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Festa islamica La festa del Eid al-Fitr è una festa gioiosa, durante il quale i Musulmani, dopo i sacrifici del mese di digiuno, rendono grazie a Dio per averli sostenuti nello sforzo. Durante questa festa assolvono un altro pilastro dell'Islam che è quella raccolta della zakat, ovvero l'obbligo dell'elemosina che spetta ai bisognosi. La festa si celebra la mattina con una preghiera di gruppo e successivamente con visite ai parenti e amici, doni, banchetti, elemosina ai poveri e dolci tradizionali di tutti i tipi. In questo giorno, i musulmani sono anche incoraggiati a perdonare e dimenticare tutte le differenze con gli altri o animosità che si sono verificati durante l'anno. Niente di veramente può descrivere la fratellanza esemplificato in questo giorno. Uno di solito spera di trattenere questi sentimenti per tutto il resto dell’anno. Perché lo scopo del Ramadan alla fine é questo e a tale scopo viene commemorato il Eid. Dopo la preghiera le ragazze si dipingono le mani è un modo per sentirsi molto unite e nello stesso tempo divertirsi.

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Page 1: Festa islamica La festa del Eid al-Fitr è informativo... · dodicesimo mese del calendario lunare thai, ovvero nel nostro novembre, in tutti i Paesi Buddhisti (Thailandia, Laos,

Festa islamica La festa del Eid al-Fitr è una festa gioiosa, durante il quale i Musulmani, dopo i sacrifici del mese di digiuno, rendono grazie a Dio per averli sostenuti nello sforzo. Durante questa festa assolvono un altro pilastro dell'Islam che è quella raccolta della zakat, ovvero l'obbligo dell'elemosina che spetta ai bisognosi. La festa si celebra la mattina con una

preghiera di gruppo e successivamente con visite ai parenti e amici, doni, banchetti, elemosina ai poveri e dolci tradizionali di tutti i tipi. In questo giorno, i musulmani sono anche incoraggiati a perdonare e dimenticare tutte le differenze con gli altri o animosità che si sono verificati durante l'anno. Niente di veramente può descrivere la fratellanza esemplificato in questo giorno. Uno di solito spera di trattenere questi sentimenti per tutto il resto dell’anno. Perché lo scopo del Ramadan alla fine é questo e a tale scopo

viene commemorato il Eid.

Dopo la preghiera le ragazze si dipingono le mani è un modo per sentirsi molto unite e nello stesso tempo divertirsi.

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Festa ebraica

Hanukkah o Chanukkà, è una festività ebraica nota anche con il nome di Festa delle Luci e commemora la consacrazione del nuovo altare nel Tempio di Gerusalemme avvenuta nel 161 a.C. In quel tempo infatti in Giudea il re greco Antioco Epifane ordinò a tutta la gente ebrea di rinunciare al proprio Dio, alla propria religione e ai propri costumi in nome della religione greca. I templi giudaici furono così distrutti, profanati ed utilizzati per altre divinità. Alcuni ebrei obbedirono al loro re, altri si rifiutarono. Tra questi vi era Giuda Maccabeo che, con quattro suoi compagni, combatté per tre anni per riavere il Tempio di Gerusalemme. Una volta riuscito nell'intento la prima cosa che fece fu purificare il Tempio e ridedicarlo(Hanukkah significa infatti “dedica”) al proprio Dio. Giuda ed i suoi compagni per farlo avevano però bisogno di una grande quantità d'olio benedetto, ma trovarono solo una piccola ampolla. Per miracolo questa tenne accesa la luce del tempio per otto notti! La festività dura ancora oggi otto giorni ed è l’unica festività religiosa ebraica che si svolge a cavallo tra due mesi: inizia a infatti a Kislev e finisce in Tevet (che corrispondono più o meno al nostro Novembre e al nostro Dicembre). In nome delle luci accese un tempo, la caratteristica fondamentale è l'accensione dei lumi di un particolare candelabro ad otto braccia chiamato chanukiah. Un tempo questa festività era considerata una festa minore, ma, nel XX secolo, con la diffusione e popolarità del Natale (una delle più sentite feste del mondo occidentale) Chanukka iniziò a rappresentare la volontà di sopravvivere del popolo ebraico: la luce della fede aveva infatti battuto molti secoli prima l'ottusità della forza bruta. Non è un caso poi che questa festa venga infatti celebrata in inverno, quando le giornate divengono più buie ed iniziano ad accorciarsi. Negli ultimi anni l'accensione delle candele è divenuta molto sentita presso numerosissime comunità ebraiche che celebrano la festa in maniera pubblica. Il presidente della comunità (o rabbino capo) tiene un breve discorso di benedizione, accende le candele ed inaugura la festa. I presenti iniziano poi a intonare inni gioiosi, eseguono i balli tipici e giocano con il dreidel (simile ad una trottola)

