engage - contemporary marketing & media n.24/25

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PROSEGUE SENZA SOSTA LA CRESCITA DELLA SOCIETà, PREMIATA DAL MODELLO DI BUSINESS DI TRIBOO MEDIA CUI FA CAPO, CARATTERIZZATO DALLA STRETTA SINERGIA TRA ATTIVITà EDITORIALI E DI ADVERTISING. UNA FILOSOFIA CHE SI CONFERMA VINCENTE ANCHE IN CAMPO VIDEO I FANTASTICI 20 DI MMM P16 WEB SERIES CHE PASSIONE P36 TV: L'AUDIENCE SI FA SOCIAL P40 LA SELFIE GENERATION P42 LeonardoadV Campioni di interattiVità ed engagement CoVerstory P6 N°024-025 16 OTTOBRE 2014

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News, approfondimenti e rubriche sui principali temi della comunicazione pubblicitaria

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Page 1: Engage - Contemporary marketing & media n.24/25

Prosegue senza sosta la crescita della società, Premiata dal modello di business di triboo media cui fa caPo, caratterizzato dalla stretta sinergia tra attività editoriali e di advertising. una filosofia che si conferma vincente anche in camPo video

i fantastici 20 di MMM

p16 web series che passione

p36 tv: l'audience si fa social

p40 la selfie generation

p42

LeonardoadVCampioni di interattiVità

ed engagement

CoVerstoryp6

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3enGAGe | n.024-025 | 16 ott 2014

in questo numeron°024/025 | 16 ottobre 2014

04 - STARTdi Simone Freddi

06 - COVERSTORYVideo ed engagement secondo LeonardoADV

10 - PEOPLEManager in movimento

12 - IL POSTelisa Lupo: l’active attention è la metrica del domani

14 - CAMPAGNEVoglia di... Martini

14 - NEXTnews dal futuro

32 - NUMBERSestate ok per l'online

37 - MEDIAIl restyling "discreto" di Lastampa.it

38 - MOBILEApp di brand: quando e perché funzionano

40 - TRENDSPer i light viewers ci vuole la social tv

16-18I fantastIcI ventI

trA StorIA e Futuro: MArketIng MuLtIMeDIA SPegne 20 cAnDeLIne e SI rILAncIA con IL nuoVo PoSIzIonAMento DI “DIgItAL InnoVAtIon grouP”

Contemporary marketing

20-31everywherevideo

f o c u s

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4 enGAGe | n.024-025 | 16 ott 2014

Engage è una pubblicazione

di Edimaker srl

Sede LegaleCorso Lodi, 6520139 - Milano

Sede Operativavia A. M. Ampère, 30

20131 - Milano

tel.+39.389 4428400www.engage.it

La testata Engage è registrata al Tribunale di Milano al n° 349 del 10 dicembre 2013. © tutti gli articoli hanno riproduzione riservata. Il responsabile del trattamento dei dati personali raccolti in banche dati di uso redazionale è il direttore responsabile a cui, presso la sede di Corso Lodi 65, 20139 - Milano, gli interessati potranno rivolgersi per esercitare i diritti previsti ai sensi dell’art. 7 DLGS 196/2003

Direttore responsabileSimone [email protected]

[email protected] La [email protected] Nappi [email protected] Stellone, Lorenzo Mosciatti, Roberta Simeoni, Rosa Guerrieri [email protected]. +39.389 4428400

Grafica e [email protected]

[email protected]

[email protected]

Diffusione e [email protected]

Pubblicità e iniziative specialiVania [email protected]@engage.ittel. +39.335 5653522

startdi siMone freddi

#140

tiM cook@tiM_cook

I'm backstage and this is my first tweet from my iPhone 6. It's amazing. You're going to love it.

MassiMo guastini@kttb

SOCIO ADCI VOTA IL GRAND PRIX ORA O TI ISCRIVO A ZOOPPA.

christina lundari@twitcricri

Communication today is more about data than media planning #programmatic #NYAdWeek @comassar @ivmazz @ribrambi

a questa mattina è online Pro-grammatic-Italia.com, un nuovo sito internet targato Engage e

dedicato al mondo del Programmatic Ad-vertising. Trattandosi di un prodotto edito-riale del tutto inedito in Italia, la sfida è ar-dua. Per fortuna però non siamo soli: come potete vedere online, o più semplicemente capovolgendo questo numero di Engage mag che ospita un breve speciale dedicato al lancio, Programmatic Italia è sostenuto da cinque prestigiosi partner che operano in questo mercato in ruoli diversi: si tratta di GroupM, eBay, Prime Real Time, Turbo e DotAndMedia, che ci aiuteranno ad alza-re il livello dell’iniziativa, condividendo con noi di Engage la volontà di contribuire a fare chiarezza su un fenomeno irreversibile sul digitale e destinato a coinvolgere, pre-sto, anche i mezzi "tradizionali". L’auspicio comune è che Programmatic-Italia.com possa essere per il nostro merca-

to quello che testate come AdExchanger.com o ExchangeWire.com rappresenta-no all’estero, contribuendo alla diffusione di una adeguata "Programmatic culture". Il tutto considerando che il mercato in Ita-lia è sostanzialmente ancora “neonato” e che per crescere sano ha senz’altro biso-gno di informazione e trasparenza. Oltre al sito, la proposta editoriale di Programma-tic-Italia sarà completata da una newslet-ter settimanale e, perché no, da un magazi-ne cartaceo quando ve ne sarà l’occasione, replicando in piccolo lo schema di Engage che molti di voi ormai conoscono bene.Dopo meno di un anno dalla nostra nasci-ta (a proposito: anticipiamo fin d’ora che il 15 gennaio 2015 organizzeremo una bel-le festa per il nostro primo compleanno), con Programmatic-Italia prende vita il pri-mo progetto editoriale “cugino” della te-stata madre. Non sarà l’unico. Ma proce-diamo un passo alla volta.

D

Novità dal moNdo eNgage

pensieri da twitter

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Attenzione attiva dove vuoi, quando vuoi.

Exponential Divisions

› Stimola coinvolgimento e brand lift attraverso la visione, suono e movimento dei tuoi fantastici video

› Utilizza le unità video user-initiated più innovative disponibili sul mercato

› La metrica a CPE significa che paghi soltanto per l’attenzione attiva della tua audience

› Servi campagne soltanto alla giusta audience su larga scala

Exponenetial Interactive Italia, Via Francesco Londonio 8, Milano

Email: [email protected] | Telefono: +39 02 87367448 | www.exponential.com

“Attentionis the new

currency”Non perderti

Justin Saverine, General Manager

Firefly, alle 12.10

“Attentionis the new

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Justin Saverine, General Manager

Firefly, alle 12.10

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6 enGAGe | n.024-025 | 16 ott 2014

#(coverstory)

OLTRE MILIONI DI PAGINE VISTE

OLTRE MILIONI DI UTENTI UNICI

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Leonardo Video Advertising

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7enGAGe | n.024-025 | 16 ott 2014

Ha appena inaugurato il canale video di proprietà di Leonardo, con oltre 10.000 contenuti e una produzione di 100 nuo-vi video al mese, introdotto un nuovo format di video tutorial, Styletutorial, e

sul fronte advertising vanta un’offerta video in grado di coprire tutti i principali formati, alcuni dei quali pensati specialmente per i mobile sur-fer. LeonardoADV si conferma fra i protagonisti del panorama del video advertising in Italia: ne parliamo con Alberto Zilli, a.d. di Triboo Media, cui la concessionaria fa capo.

Quali sono a vostro avviso le tendenze più interessanti oggi nel campo del video advertising?In generale parliamo di un fenomeno che sta facendo registrare costanti tassi di crescita all’interno del mercato della pubblicità online: nonostante le difficoltà ben note a tutti, negli ultimi 3 mesi, secondo i dati Fcp, il video ad-vertising ha segnato un +16% di ricavi rispetto al 2013. Una tendenza di rilievo è emersa dal-lo studio Tv & Media di Ericsson ConsumerLab 2014, in cui scopriamo che il 75% della popo-lazione di 9 paesi campione ritenuti rappresen-tativi dei trend mondiali (Brasile, Cina, Germa-

Prosegue senza sosta la crescita della società, premiata dal modello di business di triboo Media caratterizzato dalla stretta sinergia tra attività editoriali e di adv. una filosofia che si conferma vincente anche in campo videonia, Corea del Sud, Spagna, Svezia, Taiwan, UK, US, ndr) accede settimanalmente in streaming a contenuti video; segno che la frequenza di fru-izione audio-video tramite web è ormai prati-camente pari a quella del mezzo televisivo, a cui accede settimanalmente il 77% della popo-lazione di riferimento. Parallelamente il consu-mo di video da device mobile è cresciuto del 15% rispetto a due anni fa, grazie a comodità e libertà di fruizione, con conseguente aumen-to del tempo speso su questa tipologia di con-tenuti. Non dimentichiamoci dell’interattività e della fruizione multi-screen con i quali l’uten-te, in puro stile social video on-demand, non fruisce passivamente dei contenuti ma intera-gisce con gli stessi, condivide e commenta ciò che vede, guardando spesso programmi e con-tenuti diversi da differenti mezzi. Tutto questo offre agli advertiser gli elementi adatti per po-sizionarsi e comunicare con efficacia al target di riferimento.

LeonardoadVCampioni di interattiVità ed engagement

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8 enGAGe | n.024-025 | 16 ott 2014

#(coverstory)Perché il video online, negli ultimi anni, ha avuto tanto successo sia tra gli utenti “prosumer”, sia tra le aziende come strumento di comunicazione?Gli utenti prediligono una comunicazione im-mediata, coinvolgente, in cui possono sentirsi partecipi, raccontare le proprie storie o ascolta-re quelle altrui. Il video, che permette la veico-lazione empatica ed emozionale dei contenu-ti, risulta in questo senso il linguaggio migliore per raggiungere il target. Secondo l’ultimo re-port di Adobe sui video digitali, nell’ultimo tri-mestre sono stati visualizzati ben 36,5 miliardi di video online e il 25% di questi attraverso mo-bile: il video advertising è ormai uno dei canali online più efficaci e remunerativi su cui investi-re. Caratteristiche come l’interattività, l’enga-gement e la possibilità di visualizzazione senza spazio e tempo, grazie ai device mobili, permet-tono di ottimizzare la comunicazione e investi-re in maniera mirata, soprattutto sul tar-get giovane. Si tratta di un’eccellente opportunità per realizzare campagne multimediali, ricche di contenuti perso-nalizzati, con un alto tasso di coinvolgi-mento dell’audience di riferimento.

Quali sono le novità e i servizi offerti da LeonardoADV nel campo del video?Tra le ultime novità possiamo eviden-ziare l’apertura del canale video di pro-prietà (video.leonardo.it, ndr), che racco-glie oltre 10.000 contenuti video, con una produzione di 100 nuovi video al mese, in grado di coprire le tematiche di principa-le interesse e coinvolgere in modo verti-cale tutte le passioni dell’audience online. Perseguendo una strategia qualitativa, ab-biamo poi dato vita ad una produzione vi-deo 100% targata Leonardo, con contenuti curati direttamente dalla nostra redazione. A testimonianza dell’alto standard qualita-tivo, i nostri contenuti vengono diffusi nelle principali città italiane anche sugli schermi dei taxi di alta gamma che vogliono offri-re un momento di intrattenimento alla pro-pria clientela. Tra le categorie coperte dalla nostra produzione abbiamo i settori motori, hi-tech, cucina e fashion, settore quest’ul-timo per il quale abbiamo da poco presen-tato anche il format Styletutorial, un nuo-vo modo di pensare i video-tutorial, attraverso product placement di taglio lifestyle e lo svilup-po di concept più immediati e accattivanti ri-spetto ai video tradizionali.

shiseido e iL primo styLetutoriaLLanciato da LeonardoADV, il format Styletutorial rein-terpreta il concetto di tutorial con maggiore impatto e concretezza: il product placement viene studiato ad hoc, tenendo conto dei valori legati al brand e del target di riferimento, e questo permette all’utente di immedesimarsi nello stile proposto, creando un lega-me con il brand stesso. Gli attori coinvolti nell’utilizzo dei prodotti sono blogger e influencer legati al net-work editoriale di Leonardo.it, sono opinion leader che mettono al servizio del brand il proprio seguito di audience digitale, in relazione alle diverse temati-che trattate. Ogni Styletutorial è studiato e progetta-to in maniera tailor made dai creativi di Triboo Media in base alle caratteristiche del singolo prodotto, allo storytelling proprio di ogni singolo brand e al conte-

sto peculiare del settore merceologico di appartenenza.

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9enGAGe | n.024-025 | 16 ott 2014

Il debutto con ShiseidoLa prima realtà a sperimentare questa innovazione è stata Shiseido, una delle maggiori aziende giap-ponesi produttrici di cosmetici e prodotti di bellez-za. Nello specifico, per raccontare la linea di make up del noto brand, è stata scelta la fashion blogger Martinandrea Chiella di armoirdesmodes.com, colla-boratrice esclusiva per i video di Leonardo.it, che ol-tre al volto ha prestato anche la sua competenza da fashion stylist proponendo, tra gli altri, abbinamenti di outfit legati al trucco e, dando vita a un vero e pro-prio tutorial di total outfit. L'iniziativa, che ha preso il via lo scorso agosto, ha da subito raggiunto impor-tanti risultati in termini di visibilità ed engagement degli utenti. «Questo progetto ci è piaciuto perché ci dà la possibilità di raccontare il nostro makeup nel contesto quotidiano di una giovane donna - ha com-mentato Annalisa Musacchia, digital & crm speciali-st di Shiseido -. Il makeup ha una forte componen-te aspirazionale e patinata, ma noi desideriamo che i nostri prodotti facciano parte dei gesti reali e abi-tuali che ogni donna compie. Questo è un modo fre-sco e digital oriented di comunicare tale messaggio e raggiungere nuove consumatrici».

