eurobarometro parlamento europeo (eb standard energia 74.3) … · politiche ambiziose in tal senso...

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Directorate General for Communication Direction C - Relations with citizens Public Opinion Monitoring Unit Bruxelles, 31 gennaio 2011 Sondaggio di opinione del Parlamento europeo - gennaio 2011 Eurobarometro Parlamento europeo (EB standard "Energia" 74.3) Gli europei e l’energia SINTESI ANALITICA Copertura: UE 27 (26.574 cittadini europei intervistati) Popolazione: cittadini europei di almeno 15 anni di età Metodologia: face-to-face (CAPI) Periodo interessato: 25 novembre - 17 dicembre 2010, sondaggio condotto da TNS Opinion INTRODUZIONE 3 I. COME FAR FRONTE ALLE DIFFICOLTÀ DI APPROVVIGIONAMENTO ENERGETICO? 7 1. Media europea 7 2. Variazioni e tendenze nazionali 7 II. IN CASO DI CRISI ENERGETICA: ASSISTENZA RECIPROCA OPPURE NO? 8 A. In nome della solidarietà europea 8 1. Media europea 8 2. Variazioni e tendenze nazionali 9 B. In nome dell’interesse della sicurezza energetica del paese 10 1. Media europea 10 2. Variazioni e tendenze nazionali 11 III. QUALI PRIORITÀ PER RAFFORZARE LA COOPERAZIONE ENERGETICA? 14 1. Media europea 14

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Directorate General for Communication Direction C - Relations with citizens Public Opinion Monitoring Unit

Bruxelles, 31 gennaio 2011

Sondaggio di opinione del Parlamento europeo - gennaio 2011

Eurobarometro Parlamento europeo (EB standard "Energia" 74.3)

Gli europei e l’energia

SINTESI ANALITICA

Copertura: UE 27 (26.574 cittadini europei intervistati) Popolazione: cittadini europei di almeno 15 anni di età Metodologia: face-to-face (CAPI) Periodo interessato: 25 novembre - 17 dicembre 2010, sondaggio condotto da TNS Opinion

INTRODUZIONE 3 I. COME FAR FRONTE ALLE DIFFICOLTÀ DI APPROVVIGIONAMENTO ENERGETICO? 7 1. Media europea 7 2. Variazioni e tendenze nazionali 7 II. IN CASO DI CRISI ENERGETICA: ASSISTENZA RECIPROCA OPPURE NO? 8 A. In nome della solidarietà europea 8 1. Media europea 8 2. Variazioni e tendenze nazionali 9 B. In nome dell’interesse della sicurezza energetica del paese 10 1. Media europea 10 2. Variazioni e tendenze nazionali 11 III. QUALI PRIORITÀ PER RAFFORZARE LA COOPERAZIONE ENERGETICA? 14 1. Media europea 14

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2. Risultati in ordine prioritario: variazioni e tendenze nazionali 15 La stabilità dei prezzi dell’energia, priorità numero 1 degli intervistati (29%) Le energie rinnovabili, seconda priorità degli intervistati (27%) La garanzia dell’approvvigionamento energetico, terza priorità degli intervistati (20%) L’efficienza energetica, quarta priorità degli intervistati (16%)

