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Speciale Sposi

di FABIO MARIA ESPOSITO

Venerdì 11 gennaio 2013

L a Sicilia ha due primati: è l’isola piùgrande d’Italia e quella dove ci sisposa di più tra residenti e stranieriche la scelgono come terra d’amore.

E come dare loro torto? La Sicilia è un veroe proprio un mondo in miniatura. Ogni cit-tà ha la sua storia, i suoi monumenti davisitare, le sue bellezze: dai resti romani aitempli dorici di Siracusa o Agrigento, al ba-rocco di Palermo, Noto, Acireale o Ragusa.Le specialità culinarie — le più rinomatetra quelle che offre la cucina italiana —hanno a loro volta influenze che arrivanoda lontano. Origini arabe e addirittura feni-

cie: la pasta con le sarde o alla Norma, piat-ti marinari con pesce spada, tonno. E, infi-ne, i dolci. Che solo in questa regione sipossono trovare: dal gelato artigianale allacassata, marzapane, dolci al limone o conle mandorle. E poi gli abiti — la stilista sici-liana senz’altro più famosa, Marella Ferre-ra, ha una linea sposa straordinaria — chein molte linee richiamano i costumi tradi-zionali della storia della Trinacria. Così, seuna delle industrie più importanti della Si-cilia è il turismo, negli ultimi anni un’altraforma di economia si sta facendo largo:quella dei matrimoni. Si fa a gara da tuttoil mondo per sposarsi a Taormina, Siracu-sa, Noto o Palermo. Una tendenza confer-

mata anche dalle agenzie di viaggio inter-nazionali e dalla nascita di decine di azien-de di wedding. Società che forniscono tut-to fin nei minimi particolari, dalla chiesaal ristorante fino ai confetti. In Italia il girod'affari legato al giorno del fatidico sì è sti-mato in circa 10 miliardi di euro , con circa263 mila matrimoni, di cui 77.500 civili. Aspendere di più è il Sud (4.400 milioni dieuro); la regione dove più si convola a noz-ze è la Campania, la meno nuziale è la Vald'Aosta. Ogni coppia spende in media cir-ca 25.000 euro. Intanto continua a salirel'età media di chi decide il grande passo:31 anni per l'uomo, 28 anni per la donna(nel 2002, contro i 26 e i 21 anni negli anni

'60). A indagare su riti, costi e valori delmatrimonio all'italiana è uno studio con-dotto attraverso un questionario distribui-to a 500 coppie sul territorio nazionale inprocinto di sposarsi o sposate, di cui circail 25% solo con rito civile. La ricerca sottoli-nea inoltre come, dopo la considerevoleflessione del numero dei matrimoni neglianni '60-'80, oggi si assista ad una lenta ri-presa. Si stima che il settore dei matrimo-ni sviluppa un giro d'affari di 9.960 milio-ni di euro, considerando sia i costi sostenu-ti per organizzare le nozze sia le spese perregali e accessori a carico degli invitati. Aspendere di più è il Sud con 4.407 milionidi euro (di cui 3.679 per il rito religioso e

728 per quello civile), seguito dal Nordcon 3.536 milioni di euro (di cui rispettiva-mente 2.440 per la cerimonia in Chiesa e1.096 per il civile) e dal Centro con 1.747milioni di euro (1.237 e 510). Per organiz-zare il matrimonio ogni coppia spende,mediamente, circa 25.000 euro. La ciframaggiore viene stanziata per il ricevimen-to (9.400 euro), seguono il viaggio di noz-ze (5.650 euro), l'abito da sposa (2.200 eu-ro) e il servizio fotografico (1.550 euro). Aseguire la Campania nella classifica delleregioni dove ci si sposa di più sono Siciliae Puglia; in coda, oltre alla Val d'Aosta, Mo-lise ed Emilia Romagna.

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BASTA UN SÌ PER ALLONTANARE LA CRISI

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Il piaceredella tavolaS apete le due ragioni più importanti

per cui almeno cinquemila stranieriogni anno scelgono la Sicilia per spo-sarsi? La prima è il paesaggio con an-

nesso clima, la seconda è il banchetto di noz-ze. Dal vino ai dolci, dalla freschezza del pe-sce alle ricette tradizionali di terra. C’è un’am-pia possibilità di scelta e soprattutto di rega-lare ai propri invitati un’emozione e unaesperienza unica. Insomma il pranzo nuzialecontinua ad essere importantissimo anchenei matrimoni di ultima generazione, e legiovani spose sanno bene quanto sia impor-tante scegliere con cura i dettagli del rinfre-sco che caratterizzerà il giorno più importan-te della loro vita. Dopo aver stabilito se predi-sporre un buffet - soluzione adottata da mol-ti perché meno statica - o piuttosto la tradi-zionale seduta con posti assegnati, si dovràinfatti stilare di concerto col ristorante, il ca-tering o il banqueting il menu dei piatti daservire. Per questi, sarà meglio privilegiarela stagionalità: meglio usare per il menu dinozze prodotti freschi e facilmente reperibi-li, adottando la scelta del km 0, con prodottidelle terre dove ci si andrà a sposare. Per chisi sposa in città, è preferibile inoltre unmenù chic, mentre per chi convola in locali-tà campestri sarà meglio utilizzare i piatti"poveri", ma non per questo meno appetito-si, della cucina locale. In ogni caso, mancanodi rado pesce e crostacei, paste caserecce edolci tipici, innaffiati dai migliori vini del ter-ritorio. Più della quantità, è la qualità a pre-valere. Poi c’è il come. E il buffet sta pian pia-no conquistando terreno. Permette agli invi-tati di circolare senza essere costretti ad untavolo con gli stessi commensali, cosa chepotrebbe generare insofferenza in qualcuno.Questa soluzione necessita però di un ampiospazio per servirsi, onde evitare un "assalto"ad ogni portata, con relativo affollamento econfusione. Nel caso in cui la cerimonia siastata celebrata a metà pomeriggio, si potràfesteggiare il proprio matrimonio con uncocktail o rinfresco, magari all'aperto, servi-to sotto un gazebo e accompagnato da musi-ca in sottofondo. Questa soluzione permettedi estendere il ricevimento ad un gran nume-

