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Alcuni lettori ci hanno chiesto: ma se le vedove, come la deputataMaria Grazia Laganà, vengonosostituite al Parlamento dalleminacciate, che guadagno c'è?Quanto alla Laganà, il calcolo èsubito fatto. Risparmieremo i soldiper le tue scorte.

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LLa fronte ampia, la mascellapronunciata. Già a sei anni ilTinto era così e già a quella

età d’inverno si toglieva le scarpe e ipanni e girava in mutande sotto lapioggia. Aveva i nervi in evidenza e imuscoli di un adulto. Che era untipo tosto lo si poteva intuire dasubito e sebbene avesse imparatoprestissimo a parlare le sue parole siriducevano da sempre a mugugni obrevi frasi, comprensibili solo a lui.Quelli della sua età avevano cono-sciuto per tempo le sue mani e se netenevano prudentemente alla larga.I bulli di una certa età, sopravvalu-tando le loro forze, in un certoperiodo, avevano iniziato a prender-lo in mezzo. Uno in particolare, diuna decina d’anni più grande all’e-poca. Il bullo a ogni temporale sipiazzava vicino alla casa del Tinto equesto puntuale, come le lumachealla prima acqua metteva la testafuori. Iniziava la tortura e io miguardavo la scena, tifando per ilTinto. Il bullo incominciava con ipizzicotti, chiedeva alla sua vittimadi implorarlo di smettere. Poi passa-va agli schiaffi e infine esasperatotempestava di pugni il Tinto. E ilTinto imperterrito, lucido d’acqua,gli rideva in faccia. “Che fai picchi?E perché picchi?”. “Chiedimi pietà”ringhiava il bullo. Niente, il tortura-tore a ogni agguato si sfiniva e la suavittima andava via ridendo. Pocoalla volta lo spettacolo si arricchì dispettatori. Tutti scommettevano,sempre, sulla capitolazione delTinto e tutte le volte andavano viadelusi. Il Tinto ritornava a casatrionfante. Il bullo alla fine si stancò,all’ultima lezione che tentò di rifila-re un vecchio si fece avanti.“Mollalo” gli disse “questo è tinto”.E Tinto divenne per tutti e alle spal-le del suo torturatore in ritirata urlò,forte e chiaro, “che fai, te ne vai? Civedremo, un giorno”. Passaronodieci anni, tutti si dimenticarono deifatti. Tutti meno uno. Il Tinto eraseduto nella piazza del paese, si alzòin piedi e fece segno a un uomo inmacchina di fermarsi. L’antico suotorturatore non faceva più il bullo, siera accasato e aveva già due figli.Mica ci pensava più al Tinto. Ebbel’avventatezza di fermarsi e si lasciòconvincere a scendere dalla macchi-na. Uno dei vecchi si alzò da unapanchina e urlò “è tinto” intuendocosa sarebbe successo. A nulla valse-ro le implorazioni dell’ex bullo. IlTinto fu senza pietà. Un pugno euna frase “che fai, piangi?”.

Le Chevalier

Quando è questione di premi si dovrebbe fare laradiografia culturale, e, invece, si preferisce l’analisidel sangue. Questo metodo stralunato è stato usatoper la dirigente scolastica Maria Rosaria Russo,donna di alto sentire democratico e all’avanguardianella battaglia di idee per l’affermazione dela cultu-ra operativa. Infatti, non s‘era fatto ancora in tempoa consegnarle il Premio Gerbera Gialla che già stril-lavano campane su due suoi fratelli, Luciano eAntonio, liberi, seppure in attesa di giudizio, e ilmarito Salvatore Stanganelli non si sa a quale titolo.Sul caso Piero Sansonetti ha scritto un commentoesemplare che faccio mio. Ma io mi sono stancatodi ripetere che nessuno è colpevole fino a sentenzadefinitiva. Qui, da noi, ormai domina la culturadegli analfabeti di umanità e di diritto. Domina lacultura dell’errabondo sociologo Arlacchi teorizza-tore della famiglia mafiosa: mafioso il padre, mafio-

si i figli, i nipoti, i cugini.Nel Codice penale italiano, a menche non vi provveda un insolitoesperto giuridico, come Claudio LaCamera, non esiste il reato di paren-tela ristretta. Una cosa è MarielllaRusso, un’altra cosa sono i suoi fra-telli la cui colpevolezza - ripeto-deve passare al vaglio del dibatti-mento processuale. E anche se colpevoli? Hafatto bene la Musella adassegnare il Premio GerberaGialla alla Russo. È Dio chela ha illuminata, nonavendo mai messo ildiritto al di sopra dellefiaccole.

FFacciamo un sincero in boccaal lupo al direttore delmuseo della ‘ndrangheta

Claudio La Camera per il nuovo edifficile incarico di ricercatoredella Fondazione Boll che si occu-pa di fenomeni criminali nelCentro America. La Camera si occuperà delMessico, dove l’emergenza crimi-nale raggiunge punte inarrivabiliper il resto del mondo. Crepacci:33 morti al giorno, 11mila seque-stri in 5 mesi. Roba cruda e non fritture: stridulidi chitarra elettrica, arpioni e squa-li Mako più che violini, reti a stra-scico e fragaglia. Solo un elementoin comune: la tarantella. E comunque, quello di La Camerasarà certamente un compito nonfacile. Da Polsi a Tijuana, dalla‘ndrangheta reggina ai narcos, ècome scendere da un veliero e sali-re su una nave a vapore. Ma Claudio La Camera c’è.Lascerà la leucemia del rito per lecellule d’acciaio del reato.Check-in.Tenga duro direttore e accetti unpiccolo consiglio prima dell’mbar-co: in Sudamerica è vietata l’equa-zione Sicurezza uguale Sviluppo.Ognuno va per la sua strada. Sonoconnection parallele.Perchè al contrario della Calabria,in Messico, mentre si spara aTijuana, grazie ai capitali stranieridelle multinazionali del turismo, siride da Acapulco a Cancun,dall’Atlantico al grande golfo…senza avere il bisogno di scappa-telle nella vicina Cuba.

La Camerada Polsi a Tijuana,dal rito al reato

IL TINTO

LE COLONNE DI ERCOLELE COLONNE DI ERCOLE

UNA STORIAUNA STORIA

CONDOFURI

L’orizzonte tracciato colpennarello blu e una falce dimare dalla lama di schiumacompassata. Il vento è unacarezza con un mantello diprofumi salati. La quietespezzata dai richiami deigabbiani innamorati.Decifrare i segni del tramontoe tradurli in Eden periferici .Creare galassie portatili disogni, ascoltando le ondecantare mentre si spengonosulla sabbia. E sentirsi vivi diterra, di sole e di mare.

CCARARTOLINE PER LA PTOLINE PER LA PADADANIAANIA * di Antonio Calabrò

La provincia che perde persone. Su 547 residenti ben 546 vivonoin famiglia. Su 97 Municipi solo 17 hanno registrato un aumentodella popolazione. Dopo il Capoluogo, le Città più popolose sonoGioia Tauro a seguire Palmi, che deteneva la prima posizione, ilbronzo provinciale a Siderno centro più popoloso del tratto Jonico.Di seguito le prime sette città.

Provincia: le città più popolose

REGGIO CALABRIA 176.529 unità

VILLA S. GIOVANNI 13.792 unità

GIOIA TAURO 19.154 unitàPALMI 18.763 unitàSIDERNO 18.176 unitàTAURIANOVA 15.824 unitàROSARNO 14.836 unità

*Dati Istat

IL DITO NELL’OCCHIOIL DITO NELL’OCCHIO

Dio c’è e, infatti, la Musella premia Mariella Russo

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Parlando

ATTUALITÀ

di...

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LLa metafora dellavita per gli Apachesta tutta in questoaneddoto.

L’esistenza è per tutti unmustang, un cavallo selvati-co sul quale prima o poibisogna salirci per cercaredi domarlo. In groppa all’a-nimale bisogna arrivarci almeglio perché se ci si vienedisarcionati è la fine, ci siromperà l’osso del collo. Ela vita è difficile per tutti,indipendentemente dallalatitudine alla quale si ènati. Ogni posto rivela insi-die, i buoni genitori servonoa quello a guidare i figlioltre i trabocchetti e portarlial meglio a montare suldorso della vita. Un buonpadre evita le trappole, fa ditutto per far schivare alfiglio errori che ne pregiudi-cheranno il futuro. Un catti-vo genitore consegna laprole al nemicozavorrandogli

l’avvenire con un passatotalmente pesante che nongli consentirà nemmeno diprovarci, a salire sulmustang. Non fateli i figli senon avete il coraggio di lot-tare per loro, non procreatefigli calabresi per darli inpasto a belve fameliche. Elo sapete, non fate i tonti,che la nostra terra pullula difiere. Sapete chi sono i falsiamici, quelli dei baci e dellepacche sulle spalle. Quelliche immancabilmente nonci saranno al momento deldramma, lasciandovi agodervelo da soli. No, nonfateli i figli se dovete darli inmano al primo incantatoredi serpenti che vi entra incasa del quale avete troppapaura per dirgli no. No, nonfateli i figli se siete cosìsciocchi da non distinguereil bene dal male in età adul-ta. Non date ai vostri figlicondanne irrevocabili giànell’adolescenza. Nonsiate padre snaturati chesi credono emuli diFilippo il Macedone, ivostri figli non assomi-gliano ad Alessandro

Magno e il mustang èuna bestia perfida chedifficilmente si faràammansire da una

dolce parola sussurrataall’orecchio come

Bucefalo.

I Calabresi come gli Apache.Per loro la vita è un mustang

NORDICI & SUDICIDI GIOACCHINO CRIACO

BOVALINO ANNO 1989

x

Le informazioni non sono complete. C’è un pezzo di giornale scritto in tedescocon una foto a Bovalino, che immortala la

macelleria di mio padre, chiusa da qualcheanno, sul Corso Umberto.C’è una data: 1989, una firma, Von EstherScheidegger e un rigo cancellato.E poi tanto tedesco e tanti ricordi che in pochiconoscono e in pochi capiscono. Sbarcò a Bovalino Esther Scheidegger, qualcu-no dice dalla Svizzera, altri dalla Germania.Venti anni fa l’informazione era più rotonda.Non ometteva dettagli. C’erano giornalisti viaggiatori che andavano suiluoghi per vedere le cose. Senza Google Earth eteorie divenute realtà grazie all’allattamentotelevisivo e alle coltivazioni bibliografiche inserie. Esther arrivò alla stazione di Bovalino dopo“Una settimana in giro per la Calabria, puntameridionale dello stivale italiano, viaggiando con imezzi pubblici, tra i quali non ci sono soltanto iltreno e l’autobus, ma anche i taxi e i propri piedi.In questo “viaggio all’avventura” ci siamo imbat-tuti in luoghi e persone e abbiamo vissuto, come sisuol dire, un frammento di quotidianità straniera.”“L ’Orsa nord” era un albergo maestoso, impo-nente che regnava davanti alla stazione doveEsther scese. Nella 106 invece i turisti parcheg-giavano all’altrettanto imponente Orsa Sud, ros-

soverde dalla cui punta si potevano salutare ibiancazzurri della nord, distanti due chilometri.I taxi, due alberghi, i treni, 1989. Il viaggio all’av-ventura di Esther parte dalla Svizzera. E’ arma-ta di macchina fotografica e in piena epoca disequestri, viene nel luogo-fulcro dei rapimenti,con un sorriso ricettivo e caloroso, da scambiarecon la “quotidianità straniera”. Viene a conosce-re la gente di Calabria non per scardinare pre-giudizi o per alimentarli, ma per amore del viag-gio. Non siamo ancora il 27%.Vedere appesa una testa di vitello, non è nel1989 un chiaro cerimoniale mafioso come chis-

Quella testa dibue davanti allamacelleria che impressionò i tedeschi

Articolo, redatto da estherscheidegger,giornalistaviaggiatrice, suQuotidianotedesco del 1989

Atmosfera meridionale in Calabria: dove le teste di vitello vengono appese fuoridi ESTHER SCHEIDEGGER

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la Riviera

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DIAVOLO NERO

LEZIONI DI‘NDRANGHETA

Tre sindache, Caterina Girasole,Maria Carmela Lanzetta,Elisabetta Tripodi, sono stateinvitate a Reggio Emilia in occa-sione della celebrazione della

Resistenza che in loro funzionerebbecome Resistenza non più al nazifascismodistrutto, ma alla ‘ndrangheta fiorente.Da Diavolo Nero dovrei ammirare que-ste sottiglienze, che portano ad imparen-tare fenomeni storicidiversi. Ma sarà che sonoun povero Diavolo e diquesti accostamenti e pro-lungamenti non riesco acapacitarmi. Leggo su qualche quoti-diano locale che le tre sin-dache hanno là, in Emilia,tenuto lezioni di ‘ndran-gheta. Tragiche lezioni di‘ndrangheta, vive e palpi-tanti, non tratte dai libri,ma dal minaccioso mondocircostante. Lembi di vita.Il quotidiano, da me con-sultato, queste lezioni di‘ndrangheta non le riassu-me. E io posso e debboimmaginare che si sia trat-tato di lezioni, splendide-per usare le parole di Benedetto Croce-di forma e di pensiero. Sarebbe un pec-cato se andassero perdute. Vanno raccol-te e pubblicate. Le consiglio all’editoreEinaudi. Poiché ci vuole un editoreimportante per rendere importante unlibro e i loro autori: nel nostro caso, autri-ci. Posso assicurare all’editore Einaudiche non rischierà una lira. La vendita ècerta. L’on. Marco Minniti ne consiglieràl’adozione in tutte le scuole calabresi e,poiché la Resistenza continua, in tutte lescuole italiane.

nomade, gestiva attività sotterranee di cavalli easini, ha in mano ossa per i molti cani che gliappartenevano.Mio padre e Angelo del negozio di abbigliamen-to sono seduti a dirigere gli astanti. Defilato sulla destra Totò Minnelli (alias “Totò ufaccia mprascata”): lavoratore dello stabilimen-to di Bricà, attuale AFOR, amichevolmentedefinitò così per un difetto all’occhio che gli ren-deva parte del viso deformata. Il “centro com-merciale” di quell’incrocio apriva il CorsoUmberto ed era un crogiolo di arti e saperi: DonCiccio Saffioti e Donna Rosina du pani,Cumpari Mimmu da ferramenta, Pascali“Giannino” del cuoio, Mastru Brunu Saccu dibicicletti, Pepè da tipografia, Angelu di rrobbi,Brunu e Totò da macelleria, Libertino da lana,Leone oggetti per casalinghi, Don CiccioCataldo i l’alimentari e du furnu, Gianni unaschia, anche detto John Way Laganà dell’olioe Cicciu u Panza con la sua vendita itinerante di“super santos” e “supertele”. Una squadra dinegozianti, artigiani, piccoli commercianti checrescevano figli e facevano case, in un momentoin cui si dialogava ancora e si sorrideva di più,senza rincoglionimenti da pc, senza bombarda-menti mediatici che riportano qualsiasi cosa cheriguardi la nostra Calabria all’assonanza con lamaledetta ndrangheta. Esther colse l’umiltà e illavoro della gente di Calabria, le sue particola-rità, i suoi personaggi, i suoi profumi, il suoamore. Lo fece con gli occhi normali, di unagiornalista normale che racconta le “atmosferedel sud Italia.” Vorremmo invitarla a tornareper avere due occhi così belli capaci di racconta-re i nostri luoghi all’europa e al mondo con com-pletezza, serenità e la giusta dose di denuncia:“Il treno regionale non è semplicemente in ritardo,a dire il vero è quasi un miracolo che passi, sebbe-ne...”

Una settimana in giro per la Calabria, punta meridionale dellostivale italiano, viaggiando con i mezzi pubblici, tra i qualinon ci sono soltanto il treno e l’autobus, ma anche i taxi e i

propri piedi. In questo “viaggio all’avventura” ci siamo imbattuti inluoghi e persone e abbiamo vissuto, come si suol dire, un frammen-to di quotidianità straniera.Prima riga cancellata: in realtà il giovane panettiere, molti anni fa,voleva emigrare da Siderno in America. Prima di partire gli restavada fare una visita a dei parenti a Bovalino. Fin qui ci arrivò…e sifermò. Di New York avrebbe potuto fare a meno.Questo accadde sessant’anni fa. Il motivo? L’ottantacinquenne daicapelli bianchi indica con il braccio teso la moglie seduta alla cassaaccanto al forno a legna. L’amore del panettiere ha ancora gli occhiscuri di allora, della lunga treccia nera rimane soltanto un ricordo.