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INTRODUZIONE

Da diversi anni, il Parlamento europeo presta particolare attenzione alla situazione energetica dell’UE. È infatti a suo avviso fondamentale che l’Unione europea e gli Stati membri facciano rapidi progressi nell’implementazione di una politica energetica comune capace di rispondere efficacemente a tutte le sfide del settore. Tutti ricordano ancora la crisi provocata dalla Russia nell’inverno 2008-2009, quando il paese sospese la fornitura di gas all’Ucraina. Le conseguenze di un simile gesto sono ancora ben impresse nella memoria degli europei, segnatamente di quei milioni di cittadini di circa quindici Stati membri la cui vita quotidiana ne è stata influenzata direttamente o indirettamente. Tale evento ha messo crudamente in luce la dipendenza energetica dell’UE, anche in considerazione del fatto che episodi analoghi si erano già verificati nel corso dell’inverno 2005-2006. Da allora, ossia a partire dal 2006, il Parlamento europeo sostiene la promozione di una politica energetica comune basata sulla solidarietà tra gli Stati membri. Nel settembre 2007, il Parlamento ha insistito affinché fosse messa in atto una "politica estera comune in ambito energetico". Alla dipendenza del gas si aggiunge la dipendenza petrolifera. L’UE ha quindi dovuto rispondere a una serie di interrogativi: come garantire l’approvvigionamento energetico? Quali relazioni intrattenere con i paesi fornitori? Quali legami stringere con le organizzazioni per la cooperazione regionale? Come interconnettere efficacemente 27 reti nazionali? Come sviluppare energie alternative e quali? Come stabilizzare i prezzi dell’energia? Alla vigilia del primo Consiglio europeo del 4 febbraio 2011, esclusivamente consacrato all’energia, è parsa chiara l’utilità di misurare la percezione degli europei nei confronti della tematica energetica e dei rispettivi ruoli dell’Unione europea e degli Stati membri in tale ambito. Per motivi legati alle date di adozione delle diverse risoluzioni, il presente sondaggio sarà diviso in due parti: la prima verrà pubblicata prima del Consiglio europeo, mentre la seconda sarà pubblicata nel corso del mese di marzo. Quest’ultima parte sarà incentrata su questioni più specifiche legate alla nuova strategia energetica dell’UE per il periodo 2011-2020. Nel quadro di questo primo sondaggio condotto da TNS Opinion sono state poste tre domande di carattere generale inerenti alle proposte formulate a più riprese dal Parlamento europeo. Le risposte fornite dagli europei sono estremamente chiare. Da un lato, gli intervistati sono ben consapevoli del valore aggiunto europeo di un migliore coordinamento delle politiche energetiche e di una maggiore solidarietà tra gli Stati membri nel caso di una crisi degli approvvigionamenti. Dall’altro lato, relativamente alle priorità energetiche, i risultati mostrano fino a che punto la cultura energetica e la situazione energetica di ciascun paese dell’Unione europea influenzano la natura delle risposte. É per questo motivo che ci è sembrato importante includere alla presente nota una serie di statistiche e di carte Eurostat ("Panorama of energy / edizione 2009), che illustrano il contesto energetico di ciascuno Stato membro.

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Gli europei privilegiano il coordinamento delle politiche energetiche rispetto alle misure nazionali

Di conseguenza, per fronte alle difficoltà di approvvigionamento dovute, ad esempio, all’interruzione della fornitura di gas, il 60% degli europei ha risposto che il coordinamento delle misure con gli altri paesi europei garantirebbe una maggiore protezione. Il 32% ritiene invece che si sentirebbe maggiormente protetto se il suo paese adottasse misure individuali.

Gli europei sono favorevoli alla solidarietà tra gli Stati membri in caso di difficoltà

di approvvigionamento Il 79% degli intervistati è favorevole a una simile solidarietà. Solo il 15% è contrario. Questa è l’unica domanda che ha registrato nei 27 Stati membri risposte superiori al 50%. È molto interessante paragonare questo risultato con quello Eurobarometro PE 74.1 "Gli europei e la crisi" pubblicato il 14 ottobre 2010. In tale occasione, il 49% degli intervistati si è dichiarato favorevole alla solidarietà finanziaria nei confronti di un paese membro colpito da importanti difficoltà economiche e finanziarie, mentre il 39% si è dichiarato contrario. Considerato che le domande sono state poste in un contesto completamente diverso, non è pertinente un confronto quantitativo. Tuttavia, da una lettura della tabella che figura alla pagina 13 risulta una forte similitudine nella gerarchia dei paesi per ciascun tipo di solidarietà. In altri termini, gli intervistati dei 27 paesi membri rispondono sostanzialmente allo stesso modo in entrambi i casi, il che fa pensare che la posizione degli intervistati relativamente a questo concetto di solidarietà rimanga valida indipendentemente dal tipo di solidarietà esaminata. Tra gli Stati membri maggiormente favorevoli al concetto di solidarietà, economica o energetica, figurano gli stessi quattro Stati membri presenti tra i primi cinque. Al contrario, sempre in entrambi i casi, tre Stati membri figurano tra i cinque meno favorevoli a questo concetto di solidarietà. Il principio di solidarietà è oggetto di un ampio dibattito in seno all’UE; sarà interessante esaminarlo in relazione alle altre politiche condotte a livello europeo su cui si incentreranno i prossimi sondaggi del Parlamento europeo. Nelle risposte illustrate in dettaglio alla pagina 15 della presente nota, gli intervistati attribuiscono priorità molto chiare ai diversi ambiti della cooperazione energetica. Al fine di capire meglio tali risultati, le medie europee devono essere analizzate alla luce dei risultati nazionali. Infatti, da un'attenta analisi di alcuni esempi precisi che raffrontano i risultati del sondaggio e le statistiche di Eurostat emerge che vi sono stretti legami tra la cultura energetica, la situazione energetica nazionale e le risposte dei cittadini. La stabilità dei prezzi dell’energia: priorità numero 1 degli intervistati (29%) Secondo Eurostat, nel 2006 l’UE ha importato il 54% dell’energia necessaria al proprio consumo. Ciò comporta una volatilità dei prezzi, dovuta sia all’evoluzione geopolitica mondiale sia alla speculazione sulle materie prime necessarie per la produzione di energia. Nell’UE a 27, tra la seconda metà del 2007 e la seconda metà del 2008 il prezzo dell'elettricità per le famiglie è aumentato del 9,6%, mentre quello del gas è salito del 21,1%.

