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  • La progettazione condivisa di F. Fogarolo

    Contenuti di questo materiale di studio

    Le figure professionali e le risorse che sostengono l'integrazione degli alunni con disabilit: Scuola (Dirigente scolastico, eventuale docente referente, insegnanti di

    classe, insegnante di sostegno, collaboratori scolastici) ASL ed Enti Locali (Servizi psico-socio-sanitari, Assistenti per l'Autonomia

    e la Comunicazione, Terapisti di riabilitazione) Famiglia Territorio

    Strumenti e processi di progettazione condivisa: il Piano dell'Offerta Formativa - POF Il Profilo Dinamico Funzionale - PDF Il Piano Educativo Individualizzato - PEI Il Progetto di Vita Il Gruppo "H" di Istituto

  • Le figure professionali e le risorse che sostengono l'integrazione degli alunni con disabilit

  • Se tutto affidato a poche persone

    ciascuno gestisce come pu il proprio problema e lintegrazione non pu funzionare.

    Chi lavora per lintegrazione

    Scuola

    Insegnante di sostegno (solo lui?)

    ASL ed Enti Locali Operatore di Assistenza (se c)

    Famiglia

    Alunno con

    disabilit

  • Ma quando tutti fanno la loro parte

    si conoscono e dialogano, le cose cambiano radicalmente.

    Chi lavora per lintegrazione

    Scuola

    Dirigente scolastico Eventuale docente referente Insegnanti di classe Insegnante di sostegno Collaboratori scolastici

    ASL ed Enti Locali Servizi psico-socio-sanitari:

    Psicologo Neuropsichiatra Infantile Assistente Sociale

    Operatore di Assistenza Addetto alla comunicazione Terapisti di riabilitazione:

    Logopedista Fisioterapista

    Territorio Servizi culturali, ricreativi, sportivi Volontariato

    Famiglia

    Alunno con

    disabilit

  • Sono numerose le persone (e le strutture) che hanno

    compiti e responsabilit nell'integrazione scolastica degli alunni con disabilit.

    indispensabile che ciascuno faccia la propria parte.

    Chi lavora per lintegrazione

  • La scuola La scuola interamente coinvolta nel processo di

    integrazione. Possiamo dire che tutti coloro che lavorano a scuola

    hanno competenze e responsabilit, di vario tipo ma comunque dirette nei confronti degli alunni con disabilit.

    Alla base di molte situazioni di criticit o di difficile integrazione che si riscontrano nelle scuole c una scarsa condivisione della presa in carico che arriva, purtroppo, in diversi casi anche alla delega pressoch totale allinsegnante di sostegno, ed eventualmente allassistente per l'autonomia, considerati unici veri responsabili dellalunno .

    Le figure professionali coinvolte: la scuola

    Alunno con

    disabilit

    Scuola Dirigente scolastico Eventuale docente referente Insegnanti di classe Insegnante di sostegno Collaboratori scolastici

  • Il Dirigente Scolastico responsabile dellorganizzazione dellintegrazione

    degli alunni con disabilit e della vigilanza sullattuazione di quanto deciso nel Piano Educativo Individualizzato.

    Lorganizzazione comprende lassegnazione degli alunni con disabilit alle varie classi, la definizione degli orari, la pianificazione degli incontri di progettazione, la gestione di tutta la documentazione formale e, in generale, il coordinamento delle varie attivit che richiedono la collaborazione di pi soggetti.

    Le figure professionali coinvolte

    Alunno con

    disabilit

    Scuola Dirigente scolastico Eventuale docente referente Insegnanti di classe Insegnante di sostegno Collaboratori scolastici

    Le figure professionali coinvolte: la scuola

  • Il docente Referente per lintegrazione In molte scuole viene nominato un docente Referente

    per lIntegrazione, o Figura Strumentale, che collabora con il Dirigente nelle attivit prima ricordate.

    Esso svolge un ruolo prezioso nelle attivit di organizzazione e coordinamento e pu essere un importante punto di riferimento per i docenti, le famiglie e i servizi socio-sanitari.

    Questa figura non prevista dalla normativa. Poich di fatto svolge compiti che sono di responsabilit del Dirigente, bene che, oltre ad un sostanziale rapporto di fiducia, la collaborazione sia sostenuta anche da una delega formale.