ro di persone senza dover sostenere una spe-sa economica eccessiva. Qualunque sia il ti-po di ricevimento prescelto, è necessarioconsiderare che quest’ultimo sarà fortemen-te influenzato dal luogo, dallo stile e dal tonoche caratterizzano l'intero matrimonio. Seavete infatti optato per un matrimonio ca-sual, ad esempio, sarà assolutamente fuoriluogo organizzare un ricevimento di nozzeformale, in punta di forchetta d'argento, nel-le sale di un antico castello. In questo generedi festa, in previsione comunque di un ban-chetto di diverse ore, i piatti dovranno esse-re necessariamente meno abbondanti, ma cu-rati dal punto di vista estetico. Puntando co-

sì più sulla qualità che non sulla quantità.Un matrimonio che si intende festeggiare inquesta maniera prevede dunque un antipa-sto a buffet, due primi e un secondo. In chiu-sura gran buffet di frutta e dolci e poi spazioalla torta di panna montata, con in cima glisposini di zucchero. Da un estremo di classi-cità ad un estremo di innovazione. Si trattadel wedding pic-nic altrimenti detto «matri-monio al sacco». Coppie giovani e con invita-ti altrettanto giovani potranno decidere di or-ganizzare un ricevimento in questi termini.Tra lunghe tavolate in tema agreste o capien-ti plaid in stile scozzese a diretto contattocon il terreno, si è sicuri di stupire gli invitaticon un ricevimento bucolico. Nozze dunquenel segno del verde, della natura e del rispar-mio (con soluzioni da 40 euro a persona). Lascelta può così ricadere su una masseria, suun parco, un giardino, una spiaggia o l’atriodella casa di campagna dei genitori o dei non-ni. Immerso nella bellezza della natura, il luo-go diventa scenario perfetto per quei matri-moni che si tengono a temperature estive oprimaverili. Basterà portare stuoie, teli, qual-che tavolo per chi proprio tra l’erbetta o sullasabbia non riesce a star seduto. Per chi deci-de di osare, ma solo fino ad un certo punto,c’è sempre la soluzione dell’agriturismo chesi occuperà anche della preparazione dei ce-stini per le consumazioni.

Nicola Marinetti© RIPRODUZIONE RISERVATA

L’importanza del banchetto di nozzeanche tra le coppie di nuova generazione

Per il menù saràmeglio privilegiarela stagionalità:meglio usareprodotti freschi efacilmente reperibili,adottando la sceltadel km 0, o tipicitàdelle terre in cuici si sposa

I dettagli che contano

Lentini (SR) - Via C. Alaimo, 12 - Tel-Fax: 095.941045Cell. 337.880200 - [email protected]

Una tradizione di un secolo nel settore del catring distin-gue la Pasticceria Navarria di Lentini, in grado di offrireun servizio completo in occasione di cerimonie di ogni ge-nere e rendere unico ed indimenticabile il Vostro evento.

Oggi i nostri locali sono una meta ideale per la pausapranzo, in una moderna struttura allestita al primo piano.

2 Venerdì 11 Gennaio 2013 Corriere del MezzogiornoPA

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Matrimonimeno sìForte calo in Italia, ma la Sicilia tieneSi alza l’età degli sposi. Più convivenze

S arà perché c’è la crisi e non tutti han-no i soldi per sposarsi. Sarà che trova-re casa è diventato difficilissimo e ave-re un mutuo è impresa quasi impossi-

bile. Sta di fatto che il matrimonio ha imboc-cato una strada calante. I dati dell’Istat nonlasciano dubbi; nel 2011 sono stati celebratiin Italia 204.830 matrimoni (3,4 ogni 1.000abitanti), 12.870 in meno rispetto al 2010. Latendenza alla diminuzione, in atto dal 1972,si è particolarmente accentuata negli ultimiquattro anni (-4,5% tra il 2007 e il 2011, afronte di -1,2% rilevato negli ultimi 20 anni).La Sicilia con 24.344 tiene.

Il fenomeno ha interessato tutte le regioni.Nel periodo 2008-2011 il calo più marcato siè osservato in Sardegna (-7,7%), in Campa-nia e nelle Marche (-6,9%). A diminuire sonosoprattutto le prime nozze tra sposi entrambidi cittadinanza italiana: 155.395 celebrazioninel 2011, circa 37 mila in meno negli ultimiquattro anni. Questa differenza spiega l'82%della diminuzione osservata per il totale deimatrimoni nel 2008-2011.