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Di conseguenza, non sorprende che il 29% degli intervistati consideri la stabilità dei prezzi dell’energia come la priorità numero uno in materia di cooperazione energetica. Tuttavia, le divergenze tra gli Stati membri sono considerevoli: si passa dall’8% della Danimarca al 45% della Repubblica ceca. Per capire meglio le risposte, è interessante soffermarsi sulla situazione energetica di questi due paesi. Secondo Eurostat, nel 2005 la dipendenza energetica della Repubblica ceca oscillava tra il 60 e l’80%. La Repubblica ceca è uno dei paesi in cui i prezzi dell’energia e, soprattutto, del gas sono saliti di più tra il 2007 e il 2008. Tuttavia, in materia di energie rinnovabili, l’obiettivo stabilito per il 2010 era inferiore al 10%. Dall’altro canto, nel 2007 la Danimarca era l’unico paese esportatore netto di energia. È il paese in cui il prezzo del gas è sceso di più (-28%) pur rimanendo, insieme alla Svezia, il paese con il prezzo del gas più elevato. Nel settore delle energie rinnovabili, la Danimarca è in prima linea, con un obiettivo 2010 pari al 30%. Energie rinnovabili: la seconda priorità degli europei (27%) L'UE si è fissata come obiettivo di raggiungere il 20% delle energie rinnovabili entro il 2020. Anche in questo caso, le divergenze tra gli Stati membri sono considerevoli: I due paesi per cui le energie rinnovabili sono la priorità numero uno sono la Danimarca (53%) e la Svezia (51%), pur essendo i paesi energeticamente meno dipendenti e tra i più avanzati nel settore delle energie rinnovabili. Dall’altro canto, i due paesi, ossia la Lituania (12%) e la Repubblica ceca (13%), in cui il desiderio di sviluppare le energie rinnovabili è meno forte, sono paesi con un’elevata dipendenza energetica e in cui il prezzo del gas è salito enormemente. La sicurezza dell'approvvigionamento energetico: terza priorità (20%) Il problema del contesto della sicurezza dell’approvvigionamento è già stato affrontato in precedenza. La media UE del 20% non rispecchia le forti divergenze nazionali, che oscillano tra il 6% e il 31% (25 punti di differenza). Ciò sta forse a indicare che i paesi maggiormente dipendenti sono quelli più favorevoli a un’azione finalizzata a garantire l'approvvigionamento energetico? I risultati sono molto contrastanti: I due paesi le cui risposte si collocano alle due estremità opposte della scala sono

dipendenti, anche se a livelli diversi: A Cipro, solo il 6% degli intervistati ritiene che la sicurezza dell’approvvigionamento sia una priorità (è il 27° paese su 27 Stati membri). La dipendenza energetica del paese è pari a quasi il 100%. Non si sono verificate interruzioni dell’approvvigionamento, considerato che il petrolio è la sua principale risorsa energetica. In Germania, il 31% degli intervistati considera

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una priorità la sicurezza dell’approvvigionamento energetico. Il paese è dipendente per il 62% (ossia 8 punti al di sopra della media europea) dalle sue importazioni. In Polonia, un paese con uno scarso livello di dipendenza (25%), il 28% degli intervistati (media UE: 20%) attribuisce una grande importanza alla sicurezza dell’approvvigionamento energetico. Tuttavia, la dipendenza del paese è pari soltanto al 25%. Presumibilmente, le crisi del gas russo-ucraine hanno contribuito in modo significativo a un tasso di risposta così elevato. L'efficienza energetica: quarta priorità degli europei (16%) Contrariamente alle risposte fornite sulle altre priorità, sul tema dell’efficienza energetica il divario massimo è di soli 16 punti percentuali: 9% per la Polonia e il Portogallo, 25% per la Finlandia e la Svezia. Sul tema della stabilità dei prezzi, che rappresenta la priorità numero uno per gli intervistati, il divario è pari al 37%. Tale concetto relativamente nuovo è ormai diventato una delle priorità principali dell’UE. Entro il 2020, il risparmio energetico dovrà aumentare del 20%. L’efficienza energetica è un fattore chiave in termini di riduzione delle emissioni di CO2 e della dipendenza energetica. Al tal fine, nel mese di dicembre 2010 il Parlamento europeo ha esortato a promuovere politiche ambiziose in tal senso (certificato di rendimento energetico, incentivi finanziari a livello regionale, nazionale ed europeo, ecc.). Al fine di incrementare la consapevolezza degli europei in tutti gli Stati membri, sarebbe forse opportuno sviluppare una vera e propria pedagogia dell’efficienza energetica.

