galeotto fu il libro e chi lo scrisse: ( inferno, v, v. 137.) galeotto fu il libro e chi lo scrisse:...

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Galeotto fu il libro e chi lo scrisse:” ( Galeotto fu il libro e chi lo scrisse:” ( Inferno, V, v. 137.) Inferno, V, v. 137.) “noi che tignemmo il mondo di sanguigno” (Inferno, V, v. 90)

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Page 1: Galeotto fu il libro e chi lo scrisse: ( Inferno, V, v. 137.) Galeotto fu il libro e chi lo scrisse: ( Inferno, V, v. 137.) noi che tignemmo il mondo di

“ “Galeotto fu il libro e chi lo scrisse:” (Galeotto fu il libro e chi lo scrisse:” (Inferno, V, v. Inferno, V, v. 137.)137.)

“noi che tignemmo il mondo di sanguigno” (Inferno, V, v. 90)

Page 2: Galeotto fu il libro e chi lo scrisse: ( Inferno, V, v. 137.) Galeotto fu il libro e chi lo scrisse: ( Inferno, V, v. 137.) noi che tignemmo il mondo di
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Dante e la sua guida si Dante e la sua guida si trovano dunque nel II trovano dunque nel II cerchio, dove vi sono gli cerchio, dove vi sono gli incontinenti che si sono incontinenti che si sono fatti prendere dalla fatti prendere dalla passione amorosa : I passione amorosa : I LUSSURIOSI.LUSSURIOSI.

« Or incomincian le dolenti « Or incomincian le dolenti notenotea farmisi sentire; or son a farmisi sentire; or son venutovenutolà dove molto pianto mi là dove molto pianto mi percuote. »percuote. »

inferno, V, vv. 25-27inferno, V, vv. 25-27

Dante e Virgilio nel II cerchio, Gustav DorèDante e Virgilio nel II cerchio, Gustav Dorè

Page 4: Galeotto fu il libro e chi lo scrisse: ( Inferno, V, v. 137.) Galeotto fu il libro e chi lo scrisse: ( Inferno, V, v. 137.) noi che tignemmo il mondo di

Per descrivere i lussurosi Dante inserisce due Per descrivere i lussurosi Dante inserisce due similitudini legate al mondo degli uccelli:similitudini legate al mondo degli uccelli:

E come li stornei ne portan l'ali E come li stornei ne portan l'ali nel freddo tempo, a schiera larga e piena, nel freddo tempo, a schiera larga e piena, così quel fiato li spiriti mali così quel fiato li spiriti mali di qua, di là, di giù, di sù li mena.di qua, di là, di giù, di sù li mena. ..

inferno, V, vv. 40-43inferno, V, vv. 40-43

E come i gru van cantando E come i gru van cantando lor lai, lor lai, faccendo in aere di sé faccendo in aere di sé lunga riga, lunga riga, così vid’io venir, traendo così vid’io venir, traendo guai, guai, ombre portate da la detta ombre portate da la detta briga;briga;

inferno, V, vv. 46-49inferno, V, vv. 46-49

Page 5: Galeotto fu il libro e chi lo scrisse: ( Inferno, V, v. 137.) Galeotto fu il libro e chi lo scrisse: ( Inferno, V, v. 137.) noi che tignemmo il mondo di

La bufera infernal, che mai non resta, mena li spirti con la sua rapina; voltando e percotendo li molesta.

Inferno, V, vv. 30-33

Quando giungon davanti a la ruina,quivi le strida, il compianto, il lamento;bestemmian quivi la virtù divina.

Inferno, V, vv. 34-36

Page 6: Galeotto fu il libro e chi lo scrisse: ( Inferno, V, v. 137.) Galeotto fu il libro e chi lo scrisse: ( Inferno, V, v. 137.) noi che tignemmo il mondo di

Dante riconosce una serie di dannati, tra cui Semiramide, Dante riconosce una serie di dannati, tra cui Semiramide, Didone - personaggio virgiliano, che il maestro ha la Didone - personaggio virgiliano, che il maestro ha la delicatezza di non citare per nome, ma che indica come delicatezza di non citare per nome, ma che indica come colei che ruppe fede al giuramento sulle ceneri di Sicheo e colei che ruppe fede al giuramento sulle ceneri di Sicheo e che si uccise per amore (di Enea) - Elena di Troia, per la che si uccise per amore (di Enea) - Elena di Troia, per la quale si scatenò la guerra di Troia, e molti altri ancora.quale si scatenò la guerra di Troia, e molti altri ancora.

Joseph Anton Koch, L‘ incontro di Dante e Virgilio con le anime dei lussuriosi e di Paolo e Francesca, 1823.

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«Poeta, volontieri parlerei a quei due che 'nsieme vanno, e paion sì al vento esser leggieri».

Inferno, V, vv. 73-75

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In vita furono amanti e adulteri

(Francesca era infatti sposata a

Gianciotto, fratello di Paolo) e questo

amore li condusse alla morte per

mano appunto del marito di

Francesca. Francesca spiega al poeta

come tutto accadde: leggendo il libro

che spiegava l'amore tra Lancillotto e

Ginevra, i due trovarono calore nel

bacio tremante che alla fine si

scambiano e caratterizza l'inizio della

loro passione.

Giuseppe Frascheri, Dante

e Virgilio incontrano Paolo

e Francesca, 1846.

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« Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende,prese costui de la bella personache mi fu tolta; e 'l modo ancor m'offende.

Amor, ch'a nullo amato amar perdona,mi prese del costui piacer sì forte,che, come vedi, ancor non m'abbandona.

