ex libris (parte prima)

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Estratto dal sito www.ilfuturomigliore.org EX LIBRIS (parte prima) sergio benassai La locuzione Ex libris indica l’etichetta od un segno che si applica su un libro per indicarne il proprietario. Tuttavia qui faccio riferimento al suo significato letterale “ dai libri”, per indicare che quanto segue deriva da una apertura casuale dei libri che sto risistemando negli scaffali, tentando, in questa risistemazione, di organizzarli secondo precisi criteri (che però, ahimè, talvolta non sono fra loro conciliabili). E in realtà quanto segue è solo un invito a leggere libri (non necessariamente quelli qui citati).

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Spunti da frasi estratte a caso dai libri che sto risistemando nelle librerie. In realtà un invito alla lettura (non necessariamente dei libri citati).

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Page 1: EX LIBRIS  (parte prima)

Estratto dal sito

www.ilfuturomigliore.org

EX LIBRIS (parte prima)

sergio benassai

La locuzione Ex libris indica l’etichetta od un segno che si applica su un libro per indicarne il proprietario.

Tuttavia qui faccio riferimento al suo significato letterale “dai libri”, per indicare che quanto segue deriva da una apertura casuale dei libri che sto risistemando negli scaffali, tentando, in questa risistemazione, di organizzarli secondo precisi criteri (che però, ahimè, talvolta non sono fra loro conciliabili).

E in realtà quanto segue è solo un invito a leggere libri (non necessariamente quelli qui citati).

Page 2: EX LIBRIS  (parte prima)

EX LIBRIS (1)

Il male di cambiare è sempre meno grande di quello di sopportare ?

E’ una domanda, tratta dal libro “Lo spirito delle leggi “ di Montesquieu e citata nel libro “Il metro del mondo” di Denis Guedj.

Charles-Louis de Secondat, barone de La Brède e di Montesquieu

A giudicare da quanto si percepisce sembrerebbe che molte/i preferiscano sopportare la situazione attuale, piuttosto che cambiare.

Però, allo stesso tempo, si rendono sempre più evidenti segni di un malessere diffuso (soprattutto pensando alle prospettive per le/i giovani) e alcune/i già si interrogano seriamente sulla necessità di profondi cambiamenti, che però, oltre ad un progetto (che tenga conto anche della sua praticabilità), richiedono che vi sia un gruppo di persone che vi si impegni, con alleanze, un’adeguata organizzazione, la definizione e l’utilizzo di appropriati mezzi di informazione, ecc.

Qualche segnale positivo mi sembra talvolta di vederlo, anche se sempre sull’orlo di spegnersi alle prime difficoltà.

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EX LIBRIS (2)

Nelle prime pagine del “Il cimitero di Praga”, libro di Umberto Eco, il protagonista racconta di aver incontrato, nel 1885 o 1886, presso il ristorante “Chez Magny”, quello che continua a ricordare come il dottore, austriaco o tedesco, Froide (chiaro riferimento a Freud) che, a proposito della cocaina sostiene:

… E soprattutto è meravigliosa per infondere fiducia nei depressi, sollevare lo spirito, rendere attivi e ottimisti …

Erythroxylum coca

Lungi da me naturalmente ogni qualsivoglia atteggiamento in favore delle droghe, però ci sarebbe proprio bisogno di una qualche sostanza, per altri versi innocua, che producesse quegli effetti !

Anche perché, se tale sostanza ci fosse, ci si potrebbe rassegnare ad essere d’accordo con Joly (altro personaggio del romanzo di Eco) che afferma:

… Immaginarsi come elemento necessario nell’ordine dell’universo equivale, per noi gente di buone letture, a quello che è la superstizione per gli illetterati. Non si cambia il mondo con le idee …

Ma, dal momento che, per ora, quella sostanza non esiste, continuiamo a cercar di diffondere buone idee .

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EX LIBRIS (3)

Nell’epilogo del suo libro “La scienza universale: arte e natura nel genio di Leonardo”, Fritjof Capra afferma:

L’evoluzione non è più considerata una lotta competitiva per l’esistenza, ma piuttosto una danza collaborativa le cui forze propulsive sono la creatività e l’emergere costante di novità.

Macchine di Leonardo da Vinci

Sarebbe bello se fosse così: ma di questi tempi invece sembra proprio prevalere la lotta competitiva.Ma forse, se si guarda in una prospettiva non ristretta al contingente, c’è ancora spazio per la creatività e per le novità.

Tocca però a chi è oppresso dalla competizione (e a chi sta dalla loro parte) “creare”, “innovare”, “cambiare” per far emergere la danza invece della lotta.

In piccolo, può significare ad esempio impegnarsi in un ruolo attivo per la predisposizione di normative innovative senza limitarsi a lottare per non essere travolte/i da normative “ingiuste”.

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EX LIBRIS (4)

Il libro che ho fra le mani è “Il museo della carta e della stampa della Siva”, un libro che mi ricorda un fallimento.