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I. COME FAR FRONTE ALLE DIFFICOLTÀ DI APPROVVIGIONAMENTO ENERGETICO?

D1 Nell’inverno 2008, alcuni Stati membri dell’Unione europea hanno dovuto far fronte a importanti problemi di approvvigionamento energetico, segnatamente a interruzioni della fornitura del gas. Come cittadino, si sentirebbe maggiormente protetto in caso di difficoltà di approvvigionamento energetico se …. ?

1. Media europea Coordination of energy policies

60% 8% 32%UE27

(OUR COUNTRY) adopted and implemented measures in a coordinated way with the other EU countriesDK(OUR COUNTRY) adopted and implemented measures individually

2. Variazioni e tendenze nazionali Coordination of energy policies

40%

46%

53%

54%

55%

56%

56%

56%

58%

58%

60%

60%

61%

61%

63%

65%

66%

68%

69%

70%

70%

71%

72%

72%

74%

75%

76%

11%

15%

18%

17%

11%

15%

3%

4%

3%

8%

9%

11%

6%

7%

4%

8%

7%

5%

6%

3%

2%

3%

4%

8%

1%

5%

4%

43%

32%

28%

28%

33%

29%

41%

38%

39%

32%

31%

28%

33%

30%

31%

26%

25%

26%

24%

27%

27%

25%

24%

18%

24%

19%

16%80%

4% 56%AT

UK

IE

RO

BG

PL

MT

FI

DE

CZ

UE27

IT

PT

LV

EL

SI

ES

FR

SE

EE

DK

BE

SK

NL

LT

HU

CY

LU

(OUR COUNTRY) adopted and implemented measures in a coordinated way with the other EU countries DK(OUR COUNTRY) adopted and implemented measures individually

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Mentre la media UE è del 60%, la differenza fra i due paesi situati alle estremità della scala è pari al doppio, ossia a 40 punti percentuali.

In caso di importanti difficoltà di approvvigionamento, tre lussemburghesi (80%),

ungheresi (75%) e ciprioti (76%) su quattro sono del parere che sia opportuno privilegiare il coordinamento all’interno dell’UE.

Dal canto loro, gli austriaci (40%), i britannici (46%) e gli irlandesi (53%) sono i

meno favorevoli al coordinamento all’interno dell’UE.

È degno di nota il fatto che due dei paesi (Bulgaria: 55% e Romania: 54%) maggiormente colpiti dalla crisi del gas nell’inverno 2008-2009 si collocano ben al di sotto della media europea. Inoltre, in questi due paesi il tasso di non risposta è il più elevato.

II. II. IN CASO DI CRISI ENERGETICA: ASSISTENZA RECIPROCA OPPURE NO?

Abbiamo appena visto che, nel caso di una crisi degli approvvigionamenti, gli europei privilegiano un migliore coordinamento tra gli Stati membri. Ma sono pronti ad aiutarsi reciprocamente? "Sì" rispondono a stragrande maggioranza, sia per motivi di solidarietà che di sicurezza energetica.

A. In nome della solidarietà europea

1. Media europea

Assistance in the name of European solidarity

DK

Total 'Agree'

Total 'Disagree'

Q 2 Please tell me whether you totally agree, tend to agree, tend to disagree or totally disagree with each of the following statements concerning the question of energy supplies within the EU?

It is desirable that (OUR COUNTRY) provides assistance to another EU Member State facing significant energy supply problems in the name of European solidarity between Member States

6 %15 %

79%

10

In caso di importanti difficoltà di approvvigionamento energetico, una larga maggioranza di cittadini europei (79%) si pronuncia a favore della solidarietà tra Stati membri.

In ventisei Stati membri, l’aspettativa di solidarietà raccoglie oltre i due terzi delle

risposte. A Malta, al contrario, la percentuale si colloca appena al di sopra del 50%.

Tuttavia, il 15% degli intervistati si dice contrario.

