fibre tessili naturali di origine animale e vegetale

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    FIBRE TESSILI DI ORIGINE ANIMALE E VEGETALE

    Origini della lana

    Si stima che già nell’età della pietra, circa 10.000 anni fa, gli abitanti dell’Asia minoreutilizzassero gli ovini non solo per alimentarsi, ma anche per ricavarne la lana con cui vestirsie ripararsi. In Cina e in gitto i feltri di lana erano già di!usi prima che strumenti come cesoiefossero inventati e utilizzati. "ell’età del ferro, con l’avvento degli utensili da taglio, si inizi# a

    tosare le pecore anzich$ strapparne via la lana. Successivamente l’uomo ha imparato a %laree tessere e la lana & divenuta un elemento essenziale della vita delle comunità. 'ra il (.000 e il 1.000 a.C. i persiani, i greci e i romani contribuirono a introdurre gliallevamenti di pecore in tutta uropa, migliorandone nel contempo le razze. In particolare,con l’espansione dell’Impero romano le greggi vennero importate in modo sistematico nelleregioni dell’attuale Spagna, nell’Africa del nord e sulle Isole )ritanniche e la maggior partedella popolazione, in particolare nel "ord uropa, utilizzava la lana per la creazione dei propriabiti. Inoltre la lana permetteva, grazie alle sue proprietà isolanti, di far fronte ai rigidi inverni.Attraverso la con*uista della Spagna da parte dei saraceni e grazie alla presenza deinormanni, popolo di origine scandinava, in Italia meridionale e nel +editerraneo orientale, ilcommercio e la di!usione della lana conobbero una forte espansione."el I- secolo in Spagna si inizi# ad allevare le pecore +erino, *uelle con la lana di maggior

    %nezza, e il %orente commercio della lana contribu a %nanziare i viaggi di Colombo, cheintrodusse a Cuba e Santo /omingo gli ovini, di!usi successivamente da Cortez nell’attuale+essico e negli Stati niti sudoccidentali.Sia in Spagna sia in Inghilterra vennero introdotte delle leggi che vietavano l’esportazione dipecore e di lana grezza ed nrico -III di Inghilterra, malgrado il suo atteggiamento sleale neiconfronti dei monasteri e dei pastori, raggiunse il momento di maggior importanza per ilproprio regno 1203412567 grazie allo sviluppo del settore laniero.I tentativi inglesi di scoraggiare la crescente industria della lana in "ord America, rendendopunibile il commercio di lana nelle colonie con il 8taglio della mano destra8 del colpevole, nonimpedirono al settore di svilupparsi %no alla 9uerra di indipendenza americana 1662416:(7.;a politica di mantenimento delle greggi, praticata da 8, i telai ad ac*ua e le macchine per pettinare i %lati nedeterminarono il successivo, %orente sviluppo.Alla %ne del -III secolo ebbe inizio l’allevamento delle pecore in Australia dove attualmentesi contano circa 1?0 milioni di capi, pari al 15@ del patrimonio mondiale.

    Le principali razze ovine

    ;a pecora +erino produce una lana %ne, tra i 12 e i ( Bm micrometro 1D1.000.000 di m7.+orbida, corta E la lunghezza varia dai 20 ai 10 mm E e molto ondulata, provienedall’Australia, dal Sud Africa e dai paesi appartenenti all’area dell’eF nione Sovietica. Il suoimpiego & principalmente destinato all’abbigliamento %ne, sia in maglieria sia in tessuto./alla pecora Cheviot si ricava invece una lana grossa che misura oltre i (0 Bm, robusta e

    liscia, con leggere ondulazioni e che raggiunge una lunghezza superiore ai 120 mmG vieneprodotta principalmente in "uova Helanda e in 9ran )retagna e utilizzata per tessuti perarredamento e %lati pettinati rigidi.;a pecora Crossbred o incrociata si ottiene infatti da un incrocio fra la razza +erino e laCheviot7 produce una lana di media %nezza tra i 5 e i (0 Bm, di forza media, con scarsearricciature e una lunghezza che pu# variare tra i 10 e i 120 mm. -iene principalmenteallevata in Argentina e in rugua> e la sua lana utilizzata per la produzione di %lati pettinati,destinati allabbigliamento pesante, resistente e sportivo.

    L’allevameno degli ovini! la prod"zione della lana e la #"a cla##i$cazione

    A livello planetario, le principali aree di allevamento sono l’Australia, i paesi dell’eF nione

    Sovietica, la Cina, la "uova Helanda, l’Argentina, l’rugua>, il Sud Africa, la 9ran )retagna e ilJaKistan."el corso degli ultimi cento anni la produzione mondiale di lana & all’incirca raddoppiataraggiungendo una *uantità di circa 1,2 milioni di tonnellate sgrassate lo sgrassaggio & ilprocedimento che consente l’eliminazione della lanolina e dei residui, con conseguente

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    riduzione del 50@ del peso della lana7 corrispondente a circa .2 milioni di tonnellate nonsgrassate.;a lana viene classi%cata, oltre che secondo la %nezza, in funzione dei seguenti parametriDL lana da tosa o lana vergine, che si ottiene da animali sani e vivi, con tosatura che pu#essere annuale, semestrale o di otto mesiGL lana d’agnello detta ;ambsMool, che si ricava dalla prima tosatura di agnelli di età intorno ai?46 mesi. ;a lana d’agnello presenta le estremità dei peli appuntite, simili a punte di aghiGL lana da concia o lana morta si ottiene da animali morti ed & utilizzata normalmente, a causa

    della sua scarsa *ualità, in mischia con la lana da tosaG.L la lana calcinata o lana di pelle si ricava nella fase di post macellazione delle pecoreGL la lana di recupero, di *ualità scadente, si ottiene in%ne dal riutilizzo di scarti di lavorazioneo da capi di vestiario usati.

    Mor%ologia della lana

    Composta dalle molecole della proteina detta cheratina, la lana & molto aNne ai capelliumani.;e catene molecolari di proteine formano le %brille che si uniscono in fasci formandone lamassa interna fusiforme. 9razie a *uesta struttura la %bra della lana gode di un’elasticitàeccezionale.

    All’interno della %bra, due semi%bre distinte e con struttura chimica di!erenziata, si avvolgonoa spirale una sull’altra creando *uella struttura bilaterale che provoca il classicoarricciamento, dovuto a una di!erente reazione delle due semi%bre all’umidità e allatemperatura. Attraverso il calore e l’umidità creati dal vapore si determinano una serie dilegami tra le due semi%bre che a ra!reddamento avvenuto si stabilizzano.Il potere igroscopico della lana pu# assorbire %no al (0@ della propria massa senza darel’impressione di essere umida7 permette di rilasciare l’umidità in modo graduale.+algrado *uesta caratteristica la lana rimane idrorepellente grazie alla presenza di unsottilissimo strato di epicuticola sostanza cerosa e impermeabile7 che la ricopre.;e scaglie che costituiscono la super%cie della %bra possono agganciarsi una con l’altraprovocando l’infeltrimento causato dall’azione dell’ac*ua, del calore e da azione meccanica.