    Le figure professionali coinvolte

    Alunno con

    disabilit

    Scuola Dirigente scolastico Eventuale docente referente Insegnanti di classe Insegnante di sostegno Collaboratori scolastici

    Le figure professionali coinvolte: la scuola

  • Insegnanti di classe Ogni insegnante ha piena responsabilit didattica ed

    educativa verso tutti gli alunni delle sue classi, compresi quindi quelli con disabilit.

    Dovr contribuire al conseguimenti degli obiettivi prefissati, didattici e/o educativi, e sar chiamato di conseguenza a valutare i risultati del suo insegnamento.

    Poich lalunno con disabilit non segue dei percorsi normali di apprendimento, i reali compiti del docente di classe possono essere definiti solo da un Piano Educativo Individualizzato.

    La precisa formulazione degli obiettivi garantisce a ciascun insegnante la chiara definizione dei propri compiti e rende solida la sua posizione verso la famiglia e gli altri soggetti coinvolti.

    Un Piano Educativo vago, con indicazioni generiche, indebolisce tutta lattivit didattica e il ruolo stesso dellinsegnante.

    Le figure professionali coinvolte

    Alunno con

    disabilit

    Scuola Dirigente scolastico Eventuale docente referente Insegnanti di classe Insegnante di sostegno Collaboratori scolastici

    Le figure professionali coinvolte: la scuola

  • Posso fare una domanda

    Il Piano Educativo non comprende solo degli obiettivi strettamente disciplinari ma anche di tipo educativo (autonomia, competenze sociali, comunicazione...)

    Per raggiungere questi obiettivi ciascun insegnante chiamato a dare il proprio contributo, secondo le modalit definite nei PEI.

    Sono insegnante di tedesco. Per lalunno disabile iscritto nella mia classe stato deciso di non proporre linsegnamento di questa lingua perch avrebbe solo aumentato i suoi problemi linguistici. Che obiettivi posso pormi? Cosa potr poi valutare?

    Le figure professionali coinvolte: la scuola

  • Insegnante di sostegno Linsegnante di sostegno non linsegnante

    dellalunno con disabilit ma una risorsa professionale assegnata alla classe per rispondere alle maggiori necessit educative che la sua presenza comporta.

    Le modalit di impiego di questa importante (ma certamente non unica) risorsa, vengono definite dettagliatamente nel Piano Educativo Individualizzato.

    Anche in questo caso si sottolinea come solo un Piano formulato con precisione possa contenere gli elementi necessari per garantire una modalit di lavoro chiara e condivisa. Se il Piano non definisce aspetti fondamentali come, ad esempio, se lattivit dellinsegnante di sostegno si svolger in classe o fuori (quando in classe, quando fuori, e soprattutto perch in classe, perch fuori, a fare cosa e a non fare cosa) la risorsa insegnante di sostegno sfugge da ogni progettualit e non quindi pi a disposizione della classe.

    Le figure professionali coinvolte

    Alunno con

    disabilit

    Scuola Dirigente scolastico Eventuale docente referente Insegnanti di classe Insegnante di sostegno Collaboratori scolastici

    Le figure professionali coinvolte: la scuola

  • Posso fare una domanda

    Certamente no. Nulla vieta che siano organizzate per lalunno con disabilit delle attivit individuali gestite

    dallinsegnante di sostegno. Anzi, in molti casi esse sono certamente opportune e necessarie. Quello che va assolutamente evitato che la scelta di uscire dalla classe derivi da motivazioni

    contingenti, fuori da ogni programmazione. Quando lalunno esce dalla sua classe per una lezione individuale probabilmente guadagna da

    una parte, ma rischia di perdere molto dallaltra: non potr usufruire della lezione fatta in classe, ridurr il rapporto con i compagni, condizioner lapporto educativo dellinsegnante di classe

    Una seria programmazione deve ridurre al minimo questi rischi e garantire che, uscendo, il bilancio tra quello che si guadagna e quello che si perde sia sempre nettamente positivo.

    Questo significa che, per fare delle buona integrazione, linsegnante di sostegno non pu mai uscire dalla classe con lalunno?

    Le figure professionali coinvolte: la scuola

  • Collaboratori scolastici Ai collaboratori scolastici affidata la cosiddetta

    assistenza di base degli alunni con disabilit. Per assistenza di base si intende l'ausilio materiale

    agli alunni con disabilit allinterno della scuola, nell'accesso dalle aree esterne alle strutture scolastiche e nell'uscita da esse. Sono comprese anche le attivit di cura alla persona, uso dei servizi igienici e igiene personale dell'alunno con disabilit.

