filippo candio - il migliore

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Il Migliore ha scelto ScommesseItalia.it intervista esclusiva FILIPPO CANDIO News Poker Italia ______ News Poker Mondo_ Lezione di Poker _ tp history ________ All’interno > Speciale EPT Sanremo 2011 >>> Claudio Zecchin intervista il Nuovo Team Pro di ScommesseItalia.it All’Enada di Roma Silvio Crisari nuovo Poker Manager annuncia il grande colpo del 2011: Filippo Candio nuovo Team Pro di ScommesseItalia e lancio della nuova Poker room Candio'S Room people's poker. Vi presentiamo l'intervista in esclusiva per tpmagazine.it magazine.it that’s poker Numero 2 - 29 Ottobre 2011 - In collaborazione con: tp life style ________

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Page 1: Filippo Candio - Il Migliore

Il Migliore ha scelto

ScommesseItalia.itintervista esclusiva

FILIPPO CANDIO

News Poker Italia ______ News Poker Mondo_ Lezione di Poker _ tp history ________

All’interno > Speciale EPT Sanremo 2011

>>> Claudio Zecchin intervista il Nuovo Team Pro di ScommesseItalia.it

All’Enada di Roma Silvio Crisari nuovo Poker Manager annuncia il grande colpo del

2011: Filippo Candio nuovo Team Pro di ScommesseItalia e lancio della nuova Poker

room Candio'S Room people's poker. Vi presentiamo l'intervista in esclusiva per

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that’s poker Numero 2 - 29 Ottobre 2011 - In collaborazione con:

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Il Migliore ha scelto ScommesseItalia.itIntervista esclusiva a FILIPPO CANDIO

artico interno a p6/7/8/9

News Poker Italia ______ News Poker Mondo _ ScommesseItalia.it _____

p4 p5 p8/9

Lezione di Poker _

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... IN QUESTO NUMERO:

tp life style _______

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All’interno > Speciale EPT Sanremo 2011

Copertina dedicata a >>>

tp history ________

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ScommesseItalia.itintervista esclusiva

FILIPPO CANDIO

News Poker Italia ______ News Poker Mondo_ Lezione di Poker _ tp history ________

All’interno > Speciale EPT Sanremo 2011

>>> Claudio Zecchin intervista il Nuovo Team Pro di ScommesseItalia.it

All’Enada di Roma Silvio Crisari nuovo Poker Manager annuncia il grande colpo del

2011: Filippo Candio nuovo Team Pro di ScommesseItalia e lancio della nuova Poker

room Candio'S Room people's poker. Vi presentiamo l'intervista in esclusiva per

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Page 4: Filippo Candio - Il Migliore

News Poker Italia _______

speranze, molti piazzamenti e qualche delusione. Se fino al final table erano tanti i nomi e i chipcount promettenti, una inarrestabile decimazione ha escluso gli azzurri dai premi più succosi a parte l'ottimo 7° posto di Palumbo per un bottino di 95mila euro.Con oltre 40 prizes che restano in Italia, i players nostrani hanno accumulato complessivamente pay-outs per oltre 600.000 €, da Antonio Pericolo, appena riuscito a sopravvivere alla bolla per pren-dere i 7.000 € di minimo, ai maggiori contributori, con 95.000€ Palumbo e con 35.000€ a testa Isaia e Tarallo.

Dario Minieri domina High Stakes

Si è svolto a Sanremo, nell'ambito dell'EPT, una duplice sessione High Stakes cash game che ha visto il Team Pro Dario Minieri dare il meglio di sé che si è confermato con uno dei migliori giocatori cash a livello mondiale vincendo più di € 30.000.

EPT8 – SANREMO: VINCE PATEYCHUK>>> Al russo gli 800 mila euro messi in palio da PokerStars. Gli azzurri si consolano con Palumbo e oltre 600 mila euro di vincite totali.

Scommesseitalia alle ISOP 2011

Si gioca a Nova Gorica dal 29 ottobre al 7 novembre il secondo atto delle ISOP, Italian Series of Poker 2011, che vedranno impegnati Maurizio Bacci e il Team Flop 60. Assente per motivi di salute Giuliana Celestini.