Un altro 17% della diminuzione totale è do-vuto ai matrimoni in cui almeno uno dei duesposi è di cittadinanza straniera: nel 2011 so-no state celebrate 26.617 nozze con almenouno sposo straniero (pari al 13% del totale),quasi 8 mila in meno rispetto al 2007. In parti-colare, i matrimoni misti, cioè quelli in cuiun coniuge è italiano e l'altro straniero, am-montano a 18 mila nel 2011 (5.555 in menorispetto al 2007).

Diminuiscono anche i secondi matrimoni:da 34.137 del 2008 a 31.048 del 2011, ma laloro quota sul totale è in crescita dal 13,8%del 2008 al 15,2% del 2011. Le nozze sonosempre più tardive. L'età media al primo ma-trimonio degli uomini è pari a 34 anni e quel-la delle donne a 31 anni.

Nel 2011 sono state celebrate con rito reli-gioso 124.443 nozze, 39 mila in meno rispet-to al 2008. Si conferma la prevalenza dei ma-trimoni in regime di separazione dei beni(due su tre) e non si riscontrano più differen-ze di rilievo nelle diverse ripartizioni

Le nozze tra celibi e nubili, nonostante laforte flessione, continuano ad essere la quotapiù rilevante del totale delle celebrazioni (il93,5% nel 1972 e l'85% nel 2011). I primi ma-trimoni, in valore assoluto, sono passati daquasi 392 mila nel 1972 a 173.782 nel 2011: diquesti, 155.395 si riferiscono a celebrazioniin cui entrambi gli sposi sono cittadini italia-ni (l'89% del totale dei primi matrimoni). Èproprio la forte riduzione di quest'ultima ti-pologia di matrimoni registrata negli ultimiquattro anni (circa 37 mila in meno) a contri-buire maggiormente al calo delle nozze osser-vato nello stesso periodo.

La propensione a sancire la prima unionecon il vincolo del matrimonio si misura attra-verso il calcolo dei tassi di primo-nuzialità,che consentono di rapportare gli sposi celibie nubili per età alla corrispondente popolazio-ne maschile e femminile: nel 2011 sono staticelebrati 437 primi matrimoni per 1.000 uo-mini e 487 per 1.000 donne, valori inferiori dicirca il 17% rispetto al 2007. A diminuire so-no quasi esclusivamente i tassi di primo-nu-zialità dei giovani al di sotto dei 35 anni, ov-vero nella età in cui si concentra il fenome-no, mentre nelle età successive la propensio-ne al matrimonio è in lieve aumento. Si osser-va, pertanto, un accentuazione del rinvio del-le prime nozze ad età più mature: tale feno-meno è in atto dalla metà degli anni '70, manegli ultimi quattro anni si è fatto ancora piùmarcato. Attualmente, gli sposi al primo ma-trimonio hanno, in media, quasi 34 anni e lespose quasi 31, circa sette anni in più rispet-to ai valori osservati nel 1975.

La minore propensione a sancire con il vin-colo matrimoniale la prima unione è da met-tere in relazione anche con la progressiva dif-fusione delle unioni di fatto, che da circa mez-zo milione nel 2007 sono arrivate a quota 972mila nel 2010-2011 . In particolare, sono pro-prio le convivenze more uxorio tra partner ce-libi e nubili ad aver fatto registrare l'incre-mento più sostenuto, arrivando ad un nume-ro pari a 578 mila nel 2010-2011.

La conferma di questo mutato atteggia-mento viene dalle informazioni sulle coppiedi fatto con figli. L'incidenza di bambini natial di fuori del matrimonio è in continuo au-mento: nel 2011 un nato su 4 ha i genitorinon coniugati

Le convivenze, però, hanno solo vagamen-te ridimensionato il desiderio, tutto femmini-le, di convolare a giuste nozze; e le ragazzemoderne, anche se in età più matura rispettoal passato, e malgrado la carriera e l’era liber-tina, non rinunciano al sogno di indossarel'abito bianco. Sfarzoso o per pochi intimi,preceduto da una convivenza o addiritturacon figli al seguito, il giorno del sì resta irripe-

tibile, un momento della vita preceduto dalunghi preparativi e accompagnato da unabuona dose di ansia e paura. Ma al di là dellacomponente emotiva, imprescindibile in unpasso del genere, qual è la fotografia realedello stato del matrimonio oggi? Fra unionireligiose, civili, coppie di fatto e subitanee se-parazioni mai come in questi anni il matri-monio divide le coscienze e rappresenta lospecchio della società che cambia. La fontedi risposte più autorevole resta l’Istat, chefin dal 1926 con le sue rilevazioni basate suidati forniti dagli ufficiali di Stato Civile, ana-lizza il fenomeno della nuzialità in relazionealle principali caratteristiche socio-demogra-fiche degli sposi. Trasversale l’occupazionedei coniugi, che scelgono di sposarsi a pre-scindere dal settore della propria occupazio-ne (agricoltura, industria e terziario) e nonrinunciano neppure se il lavoro è precario,contando sull'aiuto dei genitori sia perl'organizzazione— cifre esorbitanti per i rice-vimenti aperti a parenti e amici — che perl’acquisto della casa coniugale.

