Transcript
Page 1: La Riviera °14 del 01-04-2012

Lunedì 2 aprile a Cosenza il decen-nale della morte di Mancini vedrà sulpalco dei relatori eminenti ex (?)fascisti, che non hanno mai ritrattatole loro indegnità contro il fausto leadersocialista. Gli onori di casa sono a curadell'ignoto nipote, depositato fin dallanascita non su una culla ma su unapoltrona. Per l'ultima -da non perdere-sarebbe capace di far commemorareCristo dal Diavolo.

?

Page 2: La Riviera °14 del 01-04-2012

DOMENICA 01 APRILE 2012 LA RIVIERA 02

Page 3: La Riviera °14 del 01-04-2012

DOMENICA 01 APRILE 2012 LA RIVIERA 03

Cinquecento lire per ungrillo notturno. Un capita-le per un bambino nel 70.

Questo pagava la Mata Haridella Locride per un grillo cante-rino che gli serviva a superare lelunghe notti della sua insonnia,passate a rammentare rocambo-lesche avventure in giro per ilmondo. La Mata Hari comparvedal nulla negli anni sessanta,aveva una certa età, i capelli

biondi e un forte accentostraniero. Chi aveva la for-tuna di entrarle in casa

scopriva un mondomisterioso fatto diprofumi esotici, divasi dorati e quadrialle pareti. Aveva itappeti per terraquando parecchiecase avevano anco-ra i pavimenti incemento. Andava e

veniva dalla Locrideper viaggi misteriosidei quali nessunomai conosceva la

meta. A volte si dicevache fosse una profuga

ebrea, altre una nazista infuga e altre ancora unaspia. Certo è che nessuno

mai ha saputo ilsuo nome, chenella borsettaportava sem-

pre una pistola.Certo è che nes-

suno si è mai spiegatocome ci fosse venuta afinire nella Locride. E nes-

suno poi spiegò bene comefosse morta, quando la trova-

rono lunga distesa dentro casasua. E nessuno seppe darespiegazioni del piccolo tesorotrovato nascosto nell’imbotti-tura delle sue sedie. L’unicacosa certa fu che i grilli nottur-ni videro cessare la propriacaccia e i bambini smiserodi ingozzarsi di gelati con isuoi soldi. E certo è che ilsuo corpo giace sepolto inuna tomba senza nome, nelcimitero di uno dei paesipiù strani della Locride.

Le Chevalier

RRIDIDAATECITECI CCOLAOLA, , ILIL RERE DEGLIDEGLI ZINGARIZINGARI

LA MATA HARI DELLA LOCRIDE

Luigi Tuccio e suoi affiniLA COLONNA DI ERCOLELA COLONNA DI ERCOLE

Una mano di roccia viva protesa versoDio. Un bastione caduto dalla Luna,

o sbucato dalle profondità, un avviso ainaviganti, uno sperone piantato nelle cos-tole del cielo. E dalle sue feritoie naturali,dalle sue ferite di sangue scolorito daltempo, dai suoi anfratti ombreggiati, levoci le urla gli ululati di dolori atavici, e ifantasmi disperati, e la potenza della terra.Un set da milioni di dollari, uno studiod’artista eccentrico, un gran varietà gotico,la mano verso il creatore, protesa versoDio, che invisibile la sfiora. Pentedattilo, ilregno delle ombre vive.

PENTEDATTILO,A UN PALMO DA DIO

CCARARTOLINE PER LA PTOLINE PER LA PADADANIAANIA

L’onore secondo la ‘ndrangheta e la politica

UNA STORIA

IL NUOIL NUOVO ALBUMVO ALBUM

“Sirene e Naviganti” il nuovo album deiQartaumentata è un progetto di undici

brani che vanta la collaborazione diartisti famosi del calibro di Spagna,

Saule, Margarida Guerreiro.Concepito tra le calette di Icaria,

“Sirene e naviganti” siracconta “navigan-do”, attraverso uncammino simbolico,un'analogia tra il

viaggio di Ulisse e ilviaggiare contempora-

neo.

Possono i politici mutuare le categorie deiloro giudizi dalle categorie della culturandranghetista? Per dare risposta, più che

probabile, alla nostra domanda ritorniamo sulcaso Tuccio. Che riassumiamo brevemente. Luigi Tuccio viene messo nel mirino dello schiera-mento di centrosinistra per i rapporti di parentela,giuridicamente inesistenti, visto che solo nell’usocomune può essere considerata “suocera” la signo-ra Giuseppa Cotroneo, essendo la figlia suaGiampiera Nocera, “compagna” e non “moglie”dell’assessore. La “terribile” suocera avrebbe assi-curato appoggio al latitante Domenico Condello.Dopo un bombardamento di più giorni LuigiTuccio decide di dimettersi da assessore all’urbani-stica, dando prova di non credere nello stato didiritto che pure sembra invocare. Ma vuole lascia-re morti sul suo cammino e, come al poker, rilanciasugli altrui scheletri.

E qui comincia la commedia dei sinonimi.Luigi Tuccio è affine ai suoi accusatori più di quan-to egli pensi. Gli accusatori di Tuccio sono a lui affi-ni più quanto sospettino. L’uno e gli altri ritengo-no che una persona , per essere onorata e onora-bile, non debba avere parenti pregiudicati fino allasettima generazione. E sul punto, oltre gli asini,cascano anche i cavalli.Che cosa dice il codice della ‘ndrangheta? Che ungiovane può essere “rialzato”, cioè può riceverel’onore di fare parte dell’Onorata Società, se nellasua razza fino alla settima generazione non c’è unparente, che sia stato carabiniere o poliziotto. Non c’è dubbio che per traslazione questo princi-pio ‘ndranghetista viene applicato anche al campodella politica. Non s‘era mai sentito che i maestridella purezza prelevassero l’idea-guida della lorodamnatio dalla cultura ‘ndranghetista, davveropervasiva, oltre che diffusa.

* di Antonio Calabrò

PPresunta lupara bianca per il redegli Zingari. Del gitano poconomade che stanziava ad

Ardore non si hanno notizie dasabato. Nessuno mostra lo scalpo diCola Berlingeri, nickname Cavallo diRitorno, cugino primordiale di ToroSeduto. Furti di giorno e tarantellegrigliate oltre i tramonti, lungo nottiilluminate da vecchie lampadinesenza risparmio energetico, collega-te abusivamente a cavi pubblici. Cola Berlingeri amava la Fiesta,quella col sedile leopardato ce l’avevanel sangue. Come la sua gente, checon lunghe vesti e oro antico da unlato, gilet e bretelle dall’altro, finiscesempre dentro interminabili noted’organetto e, senza patire fatica,regala la luna alle periferie.Il re degli zingari, quattro figli, èscomparso nel mese dell’accoppia-mento. La sua tribù ora non cantapiù. Ulula nella notte, diversa e cru-dele, come un’antica madre.Ridateglielo. Ridateci questo apache reggino.Alla fine, in un mondo che gira,anche Cola Berlingeri è di passag-gio. Ma Cavallo di Ritorno no. Lui ènoir. Ritornerà. Per sette volte chiederà ilriscatto, dopo avervi rubato perfinol’eterno riposo.

Ps. Dato che si tratta di una scom-parsa e le ricerche sono in corso, laRiviera segnala ai lettori che questoarticolo è andato in stampa venerdì30 marzo alle ore 12 e 10

I Quartaumentata tra “Sirene e naviganti”

Page 4: La Riviera °14 del 01-04-2012

Parlando

ATTUALITÀ

di...

DOMENICA 01 APRILE 2012 LA RIVIERA 04

Pochi di voi sanno persinoquanti tipi di ginestra cresco-no spontanei sul nostro terri-torio, figurarsi quanti cono-sceranno gli utilizzi di questapianta meravigliosa, buonaper fare tessuti, carta, profu-mi, medicine. Salubre perl’ambiente per la sua capa-cità di fissare l’azoto dell’a-ria, idonea a ridurre il propa-garsi degli incendi, buonaper contenere le dispersionidel terreno durante la piog-gia e utili per il suo drenag-gio. C’era un tempo in cui inCalabria la lavorazione dellaginestra costituiva un capito-lo economico importante enei tanti suoi ruscelli la pian-ta stava a macerare nell’ac-qua per settimane. Era unaCalabria contadina, cheperò non è mai diventataindustriale e ha rinunciatoalle sue produzioni in cam-bio di un posto in treno o innave che ha portato lontanoi suoi figli per farne deglioperai. Ora non è questionese sia meglio fare il contadi-no o l’operaio, ma il mondosviluppato va verso formenuove di produzione. Sicerca una decrescita indu-striale a favore di una cresci-ta economica basata su siste-mi produttivi più in sintoniacon la natura e il rispettoambientale. Non vorrei farvitornare a battere sui sassi laginestra, piuttosto vorreifarvi conoscere quanto ci

fosse più un sistema produt-tivo buono nel passatorispetto a oggi. E quanto fos-sero presenti più iniziativeeconomiche un temporispetto alla Calabria attuale.Allora alle ragazze che nelletto si lamentavano dellaruvidezza delle lenzuola diginestra le mamme dicevano“dormi figlia che bella ti fai”.Ed era vero perché la gine-stra migliorava la circolazio-ne sanguigna, massaggiandola cute e cedendole numero-se e salutari sostanze orga-nolettiche. Addirittura fra leginestre spinose, che produ-cono uno dei fiori più profu-mati in natura, ci s’infilavaper un doloroso quantopurificante salasso. Non pernulla si chiamavano salassa-re, le spine ghermivano lecarni facendole sanguinare ilgiusto necessario a nettarledalle tossine altrimenti noneliminabili. Voi non tornere-te a coltivare il grano, l’ulivo,la vite, il gelsomino, il berga-motto. Non tornerete a far nullaperché 150 anni di stop cul-turale vi hanno devastato ilcervello. Continuerete astare sui divani in attesa diinutili sussidi che contribui-ranno ancor di più ad atro-fizzarvi la mente. Perché avoi, cari sudici, non bisogne-rebbe farvi camminare inmezzo alle salassare, maappendervi a testa in giù.

La Calabria ai tempi della ginestra

NORDICI & SUDICIDI GIOACCHINO CRIACO Cornetto agli

agrumi, the original.Made in Calabria

LA NOVITÀ

RICORRENZE

ADRIANAMUSELLASI CONVERTIRÀALL’ISLAMISMO

La presentazione-degustazione, pensata per valorizzarele arance di Calabria e tutelare i lavoratori coinvolti, siè svolta martedì 27, presso il bar Riviera a Locri. Unmodo genuino per fare una salutare colazione con cor-netti ripieni di marmellata delle arance di Calabria.L’obiettivo dell’agrumetto: dare il giusto prezzo allafrutta locale, eliminando il circolo perverso che porta ilproduttore a guadagnare 8 centesimi di chilo di merce.La nascita della brioche agli agrumi è stata ideata dellaSAOR, Azienda di Gioiosa Jonica guidata da RoccoCriserà, della Frujt presidente Francesco Macrì, e dellaColdiretti Calabria, presidente Pietro Molinaro, perdare la giusta importanza agli agrumi e stimolare lanascita di buone pratiche.I prodotti, realizzati per il lancio dal Bar Riviera, nellavariante alla marmellata con l’arancia, il bergamotto, ilmandarino, il mix di agrumi e molto altro, hanno con-quistato il palato degli ospiti.

Ho espresso la mia vicinanza militantealla dottoressa Lanzetta sindaco diMonasterace. Tre colpi di pistola sonostati sparati contro la sua macchina.

Una ennesima intimidazione mafiosa contro unsindaco della Locride. Con Lei, nei mesi scorsi,siamo stati insieme in prefettura , ricevuti dal comi-tato per l’ordine e la sicurezza.Sempre a Monasterace questa estate, in una pub-blica assemblea, c’erano tutti i sindaci dellaLocride per manifestare la solidarietà alla dottores-sa Lanzetta quando il fuoco è arrivato a due passidalla sua camera da letto. Con noi PasqualeBrizzi sindaco di Sant’Ilario, comune il cui consi-glio comunale è stato sciolto per infiltrazionimafiose.Io conosco bene entrambi, avendo lavorato conloro nell’assemblea dei sindaci della locride.E’ difficile l’impegno politico nella nostra Terra. Iltessuto democratico è fragile o quasi inesistente. Ipartiti, nella migliore delle ipotesi, sono comitatielettorali che danno qualche flebile segnale di vitain occasione delle elezioni.. La politica manca, ed ipoteri forti fanno da padroni. La mafia, per quan-to possa sembrare incredibile, è un potere forte icui tentacoli penetrano nelle carni della nostrasocietà.La politica ha valori da difendere, i politicanti sicurvano a tutti i venti pur di sopravvivere. Cosìsuccede che un sindaco viene ucciso dalla ndran-gheta e viene cancellato dalla memoria collettivadella Locride, un ex sindaco viene arrestato, quin-

ILARIO AMMENDOLIA

Page 5: La Riviera °14 del 01-04-2012

la Riviera

DOMENICA 01 APRILE 2012 LA RIVIERA 05

DIAVOLO NERO

Alberto Musy è consiglierecomunale a Torino. Più di unasettimana fa è stato ferito gra-vemente e versa in condizioni,che i medici dicono serie. Del

suo attentatore non si hanno notizie e,perciò, è arduo stabilire quale ilmovente dell’agguato e del ferimento.Ma sembra che debba escludersi ilmovente politico, nonostante siaAlberto Musy un uomo politico.Trasferiamoci in Calabria, che è terranella quale si ripercuotono, con sca-denza significativa, lettere di minacciaa pubblici amministratori e persino aparlamentari, soprattuto quandoquet’ultimi sono in crisi di visibilità eanche di ricandibilità.Non solo lettere, ma pure, di tanto intanto, incendi ai beni dei Comuni.Degli epistolari scrittori minacccianti edei piromani non si acchiappa l’iden-tità. Ma da noi non è arduo stabilirequale sia il movente delle nefaste azio-ni. Il coro unanime dei solidarizzantinon ha dubbi. Tutto si può escluderetranne che il movente non sia politico.Il che porta a questo corollario chenon ha bisogno di dimostrazione: chifa politica in Calabria è il santo patro-no del territorio d’appartenenza.E, per ciò stesso, ogni atto criminalesi pone come azione indotta a fermareil cambiamento e, addiritttura, la‘ndrangheta. Tantissimi anni fa, nel 1985, ad AfricoGiacomo Mancini concluse un conve-gno sul pentitismo. A fine lavori, rivol-to a un gentile capitano dei carabinieri,disse: “Ma possibile che in Calabria c’èsolo il delitto di mafia? Nessuno piùruba? Nessuno più lancia occhiate?”.Il capitano non rispose.Calabria pura.

Non è un movente politico

di assolto, e poi muore di crepacuore. Anchein questo caso silenzio assoluto.Ho letto le motivazione dello scioglimento delconsiglio comunale di Sant’Ilario.Io non sono un giurista, ma è evidente il con-trasto tra la Costituzione e la procedura som-maria con cui si scioglie un consiglio comuna-le sospendendo la democrazia.Per un solo istante io mi soffermerò sui moti-vi che stanno alla base del decreto di accessoche ha portato a sciogliere il consiglio comu-nale di Sant’Ilario: “...a seguito di un rapporto redat-to dalle locali forze dell’ordine che aveva evidenziato unaserie di frequentazioni tra componenti degli organi poli-tici e personaggi collegati alla criminalità…”.Già nei processi è difficile arrivare alla verità,immaginate quando tutto è affidato ad un rap-porto di polizia, con tutta la stima ed il rispet-to per gli appartenenti alle forze di polizia,quanto ardua diventa la strada. Per un soloistante, immaginate qualora il ministro Scelbaavesse avuto i poteri di sciogliere un comune inseguito ad un rapporto, quante amministrazionidi sinistra sarebbero sopravvissute? Crotone,Siderno, Melissa, S. Giovanni in Fiore?Che significa la parola “frequentazione” in unpaese dove la ndrangheta esiste ?

Cosa dovrebbe fare un sindaco ? Affacciarsialla finestra ogni mattina e vedere chi c’è perstrada? Comprarsi una macchina con i vetrioscurati e passare veloce per le vie del Paese?Mandare un vigile comunale in avanscopertaper verificare chi c’è in un bar prima di entrar-ci? Addestrare un cane capace di fiutare dalontano l’odore dei mafiosi?Una cosa è parlare di ndrangheta in un bel con-vegno tra gli applausi degli addetti ai lavori,una cosa ben diversa è abitare in un paesedove la ndrangheta esiste, dove i rapporti sifondano su intrecci secolari, si frequentano glistessi locali, le stesse Chiese, le stesse strade!Io credo che un sindaco non debba avere col-lusioni di alcun tipo con la mafia così comenon dovrebbe averle un magistrato, eppur succe-de, ma nessuno si sognerebbe di sciogliere untribunale perché un magistrato o un cancellie-re è stato visto prendere un caffè con un pre-giudicato! Nella peggiore delle ipotesi ci sareb-be un processo disciplinare con tutte le garan-zie di difesa. Nessuno metterebbe sotto pro-cesso sommario una caserma perché un mili-tare è stato visto in compagnia di una personacon la fedina penale dubbia!. Un sindaco no!Il sindaco, o qualunque persona normale ma

debole, che vive in un piccolo paese è solo unapedina che una classe dirigente compromessae corrotta butta nelle ganasce di un giustiziali-smo plebeo per salvare se stessa.Infine le collusioni evidenti, interessate, tese aportare reciproci profitti sono reati e come taliandrebbero giudicati.Per il resto esiste, prima ancora delle leggiscritte, un principio evangelico che dice “visi-tare i carcerati”. Infine una domanda: è possi-bile che la ndrangheta sia diventata così stupi-da da “colludere” nelle piazze o nelle pubbli-che strade. Chi vuole commettere reati, ovvia-mente, prende tutte le precauzione e non si vacertamente a colludere in luoghi pubblici.Perché dico queste cose? Perché parto daMonasterace e arrivo a Sant’Ilario ?Perché io credo nella libertà e nella democra-zia.Diceva Errigo Boldrini comandante partigia-no: “noi lottiamo per difendere la nostralibertà, la libertà degli indifferenti, la libertàdi coloro che oggi ci combattono”.Sono passati tanti anni ma questo insegna-mento è sempre attuale! Questo insegnamen-to distingue coloro che amano la Politica daipoliticanti dozzinali.

Cosa dovrebbe fare un sindaco?LA RIFLESSIONE

anche se risulta che Lui non fa miracoli.Dunque, Adriana Musella, che sulla nota que-stione trova permissivo e concessivo il cattolice-simo, s’è convertita all’islamismo, religionedura e severa. Ma è novella o notizia? Noi,come ognuno sa, dubitiamo di tutto, e per ciòstesso abbiamo chiesto lumi alla nipote diMubarak, che ha risposto: è notizia. Vera, veri-sima. Abbiamo sbagliato ad essere increduli.Passare dal fondamentalismo antimafia al fon-damentlismo islamico è la cosa più naturale delmondo. Anche il primo d’Aprile.

Fried Fish

Una bella e inedita / novella si sferra, / corregli oceani, / corre la terra. / i monti supera, /divora i piani, / sorvola i baratri; / e indomita /di lido in lido / come di turbine / manda il suogrido, / come di turbine / l’alito spande:/ ella siconverte, o popoli, / Adriana la Grande.L’abbiamo letta sull’Ansa nazionale questanovella, subito diffusa dalla rinomata BBCinglese. Ed è rimbalzata sull’ autorevole NewYork Times. I giornali arabi se ne sono imme-diatamente impadroniti e Al jazeera, l’ha postatrionfalmente in prima sgargiante pagina,accompagnandola con un Sia lodato Allah,

Page 6: La Riviera °14 del 01-04-2012

DOMENICA 01 APRILE 2012 LA RIVIERA 06

La forma è quella della colom-ba, ma l'interno è un tripudio digusti per differenti palati! Dallacolomba glassata con le mandor-le a quella ricoperta di cioccola-to, passando per l'esotica colom-ba fruttata a base di mango,papaya, ananas e pesca. Nonresta che scegliere! Gioiosa Jonica Via Lazio, 46info: 0964 51542

Nel 572, Re Alboino, occupata la città diPavia, il giorno della vigilia di Pasqua,prima di trafiggere gli abitanti con la spadaed appiccare il fuoco alla città, ricevette dalpopolo stesso, molti regali, tra i quali deipani dolci preprati da un vecchio artigiano.

La colomba, dolce pasquale pereccellenza con un impasto lievi-tato naturalmente insaporito damorbido scorzone d' arancio all'interno. Ingredienti di primascelta e lavorazione che rispetta,tempi e canoni imposti dallericette tradizionali, ne fanno undolce di cui noi andiamo fieri.SidernoVia Amendola, 115info: 339 2610405

L'attenzione alla qualità dei pro-dotti dalla scelta delle materieprime alla cura nel seguire lelavorazioni degli stessi in tutte leloro fasi fanno della nostracolomba, lavorata con il medotoclassico, arricchita con gocce dicioccolato e ricoperta dalla glas-satura con le mandorle, un dolceirresistibile.Roccella Jonica Via XXV Aprileinfo: 0964 863028

Page 7: La Riviera °14 del 01-04-2012

DOMENICA 01 APRILE 2012 LA RIVIERA 07

Eleganti e raffinate confezioni rac-chiudono il meglio della tradizione

dolciaria. Uova di finissimo cioccola-to lavorate seguendo antiche ricettee colombe pasquali realizzate con le

migliori materie prime rendono inostri prodotti “unici”, il tutto rac-chiuso in eleganti confezioni, idee

regalo ideali.M.na di Gioiosa Jonica

P.zza Zaleuco info: 0964 416463

dadal

Il vecchio rivolgendosi al Re disse:“Sire, sono venuto a porgerti queste colom-be, quale tributo di pace nel giorno diPasqua”. Il re assaggiò i pani, che gli piac-quero così tanto da indurlo a sentenziare:“Pace sia!”