Una casa lei ce l’aveva anche allora – ride il panettiere. È evidenteche non è pentito di quella decisione. Ci accompagna alla porta e noi,con il nostro pane di semola, siamo di nuovo in strada.Una testa di vitello sulle testeDavanti alla macelleria vicina vediamo degli uomini che chiacchiera-no. Sopra le loro teste è appesa una testa di vitello, vera, con gli occhispalancati e gocciolante. Nel negozio di graziosi vestitini per bambi-ni scambio qualche parola con la giovane proprietaria, parliamodella situazione della donna qui in Calabria e lì in Svizzera. La secon-da mattina, l’uomo del bar cromato scintillante della stazione, dovesi sente un profumo delizioso di pasticcini caramellati, reagisce inmodo quasi amichevole.Il treno regionale non è semplicemente in ritardo, a dire il vero èquasi un miracolo che passi, sebbene…

sà quanti giornalisti scriverebbero oggi, ma ilsegnale di “carne fresca, macellata in giornata”,che entra nell’articolo come un dettaglio, comeil negozio di vestiti vicino alla macelleria di papà:“Davanti alla macelleria vicina vediamo degliuomini che chiacchierano. Sopra le loro teste èappesa una testa di vitello, vera, con gli occhi spa-lancati e gocciolante. Nel negozio di graziosi vesti-tini per bambini scambio qualche parola con lagiovane proprietaria, parliamo della situazionedella donna qui in Calabria e lì in Svizzera”. I per-

sonaggi sotto la testa di vitello li radunarono miopadre e il titolare del negozietto di abbigliamen-to, eccitati dal finire su un quotidiano “daGermany”, letto da chissà quanti, con chissàquali simpatici commenti intorno a quella testa.In piedi tre pezzi da novanta: Ciano (primo asinistra), andato via di testa a causa di una sepa-razione. Lo si ricorda per grandissimi dialoghicon autovetture e pali dell’illuminazione, maanche per un sorriso sempre largo e una splen-dida e indifesa innocenza. U ZingaruUmutu(secondo a sinistra), apparteneva alla comunità

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ParlandoRadio di

Con l’arrivo della stagione estiva,come un rito consolidato, ritornail problema, mai risolto, dell’in-quinamento del mare e delle coste

della nostra Regione. Fra poco tutta lastampa locale riprenderà il problemaannoso scrivendo le stesse parole deglianni passati, con l’aggiunta che la situazio-ne è peggiorata di molto. Ma quest’annonon è stata la stampa a lanciare l’allarmeinquinamento, l’ha fatto la Regione stessa

per bocca d’un autorevole rappresentantedella Giunta, l’assessore all’ambienteFrancesco Pugliano. “ La depurazione inCalabria non funziona” dice l’uomo digoverno, prendendo la parola, duranteuna seduta del Consiglio regionale, e pro-segue:” Il sistema è in disordine per causeche attengono alla confusione normativache regola il comparto e a quella che insi-ste sulla responsabilità di chi gestisce il set-tore”. Quest’anno, a differenza degli annipassati quando la Regione sosteneva chenei nostri mari si verificava un fenomenodi mucillagine innocuo, sappiamo che ilnostro mare è inquinato ed i turisti poten-ziali possono programmare le loro ferie inspiagge più pulite. Ma chi è responsabiledel sistema in disordine e del settore chenon funziona? La stessa Regione!All’assessore Pugliano comunque va rico-nosciuto il merito di avere informato cononestà il massimo consesso regionale ed icalabresi tutti sulla salute del mare e del-l’ambiente. Anche verso i potenziali turistiè stato chiaro. Il mare calabrese continuaad essere inquinato non perché sono natiopifici che vi scaricano i rifiuti ma per imotivi esposti con coraggio, onestà e chia-rezza. La gente comune che vive di lavoro,che di questi tempi è difficile da trovare emantenere, resta sorpresa. Come, la depu-razione in Calabria non funziona e l’asses-sore lo comunica al Consiglio regionale eai calabresi nel mese di aprile? Megliotardi che mai, dice un vecchio adagio. Main questo caso qual è il vantaggio? Uomoavvisato.. recita un vecchio proverbio. Maa che vale? Per avvertirci che se vogliamotrovare un mare pulito dobbiamo cercarloaltrove? Ma non finisce con la dichiarazio-ne onesta dell’assessore Pugliano. Per laprossima stagione estiva non vi aspettatenulla di nuovo. Tutto come prima e peggiodi prima. Queste le comunicazioni deinostri massimi esponenti del Governoregionale, ed i cittadini che non vivono dipolitica si domandano come mai un pro-

blema semplice per tante regioni chehanno tassi elevati d’inquinamento divaria natura, in Calabria non si risolve. Ledifficoltà esposte dall’ assessore all’am-biente possono essere risolte solo dallaRegione. Perché non lo fa? Perché non èstato fatto finora? Quanti sono gli sprechi per mantenereuna casta incapace e corrotta? Avetedimenticato il piano della depurazioneregionale dei tempi del GovernatoreChiaravelloti? Nonostante gli arresti e lecondanne tutto è rimasto come prima.Eppure dopo Chiaravelloti abbiamoavuto Loiero e dopo ancora Scopelliti. E’ il caso di ripetere che in Calabria i suo-natori cambiano ma la musica resta sem-pre la stessa. Il carrettiere di Gerace Cola Napoli canta-va:” ’ddunca ‘cca pa stu paisi/ morbu stoti-cu non c’è/ e stu mundu sbrigognatu/ restasempi chigliu c’hè?

Stessa spiaggia, stesso mare ...sporcoPRIMI PIANI

ESTATE 2012.E come l’anno scorso una striscia giallo marrone avanzerà sulle nostre vacanze

IL CASO.Assolto l’avvocato Giuseppe Lupis

BRUNO CHINÈ

Il nostro mare è inquinato ed i turistipotenziali possonoprogrammare le loro feriein spiagge più pulite

La vicenda risale all'anno 2004 quando all' avvo-cato Giuseppe Lupis furono contestati i reati diporto illegale d'arma e calunnia a magistrato . Efu incarcerato per ben due volte. Carcere pre-ventivo. Per la pistola, trovata nel suo bagaglio amano nell'aeroporto di Reggio Calabria l'11gennaio 2004. Tre giorni di carcere e 15 giorni diarresti domiciliari e poi obbligo di firma per set-timane. Per questo reato è stato assolto nelprocesso di primo grado tenuto al Tribunale diCatanzaro il 6 dicembre del 2010.Il 22 Luglio sempre del 2004, l'Avvocato Lupisveniva arrestato per presunto reato di calunnia amagistrato Mollace Francesco di Casignana. Eanche da questo reato è stato assolto dalTribunale di Catanzaro il 30 aprile 2012.

GIUSEPPE LUPIS

DUE REATI, NESSUNA CONDANNA

LETTERA APERTA DI MISEFERI E BATTAGLIA

Traditi dal nostro territorio

stato attuale ci vede ANCORA CREDI-TORI dopo che nelle due serate i Sig.Politici hanno espressamente chiesto DIESSERE SALUTATI E RINGRAZIATIPER AVER "REGALATO" ORE DIDIVERTIMENTO AL NUMEROSIS-SIMO PUBBLICO INTERVENUTO. Inun periodo di crisi, non troviamo giustoDOVER PAGARE NOI, un "prodotto",che ribadiamo, CI E' STATO COMMIS-SIONATO ed è veramente dolorosoancorché ILLEGALE aver dovuto regi-strare che "non è mai esistito il tanto mil-lantato e sbandierato "impegno di spesa"per la tappa di Reggio Calabria del 12 set-tembre 2011 e la mancata erogazione del-l'importo promesso e "finalizzato" alcomune di Rosarno per la rappresentazio-ne del 19 agosto 2011. Alla luce di quantofin qui elencato, ci vediamo quindicostretti ad adire le vie legali con i docu-menti in nostro possesso tra cui la "dichia-razione di avvenuto spettacolo" redattadai comuni in cui siamo andati in scena,nella quale certificano che è stato PERCONTO DELL'AMMINISTRAZIONEPROVINCIALE DI REGGIO CALA-BRIA ed i contributi video in cui alcunirappresentanti della suddettaAmministrazione si "incensano" per l'im-portante iniziativa e fanno passerella. Citeniamo perciò a ricordare agli"Amministratori" che se è vero che a volte"Una PAROLA ferisce"...quella (di risol-vere il problema creato) NON MANTE-NUTA...ferisce ancora di più!”

Gigi Miseferi & Giacomo

“Ci spiace prendere atto di sentirci tradi-ti proprio dai Politici del nostro Territorio,verso il quale, fino a prova contrariaabbiamo dato tanto in termini diImmagine, Impegno Umano e Sociale. CIE' STATO CHIESTOdall'Amministrazione Provinciale diReggio Calabria, di allestire due "macchi-nosi eventi", due repliche dello Show"Bagaglino a mano" ed abbiamo così coin-volto Colleghi, Tecnici e Maestranze,verso i quali proviamo ancora vergognadopo il trascorrere dei mesi, scanditi dailoro "Tutto a posto", "Non c'è problema","Questioni di giorni" etc, etc, ma che allo

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STANDING OVATION

primi al1°maggioRoma

di

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ANTONELLA ITALIANO

Ilcuore in gola e gli occhi inchio-dati al palco. Sono lunghissimi gliistanti di attesa, qui, nellaCapitale. Emozioni sospese,

indescrivibili. La grandezza dei TaranProjecte di Mimmo Cavallaro ha già conquistatotutte le più grandi piazze di Francia,Lussemburgo, Canada e Germania. Ma lanostra Italia…capirà? Una prova coraggiosaper la band calabrese che, oggi, incarna lasecolare sfida di tutti i sud del mondo. La sfida di terre dimenticate, schernite, digente costretta ad emigrare. E quando la voce del presentatore apre lamanifestazione, sulla folla sudata e febbrici-tante cala il silenzio. Mimmo Cavallaro e iTaranProject intonano i primi accordi di“Passa lu mari” e il sole, il sale, le terre delMediterraneo invadono Roma. Respira ora,la Calabria, al ritmo incalzante di lira e tam-burello, e balla a piedi nudi, proprio comenelle notti di agosto. Eravamo poche decine di persone, qualcheanno fa, ai concerti dei TaranProject. ECavallaro, con la raffinatezza che lo contrad-distingue, è sempre riuscito a coinvolgerci, afarsi ascoltare. Umile, tenace, affabile ma,allo stesso tempo, distante, perso dietro ilsuo sogno. Questo sogno! Le tappe della sua carriera,del resto, si sono susseguite a grande velocitàe la musica nostrana, con lui, non ha cono-sciuto confini. Accanto a Cavallaro, e all'in-

separabile band dei TaranProject, il “re dellapiazza” Cosimo Papandrea, maestro di lira,organetto e voce. A lui il microfono per into-nare “Spagna”, il secondo brano del primomaggio di Roma. Giovanna Scarfò incita lafolla a ballare, alzare le mani. E noi ripensiamo ai concerti “ballati” sotto lapioggia, perennemente in tour, quasi fossi-mo noi i musicisti, nelle tappe di Calabria.Mimmo è sempre più forte, e pensare cheall'uscita di “Sona battenti”, il suo primoalbum, sembrava tutto solo una scommessa.Ma oggi, in questo primo maggio, restiamoin silenzio davanti a tanta caparbietà, straor-dinariamente addolcita da quel leader chechina il capo, quasi perdendosi nell'unicosuo cenno di timidezza. No, Mimmo non ècambiato. Davanti a poche persone come davanti acentinaia di migliaia, è sempre lo stesso. Emai mai avremmo potuto pensare che ilregalo più grande ancora ce lo doveva fare. Così quando sentiamo le prime note dellatarantella le lacrime sono copiose. Per noiquei suoni sono tutto. Storia, ricordi, appar-tenenza, per noi quei suoni sono la lotta delSud che rialza la testa. Sta a testa altaCavallaro mentre sorride alla piazza. E davanti a centinaia di spettatori, così tantida perderci il fiato, e davanti alle telecameredi tutto il mondo, e davanti ai nostri occhiincreduli, intona “E ballati…e ballati…”. Ela Capitale cosa fa? Esplode! Come loronessuno…mai.

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Un attimo di silenzio, poigli accordi di chitarra

battente e lira aprono ilconcerto del primo

maggio. La piazza siinchina dinnanzi ai

TaranProject, e la tarantella conquista

la capitale

Caulonia oltre la tarantel-la? La Giamaica oltre ilreggae? Zibello oltre il

culatello? Parma oltre il reggia-no e Reggio Emilia oltre il par-migiano? E addirittura l’apertu-ra del primo maggio senzaCavallaro?«Caulonia …oltre la Tarantella»è un gruppo kamikaze nato ilprimo maggio su Facebook . UnAnticristo. Con lo sguardo bassoe il naso all’insù si sente pro-prietario di trasformazioni einversioni di tendenza, figlio difico e non di melanzana.Caulonia oltre quella tarantellache ha fatto ballare tribù diabruzzesi, emiliani e romagnoli,marsigliesi, portoricani e cinesipochi giorni fa a piazza sanGiovanni, potrebbe eventual-mente puntare, chidiamo noi a

questi face snob, su tecnologia da val-

ley, tre stelleMichelin,

Palma d’oro?

Ma nel frattempo a Caulonia è nato l’Anticristo

Da Caulonia la sfida del Sud

ERCOLE MACRÌ

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ANTONELLA ITALIANO

Sono due, ma fanno per 12! Il“gatto” è il presidente delconsiglio comunale Cavo,

dal profilo oscuro e affascinante,e la “volpe” è il sindacoLombardo, dal fare così distrattoche spesso par cadere dalle nuvo-le. Ma è pur sempre una volpe e,pur cadendo, con mirabile cogni-zione di spazio e tempo, atterra suquattro morbide zampette, senzafarsi male mai. Un binomio ditutto rispetto dunque, se nonfosse per questa fissa di voler trascinare tuttinel paese dei balocchi. Specie quei cinquefastidiosi consiglieri di opposizione. Loro,invece, sembrano gladiatori, sommersi dacarte, sudati, additati, tanto irreverenti da farperdere la pazienza al presidente stesso. Equante domande vanno a fare! Ma il Sindacocerto non si scompone e, ad ogni opposizio-ne, propone di andare ai voti, sapendo dipoter contare sulla sua silenziosissima mag-gioranza, che se pur non parla almeno vota.Già sul primo punto all’ordine del giorno siaccende qualche dissenso ma, la situazione,arriva al limite al punto successivo: conven-zione tra Comune e Provincia per l’assunzio-ne di personale. Sainato fa notare che, con-trariamente a quanto letto nella documenta-zione fornita alla minoranza, le spese Inail eassicurative saranno a carico del Comune,

così come gli straordinari. Non paga tutto laProvincia, come dichiarato. Eh su dai, è solouna svista burocratica. “Straordinari non nefaranno” rassicura il sindaco. Sulla base dicosa rassicuri è altro dilemma visto che non sadire quanti lavoratori impiegherà, per quantotempo lavoreranno, e su quali criteri verran-no scelti. Anzi si, questa la sa, sicuramentenon con pubblico bando. Alla faccia della tra-sparenza! E alla proposta della minoranza diaggiungere questa voce nell’accordo con laProvincia, risponde democraticamente: no. Eche gli importa, del resto, se passa alla vota-zione vince. E mentre il Presidente minacciadi “perdere la pazienza” (la minaccia è datocostante della suo opera di mediazione inseno al consiglio) si discute il punto tre: ade-sione al patto dei sindaci dell’unione europea.Ma cos’è? Lombardo abbozza una prima

confusa spiegazione. Sainatoinsiste: «Chiarisca di cosa sitratta Sindaco, non abbiamocapito. Ai bandi europei sipartecipa anche senza sotto-scrivere questo patto.Rileggeteci, dunque, cosastate deliberando». La richie-sta viene accolta: secondaconfusa spiegazione. Tenutoconto dall’assoluto silenziodei consiglieri di maggioran-za ci vien da pensare che que-sti, almeno, abbiano capitotutto. L’opposizione non

molla, le spiegazioni le vuole, e si rivolge alpresidente. Il Presidente, che aveva già persola pazienza, ora perde la parola e passa aimetodi pesanti: «Entro novanta giorni sapre-te, tramite le autorità, come avete offeso mee il Sindaco». Era meglio, in effetti, se nonparlava. Ciò che perde Sainato, invece, sonole speranze, e decide: «Il patto dei sindaci,visto che non l’ho capito, l’ho strappato.Almeno servirà per la raccolta differenziata».Quarto punto richiesta convocazione consi-glio opposizione. Lombardo ribadisce:«Abbiamo fatto di tutto per evitare il dissestofinanziario, riducendo al minimo le spese edaumentando il carico tributario». Calabresepropone: «E se il dottore Cervellini dirà chenon ci sono le condizioni per amministrarecosa farà, sindaco, si dimetterà?». Silenzio inaula.

PASQUINO CRUPI

Inostri beneamati lettori noterannosicuramente che non abbiamo datogrande rilievo all’arrivo in elicotteroqui, a Locri, della ministra degli interni

Anna Maria Cancellieri . Non si è trattato disbadataggine, ma di una scelta. E anche diuna netta impennata meridionalista. Non abbiamo bisogno di queste visite adhoras dei ministri e delle ministre del gover-no Monti. Sono troppo rapide per conosce-re i problemi della Calabria e della Locride,che certamente un aumento di conoscenzanon potranno conquistare attraverso le sta-tistiche del prefetto Piscitelli, la litania delsindaco di Locri, Pepé Lombardo e le addo-lorate informazioni della sindaca diMonasterace signora Maria CarmelaLanzetta. Ma la ministra evidentementes’accontenta di poco. Tra un pranzo di lavo-ro e un volo – non facciamo i difficili- si pos-sono apprendere tante cose. E poi della

Locride ormai si sa tutto. Non è il regnodella mafia? Basta, perciò, farsi vedere esparire dopo aver dettato la ricetta.La Locride ha un solo male da estirpare: lacriminalità organizzata. Non c’è una que-stione giovanile incandescente. Non c’èdisoccupazione dilagante. Non c’è disagiosociale. Non ci sono binari morti. Non esi-stono paesi di frane e colline di fame.Niente, per nulla. Siamo nel regno dellamafia, e la mafia è il primo pensiero delgoverno: da combattere con gli scioglimentidei consigli comunali, con il certificato anti-mafia, con l’estromissione del lavoro deiparenti, sia pure allentati, di personaggimafiosi o in odore di mafia. Così ha parlatoai sindaci della Locride la ministraCancellieri e nessun sindaco ha avuto daribattere, fatta eccezione per IlarioAmmendolìa che ad introduzione dell’in-contro ha detto il fatto nostro alla Ministra.Né posso fare a meno di segnalare l’impor-tante posizione meridionalista assunta dal

vescovo Morosini, inascoltato, però, dallasignora Cancellieri.Si capisce: nel regno della mafia c’è bisognodi rigore. Prima non avevamo una bandierasotto la quale raccoglierci. Adesso ce l’abbiamo: Maria CarmelaLanzetta è la nostra bandiera. Ma io credoche la nostra bandiera sia la bandiera deimeridionalisti che nel loro percorso hannosfiorato la presenza della mafia e hannoindividuato la fonte del malessere nellestrutture malate dell’economia e nell’assen-za di una effettiva classe dirigente. Noncredo che la ministra e la sindaca abbianomiglior cervello di Pasquale Villani, diEttore Ciccotti, di Giustino Fortunato, diFrancesco Saverio Nitti, di AntonioGramsci, di Benedetto Croce, di LuigiSturzo il quale, tra l’altro, fu il primo a rim-proverare ai ministri del Regno le rapidevisite al Sud. Appena il tempo per stringereun paio di mani e consumare un pranzo. Etornarsene indietro più ignoranti di prima.