Il museo in questione era (adesso credo che sia stato trasferito al museo di Fabriano) nella sede della Siva (del Poligrafico dello Stato) in via Salaria, a Roma.

Produzione della carta

E lo potei visitare nei giorni (anni fa) nei quali stavo tentando di convincere l’allora ANPA (ora ISPRA) ad acquisire (praticamente gratis !) l’intero complesso per farne la propria sede. Anche perché erano presenti e funzionanti alcuni laboratori, fra i quali quello dedicato alle prove sugli imballaggi (anche per merci pericolose).

Ma non se ne fece nulla. Gli edifici, e i laboratori, sono stati a lungo abbandonati; e adesso sono utilizzati, forse, non ne sono sicuro, per alloggio temporaneo per senzatetto ed immigrati.

Recentemente, a poche centinaia di metri, è stata costruita una nuova sede del Poligrafico dello Stato, tutta vetri e cemento.

E la sensazione di fallimento mi si ripresenta ogni volta che si parla (ma non si agisce) di recupero di edifici storici, di privilegiare il riutilizzo rispetto alla costruzione di nuovi edifici, ecc.

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EX LIBRIS (5)

Sfogliando il libro “Gödel, Escher, Bach: un’Eterna Ghirlanda Brillante” di Douglas R. Hofstadter (che prima o poi, forse, riuscirò a leggere, se i neuroni e la volontà mi aiuteranno) non ho potuto non notare, da incallito e non pentito fumatore, la citazione di una poesia di Bach, intitolata “Pensieri edificanti di un fumatore di tabacco”, che inizia così:

Spesso al tramonto la mia pipadi buon tabacco riempio, e quaper mio diletto siedo e fumo;e in questa calma la mente vaal cupo quadro della vita.

Johann Sebastian Bach

Credo che non sarebbe male se tutte/i quante/i riuscissimo ogni tanto a “fermarci” per riflettere con calma (anche senza sigaretta o sigaro o pipa !).

E può succedere che, oziando e lasciando liberi i pensieri, venga fuori qualche idea di come rendere meno cupe le ore successive, dominate dai mal di testa procurati dal frenetico compulsare i siti web per cercare di trovare una risposta chiara ad un problema che magari ci sembrava semplice.

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EX LIBRIS (6)

Franco Carlini, giornalista e saggista, purtroppo scomparso pochi anni fa, da molti considerato uno dei maggiori esperti italiani di Internet, nel suo libro “Divergenze digitali: conflitti, soggetti e tecnologie della terza Internet” affermava che;

… i saperi non sono più soltanto uno strumento per cambiare il mondo (o per guadagnare di più), ma sono merce essi stessi. Nel senso che vengono venduti e scambiati in quanto tali, attribuendo loro un valore monetario.… Adesso la conoscenza diventa moneta sonante in quanto tale, anche quando smaterializzata.

E il pensiero corre alle molteplici offerte di consulenze, corsi, guide, ecc. che si affollano sul web.

Ma, come sempre, c’è anche il rovescio della medaglia.Basti pensare ai blog, ai forum, a Facebook, a tanti siti più o meno specialistici, dove le persone si scambiano informazioni, pareri, consigli, in modo del tutto gratuito.

Page 8: EX LIBRIS  (parte prima)

EX LIBRIS (7)

Nel libro “Il dono al tempo di Internet”, Marco Aime e Anna Cossetta affermano:

Rispondendo al quesito di qualcuno su un forum …. si dona qualcosa, convinti del fatto che a propria volta si potrà usufruire di informazioni analoghe, donate da altri

Però

… blog, forum … sembrano la perfetta metafora … di … una società … che pare aver riscoperto la forza e la necessità del dono, ma che non riesce a diventare un fatto sociale totale.

Ma allora forse la terza rivoluzione industriale (la prima tecnologica), quella della digitalizzazione, potrebbe anche essere la base per un mondo più vivibile !

Mmm … a giudicare dalla cruda realtà, e facendo salve tutte le belle iniziative di scambio gratuito, la digitalizzazione è anche un bel problema non facile da gestire.Basti pensare alle povere persone anziane che sono ormai costrette ad imparare almeno le nozioni elementari per usare un PC, altrimenti magari non riescono più a ricevere la pensione !

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EX LIBRIS (8)

Il secondo capitolo del romanzo “Neve” di Orhan Pamuk inizia così:

La neve gli dava sempre una sensazione di purezza che gli faceva dimenticare la sporcizia, il fango e il buio della città. Ma Ka perse questa sensazione il primo giorno che passò a Kars. Qui la neve era stancante, fastidiosa e massacrante.

Dunque due aspetti della neve: un po’ come è successo anche a me tempo fa.

Da una parte il giardino imbiancato, silenzioso, che richiamava l’incipit del libro sopra citato:

Il silenzio della neve, pensava l'uomo seduto dietro all'autista del pullman. Se questo fosse stato l'inizio di una poesia, avrebbe chiamato “silenzio della neve” ciò che sentiva dentro.

