engage - contemporary marketing & media n.11-2015

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N°11 17 SETTEMBRE 2015 IL REBRANDING DI SUBITO.IT P14 DAI BANNER AL NATIVE: FOCUS ON P18 LA TV EVOLVE IN PROGRAMMATIC P32 SU INSTAGRAM ARRIVA L'ADV P36 coverstory P8 A 18 MESI DALLO SBARCO IN BORSA, TRIBOO MEDIA PUNTA ANCORA SU AMPLIAMENTO DEL NETWORK E DEI TARGET RAGGIUNTI, SENZA TRALASCIARE DI RISPONDERE CON EFFICACIA ALLE RICHIESTE SEMPRE NUOVE DEL MERCATO DELL’ADV ONLINE ORA GOVERNATO DA MOBILE, VIDEO, NATIVE E PROGRAMMATIC AL CUORE DELLA RETE

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News, approfondimenti e rubriche sui principali temi della comunicazione pubblicitaria

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n°11

17 se

ttem

bre 2

015

Il rebrandIng dI subIto.It

P14 daI banner al natIve: Focus on

P18 la tv evolve InprogrammatIc

P32 su Instagram arrIva l'adv

P36

coverstory p8

A 18 mesi dAllo sbArco in borsA, Triboo mediA punTA AncorA su AmpliAmenTo del neTwork e dei TArgeT rAggiunTi, senzA TrAlAsciAre di rispondere con efficAciA Alle richiesTe sempre nuove del mercATo dell’Adv online orA governATo dA mobile, video, nATive e progrAmmATic

Al cuore dellA rete

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al cuore della rete#(coverstory)

08-11

3ENGAGE | N.11 | 17 SETTEMBRE 2015

in questo numeroanno II n°11 | 17 settembre 2015

4 - STARTdi simone Freddi

6 - PEOPLEmanager in movimento

12 - CAMPAGNEPer barilla, un viaggio all'italiana firmato JWt

14 - REBRANDINGsubito.it diventa subito e si rinnova in uno "snap"

30 - NUMBERSla pubblicità in internet a +8% tra gennaio e luglio

34 - IL PLAYERVeesible punta in alto con mobile, Video e native Advertising

36 - SOCIALsu Instagram arriva la pubblicità e si gestisce via Facebook

40 - TREND

I video online si guardano sempre più da

mobile. e l'adv è benvenuta

f o c u s

Dai banner al nativecosì cambia la

pubblicità Digitale

Le esperienze digitaLi stanno diventando ogni giorno più visuaLi, feed-driven e personaLizzate, e anche La comunicazione onLine si evoLve aLLo stesso modo. aggirando gLi ad-bLocker

18-28

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4 ENGAGE | N.11 | 17 SETTEMBRE 2015

startdi sImone FreddI

#140

nereo scIutto@nereo

Useless but funny: ci sono più gelaterie fra gli stand del #dmexco che in un centro città italiano

Jay stevens@Jayrstevens

Welcome to the Project @RaiTv!

steFano epIFanI@steFanoepIFanI

E così ci risiamo: rispunta la #webtax rinominata #digitaltax, ma se ne parla nel 2017!

ra i tanti studi sul settore che filtriamo quotidianamente in redazione, uno ci ha mol-

to colpito, mettendo nero su bianco un fatto che ha del clamoroso: l’anno pros-simo, il mobile supererà in investimen-ti pubblicitari i quotidiani, pesando per il 12,4% della spesa pubblicitaria globa-le contro l’11,9%. Il calcolo porta la firma autorevole di ZenithOptimedia.In soldoni, a livello mondo nel 2016 smartphone e tablet assorbiranno 71 miliardi di dollari di pubblicità, con-tro i 68 miliardi dei giornali quotidia-ni. In più: su ogni 100 dollari (o euro) di nuova spesa pubblicitaria scuciti da-gli inserzionisti nei prossimi 3 anni, 83 saranno diretti verso i mobile device, soprattutto smartphone. Tutto ciò è un'indicazione inequivocabi-le e dovrebbe spingere gli editori - spe-cie quelli di derivazione cartacea, per ovvi motivi - ad accelerare più che mai

sull’elaborazione di una vera strategia di valorizzazione della propria invento-ry mobile, cosa che invece - ci hanno raccontato diversi operatori - non av-viene, se non con l’introduzione di pay-wall di dubbia prospettiva, come se lo smarphone fosse un media premium (lo è mai stato?). Il rischio è lasciare cam-po aperto ai pure player - anche edi-toriali - dell’online, che si stanno muo-vendo su questo terreno con molta più disinvoltura, magari attraverso struttu-re progettuali e commerciali dedica-te proprio al mezzo senza più ritener-lo (a ragione) un’estensione del pc. Nel servizio di copertina di questo nume-ro di Engage mag - quasi tutto dedi-cato a temi fortemente innovativi, dal native al programmatic, com’è abitudi-ne per la nostra pubblicazione - pote-te trovare un esempio tangibile di tutto questo. Il futuro è nelle nostre tasche. Buona lettura!

T

Il futuro è nelle nostre tasche

pensIerI da twItter

Engage è una pubblicazione

di Edimaker srl

Sede LegaleCorso Lodi, 6520139 - Milano

Sede Operativavia A. M. Ampère, 30

20131 - Milano

tel.+39.389 4428400www.engage.it

La testata Engage è registrata al Tribunale di Milano al n° 349 del 10 dicembre 2013. © tutti gli articoli hanno riproduzione riservata. Il responsabile del trattamento dei dati personali raccolti in banche dati di uso redazionale è il direttore responsabile a cui, presso la sede di Corso Lodi 65, 20139 - Milano, gli interessati potranno rivolgersi per esercitare i diritti previsti ai sensi dell’art. 7 DLGS 196/2003

Direttore responsabileSimone [email protected]

[email protected] La [email protected] Nappi [email protected] [email protected] Mosciatti, Roberta Simeoni, Rosa Guerrieri [email protected]. +39.389 4428400

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Diffusione e [email protected]

Pubblicità e iniziative specialiVania [email protected]@engage.ittel. +39.335 5653522

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peoplemanager In movImento

6 ENGAGE | N.11 | 17 SETTEMBRE 2015

Luca Morpurgo j StickyADS.tv Luca Morpurgo, fino allo scorso lu-

glio a.d. della concessionaria Populis Engage, è stato nominato country ma-nager Italia e Spagna di StickyADS.tv, società specializzata nel fornire solu-zioni software per i private exchange nel video programmatic. Si arricchisce

quindi il numero di italiani nel management di StickyADS.tv, già forte del contributo di Massimo de Magistris, gene-ral manager dell’area Emea. Morpurgo vanta una consoli-data esperienza manageriale ai massimi livelli sia nel cam-po delle concessionarie pubblicitarie (è stato, tra l’altro, a.d. di Arcus dal 2010 al 2012) sia in quello di importanti editori italiani ed europei.

Arianna Misirocchi j Videology Videology, piattaforma di video ad-

vertising, ha scelto Arianna Misiroc-chi per ricoprire il ruolo di commercial manager per l’Italia. Misirocchi entra in Videology portando con sé il suo ba-gaglio di esperienza maturato in parti-colare in Smartclip, sigla per la quale ha

seguito la proposizione di soluzioni di video in-stream ad-vertising, dirette e programmatic, a centri media e inser-zionisti. Ora la manager ricoprirà un ruolo chiave nel pro-muovere l’offerta tecnologica di Videology presso clienti esistenti e prospect, e sarà responsabile della strategia di differenziazione e acquisizione di nuovi clienti.

Daniele Contini j Just Eat Dopo poco più di un anno passato

nel management europeo di Schib-sted Classified Media, Daniele Contini torna a occuparsi del nostro mercato: l’ex ceo di Subito.it è stato infatti no-minato country manager Italia di Just Eat, il colosso globale del take away. Nel nuovo ruolo, Contini avrà la re-

sponsabilità di sostenere il continuo sviluppo di Just Eat in Italia, mercato in cui il brand ha registrato una rapida crescita, testimoniata anche dalle recenti acquisizioni di Clicca e Mangia a Milano e DeliveRex a Roma. Il manager entra in Just Eat forte di un profondo background nell’am-bito internet e dei business legati alla rete.

Stefano Abrescia j Widespace Italia Widespace, azienda specializzata

in mobile advertising, ha festeggiato di recente un anno nel nostro Paese e ha annunciato il potenziamento del team italiano. In particolare, Stefano Abrescia è stato nominato key account manager, ruolo in cui si occuperà di analizzare le

necessità di centri media ed aziende al fine di proporre i servizi di Widespace più in linea con le loro esigenze. Il manager vanta una profonda esperienza nel mercato digi-tale maturata nelle principali agenzie di pubblicità, centri media e concessionarie come Ogilvy, Cia Mediaedge, Sky Pubblicità, Mediacom e poi Advit e Populis.

Merger Antonio Converti nuovo a.d. e presidente di Seat PG. Prosegue l’integrazione della società con Italiaonline

Ha preso formalmente il via l’integrazione di Seat Pagine Gialle con Italiaonline, l’internet com-pany italiana che fa capo al magnate egiziano Naguib Sawiris. Dopo il conferimento a Italiaonline del pacchetto di maggioranza di Seat Pagine Gialle (rilevato dai fondi Avenue e GoldenTree), il consiglio di amministrazione di quest’ultima ha nominato presidente e amministratore de-legato Antonio Converti, già presidente e a.d. di Italiaonline. Il manager subentra a Vincen-zo Santelia, che aveva lasciato la società a fine agosto. Intanto, Italiaonline ha depositato in Consob il documento per l’offerta pubblica di acquisto obbligatoria totalitaria promossa su Seat Pagine Gialle. Il prezzo dell’Opa sarà pari a 0,0039 euro per azione con dividendo, per un controvalore massimo complessivo pari a 114,45 milioni di euro. Ad oggi Italiaonli-ne detiene 34.919.955.094 azioni ordinarie Seat Pagine Gialle, il 54,34% circa del capita-le di Seat. L’Opa si svolgerà prevalentemente nel mese di ottobre.

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#(coverstory)Al cuore dellA rete

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di teresa nappI

Dopo un anno e mezzo circa dal suo sbarco in Borsa, nello specifico sul Mercato Alternativo del Capitale AIM Italia, Triboo Media è inevitabilmen-te cambiata. La società ha progressiva-

mente rafforzato il proprio network, ampliato i target a cui si riferisce e affinato il proprio mo-dello di business, adeguandolo ai nuovi “ritmi" del web e dei trend che maggiormente stanno dando vigore al mercato dell’advertising onli-ne: mobile, video, native e programmatic. «Si è trattato di un periodo molto positivo per noi nel quale siamo riusciti a dare seguito alla nostra strategia volta sia al rafforzamento del posizio-namento competitivo nel settore editoriale sia alla diversificazione dell’offerta commerciale nell’online advertising - ci ha spiegato Alberto Zilli, amministratore delegato di Triboo Media -. Possiamo di certo affermare che siamo riusci-ti a preservare la nostra posizione di leadership tra le realtà web nazionali per il cui manteni-mento lavoriamo ogni giorno attraverso politi-che commerciali mirate e sviluppo di tecnologie proprietarie, al fine di migliorare sempre più il nostro modello di business».

Circa 18 mesi fa, Triboo Media ha acquisito tutti gli asset di Gruppo HTML. Come procede, nello specifico, il processo di integrazione tra le concessionarie LeonardoADV e TAG Advertising?Abbiamo scelto di far restare autonome e indi-pendenti le realtà di LeonardoADV e TAG Ad-vertising con altrettante politiche e strategie di vendita distinte. La motivazione di fondo è sta-ta quella di preservare il Dna commerciale e il background delle due aziende. LeonardoADV è la concessionaria "storica" di Triboo Media e nel corso degli anni ha avuto una crescita continua anche grazie al network dei siti che si è arric-chito sempre più. Questo ha permesso di offrire al mercato digitale bacini di audience non solo

numericamente importanti, ma anche di estre-ma qualità dove è possibile pianificare seguen-do logiche simili a quelle televisive. TAG Ad-vertising è, invece, la concessionaria nativa di Gruppo HTML. Essendo stata costituita all’in-terno di un gruppo editoriale proprietario, ha un’anima commerciale fortemente orientata a prodotti e a target specifici, che dal punto di vi-sta dell’offerta di vendita si declina soprattutto attraverso progetti di native advertising com-pletamente sviluppati in casa.

A fronte di un network così variegato e forte, quali sono a suo parere i target più interessanti al momento per gli inserzionisti? E a questi quali soluzioni proponete per raggiungerli?Di certo i comparti dell’Automotive, delle R&A Women, del Food, del Finance e della Tecnolo-gia. Target su cui ci siamo ulteriormente raffor-zati e posizionati a seguito dell’acquisizione di Gruppo HTML e dei suoi asset editoriali. Questo ci ha permesso di creare e sviluppare un’offer-ta pubblicitaria diversificata e innovativa che può contare su un parco di soluzioni modu-labili che tengono sempre conto delle esigen-ze di comunicazione dei nostri clienti; obietti-vi di branding, engagement, performance, lead

A 18 mesi dallo sbarco in borsa, il Gruppo punta ancora con decisione su ampliamento del network e dei target raggiunti, senza tralasciare di rispondere con efficacia ai principali trend del mercato dell’adv online che vedono sulla cresta dell’onda mobile, video, native e programmatic

ENGAGE | N.11 | 17 SETTEMBRE 2015

ALbErTOziLLi

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10 ENGAGE | N.11 | 17 SETTEMBRE 2015

#(coverstory)

cAse HIstoryoltre lA dIsplAy A suon dI nAtIve: Il cAso BepAntHenolPer la crema lenitiva Bepanthenol, TAG Advertising, control-lata di Triboo Media, in collaborazione con Mediacom, ha re-alizzato sul proprio magazine Gravidanzaonline.it - la testata online completamente dedicata alle mamme e alla prima in-fanzia - un interessante progetto di native advertising: questo era strutturato attraverso una guida per le donne in dolce at-tesa all’interno di un mini sito realizzato ad hoc per il cliente dalla unit interna del Gruppo dedicata ai progetti speciali. Di-verse categorie tematiche hanno animato i contenuti di que-sto prezioso "vademecum per le neo mamme", toccando e approfondendo diversi argomenti, quali il baby shower, i vari momenti della gravidanza fino al parto, e l’INCI, ossia la dici-tura convenzionalmente utilizzata a livello internazionale per identificare gli ingredienti presenti in un prodotto cosmeti-

generation, per esempio, si traducono, in solu-zioni pubblicitarie di native advertising, in rich media e video studiati ad hoc e nell’utilizzo del programmatic; non ultimo in posizionamenti in pagina che garantiscano sempre un’elevata vie-wability e Ctr importanti. Aspetti che vengono continuamente premiati dai nostri clienti.

