento e diffusa su tutto il territorio. Noi oggi ci siamo rivolti in particolare ai committenti, per far presente quali sono mansioni, obblighi, responsabilità; il geometra deve informare il committente e anche assumere incarichi come coordinatore della sicurezza».Silvano Scevaroli, presidente della categoria edili/affini di Confartigianato Verona ha decisamente dichiarato che «Serve meno burocrazia! Tutti i documenti hanno un costo, piccolo o grande che il lavoro sia; secondo noi c’è un carico troppo oneroso. E ci tengo a sottolineare che esiste differenza fra artigiano e autonomo e occorre lavorare per coordinare le due figure». Questo proprio uno degli obiettivi del convegno: il geometra Gaetano Zaccarella lo ha confermato: «Faccio parte della commissione sicurezza, interna al Collegio Geometri: un tema molto sentito, oggi alla luce della circolare

I COMPITI E LE RESPONSABILITÀ DEI COMMITTENTI O RESPONSABILI DEI LAVORIRUOLO DEL GEOMETRA

APPROFONDIMENTO SUI LAVORATORI AUTONOMI

GEOMETRA IN CANTIERE: L'ATTENZIONE ALLA SICUREZZA

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IL GEOMETRA VERONESE

effetto negativo, ma ora come ora, forse anche per il rallentamento del comparto edilizio e per interventi che sono minimi, familiari, secondo piano casa, la situazione, direi, è buona».E in tema di valutazioni complessive, Manuela Peruzzi di Spisal - Servizio Prevenzione Igiene Sicurezza Ambienti di Lavoro, ha portato i risultati della commissione vigilanza: quale lo stato dell’arte? «L’andamento è positivo: rispetto ai verbali del 2012, nel 2013 si sono ridotte le sanzioni e le ditte sanzionate; ciò significa che le condizioni dei cantieri stanno migliorando. D’altra parte, dobbiamo continuare a contrastare i gravi infortuni che si verificano: è un settore, quello edìle, sempre a rischio». L’avvocato Luigi Meduri ha dipinto una panoramica sulla normativa relativa alla sicurezza in cantiere: è agevole da affrontare da parte dei professionisti? «Le norme non aiutano, purtroppo sono soggette ad interpretazioni che spesso risultano in contrasto tra loro; questi convegni, allora, servono a far luce su un settore in cui la chiarezza definitiva ancora non c’è, in merito alle responsabilità». Serve una facilitazione normativa o maggior coscienza da parte dei lavoratori? «I primi a dover essere coscienziosi e informati devono essere in committenti; i professionisti hanno gli ordini, i collegi che aiutano negli aggiornamenti, cosa che manca ai committenti, a scapito della sicurezza. Occorre maggior sensibilità e cognizione a monte, prima dell’inizio dei lavori». All’unanimità, il rischio numero uno in cantiere è considerato la caduta dall’alto, ma non meno trascurabili altri tipi di

dell’ex ministro Fornero; l’attività edile è costituita anche da manodopera autonoma, artigiani, e con questo incontro si è voluto far chiarezza sul loro ruolo, responsabilità e possibilità aggregative. Il nostro impegno non si esaurisce qui: nel prossimo futuro metteremo a fuoco altre figure, come quella dei coordinatori, per tenere sempre alto l’interesse sulla sicurezza, per noi geometri e per tutto il comparto edìle».Tra gli ospiti, anche il vicecommissario Massimo Begal, responsabile del Nucleo Polizia Amministrativa del Comune di Verona, che ha illustrato i vari ambiti operativi del reparto, tra cui il controllo su ambiente e territorio. Verona, tirando le somme, è città virtuosa o negligente? «Le infrazioni più comuni che rileviamo sono legate ai vincoli paesaggistici: il territorio è articolato, la normativa è rigida e talvolta può sembrare vessatoria, ad esempio per interventi come variazioni ai colori di facciata o installazione di accessori come parabole o condizionatori, ma così impone la regola: parla di qualunque modifica sul bene vincolante, che è il territorio, pertanto qualunque modifica deve essere segnalata all’autorità giudiziaria. In ambito edilizio, forse per il calo di attività, sono calate anche le violazioni in ambito penale; molti interventi riguardano il piano casa con ampliamenti limitati, legati dunque all’ambito amministrativo, non penale. Il problema della sicurezza è sempre vivo, ma c’è maggior sensibilità; ultimamente invece abbiamo rilevato cattiva gestione dei rifiuti, imprese che smaltiscono abusivamente. Complessivamente quello veronese non è un territorio particolarmente a rischio; i condoni hanno lasciato qualche

VITA DEL COLLEGIO | GEOMETRA IN CANTIERE

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IL GEOMETRA VERONESE

FEBBRAIO 2014

infortunio, ovviamente. Regole d’oro per la sicurezza in cantiere? Eccole:Massimo Begal – «Formazione delle maestranze e controllo delle maestranze stesse da parte degli addetti alla sicurezza, anche per contrastare il lavoro irregolare. La mancanza di professionalità abbassa il livello di sicurezza».Marco Gaiga - «Mantenere il collegamento in tutta la filiera, dal committente ai professionisti alle imprese; essere sempre aggiornati». Alberto Guerra - «Aldilà del prezzo congruo, la verifica delle capacità tecnico-professionali».Manuela Peruzzi - «Misure di prevenzione tecniche, semplificazione della documentazione cartacea e misure concrete, ad esempio i parapetti per prevenire le cadute dall’alto».Silvano Scevaroli - «Formare la gente e far diventare la sicurezza una materia scolastica, perché non riguarda solo l’edilizia, ma la vita quotidiana, dalla sicurezza stradale a quella, appunto, sui luoghi di attività».

LINKAnce www.anceverona.it Confartigianato www.upaverona.it/home/home.html Dati Spisal http://prevenzione.ulss20.verona.it/spisal_infortuni.htmlServizio TV “Geometra in sicurezza” www.lavoro-360.it/

VITA DEL COLLEGIO | GEOMETRA IN CANTIERE

LE ATTIVITÀ DELLA POLIZIA AMMINISTRATIVA: INTERVISTA AL VICECOMMISSARIO MASSIMO BEGAL

Il Reparto Polizia Amministrativa svolge i controlli di polizia amministrativa nelle materie previste dall'ordinamento giuridico e la cui sorveglianza spetta, direttamente o indirettamente, al sindaco: si tratta di competenze che investono la Polizia Municipale di una serie di compiti relativi alle attività economiche, all'ambiente e al territorio, alla pubblicità, ecc. Questo tipo di accertamenti, per la loro complessità e la continua evoluzione della normativa, sono ormai assegnati quasi esclusivamente al personale di questo Reparto, allo scopo di garantire una professionalità specifica sempre crescente. Gli interventi si attivano a seguito di segnalazioni da parte dei cittadini o per iniziativa degli agenti, a supporto degli altri reparti

della P.M. che hanno riscontrato il fenomeno sul territorio e in collaborazione o su richiesta degli uffici comunali competenti per materia.Il Reparto di Polizia Amministrativa che, come precisa il vicecommissario responsabile, Massimo Begal, «opera con limite di territorialità nel comune di Verona, non su tutta la provincia», è suddiviso in nuclei specializzati:- Nucleo Polizia Annonaria (commercio e polizia amministrativa in senso stretto),- Nucleo Controllo Ambiente e Territorio articolato in sezione Edilizia, sezione Pubblicità, sezione Polizia Ambientale.

La sezione edilizia è incaricata della tutela del territorio, controlla la regolarità delle attività edilizie, reprime eventuali abusi e verifica che i lavori realizzati siano conformi ai permessi rilasciati, attraverso accertamenti di natura amministrativa e giudiziaria. Questa attività riveste particolare importanza in una città come Verona, dove molte zone sono sottoposte a vincoli paesaggistico-ambientali o architettonici e l'abusivismo edilizio creerebbe impatti devastanti. A tutela della salute pubblica e privata, verifica la salubrità e l'abitabilità degli edifici, con particolare riferimento alla corretta destinazione d'uso degli stessi ed all'affollamento in relazione al numero degli occupanti.

La sezione pubblicità controlla la regolarità degli impianti pubblicitari fissi e mobili esposti nel territorio comunale, in particolare sulla collocazione della cartellonistica sulle strade cittadine. Questi accertamenti servono principalmente a garantire la sicurezza della circolazione e la tutela dei vincoli paesaggistici ed ambientali. Un impegno particolare è destinato alle verifiche delle pubblicità in occasione di consultazioni elettorali, anche al fine di garantire una regolare e paritaria propaganda politica.

La sezione polizia ambientale svolge controlli sul rispetto delle norme a tutela dell'ambiente, contro l'inquinamento del suolo e del sottosuolo: controlli sulle acque di scarico, sulle attività di autodemolizione, sulla gestione, il trasporto, il deposito e lo smaltimento dei rifiuti, con particolare attenzione alle discariche abusive;

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IL GEOMETRA VERONESEVITA DEL COLLEGIO | GEOMETRA IN CANTIERE

inoltre interviene per prevenire e reprimere i maltrattamenti sugli animali domestici, selvatici e d'allevamento.

Il Nucleo di Controllo Ambiente e Territorio è quello che si occupa specificamente del settore edilizio: precisamente come agisce? «Effettuiamo ispezioni nei cantieri su nostra iniziativa, su esposto o richiesta da parte di edilizia privata, di enti comunali come la soprintendenza, eccetera; i controlli vengono eseguiti a tutto tondo: non solo sulla parte edilizia, ma anche per quanto riguarda la sicurezza nell’ambiente di lavoro e la gestione dei rifiuti».- La copertura è sufficiente o sarebbe necessario ulteriore personale di controllo? «C’è sempre bisogno di personale, ma quello che c’è, supportato dal personale del Comando, le delegazioni territoriali, devo dire che riesce a coprire efficacemente l’area di competenza».- Quali sono le infrazioni più comuni? «Il territorio di Verona è sottoposto per circa il 50% a vincolo paesaggistico, le

infrazioni più comuni riguardano tale ambito; in ambito edilizio le violazioni sono calate, ma rimane sempre vivo il problema della sicurezza, anche se riscontriamo maggior sensibilità. Invece abbiamo rilevato talvolta una cattiva gestione dei rifiuti, con imprese che li trattano abusivamente, senza essere iscritte all’albo nazionale, dunque in nero».- Quali i rischi più gravi e le sanzioni più pesanti? «Per quanto concerne rifiuti e sicurezza, le sanzioni sono di carattere penale, abbastanza pesanti: si parla di qualche migliaio di euro per i rifiuti, mentre per la sicurezza si parte dal penale, ma se le cose vengono sanate si passa ad un quarto della sanzione, in via amministrativa, dunque il tutto più facilmente risolvibile».

Polizia Municipale di VERONAhttp://poliziamunicipale.comune.verona.it/nqcontent.cfm?a_id=18781

Elisa Tagliani

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IL GEOMETRA VERONESE

FEBBRAIO 2014

VITA DEL COLLEGIO | ITS RED: CONSEGNATI I PRIMI 23 DIPLOMI A PADOVA

Attivato anche a Verona pochi mesi fa, l’ITS RED-Risparmio energetico e nuove tecnologie in bioedilizia di Padova ha consegnato a metà febbraio a Palazzo Bo i 23 diplomi (che danno accesso diretto all’esame di stato da geometra) agli studenti che hanno frequentato il corso, promosso da Itg Belzoni-Boaga, presieduto dal dirigente Vincenzo Amato, e da Ance Veneto, in collaborazione con Fòrema Confindustria Padova; premiati anche i tre studenti più meritevoli: Andrea Carta, Nicola Squizzato e Gabriele Carpignani Panebianco. Inaugurato nel 2011, ITS RED forma una figura professionale nuova, che integra alle qualifiche dei normali geometri le conoscenze dei criteri di efficienza nel processo costruttivo, per migliorare, ottimizzare la sostenibilità ambientale e il risparmio energetico; a riprova dell’attualità e dell’utilità di tale profilo, la notizia che quasi tutti gli studenti, a pochi mesi dalla fine dei corsi (due anni, 2.000 ore di lezione, di cui 1.200 in aula e 800 di stage in aziende del territorio veneto), hanno instaurato collaborazioni con ditte e studi professionali della provincia padovana. Le iscrizioni sono in aumento e a settembre si avvieranno altri tre corsi, uno a Padova, uno a Verona e uno a Varese.

Presenti alla cerimonia al Bo il professor Francesco Gnesotto, prorettore vicario dell’Università di Padova, Luigi Schiavo, presidente regionale di Ance, Paolo Bastianello, membro del comitato educational di Confindustria, Gianluigi Coghi, vice presidente nazionale Ance, Marco Nardini, membro del Consiglio Nazionale Geometri e Pietro Calzavara, presidente del Collegio veronese. L’assessore regionale alla formazione, Elena Donazzan, ha sottolineato «l’importanza degli Its soprattutto in Veneto, perché danno risposte vere al mondo del lavoro: in un momento delicato come questo è fondamentale investire su nuove professionalità che consentano di gestire responsabilmente le esigenze legate alla sostenibilità ambientale». E Paola Carron, presidente della fondazione IIS RED, ha spiegato che «L’innovazione dell’offerta formativa risiede nella capacità di rispondere con rapidità e accuratezza alle esigenze del mercato grazie al coinvolgimento diretto delle imprese. I moduli di insegnamento sono flessibili e continuamente aggiornati perché il settore, oggi, ad esempio, votato più alle ristrutturazioni che alle nuove costruzioni, è in mutamento ed evoluzione. L’alto livello di specializzazione rendono questo corso più appetibile sotto il profilo occupazionale di molti corsi di laurea triennali». «ITS RED – ha dichiarato Pietro Calzavara - rappresenta il futuro dei geometri; esiste la crisi in edilizia, ma ci sarà anche la ripresa, che dovrà fondarsi sulla riqualificazione del patrimonio; importante che ci sia anche a Verona, per affinare la formazione dei giovani tecnici e garantire loro maggiori prospettive occupazionali».