Effetto virale Grazie alle attività virali sui canali di Leonardo.it, il vi-deo viene rilanciato con una serie di approfondimen-ti editoriali ad hoc e diffuso sui principali social net-work, sia tramite gli account ufficiali di Leonardo.it sia tramite i profili personali dei blogger coinvolti. Questo nuovo format è dunque il canale perfetto per tutte quelle aziende che vogliono investire per po-sizionarsi con grande visibilità e in maniera mirata presso il proprio target di riferimento, dando priori-tà allo storytelling, all’aspetto social e all’immedesi-mazione dell’audience. LeonardoADV prosegue nella sua strategia di inno-vazione nel mercato della pubblicità online, propo-nendo questo nuovo modo di raccontare i prodot-ti sul web, evidenziandone sia le caratteristiche, sia lo stile di vita in cui si inseriscono.

Entrando più nel dettaglio, quali soluzioni pubblicitarie avete sviluppato rispetto al video?La nostra offerta video permette di coprire tut-ti i principali formati richiesti dagli investito-ri: primo tra tutti il preroll - avere tanti video a disposizione vuol dire avere un ampio bacino - e, data l’importanza dell’interattività, stiamo ultimamente puntando sul “Vpaid”, una tec-nologia che permette l’interazione all’interno del formato preroll. Possiamo inoltre garantire l’ottimizzazione della copertura del target e la brand awareness, grazie a formati come espan-dibili, interstiziali e video in focus only, men-tre puntiamo all’interazione tramite i cosiddet-ti “contextual” video, come Interactive Picture ed Engaging Box, che massimizzano il coinvol-gimento, migliorano la user experience e sod-disfano i requisiti della native adv. Ai mobile surfer è dedicato il formato Intro Video Mobi-le, mentre la creazione di formati multi-screen consente agli inserzionisti di sfruttare e modu-lare copertura e frequenza dell’audience multi-device con la stessa creatività.

Come ha chiuso il primo semestre 2014 LeonardoADV, e quali sono gli obiettivi per la chiusura dell’anno?La società ha registrato nel primo semestre 2014 ricavi netti consolidati pari a 14,1 milioni di euro (in crescita del 31% rispetto ai 10,8 milioni di euro del primo semestre 2013). Nel corso del semestre, i ricavi hanno seguito una dinami-ca particolarmente favorevole, migliore rispet-to al mercato di riferimento, grazie all’acquisi-zione del Gruppo HTML e alla crescita organica data dal modello di business distintivo di Triboo Media, fondato sulla stretta sinergia tra attivi-tà editoriali (publishing) e di pubblicità (adver-tising), che ha continuato a investire nell’inno-vazione tecnologica e di prodotto.

styletutorial, nuovo format video di leonardoadv, fa leva su un taglio lifestyle più fresco e accattivante rispetto ai video tradizionali,

inserendo i prodotti in situazioni di vita reale che valorizzano i contenuti e coinvolgono maggiormente l’utente

ALbErtO zILLIIn foto l'a.d. di Triboo Media, cui LeonardoADV fa capo

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peopleManager in MoviMento

10 enGAGe | n.024-025 | 16 ott 2014

Maria Cecilia Andretta j alfemminile.com Maria Cecilia Andretta, 31 anni,

è stata scelta come nuovo a.d. del Gruppo aufeminin per l’Italia, dove il network è presente con il porta-le alfemminile.com. Dal primo otto-bre la manager ha preso il posto di Simona Zanette, in carica dal 2010.

Dal 2005 al 2011 Andretta ha ricoperto vari ruoli di re-sponsabilità in Italia e in Francia, aiutando diverse so-cietà, come Axélero e Pixmania, a migliorare le strate-gie digitali. Nel 2011 ha fondato Privategriffe.com, che in pochi anni è diventato il primo sito di e-commerce C2C nel settore della moda in Italia, di cui la manager continuerà a seguire le strategie di sviluppo.

Gian Paolo Tagliavia j Ipg Mediabrands Gian Paolo Tagliavia è stato nomi-

nato presidente della sede spagno-la di Ipg Mediabrands, ruolo che ri-coprirà a fianco dell'attuale carica di Ceo Mediabrands in Italia. Jose Luis Hazas, Ceo di Mediabrands Spagna, ha comunicato invece la sua uscita

dall’azienda dopo oltre tre anni ai vertici. Tagliavia è entrato in IPG Mediabrands nel 2013, lasciando MTV di cui era managing director: «I miei primi compiti sa-ranno quello di fare in modo che la qualità del servizio ai nostri Clienti rimanga alta e di dare impulso ad una nuova offerta di prodotti per le nostre agenzie».

Gaetano Polignano j Tradelab Sbarca in Italia Tradelab, player

francese in RTB, che metterà a di-sposizione del nostro mercato le sue competenze e tecnologie grazie alla nomina di Gaetano Polignano in qualità di country manager. Ricono-sciuto esperto del marketing pro-

grammatico, Polignano vanta più di 8 anni di espe-rienza nel settore dell'adv online, di cui 6 nell’ambito del Rtb in strutture come HiMedia e Adform. In Trade-lab, avrà l’incarico di curare lo sviluppo locale, di evan-gelizzare un mercato poco maturo ma in piena cresci-ta, e dirigerà la branch italiana, seguendo la selezione di un team operativo e di uno commerciale.

Francesco Comi j MEC Francesco Comi ha lasciato Per-

cassi Group, dove ricopriva il ruo-lo di Crm manager, per assumere la carica di chief interaction officer in MEC. Comi vanta una significa-tiva expertise nell’ambito del mar-keting digitale e del Crm, maturata

nel suo percorso professionale all’interno della retail industry in Sma-Auchan, Fnac, Librerie Feltrinelli e Nectar Italia. In Percassi dal 2012, ha guidato la defi-nizione, lo sviluppo e l’implementazione delle strate-gie di Crm, Loyalty e Customer Operations sui canali offline e digitali per tutti i brand del gruppo.

Nicola Novellone j Vodafone Italia Dopo l’uscita di Geraldina Mar-

zolla, Nicola Novellone è dal primo di ottobre il nuovo head of brand & advetising di Vodafone Italia. Com-pito del manager sarà studiare e impostare la politica di comunica-zione del brand sfruttando anche

l’esperienza maturata in Sky Italia, dove è entrato a metà del 2011 come brand communication & innova-tion per poi diventare nel febbraio 2013 responsabile della neonata struttura web & digital activities della pay tv. In Vodafone avrà come principale interlocu-tore Gianluca Corti, direttore della divisione Consu-mer Mobile.

Flavio di Maio j Mattel Italy Nuovo marketing manager per

Mattel Italy: si tratta di Flavio di Maio, che nel nuovo ruolo risponde-rà direttamente a Giuseppe Papa, neo marketing director per il Sud-Est Europa. La filiale italiana, gui-data da Filippo Agnello, completa

con un altro tassello il suo processo di riorganizza-zione dovuto alla scelta da parte dell’HQ europeo di affidare all’Italia la leadership dei mercati di Grecia e Turchia. Di Maio, ex senior brand manager in Mat-tel Italy, avrà il compito di coordinare la squadra che agirà come punto di riferimento per tutte le attività del brand activation team, sotto la guida di Papa.

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IlPostdielisa lupo direttore commerciale Exponential Italia

Secondo la definizio-ne di viewability for-nita da MRC, un an-nuncio pubblicitario è considerato vie-wable se visto per il 50% per almeno un secondo. Questo è ciò a cui ogni clien-te dovrebbe aspira-re per le proprie cam-pagne pubblicitarie, ma ci chiediamo se sia abbastanza, spe-cialmente quando gli obiettivi sono il brand impact e l’interazio-ne. Noi siamo convin-ti che i clienti debba-

no pretendere di più dalle proprie cam-pagne, in particola-re perché i modelli ad engagement, che si basano sull’atten-zione attiva dell’uten-te, vanno oltre la pro-messa di viewability. Ancor prima che co-minciasse il dibatti-to sulla viewability, i modelli a CPE offri-vano di fatto ai brand la possibilità di acqui-stare impression che erano esplicitamente viewable. Exponential ha creato un modello

di engagement che richiede l’attenzione attiva dell’utente per almeno otto secon-di, il cui vantaggio sta proprio nel fatto che l’utente può interagi-re con l’unità solo se questa è viewable. Inoltre, il cliente paga solo nel momento in cui l’utente ha inte-ragito con il formato, ottimizzando quindi il proprio investimento pubblicitario.Nonostante tutte le soluzioni video di-splay a engagement proposte da Expo-nential siano vie-wable secondo la definizione MRC, l’at-tenzione attiva otte-nuta grazie all’enga-gement del Firefly Video va ben al di là di questo concet-to. Se i brand si riten-gono soddisfatti con soluzioni e fornito-ri che offrono la vie-wability come mas-sima aspettativa, allora l’offerta pro-posta da Exponen-tial è da considerar-si molto qualitativa e con un’evidente mar-cia in più.

la viewability è importante, ma l’active attention è la metrica del domani

elisa lupodirettore commerciale exponential italiaExponential Interactive è una società specializzata in advertising intelligence e media solutions digitali con sede a Emeryville, CA. In Italia la società opera dagli uffici milanesi sotto la guida di Elisa Lupo, da dove mette a disposizione del mercato un ampio ventaglio di formati e soluzioni multi-screen, prodotti dalle quat-tro “engagement division” Tribal Fusion, Firefly Video, AdoTube e Appsnack

ecco Perché gLI ADVertISer DoVrebbero PretenDere DI PIù DAI ProPrI FornItorI DI MeDIA e tecnoLogIA, MISurAnDo L’"AttenzIone AttIVA" AttrAVerSo L’InterAzIone DeLL’utente con I ForMAtI PubbLIcItArI

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13enGAGe | n.024-025 | 16 ott 2014

Contemporary marketing

arriva lancia ypsilon elle: il “bello di essere donna” con un pizzico di ironiaE’ fashion e ironica la nuova edizione di Lancia Ypsilon ELLE, la

serie speciale che nasce dalla rinnovata partnership di Lan-cia con il magazine femminile di Hearst, e che verrà comunicata al pubblico con una campagna che gioca in maniera simpatica e intel-ligente sul “bello di essere donna”. Lo spot tv firmato dall’agenzia Armando Testa mostra un insolito pit-stop che si trasforma in una curiosa seduta di make-up: a ricevere le speciali attenzioni di uno stravagante team di meccanici, vestiti con un elegante e seducen-te smocking, sono la Ypsilon ELLE e la sua affascinante conducen-te. Lo stesso concetto viene ripreso anche su stampa e affissione, mentre sul digital la campagna svela tutto il suo potenziale ironico. Lancia ha deciso di rendere Facebook ancora più “rosa” con “Face-book pour ELLE”, l’applicazione che nasconde i contenuti pubbli-cati dagli amici uomini e li sostituisce con le “ELLE pills”: consigli di bellezza, news dal mondo della moda, suggerimenti su casa e lifest-yle, ricette gourmet. Inoltre, a breve saranno online sul sito Lancia tre clip che scherzano sugli stereotipi uomo/donna, proponen-do una sorta di “traduttore” di cosa realmente si celi dietro un’affermazione femminile. La campagna digital è stata curata da Bitmama.

testimonial: Julia roberts protagonista della nuova comunicazione calzedonia

IL sorriso e (sarebbe il caso di dire) le lunghe gambe di Julia Roberts sa-

ranno i nuovi testimonial di Calzedonia. Il brand di calze e collant ha infatti scelto la star di Hollywood come protagonista della sua nuova campagna televisiva: un viaggio della mente che si snoda tra la Scozia, Pa-

rigi e la Toscana. Un filmato che esplora le femminilità e i suoi mondi, prodotto da Filmmaster e realizzato da Saatchi & Saatchi, con la regia di Ago Panini.

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14 enGAGe | n.024-025 | 16 ott 2014

Contemporary marketing NEXT

 Aspirina cambia nome e diventa Aspirina Dolore e Infiammazione, per ren-dere più evidenti le sue indicazioni d’uso. Il nuovo farmaco sarà oggetto di una campagna televisiva, attesa per la seconda metà di questo mese.

 Dopo essere stato la star delle calli di Venezia con il suo matrimonio, George Clooney a breve tornerà a bere caffé Nespresso in tv. La nuova adv partirà tra novembre e dicembre e lo vedrà insieme a Jean Dujardin.

 Fine novembre. Sarà entro questa data che prenderà il via la nuova campagna natalizia di Balocco. Contemporane-amente con l’on air, verrà attivata anche la nuova piattaforma digitale del brand dolciario.

