forza roma e roma mai sola di roma-parma

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Foto FABIO ROSSI

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Forza Roma e Roma Mai Sola di Roma-Parma

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Page 1: Forza Roma e Roma Mai Sola di Roma-Parma

Foto

FABIO

RO

SSI

Page 2: Forza Roma e Roma Mai Sola di Roma-Parma

[email protected]

Èfinita la Roma di Ranieri, e comincia quella di Mon-tella. Inutile stare qui a parlare di chi è stata la colpaanche perché servi-rebbe a poco. Latrasferta di Bolo-

gna, nel recupero dicampionato, ha fatto ri-trovare un po’ l’entusia-smo a tutti, soprattuttodopo la rocambolesca evergognosa sconfitta delFerraris. L’arrivo di TopGun sulla panchina gial-lorossa ha riportato an-che un gioco più veloce epiù convincente, ma èancora molto presto per dare un giudizio. Ora la cosa piùimportante è quella di cercare di recuperare parte deipunti persi, quelli regalati agli avversari giocando solo 45minuti, il primo o il secondo tempo. Continuo a dire e scri-vere come nei scorsi numeri che con un campionato me-diocre o equilibrato, fate voi, come questo c’è ancora lapossibilità di arrivare anche al terzo posto. Le squadre da-vanti a noi in classifica vanno piano, ma il peggio è che noistiamo fermi. E rischiamo di far diventare questo uno diquei campionati buttati al vento in maniera incredibile del-la nostra storia. Cerchiamo allora di salvare il salvabile,perché di grandi occasioni da qui alla fine ne avremo an-cora tante. Vietato sbagliare, e Vincenzo Montella “da Cer-taldo” l’ha già capito. ■

Impaginazione

Renato Bosco

Fotografie

Luciano e Fabio RossiAndrea Caloro

Direzione e redazione

Via dei Giornalisti, 55 - 00135 Roma

Tel. 06.35450641 - 334.3405952

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FOTOLITO MOGGIO

Strada Galli 5,

00100 Villa Adriana (RM)

Reg. Trib. Roman. 485/96 del 1.10.96

QUINDICINALE DI SPORT, CULTURA E SPETTACOLOAnno XV - Numero 4 - Domenica 27 febbraio 2011

Direttore responsabile

Massimo [email protected]

Del contenuto degli articoli e degliannunci economici e pubblicitari sonolegalmente responsabili i singoli autori.

È vietata la riproduzione anche parzialedi testi, grafica, immagini e spazipubblicitari realizzati dalla Publimas.

EE DD II TT OO RR II AA LL EErubrica a cura di Massimo Limiti

Salvate il salvabile

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Vincenzo e ilcappotto blu

Il mondo che si rovescia in un attimo. Che ti costringe avivere emozioni e sentimenti con disperata, fiduciosa a-vidità, lottando contro la ragione che ti imporrebbe il di-sarmo, l’abbandono, la rinuncia. Vincenzo Montella nonè (ancora) un allenatore di calcio ma un pregio non irri-

levante lo ha già: quello di aver riaperto il dibattito sul calcionella sua accezione più autentica, privo delle chiacchiere e-stenuanti che producono il nulla, e avvelenano l’ambiente(soprattutto a Roma). L’orizzonte disegna profili di una volontà manageriale cherincuora, anche se non è, insieme all’opulenza economica, si-nonimo di successio, come sanno bene Moratti, dispensatoredi benessere diffuso in tutto il mondo per poi cominciare avincere solo “grazie” a Calciopo-li o, in tempi più recenti, i tifosidel Manchester City, con i petro-dollari dello sceicco che ancoranon hanno prodotto nemmenouna qualificazione in ChampionsLeague.Per il momento, registrata la fi-ne dell’era Ranieri, al quale, conla sindrome da Piazzale Loreto,stanno addebitando tutti i malidel mondo giallorosso dopo a-verlo incensato, proviamo a ve-dere l’effetto che fa nel lanciarein orbita un ragazzo che sembraun protagonista della serie tv“La squadra” (che si gira, infat-

