e vivi la tua comunità! - oblati.org · che sta toccando la tua vita ti ha accecato la vista...

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Email: [email protected] Tel e Fax: (+39) 06.2040432 22 gennaio 2012 Anno 4, numero 4 ...e vivi la tua comunità! NOTIZIARIO SETTIMANALE Chiesa San Tommaso D’Aquino, Cappella dell’Università Tor Vergata Via Salamanca - 00133 ROMA effata.cappellauniversitariasantommaso.org www.cappellauniversitaria.uniroma2.it Pag 2 Pag 3 Pag 4 Ecco la Buona notizia: Dio è qui, è accessibile a tutti «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino». Questo è la sintesi di tutto il Vangelo, la buona notizia di cui Gesu è portatore con la sua per- sona e il suo messaggio. È una notizia straor- dinaria fino al punto di suscitare interesse e gioia immensa negli ascoltatori. Il regno di Dio è vicino, anzi è giunto, per cui non c‟è bisogno di rimandare l‟attesa. Oggi adesso, Dio è qui, è accessibile, ti è vicino e ti ama! È vivo anche se non lo vedi; è qui anche se non lo senti e non te ne accorgi, anche se la tua stanchezza e la sofferenza che sta toccando la tua vita ti ha accecato la vista interiore impedendoti di vederlo accanto a te! Non aspettare domani o la settimana prossima accoglilo e vivi con Lui e per Lui! La salvezza che offre è gratis, non la devi „pagare‟, paga Dio per te! Isaia 55,6 -7 dice “cercate il Signore, mentre si fa trovare, invocatelo, mentre è vicino. L’empio abbandoni la sua via e l’uomo iniquo i suoi pensieri; ritorni al Signore che avrà miseri- cordia di lui e al nostro Dio che largamente perdona”. Come entrare a far parte del regno e godere i suoi bene- fici? Ci sono due condizioni: convertirsi e credere nel Vangelo. Sensa compiere questi due passi verso Dio che viene, la buona notizia non è complete, manca il nostro impegno e la nostra scelta libera. Conver- tirsi vuol dire tornare a Dio anche con il penti- mento. Credere significa affidarsi a Dio total- mente. Quest‟affidamento non si ferma a dei buoni propositi mentali di evitare i peccati, è ade- sione totale alla Sua persona, è vivere come il Cristo e secondo i suoi insegnamenti. Giovanni Battista con parole radicali afferma: “fate frutti degni di conversione” (Mt 3,7). P. John Idio LE LETTURE D’OGGI Prima lettura Gio 3,1-5.10 Salmo 24 Seconda lettura 1Cor 7,29-31 Vangelo Mc 1,14-20 III Domenica del Tempo Ordinario (anno B) Effatà è già a casa tua … visita il nostro sito internet: effata.cappellaunversitariasantommaso. org FAMMI CONOSCERE, SIGNORE, LE TUE VIE. (SL 24) Il salmo 24 è una supplica. Un uomo prega Dio d’insegnargli le Sue vie perché solo in Lui è riposta la spe- ranza. Solo in Dio è possibile ogni speranza! Qualunque sia la nostra colpa, il cuore sta nella pace se la nostra fiducia è riposta in Colui che ci ha creato. La fedeltà del Signore è da sempre, e la Sua misericordia immensa. Non impor- ta quanto grande è la nostra colpa: sicuro e immenso è il Suo amore e il Suo perdono. “Signore guidami nella Tua verità e istruiscimi!” ORARIO DELLE CELEBRAZIONI In Cappella: feriali: 8.00, 13.15, 18.00 festive: 12.00, 18.00 Al Campus: Tutti i giorni alle 20.00 Alla Residenza di via Shiavonetti: Domenica alle 11.00 S f o g l i a E f f a t à di Rita Tomasi

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Email: [email protected]

Tel e Fax: (+39) 06.2040432 22 gennaio 2012

Anno 4, numero 4

...e vivi la tua comunità! NOTIZIARIO SETTIMANALE Chiesa San Tommaso D’Aquino,

Cappella dell’Università Tor Vergata

Via Salamanca - 00133 ROMA

effata.cappellauniversitariasantommaso.org

www.cappellauniversitaria.uniroma2.it

Pag 2

Pag 3

Pag 4

Ecco la Buona notizia:

Dio è qui, è accessibile a tutti

«Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino».