 Tempo di restyling per i siti Condé Nast. Dopo il go live di Marieclaire.it il 16 settembre, il prossimo in lizza è Cosmopolitan.it, che da novembre avrà un nuovo look.

di alessandra la rosa

Perchè non assecondare i propri desideri? Con que-sta domanda, Martini ha

dato il via sul suo profilo Twitter al teasing della nuova campagna #begindesire. Una campagna che abbandona i fasti hollywoodiani per raccontare un sogno italiano. Italiano è anche il set dello spot, girato a Roma da Jake Scott, figlio del celebre regista Ridley Scott, che, tra le strade del centro del-la capitale, ha rappresentato una storia fatta di incontri casuali che cambiano la vita.E questa è stata anche la storia dell’attrice protagonista dello spot, Elena, una giovane studentessa di scienze politiche rumena, notata

da Scott mentre lavorava come ca-meriera in un bar della capitale.Non è la prima volta che gli spot pubblicitari Martini costituiscono un importante trampolino di lan-cio per ragazze che non pensavano neanche minimamente di diventa-re affermate attrici. L’esempio più famoso è quello di Charlize The-ron, lanciata proprio da uno spot Martini nel 1993. La creatività è firmata dall'agen-zia Opperman Weiss di New York, mentre le pianificazioni sono cu-rate da ZenithOptimedia. A livel-lo internet, invece, i partner sono Edelman per le digital pr ed E3 per i social. Curiosi di vedere lo spot in tv? Bi-sognerà aspettare fino alla fine di questo mese.

SPuntAno In rete I PrIMI DettAgLI DeLLA nuoVA cAMPAgnA DeL VerMouth, che SI AVVALe DeLLA regIA DI un FIgLIo D’Arte: JAke Scott

MartInI accende I desIderI

fiat 500X quando l’utilitaria si fa seXy

500: un brand dall’equity indubbia, che Fiat sta capitalizzando con una serie di estensioni che ne ampliano il target. Dopo la familia-

re 500L, ora tocca al crossover 500X, svelato al Salone di Parigi. Occa-sione in cui ha debuttato il primo spot di lancio, già diventato fenome-no virale sul web. L’idea creativa è dell’agenzia americana The Richards Group, e gioca su come un’utilitaria possa diventare un mini Suv grazie agli effetti miracolosi del Viagra su una normale Fiat 500. Il film è sta-to girato in Toscana, tra i borghi storici di Pitigliano, Sorano e San Qui-rico d’Orcia, location scelte anche per esprimere al meglio l’italianità della storia e quindi della 500X. La trama, davvero divertente, è enfa-tizzata dal regista Antony Hoffmann (in esclusiva in Italia con Filmma-ster Productions) che ha saputo lavorare in modo magistrale con gli at-tori e rendere ancora più ironico il doppio senso.

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16 enGAGe | n.024-025 | 16 ott 2014

Contemporary marketing

Nel 1994 in radio impazzava “The Rhythm of The Night” di Corona e gli uffici erano affol-

lati di cose che, seppur ingombranti, era-no necessarie alla propria attività. Testi-mone e protagonista di quel tempo e delle evoluzioni che l’hanno reso ormai un ricordo è Marketing Multimedia Group, il gruppo milanese fondato da Roberto Silva Coronel che nei primi giorni di ottobre ha celebrato i suoi fan-tastici “Twenty”. Un momento impor-tante in cui gettare le fondamenta per una nuova avventura professionale sfi-dante, che elegge l’innovazione a vero e unico driver per crescere.E’ questa l’impressione con cui usciamo dal Party di celebrazione dei 20 anni del Gruppo, svoltosi sabato 4 ottobre a Mi-lano. Il locale “Killer Kiccen” è diventa-to un ponte tra il passato e il futuro che si regge su un presente di grandi trasfor-mazioni per la realtà. Una Mostra ha ac-compagnato gli invitati in un viaggio tra vent’anni di progetti web targati Marke-

ting Multimedia, alla scoperta di quegli elementi che anno per anno hanno de-terminato l’evoluzione del design delle pagine internet comparandole con quel-le a cui oggi siamo tutti abituati. Un set per Selfie, ha poi permesso anche una vera e propria trasposizione fisica in un ufficio di vent’anni fa accompagnata musicalmente da brani di un de-cennio, di transizione per mol-ti, ma estremamente signifi-cativo per altri, soprattutto per il gruppo di Silva Coro-nel.Dopo aver affiancato in questo arco di tempo centina-ia di aziende nella transizione verso il digitale suppor-tandole nella co-struzione della presenza onli-ne e curandone in particolare gli aspetti le-

I fantastIcI twenty dI MarketIng MultIMedIa

LA SocIetà FonDAtA e guIDAtA DA roberto SILVA coroneL hA SPento In ottobre 20 cAnDeLIne. un trAguArDo IMPortAnte, ceLebrAto con un PArty eScLuSIVo A teMA AnnI 90, che SegnA un nuoVo InIzIo

Per LA StrutturA. IL tutto rIMArcAto DAL PAyoFF “DIgItAL InnoVAtIon grouP”di teresa nappi

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MMM20Y PArtYNelle foto, alcuni momenti della festa a tema anni 90 svoltasi al "Killer Kiccen" di Milano il 4 ottobre. Amici e clienti di Marke-ting Multimedia hanno celebrato insieme al team, i 20 anni di un Gruppo che dal 1994 ha affian-cato centinaia di aziende nella loro transizione verso il digitale. Nella pagina accanto (foto in basso), Roberto Silva Coronel

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Contemporary marketing

gati alla performance, la società si vede in un prossimo futuro come partner ide-ale per guidare i brand a ripensare in modo strategico processi e approcci del-la propria presenza online sia in termini di ecommerce sia di interazione evoluta con i clienti sul punto di vendita.«Fin dalla nascita di MMM, le nostre pa-role chiave sono state qualità del lavo-ro e aggiornamento costante – spiega il founder e ceo di Marketing Multimedia Roberto Silva Coronel nel corso del party –. Ora tagliato il traguardo dei vent’anni, vogliamo essere ispiratori di una nuo-va wave e aiutare le aziende italiane a cogliere le opportunità di cambiamen-to del digitale, innanzitutto partendo dal concetto di shopping experience. Questo evolve rapidamente e passa da uno sto-re online orientato al commercio verso l’estero, alla digitalizzazione stessa del punto di vendita. Oggi almeno il 60% degli acquisti sono “digital purchase”, non perché effettuati in rete ma perché in qualche modo influenzati dalla rete; ecco perché il presidio digitale diventa una significativa leva competitiva».Proprio in funzione di questa nuova mission, Marketing Multimedia Group modifica il proprio payoff da “Digital performance group” a “Digital innova-tion group”, portandosi dietro comun-que un bagaglio di vent’anni di evolu-zione, entro i quali ha esteso sempre di più le proprie aree di competenza. Anni in cui in particolare si è vista la nasci-ta di business unit orientate al raggiun-gimento dell’eccellenza nel proprio set-tore grazie a team di lavoro dedicati e alla creazione di sinergie efficaci con gli altri business. Come PrimeWeb, digital agency per lo sviluppo di siti web; Digi-talEvents, realtà per l’organizzazione di eventi ad alto contenuto tecnologico; e PerforMedia, società per la pianificazio-ne media passata nel 2014 sotto il con-trollo di DigiTouch Group. Grazie a que-ste, il gruppo ha raggiunto nel 2013 un fatturato consolidato di circa 10 milio-ni di euro e ha rafforzato ulteriormen-te la propria offerta proponendosi anche come partner all’estero grazie alla crea-zione nel 2014 di RarTech LTD, società con sede a Malta per lo sviluppo del bu-siness a livello internazionale.

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everywherevideo

In Europa, secondo l’AdEx Bench-mark 2013 di IAB Europe, il video advertising ha registrato un +45,4%, raggiungendo un valore

di 1,2 miliardi di euro. Incremento analogo ne-gli Usa, dove ha registrato nel 2013 una cresci-ta del 44,5% raggiungendo quota 4,18 miliardi di dollari secondo dati eMarketer. Per quest’an-no l’istituto prevede un’ulteriore crescita del 41%, fino a sfiorare i 6 miliardi di dollari. E l’Italia? Anche qui un ragguardevole +37,5 nel 2013. A livello mondiale, secondo il Global En-tertainment & Media Outlook di Pwc e Iab Ita-lia, fra il 2014 e il 2017 il video advertising compirà un balzo in avanti del +82%. Bastano questi dati a dare un’idea dell’esplosione del fenomeno. Che si sviluppa seguendo lo stesso sostenuto ritmo di crescita dell’audience dei vi-

gli spot che vivono sul digital hanno sempre meno da invidiare ai commercial tv in fatto di numeri, creatività e misurazione. Inoltre, sono mobile, e agli spender piacciono sempre di più

di vincenzo stellone

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deo online: secondo l’ultimo Adobe Digital Vi-deo Report sono stati visti 35,6 miliardi di vi-deo online nel primo trimestre del 2014, il 25% dei quali da device mobili. Nello stesso perio-do, il consumo della “Tv everywhere”, da mol-teplici device, è cresciuto del 253% rispetto all’anno precedente. Ed è di quest’anno l’annuncio della multinazio-nale degli snack Mondelez International, una delle più grandi aziende al mondo nel setto-re food (suoi, fra gli altri, i brand Philadelphia, Oro Saiwa, Oreo, Milka), che ha dichiarato di voler investire il 50% del budget pubblicita-rio per il 2014 nel digitale concentrandosi sul video advertising. «Ci stiamo focalizzando su un approccio più "agnostico" verso il tipo di schermo e ci allontaniamo da quello più tradi-zionale che raggiunge i consumatori nel salotto di casa», ha dichiarato Ivelisse Roche, associate director for global media and consumer enga-gement di Mondelez. L’intenzione è chiara: in-tercettare utenti che sempre più spesso consu-mano contenuti video online, sia da pc che in mobilità, piuttosto che davanti alla televisione. I video ads presentano il grande vantaggio di poter fornire una grande ricchezza e varietà di contenuti multimediali unitamente alla possi-

bilità di targetizzare il messaggio e misurare in tempo reale i risultati, che è propria della digi-tal advertising. Inoltre, consentono di intercet-tare audience che diventano sempre più “mo-bile”. Nel mondo il numero di smartphone ha ormai superato il miliardo e dovrebbe raddop-piare entro il 2016. Questo, insieme alle con-nessioni che diventano sempre più veloci e po-tenti e alla crescente disponibilità di dati per i consumatori, finisce per aprire un ventaglio di nuove opportunità per gli inserzionisti, più liberi di puntare sui video. E avrà un impat-to anche sui formati degli ads: per la fruizione da smartphone e tablet infatti sono più adatti i formati brevi e agili, da 10-15 secondi.Si assiste intanto a un affermarsi delle piani-ficazioni basate sul programmatic buying, che consente l’acquisto automatizzato di utenti al-tamente profilati. Secondo una ricerca di Adap.tv, il 57% di tutta la spesa di video digitale in Europa avviene in modalità programmatica, una percentuale più alta che negli Stati Uniti (51%). Questo apre ulteriori possibilità, ma an-che nuove sfide che gli inserzionisti, le agen-zie e gli editori devono affrontare per poter ri-spondere in maniera efficace alla domanda di video da parte dei consumatori.

il punto con iaB italiaProprio al video adv è dedicata la se-conda edizione 2014 di IAB Seminar, l’evento organizzato dall’associazione presieduta da Carlo Noseda per ap-profondire tematiche verticali attra-verso l’opinione di esperti e l'analisi di best practice. L’appuntamento è per il 16 ottobre presso la Sala Collina della sede di Gruppo 24 Ore, a Milano.

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MISSIOnCon l'obiettivo di garantire la massima visibili-tà alle adv video online, Teads Italia, di cui è managing di-rector Giuseppe Bronzino (in foto) mette a disposizione del mercato formati pensati per ga-rantire una reale viewability

Teads ITalIa Il vIdeo cI pIace "ouTsTream"reinventare la pubblicità video, promuovendo strategie di distribuzione che ne assicurino il 100% di visibilità. Questo l’obiettivo della sigla prima conosciuta come ebuzzing & teads e che da ottobre ha semplificato il proprio naming

Partiamo da un presupposto positi-vo. Il video advertising è l’unico segmento digital che cresce a dop-pia cifra sia in termini d’investi-

menti che d’investitori. Oltre 11 miliardi di dolla-ri è il dato delle revenue che questo mercato prevede di raggiungere entro la fine del 2016 (fonte: MagnaGlobal) anche grazie ad un nuovo importante trend: il programmatic buying. Così Giuseppe Bronzino, managing director Teads Italia introduce il tema del video online. In que-sto contesto l’agenzia, che a inizio ottobre ha annunciato il rebranding globale (da Ebuzzing & Teads a semplicemente Teads) è stata tra i primi promotori del concetto di oustream, che grazie a formati innovativi come inRead favori-sce una targetizzazione precisa, sia rispetto ai classici parametri socio-demografici, che per quanto riguarda il comportamento reale degli utenti. Il tutto partendo dal celebre motto “Con-tent is king distribution is Queen”.

Qual è il segreto del successo riscosso negli ultimi anni dal video online sia tra gli utenti “prosumer”, sia tra le aziende come strumento di comunicazione?Il fenomeno è mondiale, ma sicuramente il caso

Italia è significativo, in termini di adozione del formato e di crescita rapida e costante degli in-vestimenti, perché stiamo parlando di un Paese con una grossa tradizione televisiva: sia in ter-mini di fruizione da parte degli utenti, che per quanto riguarda la concentrazione elevata degli investimenti da parte delle aziende. Non è, per-tanto, una sorpresa che sia stato un successo. Adesso bisogna passare alla fase due, che favo-risca una pianificazione più evoluta, sia in termi-ni di precisione verso il target, che in termini di contenuto da proporre.