È abbastanza recente la notizia della nascita di Moboo ADV, nuova concessionaria di Triboo Media focalizzata sul mobile. Quali sono gli obiettivi di questa realtà per il primo anno?Moboo ADV nasce in un momento assai favo-revole per noi e si integra perfettamente con le anime commerciali ed editoriali di Grup-po Triboo Media. Come abbiamo già detto, possiamo contare su un network editoria-le con delle importanti leadership di settore dove la fruizione del mobile sta divenendo sempre più preminente. Già da tempo ab-biamo sviluppato dei formati nativi e spe-cifici che hanno restituito importanti risul-tati in termini di Ctr e Roi, e attraverso la nostra continua ricerca in campo di inno-vazione tecnologica potremo posizionarci in modo sempre più distintivo nello sce-nario mobile italiano. Per questo motivo abbiamo deciso di investire risorse e com-petenze in un'azienda dedicata e totalmen-te concentrata su tale segmento. Il nostro obiettivo è di diventare a breve una vera e propria "farm mobi-le" che sappia soddisfare ogni esi-genza dei nostri clienti e che sia in grado di fornire soluzioni sempre più perfor-manti su tale segmento. A tale proposito azien-de del calibro di Eni, Walt Disney, Toyota, Kia e Mazda ci hanno già scelto per le proprie attivi-tà di pianificazione sul mezzo mobile.

Anche il fronte video vi vede abbastanza attivi. Come sta evolvendo la vostra strategia e la vostra offerta in questo caso?Nel 2015 l’online adv si sta consolidando sempre di più sul segmento del video, essen-do uno strumento coinvolgente e accattivan-te, capace di essere trasversale sugli utenti e di arrivare a tutti in modo diretto ed effica-ce. Fruibilità e consumo, quindi, divengono facili per l'utenza tanto che il video online è entrato a far parte delle abitudini quotidiane. Queste caratteristiche hanno dato, ovviame-ne, nuova linfa anche alle soluzioni pubbli-citarie permettendoci di sfruttare al massimo le nostre inventory attraverso erogazioni mi-

rate e assolutamente pertinenti con le richie-ste del cliente; complici da questo punto di vista anche le nuove piattaforme tecnologi-che in ambito programmatic che consentono pianificazioni sempre più mirate ed efficaci in termini di target e la possibilità da parte dell'utenza di viralizzare contenuti video con condivisioni e modalità di uso più dirette e personalizzate. Tali possibilità si inseriscono in un’ottica più cross-mediale e cross-devi-ce, dal momento che soprattutto la fruizione dei video coinvolge ogni dispositivo, in pri-mis il mobile.

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Mi sembra evidente la vostra apertura al programmatic. in che modo state massimizzando l’utilizzo delle piattaforme di compravendita automatizzate? Forniamo dati puliti e targettizzazione otti-male per l’erogazione delle nostre campagne. Riusciamo a mettere a segno questo obietti-vo grazie alla nostra tecnologia proprietaria che ci permette di raccogliere i dati degli uten-ti che navigano i nostri siti e attraverso attivi-tà di email marketing sui nostri database. Suc-cessivamente li processiamo per ottenere una segmentazione ottimale per l'erogazione mira-ta delle campagne. Inoltre, tale procedimen-

to permette due modelli di targetizzazione dif-ferenti che rispondono ad altrettante esigenze di comunicazioni diverse. Il primo è il retarge-ting: seguiamo gli utenti che hanno mostrato interesse per uno specifico brand e, attraverso un'analisi dei big data e un successivo raffina-mento degli obiettivi e di fine tuning, ripropo-niamo loro creatività ad hoc durante la naviga-zione sul nostro network. Il secondo modello di targeting ci consente di individuare i prospect: troviamo i potenziali acquirenti grazie alla ver-ticalità del nostro data cloud e a una scelta mi-rata dei cluster, con il duplice effetto di ottimiz-zare il Roi e di abbassare il CPA.

co; approfondimento particolarmente caro a Bepan-thenol che fa dell’attenzione alla salute e al benesse-re della pelle di mamme e bambini il proprio must. I contenuti sono stati curati completamente dalla re-dazione di Gravidanzaonline.it che tra i propri colla-boratori vanta la presenza di professionisti del setto-re cosmetico e farmaceutico. Grafica, landing page ad hoc e posizionamenti editoriali premium sono stati curati da Triboo Media e la qualità del lavoro ha indotto Bepanthenol a usufruire dei contenuti di questo speciale per alimentare il proprio sito istitu-

zionale dedicato alle mamme.

LA ViSiOnE Di TribOO MEDiAEssere un'azienda nativa digitale che

opera sul web da oltre 10 anni e avere una perfetta padronanza dello strumento è già di per sé un van-taggio competitivo. Se poi a questo si aggiungono esperienza, competenza tecnica, una grande capa-cità creativa e l'acquisi-zione di un editore quale Gruppo HTML con tutto il suo know-how tecnico, la formula è perfetta: Triboo Media, a decorrere dal 2015, ha ampliato e con-solidato sempre più la di-visione interna dedicata allo sviluppo di proget-ti speciali. All'insegna del custom content e attra-verso forme sempre più evolute di native

advertising, Triboo Media è in grado di offrire ai pro-pri clienti soluzioni tailor-made, studiate sulle spe-cifiche esigenze di comunicazione di questi ultimi. Editoriali, mini siti, concorsi "chiavi in mano", video, tool interattivi, social media marketing sono solo al-cune delle soluzioni offerte dal Gruppo che, grazie alla stretta collaborazione con le rispettive redazio-ni, è in grado di proporre alla numerosa audience dei propri siti proprietari e in concessione contenuti ori-ginali e di qualità garantendo al cliente una diffusio-ne massiva, sempre in target con i suoi obiettivi. Tutti i progetti sono sviluppati e realizzati in casa e sono fruibili da qualsiasi device. Si tratta di proget-ti legati ai contenuti e fortemente orientati a massi-mizzare la user experience, l'engagement e l'intera-zione tra brand e lettori, con straordinari risultati in termini di Ctr e di awareness.

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LA pArTEnzAIl viaggio di Marcello (Pierfrancesco Favino) ha pre-so il via in una campagna che mette l'accento sul gusto italia-no per la pasta

12 ENGAGE | N.11 | 17 SETTEMBRE 2015

Contemporary marketing

Viaggio all’italianaPer rAccontAre Il PIAtto sImbolo dellA cucInA trIcolore, bArIllA nellA suA nuoVA lIneA dI comunIcAzIone FIrmAtA JWt sArà AccomPAGnAtA dA unA stAr del cInemA, PIerFrAncesco FAVIno, In un VIAGGIo che toccA l’ItAlIA… e moltI touchPoInt

Anticipata da un breve teaser online, ha debuttato ufficialmente sul finire dell’estate la nuova campagna Barilla,

la prima firmata da J. Walter Thompson. Si trat-ta dell’opera prima su questo brand per l’agen-zia guidata da Sergio Rodriguez ed Enrico Do-rizza, subentrata nell’incarico lo scorso febbraio a un’altra struttura di WPP Group, Young & Ru-bicam. Per raccontare il piatto simbolo della cu-cina italiana, Barilla nella sua nuova linea di comunicazione è accompagnata da un grande attore italiano, Pierfrancesco Favino (alla sua prima interpretazione in una saga pubblicitaria), sotto la regia del premio Oscar Gabriele Salvato-res, che ha diretto i primi 3 episodi. Filo rosso degli spot, prodotti dalla cdp Brw Filmland Milano, sono il camion della Barilla e “Marcello” (Favino), l’autista dal cuore gran-de, al lavoro per consegnare la pasta. «È un’idea che ha saputo conquistare per il suo coraggio, la sua forte carica empatica e, non ultimo, la preci-sione nel descrivere con una chiave ingaggiante le caratteristiche della nostra nuova pasta: una pasta ancora più buona», spiega Pierpaolo Su-sani, project leader Barilla del progetto. La cam-

pagna si inserisce in una più ampia e coraggio-sa operazione di rilancio della marca, grazie allo sviluppo di una nuova qualità di pasta con un più alto contenuto proteico, una maggiore con-sistenza al palato e un nuovo packaging. «Ab-biamo proposto un'idea che rompe col passa-to perché è quello che fa anche la nuova pasta. La campagna, pensata per schermi e touchpoint molto diversificati, associa a questa marca una nuova faccia: più vicina, più sensibile, e per-ché no, più umile. Attraverso l'atteggiamento e le parole del nostro Marcello pensiamo di aver aperto un nuovo canale di interesse e parteci-pazione tra la marca e i suoi follower», ha com-mentato invece Sergio Rodriguez, Ceo dell'agen-zia e testa creativa del progetto.La campagna si è aperta con un soggetto de-nominato “La Partenza” per poi proseguire con lo spot per i nuovi Spaghetti numero 5, gira-to a Comacchio, e successivamente con lo spot Penne, che vedrà invece in scena gli studenti dell'Alma, la prestigiosa scuola di cucina inter-nazionale fondata da Gualtiero Marchesi. Intan-to il team di autori in JWT sta già pensando al secondo ciclo della campagna. La pianifica-zione, a cura di OMD, coinvolge le principali reti televisive generaliste, satellitari e digitali. A integrazione sul web è prevista una campagna pre-roll e banner. Secondo recenti dichiarazioni del management, Barilla destina alle attività di marketing e comunicazione circa il 10% del fat-turato (3.254 milioni di euro nel 2014, +2% sul 2013) e oltre il 10% del totale budget in comuni-cazione è riservato al digital marketing.

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LA SEMpLiCiTàÈ questo il plus del servizio di reso che Zalando, anche attraverso la bellezza natu-rale di Vanessa Incontrada, in-tende sottoline-are nella nuova campagna

Grom contro le polemiche, #orGoGliocontadino

Al centro di alcune polemiche, negli scorsi mesi, circa la reale artigiana-lità dei propri processi produttivi, la nota catena di gelaterie Grom ha scelto di ribadire la propria autenticità con la campagna #orgogliocon-tadino, firmata da Saatchi & Saatchi Italy. In uno spot di 60 secondi ide-ato per i social media, il brand comunica al pubblico la genuinità del-le sue materie prime, l'attenzione alla cura della filiera e l'uso esclusivo di ingredienti di origine naturale per un gelato privo di coloranti, con-servanti, aromi, emulsionanti. Peccato che gli attori del video sono così presi dal buon sapore del gelato Grom da non riuscire a dire nulla!

oriGinal marines inneGGia a suon di "We are Freedom"We Are, We Wear Freedom: è un inno alla libertà, alla spensieratez-za e al divertimento il primo spot firmato da Leo Burnett (scelta lo scorso maggio con una gara) per Original Marines, in onda fino a ini-zio ottobre su tutte le reti nazionali. L’atmosfera ironica e l’ambientazio-ne metropolitana con la Statua della Libertà esaltano lo spirito autentico del marchio. Una curiosità: la colon-na sonora è inedita ed è stata com-posta appositamente per il brand.

13ENGAGE | N.11 | 17 SETTEMBRE 2015

“Quello giusto” è su Zalando

Vanessa Incontrada, resa più che mai icona di “bellezza naturale” dalla ci-nepresa del regista newyorkese Mat-

thew Frost, è tornata sugli schermi per Zalan-do e, stavolta, solo per il nostro Paese: la nuova campagna “È facile trovare quello giu-sto” (che in realtà ha come oggetto la possi-bilità di rendere in modo semplice e veloce i capi di cui non si è pienamente soddisfatti) è stata ideata appositamente per il mercato ita-liano. Oltre agli spot, on air dal 6 settembre su Canale 5, Italia 1, Rete 4, Top Crime, Me-diaset Extra, La 5 e Italia TV, la campagna prevede altri mezzi come out of home, digital e social media, con pianificazione gestita di-

rettamente dall'headquarter di Zalando a Ber-lino. Oltre al notevole impatto creativo, la campagna è interessante perché dimostra quanto ormai il servizio di reso sia ritenuto fondamentale da un retailer come Zalando per acquisire nuovi clienti. «Abbiamo migliorato la procedura di reso ren-dendola più intuitiva e con questo nuovo spot vogliamo mostrare ai nostri clienti la facilità e la comodità di fare il reso con Zalando. Per noi è importante che ognuno trovi il suo arti-colo preferito senza alcuna difficoltà. Ovvero "lasciar andare" ciò di cui non si è sicuri e te-nere solo il capo giusto», spiega Giuseppe Ta-mola, country manager Zalando Italia.

nell’AmbIto dell’e-commerce, lA quAlItà dI serVIzI Al clIente - come Il reso - sono semPre dI PIù unA leVA comPetItIVA: lo dImostrA lA nuoVA cAmPAGnA del retAIler che sceGlIe AncorA dI PuntAre sullA sImPAtIA e bellezzA dI VAnessA IncontrAdA

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14 ENGAGE | N.11 | 17 SETTEMBRE 2015

Contemporary marketing

subito.it, RebRanding nel nome di uno “snap”: ecco il nuoVo subitotemPo dI noVItà Per Il sIto dI AnnuncI, che cAmbIA loGo e look e AnnuncIA Il debutto del teAm mArketInG GuIdAto dA FrAncescA ProtoPAPA. AsPettAndo I ProssImI, ImmInentI, sPot PubblIcItArI

Dimenticatevi il freddo e “tecnologico” nome Subito.it: da oggi al primo sito di annunci sul web (fonte: Media Audiweb