2. Variazioni e tendenze nazionali

Assistance in the name of European solidarity

66%

67%

71%

73%

74%

74%

76%

77%

77%

78%

79%

80%

81%

81%

81%

82%

83%

83%

83%

83%

84%

85%

85%

88%

89%

89%

89%

21%

9%

3%

14%

14%

6%

5%

2%

2%

7%

6%

6%

4%

3%

3%

10%

5%

3%

3%

1%

8%

4%

2%

5%

3%

2%

1%

34%

13%

24%

26%

13%

12%

20%

19%

21%

21%

15%

15%

14%

15%

16%

16%

8%

12%

14%

14%

16%

8%

11%

13%

7%

8%

9%

10%

51% 15%MT

RO

UK

SI

BG

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LT

LV

AT

FI

ES

UE27

IT

DE

CZ

EL

PT

EE

NL

SK

HU

PL

FR

BE

CY

LU

SE

DK

Total 'Agree' DK Total 'Disagree'

UE 27

Q 2 Please tell me whether you totally agree, tend to agree, tend to disagree or totally disagree with each of the following statements concerning the question of energy supplies within the EU?

It is desirable that (OUR COUNTRY) provides assistance to another EU Member State facing significant energy supply problems in the name of European solidarity between Member States

11

- La differenza fra i due paesi situati alle estremità della scala è pari a 38 punti percentuali.

- I danesi (89%), i lussemburghesi (89%) e gli svedesi (89%) sono i più numerosi ad auspicare che il loro paese ne aiuti un altro in difficoltà.

- Al contrario, Malta (34%), la Slovenia (26%) e il Regno Unito (24%) sono i paesi meno favorevoli a una simile eventualità.

B. In nome dell’interesse della sicurezza energetica del paese

1. Media europea

Assistance in the name of energy security

Total 'Disagree'

DK

Total 'Agree'

Q2 Please tell me whether you totally agree, tend to agree, tend to disagree or totally disagree with each of the following statements concerning the question of energy supplies within the European Union?It is in the energy security interest of (OUR COUNTRY) to provide assistance to a Member State facing important difficulties of energy supply.

7 %16 %

77 %

Una larga maggioranza di cittadini europei (77%) è del parere che sia nell’interesse energetico del proprio paese aiutare un altro Stato membro con gravi difficoltà di approvvigionamento.

Tuttavia, il 16% degli intervistati si dice contrario.

12

2. Variazioni e tendenze nazionali

Assistance in the name of energy security

66%

67%

67%

68%

71%

71%

73%

73%

74%

75%

76%

76%

77%

77%

78%

81%

82%

82%

83%

84%

84%

84%

84%

85%

86%

89%

91%

21%

3%

4%

8%

13%

6%

14%

2%

5%

8%

4%

8%

7%

4%

5%

5%

6%

10%

11%

4%

6%

1%

4%

2%

3%

1%

1%

37%

13%

30%

29%

24%

16%

23%

13%

25%

21%

17%

20%

16%

16%

19%

17%

14%

12%

8%

6%

12%

10%

15%

12%

13%

11%

10%

8%

50% 13%MT

RO

AT

SI

UK

BG

LV

IE

FI

DE

LT

EL

ES

UE27

NL

EE

CZ

IT

PL

PT

FR

CY

HU

SK

BE

LU

SE

DK

Total 'Agree' DK Total 'Disagree'

UE 27

Q 2 Please tell me whether you totally agree, tend to agree, tend to disagree or totally disagree with each of the following statements concerning the question of energy supplies within the EU? It is in the interest of the energy security of (OUR COUNTRY) to provide assistance to another EU Member State facing significant energy

supply problems

k

I danesi (91%), gli svedesi (89%) e i lussemburghesi (86%), seguiti dai belgi (85%), sono i più numerosi a dichiarare che è nell’interesse energetico del proprio paese aiutare un altro Stato membro in difficoltà.

Al contrario, a Malta (37%), in Austria (30%) e in Slovenia (29%), gli intervistati

sono del parere che tale solidarietà non sia nell’interesse energetico del proprio paese.

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ADDENDUM

Solidarietà energetica/solidarietà finanziaria: classificazione per Stato membro Nell’ottobre 2010, nel quadro dell’EB/PE (74.1) "Gli europei e la crisi", il concetto di solidarietà finanziaria tra Stati membri è stato testato sugli intervistati. Il 49% si è dichiarato favorevole, mentre il 39% si è dichiarato contrario. Ci è sembrato utile raffrontare i risultati per Stato membro per entrambi i tipi di solidarietà. Considerato che le domande sono state poste in un contesto completamente diverso, non è assolutamente pertinente un confronto quantitativo. Tuttavia, da un esame della tabella di cui alla pagina seguente risulta una forte somiglianza nella gerarchia dei paesi per ciascun tipo di solidarietà. In altri termini, gli intervistati nei 27 Stati membri rispondono praticamente allo stesso modo in entrambi i casi, il che fa pensare che il comportamento degli intervistati nei confronti di questo concetto di solidarietà resti valido indipendentemente dal tipo di solidarietà esaminato.

