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Page 1: Il prossimo 18 agosto Elio Guzzanti compie novant’anni ... · Auguri Professore! di Corrado De Rossi Re P er la prima volta Panorama della Sanità dedica il proprio Dossier a una

PANORAMA della SANITÀ • n° 30 • agosto 2010 3

DiarioEditoriale

Il prossimo 18 agosto Elio Guzzanti compie novant’anni

Auguri Professore!di Corrado De Rossi Re

Per la prima volta Panorama della Sanitàdedica il proprio Dossier a una persona, Elio Guz-zanti, e lo fa per due motivi di fondo. Il 18 agostoGuzzanti compie novant'anni ma questo è per noisoltanto un pretesto anagrafico. Certamente c'è ilpiacere di formulare i più cari auguri a un professio-nista che ha accompagnato non soltanto buona partedello sviluppo del nostro Servizio sanitario naziona-le ma anche la stessa rivista che ha iniziato ad"approfittare" dell'intelligenza e della competenzadi Guzzanti sin dal 1994, primo anno di pubblica-zione come settimanale. C'è però anche una secon-da e forse più importante chiave di lettura di questaricorrenza, che è quella che abbiamo chiesto ditracciare ad alcune persone che, in Dossier, propon-gono la propria esperienza di vita e di lavoro con ElioGuzzanti. Non soltanto la celebrazione di un com-pleanno, quindi, bensì un breve contributo allacomprensione della strada percorsa (e ancora dapercorrere) dal Servizio sanitario nazionale, vistaanche con gli occhi e il paziente lavoro dello stessoGuzzanti.Scopriremo che ciò che oggi va di "moda", Guzzantinon solo lo aveva previsto tanti anni addietro ma neaveva con largo anticipo tratteggiato potenzialità ecriticità. Dal governo clinico al lavoro di squadra,dal rapporto tra assistenza territoriale ed ospedalieraai ruoli specifici delle diverse professioni, tutto èstato già detto, scritto, maturato e condiviso. Qual-cuno ha voluto ascoltare, qualcuno forse no. Maoggi, almeno noi personalmente, non possiamo nonrendere omaggio a chi, per certi versi, ha ancheguidato dal punto di vista contenutistico la nostraavventura editoriale.Elio Guzzanti è persona particolare, vulcanica, enor-memente competente, intellettualmente onesta ecertamente molto comunicativa. Avrei potuto insi-stere, per esempio, per intervistarlo ma, essendoanche persona, per certi versi, "schiva", pur sapendoche stavamo "tramando" alle sua spalle un tributonelle pagine di questa rivista, ha gentilmente decli-nato il mio invito, che (conoscendolo…) mi sonoben guardato dal reiterare…

Parleranno, dunque, le cose che ha scritto o detto neiconsessi più disparati attraverso alcune testimonian-ze, parleranno i suoi allievi, i suoi compagni dilavoro, chi lo ha frequentato e lo frequenta permotivi professionali o istituzionali, parleranno iprogetti ancora in corso che a lui sono stati affidatiper trovare bandoli di matasse assai complicate.In questo ultimo numero di Panorama della Sanitàprima della pausa estiva formuliamo quindi al Prof.Guzzanti certamente i nostri migliori auguri e inostri ringraziamenti nella più assoluta certezza cheanche in questo numero, come in tutti quelli che eglistesso legge ogni settimana, troverà qualcosa dibuono e, ahinoi… qualcosa per cui muoverci, conl'eleganza che gli è propria, qualche appunto.Caro professore, auguri di cuore, grazie ancora ebuon lavoro.

Elio Guzzanti

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Diario

Sommario

Settimanale di informazionee documentazione sanitaria

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Direttore responsabileCorrado De Rossi Re

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E D I T O R I A L E3 Il prossimo 18 agosto Elio Guzzanti compie novant’anni

Auguri Professore!

