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MINISTERO DELLECONOMIA E DELLE FINANZE Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato / I.G.R.U.E. Flussi finanziari Italia - Unione Europea Anno 2005

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MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato / I.G.R.U.E.

Flussi finanziari Italia - Unione Europea

Anno 2005

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FLUSSI FINANZIARI ITALIA – UNIONE EUROPEA

MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE III

INDICE PREMESSA.........................................................................................................................................1

PARTE PRIMA FLUSSI FINANZIARI ITALIA-UNIONE EUROPEA.............................................. 3

CAPITOLO I - IL CONTESTO ECONOMICO E SOCIALE .......................................................5 1. IL CONTESTO MACROECONOMICO INTERNAZIONALE E NAZIONALE.....................................................5

2. IL CONTESTO MACROECONOMICO NAZIONALE IN TERMINI REGIONALI..............................................10

CAPITOLO II - IL BILANCIO GENERALE DELL’UNIONE EUROPEA ...........................23 1. CENNI SUL BILANCIO GENERALE DELL’UNIONE EUROPEA .................................................................23

2. IL SISTEMA DELLE RISORSE PROPRIE..................................................................................................24

3. IL BILANCIO DELL’ESERCIZIO 2005 ....................................................................................................26

4. LA PARTECIPAZIONE DELL’ITALIA AL BILANCIO 2005........................................................................29

CAPITOLO III - LE POLITICHE DELL’UNIONE EUROPEA ................................................35 1. CENNI SULLE POLITICHE STRUTTURALI DELL’UNIONE EUROPEA .......................................................35

2. LA POLITICA REGIONALE PER LO SVILUPPO IN ITALIA ........................................................................36

3. ANALISI DEGLI ACCREDITI COMPLESSIVI ............................................................................................38

4. LA SITUAZIONE DEI TRASFERIMENTI NEL MEZZOGIORNO ...................................................................45

5. LA SITUAZIONE DEI TRASFERIMENTI NEL CENTRO-NORD ...................................................................51

7. ALTRI TRASFERIMENTI........................................................................................................................54

CAPITOLO IV - I MOVIMENTI NETTI DELL’ITALIA ...........................................................57 1. SITUAZIONE AL 31 DICEMBRE 2005 ....................................................................................................57

PARTE SECONDA TRASFERIMENTI IN AMBITO NAZIONALE PER L'ATTUAZIONE DI INTERVENTI DI POLITICA COMUNITARIA...................................................... 61

CAPITOLO V - I FINANZIAMENTI DEL FEOGA-GARANZIA...................................63

CAPITOLO VI - L'ATTIVITÀ DEL FONDO DI ROTAZIONE - LEGGE N. 183/1987.69 1. GLI INCASSI DEL FONDO NELL’ESERCIZIO 2005..................................................................................69

2. I TRASFERIMENTI DEL FONDO NELL’ESERCIZIO 2005..........................................................................70

GLOSSARIO ..........................................................................................................................................75

INDICE DELLE TABELLE ....................................................................................................81

INDICE DEI GRAFICI ...............................................................................................................83

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FLUSSI FINANZIARI ITALIA – UNIONE EUROPEA

MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE 1

PREMESSA La presente pubblicazione espone ed analizza i movimenti finanziari che

hanno interessato gli interventi finalizzati all’attuazione di politiche comunitarie in Italia durante l’anno 2005.

La pubblicazione si inquadra nel complesso delle relazioni pubblicate

dall’IGRUE tra cui troviamo: • Il Bollettino Bimestrale del Fondo di Rotazione per l’attuazione delle

Politiche Comunitarie, che illustra gli argomenti di interesse generale sul monitoraggio ed i movimenti finanziari del Fondo di Rotazione;

• La Relazione Trimestrale sui Flussi finanziari Italia-Unione Europea, che analizza l’andamento dei flussi finanziari trimestrali intercorsi tra l’Italia e l’Unione europea nel trimestre di riferimento;

• La Relazione Annuale sulle Politiche Strutturali dell’Unione Europea, che espone la programmazione e lo stato di attuazione degli interventi strutturali.

L’analisi della presente pubblicazione si articola in sei momenti principali: • Il Contesto economico e sociale • Il Bilancio generale dell’Unione europea • Le politiche dell’Unione europea • I movimenti netti dell’Italia • I finanziamenti del FEOGA-Garanzia • L’attività del Fondo di Rotazione – Legge n. 183/1987 La pubblicazione analizza, in prima istanza, il contesto economico e sociale

sotto due punti di vista: dapprima, ci si concentra sull’andamento della congiuntura macroeconomica in Italia nel 2005 che viene esposto all’interno di un quadro che comprende gli altri Paesi membri dell’Unione europea, compresi i 10 nuovi Paesi che da maggio 2004 sono entrati a tutti gli effetti a far parte dell’UE, gli Stati Uniti e il Giappone. A seguire, il contesto italiano viene disaggregato per evidenziare i tratti specifici dell’andamento macroeconomico nelle due aree geografiche più importanti in cui viene suddiviso il territorio italiano nelle analisi degli interventi di politica regionale dell’UE: il Centro-Nord ed il Mezzogiorno.

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FLUSSI FINANZIARI ITALIA – UNIONE EUROPEA

2 MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

Il Bilancio Generale dell’Unione europea – oggetto del secondo capitolo - viene esposto nella sua articolazione in “Entrate” e “Spese”, ponendo particolare attenzione agli stanziamenti assegnati a tali voci nel corso del 2005 e confrontando le previsioni definitive del Bilancio con quelle iniziali, al fine di evidenziare eventuali scostamenti intercorsi nell’anno di riferimento. Specifica attenzione è dedicata soprattutto all’esposizione della partecipazione italiana al Bilancio Generale dell’UE nell’anno in esame.

Il terzo capitolo della pubblicazione si focalizza sull’esposizione dei flussi

finanziari intercorsi tra l’Italia e l’Unione europea nell’anno di riferimento. Dopo una breve panoramica sull’articolazione della politica strutturale dell’Unione europea in Italia, si procede con l’analisi degli accrediti pervenuti all’Italia, a fronte dell’avanzamento dei programmi adottati in attuazione delle politiche comunitarie. Gli importi accreditati all’Italia nel 2005 sono analizzati dapprima in un’ottica complessiva e poi disaggregati nella loro destinazione alle regioni del Centro-Nord e del Mezzogiorno d’Italia.

L’analisi degli accrediti pervenuti e dei contributi versati dall’Italia

all’Unione europea nell’anno di riferimento consente di esporre la posizione netta complessiva dell’Italia per l’anno 2005, determinata, appunto, dalla differenza tra somme accreditate e versamenti effettuati.

Gli ultimi due capitoli della pubblicazione sono specificatamente dedicati

all’esposizione ed analisi dei trasferimenti in ambito nazionale per l’attuazione di interventi di politica comunitaria.

Il quinto capitolo è, infatti, volto ad illustrare la situazione relativa agli

importi versati a valere sul FEOGA-Garanzia a sostegno delle Politica Agricola, esaminando i movimenti finanziari degli organismi pagatori di tale Fondo.

Successivamente, nell’ultimo capitolo, si espongono le operazioni di

pagamento operate dal “Fondo di Rotazione per l’attuazione delle politiche comunitarie”, istituito dalla legge 16 aprile 1987, n° 183. In particolare, si esaminano gli incassi ed i trasferimenti per il 2005 ripartiti nei due conti, comunitario e nazionale, in cui si articola il Fondo di Rotazione.

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PARTE PRIMA FLUSSI FINANZIARI ITALIA-UNIONE EUROPEA

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FLUSSI FINANZIARI ITALIA – UNIONE EUROPEA

MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE 5

CAPITOLO I - IL CONTESTO ECONOMICO E SOCIALE

1. Il Contesto Macroeconomico Internazionale e Nazionale

Sebbene in quasi tutti i Paesi dell’Europa a 15 il PIL decresca rispetto al 2004, in Italia, nel 2005, la ripresa risulta ancora più debole rispetto alle altre economie dell’Unione europea: se nel 2004 il Pil era aumentato rispetto al dato del 2003 (+1,1%), nell’anno preso in considerazione decresce fino a toccare lo zero per cento. Tranne che per Spagna, Danimarca ed Irlanda, questo è il trend in tutti i Paesi che facevano parte inizialmente dell’Europa a 15.

La tabella n. 1 analizza l’andamento registrato nel corso del triennio 2003-2005 dai principali indicatori congiunturali (PIL a prezzi costanti, tasso di disoccupazione e tasso d’inflazione) applicati ai Paesi costituenti l’Unione europea al 2005, ai dieci Paesi entrati nell’Unione europea a maggio 2004 (i cosiddetti Paesi “PECO”), agli Stati Uniti ed al Giappone.

L’analisi dei dati riportati in tabella relativi a tali Paesi e la loro articolazione nel grafico n. 1 ci permettono di effettuare analisi e confronti volti ad evidenziare l’andamento congiunturale dell’Italia nel triennio di riferimento relativamente ai Paesi dell’Unione europea a 15, dell’Unione europea a 25, degli Stati Uniti e del Giappone.

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FLUSSI FINANZIARI ITALIA – UNIONE EUROPEA

6 MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

Tabella n. 1: PIL a prezzi costanti, tassi di disoccupazione, inflazione nei Paesidell'Unione europea, nei Paesi PECO, negli Stati Uniti e in Giappone - Anni 2003-2005 (valori percentuali)

Tasso di variazione del PIL a prezzi costanti Tasso di disoccupazione Tasso di variazione dei

Prezzi al consumo (a)Regione

2003 2004 2005 2003 2004 2005 2003 2004 2005

Austria 1,4 2,4 1,9 4,3 4,8 5,2 1,3 2,0 2,1

Belgio 0,9 2,6 1,2 8,2 8,4 8,6 1,5 1,9 2,5

Danimarca 0,7 1,9 3,1 5,4 5,5 4,8 2,0 0,9 1,7

Finlandia 2,4 3,6 2,1 9,0 8,8 8,4 1,3 0,1 0,8

Francia 1,1 2,3 1,2 9,5 9,6 9,5 2,2 2,3 1,9

Germania -0,2 1,6 1,0 9,0 9,5 9,5 1,0 1,8 1,9

Grecia 4,8 4,7 3,7 9,7 10,5 9,8 3,4 3,0 3,5

Irlanda 4,4 4,5 4,7 4,7 4,5 4,3 4,0 2,3 2,2

Italia 0,0 1,1 0,0 8,4 8,0 7,7 2,8 2,3 2,2

Lussemburgo 2,0 4,2 4,0 3,7 5,1 4,5 2,5 3,2 3,8

Paesi bassi -0,1 1,7 1,1 3,7 4,6 4,7 2,2 1,4 1,5

Portogallo -1,1 1,1 0,3 6,3 6,7 7,6 3,3 2,5 2,1

Regno Unito 2,5 3,1 1,8 4,9 4,7 4,7 1,4 1,3 2,1

Svezia 1,7 3,7 2,7 5,6 6,3 7,8(*) 2,3 1,0 0,8

Spagna 3,0 3,1 3,4 11,1 10,6 9,2 3,1 3,1 3,4 UE 15 1,1 2,3 1,5 8,0 8,1 7,9 2,0 2,0 2,1

Cipro 1,9 3,9 3,8 4,1 4,7 5,3 4,0 1,9 2,0

Estonia 6,7 7,8 9,8 10,0 9,7 7,9 1,4 3,0 4,1

Lettonia 7,2 8,5 10,2 10,5 10,4 8,9 2,9 6,2 6,9

Lituania 10,5 7,0 7,5 12,4 11,4 8,3 -1,1 1,2 2,7

Malta -2,5 -1,5 2,5 7,6 7,3 7,3 4,7 6,8 3,5

Polonia 3,8 5,3 3,2 19,6 19,0 17,7 0,7 3,6 2,2

R. Ceca 3,2 4,7 6,0 7,8 8,3 7,9 -0,1 2,6 1,6

R. Slovacca 4,5 5,5 6,0 17,6 18,2 16,3 8,4 7,5 2,8

Slovenia 2,7 4,2 3,9 6,7 6,3 6,5 5,7 3,7 2,5

Ungheria 3,4 5,2 3,6 5,9 6,1 7,2 4,7 6,8 3,5 UE 25 1,2 2,4 1,6 9,0 9,1 8,7 1,9 2,1 2,2

Stati Uniti 2,7 4,2 3,5 6,0 5,5 5,1 2,3 2,7 3,4

Giappone 1,8 2,3 2,6 5,3 4,7 4,4 -0,3 0,0 -0,3

Fonte: Eurostat – Aggiornamento al 7 giugno 2006

(a) Indice armonizzato *Dato previsionale

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FLUSSI FINANZIARI ITALIA – UNIONE EUROPEA

MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE 7

Grafico n. 1: Confronti Internazionali: anni 2003-2005 (valori percentuali)

Tasso di variazione del PIL

-2

-1

0

1

2

3

4

5

6

Aust

ria

Belgi

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Danim

arca

Finlan

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Grec

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5

UE 2

5

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2003 2004 2005

Tasso di disoccupazione

0

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12

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Belgi

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arca

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Italia

Irlan

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na

UE 1

5

UE 2

5

Stat

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pone

2003 2004 2005

Tasso di inflazione

-1

0

1

2

3

4

5

6

Aust

ria

Belgi

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Danim

arca

Finlan

dia

Fran

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Irlan

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UE 1

5

UE 2

5

Stat

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2003 2004 2005

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FLUSSI FINANZIARI ITALIA – UNIONE EUROPEA

8 MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

L’analisi del PIL a prezzi costanti nel triennio 2003-2005 consente di descrivere lo stato e i trend dell’economia nel periodo considerato. Il tasso di crescita dell’economia italiana, dopo aver accennato una crescita dell’ 1,1% nel 2004 rispetto al 2003, nel 2005 registra una flessione attestandosi allo 0%. Questo stato di stagnazione caratterizza in aggregato i Paesi costituenti l’UE al 2005: il tasso di crescita dell’UE 15 varia infatti, con segno negativo, nell’arco del periodo 2004-2005, di 0,8 punti percentuali, dopo aver realizzato un incremento di 1,2 punti percentuali nel 2004 rispetto al 2003.

I Paesi PECO mostrano in generale dei tassi di crescita del PIL più elevati di quelli dei Paesi membri dell’Unione europea al 2005, ma con andamenti eterogenei al loro interno. Paesi come l’ Estonia, la Lettonia, la Repubblica Ceca, la Repubblica Slovacca e Cipro mostrano un tasso di crescita del PIL in costante aumento nel corso del triennio. La Polonia, la Slovenia e l’Ungheria sono i Paesi che hanno peggiorato tra il 2004 e il 2005 la propria performance.

Mentre fino al 2004, per gli Stati Uniti si osservavano tassi di variazione del PIL costantemente crescenti, nel 2005 la crescita dell’economia subisce un rallentamento: dal tasso di crescita del PIL del 2003 pari al 2,7%, si passa ad un tasso di crescita nel 2004 pari al 4,2%, assestandosi, poi, nel 2005 ad un tasso pari al 3,5%, subendo una flessione dello 0,7%. Il Giappone rimane uno dei pochissimi Paesi a registrare un trend positivo assestandosi nel 2005 su un tasso di variazione del PIL di 0,8 punti percentuali superiore a quello del 2003.

La situazione del mercato del lavoro evidenzia una situazione variegata: nel 2005 otto Paesi della UE 15 registrano una diminuzione del tasso di disoccupazione, così come sei Paesi PECO. Gli Stati Uniti ed il Giappone vedono una flessione per il 2005.

La Finlandia, l’Irlanda, l’Italia ed il Regno Unito sono gli unici paesi dell’UE 15 in cui il tasso di disoccupazione è costantemente diminuito nel triennio. Nella media della UE a 15, si osserva una minima flessione nel 2005 rispetto al 2004 del tasso di disoccupazione nonostante il decremento del PIL nello stesso periodo.

Giappone e Stati Uniti mostrano tra il 2003 ed il 2005 una flessione costante nel tasso di disoccupazione. Il Giappone è passato dal 5,3% del 2003 al 4,4% nel 2005, mentre gli Stati Uniti sono passati dal 6,0% al 5,1%, Per tutti e due si tratta, comunque, di una contrazione dello 0,9% nel triennio.

Il PIL nei Paesi PECO

Il Prodotto Interno Lordo in Italia e nell’UE

Il PIL negli Stati Uniti e in Giappone

Il mercato del lavoro

La disoccupazione in Italia e nell’UE

La disoccupazione negli Stati Uniti e Giappone

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FLUSSI FINANZIARI ITALIA – UNIONE EUROPEA

MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE 9

Così come evidenziato per la crescita del PIL, anche per quanto riguarda il tasso di disoccupazione i Paesi PECO si presentano molto differenziati. In generale, i tassi di disoccupazione dei Paesi PECO risultano più elevati di quelli prevalenti nei Paesi appartenenti all’Unione europea al 2005, con alcune situazioni particolarmente negative come la Polonia e la Repubblica Slovacca, che mostrano, per il 2005, un tasso di disoccupazione rispettivamente pari al 17,7% e al 16,3%, tassi che seppure elevati, sono comunque in diminuzione nel triennio. Cipro ed Ungheria presentano un tasso di disoccupazione che è aumentato nel corso del triennio 2003-2005. Per Estonia, Lettonia, Lituania e Malta l’andamento del tasso di disoccupazione è in flessione in tutto il triennio. Per quel che riguarda la Repubblica Ceca tra il 2004 e il 2005 c’è stata una positiva inversione di tendenza; infatti si osserva un aumento del tasso di disoccupazione tra il 2003 ed il 2004 e poi una diminuzione dello stesso tra il 2004 e il 2005. Al contrario la Slovenia passa dal 6,7% del 2003 al 6,3 del 2004%, per poi risalire al 6,5% del 2005.

L’ultimo indicatore preso in considerazione è l’indice armonizzato dei prezzi al consumo, che consente di studiare l’andamento dell’inflazione nel periodo di riferimento. L’analisi mostra una situazione composita.

Per l’Unione europea a 15 l’inflazione si mantiene sullo stesso valore tra il 2003 ed il 2004 e mostra un minimo aumento, dello 0,1%, per il 2005.

L’analisi del caso italiano mostra una riduzione dell’inflazione dello 0,1% tra il 2004 ed il 2005, e quindi in controtendenza con la media della UE15 per lo stesso periodo.