Tra i cinque paesi maggiormente favorevoli al concetto di solidarietà, sia essa economica o energetica, figurano quattro Stati: Lussemburgo, Svezia, Danimarca e Cipro.

Al contrario, sempre in entrambi i casi, tre Stati membri figurano tra i cinque meno favorevoli al principio di solidarietà: Romania, Slovenia e Bulgaria.

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ADDENDUM - Solidarietà energetica/solidarietà finanziaria: classificazione per Stato membro

"Solidarietà energetica" EB 74.3

Periodo interessato: 25 novembre – 17 dicembre 2010

"Solidarietà finanziaria" EB 74.1

Periodo interessato: 26 agosto - 16 settembre 2010

In che misura Lei è d'accordo o in disaccordo con la seguente affermazione:

In che misura Lei è d'accordo o in disaccordo con la seguente affermazione:

È auspicabile che (IL NOSTRO PAESE) aiuti un altro Stato membro dell’UE colpito da gravi difficoltà di approvvigionamento energetico in nome della solidarietà europea tra Stati membri

In tempo di crisi è auspicabile che (IL NOSTRO PAESE) offra aiuti finanziari a

un altro Stato membro dell'UE che sta affrontando gravi difficoltà economiche e

finanziarie

Classificazione #

Totale "D'accordo": somma degli "assolutamente d’accordo" e degli "abbastanza d’accordo"

Totale "D'accordo": somma degli "assolutamente d’accordo" e degli "abbastanza d’accordo"

1 LU* CY 2 SE* DK 3 DK* SE 4 CY BE 5 FR* LU 6 BE* FI 7 PL PT* 8 EE* NL* 9 NL* EE*

10 SK* AT* 11 HU* IE* 12 PT IT 13 DE* PL** 14 CZ* FR** 15 EL* ES* 16 IT UE 27* 17 ES EL 18 UE 27 MT 19 AT* DE* 20 FI* UK* 21 LV LT 22 IE* LV 23 LT* SK* 24 BG HU* 25 SI CZ* 26 UK RO 27 RO SI 28 MT BG

* Ex-æquo

**Ex- æquo NB: La differenza in termini di scarto tra le risposte fornite alle due domande limita la comparabilità dei risultati. La differenza in termini di punti percentuali tra la prima e l’ultima risposta fornita a ciascuna di queste domande varia del doppio (46 punti percentuali per la "solidarietà finanziaria" e 23 per la "solidarietà energetica", valore estremo MT escluso).

15

III. QUALI PRIORITÀ PER RAFFORZARE LA COOPERAZIONE ENERGETICA?

D3 Il Parlamento europeo auspica una maggiore cooperazione energetica tra gli Stati membri dell’Unione europea. Tenendo presente questo, ritiene che la priorità debba essere data a ...? (una sola risposta possibile)

1. Media europea

The main energy policy

16%

20%

27%

29%

4%

4%

0% 5% 10% 15% 20% 25% 30% 35%

DK

All at the same time (SPONTANEOUS)

Contributing to energy savings, in particular by promoting energy efficiency whichconsists in producing the same goods and services using less energy

Guaranteeing energy supplies

Developing renewable energies

The stability of energy prices

Q3 The European Parliament wants increased energy cooperation between the European Union Member States. With this in mind, do you think that the main priority should be given to…?

a) Risultati

La stabilità dei prezzi (29%) costituisce la principale priorità per i cittadini europei. È seguita dallo sviluppo delle energie rinnovabili (27%). Vengono poi, per un europeo su cinque, la sicurezza dell'approvvigionamento energetico (20%) e il risparmio energetico (16%).

È importante sottolineare che per queste quattro priorità la media europea è lontana

dal rispecchiare i risultati nazionali, che sono molto diversi tra loro. b) Statistiche EUROSTAT

L’UE produce meno della metà del suo fabbisogno energetico e nel 2006 le importazioni hanno rappresentato il 54% del suo consumo energetico (Eurostat 2007).

Il petrolio (60%) è la componente più importante del totale delle importazioni di

energia dell’UE. È seguito dal gas (26%) e dai combustibili solidi (13%) quali, ad esempio, il carbone.

Per quanto concerne il consumo, il mix energetico è così suddiviso:

(cfr. allegato 1): petrolio grezzo e prodotti petroliferi: 36,5%; gas naturale: 24%;

16

combustibili solidi (carbone, ecc.): 18,3%; energia nucleare: 13,4%; energie rinnovabili: 7,8%.

L’evoluzione della produzione di energia nell’UE dal 1990 al 2005 (cfr. allegato 2).

