gazzettino 165 b

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Settimanale gratuito di informazione • Anno IV • numero 165 • Registrazione n. 7 del Tribunale di Siena dell’8 aprile 2008 • Chiuso in redazione il 19 settembre 2011 • Tiratura 8.000 copie • Stampato su carta 100% riciclata con marchio ecologico “Angelo Blu” ALLARME PER I NOSTRI CASTAGNI Pagine 8-9

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Pagine 8-9 Settimanale gratuito di informazione • Anno IV • numero 165 • Registrazione n. 7 del Tribunale di Siena dell’8 aprile 2008 • Chiuso in redazione il 19 settembre 2011 • Tiratura 8.000 copie • Stampato su carta 100% riciclata con marchio ecologico “Angelo Blu”

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Settimanale gratuito di informazione • Anno IV • numero 165 • Registrazione n. 7 del Tribunale di Siena dell’8 aprile 2008 • Chiuso in redazione il 19 settembre 2011 • Tiratura 8.000 copie • Stampato su carta 100% riciclata con marchio ecologico “Angelo Blu”

allarme per i nostri castagni

Pagine 8-9

cultura 3 –

il volto di miele

siena e le sue terreal world tourism expo

Uno dei più famosi e recensiti blog di let-teratura rosa ospita dallo scorso 16 set-tembre il romanzo di Monica Granchi Il Mercante. Sul sito “Isn’t it romantic?” potrete infatti leggere alcuni estratti del li-bro, visionare il trailer e leggere tutti i commenti delle numerose lettrici che sono intervenute. Nel portale in rosa potre-te inoltre trovare tutte le informazione utili sul volume, alcune curiosità sull’autrice senese e la possibilità di ordinare il romanzo direttamente alla casa editrice Protagon, oppure vincerlo. Sì, perché tra gli appassionati e le appassionate che lasceranno un commento sarà estratto a sorte il vincitore di una copia de Il Mercante. Il volume resterà in visione su “Isn’t it romantic?”fino alla fine di ottobre. Leggete, scrivete, vincete.

presentata in anteprima a milano la mostra su milo manara che si aprirà il primo ottobre al santa maria della scala

isn’t itromantic?

Miele si affaccia, splendida nella sua nudità spregiudicata, da una fine-stra di un palazzo che potrebbe essere, vista la prospettiva, il Casin

dei Nobili. Sposta la tenda rossa e guarda oltre la finestra aperta, nel sogno che si apre davanti a lei: Piazza del Campo, il Palazzo Pubblico. Miele è la più famosa eroina di Milo Manara, il ma-estro del fumetto che sarà il protagonista dell’atte-sissima mostra antologica in programma al Santa Maria della Scala dal 1° ottobre. E l’immagine di Miele che si affaccia sul Campo è un omaggio che Manara ha voluto fare alla città. Miele, con i suoi 25 anni – fece la sua prima apparizione ne “Il profumo dell’invisibile” nel 1986 – rigogliosi e disinibiti, appare una sorta di metafora delle carte giuste da giocare per la candidatura di Siena a ca-pitale europea della cultura nel 2019.

La mostra, come ha sottolineato più volte l’asses-sore alla cultura Lucia Cresti, è il primo dei grandi eventi che caratterizzeranno la sfida senese al ri-conoscimento europeo. Metafora ideale, quella di Miele, perché rappresenta, nella sintesi che solo gli artisti sanno offrire, la modernità di una candida-tura che solo se è tale, cioè consapevolmente mo-derna, può sperare di battere concorrenze autore-voli e già ben organizzate. Miele è immersa nella contemporaneità e il suo sguardo, seppure guardi al Palazzo Pubblico, è uno sguardo fisso nel futuro e non ripiegato nel passato. Come è la mostra di Manara, proseguimento ideale di quella scelta ben azzeccata che nel 2005 fece approdare Corto Mal-tese e le altre suggestioni di Hugo Pratt, ancora al Santa Maria della Scala. L’allestimento, come allo-ra affidato a Giovanni Mezzedimi, è già di per sé una garanzia. E se è vero che proprio questa mo-stra, più ancora della riunione del Comitato Pro-motore di ieri, segna il lancio della candidatura senese, poi quello che ci vorrà saranno scelte lungimiranti, efficaci, incisive nel ripensare una città con progetti concretizzabili e che diano un assetto stabile alla leadership cul-turale che Siena va cercando in Europa. Il bando in questo senso è chiaro: c’è da cambiare passo, magari rimedian-

do a errori del passato, come il no all’auditorium di Alvar Aalto in Fortezza. Ci vogliono idee che diano un volto nuovo alla Capitale europea della cultura del 2019, un volto che rispecchi un passa-to ineguagliabile, ma che abbia lo sguardo e la mente pro-iettati nel fu-turo. Un volto orgoglioso del-la contempora-neità. Come quello di Mie-

le.

Le Terre di Siena sono state protagoniste lo scorso fine settimana del Salone mondiale del turismo di Assisi. L’evento, tutto dedicato al turismo culturale e sostenibile, è nato due anni fa proprio con lo scopo di suggerire ai numerosi visitatori una miriade di itinerari affascinanti ed emozio-nanti attraverso i centinaia di siti Unesco presenti in Italia e non solo. Molte le adesioni anche

internazionali, con diversi nuovi Paesi rispetto all’anno passato, come Malta e Cuba che hanno deciso di prendere parte a questa seconda edizione. Data la rilevanza dell’evento, quindi, non poteva certo mancare lo stand dedicato a Siena dato che è proprio la nostra la provincia italiana che vanta la più alta concentra-zione di patrimoni dell’umanità, ben quattro tra centri storici e zone rurali. Durante questi tre giorni dedi-cati al World Tourism Expo sono perciò stati presentati e descritti al pubblico i siti delle Terre di Siena e, soprattutto, si è cercato di intessere rapporti proficui con gli oltre 150 tour operator internazionali presenti. Una splendida esperienza che ha permesso ai nostri espositori di mostrare a tutti le meraviglie racchiuse nei centri storici di Siena, Pienza e San Gimignano oltre all’area dell’intera Val d’Orcia. Grande rilievo è stato inoltre dato alle tavole rotonde e agli workshop, riservati ai addetti ai lavori, durante i quali sono state affrontate tematiche diverse e attuali.