T R I B U N A5 Lettera aperta di Cittadinanzattiva e del Coordinamento Nazionale delle

Associazioni dei Malati Cronici al Direttore Generale Aifa, Guido RasiUna commissione delle Organizzazioni per la tutela del Diritto allaSalute

D I A R I O8 Il piano Europeo di Ict per la continuità assistenziale e l’assistenza

domiciliare. Via al progetto “Renewing Health”12 Circa 16 milioni i soggetti con problemi di sovrappeso

Oltre 5 milioni di obesi nel nostro Paese

14 N O T I Z I A R I O

D O S S I E R18 Tra Medicina clinica e Medicina di Sanità pubblica…

La “cortina di garza”22 L’impegno per la lotta contro l’Aids in Italia24 La testimonianza di un allievo. Come Liedholm…27 Servono oggi, più che mai… Esperienza e sapienza28 Gli auguri di un giornalista di settore. 25 anni fa… le Aziende…

il Territorio…31 Studiare sul “Guzzanti”33 Le prime volte su Panorama della Sanità. Ieri, come oggi

A T T U A L I T À36 Cittadinanzattiva: presentato il rapporto Audit Civico nell’area della

salute mentale. E ora i cittadini valutano i servizi40 Incontro all’ospedale Sacco di Milano. Il futuro della sanità? “Joint

venture” tra ospedali e industrie farmaceutiche

L A V O R O42 In Lombardia un decreto fa esplodere i costi del sistema

di educazione in medicina e sviluppo professionale continuoIpasvi: dubbi e perplessità sulla Tassa regionale della formazione

44 A & F

R E G I O N I48 In Sicilia un nuovo accordo con i Medici di Medicina Generale Sanità

del territorio: si volta pagina50 Lombardia: pronto in soli 8 mesi l’inceneritore per rifiuti ospedalieri

nel Benin (Africa) Assessore Bresciani: «Più utilizzo delle tecnologieinformatiche»

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DiarioTribunapromossi

bocciati

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IL PRAGMATISMO COMUNICATIVO INGLESE, 6Dopo il Comitato nazionale di bioetica, anche il Consiglio superiore di sanità ha espresso parere positivo sullacosiddetta donazione samaritana. Anonima, disinteressata… sono molti i "paletti" ma anche i dubbi che possainsinuarsi l'anima del commercio e una definizione distorta della disponibilità del proprio corpo. Intanto, secondoil Centro nazionale Trapianti, gli stessi sono in calo rispetto al 2009.

LA MANOVRA FINANZIARIA, 4Sonora bocciatura della manovra approvata la scorsa settimana da parte dell’Intersindacale medica. “Con unaostinazione degna di miglior causa, il Governo ha costretto il Parlamento, con l’ennesimo voto di fiducia, ad approvareuna manovra economica iniqua ed insensibile alle preoccupazioni che da due mesi le organizzazioni sindacali delladirigenza medica, veterinaria, sanitaria e amministrativa hanno sollevato, denunciandone gli effetti negativi sui cittadini,sui professionisti e sulla tenuta del Ssn. La manovra penalizza in maniera eccessiva i medici e i dirigenti del Ssn, in modoparticolare i più giovani, non solo da un punto di vista economico, quanto soprattutto da quello organizzativo eprofessionale. Si sancisce per legge il taglio delle retribuzioni, il sequestro della liquidazione e si legittima l’interventodei partiti nelle carriere dei medici e dei dirigenti sanitari. A dispetto della prossima uscita di 35.000 medici dal Ssn,la maggior parte delle Regioni sono private delle risorse economiche necessarie per una sia pur parziale sostituzionee il Ssn è destinato ad impoverirsi di risorse professionali con gravi rischi sui servizi erogati e sulla equità di accessodei cittadini. Questa è la sanità che viene consegnata al Paese, nel silenzio del Ministro della Salute, cui è affidato unrilevante patrimonio professionale, ma noi continueremo a difendere le nostre ragioni che sono quelle dei professionistie di una sanità pubblica valore fondamentale di un Paese civile, anche attraverso un costruttivo confronto con laConferenza delle Regioni”. Ipse dixit il comunicato firmato:Anaao Assomed - Cimo-Asmd – Aaroi-Emac – Fp Cgil Medici– Fvm – Fassid – Fesmed – Anpo-Ascoti-Fials Medici - Sds Snabi – Aupi – Sinafo – Fedir Sanità – Sidirss