L’inflazione è cresciuta in tutti i Paesi tranne che in Francia (-0,4%), in Irlanda (-0,1%), in Portogallo (-0,4%) ed in Svezia (-0,2%). L’Irlanda è in controtendenza: pur essendo cresciuto l’indice economico dello 0,2% negli ultimi due anni, l’inflazione è passata dal 2,3% del 2004, al 2,2% del 2005.

L’analisi dell’indice dei prezzi per i PECO si presenta differenziata: la Slovenia presenta un calo costante nel triennio, mentre Malta, Polonia, Repubblica Ceca ed Ungheria, subiscono, nel 2004, un aumento, rispetto ai valori 2003, per poi diminuire tutte nel 2005.

Situazione contraria per Cipro, il cui valore diminuisce nel 2004 rispetto al 2003, ma risale nel 2005, superando quanto registrato nel 2002. La Lettonia presenta un aumento costante nel triennio passando dal 2,9% del 2003 al preoccupante 6,2% del 2004.

Sia gli Stati Uniti che il Giappone presentano un tasso di variazione dei prezzi al consumo in aumento nel 2003 e nel 2004;la tendenza è confermata anche per il 2005 per quel che riguardata gli Stati Uniti (+0,7 per cento rispetto al 2004), mentre il Giappone inverte la rotta con una flessione minima dello 0,3 per cento.

La disoccupazione nei Paesi PECO

L’inflazione

L’inflazione nei paesi PECO

L’inflazione in Italia

L’inflazione nell’UE

L’inflazione negli Stati Uniti ed in Giappone

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FLUSSI FINANZIARI ITALIA – UNIONE EUROPEA

10 MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

2. Il Contesto Macroeconomico Nazionale in termini regionali

Dopo aver analizzato l’andamento della congiuntura macroeconomica italiana, sia in confronto agli altri Paesi dell’Unione europea al 2005, sia in una dimensione più ampia che tiene conto dei paesi PECO e delle maggiori potenze economiche al di fuori dell’Europa (Stati Uniti e Giappone), oggetto del presente paragrafo sarà un esame più dettagliato del contesto italiano suddiviso nelle sue due principali aree macrogeografiche, il Mezzogiorno ed il Centro-Nord.

L’analisi del contesto di tali aree verrà condotta sia dal punto di vista economico, attraverso un esame dettagliato del PIL quale principale indicatore del tasso di crescita dell’economia in una certa area, sia dal punto di vista sociale, presentando i valori delle forze lavoro e degli occupati ed analizzando il tasso di disoccupazione e di industrializzazione nelle due macroaree considerate.

Il Contesto Economico e Sociale nel Mezzogiorno

L’analisi dei valori del PIL assunto dalle diverse Regioni del Mezzogiorno nel biennio 2003-2004 – oggetto della tabella n. 2 - mostra una situazione di leggera crescita, e sebbene, a livello aggregato, il tasso di sviluppo del Mezzogiorno si attesti a +0,6%, esso resta inferiore sia a quello registrato nel biennio 2002/2003, sia a quello medio italiano.

Conducendo l’analisi ad un livello di maggior dettaglio, si può verificare che per il Molise (+2,3%), la Basilicata (+2,2%), la Calabria(+1,3%) e la Sardegna(+0,4%) c’è stato un aumento dei tassi di crescita del PIL; mentre per le restanti si è registrata una flessione che va dal -1,9% della Sicilia, al -0,2 della Campania.

Il grafico n. 2 consente di confrontare per il 2004 la crescita economica delle Regioni del Mezzogiorno con quella italiana ed europea. Si osserva quindi un risultato positivo per la Calabria (+2,3) - addirittura sopra la media europea - il Molise e la Sardegna con tassi di crescita rispettivamente pari all’1,6 % e all’ 1,2%. La performance economica del Sud, è comunque inferiore rispetto a quella italiana e a quella europea.

Dall’ analisi del PIL pro capite, si nota che quello del Mezzogiorno per il 2004 (12.532,1 Euro) è superiore a quello del 2003 (12.507,0 Euro), ma è pressoché identico allo stesso aggregato calcolato per

Il PIL regionale del Mezzogiorno

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FLUSSI FINANZIARI ITALIA – UNIONE EUROPEA

MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE 11

l’Italia: nel 2004 il tasso di crescita del PIL pro capite nel Mezzogiorno è 0,20%, mentre in Italia è pari a 0,23%.

Tabella n. 2: Statistiche regionali: Regioni del Mezzogiorno - Economia - PIL a prezzi costanti (valori in milioni di euro)

Anno 2003 Anno 2004 Regione

Totale (1) 2003/02 Pro capite (2) Totale (1) 2004/03 Pro capite (2)

Abruzzo 19.913,7 -0,1 15.486,3 19.745,0 -0,8 15.197,2

Molise 4.659,5 -0,7 14.484,1 4.733,1 1,6 14.701,0

Campania 68.524,0 0,7 11.895,8 68.855,6 0,5 11.894,2

Puglia 48.629,6 -0,8 12.034,1 48.784,6 0,3 11.991,8

Basilicata 7.683,2 -1,5 12.869,6 7.740,3 0,7 12.975,2

Calabria 23.478,8 1,4 11.673,2 24.123,8 2,7 12.006,3

Sicilia 62.771,8 2,2 12.546,2 62.972,3 0,3 12.561,6

Sardegna 22.779,7 0,8 13.863,9 23.052,6 1,2 13.970,8

Mezzogiorno 258.440,3 0,7 12.507,0 260.007,5 0,6 12.532,1

Italia 1.039.580,0 0,3 17.958,4 1.052.308,3 1,2 17.999,8

Fonte: Istat

(1) In milioni di euro a prezzi 1995

(2) In euro a prezzi 1995

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FLUSSI FINANZIARI ITALIA – UNIONE EUROPEA

12 MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

Passando ad un dettaglio per Regione, i dati del PIL regionale pro capite riflettono un andamento simile a quello evidenziato per il PIL regionale aggregato. Il grafico n. 3, che mette a confronto il PIL pro capite delle Regioni italiane con quello delle 8 Regioni più ricche d’Europa, evidenzia come, nonostante i notevoli passi in avanti compiuti dalle Regioni del Sud Italia, i divari di sviluppo con gli altri Paesi europei siano ancora significativi.

Grafico n. 3: Le Regioni Italiane nella graduatoria europea del PIL - PIL procapite in PPS nel 2003 - Fonte: Eurostat indici UE 25=100

0,0

50,0

100,0

150,0

200,0

250,0

300,0

Inne

r Lo

ndon

Régi

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Luxe

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Friu

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Tosc

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Ligu

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ia

Abru

zzo

Molis

e

Sard

egna

Basi

licat

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Pugl

ia

Cam

pani

a

Sici

lia

Cala

bria

Regioni italiane

Regioni europee

Grafico n. 2: Statistiche regionali: Mezzogiorno – Tasso di variazione del PIL – Anno 2004

-0,8%

1,6%

0,5%0,3%

0,7%

2,7%

0,3%

1,2%

0,6%

1,2%

-1,5%

-1,0%

-0,5%

0,0%

0,5%

1,0%

1,5%

2,0%

2,5%

3,0%

Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Mezzogiorn Italia

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FLUSSI FINANZIARI ITALIA – UNIONE EUROPEA

MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE 13

Per quanto riguarda il mercato del lavoro, i cui dati sono riportati nella tabella n. 3, nel 2005 si è riscontrata una lieve contrazione della forza lavoro nel Mezzogiorno, passata da 7.567 mila unità nel 2004 a 7.478 mila unità nel 2005, evidenziando quindi un andamento discorde con quello nazionale, che mostra un aumento, seppur minimo, della forza lavoro nel 2005 di 86 mila unità.

La diminuzione della forza lavoro osservata nel Mezzogiorno ha interessato tutte le Regioni del Sud, ad eccezione dell’Abruzzo e della Sicilia.

Tabella n. 3: Statistiche regionali: Regioni del Mezzogiorno - Lavoro - Anno 2005

Forze di lavoro (1) Occupati (1) Tassi (2) Regione Totale % pop. Totale Agric. Industria Altro Disoc.ne Industr.ne

Abruzzo 534 47,7 492 21 151 320 7,9 13,5

Molise 119 43,0 108 7 34 67 10,1 12,3

Campania 2.029 42,7 1.727 83 414 1.230 14,9 8,7

Puglia 1.431 42,0 1.221 108 334 779 14,6 9,8

Basilicata 220 43,7 193 19 56 118 12,3 11,2

Calabria 705 41,7 604 75 117 412 14,4 6,9

Sicilia 1.756 42,0 1.471 113 282 1.076 16,2 6,7

Sardegna 685 48,0 597 38 142 417 12,9 10,0

Mezzogiorno 7.478 43,1 6.413 464 1.530 4.419 14,3 8,8

Italia 24.451 49,0 22.562 947 6.940 14.675 7,7 13,9

Fonte: Istat - Forze di lavoro (media 2005) (1) Dati espressi in migliaia

(2) Tasso di disoccupazione: percentuale dei disoccupati sulle forze di lavoro. Tasso di industrializzazione: numero dioccupati nell'industria su popolazione di 15 anni e oltre.

Nel 2005, il tasso di disoccupazione nel Mezzogiorno è andato aumentando fino a raggiungere il 14,3%, sovvertendo, così, una tendenza verso la flessione in atto sin dal 2001.

Il grafico n. 4 mostra il tasso di disoccupazione delle diverse Regioni del Mezzogiorno posto a confronto con il tasso di disoccupazione dell’Italia e dell’UE 15. Si nota immediatamente il forte divario esistente tra i dati a livello regionale e quelli a livello nazionale ed europeo. Fatta eccezione per l’Abruzzo, tutte le altre Regioni del Mezzogiorno hanno tassi di disoccupazione che si collocano in un intervallo compreso tra gli estremi del Molise, pari al 10,1%, e della Sicilia, pari al 16,2%, mentre in Italia ed in Europa il tasso di disoccupazione si colloca al di sotto dell’8%.

Il mercato del lavoro delle Regioni del Mezzogiorno

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14 MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

L’ aumento del tasso di disoccupazione nel Mezzogiorno è peraltro confermato dal decremento, benché lieve, nel 2005 del numero complessivo di occupati nel macrosettore dell’agricoltura, confermato anche a livello dell’aggregato Italia. Limitando il discorso al Mezzogiorno, la tabella n. 3 evidenzia che la maggior parte degli occupati ha trovato impiego nel comparto industriale (68,9%) e in quello delle altre attività (23,9%).

Relativamente al comparto industriale, la Regione del Mezzogiorno che ha visto l’aumento più consistente di occupati è la Puglia, che passa da 325 mila unità nel 2004 a 334 mila unità nel 2005, mentre quella che ha visto la più forte riduzione è la Campania, scesa da 422 mila unità nel 2004 a 414 mila unità nel 2005.

In riferimento al macrosettore “Altro” (comprendente le altre attività), il numero totale degli occupati del Mezzogiorno rimane invariato (4.419 mila unità), ma, come ovvio, con delle differenze all’interno delle Regioni: l’ aumento più considerevole nel numero degli occupati si è avuto in Sicilia, salita da 1.051 mila unità nel 2004 a 1.076 mila unità nel 2005.

Il grafico n. 5 mostra per ogni Regione del Mezzogiorno la ripartizione degli occupati nei tre macrosettori. Emerge chiaramente che, anche per il 2005, il comparto “Altre attività” è quello che dà maggiore impiego, in particolare in Campania, Sicilia e Puglia. Il comparto agricolo ha la dimensione più esigua, sebbene in Campania, Puglia e Sicilia assuma delle dimensioni più ragguardevoli rispetto alle altre Regioni. L’industria si mantiene ad un livello intermedio, assumendo i valori più elevati in Campania, Puglia e Sicilia.

Grafico n. 4: Statistiche regionali: Mezzogiorno - Tasso di disoccupazione - Anno 2005 (Valori percentuali)

7,9

10,1

14,9 14,6

12,3

14,4

16,2

12,9

7,7 7,9

0

5

10

15

20

Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia UE

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MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE 15

Grafico n. 5: Statistiche regionali: Mezzogiorno - Occupati per settore - Anno 2005

21

151

7 3483

414

108

334

1956

75117 113

282

38

142

0

200

400

600

800

1000

1200

1400

Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna

AgricolturaIndustriaAltre Attività

Relativamente al tasso di industrializzazione, (che nel grafico n. 6 è posto a confronto con il tasso di disoccupazione), è possibile verificare che a livello nazionale, il valore assunto nel 2005 è rimasto identico a quello registrato nel 2004. Anche per quel che riguarda l’analisi relativa al Mezzogiorno, il trend rimane lo stesso: infatti il tasso di industrializzazione del Mezzogiorno per il 2005 registra lo 0,1% in meno.

E’ da notare che, con l’eccezione dell’Abruzzo e del Molise, nel 2005, come nel 2004, tutte le altre Regioni del Sud mostrano dei tassi di disoccupazione superiori a quelli di industrializzazione, situazione opposta a quella nazionale. In particolare, la Sicilia, la Calabria e la Campania presentano i divari più consistenti tra i due indici; sono queste le tre Regioni con i più elevati tassi di disoccupazione e con la componente industriale più esigua. La Basilicata per il 2005, presenta il divario più contenuto tra disoccupazione ed industrializzazione.

Il tasso di industrializzazione

Il tasso di disoccupazione

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16 MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

Grafico n. 6: Statistiche regionali: Mezzogiorno - Tasso di disoccupazione e di industrializzazione - Anno 2005 (valori percentuali)

7,9

13,5

10,1

12,3

14,9

8,7

14,6

9,8

12,3

11,2

14,4

6,9

16,2

6,7

12,9

10

14,3

8,8

7,7

13,9

0

2

4

6

8

10

12

14

16

18

20

Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Mezzogiorno Italia

Disoccupazione

Industrializzazione

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MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE 17

Il Contesto Economico e Sociale nel Centro-Nord

La crescita dell’economia italiana nel 2004 è imputabile principalmente alla buona performance raggiunta dalle Regioni del Centro-Nord. Ciò emerge chiaramente dalla tabella n. 4, in cui si può osservare che il PIL di tale macroarea nel 2004 ha raggiunto dei valori che oscillano dallo 0,9% ottenuto dal Nord-Est all’ottimo 2,5% ottenuto dal Centro, passando per l’1,1% del Nord-Ovest.

Il tasso di crescita delle Regioni del Centro-Nord è superiore sia rispetto a quello medio nazionale (1,2%), sia rispetto a quello delle Regioni del Mezzogiorno (0,6%). Ciò testimonia che le Regioni del Centro-Nord hanno risentito meno della difficile congiuntura economica dell’anno rispetto alle Regioni del Mezzogiorno.

In quasi tutte le Regioni del Centro-Nord nel 2004 i tassi di crescita del PIL, rispetto al 2003, hanno registrato lievi aumenti; il più evidente ha interessato il Lazio, con una variazione positiva di 2,9 punti percentuali. La Liguria è stata interessata dal calo di crescita più evidente, essendo quest’ultimo diminuito di 1,5 punti percentuali; il grafico n. 7 offre per il 2004 una rappresentazione dei tassi di crescita del PIL delle Regioni del Centro-Nord.

Il PIL regionale nel Centro-Nord

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18 MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

Tabella n. 4: Statistiche regionali: Regioni del Centro - Nord- Economia - PIL a prezzi costanti (valori in milioni di euro)

Anno 2003 Anno 2004 Regione

Totale (1) 2003/02 Pro capite (2) Totale (1) 2004/03 Pro capite (2)

Piemonte 87.227,4 -0,5 20.426,9 88.207,2 1,1 20.370,4

Valle d'Aosta 2.902,9 1,5 23.786,4 2.941,2 1,3 23.938,2

Lombardia 209.296,1 -0,6 22.634,4 212.070,8 1,3 22.577,3

Trentino A.A. 22.321,9 0,8 23.192,4 22.723,2 1,8 23.315,1

Veneto 94.429,0 0,4 20.338,4 95.787,1 1,4 20.380,5

Friuli V.G. 24.784,0 1,2 20.684,6 24.822,5 0,2 20.604,4

Liguria 31.656,6 1,2 20.067,9 31.575,1 -0,3 19.829,8 Emilia Romagna 91.340,9 -0,01 22.384,9 91.562,9 0,2 22.056,1

Toscana 69.997,3 0,03 19.628,7 70.560,1 0,8 19.609,5

Umbria 14.568,6 0,2 17.179,6 14.972,0 2,8 17.430,9

Marche 26.928,3 0,8 17.894,6 27.392,8 1,7 18.036,1

Lazio 104.970,0 0,9 20.166,6 108.938,5 3,8 20.671,5

Nord-Ovest 331.083,0 -0,4 21.758,1 334.794,3 1,1 21.685,8

Nord-Est 232.875,8 0,4 21.396,1 234.895,7 0,9 21.294,8

Centro 216.464,2 0,6 19.459,1 221.863,4 2,5 19.728,3

Italia 1.039.580,0 0,3 17.958,4 1.052.308,3 1,2 17.954,7 Fonte: Istat (1) In milioni di euro a prezzi 1995 (2) In euro a prezzi 1995

Grafico n. 7: Statistiche regionali: Centro-Nord - Tasso di variazione del PIL - Anno 2004 (valori percentuali)

1,1

1,3 1,3

1,8

1,4

0,2

-0,3

0,2

0,8

2,8

1,7

3,8

1,1 0,9

2,5

1,2

-0,9

-0,4

0,1

0,6

1,1

1,6

2,1

2,6

3,1

3,6

Piem

onte

Valle

d'A

osta

Lom

bard

ia

Tren

tino

A.A.

Vene

to

Friu

li V.

G.

Ligu

ria

Emili

a Ro

mag

na

Tosc

ana

Umbr

ia

Marc

he

Lazi

o

Nord

-Ove

st

Nord

-Est

Cent

ro

Italia

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FLUSSI FINANZIARI ITALIA – UNIONE EUROPEA

MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE 19

La precedente analisi della crescita del PIL per il Centro-Nord rivela che le Regioni del Mezzogiorno hanno avuto nel 2004 un peggiore andamento economico. Tale risultato è anche coerente con la struttura del mercato del lavoro nelle due macroaree. Nel 2005, la forza lavoro nelle Regioni del Centro-Nord comprende 16.975 mila unità (Tab. n. 5), con un incremento rispetto al 2004 di 177 mila unità, mentre nel Mezzogiorno la forza lavoro si è ridotta, rispetto al 2004 di 89 mila unità.

