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La Crisi del Medioevo Pagina 2

Indice

Capitolo3: Le conseguenze della peste sulla mentalità collettiva 

I flagellanti 

La peste come punizione dei peccati umani. 

La Vergine e i santi. 

La ricerca del capro espiatorio 

Gli inizi della caccia alle streghe 

Capitolo4: Principati, monarchie e imperi nel Trecento e nel Quattrocento. 

Comuni, signorie e principati 

Passaggio dai comuni alle signorie 

Principi e condottieri 

La politica dei principi italiani 

Il grande scisma 

La guerra dei cent’anni 

Mappa concettuale 

Francia e Inghilterra nel Quattrocento. 

Giovanna d’Arco 

L’espansione dell’impero ottomano 

Tabella cronologica degli eventi più importanti 

Galleria fotografica. 

Bibliografia 

Sitografia 

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La Crisi del Medioevo Pagina 3

Le conseguenze della peste sulla

mentalità collettiva.

I flagellanti 

La peste come punizione dei peccati umani.In Germania e in Francia gli eventi drammatici legati alla peste che si erano verificati tra il 1348 e il

1349 provocarono una ripresa del fenomeno dei flagellanti ovvero un movimento di uomini e

donne che cominciarono a percuotersi e a infliggersi sofferenze di vario tipo. Questi manifestano

con chiarezza l'eredità più duratura della peste nera, interpretata come la punizione di Dio. Per i

flagellanti l'atto di infliggersi delle sofferenze aveva duplice scopo: da un lato il peccatore cercava

di manifestare a Dio che era consapevole dei suoi peccati, dall’altro cercava di purificarsi dai

peccati attraverso la più severa delle penitenze. Da metà del Trecento la morte e il moriredivennero quindi i temi dominanti della religiosità europea. Le variazioni sul tema furono

innumerevoli, ma si possono cogliere alcuni elementi particolarmente ricorrenti come per

esempio il trionfo della morte1e la danza macabra

2.

1 Il trionfo della morte è un tema iconografico

a carattere macabro che si diffonde nel tardo

medioevo a partire dal Trecento. 

2 La danza macabra è un tema iconografico nel

quale è rappresentata una danza fra uomini e scheletri.

 

I flagellanti sono un movimento religioso

caratterizzato dall'autoflagellazione in segno di

penitenza

Durante la peste nera il movimento si diffuse con

straordinaria rapidità soprattutto in Germania.

La Chiesa comprese ben presto che stavaperdendo il controllo su questo movimento e, nel

1349, papa Clemente VI emanò una bolla

pontificia che lo vietava dichiarandolo eretico ma,

nonostante ciò i flagellanti non cessarono la loro

attività.

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La Crisi del Medioevo Pagina 4

La Vergine e i santi.

Il castigo divino e il giudizio di Dio che colpisce i peccatori caratterizzarono il cristianesimo,

traumatizzato dall’esperienza della peste. Mentre l’immagine di Dio si faceva sempre più fosca e

cupa, la Vergine rivestì il ruolo di un vero e proprio avvocato supplicando Dio affinché provasse

misericordia verso gli uomini. A fianco di Maria anche gli angeli assunsero un importante ruolo di

mediatori fra gli uomini e Dio. Inoltre vi fu un profondo legame che univa culto dei santi e dottrina

delle indulgenze. Visitare e rendere omaggio alle reliquie dei santi permettevano, infatti, di

ottenere la remissione di tanti anni di sofferenze purificatrici in purgatorio, visto dai predicatori

come un inferno temporaneo. Per questo moltissimi fedeli cercarono di accumulare il maggior

numero possibile d’indulgenze. Possiamo quindi affermare che lo stato d’animo della cristianità

europea alla fine del Quattrocento era dominato dalla paura del castigo.

La ricerca del capro espiatorioLa peste, la carestia e le altre disgrazie che colpivano il genere umano non erano attribuite sempre

alle divinità, infatti, a volte erano legate alla presenza di satana. Nel 1348-1349 gli ebrei furono

accusati di aver avvelenato i pozzi pertanto questi furono massacrati. I primi tumulti antiebraici si

ebbero a Tolone e a Barcellona; tuttavia la vera e propria calunnia di avvelenamento avvenne nel

Delfinato e in Savoia, da lì l’accusa si estese sino in Svizzera e Germania. In questo caso ci troviamo

di fronte a un capro espiatorio ovvero una strategia psicologica che viene attuata da una comunità

quando questa è colpita da una crisi e non riuscendo a trovare le cause effettive razionalmente

incolpano un innocente che gode di pessima fama ovviamente la violenza che viene compiutaverso chi è stato accusato, non risolve la situazione e siamo quindi di fronte a un meccanismo di

difesa illusorio poiché non è capace di sconfiggere la crisi. Nonostante ciò nel momento in cui il

capro espiatorio viene individuato, si genera una specie di catarsi collettiva ovvero uno sfogo delle

emozioni a seguito dell’esplosione critica. Con il capro espiatorio si cerca quindi di proiettare

questa esplosione verso l’esterno poiché se tale tensione si scatenasse all’interno della comunità,

questa verrebbe distrutta.