Lettera aperta di Cittadinanzattiva e del Coordinamento Nazionale delleAssociazioni dei Malati Cronici al Direttore Generale Aifa, Guido Rasi

Una commissionedelle Organizzazioniper la tutela del Dirittoalla SaluteLa proposta è stata inviata anche all’attenzione di Ferruccio Fazio, Ministro della Salute,Fulvio Moireno Direttore Agenas, Giuseppe Ruocco Direttore Generale della direzioneFarmaci e dispositivi medici del Ministero e Carlo Favaretti, Presidente Sihta

Egregio Prof. Rasi,il Coordinamento Nazionale del-le Associazioni dei Malati Cro-nici (CnAMC)1, rete di Cittadi-nanzattiva composta da unnetwork di 85 Organizzazioni dipersone con patologia cronica erara, ha realizzato il IX Rapporto

nazionale sulle Politiche dellaCronicità dal titolo “Malattiecroniche e diritti: zona ad acces-so limitato”2.Il Rapporto fa il punto sulledifficoltà che ancora oggi le per-sone con patologia cronica erara incontrano nel loro percor-

so di cura; in particolare si èvoluto analizzare il percorso dia-gnosticoterapeutico delle perso-ne affette da tali patologie percapire se e quanto l’assistenzaerogata (nei vari momenti delpercorso) soddisfi le esigenze disalute dei cittadini e quali siano

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DiarioTribuna

le principali criticità riscontra-te.Tra le varie questioni analizzatedal Rapporto, vi è anche quellodell’assistenza farmaceutica, chesiamo certi sarà oggetto, da par-te dell’Agenzia Italiana del Far-maco, di una particolare atten-zione.In tal senso, infatti, sono ancoramolteplici le problematiche se-gnalate dalle Associazioni.Sussiste ancora una difficoltà diaccesso ai farmaci necessari einsostituibili per il trattamentodella patologia (54,2%), ricon-ducibile principalmente alla loronon rimborsabilità (fascia C) daparte del Ssn (50%), alla neces-sità da parte delle Aziende Sa-nitarie di rispettare i propri bu-dget (50% - in particolare inquelle Regioni con i Piani dirientro), alle difficoltà di carat-tere burocratico inerenti il rila-scio del piano terapeutico(50%), ad alcune decisioni dicarattere regionale che si pon-gono in contrasto con quelle dicarattere nazionale (34,7%). Èil caso delle decisioni regionalisull’inserimento di un farmacoall’interno del Prontuario tera-peutico regionale da parte delleCommissioni regionali del far-maco. Rappresenta un’impor-tante difficoltà anche il manca-to inserimento di alcuni mole-cole all’interno dell’elenco pre-visto dalla L. 648/1996 e perl’utilizzo di farmaci per un’in-dicazione diversa da quella au-torizzata (15,4%).Un ulteriore problema, partico-larmente avvertito dalle Asso-ciazioni, è quello della manca-ta erogazione gratuita (52%) deicosiddetti parafarmaci (integra-tori, alimenti particolari, cre-me, ecc), i quali sono comun-que indispensabili per il tratta-mento di molte patologie.A fronte di tutto ciò, abbiamopurtroppo rilevato che il coin-