Fabio Maria Esposito© RIPRODUZIONE RISERVATA

La tradizione e la storia

«Fimmina a diciottànni, ola mariti o la scànni», recita ilproverbio siciliano. Parte daquesto una riflessione più am-pia sull’età dei futuri sposi esul matrimonio in genere inSicilia, con le sue credenze e isuoi riti. Lo sposo era conside-rato «al punto giusto», versoi ventotto anni, una volta as-solto il servizio militare. Perla conoscenza, il cosìdetto«’nguaggiu», in genere la ma-dre del ragazzo metteva gli oc-chi su una ragazza non fore-stiera (ovvero dello stesso pa-ese, per non dire dello stessoquartiere) e dello stesso ran-go sociale. Il contatto con lamadre della ragazza avvenivacon una scusa qualunque e ri-cevuto il consenso le due don-ne mettevano su carta la «mi-nuta », ovvero l’elenco delladote da dare ai rispettivi figli.Per «vagghiàta», o stimatùradella dote, s’intende invece larevisione della minuta stilatada parte delle consuocere alla

combinazione del matrimo-nio, poi rettificata su base del-le possibilità economiche del-le famiglie. Così il corredodella biancheria della ragazzasarà composto da tre, sei, ot-to o dieci pezzi per ogni voce.L’estimo si effettuava nella ca-sa della futura sposa alla vigi-lia delle nozze e a conteggiocompiuto si decideva l’impor-to in unzi che il futuro sposodoveva mettere come dote.

Per tradizione, i matrimoninon si svolgevano mai a mag-gio o agosto, sempre di dome-nica o in coincidenza di festepatronali o principali. La spie-gazione per questa usanza cela offre Ovidio, che visse2000 anni fa. Gli antichi roma-ni, infatti, commemoravano iloro defunti prima a maggio,quando il calendario era di 10mesi, e poi ad agosto (quan-do le mensilità romane furo-no portate a 12). L’abito dellasposa, invece, non era sem-pre bianco. Nell’ottocento indiverse città siciliane si usava-no anche altri colori, come ilvestito celeste a Terrasini o ilgiubbettino bianco su unasottana celeste a Milazzo. Letradizioni legati alle nozze inSicilia erano tantissime e di-versi per luoghi: a Mazzaradel Vallo si gettava frumentosugli sposi, a Modica si usavaspargere del vino davanti al-l’uscio di casa.

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Quando a 18 anni si era vecchie l’abito di lei non era bianco

I dati dell’Istat Nel 2011 sonostati celebratiin Italia204.830matrimoni(3,4 ogni1.000abitanti)

Nozze di inizio ’900

In tutto sono stati registrati dall’Istat12.870 in meno nell’arco di un solo anno.Un altro 17% della diminuzione totale èdovuto ai matrimoni in cui almeno unodei due sposi è di cittadinanza straniera

3Corriere del Mezzogiorno Venerdì 11 Gennaio 2013

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4 Venerdì 11 Gennaio 2013 Corriere del MezzogiornoPA

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5Corriere del Mezzogiorno Venerdì 11 Gennaio 2013

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Il Made in Sicily sposa l'Orientenelle creazioni di Francesca PaternòIl fascino della nuova sposa

T ornare dal viaggio di nozze e trovarsiuna raccomandata del fisco non è certoil modo migliore per riprendersi dalla

luna di miele. Salvo poi scoprire, in coda alformulario da compilare e rispedire a strettogiro, che in caso di poca memoria può anchescattare una sanzione da 145 a circa 2.100 eu-ro. Insomma, non è ammesso il “non ricordo”tra le risposte possibili. Anche il viaggio dinozze (regalato da familiari e amici) potrebbefinire sotto la lente degli 007 del fisco. A teme-re ora una nuova bordata di controlli fiscalisono le agenzie di viaggi, che paventano unaccerchiamento normativo sulla base dellalegge sulla tracciabilità dei pagamenti. In so-stanza, oggi ogni spesa superiore ai mille eu-ro dovrebbe essere effettuata con mezzi (asse-gni, bonifici, carte di credito o bancomat) ve-rificabili. Il viaggio di nozze - che solitamenteviene offerto agli sposi da amici e parenti conla sottoscrizione di quote - finora immunedalla tracciabilità, potrebbe rientrare invecenel novero delle operazioni “tracciabili”. Que-sto perché, «secondo un commercialista»,spiega Roberto Corbella, presidente dell’Asso-ciazione di Confindustria dei tour operatoritaliani (Astoi), «il frazionamento della spesanon farebbe decadere l’obbligo di tracciabili-tà». All’Agenzia delle Entrate - che è stata in-terpellata per un chiarimento interpretativo -non riescono a venirne a capo.

Così nelle case di duemila palermitani spo-sati dal 2006 a oggi è arrivata una busta chenon somiglia affatto a un biglietto di auguri.È un questionario in cui, con toni quasi inqui-sitori, si chiede ai neo-coniugi di indicare chisi è occupato del ricevimento, chi dell' addob-bo floreale, chi del servizio fotografico, chidel video riprese, montaggio e produzione -chi dei confetti e bomboniere, chi dell'auto anoleggio. Chi del bouquet della sposa, perfi-no. E soprattutto, quanto si è pagato e se incambio si è avuta o no la ricevuta.

Roba da fare impallidire la più giuliva dellespose, considerato che per il matrimonio inSicilia non si bada a spese, anzi si fanno puredebiti per impressionare amici e parenti conadunate oceaniche, discese scenografiche daimotoscafi, brindisi al tramonto.

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Q uando nel 2010 la designerFrancesca Paternò battezzò ilsuo atelier catanese "La Viadella Seta", in tributo alle rot-

te tra Europa e Oriente compiute da-gli antichi mercanti su galeoni ricolmidi merci preziose, forse non immagi-nava che qualche anno più tardi lesue creazioni avrebbero ripercorso lostesso suggestivo viaggio.

