estratti da "la via smarrita"
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Alcune poesie scelte dalla raccolta "La via smarrita" di David Valentini, pubblicata con Eretica Edizioni e disponibile presso www.ereticaedizioni.it/?product=la-via-smarrita.TRANSCRIPT
La via smarritaDavid Valentini
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Alla mia innocente salvatrice.
Per ciò che è stato,per ciò che sarà
2
Primo mattino
Svegliarsi ~
(dopo il sonno più lungoritrovarsi a conversare)
~ con se stessi.
3
Anziani
I venerandi ~
(si affollano spesso nei cimiteriinvidiando i loro cari di ieri;bianchi, stanchi, corpi affranti e canutiindugiano a lungo, nella vita trattenuti,ripercorrendo mesti recisi sentieriper schiantarsi come tronchi abbattuti)
~ dimenticati.
4
Autunno
Piomboil telodel cielo.
Il vento come un ladroscombina il mosaico silvestre:i tasselli si ritrovano solio accantonatiai bordi delle strade,piccole pecorelle vermiglie.
Come una tazzadi tè fumantemi avvolgecon teporedi vivo caldoricordola malinconia.
5
Chi sei tu, mia innocente salvatrice
Chi sei tufanciulla di grazia e voluttà,maestosa nel tuo silenzio,pungolante di malinconia?E come mi hai tratto fuori,volteggiando leggiadra di danza,da questo mondo così in odio?
Ma a che giovano le rispostequando per te ora io cantoquesta vita mia patetica?Ed è per questo che ti ringrazio,mia innocente salvatrice.
6
Memorie di una vita non vissuta
È assenza incolma riportare a presenzaquel gorgogliante, limaccioso mosaicodi emozioni, ricordi, pensieri ormai morti:e mi sembrano scordati, o forse mai vissuti,i giochi innocenti, l’attesa e l’ora gioiosail gesto gentile di nonna, l’aspro freddoodore del sangue, vivo e rosso e brillante,le terrificanti illusioni di fatue parole.
Ho dimenticato, ancora, per l’atropa demenza,i racconti di un mondo ancestrale, arcaicoquegli occhi di orrore, gementi e assorti,vecchi sogni, stelle notturne e paesi sperduti,il bacio insperato di una bocca graziosa;l’antichissimo cuore d’un battito sordoe l’amico – dell’amico il pensiero zelante:di tutto resta uno spettro, una fugace prole.
Vivrò, forse, di una donna il riso sardonico,l’estraneità in patria, l’eterno vagolarein lontani lidi, quaderni pieni vuoti
7
di una vita, una fra tante, goccia di mareleggera, aria soffice di nuvola, che sperauna parola – una soltanto – poter affermare.
Prenderò appunti su frammenti di cartaper non dimenticare un’esistenza incerta.
8
La nausea
“Tutta la vita e il suo travaglio.”
È il voler lo specchio mio riflesso,è il cercarmi come un ossesso,è l’udire da altre labbra una vocechiamare il mio nome, la mia croce!
Nell’assenza di un mondo che mi ripetareiterandomi sempre follementenasce cresce ingigantisce segretal’angoscia esistenziale di un demente.
È amare per spesso nutrire il vuotodi un troppo noto amor di me stesso.
9
Il pittore e il bambino
Come il mattino bianco è la telavuota ancora, da inventare
Crea il suo gioco il fanciullomodella questa sua realtà
Lidi sconosciuti va a navigarequella fantasiosa di pirati vela
Nella fonda notte dipingerà l’apparenza di un paesaggio brullo
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La voce del Dio
Finita la messa vanno in pacei fedeli, felici e ridenti:dai peccati si sentono redentiperché pregano con forza di bracei begli angioletti e tutti i santi,mentre nell’anima tutto tace.
Sta sull’altare la vecchia croce:un cero acceso proietta tremantel’ombra sul muro del Dio silente,di cui nel vuoto risuona la voce;quella voce che spesso è la focedella paura più soffocante.
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Nostalgia (il dolore del ritorno)
Volli, immensamente volli,alla fonte bagnarmidell’attimo che fu più folleabbeverarmi dissetarmi;volli, tenacemente volli,tornare tela il quadro incorniciato,libera la poesia nel foglio,un tremore l’amore sotterrato.
Un ricordo è la vita spoglianel monte del tempo miope;e voglio, assurdamente voglio,annegare qui il passato mio.
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