Tabella n. 5: Statistiche regionali: Regioni del Centro - Nord - Lavoro – Anno 2005

Forze di lavoro (1) Occupati (1) Tassi (2) Regione Totale % pop. Totale Agric. Industria Altro Disocc.ne Industr.ne

Piemonte 1.918 51,2% 1.829 71 660 1.098 4,6% 17,6% Valle d'Aosta 57 54,0% 55 3 14 38 3,5% 13,3%

Lombardia 4.373 54,2% 4.194 71 1.618 2.505 4,1% 20,0% Trentino A.A. 454 56,2% 440 29 117 294 3,1% 14,5%

Veneto 2.155 53,7% 2.063 75 809 1.179 4,2% 20,2%

Friuli V.G. 525 50,0% 504 14 175 315 4,2% 16,7%

Liguria 658 46,7% 619 13 132 474 5,8% 9,4% Emilia Romagna 1.947 53,9% 1.873 83 663 1.127 3,8% 18,3%

Toscana 1.594 50,7% 1.510 58 470 982 5,3% 14,9%

Umbria 368 49,2% 346 15 111 220 6,0% 14,8%

Marche 666 50,7% 634 22 251 361 4,7% 19,1%

Lazio 2.260 50,3% 2.085 32 390 1.663 7,7% 8,7% Centro - Nord 16.975 52,2% 16.152 486 5.410 10.256 4,8% 16,6%

Italia 24.451 49,0% 22.562 947 6.940 14.675 7,7% 13,9% Fonte: Istat - Forze di lavoro (media 2005)

(1) Dati espressi in migliaia

(2) Tasso di disoccupazione: percentuale dei disoccupati sulle forze di lavoro. Tasso di industrializzazione: numero di occupati nell'industria su popolazione di 15 anni e oltre.

Il mercato del lavoro nelle Regioni del Centro-Nord

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FLUSSI FINANZIARI ITALIA – UNIONE EUROPEA

20 MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

Grafico n. 8: Statistiche regionali: Centro-Nord - Tasso di disoccupazione - Anno 2005 (valori percentuali)

4,6

3,5

4,1

3,1

4,2 4,2

5,8

3,8

5,3

6,0

4,7

7,7

4,8

7,77,9

0,0

1,0

2,0

3,0

4,0

5,0

6,0

7,0

8,0

9,0

10,0

Piemonte Valled'Aosta

Lombardia TrentinoA.A.

Veneto Friuli V.G. Liguria EmiliaRomagna

Toscana Umbria Marche Lazio Centro -Nord

Italia UE 15

Per quanto attiene al tasso di disoccupazione, nel 2005 tale indice si è attestato nel Centro-Nord al 4,8%, segnando un aumento di 0,1% rispetto al 2004.

Così come già osservato per la forza lavoro, anche per la disoccupazione sussistono forti discordanze tra il Mezzogiorno ed il Centro-Nord. Infatti, le Regioni localizzate in quest’ultima macroarea presentano tassi di disoccupazione che, seppure in qualche caso hanno subito degli aumenti tra il 2004 ed il 2005, risultano notevolmente più bassi di quelli riscontrati nelle Regioni del Mezzogiorno. Inoltre, come si evince dal grafico n. 8, tutte le Regioni del Centro-Nord, mantengono un tasso di disoccupazione consistentemente inferiore alla media europea che è pari al 7,9%.

Il grafico n. 9 riporta il tasso di industrializzazione insieme al tasso di disoccupazione nelle Regioni del Centro-Nord. La tendenza generale mostra come a valori elevati del tasso di industrializzazione facciano riscontro valori bassi del tasso di disoccupazione. I divari più significativi si rilevano in Lombardia, Veneto, Marche ed Emilia Romagna, la cui distribuzione occupazionale risulta caratterizzata da una forte componente industriale, sebbene le quote più consistenti di occupati siano assorbite dal comparto “altre attività”. I due casi in cui si registra un minor divario tra i due indici sono quelli di Lazio e Liguria. In particolare, nel caso del Lazio, il tasso di disoccupazione ha subito una flessione al pari del tasso di industrializzazione, mentre, nel caso della Liguria, si registra una diminuzione del tasso di disoccupazione, ma un incremento del tasso di industrializzazione.

L’Industrializza- zione nelle Regioni del Centro-Nord

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FLUSSI FINANZIARI ITALIA – UNIONE EUROPEA

MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE 21

Passando ad un raffronto del tasso di industrializzazione nel biennio 2004-2005, si nota come, nell’anno di riferimento, il tasso di industrializzazione delle Regioni del Centro-Nord continui ad assestarsi su valori molto elevati, registrando un incremento dell’ 1,1%, passando dallo 15,5% del 2004 al 16,6% del 2005. Il Friuli Venezia Giulia è la Regione il cui tasso d’industrializzazione registra l’aumento maggiore, passando dal 15,7% del 2004 al 16,7% del 2005, con un incremento pari ad 1 punto percentuale.

Grafico n. 9: Statistiche regionali: Centro-Nord - Tasso di disoccupazione e di industrializzazione - Anno 2005 (valori percentuali)

4,6

17,6

3,5

13,3

4,1

20

3,1

14,5

4,2

20,2

4,2

16,7

5,8

9,4

3,8

18,3

5,3

14,9

6

14,8

4,7

19,1

7,7

8,7

4,8

16,6

7,7

13,9

0

2

4

6

8

10

12

14

16

18

20

22

Piemonte Valled'Aosta

Lombardia TrentinoA.A.

Veneto Friuli V.G. Liguria EmiliaRomagna

Toscana Umbria Marche Lazio Centro -Nord

Italia

Disoccupazione

Industrializzazione

Anche il numero totale di occupati nei tre settori aumenta nel Centro-Nord, al contrario che nel Mezzogiorno, passando dalle 15.973 mila unità del 2004 alle 16.152 mila unità del 2005. L’aumento degli occupati al Centro-Nord è trainato dall’aumento registratosi nelle “altre attività”, che passano dalle 10.127 mila unità del 2004 alle 10.256 mila unità del 2005. In aumento anche il numero di occupati nell’ industria, mentre il comparto dell’agricoltura risulta in diminuzione.

In particolare, nel settore industriale, il numero di occupati sale dalle 5.340 mila unità del 2004 alle 5.410 mila unità nel 2005, mentre nell’ambito della voce agricoltura si scende alle 486 mila unità rispetto alle 507 mila del 2004.

Le Regioni maggiormente colpite dal calo dell’occupazione in agricoltura sono il Veneto, con una perdita di 16.000 unità, e l’Emilia Romagna con il Lazio, che hanno subito entrambe una flessione pari a 6.000 unità.

Occupazione e settori di attività

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FLUSSI FINANZIARI ITALIA – UNIONE EUROPEA

22 MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

La Lombardia è la Regione del Centro-Nord che registra il maggior incremento di occupati nell’industria, con 27.000 unità, seguito dal Friuli Venezia Giullia con 11.000 unità. Del forte aumento dell’occupazione, rilevato riguardo alle altre attività (+29 mila unità), le quote più consistenti si ripartiscono tra le Regioni Toscana, Veneto, Emilia Romagna e Lazio. Il Piemonte è la Regione che registra la maggiore diminuzione degli occupati nell’ambito delle altre attività (-27.000 unità rispetto al 2004).

Infine, nell’analisi della composizione settoriale dell’occupazione per Regione, mostrata dal grafico n. 10, al ridotto peso assunto dall’agricoltura in tutte le Regioni si contrappone quello consistente assunto dalle “altre attività”.

Grafico n. 10: Statistiche regionali: Centro-Nord - Occupati per settore - Anno 2005

68

660

1.098

3 14 3871

1.618

2.505

29117

294

75

809

1.179

14

175

315

13132

474

83

663

1.127

58

470

982

15

111220

22

251361

32

390

1.663

0

500

1000

1500

2000

2500

Piemonte Valle d'Aosta Lombardia TrentinoA.A.

Veneto Friuli V.G. Liguria EmiliaRomagna

Toscana Umbria Marche Lazio

Agricoltura

Industria

Altre Attività

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MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE 23

CAPITOLO II - IL BILANCIO GENERALE DELL’UNIONE EUROPEA

1. Cenni sul Bilancio Generale dell’Unione europea

Il sistema finanziario comunitario si basa su una programmazione a medio termine delle spese (quadro finanziario), che è il risultato di un accordo tra il Parlamento europeo, il Consiglio dell'Unione e la Commissione. L'accordo attualmente in vigore, che risale al 6 maggio 1999, stabilisce per il periodo 2000-2006 i massimali per le diverse categorie di spese comunitarie: agricoltura, politica di coesione, politiche interne dell'Unione europea, politica esterna e preparazione dell'allargamento, spese amministrative.

Tale programmazione viene tradotta in un Bilancio annuale attraverso una procedura nella quale intervengono la Commissione da un lato e il Consiglio e il Parlamento europeo dall'altro, cui spetta il potere di decisione. Il Bilancio stabilisce l'ammontare di spesa assegnato a ciascun settore in cui opera l'Unione europea ed è disciplinato da una serie di principi ampiamente ispirati alle procedure finanziarie nazionali, quali: l’unità, l’universalità, l’annualità, l’equilibrio e la specialità.

La Commissione è incaricata dell'esecuzione del Bilancio, nel rispetto delle norme stabilite e con la costante preoccupazione di garantire la massima efficacia alle spese previste. I programmi comunitari sono attuati dalle varie direzioni generali e dai servizi della Commissione i quali gestiscono, ciascuno nel proprio settore, gli stanziamenti predisposti. La Direzione Generale del Bilancio ha il compito di definire la normativa finanziaria e di Bilancio, di promuovere la sana gestione finanziaria all'interno della Commissione, di seguire la procedura annuale per la definizione del Bilancio e di presentare i conti annuali.

Il controllo finanziario viene esercitato in primo luogo nell'ambito di ciascuna istituzione. Il controllo esterno è effettuato dalla Corte dei conti europea, che dispone del potere di controllare la legittimità e la regolarità dell'esecuzione del Bilancio nonché l'applicazione di una sana gestione finanziaria da parte delle istituzioni comunitarie. È previsto infine un controllo di natura politica, esercitato dal Parlamento europeo che, previa raccomandazione del Consiglio, dà il consenso sulla gestione dei fondi comunitari.

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24 MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

Lo schema del Bilancio comunitario è costituito, nel suo complesso, da due sezioni:

• le «Entrate» finanziarie alimentate dalle cosiddette risorse proprie, che costituiscono la fonte del bilancio generale comunitario e su cui si fonda l’indipendenza e l’autonomia delle politiche comunitarie;

• la sezione delle “Spese” che alimenta il regime di aiuti alla politica di sviluppo e coesione e sostiene i costi di funzionamento degli organismi comunitari.

2. Il Sistema delle Risorse Proprie

L’Unione Europea dispone, per finanziare le proprie spese, delle cosiddette “Risorse Proprie” che rappresentano i mezzi finanziari messi a disposizione da ciascuno Stato membro per garantire il funzionamento dell’apparato amministrativo di tutte le Istituzioni e consentire la realizzazione delle politiche comunitarie.

Tali Risorse, attualmente disciplinate dalla Decisione del Consiglio del 29 settembre 2000, n. 597, sono costituite dalle Risorse Proprie Tradizionali (R.P.T.), dalla Risorsa IVA e dalla Risorsa RNL (già PNL).

In dettaglio, le risorse sono le seguenti:

• dazi agricoli che sono riscossi sulle importazioni dei prodotti agricoli da Paesi non appartenenti all’Unione europea ed hanno lo scopo di allineare i prezzi dei prodotti importati a quelli praticati all’interno del territorio comunitario, attraverso un prelievo pari alla differenza tra i prezzi dei prodotti agricoli comunitari e quelli (meno elevati) del resto del mondo;

• contributi sullo zucchero (e isoglucosio) corrisposti dalle imprese del settore saccarifero, sia per coprire le spese di sostegno del mercato, sia per garantire lo scambio regolare dello zucchero;

• dazi doganali imposti dalla Comunità sugli scambi di prodotti importati da Paesi terzi, con modalità di riscossione e relative aliquote fissate nell’ambito del quadro dell’unione doganale instaurata all’interno del mercato comune;

• risorsa IVA, risultante dall’applicazione di un’aliquota uniforme, valida per tutti gli Stati membri, sull’imponibile IVA degli stessi Stati, determinato secondo regole comunitarie. Sulla base della citata Decisione n. 597/2000 l’aliquota uniforme dell’IVA è stata progressivamente ridotta e, conseguentemente, la Risorsa complementare RNL ha assunto un peso sempre maggiore nel sistema di contribuzione comunitario;

Entrate

Spese

Dazi agricoli

Contributi sullo zucchero

Dazi doganali

IVA

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MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE 25

• risorsa RNL: nel 1988, il Consiglio istituisce una quarta risorsa propria, basata allora sul PNL (prodotto nazionale lordo) e destinata a sostituire l'IVA e a garantire l'equilibrio del Bilancio. Con la stessa decisione del 24 giugno 1988 veniva fissato un nuovo massimale delle risorse proprie, in base a una percentuale del PNL che nel 1988 era pari all'1,14 % e nel 1999 all'1,27%. La decisione attuale sulle risorse proprie estende al bilancio dell’ UE l’applicazione del sistema europeo dei conti nazionali del 1995 (SEC 95), nel quale la nozione di prodotto nazionale lordo (PNL) è sostituita da quella di reddito nazionale lordo (RNL). Con la nuova decisione, il PNL è quindi sostituito dal RNL per quanto concerne le risorse proprie. Per mantenere tuttavia immutato l’importo delle risorse finanziarie messe a disposizione delle Comunità, il massimale delle risorse proprie in percentuale del RNL dell’UE è stato adattato ed equivale ora all’1,24% del RNL dell’UE. La risorsa RNL risulta dall'applicazione a una base imponibile, rappresentata dalla somma dei prodotti nazionali lordi ai prezzi di mercato, di un'aliquota da fissare nel quadro della procedura di bilancio ed è funzione dello scarto fra le spese e il gettito delle altre risorse. La risorsa RNL costituisce la chiave di volta in quanto determina il livellamento dell'imponibile IVA, la ripartizione dell'onere della compensazione britannica e il massimale dell'importo globale delle risorse che la Comunità può percepire.

Quindi, se la somma delle entrate dell’Unione costituite dalle quattro prime risorse proprie (dazi agricoli e contributi zucchero, dazi doganali, IVA) e dagli altri proventi (interessi su prestiti concessi dall’Unione, ammende, introiti derivanti dalla vendita di pubblicazioni, ecc.) sono insufficienti a coprire il totale delle spese determinato dalle Autorità di Bilancio (Consiglio e Parlamento europeo), nel quadro della procedura di approvazione del Bilancio annuale, il saldo viene automaticamente colmato attraverso la risorsa RNL, denominata pure "risorsa complementare".

Tale risorsa, dunque, tende ad assicurare la stabilità finanziaria e a migliorare il principio di proporzionalità del regime fiscale comunitario, riequilibrando così gli effetti distorsivi derivanti da un tributo indiretto, come l’IVA. Le risorse proprie tradizionali sono riscosse dalle amministrazioni finanziarie degli Stati membri e versate all’Unione europea.

Con l’attuale decisione (Decisione 2000/597/CE, Euratom) sulle risorse proprie che attua le conclusioni del Consiglio europeo di Berlino, l'aliquota massima di prelievo IVA è scesa dallo 0,75% nel periodo 2002-2003, allo 0,50% attualmente in vigore.

RNL

Decisione 2000/597/CE - Euratom

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3. Il Bilancio dell’esercizio 2005

Nella tabella n. 6 e nella tabella n. 7 si presenta il quadro di riepilogo del Bilancio Generale per il 2005 descrivendo gli stanziamenti complessivamente assegnati, rispettivamente, per le entrate e per le spese. Le principali voci componenti le entrate e le spese sono poi rappresentate, rispettivamente nel grafico n. 11 e nel grafico n. 12.

Tabella n. 6: Bilancio Generale dell'Unione europea - Entrate - Anno 2005 (in milioni di euro)

Tipologie di Entrata Previsioni

iniziali (**)

Variazioni Previsioni definitive

(**) %

Risorse proprie 105.259 -6.875 98.384 93,09%

Contributi zucchero (*) 794 0 794 0,75%

Dazi agricoli (*) 819 300 1.119 1,06%

Dazi doganali (*) 10.750 1.281 12.031 11,38%

I.V.A 15.313 243 15.556 14,72%

R.N.L. 77.583 -8.699 68.884 65,18%

Eccedenze da esercizi precedenti - 2.737 2.737 2,59%Entrate per ritenute sul personale e diverse 1.041 3.522 4.563 4,32%

Totale 106.300 -616 105.684 100,00%

(*)I dati sono al netto del 25% a titolo di rimborso delle spese di riscossione

(**)I dati sono comprensivi della correzione per il Regno Unito

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Grafico n. 11: Bilancio Generale dell'Unione europea - Entrate - Anno 2005 (valori percentuali)

Tabella n. 7: Bilancio Generale dell'Unione europea - Spese - Anno 2005 (in milioni di euro)

Tipologie di Spesa Previsioni iniziali Variazioni Previsioni

definitive %

1. AGRICOLTURA 49.115 -650 48.465 45,86%

2. AZIONI STRUTTURALI 32.396 0 32.396 30,65%

3. POLITICHE INTERNE 7.924 93 8.017 7,59%

4. AZIONI ESTERNE 5.476 0 5.476 5,18%

5.AMMINISTRAZIONE 6.351 -59 6.292 5,95%

6.RISERVE 446 0 446 0,42%

7. STRATEGIA DI PRE-ADESIONE 3.287 0 3.287 3,11%

8. COMPENSAZIONI 1.305 0 1.305 1,24%

Totale 106.300 -616 105.684 100,00

Eccedenze dis po nibili degli

e s e rc izi precedenti2,59%

Entra te per ritenute s ul pers o na le e

divers e4,32%

Dazi agrico li 1,06%

Dazi do ganali11,38%

I.V.A.14,72%

R.N.L.65,18%

Co ntributi zucchero

0,75%

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28 MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

Grafico n. 12: Bilancio Generale dell'Unione europea - Spese - Anno 2005 (valori percentuali)

Le previsioni definitive di Bilancio per le entrate complessive dell’anno 2005, ammontano a 105.684 milioni di euro, evidenziando una diminuzione di 616 milioni di euro rispetto alle previsioni iniziali. Gli stanziamenti definitivi assegnati per le entrate sono determinati per 98.384 milioni di euro dalle risorse proprie e per 7.300 milioni di euro da altre entrate (Tab. n. 6).