    &roprie' della lana

    Jur o!rendo una buona resistenza, le %bre della lana tendono a logorarsi prima rispetto adaltre %bre utilizzate nell’abbigliamento. ;a sua elasticità & per# eccezionale e le pieghespariscono rapidamente, in particolare con l’azione del vapore. Anche l’allungabilità, a %breumide o bagnate, risulta ottima. Jer prevenire *uesto fenomeno & indispensabile disporre icapi ad asciugare su un piano e non appesi. Oesta il problema dell’infeltrimento, prodottodall’agganciamento delle scaglie che compongono la super%cie della %bra e dovutoalleccessiva esposizione al calore, all’umidità o a unazione meccanica.;e cariche elettrostatiche prodotte dalle %bre di lana sono modeste grazie all’umidità semprepresente nelle stesse che favorisce il relativo 8scarico a massa8.levato & inoltre l’assorbimento termico della lanaD inglobando aria attraverso le proprie

    s*uame e la caratteristica arricciatura si determina una sorta di isolamento dall’esterno.Puesto fenomento viene ridimensionato con le lane cosidette cool Mool dove a causa delminore arricciamento delle %bre il potere isolante si riduce notevolmente.;a %nezza pu# variare in modo importante in funzione della *ualitàG per la distinzione dellavarietà denominata 8Super8 ci si avvale della misura in micron che non deve essere superioreai 1:.2 BmD Jer poter de%nire un tessuto Super 100’s, *uesto valore deve salire in modoscalare %no ai 12 Bm il valore necessario per realizzare tessuti in Super 160’s.In%ne la lana non & in%ammabile, non propaga la %amma, non fonde e, in caso di incendio nonsi attacca alla pelle.

    &rincipali %a#i di lavorazione della lana

    ;a selezione, attraverso la classi%cazione del vello tosato in *uattro *ualità in cui a partiredalla 1a il fattore *ualitativo va decrescendo7, ha lo scopo di distinguere la lana in funzionedella %nezza, arricciatura, lunghezza, impurità e colore. ;a zona del ventre & normalmentefortemente contaminata.

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    ;o sgrassaggio, a cui abbiamo già accennato, & il processo che, attraverso lavaggi delicati,consente l’eliminazione delle componenti grasse lanolina7, dello sporco e delle lappole, conconseguente riduzione del peso. +ediamente, il peso del vello di una pecora australiana siaggira intorno ai 5,2 chili.;a carbonizzazione determina leliminazione, *uando necessario, delle impurità di originevegetale attraverso trattamenti con acido solforico."el Sistema cardato laniero la lana greggia viene disposta sul cosiddetto 8lupo battitore8 dopoessere stata prelevata a strati dalle balle compresse. Puesta operazione, detta appunto

    battitura, precede la mischia e l’oliatura che de%niscono eventuali lotti di %latura efavoriscono i risultati dei processi successivi.;a pesatura & la fase nella *uale avviene l’apertura del materiale in modo da farlo passarecon *uantitativi costanti alla cardatura che, attravrerso l’apertura di ogni singola %bra, nedetermina l’orientamento, oltre a contribuire all’eliminazione di ulteriori impurità. ;a cardaturaforma il velo che sarà successivamente diviso in nastri con loperazione di torsione cheavviene con l’ausilio di cinghiette ruotanti in senso opposto una all’altra. Si generano cos glistoppini che, attraverso la %latura e in funzione del grado di %nezza desiderato, verrannoavvolti nei fusi."el Sistema pettinato laniero avviene una scelta a priori della *ualità della %bra dettaselezione che consiste nella separazione della lana in bioccoli %occo, batu!olo7 enell’eliminazione delle impurità grossolane.

    /opo il successivo lavaggio E che consente di elimare lo sporco e il grasso con bagni di ac*ua,sapone e soda E, la %bra viene asciugata con aria tiepida e inviata alla battitura che ha la%nalità di aprire le %bre e pulirle nuovamente.Come per le lane cardate seguono poi la mischia e l’oliatura, la pesatura e la cardatura.;a stiratura ha lo scopo di rendere regolari mediante accoppiamento e stiro i nastri generatinell’operazione precedente oltre che mischiare i diversi tipi di colori e di %bra.;a pettinatura elimina le %bre corte e lo stiro seguente rende la %bra ancora piQ regolare e laprepara, dopo essere stata compressa nel vaso dello stiratoio, alla %latura vera e propria.Puestultima avviene in tre fasiD lo stiro che determina un ulteriore miglioramento dellaregolarità delle %breG la formazione dello stoppino, che si ottiene con una leggera torsione deinastri e assottigliando gli stessiG la %latura %nale, grazie a una nuova torcitura, stiratura e unconseguente assottigliamento in funzione al grado di %nezza.;a ripetizione delle operazioni di accoppiamento, stiratura e pettinatura permette di produrre i%lati pettinati, lisci e regolari che conosciamo.

    Le principali no(iliazioni della lana

    Il %ssaggio permanente E attuato con l’utilizzo di prodotti chimici, la pressione e il calore E,consente di eliminare de%nitivamente le pieghe stirate.Con l’operazione detta decatissaggio si sottopongono i tessuti a un trattamento di pressione evapore che confersce agli stessi maggior brillantezza e una sensazione gradevole alla mano. Iltessuto viene racchiuso tra due panni e vaporizzato per poi essere ra!reddato in modo rapidocon il passaggio di aria fredda.

    Il trattamento antinfeltrimento permette di lavare la lana senza il rischio di infeltrirla. Ci#avviene utilizzando un trattamento chimico che riduce sostanzialmente *uesta caratteristicadella lana.Sottoponendo la lana a esposizione con eulano o mitina si rende la %bra resistente alle tarme,mentre il trattamento con silicoidi rende la %bra idrorepellente.Con la follatura si ottiene l’eliminazione degli oli da %laturaG successivamente permovimentazione in ac*ua in condizioni controllate e con l’aggiunta di agenti follanti, sie!ettua un’azione di rigon%amento delle %bre allo scopo di accrescerne la pelosità. ;’aggiuntadi ammorbidenti migliora anche la piacevolezza al tatto.

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    Il pelo di cammello

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    I piccoli del cammello, %no all’età di un anno, sono biondi, *uasi bianchi e il loro pelo &particolarmente morbido e pregiato, mentre nei cammelli adulti il colore del pelo va dal brunochiaro, al bruno medio e rossiccio.