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Festa indiana Diwali è una delle più antiche e importanti feste celebrata in tutta l’India. Diwali è anche conosciuta come ‘Festa delle Luci ’. Un sinonimo del vocabolo “Diwali” è “Deepavali” (“deep” significa “luce” o“lampada”, mentre “avali” vuol dire “fila”). Questa “successione di luci” è rappresentata dalle lampade che vengono sistemate un po' ovunque in occasione della festa. La festa che non è solo Hindu ma viene celebrata anche da Buddisti, Jainisti e Sikh, con motivazioni diverse in base ai credi e alla zona dove le persone risiedono.

Storia del Diwali C'era una volta un grande guerriero, il principe Rama, che aveva una bella moglie di nome Sita. C'era anche un re terribile, il demone Ravana. Aveva venti braccia e dieci teste ed era temuto in tutto il paese. Voleva che Sita diventasse sua moglie e un giorno lui la rapì. La portò via nel suo carro ma Sita, che era molto intelligente, ruppe la sua collana e lasciò una scia di gioielli per Rama da seguire. Rama seguì la scia scintillante di gioielli fino a quando incontrò il Re delle Scimmie Hanuman, che divenne suo amico. Hanuman promise di aiutare Rama a trovare Sita. Mandò dei messaggi a tutte le scimmie e orsi del mondo che cercarono di trovare Sita. Dopo una lunga ricerca, Hanuman trovò Sita imprigionata su un'isola. Siccome non riuscivano a raggiungere l'isola, tutti gli animali insieme formarono un ponte. Una volta raggiunta l'isola fecero una potente battaglia e liberarono Sita. Rama uccise Ravanna il Dio del male con una freccia magica. Tutto il mondo si rallegrò. Ora Rama e Sita possano iniziare un lungo viaggio di ritorno verso la loro terra. Una volta arrivati nella città Ayodhya tutta la gente accolse Rama e Sita con lampade ad olio accese per guidare il loro cammino. Da quel momento la gente in India accende delle lampade per la festa dei Diwali con l'intento di ricordare che la luce trionfa sul buio e il bene trionfa sul male. Il Diwali ricorda il ritorno di Rama (la incarnazione di Vishnu) nella sua capitale Ayodhya. Simbolicamente quindi si festeggia il ritorno della ‘Luce’ nella sua casa di origine (il nostro corpo), da dove manca da molto tempo, dopo aver sconfitto tutte le nostre cattive tendenze ( Ravana).Il popolo di Ayodhya, per celebrare il ritorno di Rama, Sita e Lakshmana,festeggia ogni anno Diwali , facendo scoppiare petardi e illuminando a

giorno tutte le case con torce (diyas) e altre luci. La festa del Diwali comincia due giorni prima e culmina nel terzo giorno. Dhan Teras è il primo giorno di festa (due giorni prima di Diwali. In questo giorno c’è l’usanza, ed è di buon auspicio comprare qualche utensile nuovo per la casa. La casa deve essere ripulita di tutto punto. I bambini comprano i petardi, le torce e le candele. Si ha l'usanza di creare delle piccole casette di fango, ( puja

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) al cui centro siede un’immagine di Lakshmi, la dea della prosperità e la protettrice delle donne sposate. Le persone comprano piccole statuine di Ganesha e Lakshmi che verranno utilizzate nella puja. E’ molto importante che tutta la casa sia bene illuminata con torce ad olio, candele e lampadine. Almeno una torcia è d’obbligo. E’ il giorno in cui la puja della casa viene gioiosamente decorata con fiori freschi e foglie. Gli Indiani sono maestri nel disporle in modo da formare eleganti disegni geometrici: rangoli.Donne e bambini fanno a gara a chi forma i disegni più belli. Il posto d’onore, nella Puja, deve essere sempre riservato a Ganesha e a Lakshmi. Finalmente arriva il giorno di Diwali. Si inizia il giorno con un bagno purificatore da fare prima dell’alba, seguito da un massaggio con oli profumati. Questo rito è considerato molto propiziatorio ed è considerato alla stregua di un bagno nel Gange.