Total Digital Audience 2014) potrete, e dovrete, dare del tu. La piattaforma digitale, parte di Schi-bsted Media Group, ha infatti lanciato in questi giorni un importante rebranding, che vede, oltre al cambiamento del nome da Subito.it a un più semplice e diretto “Subito”, un nuovo logo e un completo rinnovamento dei siti web e mobile e dell’app. Tutto all’insegna di un’immagine più fre-sca e “pop”. «Facendo leva sui tratti distintivi di semplicità e immediatezza, che contraddistinguo-no da sempre il servizio, abbiamo deciso di cam-biare in modo radicale l’immagine del brand per diventare un "loved brand" ed avere un luogo più vicino alle abitudini di consumo delle persone e

di alessandra la rosa alle esigenze di business delle aziende – ci spiega Francesca Protopapa, nuova marketing director di Subito -. La scelta di puntare su un nuovo Subito ci consente infatti di dare ascolto ai feedback dei consumatori e di esprimere al meglio le opportu-nità offerte dalla piattaforma digitale, cavalcando i trend tecnologici trainati dai dispositivi di ultima generazione e supportando infinite opportunità di sviluppo». L’essenza della nuova immagine di Subito, non a caso, è racchiusa in un elemento grafico caratte-rizzante: lo “snap”. Tre lineette che hanno un si-gnificato particolare: «Lo “snap” è il suono che fa lo schiocco delle dita e quello che fa anche la bacchetta magica quando lancia un incantesimo - spiega ancora Protopapa -. È un simbolo che ben esemplifica la semplicità di utilizzo e l'immedia-tezza della nostra piattaforma e le grandi possibi-lità che offre ai nostri utenti e partner commercia-

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in subito debutta il nuovo team marketinG: alla Guida c'è Francesca protopapa Ma le novità di Subito non riguardano solo il look. La società, in concomitanza col re-branding, ha anche annunciato il potenziamento del proprio team marketing con l’arri-vo di due nuove figure nell’area marketing: Francesca Protopapa in qualità di Marke-ting Director e Valeriano Venturini nel ruolo di Head of Product Marketing. L’obiettivo del nuovo team sarà quello di consolidare la strategia e il po-sizionamento di Subito come principale player nel settore degli annunci online, puntando al continuo rafforzamento del brand e all’offerta di ser-vizi integrati e modulabili in grado di rispondere a obiettivi di business nel mondo del mobile e del digital marketing. «L'area del Product Marketing è una novità nella squadra commercia-le - ha spiegato Protopapa -. Abbiamo pensato, infatti, fosse strategico creare una divisione che si occupasse nello specifico di prodotto, e che potesse instaurare un approccio più relazionale e di caring con i nostri partner professionali, offrendo loro supporto alle vendite tramite soluzio-ni che possano aumentare l'efficacia dei loro annunci». Francesca Protopapa vanta un’esperienza quasi ventennale nel mondo del marketing maturata nel Largo Consumo (Decathlon Italia S.r.l. e Nestlé Italia) e consolidata nel settore finanziario/assicurativo (ING e Quixa). Valeriano Venturini arriva invece in Subito dopo una decennale espe-rienza nel settore del marketing, in Italia e all’estero, in Vodafone.

li per realizzare i loro desideri. Non poteva esserci un elemento migliore per accompagnare il nuovo brand Subito».Il rebranding prevede anche una nuova home page per il sito, con l'utilizzo di nuovi colori e una nuova suddivisione degli annunci per catego-rie, distinte attraverso una serie di icone "a tema" con lo stile del logo, e coinvolge non solo le fun-zioni per gli utenti privati, ma anche quelle rivol-te ai clienti PRO di Subito. L’operazione prevede infatti l’introduzione di una novità molto impor-tante per tutti i professionisti che utilizzano Su-bito, ovvero la possibilità di dare ulteriore valo-re al proprio spazio disponendo di uno strumento di personalizzazione. Da oggi ogni sub-brand avrà infatti il suo logo composto dal logo di Subito e dal nome del sub-brand stesso. Un cambiamen-to che, unito alle nuove icone di categoria e servi-zio e ai colori, incrementa ulteriormente la capa-cità delle aziende di raggiungere i propri clienti in modo mirato e riconoscibile. Il rebranding è sta-to firmato dall'agenzia Leftloft, mentre GreyUni-ted (dopo una consultazione a luglio) ha curato la campagna adv a sostegno del lancio della nuova immagine. Campagna che, dopo una prima fase di teasing in cui gli utenti sono stati invitati a gioca-re col nuovo linguaggio e a creare le proprie storie da condividere sui social con l'hashtag #cambia-mosubito, è ora entrata nel vivo, con la realizza-zione di una landing page ad hoc sul sito di Subi-

to, un video manifesto della nuova immagine e un originale video di presentazione del team di per-sone che sta dietro la piattaforma. Intanto, parlando di comunicazione, il brand sta già lavorando, insieme a GreyUnited, alla nuova campagna adv nazionale che riprenderà il concept creativo già utilizzato all'inizio di quest'anno, ma declinandolo in nuovi soggetti, che saranno in tv e online, con planning di MEC, dal 20 settembre.Il tutto in attesa di altre novità previste per i pros-simi mesi, in particolare sul lato concessionaria, che sta studiando nuovi formati pubblicitari di-splay e mobile per gli inserzionisti nazionali e lo-cali, che vedranno la luce entro la fine dell'anno.La raccolta adv costituisce un importante introito per la società, pesando circa un terzo sul fatturato, al pari dei servizi a pagamento per gli utenti fina-li e a quelli dedicati agli utenti professionali. Fat-turato che ha raggiunto quota 19 milioni di euro alla chiusura del 2014 e per il quale quest'anno si prevede una crescita del 30%, in linea col trend evidenziato di anno in anno dalla società a parti-re dalla sua nascita nel 2007.

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Contemporary marketing

PayCliCk un 2015 Pieno di novitàIntent Dem, vIewabIlIty, nuova seDe a mIlano: grazIe all’arrIcchImento DeI proprI servIzI e a una struttura rafforzata, la socIetà guIData Da luca formIcola ha chIuso Il prImo semestre Del 2015 con una crescIta Del fatturato Del 25%

Ricerca e sviluppo: sono queste le chiavi della crescita di Pay-

Click, che ha chiuso brillante-mente il primo semestre del 2015 con un aumento signifi-cativo del fatturato e impor-tanti novità nella sua offerta. L’azienda guidata da Luca For-micola, infatti, ha registrato una crescita pari al 25% ri-spetto allo stesso periodo dell’anno precedente e, grazie ai decisi investimenti in inno-vazione, ha arricchito i propri servizi con nuove soluzioni. Tra queste spiccano la part-nership con l’Università di Trieste, il lancio dell’Intent Dem e della Viewability. La prima prevede lo sviluppo di un software che permette di

profilare utenti anonimi sulla base dell’osservazione del loro comportamento. Si tratta di una nuova piattaforma che consen-tirà a PayClick di pianifica-re campagne ancor più mirate, offrendo la possibilità ai propri clienti di non disperdere prezio-se risorse economiche. L’Intent Dem, invece, è una tecnologia capace di intercettare l'utente che sta interagendo con un de-terminato sito internet e inviar-gli contestualmente una email ad hoc. L’obiettivo è centrare i target di marketing con un nu-mero limitato di email inviate, solo a utenti realmente interes-sati al prodotto o al servizio da pubblicizzare.La Viewability, infine, è un’in-novativa metrica di analisi che

consentirà a PayClick di far sapere ai propri clienti quan-te volte è stato realmente visto un determinato annuncio pub-blicitario. A tutto questo si somma la re-cente apertura della sede mila-nese, affidata alla guida di Si-mona Perolari, manager con consolidata esperienza che opera nel settore del digital advertising da oltre 15 anni. Un modo più che mai concreto per seguire e assistere diretta-mente tutti i clienti dell’agen-zia anche nella importantissi-ma piazza milanese.

Agenzie ArrivA M&C SAAtChi PrÈ stata presentata come “La prima agen-zia di relazioni pubbliche con la creativi-tà al centro”. Si tratta di M&C Saatchi PR, la nuova costola dell’agenzia guidata da Carlo Noseda, Vincenzo Gasbarro, Luca Scotto di Carlo, Silvio Meazza e Jonathan Grundy. Affidata alla guida di Mauro Giu-sto, (executive chairmain) e Francesca No-seda (managing director), M&C Saatchi PR potrà contare inizialmente su un team di 9 persone (su un totale di circa 85 at-tualmente impiegate nella sede milane-se di M&C Saatchi), ed è già al lavoro su un parco clienti composto da Damiani, Pri-cewaterhouseCoopers, Cappellini, Mini-stero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Maxxi, Qvc, SpencerStuart, Gior-getti, Salvini. L’obiettivo è quello di con-tribuire al giro d’affari del gruppo con una quota non troppo distante dal 10%.

La squadraA destra il team di PayClick. In primo piano (a sinistra), Luca Formicola, chief executive officer della digital agency

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NATIVI SI NASCE

The Connecting MarketPlace4wmarketplace.comThe Connecting MarketPlace

NEXT Si aprono nuove possibilità per gli inserzionisti

pubblicitari su Twitter. A partire dai prossimi mesi, infatti, attraverso la piattaforma Niche, acquisita dal social network, le aziende potranno contattare i Vine creators del nostro Paese, con i quali potranno realiz-zare le loro campagne. Inoltre, da ottobre alle agenzie verrà data la possibilità, attraverso la cosiddetta “Twitter Flight School”, di seguire dei corsi online sulle potenzialità di Twitter in termini di marketing.

 È uno dei brand italiani più famosi e amati all’estero e presto farà il suo debutto in Borsa. Stiamo parlando di Ferrari. Secondo quanto ha recentemente affermato John Elkann, presidente di Exor, l’IPO avverrà nella seconda metà di ottobre, mentre nella prima parte del 2016 ci sarà la distribuzione delle azioni.

 Nuovo passo avan-ti di Google sul fronte della viewability del-le campagne video su Youtube. Entro la fine di quest’anno

anche società terze potranno verificare la visibilità delle campagne sulla piattaforma video di Big G. Una mossa che risponde a specifiche pressanti esigenze da parte del mercato.

 Sono stati presentati solo qualche settimana fa e già sono il nuovo oggetto del desiderio: stiamo

parlando dei nuovi iPhone 6S e 6S Plus con lo schermo "3D Touch" integrato. In attesa

dell’apertura alle vendite, prevista per il 25 settembre, Apple ha già iniziato ad accettare prenotazioni per i due modelli di smartphone. E già si parla di record.

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f o c u s

Dai banner al native

così cambia la pubblicità Digitaledi sImone FreddI

Anche se è difficile spiegare cosa sia in modo preciso, ormai è sulla bocca di tutti: il “native advertising” rap-presenta il cuore di un movimento

interno alla pubblicità digitale, che esce dai suoi tradizionali confini di “banner” - semplice traspo-sizione online della pubblicità visiva tipica dei mezzi cartacei - per assumere le sembianze del contenuto che lo ospita, diventandone “parte”. In questo modo, il messaggio viene trasmesso in for-ma più piacevole, fluida e - secondo la maggior parte delle opinioni - efficace. Insieme al programmatic, il native advertising è una delle tendenze evolutive più notevoli dell’at-tuale scenario della comunicazione interattiva, meritandosi anche un Seminar dedicato da par-te di IAB Italia (lo scorso aprile al MiCo di Milano, un successone in termini di partecipazione) du-rante il quale sono stati tra l’altro evidenziati al-cuni punti fermi su cosa è native e cosa no: il native advertising è un con-tenuto sponsorizzato promosso e visualizzato all’interno dei contenuti offerti ai letto-ri; al contrario della pubblicità tradi-zionale, che di-strae il lettore dal contenu-to per co-municare il mes-s a g -g io

di marketing, il native cala completamente la pub-blicità all’interno di un contesto; non interrompe l’attività degli utenti, poiché assume le medesime sembianze del contenuto, diventandone parte.Dati certificati in Italia per ora non ce ne sono, ma quelli americani, calcolati da BI Intelligence, par-lano di un vero e proprio boom: in native adverti-sing quest’anno saranno investiti 10,7 miliardi di dollari. Erano appena 4,7 nel 2013, saranno oltre 20 nel 2020. Per meglio studiare il fenomeno (e anche al fine di facilitare la produzione dei primi dati italiani), IAB Italia ha costituito un Comita-to Scientifico di cui fanno parte, assieme ai consi-glieri Raffaele Cirullo e Michele Marzan (IAB Ita-lia), Alberto Mari (Outbrain) e Gabriele Ronchini (4W Marketplace). «Il native – hanno spiegato Ci-rullo e Marzan – abbatte le barriere in cui tradi-zionalmente è stato confinato il display adverti-sing, aprendo spazi di libertà, i cui contorni sono ancora tutti da definire».

Pur nella oggettiva difficoltà di dare una defini-

Le esperienze digitaLi stanno diventando ogni giorno più visuaLi, feed-driven e personaLizzate, e anche La comunicazione onLine si evoLve aLLo stesso modo. aggirando gLi ad-bLocker

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zione puntuale di native advertising, è importan-te alimentare questa nuova opportunità e stare at-tenti a non ostacolarne la crescita rinchiudendolo dentro confini troppo stretti. Questo perché si so-stanzia in molte forme a partire dal search adver-tising (la prima forma di native) all’advertising in stream, a formati che includono giochi e altro an-cora. E possiamo essere certi che, a mano a mano che la fruizione di contenuto digitale e mobile si evolverà, anche le opportunità per il native adver-tising cresceranno. La prossima generazione di esperienze digita-li sarà infatti più visuale, feed driven e perso-nalizzata, e anche il native si evolverà allo stes-so modo. Content marketing e native advertising sono spesso strettamente associati e, a volte, an-che considerati sinonimi. Questo accade perché, spesso, chi fa content marketing utilizza il nati-ve advertising per distribuire il proprio contenu-to. Nonostante questo, però, il native advertising non è solo un’opportunità per distribuire contenu-to, ma è anche un modo per chiunque faccia mar-keting di parlare con il proprio target.Un buon esempio è rappresentato dalla vasta gam-ma di native advertising che incontriamo ogni giorno attraverso l’advertising “in stream”, ovve-ro la serie dei messaggi pubblicitari presenti nel flusso di contenuto che appare quando visitiamo i nostri siti preferiti. In questo flusso, la pubblicità è un mix spesso ben fatto di messaggi che posso-no essere offerti in tempo reale, download di ap-

plicazioni o contenuti video così come messaggi di content marketing. I consumatori moderni si aspettano che questi flussi portino loro i contenuti migliori e le in-formazioni più utili e che i messaggi pubblicita-ri siano personalizzati, rilevanti, e che riguardino argomenti su cui sono interessati a rispondere. La trasparenza è fondamentale per mantenere la fiducia dei consumatori ed è importante che la pubblicità sia comunque evidenziata come tale, affinché sia sempre riconoscibile rispetto al con-tenuto editoriale.Con l’evolversi del settore e di chi realizza cam-pagne marketing, editori e consumatori saranno sempre più immersi nel flusso del native adver-tising e vedremo questa forma di comunicazione diventare sempre più appealing per un pubblico sempre più vasto. Tutto questo è prevedibile anco-ra di più alla luce del fenomeno degli ad blocker, i software per bloccare la visualizzazione di pubbli-cità sulle pagine web, la cui adozione da parte de-gli utenti cresce in modo preoccupante per il mer-cato. I filtri anti pubblicità, secondo uno studio di Adobe e PageFair, costeranno 21,8 miliardi di dol-lari di mancati ricavi pubblicitari a livello globa-le nel 2015, e 41,4 miliardi nel 2016. E se è vero – non ci sono ragioni per dubitarne – che gli utenti ricorrono agli ad block soprattutto per “protegger-si” dagli ads più fastidiosi e intrusivi, la “natura-lezza” del native advertising offre la risposta più ovvia. Forse, l’unica.