Quali sono le novità e i servizi offerti da teads nel campo del video advertising?La nostra mission è reinventare la pubblicità vi-deo online, promuovendo strategie di distribu-zione dei contenuti outstream. Tra i nostri prin-cipali obiettivi c’è sicuramente l’esigenza di garantire il 100% di visibilità dei contenuti video. Sapevate che nel 2013 quasi il 54% dei conte-nuti pubblicitari non sono stati fruiti dagli utenti (fonte: comScore, ndr)? Questo è un danno non trascurabile dagli inserzionisti. Già dallo scorso anno dunque stiamo promuovendo inRead, un formato rivoluzionario che offre agli inserzioni-sti la garanzia di visualizzazione completa. Gra-zie anche al rebrand annunciato in questi giorni, inoltre, abbiamo colto l’occasione per inaugura-re la nostra video SSP proprietaria. Oggi siamo quindi in grado di offrire servizi di programmatic buying, inventory di qualità grazie a un network di premium publisher, formati outstream che po-sizionano il contenuto pubblicitario video fuori dal flusso tradizionale per forza legato a un altro contenuto video e viewability assicurata e inse-rita nei parametri di accordo sia con i publisher che con gli investitori.

Come ha chiuso il primo semestre 2014 teads, e quali sono gli obiettivi per la chiusura dell’anno?Per quanto ci riguarda la raccolta pubblicitaria sta andando bene e ci vede in crescita rispetto al 2013. Il primo semestre 2014 abbiamo chiuso a +12% rispetto allo stesso periodo del 2013 e, sempre cavalcando la nostra ambizione di cre-scita, abbiamo un obiettivo di chiusura anno che dovrebbe attestarci tra 15% e 20% rispetto a quanto fatto lo scorso anno.

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rockeT Fuel vIdeo e perFormance, l’unIone Fa la ForzaSpecialista di programmatic buying, il player è in Italia da appena un anno, ma ha già messo a segno importanti risultati. Affiancare soluzioni video ad attività di performance, e retargeting, le novità della sua proposta

Nata negli Stati Uniti nel 2008, Ro-cket Fuel ha inaugurato gli uffici di Milano nel luglio 2013. La società ha sviluppato tecnologie automatizza-

te di programmatic buying e ottimizzazione, in grado di operare in logica multi-formato, multi-canale (display, video, mobile, social) e multi-campagna. Ne parliamo con Enrico Quaroni, country manager Italy.

Quali sono a vostro avviso le tendenze più interessanti nel video advertising?In ambito video, le aziende cominciano a pianifi-care sempre più tramite il programmatic buying. Questa è al momento una delle modalità di fare adv più amate dal mercato Italiano, che in Euro-pa per il video adv in termini assoluti è secon-do solo a UK. Uno dei trend più interessanti è il sempre più frequente coinvolgimento di partner specializzati in programmatic per la creazione di campagne video sui mezzi digitali.

Come possono essere integrate oggi le attività di video advertising e programmatic?Da una parte, se si vuole avere garanzia di una targetizzazione impeccabile, il programmatic aiuta moltissimo rispetto a metodologie più tra-dizionali. Dall'altra parte permette un percorso più “naturale”. Grazie al proprio sistema di “in-telligenza artificiale” Rocket Fuel è infatti in gra-do di lavorare sull'audience che dimostra mag-giore interesse verso il contenuto, favorendo il naturale processo di viralizzazione tipico dei vi-deo online. Mostrare il video a chi è più interessa-to, questa è una interessante evoluzione del pro-grammatic buying.

Quali sono i servizi offerti da rocket Fuel a brand e aziende?Stiamo riuscendo a fare entrare sempre più nelle pianificazioni dei clienti soluzioni video affianca-te ad attività di performance. Il vantaggio è che

i due strumenti di comunicazione sono in gra-do di ottimizzare vicendevolmente le prestazio-ni. Le due campagne, proseguendo in parallelo, fanno convergere dati rilevanti nell'unico cervel-lone di Rocket Fuel, che lavora ottimizzando en-trambe le attività. Un'ulteriore novità è data dalla possibilità di unire all'attività video anche il retar-geting su coloro che hanno visualizzato il video, attività sperimentata su alcuni clienti con ottimi risultati.

Quali sono i settori merceologici oggi più interessati a questo tipo di iniziative?L'automotive è sicuramente il settore più inte-ressato ad indagare e sperimentare le attività di video advertising con investimenti significativi. Segue la cosmesi e non escludo che in un futuro prossimo ci possa essere un maggiore interessa-mento anche tra i brand del largo consumo, so-prattutto in ambito food.

Quali sono i trend del business di rocket Fuel, e come si inserisce la unit italiana nel contesto internazionale?Sicuramente Rocket Fuel opera in questo mo-mento in un contesto molto favorevole per il pro-grammatic buying. Secondo numerose ricerche infatti il settore sta crescendo in maniera consi-stente a livello mondiale. Dall'Italia arrivano ot-timi segnali, e si manifesta grande interesse per un mercato in fermento. Nel Bel Paese siamo sbarcati da poco più di un anno, ma già abbia-mo avuto modo di affermare la nostra professio-nalità grazie a importanti risultati. Lavoriamo per confermare il trend positivo anche nel 2015.

FOCuS OnParticolarmente interessanti secondo Enrico Quaroni, count-ry manager per l'Italia di Rocket Fuel, sono le opportunità di targetizzazio-ne offerte alla video adv dal programmatic

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Tg|advl'ImmagIne dIce pIù dI mIlle paroleLa concessionaria è in prima linea nello sviluppo di formati veicolabili su tutti i device, di alta qualità, efficaci e non invasivi, in grado di fare incetta di consensi sia tra gli investitori sia tra i consumatori

L'immagine dice più di mille parole: ne è convinto Alberto Gugliada, chief executive officer di tg|adv, secondo il quale il successo del vi-

deo advertising sta proprio nella sua capacità di raccontare storie per immagini e di coinvolgere in pochi secondi. Ricca e in costante crescita la “famiglia” di formati responsive messa a dispo-sizione dei clienti della concessionaria.

Quali sono le tendenze più interessanti oggi nel campo del video advertising?I trend più interessanti risiedono nella qualità del prodotto. Sono finiti i tempi nei quali si “co-pia-incollava” il contenuto dall’off screen all’on screen. Oggi la pubblicità video ha raggiunto li-velli che si allontanano di poco dalle produzio-ni cinematografiche e i formati sono ideati e re-alizzati tenendo il timone ben saldo verso uno storytelling che sappia esplodere nel suo pic-co d’engagement in pochi secondi, portando l’utente esattamente dove vogliamo che clicchi o scorra. È un’arte il video advertising, e come tale deve essere approcciata. Questo è ciò che ci spinge nella nostra mission creativa e che è sempre più apprezzato dai nostri clienti, stufi di un video advertising privo di una storia da rac-contare, prima che d’impatto.

Perché il video online, negli ultimi anni, ha avuto tanto successo come strumento di comunicazione e di promozione?Il perché è semplice: l’uomo è da sempre affa-scinato dalla comunicazione per immagini e il trend, soprattutto social, ci insegna che gior-no dopo giorno l’immagine sta soppiantando la lettera in un gioco di condivisioni virali. L’im-magine, in questo caso il video, affascina sia il consumer che il prosumer e anche le aziende, che si trovano sempre di più a sedersi accan-to al regista per produzioni che nulla hanno da invidiare a quelle cinematografiche. Insomma,

è sempre più vero che l’immagine può dire più di mille parole.

Quali sono le novità o comunuque più in generale i servizi offerti dalla concessionaria tg|adv nel campo del video advertising? Siamo impegnati nello sviluppo di formati 100% responsive, che abbiano quindi pari efficacia su diversi device, raggiungendo con lo stesso im-patto chi consulta lo smartphone, chi è davan-ti al computer o chi naviga con il tablet. Questa è la missione di EVA (Engagement Video Ad-vertising, ndr), dedicato al target femminile, e degli altri formati come Sapiens 2.0, per il tar-get maschile, e Popcorn, per il circuito cinema-tografico. Ma la “famiglia” è in costante cresci-ta. tg|adv ricerca e mette in pratica il miglior modo di veicolare un contenuto pubblicitario sugli schermi dei naviganti italiani, risultando al contempo efficaci e il meno invasivi possibile.

Veniamo ai primi sei mesi di quest'anno: quali risultati avete raggiunto, e quali gli obiettivi per la chiusura ormai prossima del 2014?tg|adv ha chiuso il primo semestre con una for-te crescita di mercato dovuta alla qualità delle scelte realizzate e dei prodotti commercializzati. Riteniamo che la fine dell’anno sia un po’ parti-colare, ma pensiamo comunque che tg|adv pos-sa chiudere in netta crescita rispetto al 2013 e, in ogni caso, considerevolmente sopra la media di mercato. Questo grazie a una serie di iniziative che sono state messe in atto nel corso dell’anno, sia dal punto di vista dell’organizzazione interna del commerciale e del marketing, sia per quanto riguarda i prodotti commercializzati.

VISIOnSecondo Alberto Gugliada, ceo di tg|adv (in foto),

il successo del video advertising

sta nella sua capacità di

raccontare storie per immagini e di coinvolgere

l'utente in pochis-simo tempo

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ASSEtGiorgio Mennel-la, marketing manager di Ciaopeople (in foto), identifica il video come uno dei pilastri del "sistema" Fanpage

cIaopeople medIa group una passIone per Il vIdeo (adv)grazie alla produzione e distribuzione di video, con Fanpage.it e la piattaforma youmedia, ciaopeople Media group vive un anno di crescita esponenziale. e si prepara a lanciare la propria struttura di vendita interna

Con oltre 60 milioni di richieste di preroll al mese, Youmedia è il quarto bacino video in Italia, costantemen-te alimentato da una rete di video

reporter. E insieme a Fanpage.it rappresenta un asset fondamentale per Ciaopeople Media Group, editore specializzato nell’informazione online, nella produzione multimediale e nei servizi di in-trattenimento e gioco. Per fare il punto su que-sto particolare pilastro del business di Ciaope-ople Media, abbiamo intervistato il marketing manager Giorgio Mennella.

Quali sono a vostro avviso le tendenze più interessanti oggi in ambito video?Negli ultimi anni l’advertising video è cresciu-to in maniera esponenziale, con tassi di crescita che superano il 30%. Assistiamo negli ultimi mesi a una duplice evoluzione delle prospettive della video adv. Se da un lato si continua con gli stessi classici modelli di vendita, dall’altro le tecnologie permettono sensibili passi avanti in termini di ero-gazione su audience profilata e segmentata. La crescita del market share del programmatic nella vendita di preroll è un segnale fondamentale. Allo stesso modo stiamo assistendo ad un drenaggio di traffico da desktop verso il mobile, una tenden-

za che porterà gli editori ad adeguarsi creando nuove sacche di inventory video che oggi risulta-no ancora troppo poco sfruttate.

Perché il video online negli ultimi anni ha avuto tanto successo sia tra gli utenti “prosumer”, sia tra le aziende?Il video online ha permesso di riproporre nel di-gital il modello di advertising della televisione. È stato più facile convincere utenti e advertiser a passare ai nuovi supporti mantenendo un pro-dotto simile. Il video online, una volta sbarcato sui social network, ha inoltre permesso ai brand di godere di una distribuzione organica del loro messaggio tra gli utenti, pronti a condividerli con le proprie reti di contatti.

Qual è il ruolo dei video all’interno di Fanpage.it?Fanpage.it, e Ciaopeople Media Group, hanno fat-to della produzione e della distribuzione video un asset focale. Riceviamo oltre 60 milioni di ri-chieste di preroll al mese e la nostra piattafor-ma Youmedia, anche sulla base dell’ultima ricer-ca di GroupM, si posiziona come quarto bacino video d’Italia. Abbiamo un player altamente per-formante che ci permette di erogare video in ul-tra HD e deliverare preroll su tutti i device. I con-tenuti di Youmedia sono forniti dalla nostra rete di video reporter che quotidianamente raccontano ciò che accade sul territorio italiano. Fanpage.it ha riportato in strada il giornalismo, formando re-

porter dal forte background tecnologico, in gra-do di creare il contenuto, montarlo e distribu-

irlo online istantaneamente. A comprovare la vocazione al video arriva The Jackal, so-cietà di produzione video entertainment e commercial per brand quali 20th Fox, Pirel-li e De Agostini.

Come ha chiuso il primo semestre 2014 Fanpage.it, e quali sono gli obiettivi per la chiusura dell’anno?Godiamo di una crescita esponenziale in termi-ni di traffico e fatturato, una crescita che si atte-sta oltre il 45%, e contiamo in una chiusura d’an-no molto positiva. Sfruttando la scia di questo trend estremamente positivo, nel gennaio 2015 Ciaopeople Media Group lancerà inoltre la pro-pria struttura di vendita interna, aggiungendo valore al proprio asset digitale.

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zanoxma Il vIdeo Fa perFormance?Il network di performance marketing che anche quest'anno conferma la propria crescita legge nel video online opportunità uniche attraverso cui i brand possono raccontare la propria offerta

Come spiegato dal Regional Director Southern Europe di zanox, Michele Marzan, nel settore video adverti-sing i cambiamenti più interessanti

riguardano il modo in cui i consumatori stanno scoprendo e interagendo con i contenuti video. L’aumento dei device mobile e dei tablet presen-ta la necessità e l’opportunità per gli inserzionisti di affrontare un pubblico tramite dispositivi diffe-renti, evitando quindi la frammentazione. Sebbe-ne nella nostra industry la normalità sia ancora, purtroppo, la semplice trasposizione dei video commerciali sui canali digitali, in questo momen-to è in corso una fase di comprensione e studio di nuove opportunità. Un altro trend emergente, spiega sempre Marzan, è lo sviluppo di video mul-timediali interattivi ancora più evoluti. Video che permettono di offrire alle audience sia esperienze di visioni dei prodotti più coinvolgenti sia di inte-ragire con funzionalità specifiche embedded per ottenere maggiori informazioni circa i prezzi, op-pure approfondimenti ulteriori di prodotto per poter così accelerare la fase di info-commerce.