Festa afroamericana D I L U C E

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La festa del Kwanzaa nasce nel 1966 da uno dei leader del movimento per i diritti degli afroamericani negli Stati Uniti, Maulana Karenga. La festa dura sette giorni, ogni anno dal 26 dicembre fino al primo gennaio, e nelle intenzioni del fondatore vuole riavvicinare le comunità afroamericane statunitensi alle loro radici culturali nel continente africano. Il significato di Kwanzaa non è in primo luogo religioso e non intende contrapporsi ad altre festività (in primo luogo, naturalmente, il Natale) anche se nelle opere di Karenga degli anni Sessanta e Settanta si potevano trovare frasi e pensieri esplicitamente contrari al cristianesimo, presentato come la “religione dei bianchi”. La festa non è celebrata in nessun paese dell’Africa. Il nome Kwanzaa deriva dalla lingua swahili o kiswahili, una delle più diffuse nel continente africano e parlata nella parte centro-orientale dell’Africa (è una delle lingue ufficiali in Kenya, Uganda e Tanzania). In wahili, kwanza(con una sola “a”) significa “primo frutto”. In molti paesi africani esistono da sempre festività in occasione del primo raccolto dell’anno.

Ciascun giorno dei sette giorni in cui si festeggia questa festa è dedicato a uno dei "I sette principi del Kwanzaa" che sono: 1. Umoja - per mantenere l'unità nella famiglia e nella comunità 2. Kujichagulia autodeterminazione, di essere responsabile e di parlare per se stessi 3. Ujima - lavoro collettivo e la responsabilità, per costruire e mantenere una comunità 4. Ujamaa - cooperazione economica, per aiutare l'un l'altro 5. Nia - scopo, per costruire e sviluppare la comunità per il bene del popolo 6. Kuumba - creatività, di fare tutto il possibile per lasciare la comunità più bello e utile per le generazioni future. 7. Imani - fede, credere nei genitori, insegnanti e dirigenti. Una candela è accesa ogni giorno sullo speciale candelabro, la"Kimara": rappresenta il principio ricordato in quel giorno. Il Kimara è posto su un “mkeka”una stuoia di paglia tradizionale, e una spiga di grano è anche posta sul tappeto per ogni bambino in famiglia. In mezzo alla stuoia si pone un cesto di frutta, chiamato "mazao",insieme a una tazza speciale che simboleggia l’unità e a cui ognuno è invitato a bere. Le famiglie decorano le loro case utilizzando i colori rosso, verde e nero - che rappresentano la bandiera africana. L’ultimo giorno della festa, noto come "Zawadi", vengono dati dei regali e…. si balla

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Festa thailandese

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l Loi Krathong, quello che noi chiamiamo il festival delle lanterne o delle luci, avviene nelle notti di luna piena del dodicesimo mese del calendario lunare thai, ovvero nel nostro novembre, in tutti i Paesi Buddhisti (Thailandia, Laos, Myamar, Cambodia). Il festival è adatto agli amanti del mistico orientale e delle luci naturali dove è possibile assistere al volo di centinaia e centinaia di lanterne. Questa festa trasforma completamente il paesaggio notturno: il mare scuro viene puntellato di stelle fiammeggianti e il cielo nero si tinge di arancio e rosso. L’atmosfera che si riesce a respirare nel festival è un mix di magia e luce. In ogni zona del paese ha le sue varianti: Il Loi Krathong o festival delle luci, è forse il più conosciuto e il Yee Peng nel Nord della Thailandia. Nel Loi Krathong le belle lanterne accese, vengono lasciate galleggiare nell’acqua, nello Yee