Questo è la sintesi di tutto il Vangelo, la buona

notizia di cui Gesu è portatore con la sua per-

sona e il suo messaggio. È una notizia straor-

dinaria fino al punto di suscitare interesse e gioia immensa negli ascoltatori. Il regno

di Dio è vicino, anzi è giunto, per cui non c‟è bisogno di rimandare l‟attesa. Oggi

adesso, Dio è qui, è accessibile, ti è vicino e ti ama! È vivo anche se non lo vedi; è qui

anche se non lo senti e non te ne accorgi, anche se la tua stanchezza e la sofferenza

che sta toccando la tua vita ti ha accecato la vista interiore impedendoti di vederlo

accanto a te! Non aspettare domani o la settimana prossima accoglilo e vivi con Lui e

per Lui! La salvezza che offre è gratis, non la devi „pagare‟, paga Dio per te! Isaia 55,6

-7 dice “cercate il Signore, mentre si fa trovare, invocatelo, mentre è vicino. L’empio

abbandoni la sua via e l’uomo iniquo i suoi pensieri; ritorni al Signore che avrà miseri-

cordia di lui e al nostro Dio che largamente perdona”.

Come entrare a far parte del regno e godere i suoi bene-fici? Ci sono due condizioni: convertirsi e credere nel

Vangelo. Sensa compiere questi due passi verso Dio

che viene, la buona notizia non è complete, manca

il nostro impegno e la nostra scelta libera. Conver-

tirsi vuol dire tornare a Dio anche con il penti-

mento. Credere significa affidarsi a Dio total-

mente. Quest‟affidamento non si ferma a dei

buoni propositi mentali di evitare i peccati, è ade-

sione totale alla Sua persona, è vivere come il

Cristo e secondo i suoi insegnamenti. Giovanni Battista con parole radicali afferma: “fate frutti

degni di conversione” (Mt 3,7).

P. John Idio

LE LETTURE D’OGGI

Prima lettura Gio 3,1-5.10

Salmo 24

Seconda lettura 1Cor 7,29-31

Vangelo Mc 1,14-20

III Domenica del Tempo Ordinario (anno B)

Eff

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ià a

ca

sa

tu

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ito

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FAMMI CONOSCERE, SIGNORE, LE TUE VIE. (SL 24)

Il salmo 24 è una supplica. Un uomo prega Dio d’insegnargli le Sue vie perché solo in Lui è riposta la spe-

ranza. Solo in Dio è possibile ogni speranza! Qualunque sia la nostra colpa, il

cuore sta nella pace se la nostra fiducia è riposta in Colui che ci ha creato. La

fedeltà del Signore è da sempre, e la Sua misericordia immensa. Non impor-

ta quanto grande è la nostra colpa: sicuro e immenso è il Suo amore e il Suo

perdono. “Signore guidami nella Tua verità e istruiscimi!”

ORARIO DELLE CELEBRAZIONI

In Cappella: feriali: 8.00, 13.15, 18.00

festive: 12.00, 18.00

Al Campus: Tutti i giorni alle 20.00

Alla Residenza di via Shiavonetti:

Domenica alle 11.00

S

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à

di Rita Tomasi

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SETTIMANA DI PREGHIERA PER L’UNITA’ DEI CRISTIANI

18-25 gennaio 2012

"Tutti saremo trasformati

dalla vittoria di Gesù Cristo,

nostro Signore"

(1 Cor 15, 51-58)

Per l’annuale celebrazione della Set-

timana di preghiera per l’unità dei

cristiani, è stato scelto come tema

centrale il brano di S. Paolo, testo ela-

borato dal gruppo ecumenico della

Polonia. Ci è proposta una meditazio-

ne sull’opera del Signore che con la

sua Grazia è capace di trasformare a

livello personale e comunitario

l’esistenza di ogni credente, immet-

tendolo in una dinamica di fede, spe-

ranza e carità per testimoniare, con la

propria vita e nell’impegno per la

piena e visibile unità fra tutti i creden-

ti, la vittoria di Gesù Cristo nostro

Signore su ogni forma di morte, di

male e di divisione. La preghiera è

uno dei mezzi attraverso i quali la vit-

toria di Cristo ci raggiunge. Proprio

mentre preghiamo e ci adoperiamo

per la piena e visibile unità della Chie-

sa, noi e le tradizioni a cui appartenia-

mo siamo trasformati e riconciliati.

L’Ecumenismo non è un’opzione

che la Chiesa può

accettare o rifiutare

ma è un sacro dove-

re di tutti i battez-

zati, dovere che bi-

sogna conoscere ed

alimentare con la

preghiera.

"La preghiera per l'u-

nità, dunque, non è

un accessorio opzio-

nale della vita cristiana, ma, al contra-

rio, ne è il cuore – afferma mons.