ti, a Napoli) ma che gli dei del calcio potreb-bero premiare come hanno già fatto conqualcun altro mandato allo sbaraglio (Guar-diola, Leonardo, lo stesso Mancini) senzalauree e masters che ne attestassero sa-pienza ed esperienza.L’inizio è stato senz’altro positivo, senzasquilli di tromba e risuonare di grancasse(pericolo, questo, sempre incombente nellapiazza giallorossa) ma sarebbe riduttivogiudicare lo “scugnizzo” solo ed unicamentedai risultati che, arrivati a questo punto, so-no la conseguenza di tanti fattori che si in-tersecano tra loro in modo non coerente erazionale. Se il ragazzo dimostrerà stoffa e

cipiglio, non sarebbe una cattiva idea inco-ronarlo anche per il futuro, senza tralasciarealtre soluzioni similari (ad esempio, chi scri-ve stima molto Di Francesco, anche lui conpoco fieno in cascina ma che sembra avereidee chiare e brillanti in testa). Sarà decisi-vo, però, per partire bene con l’avventura astelle e strisce costruire un pacchetto socie-tario manageriale ed efficiente, e la sceltadi Montali, condivisibile, sembra andare giàin questa direzione. Vincenzo Montella nonè (ancora) un allenatore; ma il merito di a-ver dato una scossa al piattume di prima loha già appuntato sul bavero del suo cappot-to blu. ■

IILL DDEETTEECCTTIIVVEE GGIIAALLLLOORROOSSSSOORub r i c a a cu ra d i C l aud i o U rban i

Page 4: Forza Roma e Roma Mai Sola di Roma-Parma

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SSTTOORRIIAA GGIIAALLLLOORROOSSSSAARub r i c a a cu ra d i Dan i l o L eo

La stagione 1997-’98 cominciò per laRoma gravida di interrogativi ed incer-tezze. Eravamo reduci dai disastri dellosfasciacarrozze argentino Carlos Bian-chi, cui neanche l’esperienza e la mae-

stria di Nils Liedholm riuscì a porre rimedioquando fu chiamato a finire il campionato inmodo dignitoso. Per non parlare di come erano andati gli anniprecedenti alla venuta di Bianchi, quelli dellanoia e assoluto anonimato di Carlo Mazzone.Insomma, nonostante gli ingenti investimen-ti e gli sforzi profusi, il presidente Sensi si ri-trovò a dover fronteggiare uno scoramentosenza precedenti per una tifoseria ammor-bata dal non gioco del tecnico marchigiano edal nulla di quello argentino. Ebbe un’ideabrillante: chiamare alla guida della Roma iltecnico boemo Zdenek Zeman il quale, negliintendimenti del massimo dirigente giallo-rosso, aveva il compito di rivitalizzare l’am-biente e le folle giallorosse. Certo, il perso-naggio si rivelò poi quello giusto a compieretale operazione, ma a tutta prima apparveroevidenti anche le “controindicazioni” dell’o-perazione: il boemo si era appena alzatodalla panchina della Lazio, sulla quale erastato seduto per quasi tre stagioni.E c’era anche un’altra curiosità da verificare.Il 4-3-3 zemaniano, era un sistema di giocoche non prevedeva la presenza di un tre-

