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Page 1: IL NUOVO GAZZETTINO - MAGGIO 2013

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DISTRIBUZIONE GRATUITA Registrazione Tribunale di Nola n° 1 del 23/02/2010 ANNO IV Numero 7 - Maggio 2013

EDITORIALEDopo una lunga pausa di riflessione “II Nuovo Gazzettino” riprende la sua attività, innovando gli strumenti di informazione e comunicazione, senza, comunque, abbandonare l’idea di un suc-cessivo rinnovo anche del periodico cartaceo.La scelta di uno strumento on-line nasce in par-ticolare da diverse esigenze:- diffondere e far circolare conoscenze tra un pubblico assai più ampio e diversificato;- stimolare un dibattito più intenso e vivace gra-zie all’estemporaneità e ai tempi “reali” del web, che sarebbe rallentato e osteggiato dai processi dilatati della stampa su carta;- disporre di un supporto che permetta alle pro-poste di raggiungere l’attenzione in tempi utili affinché possano essere prese in considerazione.Una nuova redazione giovane e motivata si ac-cinge ad intraprendere una sfida entusiasmante:predisporre e gestire uno strumento agile e dina-mico che dia voce a tutti coloro che intendono partecipare con il loro contributo sui temi più attuali e rilevanti, formulare/discutere strategie e azioni di policy territoriale. Il “Nuovo Gazzetti-no” on-line ha un taglio divulgativo il cui obiet-tivo principale è che ogni articolo, debba essere in grado di suscitare attenzione e interesse, at-traverso la raccolta di esperienze, opinioni, ed il confronto di risultati e punti di vista. La gratuità della rivista, liberamente accessibile da chiun-que, l’immediata fruibilità dei singoli articoli sin dal momento dell’accettazione definitiva, la possibilità di commentare gli articoli pubblicati, costituiscono le principali scelte editoriali con le quali si intende rispondere a queste esigenze. “Il Nuovo Gazzettino” on-line, dunque, un luogo aperto e rispettoso della libertà di espressione delle opinioni di ciascuno, con l’obiettivo di fa-vorire una più fluida ed efficace circolazione e diffusione delle idee, pronto ad accettare opinio-ni diverse, anche potenzialmente discordanti, purché argomentate e rispettose delle regole ele-mentari del confronto civile e della contamina-zione delle idee. In questa fase complessa e dif-ficile per la comunicazione pubblica siamo certi di avervi con noi ed attendiamo pareri, suggeri-menti o critiche per migliorare costantemente il nostro lavoro.

Direttore responsabile Angelo Bonfiglio

Lista N°1

Il Ministero dell’Interno ha fissato per domenica 26 e lunedì 27 maggio 2013 le consultazioni per l’elezione diretta dei Sindaci e dei Consigli comunali, nonché per l’elezione dei Consigli circoscrizionali. L’eventuale turno di ballottaggio è previsto per domenica 9 e lunedì 10 giugno 2013.

Lista N°2

La redazione de “Il Nuovo Gazzettino” augura un in bocca al lupo ai due can-didati Sindaco, che si sfideranno a colpi di buoni propositi per catturare quante più adesioni possibili; inoltre spera che il tutto si svolga nel pieno rispetto delle forze in campo, come è giusto che sia ogni qual volta ci sia una sana competizione politica.La popolazione si prepara a votare, convinta che la nuova amministrazione sarà sicuramente vicina alle problematiche dei ciccianesi e si impegnerà nel supera-mento di questi tempi difficili.

ELEZiONi COMUNaLi Di CiCCiaNO, 26 e 27 MaGGiO

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Periodico mensile di Informazione,Turismo, Storia, Cultura, Spettacolo,

Sport e Tempo Libero

Anno 4 - Numero VIIMAGGIO 2013

Direttore EditorialeAngelo Bonfiglio

Direttore ResponsabileAngelo Bonfiglio

Coordinatore di RedazioneCarmine Alfano, Giulio Notaro

Segretario di RedazioneTommaso Piscitelli

RedazioneCarmine Alfano, Giuseppe Gatta,

Fabio M. De Stefano,Massimiliano Pace, Giovanni Felice

Pace, Maurizio Napolitano,Filomena Perna, Giulio Notaro,

Maria Russo, Nunzia Capolongo, Tom-maso Piscitelli

CollaboranoComune, Scuole, Associazioni,

Pro Loco e Cittadini

Grafica e ImpaginazioneCarmine Alfano, Fabio M. De Stefano,

Giulio Notaro, Tommaso Piscitelli

FotoFilomena Perna, Maria Russo

RedazioneCicciano

mail:[email protected]