Per una Pasqua all'insegna delgusto prodotti di alta pasticceria,specialità uniche della tradizione

dolciaria italiana. Le nostrecolombe artigianali hanno uncuore tenero ripieno di crema

pasticcera, cioccolato e pistacchidi bronte, ricoperte di fine glassa

e scaglie di mandorle. Caulonia MarinaPiazza Bottari, 1info: 0964 82993

Specialisti nella produzione didolci tipici delle feste, proponia-mo una vasta gamma di colom-

be pasquali. Da quelle classiche,a quelle arricchite con ingre-

dienti sfiziosi, come il cioccola-to o i frutti delicati, alle

Golosone ricoperte di cioccolatofondente o glassa.

BiancoPiazza Marconi, 3info: 0964 911338

Page 8: La Riviera °14 del 01-04-2012

MOSTRI NEL PARADISO

DOMENICA 01 APRILE 2012 LA RIVIERA 08

Il rigassifictore di Gioia Tauro

GIOACCHINO CRIACO

Perché ci siamo fatti fare questo? E quantoaltro male ancora lasceremo che ci facciano?Non ci è bastato lo schifo di quarant’anni fadella Liquichimica di

Saline, lo scempio del quinto cen-tro siderurgico di Gioia? Chisiamo, noi Riviera, noi stampa, noiambientalisti, noi calabresi? Cherazza di cialtroni siamo diventati?Per capire la nostra pochezza bastascendere dai Campi di Bova, nel-l’ora di un tramonto colorato cari-co del profumo della ginestra spi-nosa. Lo sguardo s’intrappola in unmare a specchio che rimanda alcielo gli ultimi scampoli di luce, pois’incastra nella cupola biancadell’Etna e si avvinghia al pugnochiuso di Pentedattilo proteso a sfi-dare l’azzurro con la bellezzaimmensa che la natura ha dato ainostri luoghi. Un attimo ancora edecco che il colpo arriva potente ad annullare tutto, astringere lo stomaco e far montare la rabbia. Il fieletrasborda quando gli occhi si fermano ai Piani dellaLopa e girano insieme alle pale d’acciaio di 26 mt.Montate su torri lucenti alte 55 mt. Ilbello svanisce sommerso dalla mostruo-sità dei mulini a vento lunari del parcoeolico costruito sui Piani della Lopa, nel comune diBagaladi. Certo tutto è sicuramente in regola,costruito nel rispetto delle leggi, ci saranno vantaggieconomici per le popolazioni dei comuni del circon-dario. E io? Io che ritenevo impagabile lo spettaco-lo della natura, io che non sono abitante nei comu-ni del circondario? Voi calabresi che non abitate neltriangolo Bagaladi-Melito-Montebello? Noi comu-

nità reggina, che vantaggi avremo? E quali sono ivantaggi per i quali è legittimo barattare i capolavo-ri unici che la natura ci ha donato? La vita si puòsempre e continuamente ridurre a valori economi-ci? Che faremo, ci lasceremo costruire addosso la

centrale a carbone di Saline e poi ilrigassificatore di Gioia Tauro?Ovvio che si. Perché siamo unpopolo in regressione culturaleirreversibile, fenomeno tipico deipaesi colonizzati. Tutto ci faremofare, contenti pure. Perché lanostra terra è diventata barattabi-le. Bastano le magiche paroline,sviluppo e occupazione e cediamoa tutto. Ma la distruzione non è nésviluppo né occupazione. Questo èquello a cui collaboriamo, lo scem-pio della nostra terra e in cambiodi nulla perché qualche migliaio diposti di lavoro non possono valereperdite ambientali di valoreincommensurabile. Non possiamo trattare la nostra

terra da papponi, per avere qualcosa in tasca perchéalla lunga non avremo nulla. Dobbiamo decidere unmodello di sviluppo che rispetti i beni che abbiamo,un modello che sia strutturale, che duri. La strada

imboccata non è quella giusta e non biso-gna essere degli antimoderni per nonvolerla. Per non volere le pale eoliche, le

centrali a carbone, i rigassificatori, bisogna avere unpo’ d’amore per se stessi, per la propria terra, per ilfuturo dei propri figli e avere un minimo di sensoestetico. Rinunciamo all’uovo marcio che ci stannorifilando e alleviamo una gallina che in futuro cipotrà dare uova fresche. Oggi ci stanno fregando enoi Riviera, noi stampa, noi politica, noiLegambiente, noi gente, dove siamo?

E’ ormai certo, a Gioia Tauro sifarà il rigassificatore. Lo si farà

senza quasi opposizione perchépoche sono le voci in disaccordo. Sipromette sviluppo economico, occu-pazione, ricadute importanti sul terri-torio. Le solite prebende in cambio diuno scempio ambientale certo.L’impianto di Gioia, a parte qualchericaduta occupazionale, sarà un’en-

nesima ferita fatta alla Calabria per-ché benefici veri non ce ne saranno.Nella nostra regione passa già ungrande gasdotto che porta il metanodal nord Africa, lo porta ma non pernoi, lo fa transitare sul nostro territo-rio a vantaggio di posti lontani da noi,perché da noi si fanno i gasdotti e irigassificatori e la Calabria continua aessere la regione meno metanizzata

PIANA

Il nostro territorio stasubendo trasformazioni,frutto di menti a cortoraggio. Il cambiamentoclimatico epaesaggistico è oramaiirreversibile. E noi?Lambiti dal fuocopolitico faremo la finedel castagno: al rogo.

ESSENZIALE

Pale in facciaalla Calabria

LA COPERTINA

Gas a Gioia Tauro. Carbone a Saline. Eolico a Piani della Lopa (Bagaladi). I sofisti dell’ energia “pulita” stannosvendendo la Calabria, gli ambientalisti tacciono e non si comprende il motivo. Destra e sinistra inciuciano, le vocidissonanti svaniscono e i calabresi vili subiscono in cambio di sussidi sempre più simili a sporche elemosine.

Page 9: La Riviera °14 del 01-04-2012

DOMENICA 01 APRILE 2012 LA RIVIERA 09

la Riviera

Cicatrici di silenzio

d’Italia. Il gas passa da noi, ma entrain pochissime delle nostre case per-ché manca la rete. Il gas di Gioia nonsarà per i calabresi, ci daranno qual-che contentino giusto per farciingoiare l’ennesimo boccone amaroe per tenerci buoni accettando dicontinuare a essere terra di transitoper il benessere altrui. Sarà un’altraenclave in territorio straniero, come

lo è il porto che serve ormai sola-mente a trasbordare beni da unanave enorme ad altre più piccole cheli porteranno altrove, lasciando fuoridal porto il solito deserto. L’impiantonon rappresenterà un progetto disviluppo per noi perché non ci verràcostruito intorno nulla, come sem-pre, noi daremo la terra e le bracciae il gas riscalderà altre case.

Ea Nuccio Barillà. Abbiamo,giusto qualche tempo fa,

salutato con gioia l’ingresso delcalabrese Barillà nella segreterianazionale di Legambiente. Lanostra soddisfazione era e per lapersona, che ha spesso una vitaper l’affermazione delle causeambientali, e per l’importanzaconcreta del fatto. Avevamo spe-rato che tale evento avesse potu-to contribuire a dare maggiorvisibilità alle problematiche

ambientali calabrese. La speran-za continuiamo ad averla, peròstiamo vivendo un momento dipassaggio importante e vorrem-mo che le voci ambientaliste sifacessero più forti. Le questionisono tante, Saline, Gioia, l’eolicoe per questo avvisiamo NuccioBarillà: da Roma continui aguardare la Calabria e facciasentire la voce forte dell’ambien-te, che ultimamente, in verità,sembra troppo sottotono.

Seimila tonnellate di rifiutiradioattivi sotto la botola.In migliaia marciarono nel-

l’ottobre 2009 a Cetraro, pen-sando di stare a Chernobyl.Aggrappati ai tazebao, in coma-dato d’uso gratuito prestati daisindacati e dai partiti del centro-sinistra calabrese, urlavano, con-tro le navi dei veleni, mai pensa-te come presunte allora e oggisolo ectoplasmi. Urlavano unmieloso tormentone che avevanote in comune più con “AK’ant live” che non con “Be bopa lula She’s my baby”. Chi siferma è perduto e perciò non sisono fermati. Telecomandati a distanza dailoro massimi fattori, giranoquotidianamente interi feudicalabresi, come i servi dellagleba, alla ricerca di un metroquadro di amianto da innalzareagli onori della cronaca su face-book, dove la poltroneria spessosostituisce l’azione e fa smorfieal pensiero. Comunque, c’è spe-ranza da condividere, sperandodi affiliare.Dicevo: un metro quadro d’a-mianto. E sul rigassificatore,che equivale a una centralenucleare? A Gioia Tauro stannoper installare un mostro che, perpericolosità, supera quei reattoriche a Fukushima sono statiinghiottiti dal Pacifico, una crea-tura rifiutata dall’intera nazione,e gli escamiciados svanisconodentro cicatrici di omertà. Farfugliano, invece, i loro mas-simi fattori come se qualchedente d’oro si sia impigliato,traversando la bocca, nellecorde vocali. E non concedonopiù in comodato d’uso gratuitole loro bandiere.Le sventoleranno in fronte alsole alla prima occasione. Perun cassonetto dei rifiuti dato allefiamme dalla mafia?

I tingiuti di SalineDapprima furono le bioprotei-

ne chimiche dellaLiquichimica, poi le riparazionidell’OGR. Ora, ci risiamo, sarà lavolta dell’elettricità. A Saline sireplica il miraggio, gli svizzeri diREPOWER vogliono convertirei reperti industriali calabresi perfarne una modernissima centraleelettrica a carbone. La promessaè allettante, come al solito. Sicreeranno un migliaio di posti dilavoro, che per una terra dispera-ta come la nostra sarebbero unamanna, anzi no una goccia nelmare. Si continua a percorrereuna strada sbagliata, quella del-l’industrializzazione a tutti i costi.Si chiudono gli occhi sui fallimen-ti delle politiche industriali nelsud, debacle colossali, dallaCampania, alla Puglia, allaBasilicata, alla Sicilia, passandoper la Calabria. Fiat, Ilva, Quinto centro siderur-gico, Petrolchimico. Nomi diversiper fallimenti identici, che hannoalimentato speranze e costruitodisastri ambientali enormi.Perché la centrale di Salinedovrebbe mutare la tendenza?Perché è di ultima generazione,con una resa maggiore di almenoil dieci per cento rispetto alle cen-trali tradizionali, con un basso

tasso di emissioni di zolfo e ani-dride carbonica, con un’accurataattenzione all’impatto ambienta-le affidata ad architetti seri delcalibro di Rota e Kisar. Dicono.Sarà, ma intanto verranno inon-dati di cemento trecentoventimi-la quadri di terreno, verrà spara-ta in cielo una torre di centottan-ta metri, verranno costruiti tren-tacinque chilometri di elettrodot-ti sino a Rizziconi per il collega-mento alla rete nazionale di tra-smissione, verranno costruitenuove banchine nel porto ormaifatiscente per l’attracco dellegrandi navi carbonifere. Ecco,alla faccia del basso impattoambientale. Non bisogna esseredei beceri e integralisti soldatiambientali, come in fondo noisiamo, per avere dubbi sullabontà della centrale di Saline.Continuiamo a vedere la rincorsadella nostra politica verso scelteche contrastano mortalmentecon la vocazione della nostraterra. Abbiamo il futuro dell’energia,non si chiama petrolio, ne carbo-ne. E’ il sole. Forse è meglio nonfar tingere di nero il nostro futu-ro. E, quasi quasi, vien voglia didire a gli svizzeri di portare il car-bone a casa loro.

CENTRALE A CARBONE EDITORIALE

Avviso a LegambienteCOMPETENZE

DI JIM BRUZZESE

DA SINISTRA: Impianto eolico ai Piani di Lopa La centrale a carbone di Saline JonicheUn rigassificatore simile a quello che dovrebbe essereimpiantato a Gioia Tauro Nuccio Barillà, storico leader di Legambiente

LA PROPRIA DISPONIBILITÁ A DIFFONDERE SULLA PRE-DETTA TESTATA GIORNALISTICA MESSAGGI POLITICIELETTORALI ALLE CONDIZIONI SOTTO RIPORTATENon si praticano provvigioni di agenzia, sconti quantità nè altrisconti. La pubblicazione degli avvisi é consentita fino al 4maggio 2012 compreso, salva eventuale estensione in relazio-ne a votazioni di ballottaggio. Il pagamento dovrà essere con-testuale all’accettazione dell’ordine di pubblicazione. Le richieste di inserzione elettorale, con gli specifici dettaglirelativi alla data di pubblicazione ed eventuali posizioni dirigore, soggetto richiedente ecc. dovranno pervenire almeno 3giorni lavorativi prima della data richiesta di pubblicazionepresso: Pi Greco Comunication srl - Telefono 0964342679Fax 0964383549- e-mail: [email protected]È stato predisposto un codice di autoregolamentazione disponibi-le presso la Ns. Sede di Siderno la Riviera srl Corso della Repubblica- Galleria Tasso info 0964383478 - [email protected] messaggi politici elettorali dovranno recare la dicitura “mes-saggio elettorale”

Ai sensi e per gli effetti della delibera n°43/12/CSP dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni

INDETTE PER I GIORNI 6 E 7 MAGGIO 2012 ed eventuale ballottaggio del 20 e 21 maggio

MESSAGGI POLITICI ELETTORALI PER LE ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2012la Rivieracomunica

Page 10: La Riviera °14 del 01-04-2012

DOMENICA 01 APRILE 2012 LA RIVIERA 10

DALLA COPERTINA

La democrazia secondo Rosario SergiRODERIGO DI CASTIGLIA

Avevamo chiesto al magistratoRomano De Grazia un incontro, perdiscutere di Platì, o presso la reda-

zione de «la Riviera» o in qualche pubblicolocale del paese del brigante FerdinandoMittiga, certamente meno feroce dei suoiuccisori, che, dopo averlo ammazzato a tra-dimento, gli tagliarono la testa. Di tutta evi-denza, dopo un primo fievole gradimento,il magistrato Romano De Grazia ci haripensato e a Platì ci è arrivato con una pic-cola corte. Era il venerdì 23 marzo. Il giornoprima, 22 marzo, di buon mattino, arrivanoa Platì camionette di carabinieri, poliziotti,guardie di finanze. L’assetto è di guerra inquesto paese che cerca pace e non la trova,e che può vantare - strano vanto - una gene-razione che non ha conosciuto la serenità.Sono colà per dare esecuzione ad un’ordi-nanza di sgombero di tre case confiscatedentro cui vivono famiglie che ancor nonhanno capito che devono avviare le praticheper cambiare cognome. Poiché altrove non

accade, ma siccome a Platì siamo in coloniae la pena e anche la confisca dei beni dipen-dono da come ti chiami.Ora noi ci saremmo aspettati dal De Graziae da quelli che gli fanno da “pali” a Platì unminimo di parola sul caso di cui stiamodiscorrendo, su donne e bambini sbalzatidalla casa alla strada. Niente. Facile è, però,parlare di democrazia in astratto, cioè dellademocrazia che in astratto è nulla. Facile èparlare di difesa di diritti in astratto, e con-cretamente sospesi a Platì. Ma è un po’ piùdifficile parlare di rispetto della democraziae di difesa dei diritti in presenza di situazio-ni concrete. Da che parte stanno RomanoDe Grazia, la loquace giovinetta di Siderno,i “pali” di Platì? Dalla parte delle madri edei bambini messi sulla strada o dalla partedella lex, dura lex, ma semper lex?La storia dei difensori in astratto di Platìnon finisce qui. Continua con un bardodella democrazia, nato e cresciuto a Platì,un paese - dichiara il nostro Rosario Sergi- -“povero di Democrazia”. E avrebbe dovutodire “espropriato di ogni forma di democra-

zia”, se oggettivamente non avesse fattapropria tutta la letteratura casermaria suPlatì. Avevamo avuto l’impressione, in piùincontri e in più conversari, che il platieseillustre avesse voglia di candidarsi a sindacoalla testa d’una lista che riassumesse il cuorepiagato di Platì. Aveva anche lanciato direcente un manifesto programmatico in cuidiceva di voler procedere, sulle note dell’or-gano, con la chiesa, con gli oratoriani, contutti i cittadini, con le istituzioni, con i rap-presentanti del territorio, con i partiti poli-tici, con i sindaci del comprensorio, con leassociazioni del territorio.

E nell’elenco mancava solo Obama. Ma difatto sì è ritrovato a marciare dietro labanda dei carabinieri, con alla testaRomano De Grazia, sicuramente lieta l’a-nima sua per lo sgombero, poema eccelso dicome lo Stato insegni la democrazia a Platì.E in proposito da che parte sta RosarioSergi? La domanda aspetta risposta, presoatto che sui “ nuovi zingari” di Platì non hamosso parola.

PASQUINO CRUPI

BANDITIA PLATI

Il caso non è chiuso come se si addice alleindagini contro ignoti. Non è chiuso il caso di Platì e dello sgombero coatto di tre famiglie,avvenuto a sole non alto, il 22 marzo

Il caso non è chiuso come se si addi-ce alle indagini contro ignoti. Nonè chiuso il caso di Platì e dellosgombero coatto di tre famiglie,avvenuto a sole non alto, il 22

marzo. Il giorno primo entrava la prima-vera, il giorno dopo nel paese aspromon-tano ritornava l’inverno con i suoi fortu-nali. Insomma, la tempesta giudiziariache mai non cessa nei confronti dei pla-tiesi. I quali, come i morti, non hanno piùné voce né vita. A Platì ormai il linguag-gio è quello delle perquisizioni notturne,delle manette, della confisca dei beni,delle sirene, delle camionette di carabi-nieri e polizia, degli acuti di gola deicommissari di pubblica sicurezza - quel-lo di Siderno e di Locri - che hanno volu-to in prima persona essere sul luogo del-l’immane delitto di voler riporre la testasotto un tetto, sotto il loro tetto.Un’operazione brillante certamente, maaltrettanto certamente dilapidatricedelle sostanze finanziarie dello Stato,quella che ha visto in azione a Platì unmucchio inverecondo di camionette ecarabinieri e poliziotti, teutonicamentearmati. Per far che? Per rendere certo ildiritto dello Stato di punire. Ma dove e

chi, pretendendo di leggere nella mentedelle tre famiglie estradate, cioè messesulla strada, ha concluso che non sareb-be bastato un usciere, ma dispiegateforze dell’ordine? Sono storie che vengono da lontano. Ein proposito vogliamo raccontare quelladella famiglia Romeo. Lui si chiamaDomenico, ed è bracciante, la moglieFrancesca Sergi, è casalinga ed enorme-mente ammalata. Hanno due figli den-

tro la maggiore età: un maschio e unafemmina. Lo sciagurato platiese acqui-sta, or molto tempo fa, un terreno mar-toriato, ossia che male si presta a diven-tare casa d’abitazione, da SaverioRomeo, con fedina penale macchiata eindividuato da carabinieri e magistraturacome degno di misure preventive. A talpunto che gli vengono confiscati tre fab-bricati. E su questo non abbiamo nullada osservare, non conoscendo le carte.Comunque, è proprio da questa confi-sca, decisa anche con l’autorevole pareredel giudice Vincenzo Giglio, ora in gale-ra, che si lacera la scheggia dell’incredu-lità.In altre parole, la confiscas’abbatte anche su un terre-no che Saverio Romeo aveva alienato aiconiugi Romeo e su cui i coniugi Romeohanno costruito la loro casetta: appenatre vani. E a prova del giusto titolo diproprietà i coniugi Romeo esibisconouna scrittura privata. Faccio una pausa. Nel mondo contadinola parola data valeva come un contrattostipulato di fronte al notaio. Il mondocontadino non c’è più. Ci sono giudicicittadini per i quali la scrittura privatanon ha valore giuridico. Giusto. Haanche il profilo di una messinscena? Sequesto è, siamo alla bancarotta dellalogica più comune. Poiché dobbiamoimmaginare che Domenico Romeo coni suoi sudati risparmi, mangiando dimeno, vestendo di meno, costruisce lasua casa su un terreno di cui non è pro-prietario. E il cui prorietario effettivo,Saverio Romeo, potrebbe rivendicarnela restituzione quando che voglia. Ma, se

questo non è, ne deriva una altra conclu-sione, assai efferata: che SaverioRomeo, inquinato di ndrangheta, rico-nosce la validità di quella scrittura priva-ta alla quale i magistrati fino alla Cortedi Cassazione tolgono ogni validità, chiu-dendosi in un formalismo, cieco dellarealtà sostanziale. Ecco, lo Stato, infine, ha della carità.Prima ha buttato la famiglia diDomenico Romeo sulla pubblica viainsieme ad altre due famiglie e poi le hafatto ricoverare in alcune case popolaridi Platì. Senza acqua e senza luce. Tantoi poveri si lavano a fiume e vanno a lettoquando il sole declina i suoi raggi. E noi

intanto ci chiediamo se èlegittimo e se è giusto asse-

gnare alle famiglie sgomberate le casepopolari che dovrebbero rimaneredisponibili per gli aventi diritto e che diquesto diritto sono privati. Possibile chea Platì i tutori della legge violino lalegge?Attenzione. Questa storia dello sgom-bero inizia nel 1999. Siamo nel 2012.Sono passati 13 anni. Ci congratuliamocon l’attenzione concentrata e finalizzataa sgomberare tre relitti di casa. Ma civiene la tentazione di pensare che siamoin presenza d’uno sgombero ad orologe-ria. Poiché è un dato oggettivo che essoviene promosso e attuato proprio nelmomento in cui sull’Agenzia per i benipesa la concreta possibilità del suo tra-sferimento a Roma o in qualche impor-tante città siciliana. Che a Reggio, ladetta Agenzia lavori e colga risutati nonè un ottimo argomento contro chi nevuole lo spostamento?