La Sicilia e il Giappone, se accosta-te, ci appaiono come due culture appa-rentemente distanti nello spazio e nel-l'indole, due terre agli antipodi eppu-re egualmente ricche di storia e tradi-zione. Oggi trovano un nuovo puntod'incontro nella moda di Francesca Pa-ternò. Dopo i successi milanesi alle sfi-late del rinomato salone Sì Sposaita-lia, è possibile trovare in alcune sele-zionate boutiques delle città di Tokyo,Kumamoto e Yokohama un angolotutto siciliano, uno spazio dedicato airaffinati abiti da sposa e di haute cou-ture della designer catanese.

L'Oriente, da sempre innamoratodella seta sulla quale ha fondato granparte della propria economia degli al-bori, è rimasto ammaliato dai preziositessuti e dalle linee aggraziate che simescono armoniosamente nei model-li dell'atelier: mikado, raso duchesse,organza, pizzi francesi finissimi e ric-chi broccati a cui si aggiungono, tal-volta, anche ricami e merletti vintage,alcuni dei quali risalenti persino ai pri-

mi del Novecento. Adorni di frammen-ti di storia e di dettagli unici, gli abitidi Francesca Paternò sono delle vere eproprie opere d'arte tessili.

La stilista - o fashion engineer, co-me ama definirsi per via del suo amo-re verso la struttura e la costruzionedegli abiti statuari che realizza - è in-fatti nota per l'estrema cura nella scel-ta dei materiali e nella manifattura.Ogni capo è rigorosamente made in Si-cily e realizzato interamente a mano,secondo i dettami della più alta tradi-zione sartoriale italiana.

Ogni modello è frutto di una pro-fonda ricerca, tanto culturale quantoemotiva. Sono infatti le arti - teatro ecinema prime tra tutte - la principalefonte d'ispirazione di Francesca Pater-nò, che all'amore per le atmosfere felli-

niane riesce a coniugare la grazia ete-rea del balletto classico, dando vita aduna femminilità cultural chic.

Alla crisi del settore dell'artigiana-to, la stilista risponde con uno slanciocreativo vitalistico ed una passioneper il proprio mestiere tale da riuscirea far breccia nei mercati esteri, che dasempre riservano un particolare ri-guardo nei confronti della moda italia-na.

In linea con le suggestioni teatra-li della precedente Ouverture, lanuova collezione si chiamaOpéra ed è un omaggio aigrandi teatri del mondo.Gonne ampie dagli echigattopardiani e pizzi ri-cercati negli abiti da spo-sa, textures baroccheg-gianti e una palette in-tensa rendono vibran-ti gli esclusivi abitida sera limited edi-tion che hanno in-cantato il Giappo-ne.

Ma la corsaverso Orientenon si arrestaqui: presto, in-fatti, France-sca Paternòrealizzeràuna collezio-ne di pret-à-por-ter di fascia altain esclusiva peril mercato russo.

Alessia Amenta© RIPRODUZIONE RISERVATA

Accertamenti sui matrimoni

Tendenze

La via della Seta

Quando tra gli invitatiarriva anche il fisco

Il business

E che ci sia da esplorarelo dice l’Istat, secondo ilquale l’industria deimatrimoni fattura ognianno circa 10 miliardi.Federconsumatori è datempo che batte per unamaggiore trasparenza sulcosto del “giorno piùbello”. Sicuramente nonper le famiglie chedevono sobbarcarsi(soprattutto al Sud,soprattutto nei piccolicentri di provincia) unsalasso che vienemediamente stimato trai 33 e i 55mila euro. Travestiti, invitati e cibarieparte un patrimonio. Sulquale adesso anche ilfisco ha voglia di vedercichiaro.

Unasuggestivaimmaginedella stilistaFrancescaPaternò; alato una suacreazione

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Q uello delle nozze è il classico,a volte l'unico giorno della vi-ta, in cui non si bada a spese.Principalmente nel Mezzo-

giorno. Mezzogiorno nel quale tre re-gioni, secondo il Codacons, hanno ilprimato della spesa media per sposar-si: Campania, Puglia e Sicilia. Senzadubbio per le famiglie numerose, pre-rogativa ancora tipicamente meridio-nale. Ma non è solo per questo. Lo spo-sarsi, e farlo bene, è diventato soprat-tutto al Sud uno status simbol. Obietti-vo primario: far restare parenti e amiciammirati del proprio giorno delle noz-ze. Dall'abito da sposa al trucco, dalbouquet, alle fedi, fino ad arrivare albanchetto, i promessi sposi sono obbli-gati a sfiorare la perfezione. Per quan-to dicono le statistiche in Italia tra le5mila e 8mila cerimonie sono appalta-te a professionisti sul totale dei circa250mila matrimoni che si celebranoogni anno. Una managerializzazioneimpensabile per un evento che fino apochi anni fa costituiva l'asse di valoriprivati e familiari. La scelta della loca-tion, i fiori, gli addobbi: sempre piùgiovani siciliani scelgono di affidarsiai professionisti dei fiori d' arancio, unlavoro emergente ma ormai ben notograzie anche all’interpretazione di Jen-nifer Lopez nel film «Prima o poi misposo». I vantaggi sono risparmio ditempo e denaro, perchè se è vero chesposarsi con una cerimonia completasi possono spendere dai 10mila euroin su, fare da sè spesso comporta spre-chi e costi aggiuntivi. Una consulenzadi base, scelta del posto, fotografo, par-tecipazioni, bomboniere, vale circa1700 euro. L'abito di lei ha un costoche si aggira tra i 1.700 e i 7.500 euro,quello di lui tra gli 800 e i 3.000 euro.In tempi di discussione sulle unioni difatto, le nozze restano comunque an-che un business, per tutti quei settoriche ruotano intorno alla cerimonia, inchiesa o in comune: Il mercato che ri-