ElEna Vannucci

DaniElE Magrini

succede in città– 4

Tutti i mercoledì è possibile leggere il settimanale free Il Gazzettino Senese nella versione scaricabile in pdf grazie a Siena News. Nella home page del giornale elettronico più letto di Siena e provincia troverete infatti un link che vi permetterà questa operazione.

www.sienanews.it

anche la provinciacon la fondazione

alla lizza la festa di sel

C’è una deregulation insidiosa, che non fa parla-re troppo di sé, ma non è meno gravida di pericoli dell’altra di cui si scrive a sproposito ogni giorno, quella che sconvolge i mercati infrangendo ogni norma. Questa deregulation, meno chiacchierata e meno studiata, concerne le pratiche sessuali. Non quelle abitudinarie o consacrate da consuetudini an-tiche, ma le divagazioni bizzarre, in via di crescente apprezzamento grazie ad una globalizzazione che inietta il gusto dell’esotico ed invita a sperimentare figure ignote ai più. L’arte del bondage, ad esempio, ha i suoi rischi e s’è visto di recente, dopo la morte d’una studentessa avvenuta a causa di un malfunzio-namento dello shibari (legare). Perché questo orribile incidente? Fabrizio Materozzi, gestore di un negozio sexy-shop di Bettolle (il secondo più fornito della To-scana) non ha dubbi: è la mancata osservanza delle regole, acuita dalla crisi economica. In un’intervista da antologia rilasciata a Laura Valdesi è stato chiaro: “Molti avventurieri che operano nel settore sono an-dati all’estero a prendere prodotti a basso costo, senza pensare che non si vende un ombrellino, poco male se contiene un allergene: i nostri sono oggetti partico-lari”. Le corde devono essere speciali e si sciolgono da sé. Alcuni, per stare più tranquilli le fanno addirittura bollire e così le rendono più morbide. Se poi non ci si vuol trovare in situazioni troppo complicate si può optare per soluzioni banali, come i lecca-lecca a forma di organi genitali maschili e femminili. Sembra che giorni addietro una decina di persone sui settanta ab-bia cercato attrezzi divertenti per celebrare a dovere un anniversario di matrimonio. Un’anziana signora, però, è tornata da sola ad acquistare uno dei prodot-ti più gettonati: le manette, che vanno sempre bene. Anche in questo caso occorre non cedere alla mania del risparmio, occorre tenersi alle regole. Ci vogliono manette a sgancio rapido, sicure in tutto e per tutto. Una ventata di spregiudicata modernità proviene dal-la Val di Chiana: “ Tredici anni fa, Siena non era an-cora pronta per un sexy-shop: adesso la gente non si pone invece problemi, è molto più libera”. La libertà di godere in manette. Se n’è fatta di strada.

al contrariogodere

in manetteRoberto Barzanti

Anche quest’anno i giardini della Lizza, ospite-ranno “alternativamente”, Festa Provinciale di SEL. L’appuntamento è per il 21-22-23-24 Set-tembre e prevede un calendario ricco di iniziative politiche oltre che di buona musica e buona ga-stronomia. «L’idea generale si evince dai dibattiti proposti, dove l’attenzione si concentra fortemen-te sul livello delle relazioni locali – spiega Michele Menchiari coordinatore provinciale di SEL – che in questi ultimi anni, la società ha dimostrato un fermento culturale e politico molto più ricco di quanto non abbia prodotto la politica “ufficia-le”. Sarebbe un errore macroscopico pensare di ricostruire una proposta politica vincente e alter-nativa al berlusconismo in maniera autonoma e impermeabile alle nuove dinamiche sociali. Con questa festa SEL vuole iniziare un percorso aperto di costruzione, dove nessuno deve sentirsi ospite ma protagonista, per le proprie istanze e con le proprie idee, un percorso di rinascita culturale e politica per questo martoriato Paese pervaso da una crisi che non è solo economica, ma anche so-ciale e morale».

La Fondazione MPS arriva in provincia. È dello scorso 16 settembre, infatti, il consiglio nel quale è stato votato il documento riguardante l’aggiornamento delle linee programmatiche della Fondazione Mps. Un documento in linea con quello approvato qualche giorno fa dal consiglio comunale di Siena, dove si sot-tolinea il ruolo della Fondazione Mps per mantenere l’indipendenza strategica della Banca Mps di cui la stessa è azionista di maggioranza. «La sottoscrizione di oltre 1 milione di euro in occasione dell’aumento di capitale della banca senese è quindi coerente - si legge nel documento approvato con i voti di Pd, Sel Idv, Pdl, Udc - con l’obiettivo, contenuto in tutti i documenti dell’Ente e delle istituzioni nominanti per mantenere l’indipendenza strategica della Banca Mps e la sua non scalabilità». Riguardo all’uso delle ri-sorse della Fondazione il documento sottolinea inoltre che «la gestione del patrimonio deve essere ispirata al consolidamento ed alla diversificazione dello stesso per ridurre sia la concentrazione, sia la dipendenza della redditività complessiva in una sola attività d’impresa». Contrari alle linee del documento, invece, Ri-fondazione e Lega. Oltre a questo, manovra economica, ammodernamento delle infrastrutture e pedaggi, disagi sulla linea ferroviaria Siena-Empoli e tavolo istituzionale sull’Università di Siena, sono stati i princi-pali temi all’ordine del giorno del prosieguo della seduta del consiglio provinciale a Palazzo del Governo di Piazza Duomo. Perplessità, naturalmente, sulla scelta del governo di abolire le Province argomento sul quale anche il consigliere Pdl, Massimo Mori, si è pronunciato negativamente. «È un’operazione di facciata per fare rumore, che non dà risposta ad alcuna esigenza di risparmio economico. Degli enti inter-medi a cui delegare le funzioni oggi assunte dalle amministrazioni provinciali ci saranno comunque, con l’aggravante che qui c’è un popolo di eletti e quindi c’è democrazia».

palio 5 –

dirigenze:chi resta,

chi va

coghe smettee non fa sconti

Abbandonare il tavolo verde quando si vin-ce. Se nel gioco d’azzardo è giudicato un gesto quantomeno scortese, nel lavoro è considerato invece una degna chiusura di

un curriculum pregno di soddisfazioni e vittorie. Non poteva desiderare di meglio quindi Massimo Coghe, che, ad Asti, conclude la sua pluridecennale carriera trionfando per i colori di San Damiano e regalando al Comune rossoblu il primo drappo della sua storia.Nella batteria di qualificazione Massimino II ha ben sopportato la mossa infinita, con il mortaretto che è scoppiato sei volte, ed all’arrivo si è conquistato l’ac-cesso alla finale. Non si sono qualificati, deludendo le aspettative di molti, Andrea Mari per San Silvestro, Antonio Siri per San Pietro, caduto al primo giro e Virginio Zedde per la Torretta, rimasto al canape. La sorte non ha arriso nemmeno a Bucefalo, all’anagra-fe Maurizio Farnetani, anche se la sua corsa è stata tutt’altro che incolore.