Secondo lei, a cosa è imputabile il successo che il video online sta registrando negli ultimi anni sia tra gli utenti “prosumer” sia tra le aziende come strumento di comunicazione?Credo che il successo sia intrinseco nella stes-sa natura del video: è uno strumento in grado di raccontare una storia e quindi lato advertising di spiegare molto bene i prodotti, invogliando molto più gli utenti all’acquisto. La chiave del successo, a mio avviso, sta tutta nella “potenza dello storytel-ling”, la storia permette di trasmettere i messag-gi in maniera più coinvolgente e impattante, avvi-cinando maggiormente i consumatori ai valori di brand ed al posizionamento desiderato dall’azien-da. Infine, al successo dei video online ha certa-mente contribuito la maggiore familiarità dei reparti marketing e comunicazione con lo

strumento del video, essendo già abituati al suo utilizzo sui canali tradizionali.

Quali sono le novità e i servizi offerti da zanox nel campo del video advertising?Premesso che, come raccontavo prima, il merca-to del video advertising non è ancora giunto alla sua maturazione, le principali novità offerte dal mondo zanox si concentrano ancora negli ambi-ti più richiesti attualmente dal mercato ovvero nel programmatic advertising, nella convertion op-timization, realizzabile attraverso lo zanox Boo-ster, e nello sviluppo del network. Tuttavia, direi che in questo momento per il performance mar-keting la potenza dei video sta portando a una sempre maggiore innovazione delle landing page, integrate sempre più spesso con materiale video in grado di spiegare meglio il prodotto e di invo-gliare maggiormente all’acquisto. Lo step succes-sivo sarà una vera e propria integrazione diretta tra l’advertising e l’e-commerce.

Come sono andati per voi i primi sei mesi di quest'anno, e quali obiettivi avete in mente di raggiungere alla sua chiusura? zanox anche nel 2014 si conferma il network le-ader in Europa nel performance marketing, in crescita costante anche grazie al recente com-pletamento della dell’integrazione con Affiliate Window che ci permetterà di beneficiare di nuo-ve e importanti sinergie tra i mercati soprattut-to a livello internazionale, sia in ottica advertiser

che publisher. Per quanto riguarda l’Italia, nel 2014 abbiamo

attivato oltre 80 nuo-vi clienti nell’ambito

dell’Affiliate Mar-keting e oltre 70 nell’ambito del Programmat ic Advertising. Inte-ressanti tassi di crescita li abbia-mo riscontrati in particolare nei

settori dell’arreda-mento e della cura della persona.

L'OPInIOnEPer Michele Marzan, Re-gional Director Southern Euro-pe di zanox, lato performance marketing la po-tenza dei video sta invogliando all'innovazione soprattutto per quanto riguarda le landing page

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payclIck pIu’ 46% con I vIdeo In poppaobiettivi corretti al rialzo e team in continua espansione. Questi i risultati della struttura guidata da Luca Formicola, raggiunti grazie a professionalità, competenza e capacità di innovare cavalcando i più interessanti trend dei mezzi digitali.

In base alla recente ricerca del Con-sumerLab Ericsson, una persona su due guarda tv o video su smartpho-ne settimanalmente e il 46% di que-

sti lo fa fuori casa. I video inoltre hanno potenzial-mente un alto tasso di viralità, che agevola la diffusione del messaggio delle aziende. In genera-le il traffico generato da video cresce sempre più, il 55% circa ogni anno, e rappresenterà più del 50% del traffico mobile nel 2019. Partendo da

questi presupposti l’a.d. di Payclick Luca Formico-la non ha dubbi sul fatto che una buona comuni-cazione video possa fare molto per la brand repu-tation ed il marketing di un’azienda, rappresentando il canale che meglio sposa le nuo-ve modalità di fruizione dei contenuti online. Le aziende del resto non hanno tardato a rispondere, potenziando la comunicazione video sul web e diffondendo i contenuti anche tramite social net-work e community. «Dal canto nostro – spiega Formicola - cerchiamo di sviluppare nuove solu-zioni, ampliare il nostro network e soddisfare al meglio questa richiesta del mercato».

Perché il video online, negli ultimi anni, ha avuto tanto successo sia tra gli utenti “prosumer”, sia tra le aziende come strumento di comunicazione?Oltre alla diffusione degli smartphone e la conse-guente fruizione dei contenuti in mobilità, I’enga-gement presso i “nuovi consumatori”, che vengono raggiunti da video è sicuramente maggiore rispet-to ad altri canali; ciò è ancora amplificato dalla possibilità degli utenti stessi di avere un ruolo più attivo, di veicolare e diffondere i video aziendali attraverso i social, di poter commentare i contenu-ti stessi, intraprendere un dialogo con gli altri con-sumatori e con il brand. Sul fronte delle aziende, soprattutto se l’obiettivo di comunicazione è l’in-cremento della brand awareness, i video sono una risorsa preziosa che, permette di creare un rappor-to nuovo e più diretto ed emotivo con l’utente. Re-sta però da valutare il modo migliore in cui inte-grare lo strumento nel media mix e capire come questo rapporto con l’utente si traduca in conver-sioni. In linea con queste tendenze, PayClick ha svi-luppato formati e soluzioni di video adv persona-lizzate, riservando audience verticale ed adeguata ai prodotti promossi.

Quali sono le novità e i servizi offerti da PayClick nel campo del video advertising?Payclick ha studiato diverse soluzioni per il digi-

IL MAnAgErNella foto sopra Luca Formicola, amministratore delegato di Payclick

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tal video advertising, un canale su cui stiamo in-vestendo molto e per il quale stiamo mettendo a punto nuove tecnologie e proposte che siano in linea con le nuove tendenze nel comportamen-to mediatico degli utenti. Ad oggi, generiamo cir-ca 10 milioni di view al mese, proponendo diversi formati: dal video adv in overlay ai formati tradi-zionali. Abbiamo un nostro player Html5, compa-tibile con tutti i formati (mp4/ogg/webm), tutti i browser, e pensato soprattutto per il mobile. Que-sto sistema si presta a numerose personalizzazio-ni, ad esempio, la possibilità di inserire una skin brandizzata esterna al video. Cerchiamo di rende-

re sempre migliore l’esperienza dell’utente: utiliz-ziamo un server dedicato per rendere più veloce il caricamento dei video e, sempre in quest’ottica, facciamo in modo che i contenuti partano con au-dio muto nei primi secondi, attivabile poi con mo-dalità on-mouse-over; impostiamo un frequen-cy cap, in modo da mostrare all’utente il video solo una volta nelle 24 h. L’ attenzione, in linea con la nostra mission, è volta ad ottimizzare l’in-vestimento delle aziende inserzioniste, considera-to che abbiamo a disposizione un network di siti premium e verticali: una platea ben segmentata ed attiva. Offriamo, poi, un ventaglio di model-li commerciali per rispondere alle diverse esigen-ze dei clienti: si va dalla classica remunerazione a Cpm a quella a Cpv, in cui la commissione scatta dopo 5-15 secondi, in modo da impegnare risorse del cliente solo per audience concretamente inte-ressate al messaggio.

Come ha chiuso il primo semestre 2014 PayClick, e quali gli obiettivi per la chiusura dell’anno?Innovazione, professionalità, competenza e pas-sione sono stati i vettori che ci hanno consenti-to di superare agevolmente gli obiettivi del primo semestre. Questo ci ha consentito di alzare l’asti-cella per la chiusura dell’anno, portando l’obietti-vo iniziale di 6,4 milioni di euro di fatturato a 7 mi-lioni con un Ebitda vicino al 30%. Il 2013 è stato chiuso con 4,8 milioni di fatturato, abbiamo quin-di una stima di crescita del 46% circa. Anche il no-stro staff continua a crescere, e questo ci permette di acquisire nuove risorse e nuove professionalità per curare e perfezionare le nostre attività storiche e proporre sempre nuove soluzioni.

PIù IMPAttOSopra, un esempio di video lead di Payclick. Nell'immagine sotto, il team dell'agenzia in un "selfie" collettivo

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la tiepida estate dell’online adv◆  IL TRIMESTRE GIUGNO-LUGLIO-AGOSTO, TUTTO A SEGNO

PIù, HA CONSENTITO AL MERCATO PUBBLICITARIO DI RIPORTARSI IN TERRENO POSITIVO RISPETTO AL 2013. IN EVIDENZA IL MOBILE, CHE COMPENSA UN ANDAMENTO “FLAT” DEL WEB L’estate del mercato pubblicitario online si chiude con un bilancio soddisfacente, che consente al settore di riportarsi in terreno positivo in termini di progressivo annuale dopo una prima parte di 2014 sotto le attese, con un’infusione di fiducia per una chiusura d’anno a segno più. Dopo un giugno a +10%, complici i Mondiali di calcio seguitissimi sui device mobili, e un luglio a +4,4%, i dati rilevati dall’Osservatorio FCP-Assointernet per il mese di agosto hanno infatti registrato +6,7%. Per quanto riguarda il dato progressivo gennaio-agosto, il bilancio è come anticipato positivo, pur se di un timido +0,9%. Un trend trainato soprattutto dalla crescita del mobile, come evidenziano i dati suddivisi per device/strumento. Dall’inizio dell’anno il web segna infatti -0,1%, il mobile +22,9%, i tablet (solo app) -3,8%, le smart tv +0,9%. «Per il terzo mese consecutivo gli investimenti pubblicitari su Internet sono caratterizzati dal segno positivo – commenta Roberto Zanaboni, presidente FCP-Assointernet -. Anche agosto, tradizionalmente il mese più debole e soggetto alle incertezze del mercato, fa infatti registrare un sensibile incremento rispetto al 2013. Tra i device soltanto il tablet, il cui peso sul totale investimenti è ancora molto contenuto, registra un decremento. Da sottolineare invece la costante crescita degli investi-menti sul mobile, sempre col segno più da inizio anno».

usa la puBBlicità su internet raddoppierà nei prossimi cinque anni Internet un mezzo saturo? Macché. La spesa per la pubblicità online negli Stati Uniti raddoppierà nei prossimi cinque anni. A dirlo è una ricerca condotta da Forrester, secondo cui gli investimenti in online display adv negli Usa raggiunge-ranno i 37,6 miliardi di dollari nel 2019, con un incremento del 90% rispetto ai 19,8 miliardi di dollari del 2014.Secondo lo studio, la crescita dell’online sarà dovuta soprattutto ad un aumento degli investimenti nella pubblicità video e mobile. Quest’ultima, in particolare, rappresenterà quasi il 40 per cento di tutti gli investimenti online entro il 2019. Nel frattempo, il mercato dell'”offline” crescerà a un tasso medio annuo dell’1% per raggiungere 239 miliardi di dollari nel 2019. L'incremento maggiore sarà quello della TV via cavo, con il 4,8%, mentre gli altri mezzi, come radio, giornali e riviste sono tutti destinati a decrescere.

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LeonardoADV, come laboratorio di esperienze web di primo piano, è in grado di soddi-sfare tutte le esigenze di comunicazione attraverso una linea di prodotti completa e diversi�cata. Competenza, creatività e tecnologia avanzata danno vita a un’o�erta di prodotti Video, Rich Media, Branded Content, Display, piani�cabili su tutti i device e integrabili in maniera �essibile, con l’obiettivo �nale di conferire e�cienza qualitativa e quantitativa a tutti i progetti di comunicazione.