In termini di entrate, dunque, il maggior introito per il Bilancio comunitario è rappresentato dalle risorse proprie, sebbene abbiano subito una variazione negativa di 6.875 milioni di euro rispetto alle previsioni iniziali cui erano stati assegnati 105.259 milioni di euro: il peso più rilevante, al loro interno, viene rivestito dalla risorsa RNL, che rappresenta il 65,18% del totale, superiore di oltre 50 punti percentuali rispetto alle risorse provenienti dall’I.V.A. (14,72% del totale).

Seguono, nell’ordine, i dazi doganali (11,38%), i dazi agricoli (1,06%) ed i contributi zucchero (0,75%).

Nel rispetto del principio di pareggio del Bilancio, le previsioni definitive di spesa si attestano allo stesso livello delle entrate: 105.684 milioni di euro (Tab. n. 7).

Gli importi delle spese complessivamente iscritti in Bilancio sono suddivisi in otto Rubriche di spesa, compresa la nuova Rubrica Compensazioni, istituita per destinare risorse ai nuovi Stati membri al di fuori dell’acquis comunitario. Tutto ciò per evitare che, a causa dell’effettiva difficoltà di tiraggio dei fondi comunitari nei primi anni, i nuovi Paesi aderenti ricevessero finanziamenti insufficienti rispetto alla loro reale situazione economica.

Analizzando il peso delle singole Rubriche sul totale della spesa, si rileva che la parte più consistente di risorse è destinata alla Politica

Previsioni definitive di bilancio 2005

5.AMMINISTRAZIONE5,9 5%

4 . AZIONI ESTERNE5,18 %

3 . POLITICHE INTERNE7,59 %

2 . AZIONI STRUTTURALI

3 0 ,6 5%

7. STRATEGIA DI PRE-ADESIONE

3 ,11%

6 .RISERVE0 ,4 2 %

8 . COMPENSAZIONI1,2 4 %

1. AGRICOLTURA4 5,8 6 %

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Agricola mediante interventi diretti a sostenere i prezzi dei prodotti, il reddito degli agricoltori ed a favorire lo Sviluppo Rurale; tali interventi assorbono il 45,86% delle disponibilità complessive. Una quota considerevole delle risorse, pari al 30,65%, è destinata alle Azioni Strutturali. Alle Spese Amministrative, invece, è destinato il 5,95% delle Risorse.

4. La partecipazione dell’Italia al Bilancio 2005

Le contribuzioni degli Stati membri, effettuate nelle forme e nelle modalità esposte in precedenza, rappresentano la disponibilità nel tempo delle risorse finanziarie necessarie all’Unione europea per la copertura dei propri costi d’intervento.

L’entità della contribuzione al Bilancio comunitario del nostro Paese è esposta nella tabella n. 8 che riporta, a fronte delle previsioni iniziali delle risorse proprie iscritte a Bilancio, la corrispondente quota prevista in via definitiva a proprio carico per l’anno 2005.

Tabella n. 8: Bilancio Generale dell'Unione europea - Risorse proprie UE - Anno 2005 (in milioni di euro)

Previsioni iniziali Variazioni Previsioni

definitive

UE Italia (**) Risorse proprie

UE Italia (**) UE Italia

(**) (A) (B) %

% (B)/(A)

Contributi zucchero (*) 794 63 0 9 794 72 0,53 9,07

Dazi agricoli (*) 819 56 300 30 1.119 86 0,64 7,69

Dazi doganali (*) 10.750 1.084 1.281 188 12.031 1.272 9,41 10,57

I.V.A. 15.313 2.881 243 152 15.556 3.033 22,45 19,50

R.N.L. 77.583 10.276 -8.699 -1.228 68.884 9.048 66,97 13,14

Totale 105.259 14.360 -6.875 -849 98.384 13.511 100,00 13,73

(*) Dati espressi al netto del 25% quale rimborso delle spese di riscossione

(**) I dati sono comprensivi della correzione per il Regno Unito

La quota di contribuzione italiana risulta pari a 13.511 milioni di euro, a fronte di 98.384 milioni di euro complessivi previsti per l’Unione europea, con una percentuale di partecipazione pari al 13,73%.

Le quote più rilevanti di contributi provengono dalla risorsa RNL – che assorbe il 66,97% dell’ammontare di risorse nazionali versate – e

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30 MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

dalla risorsa I.V.A., attestatasi, nell’esercizio 2005, al 22,45% del totale.

La tabella n. 9 evidenzia, per ciascuna delle risorse previste, i dati relativi ai trasferimenti disposti dal Ministero dell’Economia e delle Finanze relativamente alle previsioni definitive.

I versamenti effettuati in favore della Comunità si stabiliscono in 14.130,22 milioni di euro, con un incremento pari al 4,58% rispetto alle previsioni definitive. Le cause di tale scostamento sono da ricondursi a diversi fattori di cui alcuni ricorrenti:

o l’effettivo gettito delle R.P.T.;

o i conguagli e rimborsi relativi agli anni precedenti sull’IVA, sul RNL e sulla Correzione Britannica;

o un conguaglio, in quota RNL, di euro 67.378.881, recuperato nel versamento di gennaio 2005, dovuto a seguito del Bilancio Rettificativo n. 10/2004;

o l’approvazione del Bilancio Rettificativo n. 8/2005, che prevedeva, per l’Italia, un rimborso di euro 507.937.305 in quota RNL, recuperato soltanto nel versamento di gennaio 2006;

o riserve di bilancio di cui non è stato richiesto il versamento.

I versamenti più consistenti tra quelli disposti a valere sulle previsioni definitive sono stati registrati dalla risorsa I.V.A. e da quella relativa al R.N.L. (Graf. n. 13).

Tabella n. 9: Bilancio Generale dell'Unione europea - Raffronto tra previsioni e versamenti dell'Italia - Anno 2005 (in milioni di euro)

Risorse proprie Previsioni

definitive (*) (A)

Versamenti (B)

% (B)-(A)

(A) Contributi zucchero (*) 72,40 13,06 -81,97 Dazi agricoli (*) 86,34 100,88 16,84 Dazi doganali (*) 1.271,50 1.236,18 -2,78 I.V.A. (**) 3.032,80 3.033,41 0,02 R.N.L. (**) 9.047,76 9.746,69 7,72 Totale (**) 13.510,80 14.130,22 4,58 (*) Gli importi dei versamenti sono espressi al netto del 25% quale rimborso delle spese di riscossione

(**) I dati sono comprensivi della correzione al Regno Unito

I versamenti più consistenti: IVA e RNL

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MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE 31

Grafico n. 13: Bilancio Generale dell'Unione europea - Previsioni definitive e versamenti dell'Italia - Anno 2005 (in milioni di euro)

Dalla serie storica dei dati relativa all’andamento dei versamenti a titolo I.V.A. (Graf. n. 14), emerge un valore pari a 3.033,41 milioni di euro nel 2005, inferiore di 136,10 milioni di euro rispetto al corrispondente valore del 2004 (-4,29%). da Da qui da Grafico n. 14: Bilancio Generale dell'Unione europea - Versamenti risorse IVA dell'Italia - Anni 1988-2005 (in milioni di euro)

3.199,983.418,04

3.679,54

4.544,824.373,20

5.931,54

4.913,924.577,64

5.030,02

3.845,74

4.735,64

3.892,674.198,01 3.566,71

4.959,87

4.009,77

3.033,413.169,51

0

1.000

2 .000

3 .000

4 .000

5.000

6 .000

7.000

1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005

72,40 86,34

9.047,76

1.271,50

3.032,803.033,41

9.746,69

13,06100,88

1.236,18

0

1.000

2 .000

3 .000

4 .000

5.000

6 .000

7.000

8 .000

9 .000

10 .000

Co ntributizucchero

P re lievi agrico li Dazi do ganali I.V.A. R.N.L.

Previs ioni definit ive Versament i

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32 MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

Il quadro della contribuzione dell’Italia al Bilancio Generale viene completato, infine, dalla tabella n. 10, che riporta il profilo mensile dei versamenti effettuati per ciascuna risorsa.

Le esigenze di tesoreria della Comunità, legate soprattutto ai pagamenti a favore del FEOGA che hanno richiesto alcuni anticipi nei versamenti dei contributi, hanno determinato, nei primi mesi dell’anno, l’andamento di tali versamenti.

Tabella n. 10: Bilancio Generale dell'Unione europea - Versamenti mensili effettuati dall'Italia - Anno 2005 (in milioni di euro)

Mese Zucchero(*)

Dazi agricoli

(*)

Dazi doganali

(*)

Totale risorse proprie

tradizionali

I.V.A. (**)

P.N.L. (**)

Totale risorse proprie

Gennaio 0,00 7,11 83,68 90,79 648,13 2.336,08 3.075,00

Febbraio 0,00 6,86 90,49 97,35 168,03 626,16 891,54

Marzo 0,00 7,12 98,17 105,28 192,04 681,14 978,46

Aprile 0,00 8,24 110,25 118,50 144,03 510,86 773,38

Maggio 0,00 8,87 109,85 118,72 192,04 681,14 991,90

Giugno 5,49 16,33 93,50 115,32 192,04 681,14 988,50

Luglio 0,00 9,79 100,33 110,12 192,04 681,14 983,30

Agosto 0,00 7,42 104,82 112,25 192,04 695,66 999,95

Settembre 0,00 7,35 122,08 129,43 240,05 850,95 1.220,42

Ottobre 0,00 7,58 103,77 111,35 291,46 331,22 734,04

Novembre 0,00 6,38 120,47 126,86 253,03 791,13 1.171,02

Dicembre 7,56 7,83 98,77 114,16 328,48 880,07 1.322,71

Totale 13,06 100,88 1.236,18 1.350,12 3.033,41 9.746,69 14.130,22 (*) Importo al netto dell’aggio di riscossione e delle relative compensazioni.

(**) I dati sono comprensivi della correzione per il Regno Unito.

Gli importi dei Totali possono non coincidere con la somma degli addendi per ragioni di arrotondamento dei singoli importi

Il grafico n. 15 mostra l’andamento dei versamenti nel corso dell’anno e rileva, in particolare, una certa concentrazione dei trasferimenti disposti per le risorse I.V.A. e P.N.L. nel mese di gennaio, conseguente alle effettive necessità di tiraggio da parte dell’Unione europea.

A conclusione di questo capitolo, si espone, nel grafico n. 16, l’andamento della serie storica delle risorse proprie del Bilancio dell’Unione europea per gli anni 1996-2005.

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FLUSSI FINANZIARI ITALIA – UNIONE EUROPEA

MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE 33

Grafico n. 15: Bilancio Generale dell'Unione europea - Versamenti mensili dell'Italia all'Unione europea - Anno 2005 (in milioni di euro)

0

200

400

600

800

1.000

1.200

1.400

1.600

1.800

2.000Risorse proprietradizionaliI.V.A.

P.N.L.

Grafico n. 16: Bilancio Generale dell'Unione europea - Risorse proprie - Anni1996-2005 (in milioni di euro)

0

1.000

2.000

3.000

4.000

5.000

6.000

7.000

8.000

9.000

10.000

1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005

Risorse tradizionali IVA PNL

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MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE 35

CAPITOLO III - LE POLITICHE DELL’UNIONE EUROPEA

1. Cenni sulle Politiche Strutturali dell’Unione europea

La Politica regionale costituisce uno strumento fondamentale per lo sviluppo e il progresso generale dell’Unione europea: tale politica, infatti, basando il proprio operato nel rispetto del principio della solidarietà finanziaria (una parte dei contributi degli Stati membri al Bilancio Generale dell’UE viene devoluta alle regioni e ai ceti sociali più deboli) ha fatto sì che l’Unione si dirigesse verso una politica di coesione economica e sociale tra i suoi Stati maggiore di quanto non fosse al momento della sua costituzione.

Nel corso degli anni, la Politica regionale dell’Unione europea si è profondamente evoluta nella sua organizzazione interna, nei suoi obiettivi e nei suoi strumenti al fine di fronteggiare in modo più incisivo ed efficace i continui cambiamenti di ordine politico e economico che l’hanno attraversata anno dopo anno.

Il 2004, in particolare, ha rappresentato una tappa fondamentale nella storia dell’Unione europea: nasce l’Europa a 25. Si sono poste le basi per una serie di sfide, che nei prossimi anni richiederanno notevoli sforzi, anche da parte delle politiche di coesione regionali, per essere affrontate ed, infine, superate:

• la necessità di una maggiore coesione nell’Unione allargata, in quanto l’allargamento comporta un ampliamento del divario dello sviluppo economico: in media, i 75 milioni di nuovi cittadini guadagnano il 40 % del reddito dichiarato nell’Europa dei Quindici. Per questo, gli accordi di adesione contemplano un’assistenza finanziaria di 10 miliardi di euro per il 2004, 12,5 miliardi per il 2005 e 15 miliardi per il 2006;

• il rafforzamento delle priorità dell’Unione, allo scopo di ridurre le disparità per assicurare che tutte le Regioni e tutti i gruppi partecipino allo sviluppo economico complessivo e ne traggano beneficio;

• una maggiore qualità degli interventi per promuovere uno sviluppo più equilibrato e sostenibile;

• un nuovo partenariato per la coesione, fondamentale opportunità per migliorare l’efficienza, la trasparenza e la responsabilità politica.

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36 MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

Con riferimento al primo punto, l’Unione dovrà focalizzarsi su obiettivi di coesione e di crescita armonica per i paesi membri, anche in relazione alle sfide legate alla probabile accelerazione della ristrutturazione economica, a seguito della globalizzazione, della liberalizzazione degli scambi, della rivoluzione tecnologica, dello sviluppo dell’economia e della società della conoscenza, dell’invecchiamento della popolazione e della crescita dei flussi immigratori.

Il rafforzamento delle priorità dell’Unione, al secondo punto, implica l’elaborazione di strategie che hanno come obiettivo ultimo quello di fare dell’Europa l’economia basata sulla conoscenza più competitiva e più dinamica del mondo entro il 2010 (Consiglio di Lisbona - Marzo 2000). Il Consiglio europeo di Bruxelles del marzo 2005, nelle sue conclusioni prende atto, però, che a 5 anni dal varo della strategia di Lisbona il bilancio è modesto ed, in particolare, i risultati raggiunti in materia di occupazione appaiono limitati. Al fine di imprimere un nuovo slancio alla strategia, la Commissione propone un processo di coordinamento semplificato accompagnato da una concentrazione degli sforzi sui piani di azione nazionali. La Commissione non sottolinea più gli obiettivi in cifre e mantiene soltanto quello del 3% del PIL nel 2010 per la ricerca e lo sviluppo.

In relazione al terzo punto, il mezzo attraverso cui l’Unione persegue l’obiettivo della crescita potenziale dell’area nel suo complesso a beneficio di tutti è il rafforzamento della competitività regionale attraverso un investimento mirato in tutto il bacino d’utenza e l’offerta di opportunità economiche per aiutare le persone a realizzare le proprie capacità. Cercando di assicurare una diffusione più equilibrata dell’attività economica nell’Unione, la politica regionale contribuisce a ridurre le pressioni della sovra-concentrazione, la congestione e le strozzature.

Con riferimento al quarto ed ultimo punto, il miglioramento dell’efficienza, della trasparenza e della responsabilità politica, passa attraverso la definizione di un approccio strategico che definisca le priorità della politica di coesione, assicuri il coordinamento con il sistema di governo economico e sociale e preveda una revisione regolare e aperta dei progressi compiuti.

2. La Politica Regionale per lo sviluppo in Italia

Il divario socio-economico tra il Centro-Nord e il Mezzogiorno che, nonostante la diminuzione di diversi punti percentuali rispetto al passato, continua a persistere, fa sì che l’Italia continui a beneficiare

La garanzia di uno sviluppo economico e sociale equilibrato

L’allargamento e la politica di coesione

Rafforzamento delle priorità dell’Unione

Partenariato per la coesione

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di numerose risorse comunitarie volte a finanziare interventi di sviluppo nelle sue aree più disagiate.

Per il periodo di programmazione 2000-2006, che si avvia ormai alla fase conclusiva, all’Italia erano stati destinati complessivamente 29.656 milioni di euro, suddivisi tra i tre obiettivi prioritari di sviluppo e le iniziative comunitarie nel seguente modo:

• 22.122 milioni di euro a favore dell’Obiettivo 1, al fine di promuovere lo sviluppo e l’adeguamento strutturale delle Regioni in ritardo di sviluppo. Per il periodo di programmazione 2000-2006, le Regioni italiane ammissibili all’Obiettivo 1 sono le Regioni del Mezzogiorno (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna mentre il Molise, avendo raggiunto un livello di PIL pro capite superiore al 75% della media comunitaria, godrà di un sostegno transitorio fino al 2006);

• 2.522 milioni di euro a favore dell’Obiettivo 2, al fine di sostenere la riconversione economia e sociale delle zone caratterizzate da difficoltà strutturali. Per il periodo 2000-2006, il tetto massimo fissato dalla Commissione europea per l’Italia per la popolazione ammissibile all’Obiettivo 2 è di 7.402 milioni di abitanti pari al 13% della popolazione italiana totale;

• 3.744 milioni di euro a favore dell’Obiettivo 3, al fine di sostenere l’adattamento e l’ammodernamento delle politiche e dei sistemi di istruzione, formazione e occupazione;

• 96 milioni di euro a valere sullo SFOP, per finanziare misure di accompagnamento della politica comune della pesca nelle zone situate al di fuori delle Regioni ammissibili all’Obiettivo 1.

• 1.172 milioni di euro a favore delle seguenti quattro Iniziative Comunitarie dei cui fondi l’Italia beneficerà per l’intero periodo di programmazione 2000-2006:

o INTERREG, a favore delle cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale intesa a promuovere uno sviluppo ed una assetto armonioso ed equilibrato del territorio europeo (426 milioni di euro).

o URBAN, finalizzata al recupero economico e sociale dei quartieri in crisi delle città, per promuovere uno sviluppo urbano duraturo (108 milioni di euro).

o LEADER, che prevede interventi volti a favorire e potenziare lo sviluppo rurale (267 milioni di euro).

o EQUAL, diretta a favorire la cooperazione transnazionale per promuovere nuovi strumenti di lotta alle forme di discriminazione e di sperequazione nel mercato del lavoro (371 milioni di euro).

Obiettivo 1

Obiettivo 2

Obiettivo 3

Pesca

Iniziative Comunitarie

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38 MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

Per il periodo di programmazione 2000-2006, infine, per l’Italia sono previsti anche 595 milioni di euro a titolo di FEOGA Garanzia, per le azioni a sostegno della politica di sviluppo rurale.