    Ma non solo questione di accompagnarlo in bagno. In una scuola inclusiva lassistenza di base parte fondamentale del processo di integrazione scolastica e attivit interconnessa con quella educativa e didattica. Il collaboratore scolastico partecipa al progetto educativo e collabora con gli insegnanti e la famiglia per favorire lintegrazione scolastica (CM 3390/2001)

    Le figure professionali coinvolte

    Alunno con

    disabilit

    Scuola Dirigente scolastico Eventuale docente referente Insegnanti di classe Insegnante di sostegno Collaboratori scolastici

    Approfondimenti in rete: Si occupa di questo argomento la Circolare 3390 del 30.11.2001 Assistenza di base agli alunni in situazione di handicap: http://www.pubblica.istruzione.it/news/2001/prot3390_01.shtml

    Le figure professionali coinvolte: la scuola

  • ASL ed Enti Locali Lalunno con disabilit frequenta la scuola ma non

    affidato solo alla scuola. La normativa prevede espressamente il supporto di altre

    figure professionali fornite dalle Aziende Sanitarie Locali e/o dagli Enti Locali (Comune o Provincia di residenza dellalunno).

    Le modalit di applicazione possono variare in base a diverse disposizioni regionali.

    Le figure professionali coinvolte: ASL ed Enti Locali

    Alunno con

    disabilit

    ASL ed Enti Locali

    Servizi psico-socio-sanitari

    Operatore di Assi-stenza

    Addetto alla comuni-cazione

    Terapisti di riabilita-zione

  • Servizi psico-socio-sanitari Svolgono un ruolo di supporto e consulenza e sono

    corresponsabili, assieme alla scuola, delle attivit di progettazione educativa.

    Lequipe operativa pu essere composta, secondo le necessit e lorganizzazione dei servizi, da: - specialista in neuropsichiatria infantile, - psicologo esperto in et evolutiva, - medico specialista nella patologia segnalata, - terapista della riabilitazione, - operatori sociali.

    Le modalit di collaborazione tra scuole e servizi sono definiti, a livello locale, dagli Accordi di Programma ossia da una sottoscrizione ufficiale di reciproci impegni stipulata nellambito di una provincia o, in certi casi, di una ASL.

    La partecipazione attiva dei Servizi indispensabile in tutti i momenti di progettazione e di verifica del piano educativo: essi non rivestono solo il ruolo di consulenti o esperti ma assumono, congiuntamente alla scuola, tutte le pi importanti decisioni.

    Le figure professionali coinvolte: ASL ed Enti Locali

    Alunno con

    disabilit

    ASL ed Enti Locali

    Servizi psico-socio-sanitaria

    Operatore di Assi-stenza

    Addetto alla comuni-cazione

    Terapisti di riabilita-zione

    Approfondimenti: Si consiglia di recuperare, presso il proprio Ufficio Scolastico Provinciale, il testo in vigore degli Accordi di Programma o di eventuali Protocolli di Intesa sullintegrazione scolastica per conoscere bene gli impegni assunti a livello locale dalle ASL e dalla scuola.

  • Operatore di assistenza e Addetto alla Comunicazione

    Sono figure professionali, nominate dagli Eni Locali, che sono presenti a scuola, a supporto dellalunno con disabi-lit, per consentirgli di frequentare le lezioni in modo ade-guato.

    La figura di Operatore di Assistenza riferita preva-lentemente agli alunni con disabilit di tipo fisico e conse-guenti problemi di autonomia, lAddetto alla Comunica-zione si occupa degli alunni con disabilit sensoriale. Lorganizzazione di questi servizi pu per essere anche molto diversa nelle varie regioni dItalia.

    Il loro ruolo nettamente distinto da quello dellin-segnante di sostegno. In particolare: non hanno, strettamente parlando, il compito di insegnare bens quello di consentire allalunno di fruire dellinsegnamento impartito dai docenti. In realt, fortuna-tamente, la situazione spesso assai diversa e queste persone offrono alla scuola un contributo educativo di qualit che va ben oltre la mera assistenza. seguono solo lo specifico alunno e non hanno nes-suna competenza sul resto della classe (in certe regioni si chiamano anche assistenti ad personam).