La vicenda dello sgomberoper confisca si trascina dal1999. Ma solo ora, cioémentre si paventa lospostamento dell’Agenziaper i beni confiscati, lafamiglia di DomenicoRomeo è costretta a lasciaremanu militari la casaincriminata.

ESSENZIALE

PRIMO PIANO

Page 11: La Riviera °14 del 01-04-2012

DOMENICA 18 MARZO 2012 LA RIVIERA 11

Page 12: La Riviera °14 del 01-04-2012

Parlandodi

ATTUALITÀ

DOMENICA 01 APRILE 2012 LA RIVIERA 12

Parlandodi

Costa: «Un atto di grande rilevanza»

Approvato all’unanimità il bilancio 2012 del Consorzio di Bonifica Alto Ionio Reggino

Apochi mesi dall’insedia-mento – commenta ArturoCosta presidente del

Consorzio – questorappresenta un atto di grandesignificato e rilevanza perchè neglieffetti delle cifre impegnate pro-durrà benefici alle imprese agrico-le ed in generale a tutto il territo-rio. Si avvia così una stagionediscelte positive che il Consorziodovrà compiere per tenere fedealla sua missione ed alle funzioniad esso assegnate dalla Legge. Unmodello quello consortile cheintercetta a tutto tondo le poten-zialità del territorio, proponendosisempre di più quale esempio digovernance per la gestione delleacque e per la tutela del territorio.Un contributo essenziale-rimarcaCosta – è venuto da tutti i compo-nenti il Consiglio dei Delegati chehanno dato un contributo diprim’ordine a fare in modo dirazionalizzare cifre ed investimen-ti. Il Consorzi –prosegue –perse-gue interessi comuni, che hannoun rilievo individuale ma lo tra-scendono e l’azione di program-mazione e spesa consolidata con ildocumento di bilancio, cura lasoddisfazione di questi interessi.Di rilievo -conclude Costa – è lare-sponsabile e costruttiva intesa conle amministrazioni comunali chesono interlocutori importantiperché intercettano le esigenze edi bisogni dei territori come una

sorta di cerniera tra società eistitu-zioni. Adesso proseguiremo consempre maggiore vigore e deter-minazione la gestione diopere

destinate al risanamento dei terri-tori, allo sviluppo dell’agricolturaquale fattore di crescitaeconomica e sociale.

MARIA BOETICi sono donne che non si rassegnano a perderela battaglia, anche se era troppo evidente findall' inizio che non avrebbero trionfato. Eppureera così elementare vincere! Che fascino ilmistero! Ci sono storie d'amore che senza ilmistero crollerebbero nel giro di 24 h. L'amoreè sempre fragile, anche quello che dura da anni,e velarlo è un lavoro arduo. Con la continuadomanda da parte di una società troppo abitua-ta al cicaleccio: prima o poi si saprà la verità. Maquale verità? La verità è che esiste la vita priva-ta che non può essere vita pubblica! Prevaleresenza combattere e riuscire a rispondere senzaparlare è stato un lavoro inumano!!! Ma proba-bilmente il dolore del passato è avvenuto peraddestrare al presente. Da una parte c'era chitesseva trame dall' altra chi pacata stava ferma.Ma come non ci si rende conto che quel cheeccede, riduce. Quando avviene la diminuzioneci possono essere dietro mille motivi, e capirevuol dire risolvere. Ma se non si è all' altezza dicapire e si rimane in un continuo stato di auto-stima illusoria lì neppure il Padreterno può farnulla. E' la concezione sbagliata di se stessi, chenon fa distinguere la verità. Facciamo un esem-pio: quante volte in una coppia sposata con figlila moglie tradisce (non stiamo qui a discutereper quale motivo), quando poi rientra in sé edin famiglia, la collettività sparla, e dice a lui: <

ma perché non la lasci, fosse capitato a me ionon l' avrei più accettata nuovamente in casa >.Il marito come scusa risponde che lo fa per l'educazione dei figli, per non sfasciare la fami-glia, perché altrimenti dovrebbe darle metà delpatrimonio, oppure perché dovrebbe intrapren-dere una nuova relazione con un' altra donnac-cia, e via dicendo. Non è vero! Assolutamentefalso. Lo fa perché ne è innamorato. Malgradoil tradimento ne è innamorato. Se non la vuoleè perché non sente davvero nulla per lei. Perchéha una vera e propria caduta d' interesse versodi lei. E, se ci sono incontri, sta vestito e quindiprotetto. Non la vuole, e non c'è nulla che glipossa far cambiare idea. A questo punto, suben-tra la parte interiore della donna. Nessunadonna al mondo accetta di essere rifiutata!Quando questo accade scatta una vendettasenza fine. Non lo accetta per se stessa e non loaccetta per il giudizio della società. Una donnarifiutata è una scarpa vecchia. Non è una que-stione di bellezza e non si tratta della burrascadi una notte è che non è riuscita a fargli perde-re la testa. Non riesce a far prendere forma allastoria nell' intimità e alla fine dopo aver fattofughe in avanti deve congedarsi. Tutto questo èintollerabile! Sente che non solo non vieneaccettata come corpo ma non viene accettatanella sua interezza, non viene accettata emoti-vamente. E, per quanto stupida sia, sente chenon è desiderata, questo per qualsiasi donna èveleno! Il distacco e la chiusura dell'uomo l'amareggia. Ecco perchè si vendica. Non è desi-derata sotto l' aspetto tattile né riesce a suscita-re l' infatuazione erotica. Il tatto significa vici-nanza e la donna sperimenta l' emozione del<sì mi desidera> <no non mi desidera>. Sirende conto che non è riuscita a farsi amaredalla mascolinità dell'uomo, dal suo potere fisi-co e sociale, dal fatto che è temibile e gelido macon lei diventa un tesoro. Ecco perché, l'eroti-smo femminile è profondamente influenzatodal successo e dall'applauso che la comunità incui vive, le fa. Il massimo, è quando si sbarazzadi tutte le rivali e domina il territorio, territorioche è il corpo e la mente dell'uomo che ama.Fatto questo ha vinto! Quale chiusa per il fina-le: ci sono storie d'amore che sono come un filmgiallo si pensava all' inizio d' intuire il colpevole,invece…

Verità e verità

IL CONVEGNO

POLISTENA

I disturbi specifici dell’apprendimentoSi è discusso dei “Disturbi specifici di apprendimento”(denominati anche Dsa) nel convegno promossodall’Istituto comprensivo statale “P. Coluccio – O.Filocamo”, su impulso della dirigente scolastica MariaGiuliana Fiaschè in collaborazione con la dottoressaCaterina Coluccio. L’iniziativa, articolata in due sessioni,ha richiamato nel gremito Convento dei Minimi diRoccella autorità ed esperti in ambito medico, peda-gogico e scolastico, docenti e genitori, proponendo unapproccio ampio e diversificato della problematica nellaquale rientrano la dislessia, la disgrafia, la disortografiae la discalculia. Si tratta di difficoltà nella correttezza e

rapidità di lettura, nella scrittura, nel calcolo e l’elaborazione dei numeri, che si riscontrano tra il 2 e il5 per cento della popolazione in età scolare. “Quello dei Dsa è un problema che si manifesta in cresci-ta; per questo abbiamo sentito il dovere di creare occasioni di contatto anche con i genitori in unclima di serena collaborazione per trovare insieme delle soluzioni, con l’auspicio che i nostri alunni,che passano tanti anni dietro i banchi di scuola, si ritrovino da adulti a riconoscere che quegli annisono stati per loro costruttivi per la loro personalità e la loro vita relazionale”, ha spiegato nel suo dis-corso introduttivo la dirigente scolastica Maria Giuliana Fiaschè. Apprezzamenti per l’iniziativa con-vegnistica, quale “occasione di crescita culturale e sociale” e per l’attivismo dell’istituto comprensivo

e della sua dirigente sono stati espressi dal sindacoGiuseppe Certomà, dall’assessore comunale allaPubblica Istruzione Gabriele Alvaro e del direttoresanitario dell’Ospedale di Locri Antonio Previte. Ilavori sono stati brillantemente moderati dalla dot-toressa Giovanna Campolo neuropsichiatra ed hannopermesso al pubblico di ascoltare diversi e validi con-tributi di esperti della materia. Tra questi la dottoressaGiusi Foti, neuropsichiatra infantile che ha inquadra-to la tematica dal punto di vista clinico, distinguendotra i disturbi di apprendimento specifici e quelli nonspecifici, i metodi diagnostici concludendo con un sig-nificativo video che ha invitato il pubblico adimmedesimarsi nei panni di un bambino dislessico. E

ancora la presidente dell’ Aid Calabria ( l’associazione delle famiglie di bambini con dislessia) MariaPia Scarfuro che ha offerto una toccante ed efficace testimonianza della travagliata esperienza nelmondo scolastico come madre di due bambini dislessici. La neuropsichiatra infantile CaterinaColuccio che ha fornito un aiuto all’organizzazione del convegno, a sua volta si è soffermata sul tema“Dalla valutazione al trattamento: come aiutare il dislessico”. Altro rilevante contributo medico-spe-cialistico quello del dottor Gianfranco Suraci, neuropsichiatra infantile, che si è occupato dell’aspet-to “Emozioni di apprendimento”.

S.P.

Èstato necessario un progetto. Unprogetto presentato in pompamagna addirittura dal governato-

re Scopelliti che renderà fruibili 8 postitecnici di dialisi che in realtà, al repartodi Nefrologia dell’ospedale Riuniti, c’e-rano già ma non venivano utilizzati. E per questo motivo 36 pazientierano costretti a migrare tre volte a settimana oltre lo Stretto per untrattamento che dura dalle 3 alle 5 ore. 20 di loro continueranno afarlo, gli altri 16 finalmente smetteranno di affrontare anche il sacrifi-cio della traversata. Ci saranno dei medici nella loro città che rinunce-ranno al proprio giorno libero e, in due turni, con un supplemento dilavoro straordinario, azioneranno quei macchinari rimasti abbandona-ti a raccogliere la polvere per troppo tempo. Una soluzione che per-metterà di rimediare alle carenze di personale, con cui il reparto diNefrologia – un reparto ai vertici fra i centri specialistici di eccellenza(secondo in Italia dopo l’istituto Mario Negri di Bergamo e terzo inEuropa) – deve fare i conti da una decina di anni: mancano, infatti, cin-que medici e quattro infermieri. Per anni questa soluzione, la più sen-sata e piuttosto semplice da praticare, non è stata trovata e si è spreca-ta la possibilità di seguire almeno 16 pazienti, consentendo anche unrisparmio per le casse della Regione Calabria di 508 mila euro l’anno.Non poco, considerata la crisi della sanità calabrese.

Maria Giovanna Cogliandro

Reggio, al via un progetto per pazientidializzati.Ma i postitecnici c’erano già

Page 13: La Riviera °14 del 01-04-2012

DOMENICA 01 APRILE 2012 LA RIVIERA 13

Page 14: La Riviera °14 del 01-04-2012

DOMENICA 01 APRILE 2012 LA RIVIERA 14

Locride

Parlandodi...

Caro direttore, non era nostra intenzione offendere i grafici de la Riviera che invitiamo,piuttosto, a darci una mano. La Lados non ha avuto contributi per realizzare il libretto dicui avete parlato lo scorso numero, se non 500 euro per la stampa. Il libretto è stato realiz-zato gratuitamente da ragazzi che nella vita non fanno i grafici, fanno tutt’altro lavoro.L’intento era di far conoscere gli scopi della nostra associazione, i motivi per cui sostenerela donazione del sangue, le tappe della nostra storia. Si sta preparando, ad esempio, nelprossimo mese di maggio, la festa per i nostri 35 anni di attività; e asseriamo con orgoglioche, da quando operiamo sul territorio, il numero dei donatori è aumentato del 5%.Grande anche la soddisfazione per aver avuto un’ispezione dei Nas, presso la nostra sedein via strada Cavalleria 27 a Marina di Gioiosa, per la verifica del servizio ambulanza. Ilcontrollo, effettuato dalle forze dell’ordine su tutta la provincia, ci ha confermato a normatutti i nostri mezzi.

CONTESSA LARA

Partita di Risiko in corso aBovalino. I territori sono divisi, learmate disposte, la parola ai dadi.In Consiglio comunale l’opposi-zione dichiara guerra alla maggio-

ranza, il Presidente fatica a mantenere l’or-dine, il pubblico assiste e fa la hola. I vicesin-daci dell’alternanza discutono animata-mente: Vadalà chiede alcuni chiarimenti aMaesano, il quale rimprovera al Sindaco lapoca disponibilità al dialogo, ma è a suavolta rimproverato da Rocca - terzo (?)vicesindaco, per aver preferito dare ledimissioni a dicembre. Mittiga ascolta, eosserva, ma non raccoglie. Savica, chepensa, pur opponendosi, al Viceregno,insorge e infiamma gli animi. Dopo tre oree mezzo di Consiglio non ci sono vincitoriné vinti. Tutti stremati. Poi arriva la comuni-cazione che il progetto “Sistema di video-sorveglianza del Comune di Bovalino – Unocchio alla sicurezza”, presentato nell’ambi-to del Programma operativo nazionale“Sicurezza per lo sviluppo”, è stato ammes-so al finanziamento con decretodell’Autorità di gestione del 16 marzo 2012.Stavolta sono d’accordo tutti, cittadini, poli-tici, commercianti specialmente; un po’

meno i rapinatori. E dopo la politica e l’or-dine pubblico, si battaglia sul volontariato.Tommaso Mittiga rende disponibile unasala del municipio per gli incontri delCentro servizi al volontariato che, da qual-che settimana, ha realizzato in provincia unnuovo percorso per fornire supporto alleassociazioni che intendono collaborare coni comuni e le istituzioni. E che Dio glielamandi buona. Per i giornali, infatti, esisteuna Protezione Civile di cui “anche”Ferdinando Rocca, attuale vicesindaco, faparte, ed una Protezione Civile di cui“anche” Francesco Perrone, consigliere diminoranza, fa parte. Entrambe senza sede,senza divise, senza mezzi. La prima, costi-tuita in via ufficiosa a maggio, vanta unnutrito gruppo di persone ma attendesegnali dall’amministrazione per l’atto dinascita ufficiale, la seconda, costituita inquesti giorni, si definisce a mezzo stampa“già operativa” e attende, date le quattroadesioni (un po’ pochine), i tesseramenti. Ma i volontari, a prescindere da chi “anche”si tessera nell’associazione, non dovrebberoessere apartitici, apolitici, e (soprattutto)affiatati? Non vince né l’una né l’altra, perquesto. La battaglia è vinta dalla stampache, sempre e comunque, scrive, o giù di lì.E la partita continua…

Risiko a Bovalino

Concerto inbeneficienza afavore dell’Aiva

LA LADOS RISPONDE A «LA RIVIERA»

GIOIOSAJONICA

OPUSCOLO INFORMATIVO

Vittorio Veneto a Gioiosa Ionica, peresibirsi a favore dell' Aiva - L' Oasi diStefania. Il ricavato della manifes-tazione verrà devoluto interamente afavore dei cani ospiti dell'oasi e a tutti irandagi in stallo. L'Associazione nascenel 2006 a Gioiosa Ionica (RC) grazie aun gruppo di amici, amanti degli ani-mali, stanchi di assistere a continuiabbandoni e maltrattamenti degli ani-mali. L'attuale rifugio ospita attual-mente circa 35 cani, ma si potrebbe fareancora di più. Tanto per iniziare nonperdiamoci l'appuntamento di domeni-ca 1 aprile, dalle ore 21.00 in poi.

Manuela Cricelli e PeppePlatani, Martin e Luana, MrMuscolo e i suoi Estrogeni,

tutti all'auditorium comunale, in viaRubina, nei pressi della centrale Piazza

Stefania Ballista conuno dei suoi "pelosi"

Page 15: La Riviera °14 del 01-04-2012

DOMENICA 01 APRILE 2012 LA RIVIERA 15

la Riviera

ANTONELLA ITALIANO

Di furti se ne è parlato tanto in questo periodo. Ma basta con legioiellerie, con i supermercati, con le banche; già visto, già scrit-to, già sentito! E i ladri, che nel loro continuo pianificare, deside-rano infondo anch’essi un po’ di notorietà, si sono adeguati,inventando qualcosa di originale. Obiettivo: Moschetta. Bottino:cavi in rame della linea telefonica Telecom. Unica arma: una dia-bolica perseveranza. Così da agosto 2011, ogni mese, i cittadini diquesto splendido paesino, a pochi chilometri dalla costa locrese,si ritrovano puntualmente senza linea telefonica. Un gravedanno agli anziani di Moschetta, spesso in pessimi rapporti con icellulari, e bisognosi di assistenza immediata. Un grave dannoalle attività commerciali, considerata l’elevata intensità turisticadella zona; ai ristoranti dunque, agli alberghi, agli agriturismo,che vestono numerosi le colline della Locride. Un grave dannoalle scuole elementari, all’asilo, al museo. Tutti senza adsl e senzatelefono. Sei le incursioni “ladresche” registrate ad oggi, e il timo-re diffuso è che questi fantasiosi, quanto poveri, Lupin ne pre-parino delle altre.Il furto di fine gennaio, ad esempio, ha tagliato fuori dalle comu-nicazioni tutta la Contrada, e solo dopo diversi solleciti, e duemesi di attesa, la compagnia telefonica si è decisa ad effettuarel’ennesimo intervento di ripristino del sistema. Nel frattempo,però, si è giunti a metà marzo. E come potrete già immaginare,

proprio qualche giorno fa, ancoraun altro colpo. Ottima intuizionedegli operatori sarà stata la sosti-tuzione dei cavi in rame, con quel-li in alluminio, nell’area della fiu-mara, in assoluto la meta predilet-ta. Geni di conseguenza i ladri,nel decidere di cambiare zona.Ringraziano tutti, ma prediligonoil rame. Si mobilita l’associazionePro Moschetta, tramite una peti-zione popolare promossa dallastampa, preannunciando blocchie proteste. Cosa fare? Migliorarela vigilanza della periferia?Rinunciare al telefono e ad inter-net? Sostituire tutti i cavi in ramecon quelli in alluminio e rischiare di spostare il “caso Moschetta”ad altre zone? La soluzione va ricercata insieme, e l’associazionechiede l’intervento del sindaco di Locri, Giuseppe Lombardo, edei suoi assessori alla pubblica istruzione e al turismo, campidirettamente colpiti dal disagio. Una periferia splendida ed ope-rosa come quella di Moschetta deve uscire da questo triste giogo.Subito. Non facciamoci rubare, con i cavi, anche la dignità di cit-tadini.

Teatro Onlus

MOSCHETTA

GROTTERIA

ROCCELLA GRUPPO BURRACO YMCA

Ardore

SUCCULENTI CAVI IN RAME

Controversie civili o commerciali?Mettetevi d'accordo! Lo dice lo Stato. Daun anno, infatti, è obbligatorio in Italia iltentativo della mediazione, perchépotrebbero esistere fra le parti “in causa”interessi comuni e compatibili.Rimboccatevi le maniche contendenti,sotterrate l'ascia di guerra, rispolverate ilvostro buon senso e smettetela di litigare,angosciando i vostri avvocati. Mediate peralmeno due buoni motivi: la convenienzaeconomica, essendo la procedura conci-liativa molto meno costosa di un procedi-mento giurisdizionale; la durata del pro-cedimento, in quanto la conciliazioneobbliga le parti a giungere ad una risolu-zione del conflitto entro il termine massi-

mo di quattro mesi, contro i quattro anniprevisti dalla giustizia ordinaria, se tuttova bene. Inoltre, ci si muoverebbe in unclima di collaborazione e reciproca intesa,e i partecipanti sarebbero garantiti dallariservatezza del procedimento. Di questoe di altro si è parlato nel convegno tenuto-si, lo scorso sabato 31 marzo, ad Ardore

Marina presso la locale Biblioteca, orga-nizzato, con il patrocinio dellaAmministrazione comunale, della asso-ciazione “Altera Quaestio” e dall'organi-smo di mediazione “Adr Logos”, questiultimi accreditati presso il Ministero dellaGiustizia.

A.I.

Alcuni giovani di Grotteria lavorano, daqualche anno, sul progetto: il TeatroGrotteria onlus. Il presidente del grup-po, Domenica Femia, dichiara: «Siamoriusciti a farci conoscere in tutta laLocride, e abbiamo potuto contaresempre sull'interesse di un pubblicomeraviglioso. Non posso però negareche, nonostante quanto fatto di buono,ci sia stato a Grotteria qualcuno chenon ha accolto con benevolenza lanostra associazione. Signorotti che sten-tano ad uscire dal loro guscio di cartonee non aspirano certamente a miglioraresé stessi né, tanto meno, le sorti diGrotteria». Se non fosse così, nonsapremmo spiegarci, difatti, il furtospregevole di materiale scenografico aidanni del Gruppo Teatro. L'interacomunità grotterese ha, però, fatto sen-tire la sua vicinanza e il suo calore.Conclude Femia: «Grotteria si nutre diun passato nobile ed illustre, una storiache, ancora oggi, consente a tutti noi disentirci partecipi e orgogliosi». Tutti icittadini possano aiutare i giovani diGrotteria donando il 5 per mille. A.I.

