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Z O T Z T I G A N E il senese Settimanale gratuito di informazione edito da Alsaba Grafiche • Anno II • numero 61 • Registrazione n. 7 del Tribunale di Siena dell’8 aprile 2008 • www.alsaba.it Chiuso in redazione il 15 giugno 2009 • Tiratura 9.000 copie • Stampato su carta 100% riciclata con marchio ecologico “Angelo Blu” Il sogno del poker biancoverde Alle pagine 14 e 15

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senese Il sogno del poker biancoverde il Alle pagine 14 e 15 Settimanale gratuito di informazione edito da Alsaba Grafiche • Anno II • numero 61 • Registrazione n. 7 del Tribunale di Siena dell’8 aprile 2008 • www.alsaba.it Chiuso in redazione il 15 giugno 2009 • Tiratura 9.000 copie • Stampato su carta 100% riciclata con marchio ecologico “Angelo Blu”

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Z OTZ TIGA NEil seneseSettimanale gratuito di informazione edito da Alsaba Grafiche • Anno II • numero 61 • Registrazione n. 7 del Tribunale di Siena dell’8 aprile 2008 • www.alsaba.it

Chiuso in redazione il 15 giugno 2009 • Tiratura 9.000 copie • Stampato su carta 100% riciclata con marchio ecologico “Angelo Blu”

Il sogno del poker biancoverdeAlle pagine 14 e 15

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4 mercoledì 17 giugno 2009 4 cultura 3Z OTZ TIGA NEil senese 4

Il Centro Europeo di Ricerca sulla Conservazione e sul Restauro, CERR, ubicato nel complesso del Santa Maria della Scala a Siena, il 23 maggio del 2008, si è aggiudicato il progetto messo a concorso dalla Dire-zione Generale per la Cooperazione e lo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri intitolato “Cina - Soste-gno al Shaanxi History Museum di Xi’an” e ha firma-to recentemente il contratto che rende disponibile un finanziamento del MAE finalizzato alla costituzione di una Scuola di restauro e al recupero di importanti af-freschi nella Provincia di Xi’an, storica capitale dell’an-tica Cina e oggi metropoli di sette milioni di abitanti.«Questo obiettivo appena centrato ed il riconoscimento internazionale dato al Cerr – ha detto il sindaco di Siena Maurizio Cenni, durante la presentazione del progetto - ci dimostrano che c’è un lavoro serio e rigoroso alle spalle di questa istituzione, dalla quale ci aspettiamo molto anche per le prospettive di crescita della città. Il progetto in Cina ci mette in rapporto diretto con le istituzioni di quel grandissimo paese che ci permette di promuovere la nostra città e di dare una credibilità in-ternazionale al nostro Centro sul restauro».Una particolare menzione va riservata al dottor Giampaolo Cianci, della Direzione Generale per la Cooperazione e lo Sviluppo del MAE, e all’Am-basciata d’Italia a Pechino nella sua Unità Tecnica

Locale diretta dall’ingener Rosario Centola dove collabora l’architetto Michele Morana. L’ATS capitanata dal CERR organizzerà a Xi’an un corso di formazione finalizzato alla creazione di un nucleo di specialisti in grado di proseguire poi autonomamente nell’attività di formazione. Con-temporaneamente si darà avvio all’operatività del

Laboratorio di Restauro del Centro Specialistico presso il Museo, impostando un piano sistematico di interventi conservativi sulla grande raccolta di dipinti murali (più di cinquecento) staccati e con-servati nel Museo. I campi della ricerca oggetto del Corso di Formazione comprenderanno l’analisi del-le antiche tecniche di esecuzione e lo studio operati-vo per il restauro e la messa in sicurezza dei dipinti, l’aggiornamento costante sulle nuove metodologie internazionali di intervento sulla pittura murale, e un osservatorio permanente per la raccolta costante di informazioni sugli interventi sulla pittura murale nella Repubblica Popolare Cinese. Il progetto “Cina - Sostegno al Shaanxi History Mu-seum di Xi’an”, inteso come fulcro di una strategia di cooperazione a lungo termine, continua e coerente tra Italia e Cina, con una durata biennale. Il Museo di Xi’an, fra i più importanti e visitati della Cina per la straordinaria qualità delle raccolte, conserva difatti una collezione unica di dipinti murali provenienti da tombe risalenti alla dinastia Tang (618-907), scoperte nella provincia dello Shaanxi fra il 1952 e il 1989. Grazie alla collaborazione del CERR di Siena, gli affreschi, tra i più importanti del genere in tutta la Cina, potranno essere mostrati stabilmente, entrando a far parte del percorso del Museo.

Voci di Fonte, il Festival teatrale del Comune di Siena ideato e diretto da laLut, compagnia professionista con-tinua a crescere e a perseguire la sua ragione d’essere: mostrare il teatro di oggi, rendere possibile l’incontro tra gli artisti e il pubblico, restituire alla città luoghi di-menticati offrendoli nuovamente vivi alla cittadinanza. Voci di Fonte non è un evento. È un’operazione cultura-le concepita e realizzata per Siena attraverso le sue stesse peculiarità urbanistiche e sociali. Siena è una natura viva, un luogo in cui coesistono i tempi dell’uomo e della na-tura. Da venerdì 19 giugno a venerdì 26 molti spettacoli artistici occuperanno quattro luoghi diversi dentro le mura, Le Fonti delle Monache, la Fonte Gaia, il Santa Maria della Scala, il Teatro dei Rinnovati. Il Festival si aprirà con il professor Stirman, etno-marionettologo, mago, ciarlatano, recordman di apnea e altre prodezze.

Tra la marionetta, il clown, il teatro di oggetti, uno spet-tacolo senza frontière che comincia nella tragedia greca e finisce nel bel mezzo di un’umida risaia vietnamita, una vera immersione nel mistero dell’arte asiatica, sempre venerdì 19, presso le fonti delle Monache andrà in scena prima lo spettacolo “Acqua Liofilizzata”, poi “Canti di Sicilia una Rosa per Rosa” dove Anna Granata e Rocco Giorni si cimenteranno su tre temi della cultura popolare Siciliana. Sabato 20 giugno, sempre presso le fonti delle Monache, sarà il momento di Luca Zacchini, Francesca Sarteanesi, Francesco Rotelli, Riccardo Goretti con lo spettacolo “Gli Omini”. Domenica il festival continuerà con un concerto al Santa Maria della Scala. Protagonisti dello spettacolo saranno Stefano Jacoviello e Gaetano Partipilo. Il programma – consultabile su www.vocidi-fonte.org – continuerà anche nella prosima settimana.

CERR, la Cina è vicina

Le Fonti dello spettacolo

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4 mercoledì 17 giugno 2009 4 NOtIZIE IN BrEVEfONdaZIONE musEI sENEsIa spassO

pEr I musEI

Un erbario è una raccolta di campioni vegetali e funghi, tutti preparati per essere conservati allo stato secco. Le piante, dopo essere state pressate e fermate con spilli su fogli di carta, conservano le loro caratteristiche basilari di forma e struttura. Per que-sto una raccolta di campioni vegetali secchi è interessan-te dal punto di vista storico e scientifico. L’erbario è il sistema universalmente rico-nosciuto, attraverso il quale vengono conservati indefi-

nitamente i campioni sui quali è stata descritta per la prima vol-ta una spe-cie vegetale. Inoltre i dati riportati sul-le etichette d ’ e r b a r i o p o s s o n o servire per r i c a v a -re notizie sugli usi pratici del-le piante: queste in-fatti pos-sono essere

usate per scopi alimentari, terapeutici, per legname, ecc.