Alessandra Moro

VOCE ALLA SCUOLA , LINEA DIRETTA CON LA FORMAZIONE

ITS RED: CONSEGNATI I PRIMI 23 DIPLOMI A PADOVA

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9FEBBRAIO 2014

IL GEOMETRA VERONESEFATTI E NOTIZIE | LA CURA DEL GARDA

Lo scorso 3 gennaio Azienda Gardesana Servizi ha presentato in conferenza stampa i dati sull'acqua del Garda dopo l'entrata in funzione del terzo lotto del depuratore di Peschiera; i valori dei principali parametri è risultato molto al di sotto di quanto previsto dalla legge, attestando che il depuratore migliora l'ambiente idrogeologico e, conseguentemente, la qualità della vita. «I lavori al terzo lotto – ha spiegato il presidente di AGS, Alberto Tomei – sono cominciati nel 2011 e si sono conclusi la primavera scorsa. Il necessario periodo di collaudo ha fatto partire l’attività a novembre, ma i risultati sono incoraggianti e dimostrano come l’investimento delle Regioni Veneto e Lombardia sia stato assolutamente lungimirante». Il progetto complessivo di adeguamento del depuratore ha comportato un investimento di circa 16 milioni di euro; il terzo lotto ha un valore di 6,5 milioni di euro, finanziati da Regione Veneto e Regione Lombardia; i dati delle analisi del primo periodo di gestione hanno evidenziato l’elevata efficienza dell’impianto. E il 17 febbraio si è tenuto a Garda il convegno “Il nuovo collettore per il lago di Garda e il futuro del suo territorio”, organizzato da AGS, Depurazioni Benacensi, Garda Uno e Comune di Garda, a sottolineare la collaborazione

di tutti gli enti a sostegno dell’infrastruttura; ha partecipato anche il presidente del Collegio Geometri di Verona, Pietro Calzavara, portando il supporto della categoria, che oggi più che mai si identifica come tecnico attento all’ambiente: «Da parte nostra, geometri, c’è totale disponibilità a portare avanti l’intento di valorizzare sempre più la bellezza, le peculiarità, la storia geologica e antropologica del Garda, e questo necessita un supporto tecnico che la realizzazione del nuovo collettore può dare, per garantire la sicurezza all’ambiente con impianti adeguati ai tempi e non farci cogliere impreparati in caso di calamità meteorologiche purtroppo frequenti, vedi cronache delle ultime settimane. Siamo lungimiranti, razionali, concretizziamo quelle che oggi sono parole e agiamo rapidamente per il nostro lago, per la nostra comunità». Ad incrementare l’attività di tutela, si registra anche la recente firma di un protocollo fra le associazioni di consumatori , il Consiglio di Bacino Veronese, Acque Veronesi e AGS stessa: si tratta di uno dei primi accordi a livello nazionale sul monitoraggio dei servizi idrici integrati, in applicazione della normativa di cui all’art. 2, comma 461 L. 24/12/2007. Notizie, queste riportate, che supportano l’ambizioso obiettivo di incoronare il Garda tra i patrimoni mondiali Unesco: tre regioni, tre province, diverse comunità montane, decine di comuni corrono insieme e l’ufficializzazione dell’iter è giunta all’inizio dell’anno dal presidente della Comunità del Garda, Giorgio Passionelli, sindaco di Torri del Benaco.

LA CURA DEL GARDAAGS PRESENTA I DATI AGGIORNATI SULLO STATO DI SALUTE DEL MAGGIOR LAGO D’ITALIA, CANDIDATO A PATRIMONIO UNESCO

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10 FEBBRAIO 2014

IL GEOMETRA VERONESEFATTI E NOTIZIE | LA CURA DEL GARDA

Frassino (Peschiera del Garda - VR) Tombola (Cerea - VR) Laghetto della Costa (Arquà Petrarca - PD)

Il sito di località Belvedere si estende su 30.000 mq. e, stando alle analisi dei legni e dei materiali ritrovati, dovrebbe essere il più grande e il più antico del Garda, abitato in tutte e tre le Età del Bronzo. Tra i reperti reperiti in 12 anni di lavoro archeosubacqueo, una piccola ciotola contenente alcuni semi di corniolo e una spiga fossilizzata. ». Importante per la qualità del materiale ceramico scoperto è invece il sito del laghetto del Frassino: essendo una torbiera, un lago chiuso e senza moto ondoso, gli oggetti sono stati rinvenuti in eccellente stato. Sul lago di Ledro si può visitare il museo delle palafitte: oggetti di vita quotidiana risalenti a 4000 anni fa sono esposti, sullo sfondo dei resti dell’antico villaggio palafitticolo, a ricostruire la vita durante l’Età del Bronzo; sono stati rinvenuti addirittura resti di pasto sul fondo di alcuni recipienti, a raccontare le abitudini alimentari dei nostri avi: con tutta probabilità, si nutrivano soprattutto di pappe semidense trattate al fuoco, e composte di verdure e cereali; la farina di cereali veniva mescolata con acqua e impastata per farne delle pagnottelle lievitate. Un modo semplice per cuocerle poteva essere quello di avvolgere l'impasto su ciottoli di fiume arroventati (questa tecnica di cottura indiretta è ancora in uso presso alcuni popoli primitivi). Il villaggio sorge nel prato antistante il museo; una piattaforma lignea a sbalzo sull’alveo del torrente Ponale sostiene le capanne, due di dimensioni contenute (3x6m), una più grande (5x8m). I criteri costruttivi ricalcano quelli utilizzati in siti analoghi (es. Unterhuldingen, sul lago di Costanza).

Alessandra Moro

Nel 2011 alcuni siti archeologici palafitticoli del lago hanno già ricevuto l’importante riconoscimento ed ora si punta a totalizzarlo. Le sinergie di cui sopra, dunque, corroborano l’impegno a tutelare il comprensorio già localmente, prima di avere “benedizioni” internazionali. Il Consiglio Regionale Lombardo ha nominato ufficialmente come partner unico della regione la Comunità del Garda, in vista di Expo 2015 ma anche per il Patrimonio Unesco; c’è la precedente analoga deliberazione veneta, manca ora solo quella del Trentino per portare avanti la candidatura.

I SITI PALAFITTICOLISvizzera Austria, Francia, Germania, Italia e Slovenia ospitano i 111 siti palafitticoli più famosi tra i 1000 siti noti; essi constano di resti di insediamenti preistorici ubicati sulle rive di laghi o di fiumi, databili dal 5000 al 500 a.C. e in eccellente stato di conservazione dei materiali organici. Le 19 aree archeologiche sul territorio italiano sono dislocate in Lombardia, Veneto, Piemonte, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige e rientrano nel progetto “Siti palafitticoli preistorici delle Alpi”. Questo l’elenco completo:Palù di Livenza - Santissima (Caneva/Polcenigo - PN)Lavagnone (Desenzano del Garda/Lonato del Garda - BS)San Sivino, Gabbiano (Manerba del Garda - BS) Lugana Vecchia (Sirmione) West Garda, La Fabbrica (Padenghe sul Garda - BS)Lucone (Polpenazze del Garda - BS) Lagazzi del Vho (Piadena - CR) Bande - Corte Carpani (Cavriana - MN) Castellaro Lagusello - Fondo Tacoli (Monzambano - MN) Isolino Virginia - Camilla - Isola di San Biagio (Biandronno - VA) Bodio centrale o delle Monete (Bodio Lomnago - VA) Lagozza (Besnate - VA)Il Sabbione o Settentrionale (Cadrezzate - VA)La Maraschina-Tafella (Sirmione - BS, Peschiera del Garda - VR) VI.I - Emissario (Viverone - BI, Azeglio - TO) Mercurago (Arona - NO) Molina di Ledro (Molina di Ledro - TN) Fiavé - Lago Carera (Fiavé - TN) Bor di Pacengo (Lazise - VR)La Quercia (Lazise - VR)Dossetto (Nogara - VR)Belvedere (Peschiera del Garda - VR)

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11FEBBRAIO 2014

IL GEOMETRA VERONESEFATTI E NOTIZIE | LA RIFORMA DEL CONDOMINIO

Con la Riforma del condominio, il singolo ha il diritto di posizionare sulle parti comuni dell’edificio il proprio impianto di riproduzione di energia rinnovabile nonché di rice-zione radio-televisiva, di qualunque tipologia.La norma che determina questa facoltà è l’art. 1122 bis c.c. Questa si affianca ad altre disposizioni il cui intento è tute-lare la posizione del singolo condomino, nel rispetto della coesistenza di altri immobili all’interno di una struttura con-dominiale. Ad esempio l’art. 1122 c.c., permette al condomino di eseguire interventi nel suo alloggio e nelle parti comuni destinate al suo uso individuale: sono possibili tutti gli inter-venti che non portano danno alle parti comuni, purché vi sia il rispetto della sicurezza, della stabilità e del decoro architet-tonico dell’edificio.Tornando alla norma in esame, i primi due commi trattano in modo indipendente gli impianti radiotelevisivi e quelli relativi alle fonti di energia rinnovabili per poi avere una disciplina unitaria nelle disposizioni successive.Gli impianti tv non centralizzati sono disciplinati dal legisla-tore per il loro corpo centrale e per tutta la loro diramazio-ne nella struttura dell’edificio condominiale sino ad arrivare all’utenza, cioè all’interno del singolo alloggio a cui servono. Essi possono essere installati e collocati dove creano minor fastidio all’edificio. La norma permette la loro creazione a tut-to campo, in quanto prevede che essi siano realizzati in modo da recare il minor pregiudizio alle parti comuni e alle unità immobiliari di proprietà individuale.Il legislatore utilizza il termine “pregiudizio” e non danno, volendo far capire che il pregiudizio deve essere minimo per l’edificio. Poiché si esprime in termini di “minor pregiudizio”, sembra prevalere l’interesse del singolo all’impianto TV: ve-rificati i luoghi dove eseguire l’intervento e dove collocare le diramazioni, l’impianto può essere realizzato anche se c’è pregiudizio se il condomino al cui favore vi è l’impianto di-mostra che ricorre “il minor pregiudizio”. Trattandosi di minor pregiudizio, la comparazione dei possibili luoghi dove poter posizionare l’impianto porta come risultato la sua installazio-ne e la sua diramazione dove la complessiva struttura crea

meno fastidio alle parti comuni del condominio e/o agli allog-gi degli altri condomini.Una perizia tecnica che dimostra questa comparazione e che espone il progetto in termini di minor invasività, stando al rigore letterale della norma, rende lecita tutta la struttura dell’impianto. L’unico limite che deve essere rispettato è il decoro architettonico. Il decoro architettonico deve essere sempre garantito: la sua tutela è “in ogni caso” ma anche in via preventiva, dovendo esserne “preservato” il valore.Se quindi l’impianto dovesse essere collocato all’esterno del condominio, l’elaborato tecnico deve evidenziare, ad esem-pio, che la sua collocazione non lede l’armonia della facciata dello stabile. In questo modo il servizio non centralizzato tv può essere realizzato dal singolo senza che vi possa essere una legittima opposizione da parte degli altri abitanti dell’e-dificio.Vediamo ora la seconda tipologia di impianti individuali. Es-si sono quelli di riproduzione di fonti di energia rinnovabili. Per questi non è previsto alcun limite, neppure in termini di pregiudizio: l’installazione può essere eseguita in qualun-que luogo comune dello stabile, purché idoneo. La norma si esprime in termini di “superficie” idonea, come se l’impianto non dovesse essere collocato al di sotto del piano ma sem-plicemente appoggiato. E’ chiaro che il termine è utilizzato per specificare che il luogo condominiale deve essere tale da contenere l’impianto. Si può trattare del lastrico solare o di un qualunque altro bene comune.Secondo il testo della norma in esame (secondo comma art.

