furio spinosi - l'onironauta

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"Il tempo non esiste se sei un onironauta eterno..."In un futuro fantascientifico, tramite la penna delirante della protagonista ignota, si narra la misteriosa Missione Exodus… Alla ricerca dell’amore perduto, nell’astronave dei sogni… Dove la morte e ogni altro limite umano sembrano svanire.

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L'ONIRONAUTAFurio Spinosi

L'Onironauta

di Furio Spinosi

© Furio Spinosi 2013

http://www.furiospinosi.com

Alle persone che sognano di notte e ad occhi aperti: sognare non è mai tempo perso. Se abbastanza attenti e allenati si può arrivare a grandi cose. Seguite questo consiglio per la comprensione del testo, ma fatene comunque buon uso in generale.

A mio padre e agli altri miei maestri.

NOTA DELL'AUTORE

Parole come Onironauta e Sogni lucidi non sono mie invenzioni. Lo psicofisiologo e fondatore del Lucidity Institute, Stephen LaBerge (1947) le ha “coniate” e studia il fenomeno con tanto di metodo dei sogni lucidi, i quali potremmo descrivere come una esperienza di acquisizione di coscienza all'interno del proprio sogno a tal punto di poterlo esplorare e modificare a proprio piacimento. Non sono a conoscenza dei metodi e non ho studiato LaBerge. Questa è un'opera di fantasia e se dovessero risultare delle corrispondenze fra gli studi di LaBerge e la mia narrazione, sarà puramente casuale.

Nel sogno sei autore e non sai come finiràCESARE PAVESE

Viviamo dentro un sogno!Twin Peaks: Fuoco cammina con me

DAVID LYNCH

PROLOGO

La civiltà degli uomini è perduta. Il mondo è un deserto. Le città ruderi. Ma nelle montagne c'è ancora vita. I pochi resti dell'umanità si raggruppano in luoghi dove si riesce ancora a respirare e vedere del verde. Nonostante l'atmosfera sia sempre più rarefatta. Selvaggina non ce n'è. Molti si sono convertiti alla violenza, all'omicidio e al cannibalismo. Altri si sono ritirati nelle parti più intime delle montagne e di loro non si è avuta più notizia...

“MISSIONE EXODUS”

1

Probabilmente non sarei sopravvissuta se fossi rimasta sulla Terra, ma adesso mi pento sempre di non essere laggiù.

Sono una delle poche persone sfortunate – tempo fa avrei detto il contrario – ad essere salpata su questa nave insieme ai noti potenti, ricconi, che dalle parti mie chiamiamo semplicemente stronzi. Mi trovo in questa struttura di preservazione con una dozzina di migliaia di altre persone, che non hanno proprio niente di simile a me.

Exodus, un applauso all'inventore con la fissa per Gesù, è il nome della missione di questa nave spaziale indirizzata verso i limiti dello spazio. L'eterna orbita di Exodus ai miei occhi sembra lentissima. Ma a quanto comprendo, io che di scienza non ci ho mai capito molto, andiamo ad una velocità prossima a quella della luce.

L'umanità, nonostante sia passato almeno mezzo secolo dal crollo delle torri, non ha fatto progressi così eccezionali. Siamo spacciati. Siamo su una bagnarola straripante di gente che viaggia nello spazio ad una velocità da bradipo!

L'intento sciagurato della missione sarebbe di avventurarsi in un viaggio interstellare alla ricerca di improbabili pianeti abitabili fuori dal nostro sistema. A capo di questa missione c'è un manipolo di pazzi senza meta e alla deriva nello spazio: una coppia di sposini, mai vista e sentita e una ciurma di cosiddetti consulenti di sezione.

Lo scopo del viaggio non esiste se non c'è una meta e qui semplicemente nessuno ci ha saputo ancora dare una risposta precisa in merito a dove stiamo andando. La risposta ve la dico io. Nessuna destinazione esiste, se non il lentissimo e graduale avvicinarsi della morte. Exodus, l'illusione di voler sfidare la morte!

Non si pensa che prima o poi arriveremo a non svegliarci più. È una realtà che tutti noi ignoriamo, che ci dimentichiamo di ricordare.Ormai siamo già tutti morti!