L’Erbario di Siena fu istituito da Giovanni Cam-pani nel 1856 e arricchito da Attilio Tassi, di cam-pioni provenienti da tutta la Toscana e chiamato “Erbario Toscano”. La raccolta si ampliò nel corso del tempo grazie a campioni raccolti da botanici e botanofili sene-si, campioni donati da privati (Targioni Tozzetti,

Alberti Franzoni, Mazzetti, Corinaldi, Marchese Chigi Zondari, ecc.) e prove-nienti da varie parti dell’Italia e del Mondo, nonché grazie a scambi con altri Orti Botani-ci (Firenze, Pisa, Lucca). Un successivo riordino fu effet-tuato quando era direttore il Prof. Pichi-Sermolli negli anni ‘50 e fu completato dal Prof. De Dominicis negli anni 1968-78. Nel periodo succes-sivo l’erbario non ha subito sostanziali cambiamenti, ed è stato gestito dal Prof. Mariot-ti. Nel 1995 l’erbario ha go-duto di una figura professio-

nale di un tecnico (Dr. Chiarucci) fino al 2001. In questo periodo, con la collaborazione della Dr.ssa Perini e di altri tecnici sono stati sostituiti i vecchi armadi di legno che ospitavano i campioni essiccati, con armadi metallici, che garantivano una maggiore sicurezza da attacchi di insetti e al-tri parassiti ed è stato incrementato il numero dei campioni conservati. Dal 2002 un Tecnico-Bota-nico è il Responsabile dell’Erbario (Dr.ssa Boni-ni), provvede a svolgere le attività di gestione (ap-puntatura, disinfestazione e scambio) e di ricerca. L’Erbario è stato ristrutturato nel 2004 ed è si-tuato nel piano seminterrato del Dipartimento di Scienze Ambientali ‘G. Sarfatti’ in due locali, con un impianto di aerazione e condizionamen-to, accessibili per la consultazione del materiale su prenotazione. È suddiviso in una “Collezio-ne Storica”, chiusa a nuove accessioni e costi-tuita principalmente da Erbari del XVIII sec, e dalla “Collezione Moderna”, costituita da oltre 85.000 campioni, comprendenti piante vascolari, funghi, briofite, licheni e alghe, provenenti per lo più da ricerche svolte nella Toscana Meridio-nale. La “Collezione Moderna” viene oggi con-tinuamente arricchita, grazie alle ricerche svolte nel Dipartimento, ed è consultabile al sito: www.anarchive.it. È questa un’ulteriore dimostrazione di quanto importanti siano le raccolte scientifiche esistenti nella nostra città, a partire da quelle che si trovano ai Fisiocritici.

L’erbario di Siena

Il 27 giugno verrà inaugurata in seno al polo museale montalcinese e pre-cisamente all’interno della chiesa di Sant’Agostino la mostra “Rotoli” del Pittore Luca Bellaccini. Questa espo-sizione temporanea è nata da un’idea del Comitato scientifico del Museo, dal Ministero per i Beni e le Attività culturali, Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le Province di Siena e Grosse-to, dalla Fondazione Musei Senesi e dalla Comunità Montana Val d’Orcia Amiata. L’esposizione, all’interno di una delle chiese più care a montalcinesi, chiusa per lavori di restauro nel 1997 e mai riaperta, vuole essere un modo per sottoporre all’attenzione collettiva la necessità di interventi urgenti per riportare questa chiesa al suo antico splendore. L’itinerario espositivo si articola at-traverso ventuno opere, nelle quali il colore e la materia sembrano dialoga-re e fondersi tra loro ed altresì trovare un dinamico ed intelligente legame con l’ambiente artistico che le circon-da. La chiesa infatti contiene preziose opere del XIV e XV secolo affrescate da vari artisti senesi. Particolarmen-te importanti sono gli affreschi che ritraggono le scene della Passione di Cristo e le Storie della Vita di Sant’An-tonio Abate. Anche il coro è finemente affrescato con le Storie di Sant’Ago-stino, degli Evangelisti e dei Dottori della Chiesa.

Bellaccini a MontalcinoPer informazioni:

Erbario (Herbarium Universitatis Se-nensis)Via Mattioli, 4. 53100 Siena. www.mu-seobotanico.unisi.it www.anarchive.itTel: 0577/235409. Fax: 0577/232860.Orario: dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00-16.30. Chiuso nei giorni festivi.Biglietto d’ingresso gratuito. Visite gui-date su prenotazione.

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4 mercoledì 17 giugno 2009 4 5Z OTZ TIGA NEil senese 4cultura

Il razzismo in diverse sfac-cettature e diseguali modi di pensiero tenta di giustificare

la superiorità di un modo di essere e di vivere. È una forma di stoltezza verso la quale spesso rimaniamo muti e insensibili e contro la qua-le costruiamo un deserto di silenzio, dietro i volti di chi grida sofferenza e vendica uguaglianza come nell’opera di Valerio Funaro, “L’ulti-mo muro”, uno dei lavori esposti nella mostra collet-tiva “Sdiraz. Artisti contro il razzismo”, inaugurata nei giorni scorsi presso la galleria Didee, in Via del Poggio, 2 a Siena. L’iniziativa, promossa dall’associazione Didee e dal Comitato provinciale Arci di Siena, raccoglie le opere con-tro il razzismo di Josè Enrique Alvarez; Marta Tiezzi; Marti-na Forzoni; Andrea De Ber-nardi; Debora Spizzica; Um-berto Trezzi; Fabio Mazzeri; Neil Tetkowski; Alessandro Grazi; Anna Pisano e Valerio Funaro e si inserisce nell’am-bito della campagna promos-

sa dall’Arci “La forza delle differenze – Tu da che parte stai?”, con l’obiettivo di valo-

rizzare l’importanza del confronto con culture, stili di vita e religioni diverse, per dire no a qualsiasi forma di razzismo e di intol-leranza e per stimo-lare una crescita e un arricchimento collettivi. La mo-stra, di carattere itinerante, sarà ri-proposta anche a Cecina, durante il meeting con-tro il razzismo, o r g a n i z z a t o dall’Arci.La mostra, inaugurata dal presidente di Didee, Alessan-

dro Grazi e dal presidente del Comitato provin-

ciale Arci di Sie-na, Serenella Pallecchi vuole essere un modo per aiutare a riflettere sulle ingiustizie e l’irrazionalità del razzismo, oltre che un modo per sug-gerire un modo per fermare il suo dilagarsi, come attraverso l’educazione dei più piccoli o la semplice conoscenza di se stessi, come fa l’opera di De-bora Spizzica “Ombra”, una sagoma di compensato nero che ci ricorda come ognuno si rispecchi nella propria om-

bra, un qualcosa che ci appar-tiene e che non ha né colore, né sesso, né religione. «Sono molto soddisfatto di questa mostra – ha affermato il pre-sidente dell’associazione Di-dee, Alessandro Grazi – che ospita diverse forme d’arte che vanno dal multimediale, con il video sulla vittoria di Obama, dell’americano Neil Tetkowski, alla pittura del cubano Josè Enrique Alvarez, alla scultura. Questa iniziati-va, inoltre, ospita una temati-ca come quella del razzismo, che va affrontata con urgen-za, soprattutto in un periodo come questo, carico di discri-minazioni».La campagna “La forza delle differenze – Tu da che parte stai?” ha permesso di ristam-pare e distribuire, in tutta la provincia di Siena, cinque-mila copie della Costituzione Italiana tradotta in undici lin-gue: albanese, arabo, cinese, francese, inglese, portoghese, rumeno, russo, spagnolo, fi-lippino e bengali. L’iniziativa continuerà per tutto il 2009 con un ricco calendario di eventi su questo tema, con appuntamenti culturali e so-ciali di vario genere, promos-si sia dal Comitato provin-ciale Arci di Siena in forma diretta che in collaborazione con i circoli e le associazioni presenti in tutta la provincia di Siena.