Editore - ProprietarioAssociazione Pro Loco Cicciano

- 80033 - Ciccianoweb: www.prolococicciano.com

DISTRIBUZIONE GRATUITA

Registrazione del Tribunale di Nola n° 1/2010 del 23/02/2010

PRIMO PIANO2

I maya hanno previsto la fine del mondo nel 2012; ora siamo sicuri che si sbagliavano, oppure che ci sbagliavamo noi a considerare la fine di un ciclo, come la fine della vita. Niente di cata-strofico è scritto nelle profezie antiche, soltanto cambiamento. E cosa c’è di male nel cambia-mento? Nulla!Nuove energie, nuove idee scaturiscono dal mutamento della corrente, nuove idee nascono da situazioni che cambiano, nuove strade si aprono sfondando le pareti dell’abituale e del consue-to.E’ quello che succede anche nelle istituzioni, d’altronde. Uomini si susseguono alla guida di un progetto, ognuno portando il proprio contributo, dando un senso a quello che il progetto rappresenta, motivando gli altri, guidandoli verso obiettivi concreti.Cambiano i governi, cambiano i Papi (ora anche da vivi), cambia il Presidente della Repubbli-ca, anche se così simile al precedente e cambierà a breve l’amministrazione del nostro piccolo ma importante paese.In questo clima di cambiamento anche la Pro Loco di Cicciano fa la propria parte.Recentemente infatti, il consiglio direttivo ed i membri si sono riuniti per dare una svolta alla composizione dell’organigramma interno. Quello che segue è una rappresentazione semplice, ma di impatto, delle nuove cariche assegnate ai vari membri della Pro Loco:

UNA NUOVA “DIREZIONE”Di Giulio Notaro

Come potete vedere ci sono molti volti nuovi, molti giovani, molte persone che sono orgogliose di esserci, che tenteranno di fare la loro parte in questo grande obiettivo che è lo sviluppo sto-rico e culturale del nostro paese. Sono persone che non ci guadagnano nulla dal farlo, che non lo fanno per vanità, egoismo o egocentrismo.Vogliono farlo perché sanno che è giusto impegnarsi, sanno che ne vale la pena. Anche se a molti non importa, anche se può essere difficile alle volte non farsi scoraggiare dall’indifferenza degli altri, ci sono delle persone che resistono e vanno avanti. Perché sanno che è “giusto”.

PRESIDENTE ivan D’anna

VICE PRESIDENTE Giuseppe tarantino

SEGRETARIO

Filomena Perna

TESORIERE santolo Palumbo

CONSIGLIO DIRETTIVO ivan D’anna Carmine alfano santolo Palumbo angela Papa Giuseppe tarantino

COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI Nina Napolitano aniello Piscitelli Giuseppe tarantino

PROBIVIRI aniello Piscitelli Raffaele Musella

AttuAlItA’3IN CERCA DI LAVORO...

Di Filomena Perna

Chi ha un’occupazione… e per di più stabile, o per meglio dire a tempo indeterminato, alzi la mano! Con molta probabilità vedre-mo alzate pochissime mani e ciò ad oggi è un dato di fatto.La difficoltà di ottenere un’occupazione stabile ed adeguatamente tutelata è diventata oggi, a detta del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, una questione sociale.Gli stessi politici nelle loro ultime campagne elettorali ne hanno fatto uno dei loro temi portanti.Il quadro lavorativo italiano è in serie difficoltà: la crisi econo-mico-finanziaria che, sembra non mollare affatto, si ripercuote

sull’occupazione, generando tassi di disoccupazione a dir poco drammatici, che mal si accettano, specie tra i giovani. Proprio costoro, oltre ad essere i malcapitati di turno, si trovano ad affrontare situazioni a dir poco sconcertanti che disabilitano sempre più alla fiducia e alla speranza di un lavoro.Nelle ultime settimane nell’agro nolano è rimbalzata la notizia del raggiro nel quale la Ntv, giovane impresa ferroviaria italiana fondata da Luca Cordero di Montezemolo, è stata tirata in ballo: un politico, molto in vista del circondario, “elargiva”, in maniera molto ardita e meticolosa, assunzioni di lavoro presso l’azienda in cambio di 3.000 euro da versare in contanti per le spese sindacali. Di fronte a tale somma, ma soprattutto di fronte ad un’attuale crisi economica, numerosi giovani, alla ricerca di un lavoro, non aven-do il cosiddetto “imbarazzo della scelta”, sono stati adescati, fatti versare la somma e fatti firmare contratti falsi, ignari di così tanto scempio, che urtava contro i loro più rosei futuri.La vicenda è stata portata alla luce dal tg satirico “Striscia la noti-zia” che, recandosi dal presidente della Ntv, Antonello Perricone ed accertata la veridicità del caso, ossia nessun lavoro in vendita, ha contattato il politico ideatore del raggiro, il quale ha negato il quanto sopracitato, ma promesso di restituire i soldi intascati in maniera gratuita.Il caso Ntv non sarà né il primo né l’ultimo tuttavia i giovani, an-che se di difficile attuazione, devono augurarsi un futuro miglio-re ed impegnarsi sempre più affinché tali episodi possano essere stroncati sul nascere.