Secondo il protocollo della nave siamo invece Onironauti in semi-ibernazione. Non c'è alcun congelamento in verità. Per cinque ore al giorno veniamo tenuti svegli. Nelle restanti diciannove dormiamo e sogniamo.Nella veglia, se così si può definirla, facciamo soprattutto attività motoria nella palestra, per mantenere anche una parvenza di socialità. E ci nutriamo.Io sono riuscita a ritagliarmi un po' di spazio per scrivere questo «diario segreto di bordo» e stare per conto mio, nella mia stanza. È l'unica soluzione che ho trovato per non uscire di cervello e per mantenere vivo il ricordo di ciò che sulla Terra mi dava oltre che da mangiare anche motivo di vita e speranza.

“IL TEMPO NON ESISTE”

2

Non c'è modo di misurare il tempo qui. Ho perso anche il conto di quando sia iniziato questo viaggio. Mi sembra che siano passati decenni e invece è impossibile. Quanto tempo sarà passato dalla partenza? Magari, a questo punto, la Terra sarà stata già inghiottita dal Sole o in ogni caso sarà ridotta molto peggio di com'era quando l'ho abbandonata.L'unico segno di natura temporale che abbiamo qui dentro è la scadenza delle cinque ore di veglia, di cui la stessa nave ci avverte in modo inequivocabile...

Dopodiché entriamo nel nostro lettino coadiuvante. Nel giro di poco ci addormentiamo e ci ritroviamo sempre nello stesso sogno.La premessa idilliaca del Progetto Onironautico sarebbe quella di farci vivere quasi costantemente nella beatitudine dei propri bei ricordi, sotto vesti oniriche, sfruttandoli al meglio, come un videogioco. Infatti sono stati denominati, in seguito ad un infelice calembour, Sogni Ludici, che metto in chiaro essere differenti dal più conosciuto sogno lucido.

Nel caso specifico mio decisi di selezionare il ricordo della gita estiva in montagna sulle Dolomiti fatta insieme al mio compagno Stefano. Di lui, nonostante sia salito con me sulla nave, ho perso totalmente le tracce.

Anche se uomini e donne possono incontrarsi in palestra per dei saluti e brevi chiacchierate di circostanza, non è permessa la condivisione di nessuna attività né tanto meno della propria cella. Per non parlare dell'assoluto divieto di condivisione di un sogno ludico. In merito a questo avrò occasione di dirvi altro più avanti.La nostra gita sulle Dolomiti comunque la rivivo costantemente in sogno.

“ELEMENTI DI DISTURBO”

3.1

La prima volta è stato entusiasmante perché non si tratta né propriamente di sognare né di ricordare. È una realtà vera e propria in cui tutti i tuoi sensi li percepisci come da sveglio. La consapevolezza di sognare c'è, ma rimane molto in sottofondo perché viene surclassata dalle innumerevoli possibilità che si hanno di perfezionare quegli eventi passati, rallentando i momenti di maggior felicità oppure modificando gli eventi meno felici, facendo accadere preventivamente qualsiasi cosa li possa evitare. Tante cose fantastiche, che ti fanno un po' sentire regista onnipotente degli eventi.

Una brutta discussione che abbiamo avuto io e Stefano durante il ritorno dalla gita è stata in questa esperienza motivo di grandi conflitti ed eventi significativi. Io, come confermato dal nostro consulente di sezione, non sono affatto onnipotente.

I consulenti di sezione di norma fanno le guardie, ci smistano, ci osservano. Interagiscono individualmente con te solo quando si verificano problemi all'interno del tuo sogno ludico che sono facilmente risolvibili con una sforbiciata virtuale.

È facile ritagliare una foto, isolarne la parte migliore. Ma se le imperfezioni e gli elementi di disturbo sono troppi e un po' ovunque, si fa prima a gettare interamente la fotografia. Questo è ciò che mi è stato detto quando mi hanno messa davanti al problema del finale per niente lieto nel mio ricordo, per spiegarmi cosa avrebbero dovuto fare al mio sogno ludico, ossia rimuovere il finale triste.

La sensazione provata alla prima esperienza di sogno ludico nel momento in cui la lite stava prendendo forma è stata di voler immediatamente eliminare Stefano dalla scena. Ho creato tutte le situazioni possibili d'incidente pur di far finire la lite il prima possibile, ma più si andava avanti e più mi sentivo risucchiata dentro l'orrore di quello che ero intenzionata a fare. In poche parole, il sogno voleva farmela pagare rendendomi vittima partecipe delle mie stesse cattive intenzioni. Per cui mi spaventava sempre di più, mostrandomi scenari catastrofici

insormontabili, dai quali non potevo che essere trascinata insieme a Stefano. Alla fine morivo insieme a lui.