TASk fOrCE Il Comitato Scientifico di IAB Italia dedi-cato allo studio del native adv: da sinistra Al-berto Mari (Out-brain), Gabriele Ronchini (4W Marketplace) e i consiglieri Raf-faele Cirullo e Michele Marzan

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f o c u s

lIgatus

Moltiplicatori di valoreGrazie ai formati proprietari e ai continui investimenti in r&s, ligatus è l’unico player nel settore del native advertising con cui è possibile collaborare con modelli di pricing avanzato come cPc, cPl, cPI

Se affermarsi non è semplice, confermarsi è ancora più difficile. Per questo, in casa Ligatus la sfida oggi è quella di continuare a essere riconosciuti tra i leader di mercato in tutti i 9 Paesi in cui l’azienda è presen-te. I 10 anni, che ricorrono in questi giorni, sono sta-ti festeggiati con un rebranding che da un lato sotto-linea l’esperienza acquisita nel Performance, dall’altro vuole esaltare la spinta verso settori innovativi come il Native. Da qui partiamo in questa intervista con Se-bastiano Cappa, Sales and Publisher Director di Liga-tus Italia.

Qual è la vostra opinione sulle potenzialità del native Advertising?Il Native advertising è oggi in piena espansione e sta dimostrando di essere la soluzione ideale per risolve-re lo stallo che il settore del display classico sta riscon-trando. Nonostante il successo acquisito, Ligatus ha continuato a investire negli anni svariati milioni di euro in R&S allo scopo di innovare la propria offerta: por-tando un esempio concreto, siamo l’unico player nel settore del Native Adv con cui è possibile collaborare con modelli di pricing avanzato come CPC, CPL, CPI (per il mobile).

Quale ricetta proponete a brand e publisher per far sì che i rispettivi contenuti possano fondersi in un tutt’uno coerente?In Italia, come in tutti i Paesi in cui è attiva, Ligatus è attenta alle evoluzioni del settore pubblicitario online e delle esigenze dei suoi operatori, siano essi editori, inserzionisti o, ancora, addetti marketing e agenzie. A rendere particolare e unica la nostra offerta sono i for-mati, che si inseriscono in maniera nativa all’interno di ogni contesto editoriale nel nostro Network Premium, senza porre agli utenti alcun disturbo durante la lettu-ra. Da un punto di vista contenutistico e grafico, inol-tre, sono studiati per essere percepiti quale parte inte-grante dell’articolo, aggiungendo un valore concreto al contenuto editoriale.

Come si sviluppa la vostra offerta native?L’attuale offerta di Ligatus in Italia è composta dai prodotti di content promotion e direct response, inte-

grabili tra loro, con cui andiamo a ottimizzare le cam-pagne di advertising dei nostri clienti per proporre il messaggio giusto per ogni singolo utente. “Content Promotion” consente di indirizzare il traffico e coinvol-gere il pubblico adatto, promuovendo i contenuti gra-zie all’engagement dell’audience premium di Ligatus. "Direct Response" consente di rivolgersi alla persona giusta e utilizzare i click del traffico per generare con-tatti utili quindi leads “caldi” e ordini o vendite. Tutto declinabile ovviamente lato desktop, mobile o tablet.

A circa due anni dall’arrivo di Ligatus nel nostro paese, quali risultati state registrando?Nei primi 15 mesi di attività in Italia abbiamo riscon-trato una crescita del 23% mese su mese in termini sia di impression sia di revenue. A fine luglio 2015 abbia-mo dichiarato un dato sulla nostra crescita che testi-monia come l’ingresso di Ligatus in Italia e la nostra offerta siano graditi agli operatori del settore: solo nel primo semestre abbiamo infatti registrato una cresci-ta superiore al 300% in termini di revenue rispetto al primo semestre del 2014. Ligatus sta investendo mol-to nel nostro Paese sia in termini di risorse (9 persone in meno di due anni, ndr), sia in termini di marketing: ne è testimonianza anche il passaggio nei nuovi uffici di via Sant’Antonio, che inaugureremo a breve.

Ai VErTiCiSebastiano Cap-pa, nella foto a destra, è Sales and Publisher Director di Liga-tus Italia, Paese in cui l'azienda ha aperto i bat-tenti circa due anni fa

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e3

content Marketing "unconventional"entrata a far parte di digitouch, l’agenzia porta con sé il proprio know-how in branded content e digital pr. ma soprattutto un approccio aperto a contaminazioni che esaltano il valore del contenuto

Entrata di recente nel Gruppo DigiTouch, E3 è tra le agenzie maggiormente impegnate nel settore del content marketing. A caratterizzare il suo impegno è un approccio unconventional: «Il nostro focus non è solo sul content marketing tradizionale. Arricchia-mo la strategia con nuove formule, come il Real Time Marketing. Quest’ultimo è una tipologia di content marketing che si basa sulla pubblicazione di post so-cial centrati su notizie calde del momento e che sono in grado di generare elevata viralità – spiega Maurizio Mazzanti, co-founder e direttore creativo dell’agen-zia E3 -. Per esempio, per Bacardì, in occasione del ritorno sulla terra di Samantha Cristoforetti, abbiamo fatto un tweet che è poi apparso anche in una galle-ry di Corriere.it (vedi foto in alto a destra, ndr). Grazie al Real Time Marketing, quindi, è possibile da un lato amplificare la risonanza dei post dei brand, e dall’al-tro aumentare il gradimento da parte degli utenti dei post pubblicati da un marchio, in quanto la propen-sione alla condivisione aumenta quando il contenuto è approcciato con leggerezza e simpatia».

Quali indicherebbe come i principali benefici del content marketing?Sicuramente il content marketing, ovvero la crea-zione di contenuti relativi a un brand in grado di es-sere appealing per gli utenti su internet, è una delle strade in crescita. Uno dei principali benefici è lega-to al fatto che i consumatori rilevano l’universo valo-riale del marchio e dei suoi prodotti in maniera meno intrusiva, più omogenea e pertinente rispetto a una pubblicità “classica” che interrompe la fru-izione. Siamo nel campo del Native Ad-vertising.

Come si coniuga il content marketing con la modalità di fruizione multidevice?L’esposizione dei contenuti, come quella degli annunci, segue logi-che differenti in base alle caratte-

ristiche specifiche del device. Ciò che però in que-sto contesto accomuna tutti i device è la necessità di mostrare i messaggi dei brand su siti internet e ap-plicazioni in linea con il contenuto editoriale: un arti-colo relativo a un marchio di moda perde efficacia se appare nei correlati di una testata automobilistica.

Ci farebbe un esempio del vostro operato?Un esempio di content marketing è il video che abbia-mo realizzato con il duo comico “PanPers” per Peu-geot: loro hanno una video-rubrica chiamata “Car-aoke”, Peugeot ha un concorso omonimo ed è stato quindi naturale realizzare con loro un video promo-zionale. Il fatto che si trattasse di un video “sponso-red by” non ha disturbato il gradimento dei follower, che sono stati contenti di rivedere un episodio della loro rubrica. Entrambi i video pubblicati sui profili Fa-cebook e YouTube dei PanPers hanno registrato più di 400.000 visualizzazioni solo organiche.

il recente ingresso in un gruppo come DigiTouch, quali prospettive apre per E3 e per il suo business?Siamo lieti di essere entrati nel Gruppo DigiTouch, che può vantare di essere il primo AdTech Group e il maggiore player indipendente italiano nel digi-tal marketing. Le nostre prospettive sono aumen-

tate: adesso possiamo attivare sinergie con le al-tre realtà del gruppo, come ad esempio la mobile DMP Audiens o il network di pianificazione su mo-

bile DigiMob. Queste realtà si integrano con la no-stra esperienza e con i nostri clienti,

rendendo ancora più ricca la no-stra offerta. A nostra volta stia-

mo contribuendo a portare ulteriore valore, introducen-do attività di branded con-tent e digital pr nei piani di comunicazione e mar-keting che il Gruppo cura per alcuni dei suoi clien-ti diretti.

L'innOVAziOnEL'approccio di E3, web agency di cui è direttore creativo Mauri-zio Mazzanti (in foto), è orienta-to a superare le barriere e pro-porre soluzioni che riescano a determinare contenuti di brand originali e di valore

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f o c u s

4w marketplace

Quando il network nasce nativecon un'offerta di formati ampia e un'expertise consolidata nel settore, la società, guidata ora da roberto barberis in seguito all'integrazione con ProAdv-simply, offre la possibilità di pianificare campagne che guardano con favore a engagement e performanceCon un'offerta "Native da sempre", 4w MarketPlace vanta ormai una grande expertise su formati e oppor-tunità offerte da questo tipo di comunicazione pub-blicitaria. L’ultima soluzione presentata in questo seg-mento dalla sigla è il Video Native Widget, lanciato ufficialmente lo scorso aprile e che sta registrando im-portanti risultati. Di questo e dell’approccio di 4w al native parliamo con Roberto Barberis, nominato ceo dell’advertising network in seguito all’integrazione di ProAdv-Simply, operazione ufficializzata con un im-portante rebranding della struttura.

nella prima parte dell’anno 4w Marketplace ha lanciato il Video native Widget. Quali sono i riscontri che sta registrando il formato?Il mercato sta dimostrando forte interesse per questo formato e sono ottimi i riscontri che stiamo ottenen-do, sia dagli editori che dagli investitori. Il publisher ri-conosce il duplice valore che questo formato gli offre: contenuti video di qualità gratuiti, che arricchiscono la proposta del suo sito e lo caratterizzano stimolan-do l’incremento del traffico, e al contempo la remu-nerazione derivante dal pre-roll associato. Questo è quanto abbiamo potuto rilevare anche dalle numero-se adesioni da parte degli editori al progetto. L’inve-stitore invece ha l'opportunità di pianificare il suo vi-deo in un contesto di correlazione che ne valorizza il messaggio. Le campagne di questi primi mesi hanno dimostrato infatti risultati di maggior engagement sul cliente, in linea con la case study che abbiamo presen-tato al Seminar IAB dedicato al native advertising.

La vostra offerta native non si limita comunque a questo. Quali sono le soluzioni che proponete?L’offerta 4w è da sempre “Native”. Affermatasi con gli annunci testuali, ha poi sviluppato negli anni una va-sta proposta di formati che comprendono il widget di raccomandazione con gli annunci correlati, l’in-text vi-deo ed il widget video. Questa varietà di formati e di posizionamenti, insieme all’expertise di 4w, offre all'in-vestitore la possibilità di pianificare utilizzando i diver-si strumenti di engagement e performance quali re-targeting, geo-localizzazione, audience-targeting per migliorare i risultati della campagna. Il Native adv ha

un potenziale enorme e i nostri clienti possono veri-ficare quanto l’impiego dei diversi formati, magari in soluzioni combinate tra loro che sfruttino meccani-smi di ingaggio differenziati, portino al successo del-la campagna.

Quali ritiene siano i principali benefici del native adv e del content marketing per un brand?Il semplice fatto di essere inseriti all’interno di un con-testo editoriale rende la pubblicità meno invasiva ri-spetto ai formati classici. Inoltre, la correlazione con-tenutistica esalta la comunicazione pubblicitaria, che viene percepita come di maggiore utilità dal fruitore.

infine, è recente l’integrazione di 4w Marketplace con proAdv-Simply. Come procede?L'operazione procede velocemente e positivamente, le due realtà parlavano di fatto già una lingua comu-ne ed avevano obiettivi e metodologie simili. Il team si è integrato perfettamente, in piena sintonia e stiamo procedendo con gli ultimi merge tecnologici.

fOCuS OnExpertise e know-how tec-nologico hanno permesso a 4w MarketPlace di affermarsi tra i principali attori del Native advertising. Lo conferma Roberto Barberis (in foto), divenuto di recente ceo dell'advertising network

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ACCENDIAMO I RIFLETTORISUL TALENTO

Cineblog BLOGSOUNDStvblog

IL PUBBLICO CI VUOLE LEADERtotal page views 13.056.000, unique audience 2.518.000

* Fonte Audiweb Aprile 2015

ENTERTAINMENT

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f o c u s

tg|adv

il know how che dà valore ai contenuti "brandizzati"la concessionaria vanta progetti di content marketing risalenti a 12 anni fa. Inevitabile dunque che questo ramo di business sia diventato sempre più importante, tanto da portare la sigla guidata da Alberto Gugliada a definire al proprio interno un team dedicato al native

Pioniera del native advertising e del content marketing, tg|adv realizza da 12 anni progetti che rispondono all'esigenza dei brand di raccon-tarsi. Dalla costruzione dello storytelling allo svi-luppo degli speciali editoriali "brandizzati", l'at-tenzione è sempre rivolta all'utente finale e alla qualità dei contenuti proposti. Un modo di pro-cedere che ha già dato molti risultati, tanto da portare la concessionaria alla scelta di costitui-re al proprio interno una unit dedicata esclusiva-mente ai progetti native, come spiega il Ceo Alberto Gugliada.

Quali indicherebbe come i principali benefici del content marketing per un brand?I maggiori benefici sono legati al rap-porto più diretto con il lettore. Que-sto particolare aspetto può innan-zitutto portare alla costruzione di una campagna più esplicativa. Per i prodotti che necessitano di mag-giori spiegazioni in termini valoriali o di plus del prodotto stesso, il con-tributo del content marketing è sicu-ramente significativo dal punto di vista tattico. In ordine più strategico, invece, per un brand l'utilizzo del content offre la possibilità di fornire un servizio aggiuntivo rispet-to a quello del pro-dotto e del ser-vizio stesso. Vi sono quin-di due van-taggi, uno più tat-tico e u n o

più strategico: il primo per una maggior cono-scenza del prodotto e il secondo per una costru-zione più ampia del brand, che vada a creare una maggiore vicinanza con il potenziale cliente la-vorando sulla determinazione di un rapporto di-retto con il consumatore.