Consentire l’immediata fruizione delporto “Delle Grazie” in termini di opera-tività per le forze dell’ordine e di appro-do sicuro e semplice per i diportisti e ipescatori. E’ questo l’impegno che ilvicepresidente della Provincia di ReggioCalabria, Giovanni Verduci ha ribaditoal termine del sopralluogo effettuatonella struttura portuale roccellese, nuova-mente interessata dall’insabbiamento nel-l’area di mare antistante l’imboccatura.Giuseppe Mezzatesta, è stato accolto alsuo arrivo dal sindaco di RoccellaGiuseppe Certomà, dal suo vice sen.Sisinio Zito, dal comandante dell’Ufficiocircondariale marittimo Antonio Ripoli,dal responsabile della Squadriglia navaledella Fiamme Gialle, Marco Giuffrida,dal consigliere provinciale PierfrancescoCampisi. Verduci ha spiegato gli inter-venti che l’Ente Provincia si è assunto l’o-nere di realizzare: il dragaggio dell’imboc-catura del porto; l’acquisto di un pontonegalleggiante da utilizzare per eventualiinterventi di dragaggio; l’acquisto diattrezzatura per la manutenzione quoti-diana. Il sindaco di Roccella, Giuseppe Certomàha espresso soddisfazione per l’esito del-l’incontro e la sensibilità manifestata dal-l’esecutivo guidato dal presidente Raffa,evidenziando che “è la prima volta chel’Amministrazione provinciale dimostrainteresse verso la difesa e lo sviluppo delporto di Roccella”.

Stefania Parrone

TORNEO DELLE PALME

Porto delleGrazie:lavori incorso

Mediare, lascelta migliore

Dalla passioneper il burraco delgruppo YMCA,

iscritto all'Federazione italiana

FIBUR, nasce ilprimo Torneo che siterrà oggi, alle 15,30,

presso il BEATWINE, Corso della

Repubblica, Siderno. Il nostro in bocca al

lupo a tutti parte-cecipanti.

Page 16: La Riviera °14 del 01-04-2012

DOMENICA 01 APRILE 2012 LA RIVIERA 16

Page 17: La Riviera °14 del 01-04-2012

DOMENICA 01 APRILE 2012 LA RIVIERA 17

Page 18: La Riviera °14 del 01-04-2012

DOMENICA 01 APRILE 2012 LA RIVIERA 18

Mi ricordo quando ero studentenegli anni ’60 e viaggiavo sul trenolungo la costa Jonica. Allora capita-va spesso che altri viaggiatori fore-stieri mi ripetessero la litania sudon Stilo “Benefattore e Padredegli africoti”. Dicevano che eramerito suo se ci avevano ricostruitoin sostituzione di quello distruttosull’Aspromonte; che aveva avutola preveggenza di farcelo fare nellepiù progredite marine, invece chenella montagna; che aveva fattocostruire le scuole per istruirci; eche persino se il treno si fermava adAfrico era merito suo.

Il mito don StiloTutte frottole da male informati,

in realtà. Passato il tempo e morto (ma

non in odore di santità) don Stilo,la leggenda del “Padre, lungimiran-te, benefattore”, se non del santo,viene riproposta dai suoi irriducibi-li ammiratori, stavolta in pagineweb, in libri e persino in manifesta-zioni di tipo culturale a lui dedica-te, come quella di certi “poeti rico-noscenti” di Africo e dintorni.Costoro non mancano persino dibacchettare gli altri africesi che nonsarebbero – a sentir loro - abbastan-za devoti alla sua memoria, dato

che non gli hanno ancora dedicatouna via, né innalzato una pubblicastatua.

Quel che è peggio però è il fattoche nella loro forsennata opera dipompaggio attribuiscano a donStilo conquiste che appartengono

invece a tutto il popolo di Africo,che ha lottato e pagato per raggiun-gerle.

Contro l’incredibile furto dellaStoria di un popolo, cui anche ioappartengo, mi è doveroso fare unquadro veritiero del personaggio inquestione e ricostruire il percorsodei fatti.

Don Stilo e l’esodo La storia dell’esodo è complessa,

non riducibile a facili semplificazio-ni, ma precisa e chiara nei suoi pas-saggi.

Nel mese di Ottobre del 1951, alculmine dell’alluvione, una franacausata da un torrente ostruitodilagò nel centro abitato del vec-chio paese di Africosull’Aspromonte meridionale, tra-volgendo alcune case e causandotre morti.

Successe durante la notte, col faredel giorno quasi tutti gli abitanti,abbandonarono il paese riparandoin un posto più sicuro. Da lì partìper Reggio una delegazione di citta-dini per chiedere aiuti e disposizio-ni presso la Prefettura.

Gli stessi tornarono con l’ordineper la popolazione di allontanarsidal sito pericoloso e riparare aBova, a 16 chilometri di distanza,dove avrebbe ricevuto gli aiutinecessari. I più allora si misero incammino per quel paese, che rag-

giunsero con qualche aiuto e nonpoche difficoltà, e dove venneroalloggiati alla meglio nelle scuoleelementari.

Tra i delegati che qualche giornoprima erano andati a Reggio, oltreal segretario comunale e al briga-diere, c’era anche l’allora giovaneparroco don Giovanni Stilo. Edecco allora lo spunto per il primo“miracolo” da attribuire al prete:“Merito suo se è arrivato quell’ordi-ne della Prefettura!”

Figuriamoci! E se non ci fosseandato lui a Reggio? Le autoritàavrebbero ordinato alla gente ditornare sotto le frane? E la gente cisarebbe tornata?

C’è da dire inoltre che il proget-to di trasferire l’abitato di Africo inun posto più sicuro non era nem-meno nuovo dato che risaliva aglianni ’30, quando altre frane si eranoabbattute sul paese.

Proseguendo nell’esodo gli africo-ti rimasero solo alcuni giorni a Bovadove, data la mancata solidarietàdei locali (errore che costerà a BovaS. la decadenza), furono trasferiti invari centri di raccolta di Reggio eprovincia.

A quel punto però si mosseroanche gli abitanti di Casalinuovo,paese a 4 chilometri da Africo,distinto per popolazione ma acco-munato dalle stesse misere condi-zioni di vita e dall’appartenenza allostesso Comune.

Il territorio di Casalinuovo erastato devastato non meno dell’altro;i morti, periti nelle campagne,erano stati 6, il doppio di quelli diAfrico, ma nessuna casa era caduta,per cui – a differenzadei primi - venne amancare l’autorizza-zione prefettizia per lo sfollamento.

Allora l’iniziativa la presero i piùpoveri tra i paesani, a cominciare daGiuseppe Palamara, futuro sindacocomunista, e Paolo Modafferi,mastro stagnaro, che posero a tuttila domanda/ risposta: «E noi che cistiamo a fare quassù se non ci èrimasto più niente?».

I due, con le loro famiglie, furonoi primi a lasciare Casalinuovo espri-mendo una speranza:

«Qualcuno ci deve aiutare pure anoi!» e, superato una frana apocalit-tica che isolava completamente ilpaese, raggiunsero pure essi Bova,dove furono alloggiati nelle stessescuole appena sgombrate dagli afri-coti.

Tutti i casalinoviti vennero allog-giati nello stesso edificio scolastico,dove si arrivò a stipare 15 famiglieper ogni aula. Ma i disagi eranonulla a confronto con i patimentipassati nel vecchio e isolato paese.La cosa più interessante era che lo

Stato si faceva carico anche di noi, enon solo degli africoti, e ciò eramolto incoraggiante.

Nei mesi seguenti i più furono tra-sferiti nel vecchio seminario di BovaMarina e nei baraccamenti costruitiin aggiunta, dove successivamentefurono concentrati tutti i casalinovi-ti sfollati .

Fin qui la prima fase dell’esodocon i due popoli (quello di Africo equello di Casalinuovo) in movimen-to ma in modo distinto e separato edon Stilo profugo insieme agli altridalla parte africota .

Egli, come abbiamo visto, nonebbe nessun ruolo per quantoriguarda l’esodo della frazione diCasalinuovo, che – attenzione! –equivaleva per numero di abitantialla stessa Africo.

Altri problemi ci furono colgoverno che, passata la primaemergenza, voleva negare ai casali-noviti lo status di profughi.

Per ottenere il diritto si dovetterofare lotte molto dure, con tantagente incarcerata e manifestazioniin cui si portava un unico ed elo-quente cartello con la scritta “O LACASA O LA TOMBA”. Alla fine leautorità - visto inutile il tentativo diricacciarci indietro - ricorsero a unsotterfugio per appianare le cosecon buona pace di tutti: mandaronodei geologi per un sopralluogo aCasalinuovo e questi, prendendo apretesto un insignificante torrentel-lo asciutto che costeggia la parte amonte dell’abitato, “certificarono”che da lì l’acqua piovana avrebbe,nel tempo, “segato” la montagna efatto franare il paese (!). Una pan-

zana, si può dire, maservì per il riconosci-mento dello “stato di

necessità”, secondo gli standard dilegge; e fu così che anche ai casali-noviti venne riconosciuto il diritto auna nuova casa in un nuovo paese.

In tutte quelle lotte con epicen-tro il campo profughi di BovaMarina non si vide mai Don Stilo.Egli anzi era ritenuto ostile allacausa dei casalinoviti che nelle ele-zioni comunali del 1956 e del 1960votarono in massa contro il candi-dato a sindaco da lui sostenuto, cheera poi un suo stesso fratello.

Designato il sito del nuovo paese(nell’attuale Africo Nuovo) venne-ro, già nel 1953, costruite le primecase e un buon numero di baraccheprefabbricate donate dalla Crocerossa svedese; e le prime famiglie diafricoti e di casalinoviti furono làtrasferite. Poi tutto si fermò perquasi un decennio, con la maggiorparte della gente ancora alloggiatanei campi profughi.

L’ attesa – a parte i disagi di viverenelle baracche - non fu proprio

Don Stilo e la vera storia dell’esodo

Da mito a benefattore. Nulla di alto, di elevato, di duraturo fucostruito ad Africo senza il suo storico parroco. È ancorapresto per scrivere la storia, di don Stilo, ma si è in tempo perfermare i crociati , che lo vogliono santo. Anche se non subito.

CRONACHEMERIDIONALI

Avrei preferitolasciare in pace imorti, ma se itrapassati, questi,ricorrendo a vecchiemenzogne, sonoportati da altri comeesempi di vita perperpetuare falsi miti,diviene doverosoinformare i giovanidella verità

ESSENZIALEROCCO PALAMARA

BIBLIOTECA MERIDIONALISTA

Page 19: La Riviera °14 del 01-04-2012

DOMENICA 01 APRILE 2012 LA RIVIERA 19

tranquilla, perché ci furono altriscioperi e agitazioni, ma solo quan-do tentavano di sospendere queisussidi. Nessuno più dubitava dellaricostruzione delle case che, si sape-va, sarebbe avvenuta prima o poi(come in effetti fu).

L’alluvione del 1951 e quella suc-cessiva del 1953, oltre ad Africo e aCasalinuovo, danneggiaronoanche altri centri della Calabria,come ad esempio Canolo e Ciminàa cui il governo – proprio come anoi – alla fine fece rifare case epaese .

E se le case le fecero a tutti, com’èche a noi – a sentire gli estimatori didon Stilo - non le avrebbero costrui-te se non ci fosse stato lui?

La scelta della “marina” Nel tripudio di riconoscimenti, un

altro dei “meriti” attribuiti a donStilo è quello sulla scelta dell’ubica-zione in “marina” del nuovo paese.“Liberando il popolo dalle capre eportandolo nella civiltà”, si dirà.Scelta tutto sommato lungimi-rante, solamente che non fuaffatto don Stilo a farla.

La scelta della “marina” fuinvece fatta, sin dal primomomento, dalla quasi totalitàdel popolo di Casalinuovo, esuccessivamente anche dallaparte più povera della popola-zione di Africo, uscita vincentedopo ripetuti referendumpopolari.

Portavoce delle esigenzepopolari presso il governofu allora il deputatocomunista EugenioMusolino, che inun’interroga-zione parla-m e n t a r edel 25marzo1952

(appena 6 mesi dopo l’alluvione)insistendo sul luogo prescelto:“Lacco della Quercia” nel territoriodi Bianco (lo stesso in cui è oraAfrico Nuovo), ricevette la rispostaaffermativa del governo nella per-sona del Sottosegretario di Statoper i Lavori Pubblici, LudovicoCamangi. Don Stilo invece nelFebbraio del 1952 si ribatteva anco-ra nelle sue ambiguità e scriveva aFanfani per la scelta della ricostru-zione in montagna; cambiando ideasolo successivamente.

Egli in quel frangente critico stavacol partito dei notabili, di cui eraparte, e con i padroni delle man-drie. Le uniche categorie in condi-zioni di fare una vita decente lassù.

Don Stilo benefattoreChiarito - con quello già detto -

il capitolo su Don Stilo “guida delpopolo” e “padre fondatore diAfrico Nuovo”, passo ora all’altrafavola, del don Stilo “benefattore”ed “educatore ”.

Tornando ai primi tempi delnuovo paese, la creazione del mitoproduceva un tornaconto all’interes-sato, il quale con i paesani facevavalere le sue relazioni esterne e searrivava qualcosa per il paese, tipo icantieri-scuola, poteva vantarsi cheera per merito suo e grazie alle sueamicizie; mentre agli altri facevaintendere che aveva tutto il paesedisposto a seguirlo come un soluomo; e ciò valeva anche in terminielettorali.

Questo lo aiutò a tessere la suaformidabile rete di amicizie nel

mondo delle istituzioni,della politica e del clero,

che furono la basedel suo potere nelsottogoverno dell’e-ra democristiana.Esse, per incomin-

ciare, gli furono utiliper iniziare la costru-

zione del suo grandecomplesso scolastico“Serena Juventus” pro-prio nella nuova Africo:

per elevare cultural-mente il Suo popolo -

disse lui - e ripetuto a pap-pagallo dai suoi vecchi enuovi estimatori .

Perché costituiva un otti-mo investimento per lui

medesimo - dicono i fatti –dato che le lezioni non erano

affatto gratis ma a pagamento,ed ancor di più remunerativi

risultarono successivamente i fami-gerati “Diplomi Facili” per i quali,come si sa, l’istituto divenne famosoin tutta Italia.

Ma, come si dice, non si vive disolo pane, perché i diplomi si rivela-rono anche eccellente merce per loscambio di favori nel Sistema clien-telare. Tra i beneficiati, oltre a variemigliaia di asini sguinzagliati a fardanni per mezza Italia, vi furono ilfior fiore dei mafiosi calabro - sicilia-ni, tra i quali don Coppola, nipote diFrank Tre Dita, e ben due futuri sin-daci di Palermo (tra i famigeratiautori dello scempio edilizio, neglianni ’60 e ’70 , di quella città).

Per quanto ci riguardò comeragazzi di Africo, la maggior partepreferimmo viaggiare piuttosto, econ i treni raggiungere le più econo-miche scuole pubbliche negli altripaesi.

Al dunque, per il “don Stilo edu-catore”: molto business e beneficen-za zero!

Lavoro & dirittiE se allora non ci ha agevolati

nello studio, che era il suo mestieredi prete e di insegnate, in che cos’al-tro avrebbe favorito il “suo” Popolodon Stilo? Prendiamo il problemadel lavoro, mai risolto ad AfricoNuovo, ma assai più grave all’inizio,nel 1953. A quel tempo persino icomunisti del paese si rivolsero a lui,per la creazione di una cooperativaagricola - pastorale, che avrebbedovuto sostenere una sessantina difamiglie. Nello spirito della “nuovafrontiera” dove ci si doveva aiutarel’un l’altro senza badare alle diffe-renze ideologiche, gli stessi pensaro-no di appoggiarsi al prete, ritenuto eforse a ragione, l’unico che per cul-tura e amicizie era nelle possibilitàdi accedere ai contributi pubblici.

Si acquistarono così, grazie a queicontributi, ben 180 ettari di terreno,sufficienti – si riteneva - per sostene-re le decine di famiglie dei soci; maquando si trattò di raccogliere i frut-ti, lui li lasciò tutti a bocca asciutta,salvo alcuni suoi fidi che favorì (si faper dire) facendogli comprare partedi quella terra che, in quanto soci,era già di loro proprietà.

Il suo stile era sempre lo stesso:ricavare per sé la parte del leone,accontentare gli amici e fregarsenedi tutti gli altri.

In una seconda fase, dopo il 1963,quando con l’arrivo ad AfricoNuovo degli ultimi profughi deicampi si cominciò una lunga stagio-ne di lotte (per il lavoro, il diritto allostudio ed i servizi che ancora manca-vano), don Stilo non fu per nullaaccanto al “suo” popolo che, senzadi lui, diede invece prova di quellagrande combattività e partecipazio-ne che ci è da tutti riconosciuta.

Io, che feci parte di tutte quellelotte, non lo vidi mai né nelle fasipreparatorie, né sul campo, salvouna volta che ricordo molto bene:Don Stilo arrivò, buon ultimo, quan-do da molte ore stavamo bloccandoun treno e la ferrovia, ed i carabinie-ri cercavano di trattare per lo sgom-bero. Si fece avanti lui cercando difare la primadonna e disse : “Io rap-presento il popolo di Africo!” ma fusubito redarguito da RosarioBruzzaniti, vicesindaco comunista,che gli disse : “ Voi qua rappresentatela vostra sola ed unica persona!”.

Dopo di allora (offeso?) non sivide più nelle manifestazioni, né siricordano suoi interessamenti per“riscattarci”, almeno dalla repressio-ne, presso i suoi amici e comparimagistrati ed i carabinieri (quest’ul-timi li teneva in pugno, giacchépoteva farli trasferire) i quali, perquelle manifestazioni, ci schedaronoe denunciarono in massa, a partiredai ragazzini.

Bisogna dire che il nostro modo

deciso e collettivo di reclamare idiritti non appassionava don Stilo,uomo dei particolarismi e campionedelle raccomandazioni. Nel suomodo arcaico di intendere i rappor-ti le cose si dovevano chiedere conossequio ai dispensatori: a Dio e aisanti per le cose celesti e a Luimedesimo per quelle della “sua”Africo.

Il suo modo di fare, legittimo serapportato tra privati, risultavaperò devastante in un contesto pub-blico, dove il suo favoritismo intri-gante calpestava la giustizia e spac-cava la comunità .

Padre degli africoti?Altro che Padre degli africoti! Egli

fu l’uomo delle divisioni; ad esempiosul punto del lavoro nell’EnteForestale (maggior risorsa diAfrico) mentre il popolo compattofaceva gli scioperi nel segno di “PiùLAVORO PER TUTTI”, strap-pando di volta in volta delle giorna-te lavorative per la comunità, egli siincuneava negli spazi aperti e, trami-te i suoi amici negli uffici di Reggio,faceva assumere stabilmente i suoifidi.

Dato però che i posti erano razio-nati a rimetterci erano gli altri pae-sani con le porzioni di lavoro a lorospettanti (Per l’alto numero di disoc-cupati vigeva la turnazione di 2 mesiper volta). Si coniò allora ad Africouna nuova parolaccia: “I RACCO-MAMNDATI”, riferita ai ladri dellavoro altrui, “grazie” a don Stilo.

Con gli stessi metodi, negli annitra ‘60 e ‘70, fece assegnare a paren-ti e suoi fidi quasi tutti i posti pubbli-ci del paese ed, almeno in un caso,uno che il posto già lo aveva dovet-te lasciarlo con la prepotenza. Miriferisco al bravo e competentemedico condotto dott. Nucera diCondofuri, che dovette sloggiareper lasciare posto a un nipote delprete, appena laureato.

Senza andare a rinvangare nelcapitolo mafia, che tutti già conosco-no, ed i rapporti solidali con i fasci-sti di Ordine Nuovo (che per lui , nel1971, occuparono e devastaronol’Università di Messina), questo eradunque l’Uomo a cui dovremmoessere anche grati, e che qualcunodi cui sopra, in un recente libro, haosato mettere appena un gradinosotto San Leo, tra i figli di Africo.

Blasfemia di cui gli lascio la com-pleta paternità, a memoria delfondo raggiungibile dai lecchinicome lui, dei quali - purtroppo - èpiena la storia della Calabria.

la Riviera

Page 20: La Riviera °14 del 01-04-2012

La

Lettere, note e schermaglie

[email protected]@lariviera.191.itTel 0964/383478

la RivieraRegistrazione Tribunale diLocri (RC)n. 1 del 19/06/1998R.O.C. n°11602 del 02/11/98Questo periodico è associato all’Unione Stampa PeriodicaItaliana AmministratoreUnico Rosario Vladimir Condarcuri

COLLABORATORI

Anna Laura Tringali, MaraRechichi, Ruggero Brizzi,Benjamin Boson, Nik Spatari,Angelo Letizia, Marilene Bonavita,Francesca Rappoccio, MarioLabate, Franco Crinò, MarcoAndronaco, Isabella Galimi ,MariaTeresa D’Agostino, GiovannaMangano.