La batteria successiva, accanto al successo di Martin Ballesteros,

seppur caduto, per Baldi-chieri, Federico Ghiani

per San Paolo e Da-nilo Todde per San

Marzanotto, ha visto l’elimi-

nazione di altri due

nomi ec-cellenti, quali

Silvano Mulas per San Secondo e Giovani At-zeni per Nizza. Da sot-tolineare il debutto di Andrea Coghe, fantino di Don Bosco, che ha sicuramente riempito di gioia il padre Massimo, non parco, tra i canapi ed in corsa, di consigli

al figlio durante le prove.

L’ultima batteria ha visto invece il facile trionfo di Alberto Ricceri per Tanaro, la bella rimonta di Fran-cesco Caria per Castell’Alfero, giunto secondo dopo essere partito ultimo, e il terzo posto di Sebastiano Murtas per la Cattedrale.La finale, corsa mentre il cielo andava ormai scuren-dosi, ha visto quindi Massimino che, dopo aver age-volmente sorpassato Mureddu alla prima curva del Cavallone, ha dominato la corsa, mentre dietro di lui Ricceri e Caria si contendevano i primi due posti e Murtas e Todde mordevano la sabbia astigiana.Dopo la fine della corsa, mentre i sandamianesi por-tavano in trionfo fantino e drappo, è da registrare la tensione fra i popoli di San Secondo e Tanato. La presenza astiosa di uno sparuto gruppo di animalisti, quella, non è nemmeno degna di menzione.

Mentre l’anno contradaiolo è giunto pra-ticamente al termine, fatto salvo per le Consorelle che ancora festeggiano le vitto-rie riportate sul Campo, già si parla, come ovvio, di scadenze, rinnovi e commissioni. Due sono i capitani che si sono dimessi, per cause ben diverse: Marcello Sbara-gli della Tartuca ha addotto motivazioni personali, mentre il suo “collega” Enrico Fatucchi ha lasciato la guida di Salicotto probabilmente anche per la recente vitto-ria di una delle due rivali, l’Oca. E proprio quest’ultima, il cui Statuto prevede una durata annuale per la carica di capitano, deve ridiscutere la posizione di Marco Bartali, così come l’altra consorella vitto-riosa, la Giraffa, deve fare con Maurizio Vanni.Anche altre contrade che, loro malgrado, non hanno trionfato, discuteranno del rinnovo dei loro capitani, causa la fine di cariche biennali: Aquila, Civetta, Drago, Istrice, Leocorno, Lupa, Onda e Pantera, dove terminano, rispettivamente, i man-dati di Renato Romei, Paolo Betti, Mario Toti, Stefano Berrettini, Marco Gualtie-ri, Marco Giannini, Riccardo Coppini e Franco Ghelardi.Restano invece in carica, tranne sorpre-se, Giovanni Falciani nel Bruco, Roberto Zalaffi nella Chiocciola, Mario Corbelli nel Nicchio, Michele Rugani nella Selva e Franco Morandi nel Valdimontone.

Pagina a cura Di

JacoPo rossi

L’ARTE DI FORGIARE I METALLI

il mestiereLAURA E ALESSANDRO BROCCHI

ilaria acciai

I colpi del martello si sentono dalla strada. Una barra in ferro blocca l’entrata del pic-colo laboratorio per impedire ai turisti un via vai costante che non permetterebbe

di lavorare. Mi affaccio soltanto per cercare di scorgere il responsabile dei colpi. Laura si alza subito e mi viene incontro con la sua corporatura esile, inaspettata visto il mestiere. Fa la caldera-ia, come prima di lei il bisnonno, il nonno e il babbo. Lavora il rame ed altri metalli per farne oggetti meravigliosi e ricercati, di quelli che non se ne trovano più. Non a caso la piccola bottega in via del Porrione ha ricevuto negli anni le visite di televisioni italiane ed estere e l’interesse e la curiosità che si riservano alle cose rare. «Credo che questa bottega sia la più antica di Siena. Mio nonno diceva che è qui dal 1815 e in effetti an-che all’Istituto Interdiocesano, proprietario dei fondi, risulta che l’affitto è pagato da allora». Il primo della famiglia a lavorare qui fu Giuseppe, il bisnonno di Laura. Produceva oggetti in rame sia ornamentali che per uso domestico. Poi ci sono stati il nonno Gualtiero e il fratello Osval-do «che era il più bravo. Conservo ancora degli oggetti fatti da lui che sono perfetti, sembrano fatti a macchina». Poi iniziò a lavorarci il babbo Mario che introdusse il ferro battuto, eredità poi lasciata al fratello di Laura, Alessandro. «Abbia-mo imparato dal mio babbo. Io lo sbalzo su me-talli, ovvero le sculture in bassorilievo su rame per lo più, ma anche su ottone, argento e ferro, mentre mio fratello si è specializzato nel ferro battuto». Tanti oggetti, utensili e macchinari a

ricordare la fatica e la passione di un mestiere in via d’estinzione. Il soffitto annerito, la serie infinita di martelli di forme e grandezze diverse, il tavolo logoro con il ceppo di legno sul quale ancora Laura picchia con forza i metalli. Tutto parla di umiltà e sacrificio e di un attaccamento alla città e alle sue tradizioni. Laura è autrice di

3 Masgalani, quello del ’97, del 2006 e dell’anno successivo, con il fratello hanno poi lavorato alla produzione dei 17 portabandiera della Fondazio-ne, al rinnovo delle monture per quanto riguar-da le parti metalliche e al restauro della lanterna dell’Entrone di Palazzo Comunale; sono loro, infine, a realizzare le lance del piatto del Palio ogni anno. Il lavoro oggi consiste per lo più in riparazioni e restauri e il piccolo punto vendita a pochi passi da qui, smercia oggetti pregiati di an-tiquariato come brocche e mezzine in rame, ma anche oggetti da camino, lampade e lampadari, accanto ad articoli di arredo importanti, come testate e strutture per tavole e tavolini. Il lavoro parte sempre da un disegno, proprio o fornito dal cliente. Questo viene poi trasferito sulla lastra di metallo con l’aiuto della carta carbone, quando si tratta di sbalzo, oppure riprodotto sul cartone, quando l’operazione più ingombrante del ferro battuto lo richiede. A questo punto si comincia con il lavoro vero e proprio scaldando il metallo e modellandolo a colpi di martello o con i bulini. Laura e Alessandro usano ancora i vecchi mac-chinari, qui da quasi due secoli, come il mantice con la fucina manuale per forgiare, o la piegatrice degli inizi del Novecento, o ancora le lingue per fare i bordi ai manufatti, le mele che servono per stondare, la calandra a manovella per fare i rulli e infine la bordatrice per orlare. Tutte macchine che funzionano a mano, niente di elettrico per questo mestiere antico che gli “eredi di Brocchi” custodiscono e alimentano come qui da sempre si fa col fuoco per forgiare il metallo.