“PRONTO 6, 22…?” LA CLESSIDRA RISPONDE

Di Maria Russo

Dopo le opere dei più famosi De Filippo, Scarpetta, Di Maio e Viviani, quest’anno l’Associazione Socio Culturale “La Clessidra” mette in scena uno spettacolo della meno nota ma non per questo non altrettanto importante Emilia Vaglio, in arte Paola Riccora. Agli inizi del ‘900, un periodo in cui le donne che scrivevano di teatro non avevano buona fama, l’autrice, fu costretta ad usare lo pseudonimo Paolo Riccora, anagramma del nome del marito, Carlo Capriolo.

Il suo salotto ospitò i grandi artisti dell’epoca, e fu proprio lei, con la commedia “Sarà stato Giovannino”, a dare fama nazionale ai tre, all’epoca noti per lo più a Napoli, fratelli De Filippo. La farsa “Pronto 6, 22?” scelta dal regista, ed attore, Mimmo Car-fora, avrebbe dovuto debuttare il 26 Aprile presso l’Auditorium, Teatro di Saviano, ma, causa un lutto nella famiglia Carfora, alla quale porgiamo le nostre più sentite condoglianze, è stata rinvita al 31 Maggio, 1 e 2 Giugno, presso la scuola “Giovanni Bovio” di Cicciano. I biglietti già acquistati, non saranno sostituiti, farà fede il giorno indicato sugli stessi. La compagnia, ormai navigata, porta sul palco la tipica commedia dell’equivoco, dove eventi paradossali e scambi di persona, sfocia-no in situazioni comiche.Titina, moglie modello, dolce ed affettuosa, del noto medico Gen-naro Sanguinetti, scopre casualmente l’infedeltà del marito, decide quindi, di vendicarsi nello stesso modo, e di concedersi al primo uomo che le capita. Complice il telefono, o il caso, si trova immi-schiato in una serie di avvenimenti esilaranti, Raffaele Callucci, avvocato sensibile al pianto femminile, che, dopo anni, finalmente sta per fidanzarsi. L’Associazione, che da anni ormai si dedica al supporto di persone ed enti bisognosi, devolvendo i proventi del-le manifestazioni teatrali, anche quest’anno non farà eccezione, le sarà infatti consegnata la bandiera “Amici dell’UNICEF”.

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4Il PeRsONAggIO

GIORGIO NAPOLITANO: IL PRESIDENTE DELLE CRISI

“Sono venti anni che passiamo da un salvatore della Patria ad un altro”. Così esordisce Marco Travaglio nel suo edito-riale dedicato alle frasi utilizzate dai quotidiani italiani per celebrare la rinomina di Giorgio Napolitano a Presidente della Repubblica. Ed in effetti l’ottantottenne partenopeo è stato ritenuto “l’u-nico medico in grado di curare la grave malattia che ha re-centemente colpito la politica italiana”; l’unico statista capa-ce di riequilibrare la destabilizzazione politica seguita alle ultime elezioni. Eppure il “comunista arrivato al Quirinale” non è mai appar-so come un leader carismatico né tantomeno come un eroe, ma da semplice e riservatissimo uomo politico, pignolo e insofferente alle posizioni estreme e alla politica spettacolo,