Mansueto Bianchi Vescovo di Pistoia

e Presidente della Commissione Epi-

scopale per l'Ecumenismo e il Dialogo

della CEI, nel messaggio di prepara-

zione -. L'ultimo comandamento

che il Signore ci ha lasciato prima di

completare la sua offerta redentiva

sulla croce, è stato quello della co-

munione fra i suoi discepoli, della

loro unità come Lui e il Padre sono

uno, perché il mondo creda. Era la sua

volontà e il suo comandamento per

noi, perché rea-

lizzassimo

quell'immagine

in cui siamo

plasmati, quella

comunione di

amore che spira

fra le Persone

della Trinità e

che li rende

Uno. Per que-

sto motivo la realizzazione della pre-

ghiera di Gesù per l'unità è una gran-

de responsabilità di tutti i battezzati."

A cura di suor Elvira Lijoi

Giornata di riflessione

ebraico –cristiana

17 gennaio 2012

La Giornata si celebra dal

1990 alla vigilia della Setti-

mana di preghiera per

l’unità dei cristiani. «In un

mondo dove i contatti sono

sempre più stretti – spiega

Elia Enrico Richetti, il presi-

dente dell’Assemblea dei Rabbini– è im-

portante la conoscenza reciproca che rap-

presenta l’unico strumento per sconfigge-

re l’ignoranza e quindi i pregiudizi». Man-

sueto Bianchi, presidente della Commis-

sione episcopale per l’ecumenismo e il

dialogo della Cei, chiosa: «Dopo tanti si-

lenzi o tanti gridi che hanno attraversato i

secoli, questa iniziativa dona la possibilità

di un colloquio che dispone ad ascoltare

le ragioni dell’altro e le meraviglie che il

Signore opera nella storia di ciascuno. Il

dialogo è insieme la gioia e lo stupore

dell’incontro, la constatazione della diffe-

renza, la speranza di poter procedere in-

sieme verso la direzione

che Dio ci indica».

Dal 2006 la Giornata voluta

dalla Cei ha scelto di riflet-

tere sul Decalogo. Negli

anni scorsi sono state

toccate le prime cinque

Parole che pongono

l’accento sul rapporto

fra il Signore e l’uomo.

Dall’appuntamento o-

dierno l’attenzione si

sposta sulle norme di

carattere sociale, sesta

parola Non Uccidere.

«Nella cultura europea –

afferma Mansueto Bian-

chi - è diffuso il pensiero che la vicenda

della fede resti racchiusa dentro

l’interiorità della persona, con riferimento

alle sue personali scelte di valore e di si-

gnificato, senza ricadute su livello giuridi-

co e sociale. In realtà la fede biblica diven-

ta costruttrice della storia e motivo aggre-

gante di una vicenda collettiva»

Elia Enrico Richetti :<<Nel contesto attua-

le la sesta Parola ci pone un’infinità di in-

terrogativi. Pensiamo alla mancanza di

cibo o acqua che porta alla morte di mi-

gliaia di persone oppure ai quesiti che

investono l’etica medica, oltre natural-

mente all’eterno problema delle uccisioni

che nascono da contrapposizioni, scontri

o guerre. Così l’istanza divina proposta nel

Decalogo diventa appello alla responsabi-

lità>> cit. “Avvenire”

Ogni volta che mi trovo a meditare

sull’importanza di manifestazioni che pro-

muovono il dialogo tra religioni e/o popo-

lazioni diverse sono invaso da sentimenti

contrastanti. L’evidente valore di Unità che

emerge dalle giornate del Dialogo ebraico

-cattolico, nonché il “sapore” culturale che

queste suscitano, viene in parte offuscato

dalla manifesta incapacità dell’uomo di

saper leggere la propria storia e, alla luce

dell’amore di Dio, saper imparare dai pro-

pri errori. Rimane in me la sensazione, o

meglio il timore, che filosofeggiare sulla

tolleranza significhi non averne di “viva”

dentro. Nella speranza di vedere domani

un mondo in cui tutto questo non richieda

manifestazioni pubbliche, facciamoci tutti

testimoni delle intenzioni fondanti la Gior-

nata mondiale del Dialogo ebraico-

cattolico, pregando affinchè questa sia

strumento efficace oggi e non necessario

domani.