volgimento delle Associazionidei pazienti da parte delle Istitu-zioni nazionali (Aifa) e regiona-li nelle fasi decisionali è ancoraestremamente scarso, nonostan-te le decisioni di politica farma-ceutica incidano direttamente eprofondamente sulla vita dellepersone con patologia cronica erara.In particolare non sono previsteforme strutturate e permanentidi coinvolgimento delle Orga-nizzazioni dei cittadini nell’at-tività di definizione, implemen-tazione e monitoraggio dellepolitiche farmaceutiche.Ciò contrasta fortemente inve-ce con la volontà espressa dalleAssociazioni di essere coinvol-te, sia a livello nazionale, sia alivello regionale, nel processodecisionale in materia di assi-stenza farmaceutica (79,2%).In questo ambito, il quadro trac-ciato dalle Associazioni all’in-terno del Rapporto, rischia didivenire ancora più preoccupan-te nel corso del 2010, vistal’ulteriore riduzione del tettodella spesa farmaceutica terri-toriale dal 13,6% del Fondosanitario nazionale al 13,3%,lasciando inoltre inalterato iltetto della spesa farmaceuticaospedaliera al 2,4%, che sap-piamo essere stata quella mag-giormente fuori controllo sianel corso del 2008 che del 2009.Solo per fornire un’indicazionein tal senso, nel corso del 2008,a fronte di un tetto programma-to di spesa farmaceutica ospe-daliera pari al 2,4% del Fondo,si è arrivati a toccare una spesaeffettiva pari al 4,2%.Anche le previsioni dei tecniciregionali sulla spesa farmaceu-tica pubblica complessiva del2010, ci dicono che a fronte diun tetto programmato pari al15,7% (Fsn) la spesa effettiva siattesterà al 18,4%.Inoltre il Decreto–Legge 31 mag-

gio 2010 n. 78 “Misure Urgentiin materia di stabilizzazione fi-nanziaria e di competitività eco-nomica”, attualmente in discus-sione in Parlamento per la ne-cessaria conversione in Legge,innova ulteriormente la mate-ria, prevedendo tra l’altro, chel’Aifa provveda all’individua-zione, fra i medicinali attual-mente a carico della spesa far-maceuticaospedaliera, di quelli che, inquanto suscettibili di uso am-bulatoriale o domiciliare, do-vranno essere erogati attraversol’assistenza farmaceutica terri-toriale, con effetti diretti e tan-gibili sulla vita dei cittadinicon patologie croniche e rare.È per questo che in una situa-zione così complessa comequella che vive oggi l’assisten-za farmaceutica, con risorse sem-pre più limitate da mettere incampo, a fronte di un fabbiso-gno di salute dei cittadini incontinua crescita e allo svilup-po di nuove terapie innovativee molto costose, Cittadinanzat-tiva, in particolare attraverso lereti del Coordinamento nazio-nale delle Associazioni deiMalati Cronici e del Tribunaleper i diritti del malato, conside-ra prioritario e necessario chel’Aifa e le Regioni prevedanoun coinvolgimento, permanen-te e strutturato, delle Organiz-zazioni di tutela del diritto allasalute nell’attività di definizio-ne, implementazione e monito-raggio della politica farmaceu-tica italiana.Tale coinvolgimento da parte del-le Istituzioni faciliterebbe:• l’individuazione più puntualedelle esigenze di salute dei citta-dini, delle criticità dell’attualesistema di assistenza farmaceu-tica dal punto di vista dei citta-dini, delle proposte di migliora-mento;• la condivisione della respon-

1 http://www. cittadinanzattiva. it/cnamc-malati-cronici.html2 Roma 11 marzo 2010 .- http://www.cittadinanzattiva.it/cnamc-malati-cronici/ix-rapporto-cnamc.html.