PRIMO PIANO

IL DITO NELL’OCCHIO

Gli oppositori del sindacodi Locri, Pepé Lombardo, sierano già sbranati tra loroalla vigilia del rinnovo delconsiglio comunale. Ed ènormale che, dato quell’alle-namento, abbiano pronti identi per sbranare il Sindaco,accusato di “stare uccidendola Città”. Niente di meno.Comunque, se ciò avvenisse,il reato sarebbe di genocidio.Non avverrà. L’opposizionetuona e spesso va sopra lerighe.Va sopra le righe anche PepéLombardo, che ai suoi incan-descenti oppositori replica:state attenti a quel che dite.Continuare a ripetere che ilSindaco va alla ricerca deldissesto, potrebbe spingerequalcuno a gesti sconsideratiPrendiamo atto che è nata inprovincia di Reggio Calabriala stirpe nuova dei sindaciveggenti e profeti di sciagureanticipate. Le quali potrannoessere evitate ove nei consi-gli comunali gli oppositori, seproprio non se la sentono difare i salamalecchi ai sindaci,almeno tacciano, concordan-do su tutto per il bene comu-ne. Tacere perché il nemico èin ascolto, e parlare è armarela mano degli “sconsiderati”,dei malfattori, dei nemicidella democrazia.Questa musica iniziò tantissi-mi anni fa a Gioia Tauro conil sindaco Alessio: chi lo cri-ticava era con la ‘ndrangheta,e persino chi si dimetteva daconsigliere comunale era col-luso. E la musica ha prose-guito il suo cammino e inva-so la provincia jonica, che haa sua capitale morale, cultua-le, politica, faro che con lesue amazzoni tricolori abba-glia e acceca la ‘ndrangheta,Monasterace: qui chi attaccala Dea Coraggio, fa gli inte-ressi della malavita. Quoque tu, Pepé Lombardo? Siccome la vita è triste, fareridere i polli è una buonaazione.

Quoque tu Pepé Lombardo

Il gatto e la volpe del consiglio comunale di Locri

La ministra Cancellieri nella Locride

Scende da cielo,ma non è un angelo

Non abbiamo bisognodella visita ad horas dellaministra Cancellieri.Troppo rapida perconoscere i problemidella Calabria e dellaLocride, che certamenteun aumento diconoscenza nonpotranno conquistareattraverso le statistichedel prefetto Piscitelli, lalitania del sindaco diLocri, Pepé Lombardo ele addolorateinformazioni dellasindaca di Monasterace,signora Maria Lanzetta.

IL PUNTO

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REGGIO - PIANA

Parlandodi...

Forse non scrivo bene e con la punteggiatu-ra al punto giusto ma credo, e di ciò sonoconvinta, che “NOI CALABRESI” voglia-mo di più che essere dipinti nel mondocome un covo mafioso o un clan anti-mafia.Vogliamo emergere nei nostri talenti.Vogliamo che certi stereotipi venganoannientati.Vogliamo che le persone che si lavano labocca e fanno successo con l’Anti-mafia,capiscano che così non fanno altro che dan-neggiare e infangare la nostra CALA-BRIA.Io non sono contro l’anti-mafia per carità;ma pongo una domanda fondamentale:parlare, parlare, parlare serve a qualcosanel concreto se non per infangarci?Ho chiamato Lamezia Terme per chiederese nella loro “Fiera del Libro” potevanoincludere anche me come autrice calabre-se, sapete cosa mi hanno risposto:“Spiacenti ma trattiamo solo libri contro lamafia”. A questa manifestazione, chedovrebbe tenersi ad Agosto, parteciperan-no oltre 500 Autori, quindi oltre 500 libriche parlano solo di Mafia, come se laCalabria non avesse altro da offrire, io nonnego l’esistenza della Mafia, ne che la sidebba combattere o che non se ne debbaparlare, ma magari dare spazio anche adaltro che questa terra può offrire.13 Novembre 2011 “Nazionale di calcio aRizziconi contro la mafia”, così recitavanole testate giornalistiche:“Ripristinatocampo di calcio distrutto dalla mafia”.Distrutto dalla mafia? Il tempo che scorre,l’incuria, le intemperie non sono fattoririlevanti?E se una casa per anni e anni non vieneristrutturata chi è che la distrugge?Davvero in Calabra siamo tutti mafiosi?Davvero vogliamo far passare la Calabriacome una specie di Far west con sparatorieogni giorno?Chiedetelo al fornaio che sta sveglio lanotte a impastare i cornetti che voi che pre-dicate l’anti-mafia mangiate alle dieci delmattino dopo una notte di riposo se è con-tento dell’immagine che Voi ponete almondo intero della Calabria.Chiedetelo al muratore che si spacca laschiena per costruire i vostri uffici e levostre case.Chiedetelo al meccanico che vi aggiusta levostre belle macchine da signori.Chiedetelo alla povera gente che si alzaogni mattina per i lavori più umili: agricol-tori, operai, tessitori e molti altri ancora,che guadagnano in un anno quanto voiguadagnate in un mese riempiendovi labocca di Anti-mafia.Chiedetelo ai ragazzi che vanno a scuola eche, una volta approdati in qualche univer-sità del Nord d’Italia, vengono additaticome mafiosi.Chiedetelo a loro, parlate con la gentecomune, se questa Immagine dellaCalabria che voi dipingete gli piace.Che poi, magari, predicate l’Anti-mafia esiete i primi ad alzare la voce contro glialtri: Violenza verbale, conoscete il signifi-cato di questa parola?Un esame di coscienza ogni tanto nonfarebbe perché la Calabria siamo noi esiamo che dibbiamo rappresentarla. UnaCalabria che lavora, una Calabria che nons’inginocchia e non si arrende.un calabriache sogna. Una Calabria che vive.

Orsida Federica

ANTONIO CORMACI

AReggio la voglia di rinnovamen-to non coincide col buon gusto enemmeno con la fruibilità. Lasemplicità latita e l’amministra-

zione Arena ha deciso di mettere la cilie-gina sulla torta, dimostrandosi aperta avedere i progetti sulla riqualificazione dipiazza Duomo, cuore della vita religiosa enon solo della città. L’idea che ha illumi-nato gli occhi degli anfitrioni di palazzoS.Giorgio, vista in un contesto di una città“normale” dotata di strade efficienti enon di mulattiere come quelle del centrostorico di denaviana memoria, non sareb-be poi così male: una piazza finalmentelibera dalle macchine, nutrita di panchi-ne, uno spiazzo inteso come la continua-zione ideale, all’aperto, della cattedrale,come nelle grandi piazze delle Chiese cat-toliche delle grandi città, S.Pietro sututte. L’idea non sarebbe poi così male,abbiamo detto. Ma il condizionale lasciaampio spazio a una negazione che piùpalese di così non si può, che grida a granvoce un rifiuto su un progetto insostenibi-le e sbagliato dall’origine: chiudere piazzaDuomo al traffico costituirebbe un con-gestionamento del traffico cittadino nonindifferente. I disagi si duplicherebbero econsiderata l’idea, inoltre, di chiudere ilpassaggio anche ai mezzi pubblici, la cuiefficienza è deficitaria già con le arteriefondamentali disponibili, è conseguenzache non sarebbe più possibile il passaggiodei mezzi pubblici presso altre vie “mino-ri” della città. Un’equazione molto sem-plice, chiara, eppure ignota agli eminentiingegneri responsabili della pianificazio-ne urbana e del traffico. Ma è motivo diilarità constatare la soluzione al proble-ma, proposta sempre dall’amministrazio-ne e dallo studio che ha ideato l’iniquoprogetto: un sottopassaggio (in corrispon-denza del tratto di strada davanti alleporte della cattedrale) che sarà il varcoper il passaggio di bus e autovetture.Parliamo di spazi davvero molto esigui,pertanto i dubbi amletici circa la fattibi-lità di tale opera avveniristica sono piùche leciti. Ma il fattore traffico non ècerto il solo ad animare quel severo “no”sulla bocca di tutti i reggini. Entra ingioco anche l’estetica. Secondo le fotoche circolano da qualche settimana sulweb la piazza dovrà essere concepitasenza alcun tipo di vegetazione. Quindi

addio agli alberi che tuttora occupano laloro postazione laterale di fronte ai porti-cati della piazza. In una città con gli spaziverdi al minimo, non è concepibile toglie-re quel poco verde che ormai è entrato afar parte dell’arredo urbano preferito daireggini. Ciò rende il progetto solo unammasso di cemento spento, senza colori,tutt’altro che rievocativo del divino.Piuttosto un inferno. Ma ciò non ferma ipropositi del sindaco Arena, che puntaforte sul suo cavallo di battaglia. Madovrà far i conti con il giudizio del popo-lo che già sembra smuoversi per impedirela catastrofe. Lo sdegno sbarca sul web:miriadi di utenti web del noto socialnetwork “Facebook” hanno creato ungruppo di sostegno per coloro che sioppongono fermamente al progetto”SALVIAMO PIAZZA DUOMO”.

Scorrendo brevemente l’home page delgruppo – che si auspica possa diventare laplancia per una istituzionale e democrati-ca consultazione popolare – si vedono leopinioni più disparate: da chi lamenta lacarenza di estetica, a chi lamenta la diffi-cile gestione del traffico, e non ultimi ititolari delle attività commerciali limitro-fe che andranno incontro a difficoltà chel’amministrazione, che porta sui propristendardi simboli immersi in un gustoliberale, dovrebbe prendere in considera-zione. La ragione illumini la politica, eche venga dettata fine alla sciagurataambizione che, ancora una volta – in casoil progetto dovesse andare in porto – ren-derebbe Reggio una trappola mortale,anche alla luce delle note vicende sismi-che degli ultimi anni.

Piazza Duomo, un mostro di cemento

Spiacenti ma noi...solo libri di mafia

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Locride

Parlandodi...

ANTONELLA ITALIANO

In principio scese un Angelo dal Cielo eportò al popolo la lieta novella.Trascriviamo dal Vangelo: c’erano in quel-la regione alcuni pastori che vegliavano dinotte facendo la guardia al loro gregge. UnAngelo del Signore si presentò davanti aloro e la gloria del Signore li avvolse di luce.Essi furono presi da grande spavento, mal’Angelo disse loro: «Non temete, ecco viannunzio una grande gioia, che sarà ditutto il popolo». Qualche anno più tardi,sempre nel mese di dicembre, il periodi-co “Ardor news” scende tra i cittadini adalimentare le spe-ranze: “Il lungoma-re di Ardore avrà unnuovo look per l’e-state del 2012”.Riportiamo dall’edi-zione del 2011: lasomma di 340 milaeuro consentirà diporre fine al percorsosterrato e livellato condirezione BovalinoMarina. Possibilerifacimento anchedelle barriere di prote-zione dello stesso lun-gomare, per valoriz-zare tutta l’area interessata. “Ardor news”è il giornale di informazione locale, cura-to direttamente dall’amministrazionecomunale Campisi. E siamo ancora apagina 4! Continuando con la lettura,troviamo un servizio a doppia pagina chetitola: “Un territorio più pulito con la rac-colta differenziata”. Ardore punta tuttosulla tutela ambientale, scrivono. E l’arti-colo prosegue così: il sindaco GiuseppeCampisi, con una lettera indirizzata allapopolazione, ha già chiarito quali sarannoi prossimi passi da seguire: «Il Comune sista organizzando per acquistare tutto l’oc-corrente per partire: ad ogni nucleo familia-re verranno consegnati cinque contenitoridi colore differente per la raccolta dei rifiuti

domestici. Scompariranno, quindi, gliattuali cassonetti dalle nostre strade e cisaranno solo dei contenitori speciali nellearee extraurbane, ci sarà perciò, più decoronelle vie, la fine dei rifiuti abbandonati inprossimità dei cassonetti e, soprattutto, maipiù lo scempio della immondizia accumu-lata sulle strade!». E le sorprese non sonofinite. A pagina 8 il nuovo look diArdore, quello cioè che sarà presentatoai cittadini nell’estate 2012, prevedeanche il “via libera al sottopasso per illungomare”. Riportiamo dal periodico:la pratica inerente gli atti espropriativi delsottopasso ferroviario lato Bovalino, dopo

diversi anni, final-mente è giunta al ter-mine. È stato dato,infatti, incarico all’uf-ficio tecnico comu-nale di predisporre gliatti progettuali e larelativa consegna deilavori. Quando l’ope-ra sarà ultimata siotterranno grossibenefici per la circola-zione veicolare da, eper, la via Marina.Noi, giornalistimiscredenti ebes temmiator i ,

siamo un po’ come San Tommaso: se nonfotografiamo non crediamo. Vi presen-tiamo per questo le immagini, scattatequesto primo maggio nella cittadina dellaLocride, che immortalano l’attuale lookardorese, con un occhio di riguardo adalcuni punti: raccolta differenziata, lun-gomare, sottopasso. Si, lo sappiamo checi vorrebbe un miracolo. Ma l’uscita delperiodico nel mese di dicembre non ècosa casuale: Peppe, il nuovo messia, nefa probabilmente una questione di fede.Tenete duro cittadini, e credeteci, lascia-te a noi giornalisti lo squallido compito ditoccare con mano. E chissà che, aPasqua, il sindaco Campisi non decida dirisorgere!

LOCRI E LA STRADA DEL CARDINALEPer mesi abbiamo rischiato di rimetterci le gomme e il parafango. Le buche assassine si celavanotra l'asfalto, ma si facevano sentire. Caspita se si facevano sentire! La scelta era ardua per noi auto-mobilisti. O il traffico infernale e le lunghe file al centro di Locri, o quel campo di golf, denominatovia Cusmano. E allora pensavamo: si, ormai le tattiche le conosciamo. Arrivati all'incrocio sterzataa destra, sul rettilineo tutto a sinistra, poi svolta sull'altra carreggiata, lampeggio alla rotatoria.Strategie da Formula 1. Ma andare piano, molto piano, non è bastato a salvarci gli ammortizzatori.Qualche giorno fa, però, arriva la sorpresa. Un manto nero, caldo e rassicurante, ricopre tutta la

FOTO NOTIZIA

E, mentre il sindacodi Bovalino Mittiga sifa paparazzare conil suo ex-vice sinda-co Maesano, l’at-tuale vice sindaco,Nando Rocca, cosafa? Si consolapasseggiando lafascia tricolore. Ah,la politica!

ARDORE

RACCOLTADIFFERENZIATA: ILVETRO

RACCOLTADIFFERENZIATA: LAPLASTICA

RACCOLTADIFFERENZIATA: LACARTA

RACCOLTADIFFERENZIATA: L’UMIDO

“VIALIBERA” ALSOTTOPASSO

ILNUOVO LOOK: ASFALTATO LO STERRATO

ILNUOVO LOOK: RIFATTE LE RINGHIERE

ILNUOVO LOOK: ILMANTO STRADALE

Dal Vangelo secondo Peppe

Il nuovo look diArdore, presentato adicembre 2011 dal

giornaledell’AmministrazioneCampisi, immortalato

nelle foto scattate amaggio 2012

LALETTERA: IL25 APRILESpettabile direzione la Riviera,sono con il Col. Fedele Mario della G. di F. della riserva etengo a farvi conoscere la differenza della commemorazio-ne dello stesso evento di cui uno a gestione commissarialee l'altro con il Sindaco della città di Siderno. Nel 2011 sol-tanto lo scrivente ha avuto la coscienza e l'amore del ricor-do della liberazione dell'Italia ponendo un componimentofloreale i piedi della statua sita nella piazza Veneto e dedi-cando ai caduti una preghiera ed un saluto. Quest'anno,anche se pochi, ma buoni, abbiamo commemorato l'eventoe mi addolora sapere che qualche soggetto ha ridicolizzatola poca partecipazione di persone. Chi ha ancora buonamemoria ricorda chi è affetto da “Alzheimer” certamentenon lo può fare e, purtroppo per loro, non c'è cura o rime-dio.

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la Riviera

Per una coincidenza rivelatrice, il farmacistasidernese Giuseppe Antico se n’è andato nelcalendimaggio, che segna per memoria ance-strale l’inizio del trionfo della luce sulle tene-bre. In una tradizione antica nel primo gior-no di maggio si soleva appendere una coro-na primaverile ad un tronco di albero sfron-dato, poi sostituito nella conversione cristia-na dalla Croce diMaggio, a signifi-care l’Alberodella Vita, che hale radici in Cieloe la chioma sullaT e r r a .Ritroviamocidunque, in unsimbolico patiodella nostra città,ad appenderecorone di roselli-ne, per onorare iltransito verso lavita nuova di unuomo probo, diun amico riguar-doso, di un pro-f e s s i o n i s t aimpeccab i l e ,ricongiunto alla sua devota sposa nell’auradivina. Il verbo della natura umana nondeclina mai al passato, perché la vita si rico-stituisce, in continua rigenerazione, attraver-so la fede, la solidarietà, il lavoro e il dovereche sono i semi di una comunità consapevo-le. Giuseppe Antico, con la disciplinata curadella sua presenza tra di noi, senza ipocritecompiacenze, ha lasciato una impronta diintegrità. Ringraziamolo per questo dono,fattosi sempre più raro.

F.D.C.

