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[email protected] Quindicinale indipendente di informazione, politica, cultura, arte e sport

diretto da Paolo Gioia - fondato nel 2012anno 1 N. 2 giovedì 13 dicembre 2012 € 1,00

COMMERCIO & TURISMOIN PENISOLA SORRENTINA

- Editoriale -Caso Sallusti

Violato un diritto fonda-mentale della democrazia:

violata la sacralità diuna redazione giornalistica

- Politica -Striscia di Gaza

Eterna illusione di pace,eterni motivi di morte

- Economia -Benvenuti nel secolo

della fl essibilità!

- Tradizioni -Arte e luci d’artista:

San Gregorio ArmenoSalerno

- Eventi -SORRENTO

JAZZ FESTIVALXIIIa EDIZIONE

M’illumino d’Inverno

Sorrento: annullata dal TAR l’ordinanza 120 del 7 maggio scorsoParla l’Avv. Giovanni Antonetti

ISTITUTO COMPRENSIVO FIENGA DI METASi autofi nanzia con lacollaborazione di docenti,genitori ed alunni

Massalubrense:Tutti i calendari dellemanifestazioni natalizie

La crisi si sente e si vede ...

La Redazione Augura Buone Feste a tutti i suoi lettori

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anno 1 N. 2 giovedì 13 dicembre 2012- PRIMO PIANO - Violato un diritto fondamentale

della democrazia:la sacralità di una redazione giornalistica

Continui tagli all’istruzione pubblicaStrutture scolastiche fatiscenti

Situazione trasporti ormai insostenibile

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Non possiamo non defi nire il primo dicembre il giorno più nero dei ser-vizi informativi italiani. La mattina del primo dicembre alle ore 12.05 funzionari della Digos sono entrati nella sede del quotidia-no “IL GIORNALE” ed hanno ese-guito l’arresto del direttore Alessan-dro Sallusti.Era inimmaginabile assistere ad una scena simile.Tutto avviene sotto gli occhi stupiti di redattori, fotografi , cameramen.Viene notifi cato al direttore l’atto che ordina l’espiazione della pena agli arresti domiciliari.Il direttore Sallusti viene tradotto in casa della parlamentare On. Daniela Santanchè dove ha eletto il suo do-micilio e giunto in quella sede comu-nica ai poliziotti la sua intenzione di violare gli arresti domiciliari, perché non intende avere un benefi cio da lui non richiesto e che non vuole, infatti considera questo benefi cio un tratta-mento intollerabile rispetto al tratta-mento riservato ai detenuti comuni.Poco dopo essere arrivato in casa Santanchè presenti i poliziotti si av-via alla porta dicendo: “Esco”.I poliziotti a questo punto, rispetto ad un tentativo di evasione, traduco-no Sallusti in questura dove vengono prese le impronte digitali e vengono effettuate le foto segnaletiche di fac-cia e di profi lo.Alla presenza dei suoi avvocati Va-lentina Ramella e Ignazio La Russa prontamente intervenuti, il direttore Sallusti viene interrogato, spiega che non aveva nessuna intenzione di fuggire e darsi alla latitanza ma solo palesare il suo rifi uto ad una misura

Pochi ma incisivi i punti che riguar-dano la situazione caotica che si è venuta a creare da qualche settimana a questa parte negli istituti superiori della “nostra” penisola sorrentina: dall’istituto nautico Nino Bixio, pas-sando per il liceo classico Publio Virgilio Marone, fi no ad arrivare al liceo scientifi co Gaetano Salve-mini e al Liceo Artistico F. Grandi. L’“incipit” del discorso parte proprio dal fatto che si è sempre detto che nella “tranquilla” penisola sorrentina i problemi delle scuole erano relati-vi, e che erano e sono di entità mi-nore rispetto a quelli vissuti in altri contesti, come ad esempio l’hinter-land napoletano. Beh ... a quanto pare le cose o sono cambiate, oppu-re ancora una volta la crisi del bel paese ha contribuito a far esplodere un’altra situazione che da anni cova-va sotto le ceneri delle problemati-che principe che andavano affrontate e che qualsiasi governo ha snobbato o ha trattato in maniera superfi ciale, arrivando così alla situazione imba-razzante creatasi nei giorni scorsi. Ricapitoliamo ciò che è successo solo per dare un quadro completo ai lettori. Il principio di tutto è stato il corteo di sabato 24 novembre or-ganizzato a Sorrento con l’unione di tutti gli studenti della penisola. Que-sta manifestazione, a cui hanno par-tecipato in numero massiccio tutte le scuole - e da qui si intuisce l’unione d’intenti degli studenti -, sembrava apparentemente poco connotativa di un disagio nazionale generalizzato, pareva quasi un buco nell’acqua, un evento destinato ad essere re-gistrato come il solito sciopero de-gli studenti che non ha nè capo nè coda. Sembrava ... invece da esso è partito un continuo susseguirsi di

ingiusta.Il Giudice Brambilla decide di rin-novare gli arresti domiciliari perché non vi è stata una vera e propria eva-sione essendosi solo avvicinato alla porta, preceduto sempre da un poli-ziotto presente in loco, vengono an-che imposti dei vincoli che permet-tono lo svolgere di una certa attività lavorativa ed il permesso di allonta-narsi dalla sede di detenzione dalle ore 10 alle 12 sempre per espletare attività inerenti il lavoro. Tutto ciò può sembrare una fi ne del-la vicenda piuttosto leggera se non fosse che al direttore Sallusti non va bene, i domiciliari così concessi sono un privilegio che rifi uta.Ha promesso al Giudice di non eva-dere ma immediatamente ha dato incarico ai suoi legali di presentare al Giudice istanza di revoca dell’am-missione agli arresti domiciliari.Il direttore Sallusti rivolgendosi ai Giudici dice: ‘abbiate il coraggio di mettermi in carcere’.Questa la cronaca dell’accaduto, a noi resta il commento: Sallusti vole-va essere messo in galera, un uomo che aspira con atteggiamento risolu-to ad onorare una sconfi tta ingiusta, un uomo con un carattere monolitico come il suo, merita rispetto e va so-stenuto nella sua battaglia per l’eli-minazione del carcere per reati come quello ascrittogli.Al direttore Alessandro Sallusti va tutta la nostra stima ed il nostro so-stegno consci che le più elementari regole della società civile sono state demolite, eliminate insieme al buon senso.

voci e proteste che hanno alimen-tato quel clima utile a determinare l’apice della manifestazione: l’oc-cupazione fi sica degli edifi ci delle scuole. Occupazione che ha preso il via nel liceo artistico di Sorrento e nell’istituto nautico di Piano di Sor-rento, seguita dal classico di Meta e dallo scientifi co di Sorrento. Ora, al di là di qualsiasi pensiero mali-gno che si possa avere nei confronti degli studenti - lo fanno perché non vogliono studiare - questa situazione deve far solo rifl ettere e pensare su quali possano essere i messaggi che i ragazzi vogliono mandare. Princi-palmente gli studenti hanno voluto dare un segnale forte dei disagi che stanno vivendo e a cui in qualche modo cercano e vogliono reagire. È esemplare il gesto fatto dai ragazzi dell’istituto artistico di Sorrento F. Grandi che durante la loro occupa-zione hanno messo a nuovo le mura delle loro aule, cosa che spettereb-be ad altre persone, di cui i ragazzi questa volta hanno mostrato un fi lo in più di maturità. Di fronte a que-ste iniziative ci si può solo chiedere come si è arrivati a tutto questo caos, e a cosa devono arrivare i ragazzi per farsi sentire, anche perché c’è questo luogo comune della svogliatezza dei ragazzi nei confronti dello studio, dalle alte guglie che hanno in mano quello che rappresenta il loro futuro. Con queste azioni gli studenti non hanno fatto che dimostrare di voler essere solo messi nelle condizioni di trovarsi a proprio agio per studia-re; e che da loro si può pretendere rispetto solo se vengono rispettati, prima come ragazzi che si trovano in una fase cruciale della propria vita, e poi come studenti.

Paolo Gioia

Francesco Vazza

foto di: Rosario Criscuolo

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anno 1 N. 2 giovedì 13 dicembre 2012

IL SOLIDO Tel. +39 081 8083329

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VicedirettoreTERESA RUSSO

EditoreOMAR FIORENTINO

Stampato nelle offi cine grafi cheSTAMPACROMIAdi Fiorentino OmarVia Caracciolo, 13880062 Meta (NA)

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Concessionaria per la pubblicitàSORRENTO SUNLAND s.r.l.

Via Luigi de Maio, 580067 Sorrento (NA)Giovanna Balsamo

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Iscritto con decreto n. 11/12 del 5 dicembre 2012

presso il Tribunale diTorre Annunziata

Numero Chiuso il 12-12-2012

- RUBRICHE -

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Disabilità: ... parliamoneA cura della Dott.ssa Giusy Luvarà - [email protected]

Sono tantissime le email pervenuteci e ringrazio tutti per l’attenzione ri-servata alla rubrica. Tra le altre, ho ritenuto molto interessante una ri-chiesta pervenutaci da una lettrice, Mariella G., che ci chiede dove è possibile vedere opere d’arte prese-piale allestite in spazi accessibili ai disabili su carrozzina. Condivido la diffi coltà della lettrice che si trova spesso impedita a visitare alcuni luo-ghi, in particolare musei, in quanto non sempre è previsto l’accesso ai disabili. La mia ricerca è stata frut-tuosa e segnalo a Mariella un sito molto interessante: I PRESEPI DEL MUSEO SAN MARTINO, a Napoli,

Largo San Martino n. 5.Si tratta di una ricchissima collezio-ne di singole fi gure di personaggi dell’arte presepiale, inoltre è possi-bile ammirare alcuni presepi carat-teristici come: il Presepe nascosto dentro un mastodonte di sughero raf-fi gurante il Tempio di Nettuno di Pa-estum, lavoro ottocentesco di Loren-zo Taglioni; il Presepe dei Certosini; Il Presepe di Maiolica Giustiniani; il ricco Presepe Ricciardi regalato allo stato nel 1917; il famosissimo ed immenso Teatro Cucciniello con il suo scenario a tre bocche, la cui do-nazione risale al 1877, con la vastità del cielo e tutto il popolo in basso; il prezioso presepino in argento e co-

Ringrazio i lettori per le mail che mi hanno inviato. Continuano a perve-nire richieste e ancora un lettore ci chiede altri e più dettagliati chiari-menti sulla questione relativa al di-vieto Tacito Rinnovo per le Polizze RCA. Nel numero precedente ho dettagliato quanto indica la norma-tiva. Ora, per rendere più chiaro il nuovo iter, farò un esempio.Ipotizziamo che il Signor Mario Rossi ha stipulato, lo scorso 10 lu-glio, un contratto per la propria au-tovettura con rateazione del paga-mento semestrale; la seconda dovrà pagarla il 10 gennaio 2013. Quella ancora successiva scadrà il 10 luglio 2013, data di scadenza del contratto.

I famosi 15 giorni di mora gratuita (del già richiamato art. 1901 II com-ma CC) consentono al Signor Mario Rossi di pagare il premio della sca-denza della rata semestrale del 10 gennaio, fi no al 25 gennaio 2013 e consentivano lo stesso periodo per la rata del 10 luglio 2013, fi no cioè al 25 luglio. L’Art. 170 bis eliminando la “tacita proroga” del contratto, cioè quella condizione che permetteva all’assi-curato di vedersi rinnovare la polizza senza doversi preoccupare di “stipu-lare” un nuovo contratto, in mancan-za di rinnovo, non gli permetterà più di aver i “famosi” 15 giorni di tempo per assolvere al pagamento: il 10 lu-glio del 2013, alle ore 24,00 il signor Rossi non sarà più coperto. Come se avesse inviato una disdetta… Resterà naturalmente valido il perio-do dei 15 giorni per le rate cosiddette intermedie, come quella di gennaio.Naturalmente le Società Assicura-trici troveranno certamente “utile” per non vedersi “sfuggire” il Cliente, concedere non la “mora gratuita” (in quanto non applicabile su un con-tratto scaduto…) ma probabilmente una “ultra-copertura” (molte Società lo hanno già comunicato ai propri

Clienti in questi giorni…), vale a dire un ulteriore periodo di 15 gior-ni (ma potrebbero essere 5 o 20, in quanto diventa non più una caratteri-stica di legge ma una “concessione” di tipo “commerciale” per i propri Clienti...) senza che il Cliente stesso sarà poi obbligato a pagare… maga-ri nel frattempo avrà trovato conve-niente assicurarsi altrove!Ma le novità non fi niscono qui…L’IVASS (l’Ente che sovrintende al controllo delle Società Assicurative, fi no a poco tempo fa ruolo che era stato svolto dall’ISVAP) di concerto con l’ANIA (l’Associazione Nazio-nale delle Imprese di Assicurazione) stabilirà una Polizza RCA cosiddet-ta BASE: essa avrà dei “parametri” di coperture assicurative “minime”, quelle cioè che la Legge disciplina come obbligatorie, senza altre “co-perture” accessorie (incendio, furto, cristalli, infortuni, ecc.): ciascuna Compagnia dovrà tenere a disposi-zione dei Consumatori il PREZZO ANNUALE DELLA POLIZZA BASE. Ed ancora, ciascuna Società dovrà provvedere, in tempi brevi, a creare sui propri siti internet delle “aree” ri-servate per ciascun Cliente affi nché

questi possa interrogare la propria posizione assicurativa, verifi cando le coperture, controllando le scaden-ze e le garanzie che sono state inseri-te e concesse nei propri contratti. Insomma una innovazione che mira ad evitare “ingessature” della Clien-tela:i nostri contratti assicurativi RCA potranno durare al massimo 1 anno;non avremo più obblighi di prose-guire il contratto in quanto non sarà più possibile “rinnovarlo” con la proroga tacita che ci obbligava ad inviare la disdettaavremo la “concreta” possibilità di fare confronti con la Polizza Basepotremo in ogni momento, regi-strandoci sui siti delle Compagnie presso le quali avremo stipulato le polizze (RCA o Vita), verifi care le nostre posizioni, senza dover uscire di casa, dai nostri Computer o dai nostri Smart Phone.Sarà un mercato più libero, più “ver-satile”, con una Concorrenza che s’incrementerà per trattenere la pro-pria Clientela, da un lato, ed attrarne di nuova dall’altro.