q u a r t i s t a ,proprio ilruolo più a-datto al campioncino ventenne sul quale laRoma e Sensi puntavano forte: FrancescoTotti. Si favoleggiava poi di come i metodi damarines americani seguiti da Zeman negliallenamenti, sarebbero presto entrati in rot-ta di collisione con le mollezze pigre di cui e-ra tacciato il giovane virgulto giallorosso. Fuesattamente il contrario. Appena arrivato aTrigoria, Zeman puntualizzò subito che perlui Francesco Totti era non solo il miglior ta-lento del calcio italiano del momento, ma ilmiglior giocatore italiano in assoluto. Gli af-fidò la maglia numero 10 e il ruolo di capita-no in pectore. Francesco rispose con una de-dizione al lavoro esemplare ed un rendimen-to strepitoso.E quando il 29 marzo del ’98 arrivò all’Olim-pico il Parma, allora uno squadrone daChampions, ebbe modo nel primo tempo diregalarci una perla che nel tempo sarebbepoi divenuto una sorta di suo marchio di fab-brica. Fuggito in contropiede su un lungolancio di Petruzzi, sull’uscita di Buffon lasciòandare un tocco delizioso con lo scavetto, unpallonetto che mandò il pallone oltre la moledel portierone della nazionale, per posarsidolcemente nella rete parmense. Era nato il“cucchiaio”. ■

Roma-Parma nel passato

Quando nacqueil cucchiaio

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9988

DOMENICA 27 FEBBRAIO 2011 - STADIO OLIMPICO

ROMA-PARMAPROBABILI FORMAZIONI

ROMADoni 32

Julio Sergio 27N.Burdisso 29

Juan 4Riise 17

De Rossi 16Pizarro 7Taddei 11

Simplicio 30Vucinic 9

Totti 10

Montella All.

Cassetti 77Loria 15

G.Burdisso 25Castellini 25

Brighi 33Borriello 22

Menez 94

PARMA83 Mirante23 Modesto29 Paletta6 Lucarelli

24 Paci4 Morrone

10 Dzemaili7 Candreva

21 Giovinco80 Valiani11 Amauri

All. Marino

1 Pavarini5 Zaccardo

14 Galloppa84 Palladino18 Gobbi9 Crespo86 Bojinov

MILAN 55NAPOLI 53INTER 49LAZIO 48UDINESE 44ROMA 42JUVENTUS 41PALERMO 40CAGLIARI 35GENOA 35FIORENTINA 33BOLOGNA 32CHIEVO 31SAMPDORIA 31PARMA 27LECCE 27CATANIA 26BRESCIA 23CESENA 22BARI 15

CLASSIFICA

La salvezza è ormai cosa fatta: il Parmapuò solo retrocedere da solo! Compli-menti al presidente Ghirardi, che nonha esonerato l'allenatore Marino nelmomento in cui la squadra era in diffi-

coltà, e congratulazioni anche al tecnico, chesta resistendo anche alle contestazioni dellatifoseria decidendo di restare fino alla finedella stagione, a meno che la società noncambi idea. Marino ha sempre amato il belgioco: il suo Parma giocacol 4-2-3-1, ma non èdetto che contro la Romal'ex tecnico dell'Udineseopti per il 3-4-2-1. Secosì fosse la formazionedovrebbe essere formatada Mirante in porta, conPaci, Zaccardo, Paletta, oAlessandro Lucarelli difensori centrali. A cen-trocampo Valiani giocherà sulla fascia de-

stra, mentre il romanistamancato Gobbi occu-

perà quellasinistra; Mor-rone e Dze-maili dovreb-bero formarela coppiac e n t r a l e ,mentre il ro-mano e tifoso della Roma Candreva agirà datrequartista davanti alle punte Amauri e Gio-

vinco. La rosa parmense è completata dalsecondo portiere Pavarini, Modesto, difen-sore-centrocampista inseguito a lungo dalclub giallo rosso qualche anno fa, i cen-trocampisti Eduardo, Nwanko, Savi, e gliattaccanti Palladino, Bojinov, e Crespo.Quest'ultimo è tornato nella città che lolanciò nel grande calcio europeo, e sta vi-vendo una seconda giovinezza al punto da

non avere la minima idea di lasciare il calciogiocato. Non ci siamo affatto dimenticati diDaniele Galloppa, ex di questa gara insiemeal giallorosso Castellini. Un infortunio ha fre-

nato il suo passaggio all'Inter, squadraper la quale ha sempre tifato, ed è pron-to a far male alla Roma che, invece ditrattenerlo, ha avuto il torto di scaricar-lo troppo in fretta. Un vero peccato,perché Galloppa avrebbe fatto como-do alla formazione giallorossa, ma ilsuo caso è lo specchio di una so-cietà che, al di là dei limiti del di-missionario Ranieri, è in uno statoconfusionale che resterà tale finoa quando non arriveranno i nuo-vi padroni americani. Speriamoche non cambino idea… e chearrivino presto! ■