DOMENICA 01 APRILE 2012 LA RIVIERA 20

Direttore responsabile PASQUINO CRUPIDirettore EditorialeERCOLE MACRÌIn redazione: M ARIA ELENA FILIPPONE, DOMENICOMACRÌ, MARIA GIOVANNA COGLIANDRO,ANTONELLA ITALIANOEditorialista: GIOACCHINO CRIACOArt Director: PAOLA D’ORSAImpaginazione: EUGENIO FIMOGNARI

FORTUNATO NOCERA

Il giorno 22 marzo ha concluso la suaparentesi terrena Franco Femia,uomo di specchiate virtù morali ecivili, combattente instancabile per ladifesa dei diritti dei lavoratori, dispo-nibile e gentile con i deboli e gli indi-fesi. Anche se cagionevole di salute, hapartecipato ad ogni iniziativa cheriguardasse le lotte dei lavoratori.Assieme a Virgilio Condarcuri edaltri comunisti della zona ionicaguidò, negli anni cinquanta delNovecento, le lotte delle raccoglitricidi gelsomino che reclamavano unsalario dignitoso e fu in prima filanegli scioperi a rovescio ed in ognialtra manifestazione sindacale o poli-tica.Nato ad Ardore nel 1919, in unafamiglia che sarebbe stata numerosase non fosse stata decimata dallamortalità infantile, padre falegnamemadre bottegaia, crebbe nel cultodella rettitudine, della moralità e delrispetto verso gli altri. La sua presa di coscienza politica esociale avvenne all'indomani dellosbandamento conseguente all'armi-stizio dell' 8 settembre 1943, quando,militare dell'aviazione di stanza aCiampino di Sotto, decise di raggiun-gere il fratello Aldo, di quattro annipiù giovane, ad Omegna dove eranoemigrati altri suoi famigliari e dove lostesso Aldo si era trasferito daSenago in provincia di Milano, persfuggire ai tedeschi.Aldo, così come il fratello Franco,aderì immediatamente, già verso lafine di settembre del 1943, alle briga-te partigiane garibaldine, divisioneRedi, X ̂Rocco, rifugiandosi nellemontagne intorno al lago Aorta,Baita Quarnasotto, da dove partiva-no le sortite antitedesche,.Franco a causa del suo stato di salu-te, non adatto alla dura vita di mon-tagna, scese in pianura e aderì ai“gruppi di azione patriottica”; tra l'ot-

tobre e il novembre del 1943 caddein un rastrellamento tedesco e fucostretto a lavorare nella fabbricaTOT di Bellinzago (No) che costrui-va armi per gli ex alleati teutonici. Suordine del comando partigianoFranco e gli altri del “gruppo” colla-borarono con la Resistenza facendoopera di sabotaggio in fabbrica erischiando così la deportazione.Intanto Aldo si distingueva per valo-re ed ardimento nella sua brigatagaribaldina, comandata da CinoMoscatelli, riportando anche graviferite in uno scontro con il nemico eguadagnandosi a soli 20 anni il gradodi sergente maggiore. Ma il suo desti-no era segnato. Cadde da eroe nellabattaglia di Gravellona Toce ( 13 - 15settembre 1944), per cercare di salva-re il suo amico ferito Arturo, fratellodella sua ragazza. Fu raggiunto daifascisti e giustiziato sul posto assiemeal suo amico. Di questo personaggiosi è già occupato il nostro giornalecon un brillante articolo di PaoloCatalano del 25 aprile 2004. AldoFemia è stato insignito dellaMedaglia d'argento al valore dellaResistenza; il suo paese natale,Ardore, gli ha dedicato una via delcentro cittadino.Dopo il 25 Aprile del 1945 FrancoFemia torna in Calabria ed inizia,nella nostra provincia, la battagliapolitica per l'affermazione dei dirittidei lavoratori. Fonda, assieme adaltri comunisti del luogo, la sezionedel P.C.I di Ardore e la sezione delSindacato che lo vedono impegnatoal massimo, diventando così il nemi-co numero uno dei grandi proprietariterrieri della zona per il suo impegnoa favore dei braccianti. Per questasua assidua attività viene anche arre-statoMa Franco non desiste, mantenendofino alla fine la sua fede politica e lasua determinazione. Come se volessecontinuare l'opera di resistenza delsuo eroico fratello Aldo.Così erano i comunisti.

Ricordo di Franco FemiaI COMUNISTI COM’ERANO RICORDANDO...

La morte

MARIA CLARA PEZZANO

Ultimamente sul web si sta diffondendosempre di più un progetto, dal titolo“KONY 2012”, condotto da un'orga-nizzazione chiamata “Invisible chil-

dren” nata per promuovere la lotta contro losfruttamento dei bambini soldato nell'Africa cen-trale. Il titolo di questo movimento si rifà al nomedel criminale di guerra ugandese Joseph Konyche, a capo dell'esercito Lord's Resistance Army(LRA), in 26 anni ha rapito, torturato e schiaviz-

zato più di 60.000 bambini. Trovarlo e farlo giudi-care dal tribunale internazionale dell'Aia è la mis-sione dell'attivista per i diritti umani Jason Russell,fondatore di Invisible Children, che per farlo halanciato questa enorme campagna, coinvolgendoanche alcuni tra i più noti personaggi dello spetta-colo e della politica americana. Nell'ottobre del2005 la Corte Penale Internazionale ha formulatoil mandato d'arresto per Joseph Kony, tra le accu-se stupri, saccheggi, riduzione in schiavitù, indu-zione allo stupro, omicidi, rapimento e sfrutta-mento di bambini. Secondo la Corte Penale Kony

Kony 2012

Sono solamente passato dall'altra parte:è come fossi nascosto nella stanza accanto.Io sono sempre io e tu sei sempre tu.Quello che eravamo prima l'uno per l'altro losiamo ancora.Chiamami con il nome che mi hai sempre dato,che ti è familiare;parlami nello stesso modo affettuoso che haisempre usato.Non cambiare tono di voce, non assumereun'aria solenne o triste.Continua a ridere di quello che ci faceva ridere,di quelle piccole cose che tanto ci piacevanoquando eravamo insieme.Prega, sorridi, pensami!Il mio nome sia sempre la parola familiare diprima:pronuncialo senza la minima traccia d'ombra o ditristezza.La nostra vita conserva tutto il significato che hasempre avuto:è la stessa di prima, c'è una continuità che non sispezza.Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dallatua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista?Non sono lontano, sono dall'altra parte, propriodietro l'angolo.Rassicurati, va tutto bene.Ritroverai il mio cuore,ne ritroverai la tenerezza purificata.Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami:il tuo sorriso è la mia pace

Corrado

non è niente

Page 21: La Riviera °14 del 01-04-2012

la RivieraHANNO COLLABORATO

Francesco Laddarina, IanZimirri, Giuseppe Patamia,Alessandra Bevilacqua,BrunoGemelli, Carmelo Carabetta,Valentina Elia, AntonioCormaci, Mario Labate,Giulio Romeo, IlarioAmmendolia, SaraCaccamo, GiuseppeFiorenza, Daniele Mangiola,Sara Caccamo.

Le COLLABORAZIONI non precedute dallasottoscrizione di preventivi accordi tral’editore e gli autori sono da intendersigratuite. FOTOGRAFIE e ARTICOLI inviati allaredazione, anche se non pubblicati, nonverranno restituiti. I SERVIZI sono coperti da copyright dirittoesclusivo di “la Riviera Editore” per tutto ilterritorio nazionale ed estero. GLI AUTORI delle rubriche in cui siesprimono giudizi o riflessioni personali, sonoda ritenersi direttamente responsabili.

Ritratti *ddii DDiieeggoo CCaattaallddoo

Legge elettorale

Autore e conduttore di pro-grammi televisivi a“Telemia”, realtà televisivaimportante nella nostraprovincia. Il suo program-ma “Radici” lo porta agirare realtà ormai perdutedella storia e dellatradizione popolare cal-abrese. Pino Carella èanche attore e regista per ilteatro.

PINO CARELLA

DOMENICA 01 APRILE 2012 LA RIVIERA 21

PUBBLICITÀ

Per richieste di pubblicità rivolgersi a: PI GRECO Comunication srlinfo 0964342679

GLI INSERZIONISTI sono responsabili dei marchi e dei loghi pubblicita-ri nei loro spazi, l’Editore non risponde per eventuali dichiarazioni, viola-zioni di diritti, malintesi, ecc... Tutti i marchi riportati sono registrati dailegittimi proprietari.STAMPA: Master Printing S.r.l. - Modugno (BA) DIFFUSIONE S.P. servizi - Gioiosa J.EDITORE - La Riviera S.r.l. Sede legale - Via dei Tigli, 27 - 89048 Siderno(RC) 0964383478ASSOCIATO- Unione Stampa Periodica Italiana, Croanache Italiane

IL BRIZZOLATO di RUGGERO BRIZZI

C'è un dato negli ultimi mesi a cui tv e gior-nali non badano molto. C'è un dato controcui ancora, i nostri politici e i tecnici deimiracoli, non hanno preso alcun provvedi-mento. Continuano ciechi, egoisti, prepoten-ti ed avari ad asfaltare qualsiasi cosa si trovi-no davanti che sia la dignità di un disoccupa-to, di un imprenditore, di un militare innome dell'Europa che ci guarda e ci tieneuna pistola, con un colpo in canna, puntataalla tempia. In nome dell'equità(lia).C'è un dato, che riguarda le pistole e chemeriterebbe molta più attenzione rispetto aquesta diamine di BCE. Negli ultimi dueanni in Italia , più di cinquecento persone,stando ai dati Istat, si sono tolte la vita permotivi economici legati alla disoccupazione,

ai debiti o come in molti casi, alla frustrazio-ne di dover licenziare i propri dipendenti edover chiudere i cancelli della propria azien-da. Il triveneto, la zona più ricca della nostra

penisola, segna il triste primato con oltre 60imprenditori suicidatisi, ma il sud non è, pur-troppo da meno. Leggere le storie di questiuomini, vittime di speculazioni che accadonoin altri punti del mondo, lascia brividi e ama-rezza. Vuoti di altruismo, di debolezza eimpotenza di fronte a un interlocutore chenon c'è mai. Che prende tutto e non danulla.A Montalto un uomo si spara un colpo allatempia perché non riesce a trovare lavoro, aLucca una donna ingerisce liquido tossicoper sgorgare gli scarichi dopo aver perso ilposto, a Trento un piccolo imprenditore,oppresso dai debiti, cerca di suicidarsi get-tandosi sotto un treno merci, nei pressidella stazione ferroviaria. Ci sono oltre 500storie, di cui nessuno parla. Oltre 500 mortiche non sono vittime di mafia, che non sonovittime di guerra. Oltre 500 uomini martiridi troppa tecnica e di poco amore.

KAPPADUE di RUGGERO CALVANORISPONDE il direttore

Che io sia pazzo lo prova ilfatto che stia qui a scrivere,convinto che prima o poi vi sor-gerà in petto un animo ecologi-sta. Fiducioso che prima o poiconvertirete i vostri appetiti dafiere in un innocuo appetitoverde e rinuncerete a tanti inu-tili vizi optando per una saluta-re vita scevra da inutile consu-mismo. D'altronde se non fossifolle non starei qui a menarvelacon gelsomini, ghiande granocappelli ed economia verde.Pazienza, ma visto che in vitamia ho tanto peccato è giustoche sconti una parte di colpatentando di farvi diventare piùbuoni. Dato che non sono unprete, né un assiduo frequenta-to di parrocchie, non potròsbarrarvi le porte del paradisoin mancanza della vostra reden-zione. Essendo però un vecchiodemonio vi mostrerò, dunque,uno scorcio d'inferno. Per esse-re banale vi dirò che comunquesia, tutti l'inferno l'abbiamo sof-ferto e incontrato nella vita ter-rena e, anzi, per chi nella vitaha patito tanto, l'inferno veropotrebbe anche rappresentareuna speranza di pace. Ma sel'inferno esiste, io so cosa ne ali-menta il fuoco eterno. Vi ho giàdetto che in Aspromonte hoiniziato a parlare con gli anima-li e con ognuno di quelli che miha rivolto la parola ho rotto ilpatto di alimentazione. Nonmangio chi ha voce e non man-gio più carne da anni, vivo bene

anzi tremila volte meglio e sonofelice della mia scelta. Il guaio,ultimamente, è nato dal fattoche anche le piante hanno ini-ziato a parlarmi. Dapprima lefelci poi le eriche, i lecci, lequerce. Il più restio a parlarmiè stato il pino, sette anni ci hamesso ad aprir bocca e adessoche ha rotto il ghiaccio non lasmette più di ronzarmi all'orec-chio storie meravigliose. Ma l'e-sperienza più traumatica ce l'hoavuta con un castagno. Uno deimiei fetenti s'è convinto di esse-re un asso dell'incendio control-lato e per pulire la terra dai roviusa le fiamme. E io l'infernol'ho visto nel suo rogo, che haconvinto anche il castagno aparlare e mostrarmi l'anima suasecolare. Il castagno è troppoalto perché il fuoco delle ster-paglie ne lambisca i rami, maesso ha un tallone d'Achille. Leradici dell'albero assorbonoanche il minimo calore, lo tra-smettono come fili di rame e loportano nel cavo del castagno.Il fuoco cova dentro silenziosoe quando esplode la sua forza èincontenibile e il suo incendiodiventa inestinguibile. Il casta-gno incendiato brucia per setti-mane, consumandosi lentamen-te come una candela di cera. Ela sua anima è come una stregasul rogo, urla e brucia e lanciamaledizioni. E io non so se l'in-ferno esista, ma se c'è la braceche ne alimenta il calore è perforza di legno di castagno.

L’ANIMA DEL CASTAGNO

Egregio direttore,sono un insegnante in pensione, so diessere un privilegiato perché ho unabuona pensione, ma sono irritato.Questi giorni sono stati un po' faticosi,prima con il 18 e poi al Pronto Soccorso,ho incontrato personale molto indaffa-rato ma gentile ed attento, in alcuni uffi-ci pubblici ho trovato impiegati stanchima affidabili. Ieri però in un UfficioPostale ho perso la pazienza. Abito aRoccella Jonica, e per scelta ho i mieicapelli al naturale: bianchi. Spesso ritiropiccole somme al postamat con la sche-da di mia moglie. Mi sono recato a “riti-rare” al postamat di Locri Centro unasomma ma era “momentaneamentefuori servizio”. Sono allora entrato, nel-l'ufficio (un po' nervoso) ho ritirato ilticket dalla macchinetta giunto il mioturno dopo un attesa di settanta minutiho consegnato la scheda all'addetta cheperò non mi ha dato i soldi perché lacarta è intestata a mia moglie: e qui

niente da eccepire! Ma un collega del-l'addetta mi ha suggerito di ritentare alpostamat posto all'esterno dell'ufficio.Così ho fatto. Ancora “momentanea-mente fuori servizio”. Le impiegate nonpotevano non saperlo! Mi sono sentito“frustrato”! Questo postamat e l'altro diVia Marconi sono quasi sempre fuoriservizio ha esclamato un signore intentoa fumare una sigaretta nell'atrio di entra-ta dell'ufficio. Io forse sarò permaloso,ma non è irritante che ci si prenda giocodegli utenti? Tornai all'interno dell'uffi-cio e chiesi di farmi parlare con la diret-trice e dopo un'attesa di trenta minuti ladirettrice mi sconfessa che il postamatesterno dell'ufficio fosse “momentanea-mente fuori servizio” invitando una per-sona giovane che si trovava all'internodello sportello ad uscire e quindi verifi-care che ciò che io ho segnalato e cioè seeffettivamente il postamat fosse“momentaneamente fuori servizio”.Quest'ultimo uscì e rientrando all'inter-

no dell'ufficio confermò quanto da mesostenuto. Dalle tante lettere di lamen-tele che si susseguono ormai con rego-larità si evince che oggi avvalersi del ser-vizio postale è un rischio da non sottova-lutare. Bisogna dire che le Poste Italianecon il passare del tempo hanno persoefficienza nei servizi da loro erogati, masoprattutto hanno buona parte del per-sonale che è priva dei sani principi mora-li e materiali (educazione, umiltà, com-petenza ecc.), soprattutto verso le perso-ne anziane. Invece di buttarsi in nuoveavventure, tipo telefonia perché non farfunzionare, almeno decentemente, ciòche c'è?. Ma si rende conto l'egregiaresponsabile … ecc. del danno che crea-no all'azienda Poste Italiane con il suoatteggiamento di porsi nei confronti del-l'utenza?

Oreste Cappelleri

Non ho da fare commenti. Anche questaè questione meridionale.

SAVERIO ZAVETTIERI*E' alquanto singolare discutere di riforma della leggeelettorale in assenza di un testo di riferimento e dipure dichiarazioni di intenti che non solo non hannoil dono della chiarezza ma risultano essere contrastan-ti e divergenti tra loro”.Prima di avviare un percorso di confronto nelledovute sedi istituzionali sarebbe altresì opportuno chei maggiori partiti, oltre che a prefigurare per sé immer-itati premi di maggioranza, aprano al loro interno, sesi vuole realmente raggiungere il traguardo della rifor-ma e non attardarsi strumentalmente con la solitamelina, un dibattito chiarificatore ed unificante perrendere credibile un percorso che allo stato, nonos-tante tutto, non appare tale. Pertanto, pur ribadendola necessità di avviare una revisione organica dellaCostituzione che potrà avvenire solo per mano di unanuova Assemblea costituente come socialisti ribadi-amo la necessità che una nuova legge elettorale nonperpetui i mali della seconda repubblica ed abbiacome capisaldi rappresentanza, pluralismo e govern-abilità senza essere disegnata ad uso e consumo delleforze parlamentari che oggi, secondo i dati, rappre-sentano appena la metà dell'elettorato italiano.

*“Socialisti Uniti - P.S.I.”

Il triste declino delle Poste Italiane

Una singolare discussione

rapisce e assolda la sua armata di bambini e licostringe a uccidere e a odiare. Lo scopo del pro-getto KONY 2012 è proprio quello di rendereKony famoso al fine di trovarlo e di infliggere lui lapunizione che merita. Fin qui nessuna replica, nonfosse che in molti, nel giro di pochi giorni, hannomesso in discussione la veridicità di questo proget-to. C'è da chiedersi se ci si può davvero basare suun uomo, Jason Russell, che per portare avantiquesta campagna guadagna 90.000 dollari l'anno.C'è chi afferma che Kony sia morto già più di seianni fa e che il suo esercito da allora abbia smessodi attaccare, quindi perché proprio adesso la deci-sione di promuovere questo progetto? In un paeseperaltro ricco di petrolio, dove gli USA hannodeciso di portare “pace e democrazia” con bombee armi, il tutto per trovare e condannare una sin-gola persona, che avrebbe avuto l'incontrastatopotere di rapire e di sfruttare da solo più di 60.000uomini.

CHE AMAREZZA

Page 22: La Riviera °14 del 01-04-2012

DOMENICA 01 APRILE 2012 LA RIVIERA 22

Page 23: La Riviera °14 del 01-04-2012

DOMENICA 01 APRILE 2012 LA RIVIERA 23

SSEERRVVIIZZIIOO DDII IINNFFOORRMMAAZZIIOONNEE PPEERR II CCIITTTTAADDIINNII,, nnuummeerroo vveerrddee::SSEERRVVIIZZIIOO DDII IINNFFOORRMMAAZZIIOONNEE PPEERR II CCIITTTTAADDIINNII,, nnuummeerroo vveerrddee:: 800 678 910 11800 678 910 11

IINNDDIIRRIIZZIINNDDIIRRIIZZZZOO ZZOO Tutti i bandi sono disponibili sul sito dell’Unione Europea e della Commissione

Europea Rappresentanza in Italia: www.europa.eu.int - www.europa.eu.in/italia - Per maggiori informazioni è possibile contattare i nostri

uffici: Centro di informazione dell’UE - Europe Direct “Calabria&Europa”

info: Palazzo Ameduri, piazza dei Martiri 89046 Gioiosa IonicaTel: 00 39 0964 412400 - fax 0964 342022

email associazioneeurokom@tiscali. itwww.eurokomonline.eu

“ C“ CALABRIA & Europa”ALABRIA & Europa”

CLIMATE-ADAPT: un nuovo strumento per le politiche di adattamento ai cambiamenti climatici

Brevi dall’EuropaQuesta settimana gli Eurodeputati si riuniscono a Bruxelles in plenaria.

Mercoledì e giovedì discuteranno il progresso dei paesicandidati - e aspiranti candidati - quali la Turchia, laSerbia, il Kosovo e il Montenegro. I deputati si confron-teranno anche sulla cosiddetta missione “troika” inGrecia e voteranno l’accordo tra l’Unione europea e gliStati Uniti d’America sul trattamento e sul trasferimen-todei dati del codice di prenota-zione (PNR) dei viaggiato-ri. La seconda plenaria di marzo inizierà mercoledì pome-riggio con un dibattito sui progressi compiuti dallaTurchia, la Serbia, il Kosovo e il Montenegro verso l’ade-sione all’UE. Il voto del Parlamento è previsto per il gior-no seguente. Un’altra risoluzione verrà votata lo stessogiorno sulla situazione in Bielorussia. Martedì, i membri della missione “troika” in Grecia,composta dalla Commissione, la Banca centrale europeae il Fondo monetario internazionale, si confronterannosugli sforzi fatti per salvare la Grecia e l’attuale situazio-ne economica e finanziaria del paese, con le com-missio-ni per gli Affari economici e al Lavoro. ACTA verrà discussa martedì dalla commissione sulCommercio internazionale. Il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz,presenterà la posizione del Parlamento sull’Iniziativa deicittadini in una conferenza stampa organizzata merco-ledì, prima che entri in vigore l’1 aprile. http://www.europarl.europa.eu/news/it/headlines

La Commissione invital’Italia a recepire cor-rettamente la normati-va in materia di acque

L’Italia non si è conformata allalegislazione unionale sulla pro-tezione delle acque in quanto ilrecepi-mento della direttiva qua-dro sulle acque nel diritto nazio-nale è per diversi aspetti lacuno-so. Per questo la Commissione,su raccomandazione del com-missario per l’Ambiente, JanezPoto?nik, ha deciso di inviare unparere motivato. Qualora l’Italianon risponda entro due mesi, ola risposta sia considerata insod-

disfacente, la Commissione può adire la Corte di giustiziadell’Unione europea. La direttiva quadro sulle acquecostituisce la base per la gestione e la protezione delleacque europee. Essa impone agli Stati membri di crearee mantenere “piani di gestione dei bacini idrografici”indicanti le modalità precise per conseguire entro unlasso di tempo concordato gli obiettivi ecologici, quanti-tativi e chimici fissati per i bacini idrografici. L’Italia non ha recepito correttamente una serie di artico-li della direttiva quadro sulle acque, tra cui quelli relativialla necessità adottare una serie di misure per conseguireun “buono stato” dei bacini idrografici entro i terminiprevisti e conformarsi all’obbligo di mantenere un regi-stro aggiornato delle aree protette.