Rischi: non avendo più i 15 giorni, potremo “dimenticarci” di pagare!

Assicurazioni ... che fare?A cura del Dott. Mario Rosario Irlando - [email protected]

Mario Rosario Irlando

Giusy Luvarà

rallo.Come già precisato, il sito è acces-sibile ai disabili motori, con sedie a rotelle e con mobilità ridotta.Anche i servizi igienici sono acces-sibili. Il sito è aperto tutti i giorni, tranne il mercoledì, dalle ore 9.00 alle ore 19.00. Il numero di telefono è 081 5781769. E’ possibile raggiun-gere il posto in vari modi: via auto-strada o strada statale, uscita Napoli - imboccare la tangenziale, quindi uscita Vomero. Con il treno: dalla stazione centrale prendere la metro-politana per Montesanto poi la fu-nicolare adiacente - ultima fermata.Per maggiori info il sito è www.ina-ples.it

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anno 1 N. 2 giovedì 13 dicembre 2012- POLITICA -

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Striscia di gaza Eterna illusione di pace, eterni motivi di morte

Recentemente gli occhi del mondo sono tornati a volgere l’attenzione sulla Striscia di Gaza, su Israele e su quello che vi stava accadendo. Gli editoriali dei Tg e le prime pagine dei giornali sono tornati a riempirsi di tutta la terminologia del caso, da Hamas a Netanyahu, da “territori occupati” a “embargo”, e soprattutto da “guerra” a “vittime”. In otto giorni di confl itto – racchiu-si tra l’assassinio di un importante capo di Hamas da parte di Israele, il 14 novembre scorso, e la tregua fi rmata il giorno 21 – gli israeliani hanno registrato 5 vittime, mentre i palestinesi 163, oltre a 1235 feriti e almeno 11mila sfollati. Questi numeri mostrano almeno la sproporzione delle forze militari in campo ma, a parte questo, resta diffi cile, per l’occidentale “medio”, capire davvero i motivi di quel che è avvenuto. Soprattutto perché, calata la tensione, il racconto dei media fi -nisce inevitabilmente per affi evolirsi e spegnersi, e ciò che accade nella Striscia di Gaza – e più in generale in quel caos geo-politico che prende i nomi di Stato di Israele e Territori Palestinesi – ripiomba nuovamente

nel consueto cono d’ombra informa-tivo.Eppure ci si crea un’opinione – quasi tutte le persone che conosco hanno la propria a riguardo – pur senza cono-scere veramente le cause di azioni e decisioni, e soprattutto su chi ricada, in ultima analisi, la responsabilità di chi ha perso la vita e di chi continua a vivere un inferno.Intendiamoci: chi vi scrive, come probabilmente la maggior parte di chi legge, crede fermamente che gran parte delle responsabilità per quanto accaduto e accade a discapito della popolazione palestinese – spe-cie per i quasi 2 milioni residenti (ma sarebbe meglio dire intrappo-lati) nella Striscia – sia dello Stato di Israele, ossia degli uomini che lo governano.D’altra parte, anche i fautori convin-ti della tesi della “legittima difesa” israeliana non possono negare che, in termini militari, la sproporzione delle forze in campo è abissale, e che Israele reagisca – in seguito ad attentati o provocazioni – in modo oltremodo violento, quasi a voler ribadire di poter decidere della vita e della morte degli abitanti di Gaza

in qualunque momento. Cosa inne-gabilmente vera. Israele ha forse il secondo esercito più potente – per tecnologia e preparazione – al mon-do, ed i servizi segreti migliori. Oltre a questo, dal 2007, da quando cioè Hamas – ritenuta un’organizzazione terrorista da Israele e da tutti gli stati occidentali – ha preso il potere nella Striscia, quest’ultima subisce un du-rissimo embargo dal proprio potente “controllore”. Da allora gli israeliani tengono sotto controllo lo spazio ae-reo e ne hanno chiuso i confi ni terre-stri (anche materialmente, con mura e fi lo spinato) e marittimi. Quasi niente e nessuno può entrare nella Striscia o uscirne. Medicinali, materiali da costruzio-ne, generi di prima necessità, tutto è controllato con la scusa d’impedire ai militanti di Hamas di armarsi. Per la stragrande maggioranza della popolazione, che per anni è dipesa dagli aiuti umanitari, questo ha si-gnifi cato un grave peggioramento delle condizioni di vita. Si pensi che dei 400 camion che giornalmente portavano generi alimentari a Gaza prima dell’embargo, dopo di esso solo a una settantina è permesso ogni giorno di varcare i confi ni di quel-la che è stata defi nita “la più grande prigione a cielo aperto”.La verità di questi fatti, tuttavia, non può portare automaticamente a spo-sare la causa di Hamas e dei militanti palestinesi, e a giustifi carne le azioni acriticamente. La storia di Hamas è quella di un’or-ganizzazione politica e paramilitare che dal 2001 è responsabile di sva-riati attentati suicidi contro civili e militari israeliani, oltre che del lan-cio di migliaia di razzi da Gaza ver-so le città e i villaggi israeliani. Solo quest’anno ne sono stati lanciati oltre 2500, il che signifi ca che ogni gior-no decine di sirene d’allarme hanno suonato costringendo cittadini israe-liani a nascondersi nei rifugi. Inoltre pare che i militanti di Hamas spesso installino le piattaforme per il lancio di razzi nei pressi di edifi ci civili, così che in caso di bombardamento di tali postazioni da parte dell’avia-zione israeliana le eventuali vittime civili ricadano su Israele in termini di opinione pubblica negativa. Ma è altrettanto vero che Hamas, fi -nanziata e sostenuta da buona parte del mondo arabo, ha contribuito a migliorare le condizioni di vita nel-la Striscia, costruendo ospedali e scuole. Eppure, dopo le elezioni del 2006 nei territori palestinesi, i suoi militanti hanno scatenato una guerra

civile per il controllo del territorio di Gaza, eliminando o espellendo tutti gli avversari politici fi no alla con-quista del potere. E per capire ancora meglio quanto di politico ci sia die-tro ogni scelta o tattica messe in atto da tutti gli attori di questo complesso scenario, si consideri che sostenere Hamas con armi o fi nanziamenti è, per i gruppi di potere degli altri paesi arabi in cui nella popolazione è dif-fuso un sentimento anti-israeliano, un argomento politicamente forte per accaparrarsi i favori dell’opinio-ne pubblica.Come premesso, tutto questo non vuol ridimensionare le gravi respon-sabilità del governo d’Israele ver-so uno stato di cose inaccettabile. Forse, però, bisognerebbe rifl ettere sul fatto che spesso si tende a indi-viduare troppo facilmente dei Buoni e dei Cattivi. E lo facciamo – credo – nella speranza che effettivamente dei Buoni esistano.

Marco Lista

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anno 1 N. 2 giovedì 13 dicembre 2012- POLITICA - Sorrento: annullata dal TAR l’ordinanza 120 del 7 maggio scorso

Parla l’Avv. Giovanni Antonetti

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Dopo la clamorosa notizia dell’an-nullamento, con sentenza emessa dal Tar Campania lo scorso 28 no-vembre, dell’ordinanza sindacale del Comune di Sorrento n. 120 emanata il 7 maggio 2012, che introduceva l’obbligo del pagamento di un ti-cket per l’accesso all’area portuale, emergono altri particolari sulle spe-se effettuate dall’Ente comunale per questo progetto. Ce ne parla L’avv.to Giovanni Antonetti.• Quali le positività e le negatività dei provvedimenti, generalizzati ed estesi ai vari ambiti, dell’ammini-strazione comunale? “Cerco di sforzarmi ma non riesco a trovare proprio nulla di positivo che l’amministrazione di centrodestra abbia fatto per risolvere i problemi dei sorrentini.Dove sono fi nite le opere pubbliche promesse in campagna elettorale? Che fi ne hanno fatto le priorità della ristrutturazione dell’edifi cio scola-stico Vittorio Veneto e dell’amplia-mento dello Stadio Italia? Eppure di tempo ne è trascorso, dalla nomina dell’attuale primo cittadino datata 30 marzo 2010; oltre 970 giorni! Così come sono trascorsi anni e mesi dai rispettivi annunci della sistemazione dell’impianto di illuminazione lungo la statale n. 145 (via Nastro Verde) e della dismissione del depuratore presso il borgo di Marina Grande. E sinora cosa è stato fatto? Nulla! Ne frattempo ci sono state le dimissio-ni dell’assessore ai lavori pubblici Mariano Pontecorvo, la fi ssazione di date poi puntualmente rinviate, l’addebito delle colpe agli uffi ci o a lungaggini burocratiche, senza mai ammettere i propri errori, che evi-dentemente ci sono stati. Sempre colpa di qualcun’altro e di qualcosa di esterno ed imprevedibile! Unica nota di merito, per questa amministrazione, è la realizzazio-ne dello stabilimento pubblico alla spiaggia libera di San Francesco, tra l’altro sollecitato proprio dall’Italia dei Valori di Sorrento”.• Un commento sull’annullamento

dell’ordinanza sindacale n. 120 da parte del TAR Campania.Non parliamo poi dell’ennesima tegola per questa amministrazione comunale costituita dall’annulla-mento da parte del T.A.R. Campania dell’ordinanza sindacale del Comu-ne di Sorrento n. 120 dello scorso 7 maggio, che introduceva l’obbligo del pagamento di un ticket per l’ac-cesso all’area portuale.A questo punto attendiamo spie-gazioni da parte dell’assessore alla mobilità del Comune di Sorrento Giuseppe Stinga e del comandan-te dei vigili urbani Antono Marcia, quest’ultimo fi rmatario dell’ordi-nanza; spiegazioni che sono dovute a noi dell’Italia dei Valori, ai citta-dini sorrentini ed all’imprenditoria locale. Se a questo si aggiungono le spese legali, corrisposte per la dife-sa del Comune di Sorrento in questo grado di giudizio, a titolo iniziale, all’avvocato esterno Luisa Acam-pora, nonostante lo stesso ente sia dotato della fi gura di un avvocato comunale, beh, ai cittadini non resta che subire l’ennesima beffa.• L’amministrazione comunale ha affrontato delle spese per questa operazione ...Sì, ed è giusto che i cittadini sorren-tini ne conoscano l’entità. Con deli-bera di giunta municipale n. 80 del 13 aprile 2012, a cui hanno parteci-pato tutti gli assessori ed il sindaco Cuomo, si è deciso di stanziare com-plessivamente 50mila euro e deman-dare al dirigente del II° dipartimen-to, Antonio Marcia, la competenza per l’attuazione del provvedimento in questione. Con determina n. 459 datata 24 aprile si procedeva all’ac-quisto di ‘stampati vari necessari per le autorizzazioni al transito, nonché di tickets, al fi ne di consentire il re-golare funzionamento del servizio di cui trattasi’ per l’importo di euro 2.495,62 e con successivo provvedi-mento, sempre a fi rma del dirigente del II° dipartimento, esattamente con determina n. 502 del 10 maggio veniva affi dato, a seguito di verba-le di gara, il servizio ‘temporaneo e sperimentale, per mesi sei, di mo-vimentazione autobus e autovetture NCC con accesso al porto’ ad una cooperativa sociale per l’importo di 42mila euro.• La recente questione che ha in-vestito il presidente del Consiglio Comunale: una sua valutazione in merito all’accaduto.“E’ un’offesa all’intelligenza di tutti i sorrentini, degli addetti al settore e degli stessi organi di informazione,

defi nire le imminenti dimissioni del Presidente del Consiglio Comuna-le come un modo per ridare equili-brio alla rappresentanza delle varie forze politiche, anziché chiamare con il proprio nome una discutibile operazione di asfi ssiante pressione politica per soddisfare le pur legitti-me aspettative di qualche rampante consigliere comunale ed asseconda-re i desiderata di coloro che ritengo-no di poter infl uenzare dall’esterno (invero con magri risultati!!) le sorti dell’Istituzione del Comune di Sor-rento, e non solo; è la logica con-seguenza degli accordi sostenuti in campagna elettorale che hanno con-sentito all’attuale sindaco di essere sostenuto da 6 liste e di ottenere il 64 per cento dei voti: elezione inge-nuamente festeggiata allora come un successo, ma che ora si trasforman-do in un vero e proprio incubo.E cosa ancor più grave, tutto ciò av-viene mentre si è nel bel mezzo della crisi economica, nazionale e locale, in cui i sorrentini hanno altro a cui pensare, con l’imminente pagamen-to del saldo IMU, il trasporto in pe-nisola al collasso, i dipendenti della Eavbus senza stipendio da mesi, i lavoratori stagionali del settore al-berghiero che devono sostenere le proprie famiglie con il solo assegno di disoccupazione, la scuola Vitto-rio Veneto ancora vergognosamen-te chiusa dopo tre anni, il continuo sfregio delle nostre bellezze natu-rali a scapito di scatole interrate di cemento, il processo per il mega parcheggio di via Rota, le indagi-ni in corso sul Vallone dei Mulini, sulla Fondazione Sorrento, sull’af-fi damento dell’InfoPoint, l’inchiesta sull’Ospedale di Sorrento. Questi sono i problemi da risolvere, altro che il riequilibro delle forze politi-che! Speriamo solo che per il Santo Natale, oltre alle tredicesime, a tutti i sorrentini venga portato in dono il cambio dell’amministrazione comu-nale, magari con dimissioni volon-tarie, e non causate da elementi di destabilizzazione esterni”.• Ha una proposta possibile per mi-gliorare la situazione sorrentina, vista la crisi del commercio ed il problema casa che riguarda tutti i cittadini, ma soprattutto tante gio-vani coppie?“Non bisogna girare troppo intorno al problema e prendere in giro le per-sone: la questione è il costo degli af-fi tti troppo elevato, sia per le attività commerciali che per le abitazioni.Per quanto riguarda gli immobili ad uso abitativo abbiamo da tem-