Francesca Guglielmi

Mercoledì scorso, abbiamo rivisto, sulla Rai, quella tremenda im-magine di Enrico Berlinguer che si piega sul palco, a Padova, duran-te il comizio in Piazza delle Erbe: ci siamo commossi ( forse solo un po’ meno di allora) e forse ognuno di noi si sarà detto, nella forma più intima e riservata, non solo quanto ci manchino certi dirigenti ma quanto in realtà manchino alla politica di questo nostro Paese. Insomma è stata un’occasione per ripercorrere i sentieri della mili-tanza politica per più di una generazione.Sono passati venticinque anni da quella sera. Venticinque anni non sono un secolo eppure la sensazione è che ben più di un secolo sia passato da quella sera. Tutto è cambiato. Lega ? Italia dei valori? Veline? Macchè. I ricordi sono andati agli anni in cui il mondo era già globale ma spaccato in due. E con il mondo l’Italia. La memoria ci ha permesso di ricostruire il paziente impegno di Berlinguer per legittimare il PCI, per farlo diventare partito di governo e per ti-rarlo così via dalle proprio dalle secche politiche e istituzionali deri-vanti da questa spartizione manichea del mondo. Fu un’operazione, quella di Enrico Berlinguer, politica e culturale complessa, avversata da potenti nemici interni ed esterni ma favorita dalle sponde che gli furono offerte proprio da personalità del mondo politico cattolico, Aldo Moro in primis.La drammatica vicenda cilena, con il golpe e l’uccisione di Salvator Allende, ammoniva a procedere con cautela, a non forzare il blocco delle alleanze sociali e politiche; a far si che l’intero corpo del par-tito seguisse Enrico Berlinguer in questa innovativa impostazione. E non era facile. «L’idea di fondo – ha scritto Alfredo Reichlin su L’Unità – era che per uscire da quel dilemma occorreva una sorta di patto costituente, il quale facendo leva sull’intesa tra i grandi partiti popolari consentisse al tempo stesso una mobilitazione di vecchie e nuove potenze sociali. Ciò che egli chiamò una seconda tappa della rivoluzione democratica».Nelle tre biografie più rilevanti (Vittorio Gorresio, Chiara Valentini e Peppino Fiori) sono narrate le vicissitudini personali e politiche di questo grande dirigente comunista e si ricostruiscono i momenti drammatici, come i giorni dell’invasione di Praga o del sequestro di Moro, i giorni delle grandi proposte politiche (compromesso storico, austerità, questione morale) ma anche l’impetuoso affermarsi di un partito che si radicava nella vita reale del paese. Sono ricostruiti i tratti di un leader dalla personalità così schiva da far pensare che non avesse una vita privata, che non avesse passioni e vizi. Eppure, chi ha avuto la fortuna di lavorarci vicino lo sa bene; fumava come un turco, le Turmac; beveva whisky allungato con acqua; gli pia-cevano Fellini e Stockhausen ma alla festa dell’Unità di Tirrenia volle ascoltare anche i Genesis; parlava così poco che molti notisti politici lo soprannominarono il “sardomuto”. È stato Vittorio Gor-resio, sapiente penna, a offrircene, in poche parole, il ritratto forse più nitido: «Sobrio e severo, tenace e riservato, impenetrabile alle variazioni dei fatti e degli uomini e alle ondate della fortuna buona o cattiva... Eternamente senza fretta, non interrompe mai gli altri oratori. Non si eccita, non si appassiona, non gesticola né inveisce. Impassibile». Bologna ha ricordato con una grande manifestazione i 25 anni dalla scomparsa di Enrico Berlinguer. Siena ha ignorato l’anniversario. Mi piacerebbe pensare che i suoi cittadini e le sue istituzioni, ele-vandosi sopra le affannose dispute quotidiane, trovassero il modo – anche se in ritardo – di rendere omaggio a questa rilevante figura della storia nazionale.

Maurizio Boldrini

Berlinguer ti voglio (ancora) bene

Artisti senesi contro il razzismo

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4 mercoledì 17 giugno 2009 4 NOtIZIE IN BrEVEappuNtamENtIZ OTZ TIGA NEil senese6 3

Esce il romanzo di Daniele Magrini (Protagon). Sarà presentato a Firenze e a Siena il 18 giugno

A partire da mercoledì 10 giugno si è rinnovato a Colle di Val d’Elsa l’ap-puntamento con “Colgirandola Giù”, il cartellone di appuntamenti estivi che animeranno le serate estive nella parte bassa della città. “Colgirandola Giù” animerà l’area compresa fra Piazza Ar-nolfo, Piazza Bartolomeo Scala, Via Mazzini, Via Garibaldi, Via dei Fossi, l’area Boschi e Via Oberdan, dalle ore 20 alle ore 24. “Colgirandola Giù” tornerà mercoledì 24 giugno, mercoledì 8 luglio, mercoledì 22 luglio e mercoledì 5 agosto. A partire da giovedì 18 giugno, inoltre, prenderà il via “Colgirandola Su”, con un car-tellone di musica dal vivo che animerà, dalle ore 19 alle ore 24, Piazza Bajos, Piazza Santa Caterina, il Bastione di Sa-pìa e Piazza Canonica. L’iniziativa sarà riproposta giovedì 25 giugno, giovedì 16 luglio e giovedì 27 agosto. Giovedì 30 luglio, inoltre, è in programma una vera e propria “Festa in Colle Alta” che animerà la parte più vecchia di Colle di Val d’Elsa con inizia-tive e animazione per tutti i gusti.

Nuove tappe a Colle di Val d’Elsa per il Festival nazionale degli interpreti, con-corso canoro per giovani talenti, giunto alla sua 15esima edizione, che ha dato voce e immagine a tanti artisti, fra cui Povia, Stefano Centomo, Monia Russo, Alice Spinelli. Sul palco colligiano i partecipanti alle diverse categorie ammesse al Festival (cantanti, cantautori e gruppi) per le selezioni, le semifinali e le finali valide per il centro e il sud Italia. Dopo le pri-me selezioni nei giorni scorsi al Circolo L’Agrestone, Quartaia, sabato 27 giugno alle ore 21.30 si svolgerà la terza selezio-ne al Circolo di Campiglia. Il Festival entrerà nel vivo nel mese di luglio. Domenica 5 luglio alle ore 16.30 Piazza Duomo ospiterà la prima semifi-nale, mentre la seconda è prevista dome-nica 12 luglio, sempre in Piazza Duomo. La finale del centro e sud Italia e la pre-finale nazionale, invece, sono previste domenica 19 luglio in Piazza Arnolfo, dalle ore 15.30 alle ore 22, con la parte-cipazione dei due comici Paolino Ruffini e Massimo Antichi.