    Il vello esterno pu# raggiungere anche i 50 centimetri di lunghezza ma si presenta moltogrossolano, mentre il vello sottostante raggiunge una lunghezza che varia tra i ( e i 1centimetri, con una %nezza media tra i 16 e i ( micron.

    Il pelo di cammello ha eccellenti proprietà isolantiD & caldo e confortevole e si utilizza perconfezionare capi d’abbigliamento esterno e capi in maglieria.

    Il pelo piQ grossolano & *uello di dromedario che si impiega solo per interfodere.

    Il pelo di lama

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    Camelide di!uso in JerQ, )olivia, Cile e Argentina, fu decimato dai con*uistatori spagnoli acausa dello sfruttamento della sua pregiata %bra. Si tratta di una specie a rischio di estinzionee per tale motivo il commercio del suo pelo & stato soggetto a restrizioni. 9li animali, chevivono liberi, vengono infatti catturati per la tosatura e successivamente liberati. Attualmentesi contano circa 1:0.000 esemplari che vivono in gran parte in JerQ a *uote d’altitudine cheoscillano tra i 5.000 e i ?.000 metri. ;a tracciabilità dei prodotti realizzati in vigogna &garantita dal CI'S convenzione di aK & molto lungo e ispido, la peluriasottostante invece raggiunge una pregevole %nezza media che oscilla tra i 12413 micron, per*uesta ragione & spesso utilizzata come succedanea del cashmere. Il sottopelo viene raccolto

    in primavera strigliando l’animale.

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    Il coniglio d’angora

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    %bre piQ grosse7. gni capra produce annualmente tra i 120 e i 00 grammi di duvet e sistima la presenza di oltre 12 milioni di ovini che producono cashmere nelle regioni citate.

    rigini del cotone

    Certamente la piQ importante e di!usa %bra tessile vegetale, il cotone deriva il suo nomedall’arabo al4*utu. Conosciuto da oltre cin*uemila anni come attestano reperti rinvenuti a+ohenWo4/aro, nellattuale JaKistan e a 'ehaucan, in +essico7, riportato in antichi gerogli%ciegiziani (.000 a.c.4(0 a.C.7, citato da rodoto nel - secolo a.C. e ampiamente noto agliAztechi in America nel periodo precolombiano, giunge in uropa nel corso del +edioevo ma sia!erma solo nel 1?00.

    Il commercio dei tessuti di cotone fabbricati in India, di eccezionale %nezza e ottima *ualità,coinvolgeva i paesi mediterranei già al tempo di Alessandro +agno (2?4(( a.C.7, che avevastabilito le rotte commerciali verso l’riente. Alessandria divent# *uindi il principale centro di

    distribuzione di *ueste merci. /iversi secoli dopo, la stessa potenza della città stato di -eneziaera fondata, in grande misura, sul commercio dei tessuti di cotone provenienti dall’India.

    Il mondo islamico inizia l’ccidente all’uso del tessile di cotone, a partire da un KnoM hoMdelle tecniche di tessitura. Infatti già nel -III secolo gli arabi avevano introdotto in Spagna lacoltivazione del cotone e la fabbricazione di sto!e, che prosperarono %no alla 8cacciata deimori8 avviata con l’editto del 1?03. Successivamente, l’apertura delle rotte marittime versolIndia vide la!ermazione del Jortogallo come principale paese fornitore di tessuti in cotone.

    "el corso del -II secolo l’esperienza nella produzione di tessuti e la potenza marittima

    iniziarono a concentrarsi in Inghilterra, che divenne cos il principale centro di produzione deitessili. Il cotone diviene infatti uno dei principali volani della rivoluzione industriale inglese16?041:(07 presa ad esempio dalla Vrancia, dove malgrado l’ostracismo decretato dallacorona ai tessuti dipinti 1?:?416237, il cotone si a!erma come fenomeno di moda già apartire dal 1?20 anche attraverso le 8cotonine8 mussole bianche e tele tinte e dipinteimportate dall’India7 denominate indiennes e successivamente stampate anche in Vrancia.

    Vrattanto la coltivazione del cotone si era estesa al "ord America e ai Caraibi. Puestetendenze si consolidarono grazie all’avvento delle prime sgranatrici industriali inventate nel1635 dall’americano li 16?241:27 che si dedic# al perfezionamento dei macchinari

    per la %latura e la tessitura. Pueste macchine permettevano infatti di separare rapidamente le%bre dai semi, accelerando il ciclo produttivo.

    Jianta del cotone

    Appartenente alla famiglia delle +alvacee 9oss>pium irsutum, barbadense, herbaceum,arboreum7 la pianta del cotone pu# avere una vita annuale, detta 8erbacea8 con un’altezzacompresa tra i 2X20 e i 120X00 cm, o pluriannuale detta 8legnosa8 che pu# svilupparsi tra i

    00 e i 200 cm.

    ;a prima specie & la piQ di!usa, la seconda principalmente coltivata in Sud America e neiCaraibi.

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    gni pianta produce dai 00 ai 200 frutti pari a circa X2 Kg di %bra grezza.

    Vrutto del cotone

     're mesi dopo la semina in %lari, la pianta inizia a %orire. /opo la fecondazione i %ori si

    tramutano in capsule composte da (X2 logge, che contengono dai ? agli : semi, e crescendo siinduriscono. Al suo interno si forma, intorno ai semi, una peluria che si avvolge a spiralerimanendo ben compressa all’interno della capsula stessa. Il ciclo biologico ha termine conl’apertura delle capsule e la fuoriuscita della massa %brosa peluria7 di cotone %occo obambagia7 composta di cellulosa sostanzialmente pura. ;a peluria & di due tipi il linter piQcorto ed aderente ai semi che viene principalmente utilizzato per produrre %bre arti%ciali, ed illint, che & la %bra piQ lunga e viene utilizzata per produrre il %lato di vero e proprio cotone.

    Coltivazione del cotone

    riginaria dei paesi tropicali e subtropicali la pianta del cotone & oggi di!usa in oltre ottantapaesi. I maggiori produttori sono la Cina con circa 2 milioni di tXanno7, gli Stati niti con 5milioni di tXanno7, lIndia .2 milioni tXannue7 e a seguire, con *uote inferiori, lgitto, ilJaKistan, lzbeKistan, la 'urchia, lAustralia, lArgentina, il )rasile, la 9recia, l Africa Sud4Sahariana e lAmerica +eridionale.

    ;a coltivazione 8basica8 detta upland eXo cotone americano di!usa ora in tutti i contintenti,prende il nome dagli altopiani degli Stati niti dove, grazie allo sfuttamento della manodoperadegli schiavi, vide una fortissima espansioneG *uesta *ualità rappresenta oggi la *uota piQgrande della produzione mondiale.