MANUEL

SCIMECA

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Don Roberto, tu svolgi tante attività per la nostra Cappella, ma ce n’è una in particolare che vorremmo approfondire. Il discorso riguardante la “Lectio Divina”. Ecco, vorrei sapere …

Che cos’è la Lectio Divina? Inanzittuto la Lectio non è un corso, né ha uno scopo formativo, almeno non è questo il fine princi-

pale. È più un percorso di preghiera, ascoltare Dio che ci parla attraverso la sua parola. Ciò che si impara soprattutto è il modo di pregare. Possiamo pregare in tanti modi diversi: la liturgia delle ore, il rosario, l’adorazione eucaristica. La Lectio cerca di sviluppare nel cristiano l’abitudine a pregare meditando la Parola che Dio ci ha trasmesso mediante la Bibbia o Sacra Scrittura.

La Lectio segue uno schema molto antico. S’inizia con la lettura tranquilla del brano scelto (lectio), poi si medita ciò che si è letto (meditatio), quindi chi dirige l’incontro fa una riflessione che poi si approfondisce in silenzio. C’è un momento di preghiera a voce alta o di condivisione di quello che più ha colpito (oratio). Infine si fa un ultimo mo-mento di silenzio profondo (contemplatio), dove si cerca di ascoltare ciò che Dio vuole dire, in modo che la Parola pon-ga le sue radici nel cuore di ciascuno.

A chi sono rivolti questi corsi? La preghiera è una dimensione fondamentale della vita cristiana. Tutti i cristiani devono pregare spesso. Allora la meditazio-

ne della Parola di Dio costituisce una parte molto importante della preghiera cristiana. Direi che una persona abituata a praticare quotidianamente la lectio può sperimentare subito una crescita spirituale intensa e profonda. Dunque tutti sono invitati a iniziare questo cammino di ascolto di Dio

Quali sono gli argomenti che tratta? La Lectio può attingere i contenuti da qualsiasi parte della Scrittura. Noi abbiamo deciso di meditare il Vangelo che si legge

nella messa di quel giorno. Ci raduniamo ogni mercoledì alle 19:30 e l’incontro dura un’ora. Si può anche fare la scelta di prendere un libro della Scrittura e meditarlo insieme pian piano. Per esempio una lettera di S. Paolo, oppure uno dei libri sapienziali.

Che cosa vi aspettate per la continuazione di questi incontri? Penso che il frutto più prezioso sarebbe fare sì che tutti quelli che partecipano imparino a pregare quotidianamente, in mo-

do che la Parola di Dio diventi l’alimento spirituale di ogni giorno. Senza altro c’è anche una forte dimensione eucaristi-ca, perché l’incontro si fa di solito davanti il tabernacolo. Questo ci aiuterà a crescere nella consapevolezza della presenza di Gesù che ci parla personalmente attraverso la Parola che leggiamo e meditiamo.

Speriamo anche che siano sempre di più quelli che riescono a offrire un’ora del loro tempo per pregare con noi ogni settimana. Non si pentiranno mai perché il Signore non delude nessuno.

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A cura di Marianna Dimasi

Facoltà di Scienze MM. FF. NN. - Mercoledì 18 gennaio 2012

Il convegno tenutosi lo scorso 18 gennaio in collaborazione tra la Cappella e la facoltà di scienze è

stato una splendida occasione per veder dialogare la fisica con la filosofia. Qualcuno come la sotto-

scritta forse un po‟ si è stupita, altri, come i giovani che studiano fisica e hanno dovuto rinunciare a

malincuore agli studi di filosofia, si sono forse trovati a constatare che possono approfondire entram-

be le discipline. Siamo sicuri però che altrettanto interessante sia stato il confronto tra i due docenti

chiamati a condividere la loro esperienza, competenza e passione:

Il prof. Massimo Bianchi, associato di fisica teorica all’Università di “Tor Vergata” ha trattato nel

suo intervento il tema della “leggi naturali” partendo dalla definizione della “legge di gravita” di

Newton, definendo i criteri che definiscono una legge, fino a concludere che “ogni legge che

viene scoperta deve essere bella, elegante, falsificabile, ... comunque sempre limitata dalla capacità e dalla precisione degli apparati sperimentali disponibili se non addirittura da principi

primi ...”.

Il prof. Giovanni Salmeri, associato di Filosofia morale, nella nostra Università ha presentato la que-

stione della “legge naturale”, nell‟affermazione della posizione cosmica, “tutto il mondo è regolato dal logos (la ragione)”, e della posizione etica, “l‟uomo in quanto essere razionale è capace di conoscere il bene e di

sceglierlo”. Ha poi introdotto le due critiche alla legge naturale e le risposte alle critiche.

In conclusione il professor Salmeri ha richiamato gli intoccabili “Diritti Umani”. Chi li ha stabiliti?

Nessuno , eppure ci precedono e nessuno può violarli senza provocare indignazione intorno a sé.