Qual è la vostra ricetta per far sì che contenuti di brand e quelli prodotti dagli editori del vostro network possano fondersi in un tutt'uno

ExCurSuSL'esperienza di tg|adv con con-tenuti legati a marchi è comin-ciata nel 2003, come racconta il Ceo Alberto Gugliada (in foto)

case history

tg|adv al fianco di borMioli rocco: influencer e creatività per

coMunicare onlineUndici testate digitali, celebrities, in-

fluencer e blogger sono i principali ele-menti del progetto che tg|adv ha ideato e sviluppato per Bormioli Rocco. Il proget-

to, nato in collaborazione con l'agenzia Personal Media, risponde alle esigen-

ze di product placement e di ri-posizionamento degli iconici

vasetti "Quattro stagioni", mettendone in luce la

versatilità e l'uso creativo: dall'at-titudine "gre-en" a quella più "fashion", senza trascurare quella

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i pLuSSecondo la vision della concessionaria, i progetti native portano ai brand importan-ti vantaggi, sia sul fronte tattico che strategico

coerente agli occhi degli utenti?L'importante è riuscire a contestualizzare lo sto-rytelling del cliente all'interno di prodotti edito-riali che siano affini in termini di argomento. Inol-tre, occorre riuscire a creare una giusta sintesi fra il tono di voce del cliente e lo stile editoria-le della testata di riferimento: ci deve essere una grande coerenza e omogeneità, una sorta di fu-sione, che portino a un miglioramento del posi-zionamento del brand, senza che l’editore pos-sa perdere di vista la propria anima, la propria missione, ossia informare, far conoscere e forni-re contenuti di qualità ai propri lettori.

Quali sono dunque in sintesi le caratteristiche della vostra offerta in questo senso? La nostra offerta in ambito native è molto ampia. Noi lavoriamo su progetti di questo tipo sia pic-coli che complessi, da pubblieditoriali e storytel-ling a puntate fino ad arrivare a grandi produ-zioni audio-visive, come le web series, a seconda del posizionamento del cliente, della sua volon-tà di costruire continuità sul progetto editoria-le stesso e di incentivare l'interazione dell'utente con il suo contenuto.

Quanto del business della concessionaria è imputabile a iniziative native based?La nostra è un'azienda che ha sempre lavora-to molto nel native, abbiamo casi che risalgono anche al 2003. Sono già 12 anni che realizzia-mo speciali editoriali “brandizzati” con grande competenza, sia in termini ideativi e creativi che quantitativi e di risultato, cercando di fondere queste due anime e aspetti; una sfida non sem-plice, ma che è fondamentale per dare al cliente grande creatività e revenue. Il nostro business le-gato al native è ad oggi pari al 10-15%; in futuro aumenterà sempre di più, anche a fronte del fat-to che abbiamo inaugurato una unit dedicata al native e che si occuperà esclusivamente di que-sto tipo di progettualità.

più tradizionale, legata all'ambito familiare.Quattro le macroaree su cui tg|adv ha suddiviso e declinato le diverse attività: l'ambito familia-re con Maddalena Corvaglia; crafty & home de-cor, con Silviadeifiori; fashion & style, con look-book realizzato ad hoc; bloggers engagement per l'evento in chiave green "Natural Drinking" in collaborazione con Coldiretti. Con Maddalena Corvaglia sono stati realizzati 3 video in cui la protagonista propone le proprie decli-nazioni d’uso dei vasi Quattro Stagioni Bormioli Roc-co: una marmellata fatta in casa, un aperitivo in casa e la colazione della domenica in famiglia. Un conte-sto familiare e casalingo, interpretato da un personag-gio poliedrico conosciuto ed amato dal grande pubbli-co. Per il crafty & home decor, Silviadeifiori, maestra d'arte floreale e wedding designer, è protagonista su PourFemme.it di tre tutorial - video e fotografici - ric-chi di consigli utili per arredare e decorare con i vasi di "Quattro Stagioni": portacandele, segnaposto, vasi e centrotavola.A svelare il lato più fashion dei prodotti di Bormioli Rocco è uno shooting fotografico pubblicato su Sty-losophy.it in cui una modella reinterpreta le "Quattro Stagioni" Bormioli in quattro momenti della giornata. L'attività comprende post sul canale Facebook e In-stagram del digital magazine di NanoPress dedicato

alla moda. È nell'ambito green ed eco-bio che sono state invece selezionate le blogger di PaperProject.it, Bacchedigioia.it e Verdepolenta.it per partecipa-re all'evento "Natural Drinking", organizzato lo scorso giugno a Expo presso il Padiglione della Coldiretti, con protagonista lo chef scienziato Marco Bianchi. Duran-te l'incontro, sono state realizzate da Marco Bianchi, lo "chef scienziato" ricette originali e naturali utilizzando i vasi "Quattro Stagioni". I blogger e i giornalisti pre-senti all'evento hanno raccontato l'esperienza con live tweeting, e ispirandosi al tema dell'evento hanno poi creato una ricetta ciascuno. Tutte le ricette sono poi state pubblicate e votate dai lettori di Buttalapasta.it.Complessivamente, l'attività di tg|adv ha coinvolto nello specifico testate del network tg|adv e blog in tar-get: ButtaLaPasta.it, PourFemme.it, Stylosophy.it, Na-nopress, TantaSalute, Ecoo, Maddyctive.it, Silviadeifio-ri.it, PaperProject.it, Bacchedigioia.it, Verdepolenta.it.

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26 ENGAGE | N.11 | 17 SETTEMBRE 2015

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chameleon

nata sotto il segno dell'innovazionela startup, spin off di AdvPlace e focalizzata sul native advertising, ha il proprio centro nevralgico a dublino, dove il lavoro di sviluppo non si ferma mai. obiettivi: espansione internazionale e format originali che strizzano l’occhio al risultato

Chameleon.ad è una giovane startup nata come spin off di AdvPlace, società italiana indipendente attiva dal 2012 e specializzata in soluzioni per il digital ad-vertising. Fondata da Carlo Petito (Ceo), Ruben Amo-ruso (Coo) e Roy Bellingan (Cto), ha il proprio centro di sviluppo a Dublino, dove la realtà sbarca in seguito a un primo round di finanziamento favorevole. La new company si occuperà di native advertising, un merca-to in forte espansione nell’ultimo anno, offrendo una suite di prodotti tecnologici a publisher e advertiser, come spiegano Petito e Amoruso in questa intervista.

Come mai la scelta di concentrarvi sul native?Carlo petito: Dopo anni nel campo del performance e grazie ad una profonda riorganizzazione interna, ab-biamo acquisito due concessionarie display e creato una unit dedicata per testare varie soluzioni interna-mente. Il native si è dimostrato subito interessante, abbiamo avuto subito ben chiari i risultati ottenuti e,

soprattutto, quelli ottenibili: per un primo periodo ci siamo concentrati esclusivamente sulla Ricerca e Svi-luppo di nuove soluzioni di comunicazione. In un anno abbiamo costruito anche la rete commerciale, che conta oggi più di 150 publisher, sulla quale continu-iamo a distribuire i contenuti native tramite la neona-ta società di diritto irlandese: Chameleon Advertising Technologies Ltd.

Quale ricetta proponete a brand e publisher per far sì che i rispettivi contenuti possano fondersi?ruben Amoruso: Per lavorare con noi, bisogna accet-tare le “regole della casa”. Sebbene siamo soliti lascia-re molta autonomia ai publisher, siamo molto rigidi e puntuali sull’attenersi alle nostre documentazioni e guidelines interne. Il native è una forma particolare di advertising che deve sposarsi con layout, stile e conte-nuti ed è per questo che ogni singola integrazione su un nuovo publisher è costruita insieme ai nostri tecnici e ad un account manager. Lo stesso può dirsi del rap-porto con brand, agenzie e centri media: tutti i conte-nuti sono sottoposti ad una nostra continua verifica per garantire un livello qualitativo eccellente. I nostri strumenti di reporting e analisi inoltre identificano ve-locemente creatività e contenuti che stanno ottenen-do delle performance sotto la media, in modo tale da agire tempestivamente. Grazie all’expertise maturata nel campo dei modelli a performance in AdvPlace, riu-sciamo sempre a garantire il risultato pianificato. Stia-mo inoltre analizzando dei nuovi format commercia-li ibridi per bilanciare brand awareness, performance e social engagement.

L’innovazione è alla base della vostra nuova sfida. in cosa Chameleon è così innovativa?Carlo petito: Non siamo esclusivamente un ad net-work e non siamo solo un ad server: siamo un labora-torio. Nei nostri uffici ci sono persone continuamente al lavoro su ricerca e sviluppo di nuove forme interatti-ve “incapsulate” in modalità nativa sugli spazi del pu-blisher. L'innovazione in Chameleon si esprime in vari modi: Ad Network, piattaforma SaaS, accesso a circui-ti programmatic, algoritmi proprietari, supporto al vi-deo advertising e viewability.

Come state procedendo nell’implementazione del business e con quali obiettivi?ruben Amoruso: Abbiamo appena aperto una sede a Dublino dove concentreremo tutto lo sviluppo tec-nico delle nostre piattaforme. Lato commerciale, da settembre ci stiamo focalizzando sul lancio in diversi mercati esteri che consideriamo interessanti: tra i pri-mi, Spagna e Brasile. Gli obiettivi sono quindi: nuovi formati che abbiano un elevato engagement e nuovi accordi commerciali con i gruppi editoriali esteri.

in ASCESADa sinistra, Ruben Amoruso e Carlo Petito, fondatori di AdvPlace e Chameleon

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27ENGAGE | N.11 | 17 SETTEMBRE 2015

upstory

la forza dei branded content e degli influencerla piattaforma di bizup che consente di pianificare campagne native a performance, fa leva sugli opinion leader della rete, avvicinando così la comunicazione di marca al gusto degli utenti. tutti plus già colti da tante aziende in meno di un anno

Come può un contenuto di brand integrarsi perfet-tamente nel contesto editoriale ed essere apprez-zato dagli utenti? Insomma, come si può lavorare in ottica Native con successo? La ricetta è, secondo Claudio Vaccaro, ceo di BizUp, azienda proprieta-ria della piattaforma UpStory, «fidarsi degli influen-cer». Questo particolare concetto è però «difficile da far passare, soprattutto nei confronti di brand molto attenti all'"integrità" della loro comunicazio-ne corporate. Ma la comunicazione sta cambiando radicalmente e oggi publisher, esperti della rete e social influencer sono i soggetti che hanno più cre-dito agli occhi degli utenti, spesso più degli stessi brand. Motivo per cui "integrarsi" fa rima con "fidar-si": il publisher conosce molto bene il suo pubblico, sa come intrattenerlo e informarlo, sa cosa vuole. Nel brief che concordiamo con i brand e che pubbli-chiamo nella piattaforma UpStory - continua Vacca-ro - cerchiamo sempre di tirare fuori la personalità unica dell'influencer, quell'"x-factor" che rende cre-dibile anche un post sponsorizzato».

in una precedente intervista rilasciata a Engage, lei ha definito upStory come “un centro media per la pianificazione di campagne branded content”. A fronte del vostro know how, quali indicherebbe come i benefici del content marketing per un brand?Il web è fatto di contenuti e relazioni. Per esse-re visibili, è necessario entrare in questo flusso, co-struendo contenuti e relazioni stabili con gli uten-ti. "I brand devono essere editori" è la frase che mi piace di più per definire il marketing online di oggi. I benefici evidenti sono sia in termini di performan-ce che di branding: una strategia di content mar-keting porta maggiore traffico profilato, può con-tribuire ad acquisire contatti di persone realmente interessate a un prodotto, reputazione - grazie a in-

fluencer che parlano dei prodotti/servizi del brand - e vendite. Siamo sempre più convinti che i contenuti debbano entrare nei piani media delle aziende.

Ci farebbe un esempio del vostro modus operandi?Giunti Editore ha utilizzato UpStory per promuo-vere i propri titoli gialli in uscita: grazie alla nostra piattaforma e al nostro network, abbiamo coinvol-to decine di publisher (blogger e social influncer, ndr) in ambito letteratura e cultura, che hanno po-tuto leggere in anteprima i libri di Giunti e hanno "detto la loro", creando un fortissimo engagement nei confronti dei loro utenti (abbiamo avuto artico-li con centinaia di commenti e condivisioni) e ge-nerando traffico e acquisti online. Al termine della campagna digitando il titolo del libro sui motori di ricerca si potevano trovare molte recensioni dei no-stri influencer: questo condiziona in maniera decisi-va e permanente la reputazione nei confronti dei ti-toli di Giunti.

Da giugno upStory e Veesible collaborano sotto il segno del native. Come procede questo accordo?Ottimamente direi: grazie a Veesible in soli 2 mesi Kia, Voyage Privé, Ford, MSC, Tim e Kiabi hanno avuto modo di sperimentare UpStory con risultati eccellenti in termini di qualità dei post, visualizza-zioni totali ed engagement. Il prodotto piace al mer-cato perché ha spostato il mondo "sponsored post" a un livello molto più sofisticato, basato su numeri e performance certe.

Come prevedete di chiudere il 2015, primo anno di attività di upStory?I numeri li comunicheremo a fine 2015 ma saran-no esplosivi. Stiamo implementando continuamen-te UpStory con nuove feature, come la dashboard analytics (con tutti i dati della campagna in real-ti-me, ndr), la piattaforma per il video seeding e algo-ritmi di data analysis per far emergere sempre di più i publisher di qualità, potendo così dare un servizio sempre migliore ai brand. A fine anno si concluderà la prima fase di UpStory e se ne aprirà un'altra su cui non vorrei svelare troppo in questo momento.

LA ViSiOnSecondo Claudio Vaccaro (in foto), ceo di BizUp, il fattore vincente di UpStory sta nella sua capa-cità di far leva sulla personalità degli influencer per valorizzare i brand/publisher

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native e search: due facce, una Medaglial’agenzia dal cuore semcentrico ha trovato nel native un'area in linea con la sua vocazione: permettere ai brand di incontrare le audience quando manifestano affinità e interesse. ecco perché considera i due segmenti funzionali in una strategia a 360 gradi

Il native advertising si sta sempre più affermando come strategicamente fondamentale nel marketing digitale. È questa l’opinione di Simone Rinzivillo, Cto & co-founder di Mamadigital, agenzia che vanta una forte specializzazione in search engine marketing e nella comunicazione online, tra cui appunto il nati-ve: «Questo perché native advertising e search mar-keting non sono distanti in termini di possibilità e obiettivi – spiega Rinzivillo -. Entrambe consen-tono di incontrare le audience nel momento in cui manifestano un preciso interesse. Per questo consi-deriamo le attività complementari e integrabili in una strategia a 360 gradi e pensata con l’obiet-tivo di raggiungere un pubblico altamente profilato».