La Rappresentanza in Italia della Commissione europea partner istituzionale del Festival internazionale del giornalismo

La Piattaforma europea sull’adattamento ai cambiamenti cli-matici (CLIMATE-ADAPT), uno strumento web interattivosull’adattamento ai cambiamenti climatici, è da oggi disponibi-le online sul sito dell’Agenzia europea per l’ambiente (EEA)di Copenhagen. Connie Hedegaard, commissaria incarica-tadell’Azione per il clima, ha presenziato con Ida Auken, mini-stra danese dell’ambiente, e Jacqueline McGlade, direttriceesecutiva dell’EEA, alla cerimonia di inaugurazione della piat-taforma. La Piattaforma europea sull’adattamento ai cambia-menti climatici, accessibile a tutti su internet (http://climate-adapt.eea.europa.eu), ha l’obiettivo di coadiuvare i responsa-bili politici a livello unionale, nazionale e regionale nell’elabo-razione di misure e politiche di adattamento ai cambiamenticlimatici. Adattamento significa anticipare gli effetti negatividei cambiamenti climatici e adottare misure adeguate per pre-venire o minimizzare i danni che ne possono derivare.CLIMATE-ADAPT, messa a punto con il sostegno dellacomunità scientifica e politica europea, aiuterà gli utenti adacquisire, divulgare e integrare informazioni in materia di:cambiamenti climatici attesi in Europa;vulnerabilità, attuale e futura, di regioni, paesi e settori;informazioni su attività e strategie di adattamento a livellonazionale, regionale e transnazionale;studi di casi e possibili opzioni future in materia di adattamen-to;strumenti online a sostegno della pianificazione di interventi diadattamento;progetti di ricerca attinenti all’adattamento, documenti orien-tativi, rapporti, fonti di informazione, link, notizie e manifesta-zioni.La commissaria Hedegaard ha dichiarato al riguardo: “Lapiattaforma può costituire uno strumento formidabile per aiu-tare i responsabili politici a individuare le migliori soluzioni abeneficio dei cittadini. Dobbiamo realizzare progressi sostan-ziali nella condivisione delle migliori pratiche e delle informa-zioni sulle pratiche da evitare. Il nuovo strumento interattivorenderà più efficaci tali sforzi.”L’impatto dei cambiamenti climatici costituisce una minaccia

significativa a livello sociale, ambientale ed economico per lasocietà europea e mondiale. Eventi atmosferici sempre piùfrequenti ed estremi – piogge e inondazioni, ondate di caldo esiccità, sciogli-mento dei ghiacciai, aumento delle temperatu-re e del livello del mare – avranno un impatto crescente suimezzi di sostentamento, la produzione alimentare, l’approvvi-gionamento energetico, le infrastrutture e gli ecosistemi: inaltri termini, sull’intera società. La società Munich Re ha sti-mato che le elevate temperature registrate nell’estate 2003 – el’effetto combinato di siccità, stress da calura e incendi – hannocausato nell’Unione europea perdite per circa 10 miliardi dieuro nei settori dell’agricoltura, dell’allevamento e della silvi-coltura. Dallo studio PESETA del Centro comune di ricercadell’UE è emerso che, in assenza di adattamento ai cambia-menti climatici e ipotizzando che condizioni climatiche previ-ste nel 2080 si verifichino ora, i danni per l’economia dell’UEsarebbero compresi tra 20 e 65 miliardi di euro. Si tratta dirischi che ci impongono di agire subito per fare in modo che lanostra società sia in grado di adattarsi alle conseguenze deicambiamenti climatici, di mitigarne gli effetti negativi e dicoglierne gli aspetti positivi. I benefici economici delle azionidi adattamento sono sempre più evidenti: attualmente ildanno economico che l’UE subisce a causa delle inondazioniè di 6,4 miliardi di euro all’anno ma, secondo il progettoClimateCost del Settimo programma quadro, tale cifra è desti-nata a moltiplicarsi entro il 2050. Le misure di adattamentopotrebbero evitare tali danni con costi proporzionalmentemolto ridotti.La piattaforma CLIMATE-ADAPT, che sarà ospitata e gesti-ta dall’Agenzia europea per l’ambiente di Copenhagen, con-tribuirà alla produzione delle conoscenze di base necessarieper la definizione di politiche di adattamento scientificamentefondate. La piattaforma contribuirà alla formulazione di unastrategia unionale organica di adatta-mento ai cambiamenticlimatici che la Commissione intende presentare all’inizio del2013 con l’obiettivo di coadiuvare gli Stati membri, le organiz-zazioni transnazionali e gli operatori locali con adeguate azio-ni a livello di Unione europea.

Per il secondo anno consecutivo la Rappresentanza in Italia della Commissione europea sarà partner istituzionale del Festival internazionaledel giornalismo che si svolgerà a Perugia tra il 25 e il 29 aprile 2012. L’obiettivo, come sempre, è quello di parlare e far parlare d’Europa attra-verso una serie di eventi e iniziative che saranno ospitate all’interno del programma dell’importante kermesse che è stata presentata oggi conuna conferenza stampa presso lo Spazio Europa a Roma. Tra le iniziative più importanti, gli workshop su questioni attuali che riguardano noitutti come l’energia, democrazia e diritti fondamentali, la crisi e la disoccupazione giovanile, giornalismo e comunicazione e lo stand esposi-tivo e interattivo. Una conferenza, organizzata in collaborazione dell’Associazione Giornalisti Scuola di Perugia e con la partecipazione delVice Presidente della Commissione Antonio Tajani e di autorevoli giornalisti e opinionisti rifletterà sul tema del futuro della politica in Europa.L’evento sarà anche l’occasione della cerimonia di premiazione della seconda edizione del Concorso Premio per i giovani iscritti alle scuoledi giornalismo italiane, realizzato insieme all’Associazione Giornalisti Scuola di Perugia e con il patrocinio del Consiglio nazionale dell’Ordinedei giornalisti. Media partner del Concorso e del Festival sono Euronews, Presseurop e Euranet.

Bandi in scadenza

Manifestazioni d’interesse - Laboratorio dell’innovazione e Bando di concorso riservato agli studenti degli Istituti superiori.

La Regione Calabria promuove il seguente bando pubblico:”Manifestazioni d’inte-resse -Laboratorio dell’innovazione e Bando di concorso riservato agli studenti degliIstituti superiori”; Il bando è gestito dal Settore 5 “Cooperazione,Internazionalizzazione e Politiche di Sviluppo Euro Mediterranee” del Dipartimento2 Presidenza ed approvato con decreto n. 3308 del 16 marzo 2012 sulle manifesta-zioni d’interesse per il “Laboratorio dell’innovazione”e per il “Bando di concorsoriservato agli studenti degli Istituti superiori. Il titolo dall’azione è La vostra creatività è

il nostro futuro” nell’ambito delle attività previste nei work plans del progettoComunitario: KNOWING MED (Programma di Cooperazione TransnazionaleMED 2007-2013); La pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria -(parte terza) è prevista per giorno 30 Marzo. Per informazioni è possibile contattarel’Avv. Rocco Mercurio tel.0961/852054, e-mail [email protected] qualsiasi ulte-riore informazione o chiarimento sul bando possono essere contattati i seguenti rife-rimenti: 0961/777809;774339; COSER indirizzo e-mail [email protected]. Scadenza laboratorio per l’innovazione: Trenta giorni dalla pubblicazione sulBollettino Ufficiale della Regione Calabria - (parte terza) che è prevista per giorno 30marzo p.v.Scadenza bando di concorso per gli studenti: 27 Aprile 2012 - la decorrenza per lapresentazione delle domande inizia dal giorno di pubblicazione sul BollettinoUfficiale della Regione Calabria - (parte terza) prevista per giorno 30 marzo.Link:http://www.regione.calabria.it/allegati/20120328_knowing_gara_creativit_cal_2.doc

Page 24: La Riviera °14 del 01-04-2012

Sport

A propositodi...

DOMENICA 01 APRILE 2012 LA RIVIERA 24

“E' stata una bella ed entusiasmante esperienzache i ragazzi hanno apprezzato in particolarmodo che speriamo di ripetere presto”, con que-ste parole il direttore tecnico della scuola calcioMilan di Vibo Valentia descrive la trasferta cheha visto un gruppo delle categorie e pulcini edesordienti ospiti a Milano, nello stadio San Siro,della società rossonera. Ed occasione migliore

non poteva essere che la sfida di campionatocon la Roma. “Siamo stati accolti dai dirigentirossoneri con grande cordialità - aggiungeCarlo Lico - ed è stata un'occasione per farvedere da vicino ai nostri piccoli calciatori unpartita di grande calcio e per potere visitare lostadio di San Siro. Naturalmente ne abbiamoapprofittato anche per fare una gita nella città

meneghina”. E per ammirare grandi campioni comeIbrahimovic che ancora una volta ha regalatogiocate di grande classe, realizzando il gol dellavittoria. “Queste visite rientrano nel progetto della scuo-la calcio Milan - spiega Lico - Fin qui il bilancioè estremamente positivo sia per la partecipazio-

La corsa scudetto tra Milan e Juve proseguesenza soste e dopo i rossoneri ieri a Catania,oggi è il turno della seconda della classe, laJuventus di Antonio Conte reduce dallabrillante settimana post 2-0 all'Inter, la riva-le più “odiata” di tutte. Oggi per i biancone-ri l'impegnativo banco di prova sarà ilNapoli ed è superfluo sottolineare che dal-l'esito della gara dipenderanno moltedelle speranze di vittoria juventine daqui alla fine. Che Napoli si troverà difronte la Juve? Difficile sbilanciarsi intal senso, la squadra di Mazzarri passada repentine impennate a rovinosi sci-voloni, l'incostanza e l'inconsistenzadifensiva sono ormai un “sigillo”impresso a fuoco: passare inpochi istanti dal potenziale +2all'effettivo -3 sulla Lazio terzain classifica è il sintomo di que-sta cattiva tendenza azzurra,accentuata soprattutto nellegare casalinghe al San Paolo.In trasferta il problema si èriproposto soprattuto al cospettodi squadre sulla carta più deboli,meno invece con le big e proprio suquesto aspetto dovranno fare affida-mento i supporter napoletani, prontiall'invasione in massa dello JuventusStadium.

L'altra gara destinata ad accendere un certointeresse nella giornata numero 30 è Inter-Genoa, non tanto per gli obiettivi di classifi-ca dei contendenti, quanto per l'esordiosulla panchina interista di AndreaStramaccioni, terzo allenatore di stagione eultima carta estratta dal mazzo della dispe-

razione da Massimo Moratti per condurreuna squadra allo sbando a un finale menofaticoso e penoso possibile. E' improba-bile il presidente nerazzurro abbia chie-sto altro al tecnico “golden boy” che ha

strabiliato alla guida dei giovani dellaPrimavera, col Genoa si vedrà

allora se e come Stramaccionisarà in grado di portare a

termine la missione percui è stato chiamato,partendo da una cer-

tezza più o menopositiva: sarà diffici-le fare peggio diquanto visto finora. Procedendo poi perposizioni di classifica,nella scala d'impor-tanza della giornata,in alto si collocanoSiena-Udinese eRoma-Novara: inToscana, in una sfida

dalle tonalità cromatiche tutte bian-conere, si intrecceranno le mire di

terzo posto friulane alle ansie di bassaclassifica senesi, il rischio allora è che

la paura di perdere dia vita a una

gara contratta e con poche emozioni, rischioche invece dovrebbe essere scongiuratoquasi del tutto all'Olimpico, dove il brio“estetico” di Luis Enrique sulla panchinagiallorossa e il Novara all'assoluta ricerca diqualche punticino utile a mantenere vivol'ultimissimo barlume di salvezza, sembre-rebbero poter dar vita a una gara a visoaperto e con prevedibili numerose reti.Il 30o turno è completato e chiuso daBologna-Palermo, Cagliari-Atalanta,Fiorentina-Chievo e Lecce-Cesena: tra que-ste squadre, quelle messo meglio sonoAtalanta, Bologna e Palermo; due di esse,Bologna e Palermo, si la vedranno tra diloro oggi al Dall'Ara, mentre l'altra,l'Atalanta, si recherà in Sardegna per dareseguito al suo brillante campionato e resta-re in piena zona Europa League, Cagliaripermettendo ovviamente. Nelle altre sfide,gli obiettivi in ballo riguarderanno invecesolo la salvezza e in alcuni casi si tratterà diveri e propri incontri senza appello: ildiscorso vale più per Lecce-Cesena (terz'ul-tima e ultima della graduatoria) che perFiorentina-Chievo, due squadre in parteavvantaggiate da una classifica meno dram-matica ma che con un ipotetico passo falsopotrebbero ritrovarsi a dover fare i conticon un finale di stagione inaspettatamentedenso di dubbi e affanni. Buon campionato a tutti.

Angelo Letizia

La scuola calcio Milan di Vibo Valentia ospite a San Siro

La Juveper sfatareil tabù

NapoliOggi per i bianconeril'impegnativo banco diprova sarà il Napoli edè superfluosottolineare chedall'esito della garadipenderanno moltedelle speranze di vittoriajuventine da qui alla fine

Per noi che scriviamo di calcio è una benedi-zione che esista l'Inter. Si ha sempre qualco-sa da raccontare sulla squadra nerazzurra,nel bene e nel male. State pur certi che se c'èdi mezzo una storica vittoria, una cocentesconfitta o un ennesimo esonero, protagoni-sta ne è la Beneamata. Cosa sarà successoquesta volta in casa Inter? Un esonero. Ilsecondo della stagione che significa terzoallenatore, il cui nome come ormai sapete èAndrea Stramaccioni, tecnico dellaPrimavera promosso alla guida della primasquadra. Lunedì scorso quando ci fu lafumata bianca, si levarono un po' dappertut-to grida di giubilo: “L'Inter, finalmente, nonè più un paese per vecchi.” “Vedrete, sarà ilnuovo Guardiola.” “Fuori i vecchietti,Zanetti, Cambiasso, Stankovic, e dentro glisbarbatelli della Primavera così si ritorna avincere.” Insomma anche all'Inter, con l'ariadi primavera appena arrivata, inizierebbero

le pulizie di stagione. E invece col passaredei giorni, anzi delle ore, ci siamo resi contoche, probabilmente, quello di Moratti era unsogno di notte di mezza…primavera.Neanche il tempo di presentare alla stampail nuovo mister, che già si fanno i nomi per laprossima stagione: Bielsa, inseguito già loscorso anno e pallino del patron nerazzurro,la suggestione Zeman, il sogno Guardiola,Mazzarri, Guidolin, Prandelli, Villas Boas eMontella. Suggerisco Oronzo Canà eRoberto Sedinho, il talent scout di Holly eBenji, e abbiamo fatto tombola. Ma come sipuò pensare di programmare un futurodecente, se non c'è uno stralcio di progetto?Il dopo Mourinho è stato un fallimento cer-tificato: l'accoppiata Leonardo - Eto'o avevamascherato le crepe; il palazzo si è sgretola-to non solo per colpa dei vari Benitez,Gasperini e Ranieri. Oggi Stramaccioni rap-presenta un azzardo, lo sappiamo. Ma sap-

piamo anche che a volte bisogna rischiare.Questa Inter finirà il campionato, dal puntodi vista della classifica, nell'anonimato.Questi due mesi però, possono tornare utiliper preparare al meglio il prossimo campio-nato. Stramaccioni sa lavorare con i giovanie sono questi quelli che vanno valorizzati,con l'aiuto anche dei senatori. Da giugno sipotrà pensare alla campagna acquisti, orasotto con Alvarez, Poli, Ranocchia, Jesus,Faraoni, Castaignos e magari qualchePrimavera. Da qualche parte bisogna puriniziare e farlo adesso potrebbe dire nonperdere ulteriore tempo durante la prepara-zione estiva. La soluzione ai mali dell'Interpotrebbe essere in casa. Ma Moratti deveconvincersi che l'Inter non è un paese pervecchi.

Massimo Petrungaro

NON È UN PAESE PER VECCHI?

Page 25: La Riviera °14 del 01-04-2012

la Riviera

DOMENICA 01 APRILE 2012 LA RIVIERA 25

ne che per le attestazioni di stima per il lavorosvolto”. Qualche aneddoto su questa trasferta?“Uno in particolare, un nostro ragazzo;Giuseppe, è venuto con un cartello di rispostaall'ormai famoso piccolo interista Filippo, invi-tando a cambiare squadra, che è stato accoltocon simpatia dal pubblico”.La settimana scorsa è stato nuovamente presen-te sui campi dell'oratorio salesiano di ViboValentia, Davide Corti, coordinatore delleScuole Calcio Milan per il Centro e Sud Italia, ilquale ha visionato il lavoro fin qui svolto ed i

progressi dei ragazzi, dando le ulteriori indica-zioni del progetto sportivo giovanile rossonero,formulando complimenti allo staff tecnico.“Devo dire - conclude Lico - che quello cheCorti ci ha detto nella sua visita, lo ha riportato aMilano, dove hanno riconosciuto che il lavorosvolto a Vibo è encomiabile, tanto che la colla-borazione proseguirà anche per i prossimi anni.Stando alle indicazioni fornite dal Milan, la pros-sima gara cui potranno assistere i ragazzi dellascuola calcio vibonese dovrebbe essere Milan-Genoa.

La scorsa domenica in Eccellenza si è giocatala dodicesima giornata del girone di ritorno,oggi invece il torneo osserverà la prima delledue domeniche di sosta prima del rush finalecon gli ultimi tre turni della stagione regolare.Campionato, anche quello di Promozioneosserverà i due turni di stop, che si è fermatoper permettere alle varie rappresentativeregionali giovanili di prendere parte al torneodelle regioni in corso di svolgimento inBasilicata e anche per la festività della SantaPasqua, riprenderà il 15 aprile. Di conseguen-za questo secondo stop stagionale, il preceden-te nelle festività natalizie, ci consente di faredelle previsioni sulle formazioni della locrideche prendono parte appunto al massimo tor-neo dilettantistico regionale. Ovviamente ciriferiamo a Bovalinese, Roccella, Brancaleonee Siderno, quest’ultime due peraltro dellematricole, addirittura la formazione di Brandopartecipa alla “serie A” calabrese per la primavolta. Torneo che per inteso ancora non hamaturato dal punto di visto matematico nessu-na certezza, anche se per la verità la promozio-ne del C. Montalto che ha un vantaggio di benotto punti sul Sersale, la vera sorpresa stagio-nale in positivo, è quasi scontata, comunque idue team alla trentesima duelleranno nelcatanzarese. Sarà una partita decisiva per la

promozione in serie D ? Oppure Varrà e com-pagni faranno solo da comparsa ? Dopo legare della terza domenica di aprile potremmosapere qualcosa di più. Entrambi ironia dellasorte si confronteranno con due formazionidella locride. La capolista viaggerà alla volta diRoccella Jonica, mentre i giallo rossi ospiteran-no la Bovalinese. Il C. Montalto affronterà unaformazione che dopo aver sbancato il “N.Coscia” di Guardavalle, unica squadra ad averottenuto il massimo al cospetto dei padroni dicasa, non ha perso le speranze di aggrapparsi alcarro dei play off, che poi non è altro che l’o-biettivo stagionale societario. Griglia play offagguantata proprio a spese dell’ultima antago-nista spodestata dalla quinta poltrona.Comunque quinto posto a ben dodici lunghez-ze dal secondo, e come è noto nel caso alla finedella regular season ci dovessero essere dieci opiù punti di differenza la semifinale play offnon vorrebbe giocata, con la migliore classifi-cata ammessa a disputare la finale, contro lavincente dell’altra semifinale (terza controquarta).Ovviamente il Sersale tenterà nelleprossime due gare di ottenere il massimo (seipunti), giocherà una volta in trasferta sul diffi-cile terreno del Guardavalle, per arrivare alloscontro dell’ultima giornata regolare comedetto contro l’attuale antagonista, che possa

essere decisivo per il salto di categoria, ma igiallo rossi dovranno sperare in una debacle inentrambi i confronti che giocheranno Varrà ecompagni, alla penultima ospiteranno ilBrancaleone. Sarà difficile che ciò possa acca-dere. Roccella che può strizzare l’occhio anchealla quarta poltrona, attualmente occupatadalla Rossanese, che ha un vantaggio sugliamaranto di quattro punti e di sei sulGuardavalle. Oltretutto Rossanese e Roccellaalla penultima si confronteranno in terracosentina e questo potrebbe decidere tutto. Laformazione di Tonino Figliomeni si dovrà pre-sentare a Rossano col gap (quattro punti di dif-ferenza) diminuito, i rosso blu alla ripresasaranno impegnati sul difficile terrenodell’Isola Capo Rizzuto, e con l’obiettivo deitre punti. E visto il cammino stagionale ester-no di Calabrese e compagni pensare in positi-vo non è utopia, non si vincono sette gare lon-tano dal “N. Muscolo” al pari della capolista C.Montalto, solo per caso, ci sarà dell’altro ovvia-

mente. Una vittoria della formazione di Colleescluderebbe dalla quarta posizione la truppadel patron Giannitti. Dicevamo del Sersale checercherà strada alla malcapitata Bovalinese,sempre più fanalino di coda. Gli amaranto peralimentare qualche piccola speranza sarannocostretti alla vittoria, ma non sarà facile. Latruppa di mister Frascà sta duellando gomito agomito col Real San Marco avanti di una lun-ghezza, per evitare l’ultimo gradino (retroces-sione diretta). Ma concludere il torneo al quin-dicesimo posto non significherà giocare i playout. Infatti se dopo le trenta giornate fra laquintultima e la penultima ci dovessero essereanche in questo caso dieci o più punti di diffe-renza, lo spareggio verrebbe annullato conconseguente declassamento della peggio inclassifica. Ed attualmente Iervasi e soci sono aben dodici lunghezze dalla Palmese, dodicesi-ma. Le altre due locridee, Brancaleone eSiderno se il torneo fosse finito domenica scor-sa avrebbero ottenuto la salvezza diretta, chepoi era l’obiettivo societario di entrambi i teamLa formazione di Brando negli ultime tre turniha ottenuto altrettante vittorie e dopo unlungo tentativo è uscita appunto dalle sabbiemobili dei play out, a due lunghezze appenaperò. Galletta e compagni giocheranno duevolte davanti al pubblico amico, comunquecon formazioni di alta classifica, Guardavalle eRossanese, gare intervallate dalla trasferta diMontalto. A differenza del Brancaleone gliultimi tre risultati negativi, sconfitta proprio al“P. Borrello”, pareggio interno e un’altra scon-fitta nell’anticipo a Sersale nell’ultimo turnocon rigore sbagliato sul risultato di 0 a 0, hannorisucchiato verso il basso il Siderno, ad una lun-ghezza dal quintultimo posto. La formazionedi Laface comunque merita solo elogi perquello che è riuscita a fare, dopo dodici gior-nate del girone di andata aveva in classificasolo sette punti, mentre nelle dodici giornatedopo il giro di boa i punti sono stati ben dician-nove, che sommati ai cinque conquistati dallatredicesima alla quindicesima di andata, fannotrentuno. E alla ripresa avrà un “match point”da sfruttare, il Real San Marco anche se moltomotivato non dovrebbe avere scampo e al “F.Raciti” può lasciare le penne, basterà cheCarabetta e compagni giochino con la stessacattiveria agonistica messa in campo dopo l’av-vento in panca dell’ex tecnico del Bagaladi.Intanto il Comitato Regionale Calabro dellaF.I.G.C. ha stabilito le date dei play off e deiplay out. Semifinale il 6 maggio, finale il 13dello stesso mese. I play out anche domenica 6maggio. In caso di eventuale gara di spareggio(promozione diretta o retrocessione diretta) ledate verrebbero modificate.