il personaggio

UNA VOCE “FUORICAMPO”GABRIELE CHIANESE

Spazio piccolo ma curato, accogliente, intimo. Ai piedi della Torre e appena fuori dal Campo. Entro curiosa e Gabriele è già lì ad aspettarmi, mentre cauto cammina sul pavimento nuovo che sembra velluto. Poche parole di presentazione e subito parte col raccontarmi dove ci troviamo. È il suo pro-getto, la sua idea, la sua scommessa. Una galleria d’arte contemporanea,

uno spazio che coniuga esposizione e ricerca. Ma anche un “museo”, inteso come luogo per valorizzare e promuovere l’arte. FuoriCampo è il nuovo sguardo sull’arte contemporanea a Siena, che aprirà al pubblico domani giovedì 22 settembre con la prima delle tre mostre del progetto “Genealo-gia” a cura di Ludovico Pratesi.

Martina cEnni

galeotta fula passeggiata

Quando Zak viene spostata a Monteriggioni, Gabriele fa però la scelta di rimanere in città e coltiva l’idea di un nuovo spazio per l’arte. «Un

giorno passeggiando per Siena ho visto questo posto e da qui è partito il progetto al quale stavo pensando da tempo. Esther Biancotti, laureata in Storia dell’Arte e specializzata in arte contemporanea che lavorava con me da Zak, stava meditando qualcosa di simile. Ci siamo trovati, abbiamo unito le idee, gli intenti e le capacità e siamo partiti. Oltre

a noi, che siamo i titolari a tutti gli effetti, c’è Jacopo Figura, filosofo e preziosissimo aiuto». Così è nato FuoriCampo uno spazio in cui

saranno allestite personali e doppie personali di giovani artisti e non, contestualmente al riconoscimento di una valida ricerca teorica e me-todologica, per dar spazio alle tante inclinazioni del contemporaneo,

dalla pittura alla video arte, fino alla musica.

il mecenatecontemporaneo

Soli 26 anni, passione, alcune esperienze alle spalle e un bel po’ di coraggio. Gabriele Chianese è nato e vive a Siena, qui ha studiato e si è laureato in Scienze della Comunica-zione. Durante gli studi uno stage presso una casa editrice senese fa nascere una curiosità crescente per l’organizzazione e la cura che sta dietro la vendita di un prodotto culturale. Inizia così ad avvicinarsi al mondo dell’arte collaborando come art advisor presso alcune

importanti gallerie italiane. «Ero affascinato dal settore delle vendite e dall’idea del mecenati-smo, fondamentale per il diffondersi e l’evolversi dell’arte». Lavora quindi per 2 anni presso la Galleria Galliano di Bari, ma l’ambiente istituzionale e poco sperimentale non esauriscono com-

pletamente il suo interesse artistico. Poco dopo tramite alcuni contatti arriva a Zak, la galleria d’arte contemporanea senese, con cui collabora occupandosi di allestimenti e comunicazione.

2

3

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in & out,dentro e fuori siena

FuoriCampo condensa una serie di significati, tanti quanti i messaggi di cui questo nuovo spazio d’arte vuol farsi portatore. Fuori dal normale

campo dell’arte, logisticamente appena fuori da Piazza del Campo, con-cettualmente anche fuori da Siena, ma comunque fortemente legato

alla città. C’è poi l’accezione cinematografica: la voce “fuori campo”, e ancora l’idea di «ripartire dalle radici della senesità, non a caso sia-mo proprio ai piedi della Torre del Mangia, per guardare anche oltre».

È una minaccia silenziosa ma letale quella che incombe sugli alberi toscani. Insetti, funghi e paras-siti ne insidiano da mesi ormai chiome e cortecce, causando allarmi tra ricercatori e semplici addetti ai lavori, persone che dagli alberi traggono lavoro ed introiti.Platani, palme, pini e cipressi non conoscono pace: infidi esemplari di punteruolo rosso, sei-

ridium cardinale e cocciniglia da tempo ormai succhiano la linfa vitale delle piante senza conoscere sosta ed avversari. O meglio, enti ed istituti incaricati di combattere tale invasione esisterebbero anche, ma sono condannati a subire anche la cronica mancanza di fondi e finanziamenti.Finanziamenti che, se non arrivano, rischiano di far scomparire altri introiti: ad esempio i due miliardi e mezzo di euro che rappresentano il business del miele. Anche i castagni non sono salvi dai parassiti infatti, e se n’è ampiamente dibattuto a Montalcino durante la “Settimana del Miele”, che ha chiamato a raccolta gli addetti ai lavori del mondo dell’apicoltura, preoccupati per l’attuale situazione che il settore sta attraversando. Situazione già denunciata pochi mesi fa a Roma, di fronte al Ministero delle Politiche

Agricole, in occasione del “Tavolo Castanicolo”, che vide l’intervento di una numerosa delegazione di agricoltori provenienti dalla Toscana, regione che annovera tra le sue eccellenze l’Igp Castagna dell’Amiata, il Marrone del Mugello e le due farine Dop di neccio della Garfagnana e della Luni-giana.Ma i castagni, che prima sfornavano la materia prima per tali prelibatezze, sono oggi assediati dal “cinipide galligeno”, meglio noto come “vespa cinese” che, proveniente dalla lontana Asia, non conosce antagonisti degni di tale nome nelle nostre zone e causa il crollo di produzione e, conseg-

uentemente, d’introiti. Dopo il suo nefasto intervento infatti, le api nostrane non trovano fiori da impollinare, a causa dell’essiccamento che il parassita asiatico produce nelle chiome degli alberi.L’unica soluzione, già attuata ma lenta a concretizzarsi, è l’importazione e la diffusione di un predatore del parassita, proveniente dal Giappone, osteggiata però, nonostante l’intervento di amministrazioni regionali e Ministero dell’Agricoltura, dall’usuale mancanza di fondi.