6

LUCARELLI

21

GIOVINCO

83

MIRANTE

23

MODESTO24

PACI

10

DZEMAILI

80

VALIANI

4

MORRONE

11

AMAURI

7

CANDREVA

29

PALETTA

IL MODULO4-2-3-1

PROSSIMI TURNI(6-3-2011) (13-3-2011)

BOLOGNA CAGLIARICHIEVO PARMA

FIORENTNA CATANIAINTER GENOA

JUVENTUS MILANLAZIO PALERMOLECCE ROMA

NAPOLI BRESCIASAMPDORIA CESENA

UDINESE BARI

BRESCIA INTERCAGLIARI UDINESECATANIA SAMPDORIACESENA JUVENTUSCHIEVO FIORENTINAGENOA PALERMOLECCE BOLOGNAMILAN BARIPARMA NAPOLIROMA LAZIO

MARCATORI20 reti: Cavani (Napoli)

18 reti: Di Natale (Udinese)

15 reti: Eto'o (Inter)

14 reti: Di Vaio (Bologna);Matri (Juventus)

13 reti: Ibrahimovic (Milan)

parmaOO CC CC HH II OO AA LL NN EE MM II CC OORub r i c a a cu ra d i A l be r t o Ba l e s t r i

Si salvi chi può

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zioni, ad ogni partita, per i tifosi più disillusi.Non si spiegherebbe altrimenti il fatto che, in

vantaggio di tre goal a Ma-rassi, basta subire dal Ge-noa l’uno a tre per far pro-fetizzare ad un sacco digente la rimonta rossoblufino al capovolgimento delrisultato. A quale altra tifo-seria succede? Altro esem-pio: si passa in vantaggiocontro lo Shakthar inChampions e poi la squa-dra si fa sorprendere malschierata al momento incui gli ucraini centrano ilpallone. Quanti ne abbia-mo contati di episodi delgenere in questi anni?Quante disattenzioni, svi-ste, cali di tensione, puntipersi contro squadre pale-

semente inferiori ci son costate ciò che cispettava di diritto? C’è come un’anima per-versa in questo spogliatoio, uno spiritelloche smonta gli entusiasmi e stacca la spina,quando meno ce lo si aspetta. Da che dipen-de, visto che ladomanda “Da chi?” è stata resa vana dal fat-to che in troppi son passati senza che l’at-teggiamento cambiasse di una virgola? For-se, azzardiamo un’ipotesi, dipende dal pocoche basta, qui a Roma, perché chiunquevenga collocato su un piedistallo. Quandovengono giù, poi, la caduta è così rovinosache il rimbombo i tifosi lo sentono per unsacco di tempo, avendo l’udito particolar-mente allenato ai dispiaceri. ■

LL ’’ AA VV VV EE LL EE NN AA TT AARubrica a cura di Paolo Marcacci

Ogni volta che il ca-lendario ci chiamaa un Roma-Parma,il nome stesso dellapartita sa di festa.