Qual è allora la visione di Mamadigital quando si parla di native advertising?Il native è un elemento chiave all’interno di una stra-tegia di marketing digitale. Sul tema siamo stati coin-volti in diversi eventi dedicati, non ultimo una tavo-la rotonda organizzata nell’ambito della Social Media Week di Roma. La forza dell’attività risiede nella pos-sibilità che offre di intercettare audience profilate nel momento in cui si informano online su un determina-to argomento consentendo di ottenere conversioni e mantenendo vivo l’interesse dell’utente attraverso la creazione, e la gestione, di contenuti di valore.

Quali ritiene i benefici del native adv e del Content marketing per un brand?Primo fra tutti la possibilità di costruire un rapporto di fidelizzazione ed ampliamento delle proprie audien-ce. Se il native advertising è una naturale evoluzio-ne della campagna pubblicitaria, è vero che l’attività permette al brand di accrescere la diffusione in rete dei propri contenuti, intercettando un numero sem-pre maggiore di utenti e in modo più soft rispetto alla pubblicità tradizionale. Il content marketing è e rima-ne una delle colonne portanti della strategia digita-

le di un’azienda, strumento attraverso cui aumentare visibilità e autorevolezza, rinnovando il rapporto con le audience o creandone di nuovi.

Come vi state muovendo in questo senso?Le strategie di comunicazione studiate per i nostri

partner sono ampie e coinvolgono diversi atto-ri del digital marketing. Ci avvaliamo di native advertising e delle digital PR per veicolare con-

tenuti pensati al fine di generare un sentiment posi-tivo nei confronti del brand attraverso un flusso costante e continuo tanto all’inter-no dei canali aziendali proprietari - blog,

social network, magazine e così via - quanto in am-bienti editoriali esterni, sempre in linea con l’azien-da e gli interessi delle sue audience. Come per le altre attività che fanno capo alle nostre strategie in-tegrate di Universal Optimization, si parte dall’ana-lisi delle discussioni online, bacino di informazioni fondamentale, per definire un piano di comunica-zione brand oriented e con un focus specifico, tanto in termini di ambienti editoriali quanto di destinata-ri da raggiungere.

Quali risultati avete raggiunto nei sei mesi e come vi aspettate di chiudere l’anno?I mesi appena trascorsi sono stati intensi. Tra i tanti progetti seguiti e i risultati raggiunti uno ci ha riguar-dati da vicino e ci rende particolarmente orgogliosi. All’alba del nostro ottavo compleanno - il 3 dicem-bre festeggiamo otto anni di attività -, Mamadigital ha inaugurato la sua terza sede, spostandosi in un uf-ficio più grande dove gli spazi sono stati completa-mente stravolti, ripensati e strutturati per garantire al nostro team il massimo del confort e dell’efficienza. La volontà di cambiare sede ha coinciso anche con l’ampliamento dell’organico, che conta oggi 28 unità, divise in diverse unit specializzate nel digital.

L'ESpErTOSimone Rin-zivillo, Cto e Co-founder di Mamadigital

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MOVEEMENTOE FAR VIBRARE LE LORO PASSIONI

AVERE MILIONI DI UTENTI INPER GARANTIRE LA MASSIMA VISIBILITA’ AI VOSTRI BRAND?

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IL MODO VEE DI VEDERE LE COSE

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30 ENGAGE | N.11 | 17 SETTEMBRE 2015

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medIa In cIFre internet pubblicità a +8% tra gennaio e luglio◆  IL MERCATO ADV IN ITALIA, IN SOSTANZIALE PAREGGIO RISPETTO AL 2014, METTE IN MOSTRA NUMERI SOLIDI PER L’ONLINE: BRILLANO SEARCH E SOCIALDopo vari alti e bassi, il mercato degli investimenti pubblicitari nei primi sette mesi dell’anno si presen-ta alla vigilia della decisiva stagione autunnale in sostanziale pareggio rispetto al 2014. A dirlo sono i nuovi dati Nielsen, considerando anche la porzione web (principalmente search e social) attualmente stimata dall’istituto. Sulla base del perimetro monitorato nel dettaglio, invece, si registra un calo del 2,7% (pari a circa 101 milioni) rispetto agli stessi mesi del 2014 e del 2,2% per il solo luglio.«Una parità sui primi sette mesi, anche alla luce del fatto che ci si confronta con l’anno dei Mondiali è un segnale incoraggiante – commenta Alberto Dal Sas-

so, advertising information service business director di Nielsen –. I recenti dati di ripresa dei consumi a luglio e di timida crescita del PIL potrebbero lasciare intravedere una chiusura dell’anno in positivo per l’intero mercato della pubblicità, considerando l’in-tera fetta del web».Rispetto ai singoli mezzi, internet, relativamente al perimetro attualmente monitorato, riduce le perdite a luglio (-0,9%), con un decremento del 2,6% nel periodo gennaio – luglio. Sulla base delle stime di Nielsen relative al totale del web advertising, aggiungendo dunque la porzione di mercato di search e social, il digitale crescerebbe dell’8% nei

sette mesi.La tv invece continua a risentire maggiormente dell’assenza dei Mondiali di calcio, con un decremento del 5,6% per il sin-golo mese, che porta il periodo cumulato gennaio - luglio a -3,2%. Il confronto con i Mondiali condiziona anche l’andamento dei quotidiani, che chiudono i primi 7 mesi a -8,4%.Le discrete performance di periodici e radio a luglio, invece, si ripercuotono positivamente anche sul periodo cumulato, facendo registrare un calo più contenuto dei magazine rispetto al resto dell’anno (-2,8%) e una consolidata crescita della radio, che chiude a +9,1% nei primi sette mesi, rimanendo sensibilmente al di sopra della media del mercato.Buono l’andamento dell’out of home che, trainato da Expo, segna un mese di luglio sensibil-mente positivo che permette di chiudere i primi 7 mesi in cresci-ta: +5,8% per l’outdoor, +17,7% per il transit e +2,6% per l’out of home TV. Cinema e direct mail re-gistrano rispettivamente stabilità (-0,3%) e decrescita (-3,7%) per il periodo cumulato.

programmatic la pubblicità automatizzata pronta a mettere la frecciaCorre il programmatic: la quota di pubblicità (online) che al momento passa attraverso piattaforme di compravendita automatizzata cresce a ritmi sostenuti, e già entro i prossimi due/quattro anni potrebbe addirittura superare il numero di spazi adv venduti in modo tradizionale. A dirlo è il report “The Programmatic Path to Profit for Publishers” commissionato da Google al Boston Consulting Group (BCG). Secondo lo studio, la pubblicità display (desktop e mobile) acquistata attraverso la modalità programmatic vale ormai 9 miliardi di dollari a livello globale, e registra una crescita del 30% l’anno. La spesa complessiva dovrebbe superare i 30 miliardi di dollari nel 2019. Considerando tutti i tipi di editori, il sorpasso della vendita attraverso piattaforme automatizzate sulla vendita diretta a livello globale avverrà tra il 2017 e il 2019, secondo i calcoli di BCG. Nonostante questo, la ricerca mette in evidenza che molti publisher ancora non vedono il programmatic come una priorità: meno di un editore su quattro in tutto il mondo, infatti, traduce regolarmente l’analisi dei dati in iniziative di vendita.

Stima del mercato pubblicitario(dati netti in migliaia di euro)Fonte: Nielsen

2014gen./lug.

2015gen./lug.

Var.%

 TOTALE pubbLiCiTà 1 3.721.255 3.620.129 -2,7

QuotiDiani 470.151 430.476 -8,4

perioDici 1 273.723 265.991 -2,8

tV 2 2.201.526 2.130.651 -3,2

raDio 3 205.049 223.627 9,1

internet (fonte: fcp-assointernet) 266.682 259.676 -2,6

outDoor (fonte: auDioutDoor) 48.482 51.273 5,8

transit 52.990 62.379 17,7

out of Home tV 8.596 8.823 2,6

cinema 8.952 8.926 -0,3

Direct mail 185.104 178.307 -3,7L'universo di riferimento è quello dei mezzi rilevati da Nielsen ad eccezione dei Quotidiani dove vengonoutilizzati i dati FCP-ASSOQUOTIDIANI solo per le tipologie: Locale, Rubricata e Di Servizio e delle Radio dovevengono utilizzati i dati FCP-ASSORADIO solo per la tipologia Extra Tabellare (comprensiva c.a.).

Le elaborazioni sono effettuate con il contributo di FCP - ASSOQUOTIDIANI e FCP - ASSOPERIODICI.1 Per i dati di Stampa Commerciale Locale, Rubricata e Di Servizio la fonte è FCP-ASSOQUOTIDIANI2 iI dato comprende le emittenti Generaliste, Digitali e Satellitari3 Le elaborazioni sono effettuate con il contributo di FCP –ASSORADIO

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Contemporary media

è la tV che cambianel corso dell’estAte sI è concluso Il PrImo storIco AcquIsto In “ProGrAmmAtIc” dellA storIA dellA PubblIcItà teleVIsIVA ItAlIAnA. un eVento che seGnA l’InIzIo dI unA nuoVA erA che cercA nell’eFFIcIenzA dellA tecnoloGIA un modo Per FAr eVolVere Il Processo dI comPrAVendItA deGlI sPAzI Anche deI medIA oFFlIne

Grandi cambiamenti in arrivo per l’uni-verso pubblicitario

televisivo in Italia? Sembre-rebbe proprio di sì. La crona-ca recente ha portato sotto i riflettori sperimentazioni e accordi che avvicinano sem-pre più publisher e investito-ri del piccolo schermo alla sfera programmatic. Un ac-costamento neanche lonta-namente abbozzato nella mente di molti player di que-sto mercato agli albori del 2014, ma che ora è realtà. Partiamo dalla notizia del momento: in estate è avve-nuto il primo storico acqui-sto in "programmatic" della storia della pubblicità televi-siva italiana. A metterci il marchio è stata Sting Media, la startup parte del Gruppo Next 14 nata per innovare in senso tecnologico la com-pravendita di spazi pubblici-tari in tv e sui media offline in generale. La transazione - ci ha fatto sapere Sting Me-dia - è avvenuta nell’ambito del primo test operativo del-la piattaforma sviluppata dalla società per l’automa-zione delle transazioni sugli spazi tv. Al momento non sono stati resi noti dettagli sull’identità dell’acquirente e della rete tv coinvolta.Il test, in ogni caso, ha coin-volto diversi player che rive-stono un ruolo primario nel mercato tv italiano: lato of-

ferta hanno partecipato le maggiori concessionarie na-zionali, mentre lato doman-da sono state coinvolte tutte le principali centrali media. Obiettivo del test era la prima sperimentazione della piatta-forma su inventory e ordini reali, permettendo alle con-cessionarie di accedere con credenziali individuali, im-mettendo proposte riferite ai periodi di agosto, proposte valutabili dai centri media a target focus con i file “pro-babilizzati” utilizzati abitual-mente dagli stessi, integrati o meno con i piani definiti su Kubik, il software di proprie-tà di Mediasoft con cui Sting ha un accordo in esclusiva per le transazioni online, e con cui la piattaforma è inte-grata. «Siamo estremamente soddisfatti dalle indicazioni raccolte durante questo pri-mo test di verifica dell’opera-tività della piattaforma», di-chiara Roberto Calzolari, Ceo di Sting Media ed ex numero uno italiano del colosso Star-

com Mediavest Group. «Gra-zie ai feedback degli operato-ri, che ringraziamo, abbiamo la possibilità di continuare lo sviluppo in piena sintonia con le esigenze del mercato, preparandoci al lancio com-merciale vero e proprio, pre-visto per quest’autunno».Per quanti si intendono del settore, l’evento può esse-re interpretato un po’ come lo sbarco della tv sulla Luna. La tecnologia, la statistica, la scienza e la disponibilità a cambiare per compiere quel salto necessario a spiccare il volo, sono tutti elementi che possono concorrere a portare la pubblicità tv in una nuo-va era.

i priMi SEGnALi Di riVOLuziOnE: L’ACCOrDO rAi E rubiCOn prOjECTLa voglia di sperimentare e l’apertura al cambiamento, non appartengono solo a un ristretto numero di soggetti, magari più giovani. Lo dimo-stra un recentissimo accordo che vede messi l’uno al fian-co dell’altro Rai Pubblicità e Rubicon Project. La colla-borazione prevede che le in-ventory Rai di alta qualità dei portali Rai.tv e Rai.it (an-che nella loro versione mo-bile), così come le offerte di app, siano messe a disposi-zione degli inserzionisti ita-liani tramite la piattaforma di Rubicon Project per renderne più efficace e automatizzato l’accesso. Restiamo ovvia-mente nel campo dell’on-line, ma chi sa? Collabora-zioni di questo tipo nascono sotto il segno dell’apertura e della fiducia nella crescita dell’automazione della pub-blicità sul mercato italiano e possono di fatto aprire nuovi scenari, nuove prospettive, e convincere anche un impor-

iL MAnAGErDopo aver guidato Star-com Mediavest Group in Italia, Roberto Calzo-lari (nella foto) è passato in Sting Media con il ruolo di Ceo

di teresa nappI

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33ENGAGE | N.11 | 17 SETTEMBRE 2015

tante attore come Rai a spo-stare la propria attenzione anche alle possibilità di apri-re la propria inventory tv alle transazioni automatiz-zate. In fondo anche la sola sigla di questo accordo è ri-prova di quanto rapidamen-te stia procedendo l’adozio-ne di tecnologie che di fatto rivoluzionano l’acquisto e la vendita da parte dei media. Soprattutto in Italia: «Il vo-stro Paese sul programma-tic è partito in ritardo, ma si muove molto rapidamen-te. La crisi ha fatto da acce-leratore, creando un forte bi-sogno di efficienza, a cui la tecnologia ha offerto una ri-sposta. L’Italia, inoltre, si sta distinguendo per la rapidità di adozione delle innovazio-ni in ambito Programmatic: è un mercato che brucia le tappe per quello che riguar-da l’evoluzione dei formati disponibili su piattaforma e lo sviluppo di forme evolu-

te di gestione dell’inventory come i private marketplace», ha confermato il general ma-nager international di Rubi-con Project Jay Stevens.

nEAnCHE MEDiASET Si TirA inDiETrOMa non è solo Rai a muovere i primi passi verso un’aper-tura alla tecnologia e all’au-tomazione. L’altro grande attore della tv generalista italiana, Mediaset, e in par-ticolare la sua concessiona-ria Publitalia’80, ha infatti

in priMA LinEAA destra Jay Stevens, ge-neral manager international di Rubicon Project, una tra le princi-pali piattaforme globali di pro-grammatic

annunciato prima dell’estate il debutto in autunno, nel-lo specifico tra settembre e ottobre, di Media Market Place, la prima piattaforma per l’acquisto automatizza-to di spazi pubblicitari sul-la tv generalista di proprie-tà di un gruppo editoriale. È stato pensato come un «mar-ket place a inviti, in cui al-cuni prodotti pubblicitari premium verranno assegna-ti all’asta al miglior offeren-te entro un termine tempo-rale prefissato», ha spiegato Stefano Sala, a.d. commer-ciale di Publitalia’80.Ovviamente, viste le diffe-renze intrinseche e com-merciali tra tv e internet, il meccanismo di asta avrà poco in comune con il real time bidding dell’online. Si parla piuttosto di “for-ward buying”. E non ge-stirà in modo tecnologi-co la commercializzazione dell’invenduto, al contrario. I prodotti immessi sul Me-dia Market Place di Publita-lia saranno quelli di prima fascia, in grado di gene-rare un’alta domanda con l’obiettivo di massimizzar-ne il valore attraverso il meccanismo di asta.Insomma, i segnali ci sono tutti e l’avvento dell’era pro-grammatica anche in tv non è troppo in là da venire.