Cosa dire ancora se non lasciarvi l‟invito a partecipare ai prossimi incontri nelle facoltà? Tenete d‟occhio il calendario alla 4 ̂pagina!

A cura di suor Grazia Rainone

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REALIZZAZIONE

DI EFFATÀ

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Realizzazione Grafica

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Federico Cascio

Distribuzione

Gabriele Bergamo

webmaster

Marco Scarlino

Stampa

Universitalia

Venerdi

27 gennaio Festa di

San Tommaso

d‟Aquino

Invitiamo tutti voi fratelli che partecipate

alle iniziative della nostra cappella univer-

sitaria a fare festa insieme in onore del

nostro Santo Patrono, S. Tommaso

d‟Aquino.

Anticiperemo la festa ai primi vespri, il 27

gennaio, secondo il programma che segue:

ore 19.00: Conferenza della Prof.ssa

Marta Cristiani sul tema "San Tom-

maso d'Aquino e il suo pensiero, ieri

e oggi"

ore 20.00: Solenne concelebrazione

eucaristica

ore 21.00: Fraternità

CALENDARIO

SETTIMANALE Lunedì 23

* In Cappella, Corso di inglese, ore 16.00

* In Cappella, Catechesi per universitari,

II livello, ore 19.30

Martedì 24

* In Cappella, Corso di spagnolo,

ore 9.00 e 17.00

* In Cappella, Introduzione alla

Sacra Scrittura, ore 19.00

Mercoledì 25

* In Cappella, Preghiera mariana, ore 18.30

* In Cappella, Lectio Divina, ore 19.30

Giovedì 26

* Facoltà di Ingegneria, ore 13.10-14.00,

Aula R3, “Creazione e Scienza”

* In Cappella, Adorazione Eucaristica,

ore 13.45 e 17.30

* in Cappella, Incontro FUCI, ore 19.00

Venerdì 27

* Facoltà di Medicina, ore 14.00-16.00, Aula

1B5: “Deontologia Medica e Comitati Etici”.

Sabato 28 e Domenica 29

RITIRO SPIRITUALE, La Storta, Via Baccarica,5

Domenica 29

* In Cappella, S. Messa, ore 12.00, pranzo e

fraternità.

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“La Sposa di Chagall” Marc Chagall (7 luglio 1887, Vitebsk-28 marzo 1985),

personalità del mondo artistico indipendente ed origi-nale, riserva alla donna un posto preminente all’interno della sua poetica.

La “donna” intesa come essere femminile, o come

personificazione della sua terra di origine, la controver-sa Russia, rimane un elemento fondamentale dei dipinti dell’artista, a volte sotto

le spoglie di un angelo, altre come una circense, più spesso una donna-sposa.

Tale sposa è il ricordo su tela della prima moglie dell’artista, Bella Rosenfeld, deceduta nel 1944, e della seconda, Valentine Brodskij, le due persone che più hanno influenzato la vita e l’opera del pittore; ma la sposa è anche un simbolo, elemento inevitabile nell’Arte per Chagall.

La presenza femminile vestita di bianco dona ai suoi quadri una pennellata di purezza, secondo la visione occidentale, mentre il colore candido indica la morte in alcune culture orientali, per cui la sposa è intesa dal pittore come una figura eterea quanto terrena, un anello di congiunzione tra i due mondi, quei mondi che egli stesso capovolge in molti dei suoi lavori.

Il bianco diviene in questi soggetti un colore vivace, sereno, disposto su una figu-ra scomposta, fondendo le tendenze fauviste e cubiste, e si plasma sulla lunga veste tradizionale del vestito da matrimonio, come in “Cantico dei cantici III”, “Il cavallo rosso” e “Le due rive”.

La chiave di lettura della sposa è il velo, e proprio questo sottile particolare cin-ge in sé i significati più intrinseci che l’artista vuole comunicare: è il velo bianco di una sposa che preserva la purezza della stessa, è il velo bianco che copre le tele (anch’esse bianche) dell’artista, è il velo bianco del volto di Cristo (Chagall era ebreo) ed è il velo bianco pietoso da stendere sulla sua Russia, da cui dovrà fuggi-

re per via della Rivoluzione dei Soviet del 1917, quando gli viene negata quella liber-tà di espressione artistica a cui tanto aspi-rava, e sul nazismo, che gli brucia alcune opere classificandole come “arte degene-rata”.

Bianco è anche il colore della più penetran-te delle sue Crocifissioni, la “Crocifissione bianca”, opera che lega i simboli dei due Testamenti, mettendo a fuoco la definizio-ne di “Bibbia” di Chagall “la più grande fonte di poesia di tutti i tempi”.