Ma sempre più sbiadita,man mano che passa iltempo. Di festa e di rifles-sione, quest’ultima nonsbiadita però, sempre piùviva, sempre più. Sonotrascorsi dieci anni, mesepiù mese meno, contandopiù allenatori che soddisfa-zioni: Capello, Prandelli,Voeller, Del Neri, BrunoConti, Spalletti, Ranieri che mentre scrivia-mo ancora è pericolante, ma forse per quan-do leggerete sarà già trascorso pure lui. Gliallenatori sono andati, spesso e al momentodell’epilogo sempre male, certi giocatori in-vece ci sono sempre stati e vi dico subitoche io sono di quelli per cui Totti e De Rossisono sempre al di sopra di ogni giudizio, perquello che hanno dato e per quello che rap-presentano, quindi non è a loro che alludo.Non alludo, però, neppure a qualcun altro inparticolare; mi riferisco piuttosto ad un an-dazzo, un modus comportamentale, un defi-cit emotivo che si palesa con cadenza rego-lare e che quest’anno ha fagocitato ogni am-bizione, diventanto regola e tristi premoni-

Decennaletriste

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Il rovescio dellamedaglia Ranieri

C'è stato un giorno, non molto tem-po fa, in cui il sogno sembravadavvero possibile. "Ce la facciamo,ce la facciamo". Claudio Ranierinon lo diceva, ma pensarlo dava

un sapore speciale all'avventura nella suaRoma. Prima della gara contro la Samp-doria tutto era perfetto: il pubblico, la

squadra, l'amore e la passione in una rin-corsa durata una vita. Tra lacrime e rim-pianti era stato duro ricominciare, vederelo scudetto sfuggire dopo averlo coccola-to pesava nella mente più dei problemiche affrontava giorno dopo giorno. "Nonabbandono la nave, io non mi dimetto".Un imperativo personale trasformato in

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convinzione prima ed in speran-za poi: in pochi mesi il rovesciodella medaglia, i risultati chenon arrivano ed una difficoltàcrescente nel capire l'ambiente.Ranieri e la Roma, 17 mesi perassaggiare la crudeltà nel mon-do del calcio, una parabola cherichiude in sè il bello e il bruttodi una professione dorata. "Ab-biamo riportato migliaia di per-sone allo stadio" l'orgoglio nellaforma più che nella sostanza,senza vincere ma guardando al-

lo splendore del popolo giallorossodi nuovo vicino alla squadra. Il re-sto è il recente passato: si stringeil cerchio intorno all'uomo, si mettein croce l'allenatore, momenti ditensione per un'innamorato che fa-tica a riconoscere la sua amata. "Civuole la frusta..." l'amaro com-mento a pochi minuti dall'addio,dimenticando per un attimo l'a-plomb inglese, forse ripensando aisilenzi di Trigoria e al bisogno ditrovare a tutti i costi un solo colpe-vole. Adesso c'è Vincenzo Montella,fra scommessa e novità per rico-minciare a volare, un passaggio ditestimone che salta generazioni ementalità: "Auguro tutto il meglioa Montella e alla Roma, tenetesempre in alto la bandiera". Datecnico a tifoso, per Ranieri il lega-me con la Roma sarà sempre indis-solubile. ■

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Foto ANDREA CALORO

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Foto ANDREA CALORO

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Foto

FABIO

RO

SSI

Quindicinale d'informazione sportiva - 27 febbraio 2011 Editore: Dacral Srl

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Impaginazione

Renato Bosco

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Luciano e Fabio RossiAndrea Caloro

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QUINDICINALE DI SPORT, CULTURA E SPETTACOLOAnno XV - Numero 4 - Domenica 27 febbraio 2011

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Se ancora oggi penso al secondotempo di Genova mi saltano i nervie non riesco nemmeno a godermiquesti primi tre punti dell’era Mon-tella. La prestazione dei nostri gio-