po formalizzato la proposta, come gruppo Italia dei Valori, di creazio-ne un “Fondo comunale per gli af-fi tti sociali”, da affi ancare al “Fondo Sostegno alla Locazione” già previ-sto dalla Legge 431/98, con il quale fornire un contributo economico a favore dei cittadini che pagano, nei confronti di proprietari privati, affi tti elevati; procedendo alla ripartizione dello stesso, senza troppi problemi burocratici attraverso un bando pub-blico, aperto e correttamente divul-gato tra la popolazione, a favore di famiglie e giovani coppie il cui red-dito sia al di sotto di un determinata soglia debitamente documentata. E riteniamo che anche per gli esercizi commerciali valga la stessa cosa: il Comune può fornire un aiuto con-creto per il pagamento del canone di locazione di un negozio che, in alcu-ni casi, raggiunge cifre da capogiro.Tutto ciò può esser fatto, però, solo con il recupero di risorse economi-che comunali mediante la riorganiz-zazione degli uffi ci e la valorizzazio-ne delle competenze dei dipendenti che avrà come virtuosa conseguenza il taglio drastico di consulenze ester-ne ad avvocati, ingegneri, architetti, agronomi ed altri professionisti che ora vengono continuamente asse-gnate, l’eliminazione dell’inutile Premio Caruso che l’anno scorso ci è costato 311mila euro, il recupero dei crediti vantati dal Comune nei con-fronti di coloro che utilizzano beni comunali, e la netta riduzione dei servizi affi dati a cooperative e asso-ciazioni, troppo spesso inutili.Proprio su questi temi, commercio ed affi tti abitativi, sono state ultima-mente accolte le istanze della sezio-ne sorrentina dell’Idv; in particolare è stato creato il fondo comunale per gli affi tti sociali per l’anno 2012, per un importo di 25 mila euro come da noi richiesto, in modo che i tan-ti cittadini esclusi dalla graduatoria dell’anno 2011, possano essere am-messi ora e benefi ciare del contribu-to. Inoltre, anche se solo temporane-amente, è stato eliminato il cordolo spartitraffi co posto all’incrocio del quartiere di Marano, con notevoli benefi ci per i commercianti di viale Nizza, al cui fi anco mi sono perso-nalmente sempre battuto, i quali in pochi giorni hanno visto aumentare l’affl usso di clienti nei propri eserci-zi: sarà questo un motivo in più per chiedere con maggiore forza all’at-tuale assessore al corso pubblico ed al dirigente competente l’elimina-zione defi nitiva del cordolo”.

Teresa Russo

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anno 1 N. 2 giovedì 13 dicembre 2012- ECONOMIA -

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Benvenuti nel secolo della fl essibili-tà! Parafrasando un famoso fi lm, po-tremmo così defi nire il nostro tempo dove tutto cambia e si trasforma. E’ una rivoluzione tecnologica, ma an-che sociale che attraversiamo con una rapidità che nessuna generazio-ne aveva mai conosciuto prima d’o-ra. E’ l’effetto della globalizzazio-ne e della diffusione del web che ci fanno entrare e confrontare, almeno virtualmente, con l’intera umanità, prima ancora che con il popolo nel quale siamo venuti alla luce. Il fl usso di informazioni che ci at-traversa non ha rigidità, né un punto di fuga: è elastico, duttile, inclinato, fl essibile. Tutto scorre e passa tra le notizie, i commenti, le petizioni, i confl itti e le tragedie umane e natu-rali. L’unica cosa che resta è la paura di un mondo che non riusciamo più a contenere e comprendere con le conoscenze ed il sapere che abbiamo accumulato nel tempo e nello spazio. Stiamo diventando spettatori confusi di un mondo senza baricentro che ci possa proteggere, esposti ad un fu-

turo non prevedibile. Le nostre sono speranze friabili che sembrano sbri-ciolarsi innanzi a ciò che ci aspetta. Siamo davvero “canne al vento” con le braccia ed il cuore tesi ad afferrare solide sicurezze. Nuove parole e nuovi concetti, dun-que, sono necessari per ridefi nire il nostro esprit du temps: veloci-tà, globalizzazione, ma soprattutto fl essibilità. E’un nuovo vocabolario che descrive, racconta il presen-te, ma rimanda già al futuro. Ma la fl essibilità spaventa perché mette in profonda crisi le logiche costruttivi-stiche, quelle della programmazione economica, dei piani di sviluppo e dell’ ”ortopedia” sociale. Sono in-fatti in crisi i simboli del benessere e del welfare: la fabbrica, la casa, l’automobile e le ferie, la sanità, le scuole pubbliche e le pensioni. Uno tsunami economico e sociale che travolge e lentamente cancella la vita “lineare” del ceto medio, così ben descritta dal sociologo Richard Sennett. Una vita forse noiosa, ripe-titiva, alienante, ma scadenzata da

precisi obiettivi e sicuri passaggi. Nella fabbrica s’impastavano sudori ed alienazioni, ma anche una discre-ta dose di certezze ed un tangibile, quanto misurabile benessere econo-mico. Ma questa è la storia di ieri. Oggi, il mercato, la curva del capi-tale, quella degli investimenti e dei movimenti fi nanziari non hanno più un solo centro propulsore. Si piega-no, si allineano, s’inclinano e si si-stemano nei bacini e nei luoghi dove la produttività e le transazioni sono più rapide e meno costose. Non è un caso che gli imprenditori prediligano sempre più un’organizzazione a rete con frammentazione delle aziende, piuttosto che quella a piramide e che assumano solo su progetti a tempo determinato richiedendo al mercato lavoratori adattabili, duttili, modi-fi cabili e dinamici. In sostanza, ciò che è valutato al fi ne di un’assunzio-ne è la disponibilità al cambiamento. Si profi la così un nuovo dipendente, il lavoratore fl essibile: elastico, dut-tile, capace soprattutto di reinventa-re ed aggiornare continuamente se stesso e la sua professionalità.Le cifre e i numeri della fl essibi-lità non lasciano dubbi: crescono, di fatto, in tutto il mondo ed anche nel nostro Paese i contratti a tipici. Secondo i dati forniti dall’Istituto Regionale di Studi Sociali e Politi-ci “Alcide De Gasperi” di Bologna, nel 2011 gli occupati in Italia con contratti a termine sono stati ben 3.315.580 unità e la retribuzione netta mensile media tra i giovani con meno di 34 anni è stata di 836 euro (927 euro mensili per i maschi, men-tre scende a 759 euro per le donne). Stipendi bassi con palese violazione delle pari opportunità e tempi brevi di assunzione: così si caratterizza l’offerta di lavoro, nonostante il 46% degli impiegati abbia un diploma di scuola media superiore ed il 15,1% sia laureato. Ed è proprio nel settore

dei servizi ed in particolar modo nel commercio, nella ristorazione, negli alberghi e nei servizi alle famiglie e alle persone che i contratti atipici si stanno diffondendo a macchia d’o-lio. Le nuove generazioni sono, dun-que, già nel secolo della fl essibilità e nell’arco della loro vita cambieran-no spesso occupazione, ricoprendo mansioni differenti con contratti sempre diversi. A ben guardare, ciò che appare chiaro, nel lungo elenco di contratti a termine previsti dalla legge è la necessità di considerare il lavoro e la sua contrattazione sem-pre più individualizzati. Sono, infat-ti, le persone e non le “categorie” a contrattare i propri tempi di lavoro e le retribuzioni. Se questo è vero, ne consegue che le tutele sociali si affi evoliscono sem-pre di più e che per uscire dalla mor-sa della fl ex-insecurity, cioé dall’ele-vata fl essibilità dei lavoratori e dallo scarso livello di protezione, occorro-no misure urgenti che sappiano dare risposte civili e umane alla dignità delle persone. Occorrono ammor-tizzatori sociali e sostegni alle tran-sazioni da un lavoro all’altro, forme nuove di previdenza sociale, ma soprattutto un grande investimen-to nella formazione, nella ricerca e nella riqualifi cazione professionale delle giovani generazioni. Come ha scritto Albert Camus: “la vera ge-nerosità verso il futuro consiste nel donare tutto al presente”.

Benvenuti nel secolo della fl essibilità!La fl exinsecurity: lavoratori a tempo e senza protezioni sociali

Elena Varriale

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(Adnkronos Salute) - Un team di scienziati canadesi ha scoperto che una pro-teina, chiamata resistina e secreta dal tessuto grasso, è la causa del coleste-rolo alto. In pratica, la proteina nel mirino provoca alti livelli di colesterolo ‘cattivo’ (Ldl), aumentando i rischi di cardiopatie. La ricerca è stata presen-tata al Canadian Cardiovascular Congress 2012 dal team di Shirya Rashid della McMaster University.I ricercatori hanno anche scoperto che la resistina ha un impatto negativo su-gli effetti delle statine, medicinali anti-colesterolo usati nel trattamento e nel-la prevenzione delle malattie cardiovascolari. I ricercatori notano che il 40% circa delle persone che prendono le statine non vedono abbassarsi i livelli di Ldl. “La maggiore implicazione dei nostri studi è che i livelli di resistina pos-sono essere la causa dell’incapacità di questi farmaci di abbassare il coleste-rolo ‘cattivo’”, spiega Rashid. Secondo la studiosa questa scoperta potrebbe aprire la strada a una nuova rivoluzionaria terapia, in grado di ‘bersagliare’ e contrastare gli effetti della resistina, aumentando l’effi cacia delle statine.

Nell’intera penisola sorrentina, ed in particolar modo a Sorrento e Massa Lubrense, sorgono storici edifi ci che presentano, sia all’interno che sul-le pareti a pubblica vista, splendide opere d’arte dipinte su maioliche, defi nite in gergo dialettale “riggio-le”; la dizione deriva da un latino volgare “rubjola”, cioè rossiccia, a sua volta proveniente da una deca-denza del termine latino “ruber” che indica, appunto, il colore rosso, tipi-co della terracotta con la quale veni-vano costruite le maioliche.La più grande scuola Campana, di epoca settecentesca e fi ore all’oc-chiello dell’arte italiana in Euro-pa, faceva capo al maestro Ignazio Chiaiese di origine napoletane, a cui furono commissionate tra la fi ne del 1680 e la prima metà del 1700, an-che una serie di opere in tutta la pe-nisola sorrentina, e nella frontistante isola di Capri; lo splendore dei suoi “dipinti su ceramica” è testimonia-to dalla simmetria delle sagome, al tempo stesso stabili e sinuose, ma soprattutto dal mirabile connubio di colori tra loro contrastanti, ma acco-munati dalla vivacità e dalla imme-diata forza comunicativa. La perizia

della sua arte è ben visibile nell’ec-cezionale pavimento maiolicato del-la chiesa di S. Michele Arcangelo ad Anacapri (“la cacciata dall’eden”), nell’atrio del Palazzo Correale in Sorrento (Piazza Tasso), nella chie-sa del SS. Rosario, in località Mon-ticchio (Massa lubrense) in cui vi è un’autentica esplosione di colori giallo ed azzurro, nella raggiera su ceramica con stelloni di contorno; ma, oltre alla straordinaria produzio-ne del Chiaiese, tabernacoli, affre-schi maiolicati, edicole votive, sono presenti sulle facciate esterne di pa-lazzi e strade, negli atrii degli stessi e nelle chiese, ed inoltre all’interno di storiche abitazioni, quindi non espo-ste alla pubblica vista.Ed è proprio da quest’ultimo punto che merita partire un’analisi, seppur breve, del profi lo di tutela di dette espressioni artistiche, contenuto agli articoli 11, comma 1°, lettera a) e 50, comma 1°, del D.Lgs. 22 gennaio 2004 n. 42 (Codice dei beni cultura-li e del paesaggio); il primo artico-lo defi nisce, preliminarmente, quali “beni oggetto di specifi ca tutela”, tra gli altri, gli affreschi ed i tabernaco-li, indipendentemente da qualsiasi

provvedimento di verifi ca di inte-resse culturale da parte della com-petente Soprindentenza, il secondo, di seguito, esplicita la specifi ca tu-tela e testualmente sancisce che “E’ vietato, senza l’autorizzazione del Soprintendente, disporre ed eseguire il distacco (e quindi la distruzione, n.d.r.) di affreschi…tabernacoli ed altri ornamenti, esposti o non alla pubblica vista”.Tale regime di tutela, indirizzato a tutti i soggetti, pubblici o privati, proprietari di immobili con i descrit-ti ornamenti, oltre ad essere chiaro e rigoroso, in quanto volto ad evitare che in sede di restauro degli edifi ci possano essere alterate importanti testimonianze storiche del luogo, prescinde dall’esposizione dell’o-pera maiolicata alla pubblica vista, e concerne, quindi, anche quelle

contenute all’interno; da segnalare, inoltre, che si applica ulteriormente il regime generale di tutela di cui agli articoli 13 e seguenti del citato “Codice dei beni culturali”, altret-tanto cautelativo, per quegli immo-bili, e relativi ornamenti, oggetto di specifi ca apposizione di vincolo (Art. 13 D.Lgs. 42/2004) o verifi ca di interesse culturale (art. 12 D.Lgs. 42/2004).In conclusione, le “riggiole” sul-le quali sono dipinte vere e proprie opere d’arte, sono state considerate tanto dal legislatore nazionale quan-to dalla popolazione della penisola espressioni storiche, artistiche ed urbanistiche, che tali ed immutate devono restare al fi ne di poter con-tinuare a svolgere detta funzione “narrativa”.