Peng, invece, vengono fatte volare in cielo. Le lanterne vengono lasciate alzarsi in cielo dopo una piccola preghiera o esprimendo un desiderio, in ogni caso come segno di buon auspicio e liberazione. Il Loi Krathong è nato a Sukhothai, la prima capitale della Thailandia,ed è una festa buddhista e l’atto di accendere candele ed illuminare la città è volto a venerare il Buddha e il lasciarle galleggiare sul fiume o farle volare in aria simboleggia l’abbandono della sfortuna. Si rilascia così tutta la negatività e la rabbia per lasciala volare o galleggiare via e lontano da sé stessi. Oltre il lancio delle lanterne in cielo, al lancio bisogna esprimere un desiderio, e l’abbandono del krathong in acqua durante il festival si assiste a competizioni di bellezza, musica da vivo, area adibite al cibo a prezzi più stracciati del solito e fuochi d’artificio che però sono un’importazione cinese e non una tradizione thai.

Festa cinese

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Il 15 gennaio del calendario lunare ricorre una festa tradizionale cinese, la Festa delle Lanterne, che simboleggia la fine della Festa della Primavera.

La sera della Festa delle Lanterne corrisponde alla prima sera di luna piena del primo mese lunare; per l’occasione

a livello popolare vige l’ usanza di appendere lanterne colorate, da cui il nome della festa.

L’ammirazione delle lanterne e il consumo degli yuanxiao, ossia palline di farina di riso glutinoso, sono i piaceri principali della festa. Perché si appendono le

lanterne colorate? Secondo la leggenda, nel 180 a.C. l’imperatore Han Wendi, degli Han occidentali, sarebbe salito al trono il 15 gennaio del calendario lunare e per commemorare l’evento avrebbe fissato la data come festa delle lanterne. Ogni anno la sera della festa egli

lasciava il palazzo per divertirsi con la popolazione. Per l’occasione, tutte le famiglie appendevano lanterne multicolori di forma svariata lungo le strade. Nel 104 a.C. la Festa delle Lanterne venne ufficialmente inserita fra le feste nazionali più importanti. La decisione ne ampliò

ulteriormente le dimensioni. Secondo i regolamenti, occorreva appendere le lanterne in tutti i luoghi pubblici e davanti ad ogni casa, in particolare nelle zone più animate o nei centri culturali delle città si dovevano tenere grandi mostre di lanterne, offerte all’ammirazione

della popolazione, che poteva anche impegnarsi nella soluzione degli indovinelli ivi iscritti e danzare con le lanterne del drago. La manifestazione divenne così permanente, continuando nei secoli. Secondo i documenti storici, nel 713 al tempo della dinastia Tang nell’allora

capitale Chang’an (l’attuale Xian), venne eretto un “monte di lanterne” alto sette metri, realizzato con più di 50.000 lanterne.

Le lanterne della festa sono realizzate con carta colorata nelle forme di paesaggi, edifici, personaggi, fiori, uccelli,

animali e altre figure, tra cui spiccano le lanterne dei cavalli in corsa, decisamente le più caratteristiche. Si tratta di un tipo di lanterna-giocattolo che si dice abbia una storia di più di mille anni. All’interno questa possiede un meccanismo rotante ed una candela, che una volta

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accesa crea aria calda che sale e fa muovere il

meccanismo ed i cavalli di carta ivi applicati, che paiono quindi galoppare. L’ombra dei cavalli si riflette sulle pareti della lanterna, dando dall’esterno l’impressione di una mandria di cavalli sfreccianti.

Nel corso della festa il consumo degli yuanxiao è un’altra

abitudine molto importante. Al tempo della dinastia Song (960-1279) cominciò a diffondersi un nuovo tipo di alimento, ossia un ripieno di frutta secca ricoperto di uno strato di farina di riso glutinoso, di forma rotonda, che una volta bollito è delizioso, con un gusto dolce. In

seguito nel nord della Cina queste palline vennero chiamate “Yuanxiao” e nel sud “Tangyuan” o “Tangtuan”.