è riuscito a ritagliarsi un posto come personaggio politico più popolare d’Italia ed un posto nella storia come il primo Presidente della Repubblica rieletto a fine mandato.Politicamente nato tra le file del PCI come segretario dei giovani comunisti napoletani, il giovane “Giorgio ‘o sicco” (chiamato così dai comunisti partenopei per la sua magrezza) trovò nel vulcanico e massiccio Amendola, detto “Gior-gio ‘o chiatto”, l’influente padre spirituale che resterà suo punto di riferimento per tutta la vita.La vecchia scuola di partito segnò le sue prime esperienze politiche, temprandone gli intrinseci convincimenti ideologici e sociali; tut-tavia l’attivismo e l’abnegazione non gli bastarono per scalare i vertici: guardato con sfiducia per il suo approccio riformista, nel 1968 alla sua candidatura per la direzione di Botteghe Oscure fu preferita quella di Enrico Berlinguer.Seguendo il sentiero tracciato dal suo mentore, divenne una delle voci rappresentanti della “destra comunista”, favorevole ad un miglio-ramento delle relazioni con PSI e DC e all’uscita del partito dall’orbita sovietica. La radice culturale socialdemocratica contribuì a forgiare la sua attitudine politica, definita “migliorista” e improntata alla moderazio-ne. Proprio per questa tendenza, il nocciolo duro della sinistra comunista lo accusò di connivenza con Bettino Craxi e di indulgenza nei confronti del pensiero capitalista.L’atteggiamento di apertura pragmatica che conservò nel corso della sua carriera politica gli valse l’appoggio di DC e PSI per la nomina a Presidente della Camera nel 1992, questi ultimi lo preferirono infatti a Stefano Rodotà, Presidente del Partito Democratico della Si-nistra. In seguito, nell’ambito dell’inchiesta Mani Pulite, fu sottoposto insieme a molti dirigenti a scrupolose indagini; in quel periodo le teste iniziarono a cadere, i finanziamenti illeciti furono interrotti e l’impalcatura marcia che reggeva la prima Repubblica iniziò a crollare. Lo stesso Napolitano, Presidente della Camera, fu iscritto nel registro degli indagati, ma alla fine l’inchiesta fu archiviata.Primo inquilino comunista del Quirinale, Giorgio Napolitano iniziò il suo primo mandato settennale nel 2006 e da subito dovette fron-teggiare due gravi crisi istituzionali: la prima occorse nel 2008, quando l’Udeur di Clemente Mastella abbandonò la maggioranza che sosteneva il governo Prodi, sfiduciato dall’opposizione al Senato; la seconda, nel novembre del 2011 quando, a causa di una traballante fiducia all’esecutivo Berlusconi e dell’impennata dei tassi sui titoli di debito italiani, lo stesso Napolitano dovette adoperarsi per una transizione ad un governo tecnico, guidato da Mario Monti.In ambo le occasioni il Presidente Napolitano cercò di evitare un precoce ritorno alle urne con la legge elettorale Calderoli, il cosiddetto “porcellum” ancora oggi in vigore.Nel corso del suo primo mandato Giorgio Napolitano è stato aspramente criticato per la sottoscrizione di provvedimenti discutibili: in primo luogo il lodo Alfano, considerato incostituzionale e immorale dai detrattori in quanto, garantendo la sospensione dei processi nei confronti della alte cariche dello Stato, avrebbe attribuito al premier Berlusconi l’immunità dai procedimenti giudiziari a suo carico; in secondo luogo, lo scudo fiscale che, regolarizzando le attività finanziarie e patrimoniali detenute illecitamente all’estero, garantisce protezione agli evasori dietro il pagamento di una tassa mini-ma.Inevitabilmente però saranno questi ultimi mesi a segnare l’opinione che si avrà in futuro di Giorgio Napolitano. Il materiale su cui riflettere per elaborare un giudizio personale, infatti, non manca: dalla nomina dell’esecutivo dei tecnici nel novembre 2011, allo scon-tro con la Procura di Palermo sulle intercettazioni delle telefonate con Nicola Mancino nell’ambito dell’inchiesta Stato-Mafia nel 2012; dalla caduta del Governo Monti nel dicembre 2012 alla novità della creazione di una task-force di “saggi”; fino ad arrivare alla sofferta decisione di restare in campo e di affidare ancora una volta la guida del Paese ad un “governo di servizio”, dimostrando così all’Europa e al Mondo che l’Italia è ancora in grado di superare le crisi più difficili.

Di Tommaso Piscitelli

PRO lOCO5IL PALIO DEI CICCIANESI

Di Carmine Alfano

La vivibilità di un paese si misura anche grazie alle attività extra-lavorative che offre.Cicciano da circa 15 anni presenta alla sua popolazione, e a chiun-que altro sia interessato, una manifestazione conosciuta come il “Palio dei Quartieri”.Il “Palio” chiamato così dalla maggior parte delle persone che co-noscono tale attività, è una rievocazione storica che riguarda il tardo Medioevo (1512), il periodo in cui i Cavalieri di Malta erano presenti sul nostro territorio.In antichità Cicciano, era diviso in 5 quartieri: il Castrum, li Vinti, li Marenda, li Rosci, li Sappierti, e un po’ ha mantenuto tutt’ora questa frammentazione, almeno in maniera ufficiosa.La Pro Loco di Cicciano è l’associazione che ha creato questa ma-nifestazione, e da allora si è battuta nel far crescere sempre più l’interesse e l’entusiasmo nei confronti del Palio. Tutto ciò è stato possibile grazie a persone che si sono date ani-ma e corpo nello studio dei testi storici, nella ricerca degli abiti particolari dell’epoca e che si sono concentrate nel coinvolgere la popolazione locale. Per i fatidici caldi giorni di giugno, in cui si svolge la festa, il paese è addobbato a festa, ogni balcone ha una bandiera colorata, tutti i lampioni mostrano uno stendardo e c’è chi si vanta con l’amico della maggiore bellezza della propria porta di quartiere (le por-te? Meglio dire portali, costruiti con cartapesta e supporti, posti all’ingresso di ogni singolo quartiere). La Festa dura di solito 2-3 giorni e offre tanti appuntamenti da non perdere. Uno dei momenti salienti è dato dalla sfilata in abito storico, con circa 500 figuranti appartenenti ad ognuno dei 5 quartieri di Cic-ciano e dalle delegazioni dei paesi limitrofi, che in passato porge-vano i doni al “Commendatore” di Castel Cicciano.Ma come ogni festa che si rispetti ha la sua gara competitiva, an-che il Palio ha la “Corsa delle Botti”.Questa gara, ormai entrata nel cuore dei Ciccianesi, consiste nel-lo spingere le botti (di 65-70kg) per un percorso di circa 400mt. sull’antico fossato che circondava la Casa Fortezza del Commen-datore dei Cavalieri di Malta, la cui presenza a Cicciano è regi-strata sin dal 1292 e testimoniata da numerosi stemmi ed epigrafi, custoditi nelle chiese locali. Nel gareggiare solertemente, partecipano anche 10 paesi prove-nienti da diverse regioni d’Italia, per far sì che si instaurino profi-