LA RIFORMA DEL CONDOMINIO E GLI IMPIANTI INDIVIDUALI: TUTTO QUEL-LO CHE C’E’ DA SAPERE

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12 FEBBRAIO 2014

IL GEOMETRA VERONESEFATTI E NOTIZIE | LA RIFORMA DEL CONDOMINIO

1122bis c.c.) non è concessa la costruzione di questi servizi individuali sulla singola proprietà di altri condomini. Se così fosse, vi sarebbe la lesione del diritto di proprietà come defi-nito in termini generali dall’art. 832 c.c.Come accennato, dal terzo comma in avanti la disciplina è unitaria per entrambi gli impianti. Ciò significa che, ove si ren-dano opportune modificazioni delle parti comuni, l’interessato ne deve dare comunicazione all’amministratore, indicando il contenuto specifico nonché le modalità di esecuzione degli interventi.La comunicazione del condomino deve indicare il “contenuto specifico” degli interventi che vuole attuare: deve specificare i termini concreti dell’intervento, compresa l’estensione dei lavori sui beni condominiali. Presumendo che il condomino non è un tecnico professionista, questa comunicazione deve essere accompagnata da una relazione tecnica che evidenzi quanto prescritto dalla norma.L’avviso del condomino è al fine di permettere all’amministra-tore e all’assemblea di evidenziare all’interessato un even-tuale intervento sostitutivo rispetto a quello preventivato e presentato dall’interessato, di contenuto meno invasivo per le parti condominiali coinvolte dall’intervento. Così può essere anche per l’indicazione di un diverso luogo, dove posizionare l’impianto.La normativa prevede subito cosa può disporre la riunione di condominio. Vi è un vuoto normativo, non essendo sancito al-cun obbligo dell’amministratore di convocare appositamente l’assemblea o di attendere di porre questo tema come argo-mento all’ordine del giorno della prima assemblea utile. A parere di chi scrive, l’amministratore ha sempre e comunque l’onere di convocare un’assemblea ad hoc se si considera che:- l’intervento del singolo interessa le parti comuni dell’edificio- queste subiscono una modifica in ragione del progetto del condomino;- parlando di beni comuni, la titolarità spetta all’assemblea, trattandosi di sua specifica competenza;- la riunione di condominio può indicare certe modalità di ese-cuzione, oltre a poter dettare particolari cautele per l’esecu-zione dell’intervento.E’ giocoforza quindi che il mandatario sia tenuto a chiamare la riunione dell’edificio. Inoltre, poiché l’assemblea può dettare modalità alternative, sarebbe opportuno che la stessa si svol-ga prima dell’inizio dei lavori. L’iter dovrebbe essere pertanto il seguente:- il singolo dà comunicazione all’amministratore degli inter-

venti che intende eseguire e a cui conseguono la modificazio-ni delle parti comuni;- alla predetta comunicazione allega la relazione peritale re-datta dal professionista che espone “il contenuto specifico e le modalità di esecuzione degli interventi” oltre che il minor pregiudizio nel caso di impianti radiotelevisivi;- l’amministratore, ricevute questa comunicazione e relativa documentazione, convoca l’assemblea, evidenziando che i lavori saranno eseguiti come da perizia – e da comunicazione- a sue mani, liberamente consultabile e visionabile da tutti i condomini presso il suo ufficio in vista dell’indetta assemblea.La riunione, per poter dettare le regole alternative, deve deliberare con le maggioranze prescritte dal quinto comma dell’art. 1136 c.c. cioè a maggioranza degli intervenuti che rappresentino almeno i 2/3 del valore dell’edificio. Questo quorum deve essere rispettato anche in seconda convocazio-ne. Ci si domanda perchè occorre una maggioranza così alta, vista la necessità di tutela dell’interesse della collettività a fronte di un interesse di un singolo condominio: pare avere prevalenza l’interesse del singolo rispetto a quello del con-dominio.Potrebbe risultare difficile che l’assemblea raggiunga la mag-gioranza qualificata qui prescritta, anche in caso di seconda convocazione, interrogandoci sul valore che deve essere at-tribuito alla conseguente mancata deliberazione. Si tratta di una deliberazione c.d. negativa, dove l’argomento non è stato deciso in alcun modo in quanto i voti espressi, sia in senso favorevole, sia in senso contrario, non sono stati tali da raggiungere i 2/3 del valore dell’edificio. Si dovrebbe forse concludere che il singolo può installare l’impianto secondo le modalità da lui indicate - nella comunicazione e nella relativa perizia - all’amministratore.Se si raggiunge il quorum necessario per deliberare, “L’as-semblea può prescrivere... adeguate modalità alternative di esecuzione o imporre cautele... . A stretto rigore, il termine possibilità non si qualifica quale necessaria autorizzazione assembleare. Questa conclusione, a parere di chi scrive, non pare corretta. Se si intendesse quale semplice presa d’atto da parte del condominio, si avrebbe un’illecita possibile invasio-ne dei beni condominiali da parte del singolo andando contro il principio di prevalenza della destinazione dei beni e servizi comuni rispetto agli interessi del singolo. In questo senso può venire in aiuto l’ultimo comma della norma, dove dispone che “Non sono soggetti ad autorizzazione gli impianti destinati al-le singole unità abitative.”

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13FEBBRAIO 2014

IL GEOMETRA VERONESEFATTI E NOTIZIE | LA RIFORMA DEL CONDOMINIO

Qui si parla correttamente di autorizzazione da parte del con-dominio. Se gli impianti sono realizzati nella sola struttura immobiliare di chi è titolare dell’alloggio al cui servizio sono questi impianti, non occorre l’autorizzazione dell’assemblea del condominio. Non essendovi alcuna invasione nelle parti collettive, il diritto di proprietà dell’alloggio permette al sin-golo di eseguire i lavori in piena libertà.A contrariis, si deduce che occorre l’autorizzazione dell’as-semblea di condominio nel caso in cui l’intervento del singolo vada a toccare parti comuni del condominio. Il legislatore si esprime in termini di autorizzazione assembleare, permetten-do l’estensione di questa previsione anche - e soprattutto - laddove l’impianto va a modificare le parti condominiali sulla scorta del terzo comma della norma di cui sopra. Con ciò si può concludere che l’assemblea, mentre detta le modalità alternative dell’intervento, autorizza l’impianto nei termini con cui la stessa assemblea indica che i lavori devono essere eseguiti.Ritornando al contenuto della deliberazione, le modalità alter-native che possono essere autorizzate dalla riunione di con-dominio devono, secondo la Novella, essere “adeguate”. Non è dato comprendere il relativo termine di riferimento: l’ade-guatezza può essere letta sia a tutela dell’interesse della col-lettività sia -e al pari- dell’interesse del singolo che intende

realizzare l’intervento. La previsione di cautele significa che gli interventi non devono creare pregiudizio all’edificio sotto i profili della sicurezza, della stabilità o del decoro architet-tonico. Mentre i primi due parametri sono di facile compren-sione, con l’indicazione del decoro architettonico si intende il complesso armonico della struttura dell’edificio e delle sue parti. Si tratta dell’estetica del fabbricato data dall’insieme delle linee e delle strutture che connotano lo stabile stesso e gli imprimono una determinata, armonica fisionomia ed una specifica identità.Per quanto riguarda la sola installazione degli impianti di fonti rinnovabili, l’assemblea “provvede a richiesta degli interes-sati, a ripartire l’uso del lastrico solare e delle altre superfici comuni, salvaguardando le diverse forme di utilizzo previste dal regolamento di condominio o comunque in atto.” Poiché la norma si esprime sempre in termini di comunicazione del sin-golo condomino, si ritiene che la locuzione “a richiesta degli interessati” contempli in sé anche il caso di un solo condomi-no interessato agli impianti in questione o alla ripartizione del luogo comune deputato a contenere più impianti individuali, se due o più condomini presentano la medesima richiesta.La decisione del condominio deve salvaguardare le clauso-le del regolamento, ove vi siano, che hanno come oggetto le “diverse forme di utilizzo” delle superfici comuni coinvol-

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14 FEBBRAIO 2014

IL GEOMETRA VERONESEFATTI E NOTIZIE | LA RIFORMA DEL CONDOMINIO

te dagli interventi in esame, siano il lastrico solare o altro luogo idoneo. Questa formulazione è interpretabile nel senso che lo spazio del lastrico solare (o di altro bene comune) de-ve permettere l’installazione di tanti impianti quanti sono i singoli condomini, alla luce del principio del pari uso del be-ne ex art. 1102 c.c., o comunque deve rispettare la specifica destinazione della superficie che è stata alla stessa impressa dal regolamento di condominio. Si ricorda a questo proposito che la clausola del regolamento in termini di godimento di un bene comune non richiede l’unanimità dei consensi, poten-do essere assunta anche con il sistema maggioritario. Sotto questo profilo, non vi è alcuna distinzione tra regolamento as-sembleare e quello contrattuale, diversamente dal caso in cui viene attribuito il diritto di proprietà o altro diritto reale a un singolo condomino di un certo bene che altrimenti ricadrebbe nella comunione condominiale. In quest’ultimo caso, la re-lativa disciplina può essere contenuta solo nel regolamento contrattuale. La locuzione finale non pare essere felice: non si comprende cosa debba essere inteso con l’indicazione che devono essere rispettate le diverse forme di utilizzazione del bene “comunque in atto”. Questa indicazione mostra il fianco al possibile riconoscimento di una situazione di fatto di un certo uso da parte dei condomini –tutti o alcuni di essi- del bene comune di riferimento. Si ritiene più corretto ritenere che, con questa specificazione, il legislatore voglia intende-re il rispetto della destinazione, anche potenziale, del bene comune. Occorre ricordare il pari uso potenziale spettante in capo ai singoli condomini ex art. 1102 c.c.: il singolo impianto non può ostacolare o limitare l’altrui uso del bene comune, secondo la sua specifica destinazione, anche se al momen-to della realizzazione dell’impianto gli altri condomini non lo stanno materialmente usando o godendo.La norma prosegue disponendo che “L’assemblea, con la me-desima maggioranza, può altresì subordinare l’esecuzione alla prestazione, da parte dell’interessato, di idonea garan-zia per i danni eventuali.” La prestazione della garanzia per gli eventuali danni ha natura di deposito cauzionale di una somma di denaro. Nel caso in cui i danni paventati non si verifichino, la garanzia viene meno e il condominio ha l’ob-bligo di restituirne l’importo. La garanzia pare avere natura aggiuntiva e non alternativa alle altre misure che l’assemblea può indicare. Si ritiene più corretto considerarla tale in quanto la norma sancisce “altresì” la sua eventuale prescrizione da parte del condominio. La norma sancisce, anche per questa parte, che la deliberazione deve essere presa a maggioranza

degli intervenuti alla riunione rappresentanti almeno i 2/3 dei partecipanti al condominio, quindi negli stessi termini delle indicazioni delle modalità alternative di cui sopra. Anche qui ci si domanda perchè occorre una maggioranza così alta, vista la necessità di tutela dell’interesse della collettività a fronte di un interesse di un singolo condomino. Non solo. Poiché si tratta di una formula di tutela dell’edificio da eventuali danni che potrebbero derivare a causa dell’intervento del singolo, a rigore di logica sarebbe stato più corretto prescrivere le ordi-narie maggioranze dell’assemblea di prima e seconda convo-cazione.Se l’assemblea, convocata per i temi in questione, non ritiene di dover richiedere le cautele previste dalla norma, non aven-do da prescrivere alcunché al riguardo? Poiché la delibera ha natura di autorizzazione – per le osservazioni sopra formulate – occorre che il verbale riporti che l’assemblea è stata con-vocata in ragione della comunicazione ricevuta dall’ammini-stratore con cui il singolo ha esposto – allegando la perizia tecnica - le modalità di installazione dell’impianto, sia esso di radiodiffusione o di fonti rinnovabili. Nel verbale bisogna anche curare la parte concernente il deliberato condominia-le, indicando che l’assemblea non ha nulla da evidenziare al riguardo, “autorizzando” la realizzazione del singolo impianto come da comunicazione e documentazione prodotta dal con-domino.

Questa verbalizzazione assume natura necessaria se si con-sidera che:- la riunione di condominio è stata convocata affinché la stes-sa procedesse a prenderne atto o -meglio- a autorizzare l’im-pianto;- la riunione è stata chiamata affinché possa indicare le moda-lità alternative a cui il singolo è obbligato a attenersi se vuole realizzare l’impianto, richiedendo, se del caso, la prestazione della garanzia per gli eventuali danni.Se così non fosse, gli interventi del singolo sarebbero sempre esposti al possibile rischio di azioni giudiziarie, non avendo ottenuto alcun riscontro dall’assemblea, non essendovene traccia nel verbale della riunione.Ove la riunione non prescrive alcuna diversa modalità di rea-lizzazione dell’impianto, la deliberazione si qualifica come au-torizzazione tout court di quanto indicato dalla comunicazione – e relativa perizia - inviata dal singolo.

Matteo Xamo

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Collegio Geometri e Geometri Laureati della Provincia di Verona37129 VERONA - Vicolo Orologio, 3 - T. +39 045 8031186 - F. +39 045 8009861 - [email protected] - collegio.geometri.vr.it - diventogeometra.it

GEOMETRA:UNA PROFESSIONE SEMPRE PIÙVERDE

ECO FRIENDLY

Il futuro ci porta sempre più verso un’edilizia sostenibile, con un approccio più rispettoso del territorio e la volontà di tutelare il nostro ambiente.Questo ci chiedono i tempi, questo ci chiede la realtà che ci circonda.

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16 FEBBRAIO 2014

IL GEOMETRA VERONESE

La National Recycling Coalition americana ha compilato la TOP TEN DEGLI ELEMENTI RICICLABILI:#1: Alluminio. Le lattine sono riciclabili al 100% e più volte, in modo da risparmiare il 95% di energia ad ogni riutilizzo.#2: PET Bottiglie di plastica. Più di altri tipi di plastica, questa è diffusa e facile da riciclare. #3: Giornali. #4: Cartone ondulato. Rapresenta una percentuale assai significativa nella mole di rifiuti solidi commerciali; nel 1996 gli USA ne hanno prodotto 29 milioni di tonnellate, di cui circa il 90% proveniente da aziende e attività commerciali, comunque non da residenze.#5: Lattine in acciaio. Come l’alluminio, l’acciaio può essere riciclato più volte, senza comprometterne la qualità. Utili informazioni sul sito dello Steel Recycling Institute.#6: HDPE Bottiglie di plastica (HDPE sta per polietilene ad alta densità, high-density polyethylene, una plastica di uso comune e particolarmente consistente, vedi flaconi di detersivi, candeggina, etc.) Il numero accanto al simbolo indica il tipo di riciclo: 1 e 2 quasi ovunque, da 3 a 7 in aree o contenitori specifici e i flaconi vanno gettati puliti, per non contaminare il processo di riutilizzo. #7: Contenitori in vetro. Il riciclo del vetro fa risparmiare il 50% di energia rispetto alla creazione di nuovo vetro. E inquina il 20% in meno l’aria, il 50% in meno l’acqua.#8: Riviste e carta. Qui siamo al 60% di energia risparmiata, rispetto all’uso di carta nuova, e al 95% di inquinamento in meno nell’aria. E riciclare una tonnellata di carta salva 17 alberi. #10: Computers. Questi si possono riciclare in vari modi, a seconda delle condizioni: se, sebbene vecchi, funzionanti, sarebbe auspicabile donarli a qualche organizzazione no profit; da rottamare, vanno indirizzati a centri di riciclo che li suddividono per componenti.