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MILIONI DI PAGINE VISTE

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Contemporary media

Il nuovo Msn fa gIà Il pIeno dI brandIn rete DAL 1 ottobre, LA rIVoLuzIonAtA PIAttAForMA onLIne DI MIcroSoFt unISce ALLA QuALItà DeI contenutI LA PoSSIbILItà DI unA PreSenzA IntegrAtA e SIncronIzzAtA Su MoLtePLIcI ScherMI. Sono QueStI I PLuS che hAnno PortAto AzIenDe PreMIuM A ScoMMettere DA SubIto SuL PortALe

Qualità dei contenuti, disponibilità di stru-menti volti a incre-

mentare la produttività degli utenti e presenza integrata e sincronizzata su molteplici schermi e piattaforme per un’esperienza omogenea su ogni schermo. Sono queste le principali caratteristiche del nuovo Msn, la piattaforma on-line di Microsoft che dall’1 ot-tobre è disponibile in oltre 50 Paesi del mondo completamen-te rivoluzionata in termini di contenuti e user-experience e dove mobile e cloud giocano un ruolo sempre più centrale. Tutti elementi che hanno reso Msn non solo un prodotto inte-ressante e multisfaccettato, ma soprattutto un ambiente ideale per dare visibilità ai brand sen-za soluzione di continuità tra i diversi dispositivi, potendo rag-giungere un bacino potenziale di oltre 425 milioni di persone nel mondo attraverso l’associa-zione con contenuti di elevata qualità, sempre più esclusivi, grazie alla collaborazione con 1.000 tra i media più prestigio-

si a livello globale. La presenza di diversi canali tematici verti-cali offre inoltre la possibilità di pianificare la propria comuni-cazione in logica di contestua-lizzazione e target affinity.«Grazie alla sua interfaccia uni-ficata e alla presenza di conte-nuti editoriali premium sem-pre aggiornati e provenienti dai media più autorevoli a livel-lo mondiale, il nuovo Msn rap-presenta un contesto sicuro per gli advertiser che cercano un posizionamento premium e che hanno la necessità di pianifica-re dall’Italia in tutto il mondo», ha dichiarato Christina Lun-dari, advertising & online lead di Microsoft Italia, che anco-ra precisa: «Come è nello stile di Microsoft, l’advertising vie-

ne proposto in modalità non invasiva e diventa ingaggiante solo quando l’utente manifesta un interesse verso il messaggio proposto. Particolarmente inte-ressanti sono le soluzioni per-sonalizzate, che prevedono lo sviluppo di contenuti ad hoc che possono essere sponsoriz-zati dai brand interessati ad in-gaggiare community specifiche. Msn si presenta quindi come una piattaforma estremamente versatile, capace di promuove-re ogni tipo di attività di comu-nicazione – dalla più semplice alla più sofisticata – in modo da perseguire gli obiettivi di marketing di volta in volta più rilevanti per i brand».E in effetti sono numerosi i brand che hanno subito credu-to nelle potenzialità del nuovo servizio per raccontare le sto-rie dei propri prodotti e ser-vizi. Come Barilla per i pro-dotti Focaccelle, Gran Cereale Croccante e Pasta Barilla, Chan-teclair per la linea di Ecodeter-genti Vert, o CheBanca. E poi ancora Fastweb, G.R.E. - Tro-ny, Intesa Sanpaolo, Mini con la nuova Countryman, Sky, Vo-dafone e Wind.

di teresa nappi

LA MAnAgErNella foto, Chri-stina Lundari, advertising & online lead di Microsoft Italia

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Contemporary media

web serIes, che passIonerAccoLgono conSenSI DI PubbLIco e crItIcA, DIVertono e InForMAno Su reALtà Poco conoScIute: Le StorIe onLIne A PuntAte Sono IL FenoMeno MeDIA DeL MoMento

Un tempo (molto tem-po fa) erano i roman-zi d’appendice pub-

blicati sulle gazzette, poi i teleromanzi, poi ancora le fic-tion tv. Non c’è che dire: le sto-rie seriali hanno sempre affa-scinato il pubblico, tenendolo regolarmente incollato davanti a pagine e schermi. Non c’è da stupirsi allora, che nell’era di internet si siano sempre più af-fermate, anche come strumenti di comunicazione di gruppi editoriali e brand, le web series. Alcune sono rimaste nel nostro immaginario collettivo, altre hanno registrato sul momento un gran numero di visualizza-zioni per poi essere dimentica-te, ma resta di fatto che le web series sono un fenomeno della comunicazione in rete che non può passare inosservato. E che, a dispetto di quanto si possa pensare, sono sempre più spes-so prodotti di alta qualità, oltre che estremamente originali, che vengono riconosciuti e premia-

ti anche al di fuori di chi si oc-cupa del settore. Prendiamo ad esempio “Under The Series”, la web serie di Ivan Silvestrini, in-terpretata da Gianmarco To-gnazzi e prodotta da Trilud, Anele e Rcs, ambientata in una futuristica e sanguinaria Italia del 2025, distrutta dal default economico e in mano a un’Au-torità Provvisoria di stampo militare. Dopo il grande succes-so online con 6,5 milioni di vi-sualizzazioni in soli 3 mesi dal lancio in esclusiva su under.na-nopress.it, ha fatto incetta di premi all’edizione 2014 del Roma Web Fest. Nel corso dell’evento dedicato alla comu-nicazione digitale, “Under The Series” si è aggiudicata ben 7 premi. Un risultato che le con-sentirà di attraversare l’oceano e partecipare di diritto come fi-nalista al LaWebFest, la ker-messe dedicata alla rete previ-sta per dal 2 al 5 aprile 2015 a Los Angeles. Chi ama invece il misterioso e affascinante mondo dei sogni non può non conoscere "Vera

Bes", la webserie originale ide-ata da Francesco Mazza con Riccardo Milanesi e prodotta da Zodiak Active, pensata per un target molto giovane, verti-cale e che passa il suo tempo dedicato all'intrattenimento in rete. L’episodio pilota “Sotto La Maschera” e i contenuti extra hanno superato in brevissimo tempo le 250.000 views. La rea-zione positiva da parte del pub-blico si è potuta rilevare anche lo scorso 17 settembre, quan-do il filmato è stato proiettato in anteprima al Roma Fiction Fest, raccogliendo l’entusiasmo di spettatori e giornalisti. Ora anche questa web serie si pre-para a varcare i confini nazio-nali: sarà infatti uno dei titoli in concorso alla quarta edizio-ne del Marseille Web Fest. C’è poi chi, invece, sceglie di sfruttare lo strumento del-la web serie per portare a gal-la realtà sottovalutate o poco conosciute. Per esempio Don-na Moderna che, all’interno del blogazine Giorni Moderni ha lanciato in questi giorni la web serie "B&B Le Apprendiste". La serie in 6 puntate, a metà tra il reality e la docufiction, mostra due giornaliste – Barbara Ron-carolo e Barbara Rachetti – che si cimentano nei mestieri arti-gianali del passato. Mestieri che possono diventare le professio-ni del futuro.

DA rECOrD"B&B Le Ap-prendiste", "Un-der The Series" e "Vera Bes". Ecco alcune delle serie che tengono milioni di utenti incolla-ti agli schermi

di alessandra la rosa

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37enGAGe | n.024-025 | 16 ott 2014

domus, il ritorno di quattroruote

Ha esordito con il nu-mero di ottobre il nuo-

vo Quattroruote, fortemen-te rinnovato nella grafica e nei contenuti. Per il restyling del proprio mensile di pun-ta, Editoriale Domus si sta impegnando a fondo an-che sul piano della comuni-cazione, con un'adv multimediale che nei prossimi tre mesi toccherà tv, stampa, radio e internet. Va-lore dell’investimento, un milione di euro.

branded contents aspIrantI barMan a raccolta per MIxologIstNasce un nuovo branded content dalla colla-borazione tra Discovery Media e Campari. Si tratta di “Mixologist - La Sfida dei Cocktail”, on air dal 9 ottobre su DMAX. Il nuovo talent show dedicato al mondo del bartending, pro-dotto da YAM112003, nel corso di 7 puntate, vedrà i top bartender Flavio Angiolillo e Le-onardo Leuci attraversare l’Italia per scovare l’aspirante barman più promettente che si ag-giudicherà un percorso di formazione esclusi-vo presso la Campari Academy.

la stampa si rinnova online: più navigabile e multimediale

Non una rivoluzione come avvenuto per

altri grandi giornali (vedi Corriere.it) ma una svol-ta “soft”: questa la scelta de La Stampa per il rest-yling del proprio sito, ri-masto immutato nei suoi connotati principali con diverse novità sia nel de-sign che nell’offerta inte-grata di contenuti. Quat-tro le parole chiave scelte da Editrice La Stampa per descrivere il cambiamen-

to: “Semplici-tà, identità, innovazione e autorevo-lezza“, scri-ve l’editore.

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Gli italiani sono sempre di più consumatori di-gitali, ormai è un dato di fatto. E strumenti come smartphone, tablet e applicazioni fan-

no oggi senza alcun dubbio parte della quotidianità degli utenti di internet. Non stupisce, dunque, che le applicazioni di brand siano ormai uno strumento sem-pre più usato dalle aziende per comunicare con i pro-pri consumatori. Ma quali caratteristiche devono avere le app di brand per essere realmente apprezzate dagli utenti? In quan-ti le usano, e come? A queste domande ha cercato di rispondere la mobile marketing application platform Modomodo, con una ricerca sull’utilizzo del Mobile In-ternet e dei dispositivi mobili, condotta in collabora-zione con NuMediaBios, l’osservatorio dei nuovi me-dia dell’Università Bicocca. Tra le varie motivazioni che spingono gli utenti a scaricare un'app di brand sul pro-prio device spiccano le “funzionalità social e mobile” che si ritrovano in alcune app di servizio e che non sono direttamente legate ai prodotti dei negozi o alla marca. Il 38,2% degli italiani ritiene per esempio che

mobileMedia on the go

una ricerca di Modomodo e università bicocca indaga il rapporto tra utenti e app brandizzate: intrattenimento, sconti e applicazioni social sono i principali driver di utilizzo

BraNd applicatioNs cosa piace agli uteNti?

powa tag, l’app che collega shoppIng e advE’ stato Motivi, il marchio fast fashion del Gruppo Miroglio, il primo brand a portare in Italia la tecnologia di PowaTag, l’app che consente di acquistare via mobile semplicemente “scansionando” le pubblicità su video, carta, radio e online. PowaTag è l’app creata da Powa Technolo-gies, startup inglese con sede a Londra e uffici in oltre 14 città nel mon-do che grazie a questa tecnologia ha raccolto quasi 100 milioni di fina-ziamenti e ha già conquistato oltre 800 brand e retailer in tutto il mondo, tra cui Carrefour e Universal. In Italia, lo sviluppo di questa realtà è sotto la responsabilità di un personaggio piuttosto noto nel mon-do dell’online adv. Si tratta del country manager Germano Marano, ex sales director di Webtrends.

di alessandra la rosa

81,4% contenuti come sconti e promozioni sono al top nel ranking degli aspetti più apprezzati dagli italiani in un’applicazione di Brand

79,4%anche l’intrattenimento ha il suo peso. 8 italiani su 10 ritengono apprezzaBili le aree dedicate a giochi e quiz nelle app di marca

50%metà degli over 65 non scarica mai un’app Brandizzata. per i meno giovani, forse è troppo…

siano molto utili le interazioni con i social network e il 41% pensa che siano abbastanza utili i collegamen-ti ai principali social (FB, Twitter, Instagram, Pinterest) posizionati all’interno di un app di brand. Tra le fun-zionalità social e mobile rientrano anche tutte le aree dedicate all’intrattenimento, contenenti giochi o quiz: queste funzioni sono apprezzate dal 43,2% degli in-tervistati (abbastanza utile) mentre il 36,2% ritiene che siano molto utili; solo il 4,9% del campione ritie-ne che siano inutili. Interessanti anche i dati relativi ai contenuti di interesse (coupon, voucher, promozioni) non necessariamente legati alla marca: il 39,2% pensa che siano molto utili, il 42,4% abbastanza utili e solo il 4,4%, percentuale molto bassa degli intervistati, pen-sa che siano inutili. Come è facile immaginare le ap-plicazioni di brand sono maggiormente usate dai ra-gazzi fino ai 19 anni (35,3%), seguono i giovani di età compresa tra i 24 e i 34 anni (25,9%) e gli utenti di età compresa tra i 35 e i 44 anni (16,7%). Il 50% degli italia-ni invece con età superiore ai 65 anni non scarica mai questo tipo di applicazioni.

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40 enGAGe | n.024-025 | 16 ott 2014

Contemporary trends

Un utente sempre più portato alla multime-dialità e alla fruizio-

ne di contenuti da più schermi, e alla ricerca di strumenti per essere co-protagonista di quan-to vede. E’ questa la fotografia dello spettatore italiano di So-cial Tv scattata da Daniela Della Riva, stategic director di PHD, nel corso di IF! Italians Festival. Partendo con il dichiarare che il piccolo schermo gode di ottima salute in tutto il mondo, sia in termini di audience che di inve-stimenti pubblicitari, Della Riva pone innanzitutto un freno alle dichiarazioni che vogliono la tv minacciata da internet: «In real-tà la televisione si sta evolvendo e adeguando a un nuovo uten-te, e in questo il web si propone come il suo più grande alleato».Gli italiani – tra i più grandi fruitori televisivi in Europa con una permanenza media davan-

ti al piccolo schermo di 4 ore e 10 minuti giornalieri – si rive-lano secondo quanto dichiarato da Della Riva anche fortemente attratti da internet e soprattutto dai social: il 77% di essi infatti indica il web come fonte di in-trattenimento gradita. Questa indicazione in effet-ti rivela quanto sia cambiato il pubblico italiano, entro il quale si possono riconoscere tre tipo-logie di utenza: gli heavy, i me-dium e i light tv viewers. Questi ultimi rappresentano il pubbli-co che meno permane sul pic-

la socIal tv pIace aI lIght tv vIewers

colo schermo (2 ore e 12 minu-ti giornalieri in media), ma che per le caratteristiche che lo con-traddistinguono (target giova-ne, alto spendente e molto atti-vo) si rivela più interessante per i brand. Sono per lo più corri-spondenti agli Onnivori Digita-li (possessori di almeno 3 devi-ce oltre alla tv – tablet, laptop e smartphone), ad oggi quan-tificati nel 44% della popola-zione italiana, una percentuale cresciuta notevolmente rispet-to al 33% del 2013 (fonte: De-loitte). Ebbene, questo target così fugace, è il più affeziona-to e forse il promotore della so-cial tv intesa come la tv clas-sica che vive un’estensione sui social network. Conversazioni e attività qui sono solleticate dal-la visione di programmi che più si prestano al commento, come talent, reality e talk show, o che abilitano direttamente il live

di teresa nappi

IDentIFIcAtI coMe un tArget DI PregIo, Sono Però “bASSI” FruItorI DeLLA teLeVISIone cLASSIcA, Mentre Sono MoLto AttIVI SuI SocIAL. APPrezzAno DunQue DI PIù gLI Show che SI PreStAno ALL’InterAzIone, coMe SottoLIneA un’InDAgIne DI PhD