L’ultima trasmissione della notte

“Colgirandola Giù” Festival degli interpreti

Storia di un conduttore radiofonico a cui cambia la vita nella notte dell’elezione di Barack Obama. Con effetti impensabili anche sui conigli selvatici dell’Isola del Giglio. La copertina è di Giuliano Ghelli.Tutto comincia la notte dell’elezione del primo presidente di colore degli Stati Uniti d’America. Ma cosa c’entri Barack Obama nella storia di Meriggio Martini, per brevità Gio, dj, o meglio conduttore, in una radio di successo, è per primo a chiederselo lo stesso protagonista di L’ultima trasmissione della notte, romanzo di Daniele Magrini edito da Protagon Editori. Meriggio pensava che con Obama alla Casa Bianca sarebbe cambiato il mondo. Invece a cambiare sarà la vita di Gio, e quella delle persone a lui più vicine, a cominciare da Elena, la sua compagna, e da Ginko, il suo regista, che si chiama così per far

dispetto a Diabolik. Nella storia raccontata da Daniele Magrini, effetti a catena si avranno anche su una dozzina di conigli selvatici dell’Isola del Giglio, che appare sullo sfondo del romanzo, in tutta la sua selvaggia bellezza, così come altri angoli suggestivi della costa maremmana.La copertina del libro è la riproduzione di un’opera concessa da Giuliano Ghelli, Scenografia fertile, carica di colori, di passione ed emozioni, così come è tipico nella produzione dell’artista fiorentino chiamato a realizzare il drappellone del Palio di Siena del prossimo 16 agosto. Evidente la sintonia tra la trama del romanzo di Magrini e l’arte di Ghelli, all’insegna di una frase che lo stesso Ghelli

ha voluto nel catalogo della sua ultima mostra: Piovono sogni. Lasciate che mi bagnino.

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4 mercoledì 17 giugno 2009 4 7Z OTZ TIGA NEil senese 4EcONOmIa

L’agenzia Moody’s, la società che ha base a New York e che esegue ricerche finanziarie ed analisi su attività com-merciali e governati statali, ha confermato il rating del comune di Siena AA2 con prospettive stabili. Un risultato che conferma l’affidabilità finanziaria dell’ente. L’AA2 rappresenta il 3° livello di merito di credito in una scala di 21, che parte dalla AAA ed arriva fino alla categoria “D”. L’analisi di Moody’s mette in luce una serie di fattori e individua il ruolo giocato dalla Fondazione Monte dei Paschi di Siena a supporto degli investimenti in città e a sostegno dello sviluppo del territorio. Sono evidenziate anche le buone politiche di bilancio, la corretta gestione del debito, e l’alto livello della qualità della vita e dell’economia cittadina.

A Siena i lavoratori della Rcr hanno organizzato, lunedì scorso, una manifestazione in piazza del Duomo, da-vanti al palazzo che è sede di prefettura e Provincia, e un presidio in piazza Salimbeni davanti alla sede della banca Monte dei Paschi. Altri due presidi sono stati organizzati davanti al municipio di Colle e davanti allo stabilimento. La protesta dei lavoratori nasce dalla de-cisione dell’azienda di avviare una cassa integrazione straordinaria di 12 mesi per 230 addetti su 499, e da una possibile riduzione dell’attività produttiva di Rcr. I lavoratori, è stato spiegato dai sindacati, temono infatti lo spegnimento di uno dei tre forni di produzione. Inol-tre, è stato ricordato che già 200 lavoratori erano stati messi in cassa integrazione straordinaria con l’ultimo accordo stipulato l’1 luglio 2007 e in scadenza il pros-simo 30 giugno. Alla manifestazione hanno partecipato anche l’Onorevole Cenni e la Segretaria del Pd Meloni.

Ex Calp: dicono no alla cassa integrazione

Moody’s: Siena è affidabile

In occasione dell’anniversario per ricorda-re la nascita della Cassa rurale cattolica di Monteriggioni, circa cinquemila persone sono arrivate nella piazzetta del socio. È stata una giornata di sole, che ha permesso l’esposi-zione di stand enogastronomici; vino, salumi, molti altri prodotti sono stati messi in mostra nello spazio antistante la sede di Fontebecci. «La Cram, elevando i rapporti con il territorio – dice il presidente Claudio Corsi – ha regalato una grande festa; ha incontrato soci, le impre-se, personaggi. Le aziende socie della Banca hanno presentato attività e prodotti: un’effica-ce opportunità perché oggi è essenziale esse-re presenti nel mercato». Il direttore generale, Roberto Mugnaini spiega che «nonostante la difficile congiuntura, la Banca Monteriggioni, ha intensificato i rapporti con il mercato. Gra-zie ad una funzione anticiclica, sostiene l’eco-nomia con azioni che vanno oltre gli aspetti fi-nanziari. La crescita della popolazione sociale conferma il consenso per la strategia, soste-nuta dalla certezza del nostro patrimonio, elemento di sicurezza e affidabilità». Quella della scorsa settimana, è stata un’ occasio-ne, per ricordare la nascita della Cassa rurale cattolica di Monteriggioni, voluta nel 1924 da don Alessandro Muzzi e dai soci fondatori. «La nostra banca – ha continuato Corsi – ha avu-to il merito di affrancare l’usura. La formula cooperativa ha unito le forze per concedere credito in modo diretto e trasparente Abbiamo valorizzato la missione, ispirata da mutualità, localismo, in una logica di imprenditorialità. Per rafforzare il legame con la collettività, è nata Fondazione Banca Monteriggioni». La Banca diffonde i valori della cooperazione con iniziative di ampio consenso; per l’edizione straordinaria di Sabato In-Forma, ha chiama-to esperti a parlare della “malattia del secolo”: i professori Mario Montagnani, Guido Franci-ni, Luca Volterrani, Angelo Vattimo, Gabriello Tanzini, Luigi Portoli. È stata una giornata di festa anche per gli studenti. Cram ha premia-to con 45.000 euro i giovani selezionati per la VII° borsa di studio “Don Alessandro Muzzi” dedicata al risparmio.

Gli 85 anni di Banca Monteriggioni

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Riportiamo integralmente l’articolo scritto da Stefano Bisi sul Corriere di Siena e ripreso dal suo blog, dove è stato commentato da diversi cit-tadini. È evidente il taglio ironico dell’intervento che però non risulta esser stato da tutti letto in questa chiave.Qualche giorno fa i lettori del Corriere di Sie-na meno disattenti avranno visto nell’Angolo dell’Unto una foto del palio dei maiali di Ca-vallano. La didascalia diceva che Cavallano era l’ombelico del mondo, il «mondo politico se-nese» si intende, perchè era in quella frazione che si decideva il colore dell’amministrazione comunale di Casole d’Elsa, uno dei due palaz-zi persi dal centrosinistra “ufficiale”. Va scritto “ufficiale” perchè non si capisce come si possa-no definire di centrodestra il nuovo sindaco di Casole d’Elsa Piero Pii, che è stato primo citta-dino di quel paese per conto del Pci e che alle elezioni provinciali ha votato per Simone Bezzi-ni, e Fabrizio Fè, neosindaco di Pienza, che era ed è di sinistra. Ecco, i risultati nei due comuni dovrebbero far riflettere i vertici del Pd e infatti hanno già cominciato la riflessione se l’onore-vole Franco Ceccuzzi dice che bisogna fare au-tocritica perchè nel comune di Siena il Partito democratico ha perso il 7 per cento e, sempre il 7 per cento, ha perso nell’intera provincia. Una

passeggiata a Cavallano, dove ogni anno si corre il palio dei maiali (l’ultima edizione è stata vinta dal Merlo), poteva essere fatta nei giorni scor-si dai vertici democratici. Magari una volgare birraccia al “Circolo di Cavallano”, una delle associazioni di volontariato più attive della Val-delsa, sarebbe stata più redditizia, dal punto di vista politico, di una Peroni in piazze ben più blasonate. Avrebbe fatto capire l’umore della frazione, schierata con Piero Pii, un sindaco che durante i suoi anni di amministrazione ha fatto costruire addirittura qualche palazzo di troppo (la magistratura indaga) ma che ha trasformato Casole da paesotto sbrindellato a paese degno di questo nome, dove i cestini dei rifiuti sono ope-re d’arte. La maggioranza dei cittadini casolesi ha detto: «Meglio lui del candidato del centrosi-nistra ufficiale, scelto all’ultimo momento». Pe-raltro il buon Cavicchioli è stato lasciato quasi solo. E così la bandierina su Casole non è quella del Pd e amici. Anche a Pienza è andata così. Il corrispondente del Corriere di Siena, Fabio Pellegrini, è da anni che testimonia con equi-librata chiarezza che qualcosa non va, che c’è malcontento tra i pientini. Il sindaco uscente, Marco Del Ciondolo, più volte ha chiamato il nostro giornale per esprimere educate proteste su quello che scriveva Fabio ma il nostro corri-