L’ARIA PIÙ PULITA DEGLI USA SI RESPIRA A…

L’American Lung Association (ALA) ha sentenziato “Cheyen-ne”, in Wyoming. E queste sono le città “a pieni polmoni” sulla mappa mondiale della World Health Organization, che ha stilato lo “Stato dell’Aria” 2013, sulla base dei parametri di ozono e polveri sottili. 1. Whitehorse, Yukon, Canada2. Santa Fe, New Mexico, USA3. Honolulu, Hawaii, USA4. Great Falls, Montana, USA5. Calgary, Alberta, Canada6. Ottawa, Ontario, Canada7. Helsinki, Finlandia8. Stoccolma, Svezia9. Zurigo, Svizzera10. Tailinn, Estonia

Una ricerca italiana della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa e una ricerca americana dell'Illinois Sustainable Technology Center hanno trovato NUOVI MODI PER PRODURRE ENERGIA: dalla pianta della canna comune e dal riciclo dei sacchetti di plastica. La canna domestica (Arundo donax), pianta erbacea perenne e dal fusto lungo, cavo e robusto, è indicata per la produzione di biogas nell'area mediterranea perché è una specie poliennale, produttiva fino a 10-15 anni; forma dense macchie in terreni umidi, lungo gli argini di fiumi e stagni, ma anche a margine di campi coltivati e sulle dune sabbiose, vicino al mare. Il carburante che si ottiene, secon-do i ricercatori pisani si potrebbe utilizzare sia al posto dei combustibili fossili per produrre elettricità e calore, sia come biocarburante per la rete dei trasporti, per il contenuto in bio-metano (vedi rivista scientifica “Bioresource Technology”, G.

ECONEWS

FATTI E NOTIZIE | ECONEWS

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17FEBBRAIO 2014

IL GEOMETRA VERONESEFATTI E NOTIZIE | ECONEWS

Commissione europea ribaditi anche nel recente “pacchetto clima”, che prevede di ridurre del 40% l'emissione di gas ser-ra e di raggiungere la quota del 27% di energia prodotta da fonti rinnovabili, entro il 2030. In Illinois invece hanno provato che i comuni rifiuti in plastica possono essere trasformati in diesel, gas naturale e altri prodotti utili come fonte di energia. Brajendra Kumar Sharma, autore dello studio pubblicato dal “Fuel Processing Technology”, dalla distillazione dei sacchetti di plastica - costituiti da petrolio - si può recuperare quasi l'80% di combustibile, a fronte del 50-55% ottenibile dalla distillazione del greggio.

Alessandra Moro

biocarburante per la rete dei trasporti, per il contenuto in bio-metano (vedi rivista scientifica “Bioresource Technology”, G. Ragaglini 152: 107-115). Il biogas è una filiera delle cosiddette “bioenergie” in crescente espansione tanto che in Italia, nel 2012, sono stati censiti 994 impianti per una potenza elet-trica installata pari a 756 MWe, con un incremento rispetto al 2011 del 95%. I ricercatori del Land Lab sotto la guida di Enrico Bonari – in particolare Giorgio Ragaglini, Nico-letta Di Nasso, Cristiano Tozzini, Elisa Pellegrino, Fe-derico Triana, Federico Dragoni, Neri Roncucci, Elisa Corneli - studiano da anni le possibili biomasse utilizzabili per produrre energia elettrica, termica e biocarburanti, ma il problema centrale resta in ogni caso la necessità di incremen-tare la sostenibilità delle filiere, in linea con gli obiettivi della

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18 FEBBRAIO 2014

STATISTICHE | INDENNITÀ DI ESPROPRIO 2014

IL GEOMETRA VERONESE

COMMISSIONE PROVINCIALE PER LA DETERMINAZIONE DELL’INDENNITÀ DI ESPROPRIO DI VERONAVALORI AGRICOLI DEI TERRENI PER TIPO DI COLTURA E PER REGIONE AGRARIA DELLA PROVINCIA DI VERONA ELABORATI CON RIFERIMENTO ALL'ANNO 2013 E AVENTI VALIDITA' PER L'ANNO 2014.

VALORI PER HA X 1000 (tasso di conversione 1 Euro = 1936,27 lire)

COLTURA R.A.1 R.A.2 R.A.3 R.A.4 R.A.5 R.A.6 R.A.7 R.A.8 R.A.9

Euro Euro Euro Euro Euro Euro Euro Euro Euro

SEMINATIVO 27,55 27,55 48,62 39,88 39,88 71,42 53,77 50,14 50,14

SEMINATIVO IRRIGUO (5) (6) 37,88 37,88 66,29 58,43 58,43 81,86 77,86 53,88 53,88

PRATO 26,17 26,17 47,73 34,47 34,47 52,97 43,33 40,41 40,41

PRATO IRRIGUO 33,06 32,82 62,76 53,92 61,87 68,23 76,23 47,89 47,89

PRATO MARCITA 64,36

ORTO A PIENO CAMPO (1) 46,14 46,14 78,66 74,25 75,14 106,74 76,23 76,23 76,23

VIGNETO (7) 55,06 55,06 108,72 103,42 104,30 99,79 77,05 61,86 61,86

VIGNETO D.O.C. (7) 119,08 119,08 152,84 184,74 184,74 175,45 121,98 121,98

FRUTTETO IRRIGUO (2) 74,38 74,38 95,47 95,47 95,47 109,25 101,03 94,28 94,28

FRUTTETO MEDIA INTENSITA' 63,64 63,64 63,64 76,33 68,85 68,85 68,85

PASCOLO 7,57 7,57 9,71 9,71 9,71 9,63 8,82 8,22 8,22

BOSCO CEDUO 7,57 7,57 10,61 9,71 9,71 9,63 8,82 8,22 8,22

BOSCO DI ALTO FUSTO 13,78 13,78 19,45 18,57 17,66

INCOLTO PRODUTTIVO 14,47 14,47 25,64 22,98 23,86 29,70 26,48 26,48 26,48

INCOLTO IMPRODUTTIVO 3) 7,57 7,57 9,71 9,71 9,71 11,23 9,63 9,63 9,63

VIVAIO (4) 55,11 55,11 81,32 81,32 81,32 98,72 76,23 76,23 76,23

CANNETO 15,24 15,24

OLIVETO 65,42 83,96 83,96 83,96 76,23 76,23

CASTAGNETO 18,59 18,59 25,64 23,86 23,86 23,28 21,67

PIOPPETO 57,46 60,19 52,38 52,38 52,38

GELSETO

ANNOTAZIONI(1) Si intende per coltura orticola la coltivazione di ortaggi, fragole, fiori, etc, non protetti. In presenza di coltura di asparago si applica la maggiorazione del 10%.(2) In presenza di impianto di actinidia intensivo, si applica la maggiorazione del 30%.(3) Terreno sterile o comunque di fertilità tanto limitata da non essere suscettibile di conveniente coltivazione.(4) Valore del terreno con esclusione delle colture in atto.(5) In presenza di risaia si applica un aumento del 20%.(6) In presenza di coltivazioni biologiche certificate i valori vengono aumentati del 20%.(7) Il valore del vigneto semplice e D.O.C. ricadente nei comuni di Brentino Belluno e Dolcè è equiparato alla R.A. 3.

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19FEBBRAIO 2014

STATISTICHE | INDENNITÀ DI ESPROPRIO 2014

IL GEOMETRA VERONESE

REGIONI AGRARIE

- R.A. 1 (Montagna del Benaco Orientale):Brentino Belluno - Brenzone - Caprino V.se - Ferrara di Monte Baldo - Malcesine - San Zeno di Montagna. - R.A. 2 (Monti Lessini):Badia Calavena - Bosco Chiesanuova - Dolcè - Erbezzo - Roverè Veronese - San Mauro di Saline - Sant’Anna D’Alfaedo - Selva di Progno - Velo Veronese - Vestenanova. - R.A. 3 (Morenica Nord Orientale Benaco): Affi - Bardolino - Castelnuovo del Garda - Cavaion Veronese - Costermano - Garda - Lazise - Pastrengo - Peschiera del Garda - Rivoli Veronese - Sona - Torri del Benaco. - R.A. 4 (Colline Valpolicella): Cerro Veronese - Fumane - Grezzana - Marano di Valpolicella - Negrar - Sant’Ambrogio di Valpolicella. - R.A. 5 (Colline Progno Alpone): Cazzano di Tramigna - Illasi - Mezzane - Montecchia di Crosara - Monteforte D’Alpone - S.Giovanni Ilarione - Roncà - Soave - Tregnago.

- R.A. 6 (Pianura Veronese):Bussolengo - Buttapietra - Castel D’Azzano - Mozzecane - Palù - Pescantina - Povegliano Veronese - San Giovanni Lupatoto - San Martino Buon Albergo - San Pietro Incariano - Sommacampagna - Valeggio sul Mincio - VERONA - Vigasio- Villafranca di Verona - Zevio. - R.A. 7 (Pianura Veronese Alpone Guà):Albaredo d’Adige - Arcole - Belfiore - Caldiero - Cologna Veneta - Colognola ai Colli - Lavagno - Pressana - Roveredo di Guà - San Bonifacio - Veronella - Zimella.

- R.A. 8 (Pianura Veronese del Tartaro):Bovolone - Erbè - Isola della Scala - Isola Rizza - Nogara - Nogarole Rocca - Oppeano - Ronco all’Adige - Salizzole - Sorgà - Trevenzuolo. - R.A. 9 (Pianura di Legnago):Angiari - Bevilacqua - Bonavigo - Boschi Sant’Anna - Casaleone - Castagnaro - Cerea - Concamarise - Gazzo V.se - Legnago - Minerbe - Roverchiara - Sanguinetto - San Pietro di Morubio - Terrazzo - Villabartolomea.

Il Presidente della Commissione Provinciale di Veronaper la determinazione dell’indennità di esproprio

Presidente Consiglio Provinciale di Verona - Antonio Pastorello

La presente tabella è anche disponibile sul sito della Provincia al seguente indirizzo: http://portale.provincia.vr.it/uffici/uffici/7/701/7001/?searchterm=espropri?searchterm=espropri

Si precisa che la Corte Costituzionale con sentenza n. 181 del 2011 ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 40, commi 2 e 3, del testo unico delle espropriazioni (D.P.R. 327/2001), non ritenendo potersi utilizzare i VAM, ovvero un criterio astratto, per l’individuazione della congrua indennità di esproprio, che deve invece essere legata al valore venale del bene, come meglio precisato nelle motivazioni della sentenza stessa. Con questo non risultano però abrogati i VAM, che sembrano potersi ancora applicare come criterio per la determinazione dell’ulteriore indennità aggiuntiva spettante a chi coltiva direttamente il fondo (art. 37 c. 9, 40 c.4 e 42) - Mauro Michelone - Provincia di Verona - U.O. Espropri e delegati

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21FEBBRAIO 2014

IL GEOMETRA VERONESEFATTI E NOTIZIE | SPORT NEWS

WINGS FOR LIFEE’ una novità mondiale e Verona è tra le città selezionate per ospitarla: Wings for Life World Run è una gara di corsa mai vista prima in alcun settore sportivo, una avventura globale vera e propria, articolata in oltre quaranta percorsi, nei quali ciascun partecipante corre in contemporanea al resto del mondo. Cinque continenti, differenti condizioni climatiche, meteorologiche, di luce e di terreno… ma ovunque si correrà il 4 maggio, con start alle 10. La catcher car ufficiale partirà in ogni location dopo mezz'ora dal segnale di partenza e manterrà una velocità costante che aumenterà gradualmente in punti prestabiliti contemporaneamente nel mondo. Il numero dei concorrenti conterrà un tag che si attiverà sulla linea di partenza e si disattiverà nel momento in cui esso verrà superato dalla catcher car ufficiale. Tutti i progressi fatti da ciascun concorrente verranno gestiti da un sistema centrale. Il tag servirà per poter seguire un proprio amico o un proprio parente durante la corsa e controllare che egli sia ancora in gara. Partecipazione aperta a chiunque sia in possesso di certificato medico di idoneità sportiva e abbia compiuto 18 anni; presente anche la categoria sedia a rotelle.La corsa unirà corridori da tutto il mondo in un unica gara, per correre per chi non può: tutto il ricavato incassi andrà alla fondazione Wings for Life, che finanzia la ricerca sulle lesioni al midollo spinale.