Gli inizi della caccia alle stregheNel corso del Quattrocento la strategia del capro espiatorio si perfezionò ulteriormente tanto da

introdurre il concetto di strega, termine con cui veniva indicata una donna accusata di aver

stipulato un patto con il diavolo, di aver rinnegato la fede e di aver avuto rapporti sessuali con il

demonio stesso in cambio della possibilità di operare il male attraverso strumenti soprannaturali.

Nell’immaginario e nella vita popolari la strega e lo stregone rivestivano il ruolo di capro

espiatorio. Accusare la strega non metteva apposto la situazione, ma allentava la tensione emotiva

che veniva provocata in chi subiva determinati incidenti. Possiamo quindi dire che dopo gli ebrei

trasformati dalla propaganda antigiudaica in carnefici sadici e mostruosi, toccò alle donne essere

trasformate in agenti di satana.

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Principati, monarchie e imperi nel

Trecento e nel Quattrocento.

Comuni signorie e principati

Comune: 

Nasce intorno al'XI secolo e si sviluppa comerepubblica gestita da istituzioni comunitarie.

La vita era gestita da un corpo costituzionale

che dava norme e regolamenti.

Signoria: 

 

Nasce nel 1300, era retta da un signore che

aveva il compito di governarla rimanendo

neutrale tra le varie famiglie in lotta tra loro.

Principato: 

 

Il principato nacque in seguito alla signoria, è

governato da un principe che ha la possibilità

di trasmettere ereditariamente la signoria

della città.

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La Crisi del Medioevo Pagina 6

Passaggio dai comuni alle signorie

In Italia lo sviluppo dei comuni aveva aumentato i conflitti interni tra le varie fazioni rendendo

sempre più violente le lotte per il potere. Per riportare la pace e la sicurezza, il governo delle città

fu affidato a un signore. Fu così che molti comuni si trasformarono in signorie e ciò significava che i

cittadini erano diventati sudditi e la repubblica una specie di regime monarchico in cui il signore

deteneva i pieni poteri. Tuttavia il signore poteva sempre essere accusato di essere un usurpatore

che esercitava abusivamente il potere. Per risolvere questi problemi Gian Galeazzo Visconti si fece

conferire il titolo di duca, in tal modo egli passò da signore a principe e il suo dominio da signoria

divenne principato.

Principi e condottieri

La nascita dei principati è in un certo senso legata alla diffusione in Italia delle truppe mercenarie.

Signori e principi, infatti, sentirono la necessità di avere a propria disposizione eserciti fidati.

Inizialmente si offrirono soprattutto gruppi e bande stranieri, più tardi si presentarono anche molti

inglesi di cui John Hawkwood che fu uno dei mercenari più famosi. Con il passar del tempo si

fecero avanti anche dei condottieri italiani, questi erano figure di alto livello sociale che guidavano

eserciti di varie centinaia di soldati e li offrivano a un signore, a una repubblica o a un principe.

Possiamo dire che in certi casi le due figure del principe e del condottiero si fondono e si

sovrappongono.

La politica dei principi italiani

Molti signori e principi conquistarono il loro potere solo grazie a

crudeli delitti a volte contro i loro stessi parenti, come per esempio

Gian Galeazzo Visconti che nel 1385 eliminò lo zio Barnabò pur di

diventare il padrone assoluto di Milano. Ciò ci fa capire che si stava

diffondendo l’idea secondo cui le esigenze dell’agire politico

potevano spingere ad azioni discutibili dal punto di vista morale e

religioso. Inoltre i principi cercavano di riparare ai crimini che

nascevano dalla ragion di stato costruendo Chiese, istituendo

ospedali ed effettuando pellegrinaggi penitenziali. In Italia si stava

quindi sviluppando una mentalità nuova in cui le esigenze della vita

terrena tendevano a passare in primo piano. Invece secondo gli storici dell’Ottocento i principi

italiani sarebbero stati i veri fondatori dello stato moderno, ma in realtà bisogna ricordare che le

maggiori energie dei principi italiani furono investite in guerre contro gli altri stati italiani e in

attività di conquista e di difesa. Un discorso a parte merita invece il mecenatismo dei principi

quattrocenteschi, i quali si circondarono d’intellettuali, artisti e architetti per aumentare il

prestigio del signore e per celebrare la sua condotta politica. I principi quindi, oltre alle opere

commissionate per i loro spazi privati, rivolsero l’attenzione anche agli spazi pubblici.  