2. Risultati in ordine prioritario: variazioni e tendenze nazionali

La stabilità dei prezzi: priorità numero uno degli intervistati (29%)

First priority : stability of energy prices

45%

40%

38%

37%

37%

36%

36%

36%

35%

32%

32%

29%

29%

29%

29%

28%

27%

26%

23%

22%

21%

19%

15%

8%

45%

35%

21%

9%

0%

5%

10%

15%

20%

25%

30%

35%

40%

45%

50%

CZ LT LV PT BE EL BG FR MT RO SK EE PL UE27 DE ES UK LU IE CY HU SI AT FI IT NL SE DK a) Risultati

Mentre la media UE è del 27%, la differenza fra i due paesi situati alle estremità della scala oscilla fra il 12% e il 53%, ossia di 41 punti percentuali.

I lituani (45%), i cechi (45%) e i lettoni (40%) sono i più numerosi a ritenere che la

stabilità dei prezzi dell’energia debba essere la priorità principale della cooperazione energetica.

Al contrario, i danesi (8%), gli svedesi (9%) e gli olandesi (15%) sono i meno

numerosi a ritenere che la stabilità dei prezzi dell’energia sia la priorità principale. b) Statistiche EUROSTAT

Per quanto concerne il prezzo dell’energia, Eurostat sottolinea il ruolo svolto dalle tasse nella determinazione del prezzo finale in ciascuno Stato membro (cfr. allegati 3 e 4).

17

Lo sviluppo delle energie rinnovabili: seconda priorità degli europei (27%) a) Risultati

Second priority : the development of renewable energies

53%

48%

41%

35%

33%

33%

30%

30%

29%

29%

28%

28%

27%

24%

24%

24%

23%

20%

18%

17%

15%

15%

13%

12%

13%

16%

30%

51%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

DK SE NL CY FI FR LU IE SI UK IT AT EL ES UE27 BE DE HU PT MT EE PL SK LV RO BG CZ LT

Le differenze tra i due paesi situati alle estremità della scala vanno da un massimo di risposte pari al 53% a un minimo pari al 12%, ossia oscillano di 41 punti percentuali.

Per i danesi (53%), gli svedesi (51%) e gli olandesi (48%), lo sviluppo delle energie

rinnovabili continua a essere la principale priorità dell’UE. Al contrario, in Lituania (12%), Repubblica ceca (13%) e Bulgaria (13%), lo sviluppo

delle energie rinnovabili non è considerato una priorità essenziale. b) Statistiche EUROSTAT

Tra le energie rinnovabili figurano principalmente la biomassa e i rifiuti, la geotermica, l’idrometria, l’energia solare ed eolica. Nel 2008 (Eurostat 2010), le energie rinnovabili rappresentavano soltanto l’8,4% del consumo di energia primaria (dominato dal gas, dal petrolio e dal carbone) e l’obiettivo da raggiungere entro il 2020 è del 20%.

Le fonti di energia rinnovabile consentono di combattere il cambiamento climatico

attraverso la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra. Incrementano con molta probabilità la sicurezza e la diversità dell’approvvigionamento energetico, limitano l’inquinamento dell’aria e creano occupazione nel settore dell’ambiente e delle energie rinnovabili.

La percentuale delle energie rinnovabili nell’UE (cfr. allegati 5, 6 e 7)

18

La garanzia dell’approvvigionamento energetico: terza priorità degli europei (20%) a) Risultati

Le differenze tra i due paesi situati alle estremità della scala vanno da un massimo del 31% a un minimo del 6%, ossia oscillano di 25 punti percentuali.

I paesi che danno la priorità alla sicurezza dell’approvvigionamento energetico sono

la Germania (31%), l’Austria (28%), la Polonia (28%) e la Bulgaria (26%). Non rappresenta, invece, una priorità per gli intervistati ciprioti (6%), greci (11%) e

maltesi (12%).

b) Statistiche EUROSTAT

o Carta della dipendenza energetica negli Stati membri (cfr. allegato 8)

da -22% a 0% (esportatore netto): DK da 0% a 25%: EE da 25% a 50%: SE, UK, NL, PL, CZ e RO (6 paesi) da 25% a 75%: FR, DE, AT, HU, SI, SK, BG, EL, FI, LT e LV (11 paesi) da 75% a 100%: IE, PT, ES, IT, BE, LU, CY e MT (8 paesi)