cui rapporti collaborativi, al fine di organizzare scambi socio-cul-turali, che permetteranno di approfondire e apprendere la storia nonché le tradizioni delle località coinvolte, nella speranza che le stesse aumentino ogni anno. Tra i comuni amici della manifesta-zione possiamo ricordare: Suvereto (LI), Castiglione Olona (VA), Rometta (ME), Castelluccio Superiore (PZ), Corropoli (TE), Fu-rore (SA) e Soleminis (CA) scelti tramite il fattore comune “Corsa delle Botti”.Al quartiere che avrà totalizzato il punteggio globale più alto nel confronto si assegna il “Palio”, stendardo commemorativo realiz-zato con bravura e diligenza da un artista locale, con una ceri-monia nella piazza situata dinanzi alla Casa Fortezza, antica sede dei Commendatori dei Cavalieri di Malta che amministravano il paese nei secoli scorsi.Tra l’altro, durante l’intero arco della giornata, si può assistere all’abilità dei maestri artigiani, i quali riproducono con estrema bravura i mestieri più comuni del passato, allietati da musica a tema e dall’abilità di sbandieratori e giocolieri.Alle figurazioni teatrali che rivivono lungo le vie e le piazze del centro si aggiunge la riscoperta di prodotti tipici delle nostre terre, offerti nei tanti stand che circondano l’evento.Il “Palio dei Quartieri” ha fatto crescere la visibilità di Cicciano, e ha coinvolto per molti anni persone che mai si erano interessate alla vita sociale del paese. Purtroppo negli ultimi tempi, causa la crisi economica e la crisi partecipativa delle persone, la festa rischia di finire. Non si può organizzare una festa di tale portata se il paese non ha cittadini propositivi e volenterosi, che si impegnino in prima persona nel far funzionare al meglio le cose; purtroppo, questo fa sì che per quanto si sforzino i pochi interessati si ritrovino davanti ad ostacoli insormontabili, quali la mancanza di fondi e l’ignavia altrui.Quest’anno il “Palio dei Quartieri” non si farà, sarà sicuramente una data segnata di rosso sul calendario sociale di Cicciano. Ma dalle macerie si può ricostruire ancor meglio di prima, ed è proprio questo il presupposto e il mio augurio speranzoso per il futuro del nostro paese.Il “Palio” è di proprietà dei ciccianesi e come tale va trattato bene.

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6CultuRA e sPettACOlO

Di Giovanni Felice Pace

“Misticismo elettrico” sarebbe una calzante definizione per l’ul-timo lavoro dei Mathì, (In)Quiescenza: atmosferico, profondo, intriso di suoni tesi e musicalità avvolgenti.La band, definizione modernista per un progetto poetico-musi-cale, nasce nel 2008 e da subito comincia a proporre testi intro-versi, evocativi, capaci di rendere chiaro lo status somatopsichico degli artisti, che provano a raccontare “in tendenza a...”. Nel loro primo EP, “Petali Ridenti”, era già possibile riconoscere alcuni tratti distintivi del loro stile. Le quattro tracce contenute riportavano l’ascoltatore indietro di decine di anni, proiettandolo nell’infanzia, nel mondo amman-tato, fatto di fate, di odori, di suoni e colori, dove la Natura ve-niva proposta come punto di arrivo, e non solo d’origine. Tutto il concept di base veniva sapientemente seguito da un comparto musicale capace di restituire la pienezza dei testi, con elegante ciclicità.I giovani artisti inseriscono nelle loro composizioni cosmologie di personaggi e suoni raffinati, in connubio stretto con una mi-nuziosa ricerca di suoni e parole che si fondono in linguaggio “di mezzo”, tra arcano e celestiale: fusione completa tra inquietudine e tenerezza.La voce di Francesco de Simone, i tasti di Antonio Marano, le corde di Gennaro Raggio e Raffaele Manzi, le percussioni di Gennaro Coppola si insinuano nelle pieghe dell’anima traspor-tandola in una dimensione fatta di dolcezza e surrealismo.Difficilissimo è il tentativo di catalogazione a causa delle molte influenze che si possono avvertire durante l’ascolto. Uno spiccato stile cantautoriale italiano, con influssi dei Marlene Kuntz e dei Mogwai, rende (In)Quiescenza un album da ascoltare e riascol-tare, fosse solo per cogliere le sfumature di ogni singola nota. Af-

fibbiare il tag Slowcore ai Mathì è come voler chiudere il deserto in una clessidra.Il 18 maggio dalle ore 22.00, al Key Drum a Sarno (SA), ci sarà la presentazione ufficiale di (In)Quiescenza. L’album, prodotto da Controrecords, è già disponibile per l’acquisto su Amazon ed iTunes. Disponibile in free-streaming su Spotify e Deezer.