Redazione sportiva La Riviera

ECCELLENZA

Le locridee prima del rush finale

Lo scorso 16 marzo in un venerdì in notturna la Fossa dei Leon B si èaggiudicata il derbyssimo sidernese contro La Fossa dei Leoni A. I pul-cini di mister Mazzone hanno battuto quelli (più grandi di un anno) delduo Gulloni -Maradona che avevano comunque prevalso nel matchd'andata. Un “clamoroso al Cibali” direbbero quelli del bar dello sport,un “clamoroso in via Fiume, sede del centro Sportivo FrancescoRomeo, diciamo noi, che abbiamo assistito ad un incontro sentitosoprattutto sugli spalti, a curve rigorosamente separate. L'ago dellabilancia è stato un eurogol del fluidificante di destra Domenico Fuda,corsa e tecnica di serie superiore. Ma alcune indiscrezioni colte tra igenitori della curva A, parlano di un netto errore dell'arbitro cheavrebbe visto fuori dall'area un fallo di mano nettamentedentro.Succede anche nelle serie molto minori. Bisogna farsene unaragione. A conti fatti, considerata l'età dei calciatori, la Fossa dei leoniB ha meritato questo derby targato 2012. Alla prossima in via Fiume,dove lo spettacolo è garantito.

Alla Fossa dei Leoni B il derby in notturna

Page 26: La Riviera °14 del 01-04-2012

DOMENICA 01 APRILE 2012 LA RIVIERA 26

Page 27: La Riviera °14 del 01-04-2012

Cultura e società

la Riviera

DOMENICA 01 APRILE 2012 LA RIVIERA 27

U Comuni fu criatu pemmu servi u cittadinu No mu manda spertu e spartiatu'nta nu barri o nu biliardinu.Sulu 'nta sti posti, a quantu pari, 'ndavi intentia lavurari applicati e segretari.Cosa bona e tantu giusta sarria i rispettaria fortuna ca si 'ndavi u si poti lavurari,e se propriu possibili non esti u si salvaguarda almenua facci i chilli pochi onesti.Ca ennu pochi ma 'nci sunnu.

di Filomena Cataldo A BUON INTENDITORE...LOQUI E SPROLOQUI

Capita, spesse volte, che lunghi ( non è nel mio stile) edarticolati loqui non abbiano la stessa efficacia di veraci epaesani sproloqui. A dimostrare, altresì, che quando le

parole sono azzeccate ne bastano poche. Stiamo accorti a ciòche qualche orecchio di elefante ( l'uccellino è da tempo che hasmesso di raccontare a destra e a manca!) mi ha sussurrato diavere udito. Qua e là. A buon intenditore, dunque.

prestigiose università americane ed europee,ha ricevuto il 29 marzo a Mosca dal direttoredell'Istituto di Filosofia Abdsulam A.Gusseinov il diploma di Membro D'Onoredell'Istituto di Filosofia dell'Accademia russadelle scienze per suoi studi su Giordano Bruno.E il 12 aprile, a riconferma dell'altezza del suoingegno, a Porto Alegre il Rettoredell'Universidade Federal do Rio Grande doSul, Carlos Alexandre Netto, gli conferirà lalaurea honoris causa concessa dalla Facoltà diEducacao e dall'Instituto de Letras. Ci piacericordare tra le sue opere “bruniane”: La caba-la dell' asino. Asinità e conoscenza in GiordanoBruno (1987); La soglia dell'ombra. Letteraturafilosofia e pittura in Giordano Bruno (2003).Contro il Vangelo armato. Giordano Bruno,Ronsard e la religione (2007). Caravaggio eGiordano Bruno (2010). Tutte tradotte in 10 lin-gue.

Russia e Brasile premiano l'impareggiabi-le studioso attivo di Giordano Bruno, unmeridionale che consegnò alle ceneri

ardenti del rogo la fede nelle sue idee. Anchequesta è Calabria, anche se spesso e volentieri lasi dimentica. Nuccio Ordine, calabrese diDiamante, ordinario di Letteratura italianapresso l'Università di Cosenza, docente presso

Un successo straordinario. Le giornate FAI diPrimavera del 23, 24 e 25 marzo hanno fatto arri-vare presso il sito archeologico del Nanigliomigliaia di visitatori provenienti dalla Calabria edalla Sicilia. Il luogo, aperto per la prima volta alpubblico, dopo i ritrovamenti di nuovi mosaici inseguito alla recente campagna di scavi, è stato ilsecondo bene più visitato in assoluto con oltreottomila presenze in tutta Italia. Al primo posto,nella classifica del FAI, che ha aperto per questaventesima edizione 670 luoghi, troviamo laNecropoli di Tuvixeddu, in provincia di Cagliari.Quello che è avvenuto a Gioiosa Ionica, durantele giornate FAI, va interpretato come un segnalepositivo per dare inizio ad una nuova primaveraper la locride. Dietro il successo c’è il lavoro el’impegno di tanti. Il primo merito va riconosciu-to alla presidente del FAI Calabria, Anna LiaParavati Capogreco che, assieme a Vincenzo DeNittis, capo della delegazione Locride e Piana,hanno proposto i mosaici della villa romana delNaniglio al FAI nazionale quale unico luogo dafar vedere in tutta la provincia di ReggioCalabria. Fondamentale, inoltre, è stata la sensi-bilità della Soprintendenza archeologica regio-nale, guidata da Simonetta Bonomi, e la collabo-razione della dott.ssa Rossella Agostino, funzio-nario archeologo della locride, che hanno con-sentito la fruibilità per l’occasione dell’areaarcheologica del Naniglio.L’impegno dell’Amministrazione Comunale,guidata dal sindaco Mario Mazza, edell’Amministrazione Provinciale, guidata dalpresidente Giuseppe Raffa, hanno completato ilquadro di una sinergia che si è rivelata vincente.Le giornate FAI sono state una occasione pertastare il polso dell’interesse collettivo, un mes-saggio chiaro alle Istituzioni per orientare ulte-

riori investimenti e far proseguire la campagna discavi. Interviene sull’argomento l’Assessore allacultura del Comune di Gioiosa Ionica, ElioNapoli, rispondendo ad alcune nostre domande.Quale messaggio hanno lanciato al territorio dellaLocride le giornate FAI?“Intanto, siamo più che soddisfatti per quelloche è avvenuto. Grazie al FAI il nostro paese,Gioiosa Ionica, è stato inserito con i mosaicidella villa romana del Naniglio tra i primi quat-tro beni da visitare in tutta Italia. Un fatto straor-dinario che ci riempie di orgoglio, come sorpren-dente è stata l’enorme affluenza al sito. Le gior-nate FAI ci hanno consegnato un messaggio chebisogna interpretare nel modo più giusto possibi-le. La locride ha una potenzialità immensa, ed èrappresentata dalla sua storia e dalla sua cultura.Le testimonianze che esistono in questa vastaarea vanno immediatamente messe inrete, a partire da Monasterace, GioiosaIonica, Locri, Casignana, per puntareda questa via al riscatto ed allo sviluppo.Le giornate FAI, inoltre, ci inducono ariflettere sul valore della cultura qualestrumento di crescita sociale e qualevolano per far partire una nuova pri-mavera nella Locride.”Ora che farete, dopo il grande afflusso di

visitatori in queste giornate, presso il sitoarcheologico del Naniglio perdare continuità all’e-vento?“La parola d’or-dine è senz’altro:dare continuità.Per fare ciòabbiamo chiestoa l l a

Soprintendenza Archeologica Regionale di ren-dere fruibile il sito garantendo la possibilità dellevisite già a partire dai prossimi giorni. Abbiamoriscontrato massima disponibilità da parte delladott.ssa Bonomi e da parte della dott.ssaAgostino. Credo che nei prossimi giorni firmere-mo un protocollo individuando il soggetto cheavrà il compito di tenere sempre presentabile ilbene, cosi come è avvenuto durante le giornateFAI, e di gestire gli accessi. E’ già a buon punto, inoltre, la fase di progetta-zione per mandare in appalto i lavori relativi aduna serie di interventi nell’area archeologicaafferente alla Villa Romana del Naniglio cheprevedono un finanziamento di un milione dieuro, richiesto dalla Provincia, e concesso dalMinistero dell’Economia e delle Finanze.L’auspicio, inoltre, è che possano riprendere al

più presto le campagne di scavi conside-rato che gli interventi effettuati negli

anni ’80 e quelli più recenti portatia termine nel 2011 hanno messoalla luce, secondo gli esperti, menodel 10% di quello che esisterebbe intutto il sito archeologico delNaniglio”.A Gioiosa Ionica si stà vivendo un

periodo culturale molto intenso e signi-ficativo. A cosa è dovuto questo fervore?

“Sicuramente al fatto cheGioiosa è un paese che

ha tanta storia, tantebellezze naturali,tante testimonianzearchitettoniche, tantisiti culturali di richia-mo, tanta positività etanta gioia di vivere,

tanta effervescenza giovanile. Forse nel passatoqueste potenzialità sono rimaste inespresse. Illavoro che stiamo facendo ed i programmi cultu-rali che stiamo realizzando ci hanno consentitodi essere una realtà di riferimento nell’interalocride. Le giornate FAI, con la collaborazione ela bravura degli studenti delle scuole del luogo edegli studiosi del Circolo di Studi Storici “LeCalabrie”, hanno dato maggiore risalto allenostre potenzialità fino a farci conoscere pereventi positivi su scala nazionale. Alle migliaia divisitatori in questi giorni abbiamo offerto, oltrealla visita ai mosaici della villa romana delNaniglio, un programma di grande richiamo edun itinerario artistico-culturale per fare apprez-zare tutte le bellezze storiche che possiede lanostra cittadina. Allo scopo, sono stati organizza-ti percorsi guidati alla Chiesa della Madonnadell’Annunziata, e nel centro storico di GioiosaIonica con le artistiche Piazza Plebiscito in stileLiberty, la via Cavour- Palazzo Amaduri con isuoi palazzi storici, e il borgo medievale infra-moenia. Nel centro storico, è stato possibile visi-tare l’Oratorio della Confraternitadell’Addolorata, la Chiesa di San Rocco, ilPalazzo Amaduri con annessa pinacoteca conte-nente preziose tele dei secoli XVII-XVIII, lamostra dei reperti della villa romana delNaniglio, il Castello Feudale con annesso palaz-zo baronale (XVI-XVIII sec.) e la scalinataBarletta, accesso al borgo medievale murato.Mi preme sottolineare, infine, che la nostra pro-posta culturale è stata bene accolta dai visitatoriche in migliaia hanno usufruito del servizionavetta messo a disposizione dal Comune tra l’a-rea archeologica del Naniglio e piazzaPlebiscito”.

REDAZIONALE

Nuccio Ordine,Stupor mundi

Sraordinaria affluenza al sito archeologico del NaniglioChe sia l’inizio di una nuova primavera per la Locride

Giornata FAI 2012 di Primavera. Gioiosa Ionica: I mosaici della Villa Romana del Naniglio

Anche questa è Calabria, anche se spessoe volentieri la si dimentica. Nuccio Ordine,

calabrese di Diamante, ordinario diLetteratura italiana presso l'Università diCosenza, docente presso prestigiose uni-

versità americane ed europee

Page 28: La Riviera °14 del 01-04-2012

LE NOTE di MARA RECHICHI

“La bellezza salverà ilmondo” scrisseDostoekskij. E proba-bilmente non imma-ginava che il suo “sal-

verà”, futuro, sarebbe stato infini-to, come un futuro di là da venire,eternamente. Stiamo ancora conquesta frase, cui aggiungiamo unpunto interrogativo: la bellezzasalverà il mondo? E, inversamen-te, il mondo salverà la bellezza?Nel periodo di recessione in cui citroviamo da tempo, abbiamo vistocrollare diversi monumenti, primotra tutti la Domus Aurea romana,segno della nostra incapacità diconservazione delle preziosità chela nostra Italia possiede. Dal 1975però c'è una Fondazione naziona-le, senza scopo di lucro, che riescea tutelare e valorizzare il nostropatrimonio artistico e naturalisti-co. Il FAI (Fondo AmbienteItalia), da 20 anni, poi, organizzale Giornate di Primavera, in cuivengono resi visitabili luoghi chedi norma sono chiusi al pubblico.Durante lo scorso finesettimanasono stati più di 600 mila i visita-tori in tutta Italia: il luogo più visi-tato è stata la necropoli diTuvixeddu (CA) con 10 mila visi-tatori e, al secondo posto, s'è clas-sificata la nostra villa romana delNaniglio di Gioiosa Jonica, con8mila visitatori. Questi numeri cidicono quanto noi cittadini abbia-mo sete di bellezza, di cura deiluoghi che ci appartengono, diattenzione verso il patrimonio cul-turale tutto. La mia solita curio-sità mi ha portato a frugare nelsito del FAI per vedere chi sonoquelli del FAI in tutta Italia.Sapete cosa ho trovato? Che cisono 14 Delegazioni regionali, lacui presidenza è affidata a donne.La stessa presidente nazionale èuna donna. Facilissimo dedurreche la sensibilità e la capacità fem-minili sono perfettamente teoriz-zabili in relazione alla meritoriaattività del FAI. Prima che comin-ciate a darmi della femministaunidirezionale, vi dico subito che:la presidenza nazionale è al 50%,presidente donna e vicepresidenteuomo; in Calabria, la Delegazioneregionale ha la presidente donnae gli altri sei delegati sono, al50%, tre donne e tre uomini.Dunque, non importa chi sei, l'im-portante è che FAI!

DOMENICA 01 APRILE 2012 LA RIVIERA 28

Cultura e società

A proposito di...

Dunque, FAI

Lorna Smith Benjamin, fa tappa a Reggio Calabria

MARIA GIOVANNA COGLIANDRO

T orna anche quest’anno l’avven-tura fotografica targataBlueocean, la società regginache, insieme ai grandi reporter diNational Geographic, racconterà

le straordinarie diversità che rendono unical’Italia. “Da Nord a Sud. Quando il Viaggiodiventa fotografia” è il titolo dell’edizione 2012che, per quanto riguarda la tappa della Sicilia edella Calabria, sarà diretta da Antonio Politano,giornalista e fotografo, una delle più grandifirme di National Geographic Italia, oltre che diRepubblica.Dott. Politano, Lei si sente più fotoreporter opiù viaggiatore?L’impulso primario è stato quello per il viaggio.In realtà, ogni volta che mi muovo per fare unreportage, io viaggio. Perciò sono inevitabilmen-te l’uno e l’altro. Un viaggiatore che fa il mestie-re di raccontare attraverso immagini e parole.Si può viaggiare senza fotografare?Certo, a volte si deve. Perché il rischio è di guar-dare solo attraverso il mirino per riportare acasa il ricordo-prova dei luoghi visitati. Bisognasemplicemente cercare di vivere il momento epoi magari fermarlo. Un ragionevole suggeri-mento è di sforzarsi di guardare innanzituttocon gli occhi, percependo e riempiendosi dell’e-mozione che si sta vivendo e soltanto dopo ini-ziare a scattare, studiando soggetti, angolo diripresa, luce e così via. Naturalmente, per chi lofa di professione, fermare immagini è urgente.A volte questo mestiere è in conflitto con la suaispirazione.Tra i suoi reportage, ce n’è qualcuno che ricor-

da con maggiore emozione?Un’India di una fiera di cammelli e di una festareligiosa. Giorni e notti a seguire i pellegrini e lecontrattazioni. La stupefazione per quell’univer-so di misticismo, etnie, stili di vita, accostato perla prima volta. E perciò con uno sguardo, se pos-sibile, fino a che è possibile, vergine.Eugene Smith, grande fotografo documentari-sta statunitense, affermò che a nulla serve unaprofondità di campo se non c’è un’adeguataprofondità di sentimento. Che regole bisognaseguire affinché una foto non sia una mutariproduzione della realtà ma possa essere con-siderata arte?

La dottoressa Benjamin, tra i massimi esperti mondiali nella diagnosi e nel trattamento del disturbo di personalità, terrànei giorni 18 e 19 Aprile presso l'Auditorium “Monsignor Gangemi” del Santuario San Paolo alla Rotonda di ReggioCalabria, un workshop teorico-pratico nel quale illustrerà e guiderà all'utilizzo del suo modello: l'Approccio ricostruttivointerpersonale. Il workshop, organizzato da L'Esperide, da oltre dieci anni attiva sul territorio calabrese e in collaborazio-ne con il Centro Studi di Terapia Familiare e Relazionale di Roma. Le iscrizioni sono aperte fino al 6 Aprile, l'evento è inaccreditamento con gli ordini professionali e al termine dei lavori verranno rilasciati gli attestati di partecipazione.

Da Nord a Sud

Quando il viaggiodiventa fotografia

Reggio, il grandereporter di

NationalGeographic

Antonio Politanoal Blueocean’s

Workshop

Premio Nazionale ConvegnoL'azienda Fattoria della Piana, il 15 marzo 2012presso la Fiera Bioenergy 2012 di Cremona haricevuto il Premio Nazionale “Best Practices”promosso da Legambiente, Cremona Fiere, laFondazione Dlg, l'Anci e l'Uncem.Quest'anno al Premio “Best Practices” sono arri-vate ben 40 candidature, e la Fattoria della Pianaha trionfato ricevendo il Primo Premio per lacategoria Impianti Biogas.La Fattoria della Piana è stata premiata per l'in-ventiva delle soluzioni energetiche applicatetenendo conto delle caratteristiche del territorio:il gas è ottenuto dall'utilizzo degli scarti delleindustrie locali, il recupero del calore per i pro-cessi produttivi del caseificio e dell'agriturismo,l'integrazione del fotovoltaico sui tetti in sostitu-zione delle coperture in eternit, l'utilizzo dei sot-toprodotti per la concimazione e l'attività didatti-ca in collaborazione con scuole e università.

Alla Fattoria della Piana il “Best Practices”

Ricordando MonsignorIdelfonso del Tufo

Page 29: La Riviera °14 del 01-04-2012

DOMENICA 01 APRILE 2012 LA RIVIERA 29

la Riviera

Sono totalmente d’accordo con Eugene Smith.Sentimento ed empatia sono le cose di cui anda-re alla ricerca. Se si riesce a entrare nelle situa-zioni, se si riesce a essere testimoni senza modi-ficare troppo gli equilibri delle realtà che si acco-stano si può riuscire a fare della buona fotogra-fia. Naturalmente con il massimo rispetto e lamassima sensibilità ed empatia possibili. L’arte èun’altra cosa. Se si intende l’arte come un’unio-ne di forma e contenuto di grande forza espres-siva, alle volte accade anche nella fotografia.Cosa pensa di Photoshop?Va usato con giudizio. In fondo, se lo si usa comesi usava la camera oscura di una volta, va bene;ma non bisogna abusarne con ritocchi eccessivi,montaggi, ecc.Nei quotidiani italiani vi è la singolare abitudi-ne di omettere nome e cognome dei fotografi,contro ogni correttezza professionale. È come segli articoli non venissero firmati. Perché nessu-no si ribella?Pessima abitudine. È un po’ una contraddizionedella fotografia di oggi: da una parte, le si ricono-sce autorialità; dall’altra, si tende a relegarlacome uno strumento di supporto alle parole. Ineffetti, bisognerebbe lottare molto di più, quan-do accade; ma il mercato, banalmente, lo con-trollano gli editori. E così…Oliviero Toscani disse: “L’unica fotografia chemi sento di escludere è la foto di me stessomorto”. C’è qualcosa, secondo lei, che nonandrebbe mai fotografata?Per me è un falso problema. Forse è un parados-so. È come dire che c’è qualcosa di cui non sidovrebbe mai parlare o vedere. Se serve a rac-contare, fare cronaca, testimoniare, naturalmen-te con il massimo possibile di rispetto e sensibi-lità di cui parlavo prima, si può e deve scattare. Parliamo adesso del Bluocean’s workshop. Apartire dal 25 maggio sarà a Reggio per dirigeredue tappe, Sicilia e Calabria, del Bluocean’sworkshop “Da Nord a Sud. Quando il viaggiodiventa fotografia”. Qualche anticipazione?Nella prima tappa esploreremo la zona più meri-dionale d’Italia, l’estremo sud-est della Sicilia, tramemorie barocche, agrumeti, fenicotteri ed echiafricani. Nella seconda tappa ci sposteremo daun lato all’altro dello Stretto per finire con unsalto alle Eolie, tra Stromboli e Salina, in unanatura potente e d’incanto. Sarà un viaggio e unmomento di confronto e crescita, spero.Quali sono, secondo lei, gli scorci più suggestividella nostra Calabria?L’Aspromonte delle fiumare e dei paesi abban-donati, i giganti vegetali della Sila, qualche por-zione “vecchia” di città poi invase dal cemento,la linea della costa quando diventa irregolare e sifa scogliera.In occasione del 150° anniversario d’Italia larivista National Geographic Italia ha dedicatoun servizio al Quirinale. A “raccontare” la casadegli italiani proprio lei. Non è sicuramente lastessa cosa, ma se le venisse proposto di raccon-tare la quotidianità del nostro Comune, ammes-so che riuscisse ad incontrare qualcuno, accette-rebbe?Sì, se si costruisce un progetto fatto di storie.