spondente aveva ragione e i suoi puntuali reso-conti dovevano essere campanello d’allarme per il vertice del Pd. Non gli hanno dato ascolto e anche negli ultimi tempi a livello provinciale si è fatta un po’ di confusione sulle liste civiche: un conto è quella che alle ultime comunali di Siena ha presentato Pierluigi Piccini, rancorosa, e altra cosa sono quelle di Pienza, Casole, nate dal cuore della gente del posto. In Valdorcia si è puntato su Claudio Serafini, fratello di Anna e genero di Piero Fassino, ma soprattutto amico di Alberto Asor Rosa, l’intellettuale signorotto venuto da Roma a dettare le condizioni a Pien-za. La gente non ha capito, anzi ha capito fin troppo bene, e ha preferito votare Fabrizio Fè, “Il Sindachino”. Tra un anno si torna alle urne per le regionali e tra due per le comunali a Sie-na. Le migliaia di voti in meno riportati dal Pd in questa tornata elettorale facciano riflettere i vertici del più grosso partito della provincia. Nella Prima Repubblica il 7 per cento in meno sarebbe stato considerato un tracollo e i vertici del partito si sarebbero presentati alla direzione con il capo cosparso di cenere o per accusare quei compagni e amici che invece di partecipare alla campagna elettorale erano andati in vacan-za. Nella Seconda Repubblica che cosa si fa?

Stefano Bisi

Domenica si torna alle urne ma Da noi per votare solo sul referenDum Dal momento che non ci saranno Doppi turni. si è molto Discusso in questi giorni sulle vicenDe elettorali Della nostra provincia eD in particolare sulla vittoria Delle liste civiche a pienza e casole D’elsa. in questa pagina riportiamo un articolo ironico Di stefano Bisi scritto sul corriere Di siena, che ha fatto molto Discutere, e un commento Di roBerto Barzanti sul tema Della iDentità e Del localismo. a lato anche Due Brevi Dichiarazioni Dei segretari provinciale e cittaDino Del pD

Cavallano ombelico del mondo

Le ombre del dopo voto

Una metafora che evoca il tema del rapporto tra la politica e la gente

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4 mercoledì 17 giugno 2009 4 9Z OTZ TIGA NEil senese 4

I casi di Pienza e di Casole d’Elsa fanno discutere: hanno portato alla ribalta il tema delle cosiddette liste locali. Non sarebbe male che questi “incidenti” provocassero qualche seria riflessione. I successi di Fè e di Pii sono dovuti certamente a differenti fat-tori. Le polemiche attorno all’infelice lottizzazione di Monticchiello hanno amareggiato non poco: a prescindere da non irrilevanti problemi di tutela pa-esistica, il progetto ha evidenziato sempre più una rozza natura speculativa. E quanto agli alveari di Casole, avallati da destra e sinistra, hanno esemplifi-cato nel modo peggiore i tratti di una banale edilizia di rapina. Non è qui il caso di analizzare nel merito vicende sulle quali tanto si è scritto e si tornerà a scrivere. Come si spiegano i successi di liste locali in un’area tradizionalmente proclive alla ideologi-ca, magari mugugnante, fedeltà alle appartenenze? Porsi la domanda non significa, almeno per me, esaltare o rimpiangere i vantaggi del monocolore. Se la provincia che un tempo si definiva con orgoglio la più rossa d’Italia diventa nei governi comunali più variegata e plurale, di per sé taluni cambiamenti non sono un guaio. Anzi possono tramutarsi, talvolta, in scossoni per tutti benefici. Intanto quanto è avve-nuto deve indurre a considerazioni approfondite. E si badi che all’ordine del giorno non ci sono solo la stupefacente città di Pio II e il centro dove a luglio si celebra il buffo “palio” in salita di sant’Isidoro.

Anche il sindaco di quella che in passato è stata chiamata Soviet-cille non dovrebbe cantar vittoria a cuor leggero e declamare ingenui inni al futuro e al Progresso. È un fatto che l’elettorato giudica oggi in termini più laici e scettici, più disinvolti, talvolta enfatizzando dilemmi appunto locali e troppo rin-serrandosi nel proprio orticello. Eppure con l’am-bivalenza del fenomeno occorre fare i conti, senza inalberare alcun senso di superiorità. Nel localismo, come in tutti gli ismi, abbondano connotazioni ne-gative. Con le varie declinazioni del localismo s’in-trecciano la ringhiosa difesa dell’esistente in ogni sua forma, l’illusione che basti farsi scudo delle patrie (presunte?) virtù o far leva sulle risorse tra-dizionali per evitare incertezze e revisioni. Da noi una mitizzata Sienina, che non risponde in nulla al vero, viene sovente riproposta come miracolosa an-cora di salvezza. L’elenco sarebbe lunghissimo. Per quanto allarmante, però, esso non deve occultare gli aspetti positivi di una vigorosa ripresa del senso del “locale”, che è ben altro dallo sguaiato e intolleran-te localismo. Battersi per assicurare continuità alla fisionomia acquisita da un paesaggio, ai caratteri di un ambiente, all’intelligenza di una lingua/dialetto, non è affatto cedere a un reazionario passatismo. Una sinistra all’altezza delle sfide non può far pro-pria la bandiera di una modernizzazione purchessia, rassicurando a suon di slogan sulla sua capacità di

Il vero antidoto al localismoUna visione centrata sulla dimensione locale ma aperta all’intero mondo

coniugare antico e nuovo in nome della religione del Progresso. L’idolatria di marca leghista del “terri-torio” – aggiungo – è anch’essa una balordaggine. “Territorio” è una parolaccia, che evoca praterie brade e spazi selvatici: andrebbe espunta dal voca-bolario politico-istituzionale. “La grande scommes-sa di questa fase storica – ha scritto pacatamente il sofisticato Carlin Petrini – sarà quella di riuscire ad avere una visione centrata sulla dimensione locale, che sappia conciliarsi con la maggiore apertura pos-sibile nei confronti della comunità terrestre. Si tratta di riuscire a spogliare il locale dalle connotazioni di eccessivo conservatorismo e chiusura per farne un vero elemento di modernità, anzi, di post-moderni-tà, per andare oltre le ideologie che hanno provato a guidarci sin qui”. E che non ci guidano più, per fortuna. Si tratta di pensare un’altra modernità, una diversa globalizzazione. L’attaccamento al luogo dove si vive, al genius che lo ha animato e lo anima è fondamentale. In suo nome amiamo feste e riti, memorie e immagini, tecniche e prodotti, saporose parole e originali invenzioni artistiche, . Una pigra erudizione localistica conduce ad un vicolo cieco. Ma troppi saccenti “filosofi della storia” o cinici mestatori degli apparati partitici hanno fatto disa-stri incomparabili alle innocue manie predilette da onesti eruditi di buona volontà.