guarda le nozze si aggira sui 6,7 miliar-di di euro all'anno, di cui 80 milionivengono spesi per il look, 2.700 milio-ni per il ricevimento, 600 milioni per ilviaggio di nozze, il resto per arredare ilnido e, nonostante tutto, si tratta di untrend in crescita. Di pari passo con lapreparazione del giorno più importan-te, cresce e si evolve il mercato deiviaggi di nozze. Che resiste al di là diogni crisi economica: la luna di mielevale ai tour operator il 20 per cento delfatturato con picchi che arrivano al 40per cento, mentre alle compagnie dicrociera anche il 50 per cento. Anchenel settore dei viaggi il matrimonio èbusiness. La regione in cui le coppiespendono di più risulta essere la Cam-pania, a seguire la Puglia e comunquetutte le zone del Sud Italia. Le coppieprediligono in genere la vacanza lun-ga, oltreoceano, anche se la durata tra-dizionale dei viaggi di nozze è di 15giorni. Chi però sceglie di rimanerenel bacino del Mediterraneo spesso op-

ta per una vacanza di 7 giorni Sono inaumento coloro che scelgono di aprirela lista di nozze nelle agenzie di viaggiper poter acquistare pacchetti più im-pegnativi come in Tibet, Antartide eGiappone.

Ma vediamo un po’ di dati statisticilegati al matrimopnio. Fra unioni reli-giose, civili, coppie di fatto e subitaneeseparazioni mai come in questi anni ilmatrimonio divide le coscienze e rap-presenta lo specchio della società checambia. La fonte di risposte più autore-vole resta l'Istat, che fin dal 1926 conle sue rilevazioni basate sui dati fornitidagli ufficiali di Stato Civile, analizza ilfenomeno della nuzialità in relazionealle principali caratteristiche socio-de-mografiche degli sposi. Sin dai primianni Settanta, il numero di matrimonicelebrati ha visto una continua diminu-

zione: da più di 400.000, si registranooggi circa 270.000 matrimoni l'anno,anche se al Sud e in Sicilia la media ri-mane considerevolmente più alta ri-spetto al continente e al Nord del Pae-se. Anche la scelta del matrimonio civi-le, diffuso in una Italia che si dichiarasempre più laica, in Sicilia non sembradecollare, e solo il 20% delle coppie sce-glie di celebrare la propria unione nel-le stanze comunali. Cresce l'età mediadel primo matrimonio (tra i 31 anni e i34 anni), mentre fra i ceti più bassi enelle donne con titolo di studio inferio-re la fede si indossa prima, nel pienorispetto della tradizione. Venendo allascelta della location per la celebrazio-ne, è vasta sull'isola la gamma di splen-dide Chiese barocche, dimore di stori-che e sugestivi scenari marini in cuiriunire i propri ospiti, e che rendono la

Sicilia una meta ideale anche per cop-pie che non vi risiedono e disposte adarrivare addirittura dall'estero. Così,complice il clima mite, per quasi tuttol'anno, con un picco nei mesi da mag-gio a settembre, trionfa il business delmatrimonio, con hotel e ville su tuttoil territorio e agenzie di wedding plan-ner per curare ogni minimo dettaglio.Le località che più di altre beneficianodi questo settore - paragonabile percerti aspetti legati alla stagionalità al-l'industria turistica - sono il capoluo-go palermitano, seguito da Ragusa, Ca-tania, Siracusa, e ancora Noto, Taormi-na e Agrigento. Luoghi da sogno perun rito senza tempo.

Per rispondere alla forte domandadi specializzazione per i matrimoni cisono tantissimi appuntamenti dedica-ti. Eccone alcuni:

Oggi Sposidal 17 al 20 Gennaio 2013AGRIGENTO - Palacongressi

Galleria degli Sposidal 26 al 27 Gennaio 2013CONTESSE (ME) - Centro comm. La

Via Lattea

Galleria degli Sposi2 e 3 Febbraio 2013BARCELLONA POZZO DI GOTTO

(ME) - La Via Lattea, Via Kennedy 304Matrimonio d'Autore9 e 10 Febbraio 2013MILAZZO (ME) - Paladiana

Galleria degli Sposi- Speciale S. Valentinodal 14 al 17 Febbraio 2013CAPO D'ORLANDO (ME) - La Via Lat-

tea, C.da Malvicino

Galleria degli Sposi23 e 24 Febbraio 2013CATANIA - Centro commerciale Ulis-

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Gallerie piene di consigli

Q uarantacinquemila addetti in Italia, benottomila in Sicilia, un fatturato comples-sivo di miliardi di euro con una filiera e

un indotto vastissimi, dall'importazione allaproduzione alla commercializzazione. Un setto-re che sembrava potesse passare indenne dallacrisi internazionale e che, invece, nell'ultimotrimestre del 2012 ha registrato una calo preoc-cupante.