Firmato protocollo d'intesa tra l'Associazione Disabili Visivi ONLUS (ADV) e Freerumble, il Social Network audio omnicomprensivoche si appoggia alla parola. L'ADV e Freerumbe, attraverso specifici accordi operativi promuoveranno un progetto di sviluppo tecnologi-co al fine di migliorare la comunicazione on line, coinvolgendo, da oggi e in via sperimentale, cinque gallerie d'arte operanti nelle città diMilano, Bolzano, Roma, Potenza, Napoli. Definiti fin d'ora anche i compiti specifici che l'ADV e Freerumble dovranno portare avanti findalle fasi preliminari. L'ADV garantirà la disponibilità delle sue strutture idonee per la registrazione di audio al fine della corretta comuni-cazione con i suoi iscritti e Freerumble farà da ponte, coordinando il lavoro tra le gallerie d'arte e l'Associazione.

Freerumble e associazione disabili visiviProtocollod’intesa

Amici di Maria De Fillippi

Giuseppe Giofrè il giovane calabrese

Lunedì 2 aprile alle ore 17.00 presso la Sala confe-renze dell'Episcopio di Locri avrà luogo un conve-gno su Monsignor Ildelfonso del Tufo vescovo diGerace dal 1730 al 1748 e raffinato archivista. Lamanifestazione si aprirà con i saluti del VescovoMonsignor Giuseppe Morosini e di MirellaMarra, direttore dell'Archivio di Stato. PadreStefano De Fiores, mariologo di fama internazio-nale, illustrerà il contenuto del Fondo archivisticorelativo a Monsignor del Tufo, attualmente con-servato presso la Sezione di Archivio di Stato diLocri con la denominazione di Fondo Gerace,proveniente dall'Archivio di Stato di AscoliPiceno. Interverranno inoltre il professoreVincenzo Naymo, docente di Storia modernapresso la Facoltà di lettere e filosofiadell'Università degli studi di Messina e il prof.Vincenzo D'Agostino profondo studioso di storialocale e componente della Deputazione di StoriaPatria.

Giuseppe Giofrè ,il cucciolo di Amici 11che fa impazzire tutti,maschietti e femminuccie per lagioia di tutti i gioiesi, è nel gruppo dei sei ballerini che hanno conquistato il pass per l'undicesimoserale di Amici di Maria De Filippi. E c'è un suo perché.,ha incantato sin dall'inizio il pubblico conla sua energia,grinta e movimento Questo ballerino goiese , 18enne e nato a Gioia Tauro (in pro-vincia di Reggio Calabria),molto timido ma piuttosto determinato, corona il suo sogno ed è pron-to a tutto pur di realizzare i suoi sogni: vivere la sua più grande passione, il ballo. L'aver vissuto inun piccolo paese e non aver potuto studiare in una buona scuola non gli hanno permesso di avereuna base classica e moderna, motivo per cui,secondo la Celantano,pure se le piace come balla,.non merita il serale. Lui, però,non dimenticherà i sacrifici fatti dei suoi genitori, che l'hanno fattostudiare due mesi a Los Angeles, nella Millennium Dance Complex. Da qui matura il suo stile hippop, che lo avvicina al mondo di Britney Spears, con la quale vorrebbe ballare in un suo tour inter-nazionale. Tra i suoi cavalli di battaglia, infatti, c'è l'assolo sulle note di “Inside out”, celebre pezzodella cantante. Nella scuola di Amici, il ballerino è entrato fin da subito nelle “grazie” di LucianoCannito, che l'ha voluto senza esitazioni nella squadra blu. Col passare dei mesi (frattura al nasoa parte), l'avventura di Giuseppe si è fatta quasi in discesa, riuscendo a conquistare ancheGarrison, tanto da meritare di concorrere per un posto al serale Un successo di alto livello, gran-de quanto il suo cuore, quello di Giuseppe, che dà lustro alla famiglia ma anche a tutta la comu-nità gioiese, più che orgogliosa del suo giovane campione.

“Nero-Vinile”, iniziativa unica nel suo gene-re, si svolgerà nei giorni 4 e 5 aprile dalle ore16, presso il Gruppo Spontaneo, 3° piano,sito in Viale Kennedy a Bovalino Marina(RC).Una mostra-partecipante, grazie alla qualeil pubblico potrà scegliere un disco, attraver-so centinaia di vinili che la radio mette adisposizione per tutti, portarlo in cabina diregia e ascoltarlo e discuterlo in diretta sui98mhz con uno degli speaker. Uno spazio, dove oltre ai centinaia di vinilida poter ascoltare su impianti messi a dispo-sizione dalla Radio, ci si potrà immergere inun viaggio fatto di musica, socialità e con-fronto anche attraverso seminari, mostregrafiche e serigrafiche curate da PeppeAlbanese e piccole prestazione live di tantis-simi artisti. Il tutto in diretta radiofonica suwww.radiovenere.neto i 98mhz per la locri-de. Riassaporare ilgusto di toccare la musi-ca, osservarne le coperti-ne e respirarne il profumoè la chiave per riusci-re ad ascoltarlaa n c o r ameglio.

STIGNANO – E’ risultata la più brava studentessa calabrese di lingua stra-niera e, per questo, ha vinto un premio ambito ovvero un viaggio di studiodi venti giorni, in Germania. Stiamo parlando della giovane Enrica Sotiradella classe 4B dell'istituto Tecnico per il turismo di Marina di GioiosaJonica. Erano in tanti, da tutta la nostra regione, ma la giovane stignanese,l’ha spuntata su centinaia di altri studenti, piazzandosi al primo posto. A pre-siedere la commissione è stato il professore Giuseppe Bonadio. Grande sod-disfazione, dunque, per la studentessa, per la sua famiglia, ma anche per ildirigente e i docenti dell’istituto di Marina di Gioiosa e per tutta la comunitàstignanese. (Giuseppe Cavallo)

RADIO VENEREmette in mostra i suoidischi migliori.

Premio migliore studente calabrese Primo Posto a Enrica Sotira

La terra ha musicaper coloro che ascoltano

Pasqua a Portigliola

È morto a Lisbona, che da tempo era il suocuore, Antonio Tabucchi. Aveva 68 anni,essendo nato a Pisa nel 1943. Diletteratura portoghese se neintendeva, e come. Suo autoreprediletto era lo scrittore por-toghese Fernando Pessoa, chepotò sugli altari. La sua scritturacreativa inizia nel 1975 con ilromanzo Piazza d'Italia e pros-egue con le raccolte di racconti,come Il gioco del rovescio (1981)e Piccoli equivoci senza importanza (1985). Sirivelò con il romanzo Requiem (1992). Ma fu

Sostiene Pereira (1994) -Premio Campiello- chesbalzò Antonio Tabucchi sulla platea inter-

nazionale. Tra le sue ultimeopere, L'oca al passo (2006) eIl tempo invecchia in fretta(2009). Racconti con figure (2011), cheha avuto traduzione in 40lingue. Emerge contro e a dis-petto della fungaia dei let-terati, che lavorano sulla paro-la, come scrittore di cose,

come scrittore impegnato, come scrittore cheserve, e che dura.

Per Antonio Tabucchi scrittore di cose, non di parole

A Portigliola si festeggia la Pasquacon Ecce Musica, una manife-

stazione che avrà come tema “La terraha musica per coloro che ascoltano”.L'appuntamento è fissato per domeni-ca 8 aprile, dalle ore 21.00 in poi, inPiazza Garibaldi. Conducono la serataRosario e Maria Teresa D'Agostino. Adavvicendarsi sul palco: EugenioBennato in trio, Mimmo Cavallaro eCosimo Papandrea col Taranproject, ela chitarra battente di FrancescoLoccisano.

Page 30: La Riviera °14 del 01-04-2012

Parlando

Cinema

di

DOMENICA 01 APRILE 2012 LA RIVIERA 30

Avrai una gran voglia didimenticare i problemi, dilasciarti alle spalle le tensioniper occuparti soltanto di testesso, dei tuoi bisogni e dellatua voglia di eventi piacevoli.

Molte situazioni che ti aveva-no lasciato con il fiato sospe-so nel periodo precedente ini-ziano a risolversi, ad andaremeglio. Sarai allegro e dispo-nibile con chi ti circonda.

Le stelle hanno deciso difarti irritare: ma, più che lestelle, saranno gli amici ipo-criti, persone che devonointromettersi in questioniche non le riguardano.

Mese positivo per tantesituazioni. Frizzante, vivacee pieno di voglia di diver-tirti, ti godrai una Pasquaserena, circondato dai tuoiaffetti più cari.

C’è un buon profumo diviaggi, di mondanità e didivertimento. Nonostantedegli impedimenti fami-liari, trascorrerai un perio-do piacevole.

Vedrai che per ogni problematroverai una soluzione: Gioveè sempre il tuo portafortuna.Niente passi falsi nei riguardidi parenti lontani: potrestipentirtene.

BILANCIA

dal 23 settembreal 22 ottobre

SCORPIONE

dal 23 ottobreal 22 novembre

SAGITTARIO

dal 23 novembreal 21 dicembre

CAPRICORNO

dal 22 dicmbreal 20 gennaio

ACQUARIO

dal 21 gennaioal 19 febbraio

PESCI

dal 20 febbraioal 20 marzo

Sarai molto preso dalla vogliadi sistemare la tua relazione odi innamorarti, dal desiderio dichiudere con una storia delu-dente e girare pagina, o di spo-sarti! In bocca al lupo.

ARIETE

dal 21 marzoal 20 aprile

Energico, grintoso, decisoa farti valere in ogni ambi-to e colmo di fiducia in testesso. Attento, però, aquale direzione sceglieraidi prendere.

TORO

dal 21 aprileal 20 maggio

GEMELLI

dal 21 maggio al 21 giugno

Venere sta per entrare neltuo segno e ci rimarrà tanto,molto a lungo. Il cielo siprepara a farti trovare unasorpresa speciale nella tuavita.

CANCRO

dal 22 giugnoal 22 luglio

Anche se in casa va tuttobene, ti sentirai offeso dagliatteggiamenti di qualcuno.Rispondi, piccato, che non èvero? Ecco, appunto!

LEONE

dal 23 luglioal 23 agosto

Scaccia il malumore che tiannebbia e preparati a vivereun aprile simpatico e movi-mentato. Avrai voglia di uscire,complice la bella stagione.

VERGINE

dal 24 agostoal 22 settembre

Adesso sei nervoso, ora calmoe serafico. Più che dagli even-ti, però, potrebbe dipenderedalle contraddizioni insite neituoi atteggiamenti.

La toponomastica di Reggio Calabria è uno deitanti “vicoli ciechi” della città. Perché al di là dellaburocrazia stante dietro la modifica del nome diuna via, sembra quasi che non vi sia la volontà nelprendere in considerazione eventuali ipotesi.Ma facciamo un giro per la città. La Via “ReggioCampi” a chi è dedicata? Forse si vuol rimpiange-re un tempo in cui l'urbanizzazione selvaggiaancora non si era sviluppata nelle alte vie dellacittà? O le svariate traverse “H”, “I”, “II”, “IV”,etc… , non si potrebbero convertire in vie facili daidentificare? O la “via Lia” cos'è? La Signora Liadella canzone di Baglioni? Ed ancora, “via Sbarre” (superiori, inferiori ecentrale, perché bisogna abbondare!) sarebbe percaso il ricordo di una vecchia ferrovia con tanto dipassaggio a livello che passava nella zona subito asud del centro storico? Possiamo non menziona-

re la “via Petrara”? Le pietre le hanno tolte dalletto della fiumara o sono ancora lì?Discorso a parte poi, meritano le vie più impor-tanti della città. Esse sono: LungomareFalcomatà, Corso Vittorio Emanuele III, CorsoGaribaldi. Due su tre, a nostro modesto avviso,sono da cambiare. E ovviamente non può essereil lungomare dedicato al compianto sindaco diReggio, Italo Falcomatà, colui che riuscì a porta-re a conclusione il progetto del rifacimento dellaVia Marina, ora perla della nostra città. La paral-lela superiore al lungomare Falcomatà, è il corsoVittorio Emanuele III, nipote del famosoVittorio Emanuele II primo re d'Italia. Già soloquesto basterebbe per sostituire la targa del corso(da meridionali e meridionalisti non possiamoignorare la questione del “come” fu colonizzato ilsud Italia per pagare i debiti dei Savoia). Ma

ricordiamo che Vittorio Emanuele III è il re dell'e-ra Mussolini, è il re che promulgò le leggi razzialicontro gli ebrei, è il re che scappò a gambe levateda Roma lasciando la nazione abbandonata a sestessa in balia dei nazisti. E questo non succedesolo a Reggio Calabria perché in tutta Italia, le viepiù importanti sono dedicate a questo tizio. Ma lapalma della via più importante della città spetta alcorso Garibaldi, autentico punto di riferimentoper Reggio Calabria. Per alcuni Giuseppe Garibaldi rappresenta unmito, una persona da ringraziare per aver “conqui-stato” e consegnato il sud Italia in mano ai Savoiaed a Cavour. Ma ci aspetteremmo che la via prin-cipale fosse dedicata, consacrata ad un personag-gio che alberghi nei cuori dei reggini, non certo aduna persona che, pur per chi lo ammira (checoraggio!), non ha lasciato una traccia in questacittà. Da tempo ormai si vocifera che esista un flebileintento di dedicare il corso alla Madonna dellaConsolazione, già patrona di Reggio: ottima idea,da perseguire assolutamente. Ma dalla “flebile”volontà, bisogna passare ad una “convinta”volontà. Voi dedichereste mai una via ad un perso-naggio che in vita sua dichiarò “Al Sud i nemicinon basta ucciderli, bisogna straziarli, bruciarli vivia fuoco lento, E' un paese che bisogna distruggere o almeno spo-polare, mandarli in Africa a farsi civili”? No, certa-mente. Eppure a Reggio Calabria (ed in generalein molte città del sud) è stato fatto. Se non ci cre-dete possiamo prendere un caffè insieme così neparliamo. A me verrebbe più comodo se ci incon-trassimo dalle parti di via Nino Bixio.

OROSCOPO

ILOSOFIA REGGINA

ADRIANO SCRIVO DEL SITO BRIGANTI

A pochi metri dalla riva del Mare Jonio, ai piedi delpromontorio Cocinto, sono stati rinvenuti i resti deltempio Dorico che viene datato dagli archeologiall'anno 420 aC. L'edificio di cui è rimasta solo labase, misura 18 per 41 metri ed era provvisto di 36colonne distribuite nel perimetro esterno. Non si èancora certi sulle cause della sua distruzione, si sup-pone che già in epoca romana le sue pietre furonousate per la realizzazione di altri edifici, e non siesclude, vista la vicinanza che l'anfiteatro romano diMarina di Gioiosa Jonica sia stato parzialmentecostruito con materiale riportato anche da Kaulon.L'opera archeologica degli ultimi anni ha constata-to che il tempio era coperto da tegole di cui scavihanno rinvenuto bellissimi esemplari integri.L'indirizzo religioso è ad oggi indefinito, ma scrittistorici avvicinano la tesi che sia stato edificato inonore di Giove Homarios. Quello Dorico non era il

solo tempio di Kaulon, resti datati V secolo aC. rac-colti in località Tarsenale (o Passoliera) e ricompo-sti al Museo Nazionale di Reggio Calabria fanno

ammirare ai visitatori la ricostruzione del magnifico"Tempio della Passoliera".Altri resti ritrovati nel comune di Monasteracefanno supporre ad un'altro edificio di culto, ma lasoprintendenza alle Belle Arti, attualmente ed ora-mai da molti decenni non attua nessuna campagnadi scavi organizzata e risolutiva per portare alla lucetutti i reperti di una delle città più antiche, gloriosee ricche di tutta la Magna Grecia.Attualmente, metà del territorio di MonasteraceMarina, circa 25 ettari, è "bloccato" dalle Belle Arti,in quanto si è accertato che il sottosuolo è stracol-mo di reperti. Facile immaginare lo stato d'animodella popolazione che vede impraticabile i propriterreni e le comunicazioni tra i quartieri cittadinistravolti e obbligati a lunghi percorsi.

Il Tempio Doricodi Monasterace

La fantasticatoponomasticadi Reggio

Page 31: La Riviera °14 del 01-04-2012

la Riviera

DOMENICA 01 APRILE 2012 LA RIVIERA 31

Demetrio “la talpa” di mare

Blob of the week

Chi dorme non piglia pesci...Maria Chiara Capocasale

... e c’è chi i pesci li sa cucinareMario Spina

AL CINEMA

CINEMA NUOVO Siderno,info:0964/ 342776 Posti in piedi in paradiso/ 22.00CINEMA GOLDEN Roccella J, info:333/ 7672151Buona giornata/18.00 - 20.00 - 22.00CINEMA VITTORIA Locri, info:339/7153696 The Artist/ 18.00 Ghost rider,spirito divendetta (in 3D)/20.00 - 22.00

CINEMA GARIBALDI Polistena,info:0966/ 932622 Ti stimo fratello/16.00 - 19.15 - 21.30CINEMA POLITEAMA Gioia T., info:0966/ 5149810 regole per fareinnamorare/18.00 - 21.00CINEMA ODEONReggio C.,info:0965/ 898168 Buona giornata/ 18.00 - 20.00 - 22.00 CINEMA AURORA Reggio C.,info:0965/ 45373

Magnifica presenza/dalle 18.10 - 20.30 - 22.30NUOVA PERGOLA Reggio C.,info:0965/ 21515 The raven/18.30 - 20.40 - 22.50MULTISALA LUMIERE Reggio C.,info:0965/ 51036 Sala De Curtis La furia dei Titani (in 3D)/18.00 - 20.00 - 22.00Moto GP/ 4 aprile ore 21.00in diretta via satellite in digitalecon Valentino RossiGeorge Harrison,living in

the material world/ 19 aprileore 21.00,di Martin ScorseseSala Sordi Ghost rider,spirito divendetta (in 3D)/ 19.00 - 21.00 - 23.00Sabato e domenica anche 17.15Sala De SicaE’nata una star?/ 18.45 - 20.35 - 22.45Sabato e domenica anche 17.15Sala MastroianniMarigold hotel/ 17.40 - 20.10 - 22.30

Permettetemi per una volta di fare il Giovanardi dei poveri e invitarvi a una vita più sana.Sapete bene che non c'è moralismo nella mia etica, io ho assaggiato abbondantementeil paradiso dell'eroina, lo shock della coca, il viaggio degli acidi. Nelle mie vene ci è pas-

sato di tutto. Io e i ragazzi americani della mia generazionesiamo cresciuti con la spinta del capitano, senza di lui il sabatosera non poteva essere affrontato. Poi il capitano si è allargatoalla domenica è piombato sul lunedì e alla fine è diventato ilpadrone della settimana. Noi vivevamo in città cavallo, non ci

parlavamo, aspettavamo ore accanto a un telefono in attesa che squillasse e qualcuno ci concedesse un attimo del proprio tempo. E nes-suno aveva tempo da dedicare agli altri. L'unico che ci parlava era captain Jack, ci abbindolava con le sue chiacchiere dandoci la forzadi superare la solitudine del sabato sera. Eravamo i figli di una società industrializzata dove tutti erano lanciati alla conquista del benes-sere e non c'era tempo per i rapporti umani. Voi allora il benessere non sapevate nemmeno pronunciarlo di nome e qualche lira in tascaper il cinema faceva la vostra felicita. Poi anche per voi è arrivato il benessere e insieme è comparso il capitano, ha dilagato dappertut-to risparmiando solo le società contadine non completamente corrotte dalla civiltà industriale. E questo, fino a poco tempo fa, era lasocietà calabrese, una comunità nel guado con un piede in città e un altro in campagna, con un sistema valoriale non ancora completa-mente cannibalizzato. Da voi captain Jack è arrivato da poco, per ora lo utilizzate solo per farvi superare il sabato sera, per questo misento di darvi un consiglio. Alzatelo il telefono e chiamate gli altri senza attendere che siano loro a chiamarvi. Non cercate alibi, uscite,state in mezzo alla gente. Uomini con donne, donne con uomini o come meglio vi aggrada. Amatevi, non lasciate che il capitano si allar-ghi alla domenica. Mollatela la chimica e se proprio un po' di spinta vi serve, fatevi un buon rosso o una bella verde. Lasciate solo il capi-tano e soprattutto non ricorrete mai al generale, che si compra solo in farmacia e dietro presentazione di ricetta medica. E perdonate-mi se per farvi questa ramanzina ho usato una stupida canzone di Billy Joel.

La verità dell’Iridedi Benjamin Bowson

La spinta del capitano

Girolamo Errigo e Luis Suarez

Amarcord Ymcada sinistra: Enzo Strati, Daniele Tamburini, Cosimo Reale, Francesco

Prochilo, Gabriele Costa, Massimo Ceraudo, Giancarlo Parrello.in basso: Don Achille De Luca

Sei vecchia già di 19 anni, nonandare troppo di fretta non riu-sciamo a starti dietro. AuguriNatalia da mamma e papà.

Tifosi

Benvenuto Vincenzinoun abbraccio affettuosa da tutta la

redazione a papà Massimo emamma Teresa

Silvio Fiorenza ed il pullmandel Barcellona

I ragazzi della scuo-la calcio Milan diVibo Valentia a San Siro

Page 32: La Riviera °14 del 01-04-2012

Top Related