È mattino, anche se fuori è ancora buio. Inginocchiata accanto al lettoPeppina rilegge il passo per la meditazione quotidiana, socchiude gliocchi stringendo al cuore il Crocefisso in ferro: «Caro mio Gesù:accettiamo tutte queste contraddizioni per il Tuo amore, senza averpaura di questa gente malvagia. Tu sai chi ha colpa e chi è innocente,questa vita è un'ombra che passa». Così prega. «Cari miei figli, io scri-vo queste cose che la Madonna mi fa vedere, quando un giorno li leg-gerete spero che il vostro cuore si apre di compunzione per vederecome la Madonna è vicina a chi l'ama». Autrice consapevole solo dellapropria vita, Peppina Sideri vanta questo piccolo capolavoro di lette-ratura calabrese, raccolto postumo dal figlio, il saggista diBrancaleone Gianni Carteri. “Sotto un altro cielo” è un libro scrittoquotidianamente, per anni, nell'intimità di un focolare domestico e,forse per questo, mostrato solo in parte. Uno stralcio delicato e bencalibrato tra centinaia di cose taciute. «Nelle sue pagine - scriveGianni Carteri - (ed è solo un assaggio) mia madre riporta spesso isuoi sogni. È un aspetto forte della nostra cultura mediterranea emagno-greca. Anche con i morti si continua a parlare dopo la morteattraverso i sogni che pirandellianamente spesso condizionano lenostre giornate. Al mattino, quasi per una abitudine consolidata nelsentire popolare, appena ci svegliamo ci raccontiamo i sogni che spes-so anticipano fatti ed emozioni della vita». Un libro che nasce dalsilenzio. E silenzioso penetra nell'animo di chi legge, come specchio dipaure e di pensieri annidati e rimpastati nei cuori. La prefazione del-l'opera è stata curata dal professore Vito Teti, che ne apprezza in par-

ticolare la genuina sonorità: «A volte si ha la sen-sazione che la vita sia davvero una continuazio-ne del sogno - commenta il professore leggendoi meticolosi racconti della signora Sideri - e che ilsogno diventi vita, sia vita, la annunci, la orienti,la interpreti». Forte nell'opera è il senso religio-so, l'attaccamento alla Madonna, a Gesù, il timo-re per Dio. Dolce e difficile nel contempo. Unareligiosità che si mischia ad ogni istante di vita, eche diviene di essa l'unica possibile interpretazio-ne. Una madre ne ha bisogno, lo sente. Sentescorrere il tempo: le stagioni della vita che vola-no via velocemente. Una madre ascolta i figlianche quando non parlano, ne osserva il sonnosilenziosa. E della loro vita vive, pur avendolilontani, e ne conosce i battiti del cuore, minutoper minuto, senza mai contarli: «Mio figlio è tanto lontano - scrivePeppina di suo figlio Pino - ed io non posso né vederlo, ne assisterlo,c'è sua moglie con lui! (Ma io sono la mamma)! O mio Tesoro prendiTu a cuore le cure di mio figlio, anche se siamo miseri peccatori; il Tuocuore o Padre amoroso, son sicura che non lasci una madre di aspet-tare invano, perché Tu ricordi il cuore della Tua dolce Madre, quandoti seguiva da lontano di via in via, nel nascondimento, nel dolore, nellelacrime».

A.I.

BRANCALEONE

BOVALINO

“Sotto un altro cielo”

via. Le gomme fanno festa e sul ponte di collegamento Locri - Siderno si deliziano in discese moz-zafiato. Grazie Lombardo! Ma come mai tanta grazia? Ecco la risposta: «Domenica 6 maggio aLocri arriverà il presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco. E, in processione dalla catte-drale, raggiungerà lo Stadio comunale di Locri, dove presiederà la celebrazione eucaristica». E dadove passerà? Via Cusmano naturalmente. La tentazione di proporgli una passeggiata per le altrestrade dissestate di Locri è forte. Potrebbe smuovere le coscienze civiche, a parte quelle religiose,dell'Amministrazione. Sindaco di corta memoria comunque, perchè nel rifare l'asfalto ha scordatotutti quei lavori da realizzare prima. Morale della favola: la via sarà presto smantellata e niente piùGran Premio, solo golf. Ci eravamo quasi cascati (per restare in tema). Contessa Lara

In memoria diGiuseppe Antico,il farmacista

Un binomiooriginale

SIDERNOELPIDOS

Finalmente si è provveduto al riordino dellepubbliche affissioni, da ogni forma di pubbli-cità alle affissioni funebri, con rifacimento ditutta la cartellonistica pubblicitaria. Si trattadi un fatto importante e nuovo rispetto aquanto successo negli ultimi anni dove, intutto il territorio, regnava la più totale anar-chia con affissioni disparate in ogni angolo,via, palo e tabella pubblica che privata. Altrofatto degno di nota è che questo riordinoconsentirà finalmente all'Ente, dopo tanti diinerzie, di incassare delle somme derivanti daentrate extra-tributarie che faranno almenorespirare un po' le già esauste casse comuna-li. Senonché, in un canovaccio già consolida-to e seguitissimo a Bovalino, quando si faqualcosa per riqualificare l'aspetto architetto-nico ed urbanistico del paese cercando dirilanciarne l'immagine e renderlo più fruibileai propri cittadini e a quanti in estate si accin-geranno a trascorrere le loro vacanze, partela levata di scudi, tra critiche e dicerie chenulla hanno a che vedere con la convivenzacivile. Questa volta le critiche o i pettegolezzi,non potendo riguardare l'oggetto dell'inter-vento in quanto legittimo ed, in un certosenso, addirittura tardivo, si sono incentratisul cattivo gusto di affiancare la “pubblicitàdei vivi” a “quella dei defunti”. Ma la notiziache merita risalto è che finalmente si è decisodi bandire l'unico ed evidente cattivo, nonchéillegale, gusto di affiggere manifesti funebri edi pubblicità e quant'altro, su tutto ciò cheera possibile e raggiungibile. Piuttosto, sareb-be opportuno interrogarsi sel'Amministrazione abbia agito in maniera tra-sparente ed in base alle norme ed ai regola-menti vigenti; o ancora se i lavori siano statieseguiti o “indirizzati” in base a specifichedirettive da parte degli Uffici preposti. Nellasperanza che, comunque, non si arrivi al ridi-colo - visto che i problemi del paese rimango-no tanti, gravi ed irrisolti - magari con unaraccolta di firme per una petizione popolare,al fine di salvaguardare la dignità o, meglio, ilbuon nome o marchio di supermercatidistanziandoli dagli annunci funebri, si vuole,ricordare, ai critici che se è vero che non èbello ciò che è bello ma ciò che piace e, altre-sì, vero che è certamente di cattivo gustodesiderare che gli altri approvino sempre.

1954. I figli di Peppina Sideri eFrancesco Carteri. Da sinistra:Mimmo, Pino, Gianni, Pancrazio

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DOMENICA 06 MAGGIO 2012 LA RIVIERA 18

La Via Marina di Reggio è orribilmenteimbrattata di scritte. Parole sgrammatica-te, dichiarazioni d’amore eterno, giura-

menti d’amicizia, sberleffi, codici giovanili, sem-plici scarabocchi.Il desiderio di rendere pubbliche le proprievocazioni e i propri sentimenti; un facebook divernice, un social network di manifestazioni inti-me. Una girandola di banalità, di frasi canzonet-tistiche, di disegni replicati. Tradotte in realtàquelle scritte sono grida d’aiuto. Sono SOS lan-ciati al cielo e alla comunità degli uomini.Segnali di fumo e di luce per dire “io sono qui”.Io esisto. Non mi vedete ? E io imbratto.Non c’è scampo alla solitudine. I padroni delvapore hanno creato il consumatore perfetto,solo e indifeso contro una realtà mostruosa.Deve stare al gioco, il gioco delle tribù deitelefonini, dei divertimenti alcolici e collettivi,dell’amicizia retorica tatuata sui bicipiti.Dell’amore di cartapesta. Del sesso facile e svo-gliato fatto solo per raccontarlo. E quel deside-rio, spesso inconsapevole, ma brutale e impre-scindibile, di socializzare, di sentirsi parte, dicontribuire al mondo, si brucia in una bombolet-ta di vernice.Uno spray d’illusione. La certezza d’essere pro-tagonista si traduce in una stupida follia di nottisbronze. Di bottiglie lanciate contro i monu-menti. Di risse a muscoli pompati da ore di pale-stre. Di droghe sintetiche per sentirsi vivi.Le soluzioni proposte per ovviare al male oscu-ro della solitudine sono tutte legate al mondofutile e finto ricreato nei laboratori sperimenta-li dei grandi mezzi di comunicazione di massa,che dettano ormai i tempi, le mode, la consuetu-dini, le regole. Lanciano idee finalizzate, inmodo subdolo, al consumo, e le fanno divenireun culto, un rito sociale. Tutto rigorosamente apagamento, s’intende.La felicità ha prezzi fissati. Tra qualche tempo alposto della carta dei vini sarà proposta la cartadella felicità. Tutto catalogato. Tutto fissato.Guai a uscire dai meccanismi. Essere belli, indi-vidualisti, sprezzanti; pronti a tutto per il succes-so. Solo il successo vi rende unici, recitano lemenzogne televisive. E gli orchi masticano lagioventù. Fanno le file sculettando per parteci-pare agli show. Ritengono talentuoso il culo.Creativo lo sguardo ombroso. Intelligente lafrase fatta. Ragazze con tacchi da vertigine checamminano torturate, ma si sentono vive eosservate e belle. Ragazzi con muscoli da torerie coraggio da conigli.Sono perduti. Le iscrizioni e i resti vandalici invia Marina sono urla d’aiuto. Sono implorazionid’amore. Siamo così piccoli, e deboli e indifesi difronte a questa mostruosità che chiamate vita,dicono. Le famiglie sono gusci vuoti. I centriaggregativi consueti non esistono più. I centrireligiosi e quelli politici svuotati, per la loro inca-pacità di leggere il nuovo corso delle cose. Iragazzi non vogliono sentire chiacchiere. Nonvogliono essere guidati. Potrebbero fare tutto, enon fanno niente. S’inebriano di follia, distrug-gono, non hanno speranze, sono caustici e graf-fianti.Se ne fregano dell’arte e dei valori. La dispera-zione della solitudine. Siamo dentro un gigante-sco inferno, e gli unici a rendersene conto sonoloro, mentre noi continuiamo a giocare a solda-ti e indiani, e non ci accorgiamo della gigantescabuca pronta ad accogliere quello che resta del-l’umanità.

*Questo articolo dello scrittoreAntonio Calabrò è stato pubblicato

da zoomsud.it col titolo «Quell'imbrattare via

marina per solitudine e fragilità»

Imbratti di fragilitàANTONIO CALABRÒ*

PICCOLI CALABRESI

MacchieReggio, via Marina

Non mi vedete ? E io imbratto. Uno spray d’illusione. La certezzad’essere protagonista si traduce in una stupida follia di notti sbronze.Di bottiglie lanciate contro i monumenti. Di risse a muscoli pompatida ore di palestre. Di droghe sintetiche per sentirsi vivi.

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GRANDI CALABRESI

Marilyn sorride dalla parete,ricambio e mi tornano inmente le parole dell’autoredel ritratto: “quando abbat-

teremo il Dio Minore che ci persegui-ta?”. Vado indietro nel tempo.

Stavamo in piazza da bambini.Quando veniva maggio e il primo caldo,il nostro maestro ci portava fuori dallascuola. Ci faceva sedere sotto un sambu-co gigantesco e ci teneva la sua lezione alfresco della sua ombra. C’erano sempredei curiosi ad assistere all’evento. Fra glispettatori ogni tanto si mischiava unbenestante locale, che quasi sempre ripe-teva la stessa scena. Nel mezzo dellalezione si avvicinava a noi scolari, regala-va a ognuno di noi una banconota damille e una carezza. “Andate a comprar-vi un gelato. Le braccia dovete allenare,non la mente, quelle provvederanno ariempirvi la pancia”. Seguiva un fuggifuggi generale. La maggior parte deibambini scappava via, a spendere i soldiin qualche bottega. Io restavo sempre inpiazza, sotto l’albero. Assistevo alla litiga-ta che seguiva ogni volta. Il signorottososteneva che quella terra poteva pro-durre o buoni lavoratori o spietati delin-quenti. Là non sarebbero mai nati ottimicervelli. Il maestro urlava che noi noneravamo figli di un Dio Minore. Era unbrav’uomo. Combatteva per noi ognigiorno.Soprattutto si affannava a contra-stare l’ambiente che ci circondava e checi inculcava la certezza di avere qualcosain meno, rispetto ai bambini di fuori. Lacosa che mi sta diventando insopportabi-le, e in ciò trova giustificazione la lungapremessa, è che la nostra terra è ormaimeta preferita dei novelli messia.Arrivano da ogni luogo a portarci il vero.A redimerci dai nostri peccati e mostrar-ci la via.Qualche giorno fa ho partecipato darelatore a un convegno dal titolo “Lamontagna che cambia, percorsi di legalitàin Aspromonte”. L’ottimo livello dei par-tecipanti ha garantito il successo dellamanifestazione. Conclusi i lavori ha volu-to portarci il suo saluto un ragazzo, inrappresentanza di un’associazione cheriunisce giovani della Francia, dellaSpagna, dell’Inghilterra e così via. Ilragazzo veniva dal Belgio e grazie a unagentile interprete abbiamo appreso il suoverbo.

Questo in sostanza: nell’immaginariocollettivo l’Aspromonte è una terra dilatitanti e sequestratori e noi dovremmolottare per cambiare questo stereotipo.Inoltre dovremmo cambiare noi stessi,migliorare i nostri comportamenti ecce-tera eccetera.L’applauso della sala, seguito alle sueparole, non era convinto. Io personal-mente non mi sono unito a esso. Nellediscussioni successive alla manifestazio-ne è emerso un sentimento comune:tutti siamo consci di dover lottare dura-mente per migliorare la nostra terra, etutti siamo grati a quanti ci stannodando e ci daranno una mano. Ma bastalezioni. Basta atteggiamenti di superio-rità e superficiali analisi sociologiche.Qual’è lo stereotipo che abbiamo delBelgio? Che è un paese nel quale il feno-meno della pedofilia ha assunto dimen-sioni allarmanti. E della Francia, dovemetà della popolazione detenuta è den-tro per crimini sessuali? E della Spagnadove il machismo terrorista è oramaiuna piaga sociale? Immaginate se cipresentassimo a Parigi, o Londra, oMadrid per dirgli che devono cambiaree che noi possiamo mostrargli la via. Ciprenderebbero a calci.Basta lezioni per cortesia, vogliamocambiarci e lo faremo. “Quando abbat-

teremo il Dio Minore che ci persegui-ta?” diceva il pittore “quando ci alzere-mo dal banco degli imputati, doveabbiamo lasciato che ci mettessero pergiudicarci? Dobbiamo smetterla di sen-tirci colpevoli”. Diceva tutto questo indialetto calabrese e poi scoppiava a ride-re. Ci raccontava di com’era diventatoartista e della noia che gli artisti gli dava-no. Si faceva invitare a casa, mangiava,beveva e parlava calabrese. Si sentivavivo. L’ho conosciuto in farmacia, nell’ul-tima parte della sua vita, ci andava perfarsi curare. L’aveva scelta solo perché ilfarmacista era calabrese, e mio cognato.E così ogni tanto veniva a mangiare connoi e quando stava bene ci regalava unaneddoto. “Attenti agli anticonformisti”ci avvertiva “ sono le persone più norma-li del mondo, della loro diversità nefanno una spada. Non vogliono libertà,ne per loro ne per gli altri. Voglionoregole, canoni, norme, forme. Sono ilmassimo del conformismo e vi mande-ranno al rogo al minimo sgarro”.Che uomo, che calabrese, che uomolibero Mimmo Rotella. Mi ha lasciatoMarilyn, che mi guarda dal muro dove èappesa, a suo ricordo. Il quadro è unaprova d’autore, economicamente nonha un gran valore, ma le parole cheriporta in mente non hanno prezzo.

CARMELO CARABETTA

Mimmo Rotella e Marylin

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La

Lettere, note e schermaglie

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la RivieraRegistrazione Tribunale diLocri (RC)n. 1 del 19/06/1998R.O.C. n°11602 del 02/11/98Questo periodico è associato all’Unione Stampa PeriodicaItaliana AmministratoreUnico Rosario Vladimir Condarcuri

COLLABORATORI

Anna Laura Tringali, MaraRechichi, Ruggero Brizzi,Benjamin Boson, Nik Spatari,Angelo Letizia, Marilene Bonavita,Francesca Rappoccio, MarioLabate, Franco Crinò, MarcoAndronaco, Isabella Galimi ,MariaTeresa D’Agostino, GiovannaMangano.

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Direttore responsabile PASQUINO CRUPIDirettore EditorialeERCOLE MACRÌIn redazione: M ARIA ELENA FILIPPONE, DOMENICOMACRÌ, MARIA GIOVANNA COGLIANDRO,ANTONELLA ITALIANOEditorialista: GIOACCHINO CRIACOArt Director: PAOLA D’ORSAImpaginazione: EUGENIO FIMOGNARI

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Lettera per il sindaco Ritorto

SAVERIO ZAVETTIERI*

Esprimo gratitudine per il riconoscimento postumo tributatoa Bettino Craxi sull'altare della spesa pubblica con la nominadel suo stretto collaboratore e professionista a contratto,Giuliano Amato, quale consulente personale del Premiersugli affari relativi i fondi ai partiti, proprio lui che ha dichia-ratato, financo innanzi ai giudici, di non essersi mai occupatodi tale materia. Non poteva quindi esserci scelta più appropriata di quella di

una personalità politica, la cui decennale esperienza gli hafatto meritare il titolo di Dott. Sottile, molto apprezzata e gra-dita a partiti e sindacati di cui conosce vita, morte e miracoli,per svolgere un lavoro improbo, al limite dell' impossibile, chedovrebbe cambiare tutto magari senza cambiare molto esenza scontentare nessuno. Siamo convinti che il Prof. On. Amato, quale socialista "puli-to", dia per primo il buon esempio cominciando a rivederequei meccanismi perversi che hanno consentito a se stesso edad una buona parte della cosiddetta "Casta" di percepire ecumulare pensioni d'oro, vitalizi e rendite varie dell'ammonta-re di parecchie centinaia di migliaia di euro all'anno, altrimen-ti sarebbe legittimo il sospetto che, dovendo la montagna par-torire il topolino, Monti ha confezionato tra questi il più furboe simpatico di tutti, un novello "Topo Gigio", contribuendo intal modo, non sappiamo se consapevolmente o meno, adaccrescere quell'ondata di antipolitica che tanto preoccupa ilPresidente della Repubblica.