«Le piccole aziende cominciano a licenziare,quelle più deboli a chiudere. Sono a rischio mi-gliaia di posti di lavoro - sottolinea GiovanniMirulla, presidente nazionale della FIRB Con-fcommercio, la Federazione italiana operatoriregali bomboniere tessuti e complementi d'ar-redo -. Spiace dirlo, e non credo che sia solo

una coincidenza, ma i problemisi sono accentuati con il gover-no Monti. E' un ulteriore colpoper l'economia e l'occupazionedel Sud perché la nostra attivi-tà è presente soprattutto nelleregioni meridionali per fattoriculturali e di tradizione. Anchele fiere del settore sono in diffi-coltà».

Le bomboniere, ad esempio,sono un regalo tipico per matri-monio, laurea, comunione ecresima, ma adesso è diventatoun ricordo anche per i comple-anni e per tante ricorrenze me-no solenni. «Speriamo che conla primavera-estate, le stagionitradizionalmente più favorevo-li a questi eventi, si possa regi-

strare una ripresa del mercato, altrimenti an-che le piccole imprese artigiane di qualità, co-me quelle che lavorano la ceramica o la pietralavica, potrebbero subire un ulteriore danno»,spiega Mirulla, direttore di due periodici spe-cializzati D'A, artigianato e arti applicate e Laceramica moderna e antica, che aggiunge:«Vorremmo poter dare con l'individuazione diun marchio particolare un giusto riconosci-mento, anche in termini di visibilità, all'artigia-nato di qualità, come avviene per altri prodot-ti, anche alimentari, dai vini ai dolci, purchèespressione del territorio». E proprio la produ-zione dolciaria artigianale di qualità sembra

un'isola felice nel desolante panorama diun'economia siciliana provata dalla crisi e dal-la concorrenza spietata dei nuovi mercati diproduzione.

«Nel 2011 abbiamo addirittura registratouna crescita di fatturato, nel 2012 provvedere-mo a un adeguamento dei macchinari destina-ti alla produzione, alla diversificazione dellestrategie aziendali e alla riorganizzazione dellarete commerciale sul territorio. Non abbiamorisentito della crisi», dichiara Vincenzo Longhi-tano, amministratore unico delle Officine dol-ciarie brontesi, note per il marchio Sicilfrutti.

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E la bombonieradiventò in Siciliauna grande industria

Aumenta la domanda di «professionisti»per fare del matrimonio un giorno unico

Venti di crisi

Lo sposarsi, e farlo bene, è diventatosoprattutto al Sud uno status simbol. Obiettivoprimario: far restare tutti a bocca aperta

Il fenomeno

Ottomila addetti e un fatturatoin crescita anche nel 2011

Gli appuntamenti

Anche le bomboniere,industria solida, risentedella crisi; il settore chesembrava potessepassare indenne dallacrisi internazionale eche, invece, nell'ultimotrimestre del 2012 haregistrato una calopreoccupante vista ladiminuzione di nozze

6 Venerdì 11 Gennaio 2013 Corriere del MezzogiornoPA

Page 7: Venerdì11 gennaio2013 Speciale Sposi · 2013. 1. 11. · Speciale Sposi di FABIO MARIA ESPOSITO ... quattro anni (-4,5% tra il 2007 e il 2011, a fronte di -1,2% rilevato negli ultimi

Capelli, bouquete il «ritocchino»La tendenza delle spose prima del sì

Oltre trucco e acconciature

A nche il matrimonio siadegua ai tempi checambiano e se prima erail fotografo a ritoccare le

foto, ora è direttamente il chirur-go ad anticipare il fotoritocco. Lasocietà cambia nel tempo e conessa si modificano i valori, lo sti-le di vita e di pensiero individua-le. Non sempre, però, possiamoparlare di evoluzioni; ha fattomolto discutere l’aumento di ri-chieste da parte di ragazzi appe-na teenager di ricevere un inter-vento chirurgico come regalo alcompimento della maggiore età.Non si comprende se sia un ca-priccio da ragazzi o sintomo diuna vera e propria trasformazio-ne del modo di intendere la bel-lezza nella società odierna. L’ulti-ma moda in fatto di nozze è lowedding surgery e consiste nellavolontà da parte degli sposi discegliere come lista di nozze ilchirurgo estetico. Viene dall’Ame-rica, dagli Stati Uniti, ma sta ri-scuotendo un certo successo an-che in Italia. Addio dunque alleclassiche liste nozze con piatti,bicchieri e posate d’argento. I fu-turi sposi preferiscono di granlunga bisturi e consulenza chirur-gica. Il ritocchino prima del sì selo fanno però non solo gli sposi-ni, ma anche gli invitati e le suo-cere. In cima alla lista dei deside-ri degli sposi non ci sono più re-gali lussuosi o il viaggio che ma-gari si fa una sola volta nella vita,bensì la voglia di apparire al me-glio, agli occhi del partner e aquelli degli invitati e così ci si affi-da nelle mani del chirurgo esteti-co per un ritocchino prematrimo-niale. Seno più sodo e pieno perle spose e addominali come quel-