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Vince ancora un giovane straniero. Il 22enne russo Andrey Pateychuk si aggiudica il primo premio da 800 mila euro all'European Poker Tour Pokerstars di Sanremo e anche nella quinta edizione il più grande torneo italiano di poker finisce nelle mani di un player estero. E' successo in precedenza con le affermazioni di Jason Mercier, Costant Rijkemeberg, Liv Boeree e Rupert Elder, tutti player lanciati nel torneo ligure che poi sono diventati big in questo gioco. Sebbene il premio come primo classificato fosse di 800.000€, Andrey ha portato a casa 680.000€, grazie a un accordo con il secondo classificato, Dimitar Danchev, mentre disputavano l'heads up. Erano pari stack quindi hanno optato per intascarsi i €600.000 a testa e giocare per gli €80.000 rima-nenti. Agli italiani questo EPT ha regalato tante

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______ News Poker World

Jacobson: ha vinto tantissimo, ma mai un titolo>>> Oggi parliamo con Martin Jacobson, un grande pro che ha ottenuto ottimi risultati negli ultimi anni, ma a cui manca ancora un titolo nei grandi circuiti.

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70 miliardi di mani su Stars

PokerStars si sta attrezzando per celebrare la 70-miliardesima che presto sarà giocata. Per premiare i players coinvolti nella mano numero 70 miliardi, PokerStars mette in palio $750.000 cash per i giocatori che faranno centro in una delle 300 mani.

MG: “Ha ha, beh non so, non ho controllato ma è quasi figo così. È pur sempre un record, no?” Vivi come un successo aver raggiunto tutti questi tavoli finali o aumenta la frustrazione di non essere riuscito a vincere un titoloMG: “Di certo per me è un grande successo. Prefe-risco ottenere risultati concreti e raggiungere i tavoli finali spesso piuttosto che vincere un grande torneo e poi niente per tre anni. I risultati sono anche una spinta per continuare a giocare al meglio. Mi sento frustato solo quando mi buttano fuori. In ogni caso, se sei competitivo non importa in che posizione esci, se non vinci ti sentirai comunque più o meno deluso.Ho certamente da migliorare il gioco in heads-up per ottenere piazzamenti migliori in futuro.” > per leggere l’intervista integralmente visita

Vincere un titolo WPT, EPT, o WSOP per molti rap-presenta l'apice del successo. Chi ci riesce entra a far parte dell'elite dei players internazionali, è invi-diato dai colleghi, ricercato dalla prime pagine e inseguito dagli sponsor. Ma è veramente così importante? Un giocatore che potrebbe vederla un po' diversamente è Martin Jacobson. Forse non ricordate il nome di questo pro svedese, ma l'avete già sentito molte volte. Jacobson non ha vinto nessuno dei titoli maggiori, ma dal 2008 è arrivato a sette tavoli finali nei tre circuiti principali del poker - i "Big 3"- e in tre occa-sioni è arrivato in heads-up. Abbiamo raggiunto Jacobson alle WSOPE per parlare della sua impressionante trafila di tavoli finali. Possiamo dire che hai il miglior record di tornei di sempre senza titoli?

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Angolo High Stakes

Secondo HSDB, nelle ultime 2 settimane, gran parte dell'azione si è vista ai tavoli di PLO $25/$50 su PokerStars, dove "RivalzZz" è stato il grande vincitore portando a casa la discreta somma di $80.017.

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Se non fossi un giocatore di poker, cosa avresti fatto nella vita? Una domanda del genere è troppo banale quando hai di fronte uno come Filippo Candio. Anche perché, con un piccolo sforzo di fantasia, è facile levare le carte dalle mani del feno-meno sardo e fargli infilare un paio di guantoni da boxe. Un pugile, un buon incassatore che, se pro-prio finisce al tappeto, si rialza più forte di prima per puntare ai massimi. Ecco quindi che, dopo aver affrontato i “ring” più difficili del poker (finale delle Wsop, tanto per citarne uno) e dopo aver chiuso la sua esperienza con Full Tilt, Candio torna in Italia per buttar giù ciò che è sbagliato e esaltare quanto c’è di buono nel nostro circuito. Finalmente lavori per una room tutta italiana.