3. Analisi degli accrediti complessivi

Il finanziamento dei programmi cofinanziati dai Fondi Strutturali comunitari è regolato da un sistema di impegni e pagamenti. Gli impegni per gli interventi di durata pari o superiore a due anni sono assunti annualmente: il primo impegno è assunto al momento in cui la Commissione adotta la decisione di approvazione dell'intervento, mentre quelli successivi sono assunti di norma entro il 30 aprile di ogni anno. La quota di un impegno che non è stata liquidata mediante acconto o pagamenti intermedi entro due anni dalla sua assunzione in bilancio, è disimpegnata automaticamente dalla Commissione. La Commissione informa comunque in tempo utile lo Stato membro "ogni qualvolta sussista il rischio di applicazione del disimpegno automatico". Per quanto riguarda i pagamenti della partecipazione dei fondi, la Commissione li esegue in conformità dei corrispondenti impegni di bilancio

Nel corso dell’esercizio 2005, l’Unione europea ha accreditato all’Italia un importo complessivo di 9.832,10 milioni di euro (Tab. 11), in aumento (+162,84) rispetto all’importo che l’UE aveva versato al nostro Paese durante l’esercizio 2004.

La tabella n. 11 e il grafico n. 17 mostrano la suddivisione degli accrediti effettuati dall’Unione europea all’Italia per fonte di finanziamento. Come nel 2004, la quota più consistente di accrediti è andata a favore delle azioni cofinanziate dal FEOGA-Garanzia, pari a 5.499,73 milioni di euro. Tale importo rappresenta il 55,56% del totale degli accrediti con una variazione positiva pari (+493,98 milioni di euro) rispetto all’anno precedente.

Il restante 44,44% degli accrediti ricevuti dall’Italia per il cofinanziamento dei propri interventi risulta essere distribuito nel modo seguente: 2.666,24 milioni di euro a valere sul FESR; 1.051,70 milioni di euro per azioni cofinanziate dal FSE; 545,49 milioni di euro per interventi che beneficiano del sostegno FEOGA sezione Orientamento; 20,96 milioni di euro a valere sullo SFOP e, infine, 47,98 milioni di euro riguardanti interventi che hanno beneficiato, per il 2005, di contributi diversi.

Tra i diversi importi a favore di interventi cofinanziati da Fondi Strutturali, solo quelli a valere sul FESR e sul FEOGA Orientamento registrano una variazione positiva (rispettivamente il 19,19% e lo 0,29%) rispetto al 2004: tutte le altre risorse segnano delle variazioni negative rispetto all’esercizio precedente. Il FSE registra una

Politica di sviluppo rurale

Accrediti dell’UE all’Italia - 2005

Distribuzione degli accrediti per Fondo

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diminuzione percentuale, rispetto all’importo accreditato nel 2004, del 40,08%, mentre é pari al 36,51% la diminuzione percentuale fatta registrare dallo SFOP. Negativa è anche la variazione dei fondi accreditati a valere su altri contributi (-49,19%).

Tabella n. 11: Somme accreditate dall'Unione europea all'Italia - Distribuzione degli accrediti per fonte di finanziamento - Anno 2005 (in milioni di euro)

Fondi Importi % Variazione %

2005/2004 FEOGA – Garanzia 5.499,73 55,56 9,87 Anticipi 5.499,73 55,56 9,87 Importi compensativi monetari - - - Prelievi corresponsabilità cereali - - - Prelievi corresp. latte - - - Prelievi suppl. vaccino - - - Importi compensativi adesione - - -

FESR 2.666,24 26,93 19,19 FSE 1.051,70 10,62 -40,08

FEOGA – Orientamento 545,49 5,51 0,29

SFOP – Fondo Pesca 20,96 0,21 -36,51

Altri proventi e contributi 47,98 0,49 -49,19 Totale 9.832,10 99,32 1,68 Rimborsi e restituzioni 61,27 0,62 200,51 Storni e regolazioni contabili 5,99 0.06 -54,76 Totale Generale 9.899,36 100,00 2,02 Gli importi dei Totali possono non coincidere con la somma degli addendi per ragioni di arrotondamento dei singoli importi

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40 MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

Grafico n. 17: Somme accreditate dall'Unione europea all'Italia - Distribuzione degli accrediti per fonte di finanziamento - Anno 2005 (valori percentuali)

La tabella n. 12 riporta la ripartizione per periodo di

programmazione, obiettivo prioritario di sviluppo e fonte di finanziamento degli accrediti versati dall’Unione europea all’Italia nel corso del 2005. Limitando l’analisi degli accrediti ai tre periodi di programmazione, la tabella in esame, unitamente al grafico n. 18, mostra come dell’ammontare complessivo di accrediti effettuati dall’Unione europea a favore dell’Italia, 4.193,42 milioni di euro siano relativi al ciclo di programmazione 2000-2006, e 88,47 milioni di euro a beneficio di interventi rientranti nel ciclo di programmazione 1994-1999. Non ci sono accrediti a valere sul periodo di programmazione 1989-1993.

Distribuzione degli accrediti nei diversi cicli di Programmazione

FESR 26,93%

FEOGA – Orientamento

5,51%Altri inte rventi

0,49%

FEOGA – Garanzia55,56%

FSE10,62%

SFOP0,21%

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Tabella n. 12: Somme accreditate dall'Unione europea all'Italia - Distribuzione degli accrediti per fonte di finanziamento e obiettivo - Anno 2005 (in milioni di euro)

Fondi Strutturali Feoga Altre

Garanzia linee Accrediti Fesr Fse Feoga-O Sfop

Totale %

Politica Agricola

Comune - - - - 5.499,73 - 5.499,73 55,56

Programmazione

1994/99 16,64 4,35 67,48 88,47 0,89

Obiettivo 1 8,97 1,56 44,49 55,02 0,56

Obiettivo 2 0,52 0,52 0,01

Obiettivo 3 0,98 0,98 0,01

Obiettivo 4

Obiettivo 5a 2,86 2,86 0,03

Obiettivo 5b 6,82 6,82 0,07

Fuori Obiettivo 7,67 1,29 13,31 22,27 0,22

Programmazione

2000/06 2.647,11 1.047,35 478,01 20,96 4.193,42 42,36

Obiettivo 1 2.038,48 402,93 437,23 20,96 2.899,60 29,29

Obiettivo 2 488,07 488,07 4,93

Obiettivo 3 558,04 558,04 5,64

Fuori Obiettivo 120,56 86,38 40,77 247,71 2,50

Altri interventi 2,49 47,98 50,47 0,51

Totale 2.666,24 1.051,70 545,49 20,96 5.499,73 47,98 9.832,10 99,32Rimborsi e restituzioni varie 61,27 61,27 0,62 Storni e regolazioni contabili 5,99 5,99 0,06

Totale Generale 2.666,24 1.051,70 545,49 20,96 5.499,73 115,24 9.899,36 100,00

Gli importi dei Totali possono non coincidere con la somma degli addendi per ragioni di arrotondamento dei singoli importi

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Grafico n. 18: Somme accreditate dall'Unione europea all'Italia - Distribuzione degli accrediti per periodo di programmazione e fonte di finanziamento -Anno 2005 (in milioni di euro)

Il dettaglio degli accrediti per ripartizione geografica (Tab. n. 13 e Graf. n. 19), mette in evidenza un più cospicuo afflusso di risorse del Fesr verso le Regioni del Mezzogiorno d’Italia, pari ad un ammontare di 2.047,46 milioni di euro.

Tra i diversi interventi cofinanziati dal FESR, gli importi più consistenti sono stati destinati ai PON “Sviluppo Imprenditoriale Locale” (381,35 milioni di euro) e “Trasporti” (286,43 milioni di euro), entrambi relativi al periodo di programmazione 2000-2006. Tra le Regioni, la Campania ha beneficiato nel 2005 della quota più rilevante di accrediti a valere sul FESR - 331,75 milioni di euro - pari al 12,41% degli accrediti FESR destinati al Mezzogiorno.

Alle Regioni del Centro-Nord, invece, è stata destinata la quota più consistente di accrediti a titolo FSE, pari a 647,21 milioni di euro.

Distribuzione geografica degli accrediti

0

250

500

750

1.000

1.250

1.500

1.750

2.000

2.250

2.500

Programmazione 1994 - 1999 Programmazione 2000-2006

FesrFseFeoga_OSfop

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MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE 43

Tabella n. 13: Somme accreditate dall'Unione europea all'Italia - Distribuzione degli accrediti per fonte di finanziamento e zona geografica - Anno 2005 (in milioni di euro)

Fondi Strutturali

Accrediti Fesr Fse Feoga-O Sfop Altre linee

Totale

Mezzogiorno 2.047,46 404,49 481,72 20,96 - 2.954,63

Basilicata 30,01 11,83 16,12 - - 57,96

Calabria 96,87 - 36,38 3,44 - 136,69

Campania 331,75 113,30 118,45 11,02 - 574,53

Molise 18,31 5,06 17,56 0,12 - 41,05

Puglia 280,07 48,39 83,84 2,57 - 414,87

Sardegna 153,85 59,39 48,89 3,10 - 265,22

Sicilia 258,88 19,69 127,78 0,70 - 407,06 Ass.za Tecnica e Azioni di Sistema 13,16 23,83 - - - 36,99 Ricerca Scient. Svil. Alta Formaz. 105,41 25,69 - - - 131,10

Scuola per lo sviluppo 12,90 77,36 - - - 90,26

Sicurezza Svil. Mezzogiorno 70,50 9,13 - - - 79,62

Sviluppo Imprend. Locale 381,35 9,27 - - - 390,62

Trasporti 286,43 - - - 286,43

Infrastrutture trasporto stradale 7,97 - - - 7,97 Progetto Emergenza Occupazione Sud - 1,08 - - - 1,08 Formazione Formatori Funz. P.A. - 0,48 - - - 0,48

Monofondo Feoga Calabria - - 32,70 - - 32,70

(segue)

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(Segue Tabella n. 13) Tabella n. 13: Somme accreditate dall'Unione europea all'Italia - Distribuzione degli accrediti per fonte di finanziamento e zona geografica - Anno 2005 (in milioni di euro)

Fondi Strutturali Accrediti

Fesr Fse Feoga-O Sfop Altre linee Totale

Centro Nord 488,07 559,54 9,68 - - 1.057,29

Abruzzo 40,15 20,79 - - - 60,94

Emilia Romagna 17,35 79,20 6,82 - - 103,36

Friuli Venezia Giulia 8,86 33,81 - - - 42,67

Lazio 66,47 71,79 - - - 138,26

Liguria 35,37 23,57 - - - 58,94

Lombardia 50,28 58,68 - - - 108,95

Marche 25,37 12,59 2,86 - - 40,82

Bolzano 5,23 15,66 - - - 20,89

Trento 3,85 19,62 - - - 23,47

Piemonte 102,61 65,65 - - - 168,26

Toscana 51,45 67,78 - - - 119,23

Umbria 24,63 18,44 - - - 43,08

Valle d’Aosta 6,13 5,28 - - - 11,41

Veneto 50,32 38,79 - - - 89,11

Azioni di sistema - 26,92 - - - 26,92

Azioni innovative - 0,98 - - - 0,98

Altre linee di bilancio 2,49 - - - 47,98 50,47

Iniziative comunitarie ed altre azioni fuori Obiettivo

128,23 87,67 54,08 - - 269,98

Totale 2.666,24 1.051,70 545,49 20,96 47,98 4.332,37

Gli importi dei Totali possono non coincidere con la somma degli addendi per ragioni di arrotondamento dei singoli importi

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MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE 45

Grafico n. 19: Somme accreditate dall'Unione europea all'Italia - Distribuzionedegli accrediti per fonte di finanziamento e zona geografica – Anno 2005 (in milioni di euro)

4. La situazione dei trasferimenti nel Mezzogiorno

Gli accrediti complessivamente pervenuti alle Regioni del Mezzogiorno nel corso dell’esercizio 2005 ammontano complessivamente a 2.954,63 milioni di euro, importo lievemente superiore ai 2.904,72 milioni di euro che erano stati accreditati nel 2004.

La tabella n. 14 riassume gli accrediti a favore dei programmi delle Regioni del Mezzogiorno d’Italia suddivisi per periodo di programmazione, Obiettivo prioritario di sviluppo e fonte di finanziamento.

-200

200

600

1.000

1.400

1.800

2.200

Fesr Fse Feoga-O Sfop

Mezzogiorno Centro Nord Trasversali

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FLUSSI FINANZIARI ITALIA – UNIONE EUROPEA

46 MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

Tabella n. 14: Somme accreditate dall'Unione europea all'Italia - Regioni del Mezzogiorno: distribuzione per Fondo ed Obiettivo - Anno 2005 (in milioni di euro)

Periodo di programmazione

Fondo

1989-93 1994-99 2000-06

Totale %

Fesr - 8,97 2.038,48 2.047,46 69,30

Obiettivo 1 - 8,97 2.038,48 2.047,46 69,30

Fse - 1,56 402,93 404,49 13,69

Obiettivo 1 - 1,56 402,93 404,49 13,69 Feoga Orientamento - 44,49 437,23 481,72 16,30

Obiettivo 1 - 44,49 437,23 481,72 16,30

Sfop - - 20,96 20,96 0,71

Obiettivo 1 - - 20,96 20,96 0,71

Totale - 55,02 2.899,60 2.954,63 100,00 Gli importi dei Totali possono non coincidere con la somma degli addendi per ragioni di arrotondamento dei singoli importi

Il Periodo di Programmazione 2000-2006 ha ricevuto un ammontare di risorse pari a 2.899,60 milioni di euro rispetto ai 55,02 milioni di euro per il periodo 1994-1999. Non ci sono stati accrediti per il ciclo di programmazione 1989-1993.

Nella distribuzione degli accrediti per Fonte di finanziamento, la quota più consistente (2.047,46 milioni di euro) è stata versata a valere sul FESR, le cui risorse rappresentano il 69,30% dei trasferimenti complessivi a favore delle Regioni del Mezzogiorno. Gli accrediti a valere sul FSE (404,49 milioni di euro) e sul Feoga-Orientamento (481,72 milioni di euro) fanno registrare un peso percentuale sul totale delle somme accreditate pari, rispettivamente, al 13,69% ed al 16,30%.

La tabella n. 15 riporta la situazione degli accrediti FESR distinti per periodo di programmazione e programma finanziato relativi alle Regioni rientranti nell’Obiettivo 1.

A favore dei programmi del periodo di programmazione 1994-1999 sono stati destinati 8,97 milioni di euro. Relativamente a tale periodo, inoltre, vale evidenziare come l’importo complessivo sia suddiviso su due Interventi: Il P.O. “Infrastrutture Trasporto Stradale” che assorbe 7,97 milioni di euro ed il P.O. “Sicilia” al quale vanno i restanti 1,01 milioni di euro.

Relativamente al periodo di programmazione 2000-2006, dei 2.038,48 milioni di euro di risorse FESR accreditate, una quota

Il FESR (Obiettivo 1)

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MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE 47

considerevole, e precisamente 381,35 milioni di euro, sono andati a beneficio del PO “Sviluppo Imprenditoriale Locale”.

Tabella n. 15: Somme accreditate dall'Unione europea all'Italia – Regioni del Mezzogiorno - FESR - Obiettivo 1 - Anno 2005 (in milioni di euro) Accrediti Importi %

Programmazione 1994-1999 8,97 0,44

Sicilia 1,01 0,05

Infrastrutture Trasporto Stradale 7,97 0,39 Programmazione 2000-2006 2.038,48 99,56 Basilicata 30,01 1,47 Campania 331,75 16,20 Calabria 96,87 4,73

Molise 18,31 0,89

Puglia 280,07 13,68

Sardegna 153,85 7,51

Sicilia 257,88 12,59 Scuola per lo sviluppo 12,90 0,63

Assistenza tecnica e Azioni di sistema 13,16 0,64 Sviluppo imprenditoriale locale 381,35 18,63 Ricerca scientifica, Sviluppo Tecnologico, Alta Formazione 105,41 5,15 Sicurezza per lo Sviluppo del Mezzogiorno d’Italia 70,50 3,44

Trasporti 286,43 13,99

Totale FESR – Ob. 1 2.047,46 100,00 Gli importi dei Totali possono non coincidere con la somma degli addendi per ragioni di arrotondamento dei singoli importi

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FLUSSI FINANZIARI ITALIA – UNIONE EUROPEA

48 MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

La tabella n. 16 riporta la situazione degli accrediti FEOGA Orientamento distinti per periodo di programmazione ed interventi finanziati, relativi alle Regioni rientranti nell’Obiettivo 1.

Nel complesso dei 481,72 milioni di euro accreditati dall’Unione europea in favore degli interventi cofinanziati dal FEOGA-Orientamento 437,23 milioni di euro sono stati destinati per il periodo di programmazione 2000-2006 e sono andati in misura considerevole a favore del POR Sicilia. Tra i due programmi finanziati dal FEOGA-Orientamento durante il periodo1994-1999, l’importo maggiore di fondi, pari a 23,70 milioni di euro, è stato destinato al PO “Sviluppo rurale Calabria” che, considerando anche le somme messe a disposizione durante il periodo 2000-2006, assorbe risorse per il 14,34 per cento del totale.

Tabella n. 16: Somme accreditate dall'Unione europea all'Italia - Regioni del Mezzogiorno - FEOGA Orientamento - Obiettivo 1 - Anno 2005 (in milioni di euro)

Programmi Operativi Importi %

Programmazione 1994-1999 44,49 9,24 Sviluppo rurale Calabria 32,70 6,79 Molise 11,79 2,45

Programmazione 2000-2006 437,23 90,76

Basilicata 16,12 3,35 Calabria 36,38 7,55

Campania 118,45 24,59 Molise 5,76 1,20 Puglia 83,84 17,41 Sardegna 48,89 10,15 Sicilia 127,78 26,53

Totale FEOGA Orientamento - Ob. 1

481,72 100,00

Gli importi dei Totali possono non coincidere con la somma degli addendi per ragioni di arrotondamento dei singoli importi

Gli interventi nel settore della pesca e dell’acquicoltura nelle zone dell’Obiettivo 1 hanno ricevuto accrediti a valere sullo SFOP esclusivamente per il periodo di programmazione 2000-2006 (Tab. n. 17).