li delle riviste per i maschietti: so-no questi i ritocchi al momentopiù gettonati. Sono finiti i tempidel corredo con lenzuola mai uti-lizzate e passate di mamma in fi-glia, ora la lista nozze si fa dal chi-rurgo estetico. Il vantaggio diuna lista nozze dal chirurgo è chei regali saranno sicuramente uti-lizzati. Sarà che ci si sposa più tar-di, sarà che si tende a puntare suvalori più in linea con i tempi,l’importante è che si pensi ad unintervento chirurgico sempre inmaniera responsabile e che si va-luti bene la scelta, rivolgendosisempre a professionisti. La chi-

rurgia prematrimoniale viene ap-plicata persino agli apparati geni-tali: c’è chi ricorre alla vaginopla-stica per ridare tono alle grandilabbra e chi alla imenoplasticaper «ripristinare» la verginità, in-terventi delicati anche sotto il pia-no psicologico. Persino un for-mat televisivo è nato da questonuovo trend. Il titolo è «Cambiovita, mi sposo»!, in cui protagoni-sti sono coppie disposte a «cam-biar vita» chirurgicamente per ilgiorno del matrimonio. Lui e leiinsieme fanno un video messag-gio in cui motivavano la scelta:c’è chi si vuole rifare il naso, chiil seno, chi vuole dimagrire e cor-reggere un difetto fisico, insom-ma disposti a tutto pur di arriva-

re bellissimi per il grande giorno.Chi fa questi interventi è spintodalle motivazioni più svariate,molte delle quali personali e dicarattere psicologico. Gli esperticonsigliano di programmare ladata dell’intervento dai 6 ai 3 me-si prima in base, ovviamente, al-la tipologia dell’intervento a cuici si deve sottoporre. Questo pernon avere delle brutte sorprese erischiare di arrivare in chiesa an-cora con i segni dell’operazione.Quindi i futuri sposi oltre a pre-notare la chiesa, il ristorante, lebomboniere, il vestito, il fotogra-fo, non devono scordarsi di inse-rire in tempo il ritocco dal chirur-go. Ma tra i regali è sempre piùrichiesto il viaggio: isole tropica-li, paesi esotici, o grandi capitali.C’è l’imbarazzo della scelta per lemete per i viaggi di nozze. E’ for-se l’ultima cosa che si decide du-rante l’organizzazione di matri-monio, ma quella che fa più pia-cere. Il viaggio di nozze, oltre acostituire un periodo di meritatae rilassante vacanza in seguito agiornate pregne di impegni e diintensi preparativi pre-matrimo-niali, rappresenta ancora oggiqualcosa di veramente unico edindimenticabile, proprio in virtùdel romanticismo e delle diverseoccasioni di dolce intimità chevengono offerte. Un appunta-mento da immortalare con centi-naia di foto. La scelta del viaggiodi nozze dunque, è di fondamen-tale importanza e deve essere fat-ta necessariamente da entrambi,considerando anche il budget adisposizione e cercando di coniu-gare i gusti dello sposo e dellasposa.

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A d impreziosire le sfuma-ture del matrimonio cipensano fiori e gioielli.

A primeggiare nell'addobbofloreale, ci sono quelli sceltiper arricchire il bouquet dellasposa. Secondo un'antica tra-dizione rappresenta l'ultimodono che il fidanzato offre al-la sua promessa prima di con-volare a nozze, per ufficializza-re il passaggio dal fidanza-mento al matrimonio e quin-di ad una nuova vita insieme.Secondo l'usanza il bouquetviene portato alla sposa lamattina delle nozze dal fiora-

io o da un testimone dello sposo. Nella maggiorparte dei casi il bouquet viene scelto qualche me-se prima da entrambi gli innamorati, in modo chesia in armonia principalmente con l'abito di lei,poi con l'acconciatura e in generale con tutto lostile che caratterizza il proprio matrimonio. Gene-ralmente si tende ad abbinare la composizione flo-reale al tipo di abito scelto, oppure all'acconciatu-ra dei capelli. Se sono stati utilizzati dei piccoli fio-

ri o un colore particolare per arricchire lapiega dei capelli si tende a richiamarli an-che nel bouquet. In ogni caso la scelta ten-de ad essere tanto varia quanto complica-ta. Se fino a qualche anno fa la composizio-ne veniva fatta con le classiche calle o ro-se, ora i tipi di fiori scelti ricadono sull'ori-ginalità delle richieste degli sposi. E in Ca-labria si tende a preferire elementi dellamacchia mediterranea che vanno dalle to-nalità del mattone all'aggiunta di noci, me-lograni e peperoncini. Anche i gioielli rico-prono un momento particolare del matri-monio perché il loro spiccato valore sim-bolico, legato alle tradizioni popolari diogni singola regione. In Calabria, ma an-che in Sicilia, tra i preziosi chiamati a coro-nare le nozze c'è un gioiello regalato allasposa dal cosiddetto compare d'anello. Sitratta di una persona amica, o comunquedi fiducia del futuro marito, che è statascelta per fare un ’dono importante’ allapropria consorte. Nel suo acquisto non sibada a spese. È un anello molto prezioso e,spesso, realizzato su indicazioni precise inmerito al carattere della futura sposa.

Gli accessori del lusso

I più richiesti

L’importanza di dirlo con i fiorima anche un gioiello non guasta

Seno più sodo e pieno per lespose e addominali da rivistaper i maschietti: sono i ritocchial momento più gettonati

Bouquet e gioielli, sposi sulla sposa

7Corriere del Mezzogiorno Venerdì 11 Gennaio 2013

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8 Venerdì 11 Gennaio 2013 Corriere del MezzogiornoPA


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