LE MAIOLICHE IN PENISOLA SORRENTINA:LA TRADIZIONE DEI “RIGGIOLARI” E PROFILI DI TUTELA

Scoperta proteina causa del colesterolo alto

Giovanni Antonetti

Cesare Caruso

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Commercio e Turismobisogna andare verso una nuova cultura del territorio e un programma di rilancio condiviso

Si parla molto, da qualche tempo, sulla crisi in atto sul commercio e sul turismo. In tanti si dicono preoc-cupati. Di veramente concreto e pia-nifi cato si potrebbe fare di più. Anzi meglio dire che si fanno diverse, ap-prezzabili, iniziative “spot” che non hanno un fi lo conduttore ben struttu-rato. Non ho ancora visto un Proget-to di lungo medio - periodo. Ci vuole immediatamente una nuova cultura del territorio che dovrebbe mettere in comune idee, esigenze, progetti di sviluppo per defi nire un programma condiviso da tutti i soggetti interes-sati. Un esempio ultimo è il Black Friday. Iniziativa Usa, vecchia come il mondo. La prima idea di rimodu-lare il Black Friday del 23 novembre l’ha avuta, in penisola sorrentina, il Comune di Meta di Sorrento. L’ini-ziativa è stata derivata dalla proposta lanciata dalla titolare della Boutique Chiaro di Luna. Nella sola giornata del 23 novembre scorso a Meta tut-ti i negozi sono rimasti aperti sino a mezzanotte per emozionare gli ac-quirenti con sconti dal 20% fi no al 50%. A questa iniziativa si è acco-dato il Comune di Sorrento che ha strutturato, pare su un’idea di alcuni importanti e propositivi commer-cianti, un lungo fi ne settimana di sconti programmando, accanto alle giornate di shopping, iniziative ca-nore e no. Valuto positivamente que-ste iniziative perché, in questi mo-menti di crisi, compiere azioni con sconti ingenti, smuove gente da tutto il circondario e qualche benefi cio la porta. Quello che non mi piace è la “troppa enfasi” data, attraverso co-municati vari e polemiche, sulla pa-ternità per un’iniziativa che, di fatto, è semplicemente una giornata, o più giornate, di shopping scontato. Non risolve i problemi di fondo. Per cari-tà va tutto bene, un applauso a tutti! Però serve dell’altro. Il mio scritto non è un appunto sul commercio

nazionale o locale, né voglio fare da catalizzatore tra le parti o peggio il “professorino”. Desidero solo espri-mere, ancora una volta, determinati concetti. Pertanto scrivo dei sempli-ci appunti per stimolare e consentire di fare considerazioni, e commenti anche critici, su di un problema re-ale. La relazione tra commercio, tu-rismo e città rappresenta una delle linee portanti dello sviluppo urbano e ciò vale in particolar modo per il nostro paese, sia per motivi storici, sia culturali, sia turistici. Il com-mercio, inoltre, ha impatti decisi-vi sul piano sociale basti pensare a come incarni tradizione e identità e valorizzi il territorio con le sue spe-cifi cità. Il cambiamento dei modelli di consumo e l’affermazione delle forme di distribuzione moderna, tut-tavia, hanno modifi cato sostanzial-mente il rapporto tra commercio e città in direzione di un progressivo decentramento della spesa verso al-tre zone per effetto della nascita di centri commerciali. A Sorrento poi il commercio si “concentra”, turistica-mente parlando, sulla parte centrale della città. Così di contro si registra un progressivo deterioramento di alcune zone commerciali come, ad esempio, Viale Nizza – Piazza Lauro – Via degli Aranci e altre. In alcune aree di Sorrento il tessuto commer-ciale si è indebolito o addirittura si è assistito a veri e propri fenomeni di quasi rendere deserto commerciale. Le diffi coltà congiunturali, infi ne, conseguenza della crisi fi nanziaria, hanno avuto pesanti ripercussioni sul mondo dell’economia reale e hanno messo a dura prova tutto il sistema economico locale. Tutti questi fattori d’indebolimento della struttura com-merciale hanno creato l’esigenza, non più rimandabile, di rilanciare il commercio anche come strategia di riqualifi cazione urbana. Un rilancio reso possibile solo mediante una

forte sinergia tra settore pubblico e privato. La prima idea organizzati-va che lancio è quella di costituire i Quartieri Commerciali. In sintesi le associazioni di categoria dovrebbe-ro stratifi care la città di Sorrento in Quartieri, ad esempio: Corso Italia Nord, Corso Italia Sud, Piazza Tasso e Centro storico, Piazza Lauro e Via-le Nizza, Via Aranci e Zone Marina Grande e Piccola. Ogni quartiere dovrebbe avere un Comitato leader che, avendo in mano il polso del proprio territorio, dovrebbe studiare progetti e azioni da rappresentare ai Presidenti delle Associazioni di ca-tegoria e poi all’Amministrazione Comunale. Insomma bisogna fare si-stema e lavorare insieme. Cari amici sappiate che oggi, per avere succes-so e per risalire la china, vale il mot-to: Se IO vinco, TU vinci – Se IO perdo, TU perdi. Penso che il con-cetto sia ben chiaro. L’altro giorno ho incontrato un commerciante sto-rico di Sorrento che, durante il no-stro incontro di lavoro, mi ha detto: “Ho visto al telegiornale che in Italia stanno chiudendo migliaia di attività commerciali, del resto come qui a Sorrento e in penisola sorrentina. E’ un pianto amaro, ho i magazzini pie-ni di merce, la gente non ha i soldi in tasca per spendere. C’è bisogno di più ottimismo e di favorire lo svilup-po, i cittadini soffrono e hanno biso-gno di stipendi più alti per difendere il potere d’acquisto delle famiglie. Soprattutto si pagano troppe tasse. Le paghiamo noi, le pagano i citta-dini. Non si può andar avanti così, mi aspetto un dopo Natale molto amaro”. Io, purtroppo, concordo e sottoscrivo. Tuttavia il concetto lo dovrebbe capire la classe dirigente, chi ci comanda. Sulla classe politica sorrentina non esprimo giudizi. Su quella nazionale devo dire che colo-ro i quali ci comandano non vivono a mille euro al mese di stipendio! Perciò non capiscono, o fanno fi nta, i problemi del popolo e del ceto me-dio o della vecchia borghesia. I com-mercianti, per uscire dalla crisi, de-

vono fare sistema e fare un sistema forte. Questo è il concetto fi losofi co e astratto. Penso che tutte le parti chiamate in causa abbiano ragione; i problemi sono di tutti, imprese, po-litica, cittadini. Quello che manca è la “Programmazione”, il lavorare in-sieme. Rimbocchiamoci le maniche e lavoriamo insieme, hic et nunc, per il bene nostro e della nostra Città. Apriamoci, non chiudiamoci a riccio perché non conviene a nessuno. La concertazione attiva fra gli Opera-tori del settore e le Istituzioni deve diventare costante. Salvaguardare il commercio non vuol dire solo tute-lare un interesse particolare ma vuol dire tutelare i numerosissimi addetti, le loro famiglie e un’intera città. Le Associazioni di categoria dovranno proseguire con l’importante lavoro svolto fi no ad ora a tutela della ca-tegoria. Sono consapevole che non sarà un percorso semplice ma, mi ripeto, l’unione d’idee, e di un obiet-tivo comune, darà sollievo al settore e consentirà di affrontare la crisi con gli strumenti giusti per superarla. Per quanto mi riguarda, da cittadi-no, garantirò il mio impegno in que-sto percorso costruttivo a chi vorrà ascoltare le mie idee in merito. Ecco, in estrema sintesi, un ipotetico piano di lavoro buttato giù così come mi viene per la mente! Riparto da due punti fermi che, da anni, cerco di far capire a tutti e che potrebbero esse-re le basi di discussione e di azione. I due punti sono. Il brand forte di Sorrento. Fare un Bollino Qualità del Turismo e del Commercio Ar-tigianato avallato e certifi cato dal primo Cittadino. Ovviamente quan-do discutiamo di Commercio come conseguenza parliamo anche di Turi-smo perché il commercio sorrentino è dipendente per l’89,59% (dato OBI anno 2010) dal segmento turistico. Purtroppo il dato OBI lo scorso anno aveva previsto per la Città di Sorren-to, nel periodo 2010/2015, una con-trazione del PIL di oltre € 11milioni. Bisogna risalire e riconquistare le posizioni perse. Gaetano Mastellone

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Ora qualcuno, a seguito della mia prossima affermazione, dirà …. ma che bella scoperta! Stabilito che il Turismo è la risorsa più importante di Sorrento, e che intorno ad esso ruota tutta l’economia del territorio, pongo una domanda. Gli operatori e i politici, nell’esercizio delle loro importanti attività e responsabilità, si sono mai domandati se sono “co-erenti”, nei loro atteggiamenti e nel loro lavoro, con le nuove guidelines del Turismo-Commercio moderno? Sicuramente molti si scopriranno, da soli, non coerenti; molti scopriran-no l’assenza di una valida politica turistica-commerciale e di una visio-ne strategica. Dopo questa domanda provocatoria, non critica, e fi nalizza-ta allo stimolo ritengo che è necessa-rio muoversi, e subito! Bisogna fare un Progetto e una programmazione attenta a medio lungo termine. Biso-gna tenere conto delle esigenze delle categorie (imprese turistiche e com-merciali) nell’ottica di promuovere uno sviluppo armonico. Bisogna avere obiettivi chiari e condivisi con scenari di sviluppo ben defi niti. A mio parere la “nuova fi losofi a”, che deve caratterizzare la Sorrento turi-

stica e commerciale, si deve basare sui seguenti punti di analisi.1. Costituire subito una Task Force TURISMO capace di defi nire, con la politica e gli operatori del settore turistico-commerciale, le strategie e i programmi al fi ne di individuare la nuova strada da seguire per ottenere una migliore e più qualitativa collo-cazione sul mercato internazionale e nazionale, anche comprensoriale provinciale, del brand Sorrento. La FONDAZIONE SORRENTO va assolutamente rinnovata nella sua mission. 2. Coinvolgere tutte le categorie di operatori per fare sistema (alberga-tori, commercianti, artigiani etc.) in modo da condividere le modalità per il raggiungimento dei nuovi obiettivi prefi ssati. Le categorie devono se-dersi allo stesso tavolo di lavoro. 3. Perseguire con gli operatori un confronto periodico e costante sull’andamento turistico/commer-ciale - una sorta di Osservatorio - per discutere sugli aspetti positivi e quelli critici riscontrati al fi ne di intraprendere le adeguate azioni cor-rettive con interventi mirati e tempe-stivi.

4. Individuare le iniziative più ido-nee a rispondere, in modo effi cace, alla rapida evoluzione del mercato attraverso un’attenta analisi dei bi-sogni. 5. Ritrovare l’identità e l’accueil di Sorrento dando particolare risalto alla riscoperta delle antiche tradizio-ni e degli aspetti più legati alla vec-chia sorrentinità, che pare così lon-tana ma che è così attuale. Investire sulla cultura che è anche spinta sul turismo e commercio. 6. Fidelizzare gli ospiti che per tra-dizione frequentano Sorrento attra-verso il miglioramento della qualità dei servizi offerti dando maggiore qualità. 7. Riservare una particolare attenzio-ne alla defi nizione di eventi di forte impatto mediatico, che insieme agli eventi culturali e sportivi, diventino un appuntamento ricorrente. 8. Intensifi care l’attività congressua-le, e non, come elemento caratteriz-zante e trainante della terza stagione turistica, quella invernale. 9. Favorire le manifestazioni sporti-ve di prestigio (calcio – tennis – sci nautico – attività subacquee etc.) perché possono dare a Sorrento un

altro canale di vendita e di aumento presenze. 10. Ricercare nuovi mercati puntan-do su settori cosiddetti di nicchia anche attraverso sistemi tecnologi-camente innovativi. Ad esempio at-tuare un Progetto SorrentoInternet che possa dare una maggiore oppor-tunità di business anche attraverso l’ottimizzazione e l’unifi cazione dei vari sistemi internet locali esistenti (immagine coordinata). Si deve pun-tare sulla diffusione dell’immagine di un soggiorno doc e qualitativa-mente valido. 11. Attuare sul mercato interna-zionale e nazionale un’attenta po-litica promozionale, da estendere anche sul territorio comprensoriale provinciale, al fi ne di promuovere l’immagine e il prodotto turistico commerciale offerto. 12. Promuo-vere iniziative, anche strutturali e fi -nanziarie, che favoriscano il miglio-ramento e la riqualifi cazione delle strutture commerciali e turistiche.Infi ne, da ultimo ma non ultimo, è necessario avviare dei Tavoli di la-voro Peninsulari che abbiano alme-no una cadenza trimestrale.