la vespa della cinaè fin troppo vicina

allarme per i nostri alberi

PaginE a cura DiMartina cEnniJacoPo rossi

la minaccia del parassita ai castagni della toscana

allarme per i nostri alberi

piante storiche del senese

Comune Circonferenza mt. Altezza mt. Nome comune

Castelnuovo Berardenga

4.4 27 cerro

Castelnuovo Berengarda

4.05 21 roverella

Castelnuovo Berengarda

4.5 20 roverella

Castiglione d’Orcia 3.2 27 ailanto

Cetona 4.84 32 roverella

Cetona 4.73 31 roverella

Chianciano Terme 4.1 29 roverella

Chiusdino 4.35 34 cerro

Chiusi 5.2 19 roverella

Colle Val d’Elsa 3.05 21 roverella

Gaiole in Chianti 7.5 20 cedro del Libano

Gaiole in Chianti 3.55 42 douglasia

Gaiole in Chianti 2.9 11 sterculia

Montalcino 4.25 21 roverella

Montepulciano 4.1 19 leccio

Monteriggioni 4.3 19 leccio

Monteriggioni 5.3 32 cedro dell’Atlante

Monteriggioni 4.65 19 roverella

Monticiano 3.35 16 leccio

Murlo 1 10 ginepro coccolone

Piancastagnaio 6.8 23 leccio

Pienza 4.12 25 roverella

Pienza 4.5 22 roverella

Radicondoli 4.3 21 leccio

San Casciano dei Bagni

3.57 21 cipresso

San Gimignano 4.65 25 roverella

San Gimignano 4.75 26 roverella

San Gimignano 4.7 25 bagolaro

Siena 4.05 21 leccio

Sinalunga 4.1 22 roverella

Sinalunga 4 20 cedro

dell’Himalaya

Torrita di Siena 5.25 25 roverella

cartucce, fucile e cane:al via la caccia

provincia– 10

Tute mimetiche, capanni risiste-mati, cani addestrati e pronti alla punta. È scattata anche quest’an-no l’ora x per i cacciatori, che già sognano una stagione avvincente e ricca di prede. Sport, passione, hobby, comunque la si definisca la caccia mobilita 20.000 cacciatori solo in Toscana, di cui oltre 11 mila nel senese. L’apertura ufficiale della stagione venatoria 2011-2012 è sta-ta la scorsa domenica con l’in bocca al lupo a tutti i cacciatori da parte della Federazio-ne Italiana della Caccia che non ha mancato, come ogni anno, di indicare regole e requisiti perché l’at-tività possa svolgersi nel rispetto delle leggi fino al prossimo 31 gennaio. Per quanto riguarda il nostro territorio, dalla scorsa domenica gli appassionati possono cacciare nei tre ambiti territoriali di caccia (Atc) della provincia di Siena, muniti del tesserino identificativo e nel rispetto delle regole, previste dal calendario venatorio. Tra le specie cacciabili, a partire da quella data, rientrano il fagiano, la lepre, il colombaccio, il merlo, il tordo, l’allodola, la bec-caccia e gli acquatici. La caccia alla lepre sarà inve-ce consentita fino all’8 dicembre 2011 e potrà esse-re effettuata anche nella forma della battuta con un

massimo di quattro partecipanti. La caccia al fagiano sarà consenti-ta fino al 31 dicembre 2011. Inol-tre nei periodi in cui è consentita la caccia da appostamento, ai fini del recupero della selvaggina, è consentito l’uso del cane che ha particolari attitudini al riporto, sotto il diretto controllo del pro-prietario o del conduttore, entro un raggio di 150 metri dall’appo-stamento stesso, ma con l’obbligo

di rimanere sempre ad una distanza non inferiore a metri 50 da altri appostamenti, dai quali contem-poraneamente viene esercitata l’attività venatoria. La caccia alla pernice rossa e alla starna, infine, è vietata su tutto il territorio provinciale ad eccezione delle Aziende Agrituristico Venatorie.Per tutta la stagione venatoria, l’accesso dei caccia-tori agli appostamenti per la caccia di selezione al capriolo, daino, muflone e cervo dovrà avvenire con l’arma scarica e racchiusa nella custodia. Durante questa attività, è consentito ai cacciatori il porto di soli fucili a canna rigata o altre armi elencate nel disciplinare provinciale per la gestione faunistica e venatoria dei cervidi e bovidi. Detto questo buona caccia a tutti.

È tutto pronto per la giornata inaugurale del GSM, la Galleria Storico Musicale realizzata da La Toscanina, in allestimento all’interno della sede associativa di Via Pieraccini a Poggibonsi. GSM nasce grazie all’impe-gno di tutti quei soci dello storico contesto musicale valdelsano, ma anche grazie alla sorprendente dispo-nibilità dei tanti sostenitori, che hanno contribuito alla realizzazione della collezione museale. Oltre al già nutrito parco strumentale acquistato e conservato nel tempo dall’associazione La Toscanina, nel museo tro-veranno posto molto strumenti musicali dell’azienda UFIP, leader nazionale nella produzione di percussio-ni in metallo e strumenti musicali delle famiglie Barta-lini, Conti, Ottanelli, Ricciardi, Bandini, Ginanneschi, Petrucci e Rossi. All’inaugurazione saranno invitate le autorità istituzionali, ma anche tutti i cittadini che vor-ranno contribuire alla vita di una struttura che contri-buirà alla proposta culturale del comprensorio valdel-sano. Tale collezione museale intende inoltre offrire un preciso percorso didattico particolarmente indica-to per gli alunni delle scuole elementari e medie ,ma anche per tutti coloro che amano la musica. Un’ap-propriata cartellonistica interna descriverà come nasce e come si sviluppa la musica e un esclusivo prodotto audio-visivo, realizzato grazie alla collaborazione di esperti in materia, racconterà l’evoluzione musicale, sin dalle sue origini.

gsm perla musica

si è aperta la scorsa domenica la nuova stagione venatoria 2011-2012.regole, accorgimenti e l’in bocca al lupo della federcaccia

a colle la mostra itinerantededicata alle giovani artiste

11 –provincia

Forme, colori, immagini e cor-pi astratti e del mondo visti attraverso gli occhi di donna riempiono le sale del Palazzo

dei Priori di Colle di Val d’Elsa in que-sti giorni e fino al 10 ottobre. Si trat-

ta di un vero e proprio viaggio di giovani donne nella creatività.