Siamo un Collegio dinamico sotto tutti i punti di vista; Wings for Life è un’iniziativa che ci permette di confermarlo e questi sono tre buoni motivi per partecipare insieme:

fondazione Wings for Life, che finanzia la ricerca sulle lesioni

al midollo spinale)

ma la nostra splendida città, open air)Gianluca

Fasoli - [email protected] - entro il 31 Marzo 2014

Iscrizioni: costo 40 euro, form di registrazione online; termine ultimo per la registrazione sarà il 20 aprile 2014 alle 12. Per pagare con bonifico bancario è necessario completare la registrazione entro il 4 aprile alle 12.Percorso veronese: ogni runner dovrà ritirare personalmente il Kit Gara, senza eccezioni: nessuno potrà ritirare il numero di gara per un amico o un parente. Il ritiro avverrà al Centro Fiere di Verona, ogni pacchetto conterrà il numero di gara ed il Timing Chip. Per rendere la distribuzione più semplice e rapida per tutti si chiede di portare la conferma di registrazione e la carta d'identità.www.wingsforlifeworldrun.com info sul tracciato su www.runtastic.com

VI CAMPIONATO NAZIONALE DI CICLISMO PER GEOMETRI E GEOMETRI LAUREATI LIBERI PRO-FESSIONISTI PER CATEGORIE Il Collegio dei Geometri e Geometri laureati della Provincia di Pisa, unitamente alla A.S. Geosport, ha organizzato per il 23 marzo 2014 il “VI Campionato Nazionale Geometri LiberiProfessionisti” per categorie nell’ambito della Granfondo Città di Pisa, su un percorso medio di km. 102,80. Tre le categorie di partecipanti, suddivise in base all’età:- categoria “A” fino a 39 anni- categoria “B” da 40 a 49 anni- categoria “C” oltre 50 anniPer ciascuna categoria premi ai primi tre classificati, con un premio speciale al Collegio più lontano partecipante.Geosport è associazione senza fini di lucro, costituita col patrocinio del CNG.www.geosport.it

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23FEBBRAIO 2014

IL GEOMETRA VERONESE

1914-2014: NELL’ANNIVERSARIO, UN PROGETTO ITALIANO PER RECUPERARE LUOGHI E RICORDI ATTRAVERSO ITINERARI COMMEMORATIVI

I CENT’ANNI DELLA GRANDE GUERRA

Veneto, Trentino Alto Adige, Lombardia, Friuli Venezia Giulia: per il centenario dello scoppio della prima guerra mondiale, 1914-2014, il governo italiano ha varato un progetto di recupero dei luoghi dove si svolse il tragico conflitto, disseminati in queste regioni. Itinerari alla riscoperta storica di monumenti, cimiteri, ossari, musei, edifici e fortini, antichi sentieri militari e trincee oggi trasformati in passeggiate di pace: è un’iniziativa culturale e naturalistica che coinvolge

comunità montane, città, istituzioni museali e fondazioni legate alla Grande Guerra, nel recupero della memoria collettiva e nella valorizzazione del territorio.

Noto il fatto che accese la miccia: l’attentato all’erede al trono dell'impero d'Austria-Ungheria, Francesco Ferdinando, che si trovava assieme alla moglie Sofia duchessa di Hohenberg in visita a Sarajevo, il 28 giugno 1914. La morte dell'Arciduca e della consorte segnò il culmine della tensione tra l'impero asburgico e la Serbia, paese che, sotto l’egida russa, era individuato come capofila degli slavi meridionali (come spiega Luciano Canfora in "1914", Sellerio, Palermo, 2006). L'Austria-Ungheria inviò un ultimatum che venne respinto e il 28 luglio l'imperatore Francesco Giuseppe dichiarò guerra contro la Serbia ed il Montenegro, innescando una reazione a catena: secondo un accordo di intesa, la Russia il 31 luglio scese a fianco della Serbia, la Germania il primo agosto si schierò contro la Russia, la Francia si espose come alleata russa e fu attaccata a sua volta dalla Germania, passando dal Belgio e anche la Gran Bretagna scese in campo. Triplice Intesa (Russia, Francia, Gran Bretagna) contro Triplice Alleanza (Austria-Ungheria, Germania e Regno d'Italia). Già, l’Italia: inizialmente mantenne neutralità, ma nel maggio 1915 prevalse l’interventismo e il giorno 23 Vittorio Emanuele III

CULTURA E TERRITORIO | I CENT’ANNI DELLA GRANDE GUERRA

Redipuglia

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24 FEBBRAIO 2014

IL GEOMETRA VERONESECULTURA E TERRITORIO | I CENT’ANNI DELLA GRANDE GUERRA

Hofmannsthal, Mario Puccini, Attilio Frescura, Arnaldo Fraccaroli, Norman Gladden, Giuseppe De Mori, Rudyard Kipling, Vera Brittain e Franz Kafka.Vera Britta in nacque nel 1893 nella contea dello Staffordshire; studiò letteratura al Somerville College di Oxford dove, attraverso il fratello Edward, conobbe il grande amore della sua vita, Roland Leighton. Nell'estate del 1915 lasciò gli studi per arruolarsi come infermiera nella V.A.D. (Voluntary Aid Detachment), durante la guerra che le portò via sia Roland che Edward. Vera morì nel 1970 a Wimbledon e per sua volontà le sue ceneri vennero disperse sulla tomba del fratello, sull'altopiano di Asiago, poiché, come scrisse, «per quasi 50 anni gran parte del mio cuore è rimasto in quel cimitero del paese italiano».

inviò all'ambasciatore italiano a Vienna la dichiarazione di guerra, che si tradusse in un'avanzata timorosa, lenta, strategicamente vacillante, aggravata da equipaggiamenti scadenti e comunicazioni male organizzate fra reparti. Nel solo primo mese l'Italia perse circa 15.000 uomini, che al termine – armistizio firmato a villa Giusti, nel padovano, il 3 novembre 1918, operazioni di guerra cessate il giorno dopo, vedi famoso bollettino firmato generale Diaz – saranno oltre 600.000, senza contare dispersi e feriti e vittime civili.

Nel corso del 2014 sono previsti molti appuntamenti, eventi, commemorazioni, dibattiti e inaugurazioni, così come molteplici sono i percorsi organizzati per permettere di conoscere meglio i siti protagonisti. Un esempio: unica zona ad aver vissuto tutti i 41 mesi della guerra in prima linea fu l'altopiano di Asiago, tra le Prealpi vicentine e le valli trentine; vi si svolsero battaglie tra italiani ed austro–ungarici, tra cui la Strafexpedition, l'offensiva più grande mai organizzata dagli asburgici prima della dodicesima battaglia dell'Isonzo. Alcuni scrittori, a quel tempo soldati, ne hanno descritto l’esperienza, le persone e le gesta: da "Un anno sull'altopiano" di Emilio Lussu («Sull'altipiano d'Asiago non era rimasta anima viva. La popolazione dei Sette Comuni si riversava sulla pianura, alla rinfusa, trascinando sui carri a buoi e sui muli, vecchi, donne e bambini, e quel poco di masserizie che aveva potuto salvare dalle case affrettatamente abbandonate al nemico. I contadini allontanati dalla loro terra, erano come naufraghi. Nessuno piangeva, ma i loro occhi guardavano assenti. Era il convoglio del dolore. I carri, lenti, sembravano un accompagnamento funebre») a Gadda, Monelli, Stuparich, alle narrazioni di Ernest Hemingway che era dislocato come autista di ambulanze («Vorrei essere seppellito sull'altopiano, dove li abbiamo battuti, sul Grappa, sull'angolo morto di qualsiasi pendio, crivellato di granate, purché mandino le vacche a pascolare»), Robert Musil, Fritz Weber, Hugo von

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25FEBBRAIO 2014

IL GEOMETRA VERONESECULTURA E TERRITORIO | I CENT’ANNI DELLA GRANDE GUERRA

Oggi, ad Asiago, si visita il sacrario sul colle di Leiten, collegato al centro città dal monumentale viale degli Eroi, fiancheggiato da grandi cipressi. Progettato dall'architetto veneziano Orfeo Rossato come imponente monoblocco di cemento e marmo della zona, sormontato da un arco alto 47 metri, venne completato nel 1936 e nel 1938 vi furono traslate 54.286 salme provenienti dai cimiteri di guerra della zona, 34.286 italiane (di cui 21.491 ignoti), le restanti 20.000 austro-ungariche (11.762 senza nome). Entrare in questo luogo toglie il fiato: cala sul visitatore il peso immateriale della memoria storica e umana, salme invisibili urlano nel silenzio la tragedia vissuta e un senso di ossequio e rispetto pervade l’animo, come trasportato in un’altra dimensione spirituale. Emozionante la visita all’adiacente museo, che raccoglie cimeli ritrovati sull’altopiano, frammenti di vite negli oggetti di uso quotidiano; spicca la lettera del giovane tenente Adolfo Ferrero, 30° reggimento Alpini, battaglione Val Dora, alla vigilia della battaglia dell'Ortigara:

Cari genitori, scrivo questo foglio nella speranza che non vi sia bisogno di farvelo pervenire. Non ne posso fare a meno. Il pericolo è grave, imminente. Avrei rimorso se non dedicassi a voi questi istanti di libertà, per darvi un ultimo saluto. Voi sapete che odio la retorica... No, no, non è retorica quella che sto facendo. Sento in me la vita che reclama la sua parte di sole; sento le mie ore contate, presagisco una morte gloriosa, ma orrenda. Fra cinque ore qui sarà un inferno. Fremerà la terra, s’oscurerà il cielo, una densa caligine coprirà ogni cosa e rombi e boati risuoneranno fra questi monti, cupi come le esplosioni che in questo istante medesimo sento in lontananza. Il cielo si è fatto nuvoloso: piove. Vorrei dirvi tante cose... tante.... ma Voi ve l’immaginate. Vi amo tutti, tutti.... Darei un tesoro per potervi rivedere... Ma non posso... Il mio cieco destino non vuole. Penso in queste ultime ore di calma

apparente, a te, Papà, a te, Mamma, che occupate il primo posto nel mio cuore; a te, Beppe, fanciullo innocente, a te, Nina... Che debbo dire? Mi manca la parola: un cozzar di idee, una ridda di lieti e di tristi fantasmi, un presentimento atroce mi tolgono l’espressione... No, No, non è paura. Io non ho paura! Mi sento commosso, pensando a Voi, a quanto lascio, ma so di mostrarmi forte dinanzi ai miei soldati, calmo e sorridente. Del resto anch’essi hanno un morale elevatissimo. Quando riceverete questo scritto, fattovi recapitare da un’anima buona, non piangete. Siate forti come avrò saputo esserlo io. Un figlio morto in guerra non è mai morto. Il mio nome resti scolpito nell’animo dei miei fratelli; il mio abito militare, la mia fidata pistola (se vi verrà recapitata), gelosamente conservati, stiano a testimonianza della mia fine gloriosa. E se per ventura mi sarò guadagnata una medaglia, resti quella a Giuseppe. O genitori, parlate, parlate, fra qualche anno, quando saranno in grado di capirvi, ai miei fratellini, di me, morto a vent’anni per la Patria. Parlate loro di me; sforzatevi di risvegliare in loro il ricordo di me... Che è doloroso il pensiero di venire dimenticato da essi... Fra dieci, vent’anni forse non sapranno più d’avermi avuto fratello... A voi mi rivolgo. Perdono, perdono vi chiedo, se vi ho fatto soffrire, se v’ho dato dispiaceri. Credetelo, non fu per malizia, la mia inesperta giovinezza vi ha fatto sopportare degli affanni: vi prego di volermi perdonare... Spoglio di questa vita terrena andrò a godere di quel bene che credo di essermi meritato. A voi, Babbo e Mamma, un bacio, un bacio solo che dica tutto il mo affetto. A Beppe, a Nina un’altro ed un monito: ricordatevi di vostro fratello. Sacra è la religione dei morti. Siate buoni. Il mio spirito sarà con voi sempre. A Voi lascio ogni mia sostanza. É poca cosa. Voglio però che sia da Voi gelosamente conservata. A Mamma, a Papà lascio...il mio affetto immenso. É il ricordo più stimabile che posso loro lasciare. Alla zia Eugenia, il Crocefisso d’argento; al mio zio Giulio, la mia Madonnina d’oro. La porterà certamente. La mia divisa a Beppe, come le armi e le robe mie. Il portafoglio (L. 100) lo lascio all’attendente. Un bacio ardente d’affetto dal vostro aff.mo Adolfo

Il tenente cadde il giorno dopo e le sue spoglie riposano nel sacrario. La lettera non fu mai recapitata: è stata ritrovata 41 anni dopo, in perfetto stato di conservazione, insieme alle spoglie di un altro caduto, che si presume fosse l’attendente

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26 FEBBRAIO 2014

IL GEOMETRA VERONESE

(1238 m.), avamposto austriaco dopo la Strafexpedition, ed il Trincerone, linea fortificata italiana, mai superata dagli austriaci. L’arrivo dell’escursione è a passo Buole, dove si trovano camminamenti, baracche, cimiteri di guerra, una chiesetta e un obelisco celebrativo dedicato ai fanti parmensi che qui si immolarono, sbarrando la strada per Ala e per Verona. Il 22 maggio 1916 sul Buole iniziarono i bombardamenti, incessanti per una settimana ed aggravati da sortite delle truppe austriache che tentarono, senza successo, di infiltrarsi nelle linee italiane. Il 29 maggio il tiro dell'artiglieria austriaca diventò tambureggiante e alle 7.30 del mattino seguente le fanterie austriache lanciarono l'attacco decisivo; i soldati delle brigate Taro e Sicilia opposero fiera resistenza, pur in netta inferiorità numerica, per questo la battaglia venne ricordata come Termopili d'Italia. A sera l'attacco fu definitivamente sventato.

La vicina Rovereto ospita dal 1921 il Museo Storico Italiano della Guerra, la campana Maria Dolens (fusa col bronzo di cannoni offerti da 19 stati che avevano partecipato alla guerra; è la più grande al mondo tra quelle che suonano a distesa e ogni sera onora i caduti di tutti i conflitti con cento rintocchi) e il Castel Dante, col suo ossario.In Venezia Giulia, sulle alture carsiche sopra Monfalcone (GO) si estende il Parco Tematico della Grande Guerra, su circa 4 kmq; aperto al pubblico nel 2005, propone tre diversi percorsi, adatti anche agli escursionisti meno esperti: i primi due attraversano la ridotta di Quota 121 (trincee e postazioni d'artiglieria) e la trincea di Quota 85 (linea difensiva dotata anche di ricoveri per le truppe), strutture del sistema difensiva austro-ungarico occupate dall'esercito italiano nell'agosto del 1916 dopo la vittoria nella sesta battaglia dell'Isonzo.