>>> Claudio Zecchin intervista il Nuovo Team Pro di ScommesseItalia.it All’ Enada di Roma Silvio Crisari nuovo Poker Manager annuncia il grande colpo del 2011: Filippo Candio nuovo Team Pro di ScommesseItalia e lancio della nuova Poker room Candio'S Room people's poker. Vi presentiamo l'intervista in esclusiva per tpmagazine.it

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Il Migliore ha scelto

ScommesseItalia.it intervista esclusiva

FILIPPO CANDIO

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Filippo, presentaci il tuo nuovo progetto…Con ScommesseItalia e Candio’s room vogliamo rivoluzionare il mondo dell’online. Non è un frase detta per enfatizzare l’iniziativa, ma credo così tanto nel nuovo progetto che ho deciso di metterci la faccia. Quanti sono disposti a farlo? Metterò a disposizione dei giocatori tutta la mia esperienza, per creare una nuova casa per i player italiani. Era da tempo che avevo in mente questo passo e appena ho parlato con il team di ScommesseItalia ho capito che le nostre ambizioni combaciavano. Cosa cambierà con Candio’s room?Esiste un muro tra le necessità dei giocatori e le promozioni che vengono offerte dai manager. Il player va seguito e non solo con lezioni o magari promettendo un lavoro da sogno. Se c’è una cosa che ho imparato è che fare il professionista del poker è impegnativo e duro, tanto quanto può essere meraviglioso. Anche il giovane che fa il boom vincendo un grande evento, dopo deve sapersi gestire. E poi ovviamente ci saranno pro-mozioni studiate sui reali interessi dei giocatori. Sto lavorando tanto su questo e mi ci metterò ancora a lungo. E’ ancora presto per parlare, ma ne vedrete delle belle. Sicuramente piazzeremo qualche ticket per Las Vegas. Questo sì che è un bel punto di partenza.

Guardando la tua carriera sembra quasi che le grandi difficoltà riescano a tirare fuori il meglio di te: è per questo che hai accettato, schiena contro schiena, con ScommesseItalia, la sfida

alla major?E’ sempre stata una mia caratteristica. Al di là dell’amicizia con il poker manager Silvio Crisari, tutta la squadra di ScommesseItalia mi ha dato coraggio e mi ha fatto prendere coscienza di avere un progetto serio, di voler creare qualcosa di grande. Mi sono guardato alle spalle, ho visto quanto di buono e di negativo ho fatto negli ultimi cinque anni. Sono caduto spesso, ma come un buon pugile ogni volta mi sono rialzato più forte. E’ la mia maggiore qualità, anche quando sono al tavolo. Capita magari che in un torneo mi ritrovo con poche fiches dopo una brutta mano. E’ in quel momento che penso: “Col c…. che mi faccio elimi-nare!”. Ma è uno stimolo positivo, anche perché dentro ScommesseItalia ho trovato persone oneste, che prima di tutto pensano a far divertire i giocatori. Con questa filosofia vogliamo creare un sito tutto italiano, la Ducati del poker, che con le buone idee sfida i colossi del gioco esteri. Come team non siete messi male…Sono tutti player d’alto livello. Mi ha sorpreso l’ultima affermazione di Demy Carbone, che non ho mai affrontato al tavolo, ma per lui parla il risultato alle Wsope. E’ partito dall’online e questo significa che psicologicamente ha la tenuta per fare grandi cose. Tra i tanti, poi, Giorgia Tabet è già molto forte e ha ampi margini di miglioramento. A proposito di ragazze. La tua compagna “sop-porta” il tuo lavoro?Daniela... è una giocatrice anche lei e stavolta non

Filippo Candio Soprannome “Drive-On”

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è colpa mia. Lo era ancor prima di conoscermi. Magari qualche consiglio glielo do, ma è soprattut-to lei che sta aiutando me. La serenità è fonda-mentale in un giocatore. Adesso “tilto” molto meno. E’ brava?Molto, online è in grado di aprire quattro-cinque tavoli contemporaneamente, specie i sit and go, e poi non è una che ha paura di giocare per i massi-mi. A Las Vegas durante le ultime Wsop ha sfiorato l’impresa nel Ladies Event. Non è una “money scared” e ha dato vita ad una mano contro un’avversaria che poi è arrivata al tavolo finale. Chi vorresti invece al tuo fianco nel team ScommesseItalia?Mi piacerebbe dare un chance ad un giovane. Qualche tempo fa ho fatto il nome di Mustapha Kanit, ma ormai è tardi. Allora punterei su Alessan-dro Speranza e Jackson Genovesi. E’ italiana anche la piattaforma di Microgame. E’ all’altezza delle tue ambizioni?E’ semplicemente la preferita dai giocatori, anche dai big. La prima cosa che guardo in una piattafor-ma è la giocabilità, ovvero la presenza di player e di tavoli, tutto il resto passa in secondo piano. Tec-nicamente si può migliorare, ma questo è comune a tutte le piattaforme attive in Italia. Siamo una nazione giovane per il poker e sarebbe ipocrita dire che tutto è già perfetto. Ma sono già al corren-te di novità che miglioreranno il servizio.