* Segretario nazionale Socialisti Uniti

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CRONACHE DAL NORD di Vincenzo Carrozza

Santi e Sindaci: Ritorto e BregantiniLeggo che il dottor Ritorto, sindaco di Siderno, si pone ilproblema delle risorse trasferite dallo Stato ai comuni che, intempo di crisi, sono davvero scarse. Credo che, quello delleminori risorse a disposizione dei comuni, sia il problema chesi pone ogni amministratore coscienzioso, di questi tempi.Meno risorse vuol dire meno possibilità di sviluppo per unterritorio, significa l'impossibilità di sostenere i servizi chel'ente eroga ai cittadini, con il rischio concreto di non poter,alla lunga, nemmeno sostenere il costo della macchina buro-cratica (gli stipendi dei dipendenti comunali, ecc.). Le diffi-coltà sono enormi nei comuni del nord, divengono insuper-abili, nei piccoli e medi comuni del sud. Quando leggoqueste notizie, la mia mente va al vescovo Bregantini, a quel-lo che ha cercato d'insegnare per tanti anni al nostro territo-rio: “Da soli ogni cosa è ardua da affrontare e superare.Insieme, le possibilità di affrontare e superare le difficoltà, simoltiplicano. Il problema che era, con certezza, impossibileda superare in solitudine, diventa quasi agevole da superarese affrontato insieme.” Un miracolo che può accadere.Padre Giancarlo ha pagato in prima persona, immergendo lesue mani nella melma fetida del nostro mondo, delle nostrefamiglie, solo per insegnare questo. Tutta qua la lezioneBregantini. Tutta qua la lezione delle cooperative, dello stareinsieme per crescere, che hanno osato gli storpi, gli zoppi.Chi non ha voluto capire, opponendosi e contrastando ilcammino di quest'insegnamento, l'ha fatto, non credo inmala fede, ma con la cecità tipica che nasce dal furore misti-co, dalla tensione fondamentalista che spesso regala un'ideamalata di purezza. Così facendo ha però seminato zizzania emine antiuomo sul cammino della speranza. Proprio comenelle guerre, su quelle mine è saltato un intero territorio,divenendo deserto. Il furore mistico che anima alcuni, èun'altra faccia del sonno della ragione: genera mostri.Tornando a noi, il coscienziososindaco Ritorto, e gli altri sin-daci che sentono questo disagioprofondo nel loro amminis-trare, devono cominciare aimmaginare di realizzare qual-cosa di nuovo, non solo a parole,insieme, non più da soli. Capisco!E' utopistico pensare a una cen-tralizzazione amministrativadei comuni della Locride. E'quasi folle pensare a unosviluppo urbanistico congiun-to, ad una strategia “zero rifiu-ti”, ad un piano energeticocomune. A una razionaliz-zazione scolasti-ca concertata. Di làdalle utopie, la curadell'offerta turistica,delle cure termali, la conur-bazione fattiva dei trasporti, dellaraccolta differenziata, dell'acqua,la cura del verde pubblico, dellestrade, degli edifici pubblici nonaffidate a società miste sprecone einadeguate, sono obiettivi a porta-ta di mano. Poi se davvero si GIULIANO

L'APOSTATA

Non volendo entrare nella diatriba politica tra la mag-gioranza dell’Amministrazione Comunale e il partito diopposizione PD per quanto riguarda l’applicazione omeno della TARSU, mi corre il dovere, come cittadinoanche se di parte, di intervenire su un problema tantodelicato e complesso, come la raccolta dei rifiuti solidiurbani. In particolare il nostro legislatore ha prorogatola TARSU, per ultimo con l’art.5 comma 1, del D.L.208/2008, che ha esteso anche per l’anno 2009 la previ-sione contenuta nell’art.1 comma 184, della legge 296.Dopo tale data non esiste, invece, una norma di ulteri-ore e specifica proroga del regime transitorio. Se taleproroga non è stata fatta ciò ha un solo significato, laTARSU dall’anno 2010 è morta.Pertanto, il regolamento comunale della TARSU ènullo. Né trova ragione di esistere negli articoli 59 e 68del D.lgs 507/93 in quanto l’abrogazione di tale DecretoLegislativo è coincisa con la decadenza del regime tran-sitorio da disciplinarsi nel regolamento di attuazione,ciò in virtù dell’art. 49 del D.lgs 22 del 05/02/1997 che alprimo comma stabilisce che la tassa per lo smaltimentodei rifiuti è soppressa a decorrere dai termini previsti

dal regime transitorio. E’ evidente, che in assenza di unintervento da parte del legislatore, si sarebbe creata,come infatti è successo dal 01/01/2010, la mancanza diuna legge statale che legittimasse l’applicazione dellaTARSU che della TIA del Decreto Ronchi, essendostato abrogato il D.lgs 22/1997 che istituiva e regolava laTIA, e conseguentemente l’art.49 dello stesso D.lgs cheprevedeva l’istituzione di un regime transitorio di pro-roga della TARSU. La funzione di evitare un eventualevuoto legislativo è stata svolta dall’art.264 del D.lgs 152del 3 aprile 2006 e dalla l. n.296 del 27/12/2006 che sta-bilisce espressamente, che nonostante il D.lgs 22/1997sia stato abrogato, si dovranno continuare ad applicare“i provvedimenti attuativi del D.lgs 22/1997” e, quindi,il DPR 158/1999. Pertanto, è facile comprendere che,vista l’abrogazione espressa, prima del D.lgs 507/1993 epoi del D.lgs 22/1997, operata da leggi successive, lanorma che disciplina il regime transitorio, contenutanella legge 296/2006, è l’unica fonte normativa chelegittimi l’applicazione dell’una e dell’altra legge, altri-menti inapplicabili. Ma, quello che di più interessa i cit-tadini, non è tanto la TARSU, ma il fatto di far ricadere

A GROTTERIA C’È ANCORA IL MEDIOEVO BARBARICOIl 6 e 7 maggio si vota anche a Grotterìa per il rinnovo delConsiglio comunale. Vincenzo Loiero, che è sindaco da dueconsiliature, intanto ha trovato un'altra poltrona, e siede con ilvolto del trionfatore su una poltroncina del Consiglioprovinciale. A Grotterìa, che contro la storia e controla cronaca considera un suo feudo, Vincenzo Loierovorrebbe una replica nella persona di SalvatoreLeoncini, già assessore ai Lavori pubblici, e delquale sembra non avere grande fiducia, visto che,candidandosi a consigliere comunale, s'appresta,ove risultasse vittoriosa la lista “Progresso perGrotterìa” a fargli da baby sitter. Cosa che il can-didato a sindaco Salvatore Leoncini non disdegna,nonostante l'età adulta, che, semmai, richi-amerebbe il ruolo di Vincenzo Loiero a quello dibadante. Vedremo.Intanto il sindaco uscente piomba nel medioevo bar-barico e stupisce e sgomenta la civile popolazionedi Grotterìa, ricorrendo agli insulti per fer-mare il nuovo che avanza, e avanzacon il candidato a sindaco di“Uniti per Grotterìa”, ilgeometra Nicola Andrianò,giovane non di belle speranze

- e sarebbe già questo positivo - ma di belle certezze - e questoè formidabile - per l'avvenire del paese. Non ha macchie Nicola Andrianò e, per poter dire qualcosa

contro di lui, Vincenzo Loiero fa un esercizio damacellaio sul suo cognome, trasforma la ò accen-tata in o senza accento. Che così ha la stessa rap-presentazione grafica dello zero. Ed ecco lavolata teppistica di Vincenzo Loiero NicolaAndrianò vale zero. Il che per noi, che nongodiamo di santa ignoranza, vuol dire che valemoltissimo. E lo diciamo in due parole. Lo zeroè il segno dell'infinito e, in quanto infinito, sim-bolo di Dio. Ed è uno. Se gli arabi non avesseroscoperto lo zero, avremmo potuto contare finoa 9, tornando poi indietro. Come a voler signifi-care: che lo zero è stata la scoperta più grandedell'aritmetica. Ed è due.

In evidente stato di ansia per il voto del 6-7maggio, Vincenzo Loiero voleva

seppellire nel disprezzoNicola Andrianò e ne hatessuto l'elogio.Complimenti.

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la RivieraHANNO COLLABORATO

Francesco Laddarina, IanZimirri, Giuseppe Patamia,Alessandra Bevilacqua,BrunoGemelli, Carmelo Carabetta,Valentina Elia, AntonioCormaci, Mario Labate,Giulio Romeo, IlarioAmmendolia, SaraCaccamo, GiuseppeFiorenza, Daniele Mangiola,Sara Caccamo.

Le COLLABORAZIONI non precedute dallasottoscrizione di preventivi accordi tral’editore e gli autori sono da intendersigratuite. FOTOGRAFIE e ARTICOLI inviati allaredazione, anche se non pubblicati, nonverranno restituiti. I SERVIZI sono coperti da copyright dirittoesclusivo di “la Riviera Editore” per tutto ilterritorio nazionale ed estero. GLI AUTORI delle rubriche in cui siesprimono giudizi o riflessioni personali, sonoda ritenersi direttamente responsabili.

Ritratti *ddii DDiieeggoo CCaattaallddoo

Regista. Giovaneregista di Siderno,firma docu-film diimpegno sociale ecivile come "La guer-ra di Mario" e "Ilpaese dei bronzi". Hagià ricevutonumerosi riconosci-menti per il suolavoro ed è stato can-didato al David diDonatello 2012.

VINCENZOCARICARI

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KAPPADUE di RUGGERO CALVANO

Agli adagi bisogna dar retta e seuno famoso recita “contadino,scarpe grosse e cervello fino” unmotivo che lo giustifica ci saràsenz'altro. E i contadini sonofurbi e lo sono in qualunqueluogo, anche se nell'immaginariocollettivo gli zappatori da quar-tierino abitano tutti il meridioned'Italia. Io, che come sapetesono nato ricco, prima di rin-chiudermi in Aspromonte hogirato, e gozzovigliato, parec-chio. Così in Europa ne ho vistedi colture inconcludenti, natesolo per drenare risorse comuni-tarie. Ho visto distese di ulivi inposti così ventosi da non riuscirea farsi attecchire addosso lefoglie, figurarsi i frutti. Ho attra-versato filari di viti annegate inpaludi perenni che potevanoprodurre uva buona solo perfare acqua e non vino. E ho vistopianure di riso lasciate a inaridi-re in una terra in cui sarebbebastato raspare con un'unghiaper creare un pozzo. E, soprat-tutto, ho visto un immensodeserto lunare devastato comese ci fosse caduto l'Enola gayprima di raggiungere Hiroshimae mi sono ricordato con qualegusto un tempo dall'ortolanocompravo solo i prodotti prove-nienti da li, convinto fosse una

sorta di eden. E si, se uno vuolsapere si scoprono un sacco dicose strane. Che ad esempio,Francia, Irlanda e Spagna sonole nazioni più sovvenzionate el'Italia sta abbondantementenelle retrovie. E volete saperloqual è uno degli imprenditoriagricoli più foraggiati al mondo?Niente di meno che the Queen,si proprio quella del God save. Eancora, tornando a noi, giustoper togliermi uno sfizio. Qual èsecondo voi la zona più aridad'Italia? Calabria, Sicilia,Sardegna, Puglia? No, cari. Gliagricoltori che più di soventechiedono integrazioni per idanni provocati dalla siccità abi-tano tutti in quell'acquitrino cheil fu Umberto chiamava padania.Si, sempre loro, i miei compae-sani che si sono fatti pagare dalloStato 2 miliardi di euro di multaper le violazioni ai limiti di pro-duzione del latte. Ecco perché ho detto una stupi-daggine all'inizio, gli adagi nonsono più attendibili ai giorninostri, se non gli si applicano ledovute modifiche. Da noi i con-tadini hanno solo le spalle gros-se, per prendersi le loro e lealtrui colpe. Il cervello fino sta solo al nord, eda più di un secolo.

Si sta rivelando di grande utilità l’impiego presso ilComune di Siderno di 13 lavoratori in mobilità, inderoga o sospesi dal lavoro, per un percorso diaccompagnamento all’inserimento lavorativo e for-mativo. Il provvedimento è stato possibile grazie allo

specifico progetto della Provincia di ReggioCalabria, in particolare del Settore 8

(Formazione professionale, politiche dellavoro, politiche giovanili), diretto daldott. Stefano Catalano, inserito nel PorCalabria FSE 2007-2013. I lavoratoridestinatari di tale progetto sono statidislocati nei vari ambiti di servizio, aseconda delle attitudini di ciascuno edhanno già cominciato a contribuire sensi-bilmente alla manutenzione del verdepubblico e ad un certo supporto di colla-borazione nei diversi uffici. Seguirannoun percorso di riqualificazione professio-nale teso al reinserimento lavorativo che,secondo la convenzione firmata qual-che giorno fa dal Sindaco, dott.

Riccardo Ritorto, e il rappresentante dell’EnteProvincia, dott. Stefano Catalano, alla presenza delladott.sa Chiara Stalteri, responsabile dell’AreaIstruzione e Cultura, potrebbe vederli occupati infuturo come tirocinanti presso il Comune di Sidernoper una durata non superiore ai sei mesi e per unmassimo di venti ore settimanali, percependo un'in-dennità di partecipazione comprensiva di rimborsospese di viaggio e buono pasto definita ed erogatadalla Provincia di Reggio Calabria. Molto soddisfat-to per l’iniziativa il Sindaco della città. “Questi lavo-ratori – ha detto Ritorto – possono venire incontro ainostri problemi più urgenti, potenziare alcune servi-zi amministrativi e garantire una maggiore efficienzasoprattutto nel campo della salvaguardia e dellamanutenzione del verde pubblico, all’inizio di unanuova stagione turistica. Il progetto della Provincia èencomiabile anche perché, oltre a dare la possibilitàa questi lavoratoti di rimanere in attività e sviluppa-re conoscenze e competenze, incrementa il lorobagaglio professionale e li fa rimanere in attivitàsostenendo il proprio reddito”.

I contadini furbi stanno dappertutto

Siderno lavoratori in deroga

I pisciBRUNO S. LUCISANO

I chisti latri chi mentunu tassiSignuri caru, ndavimu oltri milli,Su sempri ngordi, puru cchiù grassi,Pa chistu Vi pregu, pijjatavilli.

Nta Svizzira portati tutta a legaI notti, veloci, cu n'uraganu,E no badati si cocchiunu pregaTrota po' nnata nto lagu i Luganu!

Nto lagu i Comu, tutti chij pisci, ponnu festeggiari a liberazioniNò nc'è cchiù stortu chi non capisci.Chista è na grandi benedizioni!

E nginocchiatu , ti pregu ancora,Fa chistu cori, sempri cuntentu,Prima pammi spunta nattra uroraJetta nto lagu tutt'u Parlamentu!

Non vojju i si nnegunu, pe'carità,Ma vojju sta malerba mifinisciVidi s'è possibili stà cosaccà,Armenu, stannu muti,comu pisci!

Nenti cchiù lussi, nèsordi e casinò,Senza fanfari, nèsonu di trumbiMa stamu sempriattenti, ca sinnò,Si futtunu umangimi dipalumbi

La poesia

sui cittadini il pagamento dell’addizionale ex ECA. Taleatto è un comportamento anomalo e assurdo. Taleaddizionale, è stata istituita, dalla legge n.614 del25/04/1938, da applicare sui tributi riscossi dai Comuni,con destinazione a fini assistenziali, non potendo lastessa coprire altri costi. Il Governo della Città ha rassi-curato, si legge su “Il Quotidiano”: “l’addizionale exECA verrà abrogata nel momento in cui entrerà in vig-ore l’Imposta Municipale Secondaria…”. Ma da chiverrà abrogata? Non penso dal Consiglio Comunale, nétantomeno può essere abrogata dal nostro legislatoretramite il Parlamento, in quanto non si può abrogareuna norma già abrogata in precedenza e precisamenteda Decreto Legge n.200 del 22/12/2008, convertito inlegge n.9 del 18/02/2009, che all’art. 2 recita: “A decor-rere dal 16/12/2009 sono o restano abrogate le dispo-sizioni elencate nell’Allegato 1, salva l’applicazione deicommi 14 e 15 dell’art.14 della legge 28/11/2005 n.246”.Nell’Allegato 1 alla voce 21996 è riportata la legge25/04/1938 n. 0614, appunto la legge istitutiva dell’ad-dizionale ex ECA. Che tale addizionale è stata abroga-

ta è il fatto che, né il Governo, né il Ministerodell’Economia e delle Finanze, hanno adottato decreticorrettivi e integrativi. Dobbiamo dunque affermarecon certezza che l’addizione ex ECA è stata definitiva-mente abrogata a partire da 1° gennaio 2010. Taleaddizionale è stata abrogata, da una legge dello Stato enon c’è regolamento comunale che possa avere valorenormativo. Pertanto,in mancanza di una norma specifi-ca che regola l’addizionale ex ECA, questaAmministrazione, a partire dall’anno 2010, si è appro-priata indebitamente di somme richieste illegittima-mente ai cittadini. Alla luce di quanto sopra esposto sichiede al Sig. Sindaco di sapere se: anche per l’anno2012 verrà applicata tale addizionale; per gli anni 2010e 2011 le somme pagate dai cittadini e illegittimamenteincassate dal Comune verranno restituite o aspetteràche siano i cittadini a chiedere la restituzione, in viagiudiziale, con aggravio delle casse comunali.Nel ringraziarLa anticipatamente, porgo i miei più cor-diali saluti.