    Il compito dellOperatore di Assistenza chiamato anche di Assistenza Specialistica per distinguerlo dallAssi-stenza di Base affidata ai collaboratori scolastici.

    Le figure professionali coinvolte: ASL ed Enti Locali

    Alunno con

    disabilit

    ASL ed Enti Locali

    Servizi psico-socio-sanitaria

    Operatore di Assi-stenza

    Addetto alla comuni-cazione

    Terapisti di riabilita-zione

  • Posso fare una domanda

    Le figure professionali coinvolte: ASL ed Enti Locali

    Linsegnante di sostegno non ha mansioni di assistenza. Non suo compito portare lalunno in bagno tranne nei casi in cui questa attivit risponde ad esigenze educative (controllo sfinterico, acquisizione di corretti comportamenti igienici o altro).

    LOperatore di Assistenza svolge il suo servizio a scuola in orari concordati e di solito non sempre presente.

    Negli altri momenti bisogna trovare una soluzione che garantisca allalunno di poter svolgere le proprie necessit assistito da una persona idonea e preparata. Oltre ad un minimo di disponibi-lit dal punto di vista umano, importante il rispetto di elementari attenzioni di riservatezza evi-tando di assegnare persone di sesso diverso soprattutto in caso di alunni adolescenti.

    In ogni caso spetta al Dirigente Scolastico individuare la soluzione pi idonea, fermo restando che la mancata assistenza igienica non pu mai essere accettata se pregiudica il diritto dellalun-no alla frequenza scolastica.

    Se loperatore di assistenza non c e il collaboratore scolastico non vuole, a chi tocca portare il bambino in bagno? Allinsegnante di sostegno?

  • Terapisti di riabilitazione frequente che gli alunni con disabilit, soprattutto i pi

    piccoli, frequentino al pomeriggio delle attivit specifiche di riabilitazione in centri specializzati: fisiatria, logopedia, ortottica, terapia occupazionale o altro.

    Sono attivit che hanno spesso dei collegamenti molto stretti con quelle svolte a scuola la mattina, anche se rispondenti a finalit diverse.

    Lideale sarebbe che il terapista facesse parte dellequipe operativa che partecipa agli incontri di progettazione. Se questo non fosse possibile sar necessario prevedere comunque dei momenti di incontro per condividere le informazioni e coordinare gli interventi.

    Le figure professionali coinvolte: ASL ed Enti Locali

    ASL ed Enti Locali

    Servizi psico-socio-sanitaria

    Operatore di Assi-stenza

    Addetto alla comuni-cazione

    Terapisti di riabilita-zione

    Alunno con

    disabilit

  • La centralit della famiglia caratterizza ogni progetto educativo e questo vale certamente anche in caso di disabilit.

    Oggi questa una convinzione condivisa e abbastanza accettata, ma non stato sempre cos: per molto tempo si ritenuto che in caso di disabilit la competenza genitoriale media non fosse adeguata e che andasse vicariata, in tutto o in parte, da un intervento specialistico esterno.

    Ora, vero che i genitori non hanno nessuna preparazione specifica e si trovano immersi improvvisamente nel mondo della disabilit che non avevano mai incontrato prima, ma molto spesso essi sanno sviluppare delle enormi capacit di osservazione e di analisi che risultano essenziali per lefficacia del lavoro degli specialisti.

    I genitori conoscono solo il loro bambino, ma lo conoscono molto, molto bene; ci passano assieme un tempo di gran lunga superiore a quello di tutti i professionisti messi assieme, scuola compresa.

    La condivisione del progetto con la famiglia non quindi solo il riconoscimento del diritto alla responsabilit educativa, ma la razionale valorizzazione di preziose risorse e competenze.

    Senza la famiglia tutto molto pi difficile.

    La famiglia

    Alunno con

    disabilit

    La famiglia

  • Il territorio La vera integrazione non pu limitarsi alla scuola e il

    progetto dovr prevedere il coinvolgimento di ogni possibile risorsa disponibile, in particolare: I servizi culturali, ricreativi, sportivi Il volontariato La parrocchia e altre forme di aggregazione di tipo religioso.

    Il progetto in questo caso pi efficace se non viene affrontato a livello individuale, per il singolo alunno, ma se gestito globalmente da tutta la scuola attraverso il Dirigente, il docente referente e il Gruppo di Lavoro per lintegrazione.