Un’esposizione artistica tutta al femminile che viaggia dal

2009 per la Toscana, arric-chendosi di volta in volta

del contributo di gio-vani artiste locali che,

attraverso percor-si formativi e tec-niche artistiche diverse, mostra

l’intensità delle capacità espressi-ve e il desiderio di

esternare emozioni del proprio modo di

essere donna attraverso l’arte. L’esposizione “Segni

di donna”, ideata e curata da Sandra Stanghellini, è giunta,

con quella di Colle di Val d’Elsa patrocinata dal Comune e promossa in colla-borazione con la Pro Loco, alla sua settima tappa, ospitando le opere realizza-te dalle giovani artiste colligiane, Lara Francini, Alessandra Galardi, Rachele Gaziano, Silvia Massai e Anna Morandi che presentano, anche su iniziativa dell’assessore alla cultura, Federica Casprini, opere-omaggio alla città, con pit-ture e sculture contenenti elementi in cristallo, per rimarcare il loro legame con la città e il territorio. Il viaggio della mostra, che fa parte del progetto “Fon-dazione Giuliano Ghelli”, si concluderà a Firenze con una grande esposizione conclusiva che raccoglierà le opere di tutte le artiste che hanno esposto nel percorso della mostra.

FrancEsca gugliElMi

Doveva essere un giorno di festa, a prescindere dal risul-tato. È andato quasi tutto bene, solo che… si è perso. Contro un grande avversario come la Juventus, ci sta. Un po’ di rammarico rimane, perché non ci sarebbe

stato scandalo se la partita fosse finita in parità. Ma le indicazioni del primo galoppo casalingo sono state abbastanza confortanti. In attesa di conferme, da trovare in confronti più alla portata del Siena. Sannino insiste sulla linea difensiva dello scorso anno e fa bene. Il reparto funziona, soffre poco, è abbastanza disciplinato e capitola per una prodezza di Vucinic, che trova un assist sublime per Matri, freddo realizzatore. Nella circostanza ha accusato qualche affanno Del Grosso, pre-so alla sprovvista da un rapido capovolgimento di fronte che ha lanciato Giaccherini. Qualche difficoltà a recuperare è normale, perché la condizione non è ottimale e il Siena ha speso molto per stare in partita per un’ora e più, calando nel finale. Buona prova di Gazzi, tonico e disposto alla lotta; grande impressione ha suscitato D’Agostino, con una regia di qualità. Voglioso Mannini, in palla Brienza, che è parso l’uomo potenzialmente più pericoloso. Qualche affanno (e qualche acciacco) per Gonzalez, un Calaiò volenteroso ma poco pungente, un Larrondo apparso ancora in deficit di tecnica, con Vergassola che ha sostituito Gazzi nel finale e Grossi che non ha impressionato più di tanto sulla sinistra. Brkic si è disimpegnato bene, mostrando sicurezza in uscita.

L’orchestra di Sannino ha suonato discretamente, come collet-tivo, dimostrando di avere una fisionomia già delineata, meno spregiudicata (per forza) di quella vista in serie B, più attenta agli equilibri, portata a sviluppare la manovra attraverso il talentuoso D’Agostino. Non sempre l’avversario si chiamerà Juventus, quindi bisogna insistere e i frutti arriveranno. A proposito, la squadra di Conte sembra pronta per crescere, ha mostrato giudizio e concre-tezza, ottenendo il massimo con un po’ di fortuna. Quella fortuna che manca, al solito, a Calaiò, che ha centrato una bella traversa nel finale. Il rammarico attutito da un dubbio fuori-gioco fischiato dall’arbitro, che avrebbe perciò invalidato l’even-tuale prodezza. Meglio tenerla in canna per il prossimo impegno, anche questo al cospetto di una grande.Si va a Roma, dove giovedì si affrontano i giallorossi di Luis En-rique. Progetto suggestivo, quello della nuova società che fa capo a Boston. Si copre qualche magagna pregressa di tipo economico-finanziario puntando dritto sui giovani, nel quadro di un tentativo di emulazione del modello-Barcellona che domina l’Europa. Senza Messi la strada è in salita Totti e compagni hanno ben impressiona-to a Milano, contro un’Inter un po’ confusa, e sono alla ricerca della prima vittoria in campionato. Come il Siena. La lezione di Siena-Juve, dice Sannino, è che bisogna giocarsi le partite, che non sono mai perse in partenza. La grinta dell’allenatore piace, i giocatori sembrano seguirlo, la stagione è tutta da vivere. Sfida dopo sfida.

NERO

BIANCO

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la juve è già alle spalleora roma e poi il leccela juve è già alle spalleora roma e poi il leccela juve è già alle spalleora roma e poi il lecce

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Pagina a cura Di nicola PanziEriPagina a cura Di nicola PanziEri

torna pianigiani,continuano le vittorietorna pianigiani,continuano le vittorietorna pianigiani,continuano le vittorie

BIANCOBIANCO VErDE

VErDE

Finalmente ci siamo. I campionati europei sono finiti con la cavalcata spagnola, così come sono terminati gli impegni degli ultimi bianco-

verdi in campo in Lituania. Nikos Zisis ha guidato una Grecia povera di talento al tra-guardo del torneo di qualificazione pre-olim-pico, risultato centrato anche dai due lituani Ksistof Lavrinovic e Rimantas Kaukenas, an-che se il cammino della nazionale di casa è stato un po’ deludente per i caldissimi tifosi baltici. Giocherà il pre-olimpico – e questo non è certo un risultato deludente – anche la piccola Macedonia dei miracoli, guidata dal “macedone per caso” Bo Mc Calebb. Il play di New Orleans, naturalizzato lo scor-so anno, ha giocato un torneo straordinario, arrivando vicinissimo al mostro sacro Nba Tony Parker in testa alla classifica marcatori, ma soprattutto conducendo la piccola na-zione slava a un tiro di distanza dal bronzo, andato alla Russia dei superfisici guidata da coach Blatt. Mc Calebb ha portato in alto in tutta Europa – ma anche negli Usa, dove le maggiori testate sportive, orfane di basket, hanno dedicato molto spazio alle sue gesta – il nome della Mens Sana, che sicuramente ha guadagnato un sacco di tifosi in Macedonia. C’era stata preoccupazione per un infortunio occorso a Zisis nella partita che ha sancito la qualificazione dei Greci al pre-olimpico, stroncando le speranze della Serbia: il play era uscito per una brutta distorsione alla ca-viglia, che aveva fatto tremare i tifosi senesi. Fortunatamente, sembra che l’entità dell’in-fortunio non sia troppo preoccupante.