Nei sogni ordinari è norma risvegliarsi nel momento in cui si muore. Invece col sogno ludico, se muori nel sogno, hai buone probabilità di svegliarti con gravi problemi mentali oppure di andare in coma. Come è successo a me. Loro mi hanno riportata in vita.

Prima di far procedere il consulente di sezione alla rimozione in toto della lite, ingenuamente chiesi se fosse possibile tornare a sognare normalmente o in alternativa poter selezionare un ricordo diverso da sognare ludicamente. Pensando a come erano andate a finire le cose, che mi avevano fatto avere un coma, mi ero scioccamente illusa che mi avrebbero dato una seconda possibilità!Scelto il ricordo al momento in cui si salpa sulla nave, non torni più indietro.

Il primo giorno, dopo la descrizione del tuo ricordo più bello, che quindi decidi di scegliere, loro vanno a sondare il tuo cervello con uno scanner. Lo individuano tramite un loro display e verificano insieme a te che le tue descrizioni generiche combacino con l'immagine che hanno davanti. Estraggono infine il ricordo virtualmente e lo inseriscono in un impianto onirico che ognuno di noi ha dentro il proprio cervello sin dal secondo giorno che siamo saliti su questa dannata nave.

Ci hanno sparato, in modo tutt'altro che indolore, questa specie di capsula nel cervello e ce la dobbiamo tenere per sempre. Sognare normalmente con questo impianto onirico non è più possibile poiché è programmato per tenerci diciannove ore in stato dormiente e ludo-onirico.

Stare sulla nave senza impianto è impossibile. Tutti questi dettagli noiosi, non ci furono svelati per filo e per segno prima di salire. Era tutto molto più edulcorato, divertente ed utopistico.

SU EXODUS SFIDIAMO LA MORTE FACENDOVI FARE TANTI SOGNI D'ORO!

Riuscire ad entrare nella ambita lista dei passeggeri, prima di quest'esperienza per me è stato un fine primario. Per Stefano un po' meno. Lui è sempre stato molto meno convinto sin dal principio. Al momento della scelta del ricordo, presa dall'entusiasmo, non sono stata troppo attenta, anche perché avevano diviso noi donne dagli uomini e non facevo che pensare a lui. Da lì, dopo l'impianto ludo-onirico, non si tornò certo indietro.

A volte ho riflettuto sul fatto che probabilmente di casi come il mio ce ne siano stati, se non di peggiori.

Che fine fanno coloro che non si sono risvegliati dal Sogno ludico? La risposta la vedo sempre in quello che mi disse il consulente di sezione: Se le imperfezioni e gli elementi di disturbo sono troppi e ovunque, si fa prima a gettare interamente la fotografia. Vale a dire, gettare via le persone!

Dunque il perché non ci venga data la possibilità di vivere normalmente sulla nave diventa chiaro. Così si risparmia il più possibile, non c'è bisogno di governare niente e nessuno. Il minimo indispensabile. Il limbo oniro-ludico è progettato specificamente per tenere ogni singolo individuo tranquillo e beato nel suo ricordo migliore. Nel caso di coloro che scelgono male i propri ricordi, diventano inutili zavorre di cui ci si libera in modo praticamente invisibile, al di sopra di ogni legge e molto in silenzio. Chi dorme o è in coma onirico sta in silenzio e nessuno ne ha più notizia...

“UNA MAGNIFICA DIPENDENZA”

3.2

Le cinque ore di mantenimento psicofisico ci impongono una serie di esercizi che ci dovrebbero tenere, solamente in teoria, sani di mente e di corpo. Con la palestra collettiva credono di aver risolto il problema della solitudine, ma non è così semplice. In quei momenti in cui ci troviamo insieme, idealmente ognuno di noi ripensa in modo più o meno ossessivo al sogno, continua ad essere immerso in quella realtà e alimenta il desiderio di tuffarcisi di nuovo. È una sorta di magnifica dipendenza!