    Il territorio

    Alunno con

    disabilit

    Territorio Servizi culturali, ricreativi, sportivi Volontariato

  • Lapporto di tante risorse efficace solo se inserto allinterno di un progetto condiviso.

    Chi lavora per lintegrazione

    Scuola

    Dirigente scolastico Eventuale docente referente Insegnanti di classe Insegnante di sostegno Collaboratori scolastici Gruppo H di Istituto

    ASL ed Enti Locali Servizi psico-socio-sanitari:

    Psicologo Neuropsichiatra Infantile Assistente Sociale

    Operatore di Assistenza Addetto alla comunicazione Terapisti di riabilitazione:

    Logopedista Fisioterapista

    Territorio Servizi culturali, ricreativi, sportivi Volontariato

    Famiglia

    Alunno con

    disabilit

  • La confusione rispetto alle competenze e alle

    responsabilit di coloro che dovrebbero essere i principali attori dell'integrazione una delle pi frequenti cause di criticit.

    Lapporto di tante risorse efficace solo se inserto

    allinterno di una progettazione condivisa.

    Chi lavora per lintegrazione

  • Strumenti e processi di progettazione condivisa

  • La progettazione condivisa

    La Progettazione Condivisa si organizza su momenti e strumenti di programmazione gi previsti e consolidati

    POF - Il Piano dellOfferta Formativa descrive gli interventi e i servizi che la scuola organizza per migliorare lintegrazione e per offrire a tutti le stesse opportunit.

    PDF - Il Profilo Dinamico Funzionale il documento che descrive la situa-zione di partenza e prevede le possi-bili evoluzioni fornendo una traccia per le progettazioni annuali.

    A livello di Istituto:

    Per il singolo alunno:

    PEI - Il Piano Educativo Individua-lizzato descrive annualmente gli interventi educativi e didattici desti-nati allalunno, definendo obiettivi, metodi e criteri di valutazione

    Progetto di Vita - E' un modo condiviso di pianificare gli interventi per favorire un futuro adulto con la migliore qualit di vita possibile.

  • Il Piano dellOfferta Formativa descrive gli interventi e i servizi che la scuola organizza per migliorare lintegra-zione e per offrire a tutti pari opportunit.

    Una scuola inclusiva deve necessariamente tener conto nella formulazione del POF dei propri alunni con disabilit.

    Da un lato sar importante descrivere quello che la scuola offre specificatamente per loro, per meglio rispondere allo loro esigenze educative.

    Dallaltro, sar per necessario indicare come le varie proposte formative che la scuola offre alla propria utenza siano effettivamente fruibili da tutti, anche dagli alunni con particolari difficolt, e come la scuola intervenga per superare even-tuali ostacoli.

    Le criticit maggiori emergono spesso nei mo-menti meno strutturati: le attivit integrative, i viaggi di istruzione, gli spazi di aggregazione ecc. e, per evitare situazioni di esclusione, soprattutto su questi bene intervenire a monte con una idonea progettazione.

    La progettazione condivisa: il POF

    A livello di Istituto:

    Per il singolo alunno:

    POF

    PEI

    PDF

    Progetto di vita

  • Posso fare una domanda

    Anche per le gite vale il principio della progettazione. Nel momento in cui si decide di organizzare un viaggio di istruzione per una o pi classi si dovr

    tener conto di tutte le esigenze: di quelle didattiche, innanzitutto, ma poi anche dei costi, della sicurezza, dei tempi e delle distanze Se in quelle classi c un alunno con disabilit si progetter il viaggio in modo che anche lui possa partecipare.

    Nessuna norma prescrive come debba essere accudito o da chi vada sorvegliato in gita: la scuola, nella sua autonomia, predisporr le misure pi idonee per consentire allalunno di partecipare a questa esperienza senza eccessivi rischi o disagi.

    La sorveglianza pertanto pu essere affidata all'insegnante di sostegno ma anche ad un altro docente, ad un operatore di assistenza, ad un collaboratore scolastico, ad un compagno (nelle scuole superiori), ad un parente o ad altre figure, professionali o volontarie, ritenute idonee e, ovviamente, disponibili.

    Parlando di gite e di viaggi di istruzione, a chi tocca accompagnare gli alunni disabili? vero che se non c linsegnante di sostegno non possono partecipare?

    La progettazione condivisa: il POF

  • La progettualit educativa per il singolo alunno focalizzata su tre strumenti: il PDF, il PEI e il Progetto di Vita.