Roberto Barzanti

Riportiamo brani tratti dalle dichiarazioni del Segretario Provinciale e di qello Cittadino del Pd. Meloni: «La vittoria di Simone Bezzini con 27 punti di distacco rispetto alla candidata del Pdl e il 46 per cento ottenuto dal Pd, non ci ha sollevato da una profonda analisi critica rispetto alla perdita di consensi che abbiamo registrato. Il Pdl invece, inchiodato al 30 per cento, canta vittoria dimostrandosi ancora una volta al di fuori della realtà e soprattutto incapace di analizzare i propri limiti e di fare una sana autocritica. A Casole d’Elsa e Pienza hanno vinto due liste civiche. Sappiamo tutti che se il centrodestra si fosse presentato con le proprie insegne non ce l’avrebbe mai fatta perché i partiti che lo compongono e la classe dirigente che li rappresenta non sono un’alternativa credibile nella nostra provincia. Sia a Casole d’Elsa che a Pienza il centrodestra è stato costretto all’inciucio e a utilizzare come candidati a sindaco uomini che hanno una storia di centrosinistra. Nelle file del Pdl non esi-ste ad oggi un volto spendibile di fronte agli elettori. Questo è un dato di fatto». «Nei Comuni dove hanno vinto le liste civiche – prosegue Meloni - faremo un’opposizione dura e leale, senza sconti per nessuno, vigilando sull’operato della maggioranza e facendoci carico dei problemi delle persone». Franco Ceccuzzi, segretario dell’Unione comunale PD di Siena, ha affermato che «il Pd deve aprirsi e deve cambiare, rilanciando il suo carattere di partito fondato su una pluralità di pensiero, di generazioni e di esperienze. Sono in discussione il modo di essere del partito e dei gruppi dirigenti, il suo radicamento, la sua proposta politica, le alleanze, e l’operato nei governi locali. In poche parole il posizionamento e la percezione del partito stesso. Questo è il messaggio che arriva dalle urne – continua Ceccuzzi – e che ha bisogno di essere atten-tamente analizzato, perché contiene un numero elevato di significati. Meno sette per cento a livello nazionale, meno sette in Toscana, meno sette in Provincia di Siena, meno sette in città. A quasi due anni dal 14 ottobre 2007 e dopo due tornate elettorali, il PD oggi è una realtà consolidata della politica italiana; il principale partito di opposizione».

Meloni e Ceccuzzi a caldo

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Un pomeriggio di cultura, quello di venerdì 12 giugno, che ha visto protagonista la contrada del-la Tartuca. Infatti in occasione dei festeggiamenti in onore del Patrono Sant’Agostino da Padova, il Priore della Contrada, Alessandro Notari, ha di-retto , presso l’Aula Magna dell’accademia dei Fi-siocritici, la presentazione di due libri e del nuovo bando per partecipare al “Premio Tanzi”. Il Pre-mio Nazionale di Poesia “Alessandro Tanzi” 2009 è alla sua VI edizione e ha cadenza biennale. Lo Scopo di questo premio è quello di ricordare la figura e l’opera del poeta senese Alessandro Tanzi, tartuchino, che è stato una significativa testimo-nianza lirica di quest’ultimo decennio e quello di favorire la conoscenza e la valorizzazione di autori che presentino una raccolta poetica in lingua ita-liana, fino ad ora mai pubblicata in volume. «Questa iniziativa culturale è atipica per una con-trada – dice Antonio Prete, presidente del Premio e docente di Letteratura comparata all’Università di Siena – in quanto è estesa a livello nazionale. È un concorso però che si è distinto, nel corso degli

In Tartuca tra Cronache e Poesia

presentati il premio nazionale “alessanDro tanzi”, un liBro Di mario luzi e “notizie sulle contraDe e sul palio” Di antonio francesco BanDini

4 mercoledì 17 giugno 2009 4 Z OTZ TIGA NEil senese10 3 palIO E cIttà

anni, per la sua trasparenza, per il suo rigore di selezione. Ad oggi possiamo contare – dice Pre-te – più di 1000 autori, che hanno partecipato, e le persone che hanno vinto sono poi approdate in collane editoriali, assai prestigiose». Antonio Prete ha poi continuato con la presentazione del volume di Mario Luzi “Lasciami, non trattener-mi”. Questo volume è suddiviso in due parti, la prima composta da 35 poesie scritte da Luzi prima di morire, la seconda parte invece è un omaggio al poeta, scomparso nel 2005. La seconda parte del pomeriggio culturale, più prosaica, è stata dedica-ta alla presentazione di un altro volume “Notizie sulle contrade e sul palio (1785-1838)”di Antonio Francesco Bandini e curato da Giordano Bruno Barbarulli. Per meglio comprendere il volume, è stato molto utile l’intervento di Laura Vigni che ha ricostruito la Siena della seconda metà dell’XVIII secolo soffermandosi sull’occupazione militare da parte dei francesi. Dalla lezione storica della professoressa Vigni è emersa una descrizione pe-culiare di Antonio Francesco Bandini, considerato

dalla Vigni prima, e dal Barzanti poi, uno straor-dinario cronista. L’autore, caratterizzato per la sua ostilità nei con-fronti degli ebrei e dei nobili incapaci di svolgere il loro ruolo sociale, infatti, ha saputo raccogliere all’interno del suo diario tutte le sensazioni, gli umori di quel continuum di eventi che il Palio può contenere. Uniche nei dettagli sono le cronache dei palii e i ritratti dei fantini, realizzati da Bandini. «Questa raccolta del Bandini – dice Roberto Barzanti, intervenuto durante la presentazione del volume – nella sua singolarità mostra i molti spettacoli della nostra città. Fra le caratteristiche della scrittura dell’autore – continua Barzanti – c’è l’accostamento alla lingua parlata. Nel diario di Bandini emerge l’intreccio organico tra i riti della contrada e la chiesa. Ci sono importanti elementi che si riferiscono al culto». Prima che tutti si alzas-sero per andare in contrada a brindare, Roberto Barzanti ha voluto leggere alcune cronache, rite-nute fra le più piacevoli e caratteristiche.

Nicola Ciuffoletti

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Tra pochi giorni sono previste le previsite del Ceppo. Inutile stare a sottolineare come i tre cavalli iscritti all’albo che hanno già vinto il Palio siano di diritto i preferiti dai contradaioli: Già del Menhir (vincente a luglio 2008), Fedora Saura (luglio 2007) e Elisir di Lo-gudoro (agosto 2008), sulla carta sembrano avere una marcia in più. Insieme a questi tre soggetti di punta, si possono inserire Elfo di Montalbo (ottime prestazioni nel 2008 in Torre e Oca) e Dostoevskij, rimasto nella

Battesimi nel Castellare e in Castelsenio

Tempo di previsite: tutti al Ceppostalla per tutti e due i Palii del 2008. In seconda bat-tuta la fascia degli outsider, i cui portabandiera sono Giordhan (3 presenze sul tufo) e Istriceddu (esor-dio agosto 2008). I diversi esordi dello scorso anno potrebbero aver creato una buona base di soggetti che sognano di avere in Piazza un’altra opportunità. I tre esordienti del lotto saranno scelti tra i tantissimi che hanno esordito in Provinca quest’anno, magari an-che tra i cinque anni che hanno la lettera L come inizia-

le del proprio nome. Lo scorso anno si optò per diversi cinque anni (Iolao, Iada, Ilon, Indira Bella, Istriceddu), ma i risultati non hanno dato grandi frutti nell’imme-diato, visto che l’esordiente vincitore del Palio di luglio (Già del Menhir), aveva al tempo sei anni. Qui ci sarà da vedere cosa vorranno fare i Capitani in sede di scel-ta: guardare la maturazione del cavallo oppure puntare solo sulla qualità del soggetto? Lo sapremo soltanto a mezzogiorno del 29 giugno.