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Il grande scisma

Il papato restò ad Avignone per circa settanta anni. In tale periodo la Chiesa cercò di allargare le

proprie risorse economiche rivendicando i tributi in quantità crescente da tutte le parti del mondo.

Ciò rovinò il prestigio del papa Gregorio IX che accusato di essere eccessivamente mondano e

avido di ricchezze tornò a Roma. Due anni dopo egli morì e la sua morte provocò il grande scisma

ovvero la divisione tra il popolo che reclamò l’elezione di un pontefice italiano e i cardinali francesi

che volevano che il nuovo pontefice provenisse da Avignone. A distanza di poco tempo furono

eletti così i due papi: Urbano VI che era romano e Clemente VII che era Avignonese. A porre fine al

grande scisma fu il concilio di Costanza che elesse un nuovo papa obbligando Urbano VI e

Clemente VII a rinunciare al potere. Da questo momento si diffuse il movimento conciliarista che

richiedeva una gestione più collegiale della Chiesa. Solo verso la metà del Quattrocento il papato

riuscì a imporre nuovamente la propria autorità e a far trionfare l’impostazione monarchica. 

La guerra dei cent’anni 

Sul grande scisma pesò profondamente la

cosiddetta guerra dei cent’anni costituita da

una serie di conflitti tra il regno di Francia e

quello d’Inghilterra. Le cause che portarono

alla guerra furono numerose e di diversa

natura ma, la situazione precipitò alla morte

del sovrano francese Carlo IV, ultimo figlio di

Filippo il bello. Poiché il re non aveva lasciato

eredi maschi, la corona passò a un cugino,

Filippo di Valois, però anche il re d’Inghilterra

Edoardo III era strettamente imparentato con

la casa regnante di Francia pertanto affermò di

avere più diritti a regnare rispetto a Filippo.

Iniziata la guerra, gli inglesi sbarcarono in

Francia e si mostrarono per lungo tempo

superiori dal punto di vista militare. La strategia di battaglia più praticata dai francesi nel

medioevo fu la carica dei cavalieri. L’esercito inglese tuttavia si attrezzò in modo tale da resistere a

queste cariche, infatti, i fanti furono equipaggiati con un nuovo tipo di arco detto long bow, questo

era dotato di grande forza penetrativa e di estrema rapidità di tiro. L’abilità degli arcieri inglesi

obbligò i cavalieri da un lato a diventare più veloci e dall’altro ad appesantire le loro armature, ma

l’appesantirsi di queste impediva ai cavalieri una rapida e lunga carica al galoppo. Si cercò di

risolvere questo “problema” selezionando cavalli più robusti, i quali però essendo più pesanti  

erano anche meno veloci.

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Francia e Inghilterra nel Quattrocento.

Durante la guerra dei Cent’anni iniziò a farsi strada la grande

rivoluzione militare che vide come protagoniste

Francia e Inghilterra. Gli inglesi riuscirono a

occupare Parigi e a controllare gran parte del

territorio francese; fu allora che emerse la

figura di Giovanna d’Arco la quale affermava

di aver sentito delle voci celesti e si

presentò come colei che avrebbe risollevato

la figura del re, salvato la Francia e cacciato

lo straniero. Giovanna d’Arco riuscì a

ottenere il comando dell’esercito, liberò la

città di Orleans dall’assedio degli inglesi e

fece in modo che il principe Carlo fosse

incoronato. Nel 1431 questa venne però

accusata di essere una strega e condannata al

rogo. Dopo la sconfitta subita nella guerra dei

cent’anni, l’Inghilterra attraversò un periodo di gravi

difficoltà e il paese fu colpito da una guerra civile

conosciuta come la guerra delle due rose,

questa fu iniziata da Enrico VI appartenente alladinastia Lancaster. Egli aveva bisogno di un

tutore e il duca Riccardo di York cercò di

sfruttare la situazione per divenire il padrone

del regno. L’aristocrazia inglese si divise tra i due

schieramenti e nello scontro di Bosworth

Riccardo di York morì. Desideroso di porre fine

alla guerra Enrico VI sposò3Elisabetta di York,

dando origine a una casata mista in cui sovrani

avrebbero rafforzato sempre di più il potere del

re.

 

3Nipote di Riccardo di York

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Giovanna d'Arco: 

Nasce in un villaggio della Lorenadi, Domrémy ,il 6 Gennaio

1412. Viene cresciuta con un'educazione severamente

religiosa, a tredici anni rivela una certa propensione mistica e

confida ai familiari di udire le voci dei santi. Nel 1428, mentrela guerra si trascina con le sue atrocità, Giovanna d'Arco

confida che le "voci" le ordinano di salvare la Francia,

liberando prima di tutto Orlèans, che in quel momento si

trova sotto assedio inglese, ed aiutare Carlo VII, a conquistare

il trono.