Francesco De simone: voce | cori | chitarra elettrica | chitarra acustica.antonio Marano: piano elettrico | glockenspiel | synth.Gennaro Raggio: chitarra elettrica.Raffaele Manzi: basso.Gennaro Coppola: batteria | percussioni.

Tracklist (In)Quiescenza:1. La mano di dio sulla mia schiena2. L’abisso3. Il muro4. La serpe5. Segue la notte6 A ritmo di pioggia

Tracklist Petali Ridenti:1. Due Lune2. Cuore di Fata3. Cascata4. Sospiri di Vento

MAThì IN-QUIESCENZAsPORt7

Il 25 maggio si affronteranno a Londra, nel leggendario stadio di Wem-bley, Bayern Monaco e Borussia Dortmund nell’attesissima finale della Champions di quest’anno. La bilancia dei pronostici pende dalla parte dei nuovamente campio-ni della Bundesliga, essendo stato il Bayern dominatore indiscusso del campionato a dispetto proprio dei gialloneri, distanziati di addirittura venti punti. La nomea di favoriti spetta senza ombra di dubbio ai Bavaresi, anche per come hanno annichilito in semifinale il Barcellona, umiliandolo prima con un pesante e insindacabile quattro a zero tra le mura amiche dell’Al-lianz, ripetendosi poi con altre tre reti nell’insidiosa trappola del Camp Nou.

Il Dortmund, alle prese con l’altra spagnola di lusso, il Real Madrid di Josè Mourinho, ha destato un’ottima impressione sul terreno del Westfalen stadion, salvo poi rischiare a causa del due a zero siglato dalle Merengues al ritorno, nonostante la formazione di Klopp avesse avuto più volte la possibilità di andare in vantaggio. Forse può essere proprio l’inesperienza dei ragazzi del Borussia uno dei punti deboli in questo scontro diretto, considerata la lunga assenza da partite del genere, cosa che certamente non si può dire del Bayern, che negli ultimi tempi è arrivato spesso e volentieri fino in fondo al torneo, senza riuscire però a sollevare la coppa, persino quando ha avuto la possibilità di giocare in casa come l’anno scorso. Certo, non dovrebbero esserci troppe sorprese sul piano tattico, dove entrambi gli schieramenti opteranno per il 4-2-3-1, riponendo le proprie speranze maggiormente sulla qualità dei proprio fantasisti, ma, mentre il centravanti del Borussia sarà di sicuro il polacco Lewandowsky, non si ha ancora l’assoluta certezza sul fatto che il finalizzatore del Bayern sarà Mandzukic, che comunque appare in vantaggio su Mario Gomez, dato ormai come sicuro partente da Monaco e quindi tra i pezzi pregiati del prossimo calciomercato. Non è la prima volta che in finale si affrontano due squadre della stessa nazione. Ad inaugurare la tradizione fu la Spagna nel 2000, con la vittoria del Real Madrid nei confronti del Valencia; seguì poi l’Italia nel 2003, col successo del Milan sulla Juventus, e infine l’Inghilterra nel 2008, col trionfo del Manchester United contro il Chelsea. Altro motivo d’interesse per questa sfida deriva dal fatto che il protagonista del match potrebbe poi aggiudicarsi il Pallone d’Oro, che dunque potrebbe cambiare proprietario dopo la spietata tirannia di Lionel Messi, vincitore dell’illustre riconoscimento. Per non parlare poi del chiacchieratissimo passaggio di Mario Götze, che si concretizzerà in estate, proprio dal Borussia Dortmund al Bayern Monaco. Le premesse per uno spettacolo unico e irripetibile ci sono. La speranza è che anche la realtà sia all’altezza dell’imma-ginazione. La Germania si prepara ancora una volta ad invadere l’Inghilterra, ma fortunatamente stavolta si tratta solo di una partita. E che partita…