Quota 85 è dedicata ad Enrico Toti, (Roma 1882-Monfalcone 1916), un uomo dalla vita esemplare, si sarebbe detto un tempo, degna di un soggetto cinematografico, si pensa oggi.

a cui l’ufficiale aveva consegnato la missiva per la spedizione. Fu decorato con Medaglia d’Argento al Valor Militare, laureato ad honorem in Lettere e Filosofia.

E’ un elenco sterminato quello delle visite possibili: ne suggeriamo alcune in territorio veneto e altre limitrofe, lasciando poi ulteriore scelta attraverso la consultazione del dettagliato sito ufficiale www.itinerarigrandeguerra.it. Oltre che sul citato altopiano di Asiago, le tracce si ritrovano dalle Dolomiti e il Cadore fino alla foce del Piave, passando per il Montello, il massiccio del monte Grappa. Dalle acque del Piave, tra il versante settentrionale del Montello e il paese di Moriago della Battaglia, spunta la piccola isola dei Morti, così detta dopo il ritrovamento, nei giorni successivi alla battaglia finale dell’ottobre ’18, di migliaia di corpi senza vita di Arditi italiani, trascinati dalla corrente. Un santuario primitivo al sacrificio. Nell’area lagunare, presso Mestre, sono visitabili i baluardi di una linea difensiva risalente all’Ottocento, composta dai forti Gazzera, Tron e Carpenedo, quest’ultimo il più interessante, oggi oggetto di un'opera di rivalutazione da parte di un'associazione di volontariato che ne gestisce anche le visite; costruito nel 1883 in forma poligonale a sei lati, è circondato da un profondo fossato rafforzato con delle caponiere. L'accesso avviene tramite un ponte levatoio che porta all'entrata laterale delle caponiere e successivamente al corpo centrale, chiamato traversone.Nella parte meridionale del Montello, accanto al sacrario di Nervesa della Battaglia, sorge il sacello di Francesco Baracca, a memoria del luogo in cui l’asso dell’aviazione fu abbattuto, durante la battaglia del Solstizio, 19 giugno 1918. Alla base del tempietto è posata una lastra in marmo di Verona, con i simboli cui era legato l’aviatore, ovvero l'ippogrifo e il cavallino rampante (il futuro logo Ferrari), e le firme dei genitori.Sopra Verona, in provincia di Trento, si snoda il sentiero della pace, che attraversa le posizioni restaurate dello Zugna Torta

CULTURA E TERRITORIO | I CENT’ANNI DELLA GRANDE GUERRA

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27FEBBRAIO 2014

IL GEOMETRA VERONESECULTURA E TERRITORIO | I CENT’ANNI DELLA GRANDE GUERRA

Nel 1897, quindicenne, si imbarcò come mozzo sulla nave scuola Ettore Fieramosca; nel 1904 partecipò agli scontri sul mar Rosso contro i pirati che infestavano il mare antistante la colonia italiana dell'Eritrea. Congedatosi nel 1905, venne assunto dalle Ferrovie dello Stato come fuochista, rimanendo vittima di un grave incidente nel 1908, che gli causò l’amputazione della gamba sinistra. Rimase senza occupazione, non si fermò, realizzò piccole invenzioni custodite ora a Roma, nel museo storico dei bersaglieri. Nel 1911 coprì la distanza fra Roma e Parigi pedalando in bicicletta con una gamba sola, poi attraversò il Belgio, l'Olanda e la Danimarca, fino a raggiungere la Finlandia e la Lapponia e poi ancora la Russia e la Polonia, rientrando in Italia nel giugno 1912. Nel gennaio 1913 ripartì verso sud e da Alessandria d'Egitto arrivò al confine con il Sudan dove le autorità inglesi lo fermarono e lo rimandarono indietro, giudicando troppo pericoloso il contesto. Scoppiò la guerra, Toti presentò tre domande di arruolamento, respinte; inforcò la bici e raggiunse il fronte presso Cervignano del Friuli, integrato come civile volontario per "servizi non attivi".

Una sera venne fermato da una pattuglia di carabinieri a Monfalcone ed esonerato, con l’obbligo a tornare alla vita civile, ma non era tipo da demordere: nel gennaio 1916, anche grazie all'interessamento del Duca d'Aosta, tornò al Comando Tappa di Cervignano, sempre come volontario civile, poi trasferito ai bersaglieri ciclisti del terzo battaglione, che lo accolsero con onore: lo stesso comandante, maggiore Rizzini, gli consegnò elmetto piumato e stellette. Nell'agosto 1916 esplose la sesta battaglia dell'Isonzo: Toti andò all’assalto di quota 85 con il suo reparto: impavido nelle prime file, venne ferito, si rialzò, continuò a gettar bombe, fu ferito una seconda volta, cade, non cedette, scagliò la gruccia verso il nemico esclamando: «Nun mòro io!» (io non muoio!), poi una terza pallottola lo colpì a morte, spirò baciando l’elmetto.

Da Monfalcone, nel 1922 la salma fu portata a Roma, dove ricevette solenni esequie.Nel terzo tragitto si incrociano la trincea Joffre e la grotta Vergine, linea di difesa asburgica conquistata dai battaglioni italiani già nel giugno del 1915.

San Martino del Carso, frazione di Sagrado, evoca ricordi scolastici non solo per la storia, ma anche per le lettere, immortalata da brevi e strazianti versi di Giuseppe Ungaretti, che in poco dicono molto:

Di queste casenon è rimastoche qualchebrandello di muroDi tantiche mi corrispondevanonon è rimastoneppure tantoMa nel cuorenessuna croce mancaÈ il mio cuoreil paese più straziato

Nei pressi si visita anche il parco letterario dedicato al poeta, in località Castelnuovo, all’interno di una villa sede per un periodo del comando militare italiano.

A poca distanza si erge il sacrario di Redipuglia, il più grande d’Italia dedicato ai caduti della Grande Guerra: una maestosa scalinata appoggiata sulle pendici del monte Sei Busi, progettata dall'architetto Giovanni Greppi e dello scultore Giannino Castiglioni; inaugurato nel 1938, custodisce i resti di 100.187 soldati. La struttura è composta da tre livelli e rappresenta simbolicamente l'esercito che scende dal cielo,

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28 FEBBRAIO 2014

IL GEOMETRA VERONESECULTURA E TERRITORIO | I CENT’ANNI DELLA GRANDE GUERRA

che fu interrato nel camposanto di San Volfango (comune di Drenchia, UD), allestito per uso militare nel 1917, a raccogliere circa 500 salme; nel ‘23 furono trasferite a Udine, nel Tempio Ossario ed il cimitero fu riconvertito ad uso civile. Oggi rimane una grande piramide, dedicata ai caduti e dispersi di tutte le guerre. Il primo monumento ufficiale in ricordo della Grande Guerra sorge invece a Castions di Strada (UD), intitolato ai Nove Caduti dall'aprile 1919, a commemorare gli ultimi morti italiani del 4 novembre 1918, poche ore prima della fine delle ostilità.

"Itinerari della Grande Guerra - Un viaggio nella storia" coinvolge le regioni Friuli Venezia Giulia (capofila dell’iniziativa, realizzata nell’ambito del progetto interregionale di sviluppo turistico L. 296/2006 – art. 1 comma 1227, col finanziamento del Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo, Presidenza del Consiglio), Veneto, Lombardia e le province autonome di Trento e Bolzano. Il suo obiettivo è la valorizzazione dello straordinario patrimonio storico e culturale in oggetto, in modo da renderlo fruibile a tutti, a chiunque voglia conoscere un'importante parte del passato non solo italiano ma europeo, per ricordare. E non ripetere.

www.itineraridiguerra.it: il progetto, le foto, i video, i luoghi, i fatti, i protagonisti, nel portale ufficiale, con ricca documentazione storica, numerosi approfondimenti culturali e suggerimenti turistici. www.cadutigrandeguerra.it: database con le schede di tutti i Caduti contenuti nei 28 volumi e le tre appendici del Veneto, costituenti l'Albo d'Oro pubblicato dal Ministero della Guerra.

Alessandra Moro

alla guida del proprio comandante, per percorrere la via Eroica; in cima, tre croci richiamano l'immagine del Golgota, il sacrificio e la crocifissione di Cristo. I 22 gradoni (alti 2,5 metri e larghi 12) in ordine alfabetico custodiscono le spoglie dei 39.857 soldati identificati; a centro del primo gradone si trova l'unica donna sepolta, la crocerossina Margherita Kaiser Parodi Orlando, mentre sul ventiduesimo si trovano i resti di 72 marinai e 56 uomini della Guardia di Finanza. Al termine della scalinata due grandi tombe coperte da lastre di bronzo accolgono i resti di oltre 60.000 soldati ignoti.

Di fronte al monumentale sepolcro si innalza il colle di Sant'Elia, primo cimitero degli Invitti della Terza Armata, ideato nel 1919 dall'Ufficio militare per i Caduti di Guerra ed inaugurato nel ’23, ad ospitare i resti di 30.000 soldati caduti nella zona; dopo l’edificazione del sacrario antistante, fu riconvertito in Parco della Rimembranza, offrendo oggi una passeggiata suggestiva e silenziosa, davanti ad una serie di cippi sormontati da copricapi ed elmetti dei vari corpi, da strumenti bellici e di uso quotidiano fra i soldati: un museo a cielo aperto, che ricostruisce la dura vita di quegli anni drammatici e lo spirito che la sorreggeva nei freddi

inverni in trincea, nel vuoto della lontananza dalle famiglie, nell’angoscia di una morte incombente.

Il primo caduto della guerra fu l’alpino Riccardo Di Giusto,

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29FEBBRAIO 2014

IL GEOMETRA VERONESEAGGIORNAMENTO PROFESSIONALE | RIVALUTAZIONE DEI TERRENI: RIAPERTI I TERMINI

La legge di Stabilità per il 2014 ha riproposto, ancora una volta, la riapertura dei termini per operare la rivalutazione dei terreni agri coli e di quelli edificabili, inclusi quelli lottizzati.Si tratta di una facoltà per il contribuente - non di un obbligo - che in molti casi può risultare interessante, ma che non è gratui ta: occorre versare un'imposta sostitutiva da determinarsi applicando l'aliquota del 4% al valore del terreno risultante da perizia giurata. Il pagamento di tale imposta può essere ra teizzato in due o in tre quote annue di pari importo, maggiorando le due rate differite degli interessi del 3% annuo. I soggetti ammessi sono solo le persone fisiche, le società semplici, gli enti non commerciali. QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTOLa legge di Stabilità per il 2014 si limita ad aggiornare i riferimenti temporali della pre cedente rideterminazione dei valori – fissati un anno fa dalla legge di Stabilità per il 2013 (comma 473 della legge 228/2012) - conte nuti nell'art. 2, comma 2, del DL. 282/2002. Questo articolo, come ora aggiornato, stabilisce che:- le disposizioni dell'art. 7 della legge 448/2001 si applicano anche per la ride terminazione dei valori di acquisto dei terreni edificabili e con destinazio ne agricola posseduti alla data del 1° gennaio 2014;- la redazione e il giuramento della peri zia devono essere effettuati entro il 30 giugno 2014.Il 30 giugno 2014 cade di lunedì, per cui gli adempimenti

prescritti a tale data non slittano.La disciplina di dettaglio della rivalutazione dei terreni è contenuta nell'art. 7 della legge 448/2001 (Finanziaria per il 2002), nei termi ni coordinati e aggiornati di seguito precisati:1. agli effetti della determinazione delle plu svalenze di cui all'art. 67, comma 1, lett. a) e b), del TUIR (...), per i terreni edificabili e con destinazione agricola posseduti al 1° gennaio 2014, può essere assunto, in luogo del costo o valore di acquisto, il valore a tale data de terminato sulla base di una perizia giurata di stima, cui si applica l'art. 64 cod. proc. civ., redatta da soggetti iscritti agli albi degli inge gneri, architetti, geometri, dottori agronomi, agrotecnici, periti agrari e periti industriali edili, a condizione che detto valore sia assog-gettato a una imposta sostitutiva delle impo ste sui redditi, secondo quanto disposto nei commi da 2 a 6;2. l'imposta sostitutiva è pari al 4% del valore determinato a norma del comma 1;3. l'imposta sostitutiva può essere rateizzata fino a un massimo di tre rate annuali di pari importo (...). Sull'importo delle rate succes sive alla prima sono dovuti gli interessi nella misura del 3% annuo, da versarsi contestual mente a ciascuna rata;4. la perizia, unitamente ai dati identificativi dell'estensore della perizia e al codice fiscale del titolare del bene periziato, nonché alle ri cevute di versamento dell'imposta sostituti-va, è conservata dal contribuente ed esibita o trasmessa a richiesta dell'Amministrazione finanziaria;5. il costo per la relazione giurata di stima è portato in

IL COMMA 156 DELLA LEGGE DI STABILITA’ PER IL 2014 HA RIAPERTO, ANCORA UNA VOLTA, I TERMINI PER EFFETTUARE LA RIDETERMINAZIONE FACOLTATIVA, MA A PAGAMENTO, DEL VALORE DEI TERRENI AGRICOLI O EDIFICABILI, INCLUSI QUELLI LOTTIZZATI, DI CUI ALL’ART. 67 COMMA 1, LETT. A) E B), DEL D.P.R. 917/1986