Rilancio del commercio in penisola sorrentinaAlcune idee di proposta - attivita’ propedeutiche

Gaetano Mastellone

foto di: Rosario Criscuolo

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anno 1 N. 2 giovedì 13 dicembre 2012 - ENTI & ISTITUZIONI IN PENISOLA -

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Un grande vescovo ed un’eccezio-nale iniziativa fi lantropica hanno onorato Sorrento – e l’intera dioce-si – nel 1889. Il presule era mons. Giuseppe Giustiniani – Arcivescovo di Sorrento dal 1886 al 1917 – l’ente era il Mendicicomio S. Antonio”.La lungimiranza di mons. Giusti-niani e la generosità dei sorrentini hanno realizzato un’opera che, ag-giornatasi alla concezione moderna, rappresenta un asilo di bontà e di carità che continua a svolgere la fun-zione che il fondatore programmò.Ma proseguiamo con ordine!Nel 1483 esisteva la Confraternita di S. Eufemia (oggi ancora esisten-te perché ripristinata sotto la deno-minazione di S. Pietro e S. Eufemia nel 1995) con sede nella chiesetta ed annesso fabbricato e giardino fuori le mura della città, verso la collina sotto il costone della Crocevia. Nel 1562 l’intero complesso fu ceduto ai Padri Conventuali (da cui la dedi-cazione a S. Antonio, in sostituzione di S. Eufemia), per la loro missione religiosa. Furono questi che provvi-dero a trasformare il fabbricato in convento, ma, a seguito delle leggi napoleoniche di soppressione degli ordini monastici, nel 1806, furono costretti a lasciare il tutto.Con la restaurazione del regno bor-bonico e con il ritorno dei beni in proprietà della confraternita, questa, con atto per notar Stiffa del 1883, cedette il fabbricato al cav. France-sco Saverio Gargiulo, il quale aveva assunto l’impegno d’impostare un Istituto per la “Educazione di gio-vinette orfane di bassa condizione”. Purtroppo tale iniziativa non fu con-cretizzata ed il nuovo arcivescovo sorrentino, mons. Giuseppe Giu-stiniani, nello stesso anno del suo insediamento, assunse il complesso per una nuova destinazione: istitui-re un “Ospizio per i vecchi d’ambo i sessi, inabili al lavoro”. Il rapporto fu, poi, formalizzato con atto nota-rile del 1889, con il quale la Con-fraternita cedeva il tutto in enfi teusi perpetua per il canone annuo di 25 lire, successivamente trasformato

con l’obbligo di “una rappresentan-za di dodici poveri vestiti nell’abito dell’Istituto, a seguire il feretro degli aggregati alla Confraternita ed a pre-ferire nel ricovero i confratelli, even-tualmente, caduti in miseria”. Per la verità tale “prestazione” è stata ri-spettata fi no a qualche decennio fa, estesa anche a benefattori dell’ente.L’iniziativa trovò grande eco nella generosità dei sorrentini i quali face-vano a gara per sostenere l’operosità di mons. Giustiniani (che dispose, alla sua morte, di essere sepolto con i “suoi” poveri), attraverso donazio-ni immobiliari, legati testamentari e sostegni vari. Ricordo, ancora, che, in molti esercizi commerciali, esi-stevano scatoli-salvadani, in legno, con la indicazione “Per l’Ospizio dei poveri di S. Antonio”, le cui somme, annualmente (quasi sempre in coin-cidenza della festa dal Santo di Pa-dova o a periodi vari, se si raggiun-geva il pieno) venivano consegnate allo stesso ente. Lo spirito caritatevole dell’Ospizio era giunto al punto che, nei giorni precedenti la data del 13 giugno, molti giovani allestivano, al di fuori dei portoni delle rispettive abitazio-ni, dei piccoli “altarini” con l’im-magine del Santo dei miracoli, chie-dendo offerte e donando immagini dello stesso. Era una vera a propria gara per chi versava, il 14 giugno, la maggiore somma alle Suore dell’O-spizio. Sì, perché la direzione e l’as-

sistenza del “mendicicomio” era stata, fi n dalla sua fondazione – 1889 – affi data alle suore della Congrega-zione “Boccone del povero”, fonda-ta a Palermo, nove anni prima, dal sacerdote Giacomo Cusmano (bea-tifi cato, da S.S. Giovanni Paolo II, il 30 ottobre 1983), ancora nel loro compito. Di alcune di esse è ancora vivo il ricordo!E molti Terzi Ordini, Associazioni cattoliche e Confraternite erano so-liti organizzare visite agli ospiti di S. Antonio, con doni ed anche con pic-coli spettacoli.Con il successore di mons. Giusti-niani, mons. Paolo Jacuzio, l’isti-tuzione si perfezionò, ottenendo il riconoscimento di Ente Morale con decreto del 9 giugno 1919. L’Ammi-nistrazione fu affi data ad un Consi-glio di Amministrazione, composto dall’arcivescovo pro tempore (o da un suo delegato), quale presidente e da quattro consiglieri, due nominati dallo stesso presule due dal Comune di Sorrento. Nel 1981 ci fu la trasformazione e la “Casa dei poveri”, istituita da mons. Giustiniani, divenne la “Casa di ri-poso S. Antonio”, adeguandosi ai tempi e perfezionandosi, anche con ampliamenti ed attrezzature più con-fortevoli. Con delibera del Consiglio Comu-nale del 24 settembre 1981, n.43, fu approvato il nuovo progetto di siste-mazione con restauro ed ampliamen-

to del complesso, onde evitare che, in occasione della revisione degli Enti di Assistenza e Benefi cenza, passasse all’Ente Pubblico. Era prevista una spesa complessiva di tre miliardi, per realizzare il sud-detto programma, onere coperto in parte con la vendita di alcuni beni ricevuti in donazione o eredità per il conseguimento degli scopi istitutivi ed in parte, anche, con il ricavato della “vendita” delle nicchie cimi-teriali di una cappella posseduta nel cimitero cittadino. Forse esistevano altre soluzioni, meno onerose e più convenienti, ma l’amministrazione del tempo non ritenne di praticarle! Si sarebbe anche potuto evitare di alienare cespiti immobiliari la cui rendita sarebbe stata di valido soste-gno per i futuri sviluppi del comples-so.La nuova sistemazione su progetto dell’arch. Antonino Fiorentino ha consentito di disporre un complesso confortevole con la possibilità di ac-cogliere sessanta ospiti cui offrire il massimo dell’assistenza e dell’ospi-talità. In alcuni locali al piano terra, con ingresso autonomo, è stato rea-lizzato un Centro Medico per emo-dialisi, ancora unico in Penisola Sor-rentina, che presta servizi effi cienti sia per le attrezzature moderne di cui è fornito, sia per il personale medico di alta specializzazione. L’antica Istituzione Pubblica di Assistenza e Benefi cenza è stata ri-dotta ad Ente di diritto privato, Sog-giorno S. Antonio, con decreto del Presidente della Giunta Regionale della Campania, confi gurabile fra le ONLUS, come Ente Non Commer-ciale.Lo spirito di carità del suo fondatore e la lungimiranza dei suoi succes-sori, hanno realizzato un’istituzione che, sviluppatasi sulla base della ge-nerosità caritatevole dei sorrentini, è giunta alla concretizzazione di un ente che offre, oltre che un sereno soggiorno a quanti hanno bisogno di ricevere conforto, assistenza a chi ha esigenza di trovare assistenza.

Nino Cuomo

CASA DI RIPOSO “S. ANTONIO”

Casa di riposo S.Antonio - foto di: Rosario Criscuolo

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anno 1 N. 2 giovedì 13 dicembre 2012- EVENTI -

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Un libro per ricordare un’associazio-ne ed una persona scomparsa!L’associazione è il Centro di Studi e Ricerche “B. Capasso” e lo scom-parso è il prof. Antonino Fiorentino, il libro è uno dei “Quaderni della Terra delle Sirene”.Antonino Fiorentino, uno dei fonda-tori del Centro di Cultura – l’anima ed il motore – sorto nel 1980 per sostenere un cammino culturale a fi anco dell’Amministrazione Comu-nale, mentre “La Terra delle Sirene” è il periodico annuale di diffusione tipografi ca di iniziative ed argomen-ti di storia e di indagini nello studio dell’ambiente sorrentino.Son trascorsi più di tre anni dalla scomparsa del prof. Fiorentino e, giustamente, il Centro “Bartolomeo Capasso” ha voluto ricordarlo pre-sentando nella Sala Consiliare del Palazzo Municipale la pubblicazio-ne “Immagini e Memorie”, con l’in-tervento, oltre che di una larga fol-la di estimatori, di quanti lo hanno conosciuto, hanno operato con lui o ne hanno raccolto l’eredità, testimo-niando che la fi accola è solida e non si spegne, nonostante le diffi coltà del momento. Trattasi di un libro a più

mani, nel quale amici, collaboratori ed estimatori hanno tracciato ricor-di ed esperienze di un personaggio al quale il Centro deve molto. Era un’epoca in cui, ad eccezione dell’I-stituto di Cultura “T.Tasso” (anche con un’attività alquanto ridotta), non vi erano altri enti che proponesse-ro iniziative culturali. Benito Iezzi, Arturo Fratta e Antonino Fiorentino – che potremmo individuare come le menti ed il braccio – insieme ad un gruppo di giovani, oggi suoi suc-cessori (si era oltre trent’anni fa), costituirono un’associazione che vollero intitolare al più grande sto-rico sorrentino del passato, iniziando proprio con il celebrarne l’80° anni-versario.Qui non dobbiamo parlare del Cen-tro Culturale, ma del suo “motore” il quale aveva particolari caratteristi-che, tra le quali emergeva la grande passione per la fotografi a (fu tra i fondatori del Cinefotoclub). Non vi era manifestazione pubblica che non lo vedesse con la sua macchina foto-grafi ca piegarsi curvarsi e spingersi a riprendere. Una delle sue caratteri-stiche era quella di inviare alla per-sona interessata una foto con il suo

17 dicembre 2012 ore 19,00BASILICA DI SANT’ANTONINO ABATE

KNAGUI’s QUIET PLACE Concerto Gospel

Lo spettacolo “Quiet Place”, nato nel 2010 e ogni anno rinnovato nel repertorio, con intepreti americani e re-lative grande verve, è molto suggestivo e coinvolgente grazie anche al carisma del direttore KNAGUI e alla bra-vura degli Artisti. Ogni tipo di audience, dai più giovani alle famiglie, alle persone anziane, è entusiasta e felice di ascoltare sia i grandi classici che le rivisitazioni orginali del Gospel più tradizionale.E’ uno spettacolo che soddisfa pienamente il pubblico più esigente per la qualità dello spettacolo, delle voci, della scelta del repertorio. Gli Artisti amano molto can-tare nelle Chiese, perchè “Gospel” signifi ca Vangelo ...ed ognuno di essi ha imparato a cantare proprio in Chiesa, dove tuttora ogni domenica tengono bellissime funzioni dense di spiritualità, nelle quali la musica gospel è canta-ta non in funzione di un’esibizione, bensì è l’espressione del famoso detto “Chi canta prega due volte” di S. Ago-stino. Il concerto si tiene nella Basilica di S. Antonino Abate, cara a tutti i Sorrentini, per stimolare l’attenzione sulle iniziative per i restauri della chiesa e particolar-mente sulla lotteria in corso.

26 dicembre 2012 ore 20,00PIAZZA VENIERO

THE BIG JAZZ THEORYMARIO MONTELLA – pianoforte

SAUL DI PALO – basso MARCELLO CARDILLO – batteria

E’ un trio jazz che nasce nel novembre del 2011 com-posto da musicisti molto diversi tra loro, soprattutto per quanto riguarda le esperienze musicali, generi e artisti di riferimento. Tutto questo crea un bel mix musicale che conferisce alla band molta versatilità, portandola a suonare jazz anni 60, bossa nova, ritmi latini che pos-sono sfociare anche nel classico napoletano. Nonostante il gruppo sia nato da poco, ad ogni live è stata sempre riscontrata una risposta molto positiva, a tratti entusia-stica, grazie alla passione che accompagna l’esecuzione dei brani, scelti attentamente e secondo un ordine volto il più possibile a non far calare l’attenzione del pubblico. The big jazz theory, oltre a essere un trio che si dedica ad eseguire e rivisitare standard jazz, ha incominciato a proporre anche pezzi inediti, come “Italy” e “Blue sea”, di Mario Montella, e “No pasa nada”, di Saul Di Palo. Inoltre sono in fase di defi nizione altre composizioni.

… autografo!Un’altra sua ... creatura fu il Centro Meridionale di Educazione Ambien-tale (CMEA) che, per una particola-re iniziativa fu istituita dall’Ammi-nistrazione Comunale ed affi data a lui, Assessore ai Beni Culturali, che ne fu – a lungo – il primo presiden-te, alla cui carica dovette rinunziare (passandone a “direttore”), perché fu eccepito che un consigliere co-munale non poteva presiedere un ente fi nanziato dall’amministrazione pubblica.Aveva iniziato con la celebrazione dell’Anno ecologico, che fu la peda-na per il grande salto e per stringere quelle amicizie che, negli anni, risul-tarono preziose. Il libro, dopo la “premessa” del Sin-daco ed un ricordo del fi glio Gio-vanni, che nella sua scia ha conqui-stato alte vette, orgoglio del padre, si sviluppano ricordi del “professo-re”, come pubblico amministratore, come docente di materie artistiche, come appassionato della fotografi a (in bianco e nero, perché diceva che consentiva, più che quella a colori, di osservare i particolari e le diffe-renze), come fondatore del “B. Ca-

passo”, come anima del Cmea, come sorrentino amante del proprio paese e del proprio territorio, come cittadi-no e come amico.Era dotato di una volontà instancabi-le, disposto ad “ascoltare”, ma mag-giormente ad operare e realizzare. Non conosceva stanchezza ed era sempre disponibile, per la sua mode-stia e per la sua fermezza nel propo-sito di raggiungere la meta prefi ssa.Entrò in politica nella competizione elettorale amministrativa del 1970 e si presentò all’elettorato come “vol-to nuovo” e sfondò con questa sua … invenzione piazzandosi al terzo posto, dopo il capolista e chi scrive.Oggi, Antonino Fiorentino, noto come “Mastu Ninì” – soprannome della famiglia - è rimasto un mito e le sue iniziative - culturali, foto-grafi che e presepiali sono più che vive, segno della bontà della propo-sizione, della effi cienza dell’attività svolta, della fertilità del seme messo a dimora.Opportunamente l’Amministrazione Comunale – grata del suo impegno e della sua eredità – ha assunto il pa-trocinio della manifestazione com-memorativa!

In ricordo del prof. Antonino Fiorentino

Nino Cuomo

SORRENTO JAZZ FESTIVAL XIIIa EDIZIONEper M’illumino d’Inverno

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anno 1 N. 2 giovedì 13 dicembre 2012

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- EVENTI -

VI ASPETTIAMO

ISTITUTO COMPRENSIVO “BOZZAOTRA”ISTITUTO COMPRENSIVO “BOZZAOTRA” Scuola dell’Infanzia, Primaria, Secondaria di 1° grado

MASSA LUBRENSEMASSA LUBRENSE

17 DICEMBRE 2012 SCUOLA PRIMARIA

Monticchio Chiesa di San Pietro

ORE 16,00 “UN NATALE D’AMORE”

18 DICEMBRE 2012 SCUOLA PRIMARIA

Massa centro “Don Milani” SCUOLA SECONDARIA 1° GRADO

“Bozzaotra” Chiesa Ex Cattedrale Santa Maria delle Grazie

ORE 10,30 “NATALE E’”: Celebrazione eucaristica

presieduta da S.E. Francesco ALFANO, Arcivescovo della Diocesi di Castellammare e Sorrento

18 DICEMBRE 2012 SCUOLA INFANZIA

Monticchio Chiesa di San Pietro

ORE 16,00 “AUGURIAMOCI BUON NATALE”

19 DICEMBRE 2012 SCUOLA INFANZIA

Massa centro “Don Milani” Chiesa Ex Cattedrale Santa Maria delle Grazie

ORE 17,00 “E’ FESTA, E’ FESTA... E’ NATO GESU’”

Gli Alunni della Scuola dell’ Infanzia, Primaria e Secondaria

di 1° Grado presentano il programma delle manifestazioni

natalizie inserite nel Piano dell’Offerta For-

20 DICEMBRE 2012

SCUOLA SECONDARIA 1° GRADO “Bozzaotra”

Classi 1a A — 1a B — 2a C con la partecipazione della classe 5a

SCUOLA PRIMARIA Monticchio

Scuola Secondaria 1° Grado “Bozzaotra” ORE 16,30

“MIRACOLO DI NATALE”

20 DICEMBRE 2012 SCUOLA INFANZIA

Termini Sala parrocchiale

ORE 17,00 “TOMBOLATA… CHE ALLEGRIA!”