ChAMPIONS LEAGUE, FINALE TEDESCA DA BRIVIDODi Giuseppe Gatta

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9RuBRICA vIAggI

Di Nunzia CapolongoL’aspetto malinconico di un vecchio tram giallo che arranca sfer-ragliando su una salita impervia e scivolosa, mentre nell’aria si spande un odore dolce di bacalhau. In sottofondo, le note di una canzone triste che racconta di un giovane partito per una terra lontana e mai più ritornato. Una cartolina da Lisbona, la più occidentale tra le capitali europee, forse la meno conosciuta, ma solo da chi ha uno sguardo trop-po superficiale per cogliere le mille sfumature di una città ruvida come la pelle di un marinaio ma dal cuore dolce come i pensieri che lui da lontano rivolge alla sua amata. Una città del sud, bella e povera allo stesso tempo, seduta sul suo glorioso passato che però non le concede di vivere di rendita, come se la fama di essere stata per secoli la capitale di uno degli imperi coloniali più importanti del mondo si sia esaurita di colpo nel lasciare un pezzo di storia, di lingua, di musica o di cibo in ogni angolo del globo. Affacciata sul Tago, il fiume che nasce in Spagna e sfocia nell’oceano Atlan-tico, la metropoli più popolosa del Portogallo è ancorata su sette colli che ne rendono unica la morfologia. Se le valli, infatti, sono un’esplosione di casette bianche dai tetti spioventi o ampi spazi occupati da piazze larghe e piene di sole (e di vento!), le cime sono deliziosi balconcini, miradouros, dai quali cogliere meravigliosi scorci e panorami mozzafiato. Anche se non è propriamente una città di mare, Lisbona al mare è legata profondamente. Dalla Torre di Belem, il quartiere monumentale, sono partite in passato innu-merevoli spedizioni di coraggiosi assetati di nuove scoperte. Tra loro, è appena il caso di ricordare Vasco da Gama, eroe naziona-le, primo europeo ad avvistare le coste dell’India e a piantare su questo nuovo mondo la bandiera portoghese. A lui, è dedicato un ponte che si trova nella zona moderna della città, il Parque das

Nações, che vanta un primato di non poco conto: si tratta, infatti, del ponte più lungo d’Europa.E proprio dal mare provengono i piatti tipici della cultura porto-ghese. Il re della tavola è senz’altro il baccalà, del quale si dice che ci siano più di 365 ricette, una per ogni giorno dell’anno. Assoluta-mente da provare, poi, un accostamento per noi insolito: il maiale con le vongole. Il “porco à alentejana” è, infatti, un piatto a base di carne di maiale, frutti di mare, patate e verdure, tutto cotto e servito in una particolarissima pentola di rame, la cataplana. Non esitate a chiederne una porzione se vi trovate in città, non ve ne pentirete! Ma se c’è una cosa di cui, dopo il primo assaggio, non potrete più fare a meno è di certo il pastel de nata. Si tratta di una tortina di pasta sfoglia, ripiena di crema a base di uova, zucchero e latte e infine spolverata con zucchero a velo e cannella.Le più buone le potrete di certo trovare all’antiga confeitaria de Belem, un’enorme pasticceria con cucina a vista dalla quale ven-gono sfornate le mitiche pasteis de Belem praticamente a ciclo continuo dal 1837. Un pieno di energia è sicuramente necessario per chi decidesse di avventurarsi nella sierra de Sintra. Si tratta di una vasta regione verdeggiante ad appena 45 minuti di treno da Lisbona. Il paesaggio che potrete ammirare qui è di quelli che non si dimenticano: non a caso dal 1995 fa parte della lista dei patrimoni mondiali dell’umanità. Se siete sportivi e non vi sco-raggiate facilmente, il consiglio è di lasciar perdere gli autobus tu-ristici e provare ad avventurarvi da soli, con la forza delle vostre gambe, tra i sentieri impervi che, attraverso il bosco, collegano le numerose residenze visitabili della zona. Arrivati in cima alla vet-ta più alta, là dove si trova l’eccentrico Palàcio da Pena, guardando l’oceano che all’improvviso appare all’orizzonte resterete di certo estasiati di fronte alla maestosità della natura che vi si spiega da-vanti. Ed ecco che ritorna quella malinconia, quel misto di paura e desiderio che gli uomini da sempre provano scrutando il mare. Esattamente le sensazioni che sono evocate dal fado, una musica popolare ispirata al tipico sentimento portoghese della saudade che racconta storie di emigrazione, di lontananza, di separazione, dolore, sofferenza. La potrete ascoltare facilmente nelle tascas o nelle casas do fado e anche se non siete esperti poliglotti non potrà sfuggirvi il significato profondo racchiuso in questi canti.Ma niente paura, Lisbona è una città che sa anche divertirsi. Basta fare un giro di sera nel quartiere del Bairro Alto, dove tra gli stretti vicoli gente chiassosa affolla baretti di ogni tipo. Se vi va di sen-tirvi veri portoghesi, dovete assolutamente chiedere una ginjinha, servita magari in un bicchierino di cioccolato. Il sapore è ottimo e dopo tre o quattro sorsi avrete già deciso di restare a Lisbona per tutta la vita.

LisBONa LUCI E DELIZIE DELLA CAPITALE DEL PORTOGALLO

E’ la città giusta per te se: adori fotografare paesaggiCosa non può mancare in valigia: scarpe comode e pashmina

Da fare assolutamente: assaggiare le pasteis de BelemConsigliatissimo: ristorante A Lota, Rua Jardim do Regedor 15, Lisbona