Errigo Antonio Vinicio

Vendesi Bar Caffetteria

sito a Roccella J. in via Roma

info: 3683630731

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Quando ormai sembrava tutto finito e già deciso, GigiBuffon ha pensato bene che fosse un epilogo troppo pre-vedibile e scontato, per cui ha consegnato la palla suipiedi di Bertolacci, gli ha spalancato la porta e riapertoil campionato. A Milano, sponda rossonera, quasi incre-duli hanno prima dubitato (nell'aria era ancora fresco ilricordo del pareggio annunciato e mai realizzato dalCesena nell'ultima trasferta juventina di campionato),appena poi il risultato è divenuto ufficiale è stato un tri-pudio e non c'è dubbio: laJuve conserva un minimomargine di vantaggio, perlo scudetto però ora èquasi tutto da rifare e giàcosì per adesso è un suc-cesso. Alla vigilia, ilpopolo milanista difficil-mente avrebbe potutoipotizzare di meglio, oraperò viene il bello:Cagliari-Juventus e Inter-Milan diranno come sidiramerà la storia, qua-lunque sia il finale saràcomunque entusiasmatee imprevedibile, prepa-riamoci quindi a unadomenica dalle forti emo-zioni. Dal punto di vistatecnico, gli impegni diJuve e Milan presentanoscale di difficoltà diffe-renti: il Cagliari sullacarta rappresenta unostacolo minore per laJuve rispetto a quantol'Inter possa esserlo per ilMilan, in certi frangentiperò i valori assoluti siannullano e le sorpresesono dietro l'angolo. Difronte a un'Inter ferita edelusa dal tonfo diParma, il Milan potrebbeincontrare meno difficoltà della Juve al cospetto di unCagliari già salvo e quindi senza particolari pressioni disorta: i sardi non hanno nulla da chiedere e se la gioche-ranno, l'Inter con l'obbiettivo Champions appeso a unfilo avrà la forza, la lucidità e la capacità di fare altret-tanto? In attesa che la 37a giornata dirima la questione

scudetto, resta aperto il discorso terzo posto e, in parte,pure quello relativo all'altra squadra che raggiungeràCesena e Novara in Serie B: il Lecce, con il gol in extre-mis di Bertolacci, ha mantenuta accesa la fiammella, lacontemporanea vittoria del Genoa ha però smorzato glientusiasmi e oggi contro la Fiorentina, una diretta con-corrente, anche la vittoria potrebbe non bastare a scon-giurare la retrocessione. Precedendo per gradi, la prece-denza tocca alla lotta per l'ultimo posto utile della pros-

sima Champions: l'Inter si èfatta fuori da sola perdendoa Parma, in lizza restanoNapoli, Udinese e Lazio.Delle tre quella con più pos-sibilità è la squadra diMazzarri: con una vittoria aBologna nel pomeriggio, laqualificazione sarebbe ipo-tecata, perché all'Udinese,che in contemporanea alFriuli affronta il Genoa,potrebbero non bastarenemmeno due vittorie nelleultime due giornate: in casodi parità di punti i parteno-pei sarebbero comunque

avanti per via degliscontri diretti.

La Lazio inve-ce è dietro diun punto e

può solospera-

r ein und o p p i opasso falsodei rivali perrestare in lizza,a condizioneovviamente sia ingrado di battere oggil'Atalanta a Bergamo e poi

l'Inter, nell'ultima in casa: complicato, ma non del tuttoimpossibile. La 37a giornata è completata da Roma-Catania, Siena-Parma, Novara-Cesena e Palermo-Chievo. Buon campionato a tutti.

Angelo Letizia

Il clamoroso, quanto grossolano errore di GigiBuffon, il più grande portiere italiano e non solodegli ultimi vent'anni, che ha permesso a Bertolaccidel Lecce di portare a casa un insperato uno a uno,ha veramente riaperto il campionato? Due sono lerisposte, dettate, l'una dalla matematica, l'altra dallalogica. La matematica dice di sì, una sola lunghezzadi distanza tra la Juventus capolista e il Milan ci con-sente di vivere con un pizzico di suspense queste dueultime giornate - che poi potrebbe essere solo una incaso stasera di vittoria della Juve e non vittoria per irossoneri - . La logica, invece, ci fa ragionare in mododiverso. Al di là del risultato del derby - la partita a séper antonomasia - difficilmente, crediamo, che lasquadra di Conte possa sbagliare, a un tiro di schiop-po dal traguardo, un'altra volta. Cagliari - Juventus,che si giocherà sul neutro di Trieste, presenta sullacarta poche insidie. I sardi sono matematicamentesalvi, si gioca su campo neutro, che poi vuol dire in“casa” della Juve, vista l'alto numero di tifosi bianco-neri nel Nord- Est, e poi, non dimentichiamoci che laJuventus è la Juventus. I bianconeri sono cresciuti,soprattutto dal punto di vista mentale, domenicadopo domenica, per merito di Antonio Conte, verostratega di questa stagione da incorniciare. Ad alcu-ni la gestualità dell'allenatore bianconero può appa-rire fin troppo sopra le righe, ma gli va dato atto diaver riportato dopo due campionati fallimentari, laJuve nei ranghi che competono al suo blasone. E' tor-nata la Juventus che vince, è tornata la Juventus anti-patica, quella tanto amata dal suo popolo, quantoodiata dai rivali. Poi, per i tifosi bianconeri ci sonodue precedenti, dal punto di vista dialettico, chefanno ben sperare: alla vigilia di Fiorentina- Juventusdi poche settimane fa, l'ex bianconero Amauri disse“Segno e faccio il giro del campo”. Risultato:Fiorentina 0 - Juventus 5; altra vigilia, questa voltaJuventus - Inter; il centrocampista serbo dell'InterStankovic dice di voler segnare a Torino e di infran-gere l'imbattibilità della Vecchia Signora. Risultato:Juventus 2 - Inter 0. Siamo ai giorni nostri e il patrondel Cagliari Cellino, dichiara che sarà la sua squadraa battere per la prima volta in stagione DelPiero&Co. Non c'è due senza tre? Può darsi. Certo èche, a poche ore dalla giornata che potrebbe decre-tare un vincitore o ribaltareancora una volta lep r i m i s s i m ep o s i z i o n idella classifi-ca, la logica ela matema-tica nonsono maistate cosìdistanti.

MassimoPetrungaro

Tanto rumoreper nulla?

Buon campionato a tutti

INTER CLUB “GIACINTO FACCHETTI”: UN SUCCESSONEL’associazione culturale e ricreativa Inter Club “Giacinto Facchetti” ha organizzato la V Edizione del torneo tressette ebriscola disputato presso la sede sociale con inizio il giorno 12/03/2012 e la finale per il 1° e 2°posto il giorno 30/04/2012 . Lecoppie iscritte erano 16 suddivise in due gironi da 8 coppie con partite di solo andata tra le c oppie del proprio girone. Infinale sono arrivate le coppie Lombardo P./Belcastro S. contro Bombardieri M./ D i Pane A. con vittoria finale della coppiaBombardieri M./Di Pane A.. Al termine della premiazione finale, trofei per i primi due classificati e medaglie per tutti i parte-cipanti. Il torneo ha avuto notevole successo di pubblico ed entusiasmo per tutti i partecipanti.

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Sport

A propositodi...

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PROMOZIONE

La sconfitta contro il Bocale hachiuso i giochi per il Marina, ora-mai il distacco dalla quinta posi-zione è di quattro punti, quindi èfuori da ogni corsa.E' stato un buon campionato per iragazzi di mister Caridi.Per lunghi tratti della stagione,infatti, la squadra ha gravitato trale prime posizioni e tutto facevapensare alla probabilità che anchequest'anno i giallorossi avvesseropotuto disputare i play-off ma un

po' per le vicessitudini societarie,un po' per una calo di tensionenella fase cruciale del torneo lasquadra non è riuscita ad espri-mersi come nella passata stagione.Non bisogna però scoraggiarsi, lasocietà, per altro molto ambiziosa,è già al lavoro per il prossimoanno è sta cercando di creare unteam che possa regalarle la pro-mozione alla categoria superiore.

A inizio campionato la si dava come super favorita per lavittoria finale, o quantomeno tra le principali squadre adisputare i playoff, invece, non è successo ne uno ne l'al-tro, il Roccella si deve accontentare di un quinto posto,

che non da nessunvalore al team diMister Figliomeni. E'triste dirlo, ma per gliaddetti ai lavori èstato quasi un falli-mento il campionatodisputato dal Roccella. La squadra annoveratra proprie file gentedi grande spessore,vedi i vari di Maggio,Saffioti, Pascu,Lombardo, ecc., gentedi categoria superiore,

che hanno vinto diversi campionati in altri posti, ma aRoccella hanno fallito e non solo per colpa loro. Il presi-dente Giannitti per come lo conosciamo, il prossimo annoci riproverà ancora, ma deve finirla con il buonismo che locaratterizza, iniziando ad usare metodi diversi da quelliusati di quest'anno se vuole puntare ad obiettivi all' altez-za del suo team e della dirigenza.

Anche la matricola Brancaleone può dire di avervinto il suo campionato con la salvezza ottenuta condue partite in anticipo prima della fine torneo. Unvero miracolo per la squadra di mister brando, anch'egli esordiente nella stagione che mantenendo lostesso gruppo dello scorso anno e con tanti underche si sono messi in mostra, vedi Macrì, Morabito eVita, è riuscita a conseguire una tranquilla salvezza,dopo un inizio di campionato che faceva presagirequalcosa di più. Ma va bene così, si deve essere sod-disfatti di quel che si è fatto quest' anno e con l'es-perienza maturata, non solo da parte dei calciatorima anche dalla dirigenza, il prossimo si può e sideve fare molto meglio.

Roccella, un fallimentoda quinto posto

Brancaleone: è pur sempre una vittoria

Dopo la salvezza ottenuta già con una settimana di anticipo, ilSiderno tira un sospiro di sollievo. Nessuno si aspettava che lasquadra dopo un girone di andata in coda alla classifica, dato perspacciata quasi da tutti, si risollevasse facendo un girone di ritornoeccezionale. Grazie al cambio d'allenatore ed all'inserimento dialcuni atleti importanti, la squadra è riuscita, pian piano, a tirarsifuori dal pericolo retrocessione, dove si è posizionata per lunghitratti del torneo. La giovane dirigenza biancazzurra, dopo l'espe-rienza di quest'anno, deve far tesoro degli errori commessi, affinchèpossa regalare emozioni diverse ai propri sostenitori nella prossimastagione.

Marina di Gioiosa Jonica. Forza,ragazzi, sarà per il prossimo anno

Gioiosa Jonica per ora salvima in attesa di conferme

Dopo sette cam-pionati consecutiviin Eccelenza, laBovalinese assapo-ra l'amarezza diuna retrocessioneannunciata. Va

dato merito, però, alla dirigenza ha voluto forte-mente portare a termine il campionato nonostan-te le grandi difficoltà finanziarie. E' un vero pec-cato che una squadra del comprensorio che pertanti anni è stata protagonista in questo torneoesca da questa categoria quasi per scelta.Sperando in un ritorno del presidente GiovanniFerrigno, persona dal grande carisma ed espertodi calcio, auguriamo alla squadra di Bovalino unritorno nel massimo torneo regionale.

E' finito nel migliore dei modi il campionato disputato dal GioiosaJonica, una salvezza tranquilla ottenuta oramai da diverso tempo. Lasquadra dopo un inizio disatroso ha saputo risollevarsi e con l' esperien-za del nuovo allenatore Silvano, uno stratega della categoria, le cose sisono messe subito bene, ed ha disputato un girone di ritorno alla paridelle squadre in testa alla classifica. La matricola Gioiosa Jonica ha benfigurato, e nonostante la poca esperienza della dirigenza Gioiosana èstata allestita una squadra molto competitiva, acquistando calciatorianche di categorie superiori. Siamo sicuri che il prossimo anno la societàpunterà ad un campionato di vertice e con la quasi conferma di misterSilvano c'è da ben sperare.

ECCELLENZA

ECCELLENZA

Siderno, salvi grazie alle sostituzioni

FIGLIOMENI E GULLONI CONQUISTANO IL TRICOLOREPioggia di medaglie per gli atleti del M°Ursino 3 Ori 3 Argenti e 4 Bronzi. Nella bellissima cornice del Palazzettodello Sport di Cervia, dal 29 Aprile al 1 Maggio, si è svolto il Campionato Nazionale di Karate al quale hanno parte-cipato più di 800 atleti provenienti da tutta la penisola. L'evento è stato magistralmente organizzato dalla DirezioneNazionale dell' AICS guidata dal Presidente Bruno Molea. Il CENTRO STUDI KARATE guidato dal M°Vincenzo URSINO anche per questa edizione ha fatto incetta di medaglie rappresentando la Calabria nel miglioredei modi conquistando ben 3 ori, 3 argenti e 4 medaglie di bronzo. Puntuale la telefonata di congratulazioni delPresidente calabrese dell' AICS il dott. Arturo Nastasi al M°Ursino nella quale lo ringrazia per gli eccellenti risultatiraggiunti che portano lontano dalle nostre mura il buon nome della nostra regione.

Bovalinese, retrocessione annunciata

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la Riviera

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BURRACO

e dei fratelli Spadaro, poiché accanto a Vittorionon mancavano mai Nino, Paolo e Fortunato.Parecchi ricordano che era addirittura il padreAntonio, con una Fiat Bianchina, a recarsi spes-so nei paesini dell'entroterra jonico per accom-pagnare i giovani calciatori/studenti al campo dicalcio. Insomma, una squadra gestita come una fami-glia tanto che, ancora oggi, Vittorio sa tutto deisuoi ex calciatori. Lo abbiamo sperimentato pro-prio qualche sera addietro quando, in compa-gnia del fratello Paolo e dell'amico Pino Filastro,ha ritrovato (in una particolare cena al ristoran-te S. Giovanni, sito sulla Provinciale che porta aCaraffa del Bianco) Enzo Strati, i fratelli Peppeed Enzo Stranieri, Saverino Bartolo e RosarioScarfone. Tutti hanno giocato nei Diavoli Rossie tutti sono rimasti affascinati dai ricordi diVittorio, dalla potenza della sua narrazione cheannulla il tempo e fa rivivere le partite, nellamente di chi ascolta, come se fossero state gioca-te ieri. E poi la precisione nel descrivere le azioni (cen-tinaia), episodi, aneddoti, parole, atmosfere,profumi, gioie e dolori. Un racconto unico, quasi, ma che accomunaintere generazioni di ragazzi che attraverso il cal-cio hanno socializzato, si sono incontrati edhanno stretto amicizie che perdurano da decen-ni. Può, dunque, questa storia che inizia 40 anniaddietro, ma che è impressa in modo indelebilepersino negli occhi di Vittorio, rappresentareuna lezione di sport ma, anzitutto, di vita per igiovani di oggi? Noi, senza retorica, crediamo disi. Tanto che ci piace rammentare come, a cenaultimata, con una spontaneità quasi poetica,Vittorio Spadaro si è rivolto a tutti dicendo:“anche se siete sposati e siete dei seri professio-nisti, per me rimarrete sempre i miei ragazzi! ”.(DS)

Il “ritorno” deiDiavoli Rossi

Vi era un tempo in cui era difficile per chi pratica-va il calcio avere i calzettoni. Si giocava con scar-pette che spesso erano consumatissime ed unamaglietta durava quasi una vita. Erano tempi “eroici”, poiché molte partite vengo-no tuttora narrate come si faceva anticamente conle battaglie. E non certo per la loro violenza. Ma per il pathos,il coraggio, l'entusiasmo, la determinazione ed ilruolo che, a volte, assumeva la fortuna in molticombattutissimi incontri. Per i calciatori di S.Agata, Caraffa del Bianco e Casignana, poi, vi erauna squadra leggendaria, di cui si riportano episo-di e personaggi. La squadra era di Locri, veniva allenata daVittorio Spadaro ed il suo nome era i DiavoliRossi. Tutti i giovani di questi tre paesi, infatti,hanno sentito e sentono parlare dei Diavoli Rossi

L'A.S.D. Burraco Reggio Calabria ha orga-nizzato, grazie all'impegno e dedizione del-l'infaticabile Carmen Pirrotta, il II TorneoRegionale di Burraco a coppie. Sede di garalo splendido E Hotel di Reggio Calabria. Seisocietà dalla Sicilia, 4 dalla Calabria hannodato vita ad un torneo formato da 44 tavoliper un totale di 176 giocatori.Direttore di gara, nella veste di arbitroregionale, il prof. Luigi Federico. I risultati:nel girone A ha vinto la coppia composta daGiovanna Insana e Antonio De Gaetano(Messina). Nel girone B si è aggiudicato ilgradino più alto del podio la coppia compos-ta da Maria Ruso e Antonella Bumbaca delClub Burraco Ymca di Siderno. Il Presidentedell'A.S.D. Burraco Reggio Calabria, Dr.Pietro Barillà, responsabile FiBur regionale,nonché candidato per il Consiglio Nazionaledella FiBur, ha premiato i Presidenti delleSocietà presenti. Un premio speciale è statoassegnato all'arbitro nazionale, nonchè primoclassificato del torneo, Giovanna Insana, perl'attività svolta nella lunga e brillante carriera.Felici e soddisfatti, i burrachisti attendonocon ansia ilprossimo incon-tro regionale, aCatanzaro ilprossimo 2 giug-no, l'evento saràr e a l i z z a t od a l l ' A . S . D .Burraco Club diCatanzaro, acura delP r e s i d e n t eWalter Viapiana,presso il CentroCongressi “LePalme”.