Torna giocatore e parlaci dei tuoi prossimi impegni ai tavoli live?Senza dubbio Las Vegas e il People’s Poker Tour. Nella prossima tappa, in particolare, voglio dare il meglio, anche perché è l’unico grande torneo dove non ho mai conquistato un final table. Ho ottenuto questo risultato in un side event, ma io punto sempre al main. Il Ppt, come tutti gli altri eventi italiani, è un circuito dove penso di avere buone chance, perché in media i nostri player hanno ancora poca esperienza. Ma mi fa ridere chi sostie-ne che sia più facile vincere in altre competizioni nazionali. Per l’online c’è un massimo di mille euro per le sessioni di cash e tetto di 250 per i tornei. Che ne pensi dell’offerta italiana?Non è ancora soddisfacente. Penso che in queste restrizioni manchi quel senso di libertà che deve reggere uno stato democratico. Non voglio fare il Voltaire della situazione, ma penso che non dovrebbero esserci limiti. Se però si tratta di restri-zioni iniziali per portare un giorno alla giusta cultu-ra del gioco allora posso comprendere. La libertà va conquistata. Della chiusura delle sale live che pensi?Lo Stato ha fatto bene a decidere di chiudere le sale perché, anche nei propri interessi, doveva porre delle regole al settore. Prima c’erano senza dubbio belle realtà, gestite da persone oneste e capaci, ma anche situazioni spiacevoli. Non è bello ad esempio vedere gente giocare a prestito,

Candio è secondo nella "money list" 2011

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perché non si fa altro che gettare benzina sul feno-meno dello strozzinaggio. Il problema è che il rego-lamento doveva essere scritto in un paio di setti-mane, mentre dopo due anni chi ha investito in tempo di crisi sta ancora aspettando. Credo quindi nel ruolo dello Stato, ma fino a un certo punto. Non deve certo fare da padre, deve lasciarmi la libertà di fare scelte. Full Tilt non ti ha ancora restituito i soldi che avevi sul conto. A nome anche di altri player vuoi dire qualcosa?Spero di riavere indietro quello che mi spetta. Il problema è che non sono state rispettate certe competenze. Full Tilt è una room costruita da giocatori, ma chi l’ha gestita ha pensato più a far soldi che a portare avanti un progetto. Con Candio’s room voglio prendere da Full Tilt quello che c’era di buono. Sarà una room fatta dai player sulle esigenze dei player, ma con scopi ben diver-si. Allora bentornato e buona fortunaGrazie. Anche a voi di tpmagazine.

Filippo Candio (Cagliari, 26 marzo 1984) è un giocato-re di poker italiano.Soprannominato Drive On, è stato il primo giocatore nella storia del poker italiano ad essersi qualificato per il tavolo finale del Main Event delle WSOP. Ha chiuso infatti il Main Event delle World Series of Poker 2010 al 4° posto, con un guadagno di 3.092.545 dollari.Ha conquistato un ulteriore piazzamento a premi sempre alle WSOP 2010, chiudendo 157° nell'evento #11 ($1.500 No-Limit Hold'em)In precedenza (febbraio 2009) ha chiuso al primo posto nel Main Event del Campionato Italiano 2009, disputatosi presso il Casinò di Sanremo. Dopo aver eliminato Max Pescatori, ha sconfitto in heads-up finale Vincenzo Mandriota.Nel 2009 Pokerstars ha allontanato Filippo Candio dal proprio team-Pro per aver fatto giocare con il proprio account un altro giocatore, mentre lui era impegnato in tornei dal vivo.Nel gennaio 2010 Candio va a premio all'European Poker Tour di Deauville (chiudendo 97°), così come al Winter Fun 2010 di Nova Gorica (6° posto) e a due eventi del EPT Snowfest di Hinterglemm.Al febbraio 2011 Candio risulta al secondo posto nella "money list" dei giocatori italiani più vincenti di sempre nei tornei live, alle spalle dell'italo-australiano Jeff Lisandro.

Maggiori Dettagli sull’Intervistato:

Vai al video della Presentazioneall’Enada di Roma attraverso ilQr-code di seguito:di Roma con il qr code di seguito:

Filippo Candio nuovo Team Pro di ScommesseItalia.it

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Lezione di Poker ________

L'approccio professionale (il principio della star) >>> Un giocatore di poker ha bisogno di un approccio professionale per avere successo - purtroppo esso rappresenta una delle qualità più spesso sottovalutate di un buon giocatore.