Sono le “furie rosse” guidate da coach Scariolo a conquistare lo scettro di campioni del vec-chio continente. Imbottita di stelle Nba – gli iberici non si sono privati neppure di utilizzare il congolese naturalizzato Serge Ibaka, anche lui stella oltre oceano – la Spagna ha terminato i campionati con una sola sconfitta, in una gara del tutto ininfluente, contro la Turchia.In finale gli spagnoli hanno superato con il rotondo punteggio di 98-85 la Francia, l’altra grande favorita della competizione, un’altra rosa piena di giocatori che hanno fatto fortuna cestisticamente negli Stati Uniti, guidati da leader Tony Parker, stella assoluta del basket mondiale, forse alla sua ultima recita continentale.Insomma, gli spagnoli guidati dai fratelli Gasol e dal miglior giocatore del torneo Josè Na-varro – con lui nel quintetto ideale proprio Pau Gasol, Andrei Kirilenko, Tony Parker e il nostro Mc Calebb – si sono aggiudicati querllo definito da Ivkovic, coach serbo, «l’Europeo più duro di sempre».

scouting rEportspagna campione

Intanto, Pianigiani si è ripreso la panchina della Mens Sana con una netta vittoria nel torneo di Castelfiorentino, dove i biancover-di hanno battuto prima Teramo e poi Pistoia mettendo in mostra i progressi di condizione di Andersen e i punti di Summers e Aradori,

premiato come miglior giocatore del torneo. Peccato solo per l’inopinata sconfitta del Besiktas nella semifinale con Pistoia, che ha privato i tifosi senesi giunti a Castelfiorentino della gioia di veder giocare contro la Mens Sana la stella Nba Deron Williams.

enogastronomia– 14

tracciabilità e rintracciabilità

Garantiscono al consumatore la sicu-rezza di un prodotto alimentare al consumatore. Con traccia-bilità, si intende un processo informativo che segue il pro-dotto da monte a valle della filiera raccogliendo un insie-me di informazioni sul luogo d’origine, sulla produzione, la trasformazione e la conserva-zione del prodotto fino al suo consumo. La rintracciabilità è il processo inverso che permette di risalire dall’alimento a tutte le informazioni distribuite lungo la filiera produttiva. Tutto ciò si tra-duce nella registrazione attraverso mezzi di tag RFID e codici a barre, o altri mezzi di monitoraggio ed è reso obbligatorio in tutta l’Unione Europea.

filiera corta

La filiera produttiva è l’insie-me di tutte le attività e le ri-sorse che contribuiscono alla creazione, trasformazione, distribuzione, commercializ-zazione e fornitura di un pro-dotto finito. La filiera è corta, quindi, quando si instaura una relazione diretta fra chi consuma e chi produce. In agricoltura è il caso degli alimenti a km 0, ma può es-serci filiera corta, come nella Bottega di Campagna Amica a Poggibonsi, anche per pro-dotti provenienti da più lon-tano, pur sempre dall’Italia, con un limitato numero di passaggi.

prodotti a km 0Sono i prodotti locali venduti o somministrati in prossimità del luogo di produzione. Hanno un prezzo contenuto, dovuto ai ri-

dotti costi di trasporto e distribuzione, e all’assenza di intermediari commerciali. Garantiscono freschezza, genuinità e sicurezza, proprio per

l’assenza, o quasi, di viaggio. Il portale www.prodotti-a-km-zero.it permette di scoprire le aziende con vendita diretta più vicine e i prodotti o servizi che pos-sono offrire.

sostenibilitàL’agricoltura è “sostenibile” quando il processo produttivo utiliz-zato migliora la qualità dell’ambiente e le risorse naturali. Quando conserva e migliora le caratteristiche del suolo rispettando le di-versità naturali, l’equilibrio dell’intero sistema e anche le tradizioni di quel-lo stesso territorio. Insomma gli alimenti sono prodotti in quantità giusta, con metodi meno invasivi e meno inqui-nanti possibile. Per coltivare in modo sostenibile, in altre parole, si rende massimo il contributo della natura e minimo quello dell’uomo.

Quant’erano belli i tempi in cui si andava dal vicino contadino e si compravano prodotti genuini e si era certi di mangiare sano? E quando, ancora, non ci si batteva per termini come filiera corta o tracciabi-lità? Da questo mese, a Poggibonsi, c’è una risposta efficace a questa malinconia, ma soprattutto un posto dove comprare cibi di qualità, a buon prezzo, arrivati dritti dritti da chi li produce. È stata inau-

gurata sabato 10, infatti, nella vicina cittadina la Bottega di Campagna Amica, allo storico Enopolio del Consorzio Agrario di Siena, che ne è anche gestore. Sugli scaffali e al banco, prodotti da tutta Italia (le arance siciliane, le olive ascolane, i pomodori del Vesuvio...) arrivati senza le tante intermediazioni che tolgono freschezza, qualità e sicurezza. L’iniziativa rientra nella catena delle botteghe di Campagna Amica del grande progetto della filiera agricola tutta ita-liana promosso dalla Coldiretti. Prima in Toscana, la Bottega è l’emblema del grande impegno di questa associazione e della fondazione Campagna Amica a proteggere dalle falsificazioni il patrimonio delle nostre tipicità conservando-ne così l’originalità del gusto, della storia e della tradizione. Un passo avanti nella qualificazione dei punti vendita ma anche nella tutela di attività aziendali costrette a sopravvivere in un mercato dei consumi alimentari in contrazione, uno schiaffo insomma, alla crisi delle aziende ma anche dei consumatori che troveranno prezzi giusti e sostenibili. E pare proprio che il progetto sia quello di farne nascere altre, nella nostra provincia e in quella di Arezzo. D’altronde l’inaugurazione a Poggibonsi, a cui hanno partecipato, oltre al sindaco Lucia Coccheri, l’Onorevole Susanna Casini, l’assessore all’agricoltura della Regione Gianni Salvadori e Toni De Amicis, direttore nazionale del Consorzio Cam-pagna, è stata un successo. E anche i primi dieci giorni di attività hanno soddisfatto di gran lunga le aspettative. Mas-similiano Volpone, direttore Coldiretti Siena, ha sottolineato a proposito del nuovo e moderno canale commerciale che «anche i consumatori senesi potranno finalmente beneficiare dei vantaggi offerti dall’intera gamma di prodotti garantiti italiani al cento per cento, con le intermediazioni dal campo alla tavola ridotte al minimo».

