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La crisi del Trecento

Danze macabre

La crisi del trecento

Gli stati dell’ Europa del trecento non corrispondevano

a quelli dell’ Europa attuale.

PERCHÈ SCOPPIÒ LA

CARESTIA

LA POPOLAZIONE

IN EUROPA ERA

AUMENTATA

LE CAMPAGNE

ERANO STATE

COLPITE DA

FENOMENI

CLIMATICI

AVVERSI

GLI ESERCITI E

LE GUERRE

CONTINUE

DEVASTAVANO

LE CAMPAGNE

LA CARESTIA PIU GRAVE FU QUELLA

DEL 1346-1347

LA PESTE NEL 1348 LA MORTE NERA SI DIFFUSE DAL MAR NERO E

GIUNSE A GENOVA PORTATA DAI TOPI INFETTI. LA PRIMA

CITTÀ IN ITALIA AD ESSERE COLPITA FU MESSINA

I SINTOMI

GHIANDOLE

GONFIE

FEBBRE

ALTISSIMA

DELIRIO

Causa patogena: bacillo Yersinia pestis

(trasmesso dalle pulci del ratto all’uomo)

Origine dell’epidemia trecentesca:

dall’Himalaya alla Cina (1331), dalla

Cina alla colonia genovese di Caffa in

Crimea, da Caffa a tutto il Mediterraneo

attraverso le navi genovesi

1347-1349: il morbo si diffonde

rapidamente in Medio-Oriente, in Nord

Africa e in Europa

Numero di vittime: 30 milioni di morti

circa in Europa (soprattutto poveri a

causa dell’alimentazione squilibrata e

delle condizioni ambientali insalubri)

Reazioni della popolazione: diffusione di credenze superstiziose,

isteria collettiva (diffusione di bande come quella dei flagellanti

che perseguitavano capro espiatorio come gli ebrei)

Dopo il 1349 l’epidemia si attenua anche se cesserà di essere

considerata una malattia endemica in Europa solo a partire dal

XVII secolo

LE CURE

I MEDICI NON AVEVANO CONOSCENZE IN

MERITO E PROPONEVONO DEI RIMEDI

INEFICACI

GLI OGGETTI DEI CONTAGIATI

VENIVANO BRUCIATI

I MALATI VENIVANO PORTATI IN

OSPEDALI CHIAMATI

LAZZARETTI. INVECE ALCUNI

VENIVANO SEGRETATI IN CASA

ABBANDONATI E MOLTI

MORIRONO DI FAME

LA PESTE IN EUROPA

DETERMINO 25 MILIONI

DI MORTI

LA PREGHIERA

DAL MOMENTO CHE SI CREDEVA CHE LA

PESTE ERA UNA SORTA DI PUNIZIONE

MANDATA DA DIO LE PERSONE SI

RIVOLGEVANO A QUESTI DUE SANTI:

SAN SEBASTIANO E SAN ROCCO

Le conseguenze della crisi

Crisi demografica: la

popolazione europea

diminuisce di un

terzo

Crisi dell’ agricoltura: i

contadini non possono

più comprare gli attrezzi

e sono costretti a lavorare

per i feudatari

Gli artigiani non hanno più

clienti e vendono i loro

pezzi a prezzi più elevati

Molte banche falliscono a

causa dei prestiti che non

vengono restituiti

Le guerre, le difficoltà climatiche e le

epidemie causano regresso demografico

che ha ripercussioni di carattere

economico e sociale

Conseguenze:

- Diminuzione dei prezzi dei

cereali in tutta Europa (tranne

l’Italia settentrionale e i Paesi

Bassi)

- Ristagno dei traffici su lunga

distanza

- Ripercussioni sui prezzi di tutti

i beni di consumo

- Aumento del prezzo delle

prestazioni dei lavoratori dei

campi (aumento del «potere

contrattuale» dei contadini)

AUMENTO DEI COSTI e

CALO DEI PROFITTI

CRISI DELLE RENDITE SIGNORILI

Reazioni della nobiltà:

- Intensificazione dello

sfruttamento dei contadini

(aumento dei canoni d’affitto,

introduzione di nuove corvées)

- Passaggio dalla conduzione

diretta alla conduzione

indiretta (introduzione della

mezzadria soprattutto in Italia

centro-settentrionale, Toscana e

Emilia in particolare)

- Attacco alle ricchezze della

Chiesa (i nobili si accaparrano

le cariche ecclesiastiche o si

appropriano dei beni della

Chiesa con la forza)

- Nobili si danno al brigantaggio

e alle rapine

- Riconversioni produttive (parte

dei proprietari si orienta verso la

produzione specializzata di

pregio come quella dell’olio o del

vino)

- In Inghilterra si diffondono le

recinzioni

- Vengono fatti interventi sul diritto

di caccia

Le rivolte (seconda metà del 1300)

I contadini si ribellarono in

Inghilterra e in Francia per

ottenere salari più alti.

In Italia, invece, si ribellarono

gli operai tessili addetti alla

tessitura della lana (CIOMPI).