Dall’altra, il richiamo ad una realtà resa fastidiosa dal leggere certi articoli di legge, come l’articolo 28 del DLgs 205/2010, che introduce, nel DLgs 152/2006, il seguente nuovo articolo 214-bis:

1. Le attività di sgombero della neve effettuate dalle pubbliche amministrazioni o da loro delegati, dai concessionari di reti infrastrutturali o infrastrutture non costituisce detenzione ai fini della lettera a) comma 1 dell'articolo 183.

A quando un altro articolo che definirà come non rifiuto l’acqua piovana che scorre sulle strade ?

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EX LIBRIS (9)

Da “L’ardore” di Roberto Calasso:

Che cos’è dhï ? Pensiero intenso, visione, ispirazione, meditazione, preghiera, contemplazione ? Volta a volta, tutto questo. E in ogni caso il presupposto era lo stesso: il primato della conoscenza rispetto a ogni altra via di salvezza.

Non c’è dubbio che il Veda, il sapere degli uomini vedici, un sapere comparso nell’India del Nord circa tremila anni, come illustrato da Calasso, è insieme lontano e vicino.

Veda

Certamente ci appartiene il primato della conoscenza; certamente poco ci appartengono (se non per i piccoli nuclei di mistiche/i) i passaggi visionari e contemplativi.

Ma è comunque, pur nell’attuale forma strutturatasi negli anni, un qualcosa con cui dover fare i conti. ?Credo proprio di sì: l’India, col suo miliardo di abitanti ( per non parlare, per ora, della Cina, o dell’Indonesia, o della Nigeria, o del Brasile, o del Sudafrica, ecc.), è ormai uno dei punti di riferimento mondiale.

E allora, prima o poi, scopriremo che bisognerà fare i conti con una cultura (e quindi con consuetudini, pratiche, normative) diversa dalla nostra.

Forse non ho ragione quando penso (e lo penso davvero !) che è iniziata la fine della civiltà occidentale.Comunque prepararsi a fare i conti con altre civiltà è ormai necessario.

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EX LIBRIS (10)

In “Fisica e filosofia” di Werner Heisenberg (un “vecchio” libro edito da “il saggiatore “nel 1962), nella penultima pagina, Heisenberg afferma:

Nelle decisioni pratiche della vita non sarebbe certo possibile ponderare tutti gli argomenti pro e contro ogni possibile decisione che va quindi presa in assenza di argomenti assolutamente determinanti.

Werner Heisenberg

Un invito, che ovviamente condivido, all’assumersi le proprie responsabilità: perché non abbiamo mai saputo, non sappiamo, non sapremo tutto.

E’ dura ? Sì, è dura !Ma il mondo, la vita, i problemi, non sono cose semplici.

E allora ?

Facciamo del nostro meglio e .. che qualcuno ce la mandi buona !

Page 12: EX LIBRIS  (parte prima)

EX LIBRIS (11)

Nel “Novo dizionario universale della lingua italiana” di P. Petrocchi del 1902, vengono elencate le seguenti definizioni della parola “rifiuto”, con relativi esempi:

- il rifiutare (rispose con un rifiuto)- abdicazione (e fece per viltade il gran rifiuto)- la persona rifiutata (tenere uno per rifiuto)- persone e cose di naufragio, rifiutate dal mare sulla riva (andarono a

vedere i rifiuti)- termine dei giocatori di carte (dietro il tuo rifiuto, non son venuto più a

fiori)

Allora è giusto che oggi ci si definisca anche come “società dei rifiuti”, visto che un secolo fa neppure si dava una definizione come quella che diamo adesso (rifiuto: qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore si disfi o abbia l’intenzione o abbia l'obbligo di disfarsi).

Certo, un secolo fa, non erano molte le cose delle quali ci si volesse disfare (prima di buttar via qualcosa ci si pensava bene) !

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EX LIBRIS (12)

Leonie Swann ha scritto uno splendido, delizioso giallo, “Glenkill”, ambientato in Irlanda, dove tutta la vicenda è vista (e il delitto risolto) da un branco di pecore.

A un certo punto Cordelia (la pecora alla quale piacciono le parole strane), parlando di Melmoth (il montone leggendario scomparso tempo prima) afferma:

“Dice le cose non semplicemente come le pensa. Dice le cose come sono.”

Sarebbe bello se tutte/i le/i docenti di corsi, seminari, conferenze, ecc., potessero meritare di essere ricordate/i così.

Page 14: EX LIBRIS  (parte prima)

EX LIBRIS (13)

Nel “De rerum natura”, Tito Lucrezio Cario, nel Libro V, al verso 406, dice:

“Quod procul a vera nimis est ratione repulsum”

Traduzione (spero corretta): “Il che, essendo troppo lontano dalla verità, è respinto dalla ragione”.

Questo verso mi fa venire in mente certi aspetti della nostra realtà nazionale, ma in senso … opposto.Quante cose, lontane dalla verità, e che per questo dovrebbero essere respinte dalla ragione, sono invece lasciate passare ?Certo, nessuna/o ha il monopolio della verità, però, di fronte a certe affermazioni, ci si aspetterebbe qualche reazione !