    I long ed eFtra long staple 9oss>pium Y>rsutum, 9oss>pium )arbadense7 che occupano una*uota percentuale nettamente minore, sono coltivati prevalentemente in gitto, Stati nitiCalifornia e "eM +eFico7, Cina e India. Puantità minori e maggiormente pregiate sonopresenti in JerQ Jima7, Israele Jima Israeliano7, Sudan )araKat7, India Suvin7 e Indieccidentali Sea Island Cotton7.

    +orfologia del cotone

    ;a %bra del cotone appare nastriforme con avvolgimenti a spirale che sono fre*uenti eregolari nelle %bre di buona *ualità. sservato in sezione trasversale il %lamento risulta divisoin *uattro partiD la 8cuticola8 membrana esterna sottilissima di natura non cellulosica7G la8parete primaria8 formata da %ni %brille minuscole %bre7 di cellulosa che si intersecano fraloroG la 8parete secondaria8 composta di cellulosa e da %brille avvolte a spirale e il lumen che& un canale vuoto posto nella parte centrale della %bra di natura non cellulosica7 e di formastretta.

    ;a sua composizione & costituita per l:2@ da cellulosa, per il 10@ da umidità e per il restante2@ da altre sostanze proteine, sostanze inorganiche, sali minerali7.

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    Jroprietà del cotone

    Jroprietà fondamentale del cotone & rappresentata dalla marcata tenacità resistenza allarottura *uando viene applicata una forza nel senso della lunghezza della %bra7 grazie alla suacristallinità, specialmente in ambiente umido, dove la forza delle %bre di cotone cresce %no al12@. ;a sua elasticità & invece scarsa, anche se superiore a *uella di tutte le altre %brevegetali. ;ottima igroscopicità cio& la capacità di assorbire prontamente le molecole d’ac*ua

    presenti nell’ambiente circostante7 si unisce a una media coibenza conducibilità termica7.

    +orbido e piacevole al tatto, ha una lucentezza opaca, una buona resistenza all’usura eall’abrasione, ed & ottimamente tollerato dalla pelle grazie allo sKin loving touch.

    Il cotone & preferito alle %bre sintetiche dal ?5@ dei consumatori mondiali 9lobal ;ifest>le+onitor secondo i dati di una ricerca svolta da Cotton Council International e da CottonIncorporated7 che si dichiara disposto a 8pagare di piQ8 per gli abiti realizzati in %bre naturali*uali il cotone.

    Cotone 8giziano8

    ;’gitto, grazie alle sue particolari condizioni climatiche, alla fertilità delle terre situate aridosso del "ilo e nella zona del suo delta, consente la produzione del miglior cotone. ;eabbondanti pioggie che si sviluppano tra ottobre e aprile, l’umidità relativa tra il ?0460@ e iventi provenienti da nord garantiscono scarse escursioni delle temperature creando unmicroclima ideale.

    Pueste condizioni rendono l’gitto il principale produttore storico e l’attuale leader mondialenella produzione di long e eFtra long staple.

    Il cotone ;S long staple include le *ualità 9iza :?X:3X30 la città di 9iza $ situata a circa 0 Kmdal Cairo ed $ denominata 8;a città degli /ei8 in *uanto custodisce attraverso i suoimonumenti *uelli che sono, per antonomasia, i misteri della civiltà egizia7. I cotoni della*ualità ;S long staple raggiungono una lunghezza delle %bre intorno ai (( mm e un micronairedi 5.(X5.3 sistema di misurazione ottenuto mediante l’analisi della resistenza di un 8tappo di%bra8 a Zusso d’aria in determinate condizioni per de%nirne pulizia, eNcienza, forza euniformitàG attraverso la misurazione della permeabilità dell’aria si ottiene un valore che &

    indice di %nezza in *uanto, piQ sono sottili le %bre tanto piu piccoli e numerosi sono gliinterstizi tra le stesse e conseguentemente piQ alto il grado di resistenza al passaggiodell’aria. A %bra piQ %ne corrisponde un valore micronaire piQ basso7 si utilizzano per produrre%lati con titoli " 20X1, 60X1.

    Il cotone ;S o eFtra long staple comprende *ualità di cotone ancora piQ elevate come il 9iza52X:6X:: in grado di generare titoli di %lati %nissimi e resistenti allo stesso tempo, con unvalore micronaire medio di .32.

    Il cotone degli Stati niti

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    ;’assenza di in*uinamento nelle %bre, un vasto sistema irriguo e il clima mitecontraddistinguono la produzione del cotone americano che viene coltivato in una vasta zonadel paese chiamata appunto Cotton )elt. Puestarea comprende ben 16 stati, dal "orthCarolina %no alla California, dalla ast Coast alla

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    ai semi e costituiscono la materia prima per la produzione di %bre cellulosiche, arti%ciali e dicarta, mentre i semi, senza linters, vengono utilizzati per la nuova semina eXo per laproduzione di olio di cotone. /a 100 Kg di cotone in seme si ricavano circa (2 Kg di %bra, ?Kg di semi e ( Kg di scarto. Il cotone essicato e sgranato viene poi pressato in balle. "ellaprima fase della %latura le balle vengono aperte e le %rbre allentate.

    "ella fase detta 8mischia8 si miscelano diverse *ualità di cotone per passare poi alla pulitura

    attraverso la battitura.

    Il processo di cardatura dei %occhi borra7 ha lo scopo di sgrovigliare le %bre e di porleparallelamente le une alle altre sulla carda cilindro munito di punte metalliche7.

    /al velo ottenuto nel processo di cardatura si ottiene il nastro di carda, che vienesuccessivamente destinato alla cardatura per %lati grossolani lunghezza massima ( cm7 oalla pettinatura per %lati %ni lunghezza minima ( cm7.

    ;a cardatura si e!ettua in tre passaggiD l’accoppiamento e la stiratura, la pre%latura, checonsiste in una seconda stiratura dei nastri per conferire agli stessi una leggera torsione etrasformarli in stoppini o lucignoli, e la %latura, che si svolge su %latoi ad anello oeventualmente su macchine open4end macchina che fabbrica un %lato direttamente da unnastro di %bre, il nastro viene disciolto in singole %bre nel cilindro di s%occaturaG le %brevengono introdotte nella *uantità voluta in una campana di %latura con rotore e %latedirettamente, eliminando cos la preparazione dello stoppino. Il %lato viene tirato e avvolto7.

    "el processo di pettinatura si e!ettua un passaggio in piQ, oltre *uelli descritti per lacardatura. Infatti i nastri di carda dopo essere stati accoppiati e stirati vengono trattati con lapettinatura che consiste nell’eliminazione delle %bre troppo corte e delle impurità e avvieneprima della pre%latura.