Ad oggi esistono quasi 30 tipi di yuanxiao, con ripieni di lazzeruola, pasta di giuggiole, pasta zuccherata di soia rossa, sesamo, cioccolato, ecc. Nelle diverse zone del

paese i gusti sono vari, come nella provincia meridionale del Hunan, dove le palline sono di un bianco trasparente, e a Ningbo, nella provincia del Zhejiang, sulla costa orientale, dalla copertura sottile e dal ripieno compatto. A Shanghai sono chiamate “uova di colomba”, delicate e

fresche, mentre a Pechino hanno ripieni di lazzeruola, sesamo e burro, con un gusto molto speciale.

A parte l’ ammirazione delle lanterne e il consumo degli yuanxiao, per la Festa delle Lanterne si tengono anche altre attività ricreative, come i percorsi sui trampoli e le

danze yangge e del leone. In particolare le danze del leone, a parte la Cina, ovunque nel mondo dove vivano dei cinesi sono praticate in occasione di ogni festività. L’arte è suddivisa nelle scuole del nord e del sud: le danze del sud privilegiano la varietà delle tecniche e il

movimento, implicando normalmente due persone, mentre quelle del nord si presentano impressionanti per la presenza di una decina o più decine di persone che danzano con l’accompagnamento di musica popolare, con un’ampia partecipazione di pubblico, creando la

particolare calorosa atmosfera della Festa delle Lanterne

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Festa svedese

In Svezia, all’alba del 13 dicembre, migliaia di bambine con una veste bianca, una candela accesa in mano e una coroncina di candele elettriche in testa, illuminano il buio inverno svedese. La processione Le processioni della Santa Lucia

svedese sono guidate da una

bambina o ragazza che impersona Lucia seguita da damigelle e paggetti che

indossano vesti bianche e cappelli con stelle dorate. Il corteo è chiuso da

bambini vestiti come folletti. È una scena adorabile, con i bambini che

cantano canzoni tradizionali natalizie e illuminano l’oscurità con le loro

candele. Lucia e le sue damigelle donano brioche allo zafferano e biscotti

allo zenzero agli spettatori.

Questa tradizione del Settecento si ripete in chiese, scuole, ospedali e luoghi

di lavoro in tutto il Paese e non sarebbe Natale in Svezia senza Lucia, che

segna il ritorno della luce nel giorno più corto dell'anno.

Le origini Santa Lucia è originaria di Siracusa ed esistono diverse versioni in merito a come questa tradizione sia arrivata in Svezia. Sappiamo che l’aristocrazia svedese settecentesca introdusse questa tradizione che prevedeva che la figlia maggiore vestisse i panni di Lucia e servisse la colazione a letto ai genitori la mattina del 13 dicembre. La tradizione come la conosciamo ora prende piede nel Novecento quando un quotidiano di Stoccolma nel 1927 lancia il primo concorso tra i lettori per votare la Lucia più bella.

Lucia oggi Ogni anno viene incoronata una Lucia in ogni cittá. Le candidate sono giovani residenti e vengono pubblicizzate dai quotidiani e TV locali. La Lucia, che viene scelta dal pubblico, e le altre candidate che diventano le sue damigelle, devono saper cantare per poter poi esibirsi nelle piazze della cittá, negli ospedali, nei centri per gli anziani, nei centri commerciali e nelle fabbriche. Oggi può anche essere un bambino o uomo ad essere incoronato come Santa Lucia, e frequenti sono le Santa Lucia di altra provenienza etnica. Ecco un video che spiega in modo divertente come si svolgono i festeggiamenti tipici.

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Festa hawaiana

Alle Hawaii è il Giorno della Memoria. Centinaia di lanterne accese galleggiano sul mare in ricordo di tutte le vittime di calamità naturali, guerre e fame.

Si svolge da più di 10 anni ed all'inizio partecipavano solo i fedeli di Shinnyo-en, da qualche anno

partecipano migliaia di persone praticamente si è allargata a tutti, anche chi non è buddhista. Ad Ala

Moana Beach si svolge il Festival delle lanterne galleggianti, che ricoprono la baia e trasportano

messaggi e desideri.

Ogni anno al crepuscolo, arrivano sul posto e posano la loro lanterna, per ricordare i propri cari caduti in

guerra.