bottega amica

Pagina a cura DiVanEssa DaViD

Due giovanotti in cerca di famiglia.Due caratteri diversi due storie di-verse.Attilio calmo ed equilibrato come si addice ad un giovanotto. È stato salvato da un canile lager in Toscana.Paco un ragazzetto che ha sempre voglia di giocare. È stato “semplice-mente” abbandonato.

per informazioni: Laura 347 4728515 – 0577 563324 ore seraliadottaunpelosino@gmail.comwww.adottaunpelosino.itwww.sienadozioni.itanapana.siena.adozioni@gmail.com

da adottareattilio e pacoun buon consiglio

per il fine settimana

ultima pagina 15 –

ArieteMetti più impegno in ciò che re-

gola gli affari e il lavoro,. Coi parenti hai da ridire: Saturno

non promette nulla di buono. Il saldo in Banca ti conforta: Giove amministra con senno le tue finanze. Unioni agitate: Ve-nere da oggi è birichina.

toroGrazie a Giove molte cose pas-sano dalla teoria alla pratica.

Marte è alleato: sprecati con i fiori, gli inviti a cena se qualcu-

no ti piace da impazzire. Dietro la scrivania ci sai fare. Venere marcia nel VI campo, di giorno in giorno diventi più bello.

GemelliMercurio, pur essendo lo Speedy Gonzales dello Zo-

diaco, ora gradisce di più la siesta. Un incontro è da po-

sticipare. Saturno difende gli imprenditori, Plutone gli investimenti. Coppie felici: Vene-re da oggi ti protegge.

CANCroDevi avere la gestione della si-tuazione è nel settore progetti: Mercurio ti regale mille idee,

tante soluzioni. Giove rivela che nella giornata stringi la mano di un big boss. L’amore in coppia barcolla: Venere in Bilan-cia è acida. Eros ardente.

leoNeLa pazienza è un bene raro, ma puoi perderla se il pagamento

garantito non arriva neanche oggi. Un parere espresso male

causa effetti seccanti con un collega, un pa-rigrado: Marte è asociale. Serata di coccole: Venere approva.

VerGiNeRifletti, prendi tempo, ritratti una decisione già presa? No di

certo. Plutone difende gli im-prenditori. I single volano sulle

ali di Marte. I cuori in coppia sono coccolati da Plutone. Voglia di piacere? Venere in Bi-lancia la dice lunga.

BilANCiAChe aria severa: sei sullo spie-tato nei tuoi giudizi. Venere da oggi cammina nel segno: un po’ alla volta ritrovi l’intesa

col partner, incontri la persona che fa per te. La salute recupera, le cure sono più efficaci. L’eros? Quello è sottotono

SCorpioNeGiove è retrogrado: non scalpi-

tare se le risposte che attendi non sono immediate. Se hai del

personale sotto il tuo controllo hai delle questioni basilari da chiarire: non sei mica nato ieri. Venere è alle tue spalle: in coppia la felicità traballa.

SAGittArioSe nel tuo staff regna l’armonia non temere le tensioni causate

da Mercurio. Urano protegge gli imprenditori; Giove chi lavora in ufficio. Venere dal segno della

Bilancia allarga i tuoi orizzonti sentimentali: single e accasati, tutti felici. Eros.

CApriCorNoViaggi, contatti, nuove allean-ze: volano sulle ali di Giove, di Mercurio. Venere da oggi ti guarda storto: fra coppie

agitate, amori male assortiti scoppia la ba-garre. L’eros è sempre in pole position: Plu-tone è sensuale, come te.

ACquArioVenere governa le emozioni, i sentimenti, il benessere, la felici-

tà. La salute migliora, la siluet-te, il look, guadagnano punti.

Nel lavoro, nella vita di tutti i giorni la for-tuna continua ad assisterti. Ufficio e sport: ti segue Marte.

peSCiCambiare il mondo in venti-quattro ore? Non esiste anco-ra un manuale tascabile che

funzioni sull’argomento: quin-di è una cosa impossibile. Venere marcia nell’VIII campo, la tua storia d’amore ripar-te. Serata intrigante per i single.

Il GazzettIno

Direttore responsabile: Fabio Di Pietro

Capo redattore: Martina Cenni

Hanno scritto: Ilaria Acciai, Pancrazio Anfuso, Roberto Barzanti, Martina Cenni, Vanessa David, Claudia Gasparri, Francesca Guglielmi, Daniele Magrini, Nicola Panzieri, Jacopo Rossi, Salvatore Valentino, Elena Vannucci.

Fotografie: Fabio Di Pietro

Grafica di: Claudia Gasparri

Pubblicità: Marilena MasiaTel. 0577 905316 - [email protected]

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Registrazione n. 7 del Tribunale di Siena dell’8 aprile 2008Inviate le vostre domande e le vostre proposte alla nostra redazione:

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È stata inaugurata lo scorso 16 settembre la Sagra della Valdarbia “tricolore”, dedicata quest’anno, come comprensibile, ai 150 anni dell’Unità d’Italia. Tante iniziative legate all’importante anniversario tra cui una lapide per ricordare la ricorrenza insie-me all’Albero della Libertà, dove affiggere speranze e promesse. La più importante e incoraggiante arri-va dal Presidente della Repubblica Giorgio Napo-litano: «Il 150esimo anniversario sia un’occasione preziosa da non perdere per richiamare alla nostra memoria l’attenzione delle giovani generazioni e alla coscienza collettiva della Nazione quel “da dove ve-niamo” che è premessa di ogni slancio verso il fu-turo di una società ricca di storia». Così si è aperta ufficialmente la 43° edizione della rassegna annuale organizzata dal Comune di Buonconvento in colla-borazione con i Quartieri del borgo (Grattacielo, Centro Storico, Percenna e Stadio). Un’edizione de-dicata interamente alle celebrazioni dell’Unità d’Ita-lia che, nella prima giornata, ha visto tre momenti centrali e la partecipazione delle autorità civili, reli-giose e militari della provincia di Siena: il taglio del nastro, l’apposizione di una targa commemorativa il plebiscito del 1861 e l’inaugurazione dell’albero della libertà. La Sagra della Valdarbia è proseguita poi domenica 18 settembre con una giornata inte-ramente dedicata allo sport e andrà avanti fino al prossimo week end.