    ;a titolazione dei %lati di cotone

    ;a titolazione determina il titolo di un %lo o di un %lato. "on essendo possibile misurare

    direttamente la sezione di una %bra perch$ facilmente deformabile e il piQ delle volte noncircolare, si ricorre al titolo, cio& al rapporto tra peso e lunghezza, per caratterizzarne la%nezza.

    Il valore della lunghezza ;7 e il valore del peso J7 sono messi in relazione tra loro eproducono i valori del titolo '7, nella titolazione diretta, o del numero "7, nella titolazioneindiretta. /istinguiamo *uindi la titolazione in due metodiD 'itolazione diretta 'JX;7 indicataper tutti i %lati fabbricati con %bre continue *uali seta, raion, nailon, ecc\7 e la 'itolazioneindiretta ";XJ7 indicata per tutti i %lati fabbricati con %bre discontinue *uali, lana, cotone,%occo di raion, ecc\7.

     

    ;e denominazioni della titolazione direttaD

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    4 'eF, indica il peso in gr. di 1.000 m di %lato.

    4 /eciteF /teF7, indica il peso in gr. di 10.000 m di %lato o bava.

    4 /enari /en7, indica il peso in gr. di 3.000 m di %lato o bava.

     

    ;e denominazioni della titolazione indirettaD

    4 Il numero metrico "m7, indica *uanti metri di %lato ci sono in 1 gr.

    sempioD "m :0 signi%ca che un %lato di :0 m pesa 1 gr.

    4 Il numero chilogrammetico "Kgm7 indica *uanti metri di %lato ci sono su 1.000 gr.

    *uesta titolazione viene usata principalente per %lati grossi, nel pratese e nel biellese7.

    4 Il numero inglese del cotone "e E "ec E "e cotone7 indica *uante matasse di :50 >ards6?:,03? m7 ci sono in 1 libbra inglese o pound americano di peso 52(,235 gr.7.

    sempioD "e 1 signi%ca che una matassa di %lato di 6?:,03? m pesa52(,235 gr.

    4 Il numero pratese "p7 indica *uante matasse di 2:( m pari a 1.000 braccia toscane7

    Ci sono su ((3,20 gr. pari a una libbra toscana7.

    ;a conversione del titolo "m in titolo "e si ottiene nel modo seguenteD "ec F 1.?3( "m

    ;a ritorsione del cotone

    Attraverso la ritorsione del %lato si aumenta la resistenza alla rottura e allo sfregamento, siriduce il fenomeno del pilling, oltre a ottenere una maggior regolarità e uniformità dellasuper%cie.

    Il senso di torsione delle %bre si indica con le lettere S7 e H7 che corrispondono alla direzione

    del tratto obli*uo della lettera, che formano le spirali, tenendo il %lato in posizione verticale.

    I ritorti semplici sono composti da due o piQ %lati semplici, riuniti con una sola operazione ditorsioneG i ritorti composti sono formati da due o piQ %lati ritorti semplici uniti con una odiverse operazioni di torsione.

    ;e principali nobilitazioni del cotone

    ;a mercerizzazione consiste nel trattamento del cotone con una soluzione di soda causticaidrossido di sodio "aY7 al %ne di rendere la sezione del %lo piQ circolare, conferendogli in talmodo maggior resistenza e brillantezza.

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    Il %nissaggio antipiega, migliora l’elasticità del cotone con resine sintetiche compromettendoper# la resistenza e la capacità di assorbimento pur riducendone i tempi di asciugatura.

    Il %nissaggio anti4restringimento, & un’ulteriore metodologia che consente di impedire ilrestringimento del tessuto. Con il %nissaggio idrorepellente, i tessuti vengono impregnati conappositi prodotti chimici siliconi7 in modo da renderli meno permeabili all’umidità.

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    rigini della seta E cenni storici

    Secondo la tradizione, la nascita della bachicoltura si deve all]imperatrice cinese i ;ing Shi,moglie dell’Imperatore 9iallo e vissuta nel -III secolo a.C.. Vu lei, detta anche la 8signoradei bachi da setaT, a scoprire la particolarità di *uesto insetto. I cinesi riuscirono a conservareil segreto per secoli %no a *uando nel 50 d.C. una principessa, andata in sposa a un principedel 'urKestan, trafug# uova, bachi e semi di gelso, dando cos inizio alla di!usione della seta

    che divenne, insieme alle spezie, una delle prime merci piQ ambite. ;a sua di!usione siespanse in tutto il mondo conosciuto, dapprima in 9iappone, India e Corea e successivamentein uropa dove il traNco commerciale si intensi%c# a tal punto da dare la paternità alladenominazione della piQ importante via di comunicazione tra l’estremo riente e l’uropaD lavia della seta, appunto. 'utto *uesto avvenne malgrado le rigide disposizioni date dagliimperatori che vietavano la vendita della seta al di fuori dei con%ni dell’impero.

    ;e vesti realizzate in seta, inizialmente prerogativa dei soli imperatori cinesi, entrarono a farecos parte, grazie ai mercanti, del guardaroba delle classi piQ agiate *uale bene di lusso assairicercato. I romani, che giungevano a pagare %no a una libbra d’oro per una libbra di seta,

    cominciarono a produrla solo nel 220 d.C. durante l’impero bizantino.

    In Italia la seta sbarc# uNcialmente nel 115? in Sicilia per e!etto della dominazione normannae della presenza di alcuni prigionieri di Corinto, specializzati nella bachicoltura ed espertisetaioli. /a *ui ebbe inizio l’e!ettiva produzione ed espansione del tessuto in tutta la Jenisola,che diede l’impulso decisivo a una tradizione produttiva che ancora oggi genera lavoro ericchezza.

    Il baco da seta

    Il baco da seta )omb>F mori7 & lungo poco piQ di millimteri al momento della schiusa delleuova. [ estremamente vorace e si nutre di foglie di gelso. ;a voracità dei bachi da seta siinterrompe in concomitanza con le *uattro mute annuli che determinano le cin*ue fasi d’etàdella larva.

    /opo circa (0 giorni raggiunge le dimensioni di ca. ?E10 centimetri. ;’allevatore provvedeallora a fornire ramoscelli eXo paglia al baco per permettere allo stesso di ancorare il bozzolonel *uale andrà a racchiudersi. Il groviglio di seta con il *uale il baco %ssa il bozzolo si chiama

    bavella o %laticcio.

    ;a %broina proteina animale7 viene estrusa da un foro che si trova sotto il labbro inferiore delbaco e che viene alimentato dai seritteri, due ghiandole collocate parallelamente all’internodel corpo. I %lamenti che ne fuoriescono sono rivestiti da una sostanza gommosa, la sericina.Puesta bava sottilissima si solidi%ca a contatto con l’aria.