RIVALUTAZIONE DEI TERRENI: RIAPERTI I TERMINI

RIVALUTAZIONE DEI TERRENI: RIAPERTI I TERMINI

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30 FEBBRAIO 2014

IL GEOMETRA VERONESE

imposta do vuta i soli importi già materialmente versati e di non versare le ulteriori rate relative alla precedente rateazione. EsempioSi pensi a un contribuente che abbia rivalu tato un terreno al valore di € 100.000, con un'imposta sostitutiva di € 4.000 rateizzata in tre quote annue di € 1.333, la prima delle quali già versata.Qualora il contribuente intenda avvalersi del la nuova opportunità di rivalutare il medesi mo terreno, dovrà periziarlo con riferimento alla data dell'1.1.2014, ottenendo, per esem-pio, un valore di € 120.000, cui corrisponde un'imposta sostitutiva di € 4.800. Il contribuente potrà scomputare da tale im porto la rata di € 1.333 già versata, ottenendo un residuo di € 3.467, che potrà, a sua scelta, versare per intero entro il 30.6.2014, oppure rateizzarlo in tre (oppure in due) quote an-nuali di pari importo da versare entro il 30.6 degli anni 2014, 2015 e 2016 (oppure entro il 30.6.2014 e 2015), maggiorando la seconda e la terza rata degli interessi calcolati nella mi sura del 3% annuo. I dati relativi al valore rivalutato da peri zia, all'imposta sostitutiva dovuta in rela zione a detto valore, all'imposta sostitutiva eventualmente già versata per precedenti rivalutazioni del medesimo terreno che può essere scomputata dall'imposta sosti tutiva dovuta per la nuova rivalutazione, alla differenza di imposta da versare, alla eventuale rateizzazione, alla circostanza che l'imposta da versare sia parte di un versamento cumulativo riferito a più terre ni dovranno essere riportati in un'apposita sezione del quadro RM del mod. UNICO 2015 relativo al periodo di imposta 2014. Per ulteriori approfondimenti può essere consultata la circolare dell'Agenzia delle entrate n. 47/E/2011, che contiene anche un utile elenco delle precedenti possibilità offerte dalla normativa per effettuare la ri valutazione e dei documenti di prassi ema nati con riguardo a ciascuna di esse. Tra le precisazioni ribadite in tale docu mento di prassi meritano di essere richiamate le seguenti:a. il versamento dell'intera imposta sosti tutiva (ovvero della sua prima rata) oltre il termine previsto dalla norma non

aumento del valore di acquisto del terreno nella misura in cui è stato effettiva mente sostenuto ed è rimasto a carico;6. la rideterminazione del valore di acquisto dei terreni edificabili e con destinazione agri cola di cui ai commi da 1 a 5 costituisce valo re normale minimo di riferimento ai fini delle imposte sui redditi, dell'imposta di registro e dell'imposta ipotecaria e catastale.

Per la sua importanza, rileva la disposizione di cui alla lett. ee) dell'art. 7, comma 2, del D.L. 70/2011, che ha ammesso una possibili tà non consentita, fino a quel momento, dalle Entrate.Detta norma prevede che i soggetti che si av valgono della rideterminazione dei valori di acquisto dei terreni, qualora abbiano già effettuato una precedente rideterminazio-ne del valore dei medesimi beni, possono detrarre dall'imposta sostitutiva dovuta per la nuova rivalutazione l'importo rela tivo all'imposta sostitutiva già versata. Grazie a ciò, il contribuente non è più obbli gato a pagare per intero l'imposta sostituti va sul nuovo valore periziato e a richiedere il rimborso dell'imposta già pagata in passato, presentando un'apposita istanza di rimborso entro i 48 mesi dal relativo versamento stabi liti dall'art 38 del D.P.R. 602/1973, ma può di rettamente scomputare l'importo dell'im posta sostitutiva in precedenza versata, corrispondendo la sola differenza. EsempioIpotizziamo che un contribuente abbia ef fettuato una precedente rivalutazione del terreno per un valore periziato di € 100.000 versando un'imposta sostitutiva di € 4.000.Se il medesimo contribuente intende avvaler si della riapertura dei termini per aggiornare il valore fiscale dello stesso terreno, dovrà munirsi di una perizia giurata che ne attesti il valore alla data dell'1.1.2014, per esempio di € 130.000.L'imposta sostitutiva sarà di € 5.200 (4% di € 130.000), ma potrà essere versata la sola differenza di € 1.200 (5.200 meno 4.000). Qualora fosse in corso una rateazione dell'im posta sostitutiva del 4%, la disposizione con sente di scomputare dalla nuova

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31FEBBRAIO 2014

IL GEOMETRA VERONESE

i versa menti da effettuare in modo unitario (rata di imposta oltre interessi) saranno pari a € 1.500 e a € 1.545 (di cui € 45 di interessi). Qualora si opti per tre rate di € 1.000 ciascu na gli importi rispettivamente dovuti entro il 30.6.2014, 30.6.2015 e 30.6.2016 ammonte ranno a € 1.000, € 1.030 ed € 1.060. LIMITAZIONI RELATIVE ALL'ESERCIZIO DELLA RIVALUTAZIONESecondo la costante prassi dell'Agenzia del le entrate, è necessario che la redazione e il giuramento della perizia relativa ai terreni siano antecedenti alla cessione del bene in quanto il valore periziato deve essere indi cato nell'atto di cessione. Tale tesi, non riscontrabile in alcuna norma di legge, è stata confutata da alcune sen tenze delle Commissioni Tributarie e dalla stessa Corte di Cassazione (sent. n. 30729/11), ma l'Agenzia delle entrate non ha mo dificato il proprio orientamento (da ultimo, vedasi la risposta 4.1 della circ. n. 1/E/2013): cosicché, è opportuno rispettare la sequen-za temporale indicata al fine di evitare il ri schio di un lungo e oneroso contenzioso e il disconoscimento della rivalutazione stessa. La normativa consente di rideterminare il valore fiscale dei terreni posseduti alla data del 1° gennaio 2014 sostituendo tale nuo vo valore all'originario costo di acquisto e "contrapponendolo" poi all'eventuale cor rispettivo di cessione del bene ai fini della quantificazione dell'eventuale plusvalen za. Il valore così rivalutato non può essere peraltro incrementato degli oneri inerenti (come invece si può fare in assenza della rivalutazione) tranne che della spesa soste-nuta per redigere la perizia giurata di stima del nuovo valore (art. 7, comma 5, della leg ge 448/2001). Ai sensi della legge 448/2001 (art. 7, comma 6) il valore rivalutato costituisce anche valore normale minimo ai fini delle im poste indirette dovute per il trasferimento del terreno. Peraltro (circ. n. 15/E/2002 e n. 1/E/2013), nel caso il venditore, dopo avere usufruito della rivalutazione, ritenesse di discostarsi dal va lore "minimo" così rideterminato, può farlo. Ciò può concretamente verificarsi, per esempio, in dipendenza di un deprezza mento oggettivo del bene, di modifiche in tervenute negli strumenti di pianificazione urbanistica o di una crisi del mercato come quella da tempo in atto che rende difficile o

consen te l'utilizzo del valore rideterminato ai fini del calcolo della plusvalenza realizzata. In tale ipotesi, il contribuente perde il diritto ad avvalersi della rivalutazione e può ri chiedere il rimborso dell'imposta sostituti va già versata;b. l'opzione per la rideterminazione dei valori e la conseguente obbligazione tri butaria si considerano perfezionate con il versamento dell'intero importo dell'im-posta sostitutiva ovvero, in caso di pagamento rateale, con il versamento già della prima rata. Infatti, il contribuente può avvalersi immediatamente del nuovo valore di acquisto ai fini della determinazione delle plusvalenze di cui all'art. 67 del TUIR. Pertanto, coloro che abbiano effettuato il versamento dell'imposta dovuta ovvero di una o più rate della stessa, qualora in sede dì determinazione delle plusvalenze realiz-zate per effetto della cessione delle parteci pazioni o dei terreni non tengano conto del valore rideterminato, non hanno diritto al rimborso dell'imposta pagata e sono tenu ti, nell'ipotesi di pagamento rateale, a effet tuare i versamenti successivi. Le norme in esame prevedono, infatti, la facoltà di av valersi di un'agevolazione e il contribuen te non può modificare successivamente la scelta liberamente effettuata in mancanza di un'apposita disposizione in tal senso; c. qualora il contribuente abbia effettuato il versamento della prima rata nei termini di legge e abbia omesso di effettuare i suc cessivi versamenti rateali, questi ultimi sono iscritti a ruolo ai sensi degli artt. 10 e segg. del D.P.R. 602/1973. MODALITÀ DI VERSAMENTO E CALCOLO DEGLI INTERESSI IN CASO DI RATEAZIONEPer versare l'imposta sostitutiva occorre utilizzare il mod. F24, con la possibilità di utilizzare in compensazione eventuali cre diti: esiste il codice tributo 8056, istituito per precedenti rivalutazioni. Nel caso si opti per la rateazione in due o in tre tranche annuali, occorre versare gli interessi sulla seconda rata o sulla seconda e terza rata, calcolati al tasso del 3% annuo. EsempioIpotizzando un'imposta sostitutiva di € 3.000, da corrispondere in due rate di € 1.500 cia scuna entro il 30.6.2014 e il 30.6.2015,

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32 FEBBRAIO 2014

IL GEOMETRA VERONESE

perizia: sarà quindi, in genere, un valore più alto di quello origi nario di acquisizione del terreno, ancor ché inferiore a quello in precedenza peri ziato.Le regole di tassazione delle plusvalenze relative alla piena proprietà dei terreni si applicano, di massima, anche agli atti a ti tolo oneroso che importano costituzione o trasferimento di diritti reali di godimento (art. 9, comma 5, del TUIR) e ad altri casi a essi assimilati in alcuni documenti di prassi dell'Agenzia delle entrate, quali i trasferi menti di diritti volumetrici o di rilocalizzazione.Secondo l'Agenzia - tesi non condivisa da autorevole dottrina - le suddette regole non si possono invece applicare nel caso di costituzione del diritto di superficie se l'acquisto del diritto, da parte del soggetto che lo costituisce a favore di terzi, non è avve nuto pagando uno specifico prezzo (ris. n. 112/E/2008e par. 8 della circ. n. 36/E/2013). In questo caso, secondo le Entrate, la tassa zione del corrispettivo ritratto dalla costitu-zione del diritto non rientra nelle lett. a) e b) dell'art. 67, bensì sotto la lett. l), vale a dire fra i «redditi diversi derivanti dall'assunzio ne di obblighi di fare, non fare o permette-re» e sarebbe tassabile (art. 71, comma 2, del TUIR) come differenza fra l'ammontare per cepito nel periodo d'imposta e le spese spe cificamente inerenti alla sua produzione. In tali casi non è ammessa dalle Entrate la rivalutazione oggetto del presente articolo.

Stefano Baruzzida “Consulente Immobiliare”

impossibile trovare acquirenti nel caso in cui ci si trova nella necessità di vendere, se non riducendo drasticamente i prezzi rispetto a quelli "normali" e, in molti casi, neppure in tale maniera. In tal caso, la perizia "perde valore": ai fini delle imposte sui trasferimen ti tornano a operare le ordinarie norme che presiedono alla determinazione della base imponibile - ma, in tal caso, l'Agenzia può procedere ad accertamento, non essendo più vincolata al valore peritale - mentre ai fini delle imposte dirette la plusvalenza deve essere determinata assumendo il costo o il valore di acquisto determinato in via ordina ria ex art. 68 del TUIR, senza poter più consi derare come effettuata la rivalutazione. Su questo delicato tema assume particolare rilevanza la risposta 4.1 contenuta nella circolare multi quesiti n. 1/E/2013, nell'ambito della quale è stata anche segnalata l'ulte riore possibilità per il contribuente di rideterminare "al ribasso" il valore del terreno detenuto, ovviamente sostenendo il costo di una nuova perizia. Il contribuente che in tenda usufruire di tale possibilità dovrà far redigere la perizia giurata di stima, riferita al valore del terreno alla data del 1° gennaio 2014, entro il 30 giugno 2014, oppure entro la data di stipula dell'atto se la cessione av viene prima di tale termine. Se l'importo pagato in occasione della pre cedente rideterminazione è maggiore di quello dovuto entro il 30 giugno 2014, non deve essere effettuato alcun versamento: in tal caso, però, per espressa previsione nor-mativa, la parte eccedente non può essere chiesta a rimborso.Con tale procedura si ottengono i seguenti effetti:- il nuovo valore peritale ridotto costi tuisce valore normale minimo ai fini delle imposte sui trasferimenti, il che rende meno onerosa la fiscalità in capo all'acquirente che, naturalmente, non è di regola disposto ad accollarsi maggio ri oneri per fatti che interessano il solo venditore;- attraverso una nuova perizia "al ribasso" si "evita di disattendere" una precedente valutazione peritale e il rischio che l'A genzia delle entrate possa "liberamente" accertare al rialzo il valore di trasferimen to ai fini delle imposte indirette, facendo perno anche sulla precedente perizia;- ai fini delle imposte sui redditi, il nuovo valore iniziale fiscalmente rilevante, con il quale confrontare il corrispetti-vo di cessione, viene rideterminato in base alla nuova

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35FEBBRAIO 2014

IL GEOMETRA VERONESEAGGIORNAMENTO PROFESSIONALE | IL DIRITTO AL PANORAMA

Nell'ultimo periodo si è assistito, in manie ra peraltro piuttosto confusa, a un sempre maggiore richiamo alla nozione di diritto al panorama. In realtà si tratta di un processo ancora in atto e non completamente concluso, dal momento che sotto l'aspetto normativo non esistono specifiche previsioni in pro-posito dal punto di vista civilistico e quindi la disciplina deve essere ricavata dai prin cipi generali secondo la ricostruzione che emerge dagli orientamenti giurispruden ziali. Di fatto i presupposti per la sussistenza del diritto al godimento del panorama e le tutele utilizzabili per esso sono stati finora oggetto di una unica, peraltro non recente, sentenza della Suprema Corte, mentre è sempre stato più frequente il richiamo alla servitù di panorama, che si presenta qua lora vi sia una vera e propria servitù avente per oggetto il divieto di realizzare costru zioni (ma anche di fare crescere gli alberi) oltre l'altezza precedente (cosiddetta servi titi altius non tollendi, secondo la classica definizione che riporta l'antica formula in latino).