21 DICEMBRE 2012 SCUOLA PRIMARIA

Termini Sala parrocchiale

ORE 17,00 “NOTE DI NATALE”

Anche a Massa è pronto il ricco ca-lendario degli eventi organizzati per far trascorrere ai cittadini ed ai tanti ospiti che abitualmente trascorrono questo periodo, il più bello dell’anno forse, nella nostra ridente cittadina costiera che occupa la parte termina-le della penisola sorrentina affacciata su Capri ed i Golfi di Napoli e di Salerno. E come sempre, una siner-gia tra i vari artefi ci delle iniziative nell’organizzare questi eventi che di certo lasceranno il segno nei tanti

che parteciperanno alle stesse. Qui di seguito i vari programmi stilati per noi dalle due Pro Loco e dalle Due Parrocchie di Massa Centro e di Sant’Agata, dal Centro Polifun-zionale della terza età di Massa in collaborazione con il Piano Sociale di Zona ed il Comune. Si inizia già in settimana con i tradizionali festeg-giamenti in onore di Santa Lucia, particolarmente venerata a Sant’A-gata, tra i quali il tradizionale falò e gli spettacoli musicali. E poi, a

cominciare dalla settimana prossima e fi no all’Epifania, tanti eventi per tutti. Si parte con quelli organizzati dai due Istituti Comprensivi presenti sul territorio, il Pulcarelli Pastena (di Sant’Agata) ed il Bozzaotra Mon-ticchio (di Massa Centro), uno dei due Istituti presenti sul territorio nei quali i nostri fi gli entrano bambini ed escono ometti, che eseguiranno concerti e spettacoli, e poi a seguire i Concerti della Corale di Massa Cen-tro composta da circa cento amici di

tutte le età e la tradizionale Marcia-longa di Santo Stefano, giunta alla Sua XXXIV Edizione, le commedie, le tombolate, i giri in trenino, il ciuc-cio di fuoco, la canzone de “lo Capo d’anno”, i concerti, le escursioni ed i brindisi, le feste dei nonni con i ni-potini, tutti insieme fi no all’arrivo della Befana con il suo carico di doni per tutti il 6 gennaio, senza dimenti-care le funzioni religiose che fanno da fulcro a tutto il resto.

Massa Lubrense: un Natale 2012 ricco e coinvolgenteMolteplici e varie le iniziative organizzate dalla Pro Loco e dai due Istituti Comprensivi

Lello Acone

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anno 1 N. 2 giovedì 13 dicembre 2012- TRADIZIONI - A SALERNO LA SETTIMA EDIZIONE DI “LUCI D’ARTISTA”La città si presenta vestita di sfavillanti colori fi abeschi, con archi di luce tra i quali si intravedono elfi , draghi, tappeti volanti …

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Taglia il traguardo della settima edi-zione l’iniziativa Luci d’Artista con cui la città di Salerno offre ai propri cittadini e a chi la visita, un colpo d’occhio davvero impressionante grazie ad uno spettacolo di luminarie che lascia senza fi ato gli spettatori. Il capoluogo campano “ha rubato” l’iniziativa alla città di Torino, dove si svolge dal 1998. Nel 2009-2010 un gemellaggio ideale tra le due città ha prodotto uno scambio reciproco. Nel periodo della manifestazione (novembre-gennaio) parte delle luci adottate l’anno precedente dal capo-luogo piemontese sono state esposte a Salerno, oltre ad altre opere ine-dite appositamente commissionate. Nel 2009 invece la città di Torino ha adottato diverse opere salernita-ne, iniziando così una vera e propria joint venture artistica.

I rifl ettori sul capoluogo campano (è proprio il caso di dirlo) si sono accesi già da novembre e si spegne-ranno non prima di gennaio. Il tema scelto per quest’anno è in continuità con le scorse rapresentazioni: spa-zio al mito ma con nuovi elementi suggestivi che richiamano le fi abe Il Giardino incantato continua a ger-mogliare nella Villa Comunale e nel-le strade principali del centro storico arricchendosi, in questa edizione, di un riferimento alle saghe nordiche. Gli Elfi e le fate accompagnano i visitatori nell’esplorazione di un mondo fantastico e sorridono felici e dispettosi tra archi di luce ed angoli antichi. Dal lontano Oriente compa-iono Lanterne e Draghi. Un omaggio ad una cultura millenaria che è sem-pre più vicina alla nostra vita quo-tidiana in una globalizzazione mito-

logica affascinante. I Tappeti Volanti ci trasportano nel mondo delle Mille ed una Notte dove l’impossibile di-venta reale. Ulisse continua a solcare le Strade del Mito, testimone mira-bile dell’avventura umana sempre sospesa tra ignoto e coraggio. E poi i grandi alberi di Natale e la foresta di ghiaccio che celebra il gemellag-gio con Stoccolma. Spuntano dalla notte anche astri, pianeti ed elementi siderali mentre a completare la festa luminosa giungeranno maxi alberi e slitte.Il progetto di illuminazione costato circa due milioni di euro si confi gura come una vera e propria mostra di arte contemporanea a cielo aperto fruibile da tutti, al fi ne di creare un contatto diretto tra gli spettatori e le creazioni artistiche in maniera ine-dita e coinvolgente. Quest’anno più degli anni scorsi, la bellezza delle lu-minarie sta portando a Salerno tantis-simi turisti. Già il primo week-end, infatti, la città è stata presa d’assalto da oltre 200.000 mila visitatori che sono arrivati da tutta la Campania e anche dalle altre regioni. Il record di due milioni di presenze registrato in ambo le edizioni dell’ultimo biennio pare facilmente battibile e, dalle pa-role del sindaco De Luca pubblicate sul sito dedicato all’iniziativa, tra-spare la soddisfazione per un’idea che si confi gura come un importante volano commerciale per la sua città: “Luci d’Artista diventa l’occasione per conoscere le bellezze artistiche ed ambientali di Salerno, fare shop-ping e gustare il meglio dell’offerta enogastronomica. Il progetto darà una spinta positiva a tutta l’econo-mia non solo locale ma dell’intera regione poichè la visita è inserita nei programmi di viaggio dei principali operatori turististici”.Giornata clou è stata sabato 1 dicem-bre, quando le manifestazioni festive del capoluogo campano sono entrate nel vivo. Alle 11.30 è stato proprio il primo cittadino salernitano ad inau-gurare la mostra di presepi artistici installata nel Tempio di Pomona dove saranno esposti anche pregia-

ti capolavori del ‘700 napoletano grazie alla collaborazione con gli artigiani di San Gregorio Armeno e dell’Associazione Corpo di Napoli. Uno scambio culturale che sta ri-scuotendo grande successo a Napo-li con l’ammirata esposizione delle Luci d’Artista lungo la celebre via degli artigiani presepiali conosciuti ed apprezzati in tutto il mondo.Da un po’ di anni a questa parte la tradizione vuole anche la presenza di un grandissimo albero di Natale a Piazza Portanova così, verso le 17, la festa si è spostata proprio là dove salernitani e non hanno potuto am-mirare l’albero di Natale più grande d’Italia, con un’altezza che arriva a 28 metri e composto da 400mila led luminosi. Un fantastico ed impo-nente spettacolo di luce immediata-mente bombardato di scatti e fl ash per conservare una foto ricordo di quest’ ulteriore attrazione. A seguire ci si è spostati nella zona orientale di Salerno per l’accensione della Fore-sta di Ghiaccio in piazza Caduti di Brescia e all’imbrunire hanno apero i battenti i caratteristici mercatini di Natale allestiti negli angoli più belli del centro storico.

B. I.

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anno 1 N. 2 giovedì 13 dicembre 2012- TRADIZIONI - Napoli - San Gregorio Armeno

luci su una città meravigliosa, oscura, misteriosa e seducente

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Spaccanapoli è un taglio nel ventre della città, un’arteria pulsante di sto-rie e di vita, seducente decumano d’ippodamea memoria. La sua per-fetta linearità divide la città in due parti, la spacca appunto. Scivolando nel suo fl usso si assaggia Napoli nel-la polpa, se ne scopre l’essenza, bri-vido inebriante di una città dai due volti: il buio e la luce, il mostruoso ed il seducente. Le case si allargano e si stringono, disegnando piazze e slarghi, respirando e soffocando gli avventori con profumi e colori. È la Napoli incantevole e pericolosa, quella delle divinità che si sovrap-pongono: santi e Madonne, culti antichi e moderni, il Nilo come Ma-radona.Nel ventre di Spaccanapoli, quando via san Biagio dei Librai intravede l’abbraccio di Forcella, sulla sinistra si apre una strada, cardine antico di congiunzione tra il decumano infe-riore e quello superiore (via dei Tri-bunali). Una strada come tante ma con un nome diventato famoso nel mondo: san Gregorio Armeno.Diffi cile riassumere con poche pa-role la moltitudine di botteghe, ne-gozietti e bancarelle che, tracimando sulla strada con il loro carico di luci e meraviglie, si arrampicano a par-tire da piazza san Gaetano, antico Foro della città. Tutto quello che si può desiderare per la costruzione di un presepe si trova qui: casette di su-ghero e di cartone, pastori semplici e “meccanici”, dipinti a mano come elegantemente ornati da vesti cuci-te su misura. Il sacro si mescola al profano, perché la Napoli bifronte, come Giano, offre al visitatore sem-pre due volti. Ed ecco allora che ac-canto alla Sacra Famiglia, agli angeli e ai Magi, spuntano in esposizione statuine raffi guranti il personaggio pubblico del momento: l’arte che si eleva e quella che si piega al kitsch. A metà strada, nel tumulto di perso-ne, luci ed oggetti che riempiono gli occhi, sorge la storica chiesa di san Gregorio Armeno, costruita attorno al 930 sulle fondamenta dell’anti-

co tempio di Cerere, esempio del sovrapporsi dei culti, quello spesso adoperato dalla Chiesa per assecon-dare il popolo ed insinuarsi nei suoi moti di fede.La divinità delle messi, alter ego della romana Demetra, c’entra ben poco con i pastori se non per la ma-trice terrea di molti elementi prese-piali. Per il resto le domande da porsi sarebbero diverse, molte delle quali non hanno un’effettiva risposta. La tradizione attribuisce l’ideazione del primo presepe a san Francesco d’Assisi (1223), quando il santo pa-trono d’Italia ricostruì a Greccio uno squarcio di Betlemme: prima rap-presentazione vivente della Natività. Scivolando indietro nel tempo ci ac-corgiamo però che il Natale, come lo conosciamo oggi, è stato sancito sol-tanto nel 337 da Papa Giulio. La Na-tività celebrata il 25 dicembre – data riscontrabile in nessun vangelo – fu sovrapposta dalla Chiesa al periodo festivo dei Saturnalia e della rinasci-ta del Sol Invictus, assimilabile con Mithra: culto d’oriente che spopolò nella Roma imperiale.L’ambientazione pastorale quanto l’insolita presenza di una grotta (det-taglio taciuto da tutti gli evangeli-sti), il concepimento di una vergine quanto la nascita terrena di un dio, sono elementi che insinuano doman-de, quesiti che potrebbero condurre ben distante da san Francesco, da Greccio e dalla stessa tradizione cri-stiana.L’origine del presepe potrebbe es-sere un riverbero lontano di matrice mithriaca, così come i pastori che affollano le bancarelle un ricordo perduto e ritrovato delle sigilla (sta-tuette) degli antenati.Origini controverse a parte, il prese-pe - come la tombola, gli zampogna-ri o il cenone della vigilia – resta uno dei simboli più intensi del Natale napoletano.“Ecco il momento di accennare ad un altro svago che è caratteristico dei napoletani, il Presepe [...]; Si costruisce un leggero palchetto a

forma di capanna, tutto adorno di al-beri e di alberelli sempre verdi; e lì ci si mette la Madonna, il Bambino Gesù e tutti i personaggi, compresi quelli che si librano in aria, sontuo-samente vestiti per la festa [...]. Ma ciò che conferisce a tutto lo spettaco-lo una nota di grazia incomparabile è lo sfondo, in cui s’incornicia il Vesu-vio coi suoi dintorni.” (J.W. Goethe, Viaggio in Italia, 1787)Dal XVIII secolo in poi il presepe napoletano ha conquistato crescenti consensi, fi no a raggiungere un pre-stigio consolidato nel mondo. Cre-scita che ha imborghesito un culto di matrice esclusivamente popolare. Tradizione divenuta per molti più motivo di collezionismo che di de-vozione.Al di là dei simboli religiosi e del-la loro travagliata storia, il presepe resta ancora un elemento amato e presente in tutte le case partenopee. Perché il presepe napoletano, come la città stessa, è un incontro tra sacro e profano, storia e quotidianità, pre-ghiera ed ironia.La costruzione del presepe inizia tra-dizionalmente l’otto dicembre: dal ripostiglio o dalla cantina si “tirano fuori la basi“ dell’anno precedente (scheletri di sughero, cartone e le-gno) e si discute animatamente in fa-miglia sugli eventuali ampliamenti, sulle migliorie e sui pastori da acqui-stare. San Gregorio Armeno diventa quindi tappa obbligata dell’imma-ginifi co iter progettuale. La realiz-zazione del presepe è un’arte, ma anche un momento di pura intimità familiare: padri e fi gli che riempiono le sere d’inverno a progettare e co-struire. Un momento “sacro” anche semplicemente come ricordo di vita, come delicato racconto da tramanda-re alle future generazioni.Molti dei personaggi e delle ambien-tazioni che riempiono i moderni pre-sepi traggono ispirazione dai Vange-