catori al Ferraris deve far capire a tutti itifosi che è arrivato il tempo di dare il giu-sto peso ed il giusto entusiasmo di fronteagli stessi. L’attaccamento alla maglia, fat-ta eccezione per un paio di elementi, è lastessa di centinaia di giocatori che l’hannoindossata in questi anni. Bisogna partire sempre da questo pre-supposto nel giudicare i nuovi arrivati e quelli che manifestanodopo pochi giorni la loro presunta “romanità” acquisita. Proprioquest’anno, poi, noi tifosi abbiamo ricevuto parecchie sberle, unadopo l’altra, parecchie secchiate d’acqua fredda sul nostro caldoentusiasmo. Abbiamo sognato lo scudetto perché la rosa lo con-sentiva, prima dell’incubo paventatoci dai giocatori che gettano alvento, davanti ai nostri occhi, il campionato più facile della storia,quello che avremmo potuto vincere a mani basse. E non succe-derà solo per un loro capriccio, per uno spogliatoio diviso in tribù,dove il capo non riusciva a parlare con nessuno. Ma tutto questoè il passato, almeno spero… ■

EE DD II TT OO RR II AA LL EErubrica a cura di Massimo Limiti

Dopo Genovacambia il

giudizio dei tifosisui giocatori

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solito verso l’avversario. A centro camposubito dentro Pizarro e la musica è cambia-ta completamente, con palla finalmente ge-stita e sapientemente protetta e indirizzata.Se soltanto il grande Daniele riprendesse lacondizione mentale di una volta, allora tut-to tornerebbe più semplice e il gioco scor-rerebbe più veloce e fluido. In attacco infi-ne la scelta Borriello la dice lunga sulla sa-pienza calcistica del giovanissimo tecniconapoletano che di centravanti se ne do-vrebbe intendere... e se c’è da combatteree non usare il fioretto è logico che vengapreferito il centravanti di peso e che com-batte su ogni pallone. Purtroppo anche ilpur sveglio e valido Vincenzo Montella, do-

vrà confrontarsi con il più grande problemadella Roma di quest’anno: la condizione a-tletica della sua rosa!!!E’ un’eredità che gli lascia il tecnico di SanSaba! La Roma come si dice in gergo non

ha assolutamente gamba!! Và spesso in dif-ficoltà non per problemi tecnici o tattici, masolo ed esclusivamente per la mancanzaassoluta di brillantezza fisica che inevitabil-mente manda in tilt anche la mente dei gio-catori che si vede lontano un miglio chevorrebbero fare delle giocate ma che percolpa delle gambe pesanti non ci riesconoquasi mai e permettono agli avversari di ri-partire costantemente.Lo capite cari tifosi giallorossi, non è facilegiocare senza una vera preparazione atleti-ca sul fondo, che è mancata per volere delvecchio mister, completamente l’estatescorsa. Ma per essere un po’ ottimisti , spe-riamo che l’entusiasmo e la freddezza del

carattere dello scugnizzonapoletano, alla prima par-tita fare fuori il capitanonon è da tutti! ridia alla no-stra amata squadra quel-l’entusiasmo e quella con-vinzione che avevano persoa causa delle indecisionidel precedente allenatoreromano. Perché la regolapiù importante del gioco delcalcio è una regola nonscritta ma chi ha frequenta-to i campi come giocatore eallenatore sa benissimo:gioca chi stà meglio di fisico

e testa e l’escluso deve fare di tutto perconvincere l’allenatore che può contare sudi lui in ogni momento della partita. Solocosì si và lontano.Andiamo Romaaaaaa!!!! ■

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La Roma aveva proprio bisogno di questavittoria di Bologna. Troppo pesante erastata la mazzata di Genoa per tutti gioca-tori e noi tifosi. Ci era piaciuto moltissimoMontella nella conferenza stampa di pre-

sentazione. Avevamo riconosciuto subito il vec-chio “scugnizzo partenopeo”: arguzia, sguardosveglio e decisione nelle risposte ed eravamoquasi sicuri che lo avrebbe dimostro al momen-to cruciale delle scelte, prorio lì dove era cadutoil sessantenne Ranieri. In porta subito Doni, alposto del terrorizzato Julio Sergio e si è vistosubito la differenza al primo intervento con pal-la bloccata a terra e non smanacciata come al

Era troppobrutta

per esserevera

di ROBERTO CIAMPOLILLO

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99

Romanisti in TVRomanisti in TV

blico, per il quale quella maglia –Roma, Milan, Inter che sia – rap-presenta una ragione di vita. So-no l’unica categoria di lavoratoriche si può permettere questi at-teggiamenti; sarò populista, malei ha mai visto un manovale o u-na cameriera incrociare le bracciasolo perché hanno la luna storta?Rispondo io, no.