    Ouotando la testa con un movimento a 8:T il baco crea un bozzolo formato da circa 04(0strati concentrici costituiti da un’unico %lo ininterrotto lungo mediamente 1.00 metri.

    ;’immersione in ac*ua bollente dei bozzoli ha lo scopo di evitare il completamento dellametamorfosi e permettere il dipanamento del %lo di seta sciogliendo parzialmente lo stratoproteico di sericina che lo avvolge.

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    ;a trasformazione da crisalide a farfalla avviene in circa due settimane. ;a farfalla fora laparete del bozzolo utilizzando le zampe e secernendo un li*uido che ha lo scopo di rammollirel’estremità del bozzolo, in modo da scivolare fuori. /opo laccoppiamento, la femminafemmina depone le uova. /a 20.000 bachi si ottengono circa 100 chili di bozzoli da cui siricavano circa 10 metri di seta greggia.

    ;a seta selvatica & la *ualità che viene generata da altre specie di bachi, *uindi non da *uello

    del gelso, il piQ importante tra *uesti & il tussah, non allevato in uropa e che vive sulle*uercie.

    +orfologia della seta

    ;a seta greggia & composta da due proteine. ;a %brina, presente nella misura del 62466@,conferisce la proprietà di reagire sia alle sostanze basiche sia a *uelle acide. ;a parte restantedi sericina & solubile in ac*ua calda, attraverso il processo de%nito sgommatura. ;e restanti

    componenti risultano essere sostanze grasse, cerose e sali minerali che vengono eliminatetramite un bagno a bassa temperatura. ;a seta greggia, che contiene *uasi tutta la gommainiziale e per *uesta ragione risulta piuttosto ruvida e opaca, si presta male alle operazioni ditintura.

    ;a seta cruda & la seta greggia sottoposta a un lavaggio molto lieve con il *uale si attenua siala gommosità che l’opacità e la ruvideza. "ella seta cotta, in%ne, la gomma & completamenteeliminata e la %bra risulta particolarmente lucente. Puestultima pu# essere di color biancopiQ o meno intenso, verdognola, giallognola, gialla e in alcuni casi rossa.

    ;’analisi al microscopio della sezione longitudinale della seta sgommata, caratterizzata da due%lamenti paralleli tenuti insieme da una sostanza cementante, appare formata da sottili%lamenti cilindrici. ;a sezione trasversale & prevalentemente di forma triangolare. Il diametrodelle bavelle varia dai 10 ai micron.

    Sia durante la cernita dei prodotti e la trattatura della seta, sia nelle varie operazioni di%latura e torcitura si producono cascami come i bozzoli sfarfallati, la spelaia prima bava delbaco7, i bozzoli di scarto, i residui di bozzoli dipanati. I cascami, che costituiscono il 20@ dellaseta greggia e sono costituiti da %lamenti non continui chiamati comunemente sete schappe,vengono riutilizzati nella maglieria dopo essere stati trattati con macchine analoghe a *uelle

    per la lavorazione della lana.

    Pualità, tipi di seta

    ;a seta greggia o tratta, si ottiene dai bozzoli non forati che mantengono la totalità del%lamento dipanabile che corrisponde circa alla metà della lunghezza totale circa .500E(.000 metri7. /a *uesta *ualità si ottiene un tipo di tessuto liscio e brillante, molto regolare esenza nessuna sporgenza. Al tatto risulta caldo, morbido e estremamente %ne. Puesta seta &

    considerata di prima *ualità.

    ;a seta schappe, terzanella o %oretto, si ottiene da bozzoli forati, da cascami di seta, dagliscarti generati dalla dipanatura e dai resti delle membrane. ;a lunghezza varia tra i 5 e i 12

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    centimetri generalmente ritorto7. I tessuti risultano semibrillanti ma regolari con delle breviestremità sporgenti nelle %bre. Al tatto risulta molto %ne, calda e piQ morbida della setagrezza. Puesta seta & considerata di seconda *ualità.

    ;a seta bourette o roccardino, si ottiene con la lavorazione delle %bre risultanti dalla setaschappe, *uindi con una lunghezza inferiore ai 5 centimetri. Si ottengono dei tessuti irregolari,poco luminosi, opachi, con dei nodi che provocano dei forti ingrossamenti. Al tatto risulta

    essere resistente e piuttosto calda. Puesta seta & considerata di terza *ualità.

    Jroprietà della seta

    ;a lucentezza & una delle caratteristiche della seta, un aspetto notevolmente condizionato daltipo di allevamento del baco, dalla scelta dei bozzoli e dalla loro lavorazione.

    ;a %nezza non & regolare nella seta, infatti gli ultimi strati del bozzolo tendono a essere piQ

    grossi rispetto a *uelli iniziali. In fase di dipanazione si riscontra che la %bra non si presentacon una sezione regolare. gni baco raggiunge oltre i 1.000 metri continui di %lo, *uindi anchela lunghezza & parte delle caratteristiche della %bra.

    ;a tenacità della seta & superiore a *uella della lana e prossima a *uella del cotoneG la suaresistenza all’usura & buona e, se sgualcita, ritorna allo stato originario con facilità ammessoche le pieghe non siano state prodotte in ambiente umido e caldo. ;a seta & contrassegnatainoltre da una buona elasticità e pu# allungarsi %no al 0@.

    Se sottoposta a fonti di calore tende a ingiallire, un fenomeno che non si veri%ca alle

    temperature inferiori ai 1(0 CU. Anche il sudore, gli spra> e i profumi indeboliscono la %bra ene provocano l’ingiallimento oltre che determinare possibili alterazioni cromatiche.

    Il suo potere di assorbimento dell’umidità presente nell’aria e nel sudore lascia sul corpo unasensazione di calore molto gradevole e impedisce che i tessuti si carichino di elettricitàstatica.

    I principali processi di lavorazione della seta

    "ella spelaiatura i bozzoli vengono separati dalla spelaia la prima bava del baco7G la fasesuccessiva detta cernita ha lo scopo di separare, in funzione della grandezza e della *ualità, ibozzoli eliminando *uelli difettosi. ;e categorie che ne risultano devono essere il piQ possibileomogenee tenendo conto pure dei criteri del colore e della grana. ;a selezione migliore dibozzoli & denominata 8realeT. Puesta operazione viene eseguita con l’aiuto di crivelliregolabili che lasciano passare i bozzoli delle di!erenze grandezze determinandone i varititoli.

    Si passa *uindi al rammollimento, al macero e alla spazzolaturaD le prime vesti della corteccia

    dei bozzoli vengono rammollite in ac*ua bollente e i bozzoli sottoposti a sfregamento tramiteuna spazzola rotante. ;e bave di seta che si trovano in super%cie cascami di seta7 vengonoeliminate con la raschiaturaG al %ne di prendere e agganciare il capo%lo o capobava dei bozzoli

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    tale processo, denominato scopinatura, non deve dilungarsi oltre il necessario per evitareperdita di peso e la conseguente diminuzione della rendita.