    Gi strumenti servono per dare forza alla progettazione, anche con la redazione di documenti formali, sottoscritti dalle parti in apposite riunioni (questo vale per PDF e PEI, non per il Progetto di Vita). Ma gli strumenti non sono il progetto!

    La progettazione condivisa

    A livello di Istituto:

    Per il singolo alunno:

    POF

    PEI

    PDF

    Progetto di vita

  • Il Profilo Dinamico Funzionale il docu-mento che descrive la situazione di parten-za e prevede le possibili evoluzioni fornen-do una traccia per le progettazioni annuali.

    Al momento della definizione del primo PDF, allingresso della scuola o dopo la prima certificazione, per la prima volta lequipe sanitaria si confronta con la scuola e la famiglia sulla descrizione funzionale dellalunno con disabilit.

    Lunica valutazione finora esistente infatti la Diagnosi Funzionale, redatta dalla sola componente psico-sanitaria.

    Il PDF definito dinamico perch ha anche lo scopo di indicare il prevedibile livello di sviluppo che il minore potr raggiungere nell'arco temporale, medio-breve, considerato. Ha lobiettivo di costituire premessa e indicazione per la predisposizione di un piano di interventi personalizzati.

    La progettazione condivisa: il PDF

    A livello di Istituto:

    Per il singolo alunno:

    POF

    PEI

    PDF

    Progetto di vita

  • Il Piano Educativo Individualizzato descrive annualmente gli interventi educativi e didattici destinati allalunno, definendo obiettivi, metodi e criteri di valutazione.

    parte integrante della programmazione educativo-didattica di classe.

    Contiene: finalit e obiettivi didattici e in particolare gli obiettivi educativi, di socializzazione e gli obiettivi di apprendimento riferiti alle diverse aree, perseguibili nellanno anche in relazione alla programmazione di classe; itinerari di lavoro (le attivit specifiche); i metodi, i materiali, i sussidi e tecnologie con cui organizzare la proposta, compresa lorganizzazione delle risorse (orari e organizzazione delle attivit); criteri e metodi di valutazione; forme di integrazione tra scuola ed extrascuola.

    Poich la valutazione degli alunni con disabilit riferita al PEI, sia per quanto riguarda obiettivi che metodi e criteri di verifica, questo documento dovr contenere in modo chiaro tutti gli elementi che consentiranno poi effettivamente di valutare gli esiti dellazione didattica.

    La progettazione condivisa: il PEI

    A livello di Istituto:

    Per il singolo alunno:

    POF

    PEI

    PDF

    Progetto di vita

  • Il PEI Quando: Il PEI viene redatto allinizio di ciascun anno

    scolastico. soggetto poi, durante lanno, a verifica intermedia e finale.

    Chi: redatto congiuntamente dalla scuola e dai

    Servizi (Equipe Psico-Sociosanitaria) con la collaborazione della Famiglia (L. 194/92 art. 12)

    Da sottolineare che: - il termine congiuntamente implica una completa condivisione tra Scuola e Servizi anche dei processi di elaborazione, non solo dei contenuti; - la collaborazione della famiglia una risorsa, non un vincolo o un controllo, ed bene che coinvolga tutte le fasi della progettazione. Certamente non pu ridursi, salvo casi di forza maggiore, alla mera sottoscrizione del documento finale.

    La progettazione condivisa: il PEI

    A livello di Istituto:

    Per il singolo alunno:

    POF

    PEI

    PDF

    Progetto di vita

  • Posso fare una domanda

    L'incontro del PEI sar preceduto da una fase preparatoria, organizzata secondo un modello scelto dalla singola scuola. In genere c' una persona incaricata dal Dirigente Scolastico (l'insegnante coordinatore del Consiglio di Classe, il referente per l'integrazione, l'insegnante di sostegno) che, dopo aver sentito i colleghi e i familiari e aver ben consultato i documenti disponibili (Diagnosi Funzionale, PDF e quant'altro) predispone una bozza di PEI da discutere durante l'incontro collegiale.

    Con un'organizzazione di questo tipo il problema segnalato di solito ben superabile.

    Nella mia scuola alla riunione per la definizione del PEI viene dedicato al massimo unora per alunno. Come possibile che in questo lasso di tempo venga redatto congiuntamente un documento cos complesso?