li apocrifi , se non addirittura da altre tradizioni. La storia raccontata dai quattro evangelisti è ben più scarna delle scenografi che rappresentazio-ni natalizie che pullulano tra strade, case e chiese.L’alto si mescola col basso, le fi gu-re che animano il presepe si aprono innumerevoli chiavi di lettura: nulla è come che sembra. O non solo. “I mesi si incarnano nelle fi gure del macellaio e del salumiere (gennaio), del venditore di ricotta e formaggio (febbraio), il pollivendolo e il vendi-tore di uccelli (marzo), il venditore di uova (aprile), una coppia di spo-si col cesto di ciliegie (maggio), il panettiere (giugno), il venditore di pomodori (luglio), il venditore di co-comeri (agosto), il venditore di fi chi (settembre), il vinaio o il cacciatore (ottobre), il venditore di castagne (novembre) il pescivendolo o pesca-tore (dicembre).”Anche i tre magi, Gaspare, Mel-chiorre e Baldassarre (albedo, rube-do e nigredo), impegnati in un per-corso che li porterà dal Redentore, seguono in fondo un cammino che è lo stesso del sole da oriente: bianco al mattino, rosso a mezzogiorno e nero la sera.Senza trascurare l’importanza e la complessità di alcune fi gure femmi-nili come le zingare/indovine, o di altre dal celato retaggio grecoroma-no: le parche trasposte nelle donne che fi lano, Demetra nella vecchia che nutre le galline, Apollo nel cac-ciatore, Ermes nel pecoraio.Storie che si sovrappongono, univer-si che si mescolano: il passato ed il presente, la religione e la magia, il sacro ed il profano, il buio e la luce.E lì, a chiudere il cerchio, ancora la Napoli bifronte, meravigliosa ed oscura, misteriosa e seducente, che si rifl ette e si rivela in uno dei suoi simboli più noti: il presepe.

Francesco Miccio

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anno 1 N. 2 giovedì 13 dicembre 2012- PERSONAGGI -

Teresa Russo

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Parlare di Cecilia Coppola signifi ca rievocare un periodo bellissimo del-la mia vita e tornare al tempo dell’a-dolescenza, quando ero una studen-tessa delle scuole medie e Cecilia era la mia professoressa di lingua italia-na. Un’insegnante giovane, creativa, aperta, vicina al mondo dei ragazzi, attenta alle loro esigenze. All’epo-ca non era ancora presidente della Cypraea e dedicava il suo tempo a noi, i suoi studenti, coinvolgendoci in mille attività, curriculari ed extra. Ricordo con gioia le mille volte che ci ha ospitato a casa sua per aiutarci nella realizzazione di attività espres-sive e creative, al fi ne di ampliare i nostri spazi conoscitivi e di farci amare la cultura, l’arte, la lingua. Erano pomeriggi indimenticabili, nei quali avevamo la possibilità di stare insieme, di confrontarci e di crescere armonicamente. E’ passato tempo da allora … e Cecilia è ancora così: giovane, creativa, aperta, vici-na al mondo dei ragazzi. Sembra che il tempo si sia fermato … la vitalità e la determinazione che connotano tutte le sue iniziative sono ancora quelle di una ragazzina dai mille so-gni, i valori in cui crede sono sem-pre gli stessi, per niente scalfi ti dalla quotidianità della vita.• Come ti defi nisci?Un’idea che parte dal cuore e non muore, perché germoglia sempre nell’anima di chi la condivide!• Sei stata una docente ... quale il tuo rapporto con gli studenti?Continuo a percorrere questa stra-da perché tra i banchi di scuola ho vissuto un‘esperienza bella e forma-tiva, prima direttamente da alunna,

poi nel ruolo delicato di insegnante che deve immedesimarsi nella realtà giovanile e scoprirne i momenti di diffi coltà, di disagio, di insicurezza, potenziarne la capacità di apprende-re, spronarli verso l’importanza di sapere e conoscere. Soprattutto ho insegnato ai miei alunni a non molla-re mai perché sono le avversità della vita che ci fanno maturare e fortifi -care per raggiungere il traguardo con fervore ed entusiasmo. Tu Teresa sei una prova evidente che hai fatto te-soro di quello che ho trasmesso e lo realizzi nel contatto quotidiano con la tua classe.Grazie! Ho fatto tesoro dei tuoi insegnamenti e cerco di metterli in pratica ogni giorno .. Parlaci della Cyprea … una associazione sem-pre in prima linea!Sono ben 25 anni che ho fondato l’Associazione Culturale Cypraea che prende nome da una conchiglia nel ricordo di quelle che mio padre mi portava al ritorno da ogni imbar-co e mi iniettava nel cuore la ma-gia del mare, distesa azzurra senza tempo e confi ni. Sono cresciuta con il suono del frangere delle onde e l’azzurro delle sue acque nell’anima, con la visone di vele gonfi e di ven-to nello splendore dell’aria, di navi che solcano gli oceani, di fondali che racchiudono nelle immense distese lo splendore della fauna ittica. La Cypraea ne rispecchia una piccola molecola ma ne cattura il suo cuore d’acqua e lo ripropone a generazioni di giovani di nazioni lontane quale le Americhe, l’Africa, L’Europa, l’Asia che formano i grani del più bel rosario del mondo che parla di

tutela dell’Ambiente, di Cibo dirit-to per ogni uomo, di Pace realtà da costruire con forza, determinazione e fede, di Rispetto per l’altro da qua-lunque etnia provenga e soprattutto li spinge verso il discorso educativo e fondamentale di due pilastri della vita: la Famiglia e la Scuola. A volte mi sorprendo di come sia stato pos-sibile raggiungere e coinvolgere mi-gliaia di bambini, ragazzi e giovani di ogni latitudine che hanno seguito le tematiche della Cypraea e si sono incontrati in penisola sorrentina per testimoniare la loro volontà di un mondo migliore e iniziare a forma-re la visione di un futuro come cit-tà aperta all’accoglienza, all’amore fraterno, ai diritti umani che non de-vono essere offesi dagli egoismi di chi ha in mano le redini economiche e sociali.• Non è sorprendente, possiedi una vitalità e una determinazione che non possono che portare al rag-giungimento di sempre nuovi e impensabili traguardi. Hai scritto innumerevoli fi abe per bambini, spesso per parlare ai grandi ... una idea geniale. Come è nata?Da piccola mi distendevo sul terraz-zo della mia casa immersa nel profu-mo di aranceti e limonaie che il mare delimitava da lontano. Guardavo il cielo e volevo bucarlo per scoprire cosa racchiudesse, la mia fantasia galoppava a briglie sciolte, vivace e intrepida e, nel gioco delle nuvo-le o nell’intreccio delle stelle e dei raggi della luna, creavo i personaggi delle mie favole, che poi raccontavo ai miei amici in un gioco di parole e di fervida immaginazione che li entusiasmava. Crescendo non ho abbandonato questa mia capacità di affabulazione e l’ho trasferita nella mia didattica e in incontri con alunni di diverse scuole in Italia, iniziando la favola e lasciando poi a loro la ca-pacità di concluderla. Un’esperienza bellissima che mi ha portato a scri-vere per riviste come Airone Junior e Dodo di G. Mondadori dove il mio personaggio preferito Cio’Cio’ la busta di plastica dimostrava con i suoi consigli e la sua saggezza come nella vita anche quello che è negati-vo si può trasformare in positivo, ri-scotendo l’approvazione anche degli adulti, perché crescendo in noi rima-ne qualcosa della nostra infanzia che ci fa sognare e anche rifl ettere.• Riesci a parlare di “argomenti dif-fi cili” con parole semplici, quelle del cuore .... qual è stata la pubbli-cazione a cui hai dedicato maggior

tempo perchè l’hai ritenuta più si-gnifi cativa e importante?Per me non esiste una pubblicazione nel senso singolo della parola, ma un susseguirsi di personaggi protagoni-sti dell’unica ed entusiasmante av-ventura della vita nelle sue diverse sfaccettature. Tutti sono parti di un solo fi ume che, arrivato all’estua-rio, li condurrà a quel mare, dove ognuno si confonderà nell’altro po-tenziando il messaggio che introdu-co nei miei libri: parlate il semplice linguaggio del cuore ed entrerete nel cuore degli altri.• Parlaci dell’iniziativa a cui sei particolarmente legata e che ti ha dato maggiore soddisfazione.La Festa Internazionale della Prima-vera per il suo potere di aggregare e coinvolgere il mondo dei giovani di diverse etnie e, nella conoscenza reciproca che accomuna, dimostra quanta sia numerosa la gioventù che ancora oggi, nella nostra socie-tà così avara o meglio anemica di valori, voglia prepararsi un futuro con maturità, entusiasmo, coraggio e tenacia. E’ nostro dovere cercare di aiutarli e dare loro fi ducia ed amore. • Esiste un obiettivo che ancora non sei riuscita a raggiungere e che ti proponi di perseguire?La terra degli aquiloni.• Prospettive future?Tante, galoppanti, entusiastiche, diffi cili, ardue, ma chi ha come me l’obiettivo di “fare” per le nuove generazioni non deve assolutamente essere pessimista e non abbattersi. Dopo la notte segue il giorno e io sono sempre pronta ad accendere, dopo il buio, l’interruttore che rido-na la luce!

CECILIA COPPOLA:una donna vitale, creativa, determinata

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anno 1 N. 2 giovedì 13 dicembre 2012

Scuola Primaria - I.C. “Buonocore-Fienga” - Meta

Autofi nanziamento: coniugare necessità e creatività.Tutti insieme per realizzare un obiettivo: reperire fondi per progetti didattici e viaggi d’istruzione.

- ISTRUZIONE & FORMAZIONE -

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Crisi, mancanza di fi nanziamenti pubblici, la Scuola avverte in modo tangibile, giorno dopo giorno, il pro-blema. A Meta alunni, maestre e ge-nitori delle classi quinte della Scuola Primaria “Buonocore-Fienga” si sono messi al lavoro e in quattro set-timane, nei laboratori pomeridiani organizzati in orario extracurricula-re, hanno realizzato numerosi “lavo-retti” con varie tecniche. Lo scopo:

Il sogno del cinema hollywoodiano degli anni ’50 rivive nelle creazio-ni degli alunni del Liceo Artistico “F. Grandi” di Sorrento grazie ad un’interessante esperienza di stage fi nanziata dall’Unione Europea e dalla Regione Campania. Obiettivo: promuovere lo sviluppo migliorando i livelli di conoscenza e competenza dei giovani. Si tratta di una occasio-ne irripetibile per la Sezione Design del Tessuto e della Moda, che ha sa-puto letteralmente “cucirsi addosso” il progetto “Intrecci d’impresa”, un progetto ambizioso fi n da principio, che ha visto affi ancarsi un’eccel-lenza del settore come la sartoria teatrale-cinematografica-televisiva “C.T.N.75- Canzanella Costumi” del Maestro Vincenzo Canzanella. Filo conduttore: il grande schermo, cana-le indiscusso di diffusione di mode e stili che ha fatto sognare ad occhi aperti intere generazioni di don-ne ma, se oggi tutti conosciamo le grandi fi rme che hanno fatto la storia della moda, in pochi si sono chiesti chi abbia contribuito a creare, con ago e fi lo, miti intramontabili come

vendere i loro prodotti in un vero e proprio “mercatino natalizio” al-lestito nei giorni 8 e 9 dicembre in P.za S.M. del Lauro. Il tutto rientra nel progetto didattico “Vivo Meta e… dintorni”, che ha visto protago-nisti gli alunni fi n dallo scorso anno scolastico in un percorso di cono-scenza storico-culturale del proprio territorio, che passa sia attraverso uscite guidate e incontri con esperti

Audrey Hepburn e Grace Kelly. Il percorso di stage del Liceo Artisti-co, guidato dalle docenti - tutor Rosa Iaccarino, Sara Pacitti e dalle Figure di Sistema Mariano Olivieri e Filo-mena Di Somma, partendo proprio da questa considerazione, ha inteso rendere omaggio alla costumista “Edith Head”, capace di creare sim-boli di un’eleganza senza tempo, di guadagnare 35 nomination all’Oscar e di portarsi a casa ben 8 statuette. Il progetto, presentato in anteprima presso l’Hilton Palace Hotel per le giornate del cinema, ha già riscos-so grandi consensi di pubblico e di esperti del settore e troverà la sua consacrazione nella manifestazio-ne conclusiva “Omaggio a Edith Head”, che si svolgerà il giorno 15 Dicembre 2012, alle 9.30, presso il Teatro Tasso di Sorrento. Prota-gonisti assoluti i due abiti da sera, ideati e realizzati dagli alunni con il fondamentale contributo dello staff Canzanella, liberamente ispirati ai costumi che hanno fatto la storia del cinema nei fi lm per i quali furono creati: “Sabrina” e “La fi nestra sul

di storia locale, sia attraverso l’al-lestimento di laboratori espressivo-manuali ispirati alla tradizione. Da febbraio 2013 in poi il progetto si occuperà della tutela delle bellezze paesaggistiche della Penisola Sor-rentina e delle aree protette. I bambi-ni sono alla loro seconda esperienza di “vendita”, infatti da febbraio ad aprile 2012 sono stati impegnati nel-la realizzazione di palme di confetti, il cui ricavato è servito per fi nanzia-re per le tre classi quinte un proget-to musicale secondo la metodologia Orff-Schulwerk, che partirà a genna-io 2013 e che andrà ad arricchire in tal modo il loro iter formativo. Oltre questo obiettivo, ormai realizzato, ce n’è un altro che li entusiasma e per il quale bisogna reperire fon-di per non gravare eccessivamente sui bilanci familiari: ad aprile li at-tende un viaggio d’istruzione che li porterà a Rimini al parco tematico “Italia in miniatura”, a San Marino e alle Cascata delle Marmore (Ter-ni). Gli instancabili protagonisti di questa avventura, pertanto, si sono rimessi all’opera per la festività del

cortile”. La manifestazione, iniziati-va da non perdere alla quale il Liceo Artistico invita la cittadinanza tutta, sarà condotta dalla grande scrittrice-giornalista Giuliana Gargiulo. In-terverranno il Sindaco del Comune di Sorrento Avv. Giuseppe Cuomo, l’Assessore Maria Teresa De Ange-lis, le Dirigenti Scolastiche che si sono avvicendate in questo percorso, Patrizia Fiorentino e Marianna Cap-piello, il Maestro Vincenzo Canza-