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Il magO dI OZ4 mercoledì 17 giugno 2009 4 Z OTZ TIGA NEil senese12 3

Licenze&Lavoro

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Annunci confesercentiARIETENon sarà colpa vostra ma dopo il gatto se n’è andata anche la moglie e più di un amico mu-gugna. Che ci sia qualcosa da rivedere? Più pazienza, meno egoismo? Vedete voi, però vi

conviene correre ai ripari. Certo la mamma non vi ha ancora lasciati soli ma quella, si sa, non molla mai. Solitari.

TORONon è così che si fa: capiamo il senso di frustrazione e la delusione per la triste sorte toccatavi, ma cercare di fre-gare gli altri non può essere la soluzione. E lo sapete anche

voi, tant’è vero che vi manca la convinzione del vero mariuolo. Certo, continuando, col tempo potrebbe venirvi. FurFanti.

GEMELLIIl risultato elettorale lo avete ri-mosso subito, tanto vi era pia-ciuto, ma far finta di vivere in Finlandia sembra inopportuno. E, soprattutto, ridicolo. Mettete via, quindi, quegli stivaletti di

renna e lasciate perdere il burro di yak: è troppo caldo e siamo troppo a sud, checché ne dica la Lega. EStEroFili.

LEONEL’ultima moda in fatto di va-canze è lo scambio di case. Non vi resta che scegliere: le bianche scogliere del nord o le spiagge assolate della vici-na Grecia? Qualcuno interes-

sato alla vostra casa lo troverete di sicuro. Dallo scambio sono escluse le mogli, a differenza delle lenzuola. Ecologici.

BILANCIALa voce che circola in giro è che abbiate ereditato da un pa-rente ricco o che vostro marito sia coinvolto in loschi traffici, non c’è altra spiegazione per i vostri continui viaggi e le vostre

mise eleganti. Voi lasciateli dire. E intanto continuate a grat-tare in tabaccheria, non si sa mai. ratEizzati.

SAGITTARIOIl gelato con la panna no, le carote sì. Il panino con la por-chetta no, le mele sì. Il sala-me no, il nasello lesso sì. Vi viene il dubbio che il vostro dietologo sia un torturatore,

lo so, ma lo fa per il vostro bene. E lo pagate pure: con quei soldi altro che carote e mele, ripensateci. DEnutriti.

ACQUARIOPer i saldi è un po’ presto, in realtà, care amiche dell’Ac-quario. Belli sono belli, siamo d’accordo, e saranno anche molto comodi di sicuro, i san-dali dei vostri sogni. Il rischio è

che spariscano prima degli sconti di luglio ma certo anche ve-der sparire dal vostro portafogli tutti quei soldi… DubbioSi.

CANCROL’appuntamento con la Festa dello sport a Quercegrossa è imperdibile e da anni non mancate nemmeno a quella di Lornano, in attesa della Sagra del pesce alle Badesse. Ma

Saturno è dubbioso: non è che poi, tra costolecci e pastasciut-te, per la prova costume ci vorranno le bretelle? ghiotti.

VERGINESe nessuno si è accorto delle vostre grandi capacità di le-ader un motivo ci sarà, cari amici della Vergine. Forse non è la dote che più si nota in voi, forse sul lavoro vi guardano

con poca attenzione. In ogni caso, Giove conferma, mettersi a urlare per attirarla non è una gran soluzione. traScurati.

SCORPIONEAvete provato di tutto ma nien-te sembra funzionare: i vostri capelli, finito l’effetto della tin-tura, tornano bianchi e la vo-stra carta d’identità spara date che a voi proprio non tornano.

Ascoltate Venere per una volta: provate con un nuovo amore. Cieco com’è non se ne accorgerà. invEcchiati.

CAPRICORNOAlla fine avete scelto la mon-tagna e montagna sia. Vi ser-viranno buone scarpe da trek-king. E uno zaino, capiente ma leggero. E una borraccia, un binocolo e delle mappe. Maga-

ri anche le racchette da passeggio. Chissà se siete ancora in tempo per prenotare l’ombrellone in spiaggia… inDEciSi.

PESCIConcerti, cinema all’aperto, gente in piazza: la vostra sta-gione preferita è finalmente arrivata e ve la godrete al massimo, ne siete certi. La vo-stra agenda è già piena di ap-

puntamenti e il cellulare ha la memoria piena a forza di sms. Ma alla fine non veniteci a parlare di stress. impEgnati

Ciak è un pastore tedesco puro di tre anni.È un maschio molto intelligente, con un carattere buonissimo, anche con gli altri maschi. Attualmente vive in una stanza, dalla quale non esce quasi mai.

L’ideale sarebbe una persona con un po’ di spazio fuori.Per informazioni: Cinzia 349 [email protected]://adottaunpelosi-no.myblog.it/http://www.adottau-npelosino.it/index.html

Da adottare Ciakil GAzzettino

inviate le vostre domande e le vostre proposte alla no-

stra redazione: [email protected]

Editore Alsaba Grafiche, Siena

Direttore responsabile Fabio Di Pietro

Hanno scritto: Pancrazio Anfuso, Roberto Barzanti, Stefano Bisi, Maurizio Boldrini, Sonia Boldrini, Michela Ceravolo, Nicola Ciuffoletti, Giuseppe Del Fuoco, Anna Maria Di Battista, Claudia Gasparri, Lello Ginanneschi, Francesca Guglielmi.

Fotografie Fabio Di PietroGrafica di Claudia Gasparri

Pubblicità RS Service, SienaTel. 0577 531053/247533

Stampa AL.SA.BA. Grafiche, Siena

Registrazione n. 7 del Tribunale di Siena dell’8 aprile 2008

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134BIaNcONErO 4 mercoledì 17 giugno 2009 4

La telenovela Giampaolo-Siena-Torino è uno dei classici tormentoni estivi che il calciomer-cato riserva ogni estate. Non per questo, ovvia-mente, si tratta di una vicenda edificante. Da tempo va avanti il dibattito sul reale valore dei contratti dei professionisti del calcio, sem-pre in discussione quando il rendimento cresce o mutano le esigenze di una parte in causa. So-litamente del calciatore, talvolta dell’allenato-re. I contratti, però, vanno rispettati. Questa la posizione del presidente Lombardi Strona-ti, che probabilmente non pensava di dover preoccuparsi della questione dell’allenatore, avendo un contratto fir-mato che lo tutela fino alla fine della pros-sima stagione. Il fatto che G i a m p a o l o non avesse (pare) inten-zione di rispet-tarlo è esploso, come fulmine a ciel sereno, il giorno che Tuttosport, nota e (relativamente) ascoltata “antenna” del calciomerca-to, famosa per macinare titoli di affari fatti che non sempre poi si realizzano. Giampaolo avrebbe dichiarato (ma le dichiarazioni del giorno prima sono state smentite da Tuttosport il giorno dopo) di non voler rimanere a Siena per nessun motivo e di essere pronto ad accordarsi col presidente Cai-ro per riportare il Torino in serie A. Cairo, per parte sua, tenendo fede a un’immagine già abbondan-temente dimostrata nel mondo del calcio, ha fatto finta di niente, senza chiedere la disponibilità a libera-re l’allenatore alla società senese. Stronati ha chiuso il cerchio, ri-fiutandosi di liberare il tecnico e chiedendo il rispetto del contrat-

to. Al che il Torino, stando ai si dice, si sareb-be orientato per prendere qualcun altro, non essendo disposto a corrispondere a Stronati la penale che questi gli avrebbe chiesto per libe- rare il mister di

Bellinzo-na, il c u i a m -m o n -t a r e

o s c i l l e -

rebbe, a seconda delle fonti, tra i 250.000 euro e i 2 milioni. Non sarebbe la prima volta che una società chiede una contropartita, economica o tecni-ca, per liberare un allenatore. Non si sa come finirà, quello che è certo è che non sarà facile ricomporre il rapporto tra Siena e Giampaolo. La vicenda ha infastidito un po’ tutti. Se è vero che il tecnico era stato corretto, non nascon-dendo che avrebbe chiesto alla società di libe-rarsi in presenza di offerte importanti per la sua carriera, è anche vero che un progetto del Torino non rappresenta quel tipo di circostan-

za, mentre sembra che Stronati avesse a suo tempo autorizzato Giampa-olo a parlare con la Juven-

tus che si era interessata a lui qualche tempo fa.