Come nel precedente periodo di programmazione 1994-1999, lo scopo dello SFOP è di sostenere le azioni strutturali per promuovere la ristrutturazione del settore della pesca, dell'acquicoltura e della trasformazione e commercializzazione dei relativi prodotti contribuendo, al contempo, sia alla creazione delle condizioni favorevoli al suo sviluppo e al suo ammodernamento, sia alla

Lo SFOP (Obiettivo 1)

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MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE 49

realizzazione degli obiettivi della politica comune della pesca. Le azioni strutturali finanziate dallo SFOP si iscrivono nei programmi pluriennali diversi a seconda del contesto regionale in cui vengono applicate:

• nell'ambito dell'Obiettivo 1, le azioni rientrano nella programmazione di tale obiettivo;

• al di fuori dell'Obiettivo 1, le azioni sono oggetto di un documento unico di programmazione in ogni Stato membro.

Durante il 2005, sono state accreditate, per il periodo di programmazione 2000-2006, risorse SFOP pari a 20,96 milioni di euro, di cui il 52,60% -pari ad 11,02 milioni di euro - è andato a favore del POR “Campania”.

Tabella n. 17: Somme accreditate dall'Unione europea all'Italia - Regioni del Mezzogiorno - SFOP - Obiettivo 1 - Anno 2005 (in milioni di euro) Programmi Operativi Importi %

Programmazione 2000-2006 20,96 100,00

Calabria 3,44 16,43

Campania 11,02 52,60

Molise 0,12 0,56

Puglia 2,57 12,28

Sardegna 3,10 14,78

Sicilia 0,70 3,35

Totale SFOP - Ob. 1 20,96 100,00 Gli importi dei Totali possono non coincidere con la somma degli addendi per ragioni di arrotondamento dei singoli importi

La tabella n. 18 mostra, invece, la ripartizione delle risorse a valere sul FSE tra i diversi programmi attivati nelle Regioni del Mezzogiorno, volti specificatamente a finanziare azioni di adattamento e ammodernamento delle politiche e dei sistemi di istruzione. Per il FSE gli accrediti hanno riguardato interventi rientranti nel periodo di programmazione 1994-1999, oltre che nell’attuale periodo di programmazione 2000-2006. Dei 404,49 milioni di euro complessivamente accreditati nel 2005 a favore delle Regioni del Mezzogiorno, solo lo 0,39% - pari a 1,56 milioni di euro - ha riguardato il periodo di programmazione 1994-1999.

Dei 402,93 milioni di euro accreditati a valere sul FSE per il periodo di programmazione 2000-2006, l’importo maggiore, pari a 113,30 milioni di euro (28,01%), è stato assorbito dal POR Campania. Importi rilevanti sono stati destinati anche al PON “Scuola per lo

Il FSE (Obiettivo1)

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sviluppo” (77,36 milioni di euro), al POR Sardegna (59,39 milioni di euro).

Tabella n. 18: Somme accreditate dall'Unione europea all'Italia - Regioni del Mezzogiorno - FSE - Obiettivo 1 - Anno 2005 (in miliono di euro)

Azioni Importi %

Programmazione 1994-1999 1,56 0,39

Emergenza Occupaz. Sud 1,08 0,27

Form. Formatori Funz. P.A. 0,48 0,12

Programmazione 2000-2006 402,93 99,61

Basilicata 11,83 2,93

Campania 113,30 28,01

Molise 5,06 1,25

Puglia 48,39 11,96

Sardegna 59,39 14,68

Sicilia 19,69 4,87

Assistenza tecnica e Azioni di Sistema 23,83 5,89

Ric. Scient. Svil. Tecn., Alta Form. 25,69 6,35

Scuola per lo sviluppo 77,36 19,13

Sicurezza per lo Svil. del Mezz. d’Italia 9,13 2,26

Sviluppo imprenditoriale locale 9,27 2,29

Totale FSE - Ob. 1 404,49 100,00 Gli importi dei totali potrebbero non coincidere con la somma degli addendi per ragioni di arrotondamento dei singoli importi

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5. La situazione dei trasferimenti nel Centro-Nord

Gli accrediti pervenuti alle Regioni del Centro-Nord nel corso dell’esercizio 2005 ammontano complessivamente a 1.057,29 milioni di euro, con un decremento di 250,53 milioni di euro rispetto agli accrediti a favore delle medesime Regioni nell’esercizio 2004.

Come emerge dalla tabella n. 19, la quota più ingente di tali risorse, pari a 1.046,11 milioni di euro (98,94%), è stata accreditata per interventi rientranti nell’attuale ciclo di programmazione 2000-2006. Residuale risulta essere l’importo indirizzato a favore del periodo di programmazione 1994-1999, pari a 11,18 milioni di euro. A livello di singolo Fondo, inoltre, nel 2005, così come nell’esercizio precedente, non sono pervenuti accrediti a beneficio dello SFOP, mentre il FSE continua ad essere il Fondo Strutturale con la quota più consistente di risorse assorbite (52,92%).

Tabella n. 19: Somme accreditate dall'Unione europea all'Italia - Regioni del Centro-Nord: distribuzione per Fondo ed Obiettivo - Anno 2005 (in milioni di euro)

Periodo di programmazione Fondo

1989-93 1994-99 2000-06 Totale %

Fesr - - 488,07 488,07 46,16

Obiettivo 2 - - 488,07 488,07 46,16

Obiettivo 5b - - - - -

Fse - 1,50 558,04 559,54 52,92

Obiettivo 2 - 0,52 - 0,52 0,05

Obiettivo 3 - 0,98 558,04 559,03 52,87

Obiettivo 5b - - - - - Feoga Orientamento - 9,68 - 9,68 0,92

Obiettivo 5a - 2,86 - 2,86 0,27

Obiettivo 5b - 6,82 - 6,82 0,64

Totale - 11,18 1.046,11 1.057,29 100,00 Gli importi dei Totali possono non coincidere con la somma degli addendi per ragioni di arrotondamento dei singoli importi

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Ad un livello maggiore di dettaglio, dalla tabella n. 20 emerge come nel corso del 2005, l’Unione europea ha accreditato 559,03 milioni di euro alle Regioni del Centro-Nord per interventi beneficiari del sostegno Obiettivo 31. Per quest’ultimo obiettivo, la distribuzione di tali risorse ha riguardato in maggior misura le Regioni Lazio ed Umbria che hanno assorbito rispettivamente 6,79% ed il 6,41%.

1 Con il ciclo di programmazione (2000/2006), l’Obiettivo 4 è stato inglobato nell’Obiettivo 3; di conseguenza, essendo state accreditate, nel corso del 2004, somme relative esclusivamente ad interventi di nuova programmazione, la tabella in esame fa riferimento al solo obiettivo 3

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Tabella n. 20: Somme accreditate dall'Unione europea all'Italia - Regioni del Centro-Nord - Ripartizione per Fondo, Obiettivo ed Azioni dei trasferimenti a finalità economiche e sociali - Anno 2005 (in milioni di euro) Obiettivo/Azioni Fesr Fse Feoga-O Totale % Obiettivo 2 488,07 0,52 - 488,58 46,21Abruzzo 40,15 - - 40,15 3,80 P.A. Bolzano 5,23 - - 5,23 0,50 Emilia-Romagna 17,35 - - 17,35 1,64 Friuli-Venezia Giulia

8,86 - - 8,86 0,84

Lazio 66,47 - - 66,47 6,29 Liguria 35,37 - - 35,37 3,35 Lombardia 50,28 0,52 - 50,79 4,80 Marche 25,37 - - 25,37 2,40 Piemonte 102,61 - - 102,61 9,70 P.A. Trento 3,85 - - 3,85 0,36 Toscana 51,45 - - 51,45 4,87 Umbria 24,63 - - 24,63 2,33 Valle d'Aosta 6,13 - - 6,13 0,58 Veneto 50,32 - - 50,32 4,76 Obiettivo 3 - 559,03 - 559,03 52,87Abruzzo - 26,92 - 26,92 2,55 P.A. Bolzano - 20,79 - 20,79 1,97 Emilia-Romagna - 79,20 - 79,20 7,49 Friuli-Venezia Giulia - 33,81 - 33,81 3,20 Lazio - 71,79 - 71,79 6,79 Liguria - 23,57 - 23,57 2,23 Lombardia - 58,16 - 58,16 5,50 Marche - 12,59 - 12,59 1,19 Piemonte - 15,66 - 15,66 1,48 P.A. Trento - 19,62 - 19,62 1,86 Toscana - 65,65 - 65,65 6,21 Umbria - 67,78 - 67,78 6,41 Valle d'Aosta - 18,44 - 18,44 1,74 Veneto - 5,28 - 5,28 0,50 Min. Lavoro Azioni di Sistema - 38,79 - 38,79 3,67 Rafforz. sistemi

- 0,98 - 0,98 0,09 Obiettivo 5a - - 2,86 2,86 0,27 Reg. 866/90 – Marche 2,86 2,86 0,27

Obiettivo 5b - - 6,82 6,82 0,64

Emilia Romagna - - 6,82 6,82 0,64

Totale 488,07 559,54 9,68 1.057,29 100,00

Gli importi dei Totali possono non coincidere con la somma degli addendi per ragioni di arrotondamento dei singoli importi

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FLUSSI FINANZIARI ITALIA – UNIONE EUROPEA

54 MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

Con riferimento al FESR, la quota di accrediti a suo conto risulta pari a 488,07 milioni di euro. Le Regioni dell’Obiettivo 2 che hanno ricevuto l’ammontare maggiore di accrediti FESR sono state il Piemonte (102,61 milioni di euro) e la Toscana (51,45 milioni di euro).

Con riferimento al FEOGA Orientamento, relativamente agli accrediti per i programmi rientranti nell’Obiettivo 5a, il Centro-Nord ha beneficiato, nell’anno in esame, di versamenti per un importo pari a 2,86 milioni di euro, dei quali ha beneficiato il la sola regione Marche. Per quel che riguarda invece i fondi relativi all’Obiettivo 5b, pari a 6,82, milioni di euro, anche qui vi è un unico beneficiario, ed è la regione Emilia Romagna.

7. Altri trasferimenti

In aggiunta alle risorse accreditate a valere sui Fondi Strutturali, esposte nei paragrafi precedenti, l’Unione europea ha versato all’Italia, nel corso del 2005, ulteriori risorse a favore di programmi di sviluppo che si aggiungono a quelli cofinanziati dai Fondi Strutturali.

La tabella n. 21 mostra il dettaglio delle risorse versate dall’UE al nostro Paese a valere sulle altre linee del Bilancio comunitario. Durante il 2005, a favore di tali linee sono pervenuti all’Italia 50,47 milioni di euro.

Tabella n. 21: Somme accreditate dall'Unione europea all'Italia - Altre linee di Contributi - Anno 2005 (in milioni di euro) Azioni Importi %

Fuori Programmazione 50,47 100,00

Altre linee 47,98 95,07

Fesr 2,49 4,93

Dalla tabella n. 22 e dal grafico n. 20 emerge, invece, il dettaglio, per periodo di programmazione e fonte di finanziamento, delle risorse pervenute al nostro Paese per i Programmi di Iniziativa Comunitaria e le altre azioni che non rientrano negli obiettivi prioritari di sviluppo. Rispetto alla programmazione 1994-99, la volontà di procedere ad una razionalizzazione degli interventi previsti con le Iniziative Comunitarie ha avuto concretizzazione nella diminuzione di tali

Le Iniziative Comunitarie

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FLUSSI FINANZIARI ITALIA – UNIONE EUROPEA

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programmi dai tredici ai quattro dell’attuale ciclo di programmazione 2000-2006: Interreg, Urban, Equal e Leader. Tali PIC perseguono come obiettivo principale, rispettivamente, il miglioramento e il rafforzamento della cooperazione (transfrontaliera, transnazionale e interregionale), l’integrazione dello sviluppo urbano, l’incremento dell’occupazione e la promozione dello sviluppo rurale.

Nel corso del 2005, l’UE ha accreditato a favore del nostro Paese, per interventi di questo tipo, 269,98 milioni di euro, di cui l’ 8,25% (22,27 milioni di euro) a favore di iniziative condotte durante il periodo di programmazione 1994-1999, mentre 247,71 milioni di euro (91,75%) sono stati destinati per il ciclo di interventi relativo al periodo 2000-2006.

Per quanto riguarda la distribuzione degli accrediti per fonte di finanziamento, la maggior parte delle risorse accreditate (47,50%) ha riguardato il FESR, mentre gli altri Fondi Strutturali concorrono al cofinanziamento di tali programmi per importi inferiori: 32,47% il FSE, 20,03% il FEOGA – Orientamento. Assente lo SFOP.

Tabella n. 22: Somme accreditate dall'Unione europea all'Italia - Iniziative Comunitarie ed altre azioni fuori Obiettivo - Anno 2005 (in milioni di euro)

Fondi Strutturali Importi %

Programmazione 1994-1999 22,27 8,25

FESR 7,67 2,84

FSE 1,29 0,48

FEOGA Orientamento 13,31 4,93

SFOP - -

Programmazione 2000-2006 247,71 91,75

FESR 120,56 44,66

FSE 86,38 31,99

FEOGA Orientamento 40,77 15,10

SFOP - -

Totale 269,98 100,00 Gli importi dei Totali possono non coincidere con la somma degli addendi per ragioni di arrotondamento dei singoli importi

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56 MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

Grafico n. 20: Somme accreditate dall'Unione europea all'Italia – Iniziative Comunitarie ed altre azioni fuori Obiettivo - Anno 2005 (in euro)

0

20

40

60

80

100

120

140

Programmazione 1994-1999 Programmazione 2000-2006

FESR

FSE

FEOGA_O

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FLUSSI FINANZIARI ITALIA – UNIONE EUROPEA

MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE 57

CAPITOLO IV - I MOVIMENTI NETTI DELL’ITALIA

1. Situazione al 31 dicembre 2005

Dopo aver analizzato in dettaglio la situazione complessiva degli accrediti affluiti all’Italia nel corso del 2005, è possibile esporre la posizione netta dell’Italia durante tale esercizio. Si ricorda che la posizione netta di un paese è determinata dalla differenza tra i movimenti in entrata (costituiti dalle somme accreditate corrisposte a fronte di interventi finanziati dall’Unione europea) ed i movimenti in uscita (ossia i versamenti effettuati da ogni Paese membro al Bilancio comunitario).

Nel corso del 2005, l’Italia ha versato al Bilancio Generale dell’Unione europea risorse per un importo complessivo di 14.130,22 milioni di euro, a fronte di risorse comunitarie ricevute per un totale di 9.832,10 milioni di euro (Tab. n. 23).

Come si può notare, quindi, nel corso del 2005, l’Italia ha sperimentato un saldo netto negativo di 4.298,12 milioni di euro.

Dall’analisi del grafico n. 21, che riporta la situazione delle posizioni nette dell’Italia dal 1994 all’esercizio di riferimento, emerge come il 2005 non sia stato l’unico anno in cui l’Italia ha evidenziato una situazione di contribuzione netta nei confronti del Bilancio comunitario. Ad eccezione del 1997, infatti, in tutto l’intervallo temporale preso a riferimento si evidenziano dei saldi negativi; in questo anno 2005, il saldo ha raggiunto il picco più elevato.

La posizione netta

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FLUSSI FINANZIARI ITALIA – UNIONE EUROPEA

58 MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

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FLUSSI FINANZIARI ITALIA – UNIONE EUROPEA

MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE 59

Grafico n. 21: Bilancio Generale dell'Unione europea - Saldo netto dell'Italia - Anni 1994-2005 (in milioni di euro)

-6.000-4.000-2.000

02.0004.0006.0008.000

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1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005

Accrediti Versamenti Saldo netto

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PARTE SECONDA TRASFERIMENTI IN AMBITO NAZIONALE PER L'ATTUAZIONE DI INTERVENTI DI POLITICA

COMUNITARIA

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FLUSSI FINANZIARI ITALIA – UNIONE EUROPEA

MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE 63

CAPITOLO V - I FINANZIAMENTI DEL FEOGA-GARANZIA

Il Bilancio dell’Unione europea finanzia, con gli stanziamenti previsti per il Fondo Europeo di Orientamento e Garanzia - Sezione Garanzia, le spese sostenute dagli Stati membri per l’attuazione della Politica Agricola Comune. Tali spese consistono prevalentemente in interventi destinati alla regolarizzazione dei mercati agricoli e in restituzioni all’esportazione dei prodotti agricoli verso Paesi terzi.

La Politica Agricola rimane la componente rilevante dell’azione comunitaria sotto il profilo economico e sociale ed il complesso delle risorse del Bilancio comunitario assegnate al FEOGA-Garanzia ammonta al 55,56 % delle risorse trasferite dall’Unione Europea all’Italia nel corso del 2005.

Le relative risorse finanziarie sono accreditate, su ordine della Commissione, sul conto di tesoreria 23205, istituito presso la Tesoreria Centrale dello Stato ed intestato “Ministero del Tesoro - FEOGA Sezione Garanzia”, per essere poi assegnate mensilmente, previa indicazione dell’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura – AGEA Organismo di coordinamento - agli organismi pagatori incaricati dell’attuazione dei predetti interventi.

In Italia, nel corso del 2005, hanno operato, accanto agli organismi pagatori nazionali già esistenti, quali l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura, l’Agenzia delle Dogane e l’Ente Nazionale Risi, anche i nuovi organismi pagatori di recente costituiti per le regioni, e per l’esattezza: l’Organismo pagatore per gli interventi Feoga Garanzia della Regione Lombardia (OPR), della Regione Veneto (AVEPA), della Regione Emilia Romagna (AGREA), della Regione Toscana (ARTEA), della Regione Piemonte (FinPiemonte) e della Regione Basilicata (ARBEA).

Detti Organismi, svolgono la loro funzione sulla base di un formale atto di riconoscimento del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali (Regolamento CE n.1663/95 della Commissione del 7 luglio 1995), in quanto dotati di una struttura tecnica e amministrativa rispondente ai criteri previsti dal suddetto Regolamento.

La tabella n. 24 riporta i dati relativi alla ripartizione delle risorse dell’Unione europea trasferite agli organismi pagatori nel corso dell’anno 2005, evidenziando le variazioni percentuali intervenute rispetto all’anno 2004.

In termini complessivi le assegnazioni comunitarie agli Organismi pagatori sono passate da 2.922,72 milioni di euro nel 2004 a 3.004,80 milioni di euro nell’anno 2005. Tale incremento (pari al 2,81%) è dovuto ad una significativa espansione dei trasferimenti comunitari

La Politica Agricola Comune

Gli organismi pagatori

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FLUSSI FINANZIARI ITALIA – UNIONE EUROPEA

64 MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

all’AGEA - che si è vista destinare per l’anno in esame 425 milioni di euro in più rispetto al 2004 - mitigata dalla contrazione delle risorse trasferite all’ Ente Nazionale Risi e all’Agenzia delle Dogane, ai quali sono andati in meno, rispettivamente, 213,50 milioni di euro e 72,90 milioni di euro rispetto allo scorso anno.