Amor condusse noi ad una morte.Caina attende chi a vita ci spense."Queste parole da lor ci fuor porte. »

Inferno, canto V, vv. 100-108Carlo Capone, Paolo e

Francesca.

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Amor condusse noi ad una morte. Caina attende chi a vita ci spense». Queste parole da lor ci fuor porte.

Inferno, V, vv. 106-108

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Noi leggiavamo un giorno per dilettodi Lanciallotto, come amor lo strinse:soli eravamo e sanza alcun sospetto.

Per più fïate li occhi ci sospinsequella lettura, e scolorocci il viso;

ma solo un punto fu quel che ci vinse.Quando leggemmo il disiato risoesser baciato da cotanto amante,

questi, che mai da me non fia diviso,la bocca mi baciò tutto tremante.

Galeotto fu il libro e chi lo scrisse:quel giorno più non vi leggemmo avante.

((InfernoInferno, V, vv.127-138), V, vv.127-138)

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La storia di Paolo e Francesca mette dunque in discussione Dante anche La storia di Paolo e Francesca mette dunque in discussione Dante anche come poeta dell'amore, che nella sua concezione stilnovistica ha messo come poeta dell'amore, che nella sua concezione stilnovistica ha messo

al centro della sua visione della realtà l’amore cortese.al centro della sua visione della realtà l’amore cortese.Non a caso Dante dopo la prima confessione della giovane ha un attimo Non a caso Dante dopo la prima confessione della giovane ha un attimo

di sconforto, resta assorto in silenzio.di sconforto, resta assorto in silenzio.

Page 13: Galeotto fu il libro e chi lo scrisse: ( Inferno, V, v. 137.) Galeotto fu il libro e chi lo scrisse: ( Inferno, V, v. 137.) noi che tignemmo il mondo di

Francesca Francesca da Rimini da Rimini (Ravenna, (Ravenna, 1255 – 1255 – Gradara, Gradara, 1285), era 1285), era figlia di figlia di Guido da Guido da Polenta, Polenta, signore di signore di RavennaRavenna..

Secondo il Secondo il celebre racconto celebre racconto di Dante di Dante (Inferno, Canto (Inferno, Canto V) e dei vari V) e dei vari chiosatori che chiosatori che ne hanno ne hanno arricchita la arricchita la storia, ella storia, ella s'innamorò di s'innamorò di Paolo Malatesta, Paolo Malatesta, suo cognato, suo cognato, durante il suo durante il suo matrimonio per matrimonio per procura. Tra i procura. Tra i due nacque un due nacque un amore segreto, amore segreto, che quando fu che quando fu scoperto, venne scoperto, venne punito con l' punito con l' uccisione dei uccisione dei due amanti.due amanti.

Page 14: Galeotto fu il libro e chi lo scrisse: ( Inferno, V, v. 137.) Galeotto fu il libro e chi lo scrisse: ( Inferno, V, v. 137.) noi che tignemmo il mondo di

Francesca da Polenta viveva Francesca da Polenta viveva tranquilla e serena la sua tranquilla e serena la sua fanciullezza , sperando che il fanciullezza , sperando che il padre le trovasse uno sposo padre le trovasse uno sposo gradevole e gentile.gradevole e gentile.Nel 1275 Guido da Polenta Nel 1275 Guido da Polenta decise di dare la mano di sua decise di dare la mano di sua figlia a Giovanni Malatesta figlia a Giovanni Malatesta (detto Giangiotto, Johannes (detto Giangiotto, Johannes Zoctus - Giovanni zoppo) che Zoctus - Giovanni zoppo) che lo aveva aiutato a cacciare i lo aveva aiutato a cacciare i Traversari, suoi nemici.Traversari, suoi nemici.Il capostipite, Malatesta da Il capostipite, Malatesta da Verucchio detto il Mastin Verucchio detto il Mastin Vecchio o il Centenario, Vecchio o il Centenario, concorda ed il matrimonio e' concorda ed il matrimonio e' combinatocombinato

Page 15: Galeotto fu il libro e chi lo scrisse: ( Inferno, V, v. 137.) Galeotto fu il libro e chi lo scrisse: ( Inferno, V, v. 137.) noi che tignemmo il mondo di

Per evitare il possibile

rifiuto da parte della

giovane Francesca i

potenti signori di Rimini

e Ravenna tramarono

l'inganno.Mandarono a Ravenna

Paolo il Bello "piacevole

uomo e costumato

molto", fratello di

Giangiotto...……Francesca accetto' con

Francesca accetto' con

gioia ed il giorno delle nozze,

gioia ed il giorno delle nozze,

senza dubbio alcuno,

senza dubbio alcuno,

pronuncio' felice il suo "si"

pronuncio' felice il suo "si"

senza sapere che Paolo la

senza sapere che Paolo la

sposava "artificiosamente"

sposava "artificiosamente"

per procura ossia a nome e

per procura ossia a nome e

per conto del fratello

per conto del fratello

Giangiotto.Giangiotto.

Page 16: Galeotto fu il libro e chi lo scrisse: ( Inferno, V, v. 137.) Galeotto fu il libro e chi lo scrisse: ( Inferno, V, v. 137.) noi che tignemmo il mondo di

inferno ,V, inferno ,V, vv. 139-142vv. 139-142

Mentre che l’uno spirto questo disse, l’altro piangea; sì che di pietade io venni men così com’io morisse. E caddi come corpo morto cade.

Page 17: Galeotto fu il libro e chi lo scrisse: ( Inferno, V, v. 137.) Galeotto fu il libro e chi lo scrisse: ( Inferno, V, v. 137.) noi che tignemmo il mondo di

a.s. 2009/2010