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tweeting. Ne sono esempio X Factor o anche Pechino Ex-press, che con il live tweeting integrato si sono assicurati un più grande successo.Tra le maggiori espressio-ni del Second Screen, dunque, la Social tv è frutto di una con-vergenza per così dire indotta dalla stessa voglia di protago-nismo degli utenti tra tv e so-cial media. Un fenomeno mol-to diffuso, tanto che, racconta Della Riva, le ricerche dicono che nel nostro Paese il 25% dei fruitori di tv guardano in con-temporanea un altro device. Per quanto però nel nostro Pae-se la Social Tv stia esplodendo, è anche vero che l’Italia presen-ta peculiarità che rendono dif-ficile la definizione di nume-ri precisi del fenomeno. Questo perché gli italiani si presentano particolarmente legati a Face-book che meno permette l’ana-

lisi delle conversazioni a causa di particolari restrizioni lega-te alla privacy. Ecco dunque che l’analisi può essere con-dotta solo attraverso lo studio di Twitter (come dal 1 ottobre fa Nielsen con il tool Niel-sen Social), di sicuro piattafor-ma in crescita in Italia ma an-cora poco radicata rispetto ad altri Paesi. Il punto di parten-za in ogni caso resta sempre la tv, meglio ancora il broadcaster chiamato ora tanto a firmare il programma quanto ad attivare meccanismi di coinvolgimen-to in grado di attivare gli altri schermi a cui gli utenti già ri-volgono la propria attenzione. Infatti i dati presentati da Del-la Riva parlano di un 66% di pubblico interessato a legge-re e interagire con i tweet de-gli account ufficiali del cast di un talent o di un reality, mentre un 35% guarda con più interes-

se agli account ufficiali di pro-grammi o canali tv e il 24% a giudici e presentatori.A questo punto viene spon-tanea la domanda: che ruo-lo può avere un brand nella social tv intesa come second screen? Quali le opportunità pubblicitarie? Considerando che il 19% del pubblico tv ita-liano commenta le pubblicità trasmesse durante i program-mi tv, ma al contempo il 90% si fa distrarre da altro tipo di contenuti su un altro device, per i brand la social tv è tanto un’opportunità quanto un ri-schio, rischio dovuto anche e soprattutto alla incontenibilità dei commenti social.Alla creatività, quindi, il compi-to di attirare l’attenzione men-tre alla tecnologia (tipo Shazam for tv) è affidato il ruolo di fa-cilitatore per incentivare un fe-nomeno in pieno boom.

MISurAzIOnEIn Italia è ancora difficile dare al fenomeno della Social Tv delle cifre precise, so-prattutto a cau-sa di restrizioni sulla privacy

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Contemporary trends

di alessandra la rosa

Come possono le aziende riuscire a raggiungere la nuo-

va generazione di giovani adulti compresa tra i 16 e 34 anni, considerata una fascia decisiva di mercato? Prova a dare una risposta, o quanto-meno a descrivere un target le cui caratteristiche peculiari e abitudini sono in perenne mu-tamento, Havas Worldwide con l’ultima release del suo “Prosumer Report” intitolata “Hashtag Nation: il Marketing per la Selfie Generation”. Que-sto studio internazionale, rea-lizzato dal gruppo in partner-ship con Market Probe International, è stato condotto su un panel di 10.574 persone di età superiore ai 16 anni in 29 Paesi, tra cui l'Italia. Obiet-tivo della ricerca è compren-dere in profondità la relazione fra i giovani e i brand, comin-ciando con il prendere in esa-me un campione costituito dal 20% di Prosumer e dall'80% di consumatori mainstream. I

Prosumer, per inciso, sono le persone che hanno la capacità di anticipare i trend dai 6 ai 18 mesi, influenzando nelle scelte di acquisto e comporta-mento i consumatori main-stream.Da questa analisi scopriamo subito un primo dato interes-sante: a partire da luglio 2014, ben 145 milioni di foto sono state postate su Instagram dalle giovani generazioni sot-to l’hashtag #selfie; e che gli adolescenti in particolare usa-no i social network per con-dividere le prime rappresenta-zioni di se stessi e del mondo che li circonda. In questo con-testo, i brand sono a tutti gli effetti parte del loro universo sociale: circa due terzi degli intervistati di età tra i 16 e i 34 anni, infatti, incoraggiano i loro amici verso i brand pre-feriti. Le aziende dovrebbero offrire quindi ai giovani con-tenuti condivisibili ed espe-rienze di cui possono parlare sui canali social. Questo in-nanzitutto perché a partire dai 18 anni i giovani cominciano

L'uLtIMA reLeASe DeL ProSuMer rePort DI hAVAS worLDwIDe FotogrAFA I gIoVAnI ADuLtI e IL Loro rAPPorto con I brAnD, A cuI SI AttrIbuIScono FunzIonI IMPortAntI coMe QueLLA DI generAre contenutI creAtIVI Per ALIMentAre I cAnALI 2.0 e DI AIutAre coSì I rAgAzzI A eSPrIMerSI eD eMergere In Internet QuAnto neLLA SocIetà

selfIe generatIon ad esprimere le preferenze nei confronti dei marchi e a sce-gliere quelli che meglio li rap-presentano. In Italia infatti è solo il 28,8% degli intervistati, tra i 16 e i 34 anni, a dichia-rare che i brand non prendo-no sufficientemente sul serio i giovani. Il 62% del campione italiano intervistato considera inoltre importante il ruolo dei brand "nel generare contenuti creativi online" per alimenta-re i propri canali social e con-dividere esperienze aiutandoli a esprimersi ed emergere sulla rete e nella società. E ancora: si fa largo la Digidentity. Cioè rispetto alle generazioni pre-cedenti, in questa nuova era sono i brand tecnologici quel-li preferiti dai giovani, che di-ventano parte delle loro "self-identities". Samsung, Google, YouTube, PayPal e Facebook sono tra i primi 5 posti del-la Top 10 di questo millennio (secondo i più recenti sondag-gi di Brand Momentum, ricer-ca proprietaria di Havas Worl-dwide). Evidenze queste che sottolineano come qualsiasi brand può essere tecnologico: basta che utilizzino sistemi di-gitali capaci di offrire qualco-sa di nuovo e innovativo a questi particolari utenti.«L'evidenza più significativa emersa dallo studio è il cre-scente legame che si instau-ra tra i giovani e i brand: una vera e propria forma di colla-borazione. I giovani prediligo-no i marchi che sono in gra-do di rendere la loro vita più facile e migliore, aiutandoli a distinguersi dalla massa. E' un rapporto che si basa su un re-ciproco interesse e sulla fidu-cia, e per questo motivo per le aziende diventa fondamentale saper incrementare questo le-game», spiega Dario Mezzano, chief executive officer di Ha-vas Worldwide Milan.

un LEgAMEDallo studio emerge come tra i giovani e i brand si sia instaurata una vera e propria forma di col-laborazione in rete e sui social

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top l’iphone 6 si piega? e chissenefrega. Il successo di vendite degli iPhone 6 è stato così esplosivo da spiazzare tutta la produzione di Apple, sotto pressione per soddisfare la crescente domanda, tanto da costringere l’azienda a far slittare il lancio del nuovo iPad a inizio 2015. La Mela, intanto, è al comando della classifica Interbrands dei marchi a maggior valore al mondo. Un dato che non stupisce, per chi può proporre uno smartphone a oltre 1000 euro e a stracciare i propri record di vendite.

stop vita dura anche per samsung. Il colosso sudcoreano e

principale produttore al mondo di tele-fonini e Tv ha annunciato che chiuderà il

terzo trimestre dell'anno con un crollo del 60% dell'utile operativo (pur sempre 3,8 miliardi di dollari). A pesare è la concorrenza agguerrita da un lato di Apple, dall’altro dei nuovi prodottori cinesi, a partire da Huawei. Il tutto mentre le spese di marketing aumentano.

radar

testimonial charme principesco nello spot di gucci cosmetics

 La nuova testimonial di Gucci Cosme-tics ha il sangue blu. Si tratta di Charlot-te Casiraghi, figlia secondogenita della

principessa Carolina di Monaco e quar-ta nella linea di successione al trono del Principato. E’ già online lo spot, che la vede sfoggiare tutto il suo charme e la sua sofisticata eleganza. Si chia-

ma “Stolen Moments”, ed è firmato da Fabien Baron e Darius Khon-

dji. La campagna ha an-che una veicolazione su

carta stampata, con gli scatti del cele-bre duo di fotografi Mert Alas & Marcus

Piggot.

sci-fi adv volkswagen propone un giro in macchina con il capitano kirk

 Ricordate lo spot “The Force” di Volkswagen, “guest star” del Super Bowl 2011? Il legame tra la casa di Wolfsburg e la fantascienza si ripropone con il lancio di una nuova campagna. Lo spot, de-dicato alla gamma ibrida ed elettrica del marchio, vede un giovanissimo protagonista appassionato di Sci-Fi che si trova come vicino di casa nienteme-no che William Shatner, AKA Capitano Kirk in Star Trek. Quale miglior testimonial per la mobilità del futuro, in questo caso rappresentata dalla e-Golf? Non è però l’unica sorpresa per gli amanti della se-rie tv creata da Gene Roddenberry: poco dopo nel filmato i due incrociano un altro attore diventa-to famoso grazie alle avventure dell’Enterprise. Si tratta di Leonard Nimoy, che interpretava il vulca-niano Spock. Le orecchie sono normali, però.

saVe tHe date

13-14 novemBre, milanoSMX MIlANSeconda edizione italiana per SMX – Search & Social Media Marketing, uno dei format congressuali di maggior successo globale. L’appuntamento è al MiCo – Milano Congressi (Ala Nord) il 13 e 14 novembre, per un'intensa due giorni di formazione e aggiornamento professionale con la partecipa-zione di oltre 60 speaker di caratura internazionale.www.smxmilan.it

25-26 novemBre, milanoIAB ForuMContenuti di alto livello e opportunità di networking: per la dodicesima edizione di IAB Forum, Iab Italia conferma il format che ne ha consacrato il successo. L’appuntamento di riferimento per la digital industry tornerà al MiCo – Milano Congressi (Ala Sud), il 25 e 26 novembre 2014.www.iabforum.it

21 ottoBre, milanooSSErVATorIo ECoMMErCE B2C La School of Management del Politecnico di Milano e Netcomm presenta-no i risultati della ricerca dell’Osservatorio eCommerce B2C. Dalle 9 alle 15:30 all’aula Carlo De Carli del Campus Bovisa in via Durando 10 a Milano.www.osservatori.net

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Nasce Programmatic-italia.com: un nuovo spazio editoriale targato Engage che si propone di informare e fare chiarezza su un fenomeno innovativo e vitale, destinato a determinare sempre di più le sorti del marketing digitale (e non solo)

Buongiorno, Programmatic

i nostri partner da pagina 5

a pagina 3

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La novitàBuongiorno, Programmatic

IN Italia, ancora oggi, oltre il 90% dell’advertising online viene venduto e acquistato in maniera tradizionale. Telefonate, negoziazione di prez-

zi e posizioni tra venditori e acquirenti in carne e ossa, ordini via fax e così via. Nel mercato, però, si sta facendo strada con tassi di cre-scita a tre cifre un modo diverso di operare. Si tratta del Programmatic advertising, ossia dell’automazione, otte-nibile grazie alla tecnologia, del processo di compraven-dita degli spazi pubblicitari. Dietro a questa semplicissi-ma definizione si cela un mondo estremamente variegato e complesso (a margine pubblichiamo una interessante infografica realizzata dal charter spagnolo dello IAB) ric-co di nuovi attori, strumenti e competenze.A questo si dedicherà da oggi Programmatic-italia.com, una nuova testata prodotta da Engage, con l’obiettivo di aggiornare quotidianamente chi si occupa di digital mar-keting (e di marketing in assoluto) su tutte le notizie che riguardano questo fenomeno “nuovo” che nel digital ap-

pare inarrestabile, e condividere competenze, best-prac-tice e ricerche sul settore, cercando di bissare il succes-so di pubblicazioni simili realizzate all’estero, tra cui per autorevolezza spiccano in particolare Adexchanger.com e Exchangewire.com.Perché una testata vericale sul Programmatic? In primo luogo, perché è un argomento su cui c’è molto da dire: avvenimenti rilevanti in questo campo accadono pratica-mente ogni giorno, sul piano internazione e anche locale. In secondo luogo, perché in questo flusso informativo si percepisce una certa confusione: il settore è nuovo, por-ta con sé una pluralità di sigle e neologismi che posso-no essere confusi e anche confondere, generando pres-sappochismo e facilitando la diffusione di inesattezze e falsi miti.Il tema è di interesse comune, e lo dimostra il fatto che, ancora prima di partire, Programmatic Italia abbia rac-colto il sostegno di cinque importanti player che a titolo diverso sono attivi in questo settore: si tratta di GroupM,

di Simone Freddi

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media holding del gruppo WPP, di eBay, che attraverso la propria concessionaria eBay Advertising è stata uno dei first mover in questo settore dal lato dell’offerta, di Tur-bo, il primo trading desk indipendente italiano, del priva-te market place Prime Real Time, e di DotAndMedia, ad server di alcune tra le maggiori concessionarie italiane. Tutti condividono con noi la volontà di contribuire a fare chiarezza sul Programmatic advertising, le sue dinami-che e i suoi sviluppi, con l'obiettivo condiviso di concor-rere alla sua maturazione “sana”.Che il settore stia crescendo è fuori di dubbio: l’ultimo rapporto di Magna Global prevede che il valore globale della pubblicità gestita programmaticamente sarà di 21 miliardi di dollari quest'anno, con una crescita del 52% sul 2013, mentre per quanto riguarda il nostro continente, IAB Europe ha presentato il mese scorso nell’ambito del Dmexco il primo studio dettagliato sul settore, realizza-

to in collaborazione con IHS Technology, che ha permes-so innanzitutto di stimare in 2,08 miliardi il valore del Pro-grammatic in Europa nel 2013, con una crescita del 111%. Anche da noi, IAB Italia ha iniziato quest'anno a lavo-rare insieme agli Osservatori Digital Innovation del Poli-tecnico di Milano con lo stesso obiettivo: offrire un’infor-mazione completa su un settore innovativo e vitale, che consenta di sfruttarne le potenzialità di crescita. In attesa dei primi dati ufficiali, il vice presidente di IAB Italia Mi-chele Marzan, che coordina il tavolo di lavoro, ha già fat-to sapere che in base alle rilevazioni la crescita anche nel nostro Paese è nell’ordine delle tre cifre percentuali. Una tendenza quindi significativa, quasi ingombrante, ri-spetto alla quale l’esigenza di un’informazione specifica si fa sempre più sentita. E a cui con Programmatic Italia cercheremo di dare un contributo il più possibile rilevan-te e professionale.