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DiarioTribuna

sabilità di alcune scelte, conparticolare riguardo al tema del-l’Health Technology Assessmenta livello nazionale e regionale.È ormai riconosciuta la necessi-tà-importanza del coinvolgimen-to delle Associazioni dei pa-zienti nell’Health TechnologyAssessment, la quale viene pra-ticata sempre più anche a livelloregionale con modalità tali, inalcune situazioni, da mettere inserio pericolo il diritto all’ac-cesso ai farmaci, in particolariquelli innovativi, già previsto alivello nazionale attraverso lediverse Determinazioni Aifa;• l’informazione e la comunica-zione rivolta ai cittadini sulleprincipali questioni inerenti lafarmaceutica;• la promozione della crescita edello sviluppo delle competen-ze delle Associazioni.Esperienze di coinvolgimento del-le Associazioni di tutela del di-ritto alla salute sono già stateavviate ad esempio dalla Foodand Drug Administration (Fda) edal National Institute for Clini-cal Excellence (Nice).Inoltre esistono alcuni riferimen-ti normativi (e non) che ricono-scono alle Organizzazioni di tu-tela del diritto alla salute, alcuneforme (a livelli diversi) di parte-cipazione alla definizione, im-plementazione e monitoraggiodelle politiche socio-sanitarie.Solo per citarne alcuni:1. l’art. 1 della Legge 23 dicem-bre 1978 n. 833 “Istituzione delservizio sanitario nazionale”;2. l’art. 14 del Decreto Legisla-tivo 30 dicembre 1992 n. 502“Riordino della disciplina inmateria sanitaria”;3. il Decreto Legislativo 19 giu-gno 1999 n. 229 “Norme per larazionalizzazione del Serviziosanitario nazionale”;4. il D.P.C.M. 19 maggio 1995- Schema generale di riferimentodella “Carta dei servizi pubblicisanitari”;5. la Legge 8 novembre 2000 n.328 “Legge quadro per la realiz-

zazione del sistema integrato diinterventi e servizi sociali”;6. l’art. 118 u.c. della Costitu-zione – “Stato, Regioni, Cittàmetropolitane, Province e Co-muni favoriscono l’autonomainiziativa dei cittadini, singoli eassociati, per lo svolgimento diattività di interesse generale,sulla base del principio di sussi-diarietà.”Tutto ciò premesso, Cittadinan-zattiva, chiede formalmente al-l’Agenzia Italiana del Farmacodi attivare al suo interno unaCommissione permanente, com-posta dalle Organizzazioni di

tutela del Diritto alla Salute e daesponenti dell’Agenzia, al finedi garantire gli obiettivi menzio-nati. Chiediamo inoltre un in-contro per discutere insieme dellaproposta avanzata.RingraziandoLa anticipatamen-te per l’attenzione e in attesa diun Suo riscontro, La salutiamocordialmente

Tonino AcetiCoordinatore

Nazionale CnAMCFrancesca Moccia

Coordinatore NazionaleTribunale per i Diritti

del Malato

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Diario

Il piano Europeo di Ict per la continuità assistenziale e l’assistenzadomiciliare

Via al progetto“Renewing Health”di Massimo Caruso

Un Consorzio di 9 partner europei realizzerà, con la regione Veneto, un nuovo programmadi teleassistenza che consentirà ai pazienti affetti damalattie croniche, di migliorare laqualità della vita

Un Consorzio formatoda 9 partner europei, con la re-gione Veneto nel ruolo di coor-dinatrice, realizzerà, nell’arco di32 mesi, il progetto di teleassi-stenza, che permetterà ai pa-zienti affetti da patologie croni-che, tra le più diffuse in ambitoeuropeo, di migliorare la qualitàdella vita e i percorsi assisten-ziali di cura, valutando il van-taggio dell’utilizzo dei servizi ditelemedicina per l’assistenza do-miciliare da remoto. Il progetto,per il quale è stato destinato unbudget di 14 milioni di euro,50% dei quali co-finanziati dellaComunità Europea, coinvolge-rà, nella fase sperimentale, untotale di 7.900 pazienti, 4.500dei quali veneti, affetti da pato-logie cardiovascolari, polmona-ri (Bpco) e diabete. Ambiziosi emolteplici sono gli obiettivi chela Comunità Europea vuole ot-tenere dal progetto “RenewingHealth” (Rh). In primo luogol’urgenza della deospedalizza-zione, della diminuzione dei ri-coveri e delle visite ospedalieresi è fatta pressante per il pesoche hanno sulla bilancia dei costisanitari. In secondo luogo, neglianni, l’Europa ha indirizzatomolti dei suoi investimenti di e-Health proprio nei device e, piùin generale, nella tecnologia Ict,