Proprio questa assenza mentale ci spinge a fare tutto come delle macchine. I consulenti di sezione, che non sono altro che guardie carcerarie, sono astuti e severi, ma non così tanto. Io, come credo diverse altre persone, sono abbastanza intelligente da far credere che mentre faccio le attività canoniche in realtà, spostandomi ogni giorno nella palestra, cambiando sempre luogo, spero ingenuamente di ritrovare Stefano. Non nego che spesso, una volta iniziata la palestra, perdo l'interesse nella ricerca e con la mente ritorno al sogno. Appunto, la dipendenza!

L'ultima volta ho sentito, in uno dei pochi veri contatti che ho avuto con altri passeggeri della nave, che ci sono sempre più casi di persone che non si sono più risvegliate. Alcuni dicono che sono semplicemente morti. Altri ipotizzano che questi onironauti siano dei geni che hanno trovato il modo di ingannare il sistema dell'impianto e di fare quello che più gli pare dentro il proprio sogno, modificando non solo il sogno stesso, ma aggirandosi nella propria mente e andando alla ricerca di altri sogni e ricordi, costruendo chissà quali altre cose indescrivibili.

Io, che non sono un genio, credo che sia estremamente difficile provare anche solo a gestire un sogno normale trasformandolo in sogno lucido. L'onironauta comune di questa nave è in grado di “giocare” all'interno del proprio sogno ludico nelle modalità che ho già detto, l'esempio di modificare gli eventi è quello più a portata di mano.

Da poco mi sono resa conto che, come una perfetta idiota, mi sono fatta ingannare doppiamente.

Non solo dalla nave e l'intera missione Exodus facendomi impiantare questa porcheria nel cervello, ma mi ero convinta alla fine che Stefano nel sogno fosse proprio il vero Stefano che probabilmente da qualche altra parte della nave avrebbe scelto di farsi impiantare nel cervello lo stesso ricordo.

Mi ero autoconvinta che ci fosse una comunicazione fra me e lui tramite il sogno ludico. E invece è solamente una maledetta proiezione del sogno!È tutto un gioco, una illusione. Eppure tutti ci caschiamo, perché ne diventiamo schiavi e dipendenti e probabilmente è l'unica cosa, molto più del cibo e del movimento, che ci tiene forti, attivi, in vita insomma.

Ripenso ancora alle ipotesi fantastiche udite in palestra. Spero di incontrare di nuovo quel buffo signore austriaco, piuttosto anziano devo dire, che ha fatto l'ipotesi dell'onironauta eterno. Forse la mia presa di coscienza riguardo la finzione del sogno ludico potrebbe aiutarmi a fare un passo avanti. Mi sono stancata sul serio. Voglio ribellarmi. Voglio diventare anch'io un'onironauta eterna, se mai esiste una cosa del genere.

“ONIRONAUTA ETERNO”

4

Ho ritrovato il signore che teorizza l'onironautica eterna. È stata una conversazione intensa. Più di tanto non possiamo chiacchierare quando ci incontriamo, quindi è andato veloce e probabilmente mi sono persa qualche passaggio visto che conversiamo in un inglese elementare.

Ci capiamo molto anche a gesti. Mi ha colpito il suo saluto finale, avvicinandosi agli occhi un binocolo immaginario formato dalle sue stesse mani rovesciate, con le dita lunghe e rugose a riposo sugli zigomi. Venne così creata la maschera perfetta dell'onironauta. Un gesto che avevo visto fare almeno una decina di volte da qualche amico d'infanzia, nel mondo ordinario, che ormai era finito o prossimo all'oscurità.

I consulenti che ci guardano sempre, pur non forzandoti, si avvicinano ogni volta che sgarri e ti dicono che devi darti da fare per muoverti, altrimenti rischi di accorciarti la vita. Il tempo per nutrirsi e muoversi è limitato e va sfruttato al massimo. Sì perché, sempre secondo il loro slogan, più intensamente ti dedichi al nutrimento e al movimento, più allungherai la tua vita. L'immortalità è quasi a portata di mano, secondo loro. “Vaffanculo!” dico io.