Natale ed ecco laboratori di: punto a croce, decoupage, pittura, creazioni di centrotavola, ghirlande, oggetti in patchwork e in legno. Tutti, a se-conda delle proprie preferenze, sono stati impegnati con ago, fi lo, tela, pittura, colla, stoffa, candele, pignet-te, perline e quant’altro, anche rici-clando decorazioni e addobbi che, smontati e rinvigoriti, hanno dato vita a nuove creazioni. Guidati da genitori e maestre, che hanno donato il loro tempo e messo alla prova le loro capacità e sostenuti moralmente dal Dirigente Scolastico prof. Raf-faele Russo, i bambini hanno dato il meglio di se stessi, realizzando oggetti che hanno letteralmente sor-preso i numerosi acquirenti per ori-ginalità e precisione. Il successo ot-tenuto dall’iniziativa li ha gratifi cati notevolmente. Più importante anco-ra, però, è il messaggio che traspa-re: “Per ottenere qualcosa bisogna lavorare, perché l’impegno e l’entu-siasmo sono il motore necessario per raggiungere le mete prefi ssate

nella e la D.S.G.A. Giustina Scala. Grande merito agli alunni che hanno permesso il raggiungimento di un obiettivo così alto: Palma Alfano, Miriana Apuzzo, Silvia Buonoco-re, Carlo Cimmino, Giuseppina De Angelis, Azzurra Esposito, Colomba Esposito, Anna Iovine, Dalila Lava-gna, Maria Morvillo, Teresa Ponte-corvo, Federica Reale, Rossella Sa-varese, Rita Veniero.

Il liceo artistico “Grandi” di Sorrento presenta:

“OMAGGIO A EDITH HEAD”Teatro Tasso – 15 dicembre – ore 9.30

Giovanna Iaccarino

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anno 1 N. 2 giovedì 13 dicembre 2012- CALCIO & PALLAVOLO -

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Massa Lubrense, pur essendo una piccola cittadina che conta circa tre-dicimila abitanti ed è situata all’e-stremità della provincia napoletana, esprime realtà sportive di tutto ri-spetto a livello regionale e nazionale.Prima di parlare delle nostre squa-dre, di calcio il Massa Lubrense Calcio, e di pallavolo la Folgo-re Massa e la Gimel Polisportiva Sant’Agata, che giocano nei massi-mi campionati regionali di categoria - l’eccellenza per il massa Calcio e la serie C per la Folgore e la Gimel - un breve ma doveroso accenno va ai nostri campioni di Karate Alfredo Amitrano, laureatosi campione del mondo della sua specialità ai mon-diali serbi dello scorso ottobre, ed il suo allenatore Gennaro Amitrano, anch’egli pluridecorato campione di karate in tanti campionati italiani ed europei. Resta doveroso un altro accenno allo sport del Tiro alla Fune

Seconda sconfi tta nelle ultime tre partite per le vespe di Braglia che scivolano fuori dalla zona play off. Gli Stabiesi, che grazie ai goal di Caserta e Scognamiglio avevano rimesso in piedi una partita ormai compromessa, subiscono nel fi nale il goal beffa ad opera di Ragusa. La squadra di Toscano sembra in giornata e parte subito forte trovan-

della Lubrensis, che occupa sempre i gradini più alti delle classifi che dei campionati di tiro alla fune nazionali e che ha anche guadagnato l’acces-so ai campionati mondiali tenuti in Scozia in primavera facendo onore alla nostra città.Tornando al calcio, la squadra del Massa Lubrense Calcio del Presi-dente Bruno D’Amato, del Mister Luigi Gargiulo e del capitan Mar-cello Cacace si è dimostrata la vera rivelazione di questa fase di inizio campionato, soprattutto alla luce dell’iscrizione al campionato giunta in extremis e solo grazie alla grande caparbietà e volontà del segretario Gianni d’Esposito, che è riuscito ad organizzare una squadra moti-vata dalla più alta carica all’ultimo calciatore, formata da amici prima fuori e poi dentro il campo. Il team sportivo sta giocando con convinzio-ne e determinazione ed è riuscito ad

do, dopo appena 6 minuti, il vantag-gio con l’argentino Alfageme che approfi tta di una bella dormita della difesa campana. La reazione della Juve Stabia non è immediata, ci provano prima Bruno e poi Mezavilla da fuori ma con con-clusioni troppo deboli per impensie-rire seriamente Brignoli. Pur mante-nendo il pallino del gioco gli uomini di Braglia non riescono a creare effettivi pericoli alla retroguardia umbra, anzi, l’occasione più ghiot-ta è proprio per i padroni di casa al 34’ con Dianda. Si rientra negli spo-gliatoi con Ternana in vantaggio di misura. Nel secondo tempo gli ospiti sem-brano scendere in campo fi nalmente con la grinta giusta. Al 50’ le vespe colgono un’incredibile traversa con Bruno che di testa, a colpo sicu-ro, timbra il palo. Al goal manca-

occupare una posizione in classifi ca insperata all’inizio della stagione, ri-uscendo a tenere testa a tutte le più forti squadre del girone, quello B di Eccellenza, e piazzandosi, al mo-mento, in piena zona play-off.Altre belle note vengono dalla pal-lavolo con due squadre massesi che militano nel massimo campionato regionale di questo sport, la Serie C. Partendo dai “maschietti” la Folgore Massa, gloriosa società sportiva nata nel lontano 1956, il cui presidente è il campione di automobilismo Lui-gi Vinaccia, il mister è Ferdinando Giacobelli mentre il capitano è Fa-brizio Ruggiero, partecipa con le sue squadre di giovani e giovanissimi a tutti i campionati di pallavolo; si va dall’under 13 alla Serie C, la cui for-mazione si sta facendo sempre più conoscere in tutta la regione grazie alle sue imprese che l’han portata l’anno scorso alla fi nale play-off per la Serie B2. La mitica impresa è sva-nita solo all’ultimo set di una serie di interminabili gare, ultime delle quali disputate al palazzetto dello Sport di Sorrento, in quanto - e questa è la note dolente - Massa Lubrense, pur avendo campioni (da non dimenti-care il titolo di Campioni Nazionali di Volley studentesco vinto dall’Isti-tuto Comprensivo Bozzaotra Pulca-relli appena due anni fa in quel di Chianciano) e squadre di pallavolo che disputano i massimi campionati regionali, non ha un palazzetto dello sport degno di tale nome e si deve accontentare di giocare nella Pale-stra della Scuola Pulcarelli in quel di

to, come nel più classico dei clichè calcistici, fa da controcanto subito il goal subito. Luigi Vitale, stabiese di nascita, approfi tta di uno svarione della difesa gialloblu per battere fa-cilmente Seculin: Ternana 2 – Juve Stabia 0. Braglia capisce che è il momento di dare la svolta ed effettua tre cambi dal 15’ al 30’ del secondo tempo: entrano Improta, Danilevicius e Gorzegno rilevando Agyei, Bruno e Dicuonzo. La Ternana, nonostante il doppio vantaggio, si ritrova con un uomo in meno per la sciocca espul-sione di Botta. La reazione delle ve-spe non si fa attendere, ma anche il colpo di testa di Mezavilla s’infran-ge beffardamente sulla traversa ben due volte.Al 75’ la Juve Stabia riesce ad accor-ciare: il solito Caserta con un preciso diagonale batte Brignoli. Sull’onda

Sant’Agata. Tornando alla Folgore, al momento occupa un buon quarto posto in clas-sifi ca e la prossima partita, quella di sabato 15 dicembre in casa contro la capolista del momento, il VB Stabia, ci farà capire forse quale sarà la dire-zione che la formazione intraprende-rà per il prosieguo del campionato.E dopo la Folgore è doveroso parlare della Gimel Polisportiva Santagata, del presidente Eduardo Tizzano, Mi-ster Andrea Aversa e Capitan Marta Guadagnuolo (per la formazione di serie C) un’altra bella realtà dello sport massese con una struttura orga-nizzata in tutte le sue sfaccettature e che permette a tanti ragazzi massesi di avvicinarsi a questo nobile sport. La Gimel accoglie i bambini massesi d’ambo i sessi sin dall’età del mini-volley, ma poichè disputa a livello agonistico solo i campionati fem-minili, e come la Folgore, di tutte le fasce d’età, una volta diventati più grandicelli i ragazzi, formati dalla nostra amata società, vanno ben fi gu-rando in altre Società, quasi sempre la Folgore. La la Gimel Polisportiva Santagata, come la Folgore, disputa anch’essa il massimo campionato regionale di Volley, la Serie C, che la vede ben fi gurare occupando una posizione di centro classifi ca che le permette di giocare serenamente e di poter valorizzare tutte le sue atlete. Prossimo appuntamento per le no-stre campionesse della Gimel dome-nica prossima a Sant’Agata contro l’A.S.D. Virtus Volley Cava.

dell’entusiasmo i ragazzi di Braglia trovano dopo soli 2 minuti anche il pari grazie a Scognamiglio, che spingendosi in avanti sul corner di Caserta inventa una velenosa devia-zione di piede. Quando sembra vicina l’ennesima impresa in trasferta ecco clamorosa la beffa della Ternana. Minuto 82, contropiede umbro, Ragusa in scivo-lata deposita alle spalle di un incerto Seculin: è il goal del defi nitivo 3 a 2. Il forcing fi nale delle vespe non porta a nulla di buono e dopo 4’ di recupero l’arbitro fi schia la fi ne del match. Un punto in tre gare sono un ben misero bottino per gli stabiesi che scivolano, come detto, fuori dal-la preziosa zona play off. Di fondamentale importanza la pros-sima sfi da casalinga con il Cesena: urgono 3 punti per ricominciare a sperare.

MASSA LUBRENSE CALCIO, FOLGORE MASSA E GIMEL AI MASSIMI LIVELLI REGIONALI

Lello Acone

JUVE STABIA: A RISCHIO LA ZONA PLAY OFF

Francesco Miccio

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anno 1 N. 2 giovedì 13 dicembre 2012

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- BASKET -

Una partita al cardiopalma quella che domenica la NPG Polisportiva ha disputato contro il Santa Marinel-la al palazzetto dell’Atigliana di Sor-rento. Quattro quarti non sono basta-ti per assegnare i due punti in palio: è stato necessario ricorrere ad un tempo supplementare perchè la NPG avesse ragione delle avversarie, ag-guerrite, lucidissime e determinate fi no all’ultimo secondo di gara. La NPG comincia bene, si muove decisa in campo e parte con due bel-

lissime triple della Isacchi e della Anastasio. E’ il preludio di una par-tita dai toni accesi, nella quale en-trambe le formazioni ribattono colpo su colpo alle offensive avversarie, in una altalena di vantaggi e svantaggi per entrambe le squadre, con errori da parte di entrambi i team, in un susseguirsi di break. Il testa a testa ha caratterizzato tutta la gara e, a 10 secondi dal fi schio della sirena, le sorrentine si sono trovate con un vantaggio di +6. Gioia in panchina ... era fatta! Due triple dalla lunghis-sima distanza del Santa Marinella, però, gelano giocatrici e pubblico ... il fi schio della sirena e ... si gioca an-cora! Un duro colpo per le costiere che però non si perdono d’animo e con forza e determinazione incassa-no i due punti in palio in un fi nale al cardiopalma. La NPG è attesa dalla sfi da contro la capolista Brindisi.

Sconfi tta casalinga per la Fortitu-do basket Sorrento che ritornava in campo con maggiori motivazioni dopo il turno di pausa della settima-na precedente.La squadra avversaria, l’Olimpia Capri, si presentava alla tendostrut-tura della S. M. S Tasso come una delle formazioni più in forma del momento, con un “trand” casalin-go davvero sbalorditivo, ma che in trasferta stenta un po’. La truppa sorrentina parte forte e con grande determinazione, cercando sempre il contropiede e tenendo i ritmi abba-stanza elevati ma gli avversari con maggior esperienza riescono sempre a tenere il passo. Il primo quarto va in archivio con un sostanziale equi-librio ma è nel secondo quarto che la partita si riscalda, con i bianco-dora-ti di casa che mettono una marcia in più grazie alla panchina più lunga e

fresca rispetto agli avversari. La ri-presa sembra viaggiare sullo stesso binario con le squadre che rispon-dono con uguale intensità ai colpi avversari, la Fortitudo nella metà del terzo quarto si porta a +8 sugli avversari; gli ultimi dieci minuti ve-dono una riscossa di Capri ed una te-nacia della squadra di casa che però non trova per alcuni minuti la via del canestro neanche dalla linea della carità, propiziando così il recupero degli ospiti e il successivo sorpasso che, complice anche disattenzione e inesperienza in alcune situazioni, taglia le gambe alla formazione di casa che non riesce più a recuperare. Rimane l’amaro in bocca ai sorren-tini che vedono sfumare una vittoria che avevano nelle proprie mani fi no a tre minuti prima della sirena fi nale, ma che alla fi ne vede vincitori i più esperti avversari.

NPG POLISPORTIVA SORRENTO:VITTORIA AI SUPPLEMENTARI CONTRO IL SANTA MARINELLA

CAMPIONATO PROMOZIONE:SCONFITTA CASALINGA PER LA FORTITUTO BASKET

Francesco Vazza

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