necessaria al telemonitoraggio,senza avere di fatto una mappa-tura e dati attendibili dei vantag-gi economici e di efficacia dellesingole tecnologie e dei program-mi avviati e autorizzati.In ultimo, ciò che spinge la Com-missione Europea a pigiare sul-l’acceleratore della valutazione evalidazione di sistemi di tecno-

logia Ict per l’assistenza domici-liare, è l’urgenza di affrontare ilcomplesso problema della curadelle patologie croniche e del-l’assistenza per la continuità ter-ritoriale, che tocca soprattutto lapopolazione anziana. Nel rap-porto diffuso dallo statunitenseNational Intelligence Council«l’Europa, secondo le proiezioni

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Diario

demografiche al 2020, dovràimplementare fondamentali ri-forme economiche e sociali, perpoter affrontare il problema del-l’invecchiamento della popola-zione». E, nella pubblicazionecurata dall’Istituto Bruno Leoni(2009), la popolazione Ue over65rappresenterà (proiezione al 2030)il 44% del totale della popola-zione compresa tra 20 e 64, men-tre la percentuale di anziani (65)sul complesso riguarderà il 26%.È, dunque, sullo sfondo di questoscenario, che nasce il progetto“Rh”, che prevede, non a caso,un numero significativo di Paesieuropei coinvolti (Scandinavia,Danimarca, Spagna, Grecia, Au-stria, Germania e Italia) e cheintende condurre la sperimenta-zione su ampia scala, proprioperché il sistema possa esserereplicabile al resto dei Paesi co-munitari o fungere da modello diriferimento. La fretta che la Com-missione lascia trapelare è de-nunciata altresì anche dal lassodi tempo di “Rh”: 32 mesi; chenon sono poi tanti.«Ci troviamo di fronte ad unasituazione, che potrebbe appari-re paradossale – dice ClaudioDario, project coordinator e di-rettore generale della Ulss 9 diTreviso - Da una parte i successiinnegabili della clinica medicae dei suoi percorsi terapeuticihanno permesso il controllo dipatologie, che, nei decenni pas-sati, sarebbero state anche mor-tali e quindi è stata sicuramentevinta una battaglia importante.Dall’altro, hanno altresì apertouna nuova complessità, che èinsieme organizzativa, sociale etecnologica, legata al fatto che,se le patologie croniche sonocomunque trattabili con effica-cia, sono anche aumentate lepersone da curare, che hannoanche visto allungare la propriasperanza di vita. E questo haavuto un impatto significativo enon trascurabile sui valori dellaspesa sanitaria. Si rende neces-sario, oggi, adottare nuove stra-

tegie di cura e di controllo. Tracui, ridurre l’ospedalizzazionesolo ai casi di palese criticità etentare, quando è possibile, dimantenere i pazienti presso ilproprio domicilio, mettendolinelle condizioni di essere sottocontrollo, ma autonomi, perquanto è possibile, nella gestio-ne dei propri parametri vitali edella tecnologia di telemonito-raggio. In effetti, i device ditelemonitoraggio, sono tecnolo-gicamente maturi, fatto che con-sente proprio di poter avviareanche programmi di empower-ment del paziente. «Rh” – prose-gue Dario - oltre a valutare l’im-piego di Personal Health System(Phs), attraverso una metodolo-gia rigorosa e comune a tutto ilconsorzio (Mast - Model forAssessment of Telemedicine,fondata sui principi dell’HealthTechnology Assessment), avvie-rà, quindi, anche un processo divalutazione di tipo assistenzia-le, per capire come i pazientipossano essere in grado di utiliz-zare le tecnologie di telemoni-toraggio di dati clinici, come lapressione, la saturazione e lafrequenza cardiaca. E di verifica-re se il paziente può essere auto-nomo e capace di gestirne dasolo il controllo. In questo sen-so - conclude Claudio Dario - ilprogetto “Rh” punta decisamen-te a fare del paziente il protago-nista del suo stesso percorso dicura». Per raggiungere obiettividi tale portata si rende necessa-ria anche la formazione del per-sonale medico, infermieristico edello stesso paziente. Due Bo-ard, composto il primo dagliUser (associazioni di pazienti,medici e infermieri) e il secondodalle Industrial (fornitori di de-vice e organismi di standardiz-zazione come Ihe), avranno ilcompito di fornire le linee guidaper accrescere l’efficacia e l’effi-cienza del sistema e la sua rica-duta sociale.Per l’Italia, come detto, è laregione Veneto capofila e coor-