Il programmatic adv in Europa secondo IAB e IHS TechnologyIl Programmatic advertising può essere considerato come il vero fenomeno del mercato pubblicitario odier-no. Lo scorso anno, questa voce di investimento in Europa ha segnato una crescita a tre cifre, passando da 980 milioni di euro nel 2012 a più di 2,08 miliardi nel 2013 (+111%).E’ quanto ha calcolato IAB Europe in una ricerca realizzata in collaborazione con IHS Technology e presen-tata al Dmexco di Colonia. Dallo studio emerge che, nel continente, la quota dei ricavi pubblicitari di formati display gestiti programmaticamente è del 21,3%, con prevalenza nei paesi dell’Europa occidentale: 23,6%. E anche per il futuro le previsioni sono rosee, in particolare per i programmatic video, che nei prossimi anni dovrebbero crescere a un ritmo molto sostenuto. I dati presentati includono display, mobile e video, proprio con l’obiettivo di garantire che tutti gli aspetti dell’ecosistema siano presi in analisi.

2,08 miliardiTanTo valeva (in euro) il ProgrammaTic adverTiSing in euroPa nel 2o13 Secondo la Prima ricerca deTTagliaTa Sul SeTTore, realizzaTa da iaB euroPe e iHS TecHnologieS. a laTo, l'ecoSiTema del ProgrammaTic deScriTTo da iaB SPagna

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i partnerDotAndMediaDotAndMedia è presente sul mercato digitale ita-

liano con l’obiettivo di offrire software comples-si per il tracciamento, l’erogazione e l’analisi di servi-zi online da utilizzare in maniera semplice, integrata e personalizzata in base a modelli di business locali che si differenziano da quelli europei e americani per ca-ratteristiche ed opportunità. In un mercato sempre più affollato di player esteri, DotAndMedia rappresen-ta la qualità e artigianalità italiana fatta di sviluppo di tecnologia digitale su misura del cliente. DotAndMe-dia è oggi conosciuta sul mercato pubblicitario digi-tale italiano per la piattaforma adserving multicanale Dot&Ads (web; video; mobile; smart tv) e per il sistema gestionale Dot&Sales, destinati principalmente a socie-tà commerciali che operano sul mercato dei new me-dia e dell’online advertising (concessionarie pubblici-tarie, editori, trading desk, tra gli altri). Dot&Ads eroga sulle principali properties digitali italiane e si classifica come il primo adserver in Italia dopo gli internaziona-li Google e RealMedia, riuscendo a raggiungere oltre il 65% degli utenti unici italiani. DotAndMedia valorizza inoltre la propria offerta con Dot&Insight, una piatta-forma di gestione dati di ultima generazione, sviluppa-ta in collaborazione con il dipartimento di matematica dell’Università Statale di Milano, che permette di seg-mentare l’audience ed ottimizzare live l’advertising, le azioni di marketing e le interazioni commerciali.

andrea Fiore, managing direcTorcHiarire le regole del gioco

«Come fornitori di tec-nologia per la gestione della pubblicità online, percepiamo dai nostri clienti l’urgenza di fare chiarezza sui meccani-smi del protocollo Rtb e sulle minacce e op-

portunità offerte dal mercato del Programmatic adv. Offrendo ai nostri clienti sia il sistema gestiona-le Dot&Sales che il sistema di adserving Dot&Ads ci collochiamo a monte e a valle dell’intero processo di Real Time Bidding. Attualmente vestiamo i panni del banditore d’asta, quindi non possiamo che sostene-re l’attività di Programmatic Italia per fare chiarezza sulle regole del gioco».

GroupMGroupM è la media investment company del

gruppo WPP. Fanno parte di GroupM le agen-zie media Mec, Mindshare, Mediacom, Maxus, Media-club, Media Insight, la digital agency H-art, la perfor-mance marketing agency Quisma.Per creare, implementare e misurare soluzioni vin-centi di comunicazione l’approccio delle agenzie media di GroupM prevede oggi un sistema integra-to che garantisce le più innovative competenze nelle aree del buying e planning, ricerche e modelli eco-nometrici, performance marketing, digital media, mobile, big data management, entertainment e con-tent, e infine degli eventi.Coerentemente con lo spostamento del baricen-tro della industry pubblicitaria verso la tecnologia, GroupM ha rafforzato il propri servizi digitali, dan-do vita a quello che chiama “agency empowerment” che offre servizi innovativi alle agenzie del grup-po e quindi ai loro clienti, con focus sul program-matic. Cuore della proposta tecnologica di GroupM è MAPPS, il sistema operativo per il programmatic buying. Unendo tecnologia DSP, data e operations, MAPPS è il core della Programmatic Buying Unit di GroupM ed è stato creato affinché le media agen-cy del Gruppo siano in grado di proporre ai clienti la miglior pianificazione possibile in programmatic.

andrea di Fonzo, cHieF digiTal oFFicer di grouPmin aTTo una meTamorFoSi del media

«Nel 2013, il program-matic valeva il 3% del billing display del mer-cato, ma dall’ultima parte dell’anno è ini-

ziata un’accelerazione esponenziale. E’ in atto una metamorfosi del processo media, che si allontana dal concetto di planning and buying, basato sulla iper frammentazione di righe di piani media e inef-ficienti processi time consuming, per entrare nel concetto di provisioning and delivery, cioè di ge-stione degli acquisti attraverso piattaforme tecno-logiche che hanno al loro interno sia le informazio-ni di offerta che quelle di audience».

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i partnerTurbo è il primo trading desk indipendente ita-

liano, nato per offrire a brand ed agenzie i mi-gliori servizi e le migliori performance nelle attività di Programmatic e real time bidding advertising. Con un modello di business chiaro e basato su totale in-dipendenza, massima trasparenza, particolare atten-zione alla brand safety e incremento misurabile dei risultati, Turbo permette ad ogni cliente di raggiun-gere solo il target desiderato nelle campagne online su web, social, mobile e video, evitando ogni disper-sione e aumentando l’efficacia ed il ritorno dell’inve-stimento. L’attività di Turbo si snoda attraverso tre principali li-nee di business: Managed Services, l’offerta dedicata a grandi brand e agenzie e caratterizzata dalla gestio-ne di ogni aspetto delle campagne in programmatic e da un approccio consulenziale; Self Services, ideale per agenzie indipendenti, start-up, Pmi e per chi vuo-le gestire direttamente le proprie campagne in real time bidding; Corporate Dmp, un pacchetto di tec-nologia e servizi che consente alle aziende di sfrutta-re tutto il potenziale dei dati per migliorare l’efficacia della comunicazione.

marco Ferrari, caricanel Segno della TraSParenza

«Il lancio di un’iniziativa come Programmatic Italia è un ulteriore conferma del crescente interesse con cui il mercato italiano guarda al Programmatic adverti-sing. Chi come Turbo ha in-

vestito sullo sviluppo del primo trading desk italia-no indipendente, non può che salutare l’iniziativa con entusiasmo. Sino a oggi erano solo pubbli-cazioni estere come Adexchanger.com o Exchan-gewire.com ad offrire non solo notizie, ma anche a restituire un “senso”, con un punto di vista profon-do e autorevole, a quello che accade. L’auspicio è che Programmatic Italia possa essere per il nostro mercato quello che questi due esempi di successo rappresentano sul mercato europeo, contribuendo ad una sempre maggior diffusione della automa-tion culture nel segno dell’innovazione, della chia-rezza e della trasparenza».

TurboEBay, il più grande marketplace al mondo con ol-

tre 500 milioni di inserzioni, è anche un media assai pregiato con più di 128 milioni di utenti attivi, che passano molto tempo sul sito e sono particolar-mente sensibili alle offerte. L’utenza di eBay è proposta al mercato attraverso la concessionaria eBay Advertising, struttura che tra i suoi punti di forza ha un impareggiabile patrimonio di dati sugli utenti. Aspetto quest’ultimo che certamen-te ha favorito lo sviluppo precoce del Programmatic avderising, diventato ormai parte integrante dell’of-ferta della struttura. In quest'area l'offerta di eBay Advertising si declina in due modalità: Open Exchan-ge e Private Exchange.L'Open Exchange (o open marketplace) è la modalità di acquisto aperta a tutti, dove chiunque, in posses-so della tecnologia di accesso, può connettersi e fare un'offerta per acquistare la audience di eBay in real time bidding, e interessa prevalentemente le azien-de che vendono servizi e maggiormente attente alle performance.La seconda modalità è l'offerta Private Exchange, che consiste nella possibilità di fare accordi privati con in-serzionisti che sono interessati a una specifica audien-ce o a categorie merceologiche precise, per esempio: “moda”, “tecnologia” o “bellezza”; in questo caso è possibile creare un'offerta dedicata che viene propo-sta solo su richiesta.

maTTeo longoni, Head oF adv iTalia e SPagnaun’ imPorTanTe oPPorTuniTà

«Siamo stati tra i pionieri del Programmatic buying, senza mai considerarlo come uno strumento per smaltire l’invenduto. Ab-biamo infatti cominciato in Italia, così come negli altri

mercati presidiati da eBay, nel 2012. Questo per-ché, nonostante il nostro Paese non si presentasse ancora particolarmente ricettivo e pronto a questo tipo di proposta, abbiamo da subito apprezzato la capacità del Programmatic di indirizzare in modo dinamico i messaggi pubblicitari verso i consuma-tori in tempo reale, fatto che rappresenta un’op-portunità molto importante per i nostri clienti»

eBay

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Prime Real TimeNasce nel 2013 in Italia come progetto pilota del

gruppo Adform per lanciare un effettivo private market place basato su criteri squisitamente qualita-tivi. Obiettivo strategico di Prime Real Time è l’aggre-gazione di inventory e audience qualificata prove-niente da properties e siti online leader nei rispettivi settori con lo scopo di abilitarli sul piano tecnico-commerciale al Programmatic advertising.La mission di Prime Real Time consiste nel raffinare le tecniche di Programmatic selling al fine di migliorare la monetizzazione dell’inventory gestito, ma al con-tempo sfidare costantemente i limiti della tecnologia per alzare il livello della compatibilità, dell’innovazio-ne e abilitare sia la domanda che l’offerta a formati sempre più raffinati ed impattanti.A un anno dal lancio Prime Real Time conta oltre 100 siti premium alcuni dei quali gestiti all’interno del pri-vate market place, altri in nome e per conto del pu-blisher stesso. Dopo aver abilitato circa 40 properties al Program-matic advertising display e display rich media, Prime Real Time ha luglio ha lanciato anche il Video PMP, basato su una combinazione di formati video sui quali i buyer possono basare la propria video strategy: il vi-deo contestuale, il box video expanding, il pre-roll.

criSTina Pianura, counTry manager di Primeil camBiamenTo è diromPenTe

«Il tema del Program-matic advertising sta en-trando in modo dirom-pente nella tradizionale offerta pubblicitaria ita-liana. Abbiamo ritenuto che sviluppare una pub-

blicazione innovativa capace di fare informazio-ne e formazione all’interno della nostra industry sia molto importante. Il progetto è in linea con la nostra mission volta a presidiare qualunque novi-tà ed evoluzione relativa al mondo dell’RTB, per questo supportiamo con piacere Programmatic Italia affinché diventi un punto di riferimento isti-tuzionale per condividere competenze, oppor-tunità, falsi miti del Programmatic Advertising e bissare così il successo di pubblicazioni simi-li all’estero».

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Tale Sarà il valore comPleSSivo del mercaTo

ProgrammaTic nel mondo nel 2014

12 mld di dollari

il TaSSo di creSciTa del ProgrammaTic

adv nel mondo queST'anno: lo

STima magna gloBal

+52 per cento

il TaSSo di creSciTa del ProgrammaTic adv in euroPa nel

2013, Secondo iaB e iHS TecHnology

+111 per cento

Tale è la quoTa dei ricavi diSPlay

realizzaTi in ProgrammaTic in euroPa nel 2013

21,3 per cento

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platinum sponsor

25-26 novembre 2014 miCo - milano

IAB FORUM 2014

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Segreteria Organizzativa iaB FOrUM 2014

WOBi itaLiateL. +39. 02 36 52 94 17

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