Tornando al signore anziano, per prima cosa gli ho rammentato di Stefano e che probabilmente anche lui ha lo stesso mio ricordo impiantato nel cervello. Mi sono sentita rispondere, devo dire in modo molto brutale, che semplicemente è impossibile. Anche se Stefano avesse scelto il ricordo della gita sulle Dolomiti, il sogno non può essere lo stesso perché innanzitutto il punto di vista rimarrà il suo modo personale di ricordare l'evento. Secondo punto ancora più importante: il fatto che io abbia rimosso la lite finale dopo l'incidente, lo ha reso un sogno più o meno idilliaco, a lieto fine, mentre invece è molto probabile che Stefano ricordandosi di come andò a finire, abbia optato per qualche altro sogno molto più bello o addirittura per un sogno erotico. Qui il signore anziano mi è sembrato semplicemente impiccione e viscido, ma ha toccato un punto nevralgico. Comunque sia, ciò che segue è la spiegazione datami dal signore austriaco in modo da compiere il primo passo da intraprendere nella prossima sessione ludo-onirica per diventare un'onironauta eterna.

Mi diverto a chiamare per comodità il vecchio signore austriaco Morfeo, un applauso all'appassionata di mitologia greca, ma anche perché abbiamo che l'obbligo dell'anonimato durante le interazioni sociali.

Morfeo mi ha detto che i momenti di maggior debolezza nel sogno ludico, che comunque prende grande ispirazione dai sogni normali, sono i passaggi da un luogo all'altro, l'inizio e soprattutto la fine nel mio caso. In quei momenti devo concentrare la mia attenzione non su Stefano e le mie sensazioni, ma su altri dettagli che mi si dovrebbero rivelare come strani campanelli d'allarme. Quelli sarebbero, secondo le teorie di Morfeo, portali per altri sogni, altri mondi possibili e proprio quando pongo l'attenzione su di essi, devo pensare ad altri eventi lieti nella mia relazione con Stefano. Per questo motivo Morfeo mi ha consigliato di esercitarmi preparandomi un elenco preventivo.

Scrivo qui di seguito per prepararmi e, a questo punto, anche per darvi qualche chiarimento sul nostro rapporto. Io e Stefano ci siamo messi insieme un po' per forza di cose. Il nostro non era un amore da romanzo ottocentesco. I lieti eventi sono estremamente pochi e la maggioranza di essi effettivamente sono stati le scopate che ci siamo fatti. Se c'era qualcosa di molto bello nel nostro rapporto, era proprio l'intesa sessuale e la passione. Tutto ciò rende il resto della nostra relazione assai fumoso. Stento a ricordare. Forse questo limite non dipende solo da me, ma dalla presenza dell'impianto dentro di me. Il problema maggiore che quindi mi sto ponendo è proprio l'impreparazione in merito ad altri ricordi da poter sfruttare.

Ammesso che io riesca nel Sogno ludico ad aprirmi un varco su altri ricordi e di conseguenza altri sogni, sarò mai capace di gestire il caos che inevitabilmente si andrà a generare? Prima di imbarcarmi in questa impresa, devo parlare più approfonditamente con Morfeo e farmi spiegare come comportarmi dopo.

“LA PALESTRA DELL'ONIRONAUTA”

5

Come temevo, Morfeo non sono più riuscita a trovarlo. Si insinua dentro di me l'ipotesi paranoide che le guardie lo abbiano eliminato dopo aver visto che ho tentato di avere contatti con lui. La cosa incredibile che è accaduta però l'ultima volta in palestra è stato l'avvistamento di una persona che potrebbe essere stata Stefano. Visto per pochissimi secondi. Senza capelli – siamo stati tutti rasati al momento dell'impianto – era quasi irriconoscibile, ma sono quasi certa che si trattasse di lui.

Nel sogno ludico seguente ho cominciato ad avvertire gli stessi segnali strani dei quali Morfeo mi aveva avvertito. Ho provato a pensare a qualche ricordo con Stefano, ma in questa occasione è accaduto qualcosa di inusuale. Ho visto uno scenario inedito, che prima non si era mai affacciato all'interno del Sogno ludico.

Era la palestra della nave Exodus. Io e Morfeo eravamo soli. Le guardie non c'erano. All'interno di quel sogno, Morfeo mi dava istruzioni su come avviarmi all'onironautica eterna. Per la prima volta all'interno del sogno ludico, stavo avendo un sogno Lucido.

Morfeo:

«Questa è la nostra palestra e il primo esercizio che dovrai fare in questa sede sarà di portare sempre con te il mio ricordo. Questo è il primo livello per la tua presa di coscienza. Anche se sei stata abituata a muoverti per lungo tempo nello stesso Sogno ludico, adesso sarai capace di generare altri sogni semplicemente pensando a me. Siamo in uno spazio sicuro dove puoi stare certa di non creare alcun danno. Qua dovrai sforzarti di ricordare qualche evento felice con Stefano che non abbia avuto luogo durante la gita sulle Dolomiti. Una volta che avrai trovato il ricordo giusto e privo di elementi minacciosi, sarai in grado di addentrarti nella tua mente e avrai la strada pressoché spianata.»