dinatrice del progetto. “Rh” in-teresserà le singole Aziende sa-nitarie e ospedaliere per areavasta e il compito della consu-lenza sugli aspetti tecnico-scien-tifici ed etico-legali del progettoè stata affidata ad Arsenàl.It, ilConsorzio per la sanità digitale,costituito da tutte le Aziendesanitarie e ospedaliere pubbli-che del Veneto.

E-Health: qualipossibili scenari?Intervista a Luca Buccolie-ro, docente di economiadelle Aziende e delle Ammi-nistrazioni Pubbliche, al-l’Università Bocconi di Mila-no e responsabile dell’Areasistemi informativi azienda-li e-Health e Ict del Cergas

Quali sono, in questo mo-mento le applicazioni di e-Health che possono avere peril sistema sanitario un carat-tere strategico per il miglio-ramento dell’efficacia del ser-vizio e della governance?Personalmente ritengo che l’e-Health debba iniziare ad esse-re considerata un fronte diinnovazione sempre più coe-rente con i futuri stili di vitadigitale del cittadino-pazien-te, e non più un semplicestrumento a beneficio esclu-sivo dei sistemi e delle strut-ture di offerta. Questo signifi-ca che una rilevante prioritàdovrà essere attribuita ad una“sanità digitale”, che possacreare valore per il paziente intutti i punti di contatto traquest’ultimo e i sistemi sani-tari. Probabilmente, la realtàitaliana è ancora piuttostosconsolante rispetto a quantoaccade in altri Paesi, soprat-tutto per quanto attiene alle

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Diario

tecnologie di telecomunicazio-ne ed alla banda larga e talecircostanza ha enormemente li-mitato il potenziale di servizioal cittadino legato agli sviluppidell’e-health. Recentemente, misono recato in Giappone da visi-ting professor alla Waseda Uni-versity. Il Giappone è un Paesecon molte contraddizioni, nelquale, però, è possibile “intui-re” facilmente la rivoluzione,che attende gli stili di vita digi-tale. Basti pensare all’avvio del-le reti mobili di quarta genera-zione (Lte o wi-Max) ed ai servi-zi in mobilità, che le stesse ren-dono possibile erogare al citta-dino. Internet mobile a larghis-sima banda è disponibile ovun-que a tariffe estremamente com-petitive. Internet è, pertanto, lostrumento di elezione, per gesti-re la gran parte delle relazioniesterne del cittadino e per la suavita quotidiana. I servizi web giàerogati attraverso le reti mobilidanno concretezza al concettodi “empowerment” dell’indivi-duo, ossia alla sua capacità diconoscenza e controllo dei feno-meni con cui entra in contattoquotidianamente. Questa è pro-babilmente la più rilevante areadi sviluppo della sanità elettro-nica