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34 ENGAGE | N.11 | 17 SETTEMBRE 2015

Contemporary media

occhi puntati sull’obiettiVoGrAzIe A un’AnAlIsI AttentA e costAnte delle eVoluzIonI del mercAto, lA concessIonArIA VeesIble è rIuscItA nel corso del PrImo semestre A reGIstrAre unA crescItA ImPortAnte. e orA PuntA semPre PIù In Alto FAcendo leVA su tre concettI chIAVe: mobIle, VIdeo, e nAtIVe AdVertIsInG

Online è sinonimo di evoluzione, si sa. Un fattore che inevitabilmente condi-ziona l’operato dei player, ai quali è

chiesto un continuo rinnovamento e di stare al passo con le opportunità offerte dalla rete. Tastare il polso del mercato con costanza diventa dunque la chiave per comprenderne le dinamiche e per co-struire soluzioni sempre in linea con le esigenze dei clienti e le possibilità che il digital offre a quanti sanno coglierle.Lo sa bene Veesible, la concessionaria del gruppo Tiscali specializzata in digital advertising, che ha inaugurato l’anno con una serie di novità in rispo-sta a una sostanziale esplosione ed espansione del mercato dell’advertising online. Ne parliamo con Massimo Crotti, Amministratore Delegato.

Mobile, Video e native sono le linee di business che vedono particolarmente impegnata Veesible. perché la scelta di accelerare su questi particolari segmenti della comunicazione online?Analizzando quello che è lo scenario di mercato attuale, riferendoci in particolare ai report prodot-ti dall’osseravatorio FCP-Assointernet, è possibi-le cogliere l’importanza e la rilevanza che stanno assumendo soprattutto mobile e video nell’adver-tising online. Il native invece non trova ancora posto in questo tipo di rilevazioni, ma la sua ri-levanza è testimoniata dal fatto che IAB Italia ha scelto di dedicare al settore una task force. Par-tendo da queste considerazioni, abbiamo scelto di accelerare su questi 3 asset. Da qui le mosse che da inizio anno hanno caratterizzato la più recente storia di Veesible, tra cui il lancio del Mobile Lab e il rafforzamento nell’area Native.

A proposito del Mobile Lab: come procede il lavoro di questa unit? Il nostro principale obiettivo con il Mobile Lab è offrire agli spender soluzioni creative e tecnolo-giche capaci di rispondere con efficacia alle loro esigenze. Nelle aziende infatti sta maturando la consapevolezza che il mobile è un touchpoint ne-cessario da tenere sempre in considerazione nelle strategie di comunicazione, e il Mobile Lab è sta-to pensato proprio per rispondere a queste neces-sità. Siamo convinti che Veesible Mobile Lab rap-presenti un partner autorevole per accompagnare

editori e clienti in un complicato processo di tra-sformazione, grazie alle sue capacità di esplorare diversi scenari di mercato e interpretarli nel modo corretto, per proporre soluzioni più semplici, im-mediate ed efficaci. Un approccio che ha già con-vinto molte aziende in particolare dei settori del Pharma e dell’Entertainment e che vede primeg-giare formati nativi mobile first.

il native vi vede invece attivi su più fronti. in che modo si sostanzia la vostra attività in questo segmento?Presidiamo questo particolare settore innanzi-tutto con la nostra divisione “Progetti Specia-li”, grazie alla quale siamo in grado di costrui-re offerte su misura per i clienti e integrate con i contenuti editoriali proposti dai siti del nostro

LA STrATEGiALa scelta di Veesible, concessionaria guidata dall'a.d. Massimo Crotti (in foto), è quella di analiz-zare il mercato costantemente e di lavorare in risposta ai trend che lo stanno caratterizzando

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35ENGAGE | N.11 | 17 SETTEMBRE 2015

network. Ma non solo. A titolo di completamen-to dell’offerta, Veesible ha siglato in giugno una partnership con la piattaforma UpStory di BizUp, grazie alla quale siamo riusciti ad arricchire il nostro know-how, potenziando in particolare le possibilità di distribuzione del messaggio all’in-terno di un grande e qualificato network di pic-coli editori verificati. Se a questo poi si aggiunge il nostro approccio consulenziale, diventa chiaro come riusciamo a offrire al cliente un completo supporto per lo sviluppo della propria content & native strategy: realizzazione di branded content originali e di qualità e distribuzione dei contenu-ti in ottica native attraverso tutti i mezzi possibi-li, social compresi.

E sul fronte video? Cosa vi sta impegnando particolarmente?Stiamo lavorando a un’importante video-stra-tegy che darà sempre più rilievo al contenuto e alla distribuzione del video. Una strategia basa-ta sostanzialmente su due direttrici: l’instream, con un’offerta sempre più ricca e dai volumi cre-scenti di video editoriali; e l’outstream, con lo sviluppo di nuovi formati e placement video che consentono agli utenti di visualizzare video pub-blicitari in momenti di grande attenzione, qua-le ad esempio il momento che precede la visua-lizzazione di un contenuto editoriale premium. A guidare però tutto questo è il concetto di "conte-sto", che diventa la nostra parola d’ordine: con-testo di pubblicazione del video, di fruizione del video, di erogazione del video, di target. Per noi rappresenta il fattore differenziante che caratte-rizza la nostra offerta e la distingue da quella di altri player presenti sul mercato.

L’Audience Targeting è stato uno degli elementi fondamentali della strategia di Veesible dichiarata a inizio anno. Quali risultati avete registrato con

l’apertura a questa modalità di pianificazione?Il mercato ha accolto con interesse questa nostra innovazione. Ovviamente siamo ancora agli ini-zi di questa frontiera quindi l’impegno più gran-de, per noi e per i nostri partner tecnologici, sarà quello di rendere sempre più consistenti le ela-borazioni statistiche delle piattaforme che gesti-scono i big data e di creare delle attività di fore-casting del target a velocità sempre crescenti. Si tratta di una modalità di pianificazione innovati-va che aiuta a dare un volto preciso alle audien-ce e aiuta gli spender a diminuire la dispersione dei contatti, ma che non va considerata sostitu-tiva della modalità “contestuale”, cioè realizzata in relazione a canali a tema e ai vertical. Siamo infatti convinti che anche in queste tipologie di planning il contesto all’interno del quale vengo-no pubblicati gli annunci favorisce un incremen-to della efficacia della comunicazione. Il mix tra le due modalità è dunque quello vincente e rende possibile massimizzare l’investimento.

infine, sono da poco stati diffusi i dati semestrali del Gruppo Tiscali. Ci può riassumere i risultati raggiunti nel primo semestre 2015 su queste 3 linee di business su cui state lavorando?Il lavoro di development svolto quest’anno ci ha permesso di registrare crescite interessanti, in particolare sul mobile, area nella quale abbiamo registrato un buon incremento dei ricavi rispetto allo stesso periodo 2014. Questi riscontri ci fanno ben sperare e ci danno fiducia rispetto alle attivi-tà su cui puntare anche nel secondo semestre.

i riSuLTATiNel primo semestre 2015, Veesible ha re-gistrato crescite interessanti, in particolare nel segmento mobi-le, che presidia con il Mobile Lab

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Contemporary media

sky pubblicità cambia nome in sky media e punta Forte sull’on demand

Sky Pubblicità diventa Sky Media. Il cambio di naming, annunciato dal direttore della concessionaria Danie-le Ottier nel corso della presentazione dell’offerta 2015/2016 di Sky, riflette il posizionamento sempre più

multimediale del gruppo editoriale nel nostro Paese.Nata come piattaforma pay satellitare, oggi Sky è una media company multipiattaforma: Sat, Digitale Terre-stre, Web, Iptv e varie offerte, dalla Pay tv all’Ott fino ai contenuti free, permettono al Gruppo di delineare una proposta sempre più flessibile sia per gli spettatori, sia sul fronte commerciale, come il nuovo nome della con-cessionaria intende sottolineare. Un ruolo molto più strategico che in passato sarà in particolare riservato alla tv on demand, che poggia in particolare su 1,7 milioni di abbonati al servizio Sky Online e su una crescita del 35% degli utenti di Sky Go. Già oggi, ha dichiarato Daniele Ottier, a livello pubblicitario l’on demand genera il 10% della raccolta in categorie come le serie tv e l’intrattenimento. Cifre importanti che hanno portato la con-cessionaria Sky Media a sviluppare una serie di nuovi formati pubblicitari, con l’obiettivo di valorizzare in par-ticolare la fruizione di contenuti su desktop e tablet.

su instagRam aRRiVa la pubblicità e si gestisce Via Facebooksono 30 I nuoVI mercAtI, trA cuI l’ItAlIA, In cuI Il socIAl FotoGrAFIco Permette orA dI PIAnIFIcAre AnnuncI AdV. nell'oFFertA GIà dIsPonIbIle, soluzIonI brAnd e A PerFormAnce. e c'è Pure lA noVItà mArquee, FormAto PremIum Per unA dIFFusIone “Ad AmPIo rAGGIo” su tuttA l'AudIence dell'APP

Su Instagram è arrivata la pub-blicità. Il D-Day

è stato il 9 settembre, gior-no a partire dal quale gli annunci sull’app social sono stati resi disponibili per gli investitori di 30 nuovi mercati, tra cui Ita-lia, Corea del Sud, Spa-gna, India e Messico. Non si tratta di una novità as-soluta per l’applicazione creata da Kevin Systrom e Mike Krieger, acquisita nel 2012 da Facebook per ol-tre 700 milioni di dollari. I primi annunci sono stati testati già due anni fa ne-gli Stati Uniti, poi in altri mercati-chiave come Francia, UK e Germania. Ma il lancio di oggi segna un deciso cambio di passo per la monetizzazione del social fotografico, forte ormai di oltre 300 milioni di utenti al mese di cui il 70% fuori dagli Usa. Per pianificare ed eseguire

campagne su Instagram, non sarà ne-cessario acquisire compe-tenze specifiche, almeno se si ha dimestichezza con i Facebook ads. Le campa-gne sul social fotografico, infatti, si acquistano e ge-stiscono attraverso il tool di pianificazione di Face-book, usando peraltro le stesse variabili di delivery e ottimizzazione del social di Zuckerberg. Sarà pos-

sibile, inoltre, pianificare campagne Instagram con le stesse creatività di quel-le di Facebook, così come usufruire di un framework di misurazione dei risulta-ti del tutto simile a quel-lo sviluppato da Menlo Park. La natura “fotogra-fica” dell’applicazione, in-

sieme a una serie di opportunità ag-giuntive, fa sì che il pacchetto di so-luzioni pubblicita-rie di Instagram si prestino a soddi-

sfare sia obiettivi di bran-ding, grazie alle immagi-ni, che di direct response in base a specifici obiet-tivi di marketing grazie a call to action specifiche. Gli annunci potranno av-valersi del classico forma-to “quadrato” delle foto di Instagram, ma non solo. Assieme al lancio, sono state annunciate diverse novità come le foto e vi-

deo in formato panora-mico (rettangolare), i vi-deo ads della durata fino a 30 secondi e soprattutto Marquee, un prodotto pre-mium che aiuterà i marchi ad incrementare la propria awareness, raggiungen-do un target molto am-pio in poco tempo. Mar-quee, infatti, permette agli inserzionisti di raggiunge-re tutta l’audience di In-stagram (ma anche target come “uomini” o “donne”) in un solo giorno.Le prime aziende che hanno sperimentato i for-mati ads sul mercato ita-liano, e che saranno on air a settembre proprio con il formato Marquee, sono Audi Italia, Carrera, Chupa Chups, Ford Ita-lia, illycaffè, Mercedes-Benz Italia, Samsung Ita-lia, Toyota Italia, Warner Bros. Entertainment Ita-lia, yoox.com.

Simone Freddi

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MobIle adv è booM. nel 2016 supererà la staMpa

di sImone FreddI

proprie vite e sta avendo un ef-fetto dirompente sui mo-

delli di business in tutti i settori - ha dichiarato Steve King, Ceo di Ze-nithOptimedia Worl-dwide - Ora siamo te-stimoni del più rapido spostamento di bud-

get pubblicitari del-la storia, dato che

inserzionisti e agen-zie vogliono essere presenti il prima pos-sibile nel modo di vi-vere mobile sposato dai consumatori».Il desktop internet ad-vertising continuerà a crescere, ma perderà par-te della propria quota di merca-to per la prima volta quest’anno, in discesa dal 19,8% sulla spesa pubbli-

citaria mondiale nel 2014 al 19,4% nel 2015 - ZenithOptimedia prevede che entro il 2017 la pubblicità su internet per dispositivi desktop varrà il 19,1% degli investimenti mondiali in pubbli-cità. Nel frattempo, la quota globale del mobile internet advertising cre-scerà dal 5,7% del 2014 al 15,0% nel 2017. Nel complesso, la pubblicità su

internet peserà per il 34,0% de-gli investimenti mondia-

li nel 2017, leggermen-te meno del 35,9% che deterrà la televisio-ne. La distanza in quo-ta di mercato fra i due mezzi di assottiglierà dai 13,3 punti percen-tuali nel 2014 agli 1,9

nel 2017. Con questo tasso di crescita, dunque, la pubblicità

su internet supererà quella televisiva nel 2018.