L'8 maggio del 1429, Giovanna d'Arco, indossa abiti

maschili, impugna le armi e combatte nelle trincee al fianco

dei suoi uomini, conducendo l'esercito a liberare Orlèans,

da qui il titolo "Pulzella d'Orlèans". Il 17 Luglio 1429

accompagna il Delfino a Rouen, nella cui cattedrale viene

incoronato come Carlo VII Re di Francia.

Nel settembre del 1429, la Pulzella d'Orlèan viene

ferita ed il suo esercito sconfitto. Portata in salvo dai

suoi uomini le viene tolto il comando dell'esercito. 

Ma Giovanna non rinuncia a partecipare alla guerra,

raccoglie intorno a se un piccolo esercito di uomini mal

armati e, contro il parere dei Generali del Re e della Corte,

ritorna sul campo di battaglia a Compiègne dove, nelmarzo del 1430, ha luogo uno scontro durante la quale

viene fatta prigioniera dai Borgognoni,i quali la vendono

agli Inglesi che decidono di sottoporla ad un processo per

eresia.

Carlo VII pienamente soddisfatto della corona e dei

risultati conseguiti, decide di liberarsene e sottoposta a

processo come strega davanti a un tribunale presieduto

da Pierre Cauchon, vescovo di Beauvais, Giovanna d'Arco

si trova sola, senza difensori

Dopo quattordici mesi di umilianti interrogatori la

pulzella d'Orleans è accusata di eresia, per aver

creduto di poter comunicare direttamente con Dio

Condannata a morte, la Pulzella d'Orlean viene

bruciata sul rogo nella piazza del Mercato Vecchio di

Roue il 30 maggio del 1431, a soli diciannove anni.

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L’espansione dell’impero ottomano. 

Mentre gli stati più ricchi combattevano tra loro,

in Asia Minore assunse sempre più importanza il

piccolo Stato turco creato da Osman. I turchi

ottomani erano, infatti, guerrieri bellicosi e

aggressivi che seppero approfittare delle

debolezze dell’impero di Costantinopoli.

Pertanto riuscirono a impadronirsi degli ultimi

possedimenti bizantini in Anatolia e Tracia sino a

conquistare con la tecnica dell’artiglieria la

capitale Costantinopoli. Questa conquista

rappresenta l’episodio più significativo della

preistoria dell’artiglieria.  

TABELLA CRONOLOGICA

1328 Filippo VI di Valois diventa Re di Francia

1337 Inizio guerra dei cent’anni 

1340 Edoardo III d’Inghilterra rivendica la corona di Francia 

1346 I Francesi sono sconfitti a crécy

1348 Ripresa del fenomeno dei flagellanti

Primi tumulti antiebraici

1356 I Francesi sono sconfitti a Poitiers

1378 Inizio Grande scisma

1395 Gian Galeazzo Visconti si fa conferire il titolo di duca

1415 I francesi sono sconfitti ad Anzicourt

1417 Fine Grande scisma

1429 Giovanna sconfigge gli inglesi a OrleansCarlo VII viene incoronato

1431 Giovanna d’arco viene processata

1436 Riconquista di Parigi da parte dei Francesi

1453 Espulsione degli inglesi dalla Francia

Fine guerra dei cent’anni 

1455 Guerra delle due rose

1485 Morte di Riccardo di York

Fine della guerra delle due rose

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La Crisi del Medioevo Pagina 11

GALLERIA FOTOGRAFICA.

Trionfo della morte

Figura 1:Trionfo della morte. Dipinto di Pieter Bruegercustodito nel Museo del Prado a Madrid. Vengono

raffigurati un imperatore, un pellegrino,un cardinale e un

guerriero che sono alcune fra le vittime della morte 

Figura 2:Trionfo della morte di Philip Galle (Haarlem 1537-

1612). 

Figura 3:trionfo della morte. Nell'immagine è

rappresentata una signora vestita di nero la quale

comunica che la fine del mondo è vicina 

Danza macabra

Figura 4: Danza macabra rappresentata in un affresco del

'300. 

Figura 5: Danza macabra. Affresco del 1539 di Simone II

Baschenis, situato nella Chiesa cimiteriale di S. Vigilio in

Pinzolo (Trento). 

Figura 6: Danza macabra. Affresco di Vincenzo di Castua,

situato nella Chiesa di S. Maria della Lastre.

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MAPPA CONCETTUALE SULLA GUERRA DEI CENT’ANNI 

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BIBLIOGRAFIA

Titolo: Chiaroscuro dall’età feudale al Seicento 

Autori: Francesco Maria Feltri, Maria Manuela Bertazzoni, Franca

Neri

Editore: SEI

SITOGRAFIA

http://it.wikipedia.org/wiki/Wikipedia 


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