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è tema di discussione). Poniamo il caso voi abbiate il compito lusinghiero come produttore discografico di far scalare ad una nuova star le vette della classifica. Su cosa vi concentrereste? Sulla voce? Naturalmente sarebbe ovvio, ma in tempi in cui gli studi discografici sono sempre più moderni ed è possibilie ottimizzare ed accompagnare la voce anche durante spettacoli dal vivo, questo punto risulta sempre meno cruciale.Sull’aspetto? Naturalmente sarebbe carino se la vostra star fosse una bellezza, ma anche in questo caso il make-up, lo styling e – se necessario – anche gli interventi chirurgici offrono una ampia gamma di opzioni. Pertanto, anche questo punto è di secondo ordine. Sulle capacità di ballo? Essere impedito nel ballo non rappresenta certamente un vantaggio per la carriera, ma in questi casi esistono numerosi istruttori che si occuperebbero delle star. Con molte ore di alle-namento anche loro potrebbero diventare dei ballerini accettabili. Siamo arrivati al vero punto principale: soprattutto per realizzare l’ultimo punto menzionato, il vostro assistito ha bisogno soprattutto di una cosa: Volontà!La volontà di fare tutto il necessario per avere più suc-cesso! >>> continua nel prossimo numero di tpmagazine

Apriamo questo capitolo con una piccola storia. È mercoledì sera e pochi minuti fa ho concluso una ses-sione di poker da 2 ore. Faccio quello che faccio sempre per riposarmi un po’, ovvero qualcosa che non mi fa pensare. Quindi accendo la televisione e su Canale 5 una signora di mezza età dal capello biondo tinto presenta il suo programma “Amici.”. L’obiettivo di questo show (a parte quello di intrattene-re degli spettatori annoiati come me) è quello di offrire a dei giovani artisti la possibilità di mostrare il loro talento e di differenziarsi grazie alle loro abilità dagli altri partecipanti. Più tempo dedico allo spettacolo, più mi chiedo: quale partecipante passa, chi viene elimi-nato? Ma sopratutto: perché? Tradotto: quali sono i criteri su cui la giuria deve concentrarsi per creare una “star”? A parte il fatto che non bisogna prendere sul serio tutto quello che fanno vedere in televisione, si poteva intravedere una tendenza assai marcata da parte della giuria. Una tendenza che nel mondo dello spettacolo è emersa sempre più chiaramente e che può essere trasferita anche al mondo del poker. Non si pone in primo piano il talento o la voce, nel caso di un cantante, (come sarebbe lecito pensare), ma qual-cosa di totalmente diverso (la “raccomandazione” non

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Prossimo art icolo:

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Breve storia del poker - Parte 2 (dai primordi al Mississippi)>>> Un viaggio nel mondo delle carte, dalle lastre d'avorio dell'India antica fino ai gamblers ottocenteschi del Mississippi per scoprire qualcosa in più sull'origine delle regole e del nome del nostro Poker. Autore dell’articolo: Oliviero Martini

sul tavolo. Il Poque francese e il Pochen tedesco deri-vano entrambi dal gioco spagnolo "Primero", nel quale si servivano tre carte per giocatore: in questo gioco si poteva già puntare e bluffare e le prime fonti affidabili sono della prima metà del 1500. È proprio in questo periodo che si codificano i primi sistemi europei. Si stabilizza il concetto di “figura”, sulla base dei primi Tarocchi o Trionfi italiani, a loro volta ispirati da simboli esoterici primevi. Nascono e si diffondono parole flush (flusso, Flüsslen, etc), sequenze, mani (coppia, tris etc.) e numerazioni destinate a sopravvivere a stati, nazioni e guerre per arrivare, più a meno intatte, sugli schermi dei grinders. Tuttavia, la nascita dei draw games, cioè dei giochi nei quali il punto si costruisce non solo con le carte della propria mano, ma anche con altre pescate dal mazzo è di gran lunga successi-va all’invenzione dei giochi di carte: ci vorranno ancora secoli. >>> continua nel prossimo numero di tpmagazine