Tabella n. 24: Assegnazioni agli organismi pagatori - Anno 2005 (in milioni di euro)

Organismi pagatori Importi globali 2005

Importi globali 2004

Variazione %2005/2004

AGEA 2.175,00 1.750,00 24,29

Ente Nazionale Risi 34,00 247,50 -86,26

Agenzia delle Dogane – SAISA 76,10 149,00 -48,93

Organismi Pagatori Regionali 719,70 776,22 -7,28

Regione Lombardia - OPR 112,00 177,00 -36,72

Regione Veneto – AVEPA 281,10 242,72 15,81

Regione E. Romagna – AGREA 179,00 246,00 -27,24

Regione Toscana – ARTEA 95,50 110,50 -13,57 Regione Piemonte – FinPiemonte SpA 23,10 - - Regione Basilicata - ARBEA 29,00 - -

Totale 3.004,80 2.922,72 2,81

Gli importi dei Totali possono non coincidere con la somma degli addendi per ragioni di arrotondamento dei singoli importi

Le assegnazioni del FEOGA ai vari Organismi pagatori regionali – ad eccezione dell’Ente Nazionale Risi - sono apparse inadeguate per assicurare gli adempimenti legati all’attuazione della Politica Agricola Comune.

Per far fronte alle proprie necessità gli Organismi pagatori hanno dovuto richiedere, a fine anno, anticipazioni di Tesoreria al Ministero dell’Economia e delle Finanze (articolo 6 della legge 20 dicembre 1996, n.642) per 3.474,70 milioni di euro, di cui: 1.905 milioni di euro sono stati trasferiti ad AGEA, 16 milioni all’Agenzia delle Dogane, 395 milioni alla Regione Lombardia, 406,50 milioni alla Regione Veneto, 282 milioni alla Regione Emilia Romagna, 123 milioni di euro alla Regione Toscana, 270 milioni di euro al Piemonte e 77,20 milioni alla Regione Basilicata.

Le anticipazioni concesse nel 2005 si sono rese necessarie al fine di assicurare il regolare pagamento degli aiuti, dei premi e dei contributi nel settore dei seminativi, della produzione di olio d’oliva, dell’ortofrutta, nel settore vitivinicolo, nonché per le misure di intervento previste nel settore lattiero-caseario, tabacco e per lo sviluppo rurale.

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FLUSSI FINANZIARI ITALIA – UNIONE EUROPEA

MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE 65

Tabella n. 25: Assegnazioni complessive agli organismi pagatori - Anno 2005 (in milioni di euro)

Organismi pagatori Feoga Garanzia Anticipazioni di tesoreria Totale

AGEA 2.175,00 1.905,00 4.080,00

Ente Nazionale Risi 34,00 0,00 34,00

Agenzia delle Dogane – SAISA 76,10 16,00 92,10

Organismi Pagatori Regionali 719,70 1.553,70 2.273,40

Regione Lombardia – OPR 112,00 395,00 507,00

Regione Veneto – AVEPA 281,10 406,50 687,60

Regione E. Romagna – AGREA 179,00 282,00 461,00

Regione Toscana – ARTEA 95,50 123,00 218,50 Regione Piemonte – FinPiemonte SpA 23,10 270,00 293,10 Regione Basilicata – ARBEA 29,00 77,20 106,20

Totale 3.004,80 3.474,70 6.479,50

Gli importi dei Totali possono non coincidere con la somma degli addendi per ragioni di arrotondamento dei singoli importi

Nella tabella n. 26 si espongono i movimenti finanziari complessivi registrati dagli Organismi pagatori, a partire dalle somme residue disponibili all’inizio dell’esercizio 2005.

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FLUSSI FINANZIARI ITALIA – UNIONE EUROPEA

66 MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

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FLUSSI FINANZIARI ITALIA – UNIONE EUROPEA

MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE 67

Il dettaglio delle spese di ciascun Organismo pagatore viene sinteticamente riportato in tabella n. 27.

Tabella n. 27: Riepilogo delle spese effettuate dagli organismi pagatori – Anno 2005 (in milioni di euro) Organismi pagatori Spese effettuate

AGEA 3.523,17 Spese di I categoria 3.370,61 Spese di II categoria 152,56 Agenzia delle Dogane - Servizio Autonomo degli Interventi per il Settore Agricolo - SAISA 98,62

Ente Nazionale Risi 31,48 Aiuto alla produzione di sementi certificate di riso - Reg. CE 2358/71 – 2878/79 - 1718/93 - 1421/97 7,27 Intervento (Reg. CE 708/98) 5,97 Compensazioni al reddito (Reg. CE n. 3072/95) 18,24

Organismi Pagatori Regionali 1.843,02 Regione Lombardia - Organismo pagatore regionale per gli interventi FEOGA GARANZIA 531,46 Regione Veneto – Agenzia Veneta per i Pagamenti in Agricoltura (AVEPA) 433,43 Regione Emilia Romagna - Agenzia Regionale Erogazioni Agricoltura (AGREA) 377,23 Regione Toscana - Agenzia Regionale Toscana Erogazioni Agricoltura (ARTEA) 158,32 Regione Piemonte - FinPiemonte S.p.A 259,69 Regione Basilicata - Agenzia della Regione Basilicata per le Erogazioni Agricoltura (ARBEA) 82,89

Totale 5.496,29

Gli importi dei Totali possono non coincidere con la somma degli addendi per ragioni di arrotondamento dei singoli importi

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FLUSSI FINANZIARI ITALIA – UNIONE EUROPEA

68 MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

Il grafico n. 22 illustra la relazione tra le somme assegnate e quelle erogate dagli Organismi pagatori del FEOGA – Garanzia; in particolare, è possibile rilevare che l’incidenza delle erogazioni dell’Organismo pagatore AGEA sul totale è pari al 69%.

Grafico n. 22: Organismi pagatori FEOGA GARANZIA - Assegnazioni e Erogazioni nel 2005 (in milioni di euro)

Assegnazioni ed erogazioni degli organismi pagatori

AGEAEnte Risi SAISA

O.P.R.

0500

1.0001.5002.0002.500

3.000

3.500

4.000

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Assegnazioni

Erogazioni

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FLUSSI FINANZIARI ITALIA – UNIONE EUROPEA

MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE 69

CAPITOLO VI - L'ATTIVITÀ DEL FONDO DI ROTAZIONE - LEGGE N. 183/1987

1. Gli incassi del Fondo nell’esercizio 2005

L’attività del Fondo di Rotazione va ulteriormente analizzata sotto il duplice aspetto, rispettivamente, della provenienza delle risorse e del loro relativo impiego.

L’ammontare di risorse che affluiscono al Fondo di Rotazione proviene, in parte, dal bilancio comunitario e, in parte, dal bilancio nazionale.

Di tali disponibilità viene tenuta separata contabilizzazione e movimentazione finanziaria, attraverso la gestione di due conti correnti infruttiferi, aperti presso la Tesoreria centrale dello Stato, rispettivamente denominati:

• “Ministero del Tesoro - Fondo di Rotazione per l’attuazione delle politiche comunitarie: finanziamenti nazionali” (conto corrente n. 23209);

• “Ministero del Tesoro - Fondo di Rotazione per l’attuazione delle politiche comunitarie: finanziamenti CEE” (conto corrente n. 23211).

Dalle tabelle n. 28 e n. 29 è possibile rilevare che il Fondo di Rotazione ha registrato, nell’anno 2005, introiti per 9.065,54 milioni di euro. Di questi, 4.665,92 milioni di euro rappresentano risorse di parte nazionale affluite al Fondo di rotazione attraverso:

• il Bilancio dello Stato - capitolo 8620/Tesoro (4.345,86 milioni di euro);

• i rimborsi da parte dell’Unione europea, sia per le spese sostenute in precedenza con onere a carico del Bilancio dello Stato (2,71 milioni di euro), sia per quelle anticipate dal Fondo di Rotazione (168,89 milioni di euro);

• i recuperi ed entrate varie (148,46 milioni di euro).

La tabella n. 29 evidenzia, invece, la ripartizione delle risorse comunitarie affluite dalle diverse fonti. La quota più consistente di finanziamenti UE è rappresentata dai Fondi Strutturali che, a fronte di un ammontare complessivo di incassi pari a 4.399,62 milioni di euro, fanno registrare un importo di 4.284,39 milioni di euro.

In particolare, il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) apporta al nostro Paese il 60,60% per cento dell’importo globale, seguito dal FSE con il 23,90%.

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FLUSSI FINANZIARI ITALIA – UNIONE EUROPEA

70 MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

Tabella n. 28: Incassi del Fondo di Rotazione - Cofinanziamento nazionale -Anno 2005 (in milioni di euro) Finanziamenti Importo % Apporti da parte del bilancio dello Stato 4.345,86 93,14

Rimborsi da parte dell'U.E. delle spese sostenute in precedenza con onere a carico del bilancio dello Stato

2,71 0,06

Restituzione da parte dell'U.E. delle anticipazioni effettuate con risorse nazionali

168,89 3,62

Recuperi ed entrate varie 148,46 3,18

Totale 4.665,92 100,00

Tabella n. 29: Incassi del Fondo di Rotazione - Contributo comunitario - Anno 2005 (in milioni di euro) Fonte di Finanziamento Importo % Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) 2.666,24 60,60

Fondo Europeo di Orientamento e Garanzia Agricola (FEOGA) - Sezione Orientamento

545,49 12,40

Fondo Sociale Europeo (FSE) 1.051,70 23,90

Fondo Pesca (SFOP) 20,96 0,48 Altre linee del bilancio comunitario, restituzioni, recuperi e storni 115,23 2,62

Totale 4.399,62 100,00

2. I trasferimenti del Fondo nell’esercizio 2005

Nel corso del 2005, sono stati effettuati trasferimenti per 4.219,71 e 4.008,78 milioni di euro, rispettivamente dal conto relativo ai finanziamenti nazionali e da quello concernente i cofinanziamenti comunitari.

Con riferimento ai pagamenti di parte nazionale, è utile evidenziare che essi afferiscono esclusivamente alle quote poste a carico del Fondo di Rotazione, in quanto le restanti quote - a carico di leggi settoriali di spesa, ovvero dei Bilanci delle Regioni, delle Province Autonome di Trento e Bolzano e/o di altri Enti Pubblici - vengono erogate agli aventi diritto a cura delle Amministrazioni e/o Enti competenti.

La tabella n. 30 evidenzia la ripartizione, tra obiettivi e interventi specifici, dei pagamenti disposti dal Fondo di Rotazione per quota nazionale. Un ammontare consistente di risorse, pari al 50,42% delle erogazioni è stato destinato ad interventi beneficiari del sostegno Obiettivo 1. Seguono i Programmi di Iniziativa Comunitaria ed altri interventi, i cui stanziamenti disposti ammontano a 963,27 milioni di euro, pari al 22,82% dei pagamenti erogati.

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FLUSSI FINANZIARI ITALIA – UNIONE EUROPEA

MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE 71

Tabella n. 30: Erogazioni disposte dal Fondo di Rotazione - Finanziamenti nazionali - Anno 2005 (in milioni di euro) Settore Erogazioni % Obiettivo 1 2.127,73 50,42

Obiettivo 2 479,22 11,36

Obiettivi 3 e 4 594,84 14,10

Obiettivo 5a 0,27 0,01

Obiettivo 5b 54,38 1,29

PIC ed Altro 963,27 22,82

Totale 4.219,71 100,00

La tabella n. 31 illustra la situazione dei trasferimenti dei contributi comunitari agli aventi diritto, in relazione alle fonti finanziarie che li hanno generati e alle diverse tipologie di intervento interessate.

Tabella n. 31: Erogazioni disposte dal Fondo di Rotazione - Finanziamenti UE - Anno 2005 (in milioni di euro) Settore Erogazioni % Obiettivo 1 2.607,38 65,04

Obiettivo 2 423,37 10,56

Obiettivi 3 e 4 509,89 12,72

Obiettivo 5a 0,13 0,00

Obiettivo 5b 14,35 0,36

PIC ed Altro 453,66 11,32

Totale 4.008,78 100,00

Il grafico n. 23 ed il grafico n. 24 rappresentano la ripartizione della quota nazionale e di quella comunitaria delle erogazioni disposte dal Fondo nel 2005 per tipologia di intervento.

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72 MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

Grafico n. 23: Erogazioni disposte dal Fondo di Rotazione per Obiettivo -Finanziamenti nazionali - Anno 2005 (valori percentuali)

Grafico n. 24: Erogazioni disposte dal Fondo di Rotazione per Obiettivo -Finanziamenti UE - Anno 2005 (valori percentuali)

Obiettivo 5b0,36%

Obiettivi 3 e 412,72%

Obiettivo 210,56%

PIC ed Altro11,32%

Obiettivo 165,04%

Obiettivo 150,42%

Obiettivo 5a0,01%

Obiettivo 3 14,10% Obiettivo 2

11,36%

Obiettivo 5b1,29%

PIC ed Altro22,82%

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MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE 73

Il grafico n. 25, infine, illustra i pagamenti disposti dal Fondo di Rotazione disaggregrati per Fondo comunitario di cofinanziamento.

Grafico n. 25: Erogazioni disposte dal Fondo di Rotazione per fonte difinanziamento - Finanziamenti UE - Anno 2005 (valori percentuali)

Sfop/FP0,60%

Fesr63,29%

Fse21,99%

Feoga10,37%

Altre linee di bilancio3,75%

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GLOSSARIO [ A ] Accrediti dell’Unione europea Risorse che l’Unione europea trasferisce all’Italia per il finanziamento delle

politiche comunitarie

AGEA Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura

AIMA Azienda per gli Interventi sul Mercato Agricolo

Attuazione finanziaria Lo stato di realizzazione degli interventi, misurato rapportando il valore degli impegni e dei pagamenti ad una certa data al costo totale, al livello di aggregazione prescelto (intervento, anno, asse, misura, operazione)

[ B ] Bilancio generale dell'Unione europea Documento giuridico-contabile che prevede ed autorizza preventivamente,

ogni anno, le entrate e le spese della Comunità.

BRS Bilancio Rettificativo e Suppletivo della Comunità europea: progetto di Bilancio redatto per recepire modifiche di varia entità al Bilancio generale iniziale decise successivamente all’approvazione di quest’ultimo. Tale progetto deve essere adottato previa discussione.

Budget E’ la previsione degli elementi di costo individuati da ciascuna struttura organizzativa secondo la rispettiva natura. Tale previsione è estesa temporalmente all'anno solare: per migliorare l'azione di controllo sottesa a tale procedimento, il budget può essere effettuato per periodi temporali inferiori (in genere semestrali o qua-drimestrali) e, comunque, va aggiornato in relazione all'evoluzione della gestione.

[ C ] CdP Complemento di Programmazione

CECA Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio

Conto corrente di tesoreria n. 23209 Intestato a: Ministero del Tesoro - Fondo di Rotazione per l'attuazione delle politiche comunitarie: Finanziamenti nazionali, è il conto cui affluiscono le risorse statali per il cofinanziamento dei programmi strutturali comunitari e da cui sono effettuate le corrispondenti erogazioni

Conto corrente di tesoreria n. 23211 Intestato a: Ministero del Tesoro - Fondo di Rotazione per l'attuazione delle politiche comunitarie: Finanziamenti CEE, è il conto cui affluiscono le risorse comunitarie per il cofinanziamento dei programmi strutturali comunitari e da cui sono effettuate le corrispondenti erogazioni

[ D ] DOCUP Documento Unico di Programmazione

[ E ] EQUAL Iniziativa Comunitaria finanziata dal FSE per la lotta contro le discriminazioni

e le disuguaglianze nel mercato del lavoro

EUROSTAT Ufficio Europeo di Statistica

[ F ]

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FEOGA Fondo Europeo Agricolo di Orientamento e Garanzia

Feoga garanzia Sezione del Fondo Europeo Agricolo di Orientamento e Garanzia tradizionalmente destinata al sostegno dei mercati agricoli (PAC); le risorse sono destinate a vari comparti: in misura prevalente, seminativi, carni bovine, prodotti lattiero-caseari; seguono olio d’oliva, zucchero, prodotti ortofrutticoli, carni ovine e caprine, tabacco e vino. Oggi il Feoga garanzia finanzia anche le misure di sviluppo rurale.

FESR Fondo Europeo di Sviluppo Regionale

Fondi strutturali Strumenti finanziari cui è affidato il perseguimento della finalità dell’Unioneeuropea di rafforzare e mantenere la convergenza nello sviluppo dei Paesi membri

Fondo di rotazione per l'attuazione delle politiche comunitarie

Istituito dalla legge 16 aprile 1987, n. 183 (art. 5) con amministrazione autonoma e gestione fuori bilancio, si avvale di appositi conti correnti infruttiferi, aperti presso la tesoreria centrale dello Stato, cui affluiscono entrate (versamenti di risorse a vario titolo) e dal quale sono disposte le uscite in favore degli interventi cofinanziati

FSE Fondo Sociale Europeo

[ I ] IGRUE Ispettorato Generale per i Rapporti finanziari con l’Unione europea

Impegni, pagamenti Nella contabilità di Stato, fasi in cui si articola la spesa (impegno, liquidazione, ordinazione, pagamento). L’impegno consiste nell’accantonamento delle somme occorrenti per determinate spese che comporta, finché sussiste, l’indisponibilità di tali somme per altri fini (la somma impegnata per un determinato scopo non può dunque essere utilizzata per scopi diversi). Rappresenta la condizione per la legittimità del pagamento in quanto attraverso l’impegno lo Stato assume l’obbligo di pagare, ed è vincolato dallo stanziamento di bilancio.Nel monitoraggio degli interventi strutturali impegni e pagamenti misurano lo stato di avanzamento finanziario dei programmi e sono rilevati a livello del beneficiario finale, pertanto devono desumersi: per i regimi di aiuto, dagli atti amministrativi di concessione degli aiuti e dai mandati di pagamento emessi dall’amministrazione centrale o locale responsabile in favore degli aventi diritto; per le altre misure, dalle obbligazioni giuridicamente vincolanti assunte con atti amministrativi (decreti, delibere) dal soggetto pubblico più a valle nel procedimento o con contratti privatistici di concessione dei lavori da organismi privati committenti, e dai titoli di spesa emessi dagli stessi soggetti

Iniziativa comunitaria Forma di intervento strutturale adottata su iniziativa della Commissione europea, al di fuori degli obiettivi prioritari di sviluppo, per intervenire su problemi di particolare interesse per la Comunità

INTERREG III Iniziativa Comunitaria finanziata dal Fesr per il rafforzamento della coesione economica e sociale attraverso l’Unione, e in particolare l’integrazione delle regioni remote e di quelle che confinano con i paesi candidati all’adesione

[ L ] LEADER + Iniziativa Comunitaria finanziata dal Feoga per lo sviluppo rurale integrato e

sostenibile

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Legge n. 183/87 Legge che ha istituito il Fondo di Rotazione per l’attuazione delle politichecomunitarie, con la finalità di gestire le risorse destinate all’attuazione dei programmi comunitari. Al fondo di rotazione affluiscono, in appositi conti correnti infruttiferi aperti presso la tesoreria centrale dello Stato, le risorse nazionali e quelle comunitarie, per essere successivamente erogate agli aventi diritto (amministrazioni pubbliche ed operatori pubblici e privati). Per le azioni facenti capo alla Politica Agricola Comune, le risorse comunitarie e quelle provenienti dal cofinanziamento nazionale sono convogliate verso un unico organismo pagatore nazionale (AGEA), cui compete il controllo dell’ammissibilità delle domande e della loro conformità alle norme comunitarie, prima dell’ordinazione del pagamento.