II torneo Regionale di Burraco a Reggio Calabria

REGGIO CALABRIA

Il Circolo Velico Reggio ospiterà nei giorni 5 e 6 Maggio, nell'affascinante cor-nice dello specchio d'acqua antistante il Lungomare, una regata per la classeLaser, facente parte nel calendario della Federazione Italiana Vela edell'Assolaser, a cui partecipano imbarcazioni provenienti dalla Calabria, dallaBasilicata e dalla Sicilia. Si sono iscritte circa trenta imbarcazioni Laser, e ilnumero e la qualità dei partecipanti dà la testimonianza del connubio straordi-nario della Vela con la città di Reggio Calabria e con il Circolo Velico Reggioa cui viene riconosciuta una qualità organizzativa per competizioni di grandevalore. Siamo sicuri -ha dichiarato il Presidente Carlo Colella- che ciò facciaaccendere ancora di più i riflettori sullo sport della vela soprattutto quando avenire a Reggio sono atleti tra i più importanti nel panorama sportivo giovanile,a conferma della posizione della nostra Città tra le principali mete del Turismoe dello Sport.

Circolo Velico un appuntamento da non perdere

Quando il calcio è un ritrovarsi senza tempo

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Biblioteca meridionalista

la Riviera

MIMMO PANETTA

Sul numero scorso de «la Riviera» abbiamoinvitato i nostri lettori ad intervenire sul docu-mento dei Comunisti italiani ove si riconducela questione meridionale a questione giovanile.Mimmo Panetta, dirigente del Pd, che ringrazia-mo, ci manda l’intervento di cui al seguito, eche volentieri pubblichiamo.

HHo letto sulla Riviera, edizione scor-sa n° 18, un interessante docu-mento approvato dal congressodel PdCI,dal titolo “ Questione

meridionale come questione giovanile”.Credo sia estremamente importante che unPartito,che affonda le radici nella tradizionecomunista italiana,si ponga il problema dellavoro dei giovani in un contesto piuampio,ossia dentro la più vasta questione cheriguarda il mancato sviluppo del Meridione.Oggi possiamo ben affermare che la manca-ta soluzione dell’atavica questione meridio-nale rappresenti una preponderante causadella più complessiva crisi del sistemaPaese.Sono profondamente d’accordo sullanecessità di analizzare il futuro di questenostre terre partendo dalla mancanza di pro-spettive da dedicare al mondo giovanile conla sua variegata potenzialità di bisogni. Sesolo si riuscisse a definire i contorni di comedovrebbero essere queste prospettive signifi-cherebbe mettere i colori al futuro dei nostrigiovani ed i tasselli di un nuovo sistemaPaese. Sono anch’io convinto che è gia tantocomprendere l’esistenza e la valenza di questiproblemi,ma sono altresì consapevevole chetutto questo rappresenti metà dell’opera.Fermarsi alla denuncia delle privazioni,deibisogni di lavoro e di sviluppo, come pure del-l’assenza di servizi di qualità, non è sufficien-te a dare corpo ad un progetto digoverno,soprattutto quando in esso è ripostala speranza di un cambiamento che non deveessere di facciata e di corto respiro, ma stra-tegicamente carico di meccanismi che rispon-dono alle esigenze delle popolazioni.Tantevolte abbiamo assistito alle elencazioni dibisogni e di promesse durante le consultazio-

ni elettorali, per accaparrare consenso, etante volte abbiamo registrato il silenzio el’abbandono di quelle promesse.Insomma unPartito deve riempire l’altra metà dell’opera edefinire i contenuti del progetto digoverno,cioè delle risposte che i giovani,enon solo, attendono invano da molto tempo.Nè,a mio modesto avviso,la soluzione è soloquella di dare voucher d’inserimento nelmondo del lavoro,quando questo non c’è o èinsufficiente. Nè ci possiamo aspettare nulladi nuovo dalle riforme sulle pensioni e sullavoro: l’una e l’altra creano solo disagi e nes-sun posto di lavoro. La domanda che ci dob-biamo porre,in un periodo di crisi come que-sta,che non è crisi di poco conto, ma di siste-ma, che coinvolge l’intero assetto capitalisticomondiale e quindi nazionale, è: come si può

creare il lavoro per i giovani? Una cosa deveessere certa:le prospettive del nostro territo-rio sono intrinsicamente legate alle sue pecu-liarità,alla sua storia,ai suoi paesaggi ed al suoambiente.Non ci può essere sviluppo calatodall’alto e né, tantomeno, senza un grandeinvestimento nel e col mondo giovanile. Ilsapere e la ricerca debbono svolgere un garn-de ruolo;il sapere dei giovani e la funzionedella ricerca universitaria debbono essere ilmotore di una strategia di sviluppo. Come?Sappiamo che il nostro Paese soffre di undebito pubblico immenso, la cui formazionedipende principalmente dalla dipendenza dalpetrolio e dal gas. La Calabria,il Meridione equindi l’Italia debbono puntare decisamen-te,con un investimento straordinario e priori-tario, alla produzione di energie rinnovabili a

partire dal solare, dell’energia del mare, del-l’eolico ecc., e quindi all’uso di queste risorse.Sia la produzione sia l’uso di queste energienecessitano di componentistica di ultimagenerazione, che può e deve essere prodottaqui da noi, con i nostri giovani e con le nostretecnologie che la ricerca pubblica deve mette-re a disposizione,attraverso il coinvolgimentodelle nostre università.

EEcco come si creano migliaia diposti di lavoro qualificati, lau-reati, diplomati e specializzati.Avere energia a basso costo

significa favorire politiche attrattive dicapitali che vogliono investire inCalabria,nel Meridione ed in ultimaanalisi in Italia, perché trovano conve-niente farlo.Ma come si sa le virtù crea-no virtù. I settori da privilegiare coninvestimenti produttivi sono l’agricoltu-ra,le infrastrutture ed il turismo. Ed ilterritorio nella sua complessità,fatta dibellezze e di degradi, dovrà (è reso pos-sibile dalle condizioni favorevoli, perchési allenta il vincolo del debito pubblico)essere oggetto di riqualificazione a par-tire dal consolidamento idrogeologico edella messa in sicurezza dell’intero patri-monio immobiliare, pubblico e priva-to.Ed il turismo troverà linfa vitale,per-ché l’ambiente verrà ad essere benefi-

ciato da una svolta così radicale, sia in termi-ne di gestione ambientale (minore CO2, rac-colta rsu porta a porta,riciclaggio a fini ener-getici,ecc.) sia perché da qui si creano le con-dizioni per abbattere le carenze infrastrutura-li, come collegamenti stradali,ferroviari edaerei. Insomma migliaia e migliaia di posti dilavoro che nascono in settori che non trovanofacile concorrenza,quando l’offerta incomin-cia ad essere seria e per certi aspetti,comequella del paesaggio,unica.Utopia? Puodarsi. Ma non credo ci sia alternativa a quan-to sopra descritto per grandi linee, a menoche non vogliamo arrenderci alla rassegna-zione o magari ricominciare, chi ne avràancora forza e voglia, ad emigrare verso queiluoghi che, a differenza di noi, maggiormen-te fanno tesoro dei loro beni e dei loro sogni.

Il Sud, una grande questione giovanile

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Cerimonia degli addii

Nella foto a sinistraFausto GulloSottoMario Alicata eMichelangeloTripodi

Raffaele Anastasi, 62 anni, ha preso commiato dal popolo diRizziconi con il profilo del combattente che cade sul campodi battaglia, mai da lui disertato. Ha cominciato a morire sulpalco da cui, con la sua bella e razionale parola, spiegava alleelettrici e agli elettori di Rizziconi le ragioni del suo impeg-no in prima persona per dare al paese una guida certa.Paese litigioso Rizziconi. Paese di tradizioni socialiste. E ilquadro dirigente di quello che fu il Partito sociaista era tuttodietro il feretro di Raffaele Anastasi. Saverio Zavettieri intesta L'amore del natìo luogo ha portato Raffaele Anastasia morte. Morte gloriosa. Morte che interviene nello svolgi-mento del dovere etico e civile per la comunità che ci havisto nascere , crescere, svolgerci e impegnarci. Non è un’impressione, ma un dato di fatto. Rimbomba nellavita accorciata di Raffaele Anastasi l' auspicio, sollevato daun grande maestro della critica letteraria italiana, LuigiRusso: “Venga la morte e ci sorprenda al nostro tavolo dilavoro”. Così è stato per Raffaele Anastasi, anche se,invece, che seduto attorno a un tavolo, la morte lo ha sor-

preso su un palco d'onore, come d'onore sono tutti i palchida cui si lanciano le parole della democrazia, della civiltà,dell'avvenire. Tutte cose che erano nel suo cuore di social-ista imperterrito, e che gli hanno meritato il rispetto deisuoi compagni di partito e degli stessi avversari. E non è uncaso che a rendere omaggio al Grande Morto è giuntoanche il Presidente della Provincia, dr. Giuseppe Raffa. Non è bello morire e, come diceva Alvaro, brutto è vedere

morire. Ma se propriodobbiamo lasciare armie bagagli prima deltempo, che ciò avvengaalmeno quando siamointesi all’opra intermi-nata e che i compagnidi ideale vorranno pros-eguire, sentendoci viviin loro.

La bella morte di Raffaele Anastasi

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Cultura e società

Parlandodi...

Il Lions Club Polistena “BRUTIUM” ha conferito il “ VI PremioGianni Laruffa “ al Procuratore Aggiunto della DDA di ReggioCalabria, Nicola Gratteri. Il Premio è stato consegnato al Dr.Gratteri durante la visita del Governatore del Distretto Lions 108YA dal Past Presidente del Club Polistenese, lo stimatissimo Dr.Giovambattista Romeo. Le motivazioni del conferimento delPremio al Procuratore Gratteri. “Nicola Gratteri... porta in se' tuttala forza caratteriale della nostra Terra, Magistrato... tra i piu' capaci eoperativi d'Italia... Per aver difeso l'avvenire delle generazioni futu-re ,per aver restituito la speranza di un cambiamento ai giovanicalabresi che hanno sceltodi restare in questa terra, bellissima,...il Dr.Nicola Gratteri deve essere considerato come modello da seguiredalle generazioni future.

Giuseppe Cavallo

Grande successo e piena soddisfazzione per l’Ass. Pro Moschetta,che dopo circa un decennio di assenza sul territorio ha riesorditocon una magnifica serata nella suggestiva Piazza Moschetta,ampiamente partecipata dalla cittadinanza locrese. Serata dedica-ta alla cultura tradizionale della nostra terra, poesia e musica. Sonointervenuti i poeti E.Cordì, G.Favasuli, F.Reitano, A.Mediati,D.Fabiano che hanno saputo toccare i cuori dei presenti regalandointense emozioni. Ottimo e abbondante il buffet ricco di prodottigenuini. Hanno allietato l’evento i musicisti del gruppo “GliArgagnari”. E come se non bastasse, oltre la poesia, il rinfresco e lamusica di altri tempi, a rendere la serata magica è stata la fontanel-la, pronta a mescere il vino a tutti i partecipanti. L’Associazione ProMoschetta ha dimostrato a tutti che con impegno, sacrificio e fati-ca è possibile fare i miracoli.

ANTONELLA ITALIANO

Dicono che c'era uno strano sapore nel-l'aria. Dicono che l'unica cosa a spez-zare il silenzio era il Grecale, quando

soffiava forte contro le pareti di arenaria.Parlano di una storia e di una leggenda, e dianni di distruzioni e ricostruzioni. Bombile,piccola frazione di Ardore, non conta più dicento abitanti. Eppure la folla che si stringeattorno alla Madonna della grotta, distrutta

da una frana il 28 maggio del 2004, è fatta damigliaia di fedeli. Bombile, la greca “ape ron-zante”, leggera e spensierata come i pellegri-ni che, nel mese dedicato alla Madonna, neinvadono il santuario e le strade, o Bombilezona di catacombe, con la cripta sotterranea el'ossario, e il silenzio che la avvolge per granparte dell'anno? Amore sacro e profano.Questo è il luogo in cui le antitesi si fondonoin un'unica armonia. La storia racconta della nascita del Santuario

come cella eremitica basiliana. Fu nel 1507che Frate Lacabo da Tropea ricavò una pare-te nella grotta per collocare la statua dellaMadonna. Nel 1625 il monastero fu soppres-so da Papa Innocenzo X per essere ricostrui-to, nel 1781, come vero e proprio santuario,con pianta a croce greca e le due cappellelaterali del Crocifisso e della MadonnaAddolorata. La leggenda, invece, racconta diun mercante che, preda di una tempesta inmare, chiese alla Vergine di aver salva la vitae, se fosse sopravissuto, le avrebbe dedicatouna statua in marmo. Tornò a casa miracola-to. Commissionò l'opera, come promesso, alpiù bravo artista dell'epoca. La statua, carica-ta su una nave, seguendo un tragitto tutto suo,sbarcò ad Ardore dove fu messa su un carrotrainato da due giovenchi selvatici. Si fermòsolo a Bombile. La delicata costruzione tra lerocce, di cui si intravedeva il raffinato volto incolonne corinzie dal capitello in tufo, sembra-vano quasi un uomo ed una donna. Passionaliin quell'abbraccio, come i ragazzi che amo-reggiavano sulla famosa scalinata, con 142alzate per coprire trenta metri di dislivello.Stavano lì, seduti a guardare il panoramadopo un lungo viaggio a piedi. E i fedeli, chescendavano scalzi o in ginocchio li impensie-rivano poco. Eucarestia e banchetti all'aperto,in comitiva, accanto alle bancarelle di “calia”,“nzuddi” e “mustaccioli”. Poi, la delicatezzadel volto della Vergine, il suo sguardo pienod'amore mentre stringe al petto il suo bambi-no, nella splendida creazione attribuita alGagini e risalente al XVI secolo. Un volto chesi completa, e si specchia, nelle lunghe file difedeli sudati alle fontane e alla cellette ricava-te nel tufo. Poi la storia. Alle 12.30 del 28maggio con un tremendo boato, un frana sistacca dal costone di roccia un cui è scavata lachiesa. Nessuna vittima ma la statua e l'altaresubiscono danni. La leggenda c'è una campa-na senza batacchio.

Dalla sinergia tra l'Associazione CalabriaEtnica, la professione fotografica diFrancesco Turano, OrganizzazioneNazionale Assaggiatori di Vino di ReggioCalabria e alcune case vinicole reggine,nasce l'iniziativa I SENSI DELLETERRE, un percorso di conoscenza cultu-rale inedito che si snoderà tra tradizionilocali e artigianato, ritratto paesaggistico edei luoghi, approfondimento enologico.L'iniziativa prevede infatti tre momenti diconoscenza del territorio attraverso la pro-pria produzione artigianale e le tradizioniche lo contraddistinguono, l'illustrazionetramite immagini del territorio stesso, el'approfondimento dei vini che lo caratte-rizzano. Il primo appuntamento è previsto-

domenica 6 maggio, con una giornata divisita ai suggestivi vigneti a terrazzamentodella Costa Viola, la degustazione accom-pagnata da pietanze territoriali dei vinidell'azienda vinicola Criserà che si richia-mano all'igt Costa Viola, la visione delleimmagini e dei riflessi del viola attraversogli scatti dell'appassionato fotografoFrancesco Turano. A fare da contorno, l'e-sposizione delle ceramiche tradizionali diSeminara, uno dei comuni ricadenti nell'a-reale. Il meccanismo si ripeterà anchenelle altre due domeniche, dove sarannoprotagonisti i sensi del rosso dell'arealepalizzese e i sensi del bianco in omaggio alterritorio doc del passito di Bianco. Nelprimo caso, l'azienda 'gemellata' sarà lacasa vinicola Malaspina, nel secondo casole Cantine Ielasi. Anche la seconda e laterza tappa del progetto vedranno la pre-senza delle fotografie 'territoriali' diFrancesco Turano, oltre che dei prodottiartigianali che raccontano quelle aree joni-che. Partner gastronomico d'eccellenzasarà l'IPSAR di Villa San Giovanni con isuoi giovani chef.

I Sensi delleTerre

REGGIO CALABRIA

Polistena- VI Premio Gianni Laruffa

Locri

Lions Club “Brutium”

Associazione Pro Moschetta

Una lettera d'amore alla Calabria, destinata a chi non la conosce e, distrattamente, si ferma allasuperficie di ciò che abitualmente sente, ma anche un pamphlet vigoroso per i suoi abitanti che ognigiorno ne tradiscono l'appartenenza. Tradizioni antiche, miti, leggende, consuetudini, luoghi simbo-lo di un territorio che vive di profonde connessioni tra questi elementi disegnano un "altro" percorsoper conoscere da vicino l' "inferno".

CATERINA SORBARA PRESENTA “DALL’INFERNO PER AMORE TI SCRIVO”

Amore sacro eamore profano

BOMBILE

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DOMENICA 06 MAGGIO 2012 LA RIVIERA 29

la Riviera

Nei giorni 7 ed 8 maggio 2012 si terrà unConvegno nella sala del palazzo FOTI ideatoda Energie Alternative per uno sviluppo soste-nibile, e organizzato dall'AssociazioneIncontriamoci Sempre, con il Patrocinio della

Provincia di ReggioCalabria. Nel corso delConvegno saranno illustra-ti i risultati raggiunti e lo“stato dell'arte” delle atti-vità in evoluzione, tuttefondate su iniziative, cala-bresi, di tipo cooperativisti-co, in risposta all'invito

fatto dal Ministro Passera affinchè gli Italiani siinventino un lavoro. Saranno illustrate le atti-vità in essere nella Calabria Ionica, ad operadel Consorzio Agricoop di Reggio Calabria,per la coltivazione di piante oleose brassicaceedestinate alla produzione di olio di colza

In questi giorni, nelle parrocchie si si è svoltoun cammino di avvicinamento, La “Settimanadella famiglia”, vissuta a livello parrocchialedal 3 al 5 maggi, con incontri ed altre iniziative

che, oggi, raggiunge-ranno l’apice nell’in-contro con ilCardinale Bagnasco.A livello diocesano,prevede per la giorna-ta odierna, per festeg-giare tutti insieme, apartire dalle 9,30, l’a-pertura dei cancelli

dello stadio comunale di Locri, pronto ad ospi-tare l’atteso evento. Alle 10,00 inizierà laCelebrazione Eucaristica presieduta da S.Em.za il Cardinale Angelo Bagnasco,Arcivescovo di Genova e Presidente dellaConferenza Episcopale Italiana.