Non si capisce se il desiderio di Giam-paolo sia dettato da migliori condizioni offerte dal Torino a da sfiducia nei programmi del Sie-na. Le dimissioni

con cui Giampaolo, stanco delle bizzarrie di Cel-

lino, rifiutò di continuare a guidare il Cagliari due anni fa, colpirono tutti per la

dignità e la capacità di rinunciare a un contrat-to firmato. Lo stesso comportamento sarebbe stato preferibile nella circostanza. A meno che non abbia ragioni che noi non conosciamo e che non intende, proprio per il carattere che ha, rendere note. Si potrebbe infine trattare del solito abbaglio d’estate. Ma stavolta l’er-rore sembra l’abbia fatto il mister, che rischia di ritrovarsi in una piazza arrabbiata con lui, dopo aver visto sfumare il progetto vagheggia-to in questi giorni. Che poi, tanta fatica per salvarsi e poi prefe-risce la B come progetto? Comunque stiano le cose è bene che si ponga fine quanto prima a questo braccio di ferro che sta diventando

davvero stucchevole e che non permette una seria programmazione.

Pancrazio anfuso

Braccio di ferro ormai stucchevole

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BIaNcOVErdE4 mercoledì 17 giugno 2009 4 14 3

Montepaschi ed il sogno del quarto tricolore, una sto-ria bellissima, che in questi giorni si sta materializzan-do. Al momento di andare in stampa non sappiamo il risultato della quarta partita, ovvero non sappiamo se la Mens Sana è già campione d’Italia oppure si dovrà andare avanti nella serie. Nello sport è obbligatoria la scaramanzia, ma è altrettanto giusto mettere dei punti fermi ad una stagione che con ogni probabilità asse-gnerà il quarto storico alloro alla Mens Sana, il terzo consecutivo. Viene da ripensare all’estate di tre anni fa, quando Minucci aveva deciso di affidare la panchina al debuttante Pianigiani. Aveva poi preso un play “bassi-no” da Reggio Emilia (McIntyre), un africano da Jesi (Sato), un Usa “estroso” (Forte), mentre nel frattempo il pivot titolare era a “colloquio” con i giudici negli Usa (Baxter). Ci ricordiamo che qualche ben pensante già scuoteva la testa, con la ricetta alternativa pronta in ta-sca. Se solo avessero immaginato l’epopea che sarebbe nata da quella estate... Ci ricordiamo poi la prematura uscita dalla Coppa Italia nel febbraio 2007 con qualche “solone” che troppo presto aveva affermato «Piani-giani è bravo, ma non sa vincere». Fu però solo una questione di pochi mesi, visto che fin dallo scudetto 2007 il carro dei “ripurgati gaudenti” era già stracol-mo. Ma va bene così, ci mancherebbe. Adesso Simo-ne ha dimostrato che non riesce a perdere! Miracoli dello sport, qualcuno li definirebbe, o forse frutto del

lavoro, della programmazione, della serietà, pensiamo noi. A prescindere da una palla che entra o che esce dal canestro, Minucci ha costruito un gioiello che va oltre la singola partita e anche oltre uno scudetto vinto o un match perso. La Mens Sana è diventata un proget-to ammirato e invidiato in tutta Italia, senza se e senza ma. Una partita si può vincere o perdere per fortuna o sfortuna, ma i piccoli (o grandi) miracoli come Basket Ball Generation si costruiscono giorno per giorno, con il lavoro, senza che il fattore fortuna possa interferire. Nove trofei in otto anni o poco più non arrivano per caso, per fortuna o per altri fattori. A settembre squa-dre come Roma e Milano erano messe sul nostro stesso piano sia come budget, che come singoli giocatori. Un gradino sotto le due bolognesi. Arrivati alla fine della stagione il campo ha dato altri verdetti, con la Mens Sana che a ieri aveva perso una partita da settembre, Roma buttata fuori da Biella e la Fortitudo in quella che un tempo si chiamava A2. La scorsa settimana scrivemmo dello striscione dei tifosi del Commandos esposto prima della partita con Treviso. Lo ribadiamo ancora perché è troppo importante e significativo: «Se quello che stiamo vivendo è solo formalità… vergogna-moci. Staff, giocatori, società: esempio di professiona-lità». Forse migliore sintesi a tanti risultati non c’è. Il bello è che ancora la fame non è passata…

Lello Ginanneschi

Montepaschi e il sogno tricoloreUn’epopea iniziata tre anni fa che portato Siena sul tetto d’Italia e d’Europa

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BIaNcOVErdE 4 mercoledì 17 giugno 2009 4

«Fai della tua vita un sogno, e di un sogno, una realtà». Questa bella citazione di Roger de Saint-Exupery sin-tetizza tutto lo spirito che ha animato la Montepaschi in questi meravigliosi anni di basket, che ci hanno con-segnato trofei a pioggia. Quella che sta per concludersi è stata una stagione lunga e durissima, in cui nessuno ci ha regalato nulla, ma proprio nulla. Valga per tutte un’azione di partita 3 a Milano, quella del primo tempo in cui gli arbitri hanno analizzato l’istant replay per sta-bilire chi avesse toccato per ultimo la palla, se Ress o il difensore milanese prima che la stessa terminasse fuori. Le immagini erano chiarissime, ma fra lo stupore (an-che dei cronisti di Sky) la palla è stata data all’Armani. Questo per far capire che tutti i successi arrivati in que-sta stagione sono stati il frutto del lavoro quotidiano in palestra, di una rabbia agonistica che da settembre ad oggi non ha mai abbandonato i nostri giocatori. Dire a tutti bravi, forse è poco, non rende l’idea del miraco-lo che hanno compiuto, di cosa ci hanno fatto vedere.

Successi con meritoForse fra trenta anni questa squadra sarà messa a tutto diritto fra le migliori mai viste in Italia e non solo per i risultati ed i successi, ma anche per la capacità quasi alchemica di trasformare in oro ogni pallone giocato in attacco ed in fuoco ogni azione difensiva. Sarebbe lungo citare tutti i protagonisti, ricordare tutti i mira-coli, pardon le meravigliose partite, che ci hanno con-sentito di battere tutti in Italia e di sconfiggere almeno una volta anche Panathinaikos, Barcellona e Cska. Abbiamo vinto anche quando i muscoli erano stanchi e la testa ancora in qualche sfida all’ultimo sangue di Euroleague. È stata una stagione magica, in cui abbia-mo sfatato con fatica anche il taboo della Coppa Italia, una stagione che possiamo chiudere con il “Grande Slam Italiano”, aggiungendo anche la SuperCoppa di settembre. Un pallone può girare sul ferro ed uscire, ma la storia non si cambia e non cambierà, così come gli albi d’oro di questi anni, scritti a caratteri cubitali e soprattutto biancoverdi!

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