    "ella trattatura, attraverso la %ssazione all’aspo che gira continuamente, i %li si attorciglianoluno all’altro e la massa d’ac*ua in essi contenuta si riduce sino al 60@G infatti, considerandola %nezza della seta, si dipanano sempre tra i *uattro e gli otto bozzoli contemporaneamentein funzione della grossezza del %lo desiderata. ;a sericina salda i di!erenti %li in uno solo e si

    ottiene cos il %lo di seta grezza che presenta una sezione migliorata anche sotto l’aspettodella regolarità. Si dipanano circa la metà dei (.000 metri di %lo contenuti nel bozzolo.

    "ella fase dellaspatura i %li di seta grezza vengono portati su aspi per mezzo di rulli inporcellana e successivamente, dopo essere stati avvolti e asciugati attraverso circolazioned’aria a una temperatura di (2 CU, vengono disposti in matasse.

    ;o stracannaggio & l’operazione che consente di eliminare dal %lo tutto *uanto contransta conla sua nettezzaG in seguito i %li vengono accoppiati grazie alla binatura.

    ;a torcitura evita che il %lo di seta si aggrovigli oltre migliorarne la forza e prepararlo allasgommatura che elimina dal %lo la sericina. "ella fase della torsione la lucentezza vienedeterminata in funzione del numero di spire che vengono impartite, grazie a *uesta fase sipu# ottenere una gradazione di e!etti che va dal lucido allopaco.

    ;a seta viene successivamente commercializzata sotto forma di matassa. ;e matassevengono in precedenza messe a bagno con lo scopo di rendere il %lo piQ morbido e dipersonalizzarne la *ualità, prima di essere avvolte sui rocchetti.

    In attesa di essere tinto e tessuto, il %lo viene depurato con la stribbiatura che ne elimina leeventuali imperfezioni per poi passare alla metratura, alloliatura antistatica e alla zettatura

    disposizione del %lo su rocchetto per formare righe incrociate7.

    ;a seta caricata

    ;a sgommatura eliminazione della sericina dalla seta attraverso bagni in sali minerali, saponeo agenti chimici7 provoca una sensibile diminuzione del peso circa il 2@7. Jer compensare*uesta perdita, la seta viene *uindi trattata con sostanze vegetali tannini7 eXo sostanze

    minerali cloruro stannico, fosfato e silicato di sodio7, che aderendo alla %bra ne accrescono ilpeso. 'ale operazione pu# esser eseguita piQ volte %no a raggiungere il peso originale della%bra carica alla pari7 o anche a superarlo %no a un massimo consentito del (0@7. In*uest’ultimo caso la resistenza della %bra all’usura viene per# pregiudicata.

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    Origini del lino

    /a diecimila anni il linum usitatissimum, considerata la %bra tessile vegetale piQ antica, viene

    coltivato dai popoli del +editerraneo. ;e prime trasformazioni della %bra in %lato risalgonoall:.000 a.C. e i ritrovamenti delle mummie nelle tombe all’interno delle piramidi egizieconfermano l’uso che gli antichi egizi facevano di *uesta nobile %bra.na piQ ampia di!usione del lino, grazie alle tecniche di coltivazione e lavorazione assaiavanzate in *uel periodo, avvenne infatti proprio in gitto intorno al ?.000 a.C.G i fenici, celebrimercanti e grandi navigatori, ac*uistavano il lino nella terra dei faraoni per poi esportarlo inIrlanda, Inghilterra e )retagna./urante il periodo imperiale della storia romana 6 a.C.4(32 d.C.7, la coltura e la lavorazionedi *uesta %bra si svilupparono un po dovun*ue in uropa. I romani furono i primi a utilizzare illino oltre che per l’abbigliamento anche per le suppellettili della casa, mettendo a punto deiprocedimenti per la sua lavorazione non dissimili da *uelli che utilizziamo attualmente.

    Il lino raggiunse la massima di!usione nel corso del +edioevo. "eppure l’introduzione delcotone da parte degli arabi intorno al I- secolo riusc a o!uscarne il predominio. Con ilOinascimento e l’a!ermarsi di un gusto per uno stile di vita raNnato si ra!orz# la presenza dellino nella vita *uotidiana, in particolare nella produzione di lenzuola e camicie.;a fase della meccanizzazione dell’industria liniera prese avvio tra il -II e il -III secolo inconcomitanza con l’avvento della rivoluzione industriale, di cui la produzione tessile fu uno deiprincipali volani. ;e iniziative coloniali europee e le attività di esplorazione delle aree tropicalifavorirono inoltre la di!usione del cosiddetto 8stile colonialeT, una moda che trov# nel lino,proprio per le sue caratteristiche di freschezza e leggerezza, il tessuto ideale."el corso del "ovecento il consumo di lino & andato via via crescendo anche se le tecniche dicoltura e lavorazione sono rimaste *uelle tradizionali. Attualmente, almeno per *uantoconcerne l’uropa, il miglior lino viene coltivato in "ormandia e in )elgio.

    La piana del lino

    Jianta annuale il cui stelo pu# raggiungere un’altezza che oscilla tra gli :0 e i 10 centimetri,il lino presenta una %oritura che va dal bianco allazzurro. ;a varietà piQ comune e di!usa & la

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    linum usitatissimum coltivata principalmente in Cina, Oussia, craina, Vrancia, )ielorussia,landa, gitto, )elgio, Oepubblica Ceca e ;ituania.siste inoltre una varietà con stelo piQ corto, utilizzata per ottenere l’olio di semi di lino. ;emigliori *ualità di lino si ottengono nelle aree a clima temperato, in prossimità del mare e abasse altitudini.