La difficoltà che si è subito presentata però è stata che al primo ricordo che mi è venuto in mente, si è generato un ricordo sognato in cui ero totalmente in balia degli eventi. Non potevo fare niente che fosse una mia decisione controllata perché era un ricordo puro. Si trattava del mio esame di maturità, dove Stefano, mio compagno di scuola sin dalle elementari, mi fu di grande sostegno e aiuto. Per questo motivo, io credo, esso si è dissolto nel giro di poco e sono tornata nello scenario del sogno ludico sulle Dolomiti. Sono molto delusa da questa prima prova andata male, ma non ho intenzione di mollare.

Si sta per avvicinare con molta probabilità l'ora in cui dobbiamo andare a dormire. Vorrei avere Morfeo qui con me per chiedergli qualcosa di più. Non avendo la possibilità di parlarci da sveglia, attendo che nel prossimo sogno ludico si presenti un nuovo segnale strano per poter evocare di nuovo la palestra di Morfeo. Intanto sto scandagliando il mio passato con scarsi risultati. L'unica nota positiva di questa esperienza è la maggiore consapevolezza che con grande probabilità riesco a ricordare molto meglio da addormentata.

“ATTENZIONE AI SEGNI!”

6

Sono di nuovo sveglia. Un po' di delusione c'è. D'altro canto mi solleva il fatto di potermi ancora risvegliare nella mia stanza e avere la possibilità di chiarirmi le idee scrivendo queste pagine.

Anche stavolta non sono riuscita ad aprire alcun varco se non quello all'interno della palestra di Morfeo. Questo ormai è diventato quasi automatico e sicuramente sarò in grado di rifarlo. Nella nuova lezione di Morfeo, ho appreso che devo attendere di arrivare verso la conclusione del viaggio, perché proprio lì è situata la cosiddetta porta di confine.

Morfeo:

«Stavolta, presa dall'avidità di diventare un'onironauta eterna, ti sei comportata troppo frettolosamente e al primo segnale strano, hai invocato la mia immagine. Dovevi attendere di arrivare verso la fine del ricordo. Il tuo Sogno ludico originariamente si concludeva con il litigio in auto con Stefano. Dopo l'incidente che hai avuto e che ha portato all'eliminazione del finale cattivo, il sogno originale ha subito una cesura che ha creato dei punti di sutura immaginari. Quei punti sono come delle cuciture lente in un tessuto che è più facile da strappare di quanto tu creda. Al prossimo sogno ludico dovrai arrivare fino alla sera prima della partenza, quando avete fatto l'amore. Ricorderai senz'altro che proprio nel momento di massimo piacere, durante quella vostra unione, il sogno ludico nella versione lieta si conclude sempre.»

Proprio così. Morfeo aveva ragione. Il sogno, dopo l'eliminazione del litigio, si è sempre concluso con l'amplesso in quella baita. Presa come sono dalla nostra passione, ho sempre sottovalutato i segni che si presentano negli ultimi secondi del sogno. E sono quelli più evidenti. C'è una vera e propria falla nell'immagine, come una pellicola cinematografica che salta, nel momento in cui alla fine ci baciamo. Lì Morfeo mi ha istruito su come evocare un nuovo ricordo che appartenga al vissuto della mia relazione con Stefano.

Il Sogno lucido nella palestra di Morfeo non ha potuto proseguire proprio per la mia emozione dinnanzi a questa scoperta. E così si è dissolto di nuovo, come il ricordo della maturità, riportandomi al sogno ludico sulle Dolomiti. Arrivata al momento dell'amplesso e del conseguente bacio ho provato a rallentare e a fare attenzione più che potevo ai punti di sutura. Ma mi sono svegliata bruscamente. Forse l'intensità della rivelazione mi ha impedito di fare altre azioni illecite secondo il protocollo oniroludico.

Ciò che è accaduto nella vera palestra dopo il Sogno lucido non è forse molto rilevante, ma annoto comunque.