Quale ruolo del paziente ridise-gnano le applicazioni di sanitàelettronica?Il ruolo del paziente cambia inmodo radicale. L’accesso uni-versale alla rete a basso costo gliconsente di controllare e gestireattivamente, se lo desidera, moltiaspetti della sua vita. In ambitosanitario il “paziente 2.0” avrànuove opportunità di controlla-re e selezionare le informazioni,che lo riguardano (il fenomenodel “personal health record”), dieffettuare, in autonomia e senzanecessità di presenza fisica, tran-sazioni di tipo amministrativo

(acquisto farmaci prescritti, pre-notazioni visite, consultazioneliste d’attesa, accettazione am-ministrativa prestazioni, etc...)e di utilizzare modalità innova-tive di assistenza (telemonito-raggio, teleassistenza, telecon-sulto, etc...). Più in generale, ilpaziente potrebbe e dovrebbeavere maggiori informazioni sulsuo stato di salute e anche sulsistema di offerta di prestazionia cui si rivolge.

Gli investimenti per i sistemi die-health sono vantaggiosi? Si rie-sce a recuperarli? Portano poiad un effettivo risparmio?Ripeto spesso che credo sempremeno ad un’informatica solo“per risparmiare”, cioè per gua-dagnare soltanto efficienza. Cer-to, questo è auspicabile, accadeed è anche talvolta dimostrabi-le. Recentemente, insieme alCollega Stefano Calciolari, hopubblicato un articolo su HealthManagement Review, in cui di-mostriamo alcuni ritorni econo-mici di un investimento in in-formatica per l’integrazione del-l’ospedale. Se, però, diamo al-l’innovazione tecnologica in sa-nità un’accezione “strategica”,ossia davvero centrata sul pa-ziente, come abbiamo preceden-temente illustrato, dobbiamoprendere atto che il ritorno è, odovrebbe essere, misurabile es-senzialmente in termini di “va-lore” per il paziente stesso, dacui conseguirà anche un benefi-cio di posizionamento strategi-co, innescando circoli virtuosi.Il “marketing” non è mai, comepurtroppo taluni credono, unelemento accessorio. Al contra-rio, è la ricerca di reale “valore”per il cliente, su cui costruireuna vera e propria filosofia d’of-ferta. Questo è il destino, o al-meno l’auspicio, dello sviluppodelle tecnologie in sanità nelnostro Paese

Lo sviluppo avanzato dell’inte-grazione sanitaria attraverso lepiattaforme di e-health è ormaievidente in alcune zone del Nord-Italia. Le Regioni centro meridio-nali sono in netto ritardo e devo-no far fronte a problemi sanitari avolte più stringenti. Non c’è ilrischio che l’Italia vada a due otre velocità, penalizzando la con-tinuità assistenziale?Il dato è purtroppo ampiamenteconfermato, con tutti i noti fe-nomeni (ad esempio di mobilitàassistenziale), che rappresenta-no una problematica innanzitut-to umana e poi anche economi-ca e tecnica per il sistema. L’uni-co auspicio è che possano prestorealizzarsi circuiti virtuosi dirapido “riutilizzo” di esperienzegià mature in alcuni contesti eche la diffusione di soluzioniweb renda questo riutilizzo piùrapido ed economico.Tuttavia,il problema ha molto a che farecon aspetti di tipo culturale piùche tecnico.

Quali sviluppi prevede, nel pros-simo futuro, delle applicazionidi telemedicina e sanità elettro-nica?Personal Health Record, teleas-sistenza, con un minimo di inte-grazione con la domotica, e so-luzioni web 2.0 per la partecipa-zione attiva del paziente, sonosenza dubbio scenari realistici erealizzabili in Italia, in un de-cennio, compatibilmente conl’auspicabile disponibilità di“vera” banda larga soprattutto inmobilità. Per la cronaca: le co-siddette “future station” dei gran-di operatori di telecomunicazio-ne giapponesi consentono, oggi,di gettare un pò più in là losguardo, presentando servizi estrumenti davvero “futuribili”.Ma augurarsi di vederli in fun-zione in Italia corrisponde forsead un ottimistico augurio di lun-ghissima vita. M.C.


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