Third priority : guarantee of energy supply

31% 28%

26% 26%

24% 23%

22% 22%

20% 20% 20% 20% 20%

18%17% 17% 17% 17%

15%14%

13%12%

11%

6%

10%

13%

21%

28%

0%

5%

10%

15%

20%

25%

30%

35%

DE AT PL BG HU SK BE EE IE CZ UE27 ES LT PT RO SI IT NL FI UK LV DK LU SE MT EL FR CY

19

L’efficienza energetica: quarta priorità degli europei (16%) a) Risultati

Fourth priority: the contribution to enegy savings especially in developing the energy efficiency 25

%

24%

23%

23%

23%

23%

20%

20%

19%

18%

18%

18%

17%

17%

16%

15%

15%

15%

14%

14%

12%

11%

10%

9%

25%

19%

12%

9%

0%

5%

10%

15%

20%

25%

30%

FI SE LV DK IT MT SI CY LU ES HU LT NL SK EE FR UE27 CZ AT UK BE IE DE RO EL BG PL PT

Mentre la media UE è del 16%, la differenza fra i due paesi situati alle estremità della scala oscilla fra il 9% e il 25%, ossia di 16 punti percentuali.

Per uno svedese (25%), un finlandese (25%) e un lettone (24%) su 4, il contributo al

risparmio energetico deve essere la priorità numero uno. I due paesi scandinavi condividono, quindi, la stessa opinione del loro vicino baltico.

I portoghesi (9%), i polacchi (9%) e i bulgari (10%) ritengono invece che il risparmio

energetico non sia la priorità numero uno. b) Statistiche EUROSTAT Lo sviluppo dell’efficienza energetica costituisce uno degli assi prioritari della politica energetica auspicata dal Parlamento europeo. Dovrebbe migliorare la competitività del settore e consentire quindi ai fornitori di energia di reinvestire in fonti più pulite.

Unità per il seguito dell'opinione pubblica Jacques Nancy (+32 2 284 24 85 - +32 498 98 34 06) Said Hallaouy (+32 2 284 60 73) Elise Defourny (+32 2 284 11 23) Trifot Jonas (+32 2 284 06 45) Lefèvre Nathalie (+32 2 284 12 26) Etienne Christelle (+32 2 284 14 21) N.B.: Nota: si ricorda ai lettori che i risultati del sondaggio sono stime, la cui accuratezza, a parità di condizioni, dipende dalle dimensioni del campione e dalla percentuale osservata. Con campioni di circa 1 000 interviste (dimensione del campione generalmente utilizzata su scala nazionale), la percentuale reale, ossia nel caso fosse stata intervistata l’intera popolazione, varia entro i seguenti limiti di affidabilità: Percentuale osservata 10% o 90% 20% o 80% 30% o 70% 40% o 60% 50%

Margine di errore +/- 1,9 punti +/- 2,5 punti +/- 2,7 punti +/- 3,0 punti +/- 3,1 punti

20

ALLEGATI

INDICE

ANNEX 1: European Union energy mix (production) (source Eurostat 2007) 21

ANNEX 2: Evolution of energy production in the EU from 1990 to 2005 21

ANNEX 3: Household electricity prices including all taxes in 2009 22

ANNEX 4: Household gas prices including all taxes in 2009 (Eurostat 2010) 23

ANNEX 5: Share of energy from renewable sources in final consumption of energy in 2005 and targets for 2020 24

ANNEX 6: Share of electricity produced from renewable sources in % 25

ANNEX 7: Electricity generated from renewable sources (Eurostat 2008) 26

ANNEX 8: Energy dependency (Eurostat 2008) 27

21

ANNEX 1: European Union energy mix (production) (source Eurostat 2007)

ANNEX 2: Evolution of energy production in the EU from 1990 to 2005 (Eurostat 2008)

22

ANNEX 3: Household electricity prices including all taxes in 2009 (Eurostat 2010)

23

ANNEX 4: Household gas prices including all taxes in 2009 (Eurostat 2010)

24

ANNEX 5: Share of energy from renewable sources in final consumption of energy in 2005 and targets for 2020

25

ANNEX 6: Share of electricity produced from renewable sources in %

26

ANNEX 7: Electricity generated from renewable sources (Eurostat 2008) This indicator is the ratio between the electricity produced from renewable energy sources and the gross national electricity consumption for a given calendar year. It measures the contribution of electricity produced from renewable energy sources to the national electricity consumption. Electricity produced from renewable energy sources comprises the electricity generation from hydro plants (excluding pumping), wind, solar, geothermal and electricity from biomass/wastes. Gross national electricity consumption comprises the total gross national electricity generation from all fuels (including autoproduction), plus electricity imports, minus exports.

27

ANNEX 8: Energy dependency (Eurostat 2008) Short Description: Energy dependency shows the extent to which an economy relies upon imports in order to meet its energy needs. The indicator is calculated as net imports divided by the sum of gross inland energy consumption plus bunkers.