Le guardie, con grande sospetto di tutti noi, non erano presenti in palestra e nonostante non sia riuscita a trovare né Morfeo né l'uomo che mi ha ricordato Stefano, c'è stata una gran bella confusione. La gente ha cominciato a rivolgersi la parola con molta più naturalezza e libertà. Cosa sta succedendo? Perché le guardie oggi non c'erano?

Mi rende agitatissima il fatto che nel prossimo Sogno ludico potrei trovare il modo di aprirmi la strada alla fine, in corrispondenza di quella apertura. Ma come mi dovrò comportare successivamente? Sarà davvero spianata la strada, come mi ha assicurato Morfeo, oppure sarà un caos indomabile? Magari Morfeo è solo una persona che teorizza e che non ha mai messo in pratica. Chi mi dice che è affidabile? E se dovessi rischiare di nuovo di morire in sogno? Ciò significherebbe che tutto questo sforzo è stato inutile e di certo potrei rischiare di non essere salvata come l'altra volta. Forse dovrei limitarmi a lasciar correre il Sogno ludico e al prossimo risveglio, se le condizioni me lo permetteranno, andare alla ricerca del vero Stefano o di Morfeo. E scoprire anche come mai le guardie si sono dileguate.

“NAVE FANTASMA”

7

L'ultima sessione di sogno ludico è stata inizialmente un'esperienza da esaurimento nervoso. Non potendone più di sognare quel maledetto viaggio sulle Dolomiti, ho lasciato che andasse avanti per contro proprio, come alla fin dei conti mi ero prefissata.

Il Sogno ludico si è trasformato in un ricordo falsato e i toni che ha assunto nel complesso si sono rivelati più familiari all'incubo che al sogno.

Uno di quegli incubi in cui non succede niente di orrendo o tragico, ma sempre di incubo si trattava. Ho fatto l'esperimento della resistenza passiva, nel senso che non sono intervenuta in nessun modo, almeno io credo. E con grande mia sorpresa, il Sogno ludico impiantato si è rivelato molto più malleabile di quanto pensassi. Le cose accadute hanno preso pieghe leggermente diverse. Le conversazioni piacevoli si sono trasformate in discussioni fra me e Stefano che non hanno mai avuto luogo. Si discuteva, ma non pesantemente come nel vero litigio del ricordo originale. In qualche modo si concludevano con una tregua. La mia mente, che si è esercitata grazie agli insegnamenti di Morfeo, ha trovato il modo di sostituire con episodi mai accaduti quel finale pessimo rimosso che mi aveva spinto alla tragedia nel sogno e portata al coma nella vita reale. Il Sogno ludico è stato quindi contraffatto trasformandosi in ricordo falsato.

L'idea che mi è venuta in mente di conseguenza è stata di parlarne con qualcuno in palestra.Puntualmente, si è verificata di nuovo l'assenza delle guardie. La confusione si è moltiplicata. Certe persone si sono aggirate in zone della nave interdette ai passeggeri e si sono verificati episodi di violenza. Alcuni si sarebbero nascosti, taluni sedicenti ribelli si sarebbero imbarcati in una missione di “pirateria” infiltrata per prendere d'assalto la capitaneria, altri ancora scomparsi semplicemente dalla nave.

Io penso che le sparizioni generali siano in realtà causate dai soliti sfigati che non si sono più risvegliati e che sono finiti nello spazio ad aggiungersi alla spazzatura umana generata da questa nave ormai fantasma.

In tutto questo caos, sono riuscita nei paraggi della mia stanza ad avvicinare una ragazza, simile a me nei tratti, e le ho raccontato del mio esperimento di resistenza passiva sbrigativamente.

«Fa' in modo che il tuo sogno ludico prenda forma da solo, non intervenire assolutamente da regista! Vedrai che riacquisterà le caratteristiche dei sogni normali e da lì potrai inventarti una via di fuga da questo inferno di nave trovando rifugio nel tuo inconscio!»

In principio questa ragazza, oltre alla normale diffidenza, mi ha presa ovviamente per una pazza, ma poi evidentemente disperata anche lei, ha capito il mio progetto ed ha annuito accennando un sorriso. Con un po' di fortuna, forse la notizia si è persino messa a girare.

“PER SEMPRE”

L'ultima sessione onirica si è decisamente rivelata come il più grosso fallimento nella storia del progetto Exodus.