Ora che sono riusciti nel lorointento, ovvero mandare via

Ranieri, non dovreb-bero avere più ali-

bi. Non crede?Mi chiedo cosa possa fareMontella più di quello chefaceva mister Ranieri, al

massimo togliere ungiocatore e cambiare

modulo. Ribadiscoche sono i gio-

catori che

hanno in mano le sorti della Roma, quindise decidono di tornare a giocare ci risolle-veremo. Certo, sarebbe l’ennesima dimo-strazione della loro pochezza.

Per quanto riguarda gli americani, in-vece?Il problema non è tanto cambiare la so-cietà, quanto che finalmente la rosa dellaRoma sia composta da grandi uomini oltreche grandi giocatori. Spero che con la nuo-va dirigenza avvenga questo.

Un’ultima domanda sul Battista atto-re, se non sbaglio è in uscita un suofilm, giusto?Si è vero, il 4 marzo sarò sugli schermi

con il mio amico Enzo Salvi. Spero che lapellicola abbia successo e che piaccia al

pubblico, che per me – a differenza dei cal-ciatori – rimane la parte migliore deglispettacoli.

Tommaso Gregorio Cavallaro

“Sempre più convinto di tifare solo la maglia; omuncoli senzarispetto per la parte sana del calcio: i Tifosi”.

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PParafrasando il tito-lo di un suo spet-tacolo, in scena inquesti giorni al

Teatro Olimpico, potre-mo riassumere così ilpensiero del tifosoMaurizio Battista sul-la Roma: “Sempre piùconvinto, anzi convin-tissimo di tifare solo lamaglia”. Perché, cometutti i supporter giallo-rossi, anche il 53enneattore è molto arrab-biato con i giocatoridella Magica, che inquesta stagione stanno elargendo solo de-lusioni al popolo romanista. Parlando conBattista si nota il suo essere visceralmenteattaccato alla Roma, in quanto squadra, e ilsuo essere ferocemente critico alla stessa,nel suo essere rappresentata da “omuncolisenza rispetto per la parte sana del calcio: iTifosi”.

La Roma, tra allenatori che vanno evengono, cambiamenti a livello socie-tario e risultati scadenti, è sull’orlo diuna crisi di nervi. Di chi è la colpa, se-condo Maurizio Battista?Solo ed esclusivamente della mancanza diveri uomini. Ma, badi bene, non tra i diri-genti o tecnici, quanto tra i calciatori, che

stanno dimostrando di essere dei “piccoliuomini” senza alcun rispetto per i tifosi del-la Roma, che rimangono la vera e propriaanima della nostra squadra. La cosa che mifa più rabbia sa qual è?

Prego.Il fatto che dei miliardariviziati si possanopermettere di fare icapricci, come ibambini, perchél’allenatore non gliva a genio o perchévengono messi in pan-china. Quindi s’impuntano,giocano male e fanno soffrire il pub-

Maurizio Battista

“Io tifo solo la maglia”

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L’angolo del tifosoL’angolo del tifoso

Una delegazione dell'Unione Tifosi Romanistiha partecipato alla consegna del Premio aPettinari come uno tra i migliori giovani dellapassata stagione che si è svolta presso ilMunicipio di Frascati

Chi segue la Roma in Italia e in Europa non ha evitato divedere quella sciagurata prestazione di Genova. Ecco il

settore ospiti del FerrarisLupacchiotto Francesco che sorride in braccioal papà Massimiliano... perchè ancora non sacosa vuol dire tifare Roma!!!!!