Volevano l’aumento dei salari e

il diritto di organizzarsi in

Corporazione.

Le loro rivolte vennero

soffocate nel sangue. All’inizio riuscirono addirittura ad

impadronirsi del governo della città

ma poco dopo subirono una

repressione molto dura.

LE RIVOLTE CONTADINE

Contesto:

• Guerra

• Aumento della

pressione

fiscale da parte

del potere

centrale per

finanziare gli

eserciti

• Pressione dei

signori sui

contadini

• Crisi delle

manifatture

urbane per la

riduzione della

domanda di

beni di consumo

La jacquerie del 1358 in

Francia

La rivolta del 1381 in

Inghilterra

La rivolta dei Ciompi del

1378 a Firenze

La rivolta dei Ciompi (rivolta urbana)

- A Firenze, i Ciompi (operai della manifattura laniera), duramente

sfruttati dai maestri delle botteghe, in occasione di una crisi

politica nel conflitto tra guelfi e ghibellini, Salvestro dei Medici

(gonfaloniere della parte ghibellina) chiede l’appoggio

popolare

- Salvestro si appella al popolo promettendo riforme, si mette in moto una reazione a catena che sfocia nella rivolta degli operai

- I Ciompi si impadroniscono del palazzo del podestà

- Ottengono la creazione di tre nuove arti delle Arti del popolo

La jacquerie

La rivolta (assalto alle case dei ricchi,

saccheggio dei magazzini e incendio dei

castelli) scoppia nel 1358 in Francia contro

le devastazioni provocate dalla guerra dei

Cent’anni, le prevaricazioni dei nobili e la

fiscalità regia.

Scoppia il 28 maggio e il 9 giugno viene

soffocata duramente dai nobili che, dopo

essersi organizzati, reprimono violentemente

la rivolta dei contadini (20 mila morti). .

La rivolta dei contadini del 1381 in

Inghilterra

A causa delle tensioni tra nobili e

contadini, causate dal continuo

tentativo dei primi di inasprire le

prestazioni e gli obblighi dei secondi,

nel mese di giugno del 1381 i

contadini marciano su Londra e la

occupano. Il re Riccardo II spaventato

accoglie le richieste dei rivoltosi per

poi reprimere sistematicamente le

frange più radicali, dopo i rientro dei

ribelli nei loro poderi

L’Italia:

• al centro lo Stato pontificio

• a sud il Regno di Napoli (Angiò, Francia), Sicilia e

Sardegna (regno di Aragona, Spagna)

• a nord il ducato di Milano (Visconti), Regno di Savoia,

Toscana (Medici)

• Il resto dell’Europa:

-Impero Romano Germanico

-Regno di Inghilterra

-Regno d’ Ungheria

DAL COMUNE ALLA SIGNORIA

Conflitti politici nei comuni tra le diverse

fazioni

Nascita delle SIGNORIE GOVERNATE DA UN UNICO SIGNORE

LO SVILUPPO DEGLI STATI

REGIONALI IN ITALIA

DALLA SIGNORIA AL PRINCIPATO

• I Signori cercavano di farsi “riconoscere” dal papa e di acquisire il diritto di ereditarietà; nascono quindi i PRINCIPATI

• Nascono gli STATI REGIONALI quando il territorio coincideva con una regione o quando gli abitanti erano omogenei per lingua, tradizione o popolazione

PROBLEMA ESERCITO

• I cittadini non combattevano volentieri per i

Signori

• Truppe di mercenari (soldati pagati, lo

fanno di mestiere) comandate da

CAPITANI DI VENTURA

• Guerre lunghe e ricche di saccheggi

La signoria di MILANO

1257: Milano diventa Signoria sotto

MARTINO DELLA TORRE

1287: Diventano signori di Milano i

VISCONTI ( Gian Galeazzo 1378-1402 estende

i territori e fa costruire il Duomo)

1450: Diventano signori di Milano gli

SFORZA ( fino al 1536)

La signoria di MILANO

Sotto i Visconti e gli Sforza:

-Produzione di gelsi per bachi da seta, marcite

che sfruttavano le risorgive, bovini che

davano formaggi

-Grande prosperità

-Costruzione del Naviglio Pavese

FIRENZE

FIRENZE

GHIBELLINI SOSTENITORI DELL’iMPERATORE

GUELFI SOSTENITORI DEL PAPATO

BIANCHI Più AUTONOMIA

NERI SOSTENITORI DI BONIFACIO VIII

FAMIGLIA DE’ MEDICI

• Cosimo il Vecchio ( 1434)

• Pietro

• Lorenzo il Magnifico (1469-1492): alleanze

politiche, grandi artisti ed architetti, nuovo

mecenatismo del Rinascimento

REPUBBLICA DI VENEZIA

• Potenza economica e commerciale

• Conquista Bergamo e Brescia

• Controllo marittimo dell’Adriatico

STATO DELLA CHIESA

• Tornato da Avignone nel 1377, il Papa

dovette riconquistare i territori persi

• Solo a metà del ’500, papa Niccolò V fece

tornare la santa sede un centro culturale ed

artistico


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