Si svolgerà venerdì prossimo, alle 9.30, nell'Aula Magnadell'I.T.C. “Guglielmo Marconi”, il convegno nell'ambi-to di “Testa o croce?”, la campagna di sensibilizzazionecontro gli incidenti stradali, promossa da Comune di

Siderno, Commissione Pari Opportunità, Pro Loco e associa-zione “Stefania Sità”. L'obiettivo è quello di rendere i giovanis-simi consapevoli dei pericoli derivanti da condotte irrazionalisulle strade e, quindi, della necessità di usare la “testa”, sce-gliendo la vita. Al convegno interverranno il sindaco di SidernoRiccardo Ritorto, l'assessore regionale Luigi Fedele, il presi-dente della provincia di Reggio Calabria Giuseppe Raffa, l'as-sessore provinciale Giovanni Calabrese, l'assessore del comu-ne di Siderno Ivan Bolognino, il presidente della Pro LocoAgostino Santacroce e la presidente dell'associazione“Stefania Sità” Antonietta Lia; relazioneranno Mons.Giuseppe Fiorini Morosini, vescovo di Locri-Gerace, il procu-ratore della Repubblica f.f. presso il Tribunale di Locri,Salvatore Cosentino, l'Ispettore Capo della Polstrada diSiderno Alberto Fossella la Segretaria della Pro LocoAntonella Scabellone, la presidente della Commissione pariopportunità, Jolanda Libera Diano. Coordina gli interventiMaria Teresa D'Agostino. Nel corso dell'incontro sarà proiet-tato un cortometraggio in ricordo delle vittime della strada. Lacampagna di comunicazione è curata da Loredana Alvaro.

Energie Alternative

New entry nell’Albo dei Cittadini illustri

Un piatto della Locride in prima serata su Sky

L’APPUNTAMENTO

Visita del CardinaleBagnasco

DIOCESI DI LOCRI-GERACECAULONIA

Nicola Calipari e Cosimo Sorgiovanni sono stati inclusi nel-l'albo dei “cittadini illustri” istituito presso gli uffici delComune.

Il primo muratore, il secondo già emigra-to in Germania ed operaio della forestale.Sono pochissimi, meno della dita di unamano, ad aver avuto questo riconoscimen-to. Perché “illustri” un muratore ed unoperaio ?E' una piccola “rivoluzione copernicana”che va a concludere una esperienza ammi-nistrativa fortemente caratterizzata in talsenso. Le Chiese, i registri parrocchialisono pieni di cittadini illustri. Illustri per nascita, per potere, per ricchez-za Gli altri ? Gli operai , gli artigiani, i con-

tadini che consentivano a tutto il Paese di vivere, di progredi-re, erano polvere che comparivano e sparivano senza lasciaretraccia. “Tutti i cittadini hanno uguale dignità” recita la nostraCostituzione, detto così non significa nulla. Noi dobbiamo

dare un significato a questa parola.Fare l'operaio non è meno importante del fare il chimico, l'in-gegnere, l'imprenditore, il medico, il professore. Essere pove-ro ti fa avere meno soldi ma non menodignità!. Se poi sei così generoso tanto chea fine giornata, pur avvertendo sulle spalletanta stanchezza, ti fai carico dei problemidella tua comunità, come particella dell'in-tera umanità, e di quanti vivono in stato dibisogno, allora la parola “illustre” si riem-pie di significato perché si coniuga con leparole generosità, uguaglianza, dignità.Nicola Calidari e Cosimo Sorgiovannisono stati battaglieri militanti della libertà,onesti consiglieri comunali in un passatoormai lontano, espressione di un popoloche si è battuto per il riscatto. Il loro Paese, non può restitui-re quanto loro hanno fatto. Ricambia con un riconoscimento“Cittadino Illustre”, potrebbe significare poco, ma in realtàsignifica tanto.

FACEGUSTO

Mario Spina, uno dei grandi cuochidella Locride, presenteràin prima serata, (ore 20)sul canale Italia il 937 diSKY un piatto figliodellematerie prime dellanostra terra: la parmiginadi pesce azzurro per igastronauti di BiancoRosso e verde

Centro Teatrale Meridionale Diretto daDomenico Pantano al “Teatro Gioiosa”presenta: sabato 12 maggio ore 21.00 lacompagnia: Delart in “IL CORNUTOIMMAGINARIO” di Gigi De Luca con:Gigi De Luca - Olimpia Cerciello CiroMeglio Regia di Gigi De Luca. Il cornuto immaginario (le cocu imaginai-re) è una delle commedie più esilarantidella drammaturgia mondiale. Questa comme-dia, scritta da Molière nel 1660, denota unaprecisa realtà contemporanea.Trascritta e ambientata in una Napoli difine '800, risulta tra luci ed effetti comici,ancora più esilarante. Il ritmo è reso dallesituazioni bizzarre, assurde e surreali, di unuomo torturato dalle sue manie di gelosiae dal dubbio del tradimento di sua moglie,formando così una travolgente comicità.Molière, che da sempre diverte le platee ditutto il mondo, in questa commedia risultaancora più grande e universale perché rie-sce a trascorrere lo spirito originale, datato1660, in una Napoli più vicina a noi.

Gigi De Luca

TEATRO

Campagna di sensibilizzazione contro gli incidenti stradaliIl cornutoimmaginario

SIDERNO I.T.C. MARCONI

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Parlando

Cinema

di

DOMENICA 06 MAGGIO 2012 LA RIVIERA 30

Mettete il vostro benessere aldi sopra di tutto e smetteteladi sacrificarvi per chi nonmerita la vostra generosità.Bocca cucita e non rivelateciò che vi passa per la testa.

Gran settimana per lo scor-pione, che non vede l’ora distuzzicare e provocare chi locirconda. Occhio perchéqualcuno potrebbe anchereagire male.

Sarete impegnatissimi arecuperare rapporti in bili-co, ma cercate di mettercelatutta perché ciò che nonavrete consolidato potrebbeandar perso per sempre.

Litigherete con qualcuno,per poi recuperare a finemese. Una vita sociale piùricca del solito vi distrarràdai brutti pensieri. Occhioalla linea!

La bella stagione vi rega-lerà piacevoli giornate,divertimento e buoneprospettive lavorative, mafate attenzione a nonmontarvi troppo la testa.

Insoddisfazione lavorativa edamorosa. Sicuramente meri-tate di meglio, ma il coraggioper ribaltare la situazionepotete trovarlo solo in voistessi. Cercate dunque!

BILANCIA

dal 23 settembreal 22 ottobre

SCORPIONE

dal 23 ottobreal 22 novembre

SAGITTARIO

dal 23 novembreal 21 dicembre

CAPRICORNO

dal 22 dicmbreal 20 gennaio

ACQUARIO

dal 21 gennaioal 19 febbraio

PESCI

dal 20 febbraioal 20 marzo

Divertimento, appuntamentiinteressanti, uscite mondane esituazioni piacevoli. I progettiper il futuro iniziano a concre-tizzarsi anche se in famiglianon manca l’appoggio sperato.

ARIETE

dal 21 marzoal 20 aprile

Approfittate del transito diGiove che è già nel segno,per rimettere in ordine lavostra vita, chiarendo situa-zioni confuse e problemi insospeso.

TORO

dal 21 aprileal 20 maggio

ALCINEMA

CINEMA NUOVO Siderno,info:0964/ 342776 To Rome with love/ 18.00 - 20.00 - 22.00 CINEMA GOLDEN Roccella J, info:333/ 7672151nessun film in programmazione questasettimanaCINEMA VITTORIA Locri, info:339/7153696 The avengers in 3D/17.00 - 19.30 - 22.00

CINEMA GARIBALDI Polistena,info:0966/ 932622 To Rome with love/ 16.30 - 19.30 - 22.00CINEMA POLITEAMA Gioia T., info:0966/ 51498To Rome with love/ 18.00 - 21.00CINEMA ODEONReggio C.,info:0965/ 898168 To Rome with love/ 18.00 - 20.00 - 22.00 CINEMA AURORA Reggio C.,info:0965/ 45373Il primo uomo /

18.10 - 20.20 - 22.30NUOVA PERGOLA Reggio C.,info:0965/ 21515 The avengers/17.30 - 20.20 - 22.50MULTISALA LUMIERE Reggio C.,info:0965/ 51036 Sala De Curtis American pie,ancorainsieme/ 18.10 - 20.40 - 23.00Sala SordiThe avengers in 3D/ 17.00 - 19.40 - 22.15fino al 10 maggio

Sala De SicaUnger games17.15 - 20.10 - 22.35fino al 10 maggioSala MastroianniHo cercato il tuo nome/ 18.30 - 20.30 - 22.30

GEMELLI

dal 21 maggio al 21 giugno

E’ la settimana cucita sumisura per voi! Tante novitàvi aspettano, insieme a gior-nate frizzanti, conoscenzeinteressanti ed opportunitàlavorative.

CANCRO

dal 22 giugnoal 22 luglio

La settimana non vi portacerto tranquillità, ma un po’di grattacapi da risolvere. Infamiglia apritevi al dialogoper essere più costruttivi.

LEONE

dal 23 luglioal 23 agosto

Una splendida settimana siapre per il Leone che si dovràperò barcamenare tra discus-sioni economiche e l’invadenzadella famiglia. Sangue freddo!

VERGINE

dal 24 agostoal 22 settembre

La primavera vi rende nervosie suscettibili. Il trucco sta neltenersi calmi e non risponde-re alle provocazioni, rinviandoa momenti migliori di questo.

1. Diffusione delle verità storiche sul risorgi-mento. Sviluppo della cultura in qualsiasi

modo si manifesti poiché è la nostra forza maggio-re. Sostituire alla egemonia padana una alternati-va meridionale. Riconoscere l' intera penisolacome spazio vitale del mezzogiorno.

2. Comprare solo prodotti made in Sud e sensi-bilizzare chi ancora non lo fa e impegnarci a

far crescere la nostra economia per far si che inostri figli non emigrino più. Sensibilizzare i pro-duttori a collaborare, sensibilizzare lo sviluppo del-l'agricoltura. Puntare all'agricoltura come una ric-chezza, valorizzarla non come tradizione ma comenuova svolta.

3. Contrastare con ogni mezzo le discriminazio-ni e i soprusi contro i meridionali, che siano

giornali, tv, partiti politici o pennivendoli di regime

4. Partecipare a tutte le manifestazioni cheriguardano il SUD, fuoriuscire dal web e coin-

volgere media nazionali alla causa meridionalista.

5. Contrastare la costruzione dei centralinucleari nelle nostre regioni e ogni altra forma

che degrada e rovina il nostro territorio.Sviluppare forme di energia alternative per essereindipendenti energeticamente.

6. Riprenderci la nostra autonomia.

7. Abbiamo tante bellezze naturali al Sud che ciinvidiano in tutto il mondo,sfruttiamole per

incentivare il turismo che in questo momento puòessere il maggiore gettito per una ripresa dellanostra economia.

8. Liberiamoci di tutta questa classe dirigentelocale e centrale che da decenni ci sta distrug-

gendo. Loro non amano il Sud,e l'hanno dimostra-to, e sostituiamola con gente capace ed onesta.

9. Nessuna alleanza con i partiti nazionali cheper 150 anni hanno distrutto il Sud. Nessuna

alleanza con la Lega. Coinvolgere il popolo nelledecisioni mediante referendum.

10. Dire basta alle mafie, combatterle ovun-que.

11. Denunciare quello che non va nellanostra terra.

12. Trovare punti fermi e di aggregazione(unità dei gruppi meridionalisti).

OROSCOPO

Un tempo denominata "Italia" la Calabriaè posta al centro del Mediterraneo ed èstata per molti secoli un ponte sospesotra Oriente e Occidente [...] La presenza

nell'ambiente del territorio calabrese dei resti diveri e propri insediamenti industriali dimostracome la nostra terra sia stata antesignana dellarivoluzione industriale e, quindi, dell'età moderna.Infatti, le ferriere e le fabbriche d'armi delle serree preserre calabresi, dislocate tra Mongiana(VV), i territori di Stilo (RC) e Ferdinandea,costituiscono una tipologia degna di nota nellastoria preindustriale.Di grande interesse per la posizione montana epremontata, le ferriere si alimentavano con ilminerale di ferro di Pazzano e di altri piccolidistretti minerari traendo l'energia dal legname,allora abbondante in quei distretti montuosi. Tra il1825 ed il 1828 furono realizzati i primi pontisospesi in ferro: il "Real Ferdinando" sul fiumeGarigliano ed il "Maria Cristina" sul Calore; furo-no costruite le rotaie per la prima ferrovia italiana(seconda in Europa), la famosa "Napoli-Portici" einoltre, a Mongiana veniva costruita la famosaarma denominata, appunto, “Mongiana”, che perla particolare bellezza è oggi esposta al museo delLouvre. L'industria siderurgica calabrese fino al1860 godette di ottima salute. A partire dal 1863,la competenza, affidata in epoca borbonica alMinistero di Guerra, attraverso la V Direzione diArtiglieria, venne trasferita al Ministero delleFinanze, fino a quando, nel 1873, il Regno d'Italiadecise lo smembramento e la vendita degli stabili-menti e, di conseguenza, il declino della floridaricchezza del Regno delle due Sicilie.L'operazione fu condotta attraverso una forteparcellizzazione delle quote di vendita e fu cosìche i circa 2000 addetti di Mongiana eFerdinandea si trovarono a vivere una lenta ago-

"Briganti" è il punto di incontro di chi vuole condurre una battaglia per il Sud. Una pagina trasversale, che vuole racconta-re la nostra terra, la sua storia, i suoi problemi, le sue eccellenze, le sue prospettive politiche. Se ami il Sud unisciti a noi.

nia che in pochi anni li avrebbe visti ridotti allafame e costretti poi ad emigrare. Per ricordarequel tragico momento e celebrare la sommossa diMongiana del 1860, guidata dagli operai delleFerriere che scesero in piazza con la totale parte-cipazione della popolazione anche femminile,inalberando la bandiera bianca con i gigli, controil nuovo governo, ci ritroveremo per testimoniareanche “la sopravvivenza del passato nel presente”ed affermare che la Calabria sta dimostrando diaver conquistato quell'autocoscienza della suapotenza d'essere, del saper fare e del voler essere.

Presidente Comitati Due Sicilie Calabria, Cinzia Lamberti

Briganti, a Mongiana!

IL PROGRAMMA DEI BRIGANTI

Che il risveglio abbia inizio...Ci hanno tenuto prigionieri nellanostra stessa terra, ci hannonascosto le radici e la storia di cuieravamo figli. Oggi il Sud si stamuovendo, e prendecoscienza della sua forza.Arriva in Calabria il primoraduno dei Briganti. Noi cisiamo. Voi?

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la Riviera

DOMENICA 06 MAGGIO 2012 LA RIVIERA 31

Blob of the week

Voi calabresi ufficialmente non avete partecipato alla resistenza, per questo siete solo deifiguranti alla festa della Liberazione del 25 aprile, che ha segnato la cacciata delle camicenere e brune dall'Italia. In parte siete stati esentati dalla lotta perché il Meridione è statovelocemente abbandonato dai tedeschi e occupato dagli alleati, quindi obiettivamente ave-

vate poco da duellare. Nel centro enel nord del paese, dove i nazifasci-sti hanno dato più filo da torcerealla cavalleria yankies e voi calabre-

si eravate presenti solo come emigranti, sebbene la terra non fosse, sostanzialmente, vostra vi siete lasciati inebriare dal profumo della giu-sta causa e avete versato il sangue per porre fine alla guerra voluta dagli intrepidi savoia, che il vostro, di sangue, l'avevano abbondantemen-te fatto scorrere nel corso dei decenni precedenti. Addirittura a Roma il simbolo della resistenza è stato incarnato per un biennio da un cala-brese purosangue. Peppe Albano, figlio della Locride, partito bambino da Gerace al seguito della famiglia emigrata. Ma a voi, suoi com-paesani, questo nome non dirà nulla, non l'avete mai letto nei libri di storia. Per farvi capire chi fosse ve ne devo citare il soprannome, cheneanche quello ricorre nei libri scolastici ma grazie alla pietà cinematografica di Lizzani è rimasto intrappolato nella celluloide. Quindi voi,notoriamente cinefili, il Gobbo del Quarticciolo lo avrete ben noto in testa. Il Gobbo poco più che adolescente costituì nel quartiere in cuiabitava, a Roma, una banda che fece sputare sangue ai tedeschi. Le azioni del suo gruppo diventarono in poco tempo leggendarie, per laspericolatezza con la quale venivano poste in essere e per gli esiti disastrosi patiti dai nazisti. Il Gobbo e Franco Napoli, anche lui calabresedi Gerace, oltre a combattere militarmente il nemico gli sottraevano ingenti risorse alimentari che poi distribuivano gratuitamente alla popo-lazione affamata, sottraendola dalla rapina della borsa nera. Albano divenne leggenda, amato a dismisura dalla gente, e come tale nocivoalla fama dei vincitori miei compatrioti che come tutte le persone troppo amate provvidero a eliminarlo. Si servirono dei carabinieri e necostruirono una falsa storia per delegittimarlo. Il Gobbo venne fatto passare per un volgare ladro e per quello l'Italia lo ricorda. Voi il vostropaesano non lo meritate per nulla e l'esclusione dalla lotta di liberazione ve la meritate tutta.

La verità dell’Iridedi Benjamin Bowson

Vi Hanno cancellato anche della resistenza

“Voltarellando”

Peppe e Lina Urzino, emigrati da gio-vani a Genova, hanno festeggiato il 15

aprile le NOZZE DI FERRO. Gliaauguri affettuosi dai figli e i nipoti.

Antonio e Simone con la sorellina Irene. Un quadro di famiglia che riempie di gioia

mamma, papà e nonni

La coppia più bella del mondoè scoppiata???

Batterista o azzeccagarbugli???

Grandi amici si ritrovano aSiderno

Amarcord Ymca

Premio Civiltà & Lavoro

Metti in giorno al Municipio

La nostra “grande” famiglia

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