1010

Questo spazio è riservato a tutti i Fans Club o Gruppi organizzati chevogliano far conoscere la propria esistenza e le loro iniziative. L’indiriz-zo per mandare testi e foto è: [email protected]

Foto ricordo da parte di alcuni soci UTR sultreno di ritorno da Genova. L'amicizia e i tantianeddoti di trasferte hanno addolcito una dellepeggiori sconfitte degli utlimi venti anni.

Il piccolo Simone, giallorosso dalla testa aipiedi, è felicissimo dell'arrivo di Montellacome allenatore della Roma

Il Roma Club Rignano Flaminio,affiliato all'UTR, ha recentemente

festeggiato insieme alla signoraMaria Sensi. Il Club è stato

dedicato proprio all'indimenticabilepresidente Franco Sensi.

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ni, Franco Zagaria, Giusep-pe Berti, Celestino Ambrosi-ni, Fabrizio Franco Testa,Corrado Prada, Vaglica Mau-ro). La motivazione, per ipremiati è stata la seguen-te: «per aver partecipato atutte le trasferte della ASRoma in Europa League inoccasione delle partite di-sputate contro KAA Gand –MFK Kosice – FC Basilea –FC Fulham – PFC CSKA Sofia– FC Panathinaikos».Il premio di “Lupetto”, è stato invece i-stituito, a furor di popolo, per gratifi-care tutti quei soci che hanno “sfiora-to” l’en plein, tra questi, il mitico Lu-ciano l’Americano, l’unico tifoso della

Roma di mia conoscenza ad aver se-guito la Roma persino nel tour ameri-cano del 1980, un’autentica piccolaleggenda del nostro tifo. Quadrettosimpatico, che ha strappato ai presen-ti una vera standing ovation, è statoquello che ha visto, Primo Falappa,presidente dei Lupi Internazionali,premiare sua moglie Ornella. Una cop-pia giallo- rossa a denominazione d’o-rigine controllata. Fabrizio Grassetti,ha ribadito una volta di più, il vantodell’UTR che ha sempre avuto almenoun suo rappresentante in tutte le tra-sferte internazionali della Lupa. E’ sta-to anche anticipato che nella prossimastagione verrà istituito un riconosci-mento, che vada a premiare quei tifosidella Roma che negli ultimi sei annihanno sempre seguito la squadra in o-gni lembo d’Europa.

Massimo Izzi (da Il Romanista)

1212

ORA 26 TIFOSI SONO “LUPIINTERNAZIONALI”

SS i è svolta venerdì 18, nella “Saladelle Vittorie” della sede dell’UTR,

la quinta edizione del premio “Lupi In-ternazionali”. La manifestazione, idea-ta dal personal Jet Roma UTR, è parti-ta nel 2005 per conse-gnare un riconoscimen-to a tutti quei tifosi del-la Roma che nella sta-gione hanno seguito lasquadra in tutte le tra-sferte internazionali.La cornice allestita dal-l’UTR è stata comesempre vitale e allegra,ma anche solenne. Dal-le pareti del club, ve-gliavano sugli interve-nuti i volti di Italo Fo-schi, Attilio Ferraris, A-medeo Amadei, Giaco-mo Losi, Bruno Conti,Dino Viola e FrancoSensi (solo per dirnealcuni), come dire ilgotha della storia ro-manista.Il presidente dell’Unio-ne Tifosi Romanisti haconsegnato l’ambito at-testato di Lupo Inter-nazionale a 26 tifosi

(tra questi, ci sono 13 ragazzi dellaCurva mentre gli altri 13, a tutti gli ef-fetti soci UTR, sono, con ovvia prece-denza per l’unica donna: Ornella Ali-vernini, Primo Falappa, Romeo Capelli,Maurizio Cretaro, Giancarlo Di Veglia,Fabrizio Grassetti, Alessandro Verdoli-

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