Torniamo nel passato: l’origine del mazzo Ganjifa ("Carte del Tesoro") è indiana: il mazzo era composto da 96 carte colorate, di carta, sottili lastre d'avorio o legno pregiato; erano utilizzate per diversi giochi e potrebbe essere alla base dell'As Nas, un mazzo e un gioco persiano, spesso citato come probabile antena-to del poker.L’As Nas, di cui abbiamo testimonianze a partire circa dal XVII secolo, si giocava in 5 giocatori e il mazzo era di 25 carte con 5 semi. Aveva un mazzie-re, giri di puntate e carte gerarchizzate: ci ricorda già qualcosa.E il nome? Una delle etimologie più accreditate della parola poker è il francese Poque, nome di un gioco basato su puntate e bluff. Pare sia stato il primo gioco a utilizzare i semi che conosciamo: Picche, Cuori, Fiori e Quadri. Poque è da alcuni riconosciuto come legato alla radice sassone Poch/Pok, di etimo affine a "inganno", ma più probabilmente deriva da una radice sempre germanica alla base del pressoché identico gioco tedesco Pochen o Poche. Il Pochenspiel, lette-ralmente, "gioco del bussare", richiedeva, in una certa fase di gioco, che si dichiarasse a turno se giocare o passare: chi passava doveva dire Ich poche o Ich poch oppure, in alternativa, bussava con le nocche

Reperti storici:Un reperto storico particolare “Carta da As Nas”, risalente al 1850 ca.In alto, Mazzo Ganjifa, risalente attorno al 1850 ca. ca

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> Non ti perdere la terza parte nel prossimo numero di tpmagazine ...

Prossimo articolo:

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Mazzo Ganjifa, 1850 ca

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stress da rientro? (parte 2)>>> Cosa bisogna fare per tornare a lavoro o sui banchi di scuola con il giusto livello di atten- zione, vincendo stress e preoccupazioni? Ecco 10 utili accortezze per un rientro soft e facili- tato (sintesi dalle risposte al sondaggio effettuato nella community di PokerStrategy.com). .

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pagnano proficuamente; possiamo imparare a sfrutta-re le nostre abilità grazie alle giuste leve motivazionali.4) Fare delle pause: come conferma il 20,83% dei rispondenti, alternare il gioco – e parallelamente il lavoro – con opportune pause, può essere d’aiuto. I tempi di lavoro potrebbero essere all’inizio piuttosto brevi (anche solo 30 minuti) per poi divenire via via più lunghi, fino arrivare ai 60 minuti circa. 5) Scegliere la bevanda giusta, che sia un drink energetico – come risponde il 20% - o altro, in gene-rale conferma il prof. Lucchiari “Le sostanze esoge-ne, in particolar modo la caffeina o altre sostanze energetiche, possono senz’altro essere utilizzate in caso di necessità e con moderazione, in quanto per-mettono di stimolare il sistema nervoso centrale, fornendoci così l’opportunità di rimanere concentra-ti e vigili per un periodo di tempo superiore al nor-male, soprattutto quando siamo stanchi e/o sotto pressione. All’inverso un uso eccessivo di queste sostanze può creare dei problemi nella gestione dei cicli biologici, con possibili ricadute sulla salute, la qualità del sonno e sulle prestazioni cognitive a lungo termine.”

>>> continua nel prossimo numero di tpmagazine

Cosa ti aiuta maggiormente a rimanere concen-trato?

1) Essere a proprio agio sul tavolo da gioco conta molto, come risponde il 70% degli utenti; allo stesso modo è importante sentirsi a proprio agio con le per-sone con cui si lavora e si studia.2) E’ d’aiuto, secondo il 25% dei rispondenti, aver ben chiaro il focus del proprio gioco/attività, stabi-lendo adeguate ricompense e gratificazioni per ogni attività portata a termine: se è normale ricevere subito una ricompensa (anche solo “adrenalinica”) da un gioco, meno lo è riceverlo da un lavoro o da un compito scolastico. Stabilire delle ricompense è invece dimostrato essere fondamentale non solo per rimanere concentrati e seguire i programmi di lavoro, ma anche per aumentare le prestazioni cognitive.3) Secondo il 21%, essere motivati e interessati a vincere o a fare bene il proprio lavoro è importan-te: giocando a Poker, soprattutto per lungo, tempo, così come durante una giornata lavorativa, è norma-le incappare in cali fisiologici che ridurranno la nostra capacità di concentrazione. Motivazione e concentrazione però sono processi che si accom-

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Il genio Immenso/ intervista esclusiva a cura di Claudio ZecchinSERGIO CASTELLUCCIO

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Redazione: [email protected]à: [email protected]: agicos.it, ScommesseItalia.it, PokerStrategy.comRubriche: PokerStrategy.com, Oliviero Martini, Claudio Zecchin Art Director: Nicolina Giunta - [email protected]