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Di Fabio M. De Stefano

“Una rete di luce nel Mediterraneo.Così è Napoli, corpo imprevedibile, itinerario irregolare per este-tica e passione. Città di scintille e ombre affascinanti. I suoi cortili, i palazzi, i chiostri o le basiliche, le biblioteche e gli archivi storici, diventano palcoscenico di una vita che va oltre la vita stessa”.In occasione della presentazione del “Maggio dei Monumenti 2013” l’Assessore alla Cultura ed al Turismo, Antonella Di Nocera ha dato voce a molti come me, che amano il capoluogo campano e aspettavano questo evento.Con il prossimo “Maggio dei monumenti” Napoli sarà di nuovo un museo a cielo aperto e aprirà molti suoi bellissimi siti nascosti. La XIX edizione intitolata “Attraverso Napoli. Chiostri, cortili e sagrati” propone nei cinque fine settimana di maggio visite gui-date in cortili, chiostri e sagrati pubblici e privati ( molti dei quali verranno aperti per la prima volta) che ospiteranno anche concer-ti, performance, spettacoli, installazioni d’arte, mostre, ecc. Molti i tour previsti che saranno svolti in varie aree della città. Un percor-so che potenzialmente è costituito da oltre 200 siti, la gran parte dei quali si potranno ammirare e vivere nei fine settimana dal 4 maggio fino al 2 giugno. Un programma intenso di visite, appun-tamenti, narrazioni e performance per arricchire la conoscenza personale e collettiva della città. Due i percorsi speciali all’interno del mese, lungo i cortili. Il primo dedicato a Boccaccio, di cui ri-corre il settecentenario, e alle sue novelle che saranno narrate da giovani attori in 10 cortili diversi (luoghi legati al Decameron e all’autore). Il secondo dedicato alla Canzone e alla musica napo-letana in collaborazione con Radio Rai, Radio Web e la Rai che contemporaneamente celebra i suoi 50 anni con una mostra.Per la sezione “chiostri e cortili”: 100 e più chiostri e cortili aperti, 68 tipi di visite guidate, 80 proposte di performance e eventi tra narrazioni, teatro, concerti, sfilate, cori, danza, musica che traccia-no un vero percorso nei cortili e i giardini colorando gli spazi che tutta la stagione estiva possono essere abitati: dai noti Palazzo Re-ale, Castel dell’ Ovo e Capodimonte ai meno frequentati come la basilica della Santissima Annunziata, palazzo Filomarino, Chio-

strino della Certosa, il convento dei Padri Passionisti, Sant’Eligio, S.Maria della Francesca delle Cinque piaghe ai Quartieri, Conser-vatorio dello Spirito Santo, Palazzo Gravina. Per la sezione “oltre i chiostri” 40 visite tra cui le visite alle Stazioni dell’Arte, 76 occasioni di eventi, spettacoli, incontri, serate, con-vegni, concerti all’Archivio di Stato, al Museo Filangieri, alla cap-pella del Vasari, al Pio Monte, alla Floridiana, alla Domus Ars, in-contri di Studio alla Chiesa della Compagnia della Croce, “WINE and the City”, “Park to Park”, “Osare Jazz”, “Musica al Mercato”, il 12 “Dal Centro al mare” per la settimana della Musica a scuola. Numerose mostre aperte stabili nel Maggio tra cui si evidenzia-no: 50 ANNI E (LI)DIMOSTRA nel Centro di produzione Rai di Napoli, Mostra degli allievi di Judit hopf di Francoforte alla Sala del Lazzaretto, Diane Disney, figlia del grande Walt Disney l’ospite d’onore del “Comicon 2013”, il Salone Internazionale del Fumetto in programma dal 25 al 28 aprile a Napoli, il premio Nobel per la letteratura Octavio Paz al Pan, “Relational” alla Stazione Mergel-lina, lo scultore Antonello Leone a Palazzo Reale, “Restituzioni 2013. Tesori d’ arte restaurati” a Capodimonte, Fondazione Napoli 99 che rilancia “La scuola adotta un monumento”. Grazie ad un lavoro sinergico con gli operatori turistici ed i principali vettori quest’anno è stato possibile costruire pacchetti turistici sulla base delle principali manifestazioni che compongono il calendario del Maggio dei Monumenti, tra cui l’attesissimo concerto in Piazza del Plebiscito di Bruce Springsteen il 23 maggio. Volendo fare un bilancio del primo week end c’ è ancora qualcosa da sistemare per far “volare” questa edizione. Piccoli disguidi che hanno creato un po’ di disagi alle associazioni promotrici di eventi, ai cittadini e turisti in visita ai monumenti o alle performance offerte all’inter-no delle bellezze da (ri)scoprire nella nostra città. Come si legge su “La Repubblica”, alcune associazioni si sono lamentate per la poca pubblicità fatta ad alcuni eventi organizzati in queste due prime giornate, oltre agli svariati errori riguardanti gli orari (e i giorni, in alcuni casi) delle performance e i costi dei biglietti. Con la conseguenza che in diversi casi non c’è stata nessuna prenota-zione. Niente, però, che non si faccia in tempo a sistemare in corso d’opera per rendere maggiormente accessibile e dare più visibilità agli eventi del Maggio a partire dal prossimo fine settimana.

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Page 6: IL NUOVO GAZZETTINO - MAGGIO 2013

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