IL DIRITTO AL PANORAMAIl diritto al panorama è stato oggetto di un esame approfondito nella sent. n. 3679 del 18 aprile 1996 della Corte di Cassazione che, per la prima volta, ha affrontato in manie ra esaustiva questo tema e ha individuato i suoi presupposti con specifico riferimento al problema della risarcibilità del danno. Va ribadito che, contrariamente ad altre deci sioni precedenti e successive, nella citata sentenza della Suprema Corte la tutela del panorama avviene senza riferimento alla presenza di una servitù di panorama. Nel caso oggetto della sentenza il proprie tario di alcuni fabbricati ubicati in una prestigiosa via della città di Napoli aveva chiesto in giudizio il risarcimento dei dan ni conseguenti alla perdita di veduta, di luce e di sole derivata dalla edificazione di un edificio a valle della strada, in violazione del regolamento edilizio di Napoli, del piano regolatore generale e della convenzione tra il comune di Napoli e la società costruttrice per quanto riguardava l'altezza, la superficie coperta e il rapporto tra essa e quella

SI ASSISTE SEMPRE PIU’ SPESSO ALLA ENUNCIAZIONE DEL DIRITTO AL PANORAMA, MA NELLA PRATICA LA FORMULA SI RIVELA MOLTE VOLTE PROBLEMATICA E SOLO IN ALCUNI CASI IL PROPRIETARIO DI UN IMMOBILE PUO’ USUFRUIRE DI UNA EFFETTIVA TUTELA DEL PANORAMA DI CUI GODE

IL DIRITTO AL PARONAMA

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libe ra, la distanza dalla strada, dalle aree e dai fabbricati vicini, nonché il numero dei piani. Il Tribunale aveva respinto la domanda di risarcimento, così come successivamente aveva pure fatto la Corte d'Appello. La Corte di Cassazione nella sua motivazione ha allora esaminato il problema se e in quali casi la esclusione o la diminuzione del panorama, di cui si avvantaggia un determinato appartamento, che consegue dalla costruzio ne di un fabbricato vicino, costituisca, per il proprietario dell'immobile, un danno ingiu sto e risarcibile e in quale misura, La Corte ha subito precisato che un danno di questo tipo non si può considerare sus sistente in modo automatico, come accade invece per il danno derivante dalla esclusio ne o dalla limitazione della servitù di veduta o dalla violazione delle distanze legali tra gli edifici; e quindi negli illeciti edilizi va identificato l'interesse tutelato e leso dalla esclu sione o dalla diminuzione del panorama e va stabilito se tale pregiudizio rientri tra quelli contemplati dall'art. 872, comma 2, cod. civ. Il contenuto del diritto di proprietà, che vie ne delineato in astratto in maniera uniforme dall'art. 832 cod. civ., di fatto corrisponde alle possibilità di utilizzazione, effettive e concrete, inerenti ai beni che ne formano oggetto

Ciascun tipo di bene, sebbene costituiscano tutti oggetto del diritto di proprietà, fornisce, infatti, utilità, profitti e forme di godimen to differenziati; e per quanto riguarda i beni immobili, che sono suscettibili di utilità di verse in rapporto alla loro natura e alla loro destinazione - a parità di condizioni generali (come l'ubicazione in una determinata zona cittadina, i collegamenti con i servizi urbani, le strade di accesso e i parcheggi) e particola ri (come la solidità delle strutture, i materiali impiegati, gli impianti, la distribuzione dei locali ecc.) - il panorama costituisce una qua lità positiva per un appartamento che così acquisisce valore. Proprio come per la posi zione, per l'esposizione, idonea a garantire migliore illuminazione, soleggiamento e salu brità, per l'altezza del piano rispetto al suolo, il panorama raffigura una qualità, specifica e individuale, la cui esistenza accresce, in misu-ra che può essere pure considerevole, il valore dell'unità abitativa anche rispetto alle altre unità immobiliari dello stesso edificio. La Suprema Corte ha allora chiarito che il panorama non è un elemento necessario e connaturale alle unità abitative, ma un elemento accidentale, derivante dalla natura delle cose e, precisamente, dalla posizione, dall'esposizione e dall'altezza del piano o della porzione di piano e dalla amenità dei luoghi in cui l'edificio è costruito; in

altre parole non tutti gli appartamenti sono pa noramici, come possono non esserlo tutte le unità abitative ubicate nello stesso fab bricato e solo gli appartamenti che godono del panorama beneficiano di utilità, profit ti e forme di godimento che li rendono più richiesti e apprezzati rispetto ad altri. Ma il panorama, che accresce il valore dell'im mobile, può essere diminuito o escluso del tutto da una nuova costruzione, che venga edificata legittimamente in conformità con le norme civili e amministrative vigenti e in tal caso il pregiudizio subito dal proprietario non costituisce un danno ingiusto e risar-cibile ex art. 2043 cod. civ., dato che l'opera lesiva consegue all'esercizio di un diritto; il contrario succede quando invece la edifica zione sia avvenuta in violazione della disci plina relativa all'assetto del territorio (vale le norme edilizie sulle limitazioni del volu me, dell'altezza, della densità degli edifici, delle esigenze dell'igiene e della viabilità). La conservazione dell'ambiente o la tutela delle bellezze naturali garantiscono agli edi fici esistenti indirettamente il vantaggio del panorama e implicitamente vietano che il panorama venga diminuito o escluso dalle nuove costruzioni; e di queste norme detta te nell'interesse pubblico, anche gli interes si privati vengono a beneficiare. È dall'art. 872, comma 2, cod. civ., che deriva un diritto soggettivo perfetto, indipendentemente dal fatto che le norme urbanistiche richiamate siano o meno integrative del codice civile.

In conclusione in caso di diminuzione o esclusione del panorama goduto da un ap partamento e tutelato dalle norme urbani stiche, che prescrivono determinati stan dard edilizi, a norma dell'art. 872, comma 2, cod. civ., il pregiudizio arrecato costituisce danno ingiusto e, come tale, risarcibile. E la prova del danno, configurata dal pregio che il mercato riconosce al panorama goduto da un appartamento e quindi dal deprezzamen to commerciale dell'immobile susseguente al venir meno della panoramicità, esige l'in dagine essenzialmente critica e valutativa tipica della consulenza tecnica in quanto si risolve nell'accertamento di fatti rilevabili o valutabili con l'ausilio di specifiche cognizio ni tecniche.La Suprema Corte ha individuato in questi termini i presupposti per l'esistenza del di ritto al panorama e i fondamenti per la risarcibilità del danno conseguente alla sua violazione.Il principio suddetto è stato poi applicato da App. Napoli, 30 aprile 2007, con la decisione secondo cui la riduzione del panorama di cui beneficia un determinato immobile va dimostrata di volta in volta dall'interessato, dal momento

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che la sussistenza del danno da riduzione del panorama è strettamente correlata alla natura del bene che di quel pa-norama godeva.Nello stesso senso Trib. Bari, sent. 8 ottobre 2005, secondo cui il risarcimento del danno derivante dalla violazione delle norme specia li di edilizia, come quelle sulle distanze, legali nelle costruzioni, è condizionato alla prova della esistenza e della misura del pregiudi zio. E la prova - consistente nel pregio che al panorama goduto da un appartamento rico-nosce il mercato e quindi al deprezzamento commerciale dell'immobile susseguente al venir meno della panoramicità - si risolve nell'accertamento di fatti rilevabili o valutabili con l'ausilio di specifiche cognizioni tecniche ed esige l'indagine essenzialmente critica e va lutativa tipica della consulenza tecnica In senso contrario invece Trib. Genova, sent. 9 luglio 2005, secondo cui l'ordinamento giu ridico non riconosce un diritto al panorama, di per sé considerato, e neppure le limitazio ni di aria e luce derivanti da opere, installa zioni di manufatti e piante hanno giuridica rilevanza a prescindere da una violazione delle norme codicistiche sulle distanze nelle costruzioni e sulle distanze dalle vedute. LA SERVITÙ DI PANORAMACome si diceva al principio di queste note, la servitù di panorama, consistente nella par ticolare amenità del fondo dominante per la visuale di cui gode, è una sei Vitus altius non tollendi, che riguarda sia le costruzioni, sia gli alberi e che può essere acquistata per destinazione del padre di famiglia o per usu capione nel solo caso in cui siano presenti opere visibili e permanenti, ulteriori rispetto a quelle che consentono la servitù di vedu ta e specificatamente destinate all'esercizio della servitù invocata (Cass., sent. 20 ottobre 1997, n. 10250). È stato precisato che la crescita di una pian ta rampicante, che limita il diritto di veduta del panorama al proprietario di un immobi le vicino, non rientra tra le ipotesi idonee a ledere una servitù altius non tollendi, poiché questa richiede particolari opere che quali fichino il bene in modo certo, non essendo sufficiente il mero diritto di veduta (Trib. Sa lerno, 9 luglio 2002).La servitù, ai sensi dell'art. 1030 cod. civ., può anche comportare, per il proprietario del fondo servente, l'obbligo di un facere, se così viene stabilito dal titolo o dalla legge, purché esso costituisca soltanto una obbligazione ac cessoria che non esaurisce l'intero contenuto della servitù essendo volto solo a consentir ne il concreto esercizio; e in applicazione di

questo principio è stato ritenuto compatibile con il contenuto della servitù di non collocare e mantenere nel fondo alberi che impedisca no la visuale del panorama dal fondo vicino, l'obbligo di rimuovere o potare gli alberi già esistenti che ostacolino l'esercizio della vedu ta (Cass., sent. 13 giugno 1995, n. 6683). In tema di servitù altius non tollendi, il più ampio panorama assicurato al fondo do minante, da valutarsi in relazione alle con dizioni ambientali in atto al momento della costituzione della servitù, non esaurisce il requisito della utilità, che ricorre anche in relazione al maggior godimento di aria e luce garantito a detto fondo (Cass., sent. 6 marzo 1980, n. 1522).

VIOLAZIONE DELLE DISPOSIZIONI SULLE DISTANZEIl principio secondo cui il proprietario che abbia eseguito una costruzione in violazio ne delle norme che disciplinano il diritto a edificare, pur essendo esposto alle relative sanzioni previste dalla legge, non rimane sprovvisto della tutela apprestata dall'ordi namento a favore della proprietà, nel caso di violazione delle norme stesse a opera di terzi, è applicabile - oltre che nel caso in cui dall'altrui violazione sia derivata una diminuzione della visuale, di panorama, di amenità o di soleggiamento della costruzio ne - anche all'ipotesi in cui nei confronti del convenuto sia stato chiesto l'arretramento della costruzione effettuata in violazione delle norme sulle distanze da parte dell'at tore, che abbia violato pure tali norme. In questa ipotesi, il convenuto non può limi tarsi a eccepire la violazione commessa dall'attore, ma, per rendere legittima la pro pria situazione, deve chiedere e ottenere l'arretramento della precedente costruzio ne dell'attore (Cass., sent. 9 agosto 1996, n. 7365). ATTO EMULATIVOCon riferimento a un caso in cui i due cespi ti si trovavano sullo stesso livello e la collo cazione di alcune piante non poteva

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essere giustificata sotto il profilo della tutela della riservatezza del convenuto in quanto la ter razza era sottoposta ad altri due piani del fabbricato dai quali era comodamente eser citante la visuale su di essa, è stato deciso che la collocazione di piante di alto fusto che impediscano l'esercizio del diritto di ve duta del vicino senza apprezzabile vantag gio del proprietario, configura un mero atto emulativo che quindi è illecito (Trib. Napoli, 20 febbraio 1997). APPOSIZIONE DI VASI E VASCHE CONTENENTI ARBUSTIIn una recente sentenza la lamentata le sione della veduta derivava dall'apposi zione, da parte del dirimpettaio, di vasi e vasche contenenti arbusti e siepi, destinati a realizzare una barriera, di cui era stata richiesta al Giudice l'ordine di rimozione; e il ripristino dei luoghi è stato ordinato nonostante non sia stata riconosciuta la sussistenza di alcuna servitù (Cass., sent. 28 febbraio 2013, n. 5045).

TUTELA AMMINISTRATIVACon riferimento alla impugnazione di un permesso di costruire da parte del pro prietario di un fondo attiguo a quello tea tro di preventivati lavori di demolizione e ricostruzione con ampliamento sulla base della lamentata impossibilità di godere della vista del lago il TAR Veneto, Sez. II, sent 5 luglio 2012, n. 959, ha deciso che il denunciato pregiudizio del diritto al pano rama è insufficiente a individuare un inte resse differenziato e qualificato, in quanto tale meritevole di tutela giurisdizionale in sede amministrativa; e così ha dichiarato il ricorso inammissibile per mancanza di legittimazione e di interesse a ricorrere in capo al ricorrente.

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