[ M ] Monitoraggio Nella programmazione strutturale comunitaria, il processo di osservazione del

grado di attuazione dei programmi dal punto di vista finanziario, fisico e procedurale, attraverso indicatori opportunamente individuati

Movimenti finanziari del Fondo di Rotazione Incassi e pagamenti registrati sui conti correnti di tesoreria n. 23209 e n. 23211

[ O ] Obiettivi prioritari di sviluppo Finalità principali perseguite dall’Unione europea per il tramite dei Fondi

Strutturali allo scopo di promuovere uno sviluppo armonioso, equilibrato e duraturo all’interno dei Paesi membri

Obiettivo 1 E’ finalizzato allo sviluppo e adeguamento strutturale delle Regioni arretrate. Le regioni ammissibili sono quelle il cui PIL pro capite è inferiore al 75% della media comunitaria. Nel periodo di programmazione 2000/2006, le Regioni ammissibili per l’Italia sono quelle del Mezzogiorno: Sardegna, Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata, Campania, Molise (in regime transitorio)

Obiettivo 2 E’ finalizzato alla riconversione economica e sociale delle zone caratterizzate da difficoltà strutturali. Nel ciclo di programmazione 2000/2006 raggruppa i precedenti obiettivi 2 e 5b e riguarda le zone in fase di trasformazione economica, tra cui si distinguono le zone industriali, urbane, rurali e dipendenti dalla pesca. Sono ammesse ai finanziamenti dell’Obiettivo 2 le Regioni del Centro-Nord d’Italia: Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Umbria, Valle d’Aosta, Veneto, le province autonome di Trento e Bolzano

Obiettivo 3 E’ finalizzato all’adattamento e ammodernamento delle politiche e dei sistemi di istruzione, formazione e occupazione. Nella fase di programmazione 2000/2006 raggruppa i precedenti obiettivi 3 e 4. Interviene su tutto il territorio dell’Unione, tranne che nelle Regioni dell’Obiettivo 1. Nel periodo di programmazione 2000/2006 le Regioni ammissibili per l’Italia sono quelle del Centro-Nord: Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Umbria, Valle d’Aosta, Veneto, le province autonome di Trento e Bolzano

Obiettivo 4 Non presente nell’attuale periodo di programmazione, era finalizzato ad agevolare l’adattamento dei lavoratori ai mutamenti industriali e all’evoluzione dei sistemi di produzione. Interveniva su tutto il territorio dell’Unione. Nel periodo di programmazione 1994/1999 le Regioni ammissibili per l’Italia erano: Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Umbria, Valle d’Aosta, Veneto, le province autonome di Trento e Bolzano

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Obiettivo 5a Non presente nell’attuale periodo di programmazione, era finalizzato a promuovere lo sviluppo rurale accelerando l’adeguamento delle strutture agrarie nel quadro della politica agricola comune (PAC). Interveniva su tutto il territorio dell’Unione. Nel periodo di programmazione 1994/1999 le Regioni ammissibili per l’Italia erano: Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Umbria, Valle d’Aosta, Veneto, le province autonome di Trento e Bolzano

Obiettivo 5b Non presente nell’attuale periodo di programmazione, era finalizzato a promuovere lo sviluppo rurale favorendo lo sviluppo e l’aggiustamento strutturale delle zone rurali. Interveniva su tutto il territorio dell’Unione tranne che nelle regioni dell’Obiettivo 1. Nel periodo di programmazione 1994/1999 le Regioni ammissibili per l’Italia erano: Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Umbria, Valle d’Aosta, Veneto, le province autonome di Trento e Bolzano

[ P ] PAC Politica Agricola Comune, varata per istituire un mercato unico dei prodotti

agricoli e una solidarietà finanziaria tra gli Stati membri della Comunitàattraverso il FEOGA – sezione garanzia. La PAC rappresenta uno dei principali campi di intervento dell’Unione, in cui il territorio rurale costituisce l’80 per cento dell’estensione complessiva.

PECO Paesi dell’Europa Centrale ed Orientale

PIC Programma di Iniziativa Comunitaria

Politiche di coesione Rappresentano uno dei principali campi d’azione dell’Unione europea, alla cui realizzazione sono destinate ingenti risorse del bilancio comunitario, principalmente attraverso i Fondi Strutturali. Le finalità di queste politiche, fissate dai trattati, consistono nel rafforzare la coesione economica e sociale degli Stati membri dell’UE, ed in particolare ridurre il divario tra i livelli di sviluppo delle varie regioni e il ritardo delle regioni meno favorite

PON Programma Operativo Nazionale

POR Programma Operativo Regionale

Posizione netta Per ciascun membro dell’Unione, è data dalla differenza tra le risorse ricevute in accredito ed i versamenti effettuati al Bilancio comunitario ad una certa data; se la differenza è positiva il Paese si definisce beneficiario netto; in caso contrario, si tratterà di un contribuente netto

PPA Parità dei Poteri d’Acquisto. Metodo di aggiustamento usato per consentire confronti internazionali del PIL

Programmazione finanziaria La definizione di programmi pluriennali di sviluppo rappresenta uno dei principi basilari delle politiche strutturali comunitarie. Dal punto di vista finanziario, la programmazione si sostanzia nello stanziamento di risorse comunitarie, nazionali ed eventualmente dei privati suddivise nelle annualità e negli assi prioritari in cui si articola il PO (programma operativo). Nel CdP (Complemento di Programmazione) gli stanziamenti assegnati sono articolati nelle misura di attuazione dei corrispondenti assi prioritari del PO

Prospettive finanziarie Quadro di riferimento della disciplina di bilancio interistituzionale dell’Unione europea a partire dalla riforma del 1988. Le Prospettive Finanziarie indicano, in stanziamenti d’impegno, l’ampiezza e la composizione delle spese prevedibili della Comunità, per un determinato arco temporale pluriennale.

Provvedimenti di cofinanziamento nazionale Decreti dell’IGRUE mediante i quali si dispone l’assegnazione delle risorse del cofinanziamento statale a carico della legge n. 183/87.

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[ Q ] QCS Quadro Comunitario di Sostegno

[ R ] Ragionerie provinciali/Uffici Centrali del Bilancio

Uffici di Ragioneria di Stato che ricevono e immettono i dati contabili al sistema informativo R.G.S.

Risorse Proprie (tradizionali, aggiuntive) Mezzi finanziari di partecipazione al Bilancio comunitario da parte di tutti gli Stati dell’Unione, si distinguono in risorse proprie tradizionali e aggiuntive. Le prime comprendono dazi doganali sui prodotti importati dagli Stati non appartenenti alla Comunità, prelievi sulle importazioni agricole, contributi alla produzione e all’ammasso di zucchero e derivati, che affluiscono direttamente al bilancio UE (a meno di una quota del 25% trattenuta dagli Stati membri a compensazione dei costi di riscossione); le seconde sono costituite da una percentuale dell’IVA e una percentuale del PNL, definita “risorsa complementare” in quanto destinata a coprire la differenza fra la quota complessiva delle entrate previste per il bilancio comunitario e la quota coperta dalle altre risorse

[ S ] SAISA Servizio Autonomo per gli Interventi nel Settore Agricolo

SFOP Strumento Finanziario di Orientamento alla Pesca

[ U ] UE Unione Europea

URBAN Iniziativa Comunitaria finanziata dal Fesr per la rivitalizzazione dei quartieri urbani in crisi; interessa le città di Carrara, Caserta, Crotone, Genova, Milano, Misterbianco, Mola di Bari, Pescara, Taranto, Torino

[ V ] Versamenti al bilancio comunitario Risorse che l’Italia versa a titolo di partecipazione all’Unione europea e che

alimentano le entrate del bilancio comunitario

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MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE 81

INDICE DELLE TABELLE

Tabella n. 1: PIL a prezzi costanti, tassi di disoccupazione, inflazione nei Paesi dell'Unione europea, nei Paesi PECO, negli Stati Uniti e in Giappone - Anni 2003-2005 (valori percentuali)................................................................................................................6 Tabella n. 2: Statistiche regionali: Regioni del Mezzogiorno - Economia - PIL a prezzi costanti (valori in milioni di euro)........11 Tabella n. 3: Statistiche regionali: Regioni del Mezzogiorno - Lavoro - Anno 2005 ......................................................................13 Tabella n. 4: Statistiche regionali: Regioni del Centro - Nord- Economia - PIL a prezzi costanti (valori in milioni di euro)........18 Tabella n. 5: Statistiche regionali: Regioni del Centro - Nord - Lavoro – Anno 2005 ....................................................................19 Tabella n. 6: Bilancio Generale dell'Unione europea - Entrate - Anno 2005 (in milioni di euro) ...................................................26 Tabella n. 7: Bilancio Generale dell'Unione europea - Spese - Anno 2005 (in milioni di euro) .....................................................27 Tabella n. 8: Bilancio Generale dell'Unione europea - Risorse proprie UE - Anno 2005 (in milioni di euro)................................29 Tabella n. 9: Bilancio Generale dell'Unione europea - Raffronto tra previsioni e versamenti dell'Italia - Anno 2005 (in milioni di euro) ...................................................................................................................................................................................................30 Tabella n. 10: Bilancio Generale dell'Unione europea - Versamenti mensili effettuati dall'Italia - Anno 2005 (in milioni di euro)............................................................................................................................................................................................................32 Tabella n. 11: Somme accreditate dall'Unione europea all'Italia - Distribuzione degli accrediti per fonte di finanziamento - Anno 2005 (in milioni di euro)....................................................................................................................................................................39 Tabella n. 12: Somme accreditate dall'Unione europea all'Italia - Distribuzione degli accrediti per fonte di finanziamento e obiettivo - Anno 2005 (in milioni di euro)........................................................................................................................................41 Tabella n. 13: Somme accreditate dall'Unione europea all'Italia - Distribuzione degli accrediti per fonte di finanziamento e zona geografica - Anno 2005 (in milioni di euro) .....................................................................................................................................43 Tabella n. 14: Somme accreditate dall'Unione europea all'Italia - Regioni del Mezzogiorno: distribuzione per Fondo ed Obiettivo - Anno 2005 (in milioni di euro) .......................................................................................................................................................46 Tabella n. 15: Somme accreditate dall'Unione europea all'Italia – Regioni del Mezzogiorno - FESR - Obiettivo 1 - Anno 2005 (in milioni di euro) ..................................................................................................................................................................................47 Tabella n. 16: Somme accreditate dall'Unione europea all'Italia - Regioni del Mezzogiorno - FEOGA Orientamento - Obiettivo 1 - Anno 2005 (in milioni di euro) .......................................................................................................................................................48 Tabella n. 17: Somme accreditate dall'Unione europea all'Italia - Regioni del Mezzogiorno - SFOP - Obiettivo 1 - Anno 2004 (in milioni di euro) ..................................................................................................................................................................................49 Tabella n. 18: Somme accreditate dall'Unione europea all'Italia - Regioni del Mezzogiorno - FSE - Obiettivo 1 - Anno 2005 (in miliono di euro) .................................................................................................................................................................................50 Tabella n. 19: Somme accreditate dall'Unione europea all'Italia - Regioni del Centro-Nord: distribuzione per Fondo ed Obiettivo - Anno 2005 (in milioni di euro) .......................................................................................................................................................51 Tabella n. 20: Somme accreditate dall'Unione europea all'Italia - Regioni del Centro-Nord - Ripartizione per Fondo, Obiettivo ed Azioni dei trasferimenti a finalità economiche e sociali- Anno 2005 (in milioni di euro)...............................................................53 Tabella n. 21: Somme accreditate dall'Unione europea all'Italia - Altre linee di Contributi - Anno 2005 (in milioni di euro) .....54 Tabella n. 22: Somme accreditate dall'Unione europea all'Italia - Iniziative Comunitarie ed altre azioni fuori Obiettivo - Anno 2005 (in milioni di euro)....................................................................................................................................................................55 Tabella n. 23: Bilancio Generale dell'Unione europea - Posizione netta dell'Italia - Anni 1994-2005 (in milioni di euro)............58 Tabella n. 24: Assegnazioni agli organismi pagatori - Anno 2005 (in milioni di euro)...................................................................64 Tabella n. 25: Assegnazioni complessive agli organismi pagatori - Anno 2005 (in milioni di euro)..............................................65 Tabella n. 26: Movimenti finanziari degli Organismi Pagatori - Anno 2005 (in milioni di euro)...................................................66

Tabella n. 27: Riepilogo delle spese effettuate dagli organismi pagatori – Anno 2005 (in milioni di euro) ...................................67 Tabella n. 28: Incassi del Fondo di Rotazione - Cofinanziamento nazionale - Anno 2005 (in milioni di euro) .............................70 Tabella n. 29: Incassi del Fondo di Rotazione - Contributo comunitario - Anno 2005 (in milioni di euro) ...................................70 Tabella n. 30: Erogazioni disposte dal Fondo di Rotazione - Finanziamenti nazionali - Anno 2005 (in milioni di euro)..............71 Tabella n. 31: Erogazioni disposte dal Fondo di Rotazione - Finanziamenti UE - Anno 2004 (in milioni di euro) .......................71

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MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE 83

INDICE DEI GRAFICI

Grafico n. 1: Confronti Internazionali: anni 2002-2004 (valori percentuali) .....................................................................................7 Grafico n. 2: Statistiche regionali: Mezzogiorno – Tasso di variazione del PIL – Anno 2004………………………………...…12

Grafico n. 3: Le Regioni Italiane nella graduatoria europea del PIL - PIL procapite in PPS nel 2003 - Fonte: Eurostat indici UE 25=100 ...............................................................................................................................................................................................12 Grafico n. 4: Statistiche regionali: Mezzogiorno - Tasso di disoccupazione - Anno 2005 (valori percentuali) .……………………………….....................................................................................................................................................…14

Grafico n. 5: Statistiche regionali: Mezzogiorno - Occupati per settore - Anno 2005.....................................................................15 Grafico n. 6: Statistiche regionali: Mezzogiorno - Tasso di disoccupazione e di industrializzazione - Anno 2005 (valori percentuali)…………………………………………………………………………………………………………..16 Grafico n. 7: Statistiche regionali: Centro-Nord - Tasso di variazione del PIL - Anno 2004 (valori percentuali) …………….18 Grafico n. 8: Statistiche regionali: Centro-Nord - Tasso di disoccupazione - Anno 2005 (valori percentuali)…………………...20

Grafico n. 9: Statistiche regionali: Centro-Nord - Tasso di disoccupazione e di industrializzazione - Anno 2005 (valori percentuali) ........................................................................................................................................................................................21

Grafico n. 10: Statistiche regionali: Centro-Nord - Occupati per settore - Anno 2005....................................................................22 Grafico n. 11: Bilancio Generale dell'Unione europea - Entrate - Anno 2005 (valori percentuali).................................................27 Grafico n. 12: Bilancio Generale dell'Unione europea - Spese - Anno 2005 (valori percentuali) ...................................................28 Grafico n. 13: Bilancio Generale dell'Unione europea - Previsioni definitive e versamenti dell'Italia - Anno 2005 (in milioni di euro) ...................................................................................................................................................................................................31 Grafico n. 14: Bilancio Generale dell'Unione europea - Versamenti risorse IVA dell'Italia - Anni 1988-2005 (in milioni di euro)............................................................................................................................................................................................................31 Grafico n. 15: Bilancio Generale dell'Unione europea - Versamenti mensili dell'Italia all'Unione europea - Anno 2005 (in milioni di euro)...............................................................................................................................................................................................33 Grafico n. 16: Bilancio Generale dell'Unione europea - Risorse proprie - Anni 1996-2005 (in milioni di euro) ...........................33 Grafico n. 17: Somme accreditate dall'Unione europea all'Italia - Distribuzione degli accrediti per fonte di finanziamento - Anno 2005 (valori percentuali) ...................................................................................................................................................................40 Grafico n. 18: Somme accreditate dall'Unione europea all'Italia - Distribuzione degli accrediti per periodo di programmazione e fonte di finanziamento - Anno 2005 (in milioni di euro)..................................................................................................................42 Grafico n. 19: Somme accreditate dall'Unione europea all'Italia - Distribuzione degli accrediti per fonte di finanziamento e zona geografica - Anno 2005 (in milioni di euro) .....................................................................................................................................45 Grafico n. 20: Somme accreditate dall'Unione europea all'Italia – Iniziative Comunitarie ed altre azioni fuori Obiettivo - Anno 2005 (in euro) ....................................................................................................................................................................................56 Grafico n. 21: Bilancio Generale dell'Unione europea - Saldo netto dell'Italia - Anni 1994-2005 (in milioni di euro)..................59 Grafico n. 22: Organismi pagatori FEOGA GARANZIA - Assegnazioni e Erogazioni nel 2005 (in milioni di euro)...................68 Grafico n. 23: Erogazioni disposte dal Fondo di Rotazione per Obiettivo - Finanziamenti nazionali - Anno 2005 (valori percentuali) ........................................................................................................................................................................................72 Grafico n. 24: Erogazioni disposte dal Fondo di Rotazione per Obiettivo - Finanziamenti UE - Anno 2005 (valori percentuali) 72 Grafico n. 25: Erogazioni disposte dal Fondo di Rotazione per fonte di finanziamento - Finanziamenti UE - Anno 2005 (valori percentuali) ........................................................................................................................................................................................73