    La progettazione condivisa: il PEI

  • Il Progetto di Vita un modo condiviso di pianificare gli interventi per favorire un futuro adulto con la migliore qualit di vita possibile.

    Di solito non si concretizza in un documento. Si richiama piuttosto ad una modalit di intervento che, in modo pi sostanziale che formale, considera globalmente la persona e, valutandone le potenzialit e le risorse disponibili, anche di tipo socio-ambientale, promuove un futuro il pi possibile sostenibile, sia per il soggetto che per i familiari.

    Per quanto riguarda la scuola, rientrano certamente nel Progetto di Vita momenti importanti come l'orientamento alla fine del primo ciclo e le prime esperienze di inserimento lavorativo o occupazionale protetto nella scuola superiore.

    In realt tutto il percorso di istruzione , pi o meno direttamente, finalizzato al Progetto di Vita: importante porsi sempre in una prospettiva di questo tipo e pensare ai nostri ragazzi disabili come a persone che inevitabilmente, come tutti, usciranno dalla scuola e diventeranno grandi.

    Come usciranno e come diventeranno grandi dipende molto (anche) da quello che potranno dare loro gli anni trascorsi a scuola.

    La progettazione condivisa: il Progetto di Vita

    A livello di Istituto:

    Per il singolo alunno:

    POF

    PEI

    PDF

    Progetto di vita

  • In ogni Istituto funziona un Gruppo di Lavoro che si occupa dellintegrazione scolastica degli alunni con disabilit, come previsto dalla Legge 104/92.

    un gruppo interistituzionale, aperto quindi a tutte le agenzie che hanno competenze su questo tema: scuola, genitori, ASL, Enti Locali e, possibilmente, anche rappre-sentanti della realt associativa del territorio. Nelle scuole superiori importante la presenza anche degli studenti, in tutte quella del personale ATA.

    Affinch sia veramente uno strumento per lintegrazione, essenziale che la partecipazione non sia limitata solo a coloro che sono direttamente coinvolti. Quindi non solo insegnanti di sostegno, non solo genitori di alunni con disabilit, non solo alunni disabili.

    Ha il compito di collaborare con il Dirigente Scolastico per migliorare la qualit dellintegrazione formulando proposte di tipo organizzativo ed educativo. Non discute dei problemi dei singoli alunni ma si occupa, in generale, di favorire le condizioni affinch i progetti educativi vengano effettivamente realizzati.

    un importantissimo strumento di coordinamento, utile per favorire la conoscenza e la collaborazione tra tutti coloro che, a vario titolo, si occupano o dovrebbero occuparsi di disabilit.

    Il Gruppo di Lavoro dIstituto

    Alunni con

    disabilit

    Famiglie

    Territorio

    ULS

    e E

    E. L

    L.

    Scuola

    Il Gruppo H

    Nota integrativa (a cura di Indire): In base alla circolare MIUR n. 8 del 606/03/2013 e alla nota MIUR n. 2563 del 22/11/2013 il gruppo H di istituto confluisce nel Gruppo di Lavoro per lInclusione (GLI) che ingloba anche le altre figure coinvolte per la rilevazione e lintervento in favore di tutti i Bisogni Educativi Speciali.

    La progettazione condivisa di F. Fogarolo Diapositiva numero 2Chi lavora per lintegrazione Chi lavora per lintegrazioneChi lavora per lintegrazioneLe figure professionali coinvolte: la scuolaLe figure professionali coinvolteLe figure professionali coinvolteLe figure professionali coinvolteDiapositiva numero 10Le figure professionali coinvolteDiapositiva numero 12Le figure professionali coinvolteLe figure professionali coinvolte: ASL ed Enti LocaliLe figure professionali coinvolte: ASL ed Enti LocaliLe figure professionali coinvolte: ASL ed Enti LocaliLe figure professionali coinvolte: ASL ed Enti LocaliLe figure professionali coinvolte: ASL ed Enti LocaliLa famigliaIl territorioChi lavora per lintegrazioneChi lavora per lintegrazioneDiapositiva numero 23La progettazione condivisaLa progettazione condivisa: il POFDiapositiva numero 26La progettazione condivisaLa progettazione condivisa: il PDFLa progettazione condivisa: il PEILa progettazione condivisa: il PEIDiapositiva numero 31La progettazione condivisa: il Progetto di VitaIl Gruppo di Lavoro dIstituto


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