Non solo questa volta ho applicato di nuovo il sistema di resistenza passiva, ma dato che il sogno evidentemente è rimasto uguale all'ultima volta, ossia un ricordo falsato, ha lasciato spazio a nuove ed incredibili cose. Il ricordo falsato del viaggio sulle Dolomiti si è ridotto in momenti essenziali. Si è concluso più rapidamente. Alla fine ho provato per gioco a invocare l'immagine di Morfeo nel momento dell'amplesso con Stefano, invece di invocare un ricordo con il mio compagno.

Morfeo si è presentato a fianco di quella che per un attimo mi sembrò la ragazza con cui avevo parlato, ma in realtà era me stessa!I due mi hanno fissata sorridendo, per qualche minuto, senza dire alcuna parola. Per cui, spaventata, ma anche divertita, ho provato ad avvicinarmi a quell'immagine, entrandovi fisicamente, e una volta oltrepassate le loro due figure si rivelarono come dei cartonati.

Mi trovavo in un luogo totalmente diverso. Suppongo fosse una delle zone interdette dell'astronave. Era comunque un luogo mai visto prima. Sul soffitto, unico “muro” visibile che delimitava questo luogo, c'era un immenso lucernario incorniciato in una figura argentata e dorata rassomigliante all'uroboro. Solo che era orizzontale e a me ricordò quel buffo gesto di saluto che fece Morfeo la prima volta. Fuori vi era il nulla cosmico.

In questo luogo che sentivo sicuro, sotto al grande uroboro, ho incontrato Stefano. Ci ho parlato per la prima volta dopo tanto tempo e la prima cosa che mi è venuta da dire è stata: «Dammi un pizzicotto, un bacio, ti prego! Fammi illudere che questa sia la realtà e non un bellissimo sogno dal quale dovrò svegliarmi!”

Al che, Stefano mi ha risposto con una voce un po' ovattata e non chiarissima, ma tenera, rassicurante: «Dormiamo insieme, Nina.»

Ci siamo baciati e poi presi per mano, felici come mai prima di quel momento.E camminando insieme, semplicemente la preoccupazione se si trattasse di realtà o sogno scomparve. Presero forma davanti ai nostri occhi mille cose magnifiche e infinite...

In questo momento sono ancora con Stefano, potrei scrivere ancora nel diario, ma concludo qui perché temo che questa felicità possa collassare da un momento all'altro e mutarsi nuovamente in incubo. Devo tenere vivo il sogno perché almeno questo nostro mondo non muoia. Ciò che importa è che Stefano si trova qui con me per non andarsene mai più e che ci ameremo.Per sempre.

EPILOGO

Durante una perlustrazione dei vari rifugi sulle Alpi Dolomiti, nel tentativo di vedere se c'era ancora qualcosa o qualcuno, un gruppo si è imbattuto in una stranissima struttura denominata LDC, all'interno di una grotta dotata di un lucernario naturale.

La struttura, un Centro Lucid Dream, organizzazione misteriosa e totalmente conosciuta agli esploratori, ospitava un gruppetto di persone rinvenuto in condizioni a dir poco anomale in quanto apparentemente morte...

Successivamente vennero riscontrate le normali funzionalità respiratorie e il tipico movimento rapido degli occhi durante il sogno. Molti sono stati i tentativi da parte degli esploratori di risvegliare quegli individui, ma senza risultati. Nessuna traccia di lesioni corporee.

Curiosità fra le varie cose incredibili che avvenivano in quel luogo, fu la presenza di una coppia che dormiva nello stesso lettino tenendosi per mano. Anche questi dormienti, non morti, insensibili ai vari richiami per essere risvegliati.

Passate due settimane dal ritrovamento dei dormienti, nonostante la situazione di crescente carestia e disperazione generale, il gruppo di esploratori riuscì a portare in cima alle Alpi con sé il signor Axel, un sedicente neurologo sui settanta, convinto di conoscere la coppia e quindi curioso di visitarla.

Con incredibile cura Axel ha controllato i corpi, è sembrato che ci avesse quasi “comunicato”, anche se nessuno ha udito dialoghi fra la coppia e Axel. Solo i vaneggiamenti di un pazzo stregone.

«Certi asceti sono sopravvissuti per anni nutrendosi solo di aria e luce! In merito a questa vicenda posso spiegarvi molto poco e dirvi altrettanto meno... La coppia a vedersi sembra serena e questa è già un'ottima premessa. Il perché questi individui dormano senza mai risvegliarsi rimane un totale mistero».