L'anno prossimo, il mobile in-ternet supererà in investi-menti pubblicitari sui quo-

tidiani, pesando per il 12,4% della spesa pubblicitaria globale, mentre la stampa quotidiana peserà per l’11,9%. A rivelarlo è il nuovo report Adverti-sing Expenditure Forecasts di Zeni-thOptimedia.Secondo l’agenzia media, dunque, già il prossimo anno il mobile internet sarà il terzo più grande mezzo pubbli-citario nel mondo, alle spalle di televisione e desktop internet. La pubblicità su dispo-sitivi mobili crescerà del 38% nel 2016, rag-giungendo i 71 miliar-di di dollari americani, mentre quella su quotidiani si contrarrà del 4%, scendendo a 68 miliardi di dolla-ri statunitensi.Tutto questo ha una logica conse-guenza: il mobile advertising resta la forza propulsiva che spinge la crescita dell’intero mercato pubblicitario, con-tribuendo per l’83% ai nuovi investi-menti pubblicitari fra il 2014 e il 2017.«La tecnologia mobile sta trasforman-do rapidamente il modo in cui i con-sumatori di tutto il mondo vivono le

Già il prossimo anno il mobile internet sarà il terzo più grande mezzo pubblicitario nel mondo, alle spalle di televisione e desktop internet: lo dice zenithoptimedia nelle sue nuove previsioni sul mercato adv mondiale

mobilemedIa on the go

dplay la tV di discoVeRy su smaRtphone e ipadDopo lo smartphone, ecco l’iPad: Dplay, il servizio di video streaming gratuito di Discovery Italia, diventa sempre più ricco di nuovi contenuti e nuove funzionali-tà. Due mesi dopo la versione per smartphone, a settembre è arrivata l’app svi-luppata appositamente per il tablet di casa Apple, che rende l’esperienza di vi-sione di migliaia di titoli del portfolio free di Discovery Italia ancora più gustosa. I numeri di Dplay, che nella versione smartphone ha già superato la soglia dei 2 milioni di utenti unici, confermano il gradimento del pubblico per una moda-lità di visione – on demand, ovunque e su qualsiasi device – sempre più diffusa tra gli utenti. Una modalità a cui guarda con sempre maggior attenzione anche il mercato dell’advertising: Toyota e ChanteClair, per esempio, hanno già scelto Dplay per creare veri e propri canali verticali con contenuti originali.

38%a liVello globale,

la pubblicità su DispositiVi mobili

crescerà Del 38% nel 2016, raggiungenDo

i 71 mlD Di Dollari usa

83%nel monDo,

il mobile contribuirà per

l’83% ai nuoVi inVestimenti

pubblicitari fra il 2014 e il 2017

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La piattaforma di TheOutplay è il primo Content & Audience Exchange del mondo digitale. Grazie a una tecnologia semplice da integrare con i siti online, la piattaforma consente

la distribuzione e lo scambio di video tra editori con un modello di revenue share vincente per tutte le realtà coinvolte.

Con Audience Reach i content owners ottengono un’audience aggiuntiva per

i propri video e guadagnano ogni volta che un utente guarda uno spot pubblicitario associato

ad un proprio video.

Con Content Integration i publishers online ottengono

immediatamente migliaia di video editoriali da pubblicare

sulle proprie pagine e da sfruttare commercialmente

per una vendita pubblicitaria immediata.

PLAYLIST

INTEXT

SVP

SOCIALPOD

THUMBNAIL

Widget di vari formati permettono il caricamento dei video in modo nativo e sulla base della rilevanza con il contenuto presente in pagina.

JAPANESE CUISINE

www.theoutplay.com

Page 40: Engage - Contemporary marketing & media n.11-2015

A nEW ViEWÈ questo il nome della ricerca realiz-zata da Vanson Bourne per Brightcove e che ha coinvolto più di 4.000 consumatori in tutta Europa

40 ENGAGE | N.11 | 17 SETTEMBRE 2015

Contemporary trend

Cresce il consumo dei video online in Eu-ropa e soprattutto in

mobilità e da più schermi. Lo conferma la ricerca “A New View” sulla digital audience condotta da Vanson Bourne per conto di Brightcove, so-cietà specializzata in video online, che ha coinvolto più di 4.000 consumatori in tutta Europa per scoprire il modo in cui il pubblico di oggi con-suma i contenuti digitali.Secondo l’analisi, nel Vecchio Continente più di un terzo del pubblico guarda i contenuti video dal proprio smartpho-ne (33%) e tablet (34%), quat-tro spettatori su dieci utiliz-zano abitualmente più di uno schermo contemporaneamen-te (fenomeno noto come “se-cond screen”). Inoltre, il con-sumo dei contenuti video online è 24/7. Continua a pre-valere la fascia serale (41%), anche se cresce il consumo diurno (24%). Seguono la notte (15%) e il mattino (6%) spesso preferiti per rivedere le ultime puntate.

L’AnnunCiO pubbLiCiTAriO È bEn ACCETTOLa predisposizione ad accet-tare i contenuti pubblicitari è buona tra i consumatori euro-pei: molti intervistati si sono dimostrati realisti circa la ne-cessità di inserzioni commer-ciali, più di quattro perso-ne su dieci si aspettano spot

Video online l’adV è benVenuta, se il contenuto pRoposto è FReeA rIVelArlo è unA rIcercA reAlIzzAtA dA VAnson bourne Per brIGhtcoVe A lIVello euroPeo, con lo scoPo dI IndAGAre le AbItudInI dI consumo deI contenutI VIdeo In rete. Il 71% deGlI utentI Però non rIsultA comPletAmente soddIsFAtto dell’AttuAle esPerIenzA dI consumo on-demAnd e lIVe

di caterIna varpI pubblicitari se i contenuti proposti sono gratuiti. Il 12% degli intervistati dichiara che “non c’è niente di male nel-la pubblicità” e alcuni di loro sono divertiti nel guardarla. Tuttavia il 39% vorrebbe spot più brevi e il 31% preferireb-be la funzione di avanzamen-to rapido, suggerendo che la percezione del pubblico sugli spot può essere migliorata.Quello che infastidisce sembra essere altro. Secondo lo studio di Brightcove, in Europa sette spettatori su dieci (71%) non sono soddisfatti dell’attua-le esperienza di consumo on-demand e live. In particolare, gli utenti ritengono che i con-tenuti proposti devono essere “migliorati” in termini di va-rietà (35%), pertinenza (32%) e accessibilità (22%).Anil Jain, senior vice presi-dent & general manager, me-dia di Brightcove ha com-mentato: «Oltre l’evolvere delle aspettative e delle abi-tudini emerse nei compor-tamenti degli spettatori, il pubblico si aspetta contenu-ti interessanti, di alta quali-tà e vari che possano intrat-tenerli o informarli, su ogni piattaforma e schermo. Nei piani delle aziende emit-tenti, si dovrà fare mol-ta attenzione ad unire la qualità dei conte-nuti con la migliore distribuzione, repe-ribilità e pertinenza delle inserzioni pub-blicitarie in relazione

ai contenuti e allo spettatore. Più il contenuto è personaliz-zato, maggiori possibilità ci sono che il pubblico accetti l’inserzione – in questo modo gli editori possono raggiun-gere gli obiettivi di business».

LE TipOLOGiE Di pubbLiCODalla ricerca condotta da Vanson Bourne per Brightco-ve, emergono inoltre i profi-li degli utenti che guardano video online. Un’interessan-te classificazione in grado di restituire una fotografia al-quanto fedele delle abitudini dell’utenza.

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41ENGAGE | N.11 | 17 SETTEMBRE 2015

nATiVi DiGiTALiSono costantemente con-nessi e preferiscono guar-dare i contenuti video da più dispositivi, a volte an-che contemporaneamen-te. Il 67% di loro utilizza lo smartphone. Rispetto alle altre tipologie, includono il maggior numero di "bin-ge watcher" (33%) e con-sumano la maggior parte del contenuto video, sia on-line sia on-demand, per 10 ore alla settimana. Un terzo (36%) di loro commenta sui social network il contenu-to che ha visto, di solito al matti-no.

MuLTi-SCHErMO DipEnDEnTiLa Generazione dei Mille-nials è cresciuta nel pieno della rivoluzione tecnologi-ca. Rispetto alle altre, que-sta tipologia di utenti è la più propensa ad acquista-re prodotti che ha scoper-to guardando video online. Circa due terzi (60%) utiliz-za un altro dispositivo men-tre guarda contenuti video, e uno ogni venti ne utilizza tre. Sono il gruppo più affe-zionato ai programmi TV in diretta, ma anche i più di-sposti (31%) a paga-re per canali pre-

mium.

SpETTATOri DEVOTiQuesto gruppo è il più inte-ressato ai notiziari e conti-nuerà a seguire i program-mi da casa. Tre quarti (75%) di loro sono fedeli spettatori di programmi televisivi, ma sono anche il gruppo che passa meno ore davanti ai video online. Si parla infatti di appena cinque ore a set-timana. Sorprendentemen-te, però, un quinto di loro utilizza più di un dispositivo alla volta mentre guarda vi-deo in rete.

TELE-DipEnDEnTiA questo gruppo apparten-gono gli utenti molto istru-iti e legati all’ambiente fa-miliare. Rispetto agli utenti degli altri gruppi, la televi-sione è stata molto impor-tante nella loro formazione (55%). Questo gruppo guar-da meno di sette ore di con-tenuti video on-demand per settimana e la maggioran-za (72%) preferisce il pc o il computer portatile. Più del-la metà di loro non si per-de i programmi di intratte-nimento, gli eventi sportivi in diretta o quelli di interes-se pubblico come le elezioni politiche o le finali dei pro-grammi di varietà.

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top il Dmexco si conferma l'eVento Del momento per la digital industry euro-pea. L'edizione 2015, andata in scena questa

settimana a Colonia, ha attratto molti dei più influenti personaggi della comu-nicazione globale - a partire da Martin

Sorrell - e un numero impressionante di espositori, ben 881. Non per nulla, la conferenza-fiera tedesca si sta imponendo come appuntamento must-attend

per un numero crescente di manager e professionisti italiani del settore, occasione imperdibile per fare incontri d'affari

e venire a contatto con i trend più caldi del momento nel cuore dell'Europa.

stop aDVit, Dopo 10 anni si cHiuDe. Pur essendo un settore ancora in pieno sviluppo, il programmatic non è

già più "il futuro" e già oggi è in grado di alterare pesante-mente i consueti equilibri di mercato. Lo sanno bene quelli di

Advit, storica concessionaria pubblicitaria del web italiano, costret-ta a chiudere i battenti dopo un decennio di attività e dopo essere stata tra le prime strutture indipendenti a puntare sui target verticali. «Oggi l’innovazione tecnologica offre so-luzioni automatizzate, rendendo non più sostenibile il modello di business tradizionale di Advit basato sulla intermediazione umana e sul servizio», ci ha detto il fondatore, Paolo Pettinato.

saVe tHe date

12-13 noVembre, milanoSMX MILAn 2015Oltre 50 tra i massimi esperti a livello mondiale su Search Marketing, Social Media, Mobile, CRM, Customer Experience, Content Marketing, Storytelling e tanto altro ancora si incontreranno il 12 e 13 novembre a Milano, in occasione di SMX Milan 2015, uno dei più attesi e innovativi eventi internazionali nel campo del digital marketing.www.smxmilan.it

13 ottobre, milanoIAB SEMInArSarà dedicato al Programmatic Advertising il prossimo appuntamento Seminar organizzato da IAB Italia il 13 ottobre a Milano. L’evento, che si svolgerà al MiCo Ala Nord (Gate 14, via Gattamelata 5), sarà ispirato dal concept “The New Programmatic and Data Fusion” e moderato da Marco Montemagno.www.iabseminar.it

19 ottobre, milano OSSErVAtOrIO ECOMMErCE B2CQuanto vale l'eCommerce B2C in Italia nel 2015? Cosa emerge dal confronto tra l’Italia e i principali mercati internazionali? E come il canale online può supportare l’export? Sono alcune delle domande a cui proverà a rispondere la Ricerca 2015 dell’Osservatorio eCommerce B2C, promos-so dalla School of Management del Politecnico di Milano e da Netcomm, i cui risultati verranno presentati in occasione di un incontro a Milano. www.osservatori.net

forD france mette carla bruni "in pancHina"

 Ce la vedete Carla Bruni che allena una squadra di calcio? Ford non solo l’ha visto, ma l’ha anche invitata a farlo. Il risultato è un video, che sta ac-compagnando il lancio di una campagna di Ford Motor Company in Francia. Nel filmato, diretto da Dominique Farrugia, la modella, attrice e cantan-te italofrancese decide di cambiare vita e di de-dicarsi alla sua vera passione, lo sport. La cam-pagna #prendreunvirage è stata lanciata da Ford France ed è incentrata sull’idea di prendere nuove e inaspettate strade nella propria vita.

ikea è senza fili ancHe per il… bungee jumping

 È risaputo che Ikea ha di recente lanciato in Nord Europa e negli Stati Uniti una serie di mo-bili e complementi d’arredo con piani di ricari-ca wireless integrati, in partnership con Wire-less Power Consortium. Per promuovere questa collezione dedicata agli amanti della tecnologia, Ikea Belgio con l'agenzia DDB Brussels ha idea-to un esperimento davvero singolare: quello del bungee jumping senza fili. Nell'epoca del wi-reless, è quindi possibile elimina-re cavi e corde in tutti i settori?

joHnny Depp è "sauVage" per il nuoVo profumo Di Dior

 Johnny Depp presta per la prima volta il suo volto per un profumo. E lo fa per la nuova fra-granza maschile di Dior: Sauvage. Primo impegno di Depp è stato un mini-film in cui l’attore è stato diretto dal regista Jean-Baptiste Mondino. Nel video clip, il bello e dannato si presenta com-pletamente abbandonato al desiderio di riscoprire se stesso. Un desiderio a cui risponde con una fuga che in molte hanno sognato di vivere con lui.

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