    )olivazione del lino e principali proce##i di lavorazione

    ;a semina avviene tra marzo e aprile e la crescita si compie in un periodo che va da 30 a 10giorni. Segue la %oritura sulla sommità dello stelo, che si protrae %no a luglioEagosto, periodoin cui si procede al raccolto. Jer ottenere una buona maturazione & necessaria l’alternanza disole e pioggia. ;a maturazione & caratterizzata dall’ingiallimento delle piante, dalla cadutadelle foglie e dall’imbrunimento della capsula dei semi. Il grado di maturazione determina ilraccolto in relazione al tipo di prodotto che si vuole ottenere. Infatti con la cosiddetta8maturazione verdeT si ottiene un tiglio %nissimo, il lin bleu, utilizzato per batiste e merletti.Con la 8maturazione giallaT *uando il processo della stessa & *uasi completo, si ottengonotigli piQ resistenti ma pur sempre %ni, ed & il metodo piQ di!uso, mentre con la 8maturazionepienaT il tiglio & scadente e il seme rappresenta il prodotto principale."ella fase della raccolta le piante di lino, dopo essere state asportate estirpandole alla radice,vengono riunite in fasci e lasciate seccare %no alla completa maturazione. Segue la

    sgranatura che permette di separare le capsule contenenti i semi dalle piante. I semi sonoutilizzati nell’industria alimentare e per la produzione di vernici a olio.;a fase della macerazione ha lo scopo di liberare la corteccia e le %bre del libro dagli steli,esposti agli agenti atmosferici *uali pioggia, vento e sole e che possono indurre sulle pianteun processo di fermentazione indotto da funghi e batteri in grado di attaccare i legantinaturali che intrappolano la %bra nelle parti legnose della pianta. ;a macerazione pu#avvenire anche industrialmente, per esempio, con l’utilizzo di ac*ua calda e l’azione dispeci%ci prodotti chimici.;’essicazione avviene, con l’ausilio di stufe ad aria calda e precede la maciullatura che & laprima fase della stigliatura o scotolatura. Puesti processi hanno lo scopo di eliminare leresidue parti legnose degli steli della pianta e di liberare cos le %bre di lino %laccia7, che sonolunghe tra i 52 e i 30 centimetri, e la restante stoppa scotolata con lunghezza che varia tra i

    10 e i 2 centimetri.;a parte piQ pregiata viene raccolta e agglomerata in mannelle che vengono successivamentepettinate attraverso cilindri dotati di diversi pettini. Si ottiene cos la parallelizzazione delle%bre che verranno poi trasformate in un nastro continuo attraverso il processo detto 8lungotiglioT.Seguono i procedimenti di raNnamento e pulizia della %bra dove avviene la 8mischiaT tra idiversi lotti di materia prima. Si ottiene cos lo stoppino che sarà subito candeggiato pereliminare i cementi naturali e sbiancare la %bra.;’ultima fase consiste nel caricare gli stoppini sui %latoi per la stiratura e la torcitura. /urantela successiva asciugatura il %lato viene avvolto su dei tubetti, asciugato e portato aun’umidità dell’:@. Con la roccatura si forma la confezione %nale rocca7 unendo piQ spole. Il

    %lato viene controllato con stribbie ottiche al %ne di eliminare eventuali difetti *uali %amme eneps.

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    Mor%ologia del lino

    no stelo di lino & composto da diversi strati di singole %bre detti elementi basilari, lunghe trai 2 e i 50 millimetri. Jer liberare i fasci di %bre che si estendono su tutta la pianta, %no allesue radici, *uesti strati devono essere eliminati;e %bre del lino sono composte %no al 60@, da molecole di cellulosa ed emicellulosa a catenaGuna miscela di lignina, pectina, cera e grassi compone il rimanente (0@ che tiene il tutto

    saldamente insieme.Il lino, rispetto al cotone, risulta essere piQ rigido e presenta una super%cie piQ liscia. Jossiedeinoltre una maggior resistenza alla trazione tenacità7 ma una minore elasticità. nacaratteristica fondamentale del lino & la freschezza, dovuta alla sua ottima conducibilitàtermica, infatti il lino ha largo impiego nella confezione di capi che si utilizzano prevalente4mente con il clima caldo e umido anche in virtQ della sua capacità assorbente che arriva %noal 0@ del suo peso. ;’ottima resistenza agli acidi diluiti, agli alcali e ai solventi organici lorende facilmente lavabile.

    &roprie' del lino

    I %lati e i tessuti ottenuti dalle %bre di lino non inglobano molta aria, risultano *uindi

    scarsamente isolanti e consentono alla pelle una notevole traspirazione. Puesta caratteristicarende i tessuti di lino particolarmente freschi. Inoltre l’umidità, *uasi sempre presente nelle%bre, rende praticamente nulle le eventuali cariche elettrostatiche. Il tessuto di lino proteggedall’in*uinamento elettromagnetico, %ltrando il 32@ dei raggi -AG inoltre, non si in%amma,resiste alle abrasioni ed & molto robusto *ualità che aumenta *uando la %bra & bagnata7.

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    ;’igroscopicità gli permette di assorbire e di disperdere nell’ambiente circostante l’umiditàG nerisulta un ottima regolazione del microclima che si crea tra l’indumento e la pelle, oltre che,ulteriore peculiarità, la caratteristica battericida della %bra. ;a sua super%cie presenta unamoderata lucentezza e una buona compattezza al tatto anche se dal punto di vistadell’elasticità si situa come ultima tra le %bre tessili con valori inferiori al @. Il lino possiedein%ne un’elevata ricettività alla tintura e ai trattamenti di %nissaggio.

    ;a viscosa

    ;a viscosa & una %bra tessile arti%ciale che presenta una particolare lucentezza serica,ragione per la *uale viene anche de%nita 8seta arti%cialeT.

    ;a storia della sua produzione inizia nel 1:52, anno in cui venne scoperto il primo compostosolubile della cellulosa che aveva proprietà di essere ridotto in %lamenti. "el 1::(41::5 ilchimico francese conte Yilaire )ernigaud di Chardonnet present# una domanda di brevettoper la 8seta arti%cialeT che present# all’sposizione Internazionale di Jarigi tenuta nel 1:31."egli anni successivi i chimici Charles Cross, dMard )evan e Cla>ton )eadle brevettarono ilprocesso industriale di produzione della viscosa in Inghilterra dopo aver scoperto che,trattando il cotone con soda caustica e solfuro di carbonio si otteneva una massa giallognolapiuttosto densa viscosa7, che poteva essere estrusa in %bre attraverso un appositoprocedimento.

    ;a viscosa o ra>on7 fu creata per rispondere alla richiesta di un tessuto simile alla seta mapiQ economico. -iene prodotta a partire dalla polpa di legno degli alberi come anche dalcotone, dalla paglia ecc.7, in particolar modo dal legno di eucalipto, pino e faggio che dopol’eliminazione della corteccia viene sminuzzato in frammenti. Successivamente vengonoeliminate le resine e le altre impurità. ;a cellulosa cos ottenuta viene ridotta allo stato li*uido,con una soluzione di soda caustica e arricchita con solfuro di carbonio si trasforma poi inFantogenato di cellulosa, in un secondo tempo disciolto sempre con l’ausilio di soda caustica.

    ;a soluzione colloidale viene estrusa e i %lamenti che si ottengono dalla %liera formano il %losingolo che viene roccato sulla macchina da %latura. In seguito la rocca viene caricata incandra per il lavaggio e successivamente il %lo lavato e asciugato su appositi cilindri a vaporerisulta pronto per le lavorazioni tessili.